Votes taken by texas hold 'em

  1. .

    1988

    rebel

    cdcm prof
    disenchanted
    my chemical romance
    Raphael era stremato, ogni parte del corpo a dolere e a pregare di potersi finalmente riposare, ma l'adrenalina a pompare ancora nel sangue glielo negava. Si trovava in uno stato di perpetua guardia, in cui non riusciva a rilassare i muscoli contratti e a concedere a se stesso l’illusione che quello fosse uno spazio sicuro. Ma era ancora tutto d’un pezzo, aveva ancora gli arti attaccati al corpo e nessun organo interno perforato– stava una favola, davvero. Il fatto che fosse accasciato su una sedia di plastica, gambe distese davanti a lui e il capo abbandonato sul muro, con il palmo che premeva testardo al fianco era di poca conseguenza. Non era stato ferito troppo gravemente durante, giusto un incantesimo che l’aveva appena sfiorato, aprendo un taglio superficiale. Lo sapeva bene, Raphael, perché era stato abbastanza accorto da controllarlo lui stesso una volta che aveva consegnato Johnston al personale competente. Vaffanculo Johnston, come se Raphael fosse tenuto a fargli da babysitter ogni volta che il suo senso di giustizia lo faceva agire prima del suo cervello, contro un fottuto cacciatore. E vaffanculo Johnston perché sapeva benissimo che Raphael lo avrebbe fatto. Non solo perché non voleva un amico sulla coscienza, ma perché Tyler era una testa calda, e la sua giovane età non aiutava. Been there done that and all. E in ogni caso, le ferite del Vaughan erano di poco conto, specie quando negli ultimi minuti aveva visto un flusso di persone ferite farsi strada tra i corridoi del quinto piano. Alcuni sulle proprie gambe, altri su una barella. Aveva distolto lo sguardo al vedere più di un telo bianco. «la tua giornata non può essere peggiore della mia, courage» anche se avesse voluto, l’uomo non avrebbe potuto ignorare la presenza di Lisi Selwyn. Non quando ogni senso era all’erta, e la bionda non aveva fatto nulla per celare le sue tracce. E perché avrebbe dovuto? Non erano in pericolo. Non più. Alzò finalmente lo sguardo su di lei, e prese nota del suo stato, decisamente più trasandato del suo. Ed era dire tutto, davvero. «qualsiasi cosa sia, ricorda che ci si può sempre bere su» e su quello non poteva sindacare, i texani era conosciuti per bere sopra alle cose e non parlare di sentimenti «per un attimo ho sperato che mi stessi offrendo qualcosa di più forte» accettò comunque il caffè con un ringraziamento, perché Martha l’aveva cresciuto bene, mantenendo l'altra mano sul fianco. Non che nascondesse molto, nel modo in cui la camicia era macchiata. «dubito che la mia giornata sia stata peggio della tua. se non conti l’essere circondati da adolescenti» l’occhiata che lanciò sui vestiti insanguinati era significativa, ma non era nella condizione di dire niente, perché sarebbe stato molto ipocrita da parte sua «sai johnston, il ragazzino?» ragazzino, insomma, aveva ben più di vent'anni nonostante fosse incapace di farsi crescere una barba e il viso traesse in inganno «ha attaccato briga con un cacciatore fuori dal pub, non so perché o cosa gli sia passato per la testa, non sono arrivato fino a dopo. ma so che la situazione è sfuggita di mano in fretta, abbastanza da tirare fuori le bacchette» scosse il capo, il Vaughan, la fronte ad incresparsi a ricordare il sangue che aveva macchiato l'asfalto «puoi immaginare come sia andato il resto» indicò con un cenno del capo i loro dintorni, la voce a prendere una piega umoristica che non trovava per niente divertente. Dio santo, odiava tutto. «è il tuo turno» meglio cambiare la conversazione, prima che il Vaughan si scaldasse.
    And when the
    lights all went out
    We watched our
    lives on the screen
    I hate the ending myself
    But it started with
    an alright scene
    (m)emo
  2. .
    raphael vaughan
    If I'm so wrong
    How can you listen all night long?
    Now will it matter after I'm gone?
    Because you never learn a goddamn thing
    Sospiro, bestemmia. Un efficace riassunto della vita di Raphael negli ultimi giorni, ma anche mesi a voler essere sinceri. Prima era stato licenziato ingiustamente, poi era stato costretto a trasferirsi nella gelida e remota Scozia, ed infine c’era stata la fuckin’ Terza Guerra Mondiale. Per lo stress aveva quasi pensato di rasarsi a zero o tingersi i capelli, ma poi si era ricordato di non essere una ragazza sull’orlo di una crisi di nervi. Too bad. Sapete qual era la cosa peggiore di Hogwarts? Non gli adolescenti –cristo, suo fratello era stato dieci volte peggio– e nemmeno i colleghi nonostante avesse molto da dire, ma il cibo. Sì, il dannato cibo. Sapete cosa vuol dire provenire da uno degli stati con la cultura culinaria più fiorente degli Stati Uniti per poi ritrovarsi a cacciare il gola fuckin– fuckin prosciutto gelatinoso? Ne aveva avuto abbastanza, nessun uomo avrebbe dovuto soffrire in quel modo. I suoi colleghi, persone senza papille gustative che erano, non facevano una piega. Terribile e world-ending, ma non era un problema che lo riguardava. Raphael sistemò delle cuffiette babbane nelle orecchie e si perse a scorrere tra le varie playlist, le strade della Londra magica a fargli da sfondo. Non aveva una destinazione precisa, se non il quartiere cinese– qualcuno lo chiamava Paul Sarps, ma il Vaughan non era abbastanza familiare con il luogo da esserne certo. Il pollice esitò per un attimo sul titolo della playlist doccia, prima di prendere un respiro profondo e premere play: anche quel giorno aveva scelto coscientemente la sofferenza. Il texano era fatto così, aveva bisogno di una colonna sonora drammatica ad accompagnare la sua vita per dare un po’ di spice alla sua ora di aria (Hogwarts carcere confirmed) e perché odiava sentire. Punto, davvero. Sentire i bambini che urlavano, i vecchi che si lamentavano degli immigrati, le persone che respiravano. Un’abitudine che aveva preso quando ancora era adolescente per non sentire suo fratello, e che non aveva mai perso, anche adesso che di Leonard si erano perse le tracce. Perse le tracce, non morto come avevano voluto credere i suoi genitori una volta che era sparito. Raphael aveva già visto quella storia, una minestra riscaldata più e più volte, e aveva scelto di dare una spiegazione razionale al fatto che suo fratello non si degnasse di scrivergli da anni. Anni…freme? Anno? Still merdina. C’era l’ipotesi dei Laboratori, i guai con qualche governo perché il Vaughan minore era una testa calda, l’apatia verso la vita e la scelta di chiudersi in un monastero. Tutti scenari plausibili, più dell’eventuale morte di Leonard. Suo fratello era in grado di sopravvivere in qualsiasi scenario, come un fottuto scarafaggio. Detto con affetto, chiaramente. E facciamola breve che sono molto provata ed è tardi.
    In tutti i suoi vagheggiamenti, Raphael aveva finito con lo attivare l’autopilota. Non un pensiero in testa, solo le gambe che l’avevano portato dritto per una viuzza sperduta, come le strade che Maps fa fare ad Ari per arrivare a Porta Nuova. Avere Your Song di Moulin Rogue in sottofondo gli pareva molto appropriato in quel momento, in un vicolo buio e nascosto nella pancia criminale di Londra. Poco lontano era seduta una figura emancipata, con una giacca che cozzava con l’aria calda e appiccicosa dell’estate, una figura che aveva un che di familiare. Rimosse le cuffiette dalle orecchie per assicurarsi che non fosse una strana allucinazione provocata dalla voce di Ewan McGregor.
    La loro reunion andò esattamente così, scena per scena:
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    «serve qualcosa?» inconfondibile, quel timbro della voce, sebbene più profondo di quello che un tempo conosceva. La sfumatura degli occhi era così simile alla sua da stringergli lo stomaco in una dolorosa morsa, un groppo a formarsi alla base della gola. «ma sei scemo» domanda retorica, lo sapeva. Dovette ricordarsi di richiudere la bocca, e di liberare la stretta ai pugni prima di spaccare le cuffiette. «Ma che cazzo– ma che cazzo» portò una mano nei capelli, voltandosi da una parte e dall’altra come a cercare conferma dal cielo di quello che stava vedendo. Cioè, quel pezzo di merda era sempre stato sotto al suo naso? «Mamma era convinta fossi morto» e a giudicare dal sangue a macchiare la pelle, non pareva così surreale a quel punto. «dove sei stato?» non era un'accusa, ma suonava certamente come una. E qui mi spengo.
    gif code
    35
    austin, tx
    100% done
  3. .
    raphael vaughancdcm professortifo grifo
    Ovviamente stavo per preparare il tifo serpe, giusto perché sto dormendo in piedi. Nella mia vecchio era. Al contrario di Elisa, Raphael era sveglio e pimpante, probabilmente merito della sua tisana alla cocaina. Tutto molto bello, gente che si prendeva bolidi addosso, violenza gratuita ma non abbastanza per i suoi gusti e– «STANNO PER FARE PUNTO?» scattò in avanti tra lo stare in piedi e lo stare seduto, un braccio a scattare istintivo a stritolare il suo vicino. Notare come aveva fatto l’adulto maturo e non aveva detto stiamo, perché ovviamente i professori non potevano essere di parte.
    Unless.
    ODDIO STAVANO PER PRENDERE UN SUO STUDENTE.
    Beh che magari avrebbe aiutato un bolide alla testa.
    «Ho visto film che iniziavano così»
    Un tifo sentito e reale.
    hooked
    sam short
    living in the middle between the two extremes
    (eliandi's version)


    Tifo grifo
  4. .
    raphael vaughancdcm professortifo grifo
    Sospirò insieme ad Aloysius, Raphael Vaughan, più per una solidarietà tra colleghi che per una ragione scatenante. Osservò la condensa del proprio respiro danzare davanti al suo sguardo per qualche attimo prima di dissiparsi nell’aria gelida, e per un lungo momento desiderò di trovarsi altrove. Magari un luogo dove c’erano venti gradi d’inverno e non dovesse sottoporsi a quei climi barbari. Ma che ne sapevano gli inglesi della bellezza del Texas e dei suoi inverni miti, un sogno a confronto con la nebbia e la generale aria di morte che aleggiava nell’aria. Poggiò le labbra al suo thermos e sorseggiò il liquido bollente, le interiora a scaldarsi piacevolmente mano a mano che si espandeva nello stomaco. Esalò un sospiro soddisfatto, la lingua a catturare le gocce lasciate sulle labbra, e fece per richiudere il tappo del contenitore. Non c’era niente di meglio di un po’ di tè corretto per iniziare la giornata, giusto per tenersi caldi e allegri. «Dite che stanno facendo un totomorto anche per questo?» volse la domanda ai colleghi seduti accanto a lui, lo sguardo scuro a seguire i bolidi che passavano da un lato all’altro del campo con progressiva furia omicida «se dovessi scommettere, scommetterei per i grifi» ed eccalà, l’ennesimo colpo killer contro di Don Wood, un bravo ragazzo salesiano che presto avrebbe conosciuto il suo idolo «non che supporti in alcun modo certi giri clandestini, sia chiaro» chiarì prima che qualcuno potesse fraintendere, le mani sollevate appena in un perfetto quadretto dell’innocenza. Raphael Vaughan che scommetteva su dei ragazzini? Ma per piacere. Lui scommetteva sui vincitori, ragazzini o meno.
    hooked
    sam short
    living in the middle between the two extremes
    (eliandi's version)


    Tifo grifo
  5. .
    -4!!!!!

    ↳ prima utenza: ms worldwide
    ↳ nuova utenza: enchanté
    ↳ presentazione: so true bestie
    ↳ role attive: STRATEGIA!
    NIAMH: where did the party go (23.08)
    XAVIER: i gave it all my oxygen, so let the flames begin (20.08)
    SHARYN: the world turns like clockwork [bonus] (24.08)
    AMOS: oh, it's more dangerous than you know (24.08)
    SINCLAIR: 'cause karma is the thunder rattling your ground (28.08)
    AKELEI: tell me when and where, i'll be there (29.08)
    DARDEN: tag: accidental baby acquisition (18.08)
    SERSHA: jesus needed a three day weekend to sort out all his bullshit (24.08)
    KIERAN: reflections, visions, echoes (19.08)
    SHILOH: and i still don't know how i even survive (16.08)
    WILLIAM: there's very little i wouldn't do for you (21.08)
    RYUZAKI: reflections, visions, echoes (29.08)
    GAYLORD: sorry, can you please repeat the question? (28.08)
    VITTORIO: intercity notte 104 [categorie protette only] (13.08)
    PARIS: do you catch your breath when i look at you? are you holding back, like the way i do? (06.08)
    CHERRY: when love's wilder than the wind (27.08)
    RENÉE: oh, so much déjà vu (27.08)
    EMILIAN: i tell myself i'm leaving, this is hell, but i'll stay right here (30.08)
    SINÉAD: beat that boy with a bat! (20.08)
    ↳ ultima scheda creata: sinéad anastasia mikahilova (06.08)
  6. .
    James Marshall
    James batté le palpebre, gli occhi a scorrere sulla pagina e a soffermarsi per qualche battito su certe parole che avrebbe preferito non leggere. Ma- ma! Cos’era quella porcheria, dov’era finita l’eleganza e l’arte di lasciare intendere senza svelare troppo? Un po’ come una donna che mostrava un accenno di caviglia per far cadere in tentazione uomini più deboli, bastava poco per stuzzicare l’immaginazione di qualcuno senza per forza ricorrere ad atteggiamenti volgari. Immediatamente, chiuse violentemente il libro, spingendolo lontano da sé sul tavolino. Passò una mano sugli occhi, stropicciandoli nel tentativo di scacciare le parole del Demonio dalla sua mente da peccatore- ugh, ma come aveva fatto ad imbattersi in qualcosa del genere. Nemmeno ci aveva
    pensato più di tanto quando l’aveva preso in prestito in biblioteca, la copertina rosa era stata abbastanza per attirare la sua attenzione, anche se non aveva capito cosa significasse la scritta harmony in bold. Era stato tratto in inganno dal Demonio, non c’era altra spiegazione. Incredibile come con il progredire dei decenni, nessun prete esorcista abbia fatto di più per combattere il progressivo avanzamento delle forze del male- ah, forse toccava a un devoto come lui entrare in azione. A partire dalla gioventù, ovvio. «Mi chiedo come sia possibile nel ventunesimo secolo non possedere un cellulare, come ti contatto, con i segnali di fumo?» il ragazzo sorrise tra sé e sé scuotendo il capo, era proprio vero che quella generazione era ormai completamente schiava della tecnologia. Lui, invece, ancora si orientava seguendo il verso degli usignoli e la forza di Dio. James si trovava nell’anticamera che portava alle stalle, una piccola stanza che lui e i bdsm avevano adibito a salottino, uno dei pochi posti dove sapeva di poter trovare un po’ di pace dai clienti che venivano in gita alla loro fattoria didattica. Nessuno si avventurava così lontano, a meno che non fossero stati appositamente indirizzati da qualcuno. E James sapeva benissimo chi fosse il colpevole, e avrebbe avuto la sua vendetta- ossia mungere le mucche alle cinque del mattino, un qualcosa che odiava nel profondo. Non era fatto per svegliarsi presto, aveva bisogno delle sue dodici ore di sonno di bellezza per presentarsi al meglio al mondo e al Signore. Il Marshall si siede una pacca sulle ginocchia, per poi alzarsi con un verso molesto degno dei peggio vecchi, faceva già troppo caldo per vivere. Chissà se si poteva togliere la maglietta. Ma dubitava che una signora come Lissette avrebbe apprezzato, lui sì che la conosceva la decenza. Al fare capolino dalla scuderia, James si rese conto di non essere stato l’unico ad avere la stessa idea; Liz non era nuda, ma poco ci mancava. Ecco, un’altra usanza a cui non era abituato, e davvero non sapeva dove volgere lo sguardo per evitare di essere inappropriato e di farla sentire a disagio «il cellulare è sopravvalutato, come vedi ti ho trovato anche senza» la guardò un pizzico divertito, ma senza alcuna cattiveria nello sguardo, perché non ne era fisiologicamente capace «allora, che ne pensi?» spalancò le braccia ad indicare la fattoria attorno a loro, il suo orgoglio per quel piccolo angolo di Bodie scritto ovunque sul suo volto. «Vuoi un tour? Abbiamo la stalla con le mucche, oppure qui dentro ci sono i cavalli» insomma, nessun cavallo da corsa, giusto qualche povera bestia destinata al macello che avevano salvato «ma forse…..non è l’abbigliamento adatto. se vuoi ho qualcosa di più comodo?» cioè insomma, stava sprofondando nel fango, era davvero una vista triste «voi gente di città mi stupite sempre» kinda derogatory, ma non troppo. Scosse la testa, aspettando una risposta da parte della madonna.
    Stop the lootin', stop the shootin'
    Pick-pockin' on the corner
    See as the rich is getting richer
    The poor is getting poorer

    bodiecowboyblessed
  7. .
    barrow james skylinski
    Sapete la cosa divertente? Una scuola che invitava non uno (1) ma ben due (2) membri della gang più bella del bosco, come se già uno non bastasse. Era stata una coincidenza, James (elisa) non aveva idea del fatto che il suo bro fosse stato invitato a parlare del suo lavoro alla Helius Fondation. Inutile dire che quando si erano trovati fuori dai cancelli della scuola era stato molto divertente, un vero e proprio reenactment del meme di spider-man. Non che James sapesse cosa fosse spider-man. O un meme. Il Marshall osservò la folla di bambini seduti sul tappeto (erano troppo poveri per i banchi), in quel momento si sentiva un po’ come l’Altissimo con i suoi figli «volete sapere il mio lavoro? è il lavoro più bello del mondo, quello a chi aspira un vero discepolo di gesù: il pastore» ma James, te non fai il pastore. E QUINDI?? Voleva un po’ abbellirsi agli occhi dei bambini, voleva essere il loro adulto kool. E poi era vero, avevano una fattoria quindi tecnicamente contava come esseri pastori. O contadini, James non era sicuro della differenza. «non c’e cosa più divina» di farsi la cugina «di contribuire alla nascita di nuove vite, di produrre con le proprie mani la lana per…tessere…filare i vestiti» ma James, te compri i vestiti da Bershka. E QUINDI??? Stava imparando l’uncinetto, doveva pur contare qualcosa. «avete mai munto una mucca?» il suo piccolo cuore da bodiotto si spezzò in due a vedere che nessuno tra i suoi discepoli aveva mai avuto l’onore di mungere una mucca. Era proprio vero: i tempi erano cambiati. In peggio. «male! malissimo! maestri, ma cosa state insegnando a questi bambini! leggere e saper scrivere è importante, ma sono altre le skills base della vita» tipo mungere, cantare gli inni a dio, proteggere i suoi amici dai bulli grazie ai suoi muscoli, raccogliere il raccolto…..e tante altre cose che non gli venivano in mente al momento. «vi prometto che la prossima gita sarà al g spot!!! » ovviamente erano invitati anche i genitori, James aveva un debole per le milf.

    Dopo che lui e Asher avevano preso strade separate, era successo qualcosa di strano. Sì, ok, era abituato alle cose strane e ai segnali divini ma non così?? Si ricordava solo che gli era iniziata a girare la testa, e si era appoggiato a un muro così da stabilizzarsi in piedi e poi….SHOCK! BASITO! Si era ritrovato in un posto.
    Un posto molto strano.
    Doveva aver perso i sensi e qualche buon fratello l’aveva raccattato dalla strada per soccorrerlo ma….cioè…non pensava che fosse proprio il posto giusto. James Marshall, bodiotto di cent’anni prima, non aveva mai visto un casino. Non sapeva nemmeno cosa fosse, quindi per una volta la sua confusione era giustificata. Si trovava in un salone enorme con dei tavoli, e fin lì c’era, ma alle pareti c’erano delle…casse? Che avevano la musica dentro? Per non parlare del fatto che ci fossero delle signorine ben poco vestite!!! in pieno giorno!!! IN PUBBLICO!!1??? James non era equipaggiato per reggere tutte quelle emozioni, e in un momento di panico afferrò un calice da qualche parte per prendere un sorso d’acqua e calmarsi. Ma si accorse ben presto che quella non era acqua, anche perché pochi attimi dopo iniziò a sentirsi ancora peggio di prima. Per qualche strano motivo non riusciva a smettere di sorridere e anzi! si sentiva davvero euforico!!!! Forse non era così male quel posto, il Marshall era incuriosito da tutte quelle cose colorate (ma cosa) sui tavoli !! Cioè dai ma che stregoneria era.
    Si avvicinò alla prima persona che gli capitò a tiro con un sorriso a trentadue (o erano trentatré? forse cinquanta!?? James non sapeva quanti denti avesse un essere umano) denti degno di un vero psycho «ciao!!! scusa!! ma cos’è sto posto??» ma soprattutto «dove sono??» aiuto.
    Quando entra Dio Non c'è
    più spazio per le altre cose
    E non c'è stato più posto né per il fumo
    Né per la pornografia
    E né per le chat
    Prendetemi per pazzo
    Sì, pazzo per Gesù

    twenty-onefreakassistant


    scusa se è chaotic ma voglio davvero morire.

    [PROMPT] L'Helius Foundation (scuola materna e primaria) ti ha contattato per andare a parlare con i suoi studenti.

    [PROMPT] quando ti svegli, non sei in casa tua, e sei nel corpo di qualcun altro.

    [ON] Hogsmeade Dream: vi manderà subito in estasi; l'effetto secondario di questa bevanda, è che per qualche ora non potrete fare a meno di sorridere.
  8. .
    James era così preso dal……..non dal limonarsi il suo bro dude homie ma vi pare, che non aveva notato l’omino dietro il bancone. Il suo aspetto era familiare, forse erano i riccioli biondi e quegli occhi così azzurri a ricordargli l’Angelo Gabriele, ci fosse stato un Cameron al posto di James, era sicuro che avrebbe scambiato Pepito per Gabry. Beh, non tutti potevano essere affascinanti come lui e brillare anche d’intelligenza. Chissà se poteva chiedere al mangia-tacos quanto fosse alto o avrebbe dato in escandescenza? L’aveva visto fare un paio di volte ai nani, chissà se anche lui era così irascibile. James aveva scommesso insieme ai vippini sull’altezza del Villalobos, sentiva che quello era il momento di svelare l’arcano, se non fosse stato che: «sentite, io torno in magazzino a….chiamatemi se-» forse aveva qualche problema col parlare, aveva sentito che alle volte poteva succedere con quelli poco sviluppati. Il Marshall aveva un cuore troppo grande per interromperlo, non voleva rischiare di rincoglionirlo ancora di più, specie quando avrebbe potuto derubarlo delle sue ostriche. Perché? Perché gliele aveva mandate Dio. «fate un po' quel che cazzo vi pare» «eula maria vergine» visto?? L’aveva detto lui che i nani erano incazzosi. Intanto…….boh c’era Silas che lo stava fissando da un po’, quando James se ne accorse non fece neanche finta di nascondere la sua (perenne) confusione. Menomale che lo stava guardando in faccia, non si era ancora messo a posto il rosario dal loro precedente incontro, l’ultima cosa che voleva fare era dare spiegazioni al biondo. «ma 👏 non 👏 mi 👏 dire 👏 !» e invece sì, era felice che Silas ne fosse affascinato quanto lui! O forse il nano l’aveva morso e si era preso qualche malattia, perché gli sembrava più strano rispetto a poco prima, più……impostato come avrebbero detto a Uomini e Donne (un giornalino per maski alpha). «dimmi, …James» bro? No niente, non capiva perché si stesse comportando in maniera così strana, non poteva neanche essere stata la paccata perché sembrava essere fine with it. James era decisamente troppo stupido per arrivarci da solo, il suo criceto aveva corso anche troppo per quel giorno, decise di aspettare le prossime parole del Powell per un’illuminazione «cosa…cosa ti porta qui? come hai scoperto di questo evento?» l’aveva scoperto, era ormai palese. Quel sorriso lo conosceva bene, era lo stesso che tirava fuori dopo averlo battuto a chi recitava più veloce il rosario, era un sorriso di vittoria e James ne era il motivo. Affondò i denti nel labbro come accadeva sempre quando era nervoso mentre le dita presero a giocare con la collanina del crocifisso, e ora come gliel’avrebbe spiegato? «io……freit non voglio mentirti» si portò drammatico una mano al petto, imitando quel gesto che vedeva sempre fare a sua sorella, lo sguardo a evitare quello del biondo «mi hai scoperto, ti si legge in faccia. Lo sai vero che fai una faccia strana quando……boh fai cose» ma cosa??? Boh era entrato nel panico, mica riusciva a fare due cose contemporaneamente lui, tipo impanicarsi e pensare. Mise da parte tutta la sua mascolinità e orgoglio, decidendo che se c’era qualcuno che poteva venire a conoscenza del suo segreto, quello era probabilmente Silas – senza contare che ormai ne custodivano diversi insieme ;). «ho sempre saputo di avere un dono» sì, intendeva leggere, perché lui era abbastanza bello da esserne capace ma boh tipo i neri mica lo sapevano fare. E neanche le donne gli pareva?? Tanto erano stupide, che ne sapevano loro. «solo che ceh non pensavo mi poteste capire e quindi ve l’ho nascosto» dopotutto si era sempre vantato di sapere la Bibbia a memoria, che figura avrebbe fatto rivelando ai vippini che per tutto quel tempo aveva *GASP* letto? «quanto sono nella merda? quanto sai?» lo fisso intenso negli occhi, un po’ come quando si sta cercando di cagare. Cosa che James non stava assolutamente facendo, eh.
    james marshall + silas powell
    vippino
    seventeen
    libra
    belo fiko
    sussurrare cose sconce alle barbabietole, il burqa di gucci, i canti del signore, le feste a casa di zio gatsby, scroccare le siga agli amiki, essere belo e fiko, le milf
    love
    hate
    le suore perché lo terrorizzano, gli scrittori, lo sporco, il disordine, non poter sfoggiare la sua maglia con scritto "i love milf", le persone intelligenti, un po' tutti gli esseri umani ora che ci penso
    Mama always told me I was gon' break hearts
    I guess it's her fault, stupid, don't be mad at me
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    COL KUOREEEE: +5
  9. .
    James non brillava certo per intelligenza, motivo per il quale aveva continuato sereno a smanettare con la mano del super amiko nei pantaloni, dimenticandosi alla grande del bacio. Era già tanto se riusciva a tenere a mente i nomi dei bdsm, tutti gli altri diventavano automaticamente bro e frate. «eh zio, voglio prenderlo profondo» cosa….voleva prendere? Dove? Anche le altre persone glielo dicevano spesso, peccato che non riuscisse proprio a capirlo; sentiva che quella era la sua occasione per chiederlo, fece per aprire bocca per sparare la sua stronzata quando: «nel quore. bro. perché per me sei importante. haha?» aahhh ma pensa! Si mise a ridacchiare anche lui, sollevato da quel dubbio esistenziale che lo affliggeva da mesi, quindi anche gli altri volevano prenderlo nel cuore! Bastava dirlo, si sarebbe incluso volentieri nel discorso: anche lui voleva prenderlo nel kwore dalla Trinità. Forse non la colomba, perché gli animali parlanti gli facevano senso. « aw bro anche tu» prima i fiori e poi quello, lo voleva forse ridurre a una polpetta di sentimenti? Lui era un Ü Ø M Õ non poteva permettersene, se non attraevano la patata a cosa servivano??? Tentò di trovare una risposta nella Bibbia che aveva memorizzato, entrando in un trip talmente mistico che quasi si perse la palpatina di Silas; quando sentì la mano di lui scivolare sulla pelle si irrigidì immediatamente, gli addominali a contrarsi come da abitudine, come quando doveva mostrare la mercanzia alle donzelle. Gli si spezzò il respiro per qualche secondo, sorpreso dalle sensazioni provocate da quel tocco, nuove ma allo stesso tempo così simili a quelle provate con Edgydia (una delle sue bitchh 777). Ma sì, erano sicuramente i capelli fluenti del Powell a confonderlo. oh, minchia bro che stava succedendo. Ebbe giusto un millesimo di secondo per mostrarsi confuso, quello dopo si era trovato un Silas premuto contro di lui. Era un pessimo momento perché la sua erezione prendesse finalmente vita? Mhhh whatcha say. Gliene fotteva qualcosa? Zio fa’ certo che no, tutti dovevano sapere quanto ce l’avesse grande‼ E tanto per far capire al Powell quanto fosse macho e uomo gli ficcò la lingua in bocca, dandogli la paccata della sua vita. Si trattenne dal palparlo solo perché sapeva che fosse sprovvisto di poppe, al contrario di Asher almeno lui conosceva i tratti distintivi tra uomo e donna. <b>«bella frate» si allontanò compiaciuto dalla sua performance, come al solito Gesù l’aveva guidato nel migliore dei modi. Ma vero che Silas ci assomigliava un po’? Una volta l’aveva pure candidato per fare Gesù alla Via Crucis, suggerendo a Padre Matty che lo appendessero sulla krocie per aggiungere veridicità alla cosa – peccato gli avesse detto che non fosse………saggio. Ovviamente James ci aveva provato comunque, così per puro principio, raccattando il Figlio di Satana che tanto era di gomma. Il Marshall iniziò a ridacchiare da solo a pensare alla scena, di certo non sarebbe passato per psicopatico agli occhi del bro dude homio, magari stava ridendo per le ostriche davanti a loro ?? Che poi………..si guardò intorno d’un tratto confuso (strano), da dove era spuntato? O M G il suo amico Gesù sapeva quanto le amasse??? Brooooooo no che figo ora si commuoveva, stava succedendo proprio tutto come la manna dal cielo nel Vangelo di Rebibbibbia!! «ce le ha mandate Lui» con una mano al cuore e occhi sognanti indicò il soffitto del locale, certo che il bdsm avrebbe capito. Finalmente tutte le ore in ginocchio a pregare (certo a pregare!!!) erano servite perché DIO LO NOTASSE IL SUO SENPAI. Ecco alla faccia dei Bdsm che pensavano di essere i suoi faves, ed invece erano tutte menzogne suka !! «ne vuoi una? ceh che sballo tipo ostia» ostrica is the new ostia? Avrebbe dovuto suggerirlo a Padre Sciau, dopo le ostie alla cocaina era sicuro che i molluschi avrebbero fatto il boom boom. Dato che James era l’amico d’oro che tutti avrebbero voluto avere, si premurò persino di prendere la conchiglia e portarla alle labbra di Silas, cercando di non immaginarle mentre strofinavano sulle sue «lo sapevi che è un cibo afrodisiaco? tipo la pannocchia» oh giurava, gliel’aveva detto Padre Pio in sogno.
    james marshall + silas powell
    vippino
    seventeen
    libra
    belo fiko
    sussurrare cose sconce alle barbabietole, il burqa di gucci, i canti del signore, le feste a casa di zio gatsby, scroccare le siga agli amiki, essere belo e fiko, le milf
    love
    hate
    le suore perché lo terrorizzano, gli scrittori, lo sporco, il disordine, non poter sfoggiare la sua maglia con scritto "i love milf", le persone intelligenti, un po' tutti gli esseri umani ora che ci penso
    Mama always told me I was gon' break hearts
    I guess it's her fault, stupid, don't be mad at me
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    COL KUOREEEE: +4
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    « sheet | 20 y.o | ex ravenclaw | death eater | pensieve »
    Sentiva addosso una strana sensazione di ribrezzo, una sorta di seconda pelle che non lo abbandonava quasi mai. Provava repulsione verso molte cose, come il caos, l’eccessivo rumore, gli ingrati, la Resistenza, all’occorrenza anche le stesse persone che lo circondavano. Neanche quella volta l’aveva abbandonato, forse attirato da quel locale, dagli individui vicino, o dalla consapevolezza che era tutta una farsa. Non che desse più di tanto peso al fatto che fossero stati tutti obliviati, in fondo era il suo lavoro garantire che quel mondo che si era creato non crollasse, ma alle volte, quando era da solo, al Ministero, e perfino lì, si chiedeva come sarebbe stato in un mondo diverso. Sorgevano domande scomode, che non poteva porre a nessuno, ma la sua fedeltà al Regime non era cambiata, e non poteva essere diversamente visto l’ambiente in cui era cresciuto e suvvia, confessare alla propria madre, nonché Capo Censura, di essere un ribelle non rientrava nelle cose intelligenti da fare. Sperava che fosse così anche per suo fratello, non aveva ancora avuto modo di dimostrarglielo, ma sembrava un tipo avvezzo a quel genere di cose. O, molto più probabilmente, stava cercando l’ennesimo pretesto per svilirlo. Riccioli d’oro era lì davanti a lui e non sembrava infastidito dalle sue parole, sapeva quanto gli dessero fastidio, nonostante non lo riprendesse praticamente mai, annotò mentalmente di smetterla –almeno per quel giorno-. Ignorò la mano che gli aveva testo per stringerlo in un abbraccio, Merlino detestava il contatto fisico ma era pur sempre suo fratello, non uno degli oblivianti. Stringergli la mano sarebbe stato così formale, così freddo, anche per lui. E poi, ogni tanto doveva pur trattare bene Riccioli d’oro, visto che tra qualche anno sarebbe finito in psichiatria al San Mungo, tanto per essere ottimisti. «oh no, ci penso io» attirò l’attenzione di una cameriera, e ordinò una burrobirra, non senza prima averle ammiccato. Aspettò che anche Arthur scegliesse qualcosa per aspettarsi uno dei sue solite espressioni, che spesso stavano ad indicare quanto fosse imbarazzato ad avere un fratello che ammiccava praticamente a chiunque, che puntualmente arrivò; Michael si limitò ad alzare le spalle e a sorridergli amabilmente, facendo finta che non fosse successo niente «ho qualcosa in faccia?» inarcò le sopracciglia per sottolineare il concetto, aveva detto di non prenderlo più per il culo? Missione fallita, decisamente. Era lui il fratello divertente, non Arthur, doveva mantenere quel titolo «ma dimmi, com’è lì, da voi? Qualche psicopatico particolarmente divertente?» era evidente che Mike non prendesse sul serio il lavoro di suo fratello, eppure quella volta sembrava davvero interessato, forse era la noia, forse era solo perché voleva vedere quanto fosse diventato bravo in quel che faceva, o forse gli mancavano gli interrogatori «non che trovi li trovi particolarmente divertenti, ma sai, magari ce n’è qualcuno con un particolare senso dell’umorismo» congiunse le mani mentre l’ombra di un sorriso si stava facendo largo tra le sue labbra #wtf, raccontami qualche storiella fratellino, si domandò quanto ci avrebbe messo a scoppiare, ma erano vent’anni che aspettava, ormai lo riteneva improbabile.
    Michael G. De Lamort
    « sometimes to win you've got to sin »

    © psìche, non copiare.
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    AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH gyuiapsdfap ODDIO CHE BELLO *---------------------------* no vabbé, è chiaro che mi riferisca solo alla prima versione #srrynotsrry
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    Blend/gif/crackship: blend?
    Scritte: non lo so giuro AHAH fate voi, cioè basta che sia in tema (??)
    Foto a vostra scelta: non sono adatta a cercare foto sdufs mi fido di voi, così scegliete quelle più adatte (?) e i pv sono
    - Shane Howe: Tanner Patrick
    - Jason Maddox: Joah Beech
    - Karma Montgomery: Kaya Scodelario
    - Megan Lynn: Deborah Ann Woll
    - Eleonor Rigby: Elle Fanning
    Effetti particolari, o esempi di ciò che intendete: ehm no? Tanto mi fido di voi gfsafdia *^*
    Preferenze su font, o dimensioni? nono, fate come vi piace (?)

    e e e niente, è un blend per le serpi visto che hanno vinto la Coppa (anche se puzzano e hanno corrotto gli insegnanti) dai che sono state brave *^* (voi non avete letto niente eh) anche se il prossimo anno vinceranno i corvi #sorrynotsorry
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    « sheet | 20 y.o | ex ravenclaw | death eater | pensieve »
    La sua famiglia, attualmente, era composta da sua madre e suo fratello, con loro aveva un bel rapporto, un rapporto che non credeva che avrebbe mai più potuto recuperare dopo quegli anni. La madre era Emily Bulstrode, ministeriale nuovamente diventata professoressa di Storia della Magia mentre il fratello era Arthur De Lamort, un personaggio dal lavoro particolare, era infatti uno psicomago. Su quest’ultimo avrebbe avuto molte cose da dire, ma in quanto fratello ed essere dotato di un filtro alla bocca non poteva permetterselo. Primo, non era una persona così fredda, arrogante e stronza come molti potevano dedurre lanciandogli semplicemente un’ occhiata e secondo ci teneva ad Arthur anche se non lo dimostrava come quest’ultimo avrebbe voluto. Nelle loro vene scorreva il medesimo sangue eppure ad analizzarli avrebbero potuto essere degli sconosciuti, che incontratosi per strada si sarebbero semplicemente superati, non degnandosi di uno sguardo. Erano chiaramente diversi: Michael meno emotivo e più rigido, con alte ambizioni e una sorta di ombra di un sorriso ironico sulla faccia, quasi come se non credesse ai suoi stessi risultati ed Arthie era semplicemente il piccolo, dolce, patetico Arthie. Michael, nella sua mente, tendeva a denigrarlo spesso, forse perché nonostante i risultati che aveva conseguito continuava a percepire una fastidiosa sensazione, come se la madre preferisse ancora il figlio minore. Sì, perché rimaneva lui il maggiore, e non gli importava che qualcuno tentava di contestarlo, non avrebbe cambiato opinione. Tentava di negarlo a se stesso, ma quella sensazione aveva un nome ed era gelosia, esatto, lui era geloso.
    Questa fastidiosa parola continuava a rimbombargli nella testa, come una fastidiosa litania, a cui non riusciva a mettere fine. Si era illuso per molto tempo, ma forse a vent’anni avrebbe dovuto smettere di preoccuparsi di queste stupide cose, anzi, senza forse. Eppure si tormentava continuamente, che aveva Arthur in più? Insomma lui era diventato importante, era più intelligente, più tutto.
    Nonostante questo voleva bene al fratellino, aveva pur sempre giocato insieme, condiviso tutto, avevano creato un legame speciale, non riusciva a detestarlo del tutto. Spesso malediceva quella parte buona che si ritrovava, era al contempo una maledizione e una fortuna.
    Questa sua magnifica parte “buona” l’aveva spinto a invitarlo a bere qualcosa, così tanto per passare una serata insieme, e non aveva doppi fini, per una volta. Esatto, non lo detestava così tanto, qualche volta lo percepiva come un fastidioso insetto, ma per il resto gli voleva bene.
    Faceva freddo lì dove si trovava, per le strade di Hogsmeade non c’era molta gente, ma la maggior parte andava nella sua stessa direzione; si strinse nel cappotto, nel tentativo di trovare maggior calore. Non ci mise molto ad arrivare ai Tre Manici di Scopa, non era in ritardo, ma probabilmente Arthie era già arrivato. Varcò l’entrata, guardandosi introno in cerca di una testa bionda, non ci mise molto per localizzarla e raggiungerla al bancone, dove ordinò un’ acquaviola e si sedette «ehi fratellino» sorrise, consapevole di quanto gli desse fastidio essere chiamato “fratellino” «sei qui da molto?» non che poi gli importasse più di tanto, non era lui quello in ritardo.
    Michael G. De Lamort
    « sometimes to win you've got to sin »

    © psìche, non copiare.


    Edited by 'cause‚ michael is better - 12/8/2015, 21:36
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    Michael Greengrass-De Lamort Mangiamorte
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    Max Irons/Sam Claflin: Michael Greengrass-De Lamort scheda pg


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