[oblinder] Bleeding Love

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    panz8
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    Baldi giovinotti e graziose pulzelle, sentite anche voi l'amore nell'aria? Talmente forte e penetrante da sovrastare la puzza di sterco delle vacche del vostro vicino?
    Noi sì, decisamente!
    Come ben sapete, il celeberrimo Joshua Brown, autore di harmony romanzetti d'amore che hanno spianato la strada a 50 Sfumature, è in città e si aggirerà in incognito tra voi. Durante il suo soggiorno in questa ridente cittadina dimenticata da Dio e dal tempo, cercherà ispirazione per i suoi capolavori. Come? Osservando alcuni fortunati abitanti del luogo e trasformandoli nei protagonisti dei suoi prossimi racconti.

    [prompt #1] La sera del 13 febbraio vi viene recapitata una missiva profumata e decorata con trame eleganti, contenente questa citazione (uguale per ogni coppia):
    "Alcohol may be man's worst enemy, but the bible says love your enemy."

    Il giorno di San Valentino, la frase in questione svanisce lasciando il posto a luogo e ora dell'incontro.

    Potete:
    - essere a conoscenza dell'evento ed esservi rivolti alle assistenti di Josha, Gertrude e Octavia, chiedendo loro di partecipare all'esperimento;
    - essere stati iscritti da qualcuno;
    - essere vittime inconsapevoli delle due donne e di seguire le indicazioni ricevute.

    Mungi la vacca finché è calda!
    Yee-haw!
    saloon
     
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    Ogni donna custodiva gelosamente un segreto e Ada Marshall non era poi così diversa. James aveva trovato nascosti nel baule della madre l’equivalente di una collezione porno del 2019: romanzi rosa. Ci aveva messo qualche momento a riprendersi dal trauma di essersi imbattuto in racconti così peccaminosi, tanto che era ricorso a un segno della croce tattico, scegliendo poi di vagliare le sue opzioni. Cosa aveva intenzione di fare, expose la madre oppure fare finta di niente? No, non poteva lasciare che quei libri finissero nelle mani innocenti di sua sorella, era meglio farli sparire da quella casa. Sapete, James non era bravo a resistere alle tentazioni, e il prurito di dare un’occhiata a quelle opere a farsi più persistente man mano che i giorni passavano; aveva resistito ben settantadue ore prima di mettere mano a quel tesoro proibito, e Santo Padre nell’alto dei cieli al tempo non aveva immaginato che potessero diventare una tale ossessione. Ammetteva di esserne imbarazzato, dopotutto fingeva di non sapere leggere così bene proprio per mantenere una reputazione ignorante, non credeva che nessuno – nemmeno i vippini – avrebbe potuto capire, scambiandolo per un finokio del caxxo. Non che potesse biasimarli, al loro posto avrebbe fatto lo stesso. «cioè osceno………io basito» esclamò il ragazzo in perfetto vippino torinese, quella serie stava diventando sempre più straziante – non poteva credere che dopo tutto quello strazio Jax e Mary finivano per prendere strade diverse, specie dopo aver consumato più di un rapporto carnale! Ok, che non poteva giudicare su quel fronte ma che almeno avessero un po’ di decenza nella finzione. Non poteva credere che sua madre avesse letto una cosa del genere, al solo pensiero desiderava purificarsi nell’acqua santa. «ma perché ancora leggo ‘sta merda» scosse il capo ormai rassegnato a finire il libro, non aveva scelta dato che ormai gli aveva risucchiato l’anima. Solo una cosa lo salvò momentaneamente dal cadere nel baratro, osservando i movimenti delle formiche sul terreno si rese conto di essere in ritardo per il grande evento della stagione: l’arrivo di Joshua Brown in paese. Non aveva idea di come fosse successo, ma lo scrittore dei suoi romanzi rosa preferiti aveva deciso di cagarsi Bodie e cercare nuovi personaggi per un libro - capite??? Avrebbe potuto essere il nuovo protagonista hot e tenebroso di una storia, non che avesse mai esternato l’idea ad alta voce a qualcuno, o che avesse un vago piano per gestire la sua futura fama in California, ma confidava che il suo charme e intelligenza avrebbero risolto tutto.
    James infilò il libro nella sacca di pelle che si trascinava dietro sin dal paleolitico, non che avesse intenzione di farselo autografare, dirigendosi verso il luogo che la pergamena gli aveva indicato. Nel breve cammino non poté fare a meno di lasciar cadere lo sguardo e la mano sui generosi fondoschiena delle donne che gli passavano affianco, ogni giorno della sua divina esistenza ringraziava Dio per aver creato le MILF - e dire che non aveva nemmeno conosciuto Fergie. Fu una breve ma intensa passeggiata, così breve che neanche si accorse di essere arrivato davanti alle porte del saloon e vabbè daje tagliamola corta ed entriamo «zio fa’ che puzza» onesto, quel locale sapeva sempre un po’ di cane morto. Il Marshall si guardò intorno, neanche così sicuro di saper cosa cercare, e come la testa di minchia che era fece la cosa più ovvia: denudarsi salire su un tavolino per attirare l’attenzione generale «velvetellis se ci sei palesati, ho bisogno di scroccare qualcosa da bere» così, per mettere subito in chiaro le cose. Si piegò poi in un poco elegante inchino, saltando giù dal tavolo e mettendosi ad aspettare la sua bella milf.
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    Picchiettò con le unghie sul legno usurato, il misto di nervosismo ed eccitazione a renderlo irrequieto come un poppante sotto acidi: Silas Powell non era minimamente intenzionato ad ammetterlo, ma attendeva quel giorno da tempo immemore. A tutti aveva detto che l’unico movente che l’aveva spinto tra le braccia delle due assistenti era stata la promessa di caviglie deliziosamente scoperte – escándalo – e morbide labbra da baciare, ma questa era solo una piccola parte della verità.
    Il suo problema era nato un caldo pomeriggio d’estate; Silas, svegliatosi con più pustole in faccia di quanto fosse umanamente possibile anche alla tenera (e, nella maggior parte dei casi, disgustosa) età di sedici anni, si era incamminato con fare innocente verso la stanza della sua dolce sorellina con il coltello da carne stretto nel pugno e un’insaziabile sete di vendetta che neanche le pozioni estetiche di sua madre erano riuscite a calmare. Una volta gettatosi sulla scatola contenente le preziose bambole della ragazzina, le quali era intenzionato a decapitare con cura così da poter utilizzare le loro teste mozzate come decorazioni improvvisate per le altrimenti spoglie (secondo il suo professionalissimo parere, certo) pareti della camera, la sua attenzione era stata catturata dalla… come dire, particolare copertina di un libro che, a quei tempi, gli era ancora del tutto sconosciuto. E quindi, per quanto l’idea del trauma che la scenetta avrebbe potuto causare fosse stata allettante, nulla poteva veramente essere paragonato alle urla che sarebbero riverberate per tutta casa se, invece, avesse consegnato il pacco di soft porn in tutta la sua gloria alla matrigna. Oh, la gioia di vedere finalmente quel demone di Isabella spedita in collegio per ripulirsi l’anima dal peccato! Praticamente Natale in anticipo! Dunque, con questi buoni propositi nella mente, aveva afferrato il tomo tra le mani e, giulivo al prospetto di una vita priva di sorellastre provenienti da regni nefasti e lontani dall’occhio del Dio onnipotente, aveva tracciato con l’indice le linee che componevano il dotatissimo membro di colui che supponeva fosse il love interest della storia – accanto, ovviamente, vi era un’immancabile Miss Poppe 1916, lunghi capelli al vento e drappeggi dell’abito a coprire elegantemente le sue (alcune) (non completamente, non siamo mica in convento) parti intime, sguardo innamorato diretto al belloccio; sopra di loro, in imponenti lettere scure dallo stile gotico, era stato inciso Harmony, di Joshua Brown. Silas aveva riso («ha!»), chiaramente, che altro avrebbe potuto fare? Che domande retoriche sono mai queste. Ma leggere le prime pagine, ovvio.
    Uno sbaglio.
    Ci aveva provato, inutilmente, a contenere la sua passione sfrenata per quei libri. Si era detto no, Silasbrownindornette, sii superiore a tutto ciò. Pensa minimal. Sii minimal o quantomeno – quantomeno! – beije. Ma era ormai troppo tardi. Il suo armadio era stato riempito da finte Bibbie dai contenuti discutibili, la sua posta invasa da fanfiction oscure del tipo self insert; la setta dello shipping l’aveva nominato membro onorario e il suo primo mese da diplomato l’aveva passato a discutere le dinamiche dei pairing secondari invece che a scopare (per terra con la scopa! sacre bleu!) come ogni altro essere normale. La disperazione era tale da portarlo a leggere persino Le Scritture Del Male – ovvero quelle in cui t/n (thy name, che a distanza di un secolo sarebbe poi diventato il famigerato your name, nda) se la faceva con il belloccio e il padre del belloccio a forza di fuck me daddy e puniscimi codardo. DISONORE A TE, DISONORE ALLA TUA MUCCA.
    Confidava che un giorno si sarebbe liberato di quella maledizione; intanto la gioia di avere il Joshua Brown a scorrazzare libero tra le strade della vecchia, monotona Bodie lo aveva mandato in una spirale di adrenalina tale da fargli dimenticare ogni inibizione a casa il giorno in cui, maledetto!, si era presentato alla porta delle segretarie per chiedere a) un anticipo sul nuovo libro («no» rude.) e b) di essere inserito nella lista misteriosa che lo aveva trascinato nel saloon – affettuosamente soprannominato piscialibera da yours truly per l’odore di bagno pubblico che emanava – il quattordici sera, di tanti giorni.
    E quindi, eccolo: a sorseggiare pateticamente una birra in attesa di segnali di vita da parte di panz8. Arricciò le labbra, poi spostò una ciocca bionda dal viso per tenersi occupato. Erano passati dieci minuti. Dieci. Gli stavano dando buca? Okay che lui agli appuntamenti si presentava con un’ora di ritardo standard, ma insomma.
    Poi.
    «zio fa’ che puzza» strinse le spalle, sussurrando un «onesto» di tutta risposta – poi la realizzazione lo colpì in pieno come la macchina dei Simmons alla festa dell’estate scorsa. Fece scivolare la schiena contro il sedile per nascondersi dalla visuale del nuovo arrivato, ma il destino ce l’aveva con lui quella sera; «velvetellis se ci sei palesati, ho bisogno di scroccare qualcosa da bere» e certo. Imprecò a bassa voce, poi spostò lentamente lo sguardo morto sulla figura dell’amico: «ziooooooo» un lamento così triste da far impallidire il cliff hanger del quarto capitolo del secondo libro. «brooooo» e con altrettanta flemma risbucò da dove si era infilato, per metà sotto al tavolino pieno di chewing gum masticata e… altre cose che si rifiutò di interpretare nel modo giusto, optando per un più innocuo macchie di latte. «nooooooooo» e, non senza riluttanza, gli porse la rosa dai petali storti che aveva preparato per il suo ideale principe azzurro. Gesticolò affinché l’altro scendesse dal tavolino prima che qualcuno lo potesse tirare a terra a forza, finendo per procurargli una (meritata) concussione. «mi devi una paccata di classe,» pollice accusatorio puntato contro la faccia di James e denti esposti come un gattino spelacchiato a cui avevano appena sottratto un rotolo di lana; «sappilo.»
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    James si chiedeva il motivo di una lochescion così particolare, non capiva infatti come quella luce giallastra avrebbe potuto illuminare i suoi hermosi tratti e il fisico da stallone. Forse era tutto un modo di metterlo alla prova, perché come ogni protagonista doveva essere scaltro ed essere capace di utilizzare le risorse che aveva sotto mano – che fosse arrivato il momento di spogliarsi e ungersi di olio? Non credeva, quello sembrava più un lavoro da Cameron. Ciò che veniva meglio al Marshall era sistemare i conti con gli altri gruppih che cercavano rogna, riempiendo di botte i suddetti come avrebbe fatto con un sacco di barbabietole. Forse Joshua sperava che iniziasse una rissa entrando subito nei panni dell’uomo che salvava la sua amata dai banditi. Abbassò lo sguardo sul locale alla ricerca di qualche donna alla sua altezza, gli occhi a fermarsi su una chioma bionda mezza nascosta sotto un tavolino «OHHH FRATEEEE» [careless whisper.mp4] un suono gutturale uscì dalla bocca del giovane, quel richiamo a trasudare mascolinità ed eterosessualità da tutti i pori «ziooooooo brooooo» ecco che Silas ricambiò con lo stesso entusiasmo, tirandosi finalmente fuori da quel posto da succhia cazzi – lo sapeva per esperienza, era il miglior posto dove assistere ai porno live. Sì, perché era così che ci si aggiustava nel 1919 se si era troppo poveri per un bordello. «nooooooooo» «socio ma sei con me???? ma vero fai??» e lui che sperava in Joshua o in un po’ di figa. L’avrebbe confessato al compare? Certo che no, non poteva sapere della sua passione per quei libri scritti dalla mano del Demonio, intrisi di peccato e bestemmie – senza contare che ufficialmente non sapeva neanche leggere, così, per mantenere la facciata del bello figo di turno. «bro» *tearing up* «grazie» portò commosso una mano al cuore, mentre con l’altra stringeva la preziosa rosa del freit, non vedeva l’ora di donare quella rosa al Signore Nostro Gesù Cristo durante la prossima messa, un modo come un altro per ottenere il favore di Padre Shaw. Scese con un balzo dal tavolino per prendere posto a fianco del biondo, il quale sembrava quasi deluso dal non essersi trovati davanti una bella pollastra e infatti - «mi devi una paccata di classe, sappilo» eula, ma che sono queste pretese, James limonava duro solo con la statuetta di Gesù Cristo il Venerdì santo, anche se a pensarci bene il Powell assomigliava al Signore con quella sua chioma fluente. «c’è la fila per paccare con me, non vedi?» indicò con un cenno del capo le persone (non solo donne, e già) che da qualche minuto gli stavano lanciando occhiate allusive, con tanto di gesti delle mani più o meno espliciti. «che ti devo dire, dio mi ha scelto per estinguere la sete di questi peccatori e io non posso rifiutare» e poi che fine avrebbe fatto la sua membership al club divino? Ci teneva alle sue mutande con il padre nostro, era uno dei pochi modi che avevano i vippini per pregare insieme (sì, chiappa contro chiappa). «eppure mi sento di farti una proposta, solo perché sei il mio bro dude homie» strinse la mano sul tessuto della camicia all’altezza del cuore, lo sguardo chinarsi verso il pavimento come in preghiera. Alle volte doveva prendersi dei minuti di pausa per pensare, ma tempo due minuti e gli occhi si posarono di nuovo sui capezzoli di Silas. Giusto perché era dove di solito fissava le donne, quindi ormai aveva preso una certa abitudine. «ti sfido a sgusciare la pannocchia in meno di due minuti, poi zi’ sono tuo» a ;) sgusciare ;) la ;) pannocchia ;), un gergo molto chiaro tra i vippini di Bodie. Cosa significava? Non fare la ceretta. Solo Dio e il suo messaggero Gabriele lo sapevano.
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    Edited by ambitchous - 28/2/2019, 20:38
     
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    «c’è la fila per paccare con me, non vedi?» seguì lo sguardo del Marshall, premurandosi di considerare ogni angolo del locale prima di trarre una conclusione – quindi portò le mani ai fianchi. No, non la vedeva. «no, non la vedo.» arricciò le labbra, poi imitò il cenno di capo dell’amico: «quel tizio ti sta guardando male; la milf – buonasera!!! – ha qualcosa incastrato in gola» la studiò per qualche secondo, occhi ridotti a fessure, mentre puntava freneticamente l’indice alle labbra spalancate – e continuò a fissarla quando racchiuse il palmo attorno alla propria gola, battendo senza sosta sul petto col pugno della mancina. «in realtà credo stia morendo.» Beh, di sicuro non sarebbe stata la prima, né tantomeno l’ultima – ciao famiglie di Bodie morte e dimenticate da tutti tranne che da Danihel Simmons e Barbie Jagger! «e il vecchio– no, il vecchio ci sta provando, in effetti.» da bravo brotha from anotha motha rivolse un’occhiata pregna di compassione all’amico, conscio del fatto che un momento simile richiedeva la sua piena sincerità: «ma non ne andrei troppo fiero.» O forse sì: dopotutto, citando la fantastica eroina del futuro Melania Trump, every hole is a goal.
    Poco importante, tanto James aveva deciso d’ignorarlo bellamente: «che ti devo dire» «eh» «dio mi ha scelto per estinguere la sete di questi peccatori e io non posso rifiutare» aspirò l’aria fra i denti, scuotendo la testa così vigorosamente da rischiare di vederla rotolare a terra. «ti prego rifiutalo» la pedofilia no, non l’avevo considerata, «parlane con gesoo di questi pensieri malvagi, lui può aiutarti!» e mise la mano sulla sua spalla in un tentativo di mostrargli il suo pieno supporto, preparandosi mentalmente al quantitativo smisurato di letture della Bibbia che avrebbero dovuto fare insieme per farlo rinsavire. «eppure mi sento di farti una proposta, solo perché sei il mio bro dude homie» hm. Scrollò le spalle, poi accavallò le gambe – pentendosene amaramente pochi secondi dopo quando i jeans andarono a toccare su di un punto viscido e appiccicoso; a malapena riuscì a nascondere il disgusto dietro all’espressione (semi)neutrale mentre, super casual, tornava a una posizione che non minasse eccessivamente alla sua salute esponendolo a batteri di cui neanche conosceva l’esistenza e, in contemporanea, cingeva le spalle del compare in un modo super casual che trasudava eterosessualità da tutti i pori, semicit. «bro sei ancora lì?» il limone duro lo voleva prima di morire nell’attesa, ecco. «ti sfido a sgusciare la pannocchia in meno di due minuti, poi zi’ sono tuo» dunque non era andato in shutdown! Menomale. «zio ma–» guardò da un lato, poi dall’altro; infine si avvicinò di più al ragazzo per mormorare un «davanti a tuttih?» in modo cospiratorio. Vabbè che erano i bidiessemme (Bamici Di Sgesù Dincielo) ma quelli erano nuovi livelli. Rosso in viso come una scolaretta qualunque e con le dita attorcigliate nelle ciocche setose, il Powell batté le lunghe ciglia in direzione dell’amico, risatina squillante a completare il quadro: «kome sei divertente! ♡» Afferrò in fretta e furia il suo calice e buttò giù un lungo sorso di birra, prendendosi quei pochi secondi di silenzio forzato per ragionare sulla prossima mossa (perché sì, ormai era diventata questione di principio). Leccò via la schiuma dalle labbra, dunque sorrise a un James che molto probabilmente voleva solo una gara di cibo ma che evidentemente necessitava di scoprire che la vita è ingiusta: «non è una cosa che sono solito fare, mate,» hahaha! certo. «ma se proprio insisti.» Eh, le cose che si fanno per gli amici. Portò nuovamente la birra alle labbra, più rilassato di quanto sarebbe dovuto essere mentre faceva scivolare il palmo aperto sui paesi bassi di James. Sfiorò la patta dei pantaloni senza battere ciglio, e «allora, tutto bene a casa? chissà che stanno facendo gli altri minchioni.» Non distolse lo sguardo; semplicemente prese a sbottonare i pantaloni dell’altro con calcolata lentezza, la mano libera a disegnare cerchi immaginari sulla sua spalla. Nulla da vedere, qui.
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    [prompt #2] Il Saloon si è improvvisamente svuotato, lasciandovi soli con un sottofondo di ballate romantiche suonate dal jukeboxe. L’odore macho del vostro bro è così irresistibile che non potete fare a meno di avvicinarvi a lui.
    saloon
     
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    Che piccolo stronzino che era Silas, non gli lasciava neanche godere gli sguardi maliziosi dei suoi pretendenti che doveva rovinare tutto con la sua visione distorta della realtà !11! Lui non capiva, non con quel nido d’uccello in testa a bloccare i suoi pensieri – era convinto che ci vivesse davvero un animale, aspettava solo il momento di provarlo. «parlane con gesoo di questi pensieri malvagi, lui può aiutarti!» «ma perché ci rivolgiamo a maria, quando abbiamo gesù?» ripeté piatto le sagge parole di Padre Shaw, che nel dubbio andavano sempre bene. Non era colpa sua se non gli funzionava il cervello e alle volte si spegneva! Infatti si era già perso, nel fissare Silas stava cercando di capire ma niente riusciva solo a concentrarsi sul vecchio dietro di lui - si stava…..leccando le labbra con gusto o era una sua impressione? Incominciò a sudare freddo, tirandosi il colletto della camicia per farsi aria, ma perfché sempre a lui??? VOLEVA LE MILFONE LUI. O Gesù Santissimo nell’alto dei cieli azzurri, non stava mica puntando al Powell????? Dopotutto assomigliava a una donna e da dietro sarebbe stato facile confondersi, va be poi si sapeva che quelli come lui erano quelli perfetti con cui andare: non è omosessualità se assomiglia a una donna. O almeno era quello che gli aveva detto Padre Matthews e lui si fidava dei missionari del Signore! Anche lui lo era, in più modi wink wink. «davanti a tuttih non capiva perché fosse così sconvolto, si trattava solo di una pannocchia! C’era gente che lo faceva con la barbabietola quindi insomma. Si passò una mano fra i capelli (gesto tm dei vippini, palese) «kome sei divertente! ♡» «frateee/eee ma che problema c’è?? L’ho visto fare anche a Padre Shaw e la signora Fay! E loro erano in un luogo consacrato, cioè wow capisci?» mimò un’esplosione con la testa, come se fosse BLOWminding!! Lo era in un certo senso, chi avrebbe mai pensato di mangiare la pannocchia davanti al tabernacolo per onorare Gesù?? Aveva capito bene perché lo stessero facendo: era un gesto di carità cristiana verso Dio, che stava tutto il giorno in chiesa senza poter mangiare niente. Chissà cos’aveva capito Silas, gliel’avrebbe domandato se non……..avesse iniziato a fare………cose. «bro» deglutì la saliva iniziando a guardarsi intorno, non ok non era stata un’idea brillante ma quando mai ne aveva. Perché lo ascoltavano ancora?? Era arrivato il momento di togliersi la camicia lo sentiva. Nel saloon, però, non c’era nessuno «li hai spaventati» insomma un maschio che tocca la coscia ad un’altro maschio, poteva sembra un omosessuale. James mantenne il suo rinomato (no) sangue freddo, lo sguardo sempre fisso su Rogerina nonostante sentisse la sua Mano vagare sul cavallo dei pantaloni – gli sarebbe piaciuto dire che fosse la prima volta ma #no. NON CON UN UOMO ma con una Mano !! Sapete, per lui non esisteva differenza tra uomini e donne quando si trattava della MANO perché era femminile e quindi non si poneva il problema, gliel’aveva detto Padre Matt! E poi gli aveva PERSINO mostrato come si faceva, che uomo illuminato lui! Era come il padre affettuoso che non aveva mai avuto. Come disse una volta un saggio egiziano: stop wishing and start licking. Anche se forse James aveva capito male, gli approcci cambiavano da persona a persona (chiedete ad ash e cam!) e insomma lui che ne sapeva certe cose non gliele aveva insegnate Gesù – non poteva mica chiedere, doveva puntare tutto sull’intuizione. «allora, tutto bene a casa? chissà che stanno facendo gli altri minchioni» distolse lo sguardo da quello di Silas per abbassarlo sulla sua spalla, dove le dita leggere del biondo stavano disegnando dei cerchi. «eh? Ah sì, Frances la settimana scorsa è stata sgamata a mostrare la caviglia a un tipo – boh cioè dilettante - io bro te l’avevo detto: non ci si può fidare delle patate» lui tipo cercava una vera donna come Maria, una dai principi saldi e che stesse a casa a preparargli da mangiare e pulire, non come quella scostumata di sua sorella. Si vedeva che aveva passato troppo tempo con le suore di Sacramento, quelle sgualdrine di Satana!!1!! «i bdsm?» I Bellissimi Devoti Sdella Maria, ovviox!!! «sento che sono a caccia di rape, la mia bdsmpatia sta vibrando» ah no, era la mano di Silas che stava intraprendendo il suo viaggio. «freit vuoi vedere le nuove mutande di Brotm Cristo? Hanno il mio salmo preferito ricamato nel luogo della procreazione!!&&» no sciokki non il buco del kuletto! (cosa) (ci ho pensato solo io). Per qualche motivo inspiegabile si fece più vicino al volto del frate, non aveva nemmeno mai notato quanto i suoi bellissimi occhi fossero blu – un complimento da homie, non da homo attenzione! Fece scivolare la mano su quella dell’amiko, guidandola dentro ai calzoni mentre con l’altra sorseggiava tranquillo la sua birra «minchia senti, è ricamato a mano» eh, giustamente ci tenne a soffermarsi su ogni lettera, un po’ come avrebbe fatto per ogni amante dei salmi come lui! Non importava che il suo piccolo James si stesse svegliando, era sicuro che al broh non sarebbe dispiaciuto no?? Così avrebbe visto che lui ce l’aveva più grande di tutti, l’aveva anche misurato oh !! BECCATI QUESTA CAM lui e i suoi stupidi pettorali perfetti. Lasciò andare la mano di Silas, optando invece per avvicinarsi ulteriormente al biondo «vuoi vedere più da vicino?» sfiorò il suo orecchio con le labbra, tanto per farsi sentire in quella confusione. Kavolo quanto era rumorosa Radio Maria (quale)!!
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    Dunque, erano successe cose interessanti mentre la mano (la più veloce del west, cit.) di Silas aveva iniziato la sua avventura nei pantaloni del suo bro dude mate amiko vero bff James: innanzitutto, il ragazzo in questione era diventato terribilmente nervoso tutto d’un tratto. Ciò lo confondeva e non poco – oh, l’aveva proposto lui lo sbucciamento di pannocchia, arrivando persino a condividere una storia molto privata di padre Shaw e una delle sorelle Fay («e tu sei rimasto a guardare?») per sminuire i pericoli di fare una cosa simile in pubblico. Senza contare che se l’avessero beccati la mazzata peggiore se la sarebbe presa lui, palesemente coinvolto in atti impuri in luogo pubblico con un ragazzo!!! No less!!!. Corrugò la fronte e cercò di non farci troppo caso, scegliendo d’interpretarlo come tipica ansietà della prima volta – been there, non poteva mica giudicare. Ma il vero fatto curioso non era di certo quello; tempo di alzare gli occhi per cinque (5) secondi contati e il saloon si era svuotato totalmente, fatta eccezione per lui e James. Non solo: il jukebox che credeva rotto da tempo si era improvvisamente rianimato, e addirittura sembrava essersi riempito delle top hit del momento. Boccheggiò, sbalordito di fronte a quella scena, le note di My Cairo Love quasi a sovrastare il mormorio dell’amico – il quale, si rese conto troppo tardi, si era buttato in un piccolo monologo sul peccato che lui era riuscito a sentire solo a metà. Annuì solenne, quel «io bro te l’avevo detto: non ci si può fidare delle patate» più importante di mille parole. Si aggiustò meglio contro lo schienale, il palmo ancora bello che occupato a esplorare le bellissime mutande bdsm di James, e gli offrì un’importante spunto di riflessione: «fratè, pensaci.» già chiedeva troppo, si rendeva conto: inarcò comunque le sopracciglia, allusivo, e «credi che l’Onnipotente ci abbia donato delle gole profonde per la patata?» solo un pazzo direbbe di sì. «dovremmo onorare tutte le verdure, amico.» picchiettò con l’indice sulla tempia, testa inclinata di lato e sorriso a metà stampato sulle labbra. Silas, an intellectual. «per rispetto nei confronti del Creatore, capisci.» infine scrollò le spalle, soddisfatto della sua teoria – praticamente era pronto a scrivere un nuovo Vangelo, troppo illuminato per i comuni mortali. Tanto era felice del suo prossimo trattato di teologia che si perse nuovamente nella sua testa – eh, quando sei troppo intelligente ti capita continuamente! Lui ne sapeva qualcosa – e, di conseguenza, ignorò buona parte di ciò che uscì dalla bocca di James. O, almeno, di questo cercò di convincersi mentre, molto più prevedibilmente, la sua attenzione veniva catturata dalle labbra sottili del sopracitato, rosee e invitanti e più vicine di quanto sarebbero dovute essere. E di nuovo, Silas non aveva la benché minima idea di cosa stesse succedendo, ma non se ne lamentò minimamente. «freit vuoi vedere le nuove mutande di Brotm Cristo? Hanno il mio salmo preferito ricamato nel luogo della procreazione!!&&» spinse la lingua contro l’interno della guancia, rilasciando un debole «hmm?» di tutta risposta. Poi, finalmente, tornò a guardarlo negli occhi: e come nei peggiori cliché delle peggiori fanfiction, il suo respiro si spezzò pateticamente. Beh. Beh. Umettò le labbra, incospicuo come un pavone (haha get it? because he’s gay) di fronte a un muro nero; okay che lo aveva immaginato vicino, ma non così tanto. Fece per rispondere con qualcosa di vago e sconnesso per distrarsi da tutto quel yes homo, ritrovandosi invece a battere le palpebre freneticamente mentre il palmo dell’altro gli guidava la mano nella valle sperduta delle sue mutande. Come avrebbe detto una tipa strana qualunque di Riverdale: hark, there she be. «minchia senti, è ricamato a mano» e annuì, il Powell, lo sguardo ora puntato sulle mani congiunte, ora su James. Gideon Kingsley, ovunque tu sia: un discepolo ti dice grazie. «eh zio, voglio prenderlo profondo» ?????? UHHHHH STRATEGIA «nel quore. bro. perché per me sei importante. haha?» La voce ridotta gradualmente a un sussurro, recitò un Ave Maria rapido come la luce prima di trascinare lento la mano fino ai lembi della camicia di James – la lingua stretta tra i denti e i polpastrelli a carezzare la pelle scoperta, annuì un’ultima volta a quel «vuoi vedere più da vicino?» perché se proprio fai sessanta tanto vale arrivare a sessantanove. Non era così il detto? Vbb. Occasione sprecata. «ma prima quel che mi spetta di diritto… bro.» Ed eliminò quei pochi millimetri di distanza, soffiando direttamente sulla sua bocca un ultimo «full homo», per poi mettere fine a quel discorso con il tanto desiderato bacio. Silas 1 – Bodie 0.
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    [prompt #3] Gertrude e Octavia passano accidentalmente nei pressi del saloon e vengono catturate dalla scena romantica e del bacio che si consuma davanti ai loro occhi. Piuma alla mano, sono già all’opera nello scrivere la bozza del loro primissimo BL (solo dopo si accorgeranno che i lunghi capelli biondi non appartengono a una gentil donzella)! Per riscaldare, ancora di più, l’atmosfera e per innalzare il livello di testosterone nell’aria, le due donne ordinano alle cucine del saloon di servire ai due ragazzi un cibo particolarmente afrodisiaco: un piatto di ostriche! Nel Far West? EBBENE SI’.
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    James non brillava certo per intelligenza, motivo per il quale aveva continuato sereno a smanettare con la mano del super amiko nei pantaloni, dimenticandosi alla grande del bacio. Era già tanto se riusciva a tenere a mente i nomi dei bdsm, tutti gli altri diventavano automaticamente bro e frate. «eh zio, voglio prenderlo profondo» cosa….voleva prendere? Dove? Anche le altre persone glielo dicevano spesso, peccato che non riuscisse proprio a capirlo; sentiva che quella era la sua occasione per chiederlo, fece per aprire bocca per sparare la sua stronzata quando: «nel quore. bro. perché per me sei importante. haha?» aahhh ma pensa! Si mise a ridacchiare anche lui, sollevato da quel dubbio esistenziale che lo affliggeva da mesi, quindi anche gli altri volevano prenderlo nel cuore! Bastava dirlo, si sarebbe incluso volentieri nel discorso: anche lui voleva prenderlo nel kwore dalla Trinità. Forse non la colomba, perché gli animali parlanti gli facevano senso. « aw bro anche tu» prima i fiori e poi quello, lo voleva forse ridurre a una polpetta di sentimenti? Lui era un Ü Ø M Õ non poteva permettersene, se non attraevano la patata a cosa servivano??? Tentò di trovare una risposta nella Bibbia che aveva memorizzato, entrando in un trip talmente mistico che quasi si perse la palpatina di Silas; quando sentì la mano di lui scivolare sulla pelle si irrigidì immediatamente, gli addominali a contrarsi come da abitudine, come quando doveva mostrare la mercanzia alle donzelle. Gli si spezzò il respiro per qualche secondo, sorpreso dalle sensazioni provocate da quel tocco, nuove ma allo stesso tempo così simili a quelle provate con Edgydia (una delle sue bitchh 777). Ma sì, erano sicuramente i capelli fluenti del Powell a confonderlo. oh, minchia bro che stava succedendo. Ebbe giusto un millesimo di secondo per mostrarsi confuso, quello dopo si era trovato un Silas premuto contro di lui. Era un pessimo momento perché la sua erezione prendesse finalmente vita? Mhhh whatcha say. Gliene fotteva qualcosa? Zio fa’ certo che no, tutti dovevano sapere quanto ce l’avesse grande‼ E tanto per far capire al Powell quanto fosse macho e uomo gli ficcò la lingua in bocca, dandogli la paccata della sua vita. Si trattenne dal palparlo solo perché sapeva che fosse sprovvisto di poppe, al contrario di Asher almeno lui conosceva i tratti distintivi tra uomo e donna. <b>«bella frate» si allontanò compiaciuto dalla sua performance, come al solito Gesù l’aveva guidato nel migliore dei modi. Ma vero che Silas ci assomigliava un po’? Una volta l’aveva pure candidato per fare Gesù alla Via Crucis, suggerendo a Padre Matty che lo appendessero sulla krocie per aggiungere veridicità alla cosa – peccato gli avesse detto che non fosse………saggio. Ovviamente James ci aveva provato comunque, così per puro principio, raccattando il Figlio di Satana che tanto era di gomma. Il Marshall iniziò a ridacchiare da solo a pensare alla scena, di certo non sarebbe passato per psicopatico agli occhi del bro dude homio, magari stava ridendo per le ostriche davanti a loro ?? Che poi………..si guardò intorno d’un tratto confuso (strano), da dove era spuntato? O M G il suo amico Gesù sapeva quanto le amasse??? Brooooooo no che figo ora si commuoveva, stava succedendo proprio tutto come la manna dal cielo nel Vangelo di Rebibbibbia!! «ce le ha mandate Lui» con una mano al cuore e occhi sognanti indicò il soffitto del locale, certo che il bdsm avrebbe capito. Finalmente tutte le ore in ginocchio a pregare (certo a pregare!!!) erano servite perché DIO LO NOTASSE IL SUO SENPAI. Ecco alla faccia dei Bdsm che pensavano di essere i suoi faves, ed invece erano tutte menzogne suka !! «ne vuoi una? ceh che sballo tipo ostia» ostrica is the new ostia? Avrebbe dovuto suggerirlo a Padre Sciau, dopo le ostie alla cocaina era sicuro che i molluschi avrebbero fatto il boom boom. Dato che James era l’amico d’oro che tutti avrebbero voluto avere, si premurò persino di prendere la conchiglia e portarla alle labbra di Silas, cercando di non immaginarle mentre strofinavano sulle sue «lo sapevi che è un cibo afrodisiaco? tipo la pannocchia» oh giurava, gliel’aveva detto Padre Pio in sogno.
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    Lo pagavano decisamente troppo poco per quella merda.
    «credi che l’Onnipotente ci abbia donato delle gole profonde per la patata?» «credo più per poterci infilare il braccio e strapparvi il cuore» sempre carino, joey, quando diceva ste massime con la faccia neutra di un soldato svizzero; peccato nessuno fosse lì per godere della sua vista.
    l'ho già detto che «mi pagano decisamente troppo poco per questa merda .» Ovviamente, come tutti gli altri commenti del Moonaire, i due giovinastri ignorarono anche quello. Oh, sarà che Joey era bassino, e il bancone lo nascondeva, sarà che quei due erano maschi bianchi etero (...?) alpha e non avevano tempo per guardare in faccia chi lavorava per loro. Tipico.
    Il lavoro nel saloon l'aveva preso mesi prima non solo per trovarsi da fare, per racimolare soldi che nel 2017 avrebbe continuato a poter usare (la fortuna del dollaro!!), o perchè non fosse in grado di stare con le mani in mano troppo a lungo, abituato com'era a fare lavoretti fin da quando aveva tredici anni - fosse distribuire giornali o piccoli furti su commissione, ma soprattutto per ripagare Floyd della disponibilità e aiutare con le spese della casa.
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    pluffe, a quale prezzo? Aveva scelto quel locale perchè non doveva sorbirsi (troppo) i vaneggi dei credenti («non puoi tenere per mano gesù quando ti stai masturbando!!111» «perchè.... dovrei....... volerlo...... fare..............»), o le persone nude e moleste del bordello che indossavano nei capelli nastrini la sera prima attorno a cose ben diverse, ma le serate così, le serate COSI, gli facevano rimpiangere tutto.
    Perchè quei due tipi dovevano riscoprire il miracolo della vita proprio durante il suo turno??
    Era stato bravo, Joey, a fingersi (morto) impegnato, lavorando più che altro nel retrobottega e dando solo un'occhiata di tanto in tanto per controllare i due non se la dessero a gambe rubando al suo capo, ma il troppo è troppo. Non poteva assistere ad uno sgranamento di pannocchia (ma quale pannocchia, poi? Bah, doveva essere un giochino erotico del far west - se non avesse avuto paura di un racconto dettagliato di quella volta che si era infilato chissà cosa chissà dove, avrebbe chiesto a sunday delucidazioni).
    «oh, comunque siamo ancora in chiusura» mosse leggermente la testa guardandosi in giro; eh già, e nessuno a destra e nessuno a sinistra!!! «no? Niente? Continuate a andarci di lingua? Ok.» con un respiro profondo, si obbligò a guardare il post intagliato (da barbie, grazie barbie) attaccato al bancone. "Non si mutilano i clienti". Magari gli avrebbero lasciato la mancia. Possibilmente, non un profilattico usato o una barbabietola spremuta usata come lubrificante.
    «ce le ha mandate Lui»
    spalancò le braccia, sconvolto. "erano due donne???" oh ma che sessisti a Bodie, subito a credere tutte le cose belle arrivassero dagli uomini.
    «sentite, io torno in magazzino a» a. «chiamatemi se-» si bloccò, non sapendo come continuare la frase. Se avevano bisogno di musica ancora più d'atmosfera (dannati jukebox dell'anteguerra - letteralmente - che si piantavano sempre sulla versione country di careless whisper; se avesse sentito ancora una canzone su una mucca bellissima o la pecora morbida come la tua pelle avrebbe dato fuoco al locale), preservativi ??? non voleva davvero aiutarli. «volete pagarmi.» Il capo non gli aveva dato regole riguardo la fornicazione nel locale, doveva dirgli di non fare niente??? Di usare precauzioni ????? Guardò il cartellino "il cliente ha sempre ragione - a meno che non sia ebreo, cinese o donna" accanto al primo «fate un po' quel che cazzo vi pare.»
    e detto ciò, strofinaccio sulla spalla, tornò sul retro.
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    Se Silas s’era aspettato di finire con la lingua di un suo amico in gola, quella sera? Non…… esattamente. Negli infiniti viaggi mentali che si era fatto in attesa dell’evento vero e proprio, al suo fianco c’era sempre Joshua Brown – ogni volta con un volto diverso, seppure i tratti distintivi rimanessero uguali: occhi scuri, zigomi alti e pronunciati, muscoli degni del modello medio utilizzato per la propaganda militare, e per qualche motivo non sembrava mai troppo incline a indossare una maglietta – che, non appena incontrava il suo sguardo, confessava il suo eterno e tenero amore e insieme scappavano da Bodie su di un cavallo bianco. Non sempre, eh! Piccole variazioni sulla trama occorrevano di tanto in tanto – il cavallo, ad esempio, a volte diveniva una mucca volante –, ma chiaramente alla base c’era un elemento essenziale, e quell’elemento era il tanto venerato scrittore che, ne era certo, lo avrebbe scelto nella massa di volti anonimi (ciao vippini, siete bellissimi, però non si può negare l’enorme svantaggio nell’essere sprovvisti di una maestosa chioma come la sua) per… fare… cose. Era persino pronto ad accettare un finale di serata privo de l’amor che move il sole e l’altre stelle; l’avrebbe accolto con una punta di delusione, ma l’onore di arrivare a conoscere il genio dietro a uno dei capolavori letterari del secolo (e dei secoli a venire!!!) era già un enorme traguardo.
    Dunque.
    Le cose non erano andate esattamente secondo i suoi piani – questo, almeno, era arrivato a pensare (certo, quando riusciva a sentire i propri pensieri abbastanza da poterne concludere uno: il ragazzino della famiglia Villalobos chiacchierava davvero troppo per uno a cui era stato dato il compito di pulire il boccale da cui lui beveva) nel momento in cui aveva avuto modo di scoprire il vero volto di chi, nelle ore a venire, avrebbe dovuto fargli compagnia. James non era necessariamente la più marcia delle mele, precisiamo – si trattava comunque di un suo bro dude homie, di un bidiessemme, di un baciato da Dio, (ma soprattutto) di un gran pezzo di gnocco. Praticamente era sempre un piacere essere in sua presenza. Ma.
    Ma.
    Ma!!!!!!!!!!!!
    Ma Joshua fucking Brown, diamine. E vabbè, insomma, si era arreso a ciò che passava al convento, i sogni e le speranze buttate nel cassonetto insieme al suo cuore spezzato. E poi quel bacio – e, una volta entrato nello spazio liminale tra il nirvana e l’arrapamento, l’illuminazione. Passò la lingua sulle labbra, sguardo stralunato perso in un punto imprecisato della parete spoglia; annuì distratto a quel «bella frate», concedendosi qualche minuto di silenziosa riflessione, manco fosse un monaco buddhista.
    Come. Aveva. Potuto. Essere. Così. Cieco.
    Puntò lo sguardo su James, studiandolo attentamente mentre fissava il tavolo e poi il…soffitto? Boh, magari era un rito tutto suo di cui non era a conoscenza – dopotutto come poteva dire di conoscere bene James ora che aveva finalmente scoperto la verità? Assottigliò gli occhi, il criceto nella sua testa a correre sulla ruota con l’intensità di un maratoneta; ma certo. Tutti quegli anni passati a credere che l’altro non sapesse leggere o scrivere. Tutti quei pomeriggi passati chiuso in chiesa a pregare, misteriosamente – e poi, quando l’aveva seguito per capire cosa succedesse in quelle ore, lo aveva sentito pronunciare parole sconnesse nel confessionale insieme a una voce maschile non ben identificata. Joshua Brown che, casualità delle casualità, appariva a Bodie, di tanti posti, il giorno di San Valentino. Annuì tra sé e sé, eccitato all’idea di aver svelato il mistero che lo aveva tormentato per tutto quel tempo. Era così… ovvio. Accettò allegro l’ostrica, arrivando persino a portare indietro i capelli con le mani e allungare il viso così da non doversi sporcare – era diventato importante apparire come il vero uomo di classe quale era, ora che sapeva di essere osservato. «lo sapevi che è un cibo afrodisiaco? tipo la pannocchia» batté le ciglia, poi spalancò gli occhioni; tutto un piano per mostrare quanto fossero belli, casomai James si sentisse improvvisamente… ispirato, alla vista dei pozzi ceruleo. «ma 👏 non 👏 mi 👏 dire 👏 !» Scosse la testa, sorriso fintamente incredulo stampato sulle labbra; quindi si schiarì la gola, le mani ora incrociate in grembo. «dimmi, …James» ha! JAMES. proprio. «cosa… cosa ti porta qui?» E fece roteare l’indice in aria, ignorando bellamente il Villalobos che lo intimava a uscire e andare a limonare altrove. Meh, ragazzini. «come hai scoperto di questo evento?» E sorrise soddisfatto, ormai pronto a sentire le parole che tanto aveva atteso: mi hai scoperto e sono io Joshua e ti amo la mia mucca volante ci attende fuori. Non poteva più sfuggirgli, ormai.
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    James era così preso dal……..non dal limonarsi il suo bro dude homie ma vi pare, che non aveva notato l’omino dietro il bancone. Il suo aspetto era familiare, forse erano i riccioli biondi e quegli occhi così azzurri a ricordargli l’Angelo Gabriele, ci fosse stato un Cameron al posto di James, era sicuro che avrebbe scambiato Pepito per Gabry. Beh, non tutti potevano essere affascinanti come lui e brillare anche d’intelligenza. Chissà se poteva chiedere al mangia-tacos quanto fosse alto o avrebbe dato in escandescenza? L’aveva visto fare un paio di volte ai nani, chissà se anche lui era così irascibile. James aveva scommesso insieme ai vippini sull’altezza del Villalobos, sentiva che quello era il momento di svelare l’arcano, se non fosse stato che: «sentite, io torno in magazzino a….chiamatemi se-» forse aveva qualche problema col parlare, aveva sentito che alle volte poteva succedere con quelli poco sviluppati. Il Marshall aveva un cuore troppo grande per interromperlo, non voleva rischiare di rincoglionirlo ancora di più, specie quando avrebbe potuto derubarlo delle sue ostriche. Perché? Perché gliele aveva mandate Dio. «fate un po' quel che cazzo vi pare» «eula maria vergine» visto?? L’aveva detto lui che i nani erano incazzosi. Intanto…….boh c’era Silas che lo stava fissando da un po’, quando James se ne accorse non fece neanche finta di nascondere la sua (perenne) confusione. Menomale che lo stava guardando in faccia, non si era ancora messo a posto il rosario dal loro precedente incontro, l’ultima cosa che voleva fare era dare spiegazioni al biondo. «ma 👏 non 👏 mi 👏 dire 👏 !» e invece sì, era felice che Silas ne fosse affascinato quanto lui! O forse il nano l’aveva morso e si era preso qualche malattia, perché gli sembrava più strano rispetto a poco prima, più……impostato come avrebbero detto a Uomini e Donne (un giornalino per maski alpha). «dimmi, …James» bro? No niente, non capiva perché si stesse comportando in maniera così strana, non poteva neanche essere stata la paccata perché sembrava essere fine with it. James era decisamente troppo stupido per arrivarci da solo, il suo criceto aveva corso anche troppo per quel giorno, decise di aspettare le prossime parole del Powell per un’illuminazione «cosa…cosa ti porta qui? come hai scoperto di questo evento?» l’aveva scoperto, era ormai palese. Quel sorriso lo conosceva bene, era lo stesso che tirava fuori dopo averlo battuto a chi recitava più veloce il rosario, era un sorriso di vittoria e James ne era il motivo. Affondò i denti nel labbro come accadeva sempre quando era nervoso mentre le dita presero a giocare con la collanina del crocifisso, e ora come gliel’avrebbe spiegato? «io……freit non voglio mentirti» si portò drammatico una mano al petto, imitando quel gesto che vedeva sempre fare a sua sorella, lo sguardo a evitare quello del biondo «mi hai scoperto, ti si legge in faccia. Lo sai vero che fai una faccia strana quando……boh fai cose» ma cosa??? Boh era entrato nel panico, mica riusciva a fare due cose contemporaneamente lui, tipo impanicarsi e pensare. Mise da parte tutta la sua mascolinità e orgoglio, decidendo che se c’era qualcuno che poteva venire a conoscenza del suo segreto, quello era probabilmente Silas – senza contare che ormai ne custodivano diversi insieme ;). «ho sempre saputo di avere un dono» sì, intendeva leggere, perché lui era abbastanza bello da esserne capace ma boh tipo i neri mica lo sapevano fare. E neanche le donne gli pareva?? Tanto erano stupide, che ne sapevano loro. «solo che ceh non pensavo mi poteste capire e quindi ve l’ho nascosto» dopotutto si era sempre vantato di sapere la Bibbia a memoria, che figura avrebbe fatto rivelando ai vippini che per tutto quel tempo aveva *GASP* letto? «quanto sono nella merda? quanto sai?» lo fisso intenso negli occhi, un po’ come quando si sta cercando di cagare. Cosa che James non stava assolutamente facendo, eh.
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    «io……freit non voglio mentirti» e come disse saggiamente Lady Gaga in quel tweet del 2012: AAAAAAAAAAAAAHHHHHRHRGRGRGRRRGURBHJB EORWPSOJWPJORGWOIRGWSGODEWPGOHEPW09GJEDPOKSD!!!!!!!!!!!!!!!0924QU8T63095JRGHWPE09UJ0PWHRGW.
    Il sorriso si allargò impossibilmente, Silas ormai tremante d’eccitazione come lo strano oggetto dalla forma fallica che la sua sorellastra custodiva gelosamente nel cassetto delle speranze. Era arrivato il momento; un momento che aveva sognato e atteso per mesi e mesi, e che per qualche attimo aveva creduto fosse solo un desiderio irraggiungibile. Annuì con così tanta intensità da sentire dolore alla base del collo, invitandolo a continuare. Oh, aveva così tante domande in serbo per lui – e così tante idee fantastiche da inserire nel prossimo romanzo: già aveva provveduto a scrivere un breve manoscritto in preparazione di quella serata, pieno fino all’orlo di plot twist intensi e un nuovo, affascinante personaggio biondo dagli occhi celesti che sarebbe andato a sostituire la tipa un po’ insipida che per qualche motivo era riuscita a beccare il figone di turno. «mi hai scoperto, ti si legge in faccia. Lo sai vero che fai una faccia strana quando……boh fai cose» soffiò tra i denti, cercando di contenersi nonostante fosse ormai del tutto entrato in modalità diapason. MADONNINACHEMOZIONE. Umettò le labbra, poi prese un lungo respiro, il cuore a battere nella cassa toracica abbastanza forte da avvicinarlo di secondo in secondo alla morte prematura. E okay, se ne sarebbe fatto una ragione: ne valeva la pena. Mise una mano sulla spalla del Marshall, accarezzandolo per offrirgli conforto in un momento così difficile. Poteva solo immaginare quanto gli costasse perdere la sua anonimità – i fanz (aggiuntivi, ovvio: già godevano dell’ammirazione popolare in qualità di membri dell’esclusivissima bdsm crew) non erano un problema, di questo non aveva alcun dubbio, ma c’era abbastanza porno in… virtualmente ogni capitolo da assicurargli un posto nel CDV (il Cerchio della Vergogna, talk show estremamente popolare, nonché temuto, della Santa Inquisizione) per almeno i prossimi due mesi. «ho sempre saputo di avere un dono» e lo sguardo di Silas cadde in basso, laddove la sua mano aveva fatto la scalata verso il Paradiso; sorrise languido, poi si rese conto, non senza un certo ritardo, che tale dono era la scrittura e si affrettò a distogliere gli occhi dal Pacco Sacro. «solo che ceh non pensavo mi poteste capire e quindi ve l’ho nascosto» eresia. Credeva fosse ovvio che lui lo avrebbe accettato in ogni caso. Imitò il gesto di James, mano al petto sofferente, ma la sua bocca rimase serrata: nonostante l’offesa (enorme!!!!) non si sarebbe mai azzardato a parlargli sopra, conscio di quanto fosse importante per James la sua comprensione. «quanto sono nella merda? quanto sai?» E finalmente i loro occhi s’incontrarono; prese a mordicchiare il labbro inferiore, sovrappensiero. A questo punto sarebbe stato saggio confessargli di essere un suo grande fan? Insomma, voleva essere quanto più onesto possibile con il suo… amico… bro dude homie frate… che forse non poteva più essere definito come tale ma alas. Al contempo, però, il dubbio che potesse spaventarsi e scappare via lo stava assalendo; non poteva rischiare così tanto – non in quel momento. Con calma, si disse, avrebbe spiegato tutto. Dunque gli prese il viso tra le mani, lo sguardo ora deciso, le linee morbide del volto rese spigolose dalla luce atmosferica: «bro, il tuo segreto è al sicuro con me.» ovviamente. Ora che aveva trovato il suo caro Joshua mica era intenzionato a condividerlo; chiamatelo scemo. «sciallissimo fratè.» E di nuovo eliminò la distanza con un bacio – stavolta a stampo, da veri bros eterosessuali quali erano. Avrebbe atteso di essere fuori dal locale prima di chiedergli un secondo appuntamento; per ora toccava essere un macho. «basta che poi mi spieghi i tuoi segreti – sì, dai, i trucchi su come imparare.» Anche lui, dopotutto, sperava di arrivare a un livello tale da venire pubblicato. Magari cambiando un po’ i nomi avrebbe potuto fare un po’ di soldi! Sì, dai, in effetti era una buona idea. Serviva un predecessore che avviasse Cassandra Clare e la scrittrice di After verso la strada del copyright-swerve, dopotutto. «non qui, però.» Fece un cenno con la testa in direzione del Villalobos, a cui rivolse una rapida occhiata di sospetto. «orecchie indiscrete.» e in una mossa che sicuramente non sarebbe stata fraintesa, si avvicinò all’orecchio del Marshall per sussurrare un «possiamo… discuterne a casa mia.» Scrollò le spalle, ora abbastanza lontano da poterlo nuovamente guardare negli occhi – «i miei sono fuori.» Boom.
    silas + james
    vippino
    nineteen
    libra
    meretricious
    girare per bodie con la sua crew + fare scelte di vita discutibili + l'alcol di terza, quarta, quinta, sesta mano + joshua brown
    love
    hate
    le storie di guerra, che ansia + i bambini + bodie [gasp] + i cetriolini, il cibo di satana + le oche e i cavalli, terrificanti
    some say i'm not polished enough
    and i just want them to know i'm polish remover, bitch
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
     
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