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    oct. 2023
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    abby's vrs

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    Il mondo avrebbe dovuto essere la sua ispirazione, ed il suo storico come assistente di Erbologia, un punto di partenza per progettare le lezioni da svolgere in Accademia. Purtroppo, non era affatto facile come sembrava, ed ogni lezione conclusa pesava sulla coscienza della Chipmunks come mancante di qualcosa. Uno scopo, forse. Il disegno più grande della collaborazione fra maghi e special, aveva senso fino ad un certo punto, ma non addestrarsi sul campo era alquanto limitante: un allievo insoddisfatto, e che non sentisse di aver raggiunto un obiettivo, era un allievo che non tornava. Dove avrebbe potuto portarli, però? Non si fidava, ancora, a trascinarli a cielo aperto, dove fossero presenti pericoli reali. Simulazioni…? Escludeva le bolle della DUSP, non le trovava gentili nei confronti degli spiriti che ospitavano, e pur non essendola più, era una ribelle, e non avrebbe dato altro motivo al ministero per sviluppare le DA. Forse poteva chiedere a chi si intendeva di magitecnologia di … creare qualcosa ad hoc? Non credeva fosse il periodo storico adatto per attingere alle conoscenze babbane, ma magari se l’avesse suggerito alla Reiher, avrebbe trovato il modo per farlo passare come… appropriazione culturale? Prendersi qualcosa, e renderlo migliore perché erano la razza suprema? Grattò distrattamente il capo con un paio di pergamene recuperate su una panchina, sopracciglia corrugate. Non era abbastanza manipolatrice per il mistico mondo del Ministero, più simile ad una corte medievale fatta di intrighi ed inganni che ad una democrazia del ventunesimo secolo. Se candidarsi non fosse stata una questione di principio, e non avesse avuto la necessità di sentirsi utile, sarebbe stata ben più che felice di passare il resto della sua vita a sorridere ai clienti di Madama, sospirando sognante ad ogni nuovo amore sbocciato al bancone. Quella, era la vocazione di Erin.
    Ma non di Tupp, e quel che era stata sopravviveva sotto pelle come un fantasma ed un’ombra, guidando i suoi movimenti per rendere quel mondo un posto migliore. La loro battaglia, quella per cui avevano sacrificato tutto. E l’avrebbero fatto ancora. Perchè era coraggiosa, Erin. Audace, impavida, senza timore -
    «non preoccuparti, la prossima andrà meglio.»
    Uno squittio terrorizzato scivolò dalle labbra della Chipmunks, che sobbalzò nel voltarsi veloce verso la voce alle proprie spalle. Grandi occhi spalancati, una mano premuta sul petto per impedire al cuore di schizzare fuori dalle costole. Battè le palpebre veloce, e quando si riprese abbastanza da essere certa non le sarebbe venuto un infarto, regalò al nuovo arrivato un sorriso imbarazzato, ma sincero. «oh. Oh! grazie» Rise nervosamente, girandosi veloce per non mostrare come quel alla prossima andrà meglio avesse colpito vicino a casa, sottolineando che quella appena passata fosse invece stata un fallimento. Morse il labbro inferiore, deglutendo rapida la saliva. Come se ce ne fosse stato bisogno, spinse più vicino al muro una delle poltrone, prendendo il tempo necessario a non scoppiare a piangere di fronte ad uno sconosciuto. Nessuno l’avrebbe mai più presa sul serio, se avesse ceduto. «tu sei l’istruttrice?» Nonostante tutto, provò comunque un moto d’orgoglio ad essere riconosciuta come istruttrice. Si sentì adulta e funzionale, come se il fatto che stesse sistemando l’aula non fosse di per sé un segno di quale fosse il suo ruolo lì dentro. Era sempre stata un po’ delulu, Erin Chipmunks. «una delle» non così «tante» Un altro timido sorriso da sopra la spalla, perché voleva fare buona impressione ma non sapeva come. Senza contare che non aveva la minima idea di chi fosse: per quanto ne sapeva Erin, era uno degli haters del Ministero giunto a prendersi gioco di lei, e dei suoi colleghi. Si voltò verso di lui, cercando di capire dalla divisa a quale piano lavorasse. Pavor…? Security…? Lo guardò in silenzio per più tempo di quanto socialmente accettabile, e quando se ne rese conto, arrossì e si schiarì drammaticamente la voce. «sei mai stato ad una delle lezioni? Oggi non c’eri» osservò, pensierosa. Non erano in molti a spingersi al Quinto Livello, se non strettamente necessario. Erin Chipmunks poteva anche sembrare una disadattata, con quelle sue guance rosse ed il liquido sguardo nocciola, ma non era una sprovveduta: se davvero l’altro avesse cercato rogne, le avrebbe trovate. Sperava di no? Sembrava carino. Ed anche… familiare, in qualche modo. Non Tupperware Armstrong Jackson, che guidando quella missione nel 2043, aveva la foto di gruppo dei partecipanti: papa-paparazzi.
    «erin» offrì la mano, studiandolo di sottecchi. «chipmunks» perché Aguilera, il cognome che aveva usato come studente di Hogwarts, s’era perso quand’era morta, lasciandola nuda e cruda alla sua vera identità.
    erin
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  2. .
    che babba non avevo visto. vale quanto detto qui, e allora chiudo di là ♥
  3. .

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    oct. 2023
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    abby's vrs

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    Erin Chipmunks non poteva permettersi di pensare troppo.
    L’aveva avuto, un tempo. Era stata una ragazzina orfana rimbalzata da un Quartier Generale all’altro, parte dell’arredamento quanto la lavagna bianca ed il tavolo sempre presente nella sala del Consiglio. Si era chiesta per anni come fosse il mondo all’infuori di quelle mura; aveva desiderato per tutta una vita di poterne far parte, così da fare la differenza. Lasciarci qualcosa di sé che non fosse la propria impronta sul divano. Coprire le spalle dei propri compagni, anziché rimanere in un angolo della sala addestramenti ad ascoltare il resto della Resistenza che parlava di missioni a cui non aveva potuto partecipare. Pensava, all’epoca. Come avrebbe potuto rendersi utile, essere un paio d’occhi in più sul campo; come sarebbe stata la voce della coscienza di quei ribelli troppo testardi per pensare alle conseguenze.
    Quello era stato tutto il suo mondo.
    Prima di Scott e Amalie.
    Di scoprire di arrivare dal futuro.
    Di Hogwarts. Mehan e i Loser.
    Di morire; perdere la Resistenza che l’aveva accudita e cresciuta.
    Quel che ne era conseguito: l’annuncio di Abbadon, la testa affondata nella spalla di Stiles, i pugni stretti lungo i fianchi; le dita intrecciate a quelle di Meh, e gli occhi serrati per non guardare, e spalancati perché era il minimo che potesse offrire a quelle persone; tutti quei morti; Hunter, Halley ed Arci spogliati della loro magia; lo sguardo di riconoscimento scambiato con le Ombre che avevano sentito il proprio cuore fermarsi, e tornare al contrario.
    E: “Questo non è un addio, ci rivedremo. Te lo prometto”; le braccia strette attorno alle spalle di Bucky, e la fronte a premere su quella di Scott mentre entrambi tenevano la mano del Vigilante che li avrebbe riportati al punto di partenza.
    Una domanda che non aveva avuto bisogno di fare, ed aveva soffocato fra i denti strizzando l’interno della guancia: abbiamo fallito così tanto?
    Erin Therese Chipmunks non poteva permettersi di pensare troppo.
    Aveva bisogno di quello. Esattamente quello che in quel momento si stagliava di fronte a sé.
    Un obiettivo. Uno scopo. Un modo per riscrivere la storia che non implicasse mettere a rischio tutti i propri compagni. Il fatto che non fosse più un membro della Resistenza, non significava che non potesse fare qualcosa per migliorare il loro mondo.
    «pronti?»
    Alla luce dei nuovi sviluppi, si era dimessa dal ruolo di assistente al castello – a malincuore, e non prima di aver lasciato un piccolo cactus in dono a Lupe: non aveva caratteristiche magiche, e non era rinomato per nulla di speciale, ma le piante grasse le piacevano e voleva lasciare qualcosa di sé alla collega – ed aveva piantato saldamente i piedi di fronte all’entrata dell’unico posto in cui non credeva avrebbe mai messo piede.
    Contro ogni pronostico e buon senso, Erin lavorava al Ministero. Non appena aveva sentito dei cambiamenti al Quinto Livello, aveva saputo quale fosse il nuovo compito in cui buttare tutto il proprio (tanto) cuore e (necessaria) testa. Non era nuova all’insegnamento, malgrado negli anni si fosse limitata ad assistere i professori, e conosceva Nathaniel Henderson: era stata entusiasta di essere una fra i pionieri di quell’Accademia, nonostante significasse essere stipendiata dallo stesso Governo che per anni aveva cercato di ribaltare. Coesione fra maghi e special? Si era addestrata per anni con Nathan e Jess. Sapeva di poterlo fare.
    Nella teoria. La pratica, era più complessa, considerando il recente squilibrio di potere fra le tipologie di magia. Difficile trovare qualcuno che credesse nell’uguaglianza, e buona parte delle persone che si affacciavano all’accademia per seguire le lezioni facoltative offerte dal Ministero, lo facevano solo in virtù di apprendere i punti deboli dell’altra fazione, e non per un sincero interesse a cooperare. I maghi erano forti di una decade di sovranità, e gli special ebbri del nuovo status offerto dalla vittoria di Abbadon. I primi mesi erano stati i più tosti su quel versante. Con il tempo, il numero di iscritti alle lezioni si era notevolmente abbassato, e con esso la quantità di infortunati - ed un po’ di più - trasportati d’urgenza al San Mungo. Il lato negativo, era quanto si fosse abbassato l’afflusso alle classi; la Chipmunks chiedeva spesso ai suoi amici di partecipare per dare il buon esempio, sperando che la voce si spargesse ed altri ne seguissero le orme.
    Trovava fosse importante. Fondamentale. Fosse dipeso da lei, l’avrebbe reso obbligatorio, tipo leva militare, affinché tutti apprendessero che potessero migliorarsi a vicenda - l’unico motivo per il quale non l’aveva, né mai, l’avrebbe proposto, era che con quelle lezioni intendessero costruire armi, e quello non era il mondo che la Chips voleva.
    Ma. Ma. Quel piccolo passo all’uguaglianza, all’aprire gli occhi, avrebbe potuto evolversi in altro. Ancora ci credeva, Erin.
    Abbastanza da spostare lo sguardo verde bosco da William Barrow II (non lo conosceva bene, ma conosceva Melvin, e le aveva chiesto se lei ed i suoi /compagni di viaggio/ potessero partecipare a qualche lezione: nel loro tempo, erano coesi ed avvezzi a lavorare insieme, e la ex Tassorosso credeva potessero dare un eccellente punto di vista sulla loro situazione) ad una Troy Bolton dalle labbra curvate verso il basso, e le sopracciglia sollevate.
    «certo»
    Erin rispose con una smorfia, ammonendola con un’occhiata affilata. Non era terrificante quanto altri colleghi, ma nei mesi passati ad addestrare gli adulti, aveva imparato a farsi rispettare; la sua parola non sarebbe mai stata legge, ma dopo aver dimostrato di avere le competenze per insegnare (aka: li aveva pestati. Tutti.) gli studenti avevano smesso di metterla in discussione di continuo solo perché sembrava una sedicenne. Era pur sempre una delle favorite di Abbadon, no? Il pensiero bastò a farla smettere di sorridere.
    L’esercizio di quel giorno era semplice.
    Più o meno. La fregatura era che richiedesse una sorta di fiducia che nessuno era disposto ad offrire. Nessuno eccetto Will, a quanto pareva; quando Erin aveva domandato volontari, aveva resistito all’espressione afflitta della mora nel non notare nessuna mano alzata solo una manciata di secondi, prima di sospirare ed offrirsi. Per quel giorno non sarebbero usciti in Missione, ma avrebbero usufruito di una delle stanze offerte dal Ministero. All’interno dell’ampio locale, esposto al resto della sala tramite un sistema a vetri specchio non diverso rispetto a quelli degli Antepavor, non c’era alcun tipo di illuminazione, ed era proibito il Lumos.
    «dovrai fare affidamento sulle indicazioni della tua compagna. Bolton, non distrarti» fece loro cenno di entrare. Lo scopo di quell’esercizio era spronare chiaroveggenti e mimetici (in quel caso, Troy Bolton) ad usare il proprio potere in maniera mirata ad un campo di battaglia, e convincere i maghi (aka, William) che fossero un assetto importante nelle loro strategie. Il futuro non era sicuro, certo, nulla era scritto nella pietra, ma la loro visione poteva dare chiavi di lettura fondamentali a sopravvivere un altro giorno, ed il compito dei bacchetta-dotati era quello di adattare la loro magia alle esigenze viste dagli special.
    Non era diverso dal gioco della fiducia in cui bisognava chiudere gli occhi, e credere che il compagno avrebbe impedito la caduta.
    «dovete raggiungere l’uscita dall’altra parte della stanza. Avete tre minuti» Lanciò un’occhiata alle proprie spalle, invitando il resto della classe ad avvicinarsi per guardare. Se assottigliò le palpebre con uno schietto, e non verbale, codardi GUARDATE ED IMPARATE, non era affare di nessuno. C’erano degli avversari, nascosti nella stanza; trappole, e zone da evitare. Will non avrebbe potuto vederli, ma Troy avrebbe dovuto sentirli.
    Forse.
    Manifesting? «VIA!»

    Avrebbe potuto andare meglio, sì. Ma anche peggio, e lo sapeva per esperienza.
    Conclusa la lezione, salutò tutti i partecipanti, riservando sorrisi più morbidi - e di ringraziamento - a coloro che si erano prestati per le esercitazioni. Rimaneva sempre oltre il suo orario, fosse per mettere a posto o per aspettare che i colleghi finissero così da fare almeno un pezzo di strada insieme, e quel giorno non fece eccezione. Di diverso dall'ordinario, era che non fosse sola.
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    sara che ricicla role di prova per avere una role in tutte le sezioni? sì, -7, stay tuned.

    ANYWAY!
    Ho lasciato finale vago e aperto, così che possiate postare sia con colleghi (possiamo confrontarci per le difficoltà, o trovare idee per le prossime lezioni!!) che con studenti (possiamo chiacchierare sulle metodologie, o esporre i suoi dubbi in merito alla lezione appena fatta, o boh chiacchierare del più e del meno, litigare, non lo so) o con colleghi e studenti (magari di altri piani, venuti a vedere come funzionasse partecipando a una lezione random, boh.) INSOMMA! la role è ambientata dopo la lezione (che ricordo essere facoltativa ed a iscrizione, on gdr, e prevede sia la presenza di maghi che di special) e ... fine, thats it. se volete farmi compagnia sono qui CIAO
    p.s. se avete domande, sono Sara sr!!!!
  4. .
    oh mio dio i did it i really did

    ↳ prima utenza: #epicwin
    ↳ nuova utenza: joeking! unless
    ↳ presentazione: grazie lia per questa perla che ripropongo a ogni nuova utenza
    ↳ role attive:
    → MAEVE: al [01.04]
    → WILL: niamh [06.05]
    → STILES: isaac [11.04]
    → LYDIA: fitz, nice & ictus [01.04]
    → JERICHO: darden [29.03]
    → REA: jade [20.05]
    → RUN: euge [10.04]
    → IDEM: bonus joe [01.05]
    → BELLS liz & bash [01.04]
    → ERIN: bucky [20.05]
    → FRAY: libera [02.04]
    → CJ: nelia [28.03]
    → HYDE: maddox [07.05]
    → BARBIE: giacomino [09.04]
    → YALE: dave [25.03]
    → MCKENZIE: mort [28.03]
    → JANE: james [27.03]
    → JAMIE: gugi [24.04]
    → FAKE: ryu [09.04]
    → VIN: perses [01.05]
    → POOR: sin [28.03]
    → KAZ: jojo [09.04]
    → TROY: julian [01.05]
    → BEN: ben10 [30.03]
    → MOOD: hold [29.03]
    → KAI: chouko [08.04]
    ↳ ultima scheda creata: Kaito Kageyama [05.02.23]
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    We do our best vampire routines
    As we suck the dying hours dry
    22 y.o.(tessa hamilton)
    erin t.
    chipmunks
    «come un sasso» Il viso di Erin si illuminò, felice di ricambiare il sorriso e sollevata all’idea di essere riuscita, trionfante!, a spezzare il silenzio. E attese. Attese, comprendendo con un istante di ritardo che la risposta di Bucky si fosse conclusa lì - cosa avrebbe dovuto risponderle, d’altronde? - e fece del proprio meglio per nascondere la delusione. A se stessa, non alla ragazza seduta al suo fianco. Non sapeva come gestire quel misto di timidezza ed insicurezza, quel timore costante di dire, o fare, la cosa sbagliata. Si approcciava a Bucky con la stessa cautela che usava con i gatti selvatici: interesse, ammirazione, e sincero bisogno di essere amata ed apprezzata. La differenza con i mici di strada, era che non potesse accettare un rifiuto. Non poteva contemplarlo, perché sapeva di volere quel rapporto, e le cose che voleva Erin Therese Chipmunks non erano poi così tante. Doveva aggrapparcisi, stringerle fra le mani, appiattirle contro il petto per non farle volare via sulle ali di ma è meglio per loro, non lo vedi?. Aveva lasciato andare Keanu, e Nathan. Perfino Scott, quando gli aveva assicurato che avesse tutto sotto controllo. La Barnes dovette leggere comunque l’espressione sconfitta di Erin, perché le venne incontro con un «quando non c'è Gwen a tenermi sveglia fino alle 3 parlando di Barbie è tutto più facile» che sapeva esistere per lo stesso principio per il quale la Chipmunks continuava a farle domande, il medesimo per il quale continuassero quegli appostamenti.
    Ci stava provando. Anche per Bucky era territorio nuovo. Se peggiore o migliore, non avrebbe saputo dirlo. Aveva importanza? «nulla di lusinghiero, immagino» ma era un tono divertito, ed ammirato e affettuoso, quello di Erin. Conosceva Gwen come ribelle prima ancora che come cugina, ed era sempre stata una (pessima.) fonte di ispirazione per lei. Il fatto che avesse una relazione con Barbie, non la stupiva neanche un po’: match made in hell oh barweed come mi mancate. Aprì la bocca, ma la richiuse e la nascose dietro un palmo. Kieran l’aveva ovviamente già informata su tutti gli altarini della loro epoca (compreso il loro, mormorato imbarazzato sopra una tazza di cioccolata calda: come se Erin potesse stupirsi di averla amata ed adorata anche allora, seppur in maniera diversa) ma un conto era sentirli da Kier, indottrinata da altri, ed un conto era averne una testimone proprio lì, a pochi centimetri di distanza. La ex Tassorosso, fu Aguilera, voleva sapere tutto.
    Le fanfiction non si scrivevano da sole.
    Ma non disse nulla, mordicchiando nervosamente la guancia ed abbassando colpevole lo sguardo sulle proprie mani. Era come chiedere ad un veterano di raccontare un episodio al fronte? Le avrebbe fatto piacere parlarne con qualcuno…? Un territorio ancora minato, e districarsi sul terreno agibile non era facile quanto sembrava, perfino per chi aveva recentemente (grazie meh ♥) imparato il parkour. Canon.
    Di tutti i segreti che avrebbe potuto decifrare sul volto della sorella, Erin ci leggeva tutte le cose sbagliate. Non era Tessa. Non le avrebbe dato un calcio sotto al tavolo, mugolando di tagliarla con le stronzate, Scotts, non sono mica Noah. Non le vedeva proprio, quelle bugie bianche, troppo accecata da tutto il resto per rendersi conto che ci fosse qualcosa che non andasse in Bucky. D’altronde, così l’aveva conosciuta Erin: quella era l’unica versione della Barnes che conoscesse.
    Avrebbe voluto non fosse così. Ce l’avrebbero fatta, a non essere così.
    «pensi che..» a giudicare dal tono artificiosamente distratto, la Chipmunks dedusse che no, probabilmente non lo pensava. «nasceremo mai? io e.. harper» Oh. Oooh, era quel genere di domanda. La colse abbastanza impreparata da farle battere rapidamente le ciglia, come se mettere a fuoco Bucky le permettesse di concretizzare il quesito – renderlo reale. Tupp e Cash, Tessa e Noah, erano già nati, quindi era un problema che personalmente non si era mai posta. Ma tutti gli altri? Sapeva che come Bucky, e come Harper, ci fossero diversi … ritardi nelle nascite. Sapeva, con quel raziocinio un po’ distaccato tutto Tessa e poco Erin, che fosse scontato e normale. Che avessero cambiato la storia, e loro ne fossero l’effetto collaterale. Che ci fosse la probabilità non nascessero mai.
    Non l’avrebbe detto a Bucky. Non le avrebbe neanche permesso di pensarlo, o di leggere il dubbio nella propria mente. Si fece seria, le sopracciglia aggrottate e le labbra tirate in una linea severa. «non sembrano pronti» Allungò una mano, offrendo il palmo in segno di pace. Se avesse voluto stringerlo, sarebbe stato lì; se non avesse voluto farlo, sarebbe andata bene uguale. «nessuno lo sembra mai. Non significa non lo siano» ma sapeva anche lei avessero bisogno di tempo. Difficile pensare di creare una famiglia, quando genitore due aveva la tendenza a sparire (.). «prima o poi. Tanto non vanno da nessuna parte» poco coerente con quanto pensato poco prima, ma sorrise comunque e lo fece sincera, perché ci credeva e voleva lo facesse anche Bucky. «e neanche noi…?» Un tono neanche troppo sottilmente interrogativo, gli occhi verdi a cercare quelli della telepate. Aveva solo bisogno di una conferma, Erin. Cento volte, ma sempre la stessa.
    «a mehan piacciono così tanto i gattini?» HHHHHHHHHHHHH Arrossì così tanto, che temette i capelli avessero preso la stessa sfumatura di quelli di Harper. «MOLTISSIMO, A CHI NON PIACCIONO I GATTINI» NON GUARDAREEE BUCKY NON GUARDAREEEE
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    "una al giorno!!!!" mentì, la sara ottimista di un mese fa. MA BACK ON TRACK! con diverse friendzone da miscommunication di mezzo, ekkili ♥ beibis. conta il fine non il come. BESOS

    CODICE
    <tr>
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    <td width="60%" style="font-weight:bold;">bromies</td>
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    <td>[URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?act=Profile&MID=11419132]madein cheena[/URL] + [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?act=Profile&MID=11417806]ryu kageyama[/URL]</td>
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    <td><span style="background-color:#fff;padding:3px;"><b><i class="fa fa-heart-o" style="color:#D12B2B;font-size:10px;"></i> w.i.p.</b></span></td>
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    <tr>
    <td style="font-size:8px;letter-spacing:0.5px;"><b>player</b>: sara sr + eli jr</td>
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    <tr>
    <td style="font-size:8px;letter-spacing:0.5px;"><b>more?</b> playlist [URL=https://open.spotify.com/playlist/6MiSI4LARZMwK3B9vwWW6s]01[/URL] e [URL=https://open.spotify.com/playlist/37WhfmoEWcCLzLeV6ZCHdC]02[/URL] + [URL=https://www.pinterest.it/royalflvsh/otp-bromies/]pinterest[/URL] </td>
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    erin t.
    chipmunks
    Non c’era niente che non andasse.
    Era perfettamente normale per Erin Therese Chipmunks sedere con la schiena dritta sugli scomodi divanetti del Wizburger, strizzata di fronte ad una sorella perduta e ritrovata che proveniva da un’altra linea temporale, a spiare il suo giovane padre ventiseienne in fila alla cassa a pochi metri di distanza.
    Non c’era niente che non andasse.
    Togliendo gli incubi. Togliendo lividi sulla pelle che non ricordava di aver causato. Togliendo la mancanza costante della Resistenza, perfino dopo due anni lontana dall’operatività. Togliendo che Jeremy Milkobitch fosse sparito senza lasciare traccia da cinque mesi. Togliendo che sua sorella dal futuro rinata nel 1903 a malapena uscisse dalla sua stanza perché suo cugino dal futuro e fratello nel presente fosse scomparso da due mesi. Togliendo gli occhi tristi di Mehan quando si soffermavano più a lungo sulla cronologia delle chat, le dita a digitare messaggi che non avrebbero ricevuto risposta. Togliendo che Scott fosse partito per l’America.
    Togliendo che non sapesse cosa farsene di Erin Chipmunks, sotto lo sguardo attento e calibrato di Bucky. Perfino dopo due anni, ancora non era riuscita ad abituarsi alla sorella, ed al fatto che dietro ogni sorriso tirato nascondesse tutta una vita di cui Erin aveva fatto parte. Di cui non le era rimasto nulla.
    Tessa Hamilton aveva sempre saputo cosa fare. Aveva sempre saputo chi essere, dove e quando esserlo. Non aveva mai dubitato del proprio posto nel mondo, prendendo le redini e dando al caos un ordine tutto personale – fosse organizzare un’operazione suicida con l’obiettivo di salvare il mondo insieme a ragazzini dai bisogni egocentrici e la lacrima facile, o preparare pancake alla cannella per la colazione delle sorelle minori. Erin? Erin afferrava quel che poteva, quando poteva, e cercava di metterne insieme i pezzi per non far crollare tutto. Non c’era ordine, non c’era costanza. C’era fretta, quella sì – quella sempre – di prendere quante più briciole possibili, ma nel rimetterle a costruire un intero non aveva la forza di assicurarsi avessero senso. O che fosse la cosa migliore.
    Così, improvvisava.
    Videochiamava Scott Chipmunks più volte al giorno di quanto fosse umanamente concesso.
    Trovava scuse – su scuse, su scuse - per presentarsi a casa di Harper, portando dolcetti che sapeva la rossa non avrebbe mangiato.
    E poi c’era quello. Quella missione; quella tradizione. Quell’appuntamento fisso che Bucky ed Erin avevano da un po’ di seguire la vita ordinaria di Lydia Hadaway e Jayson Matthews da una distanza di sicurezza che impedisse a tutti loro di farsi troppo male. Una volta sola, testarda e capricciosa nel voler rubare un poco dei loro giorni per sé, era diventata oggi hai da fare? e domani ho sentito che sono a Diagon Alley! e nel weekend lavorano entrambi al B&B Nydiaville, finché quella non era semplicemente diventata la loro vita.
    Un obiettivo comune. Tempo passato insieme senza dover ammettere fosse tempo passato insieme, perché sembrava di barare ad un gioco le cui regole erano state scritte ben dopo e prima della loro nascita. Ed Erin… Erin non sapeva. Non sapeva come essere all’altezza di qualcuno che neanche ricordava; non sapeva come non contaminare i ricordi che Bucky aveva di quella Tessa, mostrandole il disastro che era diventata tornando indietro.
    Non sapeva se ancora la volesse nella propria vita, quindi aveva creato una strategia per la quale, almeno un po’, potesse ritagliarsi del posto.
    C’erano le domande. Quelle che sentiva affollarsi dietro lo sguardo, nascosto ora su un menù ed ora sulla nuca di Jay alla cassa. Quelle che cercava di sopprimere pensando a morbidi gattini, o a Meh, o a Meh con morbidi gattini, perché temeva che Bucky potesse leggerle e risponderle. Non sapeva se le volesse, quelle risposte – se ne avesse il diritto.
    Probabilmente no.
    Allora perché hai quell’anello, Erin?
    Lo sentiva pesare colpevole nelle tasche del parka, dove l’aveva sommerso sperando di non perderlo mai e non ricordare esistesse. Una tentazione a cui voleva resistere, perché le sembrava che… che non se lo meritassero. Nessuna delle due, seppur per motivi diversi. Egoista, le bisbigliava la sua coscienza, facendole correre un brivido lungo la schiena. Colpa tua, continuava.
    Erin si schiarì la voce, scuotendo impercettibilmente il capo.
    Erano ad un appostamento.
    Sembravano sospette? Sì: non avevano preso niente, limitandosi a seguire il telecineta all’interno del fast food, e sedendosi al primo tavolo a disposizione che fosse abbastanza vicino al bancone. Se avessero ordinato anche loro qualcosa, non solo le avrebbe viste, ma avrebbero perso tempo utile a seguirlo dopo, considerando che sembrava intenzionato a prendere da asporto.
    Lo struggle era reale.
    E doveva dire qualcosa. Cosa? Non lo sapeva, ma QUALCOSA! Erano lì in silenzio da un po’, e sentiva il nervosismo iniziare ad arrampicarsi sulle braccia e le dita, incapaci ormai di stare ferme. Quindi: «hai dormito bene stanotte?????» CON TANTI PUNTI INTERROGATIVI PERCHè ERA SINCERAMENTE PREOCCUPATA, OK, forse non aveva il diritto di esserlo, ma!!&& Forza dell’abitudine.
    Do you love your neighbor?
    Is it in your nature?
    Do you love a sunset?
    Aren't you fed up yet?
    Do you have enough love in your heart
    To go and get your hands dirty?
    grandson
    dirty
    death of an optimism
  8. .
    Lo sguardo verde bosco di Erin Therese Chipmunks, era serio ed imperscrutabile. Aveva concesso a Gigio (.) il beneficio del dubbio, l’aveva accusato ma gli aveva anche chiesto scusa, aveva ascoltato la sua storia a cuore e mente aperta, pronta a cancellare gli impegni della propria giornata per seguirlo nell’avventura che avrebbe portato un sorriso ad una vecchietta anziana e malata.
    «lo stai facendo di nuovo.» serrò la mano a pugno soffiando le parole fra i denti, sentendosi incredibilmente stupida, e giovane ed ingenua, per essere caduta DUE VOLTE nello stesso inganno. E pensare che aveva creduto Keanu Larrington iper protettivo, quando per quasi dieci anni l’aveva tenuta segregata all’interno del Quartier Generale: vedendo com’era andata da quando ne era uscita, non poteva biasimarlo. «non ti senti neanche un po’ in colpa?» Se non per lei, e non per Ivan, perlomeno per la nonna - che non credeva essere stata malata sino a quel momento, ma chissà, magari il ragazzo gliel’aveva tirata. «cioè, tu la notte dormi tranquillo dopo tutte le » cazzate. «bugie che dici, ed i tuoi comportamenti scorretti?» (Lollo: come un bebè.) Incredibile. Si era impegnata tutta la vita per lottare contro quel genere di FALSITà ED OMERTà credendo che l’origine fosse esclusivamente nella società xenofoba in cui vivevano, convinta che le battaglie andassero vinte in campo con sangue e perdite e divise ministeriali, e poi si ritrovava a combattere per la giustizia con un turista imberbe che per noia rapiva una scimmietta veggente dal posto di lavoro? «sai cosa.» Drizzò le spalle ed appiattì il tono di voce, apparendo - per una rara volta - la stessa giovane donna che anni prima e dopo aveva preso le redini di una missione che avrebbe salvato il mondo.
    «se te ne vai adesso, non chiamo le guardie.» avvisò, osservandolo impassibile, labbra a cuore leggermente curvate verso il basso. Sollevò un sopracciglio, e la mano a palmo aperto. «cinque...» tolse il pollice, «quattro...» immaginava che il continuo della storia lo sapesse.
    Ma dato che era italiano e le istituzioni scolastiche non erano rinomate per la propria fama, lo aiutò abbassando anulare e mignolo. «tre….»
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    «it's cool to be kind»
    i'm the opposite of the grinch. i'm the binch. my heart is two sizes too big


    grazie lollo per essere stato la mia role per un sacco di utenze, ma secondo me è il momento che ci separiamo . MI MANCHI GIà
  9. .
    «no ma te prego, fai pure, urla 'n'artro pochetto che quelli su'e montagne russe nun t'hanno mica sentito.»
    «ok» Inspirò. «HAI RUBATO IVAN!!!!!!!» E lo osservò anche con aria di sfida, pronta a prendere note così alte che Mika le avrebbe chiesto un tutorial ed un autografo, ed il CPAV (centro protezione animali veggenti) sarebbe arrivato dalla sua sede in Groenlandia per arrestarlo e punirlo come quel crimine meritava. Come si permetteva a guardarla come se fosse stata lei a commettere un reato? Lei quella pazza? Mannaggina la miseria L’AVREBBE DISTRUTTO. Se non fosse stata per la scimmia in braccio, avrebbe intascato la bacchetta e sarebbe scesa direttamente alle mani. Non era una ragazza violenta, ma era bene ricordare che fosse cresciuta all’interno del quartier generale della resistenza, e che non avesse avuto una bacchetta fino ai suoi sedici anni: le avevano insegnato a difendersi nell’unico modo possibile.
    E ad attaccare. FORTE.
    «te devi calmaaaa sennò te scoppia er coreeeeee»
    «non mi dire – NON MI DIRE DI CALMARMI, RAZZA DI...» di? «DI….» di?? «CANAGLIA» UuUuUuUuUuHHH. Strinse maggiormente Ivan al petto, e la scimmia iniziò a (cercare di prenderla a pugni perché la stava soffocando) accarezzarle i capelli, presumibilmente per placarla. Che dolce cuore, che anima pura, che meraviglia della natura, «ti adoro e morirei per te» le bisbigliò, allentando la presa e soffiando un bacio a distanza di sicurezza da malattie infettive. «Era 'no scherzo, daje. Se fa pe' ride!!!!!!!!» Ma faceva sul serio? Cioè, tipo, sul serio serio? Era davvero: indignata. Non lo nascose, lasciando che la bocca spalancata e le sopracciglia corrucciate mostrassero tutto lo sprezzo che provava per quel MARE DI MENZOGNE. «in caso non l’avessi notato, nessuno sta ridendo. che senso dell’umorismo» di merda, ma Erin non l’avrebbe mai detto. «BARBARO!» E se lo diceva lei, che trovava tutto divertente e rideva per ogni cosa, dovresti iniziare a farti due domande, Lollo. «Non lo stavo davvero a rubà..... più... mhh.... io.... lo stavo a prende in prestito. Mi nonna.... poveretta sta male.» Ah, ma quello cambiava tutto. Mano a mano che Gigio er cleptomane (che nome buffo… se voleva fare qualcosa per ridere, bastava che si presentasse) andava avanti con la triste, straziante storia della nonna, il cuore di Erin si sciolse, e con esso anche lo sguardo accusatorio puntato sul moro. Era davvero un racconto toccante, e la Chipmunks sapeva che le cose fatte per amore andavano perdonate. Poteva chiudere un occhio, per quella volta – e come poteva, di fronte a tanta sincerità? Quegli occhi gonfi di lacrime non mentivano.
    «scusami, non lo sapevo» forse tirò un po’ su con il naso per la commozione, la lingua ad umettare le labbra. «allora va bene,» va bene cosa?
    Eh. Dovevi aspettartelo, Lollo: «andiamo da tua nonna. Io, te, ed ivan» Sorrise entusiasta. Un’avventura, yay!
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  10. .
    Era sempre stata ingenua, ottimista, fiduciosa nei confronti di un mondo che non lo meritava, ma Erin Therese Chipmunks non era una sprovveduta. Poteva non sembrarlo, con quei grandi occhi nocciola da cerbiatto e la taglia pocket size, ma in un'altra vita era pur sempre stata in grado di organizzare un maledetto viaggio nel tempo per cercare di salvare il salvabile in un mondo ad un passo dal collasso. Qualcosa, della fu Tupperware Armstrong-Beaumilton, doveva pur essere rimasto. Ed infatti, al «Magari metti via la bacchetta e io te dico tutto. Nun me costringe a sfoderà la mia, sa.» non potè fare a meno di drizzare maggiormente le spalle, impugnare con maggior sicurezza il catalizzatore magico, ed assottigliare lo sguardo in direzione di un individuo di cui si fidava sempre meno. Voleva ancora credere fosse Ivan trasfigurato ed in fuga? Certo, perchè la ex Tassorosso era esattamente quel genere di persona, ma non significava che potesse fare lo sborone. «viecce.» sibilato con il tono di sfida che solitamente riservava alle battle street dance a cui partecipava con Nathan (Wellington, non Shine. Forse.... Prendilo in considerazione.), sopracciglia arcuate e denti mostrati fra labbra socchiuse. «nun te stavo a distrae. me pareva davvero un asino che volava !! e 'nvece era 'n palloncino» Ma davvero quello era l'individuo per il quale Erisha Byrne aveva una infatuazione stratosferica. Non che Erin lo sapesse, anche perchè l'incontro galeotto si sarebbe tenuto solo il mese successivo (forse. cos'era il tempo) ma lo shentiva nell'aria, con quel terzo occhio socchiuso che la pronipote aveva ereditato e spalancato. «non sono stupida.» ribadì, offesa, premendo un pugno sul fianco. Non si meritava il beneficio del dubbio, era troppo sus, e quella chiaramente una menzogna. Poteva non essere il Detective Conan che credeva di essere, ma non significava che fosse ciula. Almeno, non così tanto - un pochino sì, dai, ma con tenerezza e affetto.
    E gliela offrì, la soluzione. Così, su un piatto d'argento, con una morbidezza che sapeva già di sconfitta perchè le probabilità che fosse vero si facevano di secondo in secondo minori, eppure volle ancora convincersi che fosse una possibilità. L'alternativa - che l'altro potesse non solo non essere interessato, ma il colpevole - era così lontana dalla sua natura, che dovette sforzarsi per il mero prenderla in considerazione. «scusa ma.....te paro na scimmia?????» Rimase interdetta, lunghe ciglia brune a battere innocentemente in direzione dell'altro. Lo osservò, ed in effetti - sì, le sembrava proprio un po' una scimmia. Cioè, se avesse immaginato una scimmia trasfigurata, l'avrebbe fatto...beh. Così. Anche se, chiamandosi Ivan, forse avrebbe aggiunto un accento russo piuttosto che italiano, ma in effetti era un ragionamento piuttosto razzista. TUTTI AL MONDO AVEVANO IL DIRITTO DI CHIAMARSI IVAN!! ED ESSERE DI DOVE VOLESSERO!!! «me stai praticamente a dì che so Taddei. Nun ce vojo crede.» Taddei? Corrugò le sopracciglia, lingua a umettare le labbra. «no, ivan...?» L'aveva persa. «io so' Gigio. E so' cleptomane.» Ah, quindi non era manco Taddei. E che c'entrava, allora. Poi perchè specificare...fosse...cleptomane....uh? Guardò qualcosa scivolare da sotto la maglia dell'italiano, e ruzzolare a terra.
    Qualcosa che ricambiò la sua occhiata con vispi occhietti neri, ed un espressione confusa quanto quella della Chipmunks.
    Pausa.
    «ivan....» la scimmietta la guardò, testina piegata contro la spalla.
    «ops -- I did it again»
    Inspirò, le narici ad aprirsi e chiudersi. Vibrava come un diapason, Erin, indecisa fra l'abbracciare la scimmietta e picchiare il ragazzo ancora di fronte a lei, ed alla fine non fece nessuna delle due cose. «SEI STATO TU» TOP TEN ANIME BETRAYAL! L'offesa della Chipmunks non aveva voce, ma era dipinta sul volto paonazzo e gli occhi innaturalmente spalancati. Aprì e chiuse la bocca un paio di volte, indecisa su cosa...? Come...? PERCHè AVEVA RUBATO UNA SCIMMIA, COME SI PERMETTAV, DALLA PROPRIA CASETTA, E CHE VOLEVA FARSENE, COME SI PERMETTEVA, MA DA DOVE ARRIVAVA. «HAI RUBATO IVAN!» Si chinò, aprendo un braccio perchè la scimmietta potesse correrle incontro - cosa che fece, migliorando la sua giornata del 1000% - e mantenne la bacchetta saldamente puntata contro Gigio il cleptomane. Si gonfiò, si gonfiò e si gonfiò, e.... «CHIEDI SUBITO SCUSA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!» Le priorità.


    erin t. chipmunks
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    sara, ma non sei a lavoro?

    ciao baci
    evviva lo sportello di novi facciamolo più spesso
  11. .
    Non era mai stata una ragazza dedita ai fatti, più portata a lasciarsi condizionare dalla fantasia e dall’ideale, ma in quelle peculiari circostanze che richiedevano il cinismo necessario a trovare IL MOSTRO che aveva RAPITO UNA SCIMMIETTA, si era vista costretta a mettere in pratica i pragmatici insegnamenti di Keanu, ed a studiare la situazione con la testa piuttosto che con il cuore. Primo fatto: il ragazzo, cui nome era ancora ignoto alla Chipmunks, era davvero italiano, e già solo per quello si sentì un detective senza macchia né paura. Secondo fatto: seppur con tutta la buona fede del mondo, continuava a sembrarle poco interessato alla causa in comune a cui erano stati affidati assieme dal destino.
    Terzo, e più importante, fatto: «mi stai mentendo.» Una considerazione a cui era giunta con un po’ di ritardo rispetto a quanto chiunque altro avrebbe impiegato, e per quello biasimava il proprio ottimismo, ma a cui alla fine era arrivata, e già quello simboleggiava un traguardo. Era offesa. Era oltraggiata. Ma, più di tutto, era triste. Puntò grandi, e liquidi, occhi nocciola sul ragazzo, una mano premuta sul petto a strizzare il tessuto della maglia, e labbro inferiore tremulo. Come poteva dirle bugie? A lei? Non aveva fatto niente per meritarselo, e quell’ingiustizia la infuse nel quesito offerto al moro come ultimo salvagente nel mezzo di una tempesta. «perchè?» Assottigliò le palpebre, le dita a scivolare dal cuore alla tasca interna della giacca dove teneva la bacchetta, seppur senza ancora impugnarla. Perchè ovviamente, la tempesta in arrivo era lei: sembrava (era.) innocua, morbida, ingenua, ma c’erano Questioni TM sulle quali era pronta a combattere fino al suo ultimo respiro, e per i quali diventava l’arma che i suoi addestratori avevano sempre sperato diventasse. Ci era riuscita, alla fine; semplicemente, non spesso quanto avrebbe dovuto.
    E non quando contava, visto che era morta.
    Iniziò a girargli attorno lentamente, occhi ridotti ad una fessura e sopracciglia corrugate. «perchè non volevi aiutare?» uno. Due: «perchè hai cercato di distrarmi?» MA L’AVEVA PRESA PER SCEMA? Lo sapevano tutti che gli asini volanti si trovavano solo al Carrow’s, mica ci potevano andare al Wicked. Turisti………. Si fermò d’improvviso, bacchetta sguainata e puntata contro l’italiano.
    Aveva capito tutto.
    (nda: Vin aveva preso tutto da nonna)
    «se sei ivan trasfigurato e vuoi scappare posso aiutarti» bisbigliò, avvicinandosi rapida, studiandolo di sottecchi. In effetti non era una trasfigurazione particolarmente ben riuscita: sembrava ancora una scimmia. «sono erin» Gli porse la mano libera, coinvolgendolo in un’occhiata cospiratoria.
    Era Erin.
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  12. .
    Erin era una brava ragazza, aveva un grande cuore, e considerava implicito che se qualcuno chiedesse aiuto per qualcosa, bisognasse fare del proprio meglio per dare una mano. Era così che si migliorava il mondo, no? Nelle piccole cose, gesti che non costavano nulla. Non faceva più parte della Resistenza, ma Erin era una Ribelle perché credeva di poter cambiare le cose; che poi fosse una missione di salvataggio o la ricerca di una scimmia smarrita, non faceva differenza.
    L’espressione sul volto del ragazzo che era stato fermato con lei, invece, non sembrava dar segno fosse della stessa opinione. Decise comunque di dargli il beneficio del dubbio, labbra strette fra loro e sguardo inquisitorio a studiarlo da sotto fitte ciglia scure. Come poteva girarsi dall’altra parte, dire di dover andare, quando qualcuno gli domandava soccorso? LA MANCANZA DI RISPETTO! L’INSOLENZA! «il tuo accento è familiare» Volle credere, perché d’intenzione si trattava, che la sua non fosse una fuga strategica; che fosse timido, o magari confuso da un posto che non conosceva. Magari pensava volessero incastrarlo in una truffa, colpirlo alla nuca in un vicolo buio, e rubargli tutti i soldi. La diffidenza era una scusa che poteva accettare, piuttosto che LA CODARDIA ED IL MENEFREGHISMO. Gli offrì un sorriso conciliante, ammorbidendo il tono di voce. «italia…?» Gli ricordava Dante, realizzò. Inoltre, non era passato in sordina l’arrivo del gruppo di italiani dalla scuola francese sul concludersi dell’anno precedente. Le sembrava troppo grande per essere uno studente (.) ma, d’altronde, i Freaks erano ancora al settimo anno: tutto poteva essere. «hai ragione, il ladro si sarebbe allontanato dal luogo del crimine.» picchiò il pugno contro il palmo aperto, ergendosi in tutta la sua (misera) altezza mentre studiava il parco divertimenti attorno a loro. Poteva essere andato ovunque, ed una volta fuori dal perimetro del Wicked avrebbe potuto smaterializzarsi in qualsiasi parte del mondo, ma quante probabilità c’erano che nessuno avesse visto qualcuno muoversi di soppiatto con una scimmia sottobraccio? Accadevano cose ben strane da quelle parti, ma doveva aver attirato l’attenzione di qualcuno. «potremmo chiedere alle attrazioni vicine, o – o a quei ragazzi seduti sulla panchina laggiù» li indicò, guance ad avvampare debolmente. Avere una missione riusciva a tenere a bada la timidezza abbastanza da parlare con il ragazzo, ma fermare sconosciuti per chiedergli se avessero visto qualcuno con una scimmia correre verso l’uscita del parco…? Estremo. Non era un imbarazzo limitante, poteva farlo BENISSIMO!, ma … si vergognava comunque un po’, ecco.
    Poi li sentì.
    Dei… suoni. Squittii? No, era… diverso, ed era… attutito? Si immobilizzò, spalle dritte e curiosi occhi verdi a osservare il circondario. Con una mano alzata di fronte alla bocca dell’altro, ruotò lentamente lo sguardo su di lui. «l’hai sentito anche tu?» sussurrò, appena percettibile.
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    i mini post sono la mia nuova religione.
  13. .
    "È stato rapito!" Una donna vi blocca e vi chiede aiuto: Ivan, la famosa scimmia veggente, è stata rapita. Lauta ricompensa se lo ritroverete, Romolo ed Erin.


    «NON CONOSCI IVAN?» Erin, non volendo attirare più attenzione del necessario, posò lentamente, molto lentamente, la tazza di tè sul tavolino rotondo, lo sguardo a cercare aiuto in - sua sorella - Bucky e -sua cugina - Gwen, impotente di fronte allo sguardo oltraggiato di - sua nipote - Melvin (a lot to unpack here, i know). Le labbra strette delle due ragazze erano un chiaro segno che l’ex Tassorosso avesse commesso un passo falso, un tranello in cui erano cadute anche loro, e come da tradizione dovesse uscirne da sola. «n...o…?» il sibilo dell’empatica fu abbastanza rumoroso da farla sobbalzare, spalle curve sotto il peso del Disappointment TM. Era cosciente del fatto che Vin non fosse realmente delusa dalla sua ignoranza, ma al contempo era sempre difficile dare la risposta sbagliata, e sostituire, per quanto brevemente, sorrisi con bronci. La Chipmunks aveva sempre avuto bisogno dell’approvazione degli altri, di piacere a tutti, e l’idea che non conoscere Ivan potesse farle perdere Punti Biscotto agli occhi della sua pronipote dal futuro, era insostenibile. AVEVA FATICATO TANTO PER QUEI PUNTI, OK? E va bene, forse non erano una cosa reale per tutti, ma lo erano per lei, e tanto bastava. Mentalmente, teneva nota di tutte le volte in cui poteva averne persi – tipo morendo, cose così – e cercava di non commettere gli stessi errori due volte. Ecco perché prima ancora che la Diesel potesse spiegare «LA SCIMMIA VEGGENTE!!!!», la fu Aguilera aveva già deciso che avrebbe rimediato alle sue lacune sull’argomento. Okay, non si era aspettata quella risposta, ma era di mentalità aperta. «la scimmia...veggente» ripetè, riprendendo la tazza per occuparsi le mani, e sorseggiando la bevanda ormai fredda, lanciando uno sguardo interrogativo a Gwen. «la scimmia veggente» ripetè la Markley, annuendo solenne. «è una scimmia vera o un soprannome» bisbigliò, chinandosi appena verso Bucky. Era sempre… sconcertante, guardare la ragazza – sentirla parlare, vederla muoversi, sapere avesse fatto parte di un’altra vita, una in cui era Scottsdale a fare domande a lei. Ancora faticava a credere fosse reale; ancora doveva mordersi la lingua per non domandarle allo sfinimento come fosse stato, chi fossero stati. Sapeva fosse un tasto delicato, ed evitava di insinuarsi troppo in questioni fragili: la sua mera esistenza era un tasto delicato per la sorella, mettere il dito nella piaga le sembrava eccessivo e superfluo. Un dolore che condivideva giornalmente con Amalie, come in tutte le loro vite, ed i cui dubbi ovviava con headcanon e supposizioni. «una scimmia vera, lavora al wicked» replicò piano la telepata, nascondendo la bocca dentro una tazza. Le sorrise, Erin, punta sul vivo da una solidarietà che non meritava, ma per cui avrebbe ribaltato il mondo per guadagnarsela ancora ed ancora. «oggi faccio chiusura, ci passo prima di andare a lavoro.» annunciò con determinazione, drizzando le spalle come se avesse appena annunciato che sarebbe andata alla Casa Bianca a commettere un colpo di stato. L’entusiasmo e l’eccitazione, un po’ erano quelli. Da quando aveva perso la Resistenza, da quando gliel’avevano portata via, la vita di Erin era… diversa. Non propriamente vuota, i buchi dei Ribelli erano stati riempiti da intere famiglie che non sapeva di avere, e neanche priva di uno scopo, sarebbe sempre stata contro il Regime, ma meno… utile? Nella pratica, c’era poco che potesse fare. Sapeva che ogni azione facesse la differenza, e che anche nel proprio piccolo potesse cambiare il mondo, ma non era la stessa cosa che partecipare alle missioni - stare al fianco dei suoi amici. Non poter andare al Quinto Piano del San Mungo, soprattutto dopo i fatti di quell’estate, era forse la cosa peggiore di tutte. «CHIEDIGLI QUALE SARà IL TEMA DEL MET GALA» Si alzò in piedi, un occhiolino a Vin ed un sorriso a tutte le ragazze. «gotcha»

    Il Wicked Park era un posto speciale, per Erin. Ricordava quand’era scappata dal Quartier Generale, ed insieme a Scott e Murphy era andata alla sua prima festa - l’ansia per gli abiti, per come sarebbe apparsa a chi non l’aveva mai vista, di come sarebbe stato incontrare così tante persone tutte insieme. Aveva passato quasi tutta la sua vita al QG, non certo famoso per i propri assembramenti – non in senso divertente, perlomeno – ed immergersi subito in una festa era stato… tanto, troppo, e bellissimo e mozzafiato. Inoltre, al Wicked, aveva incontrato Amalie quando entrambe ancora non sapevano di essere già state qualcosa l’una per l’altra, eppure l’avevano capito subito che il loro fosse uno di quei legami destinati a durare. Mehan le aveva detto di avere una cotta per lei - proprio lì, di fronte a quella casa degli specchi. Sorrise fra sé, la Chipmunks, scattando una foto all’attrazione per mandarla al Tryhard. Dopo un anno (nda: oh mio dio….) non avrebbe dovuto sentirsi sempre così febbricitante, cuore in gola e stomaco in subbuglio, quando scriveva un messaggio a Meh, ma... ma le sembrava sempre una prima volta, guance in fiamme e sorriso stupido sulle labbra ogni volta che le rispondeva. Cosa che fece nel giro di tre secondi, come sempre, con un selfie dal labbro tremulo e tanti cuoricini perché avrebbe voluto essere lì anche lui e AH GLI MANCAVA, COM’ERA POSSIBILE, SI ERANO VISTI IL GIORNO PRIMA E SI SAREBBERO RIVISTI QUELLA SERA, COSA DICEVA, ANCHE A LEI MANCAVA, DOVEVA DIRGLIELO O ERA TROPPO STRANGE FORTE, AMALIE DOVE SEI – «uh» afferrò al volo il cellulare, che nell’impatto con La Persona TM le era scivolato di mano, e con le gote se possibile ancor più in fiamme, aprì la bocca per chiedere umilmente perdono. Venne battuta sul tempo dall’individuo, che scoprì essere una donna dai stravaganti abiti medievali, che le strinse una mano sulla spalla. «TU» «io…?» «E TU» seguì la direzione del dito della donna, fino ad incrociare lo sguardo di un ragazzo. Dire che quello di Erin fosse interrogativo, ed un po’ terrorizzato, sarebbe stato un eufemismo. «lui…?» indicò sé stessa e l’altro, sopracciglia corrugate mentre con delicatezza cercava di sottrarsi dalla presa della signora. «AVETE VISTO IVAN?» «la scimmia veggente…?» «e chi altri sennò!!!!!» Prima di quel giorno non aveva mai sentito parlare di una scimmia veggente, e ora tutti insieme….? Si sentiva un po’ attaccata dal Destino. «è STATO RAPITO!» «gasp» La donna parlò anche di una ricompensa a chiunque lo ritrovasse, ma l’unica cosa a cui la Chipmunks riusciva a pensare, era che non potesse chiedergli il tema del met Gala. She had one (1) job.
    Dannazione.
    E L’AVEVANO RAPITO!!!!! ???? UNA SCIMMIA VEGGENTE??? «LO RITROVEREMO SIGNORA, NON SI PREOCCUPI» fosse l’ultima cosa che avrebbe fatto! Quando la donna si allontanò, Erin infilò il telefono in tasca, e piroettò sul posto volgendo la propria attenzione al suo nuovo socio in affari. «se tu fossi un rapitore di scimmie, dove andresti domandò all’altro: era già entrata in modalità Detective Conan, fatele causa.
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  14. .
    not on drugs
    tove lo
    good times
    ella eyre
    telephone
    waterparks
    Erin poteva quasi sentire il sapore del proprio battito sulla lingua, dolce ed effervescente come un’ape frizzola o una bibita gassata. Lo sentiva leggero, il cuore a tamburellare nello sterno; lo sentiva diverso, come se fino a quel momento si fosse limitata a sopravvivere, e non a vivere. Non fraintendete, Erin aveva vissuto, e sapeva d’averlo fatto, ma c’erano momenti come quello – Scott ad arrossire come una scolaretta alla sola menzione di Connor, gli abbracci di Murphy quando le portava i brownies, le risate di Jess e Nathan mentre cercavano di costruire la torre di pancake più alta del mondo, il sorriso triste ma fiero di Amalie quando parlavano del loro passato e futuro - in cui le veniva ricordato, in cui viveva come fosse la prima volta e non ce ne fosse mai un’ultima. Non si trattava sempre di momenti felici, perché anche il sangue d’altri a impiastricciare i palmi ancorava alla realtà dividendo sopravvivenza da vita, ma talvolta lo erano. Quello lo era, e la ex Tassorosso non poteva che sorriderne incredula. «davvero? il professor Henderson dice che ho un'anima romantica.» E rise, allegra e spensierata, pensando di dirgli che Nathaniel lo dicesse a tutti sperando di portarli sulla oscura strada delle otp (convertendoli o allo shipper club o alla coppia che stannavano in quel momento; non funzionava, ma come diceva sempre l’Henderson con tanto di finger gun, worth the shot), ma scegliendo di non farlo perché non voleva smorzare il momento: visto? anche Sara ogni tanto crea personaggi in grado di tenere la bocca chiusa. Senza contare che aveva entrambe le mani premute contro il torace di Meh, vibrante di battiti e sospiri e così vivo da far male. Comprese, la risata ormai consumata ma il sorriso ad aleggiare sulla labbra, perché dicessero l’amore rendesse vulnerabili e sciocchi: avrebbe creduto a qualunque cosa, avrebbe taciuto qualunque cosa, pur di rimanere in quell’istante, con il riso a grattare la gola e gli occhi cioccolato di Mehan Tryhard a guardarla come fosse la cosa più bella del mondo. Come guardava i suoi amici, come l’aveva sempre guardata, ma con una sfumatura in più che sapeva di sollievo e sospiri. «a proposito...se non hai da fare sabato.. possiamo andare da qualche parte – insieme.» Certa di essere impallidita, Erin fece guizzare lo sguardo dagli steli d’erba al circondario - forse cercando supporto nelle colonne. o negli studenti che li osservavano curiosi con la coda dell’occhio – raccogliendo dignità e buon senso prima di riportare le iridi muschio sul Grifondoro. Le aveva...le aveva appena…? Chiesto? Un? Appuntamento? Avrebbe voluto essere in grado di fermare il tempo, bloccarlo ignaro in attesa di una risposta, e sgusciare da Amalie per stringerle le mani sulle spalle e scuoterla per almeno, almeno, dieci minuti, inondandola con parole di vago senso compiuto che la Corvonero avrebbe comunque compreso. UN!!! APPUNTAMENTO!!! ??? LEI?? non era mai andata ad un appuntamento. L’aveva immaginato centinaia di volte, si era creata scenari (irrealistici) prima di addormentarsi e ne aveva scritto storie su storie, ma non le avevano mai chiesto un appuntamento. Il cuore la tradì con un picco tachicardico che le fece tremare le spalle, le ciglia a battere furiosamente sugli occhi giada. «insieme?» fece eco involontaria, umettando le labbra secche, senza sapere se fosse per aver conferma, o semplicemente perché ribadire il concetto lo rendeva più reale. «sabato??» acuì poi, drizzando le spalle perché NON AVEVA NIENTE DA METTERE, MA CHE PREAVVISO ERA, DOVEVA ANDARE A FARE SHOPPING, E SE LA MASCHERA PER IL VISO NON ARRIVAVA DA AMORTENTIA IN TEMPO COME AVREBBE FATTO, NON POTEVA PRESENTARSI CON TUTTI QUEI PORI!, E DOVEVA SCRIVERE ALMENO DIECI PAGINE DI DIARIO, E DISCUTERNE CON SCOTT SMONTANDO OGNI EVENTO DELLA GIORNATA, CIOè SABATO? «un appuntamento» soffiò isterica incredula, nello stesso momento in cui anche il portiere di riserva dei rosso – oro pronunciava la sentenza di morte Parola TM ad alta voce rendendolo non solo possibile, ma reale. Ma con me??? SEI SICURO? VUOI UN APPUNTAMENTO CON ME? @AMALIE AIUTO!!!!&&&&&&&&&&& Mentre il labbro di Mehan tremava, il sisma nello sterno della Chimpunks aveva raggiunto vette non percepibili nella scala Richter, e se solo fosse stata bionda, dal colore latteo della pelle qualcuno avrebbe potuto scambiarla per una Sinclair. Scontato che sobbalzasse, nell’udire il «GIDEON!» strillato da Meh – un po’ perché #TRIGGER GIDES, così canon che si completano anche solo nei Pensieri TM, un po’ perché hai già cambiato idea e preferisci i cannelloni?, ed un po’, la parte lecita, perché inaspettato – sguardo oltre le spalle del Grifondoro per cercare il Corvonero in questione. «ma non ci sono temporali» scivolò rapido dalla bocca di Erin, perché era certa che l’urgenza nel tono del Tryhard avesse a che fare con fulmini e morti premature.
    Ma [xfiles theme] non c’era alcun Gideon.
    «cioe, volevo dire.. potremmo andare a mangiare ai Tre Manici! ecco perché gideon» Ah? Ah. Annuì lentamente come se avesse realmente senso, ancora incastrata nel appuntamento pronunciato poco prima. «e poi magari...lo so sembra una follia, ma se andiamo al wicked chiudiamo il cerchio.» Suonava definitivo, chiudere il cerchio, eppure non aveva il sottotono inquietante di una fine; non c’era paura, quella già ad attanagliare lo stomaco di Erin, nella voce di Meh; non c’era ironia, né il punto conclusivo di una serie giunta al termine. «ma eviterei il labirinto degli specchi» ed Erin rise di nuovo, perché come poteva non farlo, testa reclinata sul petto e occhiata di sottecchi al Tryhard. «si chiude una porta, si apre un portone» rispose, fuori contesto solo nella vita reale perché nella sua testa aveva perfettamente senso. Aveva passato troppo tempo al fianco di Sin, pareva, che con proverbi e modi di dire ci faceva intere conversazioni; quel che avrebbe voluto dire, ma tacque anche nella smorfia imbarazzata con cui rimpianse la propria triste uscita, era che per iniziare qualcosa, c’era bisogno di concludere il precedente. Le settimane, i mesi e gli anni fatti di non detto ed occasioni sprecate. Non si corresse, coerente alla propria natura astratta e distratta fino alla fine, limitandosi a scrollare brevemente le spalle con un sorriso timido. Si schiarì la voce – una, due, forse anche tre volte – annuendo rapida come un gioco a molla per bambini. «un appuntamento. sabato» ribadì, sicura che quella volta fosse più per se stessa che per l’altro, saggiando le parole sulla punta della lingua. «mi...» inspirò, un sorriso già a curvare la bocca. «mi piacerebbe molto» confessò impacciata, sguardo basso e dita a tamburellare sul palmo di Meh. «solo io e te?» giusto per essere chiari, ecco. Non le sarebbe dispiaciuto se ci fossero anche i Losers, così come sapeva che avrebbe vissuto meglio se al proprio fianco ci fossero stati Scott o Jess (beh….alla ragazza poteva sempre domandarlo….mantello dell’invisibilità no?), ma… avrebbe preferito non ci fossero, ecco. Non così, non quel sabato. Non al suo PRIMO!! APPUNTAMENTO!! quindi: «solo io e te.» sancì definitiva, prima di cedere e cambiare idea, cercando approvazione e conferma nel viso di Meh. Quando trovò quel che stava cercando, gli sorrise - come poteva non farlo - morbida come burro al sole.
    Un appuntamento.
    «allora...sabato» dopo un paio di secondi di trasognato silenzio, scattò in piedi come ne andasse della sua vita (che, ad essere onesti, poteva tranquillamente essere vero) già progettando di rapire tutti (tutti) i suoi amici per una sessione d’intenso AAAAAAAAAAAA e !!!!!!! che meritava prima di dedicarsi alla Preparazione del Grande Evento, e non si rese conto di essersi allontanata fino a che sotto i piedi non sentì la pietra anziché l’erba. Rimase immobile una manciata d’attimi e battiti, indecisa e tremula come una foglia d’autunno, ma tornò indietro, sancendo così l’inizio della caduta. Si chinò per premere rapida le labbra sulla guancia del Grifondoro, ritraendosi rossa in volto ma sorridente. «un appuntamento» ripetè esitante ma felice, prima di recarsi nel corridoio più vicino e girare l’angolo senza più voltarsi .
    ...okay, forse una volta si era voltata, giusto per assicurarsi di non essersi inventata tutto; e ok, poteva anche averlo salutato sfarfallando le dita nell’aria, problemi?
    You make it difficult to not overthink And when I'm with you I turn all shades of pink, ah
    erin t.
    chipmunks
    when: 25.09.00
    where: london
    sign: libra
    status: confused
  15. .
    happy 7th birthday
    Grazie a tutti per aver partecipato, ed aver pazientemente atteso i quasi tre mesi perchè trovassi la forza interiore per i premi ♥ mi amate così. vorrei aggiungere altro ma sono molto confusa e stanca, non necessariamente in quest'ordine ma anche sì, e niente!! per qualsiasi dubbio sapete dove trovarmi, vvb4e
    - quanti anni hai?
    - sette
    - da quanto tempo hai sette anni?
    - da un po'

    20.04.2013
    lotteria interna
    wikihow
    per le richieste grafiche, andate in questa sezione
    per i prompt e penitenze, potete scegliere il pg
    gli oggetti potete usarli in tutte le role, ma non nelle quest / duelli ufficiali
    ritirate i vostri pe postando nelle vostre schede livelli (vanno a tutti i pg)
    per mostrare al KING che l'avete celebrato, postate pure in discussioni random in off topic
    non mi ricordo che altri premi ci siano
    ma non ho voglia di cancellare i cosini
    va bene li cancello
    grazie a tutti vi amo

    () i king sono segnati tra parentesi accanto al prompt!


    YpIyP61


    durmstrang
    01. eli sr: [PROMPT] hai assistito ad una guerriglia ribelle, ed un tuo conoscente/amico è coinvolto; sei al ministero per un interrogatorio.
    02. Fran: [PENITENZA] piroetta su te stesso (per ogni post da qui al 20.07) ogni volta che qualcuno dice il tuo nome
    03. rob: [ANIMALE] particolare razza di panda rosso che cambia colore in base al meteo
    04. lia: [GRAFICO] blend brotp
    05. Panda: [KING] scegli un tuo personaggio; tutti i player dovranno citarlo in almeno un post (piz)
    06. chris: [PROMPT] un tuo pg switcha gender
    07. vio: [ITEM] un cerchietto magico che fa cambiare colore ai capelli
    08. Babbi: [GRAFICO] blend brotp
    09. ari: [GRAFICO] banner 200*50
    10. rob: [PE] 5
    11. gin: [GRAFICO] blend brotp
    12. eli sr: [GRAFICO] gifset incorrect quotes
    13. lia: [GRAFICO] blend famiglia
    14. lia: [KING] scegli un tuo pg. dovrà ricevere un regalo on gdr da almeno un pg a player (aidan)
    15. lele: [PE] 5
    16. Nina jr: [PE] 5
    17. Robi: [PE] 10
    18. ari: [GRAFICO] set
    19. mars: [CREATURA] lemiure (un lemure in grado di tradurre dall'inglese al francese e viceversa)
    20. lele: [PROMPT] switch au per un giorno (un tuo pg finisce nell'au, e l'au nel nostro mondo)
    21. Panda: [ITEM] crema viso in grado di cambiare i tratti fisici
    22. eli sr: [GRAFICO] banner 500*100
    23. vio: [PE] 10
    24. chris: [PENITENZA] un'anziana si è convinta che un tuo pg sia suo nipote
    25. Fran: [GRAFICO] banner 88*31

    RIKRO8n


    beauxbatons
    26. Ale Jr: [GRAFICO] banner 88x31
    27. sara jr: [GRAFICO] blend famiglia
    28. Babbi: [PROMPT] il tuo personaggio è stato rapito e torturato dalla fazione opposta perchè convinti abbia informazioni su aggressivi piani militari
    29. betta: [GRAFICO] set
    30. rob: [GRAFICO] blend squad
    31. ross: [PENITENZA] diventi virale su facebook dopo aver accidentalmente dato fuoco ai capelli della ferragni
    32. eli jr: [CREATURA] un piccolo draghetto tascabile, in grado di parlare solo con te, con tendenze emo netlog early 2000
    33. vins: [ITEM] una lama in grado di divenire della dimensione voluta (da pugnale a spada, ecc)
    34. -- [GRAFICO] blend otp
    35. Ali: [GRAFICO] banner 200*50
    36. -- [CREATURA] cavalluccio d'aria: un cavalluccio marino volante e non acquatico
    37. -- [PENITENZA] invita, al primo post d'incontro, il tuo interlocutore nel privè (@ tutti i pg che incontri da qui al 20.07)
    38. -- [PROMPT] l'azione offensiva contro la fazione opposta è fallita miseramente; la tua squadra è morta o catturata, e tu sei nascosto in una casa, dalla quale non riesci a smaterializzarti, e sei circondato.
    39. sara sr: [PROMPT] sei offerto come sacrificio in un antico rituale di sangue atto a portare, o almeno così dice il libro, poteri incredibili a chiunque lo compi; sei legato ad un altare, impossibilitato ad usare magia, ed apparentemente privo di alcuna via di fuga.
    40. gin: [PENITENZA] tutti quelli che incontri per strada (ogni role da qui al 20.07] ti scambiano per una famosa porno star
    41. vins: [PE] 15
    42. sara m: [GRAFICO] blend otp
    43. Nina jr: [GRAFICA] blend famiglia
    44. mars: [PENITENZA] sei l'uomo sandwich del bde (vestito da gelato) per un mese
    45. ale sr: [GRAFICO] set
    46. ale sr: [PE] 15
    47. -- [PE] 5
    48. -- [CREATURA] mailit: piccolo unicorno volante in grado di parlare
    49. -- [PENITENZA] sei lo spazzino del Ministero per un mese
    50. -- [CREATURA] una mutazione dell'uccellino shipper che cerca di incastrarti con chiunque come una vecchia zia

    BlrTc6c


    salem
    51. sara sr: [PE] 10
    52. -- [GRAFICO] avatar
    53. Ali: [GRAFICO] static incorrect quotes (quelle con le screencaps per intenderci)
    54. -- [GRAFICO] blend
    55. eli jr: [PENITENZA] al posto delle braccia, hai dei tubi di gomma per la durata di una role
    56. Ale Jr: [PE] 15
    57. -- [PE] 10
    58. -- [PENITENZA] trovi un chihuahua che continua a cercare di montarti una gamba
    59. -- [PROMPT] role ambientata nel passato; sei un bambino, ruola la tua prima amicizia
    60. sara jr: [PE] 10
    61. ross: [PE] 10
    62. -- [GRAFICO] banner 200*50
    63. -- [PE] 15
    64. -- [PROMPT] appuntamento al buio, aka: non sapevi di avere un appuntamento fino a che, fermandoti a mangiare nel locale vicino a casa, il cameriere non ti scorta ad uno dei tavoli dicendoti qualcuno ti stesse aspettando.
    65. Panda: [PENITENZA] sei incastrato dagli scout per portare biscotti
    66. chris: [GRAFICO] blend squad
    67. -- [GRAFICO] blend famiglia
    68. -- [PE] 10
    69. betta: [CREATURA] farfeit: farfalla dj; svolazza in giro insieme a tutto il set, mixa con le zampette.
    70. -- [PROMPT] erediti una fortuna dallo zio in America che non sapevi di avere
    71. ale sr: [PROMPT] ti trovi in un sogno, ma non sai che lo sia; è la fine del mondo così come lo conosciamo, disabitato ed in macerie, ma per la tua strada incontri qualcuno.
    72. -- [PENITENZA] ti sei appena sposato a las Vegas, congratulazioni!
    73. -- [ITEM] bussola che ti indica la direzione da seguire per qualunque posto
    74. -- [CREATURA] foca tascabile che funge da scaldino/ventilatore
    75. Fran: [PENITENZA] inciampi in ogni post (da qui al 20.07)

    I5afFmb


    hogwarts
    76. -- [PE] 10
    77. ari: [PROMPT] non sai esattamente come, ma ti ritrovi coinvolto in una riunione di complottisti che vogliono usarti come persona bandiera della loro causa (causa: gli alieni ci controllano); fanno maglie e spille personalizzate con la tua faccia e frasi /convincenti/
    78. sara m: [GRAFICO] crackship
    79. -- [GRAFICO] banner 200*50
    80. gin: [ITEM] stereo8 magico in grado di farti sentire musica ovunque, anche se in zone ricche di magia come hogwarts
    81. vins: [GRAFICO] banner 88*31
    82. -- [PENITENZA] scopri che un tuo amico porta tutti i suoi partner nel tuo luogo preferito (che credevi segreto) ma non sai di chi si tratti; tendi un'imboscata.
    83. -- [CREATURA] armanope: un armadillo parlante che smentisce sempre le vostre bugie
    84. lele: [GRAFICO] avatar
    85. -- [PE] 20
    86. sara jr: [PROMPT] il serial killer di hogsmeade, conosciuto dalle testate come Beat ed ancora a piede libero dopo una serie di nove omicidi, ha lasciato un Marchio sulla porta del tuo appartamento facendoti sapere sarai il decimo.
    87. ross: [GRAFICO] avatar
    88. Ali: [PROMPT] history au; sei un cavaliere, ed il tuo regno è in pericolo; l'unico modo per salvarlo è catturando Mothman, l'uomo falena che terrorizza il tuo popolo, ma non puoi farlo da solo: cerca un compagno / gruppo adatto.
    89. sara m: [GRAFICO] avatar
    90. Nina jr: [GRAFICO] manip
    91. Babbi: [ITEM] crema corpo che fa cambiare aspetto mutandolo in quello di un animale a scelta
    92. eli jr: [GRAFICO] banner 200*50
    93. Robi: [ITEM] anello dell'invisibilità
    94. sara sr: [GRAFICO] set
    95. mars: [ITEM] pattini a rotelle che lasciano una scia arcobaleno
    96. Ale Jr: [ITEM] specchio magico in grado di mostrarti sempre cosa stia facendo la tua famiglia
    97. Robi: [PENITENZA] tutti ti fanno i complimenti per un rave party che, apparentemente, tu hai organizzato e di cui sei stato anima della festa, ma tu non ricordi nulla.
    98. -- [PE] 15
    99. betta: [PENITENZA] organizza il tuo funerale, e partecipa
    100. vio: [PENITENZA] sei lo spazzino di Hogwarts per un mese

    conosciamo la vostra sfiga, quindi:
    perda il migliore



    Edited by homini lupus - 21/6/2020, 13:29
137 replies since 13/7/2016
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