Votes taken by sort(a) of motherfika

  1. .
    okay basta non ci penso più. non sono affatto convinta ma..... vamos


    fazione: contro

    nome pg: sorta motherfucka
    dov'è: ULTIMA SETTIMANA — NORMALE

    nome pg: yejun mun
    dov'è: RAPITO OBLINDER O MINIQUEST

    nome pg: roxanne o'death
    dov'è: RAPITO OBLINDER O MINIQUEST

    nome pg: iris roux
    dov'è: PARTECIPANTE QUEST CHE NON E' NELL'ULTIMA SETTIMANA

    nome pg: ethan lynx
    dov'è: RAPITO OBLINDER O MINIQUEST

    nome pg: finley lloyd
    dov'è: ULTIMA SETTIMANA — OSTACOLO NELLA BOLLA



    fazione: pro

    nome pg: remì thornhill
    dov'è: RAPITO OBLINDER O MINIQUEST

    nome pg: syria hollins
    dov'è: PARTECIPANTE QUEST CHE NON E' NELL'ULTIMA SETTIMANA
  2. .
    più comunemente conosciuti come flank, i sanguinari si occupano di indebolire il nemico con attacchi rapidi così da poter sferrare gli ultimi colpi fatali con facilità.
    Nemmeno lei era abituata a fare scelte sbagliate, almeno fino a qualche anno fa, poi shit happened e ora doveva subirne le conseguenze. Bastava davvero poco a mandare a fanculo la propria vita. Almeno ne fosse valsa la pena, tho. E invece, tutto questo per cosa? Quindi sì, ultimamente aveva l'idea che avesse da sempre sbagliato tutto. Lei. Era una sensazione persistente e invadente, come se le si fosse rimasta incollata sulla pelle. Ah no, forse era solo il braccio di quello sconosciuto sulla sua coscia- aspetta. Nemmeno si girò a guardarlo, per non distogliere lo sguardo da Mona, gli diede solo una gomita in quello che doveva essere il costato. Non ne aveva sentito lo scricchiolio sopra a quella musica e chiacchiere varie, ma lo aveva percepito nell'anima. 10/10 would do it again. «cento percento» era questo che meritava. Una ragazza e un po' di flirt senza alcun effetto collaterale, nessun drama, nessun ripensamento, head empty. Non le interessava più che fosse amore, il per sempre, un flirt occasionale le andava più che bene soprattutto se poteva evitare quella tortura. «lo rifarei» disse guardandola negli occhi prima di trascinarla con sé. Lo avrebbe rifatto ma non per sbaglio quella volta e non lo avrebbe nemmeno fatto durare un millisecondo, lo avrebbe assaporato fino a non avere più il respiro e lei era tanto bella fuori quanto lo era dentro: i suoi polmoni erano ben scolpiti e funzionanti, quindi sarebbe potuta andare per le lunghe. Si fece largo fra la gente, incenerendo con lo sguardo e il suo poco più di un metro e mezzo chiunque osasse avvicinarsi troppo a loro o allungasse la mano. Conosceva fin troppo bene quei posti ed era arrivata prima lei, Mona non aveva avuto nulla da ridire perciò era ormai era prenotata. Non avrebbe accettato intromissioni di nessun tipo. Trovò uno spazio dove poter stare senza rimanere spiaccicati tipo piadina a sconosciuti, anche se, visto il luogo, non avevano chissà che spazio di manovra. Non che la Motherfucka se ne lamentasse, anzi, quando Mona si era stretta a lei aveva sorriso, appoggiando le braccia attorno al suo collo (effettivamente chissà se ci arriva, quanto sei alta, Mona? No dai con i tacchi dovrebbe cavarsela in ogni caso. Alla peggio si appende tipo koala) «hai ancora la coroncina che ti ho regalato?» non dovette nemmeno fermarsi a pensare perchè non avrebbe dimenticato facilmente la festa freaks. «io ho conservato il tuo regalo» sul suo viso fece capolino un sorrisetto compiaciuto. Certo che ricordava il reggiseno regalato e la dedica che le aveva fatto. Era stata spudorata come al solito ma non senza motivo, non dedicava mai niente a caso. «oh, sì che lo ricordo, non mi hai più richiamata» sospirò affranta allungando la mano verso i suoi capelli per arricciarne una ciocca sull'indice. «la coroncina però la custodisco con cura in una teca» Anche perchè ora condivideva l'appartamento con Costas e non si fidava a lasciare niente in giro. «ogni tanto la indosso anche» perché sennò sarebbe andata sprecata, il suo posto era sulla testa di una principessa o una regina e lei aveva le carte in regola per essere entrambe, modestamente. «magari un giorno potresti venire a casa, per assicurarti come sta e per firmare la teca» oh sì, l'invito era proprio per quello. No doubt, no doubt, no doubt.
    SORTA
    MOTHERFUCKA

    ducunt volentem fata
    nolentem trahunt
    ROGUE SANGUINARIO
    [ toglie ps al nemico nel tempo ]
    STREGA
    LVL MAGO
    19 yo — ex slytherin — neutralWhen I put on a show
    I feel the adrenaline moving through my veins
    Spotlight on me and I'm ready to break
    I'm like a performer, the dance floor is my stage
    Better be ready, hope that you feel the same
    Circus
    Britney Spears
    Mother of Night, darken my step
  3. .
    più comunemente conosciuti come flank, i sanguinari si occupano di indebolire il nemico con attacchi rapidi così da poter sferrare gli ultimi colpi fatali con facilità.
    «sono un cazzo di principe azzurro in calzamaglia» Beh, non letteralmente, al momento era la cosa più lontana da un principe in calzamaglia ma rise da sola all'idea. In realtà se ci pensava più attentamente era contemporaneamente il principe e Cenerentola, il che era ancora più ironico. Sorta aveva un problema. Sorta aveva un grande, grandissimo problema e si chiamava Bertie. Il suo scheletro nell'armadio. Perchè sì, "costretta" a passare molto più tempo con Bertie, o almeno, la sua controparte femminile, aveva nuovamente provato... cose. Cose che non erano solamente platoniche, cose che non riusciva ancora ad ammettere a se stessa perchè non riusciva a dar loro un senso, cose che aveva rilegato in un anfratto della sua mente, chiuse a chiave e lasciate affondare. Quel vaso di Pandora però continuava a essere riaperto, era diventato impossibile ricacciare dentro tutti quei problemi. Perchè non erano altro che problemi. Era diventato estenuante. Quello doveva essere stato sicuramente il karma. Ogni volta che chiudeva gli occhi, riviveva la bionda e voleva rubarle ben più di un bacio. Aveva chiaramente bisogno di una vacanza e quale occasione migliore di una missione suicida dove avrebbe dovuto pensare solamente a sopravvivere e dove avrebbe potuto sfogarsi prendendo a calci qualche nemico? Era proprio quello di cui aveva bisogno in quel momento. Una vacanza suicida. Forse era solamente quello a mancarle, un po' di adrenalina, forse era in astinenza da emozioni che l'avrebbero lasciata devastata. Forse era per questo che aveva baciato Bertie: perchè sapeva che non sarebbe mai potuto esserci qualcosa e quella tensione la attraeva irrimediabilmente verso l'ignoto. Eccitante, era solamene eccitante e non aveva nulla a che vedere con sentimenti di amore puro. E ora che Bertie non era nelle vicinanze, lo vedeva più chiaramente: Bertie aveva ragione, lei lo stava usando. Sì, chiaro, perchè non c'era altra spiegazione logica. Dopotutto non era nemmeno stata la prima volta, no? Era successo al ballo di fine anno quando Bertie si era presentato per la prima volta sotto sembianze femminili e quella era stata la prima volta, poi lui dopo la guerra era rimasto intrappolato in quel corpo e lei ne aveva approfittato. Era qualcosa di puramente fisico. Le donne le avevano sempre dato alla testa. Ora che era tornato in sé, lei non avrebbe più avuto dubbi a riguardo. Sicuro non stava andando a salvare coloro che erano spariti perché si sentiva in colpa. «okay okay» prese il braccio di chiunque fosse nelle sue vicinanze e decise di trascinarli verso il bancone dove fece versare del Whisky Incendiario e dopo aver portato il bicchiere in alto urlò «ALLE SCELTE SBAGLIATE WOOOOOOO» e buttò giù il primo drink della giornata. «MONA !!» esultò rendendosi solo in quel momento che una delle persone che aveva trascinato era proprio lei. Si avvicinò a lei, alzandosi sulle punte dei piedi per raggiungere la sua frante e lasciarle un bacio ma il suo attuale equilibrio non era abbastanza stabile da tenerla ferma sulla punta delle dita e finì per caderle addosso e a sfiorarle le labbra. «scusa, puntavo alla fronte» giurin giurello. «a meno che non ti sia dispiaciuto, in quel caso puntavo al 100% alle labbra» sorrise facendole l'occhiolino e accompagnando il tutto con un finger gun. Posò infine il bicchierino sul bancone, poi si girò nuovamente verso la ragazza. «andiamo a ballare» le prese entrambe le mani e la trascinò verso la pista.
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    ducunt volentem fata
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    LVL MAGO
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  4. .
    CITAZIONE (dead outside @ 6/3/2024, 21:38) 
    Generale Mort_priv
    @generaleRainey
    e finalmente ci siamo liberati di Hale. -1, ora tocca a tutti gli altri. Vi troverò e vi farò scomparire, è una promessa!! #MckenzieMerda
    03.37 - 06/03/2024 - powered by twizard

    boo, bitch 💋
    @stealingyourgf
    san valentino 2022, ho le prove. chi dimentica, è complice #macmort
    03.38 - 07/03/2024 - powered by twizard
  5. .
    SORTA MOTHERFUCKA
    even if it hurts, even if it makes me bleed
    i'm gonna carry you, pushing through
    with the dirt on my sleeves
    even if it hurts, even if it's razor deep
    i'm not giving up, not gonna run
    i'll be there when you need me
    Forse Sorta non sarebbe andare a trovarlo, non era la persona nella giusta posizione a farlo. Non si era davvero preparata a quello che avrebbe dovuto affrontare varcando quella porta. Se n'era resa conto troppo tardi. Era stata impulsiva e si era presentata senza un piano. Sarebbe andata diversamente se avesse fatto una scelta diversa, forse sarebbero stati nella stessa condizione, ne avrebbero potuto discutere da pari, capirsi e confrontarsi e non sarebbero stati in una tale situazione. «anche se continuo a non crederci, il destino… la sorte… ha deciso di torturarmi ancora. oppure, molto più semplicemente, è solo l’ennesima dimostrazione del fatto che nulla abbia un senso. io compreso. tutto il mondo compreso.» La sorte, aveva detto, guardandola, indugiando su quella parola. Poteva sembrare egocentrica - e non avrebbe nascosto di esserlo - ma colse una doppia sfumatura. Stava parlando della sorte ma contemporaneamente, stava alludendo anche a lei che della sorte portava il nome. «è questo a tenermi ancorato qui. non ho niente per cui vivere.» si chiese se fosse vero o fosse quello stato depressivo a parlare per lui? Non aveva niente? Nessuno? Qualcosa doveva essere ancora rimasto, sopravvissuto a tutta quella distruzione, giusto? Una morsa allo stomaco la fece tornare in sé. «chi siamo noi per dire di meritare di vivere? perché noi siamo qui e tutti quelli che non si sono più rialzati dal campo di battaglia no? non è giusto» la vita non era giusta. Non lo era mai stata. C'era chi aveva tutto e chi aveva niente, non c'erano regole o meriti, bisognava aver vinto la lotteria della vita di turno. Quella volta erano stati loro i fortunati, a quale prezzo. «non siamo nessuno, siamo solo stati più fortunati» perchè sì, magari entrambi avevano combattuto con unghie e denti ma c'erano state cose in quella guerra che si potevano giustificare solo con la pura fortuna come l'essere o meno in un determinato luogo, in un determinato schieramento. Era stata pura fortuna, sarebbero potuti essere stati al posto loro. «vuoi… rassicurarli? tu?» occhi spalancati, sguardo incredulo. Lei la guardò offesa di rimando, un misto fra il "ma come ti permetti, io?" e il "perchè no?" che lei stessa non seppe spiegarsi. Forse era dettato dal solito fastidio che fossero gli altri a classificarla, a scegliere per lei cosa avrebbe fatto in una data situazione, come pensare che non avesse un cuore o che non fosse stata capace di rassicurarli, se solo avesse voluto. Non ci volle molto perchè facesse finta di niente e continuasse quel teatrino. «IO? pft, no. non sono brava a rassicurare le persone, figuriamoci dei mocciosetti» voleva che altri lo facessero? forse. Non era qualcosa di cui andava fiera, era comunque dell'idea che le persone dovessero farsi la pelle per sopravvivere in quel mondo. Forse però, non così. Un po' di sano terrore per far nascere la competizione e non far star appollaiate le persone sugli allori, ma quello che aveva visto metteva in dubbio la strada che aveva scelto. «per mia fortuna non ho alcun istinto materno» e non ne avrebbe sentito la mancanza. «però il panico non aiuta» il che non era una bugia. «sì» lo guardò dubbiosa «se avessimo vinto noi sarebbe andata molto diversamente. Il mondo starebbe guarendo, non morendo sempre di più.» lo osservò senza dire una parola. Lei non credeva che il mondo sarebbe stato diverso, alla fine chi era al comando voleva fare solo una cosa: comandare. Fare qualcosa per un bene superiore, per il popolo, erano tutte scuse usate per nascondere la realtà. Non poteva credere che Bertie ci credesse davvero. «non staremmo sterminando metà della popolazione mondiale solo perché priva di magia. o con una magia sbagliata.» parte della popolazione sarebbe stata sterminata lo stesso, nel nome di un progetto futuro diverso, di un cambiamento, ma sarebbe comunque successo. Era inutile negare l'evidenza. «certo. perché ti senti in colpa. per questo ti interessa.» tirò un pugno sul materasso, vicino alle gambe di lei e tenne lo sguardo fisso su quel pugno. «è il contrario. se non mi interessasse, se non mi interessassi, non mi sentirei in colpa.» Forse aveva ragione, era anche venuta per controllare che lui non la odiasse, perché era anche colpa sua e non lo avrebbe sopportato. Forse era egoista, non voleva che lui la guardasse con occhi pieni di odio o che non la perdonasse, perchè non lo avrebbe sopportato. Forse era venuta perchè non sapeva cosa stesse facendo e aveva bisogno anche lei di essere supportata, di sapere che, nonostante tutto, non fosse rimasta da sola. «smettila di mettermi parole in bocca. tu non sei me e non conosci ciò che mi passa per la mente quindi smettila di parlare al posto mio» non lo sopportava più. «non voglio la tua pietà.» non gliela stava dando. «non è pietà.» cercò di farglielo capire, di farle capire che non era un mostro. Gli chiese cosa avrebbe pensato di qualunque altra persona nella sua stessa posizione, se avrebbe fatto di quella persona un mostro. Aveva scosso il capo. «sappiamo entrambi chi sono qui i mostri.» lei. Perché una risposta diversa comunque non la escludeva dal quadro complessivo. Faceva male accusare un colpo dopo l'altro tutte quelle accuse, la dilaniava ma non poteva nemmeno ribattere più di tanto quando si parlava di semplici fatti. Non importava cosa le fosse passato per la mente ma ciò che aveva fatto. «tu no di sicuro» non fumava spesso ma in quel momento ne sentiva un bisogno impellente. Voleva più semplicemente intossicarsi, voleva stare fisicamente male per dare un senso a tutto il dolore che la corrodeva da dentro, ancora di più nel vederla rannicchiata lontano da lei, chiusa a riccio. «sì. io ti odio, tu mi odi. semplice.» Semplice un cazzo perchè per lei non era così semplice, non lo era mai stato. Ogni qualvolta succedeva qualcosa fra loro, niente era mai semplice o andava per il verso giusto, era più come immergersi in un labirinto. Inizialmente erano stati spavaldi, sapevano dove andare e dove non andare, poi era apparso il dubbio, che ancora li accompagnava ad ogni vicolo, ad ogni scelta che dovevano compiere e spesso gli era andata male, spesso si erano trovati davanti a un muro e questa volta avevano incontrato il Minotauro dal quale non sapeva se sarebbero mai riusciti a scappare e sopravvivere. L'unica cosa rimasta era terrore e disperazione, smarrimento e sfiducia. «se non fossi già morto, sicuramente ci riuscirei.» annuì già più serena, quasi si fosse tolta parte di quel peso dal petto. Forse non voleva essere odiato da lei e forse una ancor più minima parte di lui non la odiava. Non ne era sicura ma poteva provare a crederci almeno, che non fosse troppo tardi, che poteva ancora cercare di sistemare le cose. «e allora è inutile che io odi una persona che è già morta» Si alzò dal letto, osservando la figura della ragazza ancora raggomitolata contro la testata del letto. Era così diversa dal Bertie che aveva sempre conosciuto. Non necessariamente in negativo. Era una persona che aveva sofferto, che aveva visto altre persone soffrire e che si era sentita tradita da qualcuno che riteneva a proprio modo importante. Si avvicinò di un passo a lei, cercando il suo sguardo che ormai sfuggente nella maggior parte dei casi. Non voleva vederla, le era stato chiaro fin da subito ma aveva visto ben altro e non aveva intenzione di demordere. Allungò la mano vero il suo volto, questa volta più decisa di prima e appoggiò le dita sotto il suo mento, alzandoglielo leggermente per obbligare Bertie a guardarla. «ritornerò.» era una promessa e un po' una minaccia. Almeno fino a quando avrebbe deciso di riprendere a uscire, meglio ancora se il suo presentarsi lì ogni giorno l'avrebbe costretta ad alzarsi e andarsene di lì o non farsi trovare a casa. Quello era il primo step che avrebbero dovuto raggiungere. «un'ora al giorno, ogni giorno» dopotutto come si diceva? Roma non è stata costruita in un solo giorno. «potrei rallentare il ritmo solo in prossimità degli esami» qualora non avesse deciso di uscire da quella casa prima. «ritornerò e sarò il tuo incubo, così vedi cosa significa odiarmi per davvero» e avrebbe ascoltato l'intero fiume di parole che le avrebbe riservato, quelle d'odio e quelle sussurrate, avrebbe ascoltato i silenzi e le parole non dette, l'avrebbe guardata, fino a vederlo veramente, nascosto dietro quel corpo che sentiva non appartenergli. Si sarebbe lasciata pugnalare, accusando ogni colpo ma senza arrendersi. Forse ne sarebbero usciti entrambi lacerati, esausti, sanguinanti, forse dopo sarebbero diventate persone diverse, forse non si sarebbero nemmeno riconosciute. Non era già iniziato quel cambiamento? «tanto tu non scappi, vero?» si concesse un sorrisetto malizioso. Dopotutto, come le aveva detto più di una volta, era morta e come ogni morto che si rispetti, non si sarebbe mossa dal proprio cimitero. Le schioccò un bacio sulla guancia per poi allontanarsi da lei. Non la guardò quando recuperò la borsa e si girò verso la porta, alzando una mano in saluto «au revoir»
    gif code
    18 | 2004
    SLYTHERIN
    NEUTRAL


    EW FEELINGS. volevo scriverlo meglio ma l'ho scritto con uno stato mentale indecente, non ho idea neanche se le frasi abbiano senso, non sto a rileggerlo che altrimenti lo scriverei da capo ed è già stato un parto così. MI DISPIACE STELLINA
  6. .
    SORTA Motherfucka
    The city sky is hanging low, it seems to know
    I'm finding comfort where I can with all these ghosts
    I just wanna be alone when lights dim low
    And I go home, and I go home
    Se c'era qualcosa che Sorta aveva odiato dopo essersi diplomata, era stata l'idea di dover tornare a casa. Già le vacanze le erano sembrate l'inferno a portata di mano. I parenti erano venuti a congratularsi e impicciarsi come al solito della loro vita ma almeno, per una volta, avevano avuto poco da ridire, troppo presi dal discorso MAGO e il discorso guerra ancora bello caldo. Discorso che aveva preferito evitare chiudendosi semplicemente in camera con la scusa che il caldo l'avesse spossata e che avesse bisogno di riposare. L'estate era così passata tra le visite dei parenti, le visite che faceva — come promesso — lei a Bertie cercando di riottenere briciola dopo briciola la sua fiducia e crogiolamenti vari. Era arrivata al punto di dover prendere Costas da parte e supplicarlo di andare via da lì. Da lì era partito il piano per andare a vivere assieme. L'unica richiesta alla quale entrambi avevano accettato era stata quella di avere camere separate, il resto per lei non avrebbe avuto molta importanza, tutto pur di non sentire o assistere alle famose quanto veritiere chiacchiere di corridoio che giravano a Hogwarts su suo fratello nei dormitori o ancor peggio a dover abbandonare l'appartamento per lasciare il via libera ai due piccioncini. Non era stato troppo difficile convincere i genitori. Ormai erano adulti, aveva fatto leva sulla necessità di diventare indipendenti e imparare a vivere e quelle sciocchezze varie che rendono fieri i genitori dei propri figli. Non ne erano usciti totalmente illesi: Costas era stato costretto a lavorare al Ministero ma lei era riuscita a convincerli a prendersi un anno sabbatico dal Ministero, nel quale avrebbe in considerazione l'idea di lavorare lì l'anno successivo, con l'unica clausola di trovare un lavoro momentaneo per ricoprire le spese dell'affitto e non gravare su suo fratello. E così aveva fatto: aveva trovato lavoro al Cheshire e non aveva assolutamente pensando al lavoro al Ministero. Non sapeva ancora se si sarebbe arresa alla volontà dei genitori o avrebbe deciso di proseguire per la sua strada per vedere dove l'avrebbe portata. Quello però sarebbe stato un problema della Sorta del futuro perché in quel periodo aveva fin troppo a cui pensare.
    Sorta non avrebbe mai pensato potesse davvero funzionare quel piano di sopravvivenza che avevano messo in atto, eppure, stavano andando avanti e anche alla grande. Per quanto ci fosse formalmente una regola apposita che sanciva chi facesse cosa e quando, a settimane alterne, l'unica sua regola era che non ci fossero regole e così aveva finito per sfidare più e più volte suo fratello mettendo in palio la libertà dalle faccende domestiche, spesa e quant'altro. «sorta!!» scoccò la lingua sul palato, già scocciata dalla situazione. Fortunatamente era riuscita a rendere le cose più divertenti — per lei — e meno per il fratello. «capisco che sei offesa, ma la scommessa era quella e devi rispettarla» perché sì, quella volta aveva perso la scommessa. Quella sfortunatamente era la sua settimana e quel giorno non aveva assolutamente voglia di mettere niente a posto. Non era un disastro, era una persona modestamente disordinata. Il luogo disordinato solitamente era il bagno, perennemente rivestito dai suoi prodotti di make up e skin care. Sfortunatamente il doppio bagno superava il loro budget attuale perciò si dovevano accontentare. Qualche vestito era poi sparso in giro, solitamente le scelte che erano state scartate per le varie uscite, per il resto era tutto ordinato nei cassetti o nei cestelli pronti per essere lavati. Avrebbero potuto usare la magia, voi direte. Probabilmente erano solo sadici e un po' masochisti e adoravano vedere l'altro soffrire le mille pene per sistemare e lavare. Inoltre c'era più gusto a vincere le scommesse. Cos'era una scommessa se il premio in palio non era allettante? E quindi niente, toccava a lei, la settimana stava volgendo a termine e non aveva alcuna voglia di sistemare. Se fosse arrivata a trascinare le cose all'ultimo avrebbe barato e semplicemente fatto uso della magia ma per il momento aveva ancora tempo. Parlando di suo fratello invece, non era la persona più ordinata del mondo, era peggio di lei ed essendo stanca di trovare le cose fuori posto, aveva deciso di rendergli la vita ancora più complicata nascondendogli in giro per casa le sue cose. C'erano maglie nell'armadietto sotto il lavandino, un paio di scarpe al freddo e al gelo fuori la finestra, un paio di pantaloni era finito sotto al letto, qualche giacca era diventata oggetto di arredamento od ornamentale. Insomma, c'era da divertirsi con la caccia la tesoro e probabilmente cose sarebbero state ritrovate dopo anni, conoscendolo. «uh» sbucò prima con la testa dalla cucina, per poi affacciarsi completamente alla stanza adiacente. Teneva stretta fra le dita una tazza enorme di caffè bollente, alla quale si stava aggrappando quasi fosse la sua unica fonte di calore. Fece intravedere un sorriso malizioso prima di tornare a sorseggiare il caffè. «perso qualcosa?» disse stiracchiandosi in un gesto teatrale per mostrare la bellezza di una delle sue giacche di pelle indossate proprio dalla sorella.


    gif code
    19
    y.o
    ex slytherin
    neutral


    Edited by sort(a) of motherfika - 25/1/2024, 20:26
  7. .
    We do our best vampire routines
    As we suck the dying hours dry
    slytherin, VIIyour mf lesbian
    sorta
    motherfucka
    Sorta ci aveva messo ore per prepararsi. Aveva iniziato con un bel bagno alle rose, aveva asciugato e acconciato i capelli, si era truccata e vestita così elegante che qualcuno avrebbe potuto pensare avesse intenzione di passare la notte fuori al castello. Sfortunatamente nessuno l'aspettava fuori dal castello ma al castello qualcuno sì. Era riuscita a rimediare un appuntamento, di notte. L'ultima sua fidanzata le aveva sempre dato appuntamento di notte, era solo una ragazzina alle prime prese con le relazioni all'epoca e non aveva colto i segnali. O meglio, il più importante lo aveva colto: non voleva che si sapesse in giro. Oh, quel circolo vizioso in cui era andata a gettarsi... ma il vero segnale che non aveva colto era che lei era ancora innamorata di quella merda del fidanzato e che l'aveva solo sfruttata per tornare con lui. Comunque, ora era adulta e vaccinata, inoltre non aveva intenzione di gettarsi in una relazione, l'unica cosa che cercava in quel momento era un po' di divertimento e svago, quindi il problema non si poneva. E stava andando alla grande! Si erano incontrate, sedotte, baciate... e stava andando bene, sì, o almeno stava andando finché un mormorio lontano non l'aveva messa sull'attenti. «io sono Mort, il magnifico
    l’ineffabile, impagabile, il magnifico!
    Il serpente più vincente da qui a Bombay
    si legge M-O-R-T»
    che cazzo. Non riuscì a trattenere una risata di scherno a quelle parole. Solo lei sapeva quanto lo stava odiando in quel momento, avrebbe mandato tutto a puttane. Un secondo dopo aveva la mano della Corvonero a coprirle le labbra, alzò lo sguardo verso la ragazza ed era terrorizzata. «... mort.» bisbigliò. Non c'era molto altro da commentare: un nome, una garanzia. Si avvicinò all'orecchio della ragazza che aveva di fronte per sussurrarle di andarsene e che lì ci avrebbe pensato lei, poi si spostò con passi più pesanti del solito per camuffare quelli della ragazza e cercò di attirare Mort dalla parte opposta di quella dove era scappata l'altra. «io sono Mort, il magnifico
    il fantastico, sarcastico, il magnifico!»
    non poteva essere l'unica scema ad assistere a quella scena. Non poteva nemmeno registrare perchè non si era portata dietro il cellulare. Il problema era che se l'avesse raccontato a qualcuno, ci avrebbero anche creduto. «se qualche corvo mi aggredisce peggio per lui
    io sono forte di natura e cari miei
    se non l’avete visto lui vi fa un replay
    io sono M-O-R-T!»
    non si era capito dalle altre diecimila volte che lo aveva ripetuto. Quel ragazzo doveva rivedere il proprio ego. Poi davvero faceva tutto lo sneaky sneaky e si metteva a canticchiare? Oh, dear. «AH-AH! PRESO!» finalmente quel supplizio era finito. «Ah! Questo sì che è interessante» Portò una mano alla bocca fingendosi sorpresa per poi, un secondo dopo, abbassare la mano e squadrarlo deadpan. «…e deludente, soprattutto» squadrò dal... hai ragione, sorta sei piccoletta, basso verso l'alto Mort. Deludente a chi? Quella sera era pure uno schianto meglio del solito. «parli proprio tu, non sai proprio fare una ronda. vuoi che ti insegni? ti avranno sentito arrivare perfino a beauxbatons» ma chi glielo aveva dato quel ruolo a lui. Lei non avrebbe di certo voluto avere quella responsabilità, l'avrebbe sicuramente sfruttata a proprio piacimento ma doveva essere sincera, il brivido la allettava. «cosa avevi detto...? ah sì, il magnifico, l’ineffabile, impagabile, il fantastico, sarcastico, il magnifico!» scoccò la lingua sul palato. «spero che tu abbia una buona motivazione, motherfucka» oh, certo che ce l'aveva. Era una motivazione così valida che non sentiva nemmeno il bisogno di mentire. «non è chiaro? volevo fare sesso.» detto papale papale. E lui le aveva rovinato i piani. «e stavo cercando di far colpo su quella ragazza che hai fatto scappare» disse scocciata, appoggiandosi alla parete. «non posso farlo in pieno giorno altrimenti o vi scandalizzereste o verrei seguita da ragazzini con gli ormoni a palla quindi questo è l'unico orario decente in cui avere un po' di pace» lei stava facendo un grande favore all'umanità, se fosse stato per lei, avrebbero potuto trovarla per sbaglio in qualche aula abbandonata con qualche ragazza anche in pieno giorno. Ma un po' di decenza l'aveva, soprattutto quando la ragazza in questione era più un coniglietto impaurito che altro. «mi sembra proprio una valida motivazione più che valida, non credi?» e quella era una domanda retorica, mio caro Mortino. «ora spero tu abbia una valida motivazione per interrompere il mio appuntamento» E lo sapeva che fosse Caposcuola, ma con che diritto lui veniva a rompere i coglioni proprio a lei che se ne stava buona buona a farsi i non cazzi suoi?
    that sounds
    a you problem
    fletcher
    shh... don't say it
    the s(ex) tapes
  8. .
    AW GRAZIE !! (e sì !! infatti al prom quando cercavamo un pv per fem bertie, dopo diecimila pv, lei era comunque la più simile)
  9. .
    HHHHHHHHH HAVE MERCY ON ME.
    vabbè te l'ho già spoilerato ma per un valido motivo e niente spero non sia tanto orribile .
    PUOI ANCHE NON METTERLO IN FIRMA EH . ma le zucchette mi aspettavano
    quella dead inside sono io, bertie





    come promesso ti metto entrambe le versioni della signature poi decidi tu quale mettere e qui ti lascio anche l'altro avatar così puoi fare la gif !!



  10. .
    SORTA MOTHERFUCKA
    even if it hurts, even if it makes me bleed
    i'm gonna carry you, pushing through
    with the dirt on my sleeves
    even if it hurts, even if it's razor deep
    i'm not giving up, not gonna run
    i'll be there when you need me
    «respirare ancora non significa non essere morti.» sorrise debolmente, appoggiando la testa contro il muro. Avrebbe avuto bisogno di molta pazienza per ottenere anche il più piccolo dei risultati. «ma tu non stai solamente respirando» sfortunatamente per lui, sarebbe stata brutalmente diretta. «stai soffrendo» più di quanto probabilmente avesse mai sofferto e cosa c'era di più vivo della sofferenza? «ti stai auto-torturando» e questo creava un circolo vizioso con l'affermazione precedente: stava buttando dell'alcool su un incendio già inarrestabile, «mi stai odiando» perché glielo leggeva negli occhi, nelle parole e nei gesti che le stava dedicando. «forse vorresti essere morto ma hai così tanto per cui vivere che ti tiene ancora ancorato qui» se era ancora lì era perchè voleva effettivamente ancora vivere, per uno o più motivi che fossero ed era proprio da quei motivi che doveva prendere la forza per rialzarsi. «stai vivendo e meriti di vivere, di andare avanti» non aveva pretese sul quando sarebbe guarito, l'importante era che iniziasse il processo e che non rimanesse solo con se stesso a compatirsi. Aveva passato già abbastanza giorni a farlo, era ora che trovasse se stesso. «naturalmente. cosa importa della distruzione, dei morti? tutto ciò che conta è che l’ordine sia stato ristabilito. mezzo mondo è in fiamme, e in catene, ma voi fate finta di niente.» lei non stava facendo finta di niente ma non sapeva nemmeno cosa fare. Nel suo piccolo però, aiutare un amico in difficoltà contava come fare qualcosa. «a hogwarts ci sono anche studenti poco più che bambini, hanno bisogno di essere rassicurati» non Sorta Motherfucka che stava difendendo dei mocciosetti. Quanto era scesa in basso, davvero, doveva tornare in carreggiata. «pensi che se fosse andata diversamente e voi aveste vinto, non avreste fatto lo stesso?» non ci sarebbe stata tutta quella distruzione, lo avrebbe ammesso, ma i morti c'erano stati in entrambe le fazioni e ognuno pensava solamente a se stesso dopo una guerra, a leccarsi le ferite, ricacciare indietro i sensi di colpa e far finta che niente di tutto ciò fosse mai accaduto. «i morti non rispondono alle lettere. e neanche ai messaggi. ma tu avevi bisogno di ripulirti la coscienza, vero? di sapere che andava tutto bene, per andare avanti con la tua vita.» no, no, no. Non aveva capito un cazzo come al solito. Sorta nel momento stesso in cui aveva preso la decisione di schierarsi con Abbadon aveva saputo di non poter tornare più indietro, qualunque cosa sarebbe successa. Non era lì per assicurarsi stesse bene, pulirsi la coscienza e alzare i tacchi e andarsene. Non era stato difficile immaginare come si sentisse Bertie ma allo stesso tempo non poteva capirlo del tutto perché a lei non era successo. Si era presentata lì per scusarsi senza aspettarsi nulla in cambio e ancora non ci era riuscita, ma soprattutto, era lì per offrirgli una mano. Le sarebbe anche solo bastato convincerlo ad uscire da quella stanza per un paio di minuti, magari andando a fare una passeggiata assieme o aiutarlo a trovare gli strumenti necessari per "tornare a vivere". Non aveva preso in considerazione quanto odio provasse il ragazzo nei suoi confronti e che, probabilmente, più di tutti, non avrebbe dovuto farsi vedere lì. Dopotutto, lo sapeva. Non poteva tornare sui suoi passi e niente poteva tornare come prima, né lui, né lei, e nemmeno loro. «sei brava a fingere, ma questa volta… non abbastanza.» serrò i pugni, conficcando le unghie nel palmo della mano per cercare di fermare l'irrefrenabile desiderio di tirargli un pugno ben assestato per farlo tornare in sé. Ottimo, almeno aveva involontariamente scatenato la rabbia e aveva smosso qualcosa dentro di lui abbastanza radicato da renderlo meno impassibile e più vivo, anche se doveva accusarne i colpi. «sei proprio un coglione» questa volta non lo disse con la vena ironica con cui di solito insultava scherzosamente Bertie; era seria, quasi fin troppo seria, come se quelle parole l'avessero ferita. Era lì per offrirgli una mano sì, ma non gli avrebbe permesso di diventare il suo sacco da boxe. «non m'interessa se sei incazzato e mi odi, ne hai tutto il diritto ma non osare parlarmi così perché non sai proprio un cazzo di come mi senta io o come stia messa la mia coscienza» perchè la sua coscienza non era a posto, né sarebbero bastate parole rassicuranti a farla stare meglio. Ed era ancora peggio ora che aveva di fronte Bertie, intrappolato in quel corpo, in un pianto incontrollabile. Non l'aveva mai visto così fragile di fronte a lei e l'unica volta che c'era andato così vicino era, non ironicamente, la prima volta che l'aveva visto assumere quella forma ed era stato, sempre in un modo o nell'altro, colpa sua. Ma esattamente come quella volta, quando dopo quanto successo, lui le aveva chiesto di rimanere, lei sarebbe rimasta. «lo sai anche tu che se sono qui e ho addirittura saltato le lezioni è perchè mi interessa effettivamente come stai» sarebbe effettivamente cambiato qualcosa se avesse scelto di schierarsi contro Abbadon? Probabilmente no, ma forse sarebbe cambiato qualcosa per Bertie, forse non le sarebbe stato così ostile e forse, solo forse, si sarebbe lasciato andare chiedendole aiuto. Sorta però, non era quella persona, aveva fatto scelte diverse e ora doveva affrontarne le conseguenze. Uno dei quali, l'odio di Bertie. «in caso non te ne fossi accorta, in questo mondo di merda in cui anche tu hai condannato tutti a vivere la magia, e la sua assenza, sono tutto» prese nuovamente la bottiglia dalla borsa e la stappò per berne un sorso, aveva assolutamente bisogno di un po' di alcool in corpo per procedere con quel discorso. «credevo di aver già perso la mia identità, ma questo… questo…» incrociò le gambe e pose nel mezzo la bottiglia, facendogli cenno di prenderla se ne avesse avuto bisogno, poi procedette ad elencargli perchè fosse la stessa identica persona pur in un corpo diverso e senza magia, ma che soprattutto, non fosse un mostro. «e invece sì! guardami!» sussultò trovandosi improvvisamente le mani della ragazza sulle spalle, che la scuotevano «guardami!» rialzò lo sguardo incontrando quello della ragazza. Uno sguardo disperato che voleva tutto e niente assieme. Forse non era davvero la persona adatta a stare al suo fianco in quel momento, forse si era solo sopravvalutata. «ti sto guardando, bertie» ed effettivamente lo stava facendo, lo stava guardando, lo stava riconoscendo. «vedo solo una bellissima ragazza con il tuo stesso identico colore dei capelli, il tuo stesso colore degli occhi e il tuo stesso identico modo di fare.» disse avvicinando lentamente una mano alla sua guancia, quasi come se stesse approcciando un gatto: con dolcezza ma anche con fermezza. Non lo sfiorò nemmeno, se avesse voluto fare un passo avanti glielo avrebbe permesso, ma toccandolo lei stessa, aveva come il presentimento che si sarebbe semplicemente scostato di nuovo. «e sai cos'altro vedo?» vedeva un cambiamento, il suo solito sguardo apatico e intoccato dal mondo, ora portava tutto il peso della variegata gamma di emozioni che stava provando dalla potenza troppo impetuosa per essere trattenuta. Almeno da quel punto di vista, aveva abbassato le difese, permettendosi di essere attraversato da tutto quello che stava sentendo in quel momento: paura, disprezzo, odio, disperazione. «vedo una persona spaventata abbastanza da rimanerne paralizzata ma non abbastanza da nascondere la propria sofferenza. non è mica facile, sai?» Sorta non era mai stata tanto brava nel mostrare la propria sofferenza, nemmeno a se stessa. Non era stata sincera con se stessa nemmeno quando se lo era trovato di fronte sul campo. Aveva continuato ad attaccarlo, pur moderando la potenza, pur sapendo che sarebbe potuto morire lì e solo quando erano stati sbalzati via, aveva effettivamente cercato di proteggerlo. «non c'è niente che non vada in te, bertie. non sei un mostro.» il vero mostro lì, era lei. Aver permesso che questo accadesse, anzi, aver aiutato affinché questo accadesse, doveva far davvero di lei un mostro. «diresti a qualunque persona che ha vissuto la tua stessa esperienza, ad ogni special, che è un mostro?» no, non lo avrebbe fatto. Avrebbe condannato piuttosto persone come lei. Non si era stupita del fatto che lui la odiasse per quello, anche se aspettarselo era risultato ben diverso dal sentirselo dire. Aveva sostenuto lo sguardo, però, senza abbassarlo o spostarlo nemmeno dopo avergli detto di non odiarlo. Sentiva le unghie piantate come artigli nelle sue spalle che probabilmente per qualche minuto avrebbero lasciato il segno sulla pelle, ma non batté ciglio né disse niente. «no.» sì? Ora sì che batté ciglio, alzando il sopracciglio per guardarlo confusa mentre lui allentava la presa solo per spingerla via correndo quasi a rifugiarsi contro la testiera del letto, il più lontano possibile da lei. Aveva paura di lei o di ciò che aveva appena detto? «non devi neanche… permetterti. non ne hai il diritto.» Oh, se quella non era la cosa più stupida che avesse mai sentito dirgli. Chissà se se n'era accorto pure lui. «non ho il diritto di non odiarti? ora desideri essere odiato così tanto?» pian piano però aveva capito perchè avesse reagito così e per un attimo rimase in silenzio. «posso anche odiarti, se lo desideri, devi solo convincermi a farlo»
    gif code
    18 | 2004
    SLYTHERIN
    NEUTRAL


    volevo scriverlo meglio ma l'ho scritto con uno stato mentale indecente, non ho idea neanche se le frasi abbiano senso, non sto a rileggerlo che altrimenti lo scriverei da capo. MI DISPIACE STELLINA
  11. .
    CREDO SIA TUTTO PER IL MOMENTO


    → ho partecipato al Fake Capodanno: capodanno 2021
    → ho partecipato ad un Secret Santa: Secret santa 2021
    → ho citato Polgy Girl in un post: iris




    → almeno un mio pg è quasi morto (≥ 5PS): cora
    → almeno un mio pg ha perso i sensi (0 PS): sempre cora




    →ho partecipato ad una partita di quidditch studentesco come riserva (giocatore o cheerleader): iris & roxie
    → ho partecipato ad una partita di quidditch studentesco come titolare (giocatore o cheerleader): sorta
    → ho fatto almeno un tifo ad una partita scolastica: giuro da qualche parte esiste




    → ho partecipato ad almeno un oblinder
    → il mio pg ha dato un bacio grazie ad un oblinder: sorta&liz

    → è nata una vera è propria ship grazie ad un oblinder: sorta e bertie valgono???
    →il mio pg ha trovato un familiare ad un oblinder: remì & nahla


    → sono arrivato a pagina 2 in una role privata: ethan&jd














    → un mio pg ha usato un incantesimo curativo












    → ho almeno un pg ribelle: cora
    → ho almeno un pg mangiamorte: yejun
    → ho (avuto) almeno un pg studente: syria

    → un mio pg lavora (o ha lavorato) al ministero: yejun



    → ho partecipato ad un blitz Mangiamorte





    → ho scritto 5 post in un mese
    → ho scritto 5 post in un mese
    → ho scritto 5 post in un mese
    → ho scritto 5 post in un mese
    → ho scritto più di 30 post in un mese
    1. la nostra storia che va a farsi benedire [14/02]
    2. you'll think, "how i'd get here, sitting next to you?" [15/02]
    3. la nostra storia che va a farsi benedire [17/02]
    4. sometimes, i smile to keep things easy [17/02]
    5. you'll think, "how i'd get here, sitting next to you?" [18/02]
    6. la nostra storia che va a farsi benedire [19/02]
    7. sometimes, i smile to keep things easy [19/02]
    8. la nostra storia che va a farsi benedire [21/02]
    9. you'll think, "how i'd get here, sitting next to you?" [21/02]
    10. sometimes, i smile to keep things easy [21/02]
    11. you'll think, "how i'd get here, sitting next to you?" [23/02]
    12. sometimes, i smile to keep things easy [23/02]
    13. la nostra storia che va a farsi benedire [24/02]
    14.you'll think, "how i'd get here, sitting next to you?" [25/02]
    15. you'll think, "how i'd get here, sitting next to you?" [25/02]
    16. sometimes, i smile to keep things easy [25/02]
    17. la nostra storia che va a farsi benedire [26/02]
    18. la nostra storia che va a farsi benedire [26/02]
    19. la nostra storia che va a farsi benedire [27/02]
    20. la nostra storia che va a farsi benedire [27/02]
    21. sometimes, i smile to keep things easy [27/02]
    22. it's okay to cry [28/02]
    23. love is a soup and i have a fork [02/03]
    24. meeting your "secret santa" [03/02]
    25. i kissed a boy and i liked it [06/03]
    26. would you lie for me? [07/03]
    27. [interrogation] jd - act one [09/03]
    28. (vii) lezione di incantesimi, (v) trasfigurazione, (vi) arti oscure e (viii) scherma e strategia [09/03]
    29. [interrogation] jd - act one [11/03]
    30. [interrogation] jd - act one [13/03]
    31. looks who's digging their own grave [14/03]



    hey, look ma I made it!
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    shakespearean’s rage



    → ho vinto una challenge Bet on it: here
    → ho vinto cinque challenge Bet on it:


    → ho partecipato ad una Bet on it con più di 5 iscritti: here




    → un mio personaggio è stato nei lab, come paziente: bye

    → ho attivato un pg come mago/magonò, e solo dopo averlo ruolato per un po’ così è diventato special: syria
    → ho ruolato all’interno di un laboratorio (attivo o dismesso)

    →ho partecipato come studente ad una lezione
    → ho partecipato come studente a cinque lezioni
    1 | 2 | 3 | 4 | 5


    → ho partecipato ai M.A.G.O. (come prof o studente): sorta









    → ho attivato il mio primo pg
    → ho attivato il quinto primo pg




    → ho vinto pg del mese: sorta [settembre 2023]


    → ho vinto role del mese: ready to run



    → ho una bacheca pinterest per il mio pg
    → ho una playlist musicale per il mio pg o una mia otp/squad ecc
    → ho una bacheca pinterest per una otp/brotp/squad con un’altra persona
    → ho una bacheca pinterest o una playlist per un AU (pg/otp/ecc)
    → ho un account twitter/instagram/FB per un mio pg (anche fatto a codice in inforandom)


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    → ho partecipato ad un Ouroblivion: sorta&amos




    → ho collezionato la mia prima figurina
    → ho collezionato dieci figurine


    → tutti i miei pg sono stati collezionati (se 5+)


    → ho raggiunto il livello matricola
    → ho raggiunto il livello apprendista (251+ pe)
    → ho raggiunto il livello mago (821+ pe)




    → ho partecipato a una miniquest
    → ho partecipato a una quest
    → tre miei pg hanno partecipato a una o più quest
    → ho partecipato ad una quest con un fittizio/wip
    → ho iniziato, e finito, una role pre quest


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    i was there



    → un mio pg ha fatto una promposal: sorta















    → un mio pg ha viaggiato nel tempo

    Edited by sort(a) of motherfika - 16/2/2024, 14:41
  12. .
    scusate sono un fottio ma ve li ho messi in ordine di club con le persone da inserire. ci sarebbero anche i wip ancora più wip ma per il momento aggiungo solo questi poi fra qualche mese passerò anche con gli altri



    SHIPPER CLUB
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62826404]<i>yejun mun</i>[/URL]




    FIGHT CLUB
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=61931804]sorta motherfucka[/URL]

    CODICE
    [URL=https://www.pinterest.it/eltanindream/oc-roxanne-roxie-odeath/]roxanne o'death[/URL]

    CODICE
    [URL=https://www.pinterest.it/eltanindream/oc-wip-iris-roux/]iris roux[/URL]




    CLUB DELL'OCCULTO
    CODICE
    [URL=https://www.pinterest.it/eltanindream/oc-roxanne-roxie-odeath/]roxanne o'death[/URL]




    AAA: ANTI ALCOLISTI ANONIMI
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62269158]ethan lynx[/URL]




    ANTI SOCIAL SOCIAL CLUB
    CODICE
    [URL=https://www.pinterest.it/eltanindream/oc-roxanne-roxie-odeath/]roxanne o'death[/URL]




    CLUB AMICI
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=60165593#entry426762242]coraline krum[/URL]

    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62826404]<i>yejun mun</i>[/URL]

    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62567822]finley lloyd[/URL]

    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62762757#entry461061733]min-kyung 'bye' choi[/URL]




    PUREBLOOD SOCIAL CLUB
    CODICE
    [URL=https://www.pinterest.it/eltanindream/oc-wip-baekhyun-wang/[/URL]




    CLUB DEL GIOCO D'AZZARDO
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=61931804]sorta motherfucka[/URL]




    BOOKAHOLIC
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62567822]finley lloyd[/URL]




    U TRIED
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62826404]<i>yejun mun</i>[/URL]




    NAPA (NERDAGGINE POCO ANONIMA)
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62567822]finley lloyd[/URL]




    CHATL
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62826404]<i>yejun mun</i>[/URL]




    FLOWER POWER
    CODICE
    [URL=https://www.pinterest.it/eltanindream/oc-wip-iris-roux/]iris roux[/URL]




    MAGIGAY INGENUI
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62567822]finley lloyd[/URL]




    TOTOQUIDDITCH
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=61931804]sorta motherfucka[/URL]




    I PRODI EROI DEL CAMPING
    CODICE
    [URL=https://www.pinterest.it/eltanindream/oc-wip-iris-roux/]iris roux[/URL]




    PAIN-TING CLUB
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=59021101]syria hollins[/URL]




    BYE-KERS
    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=61931804]sorta motherfucka[/URL]

    CODICE
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62826404]<i>yejun mun</i>[/URL]
  13. .
    HTML
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/m/?t=61931804]sorta motherfucka[/URL]

    - buttafuori al cheshire
  14. .
    sorta motherfucka

    16 yo | slytherin
    neutral | queen

    «sei sempre così modesta, non c’è che dire…» Nonostante Bertie la stesse canzonando, lui la stava guardando con orgoglio e Sorta fece un sorrisetto compiaciuto. Al mondo c'era fin troppa falsa modestia per esserlo. Lei era ben a conoscenza del proprio valore, sicuramente non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da nessuno perchè nessun altro poteva definirla se non se stessa. «ma ricordati che non credo in niente. soprattutto nelle divinità.» Bertie era troppo serio, a volte aveva semplicemente bisogno di rilassarsi e lasciarsi andare e magari, perchè no, addossare la colpa su qualche dio o sul destino. Sorta non sapeva dire in cosa o in chi credesse esattamente, sapeva solamente che qualcosa c'era. A volte poteva percepirlo nell'ironia di quella vita. «però potresti credere in me visto che sono di fronte a te, viva, vegeta e divina» Era quella che si poteva definire una win win. «ho vinto» scoccò la lingua sul palato, nettamente scocciata. Ancora doveva capire cosa pensava di aver vinto ma gli lasciò quel contentino senza andar a indagare oltre. «superare gli ostacoli di petto e con grazia» lo ascoltò ripetere le parole appena dette da lei, inumidendosi le labbra quasi ne avesse saggiato il sapore. Ormai sapeva che quel gesto preannunciava il suo prossimo attacco. «d’accordo, anche se… ti mancano entrambi.» e poiché lui la stava ancora guardando negli occhi come da lei ordinato poco prima, non si lasciò cogliere di sorpresa. «forse stai parlando al riflesso nei miei occhi. devo dire che concordo pienamente» gli fece l'occhiolino, allontanandosi per appoggiare le spalle alla sedia. «dunque sei qui perché… vuoi essere qui.» lo era? Per quale motivo aveva preso l'iniziativa e si era seduta a quel tavolo quando poteva essere scoperta e mettersi nei guai? Per quale diamine di motivo se non perchè aveva visto Bertie solo a quel tavolino, che aspettava qualcuno che forse, a quel punto, non sarebbe arrivato mai? Era stata una sua scelta comunque: si sarebbe potuta allontanare senza immischiarsi nella questione eppure aveva deciso di sua spontanea volontà di passare del tempo con quella persona a cui sotto sotto, fra i vari stuzzicamenti, voleva bene. «la leggenda narra di sì» però lei non l'avrebbe confermato anche se lui stesso facendo due più due ci sarebbe potuto arrivare lo stesso pur avendo diverse informazioni. Lui sapeva che si erano conosciuti su un'app e non sapevano l'identità l'uno dell'altra oppure Bertie l'aveva scoperta sin dall'inizio e aveva fatto finta di niente e lei era lì perchè voleva conoscere quella persona. Quindi, teoricamente, se la storia fosse andata così lei sarebbe stata lì perchè voleva essere lì. «tranquilla, tranquilla. tra dieci anni sarò qui ad aspettarti.» Sorta si stupì della fermezza con cui lui aveva detto tali parole. Sembrava addirittura serio, così serio che lo vide stupirsi da solo. Doveva però star scherzando perchè era assurdo da parte sua promettere di aspettarla per così a lungo. Nessuno sano di mente lo avrebbe fatto, soprattutto non sapendo che fine avrebbero fatto di lì a dieci anni. Doveva ammettere che Bertie stava diventando sempre più bravo a mentire. «perché, sai… l’erba cattiva non muore mai» Aveva aggiunto quelle parole con una fretta tipica solo di chi voleva nascondere ciò che era appena stato detto. Il rossore sulle guance poi, non aveva aiutato. Non stava mentendo? «ah ma guarda quanto sei bravo, ormai hai imparato abbastanza da dirtelo da solo» gli sorrise ma continuò a squadrarlo sospetta. «apprezzo la dedizione ma non vuoi davvero rimanere solo dieci anni» Il fatto che il ragazzo provasse attrazione, per lo meno fisica, era ormai consolidato o non si sarebbero spinti a tanto dopo la festa al lago; che ci fosse anche della chimica era chiaro ma non ci sarebbe potuto essere nient'altro. Aspettare una persona per dieci anni era ben lontana dall'essere qualcosa di superfluo che si limitasse alla pura attrazione fisica. E lo aveva detto con convinzione. Talmente assurdo che non ci credette nemmeno un istante. Lo guardò invece incrociare le braccia al petto pronto a dire la sua anche sui complimenti. «i complimenti sono sopravvalutati. e quasi sempre non sinceri. ci sono modi molti più sensati e oggettivi per mostrare apprezzamento.» notò lo sguardo vagamente malizioso, il che colse il suo interesse. «oh davvero?» si avvicinò al tavolino appoggiando i gomiti sulla superficie per poi intrecciare le dita sotto il mento. «e dimmi, quali sono i tuoi assi nella manica, di grazia?» Non poteva lanciare la bomba per poi ritirare la mano. Lei voleva sapere quali segreti il ragazzo portasse con sé. «non montarti la testa, ma credo che sia alquanto difficile non notare un così imperfetto connubio tra una donna angelicata e una pescivendola…» Bertie stava insultando i pescivendoli o era una sua impressione? Insomma, stava cercando di stuzzicarla dicendogli che il suo vocabolario era forbito e che sapeva usare bene la lingua non rimanendo in silenzio? E quello era un difetto? Lei era un'orgogliosa pescivendola allora. «quella che tu chiami imperfezione è la perfezione assoluta» e aveva intenzione di dimostrarglielo, non sarebbe nemmeno stato tanto difficile dato che di pregi, lei, ne aveva a dismisura. «sono una ragazza matura che ha consapevolezza di sé, una donna indipendente, una mente intelligente, una bellezza divina, una ragazza che ha chiari obiettivi di vita e che ha la sicurezza assoluta di poterli raggiungere senza farsi mettere i piedi in testa da nessuno e che sa combattere se necessario» e si accorse che la lista dei suoi pregi era talmente infinita che avrebbe potuto parlarne per ore perciò dovette fermarsi per non prolungare ancora quel monologo. L'argomento poi si spostò sulle anime gemelle, altro difetto che a quanto pare Bertie non riusciva a reggere. «sono io quello che deve insegnarti tutto…», alzò un sopracciglio squadrandolo dall'alto verso il basso quando iniziò con quel tono paternalistico. «perché sei così ossessionata dall’idea di anima gemella? ascoltami bene, è molto, molto semplice. insieme agli dèi, alla felicità e al destino… non esiste. l’anima gemella non esiste.» Sorta fece una smorfia in disaccordo. Sorta non si sarebbe definita una persona romantica. Di persone romantiche ne aveva viste a bizzeffe e lei non si avvicinava minimamente al loro livello di romanticismo ma credeva nell'amore, credeva nelle anime gemelle, credeva nel destino o in qualunque nome le persone definissero quello. Non era un crimine sperarci, credere di essere destinati a qualcuno o qualcosa. Sorta infatti non credeva nelle coincidenze. «se non ci credi è perchè non l'hai ancora incontrata o incontrate». Sorta era dell'idea che si potessero anche avere più anime gemelle. «ah, e per la cronaca, anche babbo natale fa parte del club non pervenuti nella realtà, mi dispiace.» portò una mano al petto come se il suo cuore fosse appena stato trafitto da unna freccia e si accasciò sul tavolino, struggendosi di dolore. «oh no, la mia vita è una menzogna» sbuffò per spostare i capelli che le erano andati davanti agli occhi e si rialzò poco dopo per stuzzicare Bertie. «ahia!» rise di gusto e non solo perchè era un po' sadica ma anche perchè aveva visto come un attimo prima avesse instillato un dubbio su quale fosse la sua prossima mossa, confondendo il ragazzo. Si era proteso verso di lei, probabilmente aspettandosi un bacio. «forse dovremmo provare qualcosa di più forte, per svegliarci. Andiamo a buttarci giù dalla torre più alta del castello?» portò l'ultimo scone alle labbra finendo il tutto con un sorso di the. «che proposta allettante... posso essere io a spingerti?» gli fece la linguaccia alzandosi per andare a pagare perchè Sorta mini sugar mommy confirmed a quanto pare e una volta pagato, gli diede una piccola spinta «andiamo, mio romeo. alla torre dei suicidi!»

    SHINE SO BRIGHT THAT IT BURNS THEIR FUCKING EYES.

    Sorta
    Motherfucka
    when: summer
    where: madama piediburro
    why: bored
    status: single


    volevo fare una conclusione decente e invece no, scusami saretta sono già troppe parole, i can't anymore. devo ancora fare la valigia . la farò domani dai
  15. .
    slytherin
    VII YEAR
    WANT TO BE:
    DRUNK AF
    GRIFFYNDOR
    V YEAR
    WANT TO BE:
    HIGH AF
    Per una volta non le importava di non essere stata accoppiata con una ragazza. Quello sarebbe stato il suo ultimo prom. Bittersweet. Non sapeva davvero come prenderla quindi ancor prima di prepararsi per andare al prom si era buttata sull'alcool con uno shottino (in compagnia, dormitorio femminile serpeverde?) così da settare la mente in modalità festa. Aveva funzionato alla grande: si era preparata con la sua playlist preferita in sottofondo, ballando e cantando. Non aveva nemmeno avuto problemi a trovare il vestito perfetto per la serata dato che il tema era il pigiama party e lei e la sua infinita collezione di pigiami eleganti non avevano avuto alcuna difficoltà a riguardo se non quella di dover decidere quali dei tanti indossare. La maggior parte dei suoi pigiami comunque erano in rosa o in nero quindi per il colore non aveva avuto molta scelta. Aveva infine optato per un trucco sui toni del viola, un choker in velluto nero e pigiama nero decisamente non troppo corto, che aveva indossato assolutamente senza reggiseno (perchè chi va a letto con il reggiseno? sicuramente non lei) permettendo quindi anche di notare sotto la stoffa, i due piercings che si era fatta ai capezzoli qualche anno addietro. Erano fortunati che essendo in estate non si fosse presentata solo in lingerie con tanto di bustino in pizzo nero e reggicalze. Sicuramente era stata una delle opzioni ma non voleva creare un ambiente not safe for work ed era andata su qualcosa di più decoroso. Arrivata all'ingresso fece un cenno con la mano a Ciruzzo prima di avvicinarsi a lui. «hey partner in crime» ormai erano legati da quel legame indissolubile che era l'essere partner al prom soprattutto quando si partecipava a un pigiama party. Succedevano le peggio cose durante i pigiama party, dovevano essere preparati a tutto e guardarsi la schiena. Trascinò poi Ciruzzo a farsi le unghie per poi proseguire fra le tante meraviglie che quel prom aveva da offrire. «FOGLIA PITTURA CINEMA» (bacio al cielo a eli che ci ha dato le parole) da leggersi come case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale o come COCAINA !! NEFFI !! DI CAPRIO !! ECONOMIA !! a voi la scelta. «elaboro:» come elaborava le foglie. Vabbè facciamolo in tema. «ho portato delle maschere per il viso di aloe vera e dei cetrioli» ma avrebbe preferito usarla a fine serata come skin care «possiamo trovare della pittura o pennarelli per disegnare in faccia ai primi che si addormentano» ma era ancora presto (si sperava). Anche se niente vietava alle persone però di andare alla festa e appisolarsi sul primo cuscino libero. Cinema, infine: «oppure preferisci vedere un film?» cosa che fra le tante non avrebbe puntato, non al prom. «anche se una bella sfida a cuscini in faccia non me la toglie nessuno» e quando altro avrebbe potuto approfittarne dato che la sua clessidra ad Hogwarts era agli sgoccioli? «ma prima beviamo?» Sì, alla fine aveva fatto tutto da sola, come al solito. Aveva proprio bisogno di sfondarsi un po'. E queste due frasi rilette due giorni dopo hanno qualcosa di magico.


    Iris, seduta a gambe incrociate sul letto, cercava di stare ferma e immobile dato che Nahla si era offerta di farle le treccine. La pazienza a dire il vero non era mai stata il suo forte quindi dopo poco, una delle due gambe l'aveva lasciata cadere per terra, poggiandola sul suo skate riposto accanto al letto e aveva iniziato a dondolare il piede. «non ti impegnare troppo, dopo due secondi si saranno già smollate, conoscendomi» e questo perchè correva in giro, saltava ovunque, faceva parkour in ogni luogo a lei disponibile e sicuro non si lanciava con il suo skate fra le scale di Hogwarts o metteva le persone sedute su e le spingeva per il castello manco fossero su un carrello della spesa. Stava cercando di far di tutto per non alzarsi e scorrazzare via, si stava impegnando davvero moltissimo e quando Nahla ebbe finito, le si lanciò addosso, schioccandole un bacio sulla guancia per poi avvicinarsi al suo comodino, prendere uno dei suoi funghetti colti quella mattina e allungarlo alla ragazza. «funghetto?» sorrise malandrina, porgendogliene uno che sicuramente non era innocuo. Nahla lo prese ma senza aver intenzione di provarlo e lo usò più come decorazione per il dormitorio. Un vero spreco, avrebbe voluto dire ma ormai glielo aveva regalato e la ragazza poteva farci quello che voleva. Chissà, magari avrebbe cambiato idea quella sera stessa, non era così impossibile, poteva ancora sperarci. Con skate e ciabatte in mano, il suo kit di sopravvivenza di funghetti riposti nella borsetta a forma di fungo e armata di vans e pigiama abbinato a quello di Clay - in che modo? dio solo lo sa - era uscita dalla Sala Comune, aveva appoggiato lo skate a terra e era sfrecciata via. «FATE LARGO ESCARGOTS» giggling in frenchenglish. The troublemaker is here. Non si fermò a salutare anima viva al grido di "I AM SPEED" sfrecciando incurante di poter prendere sotto qualcuno. Quanto la gasava essere un pericolo vivente per lei e per chi la circondava, adrenalinico. Erano anche fortunati non avesse ancora preso nessun funghetto. «se qualcuno si fa male non pago i danni, io vi ho avvertiti» e in due modi: che stava passando un pericolo pubblico e cioè lei stessa e che lei, i danni, davvero non li avrebbe pagati. Quando finalmente arrivò all'ingresso, si fermò ad un passo dal gruppetto di Clay. Quando aveva letto il nome di Clay sul foglietto era andata subito a cercarlo perchè sì, aveva avuto modo di conoscerlo durante quell'anno ma il prom le aveva dato l'occasione per conoscere meglio, ciarlare e far conoscere il disagio qual era. «CLAY !!» sorrise dandogli un pugnetto amichevole sulla spalla [4 pa di danni] per poi salutare chiunque fosse lì ma sono sicura solo di Kaz, chi altro c'era non lo sapremo mai. «andiamo a farci mettere lo smalto? come stai?» Iris è pronta per i rant, Clay, sfogati pure, abbiamo tutta la serata !! Si guardò un attimo le mani non curate come quelle di altre ragazze lì presenti e alzò le spalle prendendo a braccetto Clay per incamminarsi verso i poveri piccoli schiavetti all'ingresso. «non so cosa si faccia in questi casi... vuoi un funghetto?» chiese facendo un cenno alla borsetta a forma di fungo, o meglio, al suo contenuto.

    SORTA
    CIRUZZO
    so raise your glass if you're wrong
    in all te right ways, all my underdogs
    we will never be,
    never be anything but loud
    and nitty-gritty, dirty, little freaks
    won't you come on and,
    come on and raise your glass?
    just come on and,
    come on and raise your glass
    IRIS
    CLAY
    Don't Threaten Me with a Good Time
    Panic! at the Disco


    SORTA
    - si dirige all'ingresso dove si erano dati appuntamento
    - parla con ciruzzo all'entrata
    - si fanno le unghie e entrano


    IRIS
    - parla con nahla in sala comune
    - si dirige all'ingresso dove si era data appuntamento con clay
    - saluta clay e kaz e chiunque sia lì
    - parla con clay mentre si fanno le unghie
78 replies since 13/11/2020
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