Votes taken by sassenach‚

  1. .
    più razionali e metodici dei berserker, i cacciatori studiano attentamente le loro prede prima di passare all’attacco, considerando ogni punto debole.
    Sharyn non gestiva bene la solitudine. Un conto era scegliere di passare tempo con se stessi, un altro era ritrovarsi in quella situazione. Non fraintendetela, aveva abbastanza amici e famiglia da tenerla occupata per settimane, ma era diverso quando quella famiglia non includeva suo fratello. Vedete, la giovane Winston aveva bisogno di una platea a cui riversare addosso tutti i misfatti della sua vita, gli aneddoti quotidiani e il sano gossip che passava di bocca in bocca al ministero. Sin da piccola, aveva scelto come sfortunato recipiente Marcus. Occasionalmente Isaac, ma le cose erano– erano complicate, e al momento non aveva abbastanza spazio mentale per gestire anche quello. Era certa di una (1) cosa ed era che erano in un luogo migliore rispetto all’anno prima, ovunque questo fosse. Comunque roba da pazzi, ragazzi. Nel frattempo i suoi pensieri erano mutati ancora, un passo indietro alla notizia della sparizione di un sacco di cristiani. Dai, uomo più o uomo meno, alla Winston sembrava davvero fosse sparita mezza Inghilterra. Peccato che le storie che aveva sentito non avessero alcun senso, per quanto fossero intriganti. Sembravano più racconti presi da una delle ff che leggeva, con gente drogata e legata insieme, strani figuri che minacciavano la Bella ™ di morte. Ah si, e poi Il castello errante di Howl che dal nulla prendeva e spariva come se niente fosse. Trovava difficile pensare che suo fratello fosse finito tra le vittime –Marcus, una vittima? faceva ridere anche solo l’idea– perché non lo credeva così deficiente da farsi cogliere di sorpresa. Ma eh, ultimamente aveva avuto la testa tra le nuvole. Il cazzo faceva male?? Se preso in culo ecc ecc.
    Ma preferiva non pensare a cazzi e suo fratello nello stesso momento.
    C’erano luoghi (e laghi) e momenti, e non era il naso. Caso.
    Vabbè– stava bevendo, le era concessa un po’ più di confusione mentale rispetto al solito.
    Ed era proprio mentre stava ingoiando il suo jello shot che notò una presenza familiare al bambone. BANCONE. Era più brilla di quello che avrebbe voluto a quel punto, ma non ci diede peso mentre si fece strada verso– «la mia anima gemella preferita???» o lo diceva a tutte le sue anime gemelle? Probabile. Si avvicinò al ragazzo più di quello che era socialmente consentito, ma per un miracolo divino tenne le mani al suo posto. Consenso and all that. Per pura fortuna era riuscita ad intercettare strascichi della conversazione che Finn stava avendo con il barista, e ci tenne a far sentire la sua opinione con un rumoroso BOOO. «non ti preoccupare, sarò io la tua guida spirituale per testa sera» premette un palmo contro il suo petto, l’aria saggia di chi sapeva quello che faceva «allora, amo fai che fare due shot di rum e pera» un classico intramontabile di ogni raduno «e un purple haze! grazie troppo gentile smack» gli lanciò un bacio da lontano perché. Eh. Era difficile la vita da diversamente sobri, il mattino dopo si sarebbe pentita di ogni interazione. Intanto, si mise comoda contro il bancone poggiando il fianco contro il leggo e rivolgendo la sua completa attenzione all’amico [auto proclamato] «beh, cos’è quel muso? posso fare qualcosa a riguardo??» era una problem solver, FATELE CAUSA. Già era triste di suo, non poteva sopportare che lo fossero anche gli altri.
    sharyn
    winston

    Back with a vengeance, the Mac got extended
    More than an OS, I am snappin', Avengers
    guerriero cacciatore
    [rimuove 5-10 pd da difesa avversaria]
    MAGO
    MAGO
    1998 — pavor — deatheaterBreaking news, SpongeBob is fucking useless
    I saw your fuckin' comments on my vid, bitch
    Sayin' I can't grieve 'bout my bitch, bitch
    I cannot stand like the fuckin' Paralympics
    vengeance
    glorb
    Mother of Night, darken my step
  2. .
    sharyn winston
    Mamma mia Sharyn quanto amava quelle stronzate. Doveva informarsi se festeggiassero anche i compleanni, così da trascinare uno dei suoi parenti a festeggiare con un lama. Già poteva immaginarsi la faccia di Maeve. Ovviamente felicissima perché Sharyn era la migliore cugina del mondo e avrebbe scaricato tutta la colpa su Marcus. Ricambiò l'abbraccio di Cora, che sembrava essere entusiasta almeno quanto lei. Era era tutto dire: la Winston stava praticamente vibrando dall’emozione. «allora era scritto nelle stelle che dovessi andarci» manine giunte in preghiera emoji x3. Sharyn in quel momento preferiva non pensare alle stelle e alla sua previsione co-star della giornata o rischiava di flippare, quindi si limitò ad annuire alle sagge parole della Krum. «conoscere è un parolone, ma abbiamo scambiato quattro chiacchiere, si chiamano gareth e dean e secondo me sono una coppia, ma che rimanga fra noi»
    Oh no.
    Oh no.
    Non poteva dirle quelle cose, Sharyn era debole al gossip e ai suoi sensi da shipper. Si rendeva conto che fosse di cattivo gusto discutere due persone in quel contesto, specie quando non erano affari suoi, ma se fosse rimasto tra lei e Cora non avrebbe fatto male a nessuno. Giusto? «ovvio, sono una persona discreta. ma dimmi di più, da cosa lo hai capito? qual è la loro trope?» gli occhi chiari della Winston stavano praticamente brillando, un chiaro interesse da parte sua. Si avvicinò appena alla ragazza per sussurrarle cospiratoria «poi mandami la fanfiction che la voglio leggere. questione di cultura, sai» Sharyn pagliaccia, ma Cora lo sapeva già quindi non provava nemmeno più a nasconderlo. Era liberatorio poter essere se stessi senza temere il giudizio di altri, un lusso che non poteva dire di avere al ministero. Sharyn, an intellectual: «in effetti non ci avevo pensato. pensi che il latte dei lama sia bevibile?» giustamente, non si era mai posta il dubbio prima. Perché avrebbe dovuto, a malapena riusciva a bere quello di mucca. «ma mi hai convinto con la torta arcobaleno. devo provarci» anche perché, avete mai provato a farne una? Ma chi aveva voglia di sfornare dieci strati per ogni colore, di certo non lei. Rimase indietro per lasciare che la Krum varcasse la soglia per prima, e non poté non notare la nota stonata nella sua andatura. Aggrottò le sopracciglia, divisa tra chiederle di più e tenersi la sua maledetta curiosità per sé. Era probabile che fosse dovuto a un incidente recente, e l’ex corvonero riusciva a pensare a una sola cosa. Non un bel ricordo. Si costrinse a scrollarsi dai propri pensieri e seguì la ragazza all’interno della fattoria, sorpresa da come l’interno era meno bizzarro di quello che pensava. Assomigliava un po’ all’interno di un maneggio. Che era un po’ come una fattoria….tipo? «salve! siamo qui per il tour» si affacciò dietro alla spalla di Cora per cercare i proprietari, o qualcuno che potesse assistere, e trovò due uomini che non sembravano affatto una coppia. Per niente, nemmeno a giudicare da come erano vicini quando erano entrate, per poi mettere distanza tra di loro. Considerò per un attimo la gamba di Cora, e si morse il labbro mentre ponderava cosa suggerire. «uhm. preferisci mungere i lama? o vuoi fare la passeggiata?» non voleva sforzare la sua gamba ma non era mica un medico!!! Aiuto.
    hey sorry i acted
    weird the other day
    i was trying so hard to act
    normal that it backfired

    1998deatheaterpavor
  3. .
    sharyn winston
    Sapete cosa accumunava un bambino, Sharyn e lo schermo di un telefono? Il fatto che nessuno dei due avrebbe dovuto interagirci. Normalmente, ci sarebbe stata una lista dettagliata di attività e un conto salato ad attenderla ma non era il momento per la ghigliottina pubblica. Il fatto era che la Winston aveva un problema ben specifico, e si chiamava: FOMO. Fear of missing out, per i boomers. In quel caso specifico, a farla scattare era stato un video qualsiasi che le era capitato su Tiktok. Sharyn era il tipo di persona che aveva decine di cartelle dedicate a ogni tipologia di video e una meticolosa classificazione, la sua preziosa Libreria d’Alessandria conteneva di tutto da video di posti dove fare aperitivo a tutorial su come acconciare i capelli. E scusate tanto se si era emozionata -ossia, aveva iniziato a kick her feet e a gigglare sul letto- quando aveva scoperto che esisteva una fuckin’ FATTORIA DI LAMA vicino a Londra. La Winston non era un’assidua frequentatrice di luoghi all’aperto, a meno che non avessero a che fare con il lavoro, ma persino lei doveva ammettere la bellezza di quel luogo. E poi, non sarebbe stato come andare a scalare una montagna o passare un giorno dispersa in un bosco. Non solo, non erano semplici lama ma lama di arcobaleno! ARCOBALENO! COME LEI!!! Chi vuole intendere intenda, tutti gli altri in camper. Peccato che non fosse ancora aperta al pubblico, e l’inaugurazione sarebbe stato un affare per pochi intimi- vips di serie C, influencer, gente che non comprendeva un’impiegata statale.
    E poi.
    Gesù, o chiunque lavorasse ai piani alti, l’aveva sentita.
    Nel cuore.
    Aveva ricevuto una chiamata da un numero sconosciuto, e l’unica ragione per cui aveva risposto era perché credeva che l’avessero richiamata dal ristorante cinese. Ogni tanto anche lei sapeva fare l’adulta responsabile, visto? Non si sapeva bene come, o perché, ma Cora aveva vinto un tour nella fattoria che la pavor aveva adocchiato giorni prima. Forse, forse, qualcuno da lassù le voleva davvero bene. Non poteva promettere che, se a chiamarla fosse stato uno sconosciuto, non avrebbe accettato ma si trattava di Coraline! La sua ex concasata, dai. Sarebbe stata come quelle tristi reunion di classe ma più divertente perché a) al contrario delle rimpatriate voleva davvero essere lì e b) le piaceva la Krum.
    E quindi era lì, fotocamera pronta e pranzo al sacco riposto con cura al fondo dello zaino.
    «NON SEI EMOZIONATX?» osservò per un attimo la ragazza davanti a lei, sorpresa dal trovare la faccia dipinta con due bandiere arcobaleno, ma decise di non farsi domande. Magari complimentava l’outfit, che ne sapeva lei. Sharyn, being Sharyn, fu presto contagiata dall’energia manic che emanava la Kruma e iniziò a vibrare come un diapason «MA CERTO CHE SI!» chissà cosa pensava la gente (chi) a sentirle urlare da una parte all’altra del parcheggio. «grazie di avermi invitato, comunque. stavo già pensando di andarci ma-» con chi, quando, logistiche varie «la vita» completò invece, certa che l’ex concasata avrebbe potuto capire. «conosci i proprietari?» domandò con un leggero tilt del capo, incuriosita da quello che si era fatta sfuggire la bionda. «chissà se organizzano anche le classi di cucina. tipo quelle per fare il formaggio? l'ho visto su tiktok» sì, aveva una dipendenza. Fatele causa.
    hey sorry i acted
    weird the other day
    i was trying so hard to act
    normal that it backfired

    1998deatheaterpavor
  4. .
    sharyn winston
    Do I throw out everything we built or keep it?
    I'm getting tired even for a phoenix
    Always risin' from the ashes
    Mendin' all her gashes
    Sharyn non era una bugiarda, era una persona onesta che se possibile cercava di mantenere fede alle sue promesse. Sapete chi invece era un mentiroso?

    lele
    Oh blondi
    Guardami nelle palle degli occhi
    300 parole
    elisa 🍵
    si assolutamente
    lele
    ( vabbè il primo post può essere un po più lungo se ne hai bisogno, ma nemmeno troppo abbiamo delle regole qui )
    elisa 🍵
    TI CONCEDO 500 e basta
    lele
    Ok, a 500 mi fermo

    Sharyn non si sarebbe lasciata andare a discorsi prolissi, perché non ne aveva le forze. La Winston era una creatura semplice, ormai il divano di casa sua portava la sua forma impressa, con tanto di impronta della vaschetta di gelato. Non era fatta per la guerra, o per le attività fisiche in generale. Avrebbe volentieri continuato a vivere nel suo au, un posto accogliente e nel quale la cosa più tragica che era successa erano le mille scale di Gyeongbokgung. Eppure, per quanto le sarebbe piaciuto continuare a fingere, la realtà era ben diversa dalle fantasie della Winston. Quando il mondo andò a puttane, Sharyn si trovava nella tenda medica. Era appena rientrata da una missione, una relativamente più breve di quelle che aveva affrontato prima, ma non per forza meno brutale. Era stata una delle più fortunate tra i suoi compagni, appena delle lesioni sul volto e un lungo taglio sul braccio, nulla a che fare con i feriti che si riversarono nella tenda poco dopo di lei. Parevano appena usciti dall’Inferno, di certo il loro volto era simile a chi si era appena imbattuto in Satana in persona. Riconobbe tra alcuni la tranche che era stata mandata a Stonehenge, e la Winston pregò fino all’ultimo che tra di loro non vi fosse anche-
    E invece.
    Non si meritava tutto quel karma negativo.
    Ma che aveva fatto di male.
    A parte uccidere un paio di persone. O più.
    Rimase ferma sul lettino, fin troppo conscia del fatto che avrebbe dovuto liberarlo. Alla fine, l’avevano già rattoppata come meglio potevano, non aveva senso che rimanesse lì. Eppure, eppure niente sto a quasi 300 parole e ne posso fare al massimo 500 quindi insomma. Non elaboriamo troppo. Fu solo quando sentì il suo nome che fu scossa dal suo (incubo) (au). Saltò giù dal lettino, avvicinandosi al Lovecraft in passi misurati. Si fermò a una distanza che reputò accettabile, di certo abbastanza lontana per impedirsi di fare qualcosa di cui si sarebbe pentita. Ancora lo ricordava, quel bacio. «ma come hai fatto a ridurti così» e no, la sua era pura curiosità. Non era preoccupata per il pavor, che tra tutti sembrava appena uscito da una SPA. «davvero. ma che diavolo è successo?» Sharyn e le priorità, sempre il gossip, persino in guerra. O forse era genuinamente confusa da cosa fosse successo nella radura inglese.
    gif code
    1998
    deatheater
    pavor
  5. .
    sharyn winston
    Sharyn aveva fatto una promessa a se stessa, e aveva ogni intenzione di mantenerla: Isaac Lovecraft non sarebbe giunto a vedere l’inizio del nuovo anno. Ci voleva tempo per progettare un omicidio, fare in modo che tutti i pezzi cadessero esattamente nel loro tassello, e la Winston aveva ancora molto da imparare. Si era giusto segnata mentalmente di dover riguardare tutte le stagioni di HTGAWAM, ripescare alcuni vecchi casi di omicidi, e comprare un paio di libri assolutamente innocenti. Quello che non poteva sapere, era di avere un’enciclopedia vivente a casa. E quando l’avrebbe scoperto sarebbe stata davvero la fine per il Lovecraft, ma moving on. «se posso—» no, non puoi. Ma Sharyn si morse la lingua, e ricacciò quelle parole in gola. Il ragazzo stava facendo il suo lavoro, l’aveva pagato per quello, e di certo era meglio sentirlo da lui che da qualcuno di biased. «sono cose che possono capitare quando una relazione dura per molti anni» moka: an expert in the field. Odiava ammetterlo, ma si ritrovò ad annuire alle sue parole. Avevano senso, no? Era esattamente quello che ormai temeva da diverso tempo, tanto che aveva anche pensato di introdurre un terzo elemento nella coppia. Lo aveva fatto? Non sono affari vostri. «l'infelicità a volte gioca brutti scherzi» cioè- cioè???? LE STAVA DICENDO CHE ISAAC ERA INFELICE??? Moka you’re on thin fuckin’ ice. Ma non era quella la cruda verità? Quella che nessuno aveva avuto le palle di dirle per paura che crollasse su se stessa? Forse, era più facile ricevere un coltello nel petto da parte di uno sconosciuto. Per sua fortuna, riuscì a salvarsi in corner, bastarono un paio di insulti poco velati al Lovecraft per riportare in armonia l’universo. Si sarebbe sentita una persona peggiore, se le circostanze non fossero state tali- non le piaceva sparlare alle spalle delle persone, a meno che non fossero dei mostri. E, mi dispiace Isaac, ma questa volta tapinderculo amica mia. Nemmeno Sharyn sapeva bene come, ma il tempo di sbattere le palpebre e quell’incontro si era trasformato in una seduta di terapia. Che, ok, ne aveva bisogno ma non le pareva che il Telly fosse del mestiere. All’improvviso, tutta la rabbia e l’istinto omicida che l’aveva infiammata fino a pochi secondi prima, si estinse come la speranza dei Tifosi di vedere Leclerc vincere il mondiale: in un battito di ciglia. Se amasse Isaac Lovecraft? Cristo, certo che lo amava, e ne pagava il prezzo tutti i giorni. Dieci anni, dieci anni che quel tira e molla andava avanti e ancora lo amava. Forse avrebbe dovuto volersi più bene, riconoscere la loro relazione per quello che era: un relitto destinato ad affondare, ma come poteva? Si strinse nelle spalle, cercando di farsi più piccola, meno percepibile agli occhi del Telly. «dammi pure del tu, stavo incominciando a sentirmi vecchia» elisa @ corrieri di amazon. Comunque li portava bene venti cinque anni, non era il caso di darle del lei. «sì che lo amo, nonostante tutto» nonostante la Resistenza, nonostante il fatto che Kovu lo avesse trasformato in un mostro, nonostante i tradimenti. Non esisteva un se quando si parlava del Lovecraft, ma solo una certezza che sentiva fin nelle ossa. «sono pur sempre dieci anni che stiamo insieme» una nota amara inasprì il volto della Winston, la piega delle labbra a farsi nostalgica- erano davvero tanti anni. Ed ecco dov’erano finiti, a rincorrersi come a loro solito, senza una fine in vista. «ma non è la prima volta che succede. di lasciarsi, dico. non sempre vediamo….le cose alla stessa maniera» famously: Isaac che si fa sbattere in galera al Ministero e una Sharyn blindsided che è costretta a scagionare il fidanzato terrorista. Avrebbe potuto rovinargli la vita, poteva ancora farlo, eppure non le era mai passato per la testa. Non avrebbe fatto lo stesso errore due volte, come aveva fatto con Willa anni prima. Aveva già distrutto troppe famiglie, per poter aggiungere l’ennesima vita alla sua coscienza. «non se se può servire, ma abbiamo quasi avuto un threesome con un collega» si schiarì la voce, lo sguardo a fuggire dal quello del Telly in cerca di un porto sicuro. Sentiva di star arrossendo, o almeno che la temperatura si fosse alzata- hhhh ma perché glielo aveva detto. TMI!!!!! «forse mi ha lasciato per mettersi con lui……..uomini [derogatory]» cioè, doppiamente infame bastardo. Non l’aveva nemmeno considerato prima di dirlo ad alta voce, ma più ci pensava e più aveva senso. Avrebbe voluto elaborare oltre, ma sono le tre ed Elisa sa che finirebbe a parlare di pegging quindi niente.
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    Ti dirò cosa si prova
    Tanto non vedevi l'ora
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    Farmi sparire nel fumo

    twenty-fiveex ravenclawpavor
  6. .
    sharyn winston
    Al contrario di quello che ci si sarebbe potuto aspettare dal suo impiego e storia familiare, Sharyn Winston non era prone alla violenza. Era una fortuna per il Telly, perché a quel bella giornata, vero? una persona con meno maestria sulle proprie emozioni gli avrebbe già rifilato un pugno. Sharyn, che invece voleva solo morire, si limitò a chinare la testa, lo sguardo a perdersi per un momento di troppo sul suo grembo «lei dice?» davvero, non c’è l’aveva con Moka, ma non poté frenare la nota sarcastica che trapelò dalla sua voce. «dipende da cosa ha trovato, suppongo» ma ormai l’aveva pagato, quindi non aveva più molta importanza, no? Si rendeva conto che probabilmente avrebbe dovuto investire i suoi soldi in maniera più saggia, ma era un’adulta e quelli erano i soldi guadagnati con il suo duro sacrificio. Meglio spenderli per scoprire cosa stava tramando il suo ex, che sprecarli nell’assumere un clown come mascotte per il suo compleanno. Sì, conosceva gente che l’aveva fatto, anche se il motivo le era sconosciuto. Perché un adulto avrebbe voluto avere un fuckin’ clown alla propria festa di compleanno non lo sapeva, ma sospettava avesse a che fare con l’essere un sociopatico. Si aggiustò gli occhiali sul naso per evitare che scivolassero, e rivelassero qualcosa di molto poco allegro, per poi allungare la mano e appropriarsi del fascicolo incriminato. Voleva vederlo? Non davvero, ma era inutile tirarsi indietro proprio quando le risposte erano a così poco da lei. Nascose il tremore della mano dietro la manica, l’altra ad esitare per qualche attimo prima di aprire la prima pagina. Dovette chiudere gli occhi, prendersi un momento per raccogliere le proprie emozioni e chiuderle da qualche parte dove non vi potesse accedere. Non era decisamente il momento di piangere davanti a uno sconosciuto, non importava quanto sentisse che il mondo le stesse crollando addosso. «credo che i suoi sospetti fossero fondati» esalò un respiro che non sapeva di star trattenendo, un senso di malessere generale a farsi sempre più presente, Oddio, doveva vomitare. Si sentiva accaldata, aveva la febbre. Non voleva più sentire niente, non voleva che i suoi sospetti fossero fondati. Era solo stata stupida, e voleva avere l’ultima parola in una discussione che non si era nemmeno mai aperta, perché era stata mollata in asso senza nemmeno doversi spiegare. Non c’era più via d’uscita ora che aveva avuto le conferme ai suoi timori, nemmeno se l’avesse voluto. Non era brava a fingere, a fare finta di niente e a sorridere. Non ci poté fare niente, se il labbro iniziò a tremare, il capo a piegarsi quasi a volersi nascondere dallo sguardo inquisitorio del Telly. MA! Non pianse, perché sarebbe stato davvero umiliante. Al contrario, iniziò a sfogliare il fascicolo, confusa quando notò che non vi erano foto del Lovecraft da nessuna parte. Solo tante foto strane, le quali aveva una certa difficoltà a collocare. «non ho potuto fotografarlo per ragioni di sicurezza, ma si: si è incontrato con una donna. appartato, è il termine più adatto» come a leggerle nel pensiero, il Telly le diede il colpo di grazia. Doveva essere felice che la sua teoria si fosse rivelata corretta, che il Lovecraft l’avesse accusata di tradimento solo per coprire le proprie tracce? Altro che pianto, era incazzata nera «appartato» ripeté sottovoce, tra sé e sé, la voce a tremare non per il pianto ma per la rabbia che sentiva montare. Oddio, stava avendo dei mood swings non da poco. ERA INCINTA??? Ah no. No, ok. «MA COME OSA!» sbottò dal nulla, sbattendo il fascicolo sulle sue ginocchia con violenza. E infatti: «ahia» eh, scusate, era pur sempre una creatura delicata. Si voltò di scatto verso Moka, connotati distorti dalla sua furia assassina «ma si rende conto, mi accusava di averlo tradito e poi era lui lo stronzo! mi sono sentita una merda per giorni!» era sicura che al socio interessasse molto il loro gossip, aveva proprio la faccia di una ciatella. Che poi, aveva davvero bisogno di un’opinione esterna e totalmente unbiased «se mi permette un'osservazione personale, signorina Winston.. quel tipo non la merita» annuì del tutto convinta, rapita dalle parole di Moka come se fosse uno di quei tipi indiani che ipnotizzavano i cobra. «ah si? e cosa pensa che dovrei fare? consideri che questa è una relazione che va avanti dai tempi della scuola, è stato proprio un bastardo» TRADIMENTO! VIOLENZA! SLEALTA’! Ma dov’erano i sicari quando le servivano.
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    twenty-fiveex ravenclawpavor
  7. .
    sharyn winston

    Gennaio 2023

    Il mondo andava avanti. Continuava a girare sul suo asse indipendentemente dal fatto che, al contrario, il mondo della Winston fosse imploso su se stesso da un giorno all’altro. E sapete cosa aveva fatto lei? Era restata a guardare, una spettatrice inerme davanti a un castello di carte che crollava alla prima folata di vento. Ma non era la prima volta che succedeva, e nemmeno la seconda. Quante volte si era ritrovata a versare lacrime, stretta tra le braccia di suo fratello, mentre imprecava contro Isaac? Forse sarebbe dovuta essere stupita più dal fatto che quella volta fosse durata così tanto. Sharyn tamponò la manica della felpa sugli occhi, ma il cotone poteva fare ben poco quando ormai era pregno dalle sue lacrime. Rimase a fissare la manica per qualche attimo, lo sguardo vacuo fermo in punto senza vedere davvero niente. In quei giorni, i contorni del suo mondo si erano ristretti a quattro mura, si erano fatti sfumati e confusi con ogni sorso che prendeva dalla bottiglia. A lavoro, beh, vaffanculo il lavoro. Non poteva pensare di presentarsi al Ministero e vedere lui, convivere nello stesso spazio come se non fosse successo un cazzo. Si era data per malata, e tanto andava bene. Aveva bisogno di un paio di giorni per raccogliere i cocci e ricomporli insieme al meglio, con i loro bordi frastagliati e ormai troppo rovinati per coincidere perfettamente. Sarebbe stata bene, o si sarebbe convinta di esserlo abbastanza da strisciare fuori di casa. «shar….» finse di non sentire il fratello che la chiamava, si rannicchiò ancora di più nel divano, la bottiglia di rum stretta tra le braccia. Era tanto chiedere di scomparire per qualche ora, non essere percepita? «vai via» non pensava che l’avesse sentita, da sotto le coperte e la voce ormai rauca, ma non le interessava abbastanza da ripetersi. Si irrigidì al sentire il divano sprofondare sotto il peso di Marcus, una presenza che per quanto confortante in quel momento repelleva come ogni interazione umana. «hai fame? non hai fatto pranzo, di nuovo» per quanto Marcus si mostrasse preoccupato, alla Winston non era sfuggito quel sottotono bitchy. Non poteva nemmeno mostrarsi scocciata, perché anche se ne avesse avuto la forza, Marcus non aveva torto. Suo fratello aveva una sua vita, la propria rottura a cui pensare, e lei…lei era semplicemente piombata in casa sua un giorno e non se n’era mai più andata. Perché non aveva altro posto dove andare. «ha-ha detto che l-l’ho tradito» provò a parlare tra un singhiozzo e l’altro, la schiena rivolta al fratello così che non potesse vedere quanto fosse patetica in quel momento. Dovette fermarsi un momento, tradita dal suo stesso corpo, incapace di continuare senza frantumarsi su se stesso. Solo quando si fu ricomposta, Sharyn iniziò a raccontare a Marcus quello che era successo. Erano pensieri sconnessi, pezzi di conversazioni ripescati dai recessi della sua mente, ma era l’unico straccio di spiegazione che poteva offrirgli. Il modo in cui Isaac era cambiato, il fatto che qualcosa in lui era cresciuto come un cancro, prendendo e prendendo fino a che il suo ragazzo era diventato qualcosa di irriconoscibile persino ai suoi occhi. Che gli avevano fatto qualcosa a cui nemmeno avrebbe saputo dare un nome, ma che l’aveva rovinato per sempre. Che, dio santo!. ci aveva provato ma alle volte le pareva di avere uno sconosciuto davanti. E poi era iniziata la sua gelosia infondata, le paranoie che lo tradisse con Kovu, esercitando un controllo ossessivo del tutto fuori luogo. Era stato un crescendo, un qualcosa che chiunque avrebbe potuto vedere da fuori, ma che aveva sorpreso la Winston quanto una coltellata in mezzo alle costole. E sapete cosa aveva detto Marcus alla fine? L’unica cosa che era riuscita a strapparle una risata in giorni? «è un uomo morto. io lo uccido» e doveva essere isterica, perché non aveva capito che il fratello era dead serious.
    Ma sapete cosa? Be my fucking guest.

    Se avesse potuto, Sharyn avrebbe scelto di nascondersi al mondo fino a che non si fosse sentita di nuovo una persona. Ma non era una decisione che spettava a lei, e per quanto avesse cercato di mettere un fermo alla propria vita, era impossibile. Si era dimenticata di aver assunto un investigatore privato fino a che il calendario sul suo telefono non l’aveva avvisata del loro appuntamento. A malapena riusciva a ricordarsi il motivo della sua assunzione, se non un vago sospetto che i Fes stessero estendendo la loro influenza su Isaac, un’altra volta. E sapete cosa? Forse era stupido attribuire la causa della loro rottura a cause esterne, trovare l’ennesima scusa che giustificasse i comportamenti di Isaac ma doveva sapere. Ne andava della sua sanità mentale. Quindi, in qualche modo, aveva trovato la forza di rendersi presentabile e incontrarsi nel luogo prestabilito con il ragazzo che aveva assunto. E con rendersi presentabile, intendeva indossare degli enormi occhiali da sole che nascondessero le occhiaie profonde che aveva accumulato e indossare qualcosa che non fosse il suo pigiama. Per quanto fosse stabile mentalmente, vi basti sapere che non lo era. Passava dallo scoppiare a piangere unprompted, a scatti d’ira, a momenti in cui non sentiva niente. Era imprevedibile persino a se stessa, rendendola una miccia che non aspettava altro di essere accesa. Una volta raggiunto il luogo dell’appuntamento, individuò la panchina a cui si erano accordati di vedersi, dirigendosi verso di essa. Si era persino portata un libro per passare il tempo, perché era convinta che meno tempo trascorreva da sola con i suoi pensieri e meglio era.
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    twenty-fiveex ravenclawpavor
  8. .
    ↳ prima utenza: ms worldwide
    ↳ nuova utenza: sassenach‚
    ↳ presentazione: so true bestie
    ↳ role attive: STRATEGIA!
    NIAMH: thoughts & prayers (30.01)
    AMOS: i'm wide awake not losing any sleep i picked up every piece (03.02)
    SINCLAIR: boo! haha, get it? cus i ghosted you (04.02)
    AKELEI: before we drift away (05.02)
    DARDEN: don't try this at home (04.02)
    SERSHA: twenty stitches in a hospital room (29.01)
    KIERAN: blame it on the tron, got you in the zone (05.02)
    SHILOH: betty (get money) (01.02) [bonus james]
    WILLIAM: enough with the boo-shit (05.02)
    RYUZAKI: lies billow like smoke (06.02)
    GAYLORD: champagne problems (05.02)
    VITTORIO: nothing happens after two (05.02)
    PARIS: excuse my state, i'm as high as your hopes (18.01)
    ↳ ultima scheda creata: paris bentley tipton (12.01)
  9. .

    sha
    ryn
    winston


    • pavor
    • ex ravenclaw
    • twenty-four
    • deatheater
    Sharyn trascorreva il suo tempo facendo le cose che amava: dormire, mangiare, guardare quel film incredibilmente trash ma con il suo attore preferito, Isaac. Tra queste non c’era il lavorare, o l’intrattenere Urijah Crawford. Erano quasi sinonimi nella mente della Winston, perché entrambi richiedevano un’energia mentale notevole, spesso le provocavano una forte emicrania e amavano seguirla a casa anche quando avrebbe voluto riposarsi. Quel dobbiamo parlare era il preludio di una situazione scomoda in cui non voleva nemmeno mettere piede, ma sapeva ci sarebbe finita in ogni caso- la sfiga ci vedeva benissimo, la Winston l’aveva provato sulla propria pelle più volte. Un po’ si pentiva di non essere rimasta in Tailandia o a lavorare nella branca francese del Ministero, almeno aveva vissuto quei anni in relativa pace. Se non si contava la crisi d’identità del Lovecraft, o come Sharyn non riusciva più a dormire una manciata di ore a notte per la paura che gli succedesse qualcosa, o che i Fes tornassero a fare loro visita. Non sapeva molto dei Fes al di fuori di quello che era riuscita a ricavare tramite ricerche personali, che purtroppo non includevano l’input di Isaac, ed era quella mancanza di informazioni a renderla irrequieta. Sharyn era pur sempre una corvonero, e viveva di conoscenza. Al momento, la sua chance migliore era di carpire le informazioni di cui aveva bisogno dal Crawford, chiaramente l’anello debole dei Fes(si). Non ci era ancora riuscita, in primis perché era intollerabile e averci una discussione era piacevole quanto cavarsi i denti, e poi temeva che la presenza di Kovy potesse triggerare Isaac in qualche modo. Fino a quel momento, qualsiasi tentativo di fare chiarezza su quella situazione era stato incontrato con ostilità e maleducazione, ma d’altronde perché avrebbe dovuto aspettarsi qualcosa di diverso dal suo ex capo. Che FYI aveva sempre trovato altamente inefficiente, quindi sì la Winston era una grande fan della Ritk. L’unica cosa su cui Kovy aveva fatto chiarezza era il processo a cui Isaac era stato sottoposto, ma nemmeno quello era servito a fare chiarezza. Specie quando gli aveva chiesto se ci fosse un modo di invertire quel cambiamento, o qualcosa che potesse fare per stabilizzare l’ex corvonero.
    Comunque, tutto questo per dire che la Winston aveva il presentimento che Urijah ci stesse provando con lei, o con Isaac. O con entrambi, non aveva capito. Aveva provato chiedere a consiglio a suo fratello ma era stato inutile, nonostante anche lui avesse un modus operandi particolare. Per fare un esempio, il Crawford aveva minacciato di denunciarla al Ministero (which, fair, era vagamente colpevole di tradimento ma chi non lo era di quei tempi), al che lei aveva bypassato qualsiasi incantesimo letale per mettergli direttamente le mani addosso per strangolarlo mentre Isaac sorseggiava beatamente del tè senza prestare attenzione alla situazione. La Winston doveva ancora capire come era passata al tentato omicidio al ritrovarsi Urijah nel suo salotto, lo stupore era stato tale da impedirle di rimettere il cervello in funzione. Avrebbe tanto voluto puntargli la bacchetta contro, ma la presenza di Isaac nella stanza glielo aveva impedito: Sharyn non aveva un motivo plausibile, almeno non ai suoi occhi. Il maledetto aveva aspettato che Isaac si defilasse in bagno prima di aprire bocca, una pessima mossa da parte sua dato che non aveva più un letterale scudo umano a difenderlo. «mi spieghi che problema hai?» tanti, il Crawford non aveva idea di quanti. «te che problemi hai?» domandò la Winston retoricamente, puntandogli un dito al petto. Pensava di introdursi a casa sua come se fosse un airbnb? Ma poi che voleva, non li aveva già infastiditi abbastanza? «sono a tanto così dal buttarti fuori, hai cinque secondi per convincermi a non farlo» e gli aveva già concesso troppo, l’unico motivo per cui non aveva già preso a spintonarlo fuori era perché Kovu era un armadio e Sharyn qualcuno che non andava in palestra da troppo. «ti ho già spiegato perché Isaac non deve sospettare niente di quello che gli è successo, tu però continui a fare l'isterica davanti a lui» Sharyn lo osservò per un lungo momento, divisa tra l’istinto di tappargli la bocca o di tirargli una testata. Certo, perché era lei l’isterica. Perché non aveva un buon motivo per preoccuparsi per il suo ragazzo dopo che l’avevano sottoposto a delle torture, perché evidentemente non tutti comprendevano cosa volesse dire amare una persona. Sharyn scosse la testa, decidendo che non valeva la pena di mettergli le mani addosso. Gli diede le spalle per dirigersi verso la cucina, decidendo che se doveva sopportare la presenza di Kovu l’avrebbe fatto in compagnia di un barattolo di gelato. Avrebbe voluto cambiarsi e riprendere il libro che stava leggendo, ma non poteva permettersi certi lussi al momento. «ho chiesto la tua opinione? non mi sembra» agitò un cucchiaio verso di lui in maniera minacciosa, prendendo poi il gelato dal freezer «so benissimo come comportarmi, non ho bisogno del tuo input. sarai anche la babysitter di isaac ma non fingere che ti importi qualcosa» che poi, diciamocelo, non aveva fatto un grande lavoro. Avevano vissuto per anni senza la sua supervisione, di certo ne sarebbero sopravvissuti altrettanti. «e poi cos'è questa storia della gelosia, tutti e due. vi ho già fra i piedi più del dovuto, non fremo dalla voglia di portarmi a letto uno dei due» la Winston lo osservò con un’espressione mista a confusione e a sorpresa, il cucchiaino pieno di gelato fermo a mezz’aria. Ma in che senso. Isaac dove sei torna presto dal bagno. «io non sono proprio gelosa di nessuno» la bionda evitò accuratamente lo sguardo del Crawford, guadagnandosi tempo per pensare a come ribattere con il suo amato barattolo di gelato, un fedele alleato nei momenti più difficili. «al limite entrambi» forse non avrebbe dovuto lasciarlo continuare, pessima idea. «sto scherzando, ti pare» ah ecco «ah ecco.» perché.......l'idea che Kovy fosse serio era ridicola, al limite dell'assurdo. Sharyn aveva avvertito degli strani vibes tra loro tre, ma mai aveva vi si era soffermata abbastanza da dare un nome a quello che poteva essere «non so se essere offesa dal fatto che ci proveresti con il mio ragazzo o che ti reputi troppo superiore per finire a letto con noi» storse il naso, andando ad appoggiarsi all'isola che dava sul soggiorno per guardarlo ancora !!! peggio !!! «non che avresti una chance, ovvio» piegò la testa al lato, le labbra a piegarsi in quello che aveva tutta l'aria di essere un sorriso di sfida. Una che avrebbe perso, se Isaac avesse deciso di palesarsi e confermare le sue parole. Sabrina intervieni.

  10. .

    paris
    tipton


    • ben10
    • ravenclaw
    • fifteen
    • usa baby
    «sticazzi, significa che berremo il doppio» visto? Gali poteva non essere sua sorella di sangue ma di certo ragionavano alla stessa maniera. Al momento l’obbiettivo della serata era lerciarsi come un pigna, fino a che il mondo non prendeva a girare e qualsiasi cosa diventava estremamente divertente. Forse non era la maniera più sana di lasciarsi andare, ma era l’unica che il Tipton conosceva. I suoi coetanei lo prendevano per il culo per la sua assenza (o almeno, era quello che diceva loro) di avventure sessuali, ma rimediava con il suo fegato già avvelenato alla tenera età di quindici anni. «grande, approvo» fosse stato una persona diversa le avrebbe offerto un pugnetto, ma non aveva ancora bevuto così tanto.
    «cavolo mi spiegate di nuovo come si fa tequila sale e limone??»
    Non l’avesse mai chiesto.
    Si levarono diverse voci dal coro a quella domanda, una più confusa dell’altra ma certa di avere ragione.
    forse prima limone del sale
    a me hanno sempre detto in ordine di come lo dici quindi chissà
    . mi fido mi avrai sulla coscienza se no
    lecchi, bevi e mordi o forse bevi, lecchi e mordi
    ma pensa?? eh io sapevo prima bere sicuro
    no ok era giusto così
    poi ti metti il sale sulla mano ma dopo mi sono persa
    versare la tequila nel bicchiere, stendere il sale sul dorso della mano, leccare il sale, bere la tequila tutta d'un fiato e mangiare il limone
    sale tequila e limone
    no lecchi bevi e mordi era giusto
    mi sento proprio bionda
    ma io non la mordo comunque, la succhio
    Kinky
    Nemmeno serve specificare i soggetti, ma sappiate che hanno avuto questa conversazione canon.
    Purtroppo Paris non era ancora abbastanza brillo da poter fingere di non aver visto Dara, anche perché era difficile non notarlo quando era a cavallo di Ficus «i have the high ground». L’americano alzò gli occhi al cielo, mormorando un «ridicolo» tra sé e sé. Darae doveva avere qualche complesso, perché ogni volta che riusciva a mettere le sue grinfie su Ficus correva a sbatterlo in faccia al Tipton. Aveva per caso una crush segreta su di lui e lo voleva rendere geloso? Auguri. Osservò confuso il duo di cavallo e cavaliere mischiare roba che Paris non pensava andasse messa insieme, per poi sghignazzare -tatticamente nascosto dietro una mano perché ci teneva alla sua vita- quando Dara finì per bersi il succo di limone. Stick to the tequila, come avrebbe detto Balt se si fosse palesato. Paris ringraziò gli ufo, o qualsiasi cosa ci fosse lassù, quando finalmente Dustin lo raggiunse. I ben10 potevano dire quello che volevano, ma erano gelosi quindi non contava, ma il Dearduff era una delle poche persone che gli piacevano davvero, un evento così raro che era risposto a rischiare la vita facendosi vedere insieme a lui davanti ai ben10. «che ansia!! non volevo venire, ma alla fine mi ha convinto Kermit» il Tipton alzò un sopracciglio, volgendo un’occhiata dubbiosa al ragazzo che seguiva Dustin- ma chi era, uno spogliarellista? «di questo passo dovremo rubare intere bottigli- oh ciao amico di parigi. ancora niente coltelli, vedo» «perché, vuoi accoltellarlo?» oh, non si sapeva mai con i nanetti psycho. Mimò un aiuto con le labbra a Gali, la quale da brava sorella sarebbe stata anche il suo supporto morale. «canna?» «dustin, mi piace il tuo amico» assottigliò gli occhi, squadrandolo da capo a piedi e trovando che tutto sommato non era nemmeno vale da guardare: eh, con il Goblin appresso dovevano trovare gente che alzasse l’asticella. «tienimela per dopo, prima devo ubriacarmi per bene» eh capito, metti che gli veniva la voglia dopo. Un po’ come quella per il cibo spazzatura, il quale per fortuna avevano in abbondanza. «a sto giro voglio provare l’amaretto e il limoncello, siete con me?» si rivolse ai suoi amiki, chiunque fosse lì intorno perché lui si era già perso. Si verso due shot senza tanti complimenti, seguendo il consiglio di sua sorella di raddoppiare la dose. «vediamo chi si ubriaca prima» era una sfida? Era una sfida, bring it on.



    parla con dara, kermit e dustin (anche gali? kinda), propone uno shottino di gruppo ai ben10+accompagnatori
    D2
    D3
    D1



    Canzone: Best Friends - The Weeknd
  11. .

    paris
    tipton


    • ben10
    • ravenclaw
    • fifteen
    • usa baby
    Paris aveva già dato quando si trattava di feste, se ripensava all’ultima a cui era stato gli veniva il mal di testa. Cristo, aveva cercato di cancellare quella memoria dalla sua mente ma pareva essere impressa a fuoco come un marchio, testarda e ancora viva sulla pelle. Il Tipton non aveva mai partecipato a una festa dei Freaks, fin troppo piccolo, ma da quello che aveva sentito tendevano a trasformarsi in dei rager. Which non sapeva come prendere, perché Paris ci teneva al quieto vivere, ma non capitava spesso di avere accesso illimitato a droga ed alcol. Era difficile funzionare senza droga in corpo, bastava chiedere a sua madre, quindi era grato che ci fosse qualcosa che permettesse al suo cervello di funzionare normalmente. Osservò la statua di due persone all’ingresso, dai visi stranamente familiari ma vestiti da angeli (o……le tuniche greche, ma che ne sapeva lui) con tanto di archi in mano alla Cupido. Paris, nel dubbio, era molto turbato. Cercò lo sguardo di Gali per confermare quello che aveva appena visto, giusto nel caso stesse incominciando ad avere le allucinazioni. Menomale che a riportare l’ordine (quale) nella vita del corvonero fu la playstation, sua salvezza nonché passatempo preferito. Non ci giocava da mesi e stava iniziando a sentire i sintomi dell’astinenza farsi più forti, ma non avrebbe dato la soddisfazione a sua madre di tornare a casa. Molto meglio le stanze anonime pagate del padre, il quale aveva promesso di passare del tempo con il figlio ma fino a quel momento aveva fallito. Se Paris avesse dovuto fare una media, avevano speso un totale di venti minuti insieme in una stanza in una settimana- ma si sapeva, il lavoro aveva la priorità. «qui la regola principale è che potete fare quello che vi pare» forse lo Skylinski gli piaceva più di Mona, che a casa sua si preoccupava più di macchiare i tappeti che del suo amiko che si stava strozzando con la Fanta. Una storia assolutamente non tratta da un episodio realmente accaduto. «vedo che ci sono un sacco di sgagni, quindi metto subito in chiaro le cose. l'alcol per i minorenni avrà un effetto più blando che per gli altri» «che due coglioni» il corvonero borbottò, rivolgendosi agli altri ben10. Paris poteva anche essere americano, ma vivendo per tutto quel tempo in Scozia aveva assimilato le abitudini da alcolizzati degli europei. Scusa Kieran, ma non ti conosce e non gliene frega una sega. Osservò Barrow posare una corona sul capo dei neodiplomati, sentendosi un po’ come Elisa che guarda la gente laurearsi e un po’ muore dentro chiedendosi w h e n. Anche perché Paris sperava di non fare la fine dei Freaks, a ventidue anni appena usciti da Hogwarts. Staccò gli occhi da quella scena per posarli su Ben, che assieme a Mona l’avevano preso in ostaggio «due anni fa hanno fatto il gioco della bottiglia e c’è stato un sacco di drama. Poi hanno distrutto tutto» ah, lessico croccante per le orecchie del Tipton. Distruggere cose era una delle cose che gli veniva meglio. Era un po’ meno entusiasta per quello che riguardava il gioco della bottiglia -aveva già dato- ma temeva che i ben10 non l’avrebbero lasciato sfuggire. Cercò la figura di Dustin tra la folla, gli aveva detto che sarebbe venuto e Paris non l’avrebbe mai perdonato se così non fosse stato: aveva bisogno di supporto morale da qualcuno di normale. Anche perché sentiva lo sguardo di Delilah perforargli il cranio, come minimo stava pianificando di affogarlo in piscina. «iniziamo a creare nuovi ricordi?» il povero Paride guardò Mona che trascinava Ben lontano, in direzione dei tavoli con l’alcol. Fece una smorfia mezza disgustava, decidendo comunque di seguirle per evitare il proprio omicidio «ew, right in front of my salad» smettetela di flirtare davanti a lui, rude. Paris osservò il tavolo degli alcolici, si spese in un fischio alla vista di tutta la varietà: tequila, AMARETTO DI TORINO, gin, qualcosa di blu, quella bestia del malibù e molte altre cose. Il Tipton, che era un intenditore si lanciò subito verso la Tequila armandosi anche di limone e sale «le priorità sono chiare» e sapeva che in fondo Balt era d’accordo con lui. Cristo, sperava solo che le Monet ubriache non iniziassero a limonare davanti a lui. «cheers!» deadpan ovvio. Batté lo shottino sul tavolo e poi contro quello delle sue bff4ever, buttando giù l’alcol come se fosse acqua. Forse lo era.



    cerca dustin, parla con ben e mona e beve
    D5 (dimezzato facciamo 2 dai)

    Canzone: Insuperabile - Rkomi


    Edited by sassenach‚ - 18/8/2022, 22:37
  12. .
    SHARYN WINSTON - SEGUGIO - ZONA DUE - 40 min.
    Sharyn si chiedeva perché qualcuno avesse perso a ritagliare articoli del Nostradamus per poi celarli in un mobiletto incantato, non aveva senso dato che gli articoli trattavano di -la Winston strizzò gli occhi per vedere meglio- leggende metropolitane e miti, cose che avrebbe potuto trovare chiunque in una puntata di Teen Wolf. L'unico appunto interessante era la menzione di città fantasma e delle sette, ma anche lì....perché. Decise comunque di riporre i ritagli nelle prove da portare alla milfona suprema, dato che per il momento era l'unica cosa lontanamente utile che aveva trovato. «perché custodire con un incantesimo tutta questa robaccia?» GASP? Finalmente il Crawford aveva detto qualcosa di intelligente? Per una volta concordavano su qualcosa, era sicura che da lì a poco sarebbe venuta l'apocalisse «stavo pensando la stessa cosa...che dicono le cartoline?» domandò al pavor, questa volta tenendo la debita distanza per paura di prendersi la rabbia. «io inizio ad essere un po' geloso, eh! almeno boh, includetemi» l'ex corvonero sollevò le sopracciglia, le labbra a curvarsi in una smorfia diguastata: no grazie, non faccio la carità. «ti direi che te lo lascio tutto ma . meglio di no» cue Sharyn che lancia un'occhiata significativa a Kovy, diti medi che volano e una mezza minaccia. Preferì sorvolare sulla questione preferendo aggiornare il Lovecraft delle loro scoperte (poco) utili. Si rese conto di aver finito la sua ispezione nella stanza, non aveva nessuna scusa per rimanere lì e l'idea di lasciare Isaac e Urijah da soli non la entusiasmava. Alas, non aveva molta scelta, tanto le rimanevano solo 40 minuti cosa sarebbe potuto succedere di male? Tante cose, Sharyn, tante cose. «io...vado a perlustrare la zona due» informò Isaac, indugiando qualche secondo sulla porta. Spostò lo sguardo celeste sul Crawford «ti tengo d'occhio» sì, con tanto del classico gesto i'm watching you. Probabilmente non sarebbe stata utile in zona due, ma non aveva idea di dove andare quindi yolo (non william).


    ZONA TRE > STANZA > MOBILETTO > DIVANO > SOTTO IL DIVANO > MOBILETTO > SCATOLONE > GIORNALE
    ZONA DUE
    chissà se devo togliere già il tempo ora help

    Indizi:
    - ritagli di giornale del nostradamus
  13. .
    SHARYN WINSTON - SEGUGIO - ZONA TRE/STANZA - 50 min.
    Sharyn era molto felice di non aver trovato macchie sospette sul divano, soprattutto se doveva metterci mano. Aveva letto abbastanza fan fiction da sapere cosa facesse la gente sul posto di lavoro tra un cliente e l'altro, quindi insomma meglio così. POI UN DIVANO LETTO! Chissà se era un indizio importante, della serie che veniva usato come rifugio per i ribelli. Si accovacciò per cercare degli indizi sotto al divano, qualsiasi cosa che potesse essere utile all'indagine: abiti che segnalassero la presenza di rifugiati (ma si dice così? no eh), cose


    ZONA TRE > STANZA > ARMADIETTO > DIVANO > SOTTO IL DIVANO
  14. .
    SHARYN WINSTON - SEGUGIO - ZONA TRE/STANZA - 50 min.
    La Winston non aveva dubbi che si sarebbe aperto, dopotutto lì mica stavano parlando di un capanno del buon vecchio George Russell, ma la sua ricerca venne ben presto arrestata quando si rese conto che non c'era niente nell'armadietto. Provò persino a tastare il fondo, le pareti, qualsiasi cosa le capitasse tra le dita per controllare che non vi fosse uno scoperto segreto. Eppure, niente, era un banalissimo armadietto. L'unico dettaglio degno di nota era la serratura particolare, ma non riconosceva quelle incisioni- nel dubbio, tenne quel dettaglio in mente per dopo. Ignorò il commento sarcastico del Crawford, preferendo maledirlo sottovoce che iniziare una -francamente inutile- lite «no, è vuoto. e voi?» preferiva lavorare così, la Winston, concentrandosi sul suo lavoro. Tagliamo corto o il fato mi mena. Dato che non trovò nulla, Sharyn si spostò verso il divano in cerca di qualche indizio in più, chi lo sa magari avrebbe trovato una prova schiacciante sotto un cuscino e non...un pacchetto di skittles, per dire.
    Nel frattempo, non si sa bene come, ma una voce arrivò al piano inferiore «Qui c'è una piccola chiave!» GASP? Era quello che Sharyn pensava? Non aveva niente da perdere dopotutto, e per il momento non stavano facendo molti progressi «io ho trovato una serratura! secondo me ci serve quella chiave» urlò abbastanza da farsi sentire dal pavor. Così, era proprio un hint sottilissimo.


    ZONA TRE > STANZA > ARMADIETTO > DIVANO
    esamina il divano, dice a tristan di aver trovato un buco mlml


    Edited by sassenach‚ - 17/8/2022, 00:08
  15. .
    SHARYN WINSTON - SEGUGIO - ZONA TRE (STAFF) - 60 min.
    Sharyn ascoltò con attenzione le parole della Ritvk, un tono e modo di fare diverso come il giorno e la notte rispetto all'ex capo dei segugi. La Winston ne sapeva qualcosa, lavorare sotto Crawford era stato a dir poco illuminante, ma le aveva permesso di compiere errori che altrimenti le sarebbero costati cari. Uno di essi era al suo fianco, irriconoscibile ma al tempo stesso il solito Isaac cui era solita svegliarsi a fianco la mattina «tutto ok?» domandò la Winston scrutandolo con apprensione, le dita strette attorno al suo braccio in un gesto che voleva essere rassicurante. Nessuno sapeva quando sarebbe stata la prossima crisi, ma Sharyn pregava che per una volta la dea bendata le sorridesse. Intanto, la pavor prese ad osservare il locale per decidere dove dirigersi, tenendo in conto che aveva relativamente poco tempo. Se lo sarebbe fatto bastare, quella missione era importante per riaffermare la sua posizione tra i segugi dopo anni trascorsi nella branca francese. «con me» ma guarda, pensava ancora di avere voce in capitolo quel fallimento del Crawford. Sharyn si limitò ad alzare un sopracciglio nella sua direzione, la presa sulla bacchetta a farsi di ferro mentre cercava di trattenersi dal mettergli le mani addosso «ottima idea, mi serviva uno scudo umano» commentò a denti stretti, anche se mantenne un sorriso cordiale sulle labbra per le apparenze. Isaac, chiaramente imperturbato dalla situazione, decise di superare la coppia di segugi per dirigersi verso la zona staff. Sharyn lo seguì per sfuggire al pessimo alito del Crawford, che evidentemente ci teneva così poco alla sua vita da continuare a romperle le palle «se vi perdo di vista un attimo, non ti piaceranno le conseguenze» ora, Sharyn era una persona a modo. Non era la persona che diventava quando era attorno a chi aveva rovinato la vita a lei e ad Isaac, ma le circostanze l'avevano costretta a reinventarsi per sopravvivere «sto tremando, crawford» lo liquidò con un dito medio, decidendo di avergli prestato anche troppa attenzione.


    segue kovu in zona tre
87 replies since 17/2/2014
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