thoughts & prayers

ouroblixmas, ft. dakota

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    niamh ayla barrow
    Niamh doveva ammettere che soffriva di quello che le nuove generazioni chiamavano pollice boomer. Molto spesso le capitava di schiacciare gifs o mettere like a cose inopportune, ma la situazione non era mai degenerata quindi si era limitata a riderci sù. Fino a quel giorno. Non sapeva quanto fosse stato il pollice boomer, la sua mano sudata o i bambini che si spintonavano a vicenda e di conseguenza spintonavano anche lei ma aveva mandato un messaggio compromettente alla persona sbagliata. Che poi, messaggio. Ma di cosa stiamo parlando non c’era nessun testo -magari!- aveva palesemente mandato un nude a qualcuno. Così, dal nulla. La parte peggiore era che non era nemmeno una delle sue migliori! Il karma le voleva male, doveva avere una vendetta contro di lei per essere sparita per anni. Guardò dritto davanti a sé, rifiutandosi di guardare il contatto sul suo telefono. Aveva persino cercato di cancellare la foto, ma quei maledetti iphone non avevano l’opzione sui messaggi normali quindi si era rassegnata al suo destino. Sperava non fosse suo fratello. Non avrebbe mai più varcato la soglia di casa sua. Era William???? Cristo, no, almeno doveva assicurarsi che non fosse un suo parente. «cazzo di pollice boomer» se lo sarebbe tagliato, basta, in fondo i pollici opponibili erano sopravvalutati. Sospirò, rassegnandosi a sbloccare il telefono per sbirciare il nome del destinatario e- oh.
    Ok, almeno non era un suo parente.
    Scosse la testa, un pensiero risoluto a formarsi nella sua mente: avrebbe ignorato la cosa. Se si fosse comportata come se la questione non la toccasse, forse anche l’altra persone le avrebbe dato poco peso. Coprì la foto incriminata con una mano per proteggere l’innocenza dei bambini, digitando con il suo fidato pollice boomer un messaggio ops, scusa sbagliato persona! unless??. Vabbè, dai, tanto che c’era………..che fai tiri la mano indietro.
    Niamh non si aspettava che uno dei piccoli pazienti del San Mungo avrebbe scelto quel momento per aggredire Babbo Natale, ma per fortuna fu abbastanza veloce da ritirare il telefono dentro al costume. Non aveva intenzione di flashare la seconda persona nel giro di cinque minuti. «oh oh oh, ciao piccolo dallas» non aveva capito se i bambini sapevano che non fosse davvero Babbo Natale, ma nel dubbio ricorse alla pessima imitazione che aveva sempre visto nei film. Per fortuna aveva avuto modo di leggere l’etichetta che il bambino aveva appiccicato al maglione di natale, così da dare un po’ di credibilità a Santa Klaus. Dopotutto, non era compito suo conoscere il nome di tutti i bambini del mondo? Non ricordava, era passato troppo tempo dalla sua infanzia. Cristo, ora parlava come i vecchi. «cosa vuoi chiedere a babbo natale?» domandò strofinando la lunga barba bianca, la perfetta immagine di un Santa Klaus crossdresser. Niamh era ricca, poteva portare qualsiasi cosa a questi bambini! In fondo, cos’era qualche centinaio di galeoni in confronto alla felicità di qualche bestiolina? E poi le ricordavano i suoi nipoti, era diventata debole ai bambini per colpa loro.
    No one:
    Literally no one in the room:
    Dallas, deadpan: «un cadavere»
    Been there done that. Niamh si irrigidì e rimase perplessa per qualche momento, prima di riprendersi e lasciarsi sfuggire una risata «ma come, non lo vuoi un draghetto invece?» si domandò se Dallas stesse scherzando in quel modo gen z che lei non capiva davvero, ma il suo volto rimase impassibile nel ripetere che voleva proprio un cadavere. Niamh voleva sapere? Assolutamente no, chissà che strani fetish per gli horror avevano i bambini. Decise di non voler indagare oltre, quindi annuì solenne a Dallas «e va bene, babbo natale provvederà» e perché proprio il cadavere di una rana, or something. Dopotutto Dallas non aveva specificato. Magari voleva fare il piccolo chirurgo e dissezionare un animale. Dopo quell'incontro davvero......mistico, la Barrow decise di alzarsi dalla sua postazione e dirigersi verso le macchinette del caffè (facciamo finta che ci siano). Si accostò a Dakota, appoggiandosi casualmente a una delle macchinette che nessuno stava usando. Aveva bisogno di sfogarsi, e chi meglio del suo migliore amico che la sopportava da decisamente troppi anni? «ho appena avuto i dieci minuti più intensi della mia vita» ed era tutto dire, vista la vita che conduceva «ho mandato un nude alla persona sbagliata» sapeva che Dakota avrebbe capito!!! ormai non conosceva più vergogna davanti a lui, quindi sapeva che non l'avrebbe giudicata. E poi, era abituato agli strani shenanigans della Barrow. «e un bambino mi ha chiesto un cadavere per natale» like, what the fuck? Sperava davvero che Dakota avesse la soluzione ad almeno uno dei suoi dilemmi. E poi !!! Doveva aggiornarlo sul matrimonio, era da fin troppo che non lo aggiornava sul suo hot piping tea. Ok, non suo, ma quasi.
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    [PROMPT] Sei al San Mungo. Ti sei candidato per fare il volontario nel reparto di pediatria, sei vestito da Babbo Natale, e chiedi a tutti i bambini cosa vorrebbero per il 25 Dicembre. Li tieni sulle tue ginocchia, così piccolini!, e decidi che indipendentemente dal motivo per cui hai iniziato quell'attività, vuoi tornare a Natale portando loro quello che hanno chiesto.
    Finché un bambino non ti dice, impassibile: un cadavere.
    Vuoi ancora esaudire i desideri dei bambini ...?

    [PROMPT] inviare un messaggio alla persona sbagliata che non avresti mai dovuto inviare
     
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    dakota wayne
    Avrebbe voluto potersi iniettare la caffeina in endovena, invece che accontentarsi delle macchinette del terzo piano. Che poi, possibile che (la tecnologia moderna non avesse ancora trovato un modo per farlo) il reparto pediatria non avesse ancora comprato una caffettiera, o una macchina del caffè vera da mettere nella saletta dello staff, dopo i vari spostamenti e rinnovi? Lui e gli altri dovevano per forza cambiare piano per avere un caffè decente, o accontentarsi di quella roba allungata destinata anche alle famiglie dei pazienti?
    Sbadigliò stropicciandosi gli occhi, approfittando di non avere bambini o simili in giro; nessuno voleva un guaritore assonnato a decidere per la vita e la morte di un minorenne.
    Erano stati giorni... leggermente stressanti, per essere gentili. Non dormiva da troppe notti per riuscire a contarle, e la colpa era di Jason.
    Non come gli sarebbe piaciuto, purtroppo.
    «Abbadon chiamava le persone che ha salvato le sue ombre. Abbiamo dovuto escluderli dalla resistenza per paura che potessero passargli informazioni. E se facessero di più per lui?»
    Continuava a chiederselo. Continuava a tormentarsi della cosa. Jason non era più il ragazzo che amava, ma era solo una sua perfetta copia? Era lui ma Seth- Abbadon lo controllava? Si stava soltanto facendo troppe paranoie?
    Dakota soffriva di parasonnia da anni, a volte più o a volte meno dal periodo, ma adesso non riusciva a dormire anche perchè temeva che, appena avesse chiuso gli occhi, il suo ragazzo sarebbe scomparso - fosse per sempre o per qualche ora, e si sentiva in dovere di tenerlo d'occhio. Era tutto di nuovo come due anni prima, alle prime settimane dopo la riapparizione del Maddox e compagnia. Forse il fatto che fossero tutti resuscitati era troppo bello per essere vero.
    Lui lo ricordava Seth nell'universo alternativo. Ci aveva vissuto mesi in quel mondo fatto di terrore comandato dai capricci di un solo uomo. L'aveva visto cosa poteva fare, quanto era stato difficile fermarlo, quanti avevano sacrificato tutto per fermarlo.
    Ricordava la facilità con cui aveva controllato le persone, laggiù. Certo, era un altro mondo, diversissimo dal loro, ma lo era poi così tanto?
    Sospirò piano.
    «ho appena avuto i dieci minuti più intensi della mia vita»
    Almeno su qualcuno poteva sempre contare.
    Riaprì gli occhi sorridendo, e anche se sapeva cosa aspettarsi quando si voltò verso Niamh ebbe comunque un heart boner alla vista del suo completo, esattamente come quando l'aveva vista la prima volta conciata da babbo natale.
    Bella. Stella. Le voleva un sacco bene. Sapeva lei fosse lì a titolo personale e gratuito ma non vedeva l'ora di comprarle un regalo enorme e offrirle la cena per ripagarla di essere così carina da spendere il suo tempo libero in ospedale con i suoi bimbi malati.
    «in un ospedale?» domanda ironica: aveva vissuto (quest) viaggi nel tempo e nelle dimensioni, ma il san mungo restava segretamente il peggior circo (peggio di hogwarts, sì, voi non lo sapete ma i PNG sono tipo il cast di grey's anatomy).
    «ho mandato un nude alla persona sbagliata»
    «kinky» sorseggiò il caffè, visto che ne aveva ancora, e poi l'ordinò all'altra come piaceva a lei.
    «e un bambino mi ha chiesto un cadavere per natale»
    Avrebbe davvero voluto credere fosse strano, ma
    insomma
    aveva a che fare con un sacco di bambini ogni giorno, lì e a hogwarts (sì, i nanetti dei primi anni li chiameremo bambini), un corpo morto non era neanche la cosa peggiore che potevano chiedere. Chissà se era solo curioso, o un futuro ministeriale torturatore.
    «che gli hai risposto?» prese il caffè ordinato per Niamh, e glielo passò divertito. «preferirei non dover trafugare tombe o altro. ma magari il responsabile dell'obitorio sarà d'accordo a una visita guidata» Si appoggiò al muro. «a chi hai inviato un nude? Almeno la foto era carina?»
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    niamh ayla barrow
    Niamh poteva anche avere dei problemi con i cues sociali, ma non era cieca. Aveva visto l’espressione pensierosa, preoccupata, sul viso del suo migliore amico e aveva deciso di alleviare la severità nei lineamenti di Dakota. Purtroppo per coloro che la circondavano, la Barrow era molto brava a infilarsi nelle sue scarpe da clown e a dipingere un naso rosso. Ecco perché i bambini del reparto la amavano! Davvero bellini, ora che aveva più tempo libero doveva ricordarsi di passare più spesso come volontaria. Almeno poteva rendersi utile nella vita, impegnarsi così tanto da impedire alla sua mente di navigare in anfratti che avrebbe fatto meglio ad evitare. «in un ospedale?» oh, era un modo di dire. E poi, sì, in ospedale succedevano fin troppe cose strane. Giurava di aver beccato la copia sputata di sua cognata, anche se capiva bene che fosse impossibile, anche perché non emanava quell’aria di puro terrore e morte. «lo sai cosa penso degli ospedali» storse il naso, la mente a soffermarsi sugli spiacevoli ricordi che tormentavano quelle quattro mura. Mh, sì, decisamente non il momento di pensarci. Il caffè non era decisamente abbastanza forte da sostenerla, mentalmente e non, ma era presto per tirare fuori una bottiglia di qualsiasi cosa consigliasse il barman di fiducia. Isaac, di certo non lei. «che gli hai risposto?» accettò il caffè che le porse Dakota, mescolando i rimasugli di zucchero abbandonati sul fondi di plastica, e poi un po’ più violenta nel suo stabbare i cristalli quando non si sciolsero. Tanto Dakota era abituato a tali manifestazioni di psicosi, aveva visto di molto peggio. «gli ho detto di sì, ovviamente» si strinse nelle spalle, per niente dispiaciuta, perché in fondo doveva mantenere in also il suo nome di zia cool e inarrestabile «ma l’hai visto??? e poi non ha specificato, potrebbe essere che gli porto un criceto. o un furetto» davvero, non sapeva cosa ne volesse fare, ma conosceva dei bambini pyscho e credeva di sapere cosa avrebbe acceso la scintilla nei loro occhi. «a chi hai inviato un nude? Almeno la foto era carina?» prese un lento e tattico sorso del suo caffè, un inutile tentativo di tenere stretto al petto quel momento mortificante. Ma era inutile, essere cringe faceva parte della loro amicizia. «certo che era carina! ormai sono una pro» della serie: mentre voi studiavate la spada, io studiavo come spogliarmi meglio. Sfilò il telefono dalla tasca, l’occhio a cadere distratto sullo schermo per un momento in cerca di una risposta, un segno di vita ma niente. Forse era meglio così, rispettava la vecchia ma evergreen tattica del I Pretend I Do Not See, non tutti potevano essere feral e molesti come lei. Che poi, non l’aveva davvero fatto apposta! Non era come quelle volte in cui diceva al destinatario di aver mandato quel nude per sbaglio ma in realtà era tutto parte di un mindgame- no, ma che, era innocente! Figurarsi se ci provava con fuckin Nelia Hatford, bff di suo fratello, persona decisamente boomer ma soprattutto VEDOVA!!!! da relativamente poco. Le preferiva più giovani, scusa Nelia. «se solo non l’avessi inviata a nelia. nelia hatford, capito? non la guarderò mai più negli occhi» chissà se Dakota poteva percepire il gay panic nella sua voce, e se aveva qualche consiglio utile. Ok che era monogamo da praticamente dieci anni, ma era anche il più intelligente tra i due. «aiutami. dammi una strategia, scrivimi il messaggio????» elisa @ persone, davvero. «o ci posso bere su e fare finta di niente» che, insieme all'omicidio, era una delle sue tattiche preferite per affrontare la vita.
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    dakota wayne
    «lo sai cosa penso degli ospedali»
    Ci mise un po' ad abbassare il bicchiere, osservandola incuriosito. Il fatto che ancora odiasse i corridoi asettici di quel luogo - che invece a Dakota calmavano - rendeva più speciale il suo volontariato lì quel giorno. «motivo per cui sono ancora più felice tu sia qui» la indicò sorridendo «ti ho già detto che sei bellissima?» almeno venti volte da quando l'aveva vista «slay» le diede un buffetto sulla spalla, non abbracciandola solo perchè avevano il caffè «grazie a te alcuni bambini avranno anche bei ricordi di questo posto» aveva lavorato in infermeria e in ospedale per abbastanza tempo da aver visto crescere alcuni dei piccoli pazienti che aveva avuto in cura, ed era sempre (strano ma) bellissimo quando, anni dopo, tornavano da lui a dirgli che ancora ricordavano quando aveva portato il suo pangolino clown in stanza, o aveva fatto quella battuta stupida alleggerendo la tensione in un momento difficile. Chissà quanti avrebbero avuto un ricordo felice di Babbo Niamhtale.
    «gli ho detto di sì, ovviamente. ma l’hai visto??? e poi non ha specificato, potrebbe essere che gli porto un criceto. o un furetto»
    Arricciò il naso. Cadaveri umani? Ok, been there done that. Cadaveri di animali? Che bestia, ew, ma povere bestioline!!!! «non puoi portare un furetto morto in un ospedale» Agitò una mano in aria «Ma sai cosa? Sei tu Babbo Natale. Se lo fai controllare in obitorio e ti dicono che non porta malattie, you do you. Basta che non me lo fai vedere, mi farebbe piangere»
    Ma back on track con la storia del nude, ben più interessante dei roditori morti!!!
    Dakota non distolse lo sguardo dall'ex grifa durante la sua pausa tattica, gli occhi ad assottigliarsi e le labbra ad arricciarsi. Oddiooooo a chi l'aveva inviata??? A qualcuno di sposato? A qualcuno che le piaceva?
    «certo che era carina! ormai sono una pro» Niamh prese il cellulare, e Dak fece una smorfia alzando una mano per nascondere lo schermo. NON SERVIVA LE MOSTRASSE LA SUA PASSERA «mi fido mi fido mi fido!»
    «-se solo non l’avessi inviata a nelia. nelia hatford, capito? non la guarderò mai più negli occhi»
    ...
    «nelia... nelia si portò le dita alla bocca, obbligandosi a non ridere. Cercò di restare serio, vedendo la preoccupazione dell'altra. Non poteva pensarci che una volta si credeva ETERO!! che era stat sul punto da sposarsi con UN RAGAZZO!!!! sì ok, bisexuality and all, ma GAY! PANIC!! «hai inviato una foto di te nuda a Nelia lo faccio? lo fece. «mommy» si sporse per vedere il cellulare, questa volta. Aveva cambiato idea, ora che sapeva il destinario voleva vedere tutto. Puro interesse accademico da ciatella!! «ma nudo alto, basso o totale? Non so come funzioni fra ragazze. Nelia mi dà etero vibes ma secondo me sei abbastanza carina per farle cambiare sponda-....»
    «aiutami. dammi una strategia, scrivimi il messaggio???»
    Dakota: 👁👄👁
    lui che era entrato in crisi quando aveva scritto su tinder a wren??
    «-o ci posso bere su e fare finta di niente»
    «noooo che dici! Dammi qua» cercò di afferrare il cellulare. «batti il ferro! Ti ha risposto? Magari è interessata! Non gliela daresti una bottarella? È la vostra Ptolemy, no?» il sogno proibito delle ragazze gay (ma anche delle etero dai), la stoica vedova non ancora pronta ad andare avanti ma troppo stressata per non cedere ad un sorriso carino in cui affondare la lingua. Forse non lasciava gli stampi dei propri genitali in giro come ptolemy per dimostrare la propria dominanza, ma dakota non era informato del suo fandom, magari aveva altri tormentoni.
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    niamh ayla barrow
    Se c’era una cosa fondamentale da sapere su Niamh Barrow era che era una persona facilmente corruttibile. Le bastava poco: un pacchetto di caramelle, o in quel caso dei complimenti ad alimentare il suo ego. Dakota lo sapeva bene, ormai erano amici da abbastanza anni– non voleva davvero pensare a quanti, o rischiava di manifestare le rughe. «ti ho già detto che sei bellissima? slay» elisa 🤝 ari che si complimentano sui capelli. Fece una piroetta sul posto per mostrare il proprio OOTD al Wayne, sebbene fosse certa di risultare positivamente ridicola. Doveva indagare su come pull off un Sexy Santa, anche se non le sembrava il caso per l’occasione. Al contrario di alcune persone, lei non cercava di sedurre i quindicenni e compagnia. «fa sempre bene sentirselo dire di nuovo» piegò il capo e lanciò un occhiolino all’amico, per poi shottinare il caffè come un sociopatico qualsiasi. Ormai, quando si era abituati a bere ben altro (alcol, malpensanti) il sapore di morte non faceva più effetto. «non puoi portare un furetto morto in un ospedale» all’affermazione del migliore amico, si trovò costretta ad alzare gli occhi al soffitto, per poi rivolgergli uno sguardo ben preciso mi stai sfidando? Dakota sapeva bene che dire a Niamh di non fare qualcosa, solitamente portava all’esatto contrario. Era una questione di dimostrare che poteva comunque riuscirci, una sfida che amava prendere sul personale. «Ma sai cosa? Sei tu Babbo Natale. Se lo fai controllare in obitorio e ti dicono che non porta malattie, you do you. Basta che non me lo fai vedere, mi farebbe piangere» e infatti, la conosceva troppo bene per lanciarle il guanto di sfida. «dici che in obitorio fanno anche da veterinari?» che ne sapeva lei di come funzionassero le faccende mediche, c’era un motivo se aveva preferito aprire un pub che le pagine di un manuale qualsiasi «ma va bene, ugh, farò la cosa adulta e responsabile» poggiò la mano sulla fronte in maniera drammatica, perché quella era la persona che era, per poi buttare il bicchiere di plastica nel cestino. O meglio, lanciarlo come una giocatrice di basket con il pallone. Però aveva fatto centro! Evidentemente, le skills del quidditch erano ancora presenti. «hai inviato una foto di te nuda a Nelia?» poteva smettere di dirlo ad alta voce? C'entravano molto poco i bambini, e più il fatto che avesse inviato un nude a una sua amica. Kinda mentore? Terribile. «mommy» al che, la ragazza non poté che lasciarsi scappare un verso a metà tra l’isterico e il divertito «DAKOTAAAAA» beh che: «ma sì, hai totalmente ragione. davvero mommy material» cosa poteva farci, se aveva due occhi funzionanti e molti sentimenti bi? Poi insomma, le donne che mettevano al tappeto altre donne erano sempre molto sexy. «ma nudo alto, basso o totale? Non so come funzioni fra ragazze. Nelia mi dà etero vibes ma secondo me sei abbastanza carina per farle cambiare sponda-....» no scusate.
    Aspettate.
    Fermate il gioco.
    «cosa ne sai te di nudes» era stata colpa alla sprovvista, totalmente sul piede sbagliato, ma ci mise poco a riprendersi «oddio dakota. dakota. voglio sapere t u t t o» batté le mani tra di loro, gigglando come una pazza, ma non era importante passare per folle quando poteva avere l’hot piping tea sul suo bff. «e comunque, è un nude totalmente soft. sono solo tette con altri accenni artistici, poteva……….poteva andare peggio» ed ecco che era tornata nel tunnel dei nudes che aveva sul telefono, come i veterani che si perdevano nei war flashback. Lasciò che il Wayne prendesse il telefono, che ormai avevano ben poco da nascondere dopo tutti quegli anni «ho un talento, vero? potrei farci una carriera ora che ci penso» se non fosse stata benestante, si intende. Qualcosa tipo OF. «no, macché, non mi ha ancora risposto. non so nemmeno se abbia visto?» i vecchi non stavano così spesso al cellulare come loro, lo dicevano gli Studi ™ «però sa che…….magari un pensierino………posso persino fingere che sia stato un messaggio voluto» era una pessima idea, ma quando mai l’aveva fermata dal fare qualcosa.
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4 replies since 30/1/2023, 00:22   155 views
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