Votes taken by beato chi so' fa il sofà

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    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    2000 | dancer | neutral
    1996 | pavor | deatheater
    ETHAN LYNX
    YEJUN MUN
    Ethos gli aveva un po' rotto il cazzo, sinceramente. Era rimasto lì in piedi, frat ro cazz. Si avvicinò imperterrito e gli diede un pugno in fronte per bloccare la capocciata sul naso a Wren e invece no perchè ho l'altra difesa ma lo tengo lo stesso, vale. Rewind. (Noi, amo!!) E cercò di bloccare la mazza con il mitra, per poi darglielo in testa. Così non cercava di uccidere i suoi compagni. Dopo due secondi però era già con la mente altrove. «vabbè ma wren ha detto ti amo a lapo?» no vabbè. e se lo era perso? LUI? «e lapo è moai emoji quindi è lapo gate in chat?» Mo' l'avrebbe trovato. «ma chi cazzo è sto lapo?» domanda legittima, non lo conosceva. Manco Wren, ma in dieci minuti era diventato amico di Barbie quindi il tempo era relativo, erano già compagni, da compagni ad amici è un saltello. «pssst senti, prima che muori, mi indichi lapo? è uno dei vostri ostaggi» Ethos gli indicò Lapo, Yejun gli sorrise sussurrando un grazie poi gli sparò in testa. Si girò e si avvicinò a Lapo, gli fece tap tap sulla spalla, congiunse poi le mani e fece un bel respiro. «ma c sfaccimm staij facenn, lapo??» Probabilmente lui lo avrebbe guardato tipo "ma tu chi cazz si", ma non era il momento. «chist è venut ca, t'ha ditt che ti ama e tu che fai?? non gli dici niente?» maronn questi giovani d'oggi non sapevano più esprimere i sentimenti, sentire le amozioni scorrere nelle vene, il cuore pulsare, non si facevano più le serenate di una volta, andava tutto in malora. «ma c re nun t piac? dillo a yejun tuo» sperava di no, lui voleva assistere al lieto fine. Era già diventato fan, capite? «devi metabolizzare? tutto il tempo che vuoi, fratm, però qualcosa poi glielo devi dire. oppure non dirgli niente ma bacialo, cazzo» e queste erano le sue perle di saggezza. Yejun's out.
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    <b>(3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka):</b>
    <b>(3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka):</b>
    <b>(6) DIFESA WREN (javi + ellis):</b>
    <b>ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka):</b>


    (3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka): blocca la mazza con il mitra
    (3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka): e poi glielo dà in testa
    ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): e poi gli spara in testa
  2. .
    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    2000 | dancer | neutral
    1996 | pavor | deatheater
    ETHAN LYNX
    YEJUN MUN
    «stai tranquillo junny ci penso io» e chi si era mosso. Effettivamente non avrebbe mosso un dito per quella difesa, slay. Amava essere salvato dagli altri. «AW ELLIS CE LA PUOI FARE !! PUOI SALVARMI, CREDO IN TE !! oi, go. oi, more passion, more passion, more passion. more energy, more energy. more footwork, more footwork, more footwork. more passion, more energy, more energy» e rimase fermo a sculettare sul posto mentre gli altri lo salvavano. Punti in più per il cheerleading? «parli troppo.» glielo dicevano in molti, ormai era abituato a sentirselo dire e poi chiunque glielo avesse detto, aveva avuto intenzione di baciarlo poco dopo per zittirlo. Faceva parte del suo carisma. «e quindi? vuoi fare qualcosa a riguardo? oh, puoi zittirmi quando vuoi, ma prima devi passare sul suo cadavere» gli fece un occhiolino indicando Wind poco distante, alla quale mandò un bacio volante se mai si fosse girata verso di loro. E già che era lì, cercò di rallentare il coltellino diretto verso Wren con un Arresto Momentum. «quei coltellini sono bellissimi, ma solo nelle tue mani, vedi di non farteli prendere»

    Fissò Grey di rimando alzando le spalle. Ovviamente Grey non aveva intenzione di fargli un favore, glielo aveva detto chiaramente ma quello era il suo unico modo per sbollire e non pensare a chi avesse di fronte. Perchè in quale fottutissimo universo era stato nuovamente messo di fronte a lui? Quante probabilità c'erano? Davvero a lui interessava salvare qualcuno? «qualsiasi cosa ti faccia dormire la notte» non che dormisse davvero andando a letto tardi e svegliandosi presto e nemmeno per colpa sua. Alzò gli occhi al cielo, indeciso se infilzarlo proprio in quel momento ma come aveva detto aveva delle priorità e la sua al momento era salvare quegli ostaggi per dirigersi verso gli altri. Ci sarà sempre una prossima volta. Si posizionò dietro Danny e gli spinse il piede dietro il ginocchio per fargli perdere l'equilibrio e cadere a terra. Sorrise a Ellis che gli si era appena avvicinata per aiutare anche lei Giacomino. «guarda un po' chi si vede, la mia anima gemella» spostò poi lo sguardo verso Danny e decise di infilzargli come uno spiedino il piede.

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    <b>(5) DIFESA JOHN (mina + seb):</b>
    <b>ATTACCO BUCK (mina):</b>

    <b>(13) DIFESA YEJUN (ellis + grey):</b>
    <b>ATTACCO BRANDI (ellis):</b>

    <b>(4) DIFESA WREN (wren + yejun):</b>
    <b>ATTACCO DIODATO (wren):</b>

    <b>(6) DIFESA CHOUKO (seb + mina):</b>
    <b>ATTACCO DARGEN (seb):</b>

    <b>(9) DIFESA GIACOMINO (ellis + ethan):</b>
    <b>ATTACCO DANNY (ethan):</b>


    (4) DIFESA WREN (wren + yejun): arresto momentum

    (9) DIFESA GIACOMINO (ellis + ethan): gli spinge con il piede la parte dietro del ginocchio
    ATTACCO DANNY (ethan): gli infilza il piede.
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    I think I'll pace my apartment a few times
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    2000 | dancer | neutral
    1996 | pavor | deatheater
    ETHAN LYNX
    YEJUN MUN
    Yejun non aveva esitato a volersi aggiungersi al gruppo di ricerca delle persone magicamente sparite nel nulla la giornata di San Valentino. Aveva guardato Wind negli occhi e aveva annuito. «tu vieni con me» diciamo no alla mascolinità tossica e riconosciamo quando una donna sarebbe capace di trivellare anche la persona per cui prova sentimenti. Certo se fosse rimasta a casa magari sarebbe stata al sicuro ma neanche troppo, meglio al suo fianco dove poteva effettivamente difenderla se ne avesse bisogno o per farsi difendere, insomma, cose serie a parte, sarebbe potuto essere salvato come una principessa, scherzate? Chi mai avrebbe evitato di cogliere quell'occasione? Lui sicuramente no. Inoltre lei sarebbe venuta lo stesso, anche contro la sua volontà quindi l'avrebbe avuta vinta in ogni caso. «prendi le armi, piccerè. mo' ce ripigliamm' tutt' chell che è 'o nuost»

    Se Yejun si trovava lì in quel frangente era tutta colpa di Barbie. Yejun e Wind avevano trascorso il San Valentino alle terme e lui ne era uscito rigenerato solo per sciuparsi il giorno dopo, andando al BDE e non vedendo Barbie al solito posto alla stessa ora. Insomma come i drogati, Yejun aveva un posto (il BDE), un orario (che seguiva i turni di Barbie) e uno spacciatore (Barbie), solo che il suo spacciatore gli aveva appena dato buca. Si sentiva un po' come quando Wind l'aveva abbandonato in mezzo alla guerra: tradito. O almeno, era sicuro che non ci fosse perché il barbone (canon) al bancone non sembrava Barbie. Aveva anche controllato perché, di questi tempi non si sa mai in cosa una persona possa trasformarsi e non. Non era qualche tipo di festa di Carnevale, anche perché non era in Italia e il Carnevale inglese era in estate, tipo. Strange forti i londinesi. Due secondi in più al bancone gli avevano offerto informazioni preziose: Barbie e Roxanne, un'altra dipendente, erano spariti e nessuno sapeva niente di loro da San Valentino ed Eddie aveva deciso di sostituirli in 0.002 secondi. Gratificante. Insomma era sparito e forse assieme a questa Roxie e lui non sapeva niente. Nemmeno un bigliettino capito !! Oltraggio. Aveva provato a darsi alcune spiegazioni tipo... una fuga d'amore? ... una vacanza? ... era il suo modo per dirsi licenziato? Okay, ma ci aveva mai pensato a lui?? Nemmeno potevano immaginare cosa ciò significasse, era una tragedia. A Yejun interessava davvero Barbie, non era solo una persona che ascoltava i suoi monologhi. Non era la sua pausa caffè, era un suo amico, IL suo amico, il suo migliore amico a dirla tutta (e non gli importava che non fosse ricambiato), uno di quelli che a discapito dell'immaginario collettivo, era rimasto. E non erano rimasti in molti.
    Si era diretto subito a casa di Wind, per essere consolato ma anche un suo parere esterno. Si era presentato allo stesso posto alla solita ora anche i giorni successivi, incredulo potesse essere sparito così nel nulla. Pian piano gli erano arrivate altre voci di altre persone scomparse, studenti, colleghi, sconosciuti.

    E questa era la storia di come si fosse trovato dentro quell'edificio completamente sus. «non farti uccidere. ricorda che solo io posso avere questo privilegio» Oh, quello sì che era un buon motivo per non morire per mano altrui. Sorrise e con una prese la mano della ragazza e la portò al viso, baciandole il dorso della mano, mentre con l'altra le accarezzò dolcemente i capelli. «tu invece fai pure fuori tutti, ti copro io» Le lasciò un bacio sulla fronte prima di staccarsi da lei per prepararsi e mettersi in posizione. E quando si dice prima il danno e poi la beffa: Javier era in squadra con loro. OVVIAMENTE. Ovviamente avevano il trucidatore di bambini. Ora le loro speranze di fallire erano aumentare drasticamente. «pensavo dovesse essere una squadra di salvataggio non una trivellazione pubblica» ovviamente non gli era ancora andata giù la storia della Siberia. Era troppo tardi per cambiare gruppo? A quanto pare sì perché erano stati così bravi da imbattersi subito in dei fucking mercenari, con una buona parte degli ostaggi. E quando si dice prima il danno e poi la beffa x2: Barbie non c'era. Però c'erano altri volti conosciuti come quello di Corvina, per esempio. Non riuscì a concentrarsi sugli altri ostaggi che subito i mercenari partirono all'attacco. Già non vedevano l'ora di tagliarli un braccio. Portò la mano sinistra a metà del braccio della destra poi cercò di ritirare il braccio sinistro verso di sé, in un bellissimo gesto per mandare a quel paese l'altro, accompagnando il gesti da un passo indietro. «eheh, volevi» sperando di non aver già perso il braccio. Avrebbe voluto chiederglielo... Mi ameresti anche senza un braccio? Ma venne interrotto proprio dalla ragazza. «giù le mani dal mio uomo» ODDIO LO AVEVANO SENTITO TUTTI?? LE SENTIVANO LE SUE PALPITAZIONI?? Aveva vissuto tutta la sua vita solo per un momento come quello (e tanti altri che erano venuti e sarebbero - si spera - venuti). LA SUA DONNA. «THAT'S MY QUEEN» perché non era solo la sua fidanzata, era di più. Come erano finiti assieme era ancora un mistero. Puntò il mitra dritto verso colui che per primo lo aveva colpito e sparò diversi colpi cercando di ferirlo di rimando. Uno dei due non sarebbe sopravvissuto e non sarebbe stato lui quello a perire. Stranamente ammutolì perché era davvero tanto metabolizzare e a Vins si stanno chiudendo gli occhi. Quando vide Brandi attaccate di spalle LA SUA DONNA, non ci vide più. Gli arrivò lateralmente e con un calcio sul fianco cercò di buttarlo a testa. «vafammocc a mammeta»
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    <b>(10) DIFESA YEJUN (yejun + wind):</b>
    <b>ATTACCO BRANDI (yejun):</b>

    <b>(16) DIFESA WIND (yejun + wind):</b>
    <b>ATTACCO ETHOS (wind):</b>

    (10) DIFESA YEJUN (yejun + wind): fa un passo indietro e il gesto del vaffanculo per evitare il colpo
    ATTACCO BRANDI (yejun): spara qualche colpo (dovevo estrarli qui? chissà)

    (16) DIFESA WIND (yejun + wind): gli tira un calcio sul fianco cercando di farlo cadere
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    AHBSDCHBHJB MA DI CHE STELLINA AW :perv2:
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    CIAO NYXINA BUON NATALE IN RITARDO E BUON ANNO !!!
    Non so cosa sia, mi dispiace per come è venuto, nella mia testa era diverso ma non sono brava . sono altre le persone che fanno le grafiche qui... questa è la mia... terza (?) quindi mi dispiace !! però ecco, in attesa che qualcuno te ne faccia qualcuno di più carino... ti regalo questo scempio ma fatto con il cuore <3
    i swear i tried



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    when
    oct. 2023
    where
    bde
    who
    broken disk

    golden retriever
    Da quando era finita la guerra, la vita di Yejun aveva preso una piega inaspettata... soprattutto contando che era appena... finita... una guerra. Persone erano morte e lui si era fidanzato con una ragazza dello schieramento opposto fra l'altro. Cioè capito?? Ma come funziona il mondo? Mistero. Aveva vinto la lotteria praticamente. Ogni giorno che si svegliava accanto a Wind, si chiedeva come fosse possibile e con lui chiunque avesse conosciuto Yejun, probabilmente. Il suo fascino non aveva limiti - o forse doveva ancora capire quali fossero. Pian piano Wind aveva iniziato a creare il proprio spazio non solo nel suo cuore ma anche in casa sua. Non che Wind fosse invadente, anzi, era davvero minimalista, però ormai c'erano quei piccoli dettagli che mostravano la presenza di una terza persona in famiglia: uno spazzolino in più, asciugamani puliti sempre pronti, la tavola apparecchiata per tre, qualche vestito suo nel suo armadio per sicurezza anche se spesso finiva per prendere suoi vestiti, qualche disegno fatto da sua sorella ancora da consegnare a Wind, qualche pelo di gatto e qualche foto che Yejun non aveva perso tempo ad appendere in giro per casa. And now, on your left, you can see an example of a malewife in his natural habitat. A parte la vita amorosa, anche passare al BDE per salutare e fare compagnia a Barbie era diventato parte integrante della sua quotidianità. La guerra aveva fatto di lui un uomo nuovo. Soprattutto perché qualcuno era disposto a sentirlo rantare e con addirittura interesse o piacere, diventando anche un'ancora di salvezza. Yejun si era forse forse un po' montato la testa ma si era affezionato subito a Barbie, aveva fatto breccia nel suo cuore. Come non poteva? Povera anima in pena. Alzò la mano per salutare Barbie ma venne afferrato per un braccio e trascinato sul retro. Non che Yejun avesse opposto resistenza. «non mi chiedi nemmeno un appuntamento prima?» dritto al sodo, wow, audace. Gli fece l'occhiolino mandandogli un bacio volante con la mano libera. «at-attacca» Gesù, Giuseppe, Sant'Anna e Maria come sembrava devastato dalla vita, chissà cos'era successo. Era anche peggio del solito. Yejun digitò velocemente sul cellulare e fece partire la sigla del telegiornale. «benvenuto al TGyejun: notizia della settimana: qualche giorno fa mia sorella ha portato un crup a casa» e fin qui tutto normale, a parte il crup stesso che era tipo la versione shiny dei Pokémon. «dobbiamo ancora trovargli un nome» aveva qualcosa in mente ma doveva anche vagliare tutte le infinite possibilità di cringe. «wind lo odia. il che è tragico, perfino i suoi gatti lo adorano. cosa succederà quando - se - andremo a vivere ufficialmente assieme?» sì perché i suoi problemi si proiettavano a lungo termine. Yejun era sicuro di aver trovato l'amore della sua vita e che sarebbero rimasti insieme per sempre e che Wind lo avrebbe sopportato nella buona e nella cattiva sorte finché una pallottola non li avrebbe separati. «perchè non vorrei tirarmela ma le cose si stanno facendo serie» non che pensava sarebbero andati tanto presto a vivere assieme ma praticamente passavano più tempo a casa l'uno dell'altro di quanto avrebbe immaginato. E poi cosa sarebbe successo il prossimo anno quando sua sorella avrebbe finalmente iniziato Hogwarts...? «fra qualche mese troverò a casa un set di mitragliatrici o qualcosa di simile» forse doveva iniziare a comprare delle teche dove metterle per non permettere a sua sorella di metterci mano. Era troppo presto per la sua prima lezione al poligono di tiro. «comunque. tornando al crup, wind gli soffia addosso e a volte gli ringhia contro e devo addirittura separarli» a volte aveva paura di quello scintillio negli occhi di Wind quando guardava il crup che gli saltava addosso e scodinzolava cercando attenzioni. Per assurdo sembrava essere più gelosa del crup che di qualunque altro essere umano. «credo sia qualche mossa da alpha per marchiare il territorio» e come sempre l'oggetto del desiderio era Yejun. E quindi Yejun stava cercando di imparare a gestire i bisogni di Wind e del crup e di sua sorella messi assieme. Tutto addestramento per quando sarebbe diventato padre. Cosa? Cosa. «mi sento sposato»
    yejun
    mun
    You know I talk too much
    Honey, come put your lips on mine and shut me up
    We could blame it all on human nature


    scritto in venti minuti prima di pranzare, mi dispiace per lo scempio sara
  7. .
    yejun mun
    lover
    taylor swift
    It started with a whisper and that was when I kissed her And then she made my lips hurt
    I can hear the chit-chat. Take me to your love shack
    Mama's always got a backtrack When everybody talks back.
    «mi scuso per l'interruzione, ma Ivan ha avuto un contrattempo.» cavolo, non sarebbe mai riuscito a farsi predire il futuro da Ivan? Era shockbasito e un po' avvilito, era andato lì anche per quello. La sua fama lo precedeva. «io sono la sua collega, lady hawke» uh- beh, supponeva che in fondo fosse la stessa cosa, no? Dai, non gli fregava niente di chi fosse a leggergli il futuro, l'importante era che fosse bellissimo e splendente come lo era lui. Se lo meritava !! «chi è il prossimo? fatevi avanti, non abbiate paura, coraggio.» pft, paura. Aveva davvero vissuto di peggio che una seduta da una veggente, cosa sarebbe potuto andare storto? «paura? chi ha paura. aspettavo questo momento DA TUTTA LA MIA VITA.» non gli interessava affatto di mostrarsi fin troppo emozionato. Certo, c'erano possibilità che il suo futuro fosse un disastro ma voleva davvero pensarci? No. ci avrebbe pensato se e solo se, la sentenza fosse stata il suo inferno personale. Era troppo fiducioso per farsi avvilire. «finalmente direi. ciao, sono yejun mun ma questo tu devi già saperlo vero? ma lo sai che da noi sono le zingare a fare le veggenti?» disse presentandosi e porgendo la mano. Non era molto pratico se fosse il modo giusto di presentarsi ma comunque erano buone maniere !! «l'ho sempre detto a ma' che volevo farmi leggere il futuro» però insomma... il tempo, l'occasione, la guerra, la vita. C'erano state davvero troppe variabili che si erano messe in mezzo e poi a una certa se n'era solamente dimenticato. A volte succedeva. «però non so come funziona il tutto oddio... devo... dire qualcosa? porti domande? ti devo chiamare veggente? oracolo? portatrice del fato...? scusa» ridacchiò ora un po' nervoso «non l'ho mai fatto» ci pensò un attimo su dopo aver distolto lo sguardo dalla ragazza «cioè... questa cosa. la mia situazione sessuale va a gonfie vele»
    a-seiji
    i've wanted to be a trophy wife since i was a little boy

    gifs: disneychannelrps.tumblr.com
    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it
  8. .
    Yejun Mun
    hey, you. i'm just now leaving. can i come around late on this evening? or do you need time? yes, of course that's fine. hey, you. good morning. i'm sure you're busy now, why else would you ignore me? or do you need space? you can't help it if your mind has changed so go ahead and break my heart again
    «e di me? hai capito qualcosa?» diede un ultimo sguardo a quella parte di appartamento che gli e annuì. Erano completamente diversi, il fatto che si fossero trovati probabilmente confermava la legge di attrazione. «non ci ho messo molto ad arredarla» lasciò sfuggire una risatina annuendo. Se lui fosse rimasto in quell'appartamento più di un'ora, probabilmente avrebbe già preso una piega diversa, conoscendosi. «lo vedo. sento che non la definisci casa tua, non al momento perlomeno» l'appartamento era pratico e funzionale, lo stretto indispensabile per viverci. Insomma, si poteva dire che svolgesse perfettamente la propria funzione ma da lì a dire che fosse il suo comfort place, c'era un abisso. «ci vivi solamente ma non so... non è tuo» Non aveva niente di particolare che facesse saltare all'occhio la personalità e l'essere di Wind. Non aveva nemmeno una foto sui muri o sulle mensole. Aveva immaginato ci fossero, se non foto sue almeno dei genitori. Forse non le aveva esposte per non soffrire al ricordo o forse perchè non aveva auto un buon rapporto con loro. «probabilmente passi poco tempo a casa... principalmente per mangiare e dormire direi?» tentò dopo una superficiale ma attenta occhiata. «se io non riuscissi a trovarti da nessuna parte di sicuro non cercherei qui» Casa sua invece racchiudeva la sua intera identità, era un libro aperto nella vita di tutti i giorni e questo si riversava anche nell'arredamento di casa sua. Per non parlare della confusione e di quanto sarebbe stata dura gestire una pre adolescente ora che sua sorella era cresciuta e si era affacciata a quel periodo della vita. Casa sua avrebbe iniziato a diventare ancora più caotica del solito. «un poligono di tiro probabilmente è più casa tua di questo appartamento» e ce la vedeva ad andare lì per sfogarsi e silenziare i propri pensieri. «mi spaventa la possibilità di vederti uscire da quella porta e non rivederti mai più, non lo sopporterei» pensare che quello che aveva avuto paura di non rivederla più era stato proprio lui quando lei lo aveva abbandonato. Onestamente non si spiegava come Wind non si fosse accorta di tutto l'amore che provava per lei e che non l'avrebbe abbandonata così. Letteralmente, l'amore lo rendeva così stupido. Come se non lo fosse abbastanza di norma. «hai ancora la collana» rabbrividì quando, parlando della collana, Wind le sfiorò il collo, facendogli venire la pelle d’oca. «non la tolgo da allora» e non aveva mentito. Quella collana non era solamente una collana, era un sentimento, era qualcosa che Wind gli aveva affidato e che lui aveva custodito al meglio. Ed era quello che Wind aveva bisogno, sapere che lui ci sarebbe stato. «grazie al cielo» sorrise quando Wind incrociò i piedi dietro la sua schiena per portarselo vicino ed appoggiare la testa sulla sua spalla e quando invece le disse di essere la sua fiammella, accusò il leggero pugno sul petto di Wind, fingendo un dolore atroce. «e non il tuo sole? rude direi» fece scioccare la lingua sul palato, alzando leggermente il mento. «none» sposto entrambe le mani sotto il suo mento. «la fiammella posso custodirla fra le mie mani» ridacchiò accarezzandole le guance con i pollici. Ormai Wind era spacciata. «se sono al tuo fianco posso fare tutto» socchiuse gli occhi quando Wind le si avvicinò abbastanza da far sfiorare i loro nasi, ma fu capace di interrompere quella magia, ponendo una domanda di troppo. Come al solito, non sapeva quando tacere. «io… non sono una brava persona, ho ucciso la mia famiglia provocando un incendio enorme» ora si spiegava la mancanza di foto di famiglia. "you're beautiful and and capable like a grat things.... like a murder. don't do that though! unless is completely necessary". «il mio vecchio nome era Afet Rickenbach, significava disgrazia, ero una reietta per loro, mi evitavano come la peste ed erano razzisti, ho dato fuoco alla mia, alla loro casa prima di venire in inghilterra» oh, i suoi gusti in fatti di amore erano sempre così speziati. Ma che poteva fare lui una volta che il suo cuore veniva rapito? Avrebbe potuto spezzarglielo in mille pezzi e avrebbe probabilmente ringraziato. «afet» pronunciò quel nome tanto maledetto per Wind come a saggiarne il nome. «non avresti dovuto cambiare il nome, avresti dovuto vendicarti dandogli un nuovo significato» era un peccato vedere come un passato burrascoso le avesse strappato via il proprio nome. Non che volesse essere ricordata come facente parte di quella famiglia. Forse non avrebbe capito mai come ci si sentiva, dopotutto ai suoi genitori aveva sempre voluto bene ed erano morti per un'imboscata, non perchè erano delle merde. «ma wind mi piace» era un nome fresco e libero, forse proprio per quello lo aveva scelto, non lo avrebbe probabilmente mai saputo o forse in futuro avrebbe avuto la sua risposta. «sono una disgrazia, yejun, durante la guerra avevamo delle… allucinazioni, era terribile, ognuno di noi vedeva le persone che amava di più, ed io ho visto te» troppe cose da metabolizzare in una sola frase... aveva appena detto che era la persona che amava di più??! Oh, no, perchè ora stava piangendo? Era stata così terribile quell'allucinazione? «ti ho ucciso Yejun, ti ho sparato, mi si è spezzato il cuore ma ho pensato di aver ucciso anche te, di averti condannato» OOoooHhHh now it makes sense. Anyway. Una donna che lo avrebbe ucciso senza battere ciglio. «me lo avevi detto, no? non mi avresti risparmiato se mi avessi trovato di fronte. veniamo alla domanda importante invece: hai mantenuto la promessa sulla cicatrice?» le chiese asciugandole le lacrime, baciandole le guance per raccoglierle sulle labbra. «a quanto pare sono immortale, neanche volendo riesci a liberarti di me, mi dispiace, dovrai proprio sopportarmi a vita... come farai?» le accarezzò i capelli quando lei nascose il capo nella sua spalla cercando di tranquillizzarla. «non ti merito, per niente» scosse la testa dandole un bacio sulla fronte dopo averla stretta a sé. «sai, secondo me tutti la pensano diversamente, ma per primo» e con tutti, intendeva i suoi compagni d'armi, coloro che aveva assillato dalla guerra, che continuava a tenere aggiornati e che probabilmente sarebbero stati invitati d'onore ad un futuro matrimonio. Lui con la mente viaggiava alla velocità della luce, cosa pensate? Era innamorato, lui quella donna se la sarebbe sposata. «e visto che siamo in vena di confessioni anche io ti devo confessare una cosa... la mia guerra è andata un po' diversamente, eh...» davvero, terribile. Erano conciati così male coloro che si erano stanziati contro Abbadon mentre lui aveva ballato, fatto casquet, limonato e solo dopo ucciso. Insomma, la sagra di paese. «sono stato baciato da... uno... due... tre... quattro....... cinque... ma quest'ultimo non vale, giuro era un bacio sulla fronte !!» non era chissà quale segreto, giusto? Non stavano ancora ufficialmente insieme e quella rivelazione rispetto alle sue non era niente ma doveva guadagnarsi la sua fiducia in un qualche modo, no? Lui dopotutto era uno specchio trasparente: non nascondeva niente ed era esattamente ciò che appariva. Un deficiente, qualcuno avrebbe detto, ma lascio a voi il giudizio.
    gif code
    1996
    pavor
    deatheather
  9. .
    RILANCIO CON LA SCHEDA DI YEJUN
    (me ne pentirò? sicuramente?)
  10. .
    visto che non so se effettivamente riuscirò a scrivere stasera, intanto ritiro questi

    nickname: sort(a) of motherfika
    role attive: how to disappear completely [10/09]
    PE accumulati sulla carta fidelity: 20
    scheda livelli: syria + cora + sorta + ethan
  11. .
    YEJUN "GIUÀ" MUN
    Le giornate di Yejun erano piene di imprevisti e la colpa era sempre e unicamente sua. Yejun vedeva il mondo in un modo diverso, era una persona alla mano, fin troppo alla mano, sincero con se stesso e con gli altri e soprattutto spontaneo. Era proprio questo a metterlo spesso nei guai ma era anche bravo a togliercisi allo stesso modo o a complicare ancora di più le cose, non esistevano vie di mezzo. Quel giorno era riuscito ad avere la meglio sull'ultimo disastro che aveva combinato e doveva dire che si meritava una bellissima e lucidissima medaglia al valore. Era passato dalla depressione dovuta ai traumi della missione, ai guai in un parco giochi per finire in un'altra stanza dei giochi, il tutto in meno di 12 ore. Ed ecco come era finito nel locale a bere un Incendiario con la sua collega, raccontando l'ultima esperienza da lui vissuta ma fu sul clue che vide Amaranth interessarsi davvero e quasi le andò di traverso il whisky quando raccontò la prima e unica cosa che gli era venuta in mente come risposta all'ammanettamento delle forze dell'ordine. «no way.» Amaranth non era effettivamente abituata alla sua presenza altrimenti non avrebbe battuto ciglio a quell'informazione. «that's show business baby» Yejun non sapeva davvero dire quali fossero le doti che avevano indotto i suoi capi a assumerlo come Pavor Spia, ne aveva troppe !! La confusione di Amaranth a riguardo era più che lecita dopotutto era stato l'unico pavor ad ispezionare un divano durante lo smantellamento con i suoi glutei come una piccola principessina sul pisello, ma ad ognuno le proprie capacità, insomma. Il suo culo radar era il migliore nelle vicinanze e unico nel suo genere. «e quindi? come te la sei cavata?» Semplice. Gli aveva dimostrato come i bambini non fossero assolutamente di suo interesse. E, sotto sotto, di doti ne aveva: l'essere anche un toyboy a comando e senza alcun imbarazzo era sicuramente una fra le tante. «tutti sognano sempre di voler essere ammanettati da forze dell'ordine in uniforme ma mai nessuno si lascia ammanettare davvero» nascose un sorrisetto compiaciuto portando il bicchiere alle labbra per bere un sorso di whisky incendiario. Era stato molto semplice ma pur sempre un colpo di fortuna: gli era bastato osservare la reazione dell'altro e a osservare era molto bravo, lo faceva come lavoro - title of your sextape. Avete mai sentito parlare della teoria dei tacos? Gli era bastato fargli toccare con mano che lui aveva ben altri interessi e che sicuramente non era un pedofilo, per convincerlo e far allentare la tensione dell'agente. Si era trovato spintonato a casa dell'agente e lì era stato un gioco da ragazzi. Il mondo avrebbe anche potuto ringraziarlo del servizio che aveva compiuto alla società perchè l'agente aveva davvero represso tanto e lui aveva semplicemente scoperchiato il vaso di Pandora. «oh non ti preoccupare, non me la sono di certo cavata così facilmente, sono stato punito a dovere, mi ha rivoltato come un calzino» oversharing? Too much informations? Non aveva idea di cosa significassero quelle parole, non rientravano nel suo vocabolario. Non aveva peli sulla lingua, lui. O lo amavi o lo odiavi, non esistevano vie di mezzo.
    LL’ammore è comme fosse nu malanno
    ca, all’intrasatta, schioppa dint’o core
    senza n’avvertimento, senza affanno,
    e te pò ffa murì senza dulore.

    26 y.o.deatheaterpavor
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    Yejun Mun
    hey, you. i'm just now leaving. can i come around late on this evening? or do you need time? yes, of course that's fine. hey, you. good morning. i'm sure you're busy now, why else would you ignore me? or do you need space? you can't help it if your mind has changed so go ahead and break my heart again
    Seguì Wind verso il salotto guardandosi attorno, cercando di cogliere più dettagli possibili. Quante cose avrebbe potuto conoscere in più su di lei lì? «vuoi… qualcosa?» scosse la testa avvicinandosi al tavolo. «sei un po’ silenzioso, o sbaglio?» ricambiò il sorriso, passando le dita fra i propri capelli, leggermente in imbarazzo da essere stato colto sul fatto. «è che non sono mai stato a casa tua. non pensi che le case altrui svelino molto di più di quanto una persona voglia ammettere? l'ordine e il disordine, le decorazioni, i colori, la luce, le foto» potevano sembrare dettagli stupidi ma lui voleva apprendere il più possibile. Dopotutto la propria casa era il posto che ognuno riteneva il proprio luogo sicuro, il proprio rifugio, soprattutto una volta che si viveva da soli. «se sono silenzioso è perchè sto cercando più informazioni su di te senza esplicitamente chiedertele, spero non ti metta a disagio, deformazione professionale» giocherellò con la collanina appesa al collo, leggermente in imbarazzo. Non era mai entrato a casa di nessuno che non fossero i suoi amici. La maggior parte delle volte che era stato con qualcuno o erano perennemente in luoghi non consoni o finivano per prendere qualche stanza, perché sempre di sesso si parlava e a casa sua c'era sua sorella. Non aveva mai avuto una storia seria e aveva sempre cercato in quei casi di non conoscere troppo l'altra persona perché si affezionava facilmente. Con Wind però gli sarebbe piaciuto costruire qualcosa, gli sarebbe piaciuto provare a mettersi in gioco e sapere che dall'altra parte c'era comunque interesse l'aveva tranquillizzato un po', soprattutto dopo aver pensato che per l'ennesima volta avesse preso una sbandata per la persona sbagliata. «io… voglio che tu sappia tutto di me, così potrai decidere tu se rimanere o restare» alexa play yes or yes by twice. hey boy. look, i'm gonna make this simple for you. you got two choices... yes or yes? Scusa Jaji dovevo. «ti spaventa così tanto quello che devi dirmi da aver paura che io possa lasciarti?» erano sopravvissuti a due schieramenti diversi, cosa poteva esserci di peggio? Nel frattempo però di era perso a guardare Wind avvampare per essere stata scoperta con la sua felpa addosso. Non doveva esserci visione più bella di quella, si trovò a pensare, distogliendo lo sguardo per cercare di non far accrescere l'imbarazzo della ragazza e tornò a concentrarsi sui mobili della sala «beh si… l’ho presa quella sera e la uso per dormire, per sentirti più vicino» ora i conti tornavano. pensava di averla persa in qualche vicolo o di averla strappata senza rendersi conto e che fosse rimasta (come? boh) impigliata da qualche parte. Invece l'aveva sempre tenuta lei. Se n'era andata e aveva portato con sè un'altro pezzettino di Yejun. «non riesco a dormire senza. la rivuoi?» no. Assolutamente no. Vederla indossare i propri vestiti era qualcosa di sublime. Poteva abbonarsi per tutta la vita? Potevano anche scambiarsi i crop top, pensaci, ma quanto sei fortunata Wind ad avere un uomo così. «nono, tienila, te la regalo, sta meglio a te che a me e siamo anche pari» sorrise prendendo in mano il ciondolo a forma di cuore che lei gli aveva lasciato prima di partire, che portava sempre con sè da allora, per mostrarglielo. «inoltre ti capisco. non riesco mai ad addormentarmi senza stringere qualcosa o qualcuno» come quel giorno, quando stremato, si era stretto a lei e solo così era riuscito a chiudere occhio. Questo non l'aveva fermata dal riuscire a divincolarsi dalla stretta e lui non l'aveva sentita abbandonarlo. Quei giorni addietro infatti non era riuscito a dormire bene in tenda e aveva trovato in Wind un attimo di sollievo per poter abbassare la guardia e rilassarsi, tanto da non avere nemmeno la forza di svegliarsi da quel sonno ristoratore «ecco la prima cosa che devi sapere è questa» Wind alzò l'indice sul quale apparve una fiammella. Spostò lo sguardo dalla fiammella e Wind per poi spostarlo di nuovo verso la fiammella. Aveva sentito girare delle voci a riguardo, sull'accaduto di Stonehenge ma non aveva immaginato Wind si trovasse lì e che fosse stata trasformata in special da Abbadon stesso. Yejun aveva combattuto per Abbadon perché costretto, se fosse stato per lui sarebbe rimasto a casa e avrebbe evitato di vivere quel mese in generale per godersi le ferie che aveva maturato. Certo, credeva che gli special meritassero una vita migliore ma non avrebbe mai voluto che i laboratori venissero normalizzati quando avevano fatto così tanto per smantellarli. Quando avevano dovuto uccidere bambini perché ritenuti pericolosi. Bambini che avevano sofferto che lì probabilmente non ci erano nemmeno nati e vi erano stati portati. «niente più magia in me, ed inoltre non so controllarlo, potrei farti male» Portò entrambe le mani sul suo volto, alzandoglielo delicatamente per poterla guardare negli occhi. Poteva leggere la paura dell'abbandono che stava attraversando la ragazza in quel momento e cercò di sorridere, spostando una delle due mani sui capelli per lasciarle una carezza. «resto.» probabilmente quella era la parola che aveva bisogno di sentirsi dire in quel momento e lui sarebbe rimasto. Non aveva paura di lei, di farsi male, non l'avrebbe lasciata da sola per quello, soprattutto ora che aveva bisogno di cambiare la sua intera vita per via di ciò che era successo. «sarai la fiammella che illumina le mie giornate.» e infine chiuse la propria mano sul suo indice, andando a coprire quella fiammella, sentendone il calore e successivamente il bruciore sulla propria pelle. «non ho paura di bruciarmi, è un giusto prezzo da pagare per poterti anche solo stare accanto e sono sicuro riuscirai a imparare a gestirlo, hai solo bisogno di tempo» come tutti. Serviva sempre tempo, per qualunque cosa, per guarire, per migliorare, per crescere, per continuare a vivere. «cos'altro devo sapere?» chiese lasciandole un bacio sulla fronte, ricordandosi come gli avesse detto che quella fosse solo una delle cose che avrebbe dovuto sapere.
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    1996
    pavor
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    Yejun Mun
    hey, you. i'm just now leaving. can i come around late on this evening? or do you need time? yes, of course that's fine. hey, you. good morning. i'm sure you're busy now, why else would you ignore me? or do you need space? you can't help it if your mind has changed so go ahead and break my heart again
    Yejun si era presentato ogni giorno dalla fine della guerra al loro solito bar, rimasto intoccato e che con qualche aiuto aveva ripreso la sua attività. L'aveva aspettata ogni giorno, sperando di incontrarla lì, sperando non fosse morta nel frattempo. Un tuffo alle origini, riprendere da dove si erano persi. Aveva aspettato e aspettato e aspettato per una settimana. Non le aveva scritto solo perchè non si erano lasciati nei migliori dei modi e quelle non erano cose da chiarire a telefono ma faccia a faccia, anche se doveva accadere l'inevitabile. «ti sbagli» si sbagliava? Cosa sarebbe successo se lui non fosse venuto lì quel giorno? Si sarebbero persi di vista o avrebbero iniziato ad ignorarsi come persone immature o ancora, si sarebbero pentiti di tutto? Fissò la boccetta andata a pezzi per terra e «lo so che non ci crederai, ma mi mancavi» difficile crederci ora ma il suo cuore saltò comunque quel battito, così, per aggiungere false speranze a quel viaggio che l'avrebbe portato all'autodistruzione. Wind non aveva abbassato lo sguardo dicendo quelle parole e lui ci aveva messo tutto l'impegno del mondo per non commentare e rimanere in silenzio. «mi avresti lasciata andare, dopo?» incrociò le braccia al petto premendo ancor più forte la fronte contro lo stipite della porta. «no, non avrei voluto» ma quando mai l'aveva voluto. Se fosse stato per lui, lei non sarebbe mai partita per quella missione suicida dalla quale ne era uscita illesa per grazia divina, letteralmente. «ma lo avevo già fatto. ti ho lasciato combattere la tua battaglia» se avesse insistito, a malincuore l'avrebbe lasciata comunque andare, ma almeno sapendo di avere la possibilità di guardarla un'ultima volta, di imprimere quell'immagine nella sua mente. «sei venuta improvvisamente a madrid e mi hai teso un'imboscata, ti stavo per uccidere» disse ricordando come Wind l'aveva recuperato in uno dei vicoletti secondari di Madrid e di come lui le aveva puntato lo shuriken alla gola, pensando fosse una nemica. Well, lo era. Wind però non era andata lì per ucciderlo. «sei entrata in territorio nemico per me e te ne sei andata senza salutare. stavi cercando di proteggere i miei sentimenti o avevi paura che io potessi riuscire a trattenerti lì e stavi cercando di proteggere i tuoi di sentimenti?» ma non esitò comunque ad esporre anche l'altra ipotesi, ossia che la ragazza avesse deciso di non volerlo più. «sei impazzito?» Wind posò una mano sul volto ridacchiando leggermente e Yejun sperò tutto il tempo che lei abbassasse la mano per potersi godere liberamente quella risata. «io non volerti più? semmai il contrario» aggrottò le sopracciglia, osservandola confuso. Come avrebbe potuto non volerla più? Era un sottone semplice lui, lei l'aveva abbandonato? Lui la voleva ancor di più. La vide avvicinarsi ed estrasse la bacchetta (adhd è voler dire bacchetta e poi pensare e voler scrivere spada. ve lo lascio così . #bobamilkshake) per eliminare i cocci di vetro prima che potesse calpestarli per sbaglio e aspettò si avvicinasse a lui e si appoggiasse allo stipite della porta. «io brucio per te, yejun» brividino. Ora sì che si sentiva una delle protagoniste di qualche telenovela «e io mi sciolgo per te, wind» disse sorridendo scivolando lentamente sullo stipite della porta a supporto delle sue parole. I'm Yejun Gesù Giuà Mun ma da oggi chiamatemi Olaf. «ci sono cose di me che… non conosci, è cambiato molto da quella sera a madrid. ma i miei sentimenti sono gli stessi, te lo assicuro, se non più forti» c'erano cose di lui che nemmeno lei conosceva nonostante lui avesse una bella parlantina. Si conoscevano solo da qualche mese e uno di quei mesi l'avevano passato in guerra, lontani. Non avevano avuto abbastanza tempo, prima, ma ora di tempo ne avevano a sufficienza. Niente e nessuno gli stava correndo dietro, non avrebbero dovuto affrettare le cose solo per paura di morire il giorno seguente per via della guerra irrompente. «permettimi di conoscerti, wind» disse infine ricomponendosi e sorridendole picchiettandole l'indice sulla guancia. «è vero, parlo tanto, forse anche troppo ma so ascoltare quando serve» parola di scout !!! «vuoi entrare o vogliamo discuterne per le scale?» HHHHHHH che amore e odio aveva per le case altrui. Voleva vedere tutto, le foto appese, le decorazioni scelte per l'appartamento, i souvenir, le cose più personali, frugare nei cassetti e trovare scemenze o i più grandi segreti e allo stesso tempo si ritrovava impalato a osservare gli altri e non saper cosa fare. «che ne sai magari ero un vampiro e stavo solo aspettando tu mi facessi entrare» le fece l'occhiolino prima di entrare e richiudere la porta dietro di sé e finalmente si fermò a guardarla davvero. Non aveva niente addosso se non una felpa «wind ma... quella è la mia felpa?» la sua felpa. La sua felpa che le andava larga tanto bastava per usarla anche da pantaloncino. «ecco che fine aveva fatto» disse con un sorriso ma dentro stava morendo alla vista di Wind con la sua felpa usata a mo' di vestito. HHHHHHHHHHHH.
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    1996
    pavor
    deatheather
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    Yejun Mun
    hey, you. i'm just now leaving. can i come around late on this evening? or do you need time? yes, of course that's fine. hey, you. good morning. i'm sure you're busy now, why else would you ignore me? or do you need space? you can't help it if your mind has changed so go ahead and break my heart again
    Yejun si era svegliato da solo. L'aveva percepito ancora prima di aprire gli occhi, ancor prima di appoggiare la mano sul materasso vicino a lui per trovarlo vuoto e freddo. Se n'era andata. Il pensiero era arrivato ancor prima potesse davvero realizzarne il significato. Wind l'aveva lasciata da solo dopo quella notte trascorsa assieme senza nemmeno salutare, l'aveva lasciato come un uomo bianco cis etero qualunque. Il mondo sarebbe potuto finire, loro sarebbero potuti morire e lei non si era nemmeno degnata di fermarsi qualche ora in più quanto bastava a dargli un ultimo saluto. Forse davvero era stato tutto nella sua testa, forse non avevano fatto l'amore poco prima ma solo del semplice sesso, forse aveva interpretato male i segni e fra loro non c'era mai stato niente. Eppure era stata Wind stessa a baciarlo prima che si lasciassero, era stata Wind ad affidargli quel ciondolo e il suo cuore con esso. Come... come avrebbe potuto interpretare diversamente tutto ciò? Era stato solo la sua puttanella? Non avrebbe avuto niente in contrario se lo avesse saputo prima, se avesse avuto il tempo di mettere il suo cuore al proprio posto. Yejun non se lo meritava, sapeva di non meritarselo, non aveva davvero fatto nulla per meritarselo, anzi, per qualche istante breve ma intenso aveva anche pensato avrebbe abbandonato tutto e sarebbe rimasta con lui. Invece aveva abbandonato lui.

    [...] Aveva suonato il campanello senza aver la certezza che qualcuno dall'altra parte le avrebbe risposto, senza aver la certezza esistesse ancora qualcuno per rispondere a quel campanello. Non aveva avuto più suo notizie da quel giorno, non una chiamata o un messaggio. «hai dimenticato qualcos...» quando la porta si aprì, appoggiato allo stipite della porta, Yejun osservò Wind. Era viva. Non avrebbe mai potuto dubitare le abilità della ragazza ma quando aveva saputo che avevano vinto la guerra, aveva temuto il peggio, soprattutto dopo tutto quello che era successivamente accaduto per tutto il mondo. Non fece nessun passo avanti nemmeno quando la vide indietreggiare. Aveva come la sensazione di non essere ben accetto in quella casa e quel presentimento non aveva nulla a che fare con il fatto che lei lo avesse mollato quella notte lì e fosse sgattaiolata via. Avrebbe potuto dire tante cose, dirle quanto fosse felice di vederla viva, di quanto avesse sognato poterla riabbracciare nuovamente ma invece disse solo «forse sei tu ad aver dimenticato qualcosa» hm «qualcuno» si corresse. Era stato oggettivizzato troppo a lungo, ormai si era abituato. Pure e soprattutto da Wind. Wind se n'era andata mentre lui dormiva e Yejun si era trovato protagonista di una telenovela qualunque. Era la protagonista che veniva abbandonata dal bad boy di turno che la usava solo per fare sesso e poi spariva misteriosamente, bonus se la lasciava pure incinta e si scopriva solo stagioni dopo con tanto di dramma per scoprire l'identità del padre. I'm fine, i just need to be dramatic first. Prese un fazzoletto dalla tasca sventolandolo in avanti verso Wind, picchiettandosi le guance come una vedova di una telenovela qualunque. «le lacrime che ho pianto da quanto te ne sei andata» disse Yejun, ancora fermo sullo stipite della porta, prendendo dall'altra tasca la boccetta piena di lacrime che aveva conservato solo per quel momento e gliela lanciò addosso. Vide la boccetta colpirla, piano perché non l'aveva colpita per farle male, per poi seguirla con lo sguardo durante la caduta prima che s'infrangesse per terra. Si sentiva proprio come quella boccetta. «perchè non mi hai svegliato?» probabilmente non l'avrebbe mai lasciata andare. Ancora assonnato avrebbe allacciato le braccia alla sua vita, lasciandole tanti bacini e non l'avrebbe lasciata più. Sarebbe stato sbagliato ma avrebbe potuto risparmiarle quella guerra dalla quale era uscita fortunatamente viva. «mi hai lasciato come la protagonista di una telenovela qualunque che veniva abbandonata dall'uomo di turno che voleva solo scoparla per poi sparire misteriosamente. wind, te ne sei sgattaiolata durante la notte» come un womo qualunque. «se non mi volevi più potevi dirmelo» e se non aveva voluto farlo nel bel mezzo della guerra, avrebbe potuto dirglielo ora che quella guerra era finita, avrebbe potuto almeno contattarlo. Aveva aspettato qualche giorno per capire se fosse viva, se lei l'avrebbe mai richiamato. No, non l'aveva fatto. Non potendo vivere con quel dubbio ancora più a lungo, si era fiondato davanti casa sua con più domande che risposte.
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    1996
    pavor
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  15. .
    YEJUN 'GIUÀ' MUN
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    «mi stai chiedendo se ti trovo sexy? dovresti parlare chiaramente, fare delle domande specifiche, se vuoi che ti risponda in un certo modo» Yejun assottigliò gli occhi. Lo stava comandando a bacchetta? Well, whatever. Non era decisamente timido e non si faceva problemi a dire come stavano le cose. «ti sto chiedendo se le cicatrici mi renderebbero meno sexy ai tuoi occhi» non aveva bisogno di conferme sul suo aspetto fisico e sull'effetto che faceva a Wind anche se non avrebbe mai disdegnato dei complimenti, al contrario, ma era curioso riguardo i gusti della ragazza. Per non parlare del fatto che, volente o nolente, di cicatrici lui ne avesse già. «se sorridi così è difficile dirti se ti trovo sexy» questo è quello che disse lei, almeno. Il suo corpo parlava diversamente: innanzitutto aveva poggiato l'indice della mano proprio nel punto nel quale, sorridendo, gli si formavano le fossette, per non parlare di come lei lo stava guardando in quel momento. Yejun non era di certo la persona giusta con cui mentire, se ne sarebbe fatta presto una ragione «le mie fossette hanno fatto stragi di cuori, non credo nemmeno a una delle parole che hai detto» Le sue fossette accettavano solamente complimenti. «stavo scherzando» lo sapeva, eccome se lo sapeva. Accennò un sorriso facendo comparire la tanto nominata fossetta. Sentì l'indice spostarsi dalla propria guancia alla fronte mentre Wind le spostava un paio di ciuffi ribelli. Zittire Yejun era più facile di quello che si pensasse e proprio in quel momento, l'unica cosa che non voleva fare era proprio spezzare l'incantesimo di quell'attimo. Il silenzio che si era creato non era di quel tipo pesante di cui sentiva la necessità di riempire con parole assordanti, non era nemmeno una situazione dalla quale stava cercando di scappare o ancora, non era agitato da aver bisogno di sbrodolare parole su parole. Non poteva negare che aveva desiderato che la ragazza affondasse le dita fra i suoi capelli in una carezza ma non avrebbe mai pensato lo avrebbe fatto davvero e ne rimase sorpreso. Nonostante ciò chiuse istintivamente gli occhi a quella carezza, inclinando la testa di lato seguendone il movimento. Non ricordava l'ultima volta in cui qualcuno si era lasciato andare in gesti di affetto con lui. Qualcuno avrebbe detto che non sarebbe stato il momento giusto e in effetti non lo era, non lo era affatto, ma allo stesso tempo non poteva negare di averne assolutamente bisogno. «non puoi usare quella faccia contro di me» si lasciò sfuggire una risata e solo allora riaprì gli occhi per rincontrare quelli della ragazza. «ha funzionato, però»
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    1996 | 26 Y.O.
    PAVOR
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