Votes given by running with the wolves

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    Mort Rainey Official
    @mortrainey_official
    @JustStatingFacts quello che è successo al Lotus Mirage Resort è tutto ancora da chiarire, e voglio rassicurare tutti i cittadini che me ne occuperò personalmente con tutti i mezzi a disposizione del nostro Ministero. Invito tutti a evitare speculazioni di alcun tipo sull'accaduto, essendo questo un fatto di estrema importanza e delicatezza, ma mi unisco al coro di coloro che chiedono giustizia e verità #ParlatecidiLotus
    hh.mm - 03/03/2024 - powered by twizard
  2. .
    stanley luna
    Life's been eating me up, it's poisoned my cup
    And if I leave the house, I'll get hit by a truck
    Joseph Moonarie non era solo un conoscente, per Stanley Luna. Nella sua, del tutto peculiare, concezione di rapporto umano, erano amici, malgrado non sapesse nulla del ragazzo che era andato a recuperarlo in stazione. Non sapeva quanti anni avesse, cosa facesse per vivere, o se avessi fratelli o sorelle più grandi, ma sapeva quale musica ascoltasse, che gli piacessero i coltelli, che non avesse alcuna conoscenza di cultura popolare, e che avesse un adorabile furetto. Non era una di quelle persone che condividevano dettagli sulla propria vita gratuitamente, ma il serbo l’aveva costruito come un puzzle, prendendo i pezzi lasciati impliciti fra un messaggio e l’altro per creare quello che credeva essere un intero. E se non lo era, non aveva importanza, perché quanto aveva era bastato perché Stan si sentisse abbastanza al sicuro da prendere un borsone, e decidere di trasferirsi in Gran Bretagna.
    Wow. Detto così, non aveva molto senso. Qualcosa pungolò la sua coscienza, una fetta affilata a suggerire che avesse fatto una stronzata, che avrebbe dovuto pensarci meglio, che la sua presenza a Londra non fosse gradita, e non avesse le skills per ricominciare in un paese che non conosceva in una realtà appena conosciuta. Il battito cardiaco recuperò quei pensieri prima che potesse farlo il cervello, acquistando velocità in un impeto che quasi bastò a fargli venire le vertigini. Il sapore dei colori a sciogliersi sulla lingua, iniziava a sapere di bile, e consapevolezza che l’unica soluzione a tutti i suoi problemi fosse lasciarsi morire.
    Quindi sorrise, perché non poteva dire a Joey che stesse valutando il suicidio assistito come tattica di sopravvivenza a se stesso. Non dal vivo, perlomeno – non ancora. «sembrava quello della pubblicità delle scatolette Cesar» rispose, perché no, non conosceva le razze, a meno che non possedessero caratteristiche univoche e molto particolari. Tutti gli altri, erano semplicemente cagnetti.
    «Ho vent'anni» Ricambiò l’occhiata, ma senza vederlo realmente. Nel caotico marasma dei suoi pensieri, Stan pensava ai suoi vent’anni, quand’era ancora ebbro di entusiasmo ed il resto della vita davanti a sé per decidere come spenderla. E a venticinque anni no? Beh, no, e neanche prima che una guerra magica rivoluzionasse il mondo così come lo conosceva: dopo aver trovato lavoro, aveva sacrificato tutte le proprie ambizioni in cambio della comodità di uno stipendio fisso, senza aspettative per il futuro o per migliorare se stesso. Sognava solo la pensione che avrebbe avuto a ottant’anni, se fosse stato fortunato e gli avessero offerto qualche scivolo fiscale. Certo non sarebbe mai stato abbastanza indipendente da vivere da solo, o avere la possibilità di raccattare qualcun altro e trascinarlo sotto il suo stesso tetto.
    Era ammirato. Ed un po’ terrorizzato. Sarebbe stato anche umiliato, se non avesse adorato Joey con ogni misera fibra del suo essere: era felice fosse più funzionale rispetto a lui; qualcuno doveva pur esserlo, e non sarebbe stato Stan Luna. Lo seguì senza fare domande, sguardo basso sui propri piedi in silente contemplazione del piano fisico. «A casa ho la moka» Un guizzo delle labbra verso l’alto, ed un’occhiata rapida verso il ragazzo. «stai cercando di sedurmi?» Vorrei dire che poche cose al mondo arrivassero dirette verso il cuore del Luna, ma non sarebbe stato vero. Poteva però dire, con assoluta certezza, che la promessa del caffè – ed un caffè buono, perché non poteva pensare di essere amico di qualcuno che usava la minaccia all’umanità che rappresentava il caffè solubile – fosse uno dei modi più veloci per conquistare la sua fiducia, e la sua venerazione. Sapeva, con l’assoluta certezza possibile solo ai tossico dipendenti, che il caffè avrebbe risolto tutto. L’impaccio del primo incontro, il disordine dei propri pensieri, la presa friabile che aveva sulla realtà. «prima mi inviti a casa tua, poi mi offri il caffè» elencò, spostando la testa ad ogni numero spuntato dalla lista, come se quello non fosse esattamente e precisamente stato il comportamento che qualunque essere umano avrebbe adottato con un barbone raccattato per strada. «hai una cotta per me o qualcosa» sorrideva leggero, perché quel particolare senso dell’umorismo era uno dei suoi tanti copy mechanism al complicato processo che era vivere, e perché con Joey si sentiva abbastanza a suo agio da poterlo fare. In compenso, non appena qualcuno ci provava davvero, o non se ne rendeva conto, o disingaggiava come un pro - non che fosse mai capitato davvero, ma gli bastava un complimento per decidere che le dita a pistola fossero una risposta adatta.
    «Ti porto io il borsone, se vuoi» Strinse il suddetto borsone protettivo al petto, drizzando la schiena per dimostrare di essere un UOMO INDIPENDENTE, e di non essere affatto provato da quel peso che sembrava attirarlo verso il cuore stesso della Terra. Sarebbe morto prima di lasciare che qualcuno si facesse carico dei propri fardelli, fisici o emotivi che fossero. «nah, grazie, non mi da fastidio» gli dava molto fastidio, invece, ma persistette a sorridere come se ancora avesse una percezione del proprio braccio, e la gravità non lo stesse lentamente uccidendo. Lo seguì con la cieca fiducia di un cane con il proprio padrone, lasciando che facesse strada in un silenzio che, bisognava dirlo, era molto meno imbarazzante di quanto si sarebbe aspettato. Fremeva comunque come uno studente prima dell’interrogazione, Stan, attendendo il social cue adatto per iniziare una conversazione.
    Una qualsiasi.
    «vivi lontano da qui?» domandò, guardando l’orologio. «tra quanto passa il pullman? Possiamo andare subito, se preferisci» Una pausa, sguardo al cielo. Ma passavano i pullman? Non ricordava di aver visto tratte urbane, nel suo pellegrinaggio verso Londra. Dopotutto, i maghi non ne avevano bisogno. «o mi... Boh. Swippi via??» Come funzionava la vita. Corrugò le sopracciglia, fermandosi di fronte al bar scelto dal Moonarie. «tu prendi qualcosa?» Un’altra pausa. Frugò nelle proprie tasche cercando il portafoglio, che tenne fra le mani soppesandolo.
    «ma che. Soldi vogliono» non aveva pensato di cambiarli. «dici che accettano i dinari» ma che valuta avevano in Serbia quel posto. Strinse le labbra fra loro, infilando nuovamente il portafoglio in tasca. «in effetti. Possiamo prima andare a casa» poteva rimandare il caffè se significava non farsi troppe domande sulle cose badger da fare.
    gif code
    1998's
    muggle
    serbian
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    Ciao le presentazioni non fanno per me 😅😂
    Ma ci proviamo! Mi chiamo Giorgia è sono dell'Emilia Romagna, ho 33 anni ahimè.. mi piace leggere romanzi. Tutte le serie tv sul fantasy e ovviamente tutta la saga di hp. Il mio passatempo preferito sono i videogiochi. Spero che sia abbastanza info su di me!
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    Grazie per il benvenuto :cuore:

    Anche per me Anakin/Darth Vader è il personaggio preferito di SW, ma siccome sono una tenerona, mi piace l'idea di un redemption arc xD
    Non per niente quella che è probabilmente la mia fanfic preferita di SW è Sigh No More : una Obianidala fix-it in cui gli Obidala riescono ad impedire ad Anakin di Cadere su Mustafar e poi tutti e tre si rifugiano su Tatooine e praticamente tutta la fanfic è concentrata sul loro riprendersi mentalmente e rimettere in sesto le loro relazioni (e poi si crea una dinamica di found family con i gemelli, i cloni e Ashoka che è un vero balsamo per l'anima *.*).
    Comunque devo essere onesta e dire che sono soddisfatta da come viene gestita la questione proprio nel canon: non un vero e proprip redemption arc, ma una scelta finale in punto di morte che, combinata al perdono del figlio, riporta Anakin nel Lato Chiaro.

    Ma basta parlare di SW, sennò davvero anche io parto e non mi fermo più ahahahaha :bzz:

    Per quanto riguarda Stranger Things, non credo che vedremo grandi cose a livello di ship, sono sicura che le coppie che diventeranno endgame sono quelle che abbiamo visto finora. L'unico dubbio riguarda la risoluzione del triangolo Stoncy, onestamente una delle cose più fastidiose ed inutili della serie a mio parere, ma non saprei proprio chi "vincerà" tra Jonathan e Steve. La mia soluzione sarebbe il poly, ma non credo proprio che i Duffer oseranno tanto 🤷‍♀️
    Se davvero però la quinta stagione riguarderà i viaggi nel tempo come molti fan sostengono, allora le cose si farebbero più interessanti anche a livello di ship. Ovviamente io lo spero per veder tornare in vita i miei poveri Chrissy ed Eddie! :dont cry for me argentina:
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    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    2000 | dancer | neutral
    1996 | pavor | deatheater
    ETHAN LYNX
    YEJUN MUN
    Ethan lo aveva capito subito che qualcosa non andava. Quando si era svegliato, Finn non era in casa e Ethan era sempre il primo a svegliarsi. Nessuno dei due aveva un San Valentino quell'anno quindi avevano deciso di passarlo assieme dopo lavoro con un film o un videogame e qualche snack. Non era la prima volta che uno dei due spariva per San Valentino, era già successo ed entrambi sapevano cosa significasse, quindi aveva chiuso un occhio ed era andato a lavoro sperando che sarebbe tornato la sera stessa. Non era stato così. Non era riuscito a stare fermo, ad aspettare e sperare che tornasse da solo. Sarebbe già tornato se non gli fosse successo qualcosa, gli avrebbe almeno scritto un biglietto prima di uscire o gli avrebbe risposto al telefono o richiamato appena possibile. Non era il tipo da far preoccupare la gente però Ethan finiva sempre con il farlo. Sapeva com'era fatto caratterialmente, sapeva leggerlo meglio di quanto sapesse fare con se stesso. Gli era successo qualcosa e ora era in completo panico e lui non sapeva come o dove cercarlo. La prima persona che gli era venuta in mente era stata Grey. Non era difficile pensare che stesse cercando un altro modo per vendicarsi e che avesse catturato Finn a questo scopo. Per lui era lapalissiano che il ragazzo ci avesse messo lo zampino, eppure quando era andato al PP, Grey gli aveva assicurato che nob fosse stato lui e non gli avrebbe creduto se non avesse aggiunto la clausula del "se fossi stato io, lo avresti saputo".
    Si era ripromesso di non dirlo a JD, almeno non subito, perché sapeva che lo avrebbe rilegato a compiti inutili e che non lo avrebbe aggiornato sui suoi movimenti, come aveva fatto con Blaise. Ethan e JD poi non parlavano da un po', le foto dei gattini che mandava solitamente ogni giorno, negli ultimi tempi erano diventate foto mandate sporadicamente. L'ultima volta che si erano sentiti, JD aveva mostrato nuovamente paura al pensiero che Ethan si sarebbe messo nei guai per colpa sua. Non era stata la prima volta che avevano intavolato quel discorso e probabilmente non sarebbe stata l'ultima. Era stato un discorso confuso, più del solito, era andato da lui, dopo tanto tempo ed erano rimasti nel buio della sua camera, in silenzio. Era una cosa che facevano entrambi di tanto in tanto, quando i propri sentimenti erano troppo... troppo e non riuscivano a parlarne ma sentivano comunque la necessità di avere qualcuno al proprio fianco. Era un sono qui silenzioso che non pretendeva di dire che andasse tutto bene. Significava tutto e niente. Si era promesso che sarebbe stato solo per una volta. Il giorno seguente era nuovamente di fronte alla sua porta a consegnare una cheesecake e una piantina e a discutere tramite messaggio sul fatto di entrare o meno. Era stato difficile, ma aveva rifiutato e dopo la consegna si era teletrasportato nuovamente a casa. Avevano discusso per l'ennesima volta di cosa fare per far in modo che lui lo odiasse.Ethan non voleva odiarlo, anche perché le proposte di JD erano spesso una contraddizione e sapeva che lui non voleva essere odiato, you keep me sane gli aveva detto giusto il giorno precedente. JD aveva paura che lui sarebbe stato il suo Ryan, che Ethan si sarebbe messo in pericolo e sacrificato per lui. Aveva deciso in quel momento di ridurre ancor di più contatti: meno Ethan sapeva di JD e meno lui avrebbe dovuto preoccuparsi per Ethan e viceversa. Non sarebbe sparito del tutto, se mai lui gli avesse voluto scrivere o avesse bisogno di qualunque cosa, gli avrebbe risposto. Aveva inventato quella cosa della piantina, come se una piantina potesse essere il suo sostituto. Gli aveva detto che lo rappresentava e di prendersene cura e man mano aveva diminuito anche la frequenza con il quale gli mandava le foto di gattini. Non era sicuro fosse stata una grande mossa ma era risaputo che lui riuscisse solo a incasinare sempre di più le cose. Inizialmente non gli aveva scritto per Finn ma dopo qualche giorno gli aveva chiesto aiuto. Era lui l'hacker fra i due e informazioni in più gli sarebbero sempre servite. Quando scoprì che Finn non era il solo e che anche molti altri erano scomparsi, aveva preso una decisione. «mi unirò alla squadra di ricerca e tu non potrai fermarmi» era questo il messaggio che aveva poi scritto prima di posare il telefono e far finta che non esistesse.

    E così aveva fatto, aveva posticipato il solito workshop in Francia e si era preso dei permessi di qualche giorno, poi si era unito alla squadra di volontari. Ethan non aveva mai usato un'arma, sin da quando era piccolo aveva usato la bacchetta per attaccare o difendersi, era stato allenato a dovere quando abitava a New York e al massimo se la cavava con un pugnale e sapeva scassinare bene le serrature anche senza l'uso della magia. Arrivato lì dunque, aveva semplicemente chiesto un'arma che gli permettesse comunque di muoversi liberamente in modo da sfruttare la sua agilità. Aveva già lavorato con cose simili ad aste durante i suoi spettacoli, quindi sapeva manovrarle, non le aveva mai usate per attaccare, ma quello era un altro discorso, avrebbe capito come sfruttare al meglio i suoi punti deboli e le sue capacità. Non sarebbe uscito di lì prima di aver visto e recuperato Finn. Quando però erano apparsi gli ostaggi insieme ai mercenari, non lo aveva visto tra i presenti. Aveva osservato uno a uno gli ostaggi, trasalendo quando il suo sguardo si era posato su Kyle e Dani. Sembravano stare bene o almeno così sembrava. Nessuno era a terra morto, il che era già un grandissimo passo avanti ed erano vigili. L'unica cosa a dividerli da loro erano i mercenari. Sharpy doveva averlo già preso in simpatia perché cercò di impalarlo con una stalattite. Cercò di evitare la stalattite spostandosi di lato e non nascose la sorpresa quando Grey provò a salvarlo. «non posso lasciare ti uccidano altri prima di me» Oh, quindi era così che stavano le cose, adesso. «non pensavo la tua ossessione per me sarebbe arrivata a un tale punto da sbloccare addirittura la possessione» il suo Lov'ometro era salito alle stelle a quanto pareva. Era quella una enemy to lovers story? «sappi che non mi sentirò in debito con te per questo»

    Poco più in là, Yejun si era spostato leggermente da Wind per prendere per il colletto Vincenzo e tiralo verso di sé. «fai attenzione, non voglio ulteriori morti in missione» side eye. Perché l'aveva presa seriamente quanto lo smantellamento in Siberia. Sarebbe stato abbastanza vigile da cercare di mettere al sicuro tutti lì. Erano tanti ma ce l'avrebbe potuta fare. «tu invece, muori» e mitra in braccio, sparò qualche colpo verso il suo stomaco.
    CITAZIONE_CITAZIONE_CITAZIONE
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    HTML
    <b>(12) DIFESA WREN (wren + vinc):</b>
    <b>ATTACCO GHALI (vinc):</b>

    <b>(6) DIFESA VINC (vinc + yejun):</b>
    <b>ATTACCO CYLENO (yejun):</b>

    <b>(10) DIFESA ETHAN (grey + ethan):</b>
    <b>ATTACCO SHARPY (grey):</b>


    (6) DIFESA VINC (vinc + yejun): lo prende per il colletto e lo sposta verso di sé
    ATTACCO CYLENO (yejun): gli spara allo stomack

    (10) DIFESA ETHAN (grey + ethan): schiva
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    I think I'll pace my apartment a few times
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    26 y.o.
    british
    death eater
    sawyer river meddows / sword
    L’aveva guardata, Sawyer. Un cocktail complicato di curiosità e diffidenza a scurirgli gli occhi mentre posava il palmo contro il suo polso, stavolta con tutta l’intenzione d’interrompere quel contatto. Non perché non fosse gradito; l’aveva baciata per primo, e poteva apprezzare una distrazione quando glie ne veniva così gentilmente offerta una. Il gioco, semplicemente, era divertente fino a un certo punto. Erano ancora nella stanza di un hotel che non aveva mai visto prima, legati da manette che non aveva indossato di sua spontanea volontà, drogati e spogliati dei loro averi. E lui possedeva ancora la stessa mente fredda che non gli aveva mai concesso di approfondire un rapporto oltre il suo limito prestabilito – quello che s’imponeva lui, quando ne aveva la lucidità necessaria per farlo.
    Non le disse che non era quello il momento perché avrebbe aperto la conversazione a promesse vuote. Era certo, in ogni caso, che Adaline non ne avesse il bisogno.
    Piuttosto lasciò la presa, ristabilendo la distanza necessaria per permettere al suo cervello di elaborare l’area circostante senza l’intrusione del suo profumo; era bella, certo, ma era attratto ancor di più dal desiderio di uscire di lì. Per ripicca, se non altro. La sopravvivenza era un valore aggiunto.
    «niente da fare, immagino.» eh, beh. C’era ben poco da ricordare. Poteva quantomeno dire che il tentativo fosse stato apprezzato da entrambi i lati, se le mani che gli avevano sfiorato le ciocche erano un giusto indizio.
    E qualunque cosa avrebbe voluto fare a quel punto, d’improvviso, morì sul nascere. Non ebbe il tempo di passare il volto sotto il getto d’acqua fredda, o di aprire gli sportelli in cerca di qualcosa che gli permettesse di formalizzare la sua teoria in qualcosa di meno, cit, filosofico.
    Sentì lo scatto. Per niente gentile nello strattonare Adaline contro di sé e trascinare entrambi contro la parete; poteva pensare alle buone maniere in un momento in cui ogni suo nervo non era teso come le corde di un violino. E quando finalmente il suo sguardo trovò la fonte di quel rumore strinse il guanto contro le vie respiratorie, battendo furiosamente le palpebre per spingere via l’appannamento.
    Troppo tardi.
    E troppo debole, Sawyer, per fare qualcosa che non fosse spingere lo stivale contro quella che forse era una delle figure sfocate; o che forse era solo aria, i sensi troppo annebbiati per reagire con la giusta rapidità.
    Uno sguardo alla sua compagna di sventura, però, lo riservò. Difficile capire se la stesse accusando di qualcosa, o se stesse cercando risposte nel suo, di linguaggio del corpo. Pensieri che potevano attendere, perché porca, virgola, lo stavano trascinando via.

    E forse «ma che cazzo» avrebbe preferito rimanere nella sua stanza d’albergo, tutto sommato. «ma che cazzo
    Non si domandò cosa ci facesse lì Hamish. Come lui fosse finito nei suoi casini – perché giunti a quel punto non c’era ombra di dubbio che si trattassero di casini di Hamish, nella quale Sawyer era scivolato di faccia in qualità di complice accidentale –, invece, se lo chiese eccome.
    Stavolta il suo stivale la colpì davvero, una caviglia. Una a caso. Abbastanza forte da far male, si spera. «ti faccio pagare netflix per i prossimi ventiquattro mesi.»
    Testa di minchia.
    E prendo a pugni lo specchio, io non ci riesco a cambiare chi vedo riflesso
    Il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo
    E sono solo uno dei tanti
    Col sorriso triste e con gli occhi stanchi
    Che non riesce più a fidarsi degli altri


    bullizza hamish e basta

    info utile: se qualcuno vuole parlargli a caso saw lavora al ministero, ed era arruolato dal lato di abby durante la scorsa guerra. chi lo conosce, lo conosce probabilmente per quello. do what you want with that information etc etc
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    I think I'll pace my apartment a few times
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    16, v
    slytherin
    irish
    breccán mccarthy | fun(3r4l)

    «non mi è mai successo ma suppongo che se mai mi piacesse qualcuno non esiterei a dirglielo» per qualche motivo breccán quella risposta se l'era aspettata.
    come ogni adolescente che si rispetti, nemmeno la sedicenne era del tutto immune al vizio di giudicare le persone dalla loro copertina. e Iris aveva quell'aspetto lì: senza peli sulla lingua, un po persa nel suo mondo, poco incline a farsi influenzare dal giudizio altrui. ma poteva benissimo sbagliarsi — l'essere umano tendeva a costruirsi facciate dietro le quali ripararsi e mantenere se stessi al sicuro. era un meccanismo di sopravvivenza come un altro, e la mccarthy non giudicava.
    «siamo.. siamo amiche» con la mano ancora appoggiata alla parete, break sollevò lo sguardo per incontrare quello della Grifondoro, osservarla da sotto le ciglia. non aveva mai fatto mistero a piacerle fossero le ragazze, ma non era comunque un'informazione che sbandierava in giro per fare conversazione. per quanto l'opinione altrui in merito fosse sempre stata volutamente ignorata, non significava che i giudizi di alcune persone in merito alla faccenda avessero mancato di toccarla un po troppo nel profondo. batté comunque le palpebre, affrettandosi a proseguire, sobbalzando quando Iris parve leggerle nella mente «cosa ti spaventa?» eh. EH.
    si strinse nelle spalle, battendo un altro colpo sul muro «ho paura che non mi veda più come adesso. non voglio le cose siano strane, tra noi» perché sapeva che potevano diventarlo, e parecchio «e devo concentrarmi sullo studio, sai.. il quidditch. »
    questa volta nel ruotare il capo in direzione di Iris le regalò un sorrisetto divertito: argomento interessante, quello. se si fosse ritrovata in camera con Theo Kaine probabilmente la conversazione sarebbe finita in modo diverso, e la testata se la sarebbe presa lui per primo. si fece da parte, così da permettere alla Grifondoro di urlare il suo messaggio di amore al mondo (e sfondarle i timpani, cosa alla quale breccán si era già rapidamente abituata), rimanendo in attesa di una risposta. forse qualcuno le aveva sentite (ciao Hans ciao Avery!!), ma la pazienza non era proprio il punto forte dell'irlandese: scalpitando, con un ultimo pugno tirato alla parete, girò su se stessa trascinandosi dietro anche Iris, il rimbombo degli stivali sul parquet come la cavalcata delle Valchirie «ma possibile signore santo che ci siamo solo noi qui dentro?» e nel giungere di fronte alla finestra ancora chiusa break registrò due cose.
    qualcuno aveva scritto (al contrario, canon) una frase sul vetro, spezzata in tre righe, qualche stanza oltre la loro — con il palazzo che curvava leggermente nella sua forma a semicerchio, la Serpeverde riuscì a leggere solo poche parole, affacciandosi alla propria «emoc.. omaicsu??? ma che vuol dire» lanciò a Iris un'occhiata perplessa, ritirando dentro la testa «dici che è latino?»
    nessuno:
    proprio nessuno:
    tiktok:
    parlo latino e dico sic cum cum cum
    l'accusativo fa così -um -um -um
    audio audis audivi audi- tum tum tum
    tu quoque brute fili mi tu tu tu.

    il secondo dettaglio, non del tutto trascurabile, fu il foglio piegato in quattro che attirò l'attenzione della McCarthy quando fece posto ad Iris per guardare fuori dalla finestra, incastrato nel telaio della stessa. lo prese e lo dispiegò, osservando il volto della sconosciuta con la testa piegata verso la spalla «e adesso questa chi è?» bella donna eh, senza dubbio, ma era certa di non averla mai vista «scomparsa il giorno quattordici—» e li si interruppe, confusa. scomparsa il quattordici febbraio 2024? si, e suo nonno era un carretto.

    con te però c’è un non so che di magico
    C’è un non so che, c’è un non so che bellissimo
    Dimmi quando arrivi così ti tengo il posto
    Prendo già da bere, i tuoi gusti li conosco


    vede parte della scritta sulla finestra di mira e Diaz, ma non riesce a leggerla 🙏 trova il volantino e rimane confusa dalla vita
  8. .
    :kiss:

    Avviso:
    Niente raghi, purtroppo passerò più tempo in università ed in treno che a casa. Avendo solo due giorni """liberi""", sabato e domenica, le mie risposte potrebbero farsi moltooooo più lente baci :cuore:

  9. .
    #017 (saw, ada)
    hi barbie!!!!%%%%

    CITAZIONE
    Premette un indice contro le labbra, e si concentrò sul tonfo preciso. Il quantitativo spropositato, di tonfi precisi. Ma cristo iddio.
    Nessuno:
    Proprio nessuno:
    Barbie: S-T-A-I—S-C-O-P-A-N-D-O
    Ok.
    «…no.» anche abbastanza letteralmente.
    Poggiò il pugno contro la parete, momentaneamente privato della sacrosanta facoltà di agire. Ma dov’era finito.
    Barbie: PUNTO-DI-DOMANDA
    Sospirò, e stese i polpastrelli contro le sopracciglia. Poi picchiettò nuovamente con le nocche sulle mattonelle, stavolta con un messaggio chiaro da spedire al destinatario:
    P-E-R-C-H-É
    «ma possiamo fare una prova.» schioccò la lingua contro il palato, gli occhi ancora fissi sulla sua stessa mano.
    T-I—V-U-O-I—U-N-I-R-E
    P-U-N-T-O—D-I—D-O-M-A-N-D-A
  10. .
    #001 Cybil, az
    #002 kaz, theo
    #004 Finn, liam
    #006 Roxie, milo
    #007 corvina, kai
    #008 remi, nahla
    #010 kyle, dani
    #012 marcus, sin
    #014 hold, reggie
    #017 ada, saw
    #018 barbie, styx
    #019 Cory, ciruzzo
    #020 Hans, avery
    #021 breccan, iris
    #022 Alice, Shiloh
    #023 Hamish, moka
    #027 Diaz, mira
    #029 vin
    #030 lapo, chelsey


    in chat che perdiamo, what if scrivessimo qua quando facciamo.... cose che potrebbero vedere/sentire altri? tipo kaz urlante, hamish che prende dentro i mobili come una sara qualsiasi, mira e Diaz che si sbracciano dalla finestra, insomma avete capito (no)
    se mi sono persa qualche stanza o ho fallito correggiamo insieme, mi sono appena svegliata e non so leggere
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    19y.
    23.04.2004
    Pavor
    Koreain Hunt | Flyingclown
    San Valentino non si passa mai da soli. In un modo o nell'altro avrebbero trovato qualcuno!!
    Perché ammettiamolo: chi potrebbe non resistergli?
    Forse qualcuno sano di mente o che lo conosce.
    Quella sera ha bevuto, forse troppo. Forse per nulla.
    Perché ricorda benissimo quella sveltina nel bagno.
    Sicuramente non si è mai programmato di essere aggredito come risveglio.
    Ma mai.
    Ammanettato si. Cioè i giochini aggiungono e Rain a qualcuno di sexy non sa dire di proprio di no.
    Ma sei pazza! ah no perché se qualcuno si chiede quanto political corect sia.. beh la risposta non sembra sorprendere da come non esita a cercare di darle una capata in bocca. Così si sta zitta e smette di sparare stronzate se dovessi rapire qualcuno non sarebbe di certo una patata ambulante!!! per mettere i punti sulle i con tanto di classe ed eleganza.
    Lei sarebbe la classica rappresentazione della c.d: figa con i denti.
    Poi quelle manette le condividono. Quindi è doppiamente stupida. Se dovesse rapire qualcuno mica fa in modo di portarselo dietro. Lo incantena da qualche parte come un seminterrato. È sul manuale per stupidi rapitori.
    Vogliamo mettere anche lo stomaco che gli inizia a brontolare perché ha fame. Tanta. Il che lo rende ulteriormente di pessimo umore.
    Già non sa dove si trova, come ci è arrivato e sia finito in quella assurda situazione. Non ha nemmeno realizzato la situazione che si è trovato a fronte di una minaccia, per nulla sensuale o virile.
    Se al posto di quella pazza ci fosse stato un ragazzo, probabilmente più che arrabbiato, sarebbe stato oltremondo eccitato.
    togliti di dosso esaurita buongiorno anche a lei principessa. Prego godetevi il magnifico soggiorno.
    Soprattutto: qualcuno controlli il topper!!!
    Poi perché quella sia vestita da pirata non lo sa. O meglio, forse, forseeeee. Ma proprio forse è pazza. È lei che lo ha rapito e ora cerca di dare la colpa a lui per confoderlo.
    Il che spiegherebbe anche quel crop top che gli va stretto e quei leggings arcobaleno. È più che sicuro di aver indossato altro la sera prima. Quando mai lui mette qualcosa di colorato?!?!
    È tutto così surreale.
    I'm sorry 'cause I can't be enough to make your dreams come true
    I'm sorry for the things i've said to you..I can't save us

    Ooh Noo, I can't save us

    Eccoci qui, io mi dissocio da lui e mi dispiace per la bruttezza di questo post :dont cry for me argentina:

    Penso di aver sballato il codice.. aiut..

    Edit con vestiti.


    Edited by Cassianyx - 16/2/2024, 15:45
  12. .
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    hydrokinesis
    perfumer
    censored
    Mireia Iglesias-Mendoza | waterdrop

    «È san san valentino?» Mira alzò le spalle, si lo era, aveva confezionato set di cioccolatini e profumi fino alla sera precedente, e inoltre si aspettava che suo fratello come ogni anno le portasse uno dei suoi super regali, era pur sempre la sua sorellina
    «a quanto pare» arricciò le labbra «oh. Auguri?» a quel punto ridacchiò leggermente, lo trovava tenero anche se palesemente si sentiva a disagio con lei «anche a te» «Fo forse è uno scherzo, allora. Hai hai amici che farebbero c-cose simili? Julie?» scosse il capo passando il peso da una gamba all’altra, Julie? quella che non vedeva da due mesi? «mia sorella non torna a casa da un bel po’, dubito si sia presa la briga di farmi uno scherzo» e se il suo volto si era rabbuiato cercò di non farlo notare all’altro, visto che li conosceva «non è un po’ troppo per uno scherzo, comunque?» doveva fare qualcosa, avrebbe cominciato col guardare in giro, magari avrebbe trovato le chiavi «scusa devo abbassarmi» frasi che puoi dire in questa situazione e anche a letto kinda of «e scusa se sei rinchiuso qui con me il giorno di san valentino» magari aveva programmi, e si ritrovava in quella situazione sgradevole con lei.

    Cosa siamo noi
    Solo diamanti grezzi
    Cadono in mille pezzi
    Di una storia sola
    Dove andremo poi
    Se corriamo a fari spenti
    Non siamo più gli stessi

  13. .
    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    hydrokinesis
    perfumer
    censored
    Mireia Iglesias-Mendoza | waterdrop

    «mi mi dispiace-» Mira si guardò intorno cercando di sbirciare, per quanto possibile, dalle finestre e capire almeno un minimo dove si trovassero, lei e l’amico di suo fratello
    «non devi scusarti, qualsiasi cosa sia successa eravamo in due» anche se dubitava che diaz, timido e mansueto com’era, avesse accettato di una simile notte di passione con lei, la sorellina di Javi, e che si fossero talmente… sbronzati da non ricordare nulla «sei stato comunque molto più delicato nel svegliarmi di quella bestiaccia a quattro zampe che mi ritrovo a casa» l’amorevole cagnolino quasi più alto di lei che suo fratello le aveva affibbiato e che era come un bambino dispettoso nei suoi confronti «Cerchiamo in in giro qualcosa per aprire q-queste» Mira si alzò con cautela in modo da non logorare il polso di nessuno dei due «è tutto molto strano. se fosse stato uno di noi ad ammanettarci avrebbe lasciato le chiavi in giro, visto che non ci ricordiamo un bel niente e non eravamo nel pieno delle nostre facoltà mentali» cercava di ricordare qualcosa ma nella sua mente c’era il buio più totale, la mano libera raggiunse le labbra e i denti iniziarono a torturare le sue povere cuticole «ci hanno rapiti? ma perché proprio noi due?» avrebbe potuto capire Diaz, magari, ma lei non era mai stata una parte così attiva nella resistenza, poi quando l’altro le chiese se quello se lo ricordava finalmente abbassò lo sguardo sul suo avambraccio «no» scosse il capo, poi afferrò l’avambraccio di Hector «e a quanto pare siamo in due» si morse il labbro inferiore mentre acciuffava il biglietto che avevano lasciato ad entrambi, Buon San Valentino un paio di palle, li avevano presi per ucciderli? che cazzo succedeva

    Cosa siamo noi
    Solo diamanti grezzi
    Cadono in mille pezzi
    Di una storia sola
    Dove andremo poi
    Se corriamo a fari spenti
    Non siamo più gli stessi

  14. .
    Grazie a tutt* di nuovo! :cuore:

    CITAZIONE
    ho le mie ship del cuore ma sono di larghe vedute.
    e in che team ricadi - trilogia prequel, originale o sequel? è importante, mica no.

    Le mie OTP sono Anidala, Obianidala, GingerRose, Reylo e RebelCaptain. Che ci posso fare se i villain di SW sono tutti fighi e hanno tutti bisogno di un redemption arc guidato da una delle meravigliose donne di questo franchise? :uhuh:
    Amo tutte le trilogie, ma la mia preferita è la prequel, probabilmente perché è uscita quando ero piccola e quindi è la prima che ho visto! E poi la tripletta Ewan McGregor, Natalie Portman e Hayden Christensen... 💗💜💙
    CITAZIONE
    spero steddie domination

    E qui bisognerà lottare, perché le mie OTP sono HellCheer e Stoncy :jericho: :cuore: Ovviamente scherzo, adoro Steve quindi in realtà mi piace davvero con tutti, è uno di quei personaggu così belli che si può shippare con chiunque e la ship sarà sempre affascinante ed interessante (come Hermione).
  15. .
    jack daniels
    I don't care, I'll let you know when I'm done
    Lick my bones, bleed my brains
    Makes no difference, its always the same
    Citando il saggio computer di Roberta, *********.
    Sono pochi rispetto ai suoi, ma calcolati nel modo corretto: a buon intenditore, poca censura.
    Non era che Hyde, come regola generale della sua vita, ci tenesse particolarmente a sopravvivere. Chi lo conosceva, e si rendeva conto essere un davvero esiguo numero di persone, sapeva che la Morte fosse il suo obiettivo finale, l’amante da cui si lasciasse sedurre ogni giorno. Circuito e compromesso dalla possibilità che tutto quello, qualunque cosa fosse, prima o poi avesse una fine. Il problema era che non potesse morire. Troppe questioni in sospeso, troppe persone che dipendevano dal suo battito cardiaco per aprire gli occhi ad ogni alba e chiuderli ogni tramonto. Quando - e non se - avesse finalmente deciso di staccare la spina, avrebbe perlomeno portato con sé anche Jekyll, così che non dovesse soffrire l’ennesima dipartita di una persona cara; e Chelsey, ma solo perché gli andava, anche se il pensiero che potesse tormentare la vita di qualcun altro lo tentava abbastanza da lasciare la sua questione in sospeso.
    In un momento storico come quello che stavano vivendo, poi, non poteva permetterselo e basta, e non solo perché era il capo del consiglio: di quell’Abbadon lì, Hyde Joyce Crane Winston, non sapeva un cazzo. Lui, che quel periodo l’aveva già vissuto e studiato, del Quinto Fondatore sapeva solo quanto racimolato dalle spie del Ministero – poco, per giunta – e da chi l’aveva tollerato in una dimensione alternativa. Era un incognita in mezzo a quello ch’era già nato come caos. Era imprevedibile, e folle. Lo statuto di segretezza in frantumi? Il Daniels aveva passato pesantemente una mano sulla bocca, cercando – e non trovando – lo sguardo scuro della Oshiro. Una situazione irreale che poteva gestire, certo; dubitava esistesse qualcosa al mondo che non potesse controllare. Ma Cristo Santo, perché farlo? Per principio? Non avevano neanche stabilizzato il potere all’interno del proprio mondo, a quale pro colonizzarne un altro? Domande che Jack Daniels aveva tenuto per sé, appiattendole sul vetro del whisky poggiato sulla scrivania; una parte l’aveva lasciata scivolare nello sguardo scivolato sul Black, lasciando che l’uomo leggesse il suo scetticismo in merito, e lo sciacquasse anche lui nell’ennesimo bicchiere che non bastava mai a cancellare il sapore amaro dell’esistenza. Poteva concedere che la guerra avesse aiutato a demolire parte del loro problema, quanti ribelli c’erano nelle armate di Sartre?, ma considerando quanto il sistema politico si fosse modellato sulla figura di Seth, non poteva contarlo come una vittoria od un miglioramento. Non aveva problemi con gli special, ad Hyde piaceva odiare tutti in egual misura, ma uno scambio di potere così improvviso, repentino ed utopico, non poteva che mandare in subbuglio qualcosa che già era a puttane, causando una marea di emicranie e notti passate a scrivere cazzo di lettere, discorsi, e strategie politiche per le ambasciate estere.
    Una grandissima rottura di coglioni.
    Non aveva migliorato il suo umore aver passato un mese con solo Chelsey. Non c’erano state partite di Quidditch, e non c’era stato un Cavendish da ammorbare in quasi egual misura. Non aveva migliorato il suo umore sapere che Arturo, Run e Jekyll fossero al fronte, perché seppur conscio che avrebbero vinto, ma era impossibile calcolare il prezzo da pagare. I Crane, si sapeva, avevano un certo… istinto per non arrivare mai alla linea di traguardo: si fermavano prima, un piede sulla striscia e le labbra già blu curvate in un sorriso. Il fatto che fossero tornati vivi, avrebbe dovuto farlo sentire meglio; aveva ascoltato Jekyll mormorare di zio Sin posseduto, ed aveva cambiato idea.
    Insomma. Era un periodo (: dalla sua nascita) del cazzo, e gli giravano i coglioni.
    Ci mancavano solo gli stra fottuti lupi mannari.
    Hyde, ma cosa ci facevi in mezzo al nulla di notte…?
    I cazzi suoi, ecco cosa. Gli stra cazzi suoi, ovverosia quel che non gli era permesso di fare né a casa propria, né al Ministero. Quando non andava a sciogliersi con la dubbia clientela del Fiendfyre, andava a perdersi sperando di non ritrovarsi, portando con sé una bottiglia di whisky ed i suoi rimpianti.
    Si chiuse la porta alle spalle, poggiò brevemente la schiena al mogano, chiuse gli occhi un istante, e non si concesse di prendere altro fiato, nello spingere il divano contro l’entrata alla baita. Non gli capitava spesso di correre, e si vedeva: le guance arrossate, i capelli spettinati, il viso graffiato dai rami. Inspirò e pensò (*************) che al Ministero dovessero aggiornare le loro fottute mappe bastarde, perché quella zona – ne era certo – non era indicata come punto morto. Infilò l’inutile bacchetta in tasca, estraendo nel mentre la semi automatica che si portava sempre appresso, togliendo la sicura ed alzando infine gli occhi azzurri sulla stanza.
    Cercava delle armi.
    Trovò qualcuno.
    La canna scura la sollevò in automatico davanti a sé prima ancora di rendersi conto, razionalmente, di chi la persona fosse, perché per quanto potesse (poteva?) rivelarsi utile da viva, da morta lo era altrettanto: se lo sarebbe lasciato alle spalle come regalo per l’amichevole branco che l’aveva seguito fin lì, prendendo tempo.
    Cristo Santo, che cosa… fottutamente Crane, non l’avere mai tempo. Abbastanza da far tremolare un angolo delle labbra verso l’alto, perfino.
    «i mobili contro le finestre»
    Giusto perché mi serviva il parlato.
    gif code
    24 y.o.
    hyde cw
    boss bitch
81 replies since 9/2/2023
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