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.Mort Rainey Official@mortrainey_official@JustStatingFacts quello che è successo al Lotus Mirage Resort è tutto ancora da chiarire, e voglio rassicurare tutti i cittadini che me ne occuperò personalmente con tutti i mezzi a disposizione del nostro Ministero. Invito tutti a evitare speculazioni di alcun tipo sull'accaduto, essendo questo un fatto di estrema importanza e delicatezza, ma mi unisco al coro di coloro che chiedono giustizia e verità #ParlatecidiLotushh.mm - 03/03/2024 - powered by twizard
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stanley luna Life's been eating me up, it's poisoned my cup
And if I leave the house, I'll get hit by a truckJoseph Moonarie non era solo un conoscente, per Stanley Luna. Nella sua, del tutto peculiare, concezione di rapporto umano, erano amici, malgrado non sapesse nulla del ragazzo che era andato a recuperarlo in stazione. Non sapeva quanti anni avesse, cosa facesse per vivere, o se avessi fratelli o sorelle più grandi, ma sapeva quale musica ascoltasse, che gli piacessero i coltelli, che non avesse alcuna conoscenza di cultura popolare, e che avesse un adorabile furetto. Non era una di quelle persone che condividevano dettagli sulla propria vita gratuitamente, ma il serbo l’aveva costruito come un puzzle, prendendo i pezzi lasciati impliciti fra un messaggio e l’altro per creare quello che credeva essere un intero. E se non lo era, non aveva importanza, perché quanto aveva era bastato perché Stan si sentisse abbastanza al sicuro da prendere un borsone, e decidere di trasferirsi in Gran Bretagna.
Wow. Detto così, non aveva molto senso. Qualcosa pungolò la sua coscienza, una fetta affilata a suggerire che avesse fatto una stronzata, che avrebbe dovuto pensarci meglio, che la sua presenza a Londra non fosse gradita, e non avesse le skills per ricominciare in un paese che non conosceva in una realtà appena conosciuta. Il battito cardiaco recuperò quei pensieri prima che potesse farlo il cervello, acquistando velocità in un impeto che quasi bastò a fargli venire le vertigini. Il sapore dei colori a sciogliersi sulla lingua, iniziava a sapere di bile, e consapevolezza che l’unica soluzione a tutti i suoi problemi fosse lasciarsi morire.
Quindi sorrise, perché non poteva dire a Joey che stesse valutando il suicidio assistito come tattica di sopravvivenza a se stesso. Non dal vivo, perlomeno – non ancora. «sembrava quello della pubblicità delle scatolette Cesar» rispose, perché no, non conosceva le razze, a meno che non possedessero caratteristiche univoche e molto particolari. Tutti gli altri, erano semplicemente cagnetti.
«Ho vent'anni» Ricambiò l’occhiata, ma senza vederlo realmente. Nel caotico marasma dei suoi pensieri, Stan pensava ai suoi vent’anni, quand’era ancora ebbro di entusiasmo ed il resto della vita davanti a sé per decidere come spenderla. E a venticinque anni no? Beh, no, e neanche prima che una guerra magica rivoluzionasse il mondo così come lo conosceva: dopo aver trovato lavoro, aveva sacrificato tutte le proprie ambizioni in cambio della comodità di uno stipendio fisso, senza aspettative per il futuro o per migliorare se stesso. Sognava solo la pensione che avrebbe avuto a ottant’anni, se fosse stato fortunato e gli avessero offerto qualche scivolo fiscale. Certo non sarebbe mai stato abbastanza indipendente da vivere da solo, o avere la possibilità di raccattare qualcun altro e trascinarlo sotto il suo stesso tetto.
Era ammirato. Ed un po’ terrorizzato. Sarebbe stato anche umiliato, se non avesse adorato Joey con ogni misera fibra del suo essere: era felice fosse più funzionale rispetto a lui; qualcuno doveva pur esserlo, e non sarebbe stato Stan Luna. Lo seguì senza fare domande, sguardo basso sui propri piedi in silente contemplazione del piano fisico. «A casa ho la moka» Un guizzo delle labbra verso l’alto, ed un’occhiata rapida verso il ragazzo. «stai cercando di sedurmi?» Vorrei dire che poche cose al mondo arrivassero dirette verso il cuore del Luna, ma non sarebbe stato vero. Poteva però dire, con assoluta certezza, che la promessa del caffè – ed un caffè buono, perché non poteva pensare di essere amico di qualcuno che usava la minaccia all’umanità che rappresentava il caffè solubile – fosse uno dei modi più veloci per conquistare la sua fiducia, e la sua venerazione. Sapeva, con l’assoluta certezza possibile solo ai tossico dipendenti, che il caffè avrebbe risolto tutto. L’impaccio del primo incontro, il disordine dei propri pensieri, la presa friabile che aveva sulla realtà. «prima mi inviti a casa tua, poi mi offri il caffè» elencò, spostando la testa ad ogni numero spuntato dalla lista, come se quello non fosse esattamente e precisamente stato il comportamento che qualunque essere umano avrebbe adottato con un barbone raccattato per strada. «hai una cotta per me o qualcosa» sorrideva leggero, perché quel particolare senso dell’umorismo era uno dei suoi tanti copy mechanism al complicato processo che era vivere, e perché con Joey si sentiva abbastanza a suo agio da poterlo fare. In compenso, non appena qualcuno ci provava davvero, o non se ne rendeva conto, o disingaggiava come un pro - non che fosse mai capitato davvero, ma gli bastava un complimento per decidere che le dita a pistola fossero una risposta adatta.
«Ti porto io il borsone, se vuoi» Strinse il suddetto borsone protettivo al petto, drizzando la schiena per dimostrare di essere un UOMO INDIPENDENTE, e di non essere affatto provato da quel peso che sembrava attirarlo verso il cuore stesso della Terra. Sarebbe morto prima di lasciare che qualcuno si facesse carico dei propri fardelli, fisici o emotivi che fossero. «nah, grazie, non mi da fastidio» gli dava molto fastidio, invece, ma persistette a sorridere come se ancora avesse una percezione del proprio braccio, e la gravità non lo stesse lentamente uccidendo. Lo seguì con la cieca fiducia di un cane con il proprio padrone, lasciando che facesse strada in un silenzio che, bisognava dirlo, era molto meno imbarazzante di quanto si sarebbe aspettato. Fremeva comunque come uno studente prima dell’interrogazione, Stan, attendendo il social cue adatto per iniziare una conversazione.
Una qualsiasi.
«vivi lontano da qui?» domandò, guardando l’orologio. «tra quanto passa il pullman? Possiamo andare subito, se preferisci» Una pausa, sguardo al cielo. Ma passavano i pullman? Non ricordava di aver visto tratte urbane, nel suo pellegrinaggio verso Londra. Dopotutto, i maghi non ne avevano bisogno. «o mi... Boh. Swippi via??» Come funzionava la vita. Corrugò le sopracciglia, fermandosi di fronte al bar scelto dal Moonarie. «tu prendi qualcosa?» Un’altra pausa. Frugò nelle proprie tasche cercando il portafoglio, che tenne fra le mani soppesandolo.
«ma che. Soldi vogliono» non aveva pensato di cambiarli. «dici che accettano i dinari» ma che valuta avevano inSerbiaquel posto. Strinse le labbra fra loro, infilando nuovamente il portafoglio in tasca. «in effetti. Possiamo prima andare a casa» poteva rimandare il caffè se significava non farsi troppe domande sulle cose badger da fare.gif code 1998's muggle serbian -
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Ciao le presentazioni non fanno per me 😅😂
Ma ci proviamo! Mi chiamo Giorgia è sono dell'Emilia Romagna, ho 33 anni ahimè.. mi piace leggere romanzi. Tutte le serie tv sul fantasy e ovviamente tutta la saga di hp. Il mio passatempo preferito sono i videogiochi. Spero che sia abbastanza info su di me! -
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Grazie per il benvenuto
Anche per me Anakin/Darth Vader è il personaggio preferito di SW, ma siccome sono una tenerona, mi piace l'idea di un redemption arc xD
Non per niente quella che è probabilmente la mia fanfic preferita di SW è Sigh No More : una Obianidala fix-it in cui gli Obidala riescono ad impedire ad Anakin di Cadere su Mustafar e poi tutti e tre si rifugiano su Tatooine e praticamente tutta la fanfic è concentrata sul loro riprendersi mentalmente e rimettere in sesto le loro relazioni (e poi si crea una dinamica di found family con i gemelli, i cloni e Ashoka che è un vero balsamo per l'anima *.*).
Comunque devo essere onesta e dire che sono soddisfatta da come viene gestita la questione proprio nel canon: non un vero e proprip redemption arc, ma una scelta finale in punto di morte che, combinata al perdono del figlio, riporta Anakin nel Lato Chiaro.
Ma basta parlare di SW, sennò davvero anche io parto e non mi fermo più ahahahaha
Per quanto riguarda Stranger Things, non credo che vedremo grandi cose a livello di ship, sono sicura che le coppie che diventeranno endgame sono quelle che abbiamo visto finora. L'unico dubbio riguarda la risoluzione del triangolo Stoncy, onestamente una delle cose più fastidiose ed inutili della serie a mio parere, ma non saprei proprio chi "vincerà" tra Jonathan e Steve. La mia soluzione sarebbe il poly, ma non credo proprio che i Duffer oseranno tanto 🤷♀️SPOILER (clicca per visualizzare)Se davvero però la quinta stagione riguarderà i viaggi nel tempo come molti fan sostengono, allora le cose si farebbero più interessanti anche a livello di ship. Ovviamente io lo spero per veder tornare in vita i miei poveri Chrissy ed Eddie! -
.CITAZIONE_CITAZIONE_CITAZIONE
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CITAZIONE_CITAZIONE_CITAZIONESPOILER (clicca per visualizzare)HTML<b>(12) DIFESA WREN (wren + vinc):</b>
<b>ATTACCO GHALI (vinc):</b>
<b>(6) DIFESA VINC (vinc + yejun):</b>
<b>ATTACCO CYLENO (yejun):</b>
<b>(10) DIFESA ETHAN (grey + ethan):</b>
<b>ATTACCO SHARPY (grey):</b>
(6) DIFESA VINC (vinc + yejun): lo prende per il colletto e lo sposta verso di sé
ATTACCO CYLENO (yejun): gli spara allo stomack
(10) DIFESA ETHAN (grey + ethan): schiva -
.sawyer river meddows / swordL’aveva guardata, Sawyer. Un cocktail complicato di curiosità e diffidenza a scurirgli gli occhi mentre posava il palmo contro il suo polso, stavolta con tutta l’intenzione d’interrompere quel contatto. Non perché non fosse gradito; l’aveva baciata per primo, e poteva apprezzare una distrazione quando glie ne veniva così gentilmente offerta una. Il gioco, semplicemente, era divertente fino a un certo punto. Erano ancora nella stanza di un hotel che non aveva mai visto prima, legati da manette che non aveva indossato di sua spontanea volontà, drogati e spogliati dei loro averi. E lui possedeva ancora la stessa mente fredda che non gli aveva mai concesso di approfondire un rapporto oltre il suo limito prestabilito – quello che s’imponeva lui, quando ne aveva la lucidità necessaria per farlo.
Non le disse che non era quello il momento perché avrebbe aperto la conversazione a promesse vuote. Era certo, in ogni caso, che Adaline non ne avesse il bisogno.
Piuttosto lasciò la presa, ristabilendo la distanza necessaria per permettere al suo cervello di elaborare l’area circostante senza l’intrusione del suo profumo; era bella, certo, ma era attratto ancor di più dal desiderio di uscire di lì. Per ripicca, se non altro. La sopravvivenza era un valore aggiunto.
«niente da fare, immagino.» eh, beh. C’era ben poco da ricordare. Poteva quantomeno dire che il tentativo fosse stato apprezzato da entrambi i lati, se le mani che gli avevano sfiorato le ciocche erano un giusto indizio.
E qualunque cosa avrebbe voluto fare a quel punto, d’improvviso, morì sul nascere. Non ebbe il tempo di passare il volto sotto il getto d’acqua fredda, o di aprire gli sportelli in cerca di qualcosa che gli permettesse di formalizzare la sua teoria in qualcosa di meno, cit, filosofico.
Sentì lo scatto. Per niente gentile nello strattonare Adaline contro di sé e trascinare entrambi contro la parete; poteva pensare alle buone maniere in un momento in cui ogni suo nervo non era teso come le corde di un violino. E quando finalmente il suo sguardo trovò la fonte di quel rumore strinse il guanto contro le vie respiratorie, battendo furiosamente le palpebre per spingere via l’appannamento.
Troppo tardi.
E troppo debole, Sawyer, per fare qualcosa che non fosse spingere lo stivale contro quella che forse era una delle figure sfocate; o che forse era solo aria, i sensi troppo annebbiati per reagire con la giusta rapidità.
Uno sguardo alla sua compagna di sventura, però, lo riservò. Difficile capire se la stesse accusando di qualcosa, o se stesse cercando risposte nel suo, di linguaggio del corpo. Pensieri che potevano attendere, perché porca, virgola, lo stavano trascinando via.
E forse «ma che cazzo» avrebbe preferito rimanere nella sua stanza d’albergo, tutto sommato. «ma che cazzo.»
Non si domandò cosa ci facesse lì Hamish. Come lui fosse finito nei suoi casini – perché giunti a quel punto non c’era ombra di dubbio che si trattassero di casini di Hamish, nella quale Sawyer era scivolato di faccia in qualità di complice accidentale –, invece, se lo chiese eccome.
Stavolta il suo stivale la colpì davvero, una caviglia. Una a caso. Abbastanza forte da far male, si spera. «ti faccio pagare netflix per i prossimi ventiquattro mesi.»
Testa di minchia.E prendo a pugni lo specchio, io non ci riesco a cambiare chi vedo riflesso
Il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo
E sono solo uno dei tanti
Col sorriso triste e con gli occhi stanchi
Che non riesce più a fidarsi degli altriSPOILER (clicca per visualizzare)bullizza hamish e basta
info utile: se qualcuno vuole parlargli a caso saw lavora al ministero, ed era arruolato dal lato di abby durante la scorsa guerra. chi lo conosce, lo conosce probabilmente per quello. do what you want with that information etc etc -
.breccán mccarthy | fun(3r4l)
«non mi è mai successo ma suppongo che se mai mi piacesse qualcuno non esiterei a dirglielo» per qualche motivo breccán quella risposta se l'era aspettata.
come ogni adolescente che si rispetti, nemmeno la sedicenne era del tutto immune al vizio di giudicare le persone dalla loro copertina. e Iris aveva quell'aspetto lì: senza peli sulla lingua, un po persa nel suo mondo, poco incline a farsi influenzare dal giudizio altrui. ma poteva benissimo sbagliarsi — l'essere umano tendeva a costruirsi facciate dietro le quali ripararsi e mantenere se stessi al sicuro. era un meccanismo di sopravvivenza come un altro, e la mccarthy non giudicava.
«siamo.. siamo amiche» con la mano ancora appoggiata alla parete, break sollevò lo sguardo per incontrare quello della Grifondoro, osservarla da sotto le ciglia. non aveva mai fatto mistero a piacerle fossero le ragazze, ma non era comunque un'informazione che sbandierava in giro per fare conversazione. per quanto l'opinione altrui in merito fosse sempre stata volutamente ignorata, non significava che i giudizi di alcune persone in merito alla faccenda avessero mancato di toccarla un po troppo nel profondo. batté comunque le palpebre, affrettandosi a proseguire, sobbalzando quando Iris parve leggerle nella mente «cosa ti spaventa?» eh. EH.
si strinse nelle spalle, battendo un altro colpo sul muro «ho paura che non mi veda più come adesso. non voglio le cose siano strane, tra noi» perché sapeva che potevano diventarlo, e parecchio «e devo concentrarmi sullo studio, sai.. il quidditch. »
questa volta nel ruotare il capo in direzione di Iris le regalò un sorrisetto divertito: argomento interessante, quello. se si fosse ritrovata in camera con Theo Kaine probabilmente la conversazione sarebbe finita in modo diverso, e la testata se la sarebbe presa lui per primo. si fece da parte, così da permettere alla Grifondoro di urlare il suo messaggio di amore al mondo (e sfondarle i timpani, cosa alla quale breccán si era già rapidamente abituata), rimanendo in attesa di una risposta. forse qualcuno le aveva sentite (ciao Hans ciao Avery!!), ma la pazienza non era proprio il punto forte dell'irlandese: scalpitando, con un ultimo pugno tirato alla parete, girò su se stessa trascinandosi dietro anche Iris, il rimbombo degli stivali sul parquet come la cavalcata delle Valchirie «ma possibile signore santo che ci siamo solo noi qui dentro?» e nel giungere di fronte alla finestra ancora chiusa break registrò due cose.
qualcuno aveva scritto (al contrario, canon) una frase sul vetro, spezzata in tre righe, qualche stanza oltre la loro — con il palazzo che curvava leggermente nella sua forma a semicerchio, la Serpeverde riuscì a leggere solo poche parole, affacciandosi alla propria «emoc.. omaicsu??? ma che vuol dire» lanciò a Iris un'occhiata perplessa, ritirando dentro la testa «dici che è latino?»
nessuno:
proprio nessuno:
tiktok:
parlo latino e dico sic cum cum cum
l'accusativo fa così -um -um -um
audio audis audivi audi- tum tum tum
tu quoque brute fili mi tu tu tu.
il secondo dettaglio, non del tutto trascurabile, fu il foglio piegato in quattro che attirò l'attenzione della McCarthy quando fece posto ad Iris per guardare fuori dalla finestra, incastrato nel telaio della stessa. lo prese e lo dispiegò, osservando il volto della sconosciuta con la testa piegata verso la spalla «e adesso questa chi è?» bella donna eh, senza dubbio, ma era certa di non averla mai vista «scomparsa il giorno quattordici—» e li si interruppe, confusa. scomparsa il quattordici febbraio 2024? si, e suo nonno era un carretto.con te però c’è un non so che di magico
C’è un non so che, c’è un non so che bellissimo
Dimmi quando arrivi così ti tengo il posto
Prendo già da bere, i tuoi gusti li conoscoSPOILER (clicca per visualizzare)vede parte della scritta sulla finestra di mira e Diaz, ma non riesce a leggerla 🙏 trova il volantino e rimane confusa dalla vita -
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Avviso:
Niente raghi, purtroppo passerò più tempo in università ed in treno che a casa. Avendo solo due giorni """liberi""", sabato e domenica, le mie risposte potrebbero farsi moltooooo più lente baci -
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#017 (saw, ada)
hi barbie!!!!%%%%SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEPremette un indice contro le labbra, e si concentrò sul tonfo preciso. Il quantitativo spropositato, di tonfi precisi. Ma cristo iddio.
Nessuno:
Proprio nessuno:
Barbie: S-T-A-I—S-C-O-P-A-N-D-O
Ok.
«…no.» anche abbastanza letteralmente.
Poggiò il pugno contro la parete, momentaneamente privato della sacrosanta facoltà di agire. Ma dov’era finito.
Barbie: PUNTO-DI-DOMANDA
Sospirò, e stese i polpastrelli contro le sopracciglia. Poi picchiettò nuovamente con le nocche sulle mattonelle, stavolta con un messaggio chiaro da spedire al destinatario:
P-E-R-C-H-É
«ma possiamo fare una prova.» schioccò la lingua contro il palato, gli occhi ancora fissi sulla sua stessa mano.
T-I—V-U-O-I—U-N-I-R-E
P-U-N-T-O—D-I—D-O-M-A-N-D-A -
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#001 Cybil, az
#002 kaz, theo
#004 Finn, liam
#006 Roxie, milo
#007 corvina, kai
#008 remi, nahla
#010 kyle, dani
#012 marcus, sin
#014 hold, reggie
#017 ada, saw
#018 barbie, styx
#019 Cory, ciruzzo
#020 Hans, avery
#021 breccan, iris
#022 Alice, Shiloh
#023 Hamish, moka
#027 Diaz, mira
#029 vin
#030 lapo, chelsey
in chat che perdiamo, what if scrivessimo qua quando facciamo.... cose che potrebbero vedere/sentire altri? tipo kaz urlante, hamish che prende dentro i mobili come una sara qualsiasi, mira e Diaz che si sbracciano dalla finestra, insomma avete capito (no)
se mi sono persa qualche stanza o ho fallito correggiamo insieme, mi sono appena svegliata e non so leggere -
.Koreain Hunt | FlyingclownSan Valentino non si passa mai da soli. In un modo o nell'altro avrebbero trovato qualcuno!!
Perché ammettiamolo: chi potrebbe non resistergli?
Forse qualcuno sano di mente o che lo conosce.
Quella sera ha bevuto, forse troppo. Forse per nulla.
Perché ricorda benissimo quella sveltina nel bagno.
Sicuramente non si è mai programmato di essere aggredito come risveglio.
Ma mai.
Ammanettato si. Cioè i giochini aggiungono e Rain a qualcuno di sexy non sa dire di proprio di no.
Ma sei pazza! ah no perché se qualcuno si chiede quanto political corect sia.. beh la risposta non sembra sorprendere da come non esita a cercare di darle una capata in bocca. Così si sta zitta e smette di sparare stronzate se dovessi rapire qualcuno non sarebbe di certo una patata ambulante!!! per mettere i punti sulle i con tanto di classe ed eleganza.
Lei sarebbe la classica rappresentazione della c.d: figa con i denti.
Poi quelle manette le condividono. Quindi è doppiamente stupida. Se dovesse rapire qualcuno mica fa in modo di portarselo dietro. Lo incantena da qualche parte come un seminterrato. È sul manuale per stupidi rapitori.
Vogliamo mettere anche lo stomaco che gli inizia a brontolare perché ha fame. Tanta. Il che lo rende ulteriormente di pessimo umore.
Già non sa dove si trova, come ci è arrivato e sia finito in quella assurda situazione. Non ha nemmeno realizzato la situazione che si è trovato a fronte di una minaccia, per nulla sensuale o virile.
Se al posto di quella pazza ci fosse stato un ragazzo, probabilmente più che arrabbiato, sarebbe stato oltremondo eccitato.
togliti di dosso esaurita buongiorno anche a lei principessa. Prego godetevi il magnifico soggiorno.
Soprattutto: qualcuno controlli il topper!!!
Poi perché quella sia vestita da pirata non lo sa. O meglio, forse, forseeeee. Ma proprio forse è pazza. È lei che lo ha rapito e ora cerca di dare la colpa a lui per confoderlo.
Il che spiegherebbe anche quel crop top che gli va stretto e quei leggings arcobaleno. È più che sicuro di aver indossato altro la sera prima. Quando mai lui mette qualcosa di colorato?!?!
È tutto così surreale.I'm sorry 'cause I can't be enough to make your dreams come true
I'm sorry for the things i've said to you..I can't save us
Ooh Noo, I can't save usSPOILER (clicca per visualizzare)Eccoci qui, io mi dissocio da lui e mi dispiace per la bruttezza di questo post
Penso di aver sballato il codice.. aiut..
Edit con vestiti.
Edited by Cassianyx - 16/2/2024, 15:45 -
.Mireia Iglesias-Mendoza | waterdrop
«È san san valentino?» Mira alzò le spalle, si lo era, aveva confezionato set di cioccolatini e profumi fino alla sera precedente, e inoltre si aspettava che suo fratello come ogni anno le portasse uno dei suoi super regali, era pur sempre la sua sorellina
«a quanto pare» arricciò le labbra «oh. Auguri?» a quel punto ridacchiò leggermente, lo trovava tenero anche se palesemente si sentiva a disagio con lei «anche a te» «Fo forse è uno scherzo, allora. Hai hai amici che farebbero c-cose simili? Julie?» scosse il capo passando il peso da una gamba all’altra, Julie? quella che non vedeva da due mesi? «mia sorella non torna a casa da un bel po’, dubito si sia presa la briga di farmi uno scherzo» e se il suo volto si era rabbuiato cercò di non farlo notare all’altro, visto che li conosceva «non è un po’ troppo per uno scherzo, comunque?» doveva fare qualcosa, avrebbe cominciato col guardare in giro, magari avrebbe trovato le chiavi «scusa devo abbassarmi» frasi che puoi dire in questa situazione e anche a letto kinda of «e scusa se sei rinchiuso qui con me il giorno di san valentino» magari aveva programmi, e si ritrovava in quella situazione sgradevole con lei.Cosa siamo noi
Solo diamanti grezzi
Cadono in mille pezzi
Di una storia sola
Dove andremo poi
Se corriamo a fari spenti
Non siamo più gli stessi
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.Mireia Iglesias-Mendoza | waterdrop
«mi mi dispiace-» Mira si guardò intorno cercando di sbirciare, per quanto possibile, dalle finestre e capire almeno un minimo dove si trovassero, lei e l’amico di suo fratello
«non devi scusarti, qualsiasi cosa sia successa eravamo in due» anche se dubitava che diaz, timido e mansueto com’era, avesse accettato di una simile notte di passione con lei, la sorellina di Javi, e che si fossero talmente… sbronzati da non ricordare nulla «sei stato comunque molto più delicato nel svegliarmi di quella bestiaccia a quattro zampe che mi ritrovo a casa» l’amorevole cagnolino quasi più alto di lei che suo fratello le aveva affibbiato e che era come un bambino dispettoso nei suoi confronti «Cerchiamo in in giro qualcosa per aprire q-queste» Mira si alzò con cautela in modo da non logorare il polso di nessuno dei due «è tutto molto strano. se fosse stato uno di noi ad ammanettarci avrebbe lasciato le chiavi in giro, visto che non ci ricordiamo un bel niente e non eravamo nel pieno delle nostre facoltà mentali» cercava di ricordare qualcosa ma nella sua mente c’era il buio più totale, la mano libera raggiunse le labbra e i denti iniziarono a torturare le sue povere cuticole «ci hanno rapiti? ma perché proprio noi due?» avrebbe potuto capire Diaz, magari, ma lei non era mai stata una parte così attiva nella resistenza, poi quando l’altro le chiese se quello se lo ricordava finalmente abbassò lo sguardo sul suo avambraccio «no» scosse il capo, poi afferrò l’avambraccio di Hector «e a quanto pare siamo in due» si morse il labbro inferiore mentre acciuffava il biglietto che avevano lasciato ad entrambi, Buon San Valentino un paio di palle, li avevano presi per ucciderli? che cazzo succedevaCosa siamo noi
Solo diamanti grezzi
Cadono in mille pezzi
Di una storia sola
Dove andremo poi
Se corriamo a fari spenti
Non siamo più gli stessi
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Grazie a tutt* di nuovo! CITAZIONEho le mie ship del cuore ma sono di larghe vedute.
e in che team ricadi - trilogia prequel, originale o sequel? è importante, mica no.
Le mie OTP sono Anidala, Obianidala, GingerRose, Reylo e RebelCaptain. Che ci posso fare se i villain di SW sono tutti fighi e hanno tutti bisogno di un redemption arc guidato da una delle meravigliose donne di questo franchise?
Amo tutte le trilogie, ma la mia preferita è la prequel, probabilmente perché è uscita quando ero piccola e quindi è la prima che ho visto! E poi la tripletta Ewan McGregor, Natalie Portman e Hayden Christensen... 💗💜💙CITAZIONEspero steddie domination
E qui bisognerà lottare, perché le mie OTP sono HellCheer e Stoncy Ovviamente scherzo, adoro Steve quindi in realtà mi piace davvero con tutti, è uno di quei personaggu così belli che si può shippare con chiunque e la ship sarà sempre affascinante ed interessante (come Hermione). -
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jack daniels I don't care, I'll let you know when I'm done
Lick my bones, bleed my brains
Makes no difference, its always the sameCitando il saggio computer di Roberta, *********.
Sono pochi rispetto ai suoi, ma calcolati nel modo corretto: a buon intenditore, poca censura.
Non era che Hyde, come regola generale della sua vita, ci tenesse particolarmente a sopravvivere. Chi lo conosceva, e si rendeva conto essere un davvero esiguo numero di persone, sapeva che la Morte fosse il suo obiettivo finale, l’amante da cui si lasciasse sedurre ogni giorno. Circuito e compromesso dalla possibilità che tutto quello, qualunque cosa fosse, prima o poi avesse una fine. Il problema era che non potesse morire. Troppe questioni in sospeso, troppe persone che dipendevano dal suo battito cardiaco per aprire gli occhi ad ogni alba e chiuderli ogni tramonto. Quando - e non se - avesse finalmente deciso di staccare la spina, avrebbe perlomeno portato con sé anche Jekyll, così che non dovesse soffrire l’ennesima dipartita di una persona cara; e Chelsey, ma solo perché gli andava, anche se il pensiero che potesse tormentare la vita di qualcun altro lo tentava abbastanza da lasciare la sua questione in sospeso.
In un momento storico come quello che stavano vivendo, poi, non poteva permetterselo e basta, e non solo perché era il capo del consiglio: di quell’Abbadon lì, Hyde Joyce Crane Winston, non sapeva un cazzo. Lui, che quel periodo l’aveva già vissuto e studiato, del Quinto Fondatore sapeva solo quanto racimolato dalle spie del Ministero – poco, per giunta – e da chi l’aveva tollerato in una dimensione alternativa. Era un incognita in mezzo a quello ch’era già nato come caos. Era imprevedibile, e folle. Lo statuto di segretezza in frantumi? Il Daniels aveva passato pesantemente una mano sulla bocca, cercando – e non trovando – lo sguardo scuro della Oshiro. Una situazione irreale che poteva gestire, certo; dubitava esistesse qualcosa al mondo che non potesse controllare. Ma Cristo Santo, perché farlo? Per principio? Non avevano neanche stabilizzato il potere all’interno del proprio mondo, a quale pro colonizzarne un altro? Domande che Jack Daniels aveva tenuto per sé, appiattendole sul vetro del whisky poggiato sulla scrivania; una parte l’aveva lasciata scivolare nello sguardo scivolato sul Black, lasciando che l’uomo leggesse il suo scetticismo in merito, e lo sciacquasse anche lui nell’ennesimo bicchiere che non bastava mai a cancellare il sapore amaro dell’esistenza. Poteva concedere che la guerra avesse aiutato a demolire parte del loro problema, quanti ribelli c’erano nelle armate di Sartre?, ma considerando quanto il sistema politico si fosse modellato sulla figura di Seth, non poteva contarlo come una vittoria od un miglioramento. Non aveva problemi con gli special, ad Hyde piaceva odiare tutti in egual misura, ma uno scambio di potere così improvviso, repentino ed utopico, non poteva che mandare in subbuglio qualcosa che già era a puttane, causando una marea di emicranie e notti passate a scrivere cazzo di lettere, discorsi, e strategie politiche per le ambasciate estere.
Una grandissima rottura di coglioni.
Non aveva migliorato il suo umore aver passato un mese con solo Chelsey. Non c’erano state partite di Quidditch, e non c’era stato un Cavendish da ammorbare in quasi egual misura. Non aveva migliorato il suo umore sapere che Arturo, Run e Jekyll fossero al fronte, perché seppur conscio che avrebbero vinto, ma era impossibile calcolare il prezzo da pagare. I Crane, si sapeva, avevano un certo… istinto per non arrivare mai alla linea di traguardo: si fermavano prima, un piede sulla striscia e le labbra già blu curvate in un sorriso. Il fatto che fossero tornati vivi, avrebbe dovuto farlo sentire meglio; aveva ascoltato Jekyll mormorare di zio Sin posseduto, ed aveva cambiato idea.
Insomma. Era un periodo dalla sua nascita) del cazzo, e gli giravano i coglioni.
Ci mancavano solo gli stra fottuti lupi mannari.
Hyde, ma cosa ci facevi in mezzo al nulla di notte…?
I cazzi suoi, ecco cosa. Gli stra cazzi suoi, ovverosia quel che non gli era permesso di fare né a casa propria, né al Ministero. Quando non andava a sciogliersi con la dubbia clientela del Fiendfyre, andava a perdersi sperando di non ritrovarsi, portando con sé una bottiglia di whisky ed i suoi rimpianti.
Si chiuse la porta alle spalle, poggiò brevemente la schiena al mogano, chiuse gli occhi un istante, e non si concesse di prendere altro fiato, nello spingere il divano contro l’entrata alla baita. Non gli capitava spesso di correre, e si vedeva: le guance arrossate, i capelli spettinati, il viso graffiato dai rami. Inspirò e pensò (*************) che al Ministero dovessero aggiornare le loro fottute mappe bastarde, perché quella zona – ne era certo – non era indicata come punto morto. Infilò l’inutile bacchetta in tasca, estraendo nel mentre la semi automatica che si portava sempre appresso, togliendo la sicura ed alzando infine gli occhi azzurri sulla stanza.
Cercava delle armi.
Trovò qualcuno.
La canna scura la sollevò in automatico davanti a sé prima ancora di rendersi conto, razionalmente, di chi la persona fosse, perché per quanto potesse (poteva?) rivelarsi utile da viva, da morta lo era altrettanto: se lo sarebbe lasciato alle spalle come regalo per l’amichevole branco che l’aveva seguito fin lì, prendendo tempo.
Cristo Santo, che cosa… fottutamente Crane, non l’avere mai tempo. Abbastanza da far tremolare un angolo delle labbra verso l’alto, perfino.
«i mobili contro le finestre»
Giusto perché mi serviva il parlato.gif code 24 y.o. hyde cw boss bitch