Votes given by tidal wave

  1. .
    chissà se mi sono persa altre role .
    (non so se ali l'avevo già chiesto ma non aggiornato l'album...? vabbè io chiedo)


    OMG! Ho trovato la figurina di ritter scully (ken)!
    link role: without you i am surely the last of our kind


    OMG! Ho trovato la figurina di WREN T. HASTINGS!
    link role: everything is burning and i love it


    OMG! Ho trovato la figurina di MOOD BIGH!
    link role: i might have accidentally let the darkness eat the light


    OMG! Ho trovato la figurina di RICHARD ANTHONY QUINN!
    link role: i'll come back to hunt you, memories will taunt you


    OMG! Ho trovato la figurina di alister black!
    link role: love to hate me


    non me le posso inviare subito ma in caso lo farò no prob!!
  2. .

    every where is some where
    high enough
    k. flay
    code by eliandi
    ben meisner & mac hale
    15 - 19
    ravenclaw
    high af
    Rimase a guardare i cancelli anche quando le prime persone iniziarono ad entrare.
    Puoi ancora andartene, Mac.
    Poteva, e sarebbe stato semplice, ma fra le cose che non aveva voglia di fare, c’era rispondere agli interrogativi del giorno dopo: perchè non sei venuto? sembrava più impegnativo di presentarsi e basta, nell’ottica dell’Hale. Quanto poteva andare male? Era una festa organizzata dai freaks, e ci sarebbero stati abbastanza droga ed alcool da permettergli di fingere di non esistere per almeno una notte. Non sembrava così male, sulla carta. Ricordava quella villa. Ricordava che due anni prima, quando era sceso – stremato – dal pullmino insieme a Gideon, si era sentito a disagio ed imbarazzato, come qualunque adolescente normale che non avesse mai partecipato ad una festa in grande stile con tanti suoi coetanei. A diciannove anni, l’idea di affrontare una serata in compagnia lo rendeva stanco e basta, svuotato e piatto – ma comunque una prospettiva migliore rispetto a tornare all’appartamento che condivideva con sua sorella ed entrambi i Beckham, o sgattaiolare nella casa vuota di Gemes e Run (mentre Gemes cercava Jeremy, Run si era trasferita di nuovo con Todd; non poteva biasimarla) a fissare il vuoto fino a sentirsi pieno di nuovo.
    Aveva svolto i suoi mago.
    (Aveva condannato un uomo innocente e lasciato in libertà un bambino che potenzialmente aveva già commesso un crimine ed avrebbe potuto fare male a qualcun altro.)
    Aveva fissato il colloquio con lo psicomago per diventare Legionario a tutti gli effetti.
    (Non si era presentato; era rimasto seduto a dondolare la gamba nervosamente, immobile alla chiamata del suo nome, per tutta la durata dell’orario di lavoro del signor Greene, e se n’era andato appiattendosi sulla parete alla ricerca di ossigeno che non arrivava.)
    Aveva appreso della sparizione di Jeremy.
    (E non aveva fatto niente, anche se era stato parte della sua famiglia prima di sapere quanto lo fosse stato in un’altra vita. Non aveva bussato un’altra volta alla porta di Barbie. Non si era offerto per aiutare. Non aveva chiesto a Run come stesse, la rabbia del suo sguardo a paralizzarlo sul posto.)
    Aveva saputo fosse tornata Darden.
    (Non era andato a trovarla. Non l’aveva cercata, perché non sapeva che posto avesse ancora nella sua vita – se ce ne fosse ancora uno. Perchè Mac non era il genere di persona di cui aveva bisogno in quel momento, e lo sapeva.)
    Era andato a vivere con Willow, Gaylord ed Harper.
    (Ed avrebbe voluto fosse facile, perché erano Willow e Gaylord e Harper, e invece non lo era per niente, perché non c’era posto al mondo in cui potesse nascondersi ed essere miserabile, se non voleva che sapessero quanto a fondo fosse – e non voleva, perché era stupido ed insensato e l’avrebbe superato.)
    Aveva -

    «ti levi» (ciao tiny ♥) «o entri.» Ben chiuse i pugni sui fianchi, lanciando un’occhiata di sottecchi all’Hale. Era da un po’ che lo osservava, un dito portato alle labbra per intimare agli altri ben di tacere in attesa di capire quando si sarebbe reso conto della loro presenza.
    Mai, a quanto pareva. E dire che fossero in nove. La guardò battendo lentamente le palpebre, uno sguardo confuso e distratto a posarsi prima su di lei, e poi sui suoi amici. Si irrigidì, offrendole un mezzo sorriso piatto che non raggiunse gli occhi grigi, indicando con un ampio gesto l’entrata alla villa. «dopo di voi» In una scala di figaggine e meritevoli d’esistenza? Duh, certo. Bennett roteò gli occhi al cielo, schioccando la lingua sul palato, spingendolo per farsi strada verso la festa.
    La festa dei diplomandi. Dei FREAKS. Ancora non ci poteva credere che qualcuno dei suoi amici aveva osato domandarle se sarebbero andati. Se? Se? Certo che l’avrebbero fatto. Si parlava di figure leggendarie ed iconiche, lì. Pezzi di storia in carne ed ossa. La fine di un’era. A Bennett, i Freaks erano sempre piaciuti un po’ tutti, con quei lividi a fior di pelle ed il sangue ed imbrattare le nocche, ma soprattutto le era piaciuto (no, non Sersha: sono sconvolta anche io) CJ Knowles, la palla luminosa di Hogwarts. Brillava sempre di luce propria, il Tassorosso. La Corvonero odiava tutti gli uomini bianchi etero e bi (e pan. E demi. Basta lasciatemi le donne, tanto voi non le meritate.) ma il Knowles era la sua eccezione.
    I coltellini luccicanti. La motosega. I tagli sempre freschi. Un idolo ed eroe secondo solo a Willow Beckham, perché nessuno al mondo era Willow Beckham. Primo posto assicurato vita natural durante e quella dopo.
    Non solo erano andati, ma erano stati obbligati ad andare.
    Bennett era: felice. Non sembrava, dato il sorriso derisorio sulle labbra e lo sguardo serio posato sulla villa in lontananza, ma lo era davvero. Aveva anche condiviso lo spray glitter – il suo must. Ne spruzzava sempre un po’ sulla chioma corvina – con il goblin, oltre che con gli altri ben. Il goblin, capito? Era una questione serissima.
    Musica molto alta.
    I freaks che giocavano alla playstation (una caduta di stile, doveva ammetterlo).
    Il discorso di un Barrow provato.
    Ben, che aveva monopolizzato Mona e Paris – uno per braccio – sorrise, reclinando il capo all’indietro per offrire quello stesso ghigno agli altri ben. «due anni fa hanno fatto il gioco della bottiglia e c’è stato un sacco di drama. Poi hanno distrutto tutto» inarcò le sopracciglia, gli occhi a brillare. Erano stati troppo piccoli per partecipare, ma NON PIU. Ben amava (stabbing!) le feste tamarre da licei americani. Cosa sperava per quella festa? «voglio avere qualcosa da raccontare ai posteri.» il che implicava che dovessero iniziare a cercare l’alcool.

    Alla fine era entrato.
    Davvero. E, passando come sempre inosservato, era sgusciato nell’angolo più lontano da tutti, già scivolato a terra e con un ginocchio stretto al petto. In un mondo ideale, alcool e droga non avrebbero dovuto essere la soluzione a sentirsi vagamente normale, ma quello non era un mondo normale, ed all’annuncio dello Skylinski, Mckenzie si stava già rollando una canna.
    Alzò gli occhi sul biondo.
    Uh?
    «quindi, se volete venire qui, ho una cosa per voi»
    Non voleva.
    Corrugò le sopracciglia, rimanendo fermo una manciata di secondi – quanto bastò a Barry per trovarlo nella folla, un’occhiata piatta che diceva tutto e niente – quindi, umettando le labbra, si alzò. Vorrei dire che solo Dio sapesse quanto poco amasse attirare l’attenzione, ma secondo me ormai lo sapete tutti, forse perfino meglio di lui.
    Si avvicinò timoroso a Barry, e chiuse gli occhi quando gli mise una corona in testa.
    Una corona.
    Un fantastico modo per passare inosservato. L’abbozzo di una risata gli grattò la gola, risolvendosi in un sorriso incredulo e arrendevole.
    «chi porta la corona potrà decidere di far fare agli altri quello che vuole.»
    Beh. Per una volta nella sua vita, Mckenzie sapeva già come l’avrebbe usato. Sperava solo che una volta, quella concessa dai poteri conferiti dalla corona, bastasse, ma insomma, pur avendo frequentato tre anni ad Hogwarts ed essere stato nella squadra Corvonero, non era così popolare. Metà dei presenti probabilmente non sapeva neanche chi lui fosse. «ok»
    Quando mai era ok.
    The world is a curse, it'll kill if you let it
    I know they got pills
    that can help you forget it


    VA BENE APRIAMO LE DANZE!
    Ben arriva con i suoi amichetti, parla solo con loro (ki siete)
    Mac arriva da solo e con un mental breakdown contenuto. A malapena parla. Insomma, nulla di nuovo sul fronte occidentale.
  3. .

    ALBUM
    TITOLO
    ARTISTA
    code by eliandi
    barrow skylinski
    freak
    21
    fuck school!

    sono passati due anni, dall'ultima festa Freaks.
    molti di voi (ciao nuovi pg ♡) nemmeno c'erano, ma di sicuro tra i corridoi di Hogwarts ne avete sentito parlare — e sta succedendo di nuovo. non un semplice passaparola, questa volta: barry ha organizzato tutto in modo che ogni singolo studente, a partire da quelli che cominceranno il quinto anno a settembre, ricevesse il suo invito.
    senza limiti di età, perché chi sono i freaks per giudicare chi ha trent'anni ancora sta a scuola.
    come nell'infamous estate ventiventi, per raggiungere Villa Skylinski a Brighton Beach vi sono stati messi a disposizione diversi mezzi, tra i quali una passaporta e un pulmino: la prima (rigorosamente a forma di nano da giardino), per quelli che ci tengono maggiormente al loro stomaco e alla loro vita (in questo preciso ordine di importanza), si trova al Big Dick Energy — potrete toccarla solo dopo aver dato a Eddie un bacio in fronte; il secondo, per i più temerari, è guidato dal solito Eugene Jackson (willino, ci sei anche tu???), sempre pronto a prestarsi come volontario per far fare un giro turistico senza assicurazione a chi vuole godersi il panorama — siete stati tutti in quel di Kredic, la scelta è vostra.
    qualunque facciate, in ogni caso, vi ritroverete tutti su una strada sterrata di fronte ad un cancello ancora chiuso; alle vostre spalle, un bellissimo tramonto sul mare, pochi metri di spiaggetta e un piccolo molo con ormeggiati un paio di motoscafi. insieme a quelli che hanno coraggiosamente scelto il pulmino, arriverà anche l'unica non studentessa autorizzata a presenziare alla festa: è kieran sargent, infatti, a tirare fuori il telecomando che vi apre il cancello automatico, dando così l'opportunità a tutti gli studenti di avanzare lungo il vialetto lastricato — il quale si estende per una ventina di metri attraverso un prato molto ben curato, alberi alti a foglie larghe posizionati tutto intorno. forma una sorta di mezzaluna, il giardino, e alla fine del viale si trova Villa Skylinski; qualcuno di voi la conosce già, sa dove andare: al contrario della volta precedente, le luci all'interno della casa sono già accese (tremolano appena, probabile si tratti di lumini e piccole candele), ma vi tocca comunque passare attraverso due statue, prima di poter entrare.
    scolpiti nel marmo, Murphy e Stiles vi danno il benvenuto.
    il portone di ingresso è aperto, l'orario è quello giusto — potete rimanere fuori a chiacchierare, se è questo che volete, ma in ogni caso, dopo una decina di minuti dal vostro arrivo, un boato proveniente dall'interno vi spinge a mettere la testa dentro: niente esplosioni, non è mica Isaac la castapanno: è solo partita Master of Puppets (in loving memory) a tutto volume, e la musica sembra provenire da qualunque parte. quando entrate, ad accogliervi trovate una grande sala, un paio di divani sulla destra e un mobile tv con proiettore alla parete di fronte; le uscite, da una parte e dall'altra del salone, portano su un patio ciascuna, con tanto di tavolino, sedie e poltroncine. di fronte a voi, la scala che porta al piano di sopra, dove si trovano le camere da letto: nel caso ve lo stiate chiedendo, sí, potete usarle.
    un'altra porta sulla sinistra conduce alla cucina, e di fronte ad essa sono stati preparati due tavoli — cibo spazzatura e alcol, un classico.
    nel caso non ve ne foste accorti subito, sbracati sul divano a giocare alla PlayStation, ci sono i freaks al gran completo (sandy merda spero tu sia tornato apposta) «se qualcuno deve vomitare, il bagno è di là» è barry quello che parla per primo, vi indica con una mano le toilette: come in ogni villa che si rispetti, ce n'è più di uno; quelli di sopra sta a voi cercarli. ve lo dice perché sa bene cosa voglia dire viaggiare su un pulmino guidato dal Jackson, ma è anche un avvertimento per dopo. non aggiunge altro, lo Skylinski, e torna a premere tasti (a caso) sul controller mentre Sersha accanto a lui tira giù i santi del Paradiso e minaccia di spaccargli la faccia; chi di voi è già stato qui sa che può fare letteralmente quello che gli pare, magari per i novellini qualche dubbio in più rimane.
    anyway, quando la canzone dei Metallica finisce, Barrow lascia il controller a Joey e salta giù dal divano, le mani ad affondare nelle tasche dei pantaloncini: devo essere molto sincera con voi, non lo vedete proprio benissimo. ha un'aria un po sciupata (più del solito) lo Skylinski, occhiaie fin troppo accennate e un livido scuro che si dirama dallo zigomo sinistro fin quasi all'orecchio; cosa gli sia successo negli ultimi giorni — nell'ultimo fottuto mese, non è affar vostro, e comunque lo avete visto tutti messo molto peggio di così. «allora» vi osserva con la testa leggermente piegata da un lato, forse facendo un rapido calcolo dei presenti; o forse sta solo pensando ad altro, tipo le nuove foto di Giove scattate dal telescopio James Webb «qui la regola principale è che potete fare quello che vi pare» non sta scherzando, anche se a qualcuno potrebbe sembrare esagerato: è davvero così «potrebbe essere la vostra ultima occasione di divertirvi prima di tornare in gabbia» il primo settembre è alle porte, nel caso ve lo siate dimenticati :D nel ricordarvi questo appuntamento inevitabile, barry finalmente accenna un sorriso «vedo che ci sono un sacco di sgagni, quindi metto subito in chiaro le cose. l'alcol» e indica il tavolo con le bottiglie «per i minorenni avrà un effetto più blando che per gli altri.» con un incantesimo, dai, non chiedetemi come «personalmente non mi interessa se vi lerciate come paguri, ma visto che Kieran si è presa la responsabilità per voi, ho pensato di renderle le cose più facili» oh, si era offerta lei di fare da chaperone! «ovviamente dipenderà tutto da quanto berrete» eh, i miracoli ancora barry non poteva farli.
    e non voleva, soprattutto.
    sarebbe stato incoerente se proprio lui, tra tutti, avesse giudicato quei ragazzini in base al numero di shottini mandati giù durante la serata.
    «detto questo, veniamo al punto principale: questa festa è dedicata ai diplomandi. per qualcuno è stato facile sopravvivere a Hogwarts, per altri meno» il sorriso dell'ormai ex corvonero si fa più aperto, ma per qualche ragione così é peggio: la maggior parte di voi non può capire; qualcuno, se è fortunato, non capirà mai. alcuni si sentiranno toccati un po più da vicino, perché attraverso l'inferno ci sono passati in prima persona (e no, non stiamo parlando delle lezioni congiunte, here) «ma ormai è fatta, ne siamo fuori» mentre lo dice, proprio all'ultimo, vi sembra di sentire una stonatura nella voce di barry — ma è più probabile che ve la siate sognata «quindi, se volete venire qui, ho una cosa per voi» non vi chiama per nome, sopravvissuti, dovreste sapere bene chi siete.
    si ash, anche tu.
    con un cenno della mano invita i neo diplomati a raggiungere il divano, e forse solo in quel momento vi accorgete che sulla testa degli altri freaks è posata una coroncina: quella di cj scintilla di più solo perché riflette la luce dei lumini sulla superficie liscia della palla 8. sul cuscino del divano ci sono altre coroncine uguali, nove; forse non siete tutti presenti alla festa, ma nel dubbio Barry ne sistema una sulla testa di quelli che si sono avvicinati, a partire da Mckenzie «questa sera avrete un bonus importante da giocarvi, probabilmente irripetibile» vi sorride, lo skylinski, questa volta sinceramente divertito, e torna a rivolgersi al resto degli studenti «chi porta la corona potrà decidere di far fare agli altri quello che vuole.» così, a brucio «vale una volta sola, come un buono per un massaggio, ma non ci si può tirare indietro. se rimanete per la festa dovrete accettare quest'unica condizione» c'è una bugia, in quello che vi ha appena detto barry (oddio, forse più di una) ma non potete saperlo — a voi rimane solo se decidere di rischiare o tornare a casa «per il resto, vedete di divertirvi e cercate di non ammazzarvi» poi vedete voi, insomma.

    i am tired of
    these constant
    near-death experiences


    baby I'm cool, baby I'm too cool for school


    oh my, la festa freaks di fine anno! (o inizio anno, difficile dirsi) cominciamo con le cose basic:
    • avete ricevuto tutti un invito ufficiale una settimana prima della festa
    • è il 22 di agosto, l'orario indicativo di arrivo è le 19.30
    • per arrivare a Villa Skylinski, sita su una spiaggetta di Brighton's Beach, potevate scegliere tra la passaporta al BDE (con bacio in fronte a Eddie) o il pulmino guidato dal prof Jackson (a vostro rischio e pericolo)

    regole ON

    • ai diplomati presenti alla festa è stata regalata una coroncina. cosa fa? semplice: dona un grande potere. durante la serata ciascuno potrà obbligare una (1) volta qualunque altro studente a fare quello che vuole. qualunque cosa. lo/gli studenti prescelti non potranno rifiutarsi.
    • l'alcol sarà accessibile a tutti, ma, grazie ad un incantesimo, avrà la metà della gradazione alcolica per i minorenni (per sapere quanto siete lerci potete tirare un dado in chat - es: d6 - e i pg under17 dimezzeranno il numero uscito)
    • alla festa è presente anche Kieran Sargent, che ha insistito (?) per fare da supervisore: per qualunque problema (aka, se i pg si sentono male) potrete rivolgervi a lei: avrà un canale di comunicazione aperto con Eugene Jackson, anche se poi non posso garantirvi che il prof sia sempre in ascolto. basically vi conviene non stare troppo male (e non fatevi abbracciare.)

    regole OFF

    • tempo per postare l'ingresso alla festa fino alla notte del 24 (auguri freme ❤) - chi arriva dopo potrà comunque partecipare ma verrà escluso da eventuali giochi di società. ovviamente nel frattempo potete postare quante volte volete facendo quello che vi pare
    • potete fare post lunghi, minipost, multipost, tutto quello che volete!
    • sotto spoiler ricordate sempre di fare un recap, e scegliete una canzone! le inseriró man mano nella PLAYLIST, così poi le possiamo ascoltare insieme ❤ (qualcuna di noi letteralmente #radunapoli)
    • come già detto sopra, se i pg bevono lanciate un dado d6 per sapere quanto fa effetto (così avete un'idea del loro status.), gli under17 dimezzano il valore.
    • se portate un pg diolomato, dovete per forza portarne almeno uno che faccia da schiavetto :D
    • eeee.. sinceramente non mi viene in mente altro ma se avete domande sono qui ❤


    Edited by bitch‚ what? - 18/8/2022, 14:07
  4. .
    Assottigliò le palpebre osservando Nice di sottecchi. Appena due fessure blu, gli occhi di Jericho Lowell, e non particolarmente amichevoli (dov'era la novità, direste voi; e avreste ragione) mentre studiava l'espressione rilassata della ex Serpeverde. La telepata era una ragazza semplice, senza troppi fronzoli o pretese: quello che si aspettava dal mondo era che un giorno ne riconoscesse la grandezza, che si inchinassero al suo cospetto e tremassero di paura alla sua sola presenza, ma lo faceva con semplicità ed onestà. Non fingeva di essere qualcuno che non era, e malgrado il suo potere fosse mentale, non aveva mai usato quel tipo di informazioni a suo vantaggio. I giochi psicologici, non facevano per lei. Le battute, non erano di suo gradimento. Così, al «Ed io che pensavo non volessi farlo per non rovinarla.» di lei, si limitò a fissarla senza battere ciglio, combattendo il patetico bisogno di arrossire. «pensavi male» bofonchiò, le labbra già sulla bevanda calda e le parole a far vibrare il liquido contro la lingua. Si, in pratica gorgogliò, ma se siete qui per giudicare, potete anche tranquillamente andare a farvi fottere. «sì, scherzavo. forse» Se fosse stata meno Jericho, e più... funzionale, quello sarebbe stato il momento per dirle che fosse troppo bella per possedere anche un senso dell'umorismo, ma un'ammissione simile avrebbe implicato due cose che la Lowell si rifiutava di ammettere: complimenti, e flirtare. Quindi, da persona matura qual era, ciondolò sul posto e si strinse vaga nelle spalle, distogliendo lo sguardo per posarlo corrucciato sulle armi appena scaricate sulla pianta.
    Poi la perse. Fu cristallino il momento in cui Nice smise di prestarle attenzione - che. uhm. rude, ma ok -, lo sguardo distante e labbra socchiuse. La analizzò, soffermandosi su dettagli ai quali normalmente non avrebbe dato peso come la linea dritta del naso e gli archi precisi delle sopracciglia, chiedendosi dove fosse finita ma non intenzionata a scoprirlo. C'era già un Lowell a cui non piaceva farsi i cazzi propri (Nate) qualcuno doveva tenere alto l'onore di quella (già provata, e condannata) famiglia. Jericho, poi, era sempre stata più pragmatica del fratello sognatore, motivo per cui non dovette pensarci troppo prima di schioccare, almeno metaforicamente, le dita di fronte alla Hillcox. «poco. e...non lo so» Male. Malissimo. Per quanto impraticabile fosse nell'ambiente in cui si trovavano, c'era solo una risposta accettabile alla domanda di Jericho, ed era SPADE! Non importava il tipo, la forma o la dimensione, perchè le amava tutte, indistintamente dal genere, e quella era la replica corretta.
    Invece no. Non cercò di nascondere la propria delusione, sollevata solo marginalmente nel vedere che con un coltellino in mano, Nice se la cavasse. Non era lei, certo, ma chi lo era? Darden Non parliamo di Darden in questa casa.
    «Mh, preferisco il contatto.» Uh.
    Uh. Arcuò le sopracciglia, prendendo tempo nel tè ancora caldo stretto fra le mani. Ora, a Jericho piaceva un sacco picchiare la gente, ma....? CONTATTO? Non voleva alcun tipo di contatto con Nice, sarebbe stato imbarazzante e lei odiava imbarazzarsi. Non potevano, boh, lanciarsi cucchiaini? Era sicuramente un allenamento efficace, e terapeutico. La guardò legarsi i capelli in maniera del tutto rispettosa perchè non c'era assolutamente niente di seducente in una dannata matita su cui aveva arrotolato!! tutti quei!!1 capelli brillanti!! LA ODIAVA. «primo errore da principiante.» tolse uno degli elastici dal polso, e glielo lanciò - forse un po' troppo violentemente viste le circostanze, chissà. «se non vuoi essere pugnalata. o farti male accidentalmente. o sciogliere la presa nel momento meno propizio, trovandoti con i capelli davanti agli occhi nel momento in cui premo i pollici sulla trachea e soffochi.» esempi casuali, offerti con una voce monocorde ed un'espressione impassibile.
    Però oh. Era vero.
    «So che è un sacrilegio rifiutare una lezione di knife throwing,»
    «infatti.» Non sarebbe stata lei a negarlo. Nulla batteva i suoi coltellini, gli unici amici di cui avesse bisogno.
    «Per ora preferirei utilizzare le mani.»
    Sara, visto che Jericho non lo direbbe mai: title of your sextape.
    «Che ne dici? Puoi... non so, insegnarmi tecniche di autodifesa? Non sai mai quando rischi di incontrare qualche male intenzionato – bisogna essere pronte e sapersi difendere.» Sbuffò una mezza risata, poggiando la tazza sulla scrivania. «ecco perchè bisogna girare sempre armati.» DAI NICE COSA TI ASPETTAVI, è LA SUA RISPOSTA A TUTTO!!! Annuì, forse più volte del dovuto, stringendo le labbra fra loro e schioccandole infine all'infuori.
    «ok»
    Non c'era molto spazio all'interno del Laboratorio, il che significava che dovessero fare spazio.
    Fare spazio: prendere a calci le sedie e le scrivanie fino a spostarle (era stata anche abbastanza saggia da prendere prima la tazza in mano, così da non rovesciarne il contenuto: una ex Grifondoro quasi Corvonero!!&&). «ok» Quando fu soddisfatta del risultato, saltellò sul posto sciogliendo i muscoli, ruotando poi il collo da ambedue le parti. «fai il malintenzionato» la invitò, allargando le braccia lungo i fianchi, sfarfallando le dita. «viecce»

    I've been way too much to handle
    Bitch, I've never been a good example
    Seen not heard is what they told me
    I look too good to be this lonely
    Oh grab this loaded gun
    former gryff
    22 yo, telepath
    wannabe villain
    @j(ericho)klowell
    1:08
    3:24
    experiment on me, halsey
  5. .
    arms crossed with the attitude, lips pouted

    nella sua breve seconda vita, barrow skylinski era stato ben più strafatto di così.
    più ubriaco, meno lucido, piú perso.
    ma anche più incazzato, frustrato e nervoso, una condizione che le droghe non lo avevano mai aiutato a superare; si sentiva meglio, ora, e quel miglioramento era iniziato quando — tornato in vita, ne aveva tolta un'altra. altre due, per dirla tutta.
    un problema che aveva gravato sulle spalle del ragazzino per anni, quelli più importanti, e che finalmente Barry aveva estirpato alla radice: a quel punto le sostanze stupefacenti diventavano superflue, più divertimento che sopravvivenza (ma ogni tanto ne sentiva la mancanza: vivere - punto. - ancora a hogwarts aveva i suoi pro e i suoi contro). arrivato al quarto brownies imbottito di thc il corvonero si sentiva ancora perfettamente padrone di se stesso, ma questo non gli impedì di seguire il flood e sorridere beato di fronte ad una maeve winston fatta come un cocco; la quale era già partita in quarta scansando l'ormai ex occupante della poltrona accanto a Barry «ho cantato una canzone di gianni morandi!!! per anna!!! CON MITCHELL TREVOR WINSTON!!!!» ah, quello avrebbe davvero voluto vederlo.
    non era facile beccare il vicepreside con la guardia abbassata a sguazzare nel fango come tutte le persone poracce normali, e il fatto che Marcus Howl avesse la spiacevole tendenza a tenere per sé i gossip invece di spillare il tea rendeva tutto ancora più complicato «non ero ancora nato?» fu però su quello che la mente di barrow per qualche motivo si concentrò, la fronte leggermente corrugata mentre si cacciava in bocca quel che rimaneva del brownie rimastogli in mano — l'ultimo. sul vassoio di cartone c'era ancora un dolcetto solitario, ma il corvonero aveva l'anima del gentiluomo «lo finisca lei, prof» in ogni caso sembrava ne avesse più bisogno di lui: non la vedeva spesso così leggera, priva della ruga profonda che quotidianamente le si formava in mezzo alla fronte, oppressa da chissà quali preoccupazioni e responsabilità; roba da adulti che lo skylinski, sebbene ormai entrato di diritto in quel mondo oscuro, non capiva e non aveva intenzione di capire.
    aveva già abbastanza sbatti di suo, per pensare anche a crescere.
    «e tu?? tu cos’hai fatto??»
    nessun suggerimento per Barry, a 'sto giro.
    gli occhi scettici dei presenti si posarono immediatamente su di lui, alcuni così penetranti che pareva quasi il loro scopo fosse costringerlo al silenzio; non lo conoscevano affatto. nessuno li dentro sapeva nulla di lui, a parte maeve Winston, e certo non avevano idea di quanto poco fregasse al ragazzo di quello che pensavano — o del fatto stesso che esistessero, in quel preciso istante. per questo mantenne lo sguardo sulla professoressa, un accenno di sorriso a solleticare le labbra. aveva fatto un sacco di cose, il corvonero, e quasi nessuna che in quel circolo di menti ristrette sarebbe suonata socialmente accettabile «sono sopravvissuto» reclinó la testa, di fronte a quella mezza verità: sopravvivere era stato il life motive della sua intera esistenza, anche se ad un certo punto aveva dovuto piegarsi al volere del fato «mi sono innamorato» qualcuno in sala si lasciò sfuggire un aaww, ma ancora una volta erano lontano anni luce anche solo dal percepire la realtà.
    cj, sersha, joey e sandy
    amalie
    stiles e murphy
    william e akelei

    Barry li amava tutti.
    prima di loro esisteva solo un vuoto infinito, freddo e calcolato, nel quale da bambino si era perso innumerevoli volte senza riuscire a riemergere; ci affogava dentro, ritrovando solo se stesso, e poi erano arrivati loro ed era cambiata ogni cosa. smise di sorridere per un istante, il ventenne, iridi grigio azzurro a sondare il pavimento mentre si aggrappava ai ricordi — la lettera stretta tra le mani tremanti, le labbra di amalie per la prima volta sulle sue, il primo abbraccio della sua vita chiuso a sandwich tra stiles e murphy, lo sguardo di William mentre gli puntava contro la bacchetta «una volta ad una festa ho conosciuto Harvard Hilton» nemmeno quello era del tutto vero, ma doveva pur concludere con un argomento un po più soft.
    e, a giudicare dagli sguardi improvvisamente attenti delle lettrici, anche più interessante.
    per questo Barry si sporse in avanti, catalizzando l'attenzione del suo pubblico, una mano a sfiorare la bocca quasi stesse raccontando un segreto «la leggenda è vera... è superdotato anche dal vivo» annuí , mentre le signore si sventolavano i volti arrossiti con ventagli di carta (?), bisbigliando sommessamente tra loro; probabile si stessero chiedendo come faceva a saperlo, ma nessuna ebbe il coraggio di rivolgere direttamente a Barry la domanda «ah, e ho fatto fuori i miei, ma questa non è una cosa così interessante» aggiunse, all'ultimo, sventolando la mano ormai libera dal brownie.

    si chiama emancipazione.


    NOMEARTISTA
    TITOLOCANZONE
    QUOTE PROVA PROVA PROVA LUNGHEZZA MASSIMA
    E ANCHE STAVOLTA
    DI CINQUE RIGHE
    SCUSATE
    BACI STELLARI
    barrow c.gifs cr.playlistaesthetic
  6. .
    mi viene un po' da ridere ma dico tre .

    (sempre un debito a Chris!!!)
6 replies since 21/9/2021
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