everything is burning and I love it

ft. Dakota

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    Wren Hastings credeva nell'amore, ma non credeva nell'Amore. C'era una differenza, e neppure così sottile, tra le due cose.
    Il geocineta non si faceva problemi ad amare le persone, conosciute o meno, e dare sempre tutto se stesso in qualsiasi tipo di rapporto: non sapeva fare le cose a metà, non voleva fare le cose a metà, e dare tutto l'amore di cui disponeva a chiunque gli capitasse a tiro, che lo volessero o meno, era il modo che conosceva per dimostrare di esserci, di essere un buon amico, una brava persona. Era l'unico modo che conosceva per essere se stesso.
    A differenza di Vals, sua madre, che aveva amato solo due o tre persone in vita sua e solo ed esclusivamente per loro avrebbe dato la vita, Wren era capace di amare persino la persona che, oggettivamente, meno lo meritava: a lui non importava chi fossero gli altri, ciò che gli interessava era dimostrare chi fosse lui.
    E Warren Trevor Hastings era un amante.
    Amava l'idea di amare.
    Donava affetto, attenzioni, coccole e gesti premurosi a chiunque gli capitasse sotto mano, perché era nella sua indole, nella sua natura. Poteva essere sbagliato in tante cose, lo special, e lo era; ma il modo un cui apriva il suo cuore era forse la cosa di cui andava più fiero.
    Non lo preoccupava la possibilità di non essere corrisposto o di poter rimanere ferito, succedeva; lui aveva abbastanza amore per tutti.
    Ma non sapeva cosa fosse l'Amore capitalized perché quando ami tutti, poi alla fine, non riesci ad amare nessuno. Non in maniera speciale, comunque.
    E sapete cosa? A lui andava bene così.
    Non lo cercava, non lo voleva, quell'amore da batticuore e film romantici di cui sentiva parlare. A lui piacevano le relazioni imperfette, fugaci, che toglievano il fiato per la loro natura improvvisa e imprevedibile, e per lo stupore.
    La sua serietà in fatto di relazioni era inversamente proporzionale al bisogno smodato che aveva di essere sempre, in continuazione, in contatto con qualcuno. Cercava il contatto fisico (più o meno casto) come un viandante nel deserto cerca l'acqua; con disperazione, con urgenza, ma senza darlo a vedere. Aveva un bisogno fisico che saziava anche senza il consenso altrui, troppo spesso troppo molesto, incapace di distinguere dove finisse il suo spazio e dove iniziasse quello altrui, cieco ai bisogni degli altri pur di andare incontro ai suoi. Ma chi lo ama di rimando aveva imparato a conoscere e, soprattutto, accettare anche quel suo lato espansivo e a tratti morboso.
    Quello era Wren, nel bene e (molto più spesso) nel male. Era volatile, era incostante, era per tutti e, proprio per questo, sentiva di non esser fatto per nessuno. Era fedele, lo era sempre stato, ma non era maturo. Non era fatto per relazioni serie. Non era fatto per avere qualcuno accanto che fosse per tutta la vita. Amici? Assolutamente sì, non li avrebbe delusi mai e poi mai. Una persona da amare che fosse la stessa finché morte non li separi? Oddio, un incubo.
    A braccetto con questo aspetto del suo carattere, ne andava un altro ugualmente fondamentale: il bisogno costante di conoscere nuove persone, non perché quelle che conosceva già non fossero abbastanza, ma perché sentiva la necessità di espandere i propri orizzonti (e la propria clientela). Ecco perché ogni tre/quattro mesi scaricava una nuova app di incontri e si registrava certo che avrebbe fatto così la conoscenza di nuovi, interessantissimi, individui.
    Alle volte succedeva; altre, incontrava dei casi umani che comunque gli fornivano racconti simpatici da rifilare agli amici di sempre di fronte ad una tazza di tè corretto.
    Quello era uno di quei periodi: annoiato e un po' stufo della solita routine tra lavoro e resistenza, aveva cercato rifugio e distrazione in una nuova app di cui aveva sentito parlare e secondo cui avrebbe trovato al 100%, super garantito, no refunds, la sua anima gemella.
    «duh, ok. ma anche meno» l'anima gemella l'aveva già trovata ed era un trenta...cinquenne? quattrenne? chissà, tanto affascinante quanto svalvolato e gli andava bene così #eden. Ma perché non indugiare anche con quel nuovo social, prima che diventasse inevitabilmente solo spazio di archiviazione occupato senza motivo?
    Mandò giù un sorso della Burrobirra che aveva ordinato (solo perché era ancora mattina, e voleva fingere di aver acquisito uno stile di vita più salutare.), e continuò a spolliciare sui cuoricini ogni volta che gli passava davanti agli occhi la foto di qualcuno di interessante. Aveva iniziato a chattare con qualcuno di loro? Assolutamente no: stava ancora vagliando le opzioni — prima di finire, come era inevitabile (e già successo.), con lo scrivere a buona parte dei profili messi nei likes.
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    Hear the sirens? Quiet (Shh)



    prompt rubato da quelli avanzati al raduno (che trovate qui)
    CITAZIONE
    9. ti sei (o ti hanno?) iscritto ad una app di incontri, ed hai trovato quella che sembra essere la tua anima gemella: altro PG.

    È un po' preso alla larga #wat così puoi decidere cosa fare con Dak, se è lì per caso o se è uno dei spolliciati da Wren o boh vedi tu !1!1
     
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    «tu cosa Dakota guardò la ragazza, guardò il cellulare, tornò alla ragazza. Sul suo viso imberbe, un'espressione sconvolta e quasi disgustata.
    «ti ho iscritto a un'app di incontri. Non dirmi che non ci avevi mai pensato»
    «?? no ??» E perchè mai avrebbe dovuto, di grazia.
    Con uno scatto afferrò di nuovo dalle mani della collega il cellulare, cercando di aprire l'app. Aveva sentito storie su applicazioni simili, di come ormai fossero in voga nel mondo della magia, ma non credeva qualcuno le usasse sul serio; gli esseri magici romanticoni non usavano più gli uccelli shipper come una volta? Dov'erano le lettere scritte a mano, gli appostamenti sotto casa, le serenate...
    «perchè mi hai creato un profilo simile» borbottò, rosso in volto mentre sfogliava quanto scritto dalla-... non esattamente amica, Meg era una conoscente, per lo più. Un'amica avrebbe saputo che Dakota avrebbe odiato un gesto simile. «hai messo una mia foto!! Mezzo nudo! MEGAN!» cercò di capire come cancellarla, senza successo. QUANDO SI ERA INTRODOTTA NEGLI SPOGLIATOI ALL'OSPEDALE PER FOTOGRAFARLO MA QUESTO ERA ILLEGALE CHE ANSIA NON si SAREBBE MAI PIU CAMBIATO IN PUBBLICO GIA AVEVA L'ANSIA NORALMENTE PER IL PROPRIO CORPO ORA ANCORA DI PIU-
    «Hai detto che non hai mai avuto esperienze, volevo aprirti gli occhi su cosa offre il mondo»
    Strinse gli occhi, osservandola male. «sai che ho un ragazzo» Jason era anche andato a prenderlo in ospedale qualche volta, e aveva conosciuto i suoi colleghi.
    «Sì, da quando hai- quanto, sedici anni? Che noia. Non hai sperimentato, Wayne. Non sarebbe ora di farlo?»
    «no. E ora dimmi come si elimina questo coso...»
    Aveva pensato spesso, leggendo FF o libri stile harmony (hooked*) che gli spiaceva non aver mai provato certe cose, o fatto sesso con altri ragazzi? Un po', forse!! Ma anche solo pensarci lo faceva sentire sporco e un traditore. Jason si sarebbe offeso a morte se avesse saputo di quell'applicazione: non era il genere di persona a cui piaceva che tutti vedessero quanto era carino il suo ragazzo (anche perchè non lo era *finger guns*), o che si sarebbe divertito all'idea di Dakota ad appuntamenti con sconosciuti pur sapendo che, a fine serata, sarebbe sempre tornato da lui. Dak lo amava, e lo conosceva abbastanza bene da sapere che poteva essere... un po' geloso. Gli piaceva la cosa? No. Ma non avrebbe agito per dargli fastidio di proposito.
    Ecco perchè non gli avrebbe detto dell'app. Non ce ne sarebbe stato neanche bisogno, l'avrebbe fatta cencellare a Megan prima che-
    ding.
    «Oh!»
    «-no.»
    Qualcuno aveva fatto già match sul suo profilo. COME!!! Aveva una foto orribile (faceva il pediatra e infermiere in una scuola, non era palestrato, le sue uniche sessioni erano quelle dei GDR), e la descrizione che ne aveva fatto la ragazza era anche abbastanza accurata - ergo, non sembrava così invitante per un appuntamento. EPPURE!
    «Guarda chi è!! LA TUA NUOVA ANIMA GEMELLA!!!» la fulminò «-sì sì se non avessi il tuo ragazzo uscito da uno young adult smut»
    Dakota sospirando aprì profilo del ragazzo, e sgranò leggermente gli occhi. «lo conosco» unexpected. Non era esattamente amico di wren, non sapeva molto di lui, ma si vedevano spesso al QG, avevano chiacchierato qualche volta.
    «Destino!!!»
    «forse era stupito di vedermi sull'app» si morse il labbro. Era già nella resistenza prima del 2017? In ogni caso «credo conosca anche Jason» per la resistenza, o la droga, o- insomma. La vita. Sembrava sempre un po' sulle sue e fatto come cocco ma magari era più attento di quanto non sembrasse? O voleva una cosa a tre. Sembrava il tipo .
    «UuuuUUUH draaaamaaaa»
    Megan si sporse per guardare lo schermo. «È carino!! Ed è qui»
    «cosa» si guardò freneticamente intorno, facendola ridere.
    La ragazza indicò il cellulare, spiegandogli che l'app era anche collegata alla localizzazione. Probabilmente il suo profilo era apparso a Wren per quello, perchè era anche lui a Hogsmeade - anche se loro erano in un altro locale.
    «Destino...........»
    Dakota ovviamente non pensava fosse destino, anche perchè- beh. Non stava cercando ?? nuovi incontri ?? per ovvi motivi ??
    «gli scrivo che c'è stato un malinteso, che era uno scherzo, poi cancellami l'app» perchè lui era boomer e non era capace.
    «Mmmmh... No» Il Wayne strinse gli occhi. «Vacci a parlare di persona»
    «ora? Perchè»
    «Destino............................ oppure cancello il profilo dal mio cellulare - perchè ovviamente ce l'ho collegato, duh - ma solo dopo avergli inviato un'altra foto fatta nello spogliatoio - ma completamente nudo, e con l'emoji di una melanzata WINK»
    «Ma perchè hai foto mie nello spogliatoio?!»
    «Non chiedere»
    Dakota era troppo (boomer, di nuovo) vecchio per sapere cosa fosse il cyberbullismo (no ok forse non si chiama così infatti . ) e minacciarla, quindi fece l'unica cosa che poteva fare: «ok!» accettò.
    Lasciò Megan al Red Velvet «tu non vieni.») e andò a risolvere la situazione da uomo, sperando di non morire di imbarazzo e che Meg avrebbe davvero cancellato l'app subito, prima che altri matchassero il profilo con lui.
    Seguì le indicazioni sull'app, come ad una caccia al tesoro, e una volta ai tre manici di scopa si guardò in giro... eccolo lì, Wren.
    Ok, era carino. Glielo concedeva.
    Ma anche Dakota fosse stato single (e non lo era !!1 lo sapeva !!!111) dubitava sarebbe potuto piacergli. Lui era normale, un po' anonimo, un po' schizzato dopo i mille traumi subiti, mentre Wren era super sciallo, intraprendente, simpatico.
    Si voleva sotterrare.
    Ma perchè a lui.
    «Uh... Wren?» si avvicinò cauto, rosso in viso e non per il freddo. «ehi! Ciao. Dakota... ricordi, no? Ci- conosciamo» oddio si era presentato, dopo le mille volte che si erano visti VABBE'!!!! «ho visto che usi...» indicò il cellulare «anche io! Ma non proprio. Hai fatto match sul mio profilo ma- deve esserci stato un errore» sorrise imbarazzato «scusa ahah»
    Incredibile come fosse spigliato e a proprio agio a essere stupido con i suoi amici, e così qando doveva affrontare situazioni simili UNA VOLTA NON ERA COSI CRESCRE FACEVA SCHIFO
    life is short
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    è megan lynn per me cosa? cosa non è vero forse è morta nel frattempo ma lavorava in ospedale prima di essere disattivata. vabbè png collega random perchè muovere altri pg attivi mi imbarazza ;;
     
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    «questo è un sì.... questo è un sì... anche questo.... uhhhh ciao anche a te..... sì.... sì..... anche questo.......»
    Andava avanti così da una mezz’oretta: Wren spolliciava, swipava, mipiaciava o quale che fosse la terminologia adatta per quell’app, praticamente qualsiasi profilo gli capitasse sotto mano. O sotto il pollice, in questo caso. Ne aveva scartati (ugh, un termine orribile!! Preferiva “non scelti”) solo un paio, perché troppo in la con l’età, o per il motivo opposto.
    Per il resto, era senza speranza: gli piacevano tutti.
    Ogni tanto allungava il collo per vedere se, tante volte, qualcuno degli individui ritratti nei profili con cui aveva matchato si faceva vivo (a quanto pareva, mostrava solo le persone nelle sue vicinanze? Okay.... E allora, dov’erano??) ma poi riabbassava lo sguardo per continuare la ricerca. Era, in qualche modo, tremenamente divertente anche se non aveva ancora portato a nulla — troppi likes in troppo poco tempo; forse doveva smettere e andarci pia- «uhhh ti conosco!!» e, ovviamente, fece finire la foto sorridente del Wayne nella lista dei profili di destra, quelli scelti, non senza un accenno di divertimento a curvare le labbra morbide: che sopresa trovare Dakota Wayne su un’app del genere, non era felicemente fidanzato con Jaz? C’era aria di problemi, in paradiso? Oh, no! ANCORA MEGLIO! Anche Jason Maddox si era iscritto all’app: Wren un po' ci sperava, non avrebbe rifiutato una cosa a tre con i Mayne, mica era scemo.
    Continuò la spolliciata imperterrita, che veniva ripagata solo di tanto in tanto da una notifica che lo informava che qualcuno aveva matchato, a loro volta, con lui: quindi quello era il momento in cui si scrivevano in chat e iniziavano a conoscersi? Bene.
    «Uh... Wren?» Il geocineta alzò il viso, incuriosito dalla voce che chiamava il suo nome e aspettandosi di trovare qualcuno dei mipiaciati, quello sì, non cadeva così dalle nuvole — ma quando lo sguardo nocciola si posò sul viso arrossato (e non dal freddo, cit.) di Dakota Wayne, l’espressione di Wren mutò da incuriosità a sinceramente sorpresa e poi di nuovo incuriosita, ma stavolta in un modo diverso. «Ciao, Dakota!» e buon compleanno RICORDIAMOLO !! AUGURI BABY !!! «ehi! Ciao. Dakota... ricordi, no? Ci- conosciamo» il sorriso si fece più ampio, e Wren alzò una mano per posarla sul braccio dell’altro, con fare cordiale e anche un po’ per cercare di calmare il compagno ribelle. «Certo che mi ricordo!» no dai, troppo cute, che si imbarazzava da solo !!!! Wren non rise perché aveva rispetto per tutto e tutti, ma anzi cercò di metterlo a suo agio mostrandosi a sua volta rilassato, la schiena abbandonata contro la sedia e un braccio piegato sullo schienale.
    «ho visto che usi...» Wren agitò il telefono un paio di volte verso l’infermiere, entrambe le sopracciglia a svettare con fare malizioso oltre la fronte: oh, voleva metterlo a suo agio ma era pur sempre Wren «mh mh...» «anche io!» «ho notato» rise, intromettendosi senza problemi nelle sue parole impacciate. «Ma non proprio. Hai fatto match sul mio profilo ma- deve esserci stato un errore» «unless.........» e allargò ancora il sorriso, poi con un piede spostò la sedia che aveva di fronte e la indicò al collega. «vuoi sederti?»
    «scusa ahah»
    «per cosa...» era confuso, ma non lo diede a vedere: tenne il sorriso sulle labbra e lo sguardo incollato sul Wayne. «non devi scusarti di nulla... Posso offrirti qualcosa da bere?» alzò comunque la mano per fermare un cameriere, senza attendere la risposta. «nessun errore, Dak...» poteva essere più chiaro di così? Certamente, e dunque: «è stato una sorpresa trovare il tuo profilo — e no, non perché penso tu non sia il genere di persona da app di incontri... Ma anche, in effetti.» Wren diceva sempre tutto quello che gli passava per la testa, non aveva filtri né tatto . Ma era simpatico! «Piuttosto, credevo fossi felicemente fidanzato?» inclinò la testa sulla spalla, e lo osservò attentamente. «O forse è un nuovo gioco di coppia... C’è anche Jaz?» indicò di nuovo il telefono, ciò di cui stava parlando era sottointeso. E dai, non guardatelo così: doveva chiederlo!!!!!
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    Assolutamente non c'era nulla di cui essere imbarazzato quando un ragazzo carino, disponibile, attratto dagli uomini, che ti ha appena matchato su un'app di incontri, ti tocca il braccio sorridendo !!! tutto nella norma!! disagio chi!!!
    «Certo che mi ricordo!» ovvio. certo. Perchè non avrebbe dovuto? «scusa.» di cosa? Boh, di essere un caso umano.
    Ricambiò il sorriso, cercando di calmare il proprio respiro perchè il sangue continuasse a scorrergli normalmente; da bravo guaritore, sapeva perfettamente che il motivo per cui non stava funzionando come un normale essere umano, era che il sangue gli fosse andato alla testa rendendo difficile pensare lucidamente (???). O forse soffriva solo d'ansia.
    come dicevamo: «-deve esserci stato un errore...» «unless.........»
    «ah ah ah» oddio unless . UNLESS COSA? CHE INTENDEVA.
    «vuoi sederti?» sarebbe stato strano rifiutare? Infondo erano solo due pals being dudes. niente di ambiguo.
    ...no davvero ora sembra che Dakota ci stesse effettivamente pensando ma era solo (flattered, ok, ma soprattutto) a disagio. Le uniche volte in cui flirtava era quando era chiaramente per scherzo, quando erano completi sconosciuti che tanto non avrebbe mai più rivisto e poteva scherzare, o al massimo con persone che Jason non conosceva.
    Wren era troppo reale, e per questo imbarazzante.
    Si sedette, mani incrociate in grembo e cellulare sul tavolo.
    «non devi scusarti di nulla... Posso offrirti qualcosa da bere?» «NO!» chiamiamola pure fragile masculinity «ho i soldi. Ho un lavoro!» ????
    «nessun errore, Dak... è stato una sorpresa trovare il tuo profilo — e no, non perché penso tu non sia il genere di persona da app di incontri... Ma anche, in effetti.»
    ignoriamo il "nessun errore" perchè damn. Ok. «non lo sono infatti» storse il naso e non ebbe tempo di aggiungere altro.
    «Piuttosto, credevo fossi felicemente fidanzato?»
    «LO SONO!» lo disse un po' troppo velocemente, e si schiarì la voce per ripetere, con più calma: «sì sì, lo sono»
    «O forse è un nuovo gioco di coppia... C’è anche Jaz?»
    E mannaggia al wall maria, ovviamente pensò alla cosa. Lui, Jason, e Wren? Insieme? Non era certo di avere una risposta logica alla proposta. Dove avrebbe-... entrambi erano-... oppure... loro-... e chi avrebbe-...? lui sarebbe stato da entrambi-...
    Se non fosse stato già rosso, sarebbe arrossito adesso.
    dakota.exe stopped working.
    Di nuovo tossì per cercare di riprendere il controllo, portando le mani sul tavolo e giocando con la cover del cellulare nervosamente.
    «No! No davvero, scusami, è stato- un grosso malinteso. Un'amica mi ha iscritto all'app, un po' per scherzo, voleva facessi... esperienza? Ahaha- NON QUEL TIPO DI ESPERIENZA NIENTE THREESOME non ne ho mai parlato con Jaz, non credo che- oddio forse? NO CIOE no. Scusa. Nel dubbio !!!!!!! Coppia felice. Stiamo bene. Sono sull'app solo per» agitò le mani in aria «errore? ahahah» pausa. «...potresti non dirlo a Jason? Lo amo ma non so se.... lo troverebbe divertente come me» e avevano già ottimi motivi per litigare (ad esempio per convivere aha ahah) non servivano pretesti. Iniziò a frugare in borsa, ansioso di cambiare discorso e di farsi perdonare «non volevo farti perdere tempo, giuro, scusa. Guarda se vuoi- vuoi un regalo in cambio della tua disponibilità? Ho una- uh- un traduttore di draconico! È carino, lo attacchi all'orecchio e capisci i draghi- oppure una chiave che apre le porte? Boh, magari sei un ladro NON TI DO DEL LADRO però sai per il tuo- nostro- il secondo lavoro- forse è utile perchè non sei un mago? Non che ci sia niente di male a non essere un mago! Sto dicendo cazzate sto zitto.»
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    regali del calendario dell'avvento
    CITAZIONE
    19) [ON] una chiave che apre qualsiasi porta chiusa (purchè non sia chiusa con un incantesimo di magia superiore; funziona come un alohomora)

    20) [ON] un traduttore di draconico. con questo addosso, potrete comprendere e farvi comprendere dai vostri amici draghi!

    chissà se wren li accetta entrambi e resto senza .
     
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    Se non fosse stato così legato alla geocinesi, forse Wren avrebbe fatto un pensierino o due sull’empatia come potere di rebound: le persone gli piacevano, e pure molto, e altrettanto piacevole era l’idea di poterle capire facilmente e senza sforzo. Quella, purtroppo, era una dote che l’Hastings non aveva: troppo impegnato a proiettare sugli altri le proprie emozioni, non si fermava abbastanza a lungo per poter capire le loro. In sostanza, gli piaceva l’idea che aveva delle persone e il modo in cui lui le vedeva; ciò non significava che fossero davvero così come le percepiva.
    E quello, negli anni, l’aveva portato a misjudge un sacco di momenti.
    O a dire più di quanto avesse dovuto. O ad allungare le mani più del necessario.
    Tipo in quella situazione, con Dakota: Wren si sentiva abbastanza in confidenza con il guaritore da potersi permettere si posare con leggerezza la mano sul braccio dell’ex concasato — ma non era così. Se fosse stato un altro, se fosse stato attento o anche solo se avesse avuto il dono della sua bionda preferita, avrebbe capito che Dakota era imbarazzato a livelli esageratissimi e che forse avrebbe dovuto finirla con il flirting spudorato.
    Che poi, non era nemmeno colpa sua: Wren Hastings era wired così, letteralmente. Non conosceva modi di parlare che non conteplassero il provarci spudorato con qualcuno che trovava interessante, come nel caso del Wayne. Il fatto di averlo trovato sull’app, poi, non faceva che alimentare quella curiosità.
    E l’indole civettuola.
    Mettendo da parte quello, avrebbe forse evitato di continuare, e di alimentare l’imbarazzo dell’altro ragazzo. Ma non era quello il giorno in cui Wren si metteva a bada.
    «ho i soldi. Ho un lavoro!» trattenne a stento un sorriso, scintillio poco affidabile negli occhi nocciola. «OK, allora tu offri il prossimo giro.» Alzò il braccio per catturare l’attenzione di uno dei camerieri, senza però distogliere l’attenzione da Dakotino, ormai un fiume in piena i cui argini erano stati completamente abbattuti dal disagio di aver davanti un Wren senza freni o inibizioni.
    Non stava cercando di portarsi Dak a letto; non avrebbe mai fatto una cosa del genere a Jaz. Al limite, avrebbe chiesto ad entrambi (cosa?cosa). Ma non poteva negare di trovare carino e divertente il modo impacciato in cui l’infermiere evitava il suo sguardo e giocava nervosamente con il cellulare. Avrebbe anche cercato di tranquillizzarlo, perché alla fine era un bravo ragazzo e si preoccupava per gli altri, ma non ne ebbe modo.
    Ok. Ok.
    +2 per l’oversharing.
    «Hey, hey.» Si riprese la propia mano, sventolandola appena davanti al viso dell’altro. «Respira Se fosse andato in corto circuito, avrebbero avuto un problema. «Stavo scherzano, Dak. Cioè, sono davvero sull’app ma non con intenzioni così serie.» Che poi, “serie” era davvero una parola ridicola se associata a (Wren.) quella situazione. «Voglio solo divertirmi. Ti ho messo tra i “mi piace” perché non sei da scartare.» Non riuscì a trattenere l’occhiata colma di significato che gli lanciò, «ma non sono uno sfascia famiglie.» Non lo era ancora per lo meno.
    (Sperava di non esserlo mai.)
    «non volevo farti perdere tempo, giuro, scusa. Guarda se vuoi- vuoi un regalo in cambio della tua disponibilità?» Disponibilità?? Non faceva mica la escort. Erano lì come amici...???? «Ma-» «Ho una- uh- un traduttore di draconico! È carino, lo attacchi all'orecchio e capisci i draghi- oppure una chiave che apre le porte? Boh, magari sei un ladro NON TI DO DEL LADRO però sai per il tuo- nostro- il secondo lavoro- forse è utile perchè non sei un mago? Non che ci sia niente di male a non essere un mago! Sto dicendo cazzate sto zitto.» «Wayne. Wayne Aiuto come si ferma? Non era abituato a persone che parlavano più di lui. E di solito, a chi aveva la parlantina nervosa, proponeva una pomiciata o una fumata: non si sentiva di poter fare nessuna delle due cose con Dakota Wayne.
    «Non dirò nulla a Jaz, tranquillo.» Perché mai avrebbe dovuto? Non erano affari suoi. «Ma se questa situazione non ti fa sentire a tuo agio, dovresti eliminare l’app. È uno scherzo un po’ del cazzo, da fare.» Specialmente se Dak lo trovava davvero molto fuori dalla sua comfort zone?!? AMICA?? SICURI?? MMHH. Non sembrava. «E non mi devi alcun regalo, figurati, ci mancherebbe.» Anche se, vi dirò, la chiave che apriva tutte le porte era una tentazione molto molto grande? Ma resistette, sorridendo e senza vacillare. «Nessuna offesa, mi piace la mia vita da non mago E sapete cosa? Era sincero. Al cento percento. Non si sarebbe sentito se stesso, adesso, senza quell’affinità a livello molecolare con la terra, le piante e tutto il resto. Era parte di ciò che era, più di quanto la magia fosse mai stata.
    «Ma allora. Posso offrirti da bere o no? Così mi racconti di questo fenomenale scherzone che ti hanno fatto.» Chiedeva. Nel dubbio, lui voleva bere qualcosa quindi boh, Daky, che fai?
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    «Hey, hey. Respira
    Come si era acceso, Dakota si spense, sguardo terribilmente dispiaciuto sull'altro. He fucked up, se ne rendeva conto. «scusami» strinse gli occhi, mano sulla testa. «non dormo da-» troppo, considerando che i suoi incubi non miglioravano. «tanto» Fra San mungo, infermeria e parasomnia, era già tanto se si faceva tre ore al giorno.
    «Stavo scherzano, Dak. Cioè, sono davvero sull’app ma non con intenzioni così serie. Voglio solo divertirmi. Ti ho messo tra i “mi piace” perché non sei da scartare.» sorrise, imbarazzo ma lusingato senza riuscire a impedirselo. Sapeva Wren facesse il piacione col mondo intero, ma era comunque carino sentirselo dire da qualcuno che non fosse il suo ragazzo da quasi nove anni.


    «Wayne. Wayne.» smise di cercare (la mazzetta per il suo silenzio) un regalo spassionato per l'altro. «Non dirò nulla a Jaz, tranquillo.»
    «grazie» sospirò. «giuro non-... non è che non debba fidarsi di me, ma-» sarebbe stato geloso. Si sarebbe offeso. Sarebbe uscito sbattendo la porta non credendosi abbastanza per il Wayne. «non voglio pensi che cerco qualcos'altro, quando lo amo sul serio» un po' troppo, a volte. E la cosa, sapeva, era reciproca... purtroppo. un giorno avrebbe capito come rendere sè e Jaz una coppia sana e meno ossessionata l'uno dall'altro. Se ripensava a com'era stato dopo la sua morte-...
    «Ma se questa situazione non ti fa sentire a tuo agio, dovresti eliminare l’app. È uno scherzo un po’ del cazzo, da fare.»
    «lo farò, ma non sono così bravo con la tecnologia» arricciò il naso «La mia collega ha detto che ti avrebbe risposto dal suo cellulare se non fossi venuto a parlarti»
    Il cameriere chiamato prima si avvicinò, portando l'ordinazione fatta da Wren. Ringraziarono e Dakota attese che si fosse allontanato prima di continuare.
    «pensavo avessimo già deciso che offro io, visto che ho un lavoro e soldi» fece una smorfia imbarazzata citando le parole che aveva detto poco prima. «ed è il minimo, dopo che ti ho versato addosso tutte quelle parole inutili» alzò le mani in aria, ridacchiando «ora mi sono calmato, giuro!»
    Prese il bicchiere, sorseggiò la burrobirra.
    «non c'è molto da raccontare su questo scherzo. La mia amica pensa sia... imbarazzante che io stia con la stessa persona da quando ho sedici anni, e che mi manchi l'esperienza» si strinse nelle spalle. Che poi, non era neanche vero non avesse esperienza: anni prima con jason si erano lasciati per mesi, e aveva avuto il suo metodo per dimenticarlo «Ma credo semplicemente non gli piaccia lui. Non che siano affari che le riguardano.» Lo indicò «tu invece? Cerchi... nuovi amici, o qualcuno per la serata?» non giudicava !! (anzi sarebbe stato quasi geloso cosa? cosa)
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    Allo «scusami» di Dakota, Wren ebbe l'impulso di rispondere con un ‘per cosa’ — non vedeva perché mai l'altro ribelle dovesse scusarsi, con lui poi! Con !! Wren !! Ma non lo fece, lasciandolo finire e sorridendo con aria solidale verso di lui. «non dormo da- tanto»
    «senti, non fraintendere, ma sai che posso aiutarti se vuoi, vero?» non allungò una mano per posarla su quella del guaritore, ma avrebbe voluto — toccare le altre persone, per Wren, era fondamentale, ma capiva quando iniziava a diventare un po' troppo per i suoi interlocutori. Quindi le tenne unite sul tavolo, di fronte a sé, gli occhi castani fissi in quelli del collega. «so come farti rilassare» ma evidentemente non sapeva come articolare le frasi in modo da non risultare fraintendibile, quindi si grattò la nuca e chiarì cosa intendeva: «non in quel senso» oddio, anche volendo.....ma forse Dak non voleva?? quindi moving on, «una bella canna e passa tutto... almeno per qualche ora puoi fingere di non esistere più. Camomilla, valeriana, malva e passiflora.... hai un sacco di scelta» e tutte funzionavano molto bene, rimedi collaudati dallo stesso Hastings nel tempo. «pensaci, è un'offerta sempre valida e senza scadenza» forse Al lo avrebbe preso a calci in culo per continuare non solo a fare uso di droghe, ma offrire la sua merce ai colleghi ribelli: però oh, che non si dicesse che Wren non cercasse di aiutare gli altri al meglio delle sue capacità!!
    «grazie. giuro non-... non è che non debba fidarsi di me, ma- non voglio pensi che cerco qualcos'altro, quando lo amo sul serio» Il sorriso sulle labbra dello special si fece più morbido, ma meno comprensivo: poteva dire un sacco di cose riguardo se stesso, ma non che sapesse cosa significasse amare sul serio qualcuno che non fossero sua mamma o sua nonna. Amava tutti, Wren, a modo suo; ma nessuno nella maniera in cui Dakota amava Jason, o viceversa. Perchè non era ancora finito sotto il treno LapoExpress. «tranquillo, le mie labbra sono sigillate, lo prometto» e almeno su quello, il Wayne poteva contarci: Wren non avrebbe mai rotto una promessa, non l'aveva mai fatto in vita sua e non avrebbe iniziato quel giorno.
    Poi gli suggerì di eliminare l'app, se non lo faceva sentire a suo agio.
    «lo farò, ma non sono così bravo con la tecnologia» «posso aiutarti, se vuoi» «La mia collega ha detto che ti avrebbe risposto dal suo cellulare se non fossi venuto a parlarti» onestamente? Slay. Wren non era una persona così buona da non essersi trovato, almeno una dozzina di volta, nella stessa posizione dell'amica di Dak: ma da esterno si rendeva conto che fosse un comportamento davvero da stronzi; tutte le buone intenzioni del mondo non giustificavano certi atteggiamenti che mettevano a disagio gli altri.
    Avrebbe mentito, però, dicendo che non l'avrebbe mai più fatto.
    «se hai la password dell'app possiamo eliminare il profilo e addio problema» nemmeno lei avrebbe potuto utilizzare l'app per spacciarsi Dakota, a quel punto.
    (Cioè, avrebbe potuto rifare un nuovo profilo e fingersi comunque Dakota, ma non gli pareva una buona idea suggerire quel possibile esito; non voleva mandarlo in cortocircuito.)
    Lasciò al Wayne il tempo di decidere cosa fare, e ordinò da bere.
    «pensavo avessimo già deciso che offro io, visto che ho un lavoro e soldi ed è il minimo, dopo che ti ho versato addosso tutte quelle parole inutili» Inclinò il viso da un lato, osservandolo con fare malizioso. «credevo avresti offerto il prossimo» stava forse implicando che Dak rimanesse per un altro giro??? . «ma se vuoi offrire questo, fai pure! Offrirò io il secondo...» e terzo? E via dicendo. Nel frattempo potevano parlare di qualsiasi cosa, tipo del motivo dietro quello scherzo, per esempio.
    «non c'è molto da raccontare su questo scherzo. La mia amica pensa sia... imbarazzante che io stia con la stessa persona da quando ho sedici anni, e che mi manchi l'esperienza. Ma credo semplicemente non gli piaccia lui. Non che siano affari che le riguardano.» non lo interruppe subito, lasciando che finisse il discorso e ringraziando silenziosamente il cameriere quando portò le ordinazioni. «tu invece? Cerchi... nuovi amici, o qualcuno per la serata?» «entrambi, direi. Uno non esclude l’altro, no?» era raro che rimanesse in contatto con le persone con cui si intratteneva per una sola notte, ma non così tanto, a pensarci bene: era pur sempre Wren, in grado di instaurare rapporti e dare confidenza a pressoché chiunque. «ma in realtà mi stavo solo annoiando,» confessò, stringendosi nelle spalle, «preferisco conoscere persone dal vivo, sai, ma qualcuno poi mi ha parlato di questa app e mi son detto “perché no, magari becchi qualcuno di interessante”» puntò nuovamente gli occhi sul Wayne, lasciando chiaramente intendere che, alla fine, aveva avuto ragione, «ora sono in attesa che qualcuno risponda; terribile, se devo essere sincero.» continuava a preferire le vecchie maniere, c’era poco da fare!
    «senti Dak, posso farti una domanda? Puoi anche decidere di non rispondere.» era suo diritto non farlo, qual’ora si fosse sentito a disagio! Wren non si sarebbe offeso. «Jaz è stata la tua prima esperienza?» Chiedere se fosse stata anche l'unica sarebbe stato troppo sfacciato, ma era esattamente quello che Wren stava implicitamente chiedendo, e il modo in cui sottolineato con enfasi quel "prima" un po' lo lasciava intendere. «voi due convivete?» non voleva farsi gli affari dei mayne (beh, un po’ si in realtà) ma aveva sentito qualcosa al riguardo ed era onestamente molto curioso: non nella posizione più giusta per offrire consigli, ma voleva che Dakota sapesse che, nel caso in cui avesse voluto parlare o sfogarsi o anche solo rimanere in silenzio, Wren aveva la serata libera e tutto il tempo del mondo per ascoltarlo.
    O parlare al posto suo, in caso avesse preferito rimanere zitto.
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    «senti, non fraintendere, ma sai che posso aiutarti se vuoi, vero? so come farti rilassare»
    A I U T O ?????????????
    Spalancò gli occhi (già di per sè enormi, nonostante la stanchezza), boccheggiò qualcosa dal dubbio senso compiuto. Wren? Cosa? Aiuto? Abbiamo appena detto- «non in quel senso»
    AAAHHH «ma se vuoi!» ridacchiò, bloccandosi immediatamente e facendosi serio. «scherzavo. Non so perchè l'abbia detto» perchè era stupido, ecco perchè, e non sapeva resistere al flirt ma solo per gioco.
    «una bella canna e passa tutto... almeno per qualche ora puoi fingere di non esistere più. Camomilla, valeriana, malva e passiflora.... hai un sacco di scelta»
    Una bella canna suonava più divertente di quanto in realtà non fosse per Dak. «l'effetto si affievolisce nel tempo» tagliò corto, senza entrare nei dettagli di come soffrisse - con pochi e brevi intervalli - fin da quando andava ancora a Hogwarts, o di come avesse messo su un piccolo impero della droga con Jaz quasi dieci anni prima e quindi certe cose le conoscesse e ne fosse già assuefatto. Non perchè pensava che Wren non avrebbe capito, ma perchè considerava quel periodo not his finest moment. Ora cercava di evitare l'uso di canne, e farsi solo se aveva davvero bisogno di dormire per operazioni importanti o altro (e, comunque, non sempre funzionavano). «ma se avrò bisogno, saprò a chi chiedere» sorrise, sperando di poter chiudere così il discorso. Era sempre disponibile a parlare di problemi (ad esempio del sonno), ma solo finchè erano altrui.
    Gli passò il telefono riconoscente per farsi eliminare l'app, sperando di non ricevere niente di compromettente nel frattempo, e rise all'affermazione sull'offrire da bere. «ma se vuoi offrire questo, fai pure! Offrirò io il secondo...»
    «ok ok, offri il prossimo allora»
    «tu invece? Cerchi... nuovi amici, o qualcuno per la serata?»
    «entrambi, direi. Uno non esclude l’altro, no?»
    Aggrottò un po' le sopracciglia, confuso ma non meno affascinato. «riesci a restare amico di persone con cui passi solo una notte?» appoggiò la guancia alla mano, tamburellando con l'altra sul bicchiere. «penso non mi sia mai successo prima. Essere scopamici non... rientra nei miei standard» Jason o meno. Anche prima di conoscerlo, o quando si frequentavano senza essere una coppia o ancora quando si erano lasciati, aveva sempre saputo di non essere in grado di tenere separati sentimenti e sesso. Se avesse finito per diventare amico di qualcuno con cui andava a letto, si sarebbe sicuramente preso una cotta.
    Ora che ci pensava era letteralmente quello che era successo col Maddox, uh.
    «in realtà mi stavo solo annoiando, preferisco conoscere persone dal vivo, sai, ma qualcuno poi mi ha parlato di questa app e mi son detto “perché no, magari becchi qualcuno di interessante”» ammiccò, alzando il bicchiere. Cheers! «ora sono in attesa che qualcuno risponda; terribile, se devo essere sincero.»
    Stava pensando a come rispondere (l'alcol che iniziava a rallentargli i pensieri), ma Wren fu più veloce: «senti Dak, posso farti una domanda? Puoi anche decidere di non rispondere.»
    «oddio, mi spaventi» rise
    «Jaz è stata la tua prima esperienza?» sbattè le palpebre, stupito. Non la domanda che si era aspettato, in realtà. «voi due convivete?»
    «non conviviamo» rispose per prima, perchè sembrava la domanda più semplice. «dormo spesso a casa sua ma...» tanti ma. Ma non si sentiva pronto, ma pensava che fossero un po' troppo ossessionati l'uno dall'altro per aggiungerci anche la convivenza, ma aveva paura di quello avrebbe passato se Jason fosse di nuovo morto, o al contrario se Dakota fosse morto... scrollò le spalle. «-non vivo lì. Sull'altra domanda, immagino di sì» si strinse nelle spalle di nuovo «non avevo neanche fatto coming out, prima di Jaz: avevo avuto solo ragazze quindi non le conterei come esperienze» arricciò il naso al ricordo (un bacio in fronte a un giovanissimo dakota che sperava di essere bi). Però era stato in una coppia bluff con Jericho Lowell, chi dimentica è complice!!!!!! «Cioè, avevo avuto qualche... flirt con ragazzi, ma mai-... beh, Jason è stata la mia prima volta vera e propria» a Parigi, fra l'altro, che cazzo di clichè romantico, dopo settimane (o forse addirittura mesi arianna non ricorda) in cui Dakota l'aveva sempre fermato prima (senza rinunciare però a mani e bocca). ridacchiò scuotendo la testa, rosso in viso. «interessantissima la mia vita sessuale, lo so. » lo indicò con la mano «tu?»
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    La reazione di Dakota suscitò una risata in Wren, che però fu abbastanza maturo da non inferire ulteriormente, lasciando cadere l'argomento con un sorriso malizioso in direzione del collega ribelle e niente più, anche se trovava adorabile il modo in cui aveva spalancato gli occhioni chiari e annaspato in cerca d'aria, sconvolto dalle parole volutamente fraintendibili dello special.
    Ma Wren era una brava persona, non avrebbe continuato a mettere a disagio Dak — o, perlomeno, quelle erano le sue intenzioni, e ci avrebbe provato forte forte a rimanere fedele a quel fioretto, ma fare il pirla provocatore gli veniva spontaneo.
    Per assurdo, era meglio parlare di droga.
    «l'effetto si affievolisce nel tempo»
    «mh, solo se fumi sempre la stessa roba. l'assuefazione può essere facilmente evitata con un po' di fantasia. e affidandosi ad un maestro.» Si indicò, lasciando intendere che non fosse solo un esperto in materia ma anche un geocineta, in grado di estrapolare le qualità stupefacenti di ogni pianta e fiore possibile, ed accentuarle senza problemi o effetti collaterali per gli utilizzatori. Solo rimedi naturali per Wren Hastings!
    «ma se avrò bisogno, saprò a chi chiedere» sorrise comunque soddisfatto, contento di aver offerto ancora una volta il suo aiuto ad un amico in difficoltà.
    E a quel proposito, aveva ancora una cosa da fare.
    Prese il telefono, armeggiando con l'app di incontri senza però estraniarsi dalla conversazione, specialmente perché si parlava di offrire altri giri e chi era lui per tirarsi indietro.
    «ok ok, offri il prossimo allora»
    Con gli occhi bassi sul telefono, sorrise al Wayne mentre confermava di voler eliminare l'account creato dall'amica Cupida del guaritore.
    «riesci a restare amico di persone con cui passi solo una notte?» Si strinse nelle spalle. «Sono sempre molto diretto e schietto riguardo cosa cerco, e le persone lo sanno. Senza impegno, e senza condizioni. C'è a chi sta bene, e a chi no, ed in quel caso preferisco fare un passo indietro e salutare con una stretta di mano e niente più.» non tutti riuscivano a vivere secondo la sua stessa filosofia, ma con quelli che lo facevano era sempre divertente confrontarsi. «e poi,» rivolse un ghigno sardonico al Wayne, «li lascio sempre soddisfatti e felici, difficile che serbino rancore.»
    Dire che rimanesse amico di tutte le sue numerose scappatelle era un'esagerazione, solitamente erano sconosciuti che andavano via senza odiarlo e senza mai più riapparire nella sua vita, soddisfatti anche loro di aver passato una bella serata senza legami di alcun genere e senza cercare qualcosa in più del semplice (meraviglioso) sesso; dal canto suo, Wren sapeva perfettamente chi era e cosa voleva, e in venticinque anni non era mai successo che sviluppasse sentimenti per qualcuno con cui era andato a letto una volta e basta.
    E forse era proprio lì la chiave: raramente tornava due volte dalle stesse persone, non aveva il tempo materiale per sviluppare nulla. Quanto all'amicizia, invece, quella gli veniva naturale e facile.
    «penso non mi sia mai successo prima. Essere scopamici non... rientra nei miei standard»
    «non è per tutti, in effetti.» Affermò, «ma non parlerei di scopamici... piuttosto, scopasconosciuti un termine terribile, «non è detto che rimanga in contatto con tutti quanti, ma se succede non c'è nulla di imbarazzante di solito. Né la sensazione di aver gettato le basi per qualcosa di più...» né da parte sua, né da parte degli altri.
    Rimase in silenzio qualche istante, il bicchiere alle labbra ma senza sorseggiare il contenuto, poi offrì a Dak la spiegazione più logica: «il lato positivo di amare tutti, immagino» sorrise, morbido e leggero come suo solito, senza impegno.
    Quando poi chiese a Dakota dettagli sulla sua relazione con Jason, ebbe l'impressione di aver oltrepassato il limite; gli capitava molto spesso, e nonostante cercasse di limitare la sua naturale curiosità, gli veniva difficile resistere.
    Fu contento, perciò, quando Dakota rispose.
    «non conviviamo. dormo spesso a casa sua ma...»
    «ma.»
    Sentiva ci fossero un sacco di motivi dietro quel "ma", però riuscì a trattenersi dal chiedere quali fossero: c'era un momento in cui smettevano di essere affari suoi, questioni troppo personali dove non era giusto che Wren mettesse il naso.
    «Sull'altra domanda, immagino di sì. non avevo neanche fatto coming out, prima di Jaz: avevo avuto solo ragazze quindi non le conterei come esperienze» il naso arricciato e l'espressione del ribelle fecero sorridere Wren, ma in maniera tenera: sapeva di esser stato fortunato, lui, da sempre sicuro di quello che gli piacesse (ovvero: tutto.), mai una sola volta aveva rimpianto una scelta o una decisione. Sua mamma, poi, lo aveva sempre supportato in tutto – lei per prima mai rientrata in dei limiti definiti, e di certo mai prevedibile o conforme ai costumi sociali –, perciò Wren era sempre stato libero di esprimere se stesso come preferiva, e fare tutte le esperienze necessarie per capire cosa volesse (ancora una volta: tutto.); ma offrì comunque il suo supporto silenzioso al Wayne, lo sguardo in apparenza meno giocoso e frivolo del solito. «Cioè, avevo avuto qualche... flirt con ragazzi, ma mai-... beh, Jason è stata la mia prima volta vera e propria» mh, si spiegavano molte cose. Ebbe la tentazione di chiedere esplicitamente se fosse stato l'unico, ma non era lì per parlare della vita sessuale di Dak (a meno che lui non volesse? Wren non si sarebbe fatto problemi), perciò si limitò a fare un cenno col capo, labbra strette e sguardo intento a studiare l'altro ribelle con attenzione. Sorrise insieme a lui quando Dakota ridacchiò, notando subito il rossore sulle gote: chissà dove era corsa quella sua testolina, eh, marpioncino di un Wayne.
    «interessantissima la mia vita sessuale, lo so.»
    Fece un cenno con la mano, abbassando il bicchiere. «ho sentito cose molto più noiose» offrì come supporto, a voce bassa e ammiccando poi alla successiva domanda.
    «tu?»
    «io?» forse non avevano così tanto tempo per affrontare quel discorso, «oh, l'esatto opposto.» non c'era vergogna nelle sue parole, né nell'espressione serena mentre informava Dakota Wayne di qualcosa che già avrebbe dovuto sapere: Wren era qualcosa di molto vicino ad una sgualdrina, e non si faceva problemi a promuovere l'amore libero e le esperienze sessuali di qualsiasi genere e forma; così come in tutti gli altri aspetti della sua vita, non aveva mai nascosto nemmeno quel piacere, non ne vedeva motivo. «non sono fatto per le relazioni,» si strinse nelle spalle, «e non credo che imparerò mai. Le persone mi piacciono, e anche tanto, ma non penso di essere il genere di ragazzo fatto per avere un solo partner per tutta la vita.» cit, e poi arriva Lapo e ciaone, falso falsissimooo, «e credo di attirare solo altri spiriti liberi come me» concluse, un sorriso genuino a tirare gli angoli le labbra verso l'alto. «non ho avuto relazioni, ma tante esperienze» ammiccò al Wayne, portando il bicchiere alle labbra, «ma sai cosa? Mi piacerebbe adottare un bimbo, in futuro. Potrei anche non essere un buon partito, fedele o disposto alla monogamia, ma credo che sarei un buon padre.» dopotutto, aveva avuto un'eccellente insegnante. «ma è ancora presto per fare certi discorsi, siamo giovani, non possiamo sapere cosa ci riserva il futuro!» e quest 10, eh. «sono certo che anche per te e Jason le cose prima o poi si stabilizzeranno, e la convivenza verrà da sola, naturale.» e volete sapere cosa? Wren ci credeva davvero: perché il fatto che si reputasse incapace di legarsi sentimentalmente a qualcuno non implicava che non approvasse o adorasse le relazioni altrue. A ciascuno il suo! Sapeva essere una fangirl con i fiocchi, lui!
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    Guancia posata sulla mano, osservò Hastings armeggiare sul suo cellulare, lanciando occhiate e pronto a intervenire nel caso Jason pensasse fosse un buon momento per inviare foto compromettenti come richiesta implicita di sbrigarsi a tornare a casa. Non pensava Wren si sarebbe sconvolto, ma preferiva lo stesso le grazie del suo ragazzo fossero solo per lui.
    «Sono sempre molto diretto e schietto riguardo cosa cerco, e le persone lo sanno. Senza impegno, e senza condizioni. C'è a chi sta bene, e a chi no, ed in quel caso preferisco fare un passo indietro e salutare con una stretta di mano e niente più. e poi, li lascio sempre soddisfatti e felici, difficile che serbino rancore.»
    scosse la testa sorridendo leggero. «su quello non ho dubbi» no, davvero. Zero. «mi chiedevo più tu come la gestisci. Dove trovi il confine fra l'amore fra amici e- qualcosa di più, se c'è di mezzo il sesso» un dubbio sincero, a cui già sapeva non avrebbe ricevuto risposta soddisfacente. Alla fine, era un problema dei pg di Arianna e basta se non sapevano distinguere le due cose.
    «non è per tutti, in effetti.» annuì piano. «ma non parlerei di scopamici... piuttosto, scopasconosciuti?»
    «ah, ecco» «non è detto che rimanga in contatto con tutti quanti, ma se succede non c'è nulla di imbarazzante di solito. Né la sensazione di aver gettato le basi per qualcosa di più...» agitò la mano in aria.
    «avevo capito male» come nella vita fuori dal gdr, insomma . la conversazione più reale avuta in role. «credevo cercassi amici da scopare, con il "uno non esclude l'altro"» si strinse nelle spalle «con sconosciuti? slay. Comprensibile»
    (...)
    «tu?
    «Io? oh, l'esatto opposto.» Dakota scoppiò a ridere, portandosi di nuovo l'alcol alle labbra. Si sentiva leggero, la testa a girare ma in modo piacevole. «fortunello»
    «non sono fatto per le relazioni, e non credo che imparerò mai. Le persone mi piacciono, e anche tanto, ma non penso di essere il genere di ragazzo fatto per avere un solo partner per tutta la vita. e credo di attirare solo altri spiriti liberi come me»
    Meglio, avrebbe voluto commentare il Wayne: se non voleva impegnarsi in una relazione monogama, sarebbe stato tragico attirare gente che voleva Wren tutto per sè.
    «non ho avuto relazioni, ma tante esperienze. ma sai cosa? Mi piacerebbe adottare un bimbo, in futuro. Potrei anche non essere un buon partito, fedele o disposto alla monogamia, ma credo che sarei un buon padre»
    ...................ok. ok??? questo lo colpì, tanto che rimase col bicchiere a mezz'aria a fissarlo.
    «vuoi un figlio non che a dakota non piacessero i bambini, o l'idea di prendersi cura di un piccolo bisognoso di aiuto... ma era un impegno enorme, una responsabilità che ti cambiava la vita per sempre. Lui aveva adottato Vin senza battere ciglio, certo, ma era una quindicenne all'epoca, e lui sapeva che in caso di bisogno avrebbe avuto un giro di amici in grado di aiutarlo.
    «ma è ancora presto per fare certi discorsi, siamo giovani, non possiamo sapere cosa ci riserva il futuro! sono certo che anche per te e Jason le cose prima o poi si stabilizzeranno, e la convivenza verrà da sola, naturale.»
    per un attimo aveva pensato intendesse che anche lui e Jason avrebbero adottato. Sullo stabilizzarsi- «già» non ne aveva idea. Avevano più bisogno di terapia di coppia per imparare a vivere l'uno senza l'altro, quello di certo.
    «e comunque, la monogamia non è l'unico tipo di relazione stabile possibile» si strinse nelle spalle «siamo nel 2023, puoi avere il tipo di relazione più adatto a te - romantico, solo sessuale, non importa... e invece che chiamarlo "tradimento", è un patto in comune» sorrise battendo il bicchiere contro di lui «tu sei un buon partito, Wren. E solo perchè non vuoi limitarti ad innamorarti di una persona persona soltanto, non vuol dire che chiunque non sarebbe fortunato ad averti»
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    Ci pensò su un attimo, valutando le parole di Dakota.
    «credevo cercassi amici da scopare, con il "uno non esclude l'altro". con sconosciuti? slay. Comprensibile»
    A dire la verità, Wren non pensava mai (punto, fine.) a cosa cercare, perché di solito si faceva andare bene qualsiasi cosa il destino decidesse di mettere sulla sua strada; era abbastanza tranquillo e con poche pretese, a riguardo. Perciò non partiva mai con un’idea, e se succedeva di finire a scambiarsi qualche bacio su una pista da ballo, sudati ma sobri, con un amico… beh. Beh; chi era lui per dire di no, giusto?
    Sorrise placido a Dakota, riportando poi lo sguardo nocciola sul telefono. «con chi capita una precisazione ridondante, a quel punto, e che l’avrebbe forse gettato sotto una luce errata (o forse no, perché effettivamente l’animo da troietta, il geocineta, ce l’aveva sempre avuto) ma che non si trattenne dal fare: a che pro? Anche quello era essere Wren Hastings.
    Sorrise poi alla risata del Wayne, senza provare il minimo imbarazzo: non c’era nulla di cui vergognarsi, a detta sua, nel modo in cui approcciava il sesso e le altre persone. Era un modo come un altro; era il suo modo. Ed era bello vedere che, anche grazie all’aiuto dell’alcol, Dakota si stava lasciando pian piano andare: a Wren non piaceva essere la fonte di disagio altrui, ma spesso non riusciva a farne a meno, proprio per i suoi modi troppo espansivi e alla mano, senza filtri.
    Così come senza filtri fu anche il commento sul voler avere un figlio, prima o poi.
    L’aveva fatto con leggerezza, trovando non ci fosse assolutamente nulla di strano nel confessare ad un amico di voler diventare padre, ad un punto imprecisato della sua vita, ma la reazione di Dak lo costrinse ad abbassare il telefono, le attenzioni tutte per il guaritore.
    «sì, mi piacerebbe adottare un bambino. o una bambina» dubitava ne avrebbe mai avuto uno suo, se non assolutamente per sbaglio, e poi voleva dare a qualcuno la stessa possibilità che, sedici anni prima, Valerie aveva dato a lui. Lasciò un angolo delle labbra scattare verso l’alto, osservando Dak con curiosità. «tu non ci hai mai pensato?» non aggiunse “non necessariamente con Jason”, ma non serviva una mente acutissima per intendere che fosse lì; da solo, con il proprio partner… un figlio ti cambiava la vita, ed era bellissimo, davvero Dakota non ci aveva mai pensato su?
    «e comunque, la monogamia non è l'unico tipo di relazione stabile possibile» Oh, ma quello lo sapeva in realtà; non gli piaceva mettere etichette, ma sapeva anche che non tutti fossero della loro stessa idea, o al passo con i tempi. «immagino sia così,» “un patto comune”, aveva detto Dak. Il punto era che Wren non credeva di poter essere un compagno decente per nessuno, e l’idea di avere dei doveri nei confronti di un’altra persona lo spaventava dieci volte di più di quella di avere delle responsabilità nei confronti di un figlio — quindi la diceva lunga.
    Fece tintinnare il bicchiere contro quello di Dakota, ringraziandolo fingendo di abbassare la tesa di un invisibile cappello. «tu sei un buon partito, Wren. E solo perchè non vuoi limitarti ad innamorarti di una persona persona soltanto, non vuol dire che chiunque non sarebbe fortunato ad averti»
    «attento wayne, potrei quasi pensare che tu ci stia provando con me» aveva detto che si sarebbe impegnato per non mettere a disagio l’altro ribelle, ma poteva concedersi una o due battute, no? «ma tranquillo,» gli fece l’occhiolino, «non lo dirò a jason…» alzò il bicchiere verso di lui, in un brindisi silenzioso, versando poi il contenuto giù nella gola.
    «non sei niente male neppure tu.»
    Sipario.
    Don't be afraid of heights
    'cause we flyin'.
    Hear the sirens? Quiet (Shh)
     
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