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    più razionali e metodici dei berserker, i cacciatori studiano attentamente le loro prede prima di passare all’attacco, considerando ogni punto debole

    Ho fatto un sogno la scorsa notte...

    Si era ritrovato a pensare spesso quella frase recentemente, dopo essere ritornato dalla missione contro la Bolla. Strani sogni di piccoli dettagli della spedizione, cose piccole ed insignificanti che sparivano dalla sua mente per finire nel vasto mondo Morfeo. Per quanto quelle piccole minuzie iniziassero a svanire, il resto di quel fallimento era impresso nella mente di Liam come un marchio, almeno per il momento.
    Ricordava il dolore di ogni ferita, ricordava la senzazione del sangue caldo sulle sue mani, il suono delle ossa rotte, la sensazione di gioia nella vendetta e l'odio della sconfitta, ma soprattutto il terrore di perdere Amaranth negli ultimi istanti di quell' odissea.
    Stava scrivendo tutto su un diario, come la strega gli aveva suggerito, in modo da non perdere nessun dettagli utile di quella missione e si era scritto un appunto sul frigo, rileggere ogni giorno il diario per vedere se mancava qualcosa. Al momento non mancava nulla di particolare, come detto, solo qualche dettaglio qua e la, i ricordi strazianti erano ancora li ben saldi nella sua mente.
    Sfortunatamente quelle memorie non erano le sole cose che aveva riportato indietro, qualcosa era successo ai suoi poteri da Special, dopo che gli erano stati rubati per qualche istante. Lo aveva notato una notte, mentre stava seduto sul suo letto a rileggere il suo diario, all'improvviso riuscì a percepire il suo sangue scorrere nelle vene, muoversi e strisciare nei canali come un enorme verme che percorreva il suo corpo, sensazione che gli diede un forte senso di nausea e paura. Non era la prima volta che accadeva, quando era piccolo e non aveva una buona conoscenza su come utilizzare i suoi poteri, eventi simili erano all'ordine del giorno. Aveva notato che capitava più frequentemente quando provava forti emozioni, quando provava una forte rabbia gli attacchi diventavano più violenti, come se il suo stesso sangue si ribellasse direttamente contro di lui. Non aveva guadagnato nulla dalla missione, era stato sciocco a partecipare, sarebbe dovuto rimanere a casa ed impedire ad Amaranth di andare.

    Parlando della strega, l'emomante aveva notato che durante ogni scontro Amaranth non aveva mai usato i suoi poteri da Special, nemmeno nelle situazioni più pericolose. Capiva il sentimento della sua amica, essere trasformato in qualcosa di diverso è un processo che lascia il segno e non tutti sono in grado di accettare il cambiamento.
    Si preocccpava per lei, Amaranth aveva la tendenza ad infilarsi in situazioni pericolose, infatti non le aveva chiesto di partecipare alla missione contro Lancaster, aveva scelto da sola d'infilarsi in quel inferno.
    Era una brava combattente, ma pistole ed armi bianche possono arrivare fino ad un certo punto contro persone in gradi di modificare la realtà intorno a se con la magia.
    Proprio per questo Liam aveva scelto di provare a ridare ad Amaranth ciò che gli era stato strappato, ridarle la magia vera e propria, riportarla ad essere una strega.
    Ma come si poteva ottenere un risultato simile? Liam sapeva per certo che la soluzione era nel sangue, riusciva a percepire la magica che ci scorreva dentro ed era anche sicuro di riuscire a sopprimerla per qualche istante.
    Special e maghi avevano sangue diverso, un tipo di magia differente ed allora la soluzione poteva essere quella di trasferire il sangue di un mago, TUTTO il sangue di un mago in un altro corpo e spostare la magia con esso e nel frattempo togliere tutto il sangue special in modo che venisse rimpiazzato.
    Liam voleva sopprimere la magia in entrambi i tipi di sangue affinche il corpo non riconoscesse il liquido "intruso", sostituire tutto il sangue special con il sangue di mago e poi lasciare che la magia riemergesse nel liquido scarlatto.
    Era una soluzione certa? No, ma era un'ipotesi sensata e d' altronde... gli esperimenti servono a questo.


    In una stanza buia ed illuminata da solo tenui candele, un corpo si trovava steso per terra, pallido e privo di vita. Un uomo non identificato, con nessun particolare tratto distintivo, una persona qualunque. L'emomante lo aveva trovato su un campo di battaglia, probabilmente dei ribelli erano stati scoperti dal Governo ed avevano provato a difendersi, di sangue e corpi ormai ce n'erano in abbondanza ovunque ormai.
    Liam era nalla stanza, inginocchiato accanto al cadavere nudo, occhi chiusi e concentrato sul suo potere, una enorme bolla di liquido scarlatto si trovava sopra i due, fluttuante nell'aria come se fosse fatta di sapone.
    Per evitare che i suoi poteri si ribellassero contro di lui, il ragazzo aveva preso un calmante ed aveva inciso la runa ISA intorno a se. In teoria la runa era in grado di equilibrale le emozioni, almeno cosi aveva letto in qualche testo sull' argomento, non era certo che funzionasse davvero, ma di sicuro il calmante stava facendo effetto egregiamente.
    Era pronto...
    La bolla di sangue iniziò a disfarsi in un flusso che entrò nel braccio del corpo, mentre dall'altro braccio, Liam iniziò ad estrarre il sangue del mago.
    Sentiva il liquido scarlatto farsi strada nelle vene, Liam seguò quel torrente cremisi con la mano, risalendo con le dita il braccio freddo del corpo. Il sangue che liam aveva introdotto arrivò al cuore e da lì iniziò ad espandersi per le arterie, iniziando a seguire i condotti naturali che lo avrebbero avrebbero sparso per il resto del corpo. Contemporaneamente, l'emomante stava togliendo il vecchio sangue del Mago, raccogliendolo in una bolla separata.
    La mano di Liam si mosse sul cuore del cadavere, rimanendo in contatto con il petto dell'uomo e laciando che il suo potere guidasse il sangue dove doveva andare.
    L'operazione richiese qualche minuto, ma alla fine ce l'aveva fatta, era riuscito a sostituire tutto il sangue in un corpo con quello di qualcun altro ed in un modo che in teoria non avrebbe dovuto danneggiare il soggetto dell'operazione se fosse stato ancora in vita.
    L'emomante aprì gli occhi, osservando il suo lavoro, il corpo del Mago e la sfera di sangue che levitava vicino a lui.

    «Cominci a puzzare...»

    Sussurrò il ragazzo, guardando verso il viso del cadavere, poi con un gesto della mano spostò il sangue in un contenitore che aveva preparato li vicino.

    «Mi servono soggetti vivi, per vedere se questa cosa può funzionare. A te penserò dopo, ora ho una persona da incontrare»
    Ed abbandonò il cadavere nella stanza, lasciandolo nell'oscurità.


    Londra, al parco Kensington, vicino alla statua di Peter Pan. Un luogo particolare dove incontrarsi, ma a Liam andava bene qualsiasi punto pur di vedere Amaranth. Aveva il sorriso sul volto mentre camminava tra il verde del luogo, fino al punto d'incontro.
    Lei era già li, in anticipo come sempre.
    Liam si avvicinò lentamente e picchiettò con le dita sulla spalla della strega per attirare la sua attenzione.

    «Ciao Ama.»
    Liam
    O'Sullivan

    I used to think I was put into the world for a purpose, but lately I just think I'm a fucking maniac.
    Guerriero Cacciatore
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    SPECIAL
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  2. .
    nome pg: Liam O'Sullivan
    fazione: contro
    dov'è: ULTIMA SETTIMANA — OSTACOLO NELLA BOLLA
  3. .
    nome pg: Liam O' Sullivan
    classe: Guerriero Cacciatore
    (solo se special) potere: Emocinesi
    arma: coltello
    punti salute a fine settimana: 20
    punti attacco / punti difesa: 13/9
    (se switch) partecipa per: - -
  4. .
    più razionali e metodici dei berserker, i cacciatori studiano attentamente le loro prede prima di passare all’attacco, considerando ogni punto debole
    Lo rincuorava sentire che per Amaranth era tutto ok, ma conoscendola avrebbe potuto avere una gamba amputata ed avrebbe risposto allo stesso modo. Iniziò a sorseggiare lentamente il tè che la strega gli aveva offerto, per poi rispondere alla domanda di Amaranth

    «A lavoro è tutto ok, hanno capito. Avevano trovato un rimpiazzo temporaneo quando sono scomparso, mi hanno dato qualche giorno per riprendermi.»

    Erano stati piuttosto comprensivi ed i giorni che gli erano stati offerti come riposo per riprendersi dal rapimento li avrebbe spesi in missione cercando quelli che lo avevano rapito, di certo il miglio modo per un recupero rapido.
    Non fu contento quando sentì che anche lei avrebbe partecipato all' incursione, ma Liam sapeva che nulla le avrebbe fatto cambiare idea. Le fece un leggero sorriso, non lasciando trapelare la sua preoccupazione.
    «Lo capisco, anche io sono piuttosto curioso di sapere chi è stato a rapirci»

    E fargliela pagare, ma omettiamo questo piccolo dettaglio. Dopo quelle parole, Liam lasciò la tazza di tè sul tavolo, avvicinandosi poi verso la strega. Effettivamente, controllare che stesse bene non era l'unico motivo per il quale era li in quel momento. Stava per fa qualcosa che per lui era estremente difficile, eppure doveva farlo, si sentiva in obbligo.

    «Ama... Grazie di tutto. Sei venuta a salvarmi senza che nemmeno ti chiedessi aiuto... E mi dispiace molto per le conseguenze di questo tuo gesto, mi dispiace che abbiano preso anche te.»

    Le pause, lo sguardo che mai incontrava quello dell'altra, tutti segni di chi si sente in colpa e Liam si sentiva molto in colpa. L'avevano presa a causa dell' emomante ed ora Liam non sapeva come ripagare il debito che aveva nei confronti della strega.

    «Grazie.»

    Sussurrò ancora una volta prima di allungare le braccia verso di lei, abbracciandola a tradimento, senza darle molto tempo di poter reagire, anche perché non era del tutto sicuro di come Amaranth avesse potuto prendere quel gesto.
    Nemmeno lui era totalmente a suo agio in quell' abbraccio, era il primo dopo molto tempo, ma era un momento in cui esprimere la sua gratitudine con qualcosa di tangibile era indispensabile.


    Liam
    O'Sullivan

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    Emocimeta — 21 anni — ColtelloMy plan was not to hurt you...
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    Fu accolto alla porta con lo stesso calore di un ricercato che viene accolto in prigione, m era Amaranth, ormai era abituato ai suoi modi di fare. Ricambiò la rapida occhiata, per controllare che stesse bene almeno fisicamente. Non poteva nascondere di sentirsi in colpa, Amaranth si trovava in quel hotel per salvarlo, quindi era lui la causa delle sua sparizione.
    «Ciao...»
    Un semplice saluto, sapeva che lei non avrebbe di certo accettato troppe smancerie ed a Liam stava bene così. Entrò nella casa della strega seguendo i suoi passi, era già stato li in passato, sapeva che Amaranth aveva una coinquilina ma lui non ci aveva mai parlato, se non per qualche frase di cortesia.
    «Certo, ne prendo un po' anche io.»
    Rispose alla proposta del te, riempiendo la tazza con l'acqua calda, iniziando a prepararsene un po'. Era il momento di tirare fuori la discussione per la quale era lì, almeno la principale.
    «Come stai? Non abbiamo praticamente avuto occasione di parlare da quando siamo tornati.»
    Prese in mano la tazza di te, osservando le reazioni della donna, non sapeva che cosa aspettarsi come risposta. Sperava stesse bene, ma non ne era del tutto certo.
    «Ho sentito che il ministero manderà dei volontari a fermare chi ci ha rapiti.»
    Disse il ragazzo puntando lo sguardo versa la tazza di tè come se per le prossime parole che stava per pronunciare non trovasse il coraggio di guardarla.
    «Andrai anche tu?»
    Chiese, omettendo palesemente il fatto che lui si sarebbe unito a questa sorta di incursione. Sperava che Amaranth facesse la scelta più saggia e non partecipasse, ma qualcosa dentro Liam gli suggeriva che la strega non si sarebbe tirata indietro. Sapeva che la situazione sarebbe potuta precipitare in un secondo, com' era accaduto al hotel, per questo sperava che sarebbe rimasta al sicuro.

    Liam
    O'Sullivan

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    Emocimeta — 21 anni — ColtelloMy plan was not to hurt you...
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    Si sentiva intorpidito, come se si fosse appena svegliato da una lunga dormita. A quanto pare era sparito, qualcuno lo aveva rapito di nuovo, ma stavolta ricordava davvero poco di quello che gli era accaduto. Ricordava l'Hotel, ricordava uno scontro, ricordava che Amaranth era presente, poi una distorsione, come se le pareti di quel posto stessero per accartocciarsi su se stesse... E poi poco nulla.
    Mesi, era scomparso per mesi e probabilmente nessuno sarebbe venuto a salvarlo, era stato fortunato di essere tra quelli rilasciati per consegnare un messaggio. Chiunque fosse il rapitore, aveva di certo mire di ribellione nei confronti del regime di Abbadon, quindi chiaramente qualcuno che apparteneva ai ribelli.
    Liam non sapeva se appartenessero alla stessa fazione che lo aveva già rapito quando da piccolo era stato portato via dal proprio letto ed a questo punto non gli importava. Normalmente si sarebbe nascosto, come aveva fatto per tutti questi anni, vivendo nella paranoia pregando che nessuno lo trovasse per portarlo via ancora, ma qualcosa era cambiato.
    Quel sentimento di terrore di essere ricatturato si stava lentamente trasformando in qualcosa di diverso, rabbia nei confronti dei suoi rapitori e desiderio di mettere le mani sui responsabili. Aveva sentito che Abbadon stava organizzando una missione per investigare su questa minaccia dei ribelli e Liam aveva tutta l'intenzione di partecipare, non per salvare le persone ancora intrappolate da quei maniaci, voleva solo far soffrire chi lo aveva gettato di nuovo in una spirale di paura e rabbia.
    Prima di tutto questo però doveva vedere una persona, da quando erano tornati non aveva ancora avuto occasione d' incontrarla. Voleva assicurarsi che stesse bene, dato che anche lei era stata portata via, per poi essere mandata come messaggero per questi "ribelli".
    Lentamente salì i gradini che portavano all'appartamento e bussò alla porta
    «Amaranth?»
    Chiese ad alta voce di lei in modo che la strega potesse riconoscere la sua voce oltre la porta.
    Liam
    O'Sullivan

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    Emocineta — 21 anni — ColtelloMy plan was not to hurt you...
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    Edited by Jack Of All Trades - 8/4/2024, 00:16
  7. .
    LIAM O'SULLIVAN
    MATRICOLA
    Guerriero Cacciatore

    Liam: Emomanzia/Coltello
    accetto le conseguenze delle mie azioni
    qui finisce il mio agire e inizia il mio silenzio
    sono nel pieno delle mie facoltà mentali
    prendo i pe per: gruppo I
  8. .
    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    1988
    kinetik.
    muggles
    sebastian adams

    Con un ampio sorriso, Sebastian mise a segno il colpo contro uno dei malviventi e scaricò una buona dose di energia cinetica nel pugno che impattà contro le costole del tizio, sollevandolo leggermente da terra. Si sentì un forte crack liberarsi nell'aria, probabilmente gli aveva spaccato qulche osso, ma il furfante non sembrava demordere, rifiutandosi di andare a terra.

    «Vedi, qui la cosa furba da fare sarebbe stata fingersi morti. Ora sarò costretto ad assicurarmi che tu non possa più rialzarti.»

    E con un ghigno malevolo stava per avviciniarsi al tizio al quale aveva tolto il fiato devastandogli il petto, quando dal nulla un altro rapitore lo assalì, riuscendo a colpirlo con il calcio di una pistola alla fronte. La bottà lo stordì a tal punto da doversi appoggiare ad un muro mentre cercava di riprendersi dalla sventola appena ricevuta, portando anche una mano alla fronte dove ora aveva un bel taglio che sanguinava.

    «No, fottuto cretino! Non il viso, devo essere intervistato dopo questo salvataggio! »

    Non tutto il male viene per nuocere, effettivamente avere lividi o feriti aiutava a dimostrare quanto avesse sofferto per riuscire a salvare quelle "povere anime innocenti" dalle grinfie di quei malviventi, ma avrebbe preferito che non fosse il suo viso a risentirne dato che è comunque la prima cosa che il pubblico avrebbe visto.
    Dopo qualche secondo, lo stordimento della botta in testa passò, lasciando solo posto a rabbia e risentimento, cose che facevano parte della sua vita quotidiana.
    Per mantenere la falsa di "aiuto indispensabile" diede un aiuto difendendo due dei suoi compagni mantenendo il suo scudo cinetico alzato, riuscì a tenere questa protezione sull'uomo che aveva protetto qualche istante prima, mentre il secondo compagno protetto da questa bolla era un altro ragazzo di cui non sapeva nulla e non voleva conoscere. Non si stava infatti concentrando particolarmente sulla difesa di nessuno, nemmeno la sua dato che non si accorse nemmeno di qualcuno che stava provando a tirargli un incantesimo. Semplicemente, a passo iracondo, cammino verso uno dei rapitori e senza un briciolo di esitazione carico l'energia cinetica assorbita dal suo scudo dei vari colpi che stavano volando accumulandola nel piede per poi rilasciarla provando a tirare un calcio direttamente nelle parte intime del poveraccio.


    Questa è la storia di un mare di delusioni
    E affoghi fino a quando non provi emozioni
    Lui ha imparato come si sopravvive là fuori
    Molto più dagli errori che dai suoi professori


    (9) DIFESA WREN (wind + seb + corvina): Lo protegge molto distrattamente con uno scudo cinetico
    (6) DIFESA JOHN (seb + mina): Mantiene la barriera che gli ha dato prima.
    ATTACCO BUBBLES (john+ grey + seb):Rilascia energia cinetica dal piede, tirando uno spartan kick direttamente contro qualsiasi tipo di apparato riproduttore abbia questa persona
  9. .
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    blood manip.
    21 y.o.
    what?!
    liam o'sullivan

    Si sentiva stordito, la mente annebbiata da chissà cosa, forse residui del gas con cui lo avevano addormentato e tenuto senza forte. L'effetto ormai stava sparendo e l'adrenalina che iniziava a circolare lo stava aiutando a riprendersi. Sentiva delle piccole fitte qua e la, forse nel spostarlo dalla camera fino a dove si trovava in quel momento, non erano stati molto delicati.
    Tutto accadde all'improvisso, almeno per Liam, che vide un gruppo di sconosciuti entrare nella stanza lanciandosi sulle persone armate che lo avevano tenuto prigioniero fino ad allora. Ci fu un combattimento, tra spari e magia regnava il caos, trambusto prezioso per una fuga silenziosa. Voleva trascinarsi via Finley essendo ancora legato a lui dalle manette che avevano caratterizzato il loro incontro, ma la sorte decise di sollevarlo dal fastidio che erano quei bracciali di metallo. Un mago venne ad assisterli, con un movimento di bacchetta fece sparire le manette e finalmente potè sentire un po' di solievo al polso.

    « Vieni Finley, dobbiamo andarcene... Dobbiamo sopravvivere.»

    Avrebbe voluto sussurrare al "compagno di stanza", agrapparsi alla vita e scappare, fuggire nonostante non avesse nulla da perdere. Quelle salvatori non erano li per lui, avevano parenti o persone care tra i rapiti probabilmente, ma nessuno era li per l'emomante. La soluzione più logica era andarse, lasciarli fare, si sarebbero arrangiati da soli e lui sarebbe potuto scappare indisturbato. Eppure...

    « Cosa?»
    Sentì una mano sulla sua spalla, qualcuno che cercava di richiamare la sua attenzione, ma il tocco fu accoldo da uno scattino dell'arto che provava a scappare da quel tocco. Volse lo sguardo verso chiunque fosse quella persona e con sua sorpresa vide Amaranth, in carne ed ossa proprio davanti a lui. Perchè si trovava li? Non aveva senso, perchè rischiare la vita? Era li per lui?
    Forse si.... Forse no, forse era li solo per aiutare questo gruppo di rapiti eppure qualcosa dentro il ragazzo pensava che lei fosse li per salvarlo, che quello fosse il suo obietivo principale. Una sensazione calda iniziò a infettargli il petto, come una sorta di virus che gli stava scaldando il cuore, era da tanto che non sentiva cosa si provava ad avere qualcuno preoccupato per lui. Quel' emozione lo portò quasi ad alzare le braccia per abbracciarla, ma ora non era il momento, assolutamente no. Tutto il suo piano andò in fumo in quell'istante, non poteva più scappare, se Amaranth sarebbe rimasta a combattere allora lui avrebbe fatto lo stesso.

    « A dopo...»

    Conosceva la strega, sapeva pefettamente che in quel momento qualsiasi parola sarebbe stata inutile e fastidiosa per lei, quindi era meglio tagliare corto e cercare un modo per rendersi utile nello scontro. Non aveva riottenuto i suoi poteri, quindi decide di rimanere in disparte e raccogliere oggetti in giro per la stanza, per poi lanciarli verso chiunque stesse combattendo contro i suoi salvatori, non tanto per fare del male al nemico, quanto più per distrarlo da un attacco in arrivo o per fargli perdere la concentrazione.
    All'improvviso si ritrovò uno dei rapitori davanti e decise di lanciargli direttamente una sua scarpa, avendo finito gli oggetti da lanciare.



    Lo sanno tutti che il tempo vola via
    Neanche te ne accorgi, che giorno siamo oggi
    Soffriamo tutti un po' di mal di mare e nostalgia
    È tutto un fuggi e mordi, un metti e dopo togli


    (8) DIFESA RYU (clay + adrian + liam) fornisce supporto tirando oggetti più per distrarre che per ferire
    (9) DIFESA MAC (adrian + mis + liam) fornisce supporto tirando oggetti più per distrarre che per ferire
    ATTACCO QUINCEY (nina + liam) gli tira una scarpa nei denti (Ci prova almeno)
  10. .
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    Mentre si trovava ancora all'esterno del Lotus, la telecamera del suo telefono era puntata sul proprio viso, stava riprendendo il suo sorriso mentre alle spalle aveva la struttura dell'hotel/Recidance o quello che diavolo era. Il video stava registrano ogni secondo del suo arrivo sul posto che poi avrebbe postato su ogni social media su cui aveva un account... ovvero più o meno tutti.

    «Eccoci qui, siamo arrivati. Non oso pensare a cosa stanno provando quelle povere anime intrappolate nel Residance in questo momento. Prego per la loro incolumità ogni secondo che passa e fortunamente ora SONO qui, pronto ad aiutare nell'assalto al Lotus e liberare questi poveri innocenti. Non vi preoccupate, faremo di tutto per salvarli, fino ad allora non perdete le speranze. Augurateci buona fortuna.»
    E con volto serio e determinato, Sebastian interruppe la registrazione con lo sguardo rivolto verso il Lotus, in una posa quasi trionfante, come se dovesse assaltare quel luogo da solo. Una volta riposto il cellulare in tasca, il suo tono di voce ed espressione sul volto cambiarono drasticamente. Da speranzoso e combattivo, sul suo viso si dipinse un'espressione totalmente scazzata, come se essere li fosse una vera e propria rottura di scatole.

    «Ed ora, a salvare questi idioti. Almeno la location non è male, mi aspettavo dover assaltare una fottuta caverna, ma a quanto pare i terroristi di oggi vogliono stare comodi.»

    Sussurrò tra se mentre osservava per un ultima volta i contorni del Lotus, prima d'iniziare l'assalto al residence con quel branco di "scappati di casa". Nemmeno i Pavor si erano messi in mezzo, tutta quella gente erano personi comuni come lui. Bhe, non proprio come lui, Sebastian era speciale in ogni senso, gli altri erano solo pedine da mandare avanti e sacrificare per fargli fare bella figura dopo, una volta salvate le persone rapite con delle belle foto per commemorare questo importante aiuto che aveva dato alla comunità. La fama che avrebbe ricevuto dopo lo avrebbe aiutato a slanciare ancora di più la sua popolarità già in crescita.
    Se qualcuno gli avesse chiesto cosa fosse successo nelle primissime fasi dello scontro, Sebastian si sarebbe dovuto inventare qualcosa di sana pianta, dato che era rimasto in coda al gruppo appositamente per non incappare in qualche trappola, ma il suo smisurato egocentrismo gli impediì allo stesso tempo di prestare bene attenzione all'azione che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi. Esplosioni, colpi d'arma da fuoco, gente che si affetta con spade, coltelli ecc ecc. Si, tutto un po' incasinato.
    Lui non aveva portato nessun arma particolare, solo dei guanti per coprirsi i pugni con i quali avrebbe dispensato un po' di "giustizia" (?) non che credesse molto in stronzate del genere, faceva solo più scena staccare la mascella a qualcuno con un pugno grazie ai suoi poteri.
    Ovviamente doveva farsi notare e per farlo non poteva solo prendere a sberle i malviventi, doveva anche aiutare gli altri "salvatori". Ne scelse due, per nessun particolare motivo in realtà, non gli serviva nemmeno che fossero in serio pericolo, erano solo un modo per far vedere che stava aiutando. Un uomo che sapeva il fatto suo nel combattere ed una donna asiatica furono scelti a caso per ricevere il suo aiuto e furono ricoperti da uno scudo creato dai suoi nuovi poteri.

    «Lasciate che vi aiuti.»

    Disse sorridente mentre si preparava a proteggere i due con gli scudi mentre nel frattempo si avvicinò ad uno dei malviventi, provando a tirargli un destro ben assestato per cercare di metterlo KO ( Ovviamente quello messo peggio, non vogliamo di certo che l'avversario ponga una qualche resistenza).
    Sebastian non si accorse se qualcuno in quel momento lo stava prendendo di mira, no no, era troppo impegnato ad interpretare la parte per rendersi conto del pericolo attorno a se o di chi stesse cercando di aiutarlo.


    Questa è la storia di un mare di delusioni
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    Lui ha imparato come si sopravvive là fuori
    Molto più dagli errori che dai suoi professori


    DIFESA JOHN (mina + seb): Mette uno scudo su di lui
    DIFESA CHOUKO (seb + mina):Mette uno scudo su di lei
    ATTACCO DARGEN (seb): Gli tira un pugno.
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    liam o'sullivan | droplet

    «hai presente quelle persone che desiderano accoppiare qualcuno in ogni occasione possibile? ecco, immagina quella persona e aggiungici quel pizzico di follia che aggiunge la clausola ad ogni costo» Quel concetto non entrava in testa al ragazzo, perchè qualcuno dovrebbe interessarsi della vita amorosa degli altri a tal punto da rapirli e legarli a degli estranei? Non era già difficile conoscere altra gente? Forzare le persone ad avvicinarsi non avrebbe reso le cose solo più complicate?

    « Che idiozia, certa gente ha troppo tempo libero a disposizione»
    Mentre l'altro controllava il frigobar, Liamo raccolse un foglio quasi nascosto sotto il telefono della stanza, forse poteva aiutarli a capire cosa stava accadendo. Prima di guardare il pezzo di carta, portò l'attenzione al frigobar con Finley, scoprendo che era infatti vuoto. Cercò di non scoraggiarsi, ma dovevano trovare una soluzione in fretta, quantomeno uscire da quella stanza se non dal residance.

    « Mh, forse si sono dimenticati di qualche via di fuga... Controlliamo la finestra»

    «grazie e scusa per aver dato di matto prima» Che non fosse del tutto apposto con la testa, Liam lo sapeva, quindi forse Finley non aveva tutti i torti nel dargli del pazzo, ma quantomeno non si divertiva a rapire la gente... Per ora. In ogni caso si limitò a sorridere all'altro, rispondendogli.

    «Non ti preoccupare, penso sia una reazione normale dare di matto in una situazione del genere. »

    Mentre si muovevano, Liamo torno a pensa al concetto della "Shipper" e di San Valentino in generale. Una festa per gli innamorati, dove poter esprimere affetto al proprio compagno o compagna, un giorno dedicato all'amore. Lui credeva nell'amore, era sicuro che molti esseri umani avessero bisogno di quel sentimento per vivere, ma sfortunatamente non tutti erano destinati a poter conoscere appieno cosa significasse amare ed essere amati veramente. Lui era una di quelle persone, certo provava attrazione verso uomini e donne di bell'aspetto o con una bella personalità, ma sapeva anche di non dover inseguire questo genere di stimoli. Vedeva tutti gli altri come piccole stelle racchiuse in una galassia che si attraevano o respingevano in un moto perpetuo, mentre lui era un asteroide che si stava allontanando da quell'ammasso luminoso. Troppo diverso, troppo strano. Che cos'avrebbe potuto offrire alla suo compagna o compagno? Una vita con in fuga dai laboratori passata nella paranoia, guardandosi le spalla costantemente mentre cercava un posto sicuro nelle fogne di Londra e dintorni. No, sapeva perfettamente di non poter essere in grado di offrire alcunchè e lo aveva accettato, San Valentino non era una festa per quelli come lui. Il suo flusso di pensieri fu interrotto da Finlay: «non siamo soli»

    « Almeno è una consolazione, forse qualcuno ha già trovato un modo per uscire da qui.»

    Solo in quel momento si ricordò che aveva in mano il foglio di carta che aveva trovato sotto il telefono, era meglio controllarlo per vedere se conteneva indizi. Liam gli diede un' occhiata rapida e quello che vide lo sorprese, era una sorta di manifesto, una donna era sparita... Il 14? Non aveva senso, perchè fare un manifesto di una persona scomparsa il giorno stesso? Probabilmente era una sorta d'indizio. Allungò il foglio verso l'altro ragazzo, mentre si mise ad osservare dalla finestra i movimenti degli altri "partecipanti".

    « Guarda, la conosci? A me il suo viso non dice nulla, ma la data è quella di oggi... Che sia una degli altri prigionieri?»




    Lo sanno tutti che il tempo vola via
    Neanche te ne accorgi, che giorno siamo oggi
    Soffriamo tutti un po' di mal di mare e nostalgia
    È tutto un fuggi e mordi, un metti e dopo togli
  12. .
    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    blood manip.
    21 y.o.
    what?!
    liam o'sullivan | droplet


    Quando lo vide ritrarsi e rannicchiarsi come una palla nel momento in cui aveva alzato un po' la voce, Liam andò a mordersi leggermente la lingua, non solo perchè quello non era ciò di cui aveva bisogno in quel momento dato che gli serviva che il ragazzo fosse concentrato sull'uscire di li, ma anche semplicemente perchè gli dispiaceva aver perso la pazienza in quel modo. L'emomante non era di certo un ragazzo irragionevole, capiva che l'altro poteva essere confuso ed impaurito, ma non potevano permettersi di rimanere fermi fino a che quelle emozioni non fossero semplicemente sparite.
    «non di nuovo...» A quelle parole, Liam alzò leggermente il sopracciglio destro, sorpreso da quelle parole. Aveva l'abitudine di venir rapito? Doveva imparare a guardarsi sempre le spalle proprio come faceva lo special, è solo grazie alla sua accortezza (e paranoia) se fino ad adesso era riuscito ad eludere i cani mandati dai laboratori per riportalo nella sua cella... Come fossero riusciti a ricatturarlo ora è tutto un altro discorso.
    «io sono finley e potrei sapere cosa sta succedendo qui» Anche lui sapeva perfettamente cosa stava accadendo, i ribelli estremisti lo avevano ricatturato per continuare i loro esperimenti e gli avevano attaccato quel ragazzo al braccio semplicemente per rallentargli la via di fuga. Bhe, almeno ora conosceva il nome dell'altro.

    « Ok, piacere di conoscerti Finley. Si, anche io penso di sapere cos....»

    Non ebbe il tempo di concludere la frase o per meglio dire, non riuscì ad interrompere la spiegazione dell' altro. A quanto pareva era finito semplicemente in uno stupido gioco di San Valentino e non erano stati gli estremisti a riprenderlo... Era deluso e contento allo stesso tempo.

    « Ma è possibile che ogni soluzione del mondo magico giri intorno al rapire qualcuno? Se avessi una moneta per ogni volta che mi hanno rapito, ora avrei due monete... Che non è molto, ma è comunque strano. E poi cosa è una psycho-shipper?»

    Si alzò dal letto, accompagnato da Finley e solo quando fu in piedi si accorse che per l'appunto i vestiti che indossava non erano i suoi, si guardò per un istante per capire esattamente cosa aveva addosso. Una strana maglietta da metallaro, un paio di Jeans troppo lunghi e larghi con grazie a dio una cintura che riusciva a tenerli su con l'utlimo buco disponibile, un paio di sandali ai piedi e....

    « Oh no....»

    Sussurrò mentre con sconforto iniziò a muoversi verso il telefono della stanza, una cosa che stava indossando di certo non era sua e fortunatamente non si poteva vedere. Se avesse incontrato questa "psyco-shipper" le avrebbe ordinato di dargli un intimo quantomeno maschile la prossima volta.
    Nonostante il disagno di non essere nei suoi panni, andò al telefono della stanza iniziando a digitare il numero della reception per chiedere delle spiegazioni o almeno ordinare del cibo.

    « Non ti preoccupare, non è la prima volta che scappo da una gabbia. Forse non usciremo da qui presto, ma riusciremo ad uscire.»

    Fece una sorta di mezzo sorriso per cercare di rincuorare l'altro, dargli un minimo di contatto umano in modo da tirargli su il morale, mentre alzava la cornetta per parlare con lo staff dell' hotel. Nulla, nessuno stava rispondendo, a quanto pareva sembravano tutti spariti o semplicemente erano in pausa.

    « Niente, nessuna risposta. Potremmo almeno controllare il frigobar, di solito tengono qualcosina da mangiare li dentro.»


    Lo sanno tutti che il tempo vola via
    Neanche te ne accorgi, che giorno siamo oggi
    Soffriamo tutti un po' di mal di mare e nostalgia
    È tutto un fuggi e mordi, un metti e dopo togli
  13. .
    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    blood manip.
    21 y.o.
    what?!
    liam o'sullivan | droplet


    Esausto dalla serata precedente, Liam fece molta fatica a svegliarsi, nonostante avesse qualcuno praticamente addosso. La stanchezza del lavoro lo aveva buttato nel letto e questo doveva essere, in teoria, il suo giorno libero, quindi non si era nemmeno preoccupato di mettere una sveglia. Fu un grido a destarlo finalmente, poi il sollevarsi di un peso dalla sua spalla, come se qualcosa si fosse spostato lasciandolo finalmente libero di muovere quel lato del corpo durante il sonno... Se solo avesse potuto continuare a dormire. No, la situazione iniziava a farsi strana, di chi era la voce che aveva appena sentito? Nessuno entra in casa sua, mai, non conosceva i suoi vicini e non aveva coinquilini. Teneva sempre gli altri ad un braccio di distanza, forse solo Amaranth poteva avere accesso alla sua stanza essendo la sua unica amica, ma anche in quel caso ci sarebbero stati dei limiti e di sicuro il suo letto era uno di questi.
    Spalancò gli occhi, iniziando a guardarsi intorno come un topo in una nuova gabbia, cercando di non avere un attacco di panico. Respiri profondi e sangue freddo, doveva mantenere la mente lucida se voleva cavarsela. Difficile capire dove fosse, sembrava una stanza d'albergo o di un Hotel, ma la cosa gli risultava strana... Perchè chiuderlo in una stanza del genere? Se fosse stato qualcuno dei laboratori a rapirlo (Cosa che per lui era una certezza quasi assoluta) allora perchè non metterlo direttamente in una delle celle come quando era piccolo? Era tutto troppo strano, per non parlare poi del secondo elefante nella stanza, era ammanettato a qualcuno.
    Gli occhi dell'emomante seguirono le manette e si piazzarono poi sul ragazzo che sembrava essere giustamente spaventato dalla situazione, questo suggeriva a Liam che non era stato lui ad orchestrare tutto questo.

    «No, non sono Ethan.»

    Portò una mano alle tempie, le grida di prima mattina non erano mai state di suo gradimento, era una persona che si svegliava piuttosto lentamente di solito e tutta quella situazione gli stava facendo venire un forte mal di testa, senza contare il brontolio dello stomaco. Strano, era sicuro di aver mangiato tardi la sera precedente. Vide l'altro provare ad alzarsi per allontanarsi, ma le manette glielo impedirono rispedendolo sul letto causando anche del fastidio a Liam che si sentì il braccio strattonato.

    «Mhh, puoi calmarti un attimo? Non riesco a pensare appena sveglio.»

    Si massaggiò per un istante il polso ammanettato e subito dopo provò a controllare il proprio sangue per danneggare in qualche modo le manette. Nulla, i suoi poteri non funzionavano in quel momento, terribile notizia. Un altro respiro profondo, ormai si trovava in quella situazione e doveva trovare il modo di uscire da li, ma per prima cosa bisognava calmare il suo "compagno" di stanza.

    «Mi chiamo Liam... Non ho idea di come tu sia finito perché non so nemmeno come IO sia finito qui e soprattutto mi sfugge il motivo per il quale qualcuno mi ha ammanettato a te.»

    La sua voce era piuttosto calma od almento provava a tenere un tono che facesse capire all'altro quanto fossero nella stessa situazione. Quando l'emomante sentì però l'ultima frase pronunciata dal ragazzo, i suoi occhi non poterno non assottigliarsi leggermente come per comunicargli un " Ma che cazzo dici?" infatti alzò il braccio legato con la manetta e poi disse

    «Si, aspetta un secondo, ora mi alzo e mi allontano... AH no, scusa, ora ricordo... NON LO VEDI CHE SIAMO LEGATI? COME FACCIO AD ALLONTANARMI??»

    Il suo tono sarcastico fu interrotto da un altro brontolio dello stomaco, c'era qualcosa che non andava, com'era possibile avere cosi tanta fame? Era sicuro di aver cenato la sera precedente. La priorità era cambiata dal cercare una via di fuga al trovare del cibo perchè stava morendo di fame.

    «Senti, ho bisogno di mangiare. Ora, posso trascinarti per la stanza mentre cerco qualcosa da mettere sotti i denti o possiamo collaborare per trovare un modo per andarcene da qui... A te la scelta.»


    Lo sanno tutti che il tempo vola via
    Neanche te ne accorgi, che giorno siamo oggi
    Soffriamo tutti un po' di mal di mare e nostalgia
    È tutto un fuggi e mordi, un metti e dopo togli
  14. .
    waterdrop
    softbear
    Metaball
    Coolaidman
    tuno
  15. .
    Liam O' Sullivan
    « THIS IS A TEST...I'VE ACCEPTED THIS TEST TO STAND VICTORIOUS AGAINST MY PAST»

    «sì, parlare di cose normali è sopravvalutato e riservato alle persone normali» Era chiaro che lei normale non lo fosse, più il discorso andava avanti e più diventata trasparente il fatto che quella ragazza avesse bisogno di qualcuno davvero bravo per sistemare i problemi che aveva in testa, ma lui poteva considerarsi diverso?
    Poteva davvero definirsi una persona normale? No, non dopo tutto quello che aveva fatto e che stava ancora portando avanti. Doveva trovare delle risposte a delle domande e queste si potevano ottenere solo tramite dei sacrifici, presto si sarebbe trovato a compiere atti che qualcun altro avrebbe trovato orrendi... Ma aveva bisogno di quelle risposte.

    "Forse hai ragione... e noi non siamo di certo persone normali."

    «a volte si è obbligati a condividere tende con qualcuno o... la vita» Sperava di non doversi trovare mai nella situazione di dover davvero essere obbligato a stare accanto a qualcuno, dividere i propri spazi personali con un altra persona era una delle cose la cui sola idea gli dava il voltastomaco. Persino durante la sua prigionia nel Laboratorio aveva la sua cella isolata, dove potersi rintanare.

    "Dividere i miei spazi con qualcuno non fa per me."

    Rispose sottovoce, quasi non prestando nemmeno attenzione alle parole che uscivano dalla propria bocca, mentre diede un ultima occhiata al laboratorio davanti a se. Ormai era pronto ad andarsene, non voleva attirare l'attenzione di qualcuno che faceva guardia a quel luogo. Si alzò, non sapendo bene come congedarsi dalla strana figura accanto a lui quando delle parole suscitarono il suo interesse. «i miei preferiti... mi scambiano per una debole scolaretta. i loro corpi squarciati possono raccontarti quanto io mi sia divertita» Stava dicendo sul serio? Forse era solo una strana e macabra battuta della quale Liam non stava capendo il tono, eppure quelle parole gli diedero un'idea. Aveva bisogno di corpi e sangue, andare in giro a raccogliere i caduti della guerra tra i Ribelli e Abbadon stava diventando rischioso e quindi... Perchè non approfittare? Aveva già buttato al vento la sua morale quando aveva scelto questa via.
    Prese un foglietto che aveva nel suo zaino, scrivendoci sopra qualcosa e allungandolo alla ragazza.

    "A Londra c'è un vicolo malfamato a questo indirizzo, è una zona industriale quasi del tutto abbandonata. Infondo a questa via ci sono dei vecchi cassonetti che nessuno utilizza mai, probabilmente la ditta incaricata di svuotarli è fallita. Se davvero vai in giro ad uccidere e ti devi disfarre di un corpo, buttalo in quei cassonetti. Sparirà nel nulla prima che qualcuno possa accorgersi che è li."

    Era rischioso svelare i posti sicuri che aveva scoperto durante le sue esplorazioni, se trovava un luogo adatto ai suoi scopi di solito se lo teneva per se, ma era ora di correre dei rischi se voleva ottenere dei progressi.
    Sperimentare sui roditori non bastava, se voleva migliorare nella manipolazione del sangue aveva bisogno di corpi umani.
    «i mollicci. e cosa vedresti in un molliccio?»
    Mollicci, che stupido nome per una creatura che può incutere tanto timore. Era una domanda interessante, cosa avrebbe visto in un molliccio? Forse le sagome dei "dottori" dei ribelli con bisturi ed altri arnesi del mestiere, forse avrebbe visto il laboratorio stesso dal quale era fuggito, forse le guarde della sua cella sempre inclini ad utilizzare la magia per sottometerlo...

    "Forse il tavolo su qui mi legavano per gli esperimenti. Tu cosa ci vedresti?"

    Chissà di cosa poteva fare paura ad una ragazza del genere, non sembrava una in grado di spaventarsi facilmente, quindi era genuinamente curioso della risposta.
    Trovava strano parlare di questo genere di cose con una sconosciuta e nonostante fossero andati ben oltre il classico "Che brutto tempo oggi, vero?" ancora non sapeva il suo nome, infatti prima si era rifiutata di presentarsi, ma forse con un altro approccio sarebbe riuscito ad ottenere qualche risultato.

    "Mi chiamo Liam..."

    Esatto, presentarsi per primi, forse quello poteva aiutare.

    gif code
    2003
    Muggles
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