The lights come on, the music dies
But you don't see me standing here
I just came to say goodbye

L'ennesimo ballo rappresentava, per Keegan Delarosa, l'ennesima occasione per dar bella mostra di sè e sapeva che, anche quella volta, Lady Whistledown non l'avrebbe deluso, parlando di come lui risplendesse tra gli altri partiti. Un sorrisetto ad incurvargli le labbra, al pensiero della donna e soprattutto all'idea di scoprire chi si celasse dietro le sue parole pungenti che sapevano colpire e manipolare la società a proprio piacimento. Lei aveva il potere, che da sempre lo aveva incuriosito, che da sempre lo aveva affascinato, di manipolare a suo sentimento e gusto gli esponenti dell'alta società, gli ipocriti che spesso ne facevano parte. A Keegan, da una parte, era sempre fregato poco di cosa il prossimo pensasse di lui, ma d'altra parte gli ci voleva davvero poco per sentirsi perfetto. Curare ogni minimo dettaglio pareva dargli vita, come se vivesse di quello e quello soltanto. Si sistemò la giacca, lisciandola con due mani ed osservandosi allo specchio per vedere come il taglio di stoffa ricadeva a meraviglia sul suo corpo slanciato, si passò poi una mano tra i ricci scuri ed indomabili per dargli una sistemata, arrendendosi al fatto che sarebbero ricaduti sulla fronte nello stesso identico modo di prima. All'apparenza, sembrava non rinnegare le attenzioni altrui, al contrario, le accoglieva con un sorriso mellifluo e carismatico, lasciando che queste gli scivolassero addosso senza cambiarlo: lui bastava a sè stesso già da tempo, era stato abbastanza ancora prima di diventare il Barone Delarosa, ancora prima di diventare un ottimo partito ed ancora prima che Lady Whistledown lo citasse tra le sue righe per la prima volta. Era abbastanza anche e soprattutto da scapolo, non volendo assolutamente gettar via la libertà che possedeva per sposare una donna che non amava.

Quel ballo era diverso dai soliti a cui partecipava, perchè il Diamante della stagione non era ancora stato deciso e l'intento della Regina di sceglierlo era dietro l'angolo. Come al solito, e come chiunque altro, si mostrava interessato a scoprire chi sarebbe stata l'illuminata del periodo. Chi avrebbe brillato colpita dalle ipocrite luci dell'alta società? Onestamente, credeva che quel rituale fosse a tratti inquietante, esistevano tante belle giovani in grado di meritare attenzioni e riconoscimenti, dunque pensava che sceglierne solo una tra tante fosse uno smacco a tutte le altre. E poi, la lunga fila di corteggiamenti al nuovo Diamante gli aveva sempre dato il voltastomaco: iposcrisia, ed ambizione che a lui mancavano. Non si era mai trovato a partecipare ad una tanto ridicola usanza, in fila come un mendicante alla mensa dei poveri, desideroso di essere scelto come marito da una ragazza qualsiasi. Ma certo non avrebbe divulgato al prossimo questo pensiero: era diffidente, e per quanto gli piacesse distinguersi per il proprio aspetto impeccabile, cercava di mantenere un basso profilo per tutto il resto, non volendo affatto esporsi in tal senso.

Arrivato a palazzo, la prima cosa che fece fu lasciare che prendessero la sua giacca più pesante, così che potesse sentirsi più libero. Dopodichè, sfilò in mezzo alla sala, salutando a destra e manca chi conosceva e fermandosi per fare due chiacchiere con alcuni di loro. Era così, amico di tutti e di nessuno, affabile il tanto da non essere definito sgradevole. Il suo desiderio era, da sempre, quello di scoprire l'identità di Lady Whistledown e mostrarle la sua ammirazione. Ci sarebbe riuscito? La Whistledown doveva necessariamente trovarsi al ballo ed era anche per lei che Keegan vi partecipava. Arrivato al banco delle bevande, prese una limonata dal bancone, affiancando una giovane tirata a lucido, magari stava parlando con il prossimo Diamante, perchè no? Buonasera Milady, vi state divertendo?