extra: corvonero vs tassorosso

ah che bello, il momento preferito di rob.
non di Barry perché gli era bastata una partita per rompersi il cazzo, ma come faceva Joey ad amare così il quidditch proprio non se lo soiegava; ma era l'ultima, e poteva resistere. per quel pirletti del moonarie infortunato, per amalie infervorata sugli spalti e perche McKenzie gli faceva tenerezza. poi insomma, poter lanciare bolidi alle furie rosse e rischiare la vita (di nuovo) non era proprio cosa da tutti i giorni.
«ma sono io o la peetzah mi sta già guardando come si guarda una pignatta?» quella voleva: bastonarlo. e, voglio dire, chi era barrow skylinski per strapparle quel sogno — doveva solo mirare e provare. meanwhile il corvonero avrebbe stretto la pluffa nella mano libera, tenendosi saldamente alla scopa con le coscette di pollo che si ritrovava al posto delle gambe, intercettando per ora solo con lo sguardo il primo compagno disponibile «non fare come Arthur» sussurrò, più a se stesso che ad altri; il che in juventinese vuol dire: non passarla all'avversario perdio.

«sembri triste. sei triste?» Curvó le spalle, chinandosi per cercare di osservare il volto del battitore avversario. L'aveva cercato per due motivi: in primis, per farlo sentire in colpa («lo so che per te sono solo un lavoro, visto che sono special e tu Wannabe legionario, e non ti importa davvero di me né mi vuoi bene veramente, ma.....»), e come bonus, per dirgli di non mirare alla faccia perché ci viveva, con quella faccia, e le foto che stampava e regalava per Natale ai suoi amici non avrebbero avuto lo stesso 🍋gusto🍋 se avesse avuto cicatrici evidenti o, dio ce ne scampasse, il naso storto. Stavano per giocare!! La finale!! Per terzo e quarto posto!! Ne avevano parlato così tanto nei mesi precedenti, che Kaz aveva inventato una stretta di mano segreta ed a distanza con i suoi batti-buddies. Quel muso lungo era ... inaspettato. Allungò un dito, premendolo in mezzo alle sopracciglia corrucciate del Corvonero.
«no», mentí.
«vuoi un abbraccio?» Allargò le braccia, sorridendo entusiasta. OVVIAMENTE KAZ ERA FELICE!!! JONI PEETZAH AVEVA DA POCO AMMESSO FOSSERO AMICI, IL PROM SI AVVICINAVA E LE DEPARK SAREBBERO ANDATE INSIEME PERCHÉ AVEVA (aveva?) UN PIANO DI RISERVA SE FOSSERO STATE COSI BABBACHIOTTE DA NON CHIEDERSELO A VICENDA!!!! E CLAY GLI AVEVA PROMESSO CHE GLI AVREBBE FATTO UNA PROMPOSE DA PAURA (erano d'accordo sul fatto che l'avrebbe rifiutato, sapeva che volesse andare con val. Lo accettava. Semplicemente, la priorità doveva essere lui, mica chiedeva troppo) NULLA POTEVA ANDARE STORTO!!!
«preferirei di no. se non è un problema?»
Per chi l'aveva preso!!!
(certo che era un problema) Boundaries, man. Rispetto.
«vuoi un meme? un selfie! un balletto?» tutte tattiche che funzionavano con le sue compagne. Non gli offrì la stessa che donava a Joni nei momenti critici, ovverosia il suo silenzio, solo perché non gli piaceva, e non gli importava abbastanza da sacrificare il proprio benessere psicofisico per il suo. «chi ti ha fatto del male . chi devo» picchiare? Kaz Oh? Andiamo. «criticare per com'è vestito e lo stato di pelle e capelli» in quello era bravo.
Mac si fermò, e Kaz pure.
«h mio dio........» si chinò maggiormente, quasi premendo la faccia contro la sua. «sei...» riconosceva quell'espressione. Sospirò drammatico, mano davanti alla bocca. «aRrAbBiaTo?»

«ma la mia scopa è sicura contro i fulmini...? Zac? KYLE?? KYLE LA MIA SCOPA È SICURA CONTRO I FULMINI -» Niente. L'avrebbe scoperto quando fosse stato troppo tardi. Gli importava? (si) No, perché i temporali erano aesthetic. Si sentiva: Zeus. Si sentiva: Scooby Doo. Si sentiva: qualcosa di epico con musica di violino in sottofondo.
«imagine this:» bisbigliò (urlò) volando nei pressi di Dylan, lo sguardo sulle compagne in volo poco distanze.
«la pioggia» c'era.
«i capelli sulla fronte» c'erano.
«le mani fredde» check.
Piegò medio ed anulare per formare metà cuore, avvicinandole alle dita della Kane per inquadrare Thor e Sana.
«OH»
«oh a chi euuu ho un nome»
Joni, deadpan: «oh. oh è il tuo nome»
Ah già. «VEEERO. vado ciao a dopo» il gossip a dopo, prima le palle. Era pronto!! Caldissimo!!! Mazza agitata nell'aria mentre salutava i suoi amici (nessuno? esatto) Corvonero!! E mentre era lì, le mani alzate al cielo, qualcosa si appoggiò al suo palmo. Una pluffa?? «PER ME? GRAZIE!! arrossisco, lo vedi?? sto arrossendo non è blush. cutieee» oddio Barry gli aveva regalato una palla LO AMAVA?? «CHI LA VUOLE LA PRENDA» probabilmente non le Tassorosso.

Chiuse gli occhi, la lingua a umettare le labbra. Chissà con quale...coraggio, le persone lo guardavano in faccia e gli chiedevano se fosse arrabbiato. Sembrava arrabbiato? Non era arrabbiato. «no?»
«non mi sembri convinto»
«non credo?» Era arrabbiato?? Non ... era certo di saper dare un nome a come si sentisse. Provava così tante emozioni tutti insieme, da non sentire niente, annullate fra loro come numeri positivi e negativi in un'equazione. Si sentiva...? Corrugò le sopracciglia, premendo una mano sul petto e spingendo leggermente verso l'alto. Sentiva un...peso. Una specie di bozzo. E non era giusto, vero? Perché aveva aspettato, quella partita; era stato felice all'idea di giocare, entusiasta che il suo ultimo ricordo del quidditch scolastico fosse con Joni e Livy a giocare dall'altra parte. Era con loro, che voleva quelle memorie.
E poi.
«oddio.........» Senza alcun preavviso, Kaz Oh (ne) gli prese il viso fra le mani, e di istinto si irrigidì. C'era sorpresa, sul volto dello special, ed una sfumatura solidale che non ...comprendeva. Lo osservò dubbioso, stringendo i denti e tollerando la vicinanza perché - beh, era Kaz. Tra pali della luce e lampade se la intendevano. «TI HANNO SPEZZATO IL CUORE!!!» E... uh? Uh.
Uh.
Strinse le dita a pugno, arrotolando il tessuto della maglietta fra le dita. Non ...ci aveva pensato, ma effettivamente? Aveva...aveva ragione. Oh mio Dio. Ecco cos'era. Completamente, inevitabilmente, heartbroken. «È COSÌ!!! COS'È SUCCESSO??!! È STATO MORT???» Ci mise qualche secondo più del necessario a mettere a fuoco il battitore dei Tassorosso. «mort» Kaz annuì, occhi preoccupati e curiosi a studiarlo da un po' troppo vicino per la sua comfort.
Oh (in tutti i sensi) baby.
«si......mort» il tono dubbioso di Mac non suscitò alcuna pulce in Kaz, che si mostrò oltraggiato e partecipe. Un po' gli dispiacque, ma non abbastanza: preferiva credesse ad una cazzata che ammettere fosse merito e colpa di Joseph Moonarie. Il suo Capitano con il braccio rotto che non poteva giocare la loro ultima partita insieme.
Sedotto e abbandonato sull'altare. Non ne avrebbe mai fatto una colpa a Joey, sapeva che odiasse non essere in campo con loro, ma si sentiva...tradito. Perché McKenzie odiava il fottuto Quidditch: giocava solo per la squadra; per lui, un po' di più. Perché Willow, Gid, Kiel e Erisha erano arrivati dopo, e l'avevano conosciuto come il ragazzino strano dalla comunità amish della California, ma Joey aveva saputo sin dall'inizio chi fosse. L'aveva visto, spezzato e ricomposto in quel di Bodie.
Era diverso.
E non c'era. Sapeva fosse stupido ed ingiustificato sentirsi così, patetico, ma sentiva...sentiva che gli stava sfuggendo fra le dita. Erano amici? Non avevano nulla in comune, oltre al Quidditch e il Fiendfyre, e presto Mac avrebbe lasciato entrambi. Non l'aveva ancora perso, e già gli mancava.
«andrà tutto bene!!! LOVE FINDS A WAY» E non parlavano della stessa cosa, ma Mac si sentì comunque un po' meglio. Gli sorrise, spostando delicatamente le mani dalla propria faccia per dargli una pacca sulla spalla. «mi fido»

Era un infame? Era un infame, ed al discorso di Joey non alzò neanche una volta gli occhi su di lui, tenendoli saldamente sul pavimento. Era felice di poter giocare una partita con Willow come capitano? Sì, soprattutto perché la sera prima, delirante dalla stanchezza e l'ansia (il suo status normale? si), aveva chiesto alla Beckham, senza contesto alcuno, se una volta diplomati sarebbe andata a vivere con lui e Harper. così, a brucio.
(Perché non poteva perdere anche lei)
Quindi poteva dire che la sua quasi coinquilina fosse il capitano della squadra!! Forte.
Beh comunque.
Gli mancava lo stesso Joey. Era certo che se la partita fosse stata contro i Serpeverde, si sarebbe rotto (punto) qualcosa (la testa) anche lui pur di non scendere in campo; il fatto che lassù, nel cielo mai blu, ad attenderlo ci fosse Joni, rendeva il tutto più tollerabile.
Entrò in campo persistendo nel non guardare il Moonarie, perché avrebbe interpretato in maniera troppo letterale la tristezza di Mac (non l'avrebbe capita; l'Hale, solo per quella volta, non aveva cuore e coraggio di spiegargliela) e quando salì sulla scopa....
Fulmini.
Passaggio sbagliato.
Primo bolide su Gideon.
Sorrise, sciogliendosi lentamente di fronte all'inevitabile: un po', era felice. Sperava che Kaz lo insaccasse di botte (ma non abbastanza da fargli perdere i MAGO perché in infermeria, eh. piuttosto la morte) e, come aveva detto a Joni durante i riscaldamenti, puntava al quarto posto. Tutti desideri che non poteva ammettere ad alta voce se non voleva che Erisha lo soffocasse nel sonno, ma che bastarono a rendere il sorriso un po' più saldo. Soffió un bacio a Livy, perché sarebbe stato un reato non farlo, e salutó le ragazze con un cenno, soffermandosi poi su uno dei suoi esseri umani preferiti.
«insieme fino alla fine» [Hans trascinato per le scale con un buco in testa in background] parole che la Tassa non poteva 👂👂 sentire, ma poteva 👁️👁️👁️ sentire.
E poi.
«dillo, gid. ad alta voce. dillo» avrebbe saputo cosa.
si posizionó di fronte al cercatore, battendo il bolide verso l'Oh. Come avrebbe detto l'Enigmista: let the game begin.

Erisha Byrne aveva capito una cosa: stare in pena prima di una partita non serviva a nulla.
Non sapeva cosa fosse successo nella partita precedente, forse era stata l’ansia, o forse l’emozione di avere in tribuna Romolo, le avevano persino detto che aveva tifato per lei anche se non aveva fatto alcun goal, in ogni caso era andata malissimo e ancora le bruciava, più di aver perso, di non averci nemmeno provato (a buttare Ketchum giù dalla scopa) a vincere.
Comunque, il discorso del capitano fu molto toccante, tanto che la cacciatrice per nascondere gli occhi lucidi iniziò a fischiare con l’aiuto delle dita e ad applaudire «GRANDE CAPITANO!!» non poteva mancare l’incitamento, perché anche se non lo aveva mai detto ad alta voce, erisha byrne era una delle fan numero uno del suo capitano.

…

Certo che i corvonero dovevano avere una maledizione, anzi la maledizione ™️, perché ogni volta che dovevano giocare le forze della natura sembravano coalizzarsi contro di loro, ancora una volta aveva dovuto legare con una treccia i capelli, perché se pure ci fosse un caldo incredibile la pioggia aveva deciso di abbattersi su di loro, chissà se era una punizione per aver desiderato di far del male ad uno dei suoi seguaci ™️.
Ed evidentemente Gideon non doveva far parte di quella cerchia ristretta perché era già stato preso di mira dal bolide «GIDEON!! BOLIDE!! SPOSTATI!» niente, era proprio un’attira bolidi.
avevano pure già perso la pluffa, così virò verso il battitore tassorosso «Vuoi passarmela? Magari è troppo pesante» detto ciò cercò di rubargliela dalle braccia.

«clay!! CLAYYYYY» letto in questo modo o non letto affatto. Non avevano bisogno di acustica o senso dello spazio tempo, quando a legarli avevano (un neurone solo) l'amore.
«scatta una foto!! »
«NO, NON SONO VENUTO IN MOTO»
«SCATTA UNA FOTO!!!»
«SI SONO TUO CHEERLEADER DEVOTO!!!»
«CLAY SCATTA!!! UNA!!! FOTO!!!!!!! CON IL FULMINE ALLE SPALLE»
«bro....»
«ALLE SPALLE, LE SPALLE CON LA ESSE»
«AH!!!»
«no, Oh - amico, pensavo lo sapessi, Ah è mio cugino, quello non Kaz con il - AHHHHHHH» Non il cugino, quella volta, ma un bolide verso di lui.
Nessuno:
davvero nessuno:
Sara dopo aver annunciato per mesi che aspettava solo di bolidarsi da sola:
Kaz che sapeva benissimo che sarebbe successo perché ne avevano parlato:
Kaz: «tu quoque mckenzie PENSAVO FOSSIMO AMICI» cercó di ribattere il bolide al mittente, mortalmente offeso da quell'affronto. «SOLO PERCHÉ SEI FRUSTRATO NON SIGNIFICA CHE DEVI PRENDERTELA CON ME TIȻ Ah no? self loathing level fremelle.

Dylan aveva una domanda importante da fare a Joni: «se arriviamo ultime festeggiamo comunque?» occhioni grandi e innocenti, labbra piegate in un sorriso di incoraggiamento verso il proprio capitano. Giocarsi il terzo posto era... meh, quello che era. Però potevano trovare il lato divertente della cosa e fare comunque festa!! Per risollevare, eventualmente, gli animi!
Non è che non le importasse quella partita, o che fosse insensibile al fatto che, nemmeno quell'anno le Furie avrebbero alzato la coppa al cielo, ma era rassegnata ― e, soprattutto, era andata avanti. La mente di Dylan funzionava a compartimenti stagni, no anzi, funzionava a task, e c'era spazio solo per una cosa alla volta: il campionato ormai lo considerava finito, il suo unico pensiero in quei mesi era il *scintille* (o limone, dipende da chi scrive) PROM *scintille* (o, di nuovo, limone).

«imagine this:» Non aveva bisogno di immaginarlo, la Kane, quando aveva il quadruccio lì davanti ai suoi occhietti affamati di shipping.
«la pioggia, i capelli sulla fronte, le mani fredde» e mentre l'Oh parlava, Dylan portava le mani guantate a petto e si lasciava sfuggire dei sospiri innamorati: era tutto perfetto. «i fulmini sono chiaramente i sentimenti di Thor che prendono forma» era quasi poetico. No, anzi, senza il quasi. Portò le due dita a incontrare quelle di Kaz, chiudendo le #dePark in una cornice cuoriciosa, perché anche quella era una priorità di Dylan Kane. Così come, infondo, rendere orgogliosa il suo capitano. Perciò quando una Joni poco distante si intromise nel loro momento da shipper, le rivolse un sorriso radioso e un pollice all'insù, prima di batterle il cinque e promettere che avrebbe difeso gli anelli con i denti, come Rui Patricio ieri sera ma ci potete credere io ancora no MAMMA MIA.

«IL PROM TI ASPETTA, DYL!!» DUH CHE PROM SAREBBE STATO SENZA DI LEI!!! Stavano facendo un lavoro egregio, tutti quanti, ciascuno portava sul tavolo le proprie idee (tranne Lisette che portava anche altre cose .) E SAREBBE STATO UN PROM FANTASMAGORICAMENTE FANTASMAGORICO!!! «DUHHHH ASPETTA ANCHE TEEEEEEE» colpo di tosse non accidentale mentre Joni ribatteva via il bolide che l'aveva puntata, poi aggiunse «con Sana» cosa? cosa, ma in kazohdikane. (Perché OVVIAMENTE Kaz era lì nei pressi degli anelli a partecipare alla scenetta.) «tu quoque mckenzie PENSAVO FOSSIMO AMICI» «I VERI AMICI SI BOLIDANO A VICENDA, KAZZINO1!!!» E lei lo sapeva bene!!! Joni minacciava sempre di prenderla a bolidate, ma Dyl lo sapeva che faceva con amore ♥ ♥ ♥
E questa è la difesa, baci baci

a Barry mancava un po' la morte
minchia magari non così tanto a brucio, ok? la partita era iniziata da cinque (5) minuti e già Joni Peetzah cercava di ucciderlo: lo aveva intuito subito, il corvonero, che la parte dell'agnello sacrificale sarebbe toccata a lui.
sorrise, affilato, a quel pensiero «fine, make me your pignatta» - semicit. se era quello che la tassorosso voleva, per evitare di mandare subito al creatore mckenzie hale, Barry era disposto a concederglielo — ma non senza renderle le cose difficili (e poi fa 1 di difesa.)
altrimenti il divertimento dov'era?
«SE MUOIO-» accucciato il più possibile sul manico della sua scopa, Barry prese velocità lanciandosi in una picchiata vertiginosa, una piroetta su se stesso che quasi gli costò la colazione: vomitare sulle avversarie poteva essere l'elemento disturbante di cui avevano bisogno, ma non ancora «VOGLIO TU SAPPIA CHE-» passò vicinissimo a Mac (per confondere il bolide? ahahah jk.. unless?), sempre urlando anche se era improbabile che il compagno potesse sentirlo — ma quella dichiarazione gli apparteneva.
doveva dirlo, barrow skylinski, togliersi quel peso dal petto.
ammettere la verità che si portava dentro da troppo tempo. quello che non aveva mai detto nemmeno ad amalie.
«S[rumore di tuono che fa tremare i vetri dell'ostello e il letto di rob alle 3 del mattino] E MORT» poteva essere qualunque cosa.
e perché proprio "shippo te e mort"?
sapendo di andare incontro ad una fine quasi certa e decisamente prematura — been there, done that, Barry soffió un bacio alla cieca verso gli spalti, dove teoricamente amalie stava per assistere alla sua dipartita, prima di ruotare su se stesso e cercare di colpire il bolide con la mazza dopo averlo (no) aggirato.

Gideon si era, per fortuna, salvato: i war flashback della precedente partita la perseguitavano, avrebbe preferito non vedere ancora un riversamento di osso fast misto alla colazione sul pavimento dell’infermeria (perché era maledettamente ovvio che si sarebbero trovati tutti lì a fine partita #corvosfiga), comunque la De Thirtheen sembrava abbastanza distratta, per questo ne approfittò per andare a riacciuffare la pluffa in tutta velocità «Grazie Thor gentilissima!! Ci vediamo al prom!!» sorrise allontanandosi dai tassorosso con la pluffa fra le mani, alla vista di un compagno dalla divisa blu avrebbe provato a passargli la pluffa sperando di non perderla (come sempre) «UNO PALLA!!»
non fece in tempo a gioire però che vide un altro bolide, molto minaccioso (minchia 32), puntare Barry, saldò la presa sul manico di scopa andando a mettersi sulla traiettoria del bolide «Perchè Barry è bello e non deve morire» forse, insomma, si spera.

ma davvero mehan?
davvero?????????
certi orrori non finiscono, fanno giri assurdi e poi ritornano.
mehan tryhard non aveva più unghie da mangiare, e così si stava mordicchiando i polpastrelli; perché fosse tornato per l'ennesima volta sul luogo del delitto, dove i peggiori crimini contro l'umanità venivano messi in scena, l'assistente non lo sapeva.
o, meglio, lo sapeva ma non poteva credere di esserci cascato di nuovo: look what you make me do, Mac. era solo per il corvonero, in onore delle lacrime condivise, che meh sostava sul ciglio degli spalti, una mano sul cuore e una in bocca, fradicio come un pulcino sotto l'acquazzone e ad un passo dall'ennesimo infarto.
che poi finché tentavano di uccidere barry andava anche bene eh - priorità -, ma l'ansia per l'amico rimaneva sempre e comunque
«questo incubo che mi porto dietrooo
si chiama quidditch ed è così tetroo
che quando lo sento nominare
comincio, comincio a tremaree
'sti cacchio di bolidi sono il male
BRUCIANO COME FERITE SE CI METTI IL SALE (poeta)
ORA NON È CHE VOGLIO DIRE
PERÒ BARRY ASPETTA A MORIREE
DEVI ANCORA ORGANIZZARE LA FESTA
QUELLA POST-PROM, SE DI TE QUALCOSA RESTAAAA»

come già detto, mehan tryhard aveva le sue priorità.