Votes taken by Maddox

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    «YOU'RE MY BITCH
    I RULE THIS FUCKING KINGDOM.»
    Jason Maddox
    Remorse is the poison of life.

    Inspirava ed espirava il fumo fuori dalla bocca, lasciando quella sensazione di benessere. Incredibile come dopo anni ancora gli dava soddisfazione fumare una semplice sigaretta, avrebbe anche preso qualcos'altro ma era meglio evitare durante il turno o rischiava di addormentarsi, anche se dopo anni non faceva più lo stesso effetto si rilassava e ne aveva bisogno dato che non dormiva bene e faceva spesso incubi. Cosa ancora più triste era che il suo ragazzo non voleva vivere con lui e stare solo era diventato difficile la notte, ma per il compagno era ancora presto per compiere quel passo. Cosa cazzo c'era da aspettare? Stavano insieme da anni oramai ed entrambi erano abbastanza maturi ma per Wayne non era ancora tempo. Fanculo. Avevano discusso fino a quando non c'era più niente da aggiungere, quindi avevano messo da parte il discorso ma prima o poi lo avrebbe affrontato di nuovo.
    Spense la sigaretta e proprio in quel momento vibrò il telefono, sapeva chi fosse.
    «Ciao straniero» già, lo chiamava così perché non si vedevano da alcuni giorni dato che gli orari non combaciavano. Per fortuna riuscivano a chiamarsi, anzi quello sembrava l'unico modo per poterlo almeno sentire. A volte facevano anche qualche videochiamata che spesso finiva con Jason che voleva fare le zozzerie ma senza riuscirci, di quel passo gli sarebbe venuto il tunnel carpale
    «amore» ecco.Sapeva già cosa stava per dirgli, stava addolcendo la pillola quando faceva così «non riesco a venire oggi» ecco.
    «Immaginavo»
    «non fare cosi..» ma sbuffava pure?!
    «dakota, lo capisco, davvero..» forse era leggermente risentito ma cazzo non vedeva il suo ragazzo da giorni. «jason...» «Dakota devo andare»
    «sei di nuovo arrabbiato?»
    «amore, è entrato un cliente devo andare»
    «a dopo»
    «a dopo rosso» e così che i due si lasciarono e Jason rientrò nel negozio di musica seguendo il ragazzo che forse sarebbe potuto diventare un cliente. Si diresse verso il bancone e accennò un sorriso, diciamo che non era il suo forte essere carino con i clienti ma ci provava
    «buongiorno» disse semplicemente e aspettò che il ragazzo gli dicesse qualcosa se occorreva.
    24 y.o | ex- Slytherin
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    Jason Maddox
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    Il percorso dei Mayne era stato un continuo sali e scendi e finalmente dopo sei anni avevano trovato una stabilità.
    «ti amo»
    «anche io» glielo diceva spesso, non così tanto ma dopo sei anni era la loro quotidianità.
    «mi stai chiedendo di convivere?» incredibile che tra i due fosse stato Jason a pensarci, lui che non aveva mai avuto nessun rapporto serio prima di Dakota,che non aveva mai creduto nell'amore e nella famiglia, ora aveva voglia proprio di tutto quello che fino a prima di Dakota non pensava potesse fare per lui. Quindi «si voglio averti qui con me a tempo indeterminato» era serio come non lo era mai stato. Stavano insieme da sei anni come poteva, Dakota non sentire il bisogno di convivere?
    «e magari poi ci sposiamo»
    «anche se fosse cosa c'è di male,noi ci amiamo» si stava innervosendo perché alla fine tra i due era sempre Jason a volere di più e Dakota ancora non sembrava voler accettare che loro due erano una coppia a tutti gli effetti. «vero?» sapeva che era così, se l'erano appena detto e lo facevano spesso ma non l'aveva preso seriamente e questo lo aveva offeso. «stiamo insieme da sei anni. Abbiamo affrontato liti, rotture, morte, viaggi nel tempo e morte. Cosa altro dobbiamo affrontare prima di poter vivere serenamente insieme?» era sempre la stessa storia e sapeva che avrebbero litigato. Lui era pronto, forse già da un anno e non capiva perché perché Dakota avesse ancora paura di quel passo «staccati da Maeve e vieni a vivere con me»
    24 y.o | ex- Slytherin
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    Ci sonooooo

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    Jason Maddox
    Remorse is the poison of life.
    Jason non aveva molte ambizioni nella propria vita, era vivo e già quello gli bastava. Non capitava così spesso di poter vivere due volte ma a lui era successo e da quel momento tutto era cambiato. Aveva deciso di portare delle modifiche nella propria vita come ad esempio fare il lavoro che aveva sempre sognato ossia il musicista. Non era semplice ma il primo passo fu quello di essere assunto nel negozio di strumenti musicali con tanto di stanza per incisioni; sapeva che un giorno sarebbe stato possibile creare la propria musica ma per il momento gli bastava ricevere uno stipendio per mantenersi e soprattutto per poter viziare il suo ragazzo. Non lo faceva davvero o almeno non comprandogli regali, non era il tipo che compieva gesti del genere ma era il proprio corpo che gli donava ogni volta e sapeva che Dakota apprezzava, sempre che non avesse il ciclo perchè in quel caso era inavvicinabile. Ok, non era una donna ma a volte era difficile da leggere e nonostante fossero passati già cinque anni da quando stavano insieme ma non era mai una passeggiata il loro rapporto; si alternavano momenti di baci e tanto sesso mentre altri in cui litigavano ancora come adolescenti, ma l'amore era anche quello no?
    «devo andare...»
    «cosa?» ecco quello era uno dei giorni in cui non avrebbero concluso niente e questo lo mandava fuori di testa. Il tempo con Dakota sembrava sempre essere poco e lui era stanco di non poterlo avere tutto per sè. Era egoista, lo sapeva ma era così Maddox e odiava dover dividere il ragazzo con Maeve e tutta la sua ciurma. Aveva instaurato un bel rapporto con lei ma cazzo Dakota era il suo compagno e sentiva il bisogno di avere più attenzioni.
    «te l'avevo detto che passavo solo per cena. Sono di turno in ospedale e prima devo ancora passare da casa mia a prendere delle cose, farmi una doccia...» non gli piaceva come si stava mettendo, era abituato a quei discorsi, di solito gli dava il due di picche a fine discorso perchè era impossibile convincerlo a rimanere, ma quella sera non si sarebbe fatto lasciare da solo, avrebbe trovato il modo di convincerlo ed era già sulla buona strada. Forse. «Puoi fare la doccia qui da me...anzi potremmo farla insieme, vieni ti aiuto a spogliarti» disse mentre le mani vagavano sotto la maglietta del compagno, aveva voglia di lui e stava diventando difficile averlo solo qualche notte a settimana.
    «mi fermo a dormire un'altra volta» Appunto. Jason egoista quale era, si sentì ancora una volta ferito e rifiutato, succedeva fin troppo spesso che il ragazzo non potesse rimanere lì.
    «ok» si staccò per poi afferrare il pacchetto di sigarette che aveva sul tavolo e se ne accese una, poggiandosi poi tavolo per guardare Dakota «Lo sai vero che qui hai il cambio, anzi più di uno ma se devi andare puoi farlo» soffiò fuori il fumo per poi avvicinarsi alla finestra per cambiare aria e magari prendere anche lui un pochino di fresco. Rimase in silenzio per qualche minuto, giusto il tempo per finire la sigaretta per poi voltarsi di nuovo verso il compagno «passi sempre meno notti con me» non era una domanda e neanche un accusa ma un dato di fatto e lui era stanco di stare da solo, anche se in passato aveva amato la solitudine, ora non ne era così certo, voleva Dakota tutto per sè, sempre. «Sarebbe tutto molto più facile se tu vivessi qui» non era una domanda, o forse si?
    24 y.o | ex- Slytherin
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    Edited by antarctica - 2/12/2021, 20:34
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    Era arrivato tardi ma sembrava andare tutto bene o male dipende quale squadra guardava. Le furie erano in difficoltà ma tenevano duro, erano da ammirare.
    Ma i verde-argento sembravano un passo avanti rispetto alle ragazze e battevano come se non ci fosse un domani. potrei anche non tifare ma poteva correre il rischio? Mai. forza Serpeverde!! perché chi cazzo erano quelli che giocavano? Ah boh,lui non ne aveva idea era pur sempre li perché la player ha messo il primo acconto visto in lista.

    tifo serpe
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    «L'ultima volta che ti ho visto usare la mazza, la sapevi usare solo discretamente bene» Jason prese la mazza e guardò piuttosto male Arci che si divertiva a prenderlo in giro come se potesse davvero permetterselo. Si erano divertiti insieme qualche volta e di certo non era stato solo merito suo, Jason aveva la sua porca figura. «ma non sembra che tu ti sia mai lamentato» disse acido e quasi indispettito. Forse era stato infantile e poi cosa poteva importargli di cosa pensava, Dakota non si era mai lamentato. Era Maddox, non poteva non importare era una questione di orgoglio e reputazione anche se oramai era praticamente sposato. Anche se non gli andava detto o avrebbe avuto un attacco di panico: lui e il matematico non potevano stare nella stessa frase.
    «Sei qui tutto solo? Stai cercando qualcun altro per festeggiare il pride?»
    «ancora parli?! »
    Possibile che fosse così fastidioso?! Non si era mai reso conto ma questo perché avevano sicuramente parlato poco in passato. «e comunque no.» no a cosa? Al fatto che fosse alla ricerca di qualcosa o qualcuno di nuovo. Non lo era da tempo e stranamente stava bene così. Incredibile che proprio lui, Jason Maddox avesse deciso di intrapreso un rapporto monogamo e soprattutto serio, invece era successo e aveva trovato una stabilità.
    «purtroppo sono in servizio, non posso offrirmi volontario. Magari un'altra volta?»lo guardò dubbioso, poi capì credo, non ne sono sicura «Dakota è solo in ritardo.» Già, doveva cazzo era finito?! Lo avrebbe senza alcun dubbio punito per quel tremendo ritardo. Odiava quando faceva in quel modo e lui lo sapeva, eppure continuava dopo anni a fare la prima donna. Poi s'incazzava se lo chiamava in quel modo.
    «FORZA!! Colpisci la pignatta per una dolce sorpresa da usare con chi ti aggrada» lo destò dai suoi pensieri e tornò così a guardarlo mentre succhiava in modo provocatorio un ghiacciolo dalla forma discutibile, non per Jason, avrebbe visto molto volentieri Dakota fare la stessa cosa. Ebbe un brivido ad immaginarsi il suo ragazzo semi nudo che lo provoca in quel modo. Lo avrebbe poi legato al letto e fatto suo per l'intera notte, lo avrebbe fatto quella stessa sera anche solo per vendicarsi. L'aveva fatto vestire in quel modo e lui ancora non si era fatto vedere. Maledetto.
    «fanculo!» al proprio ragazzo e ad Arci che non era cambiato per niente e continuava a provocare
    «ringrazia che sono fedele al mio ragazzo o ti avrei già zittito un altro modo invece che con quel ghiacciolo» disse con un ghigno giusto per ricordare che parlava comunque con Maddox e non un sempliciotto come Costas #egovio. Fece ruotare la mazza perché fosse chiaro che anche lui era stato un battitore e pure bravo, che non aveva mai preso un bolide in faccia come quel sedicenne. Colpì la pignatta abbastanza forte da vedere cadere qualche caramella. Non era abbastanza lo sapeva ma a lui interessava solo una cosa «e ora dammi il ghiacciolo a forma di cazzo» lo avrebbe regalato al compagno. Chissà come avrebbe reagito, era davvero curioso e pure eccitato, stupido Arcibaldo che gli aveva fatto venire certi pensieri. Ed era pure vestito con quella cazzo di tunica con gli attributi quasi al vento. «voglio anche sapere dove posso comprarmi dei vestiti. Mi sono rotto il cazzo di stare così.»
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    Jason
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    Jason:

    Gli mancava il quidditch e Hogwarts ma non avrebbe mai detto che si sarebbe ritrovato a tifare per i corvonero. lui un serpeverde nell'animo come poteva sperare che il bolide non uccidesse quel ragazzino. In realtà non gliene fregava assolutamente niente, era lì solo perché dopo sarebbe passato da Dakota. forza ragazzino cerca di non morire
    quanta enfasi
    l'importante è provarci...se il fato lo vorrà morto io non posso farci niente. ed ecco il padre dell'anno.

    tifo corvonero
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    E invece la prese in pieno... per la barba di Merlino che bolidata il serpeverde era morto senza alcun dubbio. «ah no è tornato» Appalusi d'obbligo perché era ancora in piedi con la voglia di spaccare il mondo e come lui tutta la squadra. «Vai ragazza!! Puoi farcela!!» e ciao
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    Jason

    tifo sorta
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    batte: 14%
    forte: 24%
    sempre: 44%
    falli: 100%

    Io batto e tu?
    Costas
    Motherfucka
    Battitore | Slytherin | V Anno

    «BATTI FORTE SEMPRE.» di certo non Costas, forse ora era il motto di Mac che aveva deciso di mettere fuori gioco Costas, pensare che erano amici. Era il quidditch e lui avrebbe fatto lo stesso se il fato coi dadi gli avesse voluto bene. ma non era così. Mai. E come vedete dall'immagine quello è ciò che accadde al battitore.Aveva provato a difendersi, lo giuro, perché non voleva morire, non prima di aver rubato un bacio ad Arturo. Invece prese il bolide in pieno e per un paio di minuti perse anche i sensi. Il buio completo. Se non fosse stato per Jeremy forse si sarebbe fatto anche più male, questo non voleva dire che stesse bene m. Era in piedi«sto bene.cazzo. sto b..bene.. fatemi tornare un gioco..devo ucciderlo» era incazzato nero,non tanto per il dolore ma perché stavano giocando con un giocatore in meno. Aveva messo in conto di poter venire preso.ora doveva solo fingere di non vedere ben 18 giocatori in campo, di non aver le vertigini e la sensazione di morte e tutto sarebbe andando bene. Poteva farcela. Tornó in sella con la voglia di sangue. lasciatemi quel cazzo di bolide. disse cercando di prendere la mira..chissà.

    Attacco: Manda il bolide verso Gideon
  10. .


    Non avrei voluto scrivere con Jason ma Joey ha detto grazie papà in chat 😭 non posso non farlo anche se il il ragazzo era stato un serpeverde e soprattutto aveva giocato nel quidditch come battitore. Ma perché ho solo pg che battono?!
    Infatti era comunque negli spalti delle serpi perché al cuor non si comanda «battevo meglio io» disse a chiunque fosse lì con lui e non era Dakota visto che come infermiere avrebbe avuto da fare nel dopo partita, lo sperava o non sarebbe stato il quidditch «forza ragazzino, non puoi farti prendere.» non era chiaro a chi fosse riferito ma amore di papà è per te, Joey,cucciolo mio. «sembra avere dei seri problemi, speriamo riesca a non farsi prendere»
    E niente questo è il miglior tifo che posso fare per i corvonero.

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    Jason

    tifo per Joey
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    Non era un malato del sesso ma gli piaceva farlo, spesso e volentieri non a caso era un uomo e come tale ragionava con quello lo sappiamo tutti. Era normale che gli piacesse fare l'amore col proprio ragazzo, come poteva essere diversamente era così perfetto ai suoi occhi e anche se poteva sembrare un timidone quando si trattava di loro due intimamente era davvero uno sporcaccione. E poi erano già diversi giorni che non lo facevano, un uomo aveva certi bisogni da soddisfare a volte e la propria mano si stancava.
    «ti amo» si alzò in punto dei piedi per dargli un bacio sulla guancia. Era così ruffiano a volte, però Jason si scioglieva lo stesso e non poteva farci niente perchè era così innamorato che alla fine andava bene sempre tutto anche quel ti amo detto per farlo stare zitto.
    «ma non ci sono ancora letti o altro, e non ho intenzione di farmi fottere contro un muro solo perchè vuoi sverginare una casa» e niente, inutile dire che con la testa andò proprio a quel momento: Dakota piegato a novanta, le mani intrecciate e niente non posso andare oltre perchè non siamo in cravings. Sbuffò per quel suo gentile rifiuto e si spostò di qualche passo, tornando ad ammirare l'appartamento. Gli piaceva davvero, non poteva negare che il suo ragazzo aveva buon gusto, anche se era ancora da arredare, quindi sarebbe stata perfetta col suo tocco non aveva dubbi al riguardo. Poi si voltò, di nuovo verso il compagno «Dovremmo essere più trasgressivi. Il sesso fatto contro un muro è sempre una bella esperienza..» si fece malizioso ancora una volta e non tanto per convincerlo a farlo, tanto sapeva di aver perso quella battaglia ma amava stuzzicarlo «Potremmo farlo qui..a terra. Posso mettere il mio giacchetto così poi saprà di noi.» si fece più serio e fece un passo verso il proprio ragazzo, pronto a saltargli addosso. «Di te....» passò la lingua sulle labbra, quasi pronto a mangiarselo e ne aveva davvero tanta voglia.
    «e lo sai che mi dà fastidio quella parola»
    «Cosa?» fece ancora qualche passo verso di lui e si fermò guardandolo dubbioso, cosa aveva detto di sbagliato?
    «Non ti ho cresciuto così, Jason. In questa casa, non si usa la parola con la c» scosse la testa, divertito per la piega che aveva preso il discorso. Cercò di non ridere e fece un balzo su di lui e abbracciarlo stretto. Gli diede un bacio sul naso per poi scendere sul mento e sul collo. «la parola con la c? » soffiò delicatamente all'orecchio per poi guardarlo negli occhi «Sono quasi certo di non aver ho detto che mi scappa la cacca. » scoppiò a ridere per mollare la presa sul ragazzo « Anche se ora che ci penso. Vado un secondo al bagno. Aspettami. Poi le checche vanno a passeggio. » per fortuna non era ammobiliata la casa o rischiava davvero di ritrovarsi un cuscino o qualsiasi altra cosa tirata dietro.

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    Jason
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    Jason era da sempre ritenuto uno stronzo, lo era stato sicuramente in passato, non faceva mai niente se questo non gli portava qualche vantaggio e soprattutto non faceva favori alle persone che non gli piacevano, in sostanza non li faceva mai a nessuno. Era stato considerato un pazzo perchè agiva in modo spericolato senza mai preoccuparsi delle conseguenze, di fatto era conscio che sarebbe morto prima dei 20 anni. Ed era stato così. Non era successo per colpa di una overdose come aveva immaginato o per colpa dell'alcool, come non era stato suo padre a farlo fuori ma bensì in una maledetta guerra per tornare a casa. Vabbè, poi era tornato in vita. Il punto era un altro, Jason a Hogwarts era stato un bullo, uno stronzo con la S maiuscola e non si era mai preoccupato di chi feriva l'importante era che lui fosse felice, per quanto poteva esserlo. Ma tutto quello era solo un lontano ricordo, forse per altri meno piacevole, ma era stato Jason e mai avrebbe pensato di poter cambiare in meglio, al massimo aveva pensato di poter diventare un pezzente come suo padre. Ogni tanto aveva ancora gli incubi e non riusciva a togliersi dalla testa la madre piena di lividi; sapeva che ben presto avrebbe fatto una brutta fine era scritto nelle stelle e una volta letto nella tazza da tè a lezione. Non era convinto di poter diventare una persona diversa ma era successo grazie a lui, un ragazzetto grifondoro dai capelli rossi: Dakota Wayne. Dopo anni, ancora si chiedeva come un ragazzo così puro potesse amare uno come Maddox. Erano ai due poli opposti che per molto tempo li aveva accomunati il sesso. Tanto sesso. Si era addolcito, rammollito e gli stava bene così. Non aveva smesso di fumare e di bere, ma era moderato e cazzo sicuramente aveva allungato la propria vita, se non fosse andato in qualche altra dimensione ancora una volta. E poi da quando era tornato in vita aveva deciso di dedicarsi molto di più alle piccole cose belle della vita come il sesso. Dai non era davvero cambiato niente da quel giorno perchè per lui era stata solo una dormita e non aveva capito fino a quando non aveva visto il suo ragazzo che era davvero morto. Una cosa però era mutata, cedeva più facilmente alle richieste assurde del fidanzato.
    «No»
    «Dai Jaz. Non hai voglia di uscire e divertiti come prima?»
    «Si ma non a una festa in toga»
    «Eddai.»
    «Dakota » e quando usava il nome intero voleva dire che era serio e mai avrebbe ceduto. AMava il suo ragazzo ma c'erano delle volte in cui proprio non poteva accontentarlo. Odiava le feste e soprattutto mettersi in costume.
    «Jason»
    «NO» fu la sua ultima parola perchè se ne andò via sbattendo la porta. Diciamo che non era più un pazzo stronzo che faceva del male agli altri per il solo gusto di infliggere dolore, ma era ancora in grado di mandare a fanculo e andarsene quando non aveva più voglia di discutere.



    Ed eccolo lì davanti all'entrata (?) vestito in toga pronto a strangolare chiunque provasse a dire qualcosa a riguardo. Amava il suo ragazzo ma una cosa che lo mandava fuori di testa era quando faceva ritardo. Ogni santa volta. E lui era lì ad aspettarlo vestito in quel modo stupido perchè era stato convinto a farlo. Si sarebbe vendicato col rosso...a letto...Accese una sigaretta in attesa ma dopo essere arrivato alla seconda sigaretta decise di chiamarlo. Per fortuna gli aveva insegnato a suo tempo come usare un cellulare. Al secondo squillo sentì la sua adorabile voce ma Jason non lo fece neanche parlare.
    «Dove cazzo sei?» quasi urlò, incazzato Jason, visto che avevano fissato davanti al party perchè il rosso lavorava e per fare prima avevano deciso di ritrovarsi direttamente lì. Peccato che non era in ritardo, di più. Se non fosse stato che credeva nella sincerità del proprio ragazzo e che se diceva che sarebbe arrivato lo avrebbe fatto, poteva pensare che lo stava bidonando e alla grande.
    «Sono in ritardo. Scusa amore. »
    «Qui c'è del ruffianismo» disse spegnendosi immediatamente perchè nonostante fosse incazzato per il ritardo e soprattutto per essere lì, vestito in quel modo, da solo non riusciva ad essere incazzato quando faceva quella vocina.
    «Puoi intanto guardarti intorno..non nel senso di vedere altri ragazzi...cioè si ma no. basto io no?»
    «Rosso calmati. Ti aspetto qui.» nonostante non fosse più rosso da tempo il nomignolo era rimasto e gli piaceva usarlo. Chiuse la chiamata e guardò il posto, era quasi pronto per andarsene. Dakota si sarebbe arrabbiato non trovandolo o sarebbe rimasto deluso, ma cazzo non poteva rimanere lì.
    «ROTEATE LA MAZZA E DATECI DENTRO!!!» Aveva sentito mazza? Anche lui prima di Costas era stato un battitore e anche se non batteva come lui era bravo con la mazza e vorrei aggiungere che tutti i miei pg lo sono, tranne Todd. Si avvicinò ad Arci «dammi la mazza....voglio provare» che ci stesse provando? Non era più il tipo. Ma la mazza doveva assolutamente provarla contro quella pinnatta al quanto particolare.


    21 y.o - Maddox - Mayneinlove

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    Jason
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    Jason aveva vissuto un'infanzia triste e dolorosa, fisicamente, aveva preso più bastonate nella schiena di quante potesse davvero ricordare, non aveva avuto niente: dall'amore di sua madre a una cazzo di scopa per il quidditch, tanto da dover usare quelle vecchie che tenevano per gli allenamenti. Da quando aveva iniziato a frequentare Hogwartas tutto era cambiato e col tempo aveva iniziato a credere più in se stesso, diventando un bullo ma questi sono dettagli. Comunque appena si era staccato da suoi genitori aveva intrapreso una vita in autonomia sudandosi ogni birra e canna che comprava, quindi ritrovarsi in un posto non ottenuto dal suo sudore lo faceva sentire a disagio e Dakota lo sapeva ma era bravo a farla passare come qualcosa di naturale.
    «devo avere dei motivi per volere il meglio per te?» Ecco appunto. Storse il naso perchè era sempre stato contrario a ricevere aiuto, era sempre stato molto orgoglioso e non poteva ammettere a se stesso di aver bisogno di qualcuno anche se questo era il suo ragazzo che gli dava sempre tutto senza volere niente in cambio; cioè qualcosa lo voleva ma era sempre molto piacevole per il Maddox ricambiare il suo amore. E poi quando faceva gli occhi da cucciolo, Jason non riusciva a trattenersi tutto crollava all'istante e si lasciava andare sempre ad un dolce sorriso. «è tuo - finchè vorrai» ancora quello sguardo che mandava in tilt il tatuato, e poi si diceva di lui che avesse un cuore di pietra, chiaramente non era più così ma non diteglielo che non era ancora in grado di accettarlo. «E va bene» si rassegnò velocemente, però non era male il posto, poteva sopportare tutto quello, era abbastanza maturo da poter accettare quell'appartamento.
    «Possiamo fare un giro all'Ikea come avevamo fatto per l'altro appartamento» lo stava persino incastrando per uno shopping che odiava fare. «Prometto di non metterci troppo il naso... se vuoi, puoi anche cercare un coinquilino»
    «Sul serio?» Aveva pensato a lui per un secondo doveva ammetterlo, ma fu solo un attimo di debolezza, poi rimase ad ascoltare il proprio ragazzo andare praticamente nel panico. «Non io. In generale. E' abbastanza grande e- non lo so, magari ti sentiresti solo e vuoi chiedere a qualche amico? E costerebbe meno- anche se lo sai, non devi pensare al prezzo, mi farebbe piacere aiutarti- ma se vuoi stare da solo è perfetto comunque!! Bella la solitudine! Potrei venire qui a dormire ogni tanto senza paura di trovare altra gente nuda- non con te. Nuda perchè sarebbe casa anche sua. Preferirei non saperti con gente nuda, se quella gente non sono io. Non ha senso? Scusa sto parlando troppo»
    Era adorabile, tanto che alla fine i tutto quel discorso scoppiò a ridere. Anche lui non era pronto alla convivenza anche se al contrario di Dakota ci aveva pensato recentemente e forse un pensierino lo aveva fatto, ma era anche giusto lasciare gli spazi al suo ragazzo che non sembrava assolutamente pronto. «Dakota. Calmati. Non ho intenzione di chiederti di vivere con me. Anche se...» si staccò leggermente per ammirarlo dalla testa ai piedi «Hai parlato di te nudo, in questa casa....» si fece più serio e malizioso «che ne dici di sverginarla?» disse leccandosi le labbra già pronto a quello che poteva succedere tanto che si tolse il giacchetto tanto per iniziare. «E dopo magari andiamo a fare le checche all'ikea.»
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    Jason conosceva bene Dakota, stavano insieme da diverso tempo, non sapeva quantificarlo per pura pigrizia ma si poteva dire che qualche annetto sulle spalle lo avevano i due ragazzi e capiva quando era offeso per una qualche frase detta dal compagno o di quando invece aveva voglia di coccole senza però chiederlo apertamente. Si poteva dire che erano una coppia di sposati anche se ancora non convivevano e sia mai che avvenisse una cosa del genere. Erano troppo giovani, così diceva la player di Daky il rosso perchè se vogliamo dire la verità Jason era pronto a fare quel passo importante, ma non lo avrebbe mai ammesso apertamente, lui era orgoglioso e di certo non era il tipo che avrebbe ammesso di non poter stare senza il suo ragazzo perchè di questo si trattava. Nel futuro aveva quasi convissuto e non era stato così spiacevole, anche se litigavano ogni tanto ma si sa " l'amore non è bello se non è litigarello". Avevano passato gran parte del tempo insieme e ora che erano tornati non era cambiato, soprattutto dopo che Jason era morto. La paura di perdersi era reciproca per non parlare che Maddox aveva costantemente gli incubi la notte. Se non fosse stato per Dakota avrebbe ricominciato anche a drogarsi e ubriacarsi come prima, ma invece si faceva bastare delle leggere canne e delle birre scadenti. Chiaramente non avrebbe potuto vivere senza di lui, ogni suo movimento era seguito dal moro, erano una specie di calamita come Dakota si girava lui faceva lo stesso senza accorgersene, ecco perchè col tempo aveva imparato a capire persino i suoi pensieri. Ogni tanto falliva ma non quella volta.
    Si mise ad osservarlo e capì immediatamente che il non più rosso stava ancora pensando a quello che era stato detto al parco e poteva persino captare la sua preoccupazione anche se continuava a negarlo.
    «sai che non ci credo, penso solo-...» lo vide entrare chiaramente in ansia e quasi rise ma cercò di non farlo per non vederlo offeso, non aveva voglia di litigare «che forse avrei dovuto rimandare la sorpresa a domani. Giusto per-... stare tranquilli» ok stava degenerando e quando faceva così o lo prendeva a schiaffi, cosa comunque mai successa perchè non era come suo padre, non avrebbe mai fatto della violenza nei confronti della persona che amava. Lo faceva per dimostrare in primis a se stesso e poi anche a Dakota che era migliore. «Sei adorabile, mio credulone » disse sorridendo e intanto lo afferrò dai fianchi per avvicinarselo, mentre questo gli faceva una linguaccia, era davvero adorabile «non sfottere. C'è un sacco di gente che crede alla Vista e cose così» Gli diede un bacio sul naso, tenendolo ben stretto.
    «Dai, non ti arrabbiare» scese sulle sue labbra e le sfiorò con un delicato bacio «Oggi è il giorno perfetto per vedere questa casa....anzi a cosa lo devo questo pensiero?» chiese poi cercando di cambiare discorso «Sai già come arredarla?» ovviamente si, non sarebbe stato Dakota se non avesse avuto tutto sotto controllo. Con Jason non era sempre riuscito ad organizzare visto la sua imprevidibilità ma col tempo persino l'ex serpeverde si era "calmato" e aveva iniziato ad aver bisogno di stabilità che solo Dakota gli riusciva a dare.


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    Jason
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    Sembrava una giornata tranquilla, una di quelle che raramente riuscivano ad avere i due amanti, questo perché le circostanze non sempre erano buone e spesso la fortuna non sembrava essere in loro favore. Ma non quella volta. Forse. Sperava davvero, Jason di passare una tranquilla giornata col proprio ragazzo. «Daky non credo di aver capito» disse Jason mentre si guardava intorno cercando di trovare in quel posto il suo nuovo appartamento e studio di registrazione. Non era del tutto convinto di tutto quello, era sempre stato orgoglioso e chiedere aiuto, anche al suo partner, era molto difficile. Lui che aveva sempre contato solo su se stesso non voleva mai essere in debito con qualcuno. Era stupida come mentalità, lo sapeva anche lui perchè si trattava di Dakota e tutto quello che il compagno faceva per lui era dettato dall'amore e non gli avrebbe mai rinfacciato niente, neanche un prestito, cosa che non era, ma andiamo per gradi. Lui non si faceva comprare appartamenti o cose del genere, non era da Maddox. Ok, non aveva una casa dove vivere, visto che dopo il loro rientro e la propria morte non aveva da dormire, era stato ospitato dal rosso, ma non erano pronti per la convivenze nonostante fossero una coppia da diversi anni i due erano ancora troppo giovani e incasinati nella testa per poter intraprendere quell'avventura. Avrebbe potuto usufruire della resistenza per qualche settimana, ma questo non era possibile dato che era uno di quei soggetti ritenuti a rischio ( come col Coronavirus) non poteva più fare da spia perchè rischiava di esserlo ma per la parte sbagliata e lui non avrebbe mai fatto niente che poteva in un qualsiasi modo far rischiare la vita a Dakota. Insomma era un gran casino.
    «Se non fosse che so per certo che mi ami che stai facendo questo per la mia felicità potrei pensare che hai fatto una grandissima cazzata da doverti fare perdonare...è così? » non voleva litigare ma diciamo che il ragazzo non era riuscito a calmarsi con gli anni e la gelosia con la sua insana possessività non erano diminuite, anzi a volte poteva sembrare persino asfissiante per il rosso. Ma se da una parte capiva quanto fosse malato e senza senso tutta quella sua gelosia dall'altra non riusciva a non esserlo. Si amavano e Dakota non lo avrebbe mai tradito lo sapeva anche lui; avevano affrontato difficoltà che una coppia normale non dovrebbe mai vivere, come un viaggio nel tempo, la morte e il ritorno dell'amato. Magari per gli altri tutto quello poteva sembrare naturale ma non era davvero così. Jason si augurava ogni giorno di poter discutere della mancanza del pane o del puzzo di sigaretta in casa, invece no, più volte si erano ritrovati invece a pregare che l'altro non morisse anche solo uscendo di casa. (Ok, forse sono esagerata). «Oppure stai ancora pensando a quell'oracolo nel parco che abbiamo incontrato?» disse serio. Avevano già affrontato quell'argomento e se Jason aveva solo fatto una risata, al contrario Dakota non sembrava così convinto ma poteva Jason morire due volte? Si ovviamente visto che siamo all'oblivion, ma era anche vero che di certo non poteva succedere niente all'ex serpeverde dato che la sua vita era molto piatta e monotona al momento, dato che non aveva un lavoro


    21 y.o - Maddox - Mayneinlove

    «YOU'RE MY BITCH
    I RULE THIS FUCKING KINGDOM.»
    Jason
202 replies since 25/4/2014
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