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Era felice. Era dannatamente felice e questo lo doveva al ragazzo di fronte a lui. Nella sua vita non aveva mai ricevuto amore o regali, i suoi genitori erano sempre stati più dei dottori che lo trattavano come un esperimento invece che amarlo in quanto loro figlio. Era stato per molto tempo un empatico senza sapere cosa fossero i sentimenti, ma da quando aveva trovato jae non era più così. Provava amore, tanto amore che non poteva smettere di sorridere. Lo fissò per perdersi nel suo sorriso da coniglietto con quel neo sotto al labbro, spesso mentre il compagno dormiva ci passava il dito sopra e fu tentato di farlo anche in quel momento ma erano in pubblico ed era già abbastanza imbarazzato.
«Lo porteremo a casa. Magari non adesso... ma quel giorno arriverà. Lo farò diventare realtà.»
«non importa, sono davvero felice così» glielo ridisse e probabilmente poteva percepire quanto fosse veramente così, non aveva neanche mai smesso di sorridere e poco importava se era ancora in imbarazzo per quel bacio rubato.
«È perfetto. Sarà il nostro piccolo Moon. Ed insieme a Yeontan mi renderanno la vita un inferno... non è vero?»
«neah...» rise per poi prendere per mano il compagno lasciando così cadere il discorso perché sapevano entrambi che sarebbe stato un inferno.
«facciamo un giro? Vorrei vedere anche gli altri animali. Ti va?» a quel punto era arrivato il momento di fare un giro per lo zoo, aveva voglia di una passeggiata col proprio ragazzo e lo snaso.

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HyunJin si accontentava di poco: si entusiasmava per dei cereali, o quando Yeontan faceva quello che gli ordinava; oppure quando chiudevano il locale sapendo di aver reso felici gli altri per il buon cibo. Ma tra tutte le cose per le quali era grato era sicuramente il potersi svegliare accanto al suo ragazzo, fare l'amore ogni volta che volevano e guardare film. Però la convivenza non era così semplice come si poteva credere perché anche i due litigavano e a volte capitava che fosse proprio Jin a manipolare tutto ma non la faceva apposta perché i sentimenti erano sempre difficili da gestire, per fortuna Jae era comprensivo e il litigio durava poco. Altre però era anche il minore che ci metteva del suo però erano felici e questo era l'importante. Erano riusciti ad aprire un locale grazie probabilmente alla mafia kinese e andava anche piuttosto bene, con loro c'era anche il gruppo finalmente dopo tanto tempo. Ma quella volta la felicità era decisamente incalcolabile, Jae gli aveva appena regalato uno snaso. Da quando aveva scoperto l'esistenza di quella creatura che ne desiderava uno ma sapeva che casa loro non era in grado di ospitarlo. Era emotivo e a volte sembrava anche infantile ma era in grado di capire quando poteva fare o avere qualcosa o quando, come in quel caso era consapevole che quel piccolo animale aveva bisogno di un habitat migliore di casa loro, ma un giorno avrebbero sicuramente avuto un'abitazione degna di nota con un giardino così grande da ospitare mezzo zoo.
«non importa anche se non possiamo portarlo a casa, sono felice così» disse sincero e finalmente tornò a guardare il proprio ragazzo,che gli diede un casto bacio sulla fronte, lo fece arrossire anche se era stato un gesto innocente, probabilmente era la situazione che gli fece battere ancora di più il cuore per quel bacio innocuo.
«sei felice,Jin?»
«si!» gli diede un veloce bacio sulla guancia, diventando rosso come un pomodoro se non di più; un conto era ricevere un bacio e l'altro era darlo; fare la prima mossa in pubblico era difficile anche se lì una coppia di uomini erano decisamente più tollerabile era comunque difficile. Sorrise come uno scemo da quanto era felice, probabilmente influenzò anche il compagno senza volerlo perché sentiva tutto intorno la felicità. Rimase immobile a fissare il proprio ragazzo, bello come il sole, anzi più della luna anche. L'ansia aveva lasciato spazio al sorriso ed era il più bello che avesse mai visto, con quella fossetta al lato, i denti a coniglietto che si notavano e quel neso sotto al labbro. Era meraviglioso. Provava così tanto amore per lui, gli afferrò la mano mentre con l'altro braccio teneva lo snaso.
«e ora pensiamo ad un nome» guardò di nuovo l'animaletto, che si era praticamente adagiato e quasi dormiva.
«uhh guarda come è tranquillo..una pallina di pelo» si bloccò e puntò gli occhi sul compagno, forse aveva avuto un'illuminazione «che ne pensi di Moon?»

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HyunJin adorava perdersi tra le braccia di Jae, il suo rifugio, il suo tutto, che si dimenticava del resto; molto spesso si stringeva a lui e lo annusava, chiudeva gli occhi e si faceva cullare dal battito del suo cuore. A volte sembrava che fosse lui l'empatico perchè riusciva a manipolare così bene il suo umore. Avrebbe voluto davvero stare ancora nel letto e coccolarsi con lui, solo che yeontan non sembrava pensarla allo stesso modo, tanto da fare indispettire il mago
«Mi ricordi perché lo abbiamo adottato?» lui rise al contrario del compagno perchè trovava quella situazione divertente, vederlo indispettito per un cane era incredibile. Più volte aveva visto come lo guardava male quando il cane si faceva coccolare da lui, aveva anche sentito dirgli che doveva smetterla di viziarlo solo perchè voleva per sè tutte le attenzioni.
«Perchè è adorabile, come me» avrebbe voluto che il compagno lasciasse stare il cane, aveva chiaramente vinto lui, perchè Jin avrebbe coccolato solo lui in quel momento, ma il minore non sembrava dello stesso avviso.
«Troppo tardi! Niente coccole. Ringrazia il mostriciattolo.»
«uffa» controvoglia seguì il ragazzo e dopo essersi davvero cambiato uscirono di casa. Era stranamente euforico perchè era da tempo che i due innamorati non facevano una passeggiata romantica, anche se erano sempre insieme, non facevano molto se non lavorare e amoreggiare in casa. A volte sembravano una coppia di sposati di cinquant'anni quando invece avevano solo vent'anni.

Quando arrivarono nei pressi di qualcosa, perchè per Beltè chiaramente non era ancora chiaro dove fossero e si perdeva ancora quando girava per la città, quindi potevano anche essere di nuovo al loro appartamento e non lo avrebbe saputo fino a che non avesse varcato la soglia di casa.
«perchè mi bendi?» non aveva idea comunque di dove fossero, in più non poter vedere dove andava lo metteva leggermente in ansia.
«Fidati.»
«sempre» come poteva non fidarsi di lui, la sua guida e anima gemella. Prese la sua mano e si lasciò guidare, con lui sarebbe andato anche all'inferno. E poi poteva percepire quanto fosse eccitato e felice in quel momento, non poteva di certo essere qualcosa di brutto, si lasciò andare ai quei sentimenti positivi perchè provenivano dal suo ragazzo, era anche quella la fiducia no? Non usava il potere per manipolarlo ma faceva proprie le emozioni del fidanzato, soprattutto se queste erano belle emozioni. In più sentiva dei rumori strani, era come «Jae ma siamo allo - » «Alza un po' le braccia Jin. Fai attenzione a non spaventarlo.»
«cosa? » ebbe un fremito di paura, ma il suo ragazzo era così tranquillo che fece come voleva e tenne le braccia tese in attesa «Jae?»
«Sorpresa!» gli tolse la benda e la luce lo colpì in pieno, mentre sentiva qualcosa muoversi sulle sue braccia. Quando aprì gli occhi e capì quello che stava succedendo quasi urlò. «UNO SNASO!!!» Era sbalordito e super emozionato. Guardò prima il compagno con gli occhi lucidi per la felicità per poi tornare a guardare quell'animaletto «Ma posso tenerlo? » era bellissimo, uno splendore e se lo coccolò tra le braccia, sperando di non farlo scappare.
«Ha un nome?» forse stava correndo troppo ma era davvero bellissimo.

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In tutto quel caos, con il ragazzo che lo affiancava, il kinese si stava divertendo? Ovviamente si. Non capiva davvero cosa stava succedendo ma era felice quando riceveva attenzioni, che di solito aveva solo dal suo ragazzo. Era comunque al settimo cielo essere al centro delle attenzioni di Jae perchè quando lo aveva vicino poteva sentire quanto fosse puro e vero il suo amore e lui ci si perdeva ogni singola volta. Vivevano bene nella loro bolla d'amore, dove ogni tanto discutevano ma insieme formavano una famiglia e aveva sempre voluto averne una visto che la sua lo aveva da sempre considerato solo un esperimento. Si divertivano anche insieme, non mancavano gli scherzi, i momenti in cui giocavano e spesso Jae gli faceva il solletico; Jin soffriva davvero molto il solletico e bastava poco per farlo scoppiare a ridere, spesso chiedeva pietà ancora prima che il suo compagno lo toccasse. Ma quella giornata, lontana dal suo ragazzo, si stava rivelando comunque una di quelle che non si sarebbe mai dimenticato dato che si stava divertendo come non faceva da tempo e lo doveva a quello sconosciuto, ma che dico amico. Per il kinese Nathan era diventato un amico a tutti gli effetti; gli bastava davvero poco per affezionarsi alle persone, per questo quando veniva lasciato soffriva molto. («Non è tuo amico» -
«invece si» - «Hyung era uno spacciatore che voleva venderti dell'erba»), era convinto che quel ragazzo volesse solo fare amicizia così come era sicuro che Nathan volesse davvero averlo come amico, non poteva essersi sbagliato ancora una volta. E poi lo stava assecondando portandolo su di una giostra per bambini senza prenderlo in giro.
«Allora che ne dici di un gioco?»
«quale?»
«Beh, in realtà un gioco nel gioco,»
«Va bene» era già euforico perchè adorava davvero i giochi e divertirsi. Lo seguiva mentre cercava di capire il nuovo gioco quando gli sentì urlare un «attento»
«cos?» si guardò intorno cercando di vedere a cosa dovesse stare attento ma per fortuna aveva il suo angelo custode che fermò il palloncino dritto verso lui. «Visto? Come angelo custode non sono male eh!»
«grazie» gli dedicò il suo sorriso quadrato e lo avrebbe anche abbracciato, ma doveva contenersi dal contatto fisico, perchè il suo ragazzo geloso avrebbe sentito l'odore di un altro, neanche fosse un cane ma era così sensibile ai profumi che poteva sempre rendersi conto di qualcosa e non lui non aveva voglia di litigare per niente. A volte Jae era tropp geloso, nonostante Jin nell'ultimo anno aveva dimostrato quanto lo amasse e soprattutto aveva attenuato la sua espansività nei confronti degli altri.
«Quindi, dicevo: io ti dico due cose su di me, una vera e una falsa, e tu devi indovinare quale sia quella vera, basandoti solo ed esclusivamente su ciò che vedi o sai di me.»
«Penso di aver capito e mi piace» era contento di fare quella cosa soprattutto se poi avrebbe avuto anche l'occasione di conoscere di più quel ragazzo, che presto sarebbe diventato uno dei suoi migliori amici, lo sapeva.
Salirono sulla giostra e fu grato di aver iniziato con quella del bruco perchè non fu propriamente tranquillo e se avessero iniziato con una di quelle serie probabilmente sarebbe svenuto sopra di essa. «Allora inizio...una vol....taaaaaaaaaaaaaaaaiutoooooooooo» il treno partì e anche se forse per tutti era solo una giostra per bambini, alla seconda discesa si tenne stretto al ragazzo e lasciò il discorso a metà, se fosse sopravvissuto avrebbe continuato dopo.
Per fortuna quel dopo arrivò, quasi subito, in fondo era il bruco e fu davvero molto veloce. Scese alla velocità della luce con il suo angelo custode al suo fianco. Si fermò davanti a lui, dondolandosi sui piedi e sorridendogli dolce «grazie per questa giornata» non ne faceva molte di giornate del genere, non che col suo compagno di vita non si divertisse, anzi era l'esatto contrario. Con lui viveva momenti di gioia, di pace e di divertimento perchè non era solo il suo ragazzo ma era anche il suo migliore amico con il quale piaceva giocare e scherzare. Però farlo con persone nuove non era male. «e ora andiamo in quella gio- ah lo zucchero filato. » dimenticò tutto e decise trascinare il suo nuovo amico verso la bancherella dove comprare per entrambi quel dolce «offro io» disse prendendone un paio e passarlo proprio uno al suo angelo custode «allora dicevamo...devo dirti due cose...la prima è che una volta ho bevuto così tanto da vomitare dieci ore» rise per quella frase, era davvero possibile? «Un giorno mi sono perso davanti casa.» cosa?! Si mise a ridere da solo per quella cosa, come poteva essersi perso in quel modo idiota?

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