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    più razionali e metodici dei berserker, i cacciatori studiano attentamente le loro prede prima di passare all’attacco, considerando ogni punto debole

    Ho fatto un sogno la scorsa notte...

    Si era ritrovato a pensare spesso quella frase recentemente, dopo essere ritornato dalla missione contro la Bolla. Strani sogni di piccoli dettagli della spedizione, cose piccole ed insignificanti che sparivano dalla sua mente per finire nel vasto mondo Morfeo. Per quanto quelle piccole minuzie iniziassero a svanire, il resto di quel fallimento era impresso nella mente di Liam come un marchio, almeno per il momento.
    Ricordava il dolore di ogni ferita, ricordava la senzazione del sangue caldo sulle sue mani, il suono delle ossa rotte, la sensazione di gioia nella vendetta e l'odio della sconfitta, ma soprattutto il terrore di perdere Amaranth negli ultimi istanti di quell' odissea.
    Stava scrivendo tutto su un diario, come la strega gli aveva suggerito, in modo da non perdere nessun dettagli utile di quella missione e si era scritto un appunto sul frigo, rileggere ogni giorno il diario per vedere se mancava qualcosa. Al momento non mancava nulla di particolare, come detto, solo qualche dettaglio qua e la, i ricordi strazianti erano ancora li ben saldi nella sua mente.
    Sfortunatamente quelle memorie non erano le sole cose che aveva riportato indietro, qualcosa era successo ai suoi poteri da Special, dopo che gli erano stati rubati per qualche istante. Lo aveva notato una notte, mentre stava seduto sul suo letto a rileggere il suo diario, all'improvviso riuscì a percepire il suo sangue scorrere nelle vene, muoversi e strisciare nei canali come un enorme verme che percorreva il suo corpo, sensazione che gli diede un forte senso di nausea e paura. Non era la prima volta che accadeva, quando era piccolo e non aveva una buona conoscenza su come utilizzare i suoi poteri, eventi simili erano all'ordine del giorno. Aveva notato che capitava più frequentemente quando provava forti emozioni, quando provava una forte rabbia gli attacchi diventavano più violenti, come se il suo stesso sangue si ribellasse direttamente contro di lui. Non aveva guadagnato nulla dalla missione, era stato sciocco a partecipare, sarebbe dovuto rimanere a casa ed impedire ad Amaranth di andare.

    Parlando della strega, l'emomante aveva notato che durante ogni scontro Amaranth non aveva mai usato i suoi poteri da Special, nemmeno nelle situazioni più pericolose. Capiva il sentimento della sua amica, essere trasformato in qualcosa di diverso è un processo che lascia il segno e non tutti sono in grado di accettare il cambiamento.
    Si preocccpava per lei, Amaranth aveva la tendenza ad infilarsi in situazioni pericolose, infatti non le aveva chiesto di partecipare alla missione contro Lancaster, aveva scelto da sola d'infilarsi in quel inferno.
    Era una brava combattente, ma pistole ed armi bianche possono arrivare fino ad un certo punto contro persone in gradi di modificare la realtà intorno a se con la magia.
    Proprio per questo Liam aveva scelto di provare a ridare ad Amaranth ciò che gli era stato strappato, ridarle la magia vera e propria, riportarla ad essere una strega.
    Ma come si poteva ottenere un risultato simile? Liam sapeva per certo che la soluzione era nel sangue, riusciva a percepire la magica che ci scorreva dentro ed era anche sicuro di riuscire a sopprimerla per qualche istante.
    Special e maghi avevano sangue diverso, un tipo di magia differente ed allora la soluzione poteva essere quella di trasferire il sangue di un mago, TUTTO il sangue di un mago in un altro corpo e spostare la magia con esso e nel frattempo togliere tutto il sangue special in modo che venisse rimpiazzato.
    Liam voleva sopprimere la magia in entrambi i tipi di sangue affinche il corpo non riconoscesse il liquido "intruso", sostituire tutto il sangue special con il sangue di mago e poi lasciare che la magia riemergesse nel liquido scarlatto.
    Era una soluzione certa? No, ma era un'ipotesi sensata e d' altronde... gli esperimenti servono a questo.


    In una stanza buia ed illuminata da solo tenui candele, un corpo si trovava steso per terra, pallido e privo di vita. Un uomo non identificato, con nessun particolare tratto distintivo, una persona qualunque. L'emomante lo aveva trovato su un campo di battaglia, probabilmente dei ribelli erano stati scoperti dal Governo ed avevano provato a difendersi, di sangue e corpi ormai ce n'erano in abbondanza ovunque ormai.
    Liam era nalla stanza, inginocchiato accanto al cadavere nudo, occhi chiusi e concentrato sul suo potere, una enorme bolla di liquido scarlatto si trovava sopra i due, fluttuante nell'aria come se fosse fatta di sapone.
    Per evitare che i suoi poteri si ribellassero contro di lui, il ragazzo aveva preso un calmante ed aveva inciso la runa ISA intorno a se. In teoria la runa era in grado di equilibrale le emozioni, almeno cosi aveva letto in qualche testo sull' argomento, non era certo che funzionasse davvero, ma di sicuro il calmante stava facendo effetto egregiamente.
    Era pronto...
    La bolla di sangue iniziò a disfarsi in un flusso che entrò nel braccio del corpo, mentre dall'altro braccio, Liam iniziò ad estrarre il sangue del mago.
    Sentiva il liquido scarlatto farsi strada nelle vene, Liam seguò quel torrente cremisi con la mano, risalendo con le dita il braccio freddo del corpo. Il sangue che liam aveva introdotto arrivò al cuore e da lì iniziò ad espandersi per le arterie, iniziando a seguire i condotti naturali che lo avrebbero avrebbero sparso per il resto del corpo. Contemporaneamente, l'emomante stava togliendo il vecchio sangue del Mago, raccogliendolo in una bolla separata.
    La mano di Liam si mosse sul cuore del cadavere, rimanendo in contatto con il petto dell'uomo e laciando che il suo potere guidasse il sangue dove doveva andare.
    L'operazione richiese qualche minuto, ma alla fine ce l'aveva fatta, era riuscito a sostituire tutto il sangue in un corpo con quello di qualcun altro ed in un modo che in teoria non avrebbe dovuto danneggiare il soggetto dell'operazione se fosse stato ancora in vita.
    L'emomante aprì gli occhi, osservando il suo lavoro, il corpo del Mago e la sfera di sangue che levitava vicino a lui.

    «Cominci a puzzare...»

    Sussurrò il ragazzo, guardando verso il viso del cadavere, poi con un gesto della mano spostò il sangue in un contenitore che aveva preparato li vicino.

    «Mi servono soggetti vivi, per vedere se questa cosa può funzionare. A te penserò dopo, ora ho una persona da incontrare»
    Ed abbandonò il cadavere nella stanza, lasciandolo nell'oscurità.


    Londra, al parco Kensington, vicino alla statua di Peter Pan. Un luogo particolare dove incontrarsi, ma a Liam andava bene qualsiasi punto pur di vedere Amaranth. Aveva il sorriso sul volto mentre camminava tra il verde del luogo, fino al punto d'incontro.
    Lei era già li, in anticipo come sempre.
    Liam si avvicinò lentamente e picchiettò con le dita sulla spalla della strega per attirare la sua attenzione.

    «Ciao Ama.»
    Liam
    O'Sullivan

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  2. .
    mi è stato detto: giulia dai il buon esempio. e quindi giulia darà il buon esempio!!

    DOMANDA: i personaggi che ricordano (quindi i prescelti - ostacolo della bolla - e barry pagliaccio) possono effettivamente appuntare ciò che ricordano, missione /e/ persone, o sono destinati a dimenticare sempre e per sempre, e quindi ... anche se si scrivono cento volte nomi e luoghi, quegli appunti spariscono magicamente ogni santa volta?
    RISPOSTA: no, di fatto non sparisce nulla. il genere di cosa da fare a proprio rischio e pericolo perché tutto il resto rimane vero. il personaggio continuerà a dimenticare, quindi anche se inizialmente ciò che appunta avrà senso, a lungo andare... eh. sarà poco più che una storiella fantastica

    thanks for coming to my ted talk
  3. .
    FAQ - BOLLA E QUEST 11

    In questa discussione raccoglieremo tutte le domande fatte riguardo alla quest, alla sua fine e agli esiti: qualora ne abbiate delle altre, potete postarle tranquillamente in questo stesso topic.



    [DOMANDA] ma chi non era alla quest, né al lotus. tipo, boh, euge?? hanno dimenticato le persone nella bolla e ok, ma gli altri sanno che sono andati da qualche parte? Barry è sparito per due giorni da scuola o tutti ricordano che non sia mai andato via? anzi no, esempio più pratico. saw è sparito per due mesi. Oswald non era né in quest né al lotus. per lui è come se quei due mesi non fossero passati? come se l'avesse visto il giorno prima? per dire. cioè insomma gli esterni li muoviamo come se fosse un giorno normale senza che nessuno si faccia domande?
    [RISPOSTA] non è come se il tempo non fosse mai passato, ma la mente di chi è rimasto fuori dalla bolla sopperisce ai vuoti di memoria.
    Quelli che sono spariti con il Lotus (oblinder + miniquest), ricorderanno di essere stati in Bangladesh a lavorare per costruire delle case per i bambini poveri (per reality, per lavori socialmente utili, per volontariato: la motivazione potete sceglierla voi. Giustifica il fatto che, effettivamente, nei mesi in cui non c'eravate avete fisicamente lavorato a costruire la Città: sarete più muscolosi, più allenati. Più stanchi, e segnati dal sole).
    Chi invece ha partecipato attivamente alla Quest, ricorderà di essere stato in posti diversi: luoghi in cui, al momento della cancellazione della memoria, sono stati fisicamente spostati. Le varie ferite verranno dunque giustificate in base al luogo in cui sono stati teletrasportati.

    [yale, beau, clod, sorta, cherry, dave, shiloh, galen, lawrence, taichi, fake]
    Gli allarmi non sono scattati subito, al Terminal 5 del Heathrow Airport; quando la sirena ha iniziato ad echeggiare tra i vari Gate presenti nell’edificio, era già troppo tardi. Nessuno si era accorto della donna e del suo borsone, nessuno le aveva prestato attenzione – perché mai avrebbero dovuto, poi, se aveva passato tutti i controlli di sicurezza? Quando l’ordigno esplode, non c’è molto che nessuno possa fare: i giornali riporteranno molte vittime, tra morti e feriti. Chi di voi non ha riportato danni gravi, è stato interrogato dalla polizia.

    [raph, ben, mona, mimmo, ictus, mini, balt]
    Doveva essere una normale gita, quella. Strana, certo, perché quando mai si è visto un professore di Hogwarts portare i propri studenti in un parco divertimenti? C’era sicuramente un motivo estremamente didattico per la vostra presenza al Disneyland di Orlando, ma quel che è rimasto però impresso è stata la tragedia che si è consumata davanti agli occhi di migliaia di turisti: l’Astro Orbiter che troneggia al centro della piazza crolla senza apparente motivo – gli accertamenti sono ancora in corso –, travolgendo la folla e causando diversi feriti.

    [joni, amos, ara, eddie s, dyanl, thor, mj]
    Quando la scintilla di un accendino innescata in maniera distratta ha illuminato per pochi secondi il viso del passante, è stata la fine: il gas rilasciato da una fuga di cui nessuno si era accorto fino a quel momento, proveniente dal retro di uno dei palazzi della via affollata, ha preso fuoco in un istante, facendo saltare per aria l’edificio a due piani e causando poche vittime, ma molti feriti. C’eravate anche voi tra quei feriti, storditi dalla forza con cui l’esplosione vi ha colpiti, scaraventati lontano e sbattuto contro l’asfalto, o le pareti intorno.
    Odore di bruciato, e fiamme ancora alte ad illuminare il tardo pomeriggio di quel 4 Maggio, un giorno come tanti altri — un incubo per quelli che, come voi, sono rimasti invischiati nell’incidente.

    [gin, shar, eri, lux, lollo, lelouch, kul, ama, liam]
    Volto coperto, bacchetta alla mano, sacco nero gettato sulla spalla, morbido e vuoto, pronto per essere riempito: insospettabile prima, inconfondibile dopo. I passanti, in un secondo momento, diranno che l’avevano immaginato che fosse un poco di buono, quell’individuo lì. Voi potrete dare torto o ragione, ma non importa: quando il mago ha fatto irruzione alla Gringott per tentare di rapinarla, ha messo in moto una serie di meccanismi che hanno, infine, coinvolto anche voi. Incantesimi lanciati ovunque capitasse, complici usciti dal nulla, fasci di luce e poteri utilizzati alla cieca. In pochi istanti, fuori dalla banca dei maghi si è scatenato il panico, gettando l’intera via nel caos più totale.

    [aidan, poor, mort, lilith, adrian + barry, kat, jester]
    Le prime ore del mattino a King’s Cross sono state particolarmente difficili, quel giorno fatidico. Pare sia scoppiato qualcosa vicino agli ascensori: un’esplosione piccola, in grado di colpire nel suo raggio solo una manciata dei presenti – tra cui, inutile dire, voi –, ma tanto è bastato a mettere in funzione il sistema antiterroristico della stazione.
    Che vi foste recati lì per un viaggio, per lavoro, o per raggiungere il castello di Hogwarts, è indifferente. Ricordate solamente gli ultimi passi, l’intenzione di raggiungere i binari giusti. Il rumore sordo di una bomba di fattezze indubbiamente magiche a spaccarsi nelle vostre prossimità, e poi – nulla. Quando riaprite gli occhi siete posti su barelle del San Mungo. Nulla di preoccupante, vi dicono: un falso allarme. Siete rispediti a casa, senza se e senza ma.

    [del, paris, row, ficus + veena, iris]
    È stato tutto molto rapido: non si sa cosa, nello specifico, abbia causato il cedimento dell’impalcatura. I testimoni presenti sulla scena giurano di non aver visto alcun tipo di movimento provenire dal palazzo; la stessa ditta incaricata ai lavori era a terra, mentre i pezzi di metallo scivolavano tra di loro in uno spaventoso tetris. Nessuno, a dirla tutta, era fortunatamente troppo vicino — sentite uno strano brusio nella gola, probabilmente dovuto alla polvere che avete respirato, e le ferite che riportate sono il risultato dei detriti che vi hanno colpito nell’atterraggio. Sarebbe potuta andare molto peggio.

    [elias, blaise, finn + troy, eddie, dick, serah, john]
    I vostri ricordi sono appannati. Sapete di essere entrati nell’Underground, in momenti diversi, e di esservi trovati nello stesso spazio. Elias, tu ricordi di aver posato una mano contro il finestrino della metro – uno sfrigolio strano delle rotaie, e improvvisamente la tua mente è stata invasa da visioni orribili. Le stesse che hanno raggiunto anche Troy, seduta nell’estremità opposta del vagone. Il resto siete in grado di comprenderlo tra le urla spaventate dei presenti: un difetto del treno, forse. Inceppi strani che la manutenzione non è riuscita a trovare in tempo. Un miracolo che siate riusciti a bloccare il viaggio prima di raggiungere Victoria Station – prima che fosse troppo tardi. Siete scossi e doloranti, ma vivi.

    [ N.B. ] Corvina, Aidan, Mort, Liam, Amaranth, Baltasar, Sinéad, Madein, Taichi, Finley, Domenico, May Jane, John, Kul, Thursday: i Prescelti non hanno gli stessi ricordi in merito alle catastrofi sopracitate, nonostante tutti gli altri ricordano perfettamente la loro presenza. Dal momento in cui usciranno dalla Bolla, sarà un dato certo il fatto che ci fossero anche loro.


    [DOMANDA] Altra domanda.
    Chi come Thor ha perso la magia (blocked, è tutto terribile e voglio morire.), come... Come si spiega tutto? Nel senso, tipo, tutti gli anni a Hogwarts?? Sa di averla persa ma che prima ce l'aveva, no? E idem gli altri, che si ricordano di loro e di tutto il vissuto prima (vedi ad esempio in questo caso joni e dylan).
    "Semplicemente" sanno che c'è stato un incidente (ah ah.) e puff, niente più magia? 🗿🤡
    [RISPOSTA] Nel momento in cui è stata creata la Bolla, c'è stata una forte onda d'urto magica. Non sapendo dell'esistenza della Bolla, il mondo l'ha giustificata con un'anomalia delle dimensioni fra la nostra e quella da cui proviene Abbadon. Ricordate le zone morte? In pratica si tratta di posti in cui la magia non funziona, proprio a causa di queste... perdite dimensionali, che prosciugano la magia. Ebbene: questa è la spiegazione che il mondo ha per voi. L'onda è stata percepita in tutto il mondo, e quando vi ha toccato, vi ha tolto la magia. Siete stati sfortunati, vi dicono. Eravate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Inizialmente, ricorderete la verità...ma con il tempo, comincerete a trovarlo convincente, ed a crederci anche voi.

    [DOMANDA] più tecnica però… da oggi chi è nella bolla non può essere mosso? cioè, li possiamo muovere /nella bolla/ oppure stanno lì a farsi i cazzi loro (perché giustamente non sappiamo nulla) e possiamo muovere solo quelli fuori?
    [RISPOSTA] i PG nella Bolla possono essere ovviamente mossi! È stata creata una sezione apposita in Inception, e le informazioni che mancano o vi servono vi verranno date con il tempo: per ora vi basta sapere che sono all'interno di una Città a metà tra l'antico ed il futuristico, nel bel mezzo delle foreste messicane (tipo nello Yucatan, con tutte le cose maya, aztechi ecc ecc), con tutti i servizi essenziali.

    [DOMANDA] Ma i sedici pure sono stati snip snippati dalla memoria? O potendo stare fuori dalla Bolla è permesso loro di non fare i barboni senza più una vita? Scusate chiedo per una persona ansiogena (io).
    [RISPOSTA] allora... subito le persone li dimenticano, ma non è permanente. Quando tornano, dopo un primo iniziale momento di smarrimento, si ricordano di nuovo di lei come nulla fosse. Lei inizialmente ricorda la Bolla, ma con l'andare del tempo .. dimentica anche quello, almeno in maniera attiva. Perde i contorni. I fili ed il senso. Tende a credere a quello che la sua mente, nel tentativo di eliminare l'esistenza della Bolla , le fa credere. (ma la sogna, la Bolla. Spesso)

    [DOMANDA] c’è una scuola?
    [RISPOSTA]
    punto.
    Non rilascia certificati, ovviamente, ma esistono ben due (2) strutture in cui poter apprendere, entrambe aperte sia ai minori che agli adulti. Frequentare le lezioni, è caldamente consigliato ai Babbani, così che imparino come funziona il mondo magico. Le due strutture si occupano una della parte pratica (magia, di entrambi i tipi; armi; combattimenti corpo a corpo) e l'altra della parte teorica.

    [DOMANDA] I Sedici Prescelti rimasti nella Bolla, sanno che uscendo perderanno gradualmente la memoria?
    [RISPOSTA] (sospiri profondi) Ebbene, sì: sanno cosa li attende una volta all'esterno. Sanno che perderanno i ricordi della Bolla, e chiunque al suo interno. Sanno che non sarà immediato, ma sanno anche che sarà inevitabile.

    [DOMANDA] I personaggi che ricordano (quindi i prescelti - ostacolo della bolla - e Barry) possono effettivamente appuntare ciò che ricordano, missione /e/ persone, o sono destinati a dimenticare sempre e per sempre, e quindi ... anche se si scrivono cento volte nomi e luoghi, quegli appunti spariscono magicamente ogni santa volta?
    [RISPOSTA] No, di fatto non sparisce nulla. Il genere di cosa da fare a proprio rischio e pericolo perché tutto il resto rimane vero. Il personaggio continuerà a dimenticare, quindi anche se inizialmente ciò che appunta avrà senso, a lungo andare... eh. Sarà poco più che una storiella fantastica.

    [DOMANDA] ma gli animali ricordano i padroni nella bolla?
    [RISPOSTA] sì. Ed è terribile come sembra.

    [DOMANDA] è possibile portare altri pg nella bolla a parte quelli che hanno partecipato all'oblinder/missione/quest?
    [RISPOSTA] È possibile creare dei fittizi (Cittadini della Bolla, li dai mesi precedenti; la bolla è nata anche per essere rifugio di babbani e sovversivi) o inserire personaggi work in progress che non sono stati mossi in molti mesi, dando loro come background che siano Cittadini da un po' (massimo giugno 2023, prima il progetto non esisteva; potevano però essere parte delle milizie di Jeanine, e di conseguenza, far parte del Nuovo Ordine). Al momento, non è possibile accedere ex novo alla Bolla.

    [DOMANDA] ma se per esempio Mort che ora ricorda ancora tutto, esce e fa veramente una puntata del podcast dicendo tutto quello che ricorda, lo danno per pazzo, lo mettono in prigione o cosa?
    [RISPOSTA] A parte che non gli converrebbe, essendo lui legato a doppio filo alla Bolla. Per il resto? Verrebbe sicuro preso per pazzo, eccetto che dai soliti complottisti (o qualcuno che potrebbe trovarlo familiare, ma insomma, sarebbero folli insieme). Non finisce in prigione di certo, non è un segreto di stato (letteralmente, non è il Governo ad averlo insabbiato: nessuno sa nulla)

    [DOMANDA] ma ora la /situazione politica/ com'è?
    [RISPOSTA] fuori dalla bolla, la stessa identica di prima, letteralmente come se non fosse successo nulla (come se l'avessero ....dimenticato, badum tss)

    [DOMANDA] per chi è tra i prescelti, e quindi per chi ha perso la magia, e va ancora ad Hogwarts, che succede? sono costretti a lasciare la scuola? vengono tenuti a pulire i bagni?
    [RISPOSTA] no, gli studenti che erano tra i prescelti, e che hanno perso la magia, non sono più ammessi a frequentare le lezioni ad Hogwarts, o in qualunque altra scuola magica. Perlomeno, finché non finirete la raccolta di Halo Points 💅

    [DOMANDA] [riguardo l'alibi dei prescelti fuori dalla bolla] ma quindi.
    Questa piccola esplosione è stata qualche giorno fa on GDR (secondo arci) e può averne letto sui giornali pensando Aidan gli ultimi due giorni fosse in ospedale? C'è il collegamento esplosione\assenza di magia per loro (o sono due eventi separati)?
    [RISPOSTA] Usiamo questo caso come esempio.
    Aidan è partito in Missione. Arci lo sapeva. La missione è finita.
    (REWIND) Arci non ricorda l'esistenza di Aidan anche durata la permanenza di Aidan nella bolla (3 giorni ish).
    Nel momento in cui Arci vede Aidan, dopo un istantaneo attimo di dubbio, il vuoto viene colmato: ma certo, Aidan era a King's Cross. Lo sapevi. Era al San Mungo, ti sembra anche di essere andato a trovarlo (perchè ti pare assurdo il contrario). Insomma: laddove manca il senso, la tua mente riempie con quello che per lei è normale.
    Per quanto riguarda incidente e perdita della magia, non sono correlati: il fatto che alcuni civili qualsiasi abbiano perso la magia nello stesso momento ma in punti casuali del globo, è stato giustificato con una perdita dimensionale. Vittime randomiche dell'ennesima zona morta. Sfortunati, insomma.

    [DOMANDA] Per precisione/trasparenza vorrei sapere se esiste l'idea di dare linee guida più specifiche a riguardo o anche solo una notazione in più qui in FAQ. Perché ogni Potere Special ha il suo concept e i suoi funzionamenti, quindi magari avete delle idee particolari su come le categorie di Poteri o i singoli Poteri proprio possano reagire a questa nuova condizione di instabilità? O preferite, per comodità eccetera, lasciare queste cose alla fantasia dei player?
    [RISPOSTA] No, non esistono linee guida riguardo i defective, e non esisteranno. Il potere, indipendentemente dal tipo, è instabile. Il come, potete gestirlo voi a seconda di quello che preferite per la vostra trama: potrebbe funzionare a tratti, non funzionare affatto, funzionare troppo intensamente... dipenderà anche dalle situazioni. Ci fidiamo ciecamente al darvi carta bianca. Ricordate che la vostra libertà creativa finisce solo dove inizia quella degli altri (insomma: non uccidete pg reali, e non prendetevi troppe libertà che pensiate l'altro possa non volere - tipo, boh, mutilazioni e qualsiasi altro effetto permanente).
    Stessa cosa vale per i Prescelti: al di là degli Halo Points, che vi daranno prompt facoltativi man mano che acquisirete punti, sta a voi player decidere effettivamente quando e come i personaggi otterranno i loro poteri.

    [DOMANDA] Posso mandare personaggi nella Bolla che non erano né in quest, né tra i rapiti dell'Oblinder / mini quest?
    [RISPOSTA] Sì! Ma devono essere personaggi fittizi e/o in costruzione che non sono stati mossi come minimo negli ultimi due mesi.

    [DOMANDA] Le ombre (Q9/Q10) e i prescelti (Q11) sono in grado di riconoscersi come tali o non sentono nulla di strano interagendo tra di loro?
    [RISPOSTA] Le ombre non noteranno nulla di diverso, ma i prescelti sì. Mentre le ombre sono più che altro... burattini nel gioco di Abaddon, i Prescelti sono stati infusi di vera e propria magia difensiva: avvertiranno una strana repulsione nei confronti delle ombre, proprio perché sono la loro antitesi.


    Edited by homini lupus - 9/5/2024, 20:29
  4. .
    RIEKKOCY

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    Lo rincuorava sentire che per Amaranth era tutto ok, ma conoscendola avrebbe potuto avere una gamba amputata ed avrebbe risposto allo stesso modo. Iniziò a sorseggiare lentamente il tè che la strega gli aveva offerto, per poi rispondere alla domanda di Amaranth

    «A lavoro è tutto ok, hanno capito. Avevano trovato un rimpiazzo temporaneo quando sono scomparso, mi hanno dato qualche giorno per riprendermi.»

    Erano stati piuttosto comprensivi ed i giorni che gli erano stati offerti come riposo per riprendersi dal rapimento li avrebbe spesi in missione cercando quelli che lo avevano rapito, di certo il miglio modo per un recupero rapido.
    Non fu contento quando sentì che anche lei avrebbe partecipato all' incursione, ma Liam sapeva che nulla le avrebbe fatto cambiare idea. Le fece un leggero sorriso, non lasciando trapelare la sua preoccupazione.
    «Lo capisco, anche io sono piuttosto curioso di sapere chi è stato a rapirci»

    E fargliela pagare, ma omettiamo questo piccolo dettaglio. Dopo quelle parole, Liam lasciò la tazza di tè sul tavolo, avvicinandosi poi verso la strega. Effettivamente, controllare che stesse bene non era l'unico motivo per il quale era li in quel momento. Stava per fa qualcosa che per lui era estremente difficile, eppure doveva farlo, si sentiva in obbligo.

    «Ama... Grazie di tutto. Sei venuta a salvarmi senza che nemmeno ti chiedessi aiuto... E mi dispiace molto per le conseguenze di questo tuo gesto, mi dispiace che abbiano preso anche te.»

    Le pause, lo sguardo che mai incontrava quello dell'altra, tutti segni di chi si sente in colpa e Liam si sentiva molto in colpa. L'avevano presa a causa dell' emomante ed ora Liam non sapeva come ripagare il debito che aveva nei confronti della strega.

    «Grazie.»

    Sussurrò ancora una volta prima di allungare le braccia verso di lei, abbracciandola a tradimento, senza darle molto tempo di poter reagire, anche perché non era del tutto sicuro di come Amaranth avesse potuto prendere quel gesto.
    Nemmeno lui era totalmente a suo agio in quell' abbraccio, era il primo dopo molto tempo, ma era un momento in cui esprimere la sua gratitudine con qualcosa di tangibile era indispensabile.


    Liam
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    Fu accolto alla porta con lo stesso calore di un ricercato che viene accolto in prigione, m era Amaranth, ormai era abituato ai suoi modi di fare. Ricambiò la rapida occhiata, per controllare che stesse bene almeno fisicamente. Non poteva nascondere di sentirsi in colpa, Amaranth si trovava in quel hotel per salvarlo, quindi era lui la causa delle sua sparizione.
    «Ciao...»
    Un semplice saluto, sapeva che lei non avrebbe di certo accettato troppe smancerie ed a Liam stava bene così. Entrò nella casa della strega seguendo i suoi passi, era già stato li in passato, sapeva che Amaranth aveva una coinquilina ma lui non ci aveva mai parlato, se non per qualche frase di cortesia.
    «Certo, ne prendo un po' anche io.»
    Rispose alla proposta del te, riempiendo la tazza con l'acqua calda, iniziando a prepararsene un po'. Era il momento di tirare fuori la discussione per la quale era lì, almeno la principale.
    «Come stai? Non abbiamo praticamente avuto occasione di parlare da quando siamo tornati.»
    Prese in mano la tazza di te, osservando le reazioni della donna, non sapeva che cosa aspettarsi come risposta. Sperava stesse bene, ma non ne era del tutto certo.
    «Ho sentito che il ministero manderà dei volontari a fermare chi ci ha rapiti.»
    Disse il ragazzo puntando lo sguardo versa la tazza di tè come se per le prossime parole che stava per pronunciare non trovasse il coraggio di guardarla.
    «Andrai anche tu?»
    Chiese, omettendo palesemente il fatto che lui si sarebbe unito a questa sorta di incursione. Sperava che Amaranth facesse la scelta più saggia e non partecipasse, ma qualcosa dentro Liam gli suggeriva che la strega non si sarebbe tirata indietro. Sapeva che la situazione sarebbe potuta precipitare in un secondo, com' era accaduto al hotel, per questo sperava che sarebbe rimasta al sicuro.

    Liam
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  8. .
    più razionali e metodici dei berserker, i cacciatori studiano attentamente le loro prede prima di passare all’attacco, considerando ogni punto debole
    Si sentiva intorpidito, come se si fosse appena svegliato da una lunga dormita. A quanto pare era sparito, qualcuno lo aveva rapito di nuovo, ma stavolta ricordava davvero poco di quello che gli era accaduto. Ricordava l'Hotel, ricordava uno scontro, ricordava che Amaranth era presente, poi una distorsione, come se le pareti di quel posto stessero per accartocciarsi su se stesse... E poi poco nulla.
    Mesi, era scomparso per mesi e probabilmente nessuno sarebbe venuto a salvarlo, era stato fortunato di essere tra quelli rilasciati per consegnare un messaggio. Chiunque fosse il rapitore, aveva di certo mire di ribellione nei confronti del regime di Abbadon, quindi chiaramente qualcuno che apparteneva ai ribelli.
    Liam non sapeva se appartenessero alla stessa fazione che lo aveva già rapito quando da piccolo era stato portato via dal proprio letto ed a questo punto non gli importava. Normalmente si sarebbe nascosto, come aveva fatto per tutti questi anni, vivendo nella paranoia pregando che nessuno lo trovasse per portarlo via ancora, ma qualcosa era cambiato.
    Quel sentimento di terrore di essere ricatturato si stava lentamente trasformando in qualcosa di diverso, rabbia nei confronti dei suoi rapitori e desiderio di mettere le mani sui responsabili. Aveva sentito che Abbadon stava organizzando una missione per investigare su questa minaccia dei ribelli e Liam aveva tutta l'intenzione di partecipare, non per salvare le persone ancora intrappolate da quei maniaci, voleva solo far soffrire chi lo aveva gettato di nuovo in una spirale di paura e rabbia.
    Prima di tutto questo però doveva vedere una persona, da quando erano tornati non aveva ancora avuto occasione d' incontrarla. Voleva assicurarsi che stesse bene, dato che anche lei era stata portata via, per poi essere mandata come messaggero per questi "ribelli".
    Lentamente salì i gradini che portavano all'appartamento e bussò alla porta
    «Amaranth?»
    Chiese ad alta voce di lei in modo che la strega potesse riconoscere la sua voce oltre la porta.
    Liam
    O'Sullivan

    I used to think I was put into the world for a purpose, but lately I just think I'm a fucking maniac.
    Guerriero Cacciatore
    rimuove 5-10 pd da difesa avversaria
    SPECIAL
    MATRICOLA
    Emocineta — 21 anni — ColtelloMy plan was not to hurt you...
    ...But here we are.
    So Far
    Ólafur Arnalds
    Mother of Night, darken my step


    Edited by Jack Of All Trades - 8/4/2024, 00:16
  9. .
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    grazie a lia per questo modulino


    eyes closed
    I'm back from the dead
    from the back of my head
    Been gone and facin' horrors
    that should never be said
    jeremy albert milkobitch
    id
    31.09.1999, london (uk)
    birth
    special wizard, geokinesis
    race
    hogwarts, hufflepuff
    edu
    Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.
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    All the places I've been, all the blood that I've bled
    I've been broken down and beat up but I still get ahead


    HTML
    <table bgcolor="#050505" cellpadding="5" style="width: 450px; padding:30px ; font-size: 12px; line-height: 13px; font-family: 'calibri'; color: #555"><tr><td><i class="fas fa-ICON" style="font-size:30px; color:#COLORE1; padding:10px"></i></td><td><i class="fas fa-ICON" style="font-size:30px; color:#COLORE2; padding:10px"></i></td><td><i class="fas fa-ICON" style="font-size:30px; color:#COLORE3; padding:10px"></i></td><td><div style="background-color:#050505;text-align:center;color:#ddd;font-size:20px;line-height:2px;text-transform:uppercase; font-family:kanit, sans serif; letter-spacing:1px; text-shadow:0 0 0 #050505"><div style="background-color:#COLORE4">TITOLO_CANZONE</div></div></td><td><i class="fas fa-ICON" style="font-size:30px; color:#COLORE5; padding:10px"></i></td></tr>
    <tr><td><div style="background-image: linear-gradient(#COLORE1, #050505); width: 30px; height:110px; padding: 10px"></div></td><td><div style="background-image: linear-gradient(#COLORE2, #050505); width: 30px; height:110px; padding: 10px"></div></td><td><div style="background-image: linear-gradient(#COLORE3, #050505); width: 30px; height:110px; padding: 10px"></div></td><td><div style="width:220px; height:130px; background: url(LINK_GIF) no-repeat center"></div></td><td><div style="background-image: linear-gradient(#COLORE5, #050505); width: 30px; height:110px; padding: 10px"></div></td></tr>

    <tr bgcolor="#050505">
    <td colspan="5"><div style="padding:15px"></div></td>
    </tr>

    <tr bgcolor="#050505">
    <td align="center" colspan="3" rowspan="2"><div style="font-family: calibri; text-transform:lowercase; font-size: 9px; line-height:10px; font-style:italic; font-weight:bold; letter-spacing:1px; color: #444">QUOTEQUOTEQUOTE
    MASSIMO 4 RIGHE</div></td>
    <td align="right"><div style="text-transform:uppercase; padding: 5px; font-weight:bold; font-size:9px; line-height:10px; color:#aaa">NOME COGNOME</div></td>
    <td align="center"><div style="text-transform:uppercase; padding: 5px; background-color: #dadada; font-weight:bold; font-size:9px; line-height:10px; color:#050505">id</div></td>
    </tr>

    <tr bgcolor="#050505">
    <td align="right"><div style="text-transform:uppercase; padding: 5px; font-weight:bold; font-size:9px; line-height:10px; color:#aaa">XX.XX.XXXX, CITTA (PAESE)</div></td>
    <td align="center"><div style="text-transform:uppercase; padding: 5px; background-color: #dadada; font-weight:bold; font-size:9px; line-height:10px; color:#050505">birth</div></td>
    </tr>

    <tr bgcolor="#050505">
    <td align="center" colspan="3" rowspan="2"><i class="fas fa-ICON" style="font-size:30px; color:#COLORE4; padding:10px; transform: rotate(45deg)"></i></td>
    <td align="right"><div style="text-transform:uppercase; padding: 5px; font-weight:bold; font-size:9px; line-height:10px; color:#aaa">RAZZA</div></td>
    <td align="center"><div style="text-transform:uppercase; padding: 5px; background-color: #dadada; font-weight:bold; font-size:9px; line-height:10px; color:#050505">race</div></td>
    </tr>

    <tr bgcolor="#050505">
    <td align="right"><div style="text-transform:uppercase; padding: 5px; font-weight:bold; font-size:9px; line-height:10px; color:#aaa">SCUOLA, CASATA</div></td>
    <td align="center"><div style="text-transform:uppercase; padding: 5px; background-color: #dadada; font-weight:bold; font-size:9px; line-height:10px; color:#050505">edu</div></td>
    </tr>

    <tr bgcolor="#050505">
    <td colspan="5"><div style="padding:15px"></div></td>
    </tr>

    <tr bgcolor="#050505">
    <td colspan="3"><div style="height:100px; width:170px; background-color:#050505; padding:5px; overflow:auto; font-family:lato; font-size:10px; line-height:13px; text-align:justify; color:#bbb; border-bottom: 3px solid #COLORE5">SCRIVI QUI L'ASPETTO FISICO</div></td>
    <td colspan="2" rowspan="2"><div style="height:225px; background-color:#050505; padding:5px; overflow:auto; font-family:lato; font-size:10px; line-height:13px; text-align:justify; color:#bbb; border-right: 3px solid #COLORE1">SCRIVI QUI LA BIOGRAFIA</div></td>
    </tr>

    <tr bgcolor="#050505">
    <td colspan="3"><div style="height:100px; background-color:#050505; padding:5px; overflow:auto; font-family:lato; font-size:10px; line-height:13px; text-align:justify; color:#bbb; border-bottom: 3px solid #COLORE4">SCRIVI QUI IL CARATTERE</div></td></tr>

    <tr><td>[URL=https://crossfire-pf.blogfree.net/?act=Profile&MID=1051487]<i class="fas fa-copyright" style="font-size:30px; color:#444; padding:10px"></i>[/URL]</td>
    <td>[URL=CREDITI_GIF]<i class="fas fa-trademark" style="font-size:30px; color:#444; padding:10px"></i>[/URL]</td>
    <td colspan="3" align="right"><div style="font-family: calibri; text-transform:lowercase; font-size: 9px; line-height:10px; font-style:italic; font-weight:bold; letter-spacing:1px; color: #444">QUOTEQUOTEQUOTE
    QUOTEQUOTEQUOTE</div></td></tr>

    </table>
  10. .

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    rimuovere (anche solo in parte) i crediti
    rihostare il codice altrove senza autorizzazione
    utilizzare il codice come base

    per qualsiasi problema, contattami!
    * sconsigliato se non si ha una conoscenza base di html.
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    vrs. scura



    Warlocks in service to fiends work towards corrupting, destructive ends,
    intentionally or otherwise, and receive hellish blessings in turn.
    No live organism can continue for long to exist sanely under conditions of absolute reality; even larks and katydids are supposed, by some, to dream. Hill House, not sane, stood by itself against its hills, holding darkness within; it had stood so for eighty years and might stand for eighty more. Within, walls continued upright, bricks met neatly, floors were firm, and doors were sensibly shut; silence lay steadily against the wood and stone of Hill House, and whatever walked there, walked alone.
    Dr. John Montague was a doctor of philosophy; he had taken his degree in anthropology, feeling obscurely that in this field he might come closest to his true vocation, the analysis of supernatural manifestations. He was scrupulous about the use of his title because, his investigations being so utterly unscientific, he hoped to borrow an air of respectability, even scholarly authority, from his education. It had cost him a good deal, in money and pride, since he was not a begging man, to rent Hill House for three months, but he expected absolutely to be compensated for his pains by the sensation following upon the publication of his definitive work on the causes and effects of psychic disturbances in a house commonly known as "haunted." He had been looking for an honestly haunted house all his life. When he heard of Hill House he had been at first doubtful, then hopeful, then indefatigable; he was not the man to let go of Hill House once he had found it.
    Dr. Montague's intentions with regard to Hill House derived from the methods of the intrepid nineteenth-century ghost hunters; he was going to go and live in Hill House and see what happened there. It was his intention, at first, to follow the example of the anonymous Lady who went to stay at Ballechin House and ran a summer-long house party for skeptics and believers, with croquet and ghost-watching as the outstanding attractions, but skeptics, believers, and good croquet players are harder to come by today;
    Dr. Montague was forced to engage assistants. Perhaps the leisurely ways of Victorian life lent themselves more agreeably to the devices of psychic investigation, or perhaps the painstaking documentation of phenomena has largely gone out as a means of determining actuality; at any rate, Dr. Montague had not only to engage assistants but to search for them.
    wyll ravengard
    the blade of frontiers

    Those people look at me, and they see a hero.
    Imagine how bad they'd feel if they were wrong.
    warlock
    the fiend
    human
    lvl 12
    hailing from baldur's gate — folk hero — romanceableWhen I was a child, I never felt like a child
    I felt like an emperor with a city to burn
    I got down on my knees, begged the men in the trees
    To give me an answer, je ne peux pas comme ça
    caesar on a tv screen
    the last dinner party
    Mother of Night, darken my step


    HTML
    <table bgcolor="#0a0a0a" cellpadding="5" cellspacing="5" width="100%" style="width:500px;color:#aaa;font-size:11px;line-height:14px;font-family:nunito, sans-serif">

    <tr>
    <td colspan="2" align="center" style="font-size:9px;text-transform:uppercase;font-weight:bold;border-radius:5px;border:1px solid #222" bgcolor="#101010">DESCRIZIONE DEL BONUS QUI. PER CAPIRCI, è QUELLA CHE TROVI SU SFONDO BIANCO NEL REGOLAMENTO COMBATTIMENTI.
    </td>
    </tr>

    <tr>
    <td style="text-align:justify;padding:0"><div style="overflow:auto;height:153px;padding-right:3px"> SCRIVI QUI LA ROLE
    <span style="color:#COLOREPG;font-weight:bold">«PARLATO»</span>

    </div></td>
    <td rowspan="2" width="50%" style="border-radius:5px;border:1px solid #222" bgcolor="#101010"><table width="100%" style="font-size:9px" cellspacing="0" cellpadding="10">

    <tr>
    <td colspan="3" align="center" style="font-weight:bold;text-transform:uppercase"> <span style="color:#COLOREPG">NOME</span>
    COGNOME </td>
    </tr>

    <tr>
    <td colspan="3" align="center" style="text-transform:lowercase"> <i class="fas fa-quote-left" style="font-size:16px!important;line-height:25px;color:#333"></i>
    MINIQUOTE
    RIMANI SU 2 RIGHE
    </td>
    </tr>

    <tr>
    <td width="42%" style="padding:10px 0"> <div style="background:#222;height:1px;width:auto"></div> </td>
    <td width="16%" style="padding:10px 0" align="center"><div style="border-radius:100%;padding:3px;border:1px solid #222"> <i class="fas fa-ICONPG" style="padding:10px;background:#COLOREPG;border-radius:100%;font-size:11px;color:#eee"></i> </div> </td>
    <td width="42%" style="padding:10px 0"> <div style="background:#222;height:1px;width:auto"></div> </td>
    </tr>

    <tr>
    <td colspan="3" align="center" style="font-weight:bold;text-transform:uppercase"> <span style="color:#COLOREPG">CLASSE</span>
    BONUS </td>

    <tr>
    <td colspan="3" align="center" style="font-weight:bold;text-transform:uppercase"> MAGO/SPECIAL
    MATRICOLA/APPRENDISTA/MAGO/LEADER/MASTER </td>
    </tr>
    </tr>

    </table></td>
    </tr>

    <tr>
    <td style="padding:0;background:url(LINKGIF) center;border-radius:5px;height:130px;background-size:cover">[URL=CREDITIGIF]<div style="width:242px;height:130px"></div>[/URL]</td>
    </tr>

    <tr>
    <td align="center" style="font-size:9px;text-transform:lowercase;border-radius:5px;border:1px solid #222" bgcolor="#101010"> INFORMAZIONE — INFORMAZIONE — INFORMAZIONE </td>
    <td rowspan="2" align="center" style="font-size:9px;text-transform:lowercase;border-radius:5px;border:1px solid #222" bgcolor="#101010"> QUOTE
    QUOTE
    QUOTE
    <span style="color:#COLOREPG;font-weight:bold">QUOTE</span>
    </td>
    </tr>

    <tr>
    <td align="left" style="font-size:9px;text-transform:lowercase;border-radius:5px;border:1px solid #222" bgcolor="#101010"><table width="100%"><tr><td width="15%" align="center"><i class="fa-solid fa-volume-low" style="font-size:10px"></i> </td><td width="85%">
    TITOLOCANZONE
    NOMEARTISTA
    </td></tr></table></td>
    </tr>

    <tr>
    <td colspan="2" align="center" style="font-size:9px;text-transform:lowercase"><span style="border:1px solid #222;background-color:#101010;padding:2px 8px 4px 4px;border-radius:9px;">[URL=https://lia.blogfree.net/]<i class="fa-solid fa-moon" style="font-size:6px;padding:3px 4px;background:#COLOREPG;color:#eee;border-radius:100%"></i>[/URL] Mother of Night, darken my step</span></td>
    </tr>


    </table>


    vrs. chiara



    A domain shared by wicked, chaotic, and mischievous deities alike,
    those who channel Trickery specialise in deception and illusion magic.
    No live organism can continue for long to exist sanely under conditions of absolute reality; even larks and katydids are supposed, by some, to dream. Hill House, not sane, stood by itself against its hills, holding darkness within; it had stood so for eighty years and might stand for eighty more. Within, walls continued upright, bricks met neatly, floors were firm, and doors were sensibly shut; silence lay steadily against the wood and stone of Hill House, and whatever walked there, walked alone.
    Dr. John Montague was a doctor of philosophy; he had taken his degree in anthropology, feeling obscurely that in this field he might come closest to his true vocation, the analysis of supernatural manifestations. He was scrupulous about the use of his title because, his investigations being so utterly unscientific, he hoped to borrow an air of respectability, even scholarly authority, from his education. It had cost him a good deal, in money and pride, since he was not a begging man, to rent Hill House for three months, but he expected absolutely to be compensated for his pains by the sensation following upon the publication of his definitive work on the causes and effects of psychic disturbances in a house commonly known as "haunted." He had been looking for an honestly haunted house all his life. When he heard of Hill House he had been at first doubtful, then hopeful, then indefatigable; he was not the man to let go of Hill House once he had found it.
    shadowheart
    the daughter of darkness

    two gods tugged at her soul,
    but she managed to keep it for all herself in the end.
    cleric
    domain of trickery
    high half-elf
    lvl 12
    house of grief — shar's favorite princess — acolyteWhen I decided to wage Holy War
    It looked very much like staring at my bedroom floor
    But, oh God, you're gonna get it
    You'll be sorry that you messed with me
    girls against god
    florence + the machine
    moonmaiden, guide us



    HTML
    <table bgcolor="#fafafa" cellpadding="5" cellspacing="5" width="100%" style="width:500px;color:#666;font-size:11px;line-height:14px;font-family:nunito, sans-serif">

    <tr>
    <td colspan="2" align="center" style="font-size:9px;text-transform:uppercase;font-weight:bold;border-radius:5px;border:1px solid #e9e9e9" bgcolor="#f4f4f4">DESCRIZIONE DEL BONUS QUI. PER CAPIRCI, è QUELLA CHE TROVI SU SFONDO BIANCO NEL REGOLAMENTO COMBATTIMENTI.
    </td>
    </tr>

    <tr>
    <td style="text-align:justify;padding:0"><div style="overflow:auto;height:153px;padding-right:3px"> SCRIVI QUI LA ROLE
    <span style="color:#COLOREPG;font-weight:bold">«PARLATO»</span>

    </div></td>
    <td rowspan="2" width="50%" style="border-radius:5px;border:1px solid #e9e9e9" bgcolor="#f4f4f4"><table width="100%" style="font-size:9px" cellspacing="0" cellpadding="10">

    <tr>
    <td colspan="3" align="center" style="font-weight:bold;text-transform:uppercase"> <span style="color:#COLOREPG">NOME</span>
    COGNOME </td>
    </tr>

    <tr>
    <td colspan="3" align="center" style="text-transform:lowercase"> <i class="fas fa-quote-left" style="font-size:16px!important;line-height:25px;color:#ddd"></i>
    MINIQUOTE
    RIMANI SU 2 RIGHE
    </td>
    </tr>

    <tr>
    <td width="42%" style="padding:10px 0"> <div style="background:#e9e9e9;height:1px;width:auto"></div> </td>
    <td width="16%" style="padding:10px 0" align="center"><div style="border-radius:100%;padding:3px;border:1px solid #e9e9e9"> <i class="fas fa-ICONPG" style="padding:10px;background:#COLOREPG;border-radius:100%;font-size:11px;color:#e9e9e9"></i> </div> </td>
    <td width="42%" style="padding:10px 0"> <div style="background:#e9e9e9;height:1px;width:auto"></div> </td>
    </tr>

    <tr>
    <td colspan="3" align="center" style="font-weight:bold;text-transform:uppercase"> <span style="color:#COLOREPG">CLASSE</span>
    BONUS </td>

    <tr>
    <td colspan="3" align="center" style="font-weight:bold;text-transform:uppercase"> MAGO/SPECIAL
    MATRICOLA/APPRENDISTA/MAGO/LEADER/MASTER </td>
    </tr>
    </tr>

    </table></td>
    </tr>

    <tr>
    <td style="padding:0;background:url(LINKGIF) center;border-radius:5px;height:130px;background-size:cover">[URL=CREDITIGIF]<div style="width:242px;height:130px"></div>[/URL]</td>
    </tr>

    <tr>
    <td align="center" style="font-size:9px;text-transform:lowercase;border-radius:5px;border:1px solid #e9e9e9" bgcolor="#f4f4f4"> INFORMAZIONE — INFORMAZIONE — INFORMAZIONE </td>
    <td rowspan="2" align="center" style="font-size:9px;text-transform:lowercase;border-radius:5px;border:1px solid #e9e9e9" bgcolor="#f4f4f4"> QUOTE
    QUOTE
    QUOTE
    <span style="color:#COLOREPG;font-weight:bold">QUOTE</span>
    </td>
    </tr>

    <tr>
    <td align="left" style="font-size:9px;text-transform:lowercase;border-radius:5px;border:1px solid #e9e9e9" bgcolor="#f4f4f4"><table width="100%"><tr><td width="15%" align="center"><i class="fa-solid fa-volume-low" style="font-size:10px"></i> </td><td width="85%">
    TITOLOCANZONE
    NOMEARTISTA
    </td></tr></table></td>
    </tr>

    <tr>
    <td colspan="2" align="center" style="font-size:9px;text-transform:lowercase"><span style="border:1px solid #e9e9e9;background-color:#f4f4f4;padding:2px 8px 4px 4px;border-radius:9px;">[URL=https://lia.blogfree.net/]<i class="fa-solid fa-moon" style="font-size:6px;padding:3px 4px;background:#COLOREPG;color:#eee;border-radius:100%"></i>[/URL] moonmaiden, guide us</span></td>
    </tr>


    </table>
  11. .
    If the wind turns, if I hit a squallAllow the ground to find its brutal way to me
    april 20th, 2024
    «il cielo…»
    Non sai a chi parlare, se a te stesso o a chi ti è intorno. Il punto è che, di certo, passare per uno schizzato che comunica da solo non è il tuo problema principale.

    Va tutto bene.

    «il cielo… sta…»
    Alzi l’indice, indicando lo spazio sopra di te. Lo segui distrattamente, per il semplice fatto che è nel tuo campo visivo, ma non ti sfugge il fatto che sta tremando. Lo ritieni del tutto comprensibile.

    Apri gli occhi.

    «sta… crollando…»
    Nel secondo stesso in cui lo dici, ti rendi conto di quanto sia assurdo.
    Eppure lo sai, lo senti, che i tuoi occhi non ti ingannano.

    Lo vedi?

    Quella voce… fino a quel momento, non sei riuscito a percepirla davvero. Un brusio di sottofondo, parole lasciate al vento dal marasma di gente della piazza, un rumore bianco a rimbalzare dentro di te senza attecchire da nessuna parte.
    Adesso, non puoi ignorarla, così come non puoi pretendere di non conoscerla: lo stesso senso di déjà-vu che hai vissuto con i tuoi compagni da quando…
    Da quando…
    Da quanto?
    Dieci minuti. Due ore. Cinque giorni. Tre mesi. Due anni.
    Non sai quantificarlo, mentre ti volti alla ricerca della voce. L’unica impressione che hai è quella di aver vissuto una vita intera, un’intricata trama che ti aggroviglia e alla quale ti avvinghi con le unghie e con i denti.
    Lo sguardo si ferma sulle persone. Su quelle che continuano a camminare in quel tiepido, infinito sabato pomeriggio, ignare del fatto che il cielo stia crollando; su quelle immobili, i cui contorni e segmenti divergono dallo standard e si spostano, scorrono su loro stessi, spariscono, e poi tornano al punto di partenza; su quelle poche con la testa sollevata, come te.

    Non è così male.

    Non è… non è così male?
    Non è così male che i palazzi e le case, dalle cime dei loro tetti, stiano iniziando a perdere pezzi? Tratti di costruzioni, sfumature di marrone che si erodono a blocchi e si staccano da ciò che erano fino a due secondi prima, che scivolano avanti e indietro e a destra e a sinistra e scompaiono, lasciando dietro di sé… il nulla. Spazi del nero più scuro, con venature geometriche di blu elettrico e rosso sangue, laddove avrebbero dovuto lasciare il posto, idealmente, agli spazi interni dell’edificio.
    Non è così male che chiunque si sia fermato, lo sguardo perso nel nulla? Se gli si muove una mano davanti, essi non si muovono; se vengono presi a schiaffi, non fanno una piega. Continuano ad esistere nel momento in cui si sono bloccati, ed in nessun altro al di fuori di quello.
    Non è così male che pezzi di cobalto si stacchino dall’alto, come pannelli di un soffitto logoro, e che cadendo a terra perdano forma e consistenza? E che dietro di essi, lo stesso spazio nullo – senza profondità, senza fine, con vene e arterie che si accavallano quasi, quel posto, fosse un organismo?

    È solo un –

    Li guardi. I tuoi compagni, che fermi ed incuranti iniziano a disintegrarsi come gli edifici, come il cielo.
    Pezzo
    dopo
    pezzo.
    E tu lì, impotente. Cerchi di raggiungerli, cerchi di svegliarli ancora, e ancora, e ancora, e ancora, senza riuscire nel tuo intento.
    Fino a che del primo non resta che una sagoma vuota. E del secondo, e di quelli a venire, e non puoi più raggiungerli – perché sotto di te l’asfalto incorre nella stessa, medesima e tragica fine.

    Ohi?

    Sollevi le mani, solo in quel nulla cosmico.
    Non sei solo, però: c’è ancora qualcuno. Qualcuno che ti guarda con la stessa espressione che sai di aver dipinta sul viso, e tu guardi quella persona – e poi di nuovo le tue mani, mentre sempre un po’ troppo lentamente, e troppo velocemente, le dita iniziano a svanire sotto i tuoi occhi.

    Mi senti?

    E le mani. E le braccia. Le sollevi, ma non ci sono più.
    E non ci sei più.




    Si staccò dal muro, da dove per un breve periodo di tempo era rimasto ad osservare la stanza nel suo complesso, in un silenzio rotto soltanto dai rumori dei motori e dei macchinari in funzione. Non c’era una singola ruga d’espressione a corrucciare il volto dell’uomo, impassibile nonostante le circostanze: in fin dei conti, era tutto sotto controllo.
    Andava tutto come doveva andare.
    Raggiunse il ragazzo al centro della stanza, piegando il capo sulla spalla e picchiettando con il pugno chiuso sulla sua testa. Non si mosse di un singolo centimetro quando le nocche impattarono su di un materiale appena più duro di quanto non avrebbe dovuto essere il corpo umano, esattamente come aveva immaginato – un po’ meno come aveva sperato, ma erano lì per quello.
    Fece scivolare lo sguardo cioccolato dalla mano, poggiata su un prisma olografico, fino al volto, gli occhi fissi su di un punto imprecisato davanti a sé. Sarebbe stato difficile, per chiunque altro, affermare che quella fosse una persona e non una sua replica, una statua di cera fatta e finita.
    «ok, direi che va bene così, ora apri gli occhi.» gli batté le mani di fronte, ma il ragazzo non fece un singolo movimento. Sporse il labbro inferiore, braccia incrociate e dita della mancina a tamburellare sul gomito. Secondo i suoi calcoli, avrebbe dovuto svegliarsi subito: non era preoccupato, semmai affascinato nonché desideroso di capire cos’era che intaccava il processo. Con ogni certezza, un nonnulla per il quale non avrebbe nemmeno avuto bisogno di chiamarla. «non è così male, uh?» qualsiasi cosa stesse succedendo, intendeva. Non che quel che, a conti fatti, era un guscio momentaneamente vuoto potesse rispondergli; avrebbe aspettato che tornasse in sé.
    O forse no.
    Prese mentalmente nota di quel lieve tremolio nel corpo immobile del giovane, e del lieve bagliore all’interno del prisma tra le sue dita. «oh, capisco picchiettò ancora sulla sua testa, avvicinando le labbra al suo orecchio: i canali naturali, a quel punto del lavoro, avrebbero dovuto funzionare correttamente. «ohi, mi senti?» tecnicamente, sì. «è solo un glitch, non preoccuparti.» facile parlare dal canto suo, ne era consapevole – a volte, era anche quello il bello di essere lui.
    Il fatto che la matrice stesse glitchando, poteva voler dire soltanto due cose.
    La prima, era che chi l’aveva messa in moto stesse uscendo: doveva davvero perfezionare quel fattore.
    La seconda, era che la realtà stava per implodere su sé stessa – il che avrebbe implicato o la morte di chi vi era all’interno, o comunque innumerevoli deficit mentali.
    Rischi che andavano corsi.
    Rischi che erano stati corsi.
    «alla buon’ora!» sorride, l’uomo, quando lentamente il ragazzo torna a muovere la gabbia toracica. «mancavi solo tu.» indica, con nonchalance, altre persone rimaste fino a quel momento in silenzio; non salutano, perché anche loro devono ancora riprendersi.
    «non dovreste essere qui.» serio ed imperscrutabile, sul suo volto non permane nemmeno l’ombra della piega che fino a pochi infinitesimi d’istante prima premeva sulla bocca. «seguitemi.»
    E lo sanno, che non possono fare altrimenti.
    Sanno, di essere già andati troppo oltre.
    «cos’era quello?»
    È notte: un’informazione apparentemente irrilevante, ma non per chi ha messo piede in quella stanza.
    È notte, e mentre passano davanti alle stanze, alle casupole all’esterno dell’edificio fuori dal quale siete appena stati scortati, se ne rendono realmente conto. Non c’è anima viva che si aggiri per quella che, ormai da un mese e poco più, è diventata una piccola comunità. Ognuno è nelle sue stanze, e dorme.
    Perché non noi?
    «oh, quello volge il capo sopra la propria spalla, guardando il piccolo gruppetto senza mai smettere di camminare. «quello, come lo chiami tu, è… una misura cautelativa, diciamo.» torna a guardare davanti a sé. «un piano b, ecco. uno dei tanti.»
    Si guardano, quelli dietro l’uomo, e tutti quanti si stanno ponendo la stessa domanda – lo sanno, senza il bisogno di doverla esporre a voce.
    «sapete, le cose potrebbero andare male sempre, da un momento all’altro. non si può mai sapere cosa succederà, è sempre meglio tenersi quanto più preparati. quella in cui sei stato tu,» con il pollice, indica il ragazzo. «era la… realtà virtuale, chiamiamola così,» fa intendere che è molto più complicata di così. «più verosimile. la mia preferita è quella in cui sei capitata tu,» e guarda la giovane donna, sorridendo estasiato. «voglio dire, cowboy spaziali!» c’è bisogno di dire altro?
    Non è mai stato un uomo di tante parole, in quell’ultimo periodo. Diceva quanto necessario, senza mai sbilanciarsi: manteneva l’equilibrio, e pochi sapevano l’avesse sempre fatto; in quella situazione, non sarebbe certo stato da meno. Avevano sempre saputo, tutti quanti, il necessario.
    Niente più.
    Quindi: perché, dopo averli colti in fragrante, stava anche spiegando cosa fosse quella stanza?
    «oh!» si ferma di colpo, battendo le mani tra di loro. «siamo arrivati.»
    Non c’è bisogno che spieghi dove sono arrivati. È chiaro, che quello sia il Confine.
    «spero vi sia piaciuta l’esperienza, ma mi dispiace…» unisce le mani e si picchietta il mento, pensieroso. «sono cose top secret quelle che avete visto…»
    Sospira; chiude gli occhi.
    «non posso continuare a tenervi qui.»
    Un pretesto.
    Tutto ciò che gli serviva.
    «mi dispiace, ragazzi.»
    Tira fuori la bacchetta, e non esita a puntarla contro il petto – uno dopo l’altro, senza che possano fare nulla per difendersi. Come se avessero una minima possibilità di farlo, s’intende: tutti loro sanno che è ben oltre le loro capacità.
    Un gesto secco ciascuno, all’altezza della clavicola sinistra e poco sopra al cuore. Lo sentono, che non serve difendersi – perché, d’altronde, quando dal petto viene tolto un peso. Qualcosa che non avrebbe dovuto essere lì, e che dal ventiquattro febbraio spinge tra la carne e le ossa.
    L’uomo solleva la mano, dove sospesi a mezz’aria giacciono i microchip che erano stati impiantati nei loro – come in quelli di tutti gli altri – corpi. Affari di magi-tecnologia che a lui erano sempre interessati relativamente, ma che si erano rivelati molto utili: sinceramente, dubitava che nella loro progettazione non ci avesse messo lo zampino anche quell’altro; erano un’arma vera e propria. Bastava non rientrare entro l’orario stabilito, dire una frase fuori posto, e – puff. La medimagia non avrebbe nemmeno saputo bollare la causa del decesso.
    A mali estremi, estremi rimedi: l’aveva sempre saputo; che gli piacesse o meno, era un altro discorso.
    «siete liberi di uscire, ora!» spalanca le braccia, gioviale, ma nel sorriso c’è qualcosa… di sbagliato.
    Machiavellico.
    Non fanno in tempo, i sei di fronte a lui, a chiedersi cosa significhi.
    «oblivion» un gesto della bacchetta fluido, che coinvolge i presenti lasciandoli inermi.
    Soppesa i chip, studiandoli vago. Per inciderci sopra una magia potente come quella che portava alla morte al minimo sgarro, bisognava vincolarli in qualche modo, a qualche condizione: costringevano le persone a non gironzolare senza meta, a tenerli relegati lì dentro, per cui aveva pensato che per eliminarli dall’organismo, dovesse venire a mancare la possibilità di rimanere. Quale miglior occasione, se non l’eventualità che un segreto così grande trapelasse?
    Un rischio, certo: non era sicuro avrebbe funzionato, e nelle peggiori delle ipotesi avrebbe avuto sei persone sulla coscienza.
    Tutto bene quel che finisce bene, no?
    «ricorderete quel che è necessario ricordare, tranquilli.» incalzò, veicolando l’incantesimo di memoria a proprio piacere: non aveva senso che dimenticassero ogni cosa. Dovevano poter portare delle prove, al mondo esterno, appigli cui aggrapparsi. Immagini, scene di vita, alcuni nomi. Gli bastava resettare alcuni punti, tutto lì.
    Un altro, lieve colpo con il catalizzatore. Un «imperio» necessario, affinché arrivassero esattamente dove voleva arrivassero.
    «tornate a trovarci, mi raccomando!»
    Li guardò voltarsi, succubi della maledizione, e non guardarsi mai alle spalle mentre oltrepassavano la soglia.
    L’americano si sistemò la giacca, e sventolando la mano al cielo si smaterializzò.




    È il venti aprile, e va tutto bene.
    Siete liberi. Siete a casa.
    Liam, Amaranth, John.
    Adrian, Corvina, Scarlett.
    Non avete fatto rumore, quando siete tornati alle vostre vite, ma solo perché non era il momento di farlo. Vi siete mossi in automatico, guidati da memoria muscolare ed istruzioni che neanche sapevate di star seguendo. Un libretto destinato a giungere alla sua conclusione dopo un paio d'ore; cinque, sei. Tutto normale, finché in un battito di ciglia non lo è più, e la realtà si schianta su di voi rendendovi improvvisamente consapevoli.
    Giunge casuale: mentre fate colazione; mentre uscite per andare a cercare la vostra famiglia; mentre vi state gustando il vostro letto dopo quaranta giorni lontani da lui.
    Ma giunge, e sapete bene qual è la vostra missione.
    Una sola – la più semplice, e la più pericolosa.
    Parlare.
    Sapete, perché lo sa colui che vi ha affidato quel compito, da chi andare, e dove farlo. Cosa dire, soprattutto: avete ricordi frammentati - camere d'hotel, fronde spesse dietro cui nascondervi, il sudore lungo la schiena, le corse a saltare radici; le persone con cui avete condiviso quel mese lontano dalla società popolano ogni vostro brandello di memoria, anche dove non riuscite a rimembrare cosa abbiate fatto, o dove abbiate vissuto. Non ricordate se siete scappati, o se siete stati liberati; non ricordate né il viso né la voce di chi ha passato l'ultimo mese a darvi ordini - ed anche se il messaggio da consegnare non ha alcun senso per voi, non ha importanza. Lo ha, per qualcun altro: non tutto è perduto. La guerra non è stata vinta. Respiriamo; esistiamo; resistiamo. E vi stiamo aspettando.
    Il prezzo da pagare è un debito ancora aperto: potete scegliere la moneta.
    O lo faremo noi.

    Chi non vi prenderà per pazzi, così come è già successo a chi, quel lontano ventiquattro di febbraio, è riuscito a fuggire dal Lotus Mirage Resort.
    Chi vi ascolterà realmente, quando racconterete di aver contribuito alla costruzione di –
    un mondo nuovo... alcuni di noi lavoravano all’interno, altri dovevano uscire in piccoli gruppi e... cercare qualcosa. non potevano restare
    –; chi lo farà da dietro un angolo, carpendo quel che serve.
    Chi, quelle informazioni, le farà girare nei giusti posti, e con le giuste persone; chi creerà una rete funzionale, utile, schermandola dalle istituzioni ufficiali e mobilitando piccole masse.
    Chi saprà decifrare le coordinate rimaste impresse a fuoco nella corteccia, mappa alla mano così da segnare i punti più strategici per circondare la zona e organizzare l’operazione di recupero. Voi sei non siete gli unici a cui è stata affidata una missione, ce ne sono altri come voi - ma non tutti a riportare le stesse vostre coordinate: buffo, non è vero? - e per ciascun punto d'incontro, il Ministero stesso prenderà provvedimenti.
    Il messaggio è arrivato chiaro e forte, ad Abbadon, e non gli è piaciuto. Squadre vengono organizzate per estirpare il malessere alla radice, prima che possa allargarsi come una malattia: l'obiettivo è sterminare.
    Ma c'è anche chi avrà bisogno di sentirsi raccontare qualcosa, qualsiasi cosa, per avere uno spiraglio di speranza. Chi di quel messaggio sentirà solo che i loro amici sono vivi, da qualche parte. Qualcuno connetterà i puntini: i morti che sono apparsi per le strade di Londra e dintorni, tutti deceduti senza apparente motivo, e tutti con il medesimo segno sulla clavicola che portano i Sei. Una cicatrice; un chip a controllarli. Qualcuno capirà che l'unica differenza è insita nella memoria, e che il chip funzioni come un hard disk: con un contenuto danneggiato - ad esempio, ipoteticamente, una memoria manipolata e selettiva - non ha più motivo di funzionare. Non ha nulla da proteggere. Nessun segreto da portare alla tomba.
    E ci sarà, fra chi ascolterà il vostro racconto, chi storcerà il naso quando capirà, o supporrà, chi ci sia dietro tutta quella storia; chi ne sorriderà guardingo. Chi alzerà gli occhi al cielo, capendo che in ballo ci sia molto più di quanto non appaia.
    Voi, dovete solo fare la vostra mossa.
    Una soffiata.
    Dovete soltanto accendere la miccia: il resto, verrà da sé.
    but
    pay as you go.
    well,
    you don't know me
    ..
    but i know you
    and i've got a message
    to give to you
    here comes the planes
    so you're better get ready,
    ready to go
    can you
    meet me halfway
    &&. iscrizioni
    Avete tempo per iscrivervi fino alle 23.59 del 05.04.
    Dal 06.04 al 13.04, sarà possibile svolgere le role pre quest. Sono facoltative ma faranno guadagnare PE, e ricordo che alle role pre quest (che saranno... role normalissime, semplicemente ambientate prima della quest, e di conseguenza dopo quanto avvenuto in questo post) potranno partecipare solo pg effettivamente iscritti alla quest.
    La Quest inizierà ufficialmente il 14.04.

    &&. come funziona
    ON GDR, come deducibile dal post, la missione è organizzata dal Ministero.
    Sempre on gdr parlando, esistono più missioni, in quanto non tutti i tornati portano le stesse informazioni. Nessuno sa quali siano le coordinate giuste, quindi vengono prese in considerazione tutte quante. OFF GDR, seguiremo solo un tipo di coordinate (:moon:) che saranno quelle riportate dai nostri amici del Lotus. Ufficialmente, l'obiettivo della missione è scoprire cosa stia succedendo, e distruggere eventuali minacce al Regime di Abbadon; meno ufficialmente? Citando i Linguini, ce ripigliamm' tutt' chell che è 'o nuost'. Starà a voi scegliere i motivi per i quali i vostri personaggi partecipano alla quest, ma sappiate che possono essere i più vari (vendetta, dedizione al regime, salvataggio: you do you!) e che dall'arrivo dei tornati alla missione vera e propria, passeranno una decina di giorni (info utile nel caso vogliate svolgere role pre quest, che andranno ambientate in quel lasso di tempo).
    Aggiungo che i sei fortunelli (ne è stato estratto uno per player dei player già precedentemente contattati per sapere se sarebbero o meno rimasti al Lotus, aka coloro con pochi, se non unico, pg) sanno solo quanto scritto nel post, ma se vorrete portarli in quest e avrete bisogno di specifiche precise, hit us up.

    In seguito al sondaggio, a maggioranza di voti ha vinto l'opzione con switch o senza switch. Funzionerà esattamente come la scorsa quest. Per chi non ricordasse:
    I PG che si possono portare sono un totale di 8, 4 per ogni settimana. A tal proposito, avrete due scelte: fare uno switch di personaggi tra la prima e la seconda settimana, o proseguire con gli stessi per tutta la durata della quest.
    [ESEMPIO PRATICO]
    Switch. Lele decide di portare Justin, Balt, Al e Dave, ma di muoverne soltanto due per ciascuna settimana: la prima Justin e Balt, la seconda Al e Dave. In questo caso, Justin ed Al varranno come un solo personaggio (stesso discorso per Balt e Dave) al fine dei PE presi a fine evento e di progressi lungo tutto la sua durata (punti salute, eventuali bonus, etc…).
    Senza switch. Lele decide di portare Justin, Balt, Al e Dave, e di muovere sempre loro per tutto il tempo: alla fine della prima settimana, questi PG lasceranno il gruppo con cui sono stati per essere riallocati in un altro della seconda settimana.
    Nel caso del non-switch, sarà possibile portare un massimo di quattro personaggi. Nel caso dello switch, otto personaggi ma in modo che siano in numero pari così da fare in modo di avere una continuità (quindi verranno iscritti in coppia – appunto, Justin-Al).


    &&. incantesimi, poteri, armi e bonus
    Al momento dell'iscrizione, vi sarà concesso di scegliere un'arma: qui trovate la lista delle armi bianche, qui di quelle da fuoco; ciò non toglie che possiate portare qualsiasi cosa voi desideriate (anche un coltello da cucina, per intenderci.)
    NOTA BENE: Le munizioni delle armi da lancio e di quelle da fuoco, come il numero di granate, non sono illimitati. Per arco e balestra saranno disponibili 24 frecce. Shuriken e coltellini da lancio saranno riutilizzabili (a discrezione del Fato) e saranno 5. Le granate di qualsiasi tipo saranno in confezioni (?) da 5. I fucili disporranno, che siano a canne mozze o semiautomatici, di 12 munizioni ciascuno. Le pistole semiautomatiche avranno 2 ricariche (una già all’interno dell’arma e l’altra di scorta) da 12 proiettili ciascuna. Le rivoltelle hanno un tamburo con la capacità di contenere 6 proiettili, e ci saranno 4 ricariche per un totale di 24 proiettili. Le pistole mitragliatrici hanno un totale di 60 proiettili, ma ogni volta che si spara con quest’arma sarà il Fato, estraendo un numero compreso tra 1 e 10, a decretare il numero di proiettili sprecati nell’attacco.
    Sempre al momento dell'iscrizione, dovete specificare la classe del personaggio (spiegate in regolamento combattimenti); il livello dei punti esperienza (qui il regolamento); il gruppo di livelli per i quali guadagnerete i PE; il potere (se wizard/muggle). Qui trovate la lista incantesimi e la lista poteri come dovrà essere usata all'interno della quest. Qui trovate una simpatica guida nient'affatto simpatica sempre utile quando si parla di quest. attenzione: nel momento in cui aderite ad una quest, accettate che i vostri pg possano subire ripercussioni a livello di storyline (perdita di memoria, di arti, di vita), quindi prestate molta attenzione alla vostra scelta.

    &&. fittizi
    Un pg fittizio è un pg da utilizzare solo e soltanto per la quest, per cui non sarà necessaria una scheda pg. Saranno personaggi che voi strutturerete in tutto e per tutto, carattere e biografia, ma la cui storia accennerete solamente nelle role e non in una scheda vera e propria. Potrete decidere la fazione, se Ribelli o Mangiamorte, se Esperimenti. Ovviamente per rendere il tutto più intrigante, potrete per questi pg creare degli inciucci con pg già esistenti, oppure fra i pg fittizi stessi. Ad esempio, un fratello, un cugino, un vecchio amante, un amico dei vostri o di altri pg. Una volta che avrete in mente un personaggio, se vorrete potete chiedere in wanna..? delle relazioni esattamente come fate per i pg normali.
    NOTA BENE: Se avete un pg in costruzione, o pensate ad un futuro personaggio che vorreste provare a muovere, questa è la vostra occasione!


    &&. modulo per iscriversi
    SENZA SWITCH
    HTML
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    classe bonus </td>
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    <div style="padding-top:5px"> arma & potere </div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center"> <div style="background:#222;height:1px"></div> </td>
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    <tr><td colspan="2" align="left" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"><i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> accetto le conseguenze delle mie azioni
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> qui finisce il mio agire e inizia il mio silenzio
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> sono nel pieno delle mie facoltà mentali
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> prendo i pe per: <b>gruppo I/II/III/IV/V/V</b> </div> </td>
    </tr>

    </table></td>
    <td width="50%"> <table width="100%" bgcolor="#101010" style="border-radius:5px" cellpadding="3" cellspacing="2">

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    classe bonus </td>
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    <tr><td colspan="2" align="center" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"> <i class="fa-solid fa-gun" style="color:orange;transform:rotate(-20deg);border:1px solid #222;border-radius:100%;padding:3px 6px;line-height:16px"></i>
    <div style="padding-top:5px"> arma & potere </div> </td>
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    classe bonus </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"> <i class="fa-solid fa-gun" style="color:orange;transform:rotate(-20deg);border:1px solid #222;border-radius:100%;padding:3px 6px;line-height:16px"></i>
    <div style="padding-top:5px"> arma & potere </div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center"> <div style="background:#222;height:1px"></div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="left" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"><i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> accetto le conseguenze delle mie azioni
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> qui finisce il mio agire e inizia il mio silenzio
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> sono nel pieno delle mie facoltà mentali
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> prendo i pe per: <b>gruppo I/II/III/IV/V/V</b> </div> </td>
    </tr>

    </table></td>

    </tr> </table>


    CON SWITCH
    HTML
    <table cellspacing="2" bgcolor="#0a0a0a" width="100%" style="font-family:nunito,sans-serif;font-size:10px;line-height:14px;color:#aaa;width:520px">
    <tr>

    <td width="50%"> <table width="100%" bgcolor="#101010" style="border-radius:5px" cellpadding="3" cellspacing="2">

    <tr><td width="50%" align="center" style="border-radius:5px;font-weight:bold;text-transform:uppercase" bgcolor="#0a0a0a"> nomepg </td>
    <td width="50%" align="center" style="border-radius:5px;font-weight:bold;text-transform:uppercase" bgcolor="#0a0a0a"> nomepg </td> </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center" style="text-transform:uppercase;font-size:9px"> <b>livellogruppo</b>
    classe bonus </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"> <i class="fa-solid fa-gun" style="color:orange;transform:rotate(-20deg);border:1px solid #222;border-radius:100%;padding:3px 6px;line-height:16px"></i>
    <div style="padding-top:5px"> nomepg: arma & potere
    nomepg: arma </div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center"> <div style="background:#222;height:1px"></div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="left" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"><i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> accetto le conseguenze delle mie azioni
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> qui finisce il mio agire e inizia il mio silenzio
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> sono nel pieno delle mie facoltà mentali
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> prendo i pe per: <b>gruppo I/II/III/IV/V/V</b> </div> </td>
    </tr>

    </table></td>
    <td width="50%"> <table width="100%" bgcolor="#101010" style="border-radius:5px" cellpadding="3" cellspacing="2">

    <tr><td width="50%" align="center" style="border-radius:5px;font-weight:bold;text-transform:uppercase" bgcolor="#0a0a0a"> nomepg </td>
    <td width="50%" align="center" style="border-radius:5px;font-weight:bold;text-transform:uppercase" bgcolor="#0a0a0a"> nomepg </td> </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center" style="text-transform:uppercase;font-size:9px"> <b>livellogruppo</b>
    classe bonus </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"> <i class="fa-solid fa-gun" style="color:orange;transform:rotate(-20deg);border:1px solid #222;border-radius:100%;padding:3px 6px;line-height:16px"></i>
    <div style="padding-top:5px"> nomepg: arma & potere
    nomepg: arma </div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center"> <div style="background:#222;height:1px"></div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="left" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"><i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> accetto le conseguenze delle mie azioni
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> qui finisce il mio agire e inizia il mio silenzio
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> sono nel pieno delle mie facoltà mentali
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> prendo i pe per: <b>gruppo I/II/III/IV/V/V</b> </div> </td>
    </tr>

    </table></td>

    </tr>

    <tr>

    <td width="50%"> <table width="100%" bgcolor="#101010" style="border-radius:5px" cellpadding="3" cellspacing="2">

    <tr><td width="50%" align="center" style="border-radius:5px;font-weight:bold;text-transform:uppercase" bgcolor="#0a0a0a"> nomepg </td>
    <td width="50%" align="center" style="border-radius:5px;font-weight:bold;text-transform:uppercase" bgcolor="#0a0a0a"> nomepg </td> </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center" style="text-transform:uppercase;font-size:9px"> <b>livellogruppo</b>
    classe bonus </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"> <i class="fa-solid fa-gun" style="color:orange;transform:rotate(-20deg);border:1px solid #222;border-radius:100%;padding:3px 6px;line-height:16px"></i>
    <div style="padding-top:5px"> nomepg: arma & potere
    nomepg: arma </div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center"> <div style="background:#222;height:1px"></div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="left" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"><i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> accetto le conseguenze delle mie azioni
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> qui finisce il mio agire e inizia il mio silenzio
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> sono nel pieno delle mie facoltà mentali
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> prendo i pe per: <b>gruppo I/II/III/IV/V/V</b> </div> </td>
    </tr>

    </table></td>
    <td width="50%"> <table width="100%" bgcolor="#101010" style="border-radius:5px" cellpadding="3" cellspacing="2">

    <tr><td width="50%" align="center" style="border-radius:5px;font-weight:bold;text-transform:uppercase" bgcolor="#0a0a0a"> nomepg </td>
    <td width="50%" align="center" style="border-radius:5px;font-weight:bold;text-transform:uppercase" bgcolor="#0a0a0a"> nomepg </td> </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center" style="text-transform:uppercase;font-size:9px"> <b>livellogruppo</b>
    classe bonus </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"> <i class="fa-solid fa-gun" style="color:orange;transform:rotate(-20deg);border:1px solid #222;border-radius:100%;padding:3px 6px;line-height:16px"></i>
    <div style="padding-top:5px"> nomepg: arma & potere
    nomepg: arma </div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="center"> <div style="background:#222;height:1px"></div> </td>
    </tr>

    <tr><td colspan="2" align="left" style="text-transform:lowercase;font-size:9px"><i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> accetto le conseguenze delle mie azioni
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> qui finisce il mio agire e inizia il mio silenzio
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> sono nel pieno delle mie facoltà mentali
    <i class="fa-solid fa-arrow-right" style="font-size:7px;transform:rotate(45deg);color:#555"></i> prendo i pe per: <b>gruppo I/II/III/IV/V/V</b> </div> </td>
    </tr>

    </table></td>


    </tr></table>


    Edited by #epicWin - 2/4/2024, 14:58
  12. .
    If the wind turns, if I hit a squallAllow the ground to find its brutal way to me
    april 1st, 2024
    Lo vedi.
    Tu sì, lo vedi.
    Per quanto tenti di strabuzzare lo sguardo, di premere i pugni sugli occhi per accomodare meglio la vista, di non vederlo, lo vedi.
    Non riesci affatto a non farlo – la tua attenzione è tutta lì, come un magnete alla costante ricerca del suo polo.
    «ehi,» non ti giri verso la voce, sei troppo preso, ma non hai dubbi sul fatto che sia rivolta a te. «che hai?» guardi quella che riconosci – perché la riconosci? – essere Chouko. Non ti sovviene il cognome, ma sai che è lei. Nei suoi occhi, non trovi però quello che stavi cercando – ma cosa, cosa stai cercando?
    Sorpresa? Confusione? Sgomento?
    Che cosa?
    Riflesso nelle iridi di lei, c’è solo un senso di sollievo che, lento ma inesorabile, si espande nel tuo torace. «non lo vedi?»
    Sai già la risposta.
    Sai già la domanda.
    «che cosa dovrei vedere?»
    Niente.
    «… niente» sollevi un angolo delle labbra, silente saluto alla ragazza che – con uno scappellotto ben assestato ed il consiglio di farti un bel riposo, sembri stanco – se ne va.
    Ma tu lo vedi, occhi puntati su quella calamita; non puoi non vederlo, anche se vorresti.
    Anche se ci provi.
    Va tutto bene.
    Leonard sta camminando, quando vuoi avvicinarti a lui – quando sai di doverlo fare, mosso da qualcosa che non hai trovato in precedenza negli occhi degli altri.
    Un passo, due passi.
    Non serve farne di più, perché
    (va tutto bene)
    va tutto bene.
    E lo stesso vale quando vedi Vin seduta sulla fontana, a chiacchierare del film con gli altri ragazzi.
    O Theo, che rincorre i bambini che giocano con il pallone; e Roxie, che non si sa bene dove ma è riuscita a recuperare un coltello con cui inseguire quella mandria.
    O Diaz, seduto su una panchina che lancia da mangiare ai piccioni con Giacomino.
    O Vincenzo, che chiede una sigaretta ad un Twat appoggiato con una scarpa contro il muro di un edificio ai bordi della piazza.
    Va tutto bene.
    Ti è solo sembrato si fossero bloccati – di nuovo, anche loro –, giusto?
    Te ne convinci, e guardi di nuovo i tuoi compagni, i palazzi.
    Il cielo.

    Apri gli occhi
    «il cielo…»
    È solo un –
    «il cielo… sta…»

    Va tutto bene.
    you can come as you are.
    so hold me,
    mom,
    in your
    long arms
    ..
    in your
    electronic arms
    to be continued
  13. .
    If the wind turns, if I hit a squallAllow the ground to find its brutal way to me
    april 1st, 2024
    Vieni accolto naturalmente, ed in maniera altrettanto spontanea ti muovi per quella piazza.
    Non c’è niente di strano in quei sorrisi casuali che i passanti ti rivolgono quando incroci il loro sguardo; tantomeno, nei timidi cenni del capo con cui ricambi quel saluto. Quella piazza è sempre affollata, d’altronde: nessuno sembra far caso a quelle cinquantasei persone in giro, e nemmeno tu ci fai caso. In ogni passo, in ogni gesto, non c’è l’ombra di disagio – solo… serenità.
    E tranquillità, e libertà.
    Ma libero da cosa?
    Non ti viene in mente niente, sebbene per qualche istante cerchi di fare mente locale – nel secondo successivo, però, capisci che non c’è nulla che debba fare capolino nella memoria.
    Hai solo una domanda. Semplice e banale per molti, ma non per te.
    Ti avvicini alla donna con il passeggino, e gettando uno sguardo nella minuta culla scopri che il bambino pare essersi finalmente acquietato. «salve,» sorridi alla giovane madre. A vederla meglio, non diresti abbia molti anni in più di te. «perdoni la domanda, ma saprebbe dirmi che giorno è oggi?»
    Lei ricambia il tuo sguardo, genuinamente sorpresa e confusa da quel quesito. Chi è che esce di casa senza nemmeno sapere che giorno sia, giusto? «sabato!» gioviale, candida, la sua voce: “oh beh”, deve aver pensato, “magari è qualche tipo di esperimento, o di trend, in effetti sono fuori dal giro dei social da un po’ di tempo”.
    Ma non è quello che ti interessa. «mi scusi… intendevo la data.»
    È abbastanza istintivo quel noi a balenarti nella testa, quando la vedi tentennare a quella richiesta e chiedere una risposta al cielo sollevando lo sguardo: sempre complicato, quando ci sono dei numeri di mezzo.
    «ventiq-»
    Apri gli occhi.
    «ventiquatt-»
    Apri gli occhi.
    «ventiquattro febbr-»
    Apri gli occhi.
    «primo apri-»
    Apri gli occhi.
    «oh cielo,»
    si passa una mano sulla nuca, occhi chiusi e fossette sulle guance.
    Tu, invece, corrughi le sopracciglia.
    È successo? È realmente successo? Per un attimo hai creduto che la ragazza si fosse fermata – anzi, non fermata: bloccata.
    Forse stava solo pensando, ed è normale che la stanchezza del badare un bambino la porti ad assentarsi in pubblico – no?
    Ma… è successo? O magari hai solo guardato il sole per troppo tempo, quando hai aperto gli occhi: i segmenti corporei della gente, dopotutto, non vanno a scatti.
    «ci credi che non mi viene in mente?» piega la testa, e sai che è sincera. «devi scusarmi, questo periodo è davvero...» non c’è mica bisogno che finisca la frase, dopo quello sbuffata sarcastica. Ne ridi con lei, e la ringrazi comunque prima di lasciarla.
    Alla fine, è sabato.
    Sabato, lo era anche il ventiquattro febbraio.
    Alzi lo sguardo sui tuoi compagni, e sui palazzi che circondano la piazza.

    Lo vedi?
    you can come as you are.
    and i said
    okay, who is this
    really?
    ..
    and the voice said
    this is the hand

    the hand that takes
    to be continued
  14. .
    If the wind turns, if I hit a squallAllow the ground to find its brutal way to me
    april 1st, 2024
    Apri gli occhi.
    Lo senti? Il piacevole tepore del Sole primaverile sul viso: ti sembra una vita dall’ultima volta che hai dovuto chiudere le palpebre per non rimanere accecato dalla sua luce, e nemmeno un giorno.
    Non sai davvero dirlo, ma non ti interessa realmente quanto tempo sia trascorso da quando hai potuto sentirlo premere sulla pelle, scaldandola ed alleviandone ogni tensione. L’importante è che ci sia, in questo momento. Ti sembra che ogni singola cellula del tuo corpo ne stia godendo, raccogliendo tutte le particelle di luce che può e tenendole per sé, ed è tutto ciò che ti serve adesso – nient’altro che questo.
    Apri gli occhi.
    Lo senti? Non serve nemmeno che ti impegni più di tanto, per accettare che quell’odore penetri nelle narici, solleticandole. Dopotutto, potresti riconoscere il profumo del pane appena sfornato lontano chilometri: arriva da est, e non ti è difficile credere che alla tua destra ci sia un forno.
    Quello un po’ più acre del tabacco arriva con qualche secondo di ritardo, ma non ti dà così tanto fastidio.
    Ciò che ti fa prudere il naso, che odi dal profondo delle tue viscere, giugne con un po’ di ritardo – più tenue, infido bastardo che si maschera e si fa percepire appena. “Polline”, ti viene da pensare, “polline infame”.
    Apri gli occhi.
    Le senti? Tutte quelle voci – e no, se te lo stai chiedendo, non sono tutte nella tua testa. Arrivano da ogni dove, e dietro quel sipario scuro che ti cela la vista riesci a malapena a capire quanto siano distanti da te.
    Un bambino che piange, le ruote della carrozzina che si muovono – avanti e indietro, avanti e indietro – sull’asfalto, e la soffice voce della madre che canta una ninna nanna nel tentativo – vano, supponi – di farlo tornare a dormire.
    Un gruppetto di adolescenti che parlano animatamente dell’ultimo film uscito al cinema, e che sembrano aver appena visto: anche tu conosci la pellicola, ma non ricordi di averlo ancora visto; sapevi sarebbe uscito tra poco, ma forse ti sei sbagliato. Ti arriva anche lo zampillare dell’acqua – una fontana!, ma certo, come potevi aver dimenticato ci fosse una fontana lì? –, da quella che ti sembra essere la stessa distanza.
    Una coppia, e dalla cadenza dei passi riesci a dire che di anni insieme devono averne già vissuti parecchi, che non parla molto: passeggia non molto lontano da dove sei tu, commentando piano gli sprazzi di vita che si susseguono tutt’attorno – dal “ricordi tesoro? anche susan piangeva sempre così tanto!” ai borbottii dell’uomo uniti alle risatine di sua moglie, ormai avvezza ai modi poi non così tanto burberi di lui, quando dei ragazzini giocando gli correvano davanti.
    Quella donna d’affari che se ne frega, al contrario dei due anziani, di cosa succeda fuori dai propri spazi personali: ha la sua chiamata di lavoro da fare, tutto il resto per lei è fuffa.
    E tante persone, tante vite, tante voci che piano piano si fanno spazio.
    Apri gli occhi.
    L’hai sentito? Non si è scusata, quella donna impegnata, quando ti ha dato la spallata – troppo presa dai suoi doveri, per rendersi conto di averti urtato per il semplice fatto che eri sulla tua strada.
    Carne contro carne – e tu, che avevi creduto essere inamovibile fino ad ora, che ti sposti, un corpo la cui inerzia è stata annullata senza che potesse rendersene conto.
    Apri gli occhi.
    Va tutto bene, apri gli occhi.
    Sei vivo, apri gli occhi.

    Lo vedi?
    È esattamente come te lo sei immaginato, come ogni parte di te l’ha sentito.
    Ci metti un po’ a riabituarti alla luce naturale di quella giornata, ma la fontana è esattamente al centro della piazza esagonale – non grande, ma nemmeno così piccola –, e sul suo muretto c’è quel gruppo di ragazzetti che parlano animatamente. Andranno al liceo, forse è il loro ultimo anno. Alzi lo sguardo, e vedi quel vecchietto brontolone che rimprovera il bambino che gli ha tagliato la strada, la moglie che a sua volta gli dà un tenero schiaffo sulla spalla – imbronciata, ma non davvero. Segui il pianto del bambino, che ancora non cede alle preghiere della mamma: lei ti sembra stanca, evidentemente il figlio non smette mai di lamentarsi per qualcosa, ma comunque felice. Sulla spalla, tiene una busta con il logo di un – ma certo, il forno! È proprio dietro di lei, la porta ancora socchiusa. E della donna che ti ha colpito, vedi solo lo strascico mentre si allontana. Indossa un tailleur nero, elegante, i capelli bruni e mossi lasciati cadere sulle spalle: non si volta a guardarti, non potrai mai dire che aspetto abbia.
    Conosci quel posto.
    Non ricordi perché, né se ci sei mai stato; forse l’hai soltanto visto in un film quel piccolo borgo appena fuori Portsmouth, o ne hai letto in un libro.
    Non sai come tu ci sia arrivato, lì.
    È importante?
    Quando senti la mano calare sulla tua spalla, e sorridi, ti dici che non lo è poi così tanto.
    Sovrappensiero ti tocchi il collo, e quel lembo di pelle appena dietro l’orecchio, prima di voltarti a guardare di chi sono quelle dita – non che ce ne sia poi così tanto bisogno, per sapere che si tratta di una di quelle persone che senti di poter chiamare compagna.
    Ma compagna di cosa?
    Compagna perché?
    Tutto ciò che ti sovviene, è compagna da quando e compagna da dove: ventiquattro febbraio, Lotus Mirage Resort, Montrose, costa est della Scozia.
    «siamo…» ti guardi intorno, e finalmente li vedi. Alcuni sono ancora lì dove sei tu, altri si sono già lanciati a perlustrare la zona, altri ancora si sono seduti sulle panchine dietro di voi, a scroccare una sigaretta – o forse qualcosa di più pesante e rilassante: non li giudichi.
    «a casa?» annuisci.
    «se abiti qui direi di sì, io sto un po’ più al nord a dire il vero.»
    you can come as you are.
    hello?

    ..
    this is your
    mother,
    are you there?
    are you
    coming home?
    to be continued
  15. .
    gifs23 yodancerETHANOLO "ETHAN" LYNX
    currently playing
    LOST
    LINKIN PARK
    "you should never bottle up your emotion," i say, kicking seventeen Emotion BottlesTM under the carpet.
    «forse» almeno una dei due in quella situazione si stava divertendo più dell'altro. «ma il mio stipendio è pagato dal san mungo, che tu decida di entrare o meno» EH LE TASSE !! non che gli interessasse dove finissero i suoi soldi, aveva lavorato sodo per permettersi quella vita, aveva sacrificato se stesso e soprattutto gli altri. Tutto quello semplicemente per fare ciò che più gli piaceva, permettendosi di viverci anche. «idem withpotatoes» un nome particolare, sicuramente a suo modo speciale. Osservò la mano di Idem. Il fatto che non volesse essere lì in quel momento, non gli dava il diritto di trattarla male, non le aveva dato alcun motivo e riconosceva che quello fosse il suo lavoro, era semplicemente scettico. Accettò quindi la mano della psicomaga stringendogliela, entrando poi nel suo ufficio. Non nascose la smorfia alla vista del lettino nello studio. Non era un fan dei lettini negli studi medici, se mettevano a proprio agio le persone, beh, quello non era il suo caso. Preferiva di gran lunga sedersi e sopportare lo sguardo indagatore della psicomaga piuttosto che rimanere steso lì come se fosse un paziente. Fortunatamente per lui, la psicomaga non aveva intenzione di usare quello strumento di tortura su di lui per il momento e gli indicò invece la sedia di fronte alla sua scrivania. «caramella?» le chiese lei dopo essersi seduto e scosse la testa. «no grazie, ho già fatto il mio strappo alla regola. come se avessi accettato» Il suo lavoro richiedeva un'alimentazione ferrea, il cibo non era mai stato un problema in quanto tutto poteva risultare sano e squisito se cucinato bene. Riusciva anche a godersi qualche dolce qua e là, il problema era che riusciva a sputtanare tutto con l'alcool, l'unica pecca nella sua alimentazione praticamente impeccabile. «puoi prendere quella riservata a me, non lo dirò a nessuno» fece spallucce poi appoggiò la schiena alo schienale e alzò lo sguardo verso la donna. «il percorso lo scegli tu, ed unicamente tu. se pensi che una sola sessione sia abbastanza» sapeva che non lo stava giudicando male per quello che aveva appena detto ma quelle parole sembrarono avvertirlo che comunque non sarebbe stato abbastanza. O meglio, lo sarebbe potuto essere ma forse non per quello che cercava di ottenere. «lo sarà. il fatto che tu sia venuto qui, significa già qualcosa» alzò un sopracciglio, confuso. «e cosa significa?» stranamente non era nemmeno una domanda per percularla, era sincero e serio. «perchè per me niente, non è la prima volta che ci provo, non ha mai funzionato» certo, erano state tutte prime e ultime esperienze ogni volta ma non si era mai sentito a proprio agio o che stesse effettivamente facendo qualcosa di giusto e utile. «non amo essere psicanalizzato» infatti non lo stava nemmeno facendo per se stesso, non aveva mai avuto problemi tutti quegli anni a convivere con i suoi demoni e non gli era mai interessato star meglio, era il primo a rifugiarsi in quel dolore. Se ci stava riprovando era solo e unicamente perchè aveva già fatto soffrire abbastanza le persone a cui teneva. Non aveva nemmeno bisogno di psicanalizzarsi, era sicuro di conoscere se stesso abbastanza bene da capire perchè agisse in tal modo. Non era lì per conoscersi, era lì per trovare una soluzione ad un problema che - per quanto odiasse ammetterlo - non riusciva a risolvere. «è peggio di essere squartati sotto ai ferri» non gli piacevano i medimaghi in generale e nemmeno gli psicomaghi. Entrambi si offrivano di rimettere a posto ciò che in lui non lo era e pensavano di conoscere meglio di lui il suo corpo e la sua mente quando era lui ad averci convissuto tutti quegli anni. Ethan conosceva se stesso, perchè si comportasse in un determinato modo e soprattutto i propri limiti, anche se qualcuno avrebbe potuto affermare il contrario. «e non capisco perchè parlare con uno specialista dovrebbe aiutarmi» Troppe parole, poche azioni. Poi si doveva parlare, tanto, e non a vanvera per sua sfortuna ma anche nelle cose più banali si poteva finire per parlare di traumi, disseppellire cose che la mente aveva preferito chiudere a chiave in qualche cassetto della memoria e lui non poteva. Non poteva semplicemente dire di aver ucciso il suo fidanzato, dire per chi avesse lavorato da piccolo, spiegare i problemi che aveva causato, i nemici che si era fatto, la sua situazione sentimentale o qualunque aspetto della propria vita che potesse aiutarla a comprenderlo senza mettere in pericolo altre persone o se stesso. Nonostante le fosse stata consigliata, non si fidava assolutamente ad aprirsi ad un'estranea. Nemmeno questa volta sarebbe cambiato qualcosa: si sarebbe alzato, se ne sarebbe andato e non sarebbe mai più tornato. «posso farti una domanda? cosa ti piace di questo lavoro?» doveva essere estremamente frustrante, debilitante, pesante e sconcertante. Non solo bisognava sopportare i propri problemi ma anche quelli degli altri e spesso di persone non cooperative come lui. A volte lui avrebbe voluto che potesse abbassarli e silenziarli come il volume della musica, eppure lui stesso con i sentimenti ci viveva. Non sarebbe stato un buon ballerino se non avesse infuso ogni briciola di sé nella danza. A volte però erano... troppo. Se fosse andato avanti, se avesse dimenticato o lasciato perdere, ora non sarebbe arrivato a quel punto. Invece era sempre stato troppo tardi, era stato travolto dai sentimenti, aveva complicato le cose, poi aveva iniziato a fare meno lo stronzo e poi aveva di nuovo cercato di far finta di niente, aveva provato a mentire nuovamente a se stesso e poi c'erano stati casini, si era reso conto che ormai era troppo tardi, che lui era troppo incasinato e che lo era anche la situazione. Era troppo tardi per tornare indietro e non sapeva più come evitare i propri sentimenti. Bramava l'apatia per il proprio benessere e quello degli altri, avrebbe risolto moltissimi problemi nella sua vita. Eppure eccolo lì, seduto davanti a una psicomaga alla quale se avesse svelato il desiderio di insensibilità nei confronti dei propri sentimenti, non avrebbe fatto altro che cercare di portarli a galla, per evitare quell'intorpidimento. Ethan lo sapeva però che ci sarebbe affogato dentro e quella sarebbe stata la sua condanna.
    sooner or later you're gonna tell me a happy story. i just know you are.
317 replies since 18/4/2023
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