Votes taken by Sheesh‚ i’m not that crazy

  1. .
    Madelaine Hopper
    It's been a couple months
    That's just about enough time
    For me to stop crying when I look at all the pictures


    «ma cristo» disse Madelaine Hopper poggiando due dita sul ponte del naso alla vista di Vittorio Emanuele Linguini, e non bestemmio perché sono una signora semicit; ma com’era possibile che fra tutti i componenti di quella famiglia proprio lui avesse deciso di aprirle la porta? incrociò le braccia al petto, impettendosi, e quasi dimenticando i pochi centimetri di differenza che passavano fra di loro «senti» lo avrebbe picchiato volentieri ma non aveva tempo per quello «vengo in pace» qualche rumore dietro di lui attirò l’attenzione della Hopper ma l’armadio dinnanzi a lei non permetteva la visuale completa, qualche insinuazione sul fatto che fosse lì per lui fece sollevare un sopracciglio all’ex grifondoro che rispose con un «non mi ricordo manco come ti chiami» avrebbe ribattuto ancora e quella conversazione sarebbe sfociata in una bella scazzottata come al solito ma un’altra voce bastò per placare gli istinti omicidi della hopper «Sei… VIVA!!!» Lucrezia le gettò le braccia al collo e prima di dimenticarsi di tutto quello che le stava intorno madelaine fece un eloquente gesto a Lapo linguini, un gesto che comprendeva un dito medio con tanto di linguaccia, poi, finalmente, si decise ad affondare il naso nei capelli della sua Lucrezia, grata che non le avesse messo le mani al collo per affogarla e farla finita definitivamente.
    «Non farlo mai più» oh no, non lo avrebbe fatto mai più per nessuna ragione al mondo, separarsi per così tanto tempo da lei da sentire l’aria mancarle, da accentuare i propri sbalzi d’umore ed aumentare la propria irascibilità, non ora che sapeva quanto il mondo facesse schifo senza Lux «lo prometto» e poi chiuse gli occhi, e per la prima volta in tutto quel tempo si rilassò sentendosi quasi molle; ovviamente ci aveva sperato, ma non sarebbe sfuggita allo sguardo attento di lux nemmeno se questa non fosse stata attenta: era sporca, livida, aveva un sopracciglio ricucito alla meglio, i capelli erano improponibili e non aveva nemmeno osato guardarsi allo specchio «non sto così… male, avrebbe voluto dire prima di sibilare per il dolore una volta sdraiata sul divano «ehi… stai calma non è niente che non si possa riparare» anche se poco prima stava per collassare ma era un dettaglio che avrebbe risparmiato a lux, a cui sarebbe venuto un colpo probabilmente se lo avesse saputo «…ho male alla costola» la mano raggiunse la giacca militare sul torace, parte sinistra «se lui va via ti faccio vedere» cipiglio verso lapo, non le importava per nulla che non fosse niente che non aveva già visto, non si sarebbe spogliata davanti a lui,
    mai più senza te, per sempre insieme

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    survivor
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  2. .
    Madelaine Hopper
    I wanna be alone
    Alone with you, does that make sense?
    I wanna steal your soul
    And hide you in my treasure chest
    Il mondo era andato a puttane e Madelaine Hopper era corsa a Canosa.
    Il mondo era andato a puttane, e Madelaine era corsa tra le braccia di Lucrezia, senza pensarci due volte su.
    Il mondo era andato a puttane, e Madelaine era cambiata, era entrata a far parte della resistenza, aveva deciso di dover cambiare lei se voleva davvero cambiare qualcosa, doveva schierarsi, e per la prima volta aveva messo piede al QG.
    aveva dato una mano a spostarlo, perché non potevano stare più li, e quelle sedie vacanti, quell’aria di gelo, quei sorrisi di circostanza le avevano fatto più male di quanto aveva previsto.
    avevano perso.
    avevano perso la guerra, avevano perso l’orgoglio, ma soprattutto, avevano perso dei compagni.
    Aveva combattuto contro le ombre su territorio italiano, le aveva uccise senza rendersi conto che fossero persone vere, andava fatto, l’aveva ripetuto tante volte a Mads mentre combattevano, andava fatto, si era detta mentre sparava contro loro chissà quanto piombo, ed ora? cosa le era rimasto?
    Moka era un’ombra.
    Wren era un’ombra.
    e lei non c’era, non c’era stata, troppo impegnata a riposarsi, troppo impegnata a fare altro.
    non ci sarebbero state più cene di famiglia dove avrebbe cercato gli occhi di wren per una domanda scomoda di nonna rosetta, wren che non le aveva mai negato una mano, non ci sarebbero state più sbronze e risate al tavolo di un bar mentre votavano uomini di una certa età, lei e Moka, anime gemelle per un motivo.
    si era fermata dinnanzi alle sedie vuote, aveva passato le mani sulle spalliere, si era persa con lo sguardo nel vuoto, gli occhi lucidi, si era proibita di piangere, lo aveva sempre odiato, non sarebbe servito a nulla, le lacrime non li avrebbero riportati lì.
    le lacrime non avrebbero colmato il vuoto.


    con l’indice e il pollice strofinò gli occhi da sopra le palpebre, da quante notti non dormiva? sibilò perché aveva ancora dimenticato quei punti sul sopracciglio, che le avevano messo una volta tornata, durante la prima visita dopo la guerra, non l’avevano poi tenuta così tanto, non era messa così male, era bastato qualche sorso di ossofast e, dove non era possibile, una cucitina, ma era tornata presto a casa, le avevano raccomandato riposo non sapendo che non avrebbe voluto far altro che dormire tra le braccia di lucrezia.
    non era tornata a lavoro, non ancora, non era pronta a tornare ad una routine, non era pronta a far nulla.
    l’unica cosa che si costringeva a fare era tornare al San Mungo ogni tre giorni per la visita di controllo che le avevano imposto.
    «Sto bene, riesco a fare tutto.» disse al dottore che si stava togliendo i guanti, gesto che sanciva la fine della visita, come al solito il medico l’aveva liquidata con un a martedì signorina Hopper e lei non aveva potuto fare altro che uscire dalla stanza con la consapevolezza di dover tornare in quel posto, di dover essere consapevole di essere nello stesso edificio dei suoi compagni e non avere il coraggio di andargli a fare visita; un colpo alla spalla, una spinta verso l’indietro, era andata a finire addosso a qualcuno, distratta come al solito «scusa» disse mentre si sistemava la felpa grigia, e finalmente alzava lo sguardo

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  3. .
    nome personaggio + scheda:
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    risultato del test: 100/100 hhhhh
    ruolo nella resistenza: stratega
  4. .
    Madelaine Hopper
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    Madelaine Hopper era tornata lì.
    Lì dove aveva combattuto una delle battaglie più dure, dove si era procurata quel taglio al sopracciglio ,dove erano apparsi quei lividi ormai sbiaditi e non più di un viola intenso com’erano allora.
    Deserto, disastro, era quello che si ergeva dinnanzi a lei.
    Il colosseo sembrava più cupo di quanto già le sembrasse allora, e per quanto si ripetesse che era tutto finito, che era tutto apposto non riusciva a scrollarsi la sensazione di morte imminente dalla pelle.
    Ma quella volta era tornata lì per restare, per andare a riprendersi ciò che aveva fatto sfuggire con stupidità e che, le apparteneva

    Le passaporte non le erano mai piaciute, per quanto più sicure queste fossero aveva sempre preferito smaterializzarsi, ma il luogo in cui andava non l’aveva mai visto se non in foto, non era tornata a casa e non si era cambiata, aveva indosso ancora quella divisa sbiadita e rattoppata in più punti, perché aveva evitato casa sua come la peste? perché era maledettamente vuota.
    Era stata una stupida, quando aveva detto a Lux, la sua Lucrezia, di voler partire per la guerra, quella che lei chiamava una missione suicida, lei le aveva dato contro dicendole che non sarebbe dovuta partire, che sarebbe dovuta andare con lei in Italia al sicuro, senza correre pericoli.
    Madelaine sapeva di non poterlo fare.
    la se del futuro le aveva lasciato la lettera per un motivo, e doveva almeno provare a cambiare le cose.
    E così avevano litigato, anche in modo abbastanza pesante, per la prima volta, ed in preda alla rabbia aveva pronunciato quelle parole per cui ora si pentita amaramente
    Io e te non siamo nulla
    Avrebbe dovuto morderai la lingua, prendersi a schiaffi da sola, niente avrebbe cancellato dal suo cervello l’espressione delusa e schifata di lucrezia mentre prendeva le sue cose e andava via da casa sua, da casa loro; non vivevano insieme, non ancora almeno, ma praticamente nei weekend casa di maddy diventava la loro dimora.
    Da quando si erano incontrate, rincontrate aveva scoperto col sennò di poi, per strada e Maddy le era praticamente andata addosso, avevano cominciato a frequentarci sempre più assiduamente, talmente tanto che erano diventata una l’abitudine dell’altra, ed era tutto maledettamente piacevole, non avevano parlato di cosa fossero realmente, ma erano insieme e quello era l’importante.
    ci aveva pensato poi la guerra, a dividerle, o forse era stata lei, con la sua stupidaggine.
    ed ora era andata a riprendersela.
    gli anfibi della battaglia calpestavano l’erba rinsecchita dal sole, era quella Canosa di Puglia, quel posto che tanto stava a cuore a Lux, dove veniva a passare le vacanze estive; aveva chiesto informazioni e… era quasi arrivata, o almeno supponeva.
    Sperava che fosse quella, la casa, e che non stesse per bussare ad un’abitazione completamente estranea «o la va o la spacca» si disse, avvicinandosi al portone, per poi dare due colpi secchi con le nocche delle dita, vista la mancanza di un campanello.
    forse per la prima volta in vita sua pregò dio, sperando che Lux volesse almeno vederla
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    so let the flames begin ©
    Madelaine Hopper
    20y.o. Quarrelsome Not Straight


    Madelaine Hopper era: estasiata.
    Fare volontariato e distribuire palloncini? già una botta di buon umore non indifferente per lei che era un’empatica!
    E vedere suo fratello vestito da zucca? sorridere? suonava irreale per lei, forse aveva una nuova luce negli occhi, quella di una sorellina innamorata del fratello: Madelaine Hopper era quasi tornata bambina, un po’ come quando stava con lux e giocavano a quidditch o si rincorrevano, si sentiva di nuovo una nanerottola dalle guance paffute e le ginocchia sbucciate, e forse si sentiva così anche davanti a Nate, in quel momento «Hai ragione, come ho potuto dimenticarmene.» Madelaine sorrise, volendo dirgli che magari quello l’aveva dimenticato, ma che lei e Cassandra fossero le sue sorelle non l’aveva mai saputo, si trattenne e si tappò la bocca «già, era abbastanza memorabile vedere le mie azzuffate per i corridoi » portò una mano alla nuca, sotto il cappello, imbarazzata, era un po’ che non faceva a botte, era forse stato l’amore a cambiarla? magari semplicemente l’età che avanzava, o forse aveva capito che prendere a pugni il sacco da boxe era meglio che avere lividi ovunque e naso sanguinante, infatti ne aveva fatto il proprio lavoro scappando dai croissant e dai dolci del B&B «lo scoprirai solo se vieni a vederci!» Maddy sorrise ancora, sarebbe andata di sicuro a vedere Nate, c’era qualcosa di meglio di guardare il proprio fratello felice che faceva una delle cose che gli piacevano di più? oltre ricevere dei complimenti per il costume, ovviamente, adorava travestirsi ad halloween, le risate dei bambini quando provava a spaventarli le ravvivavano l’animo «Posso però dirti che ci sarà un vincitore alla fine! E in premio riceverà un buono per la gelateria di Quo Vadis!» mise le mani sui fianchi mentre esclamava un «accidenti, ora mi hai proprio convinta» e non era per niente una bugia, se avesse davvero vinto quel buono ci avrebbe probabilmente portato Lux, ormai era un rito per loro organizzare gli appuntamenti in luoghi in cui si mangiava bene, o si mangiava e basta in generale, contava di organizzare il loro anniversario da Wiz Burger, dove tutto era iniziato un po’ di tempo prima.
    «gelato non contaminato?»un cono prezioso? maddy era sinceramente confusa e avrebbe davvero voluto chiedere qualche informazione in più ma venne distratta da quel… cagnolino che saltò quasi in braccio a Nate facendogli perdere l’equilibrio «oh mio dio??» ma era meraviglioso, le veniva quasi da piangere!! e si stava strofinando sulle sue gambe! Madelaine non esitò un attimo a piegarsi sulle ginocchia ed iniziare a fargli un bel po’ di coccole «ma è bellissimo!! » cosa piaceva a Madelaine? oltre lucrezia, la palestra e lo studio, s’intendeva, ovviamente i cuccioli grandi o piccoli che fossero, e cosa sentivano le sue orecchie? si chiamava Puck e l’aveva vinto alla lotteria? «oh mio dio era destino, eravate destinati! sarà il tuo compagno per la vita» era un po’ troppo romantica? probabile, ma con i cuccioli non lo si era mai abbastanza per i suoi gusti «ne voglio troppo uno.» era un pensiero espresso ad alta voce? probabilmente «ciao Puck! molto piacere!» disse mentre teneva tra le mani il bellissimo muso di quella meravigliosa creatura

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  6. .
    ma chi io?😇😇
  7. .
    Madelaine Hopper
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    Se qualche momento prima aveva sentito una leggera tachicardia per aver creduto di averle fatto male, ora sul viso della hopper c’era un’espressione interrogativa: aveva proposto di offrirle il pranzo perché era carina, molto carina, ma anche perché aveva un’aria familiare, in senso buono ovviamente, ed ovviamente perché, sbadata com’era aveva rischiato di farle male sul serio, ma dopo che le aveva allungato la mano per conoscere il suo nome, lei era parsa in un certo senso delusa «sono io a essere così poco…memorabile??! Non per essere sborona, eh, ma…». maddie aveva alzato leggermente le sopracciglia (non troppo, anche lei fortunatamente non era un personaggio di Hook), quindi la conosceva davvero!!
    E perché il suo cervello, da qualche mese a quella parte rinsecchito, aveva rimosso di conoscerla? quasi si stupiva di se stessa, non dimenticava mai di aver conosciuto una bella ragazza «Io… non mi sei del tutto estranea» si poggiò una mano sul fianco e inclinò leggermente il capo per osservarla meglio, ma nulla non riusciva a venirle in mente dove avesse potuto conoscerla «Puoi rispondermi quando arriviamo… Se non ci becchi dovrai offrirmi anche un altro pasto, non solo questo. Perché sai, taffiare a gratis ha tutto un altro gusto… il sapore della gratuità!!» sorrise divertita; lei non poteva saperlo, ma Lux aveva davvero timore che la odiasse dicendo che era la cugina del suo ex? Non avrebbe mai potuto, considerando il fatto che si sentiva strana, in senso buono, per la prima volta dopo tempo «E se ci prendo? facciamo che ci rivediamo anche una terza volta, ti va?» se Lux aveva in programma di rubarle un altro appuntamento, beh non doveva fare altro che chiedere, perché Maddie aveva intenzione di invitarla ad uscire più di due o tre volte; le porse la mano aspettando che l’altra l’afferrasse «Wizburger? che ne dici?» le stava chiedendo dove volesse mangiare, dopotutto aveva finito a lavoro e anche se non lo avesse fatto non avrebbe avuto voglia di tornarci, non dopo aver incontrato… diamine, perdeva colpi, non conosceva nemmeno il suo nome «Non puoi darmi nemmeno un indizio? piccino picciò» fece segno con le due dita per rendere l’idea «Comunque finché sei con me niente cicuta, non te lo permetto, però per distrarti puoi darmi indizi sulla tua identità » e se l’altra avesse afferrato la sua mano avrebbe cominciato a dirigersi verso il luogo del loro appuntamento.

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    I known you were trouble, Taylor Swift
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    Madelaine Hopper
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    «Ma no Lux ti ho detto che oggi non posso, non che non voglio…»Madelaine Hopper parlava animatamente al telefono con la ragazza che aveva conosciuto qualche mese prima e che si era riscoperta la cugina del suo ex coglione, ma che aveva imparato quasi subito a farsi strada nel suo cuore «Ho capito che devi coprire un turno da sola ma io mi sono offerta di fare da animatrice per halloween qui, non posso tirarmi indietro… »
    sbuffò leggermente tenendo il telefono con entrambe le mani sull’orecchio destro, il vestito da strega (che originalità visto erano nel mondo magico) che le avevano consegnato qualche giorno prima era aderente e fastidioso, i guanti di velo le facevano prudere le braccia e il cappello era troppo voluminoso, insomma era un vestito orribile «Una foto? ma no sono oscena vestita in questo modo- NO! va bene ti mando tutto ciò che vuoi non venire qui, ora devo salutarti ho da fare… buon lavoro al bar!!» salutò frettolosamente la bionda dall’altro lato del telefono, in modo che non replicasse ancora, per quanto fosse adorabile averla intorno, Lux era un vero terremoto e non sarebbe stato il caso farla correre lì insieme a… centinaia di bambini che scorrazzavano qui e la, molto probabilmente l’avrebbe persa nel parco in meno di cinque minuti e poi ritrovata due giorni dopo: le venivano i brividi solo a pensarci, la preferiva decisamente al sicuro nel bar di famiglia in cui magari una volta finito il turno avrebbe fatto un salto, vestita da strega, giusto per rendersi ancor più ridicola.
    «Ciao Maddy! Posso lasciarti un invito?»
    L’ex portiere grifondoro alzò lo sguardo dallo schermo del cellulare ritrovandosi suo fratello dinnanzi a se, schiuse leggermente le labbra sorpresa «Ciao Nate, che carino» sorrise a mezza bocca non trattenendosi dal commentare il suo travestimento adorabile «Certo che vengo a vederti!! Non resisterò tutto nella distribuzione di palloncini» già da tempo, da quando aveva letto la lettera che lei stessa aveva scritto, aveva pensato che avere Nathan come fratello era una vera e propria fortuna, non solo perché il suo datore di lavoro era un gran figo insomma, ma perché l’assistente era una vera zolletta di zucchero, con delle maniere impeccabili, non si spiegava come ancora nessuna ragazza si fosse accorta del gran tesoro che era «A me piacciono le cose cruente, non so se ricordi, ma sono sicura che ricordi qualche mia malefatta fra i corridoi» rise ed alzò il pugno destro, guantato, poi si rese conto di aver forse esagerato un po’, così decise di glissare semplicemente il discorso «Che ruolo hai nello spettacolo?» un sorriso leggermente imbarazzato, sperando di non aver toppato con suo fratello.
    che non sapeva nemmeno di essere suo fratello.

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    Madelaine Hopper
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    con la mano quasi stretta in quella di una ragazza che aveva quasi fatto cadere per la sua sbadataggine, Maddy continuava a chiedersi dove l’avesse già vista.
    In palestra? impossibile, non aveva mai visto una ragazza così carina, se ne sarebbe ricordata assolutamente… forse a scuola? ne dubitava, si era diplomata tre anni prima e ricordava quasi tutte le facce che incrociava spesso e volentieri nei corridoi, mentre pensava a dove l’avesse incontrata la ragazza le disse di star tranquilla aggiungendo un termine che non aveva mai sentito prima, maddy alzò un sopracciglio divertita mentre quella le teneva ancora il polso «Menomale pensavo di averti urtata in modo…» non finì però di pronunciare la frase, quel D’accordo, in realtà… no. la destabilizzò, da un’espressione divertita passo ad una sbigottita «Dove ti ho fatta male? alla spalla?» automaticamente la mano dell’ex portiere grifondoro andò a poggiarsi automaticamente sulla parte, secondo lei, lesa Voglio dire, non è che mi sono fatta male, ma… sto male. Ma non per colpa tua! È che… Maddy aggrottò per un’ennesima volta le sopracciglia, e poggiò anche l’altra mano sulla spalla libera dell’altra «Cos’hai? ti senti per caso male? Vuoi sederti?» una chiara preoccupazione era dipinta sul volto della (purtroppo) bionda, che fosse dinnanzi a una ragazza che si stava sentendo male? in palestra, nel poco tempo in cui ci aveva lavorato, aveva assistito a parecchi mancamenti e non era mai stata in grado di essere utile, Madelaine era troppo emotiva per aiutare le altre persone durante un momento del genere, probabilmente nel migliore dei casi sarebbe svenuta di conseguenza per l’ansia, ecco perché preferiva indirizzare le povere vittime (che povere, a volte, non erano visto che fingevano per ritrovarsi fra le braccia muscolose del primo malcapitato) ai suoi colleghi; ma ora che aveva davanti una persona che si stava sentendo male non poteva mica ignorarla? Quindi chiese la prima cosa che (j avrebbe proposto) le venne in mente «Vuoi che ti faccia fare acqua e zucchero?» in pratica l’aveva tempestata di domande senza che lei dicesse nulla di concreto ed infatti quando Lux espose il suo reale problema dicendo Non bevo nulla da quasi un’intera giornata. Credo che tra poco andrò a buttarmi sotto un treno come Anna Karenina… oppure berrò cicuta. O dici che vale come alcol?! Maddy tirò un sospiro di sollievo «Mi hai fatto prendere un colpo» scosse leggermente la testa portandosi una mano al petto, come ad essersi tolta un peso dal cuore «Non credo che la cicuta valga come alcol…» alzò di nuovo lo sguardo ceruleo sulla propria interlocutrice sorridendole leggermente «Che ne dici invece di hamburger e patatine al posto di un drink? ti offro il pranzo per averti quasi fatto cadere e magari non pensi alla tua “astinenza”» mimò le virgolette con le mani, poi le porse una mano, per presentarsi «Io sono Maddy, comunque»


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    La vita non era stata clemente con Madelaine Hopper.
    In primis, scoccati i 18 anni, aveva scoperto di provenire dal futuro, insomma non capita tutti i giorni di leggere una lettera, scritta da una te del futuro, e scoprire di essere a spasso in un’epoca che effettivamente non è la tua per tentare di salvare il salvabile, per evitare la fine del mondo.
    Prendere atto che la tua famiglia ti ha mentito per tutti quegli anni, allontanarsi da loro perché ti senti tradita e rimanere completamente sola in quel circo, ah non si può di certo lasciare da parte di aver scoperto di avere dei parenti in quest’epoca, e non è esattamente piacevole prendere atto che tuo fratello non sa della tua esistenza.
    Le delusioni d’amore o anche la delusione d’amore, perché quella con Poor non era stata altro che una spiacevole avventura, le aveva spezzato il cuore, Madelaine non aveva reagito male quando Vittorio Linguini le aveva comunicato di volerla piantare in asso, anzi, con calma gli aveva detto di prendere le sue cose e sparire dalla sua vista, e l’italiano aveva preso a cuore i suoi ordini, tant’è che non lo aveva più sentito dal giorno della sua fuga: era meglio così, si era detta, e a dire il vero aveva scoperto che non aveva bisogno di Lapo, soprannome del cazzo, nella sua vita.
    Aveva però abbandonato il vecchio lavoro, quello alla panetteria, troppo monotono, inoltre stare nel posto dove mesi prima era cominciato il tutto non le faceva piacere, anzi le dava il voltastomaco; era stata assunta in palestra, visto che le piaceva tanto dare pugni ad un sacco, e con sua immensa sorpresa le era piaciuto più del previsto.
    Mentre la sua vita universitaria andava a rotoli, i libri erano lì a prendere polvere oramai da settimane, si dedicava a se stessa, e non era nemmeno tanto male, forse la carriera che aveva sognato, quella da magibiologa, non era la strada giusta per lei, e intanto, con i pensieri che la logoravano, in una giornata uggiosa di prima estate, con ancora il borsone da palestra sulla spalla e i capelli umidi dall’ultima doccia fatta a lavoro dopo un’intensa sessione di pugni data ad un sacco da boxe, si era avviata verso la via principale per procurarsi qualcosa da mangiare.
    Aveva la testa fra le nuvole, come sempre in quel periodo, e non guardava chi o cosa avesse dinnanzi, la pioggia era terminata e l’afa del clima di quel periodo iniziava ad innalzarsi, quasi era grata di aver tenuto su il completino sportivo di poco prima; la scia dei pensieri che le appannavano il cervello smise di esistere quando un dolore alla spalla la riscosse: era finita contro qualcuno, lo sguardo ceruleo andò verso il basso «Scusa, ti sei fatta male?» le disse afferrandole una spalla in modo da non lasciarla in balia della sua stessa spinta, e se fosse stata più lucida, più attenta, avrebbe collegato quella ragazza a qualcuno che conosceva molto bene.
    ma non era quello il caso.


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    Madelaine Hopper
    19 y.o| B&B Bakery| ex griff.|



    Se la storia della vita di poor consisteva nell’essere sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, quella di maddy consisteva nel trovarsi dinnanzi tutte carogne, piccole carogne chiamate uomini.
    Era stata tentata, poco prima, di lasciare Poor in quella merda, in cui si era infilato da solo tra le altre cose, ma la sua morale lo aveva impedito.
    Madelaine Hopper non era un’infame.
    Non avrebbe mai potuto esserlo, non era in grado nemmeno di boxare come una carogna, dove era consentito, figurarsi nella vita reale.
    Non sapeva davvero cosa volesse dire, farsi gli affari propri quando vedeva un’ingiustizia, e lasciare una persona che conosceva, seppur questa fosse il suo ex… ex cosa?, per Merlino non sapeva nemmeno cosa fossero prima di odiarsi cordialmente e starsi alla larga, ma insomma lasciare che Poor fosse pestato non era nell’indole di maddy «Che schifo non azzardarti a guardarmi in quel modo» in quale modo? con affetto, lo aveva salvato unicamente per non fare gli incubi sulla sua faccia storpiata dopo, unicamente per se stessa, perché per quanto maddy fosse temeraria, onesta e leale, non avrebbe mai ammesso di voler bene a quella testa di… cavolo, sarebbe morta anziché ammetterlo persino a se stessa «Spero per te che almeno, Tiana fosse un gran bel bocconcino, perché stavi per rimetterci la faccia» alzò un sopracciglio mentre si poggiava con le spalle al muro dietro se «e probabilmente non solo quella» fece spallucce, poi Poor per svignarsela dalla sua punizione divina le propose un hamburger e delle patatine fritte, insomma un hamburger e delle patatine fritte? Sul serio?
    Mentre Madelaine respirava lentamente cercando di mantenere la calma e di tenere la bocca chiusa per non dire a quell’individuo di dubbia provenienza che per lei quelle patatine poteva ficcarsele dove sapeva imitando il celebre Denis Dosio, chissà magari anche Poor aveva una piattaforma onlyfans dove si divertiva con il cibo, solo che gli avrebbe consigliato una melanzana più che una patata visti i suoi bollenti spiriti.
    «Poor.» disse alzando lo sguardo sul suo viso, ormai scoperto dal cappellino di Sanpei «Non ti prendo a pugni perché non mi darebbe soddisfazione, ho come il dubbio che ti preoccuperesti della tua manicure più che difenderti » fece qualche passo in avanti piazzandosi dinnanzi a lui «Quindi vada per il cibo» recuperò il libro dalla sdraio, ficcandolo nello zaino di fianco al ragazzo «Ma paghi tu» era il minimo, il minimo! Dopo avergli salvato il culo, la faccia, e probabilmente anche i gioielli di famiglia. «Ah e dì alla cameriera di correggere la coca cola con la vodka, ne ho un bisogno disperato se sono in tua compagnia.» se doveva vedere la sua faccia per tutto il pomeriggio almeno voleva assicurarsi di non essere sobria.

    My one, when all is said and done
    You'll believe God is a woman
  12. .
    J: devo smetterla di segnare wip, BASTA
    sempre J: ma se facessi una special?
    HTML
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    <td>pv: Mimi Keene</td>
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    <td>profilo: [URL= https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/m/?act=Profile&MID=12411835]Regina Jones[/URL]</td>
    </tr>

    <tr>
    <td>altro: [URL= https://pin.it/2DrPFV7]pinterest [/URL]</td>
    </tr>
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    Madelaine Hopper
    19 y.o| B&B Bakery| ex griff.|


    Farsi i fatti propri a quella stupida festa, ritrovo degli ormoni e dei germi, probabilmente non era contemplato, se qualche minuto prima infatti stava per dare un pugno ad un tipo che le aveva toccato il braccio, un attimo dopo si era ritrovata catapultata su una sdraio per mezzo di un altro tipo che probabilmente aveva scelto la morte come soluzione alla sua miserabile vita.
    Sospirò, con gli occhi chiusi, cercando di mantenere la calma persino quando lo sconosciuto le strappò il libro dalle mani per aprirlo davanti al loro viso; quando sollevò le palpebre lo sguardo ceruleo andò a poggiarsi sulla coscia del disgraziato che la stava molestando e, quella cicatrice le sembrava familiare, gli occhi andarono alla sua di coscia dove spiccava lo stesso identico segno… non ci poteva credere.
    «Ma pensa un po’.» schioccò la lingua sul palato alzando finalmente gli occhi sul viso di Poor Withpotatoes «Pare che qui ci sia un ritrovo di persone che pensano con l’organo sbagliato.» si scostò malamente mettendo qualche metro di distanza tra lei e quella sottospecie di essere umano, un sopracciglio alzato e il capo poggiato sul proprio pugno «bella storia, interessante, chi muore?» Maddy era pronta a rispondere, ma sentì le urla di quel buzzurro a cui Poor aveva rubato la ragazza sbraitare e cercarlo, lei non poteva essere certa che cercasse lui, anche perché Quello stronzo che ci aveva provato con la tua Tatiana era molto generico, ma nel suo cuore shentiva che si trattava proprio di Poor. «A quanto pare in questa storia interessante quello a morire sei tu» si alzò iniziando a sventolare la mano sinistra, cercando di attirare l’attenzione del tipo così gonfio da sembrare un costume di patrick stella con stivali da combattimento (ciao loredana bertè), ma che diamine non le facevano le gambe in palestra quei tipi «Ehi tu!!» il tipo la vide ed iniziò a camminare verso di lei, ora, madelaine hopper era di certo una persona che provava rancore, infatti guardando il Withpotatoes che non faceva altro che fare il playboy non provava che disgusto, ma non era di certo una canaglia, il suo nobile animo da ex Grifondoro le vietava di pugnalare qualcuno alle spalle, anche se quel qualcuno le aveva fatto un torto immenso, ma magari avrebbe compensato quel torto con qualche pugno da parte sua, non da parte di qualcun altro.
    Sbuffò maledicendosi per le sue idee malsane, quindi afferrò il cappellino di paglia «Taci.» gli disse prima di spiaccicarglielo sul viso in modo da renderlo irriconoscibile, si posizionò dinnanzi a lui coprendolo almeno in parte «Cerca quel tipo palestrato e abbronzato che ci proverebbe anche con una medusa?» chiese a quella sottospecie di umano, attese poi un cenno di assenso, dando per scontato che quell’energumeno non sapesse parlare, per sorridergli «L’ho visto correre verso il parcheggio con una ragazza dai capelli rossi, magari se va ora fa ancora in tempo» il tipo non se lo fece dire due volte ed iniziò di nuovo a spintonare gente avviandosi verso il parcheggio, maddy lo osservò per un attimo chiedendosi quanto cervello doveva avere un tipo del genere, sapeva già che il testosterone generalmente influiva sull’intelligenza: più ce n’era e più era difficile che l’individuo fosse capace di portare a termine un ragionamento sensato, ma come si poteva dimenticare che una volta usciti dalla festa (nel parcheggio non è più festa dai) non ci si poteva più fare ritorno?
    «Ti ho salvato il culo.» voltò il capo verso l’ex serpe con un sopracciglio alzato «Ora ho il diritto di darti almeno due pugni, sono magnanima e ti farò scegliere dove» e mica improvvisamente era diventata madre teresa di calcutta, oh.

    My one, when all is said and done
    You'll believe God is a woman
  14. .
    role libera bridgerton!au per chiunque voglia venire a ballare le canzoni di taylor swift suonate al vìolino
    You are the bane of my existence and the object of all my desires. ft. maddy [maggio ‘22]

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    ft. Maddy [Maggio ‘22]

    Edited by Sheesh‚ i’m not that crazy - 25/5/2022, 17:26
  15. .






    Say you'll remember me standing in a nice dress
    Staring at the sunset, babe
    Red lips and rosy cheeks
    Say you'll see me again


    l’inizio della stagione era sempre un incubo per Madelaine, non ricordava quando fosse l’ultima volta che aveva provato piacere partecipando ad uno di quegli orribili balli, non era tanto per la musica raffinata e gli infiniti nomi sul carnet da ballo che ignorava, la parte peggiore? il prepararsi: veniva pettinata, vestita, lavata come se fosse stata una bambolina senza vita pronta ad essere adagiata nelle stanze per la notte per poi venire gettata in pasto ai leoni, per fortuna, per sua madre una sfortuna, il suo debutto non era stato da “diamante della stagione”, per quanto fosse carina ed aggraziata (poco più che niente) Madelaine non era risultata la migliore agli occhi della regina: ed al contrario della sorella, che pur essendo anch’essa una semplice debuttante, non aveva chissà quanti pretendenti da tenere a bada; la verità era che la giovane non aveva alcuna intenzione di trovare marito, almeno non in quella stagione, quindi si limitava a danzare ogni tanto e a stare ai bordi della sala da ballo: se quell’anno si sarebbe sposato qualcuno della sua famiglia, quella doveva essere sua sorella.

    […]



    Erano in viaggio, con la carrozza, per raggiungere l’ennesimo ballo della settimana, stretta in un vestito color ghiaccio che le stava facendo venire un’orticaria sul décolleté, gli immancabili guanti bianchi di seta, una spessa collana di diamanti ed una tiara pesante sul capo, Madelaine non vedeva l’ora che quella serata finisse: non aveva intenzione di ballare, non le importava quanto sua madre si sarebbe disperata, aveva intenzione di tenere il carnet vuoto.
    Quando scesero dalla carrozza, con l’aiuto dei valletti, non potettero che meravigliarsi alla vista di quel posto: era una tenuta di campagna addobbata per la festa con un giardino enorme, c’era un numero insormontabile di persone, uomini in smoking e donne con vestiti incredibilmente variopinti, un’espressione stupita le si dipinse sul viso «È incantevole.», si lisciò le ultime pieghe del vestito, del quale avrebbe volentieri fatto a meno, per mettere il primo piede nella sala da ballo, anch’essa bellissima; la prima cosa che vide fu il grande rinfresco sulla destra, ecco quello poteva essere il suo rifugio per tutta la sera, il centro della sala era occupato dalle coppie che si stavano dedicando al ballo di una quadriglia, le finestre sul lato sinistro davano sul frutteto della tenuta creando così un’atmosfera da fiaba.
    Rendendosi conto di esser distratta, si guardò intorno alla ricerca di madre e sorella, ma non riuscì a trovarle; si disse che prima o poi si sarebbero fatte vive da sole, mentre si avvicinava al tavolo del rinfresco drizzò le orecchie ascoltando le pettegole parlare del giovane conte, in effetti anche lei aveva sentito molte voci sui padroni di casa, e tutte parlavano male del loro primogenito definendolo “un donnaiolo”, forse il merito di quel soprannome era persino lady Whistledown che non gli dava tregua.
    Rubò il primo bicchiere di limonata dal rinfresco ripensando al conte, Madelaine leggendo il giornale, si era detta che lui sarebbe stato il tipo di persona con cui non avrebbe mai ballato o scambiato qualche parola, odiava i donnaioli con tutta se stessa.



    Made
    laine
    Hopper


    19 y.o. - not really a diamond - elusive

    my toxic trait is how badly i want to domesticate a racoon
25 replies since 31/12/2021
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