Posts written by parrish‚

  1. .
    CITAZIONE
    just stating facts
    @juststatingfacts
    (2/5) Allora perchè gli #Avvistamenti? So per certo (e no, non citerò le mie #Fonti 🤫) che alcune persone considerate smarrite sono state viste in giro per il mondo, ed in piccoli gruppi. Non hanno comunque fatto ritorno a casa 🏠
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    gnek
    @unognekallavolta
    @juststatingfacts questo mi ricorda molto quelle voci riguardo i tornati in vita di maggio 2019 (scrivo tornati in vita, per farvi capire di chi stia parlando; se poi non credete fossero davvero morti, ok). Anche loro, prima e durante la guerra di primavera, sono stati avvistati in giro pur avendolo negato se gli si chiedeva direttamente. Coincidenze? Io non credo. (Resta valida l'opzione alieni, e anche quella mothman; trovate il link in bio sul mio articolo al riguardo)
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  2. .
    (sono con l'account sbagliato quindi mi autoquoto e poi cancello il messaggio vecchio scusate)

    CITAZIONE (‚soft boy @ 5/1/2024, 22:56) 
    allora, mi mancano 2 gruppi, e spero di farli in tempo, ma visto che ho paura di dimenticarmene almeno ritiro per i due che ho intanto
    EDIT mi manca 1 gruppo. chissà. Chissà!
    EDIT FATTO!!

    nickname: soft boy, 🌻
    role attive:
    nathaniel ft. fray [04.12]
    noah ft. idem [07.01]
    ash ft. styx [06.01]
    jojo ft. kaz [26.12]
    PE accumulati sulla carta fidelity: 20
    scheda livelli:
    dakota + nate + jade + arci
    noah + joey + nicky + mads
    heather + fitz + JD + ash
    dara + jojo + diàz + hamish

    da aggiornare
  3. .
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    «Sei... il nonno di damian?»
    Rapido, quasi secco nell'annuire. Sperava Idem ci avrebbe messo un po' meno a collegare anche quello, e arrossì leggermente rendendosi conto della rivelazione a cui doveva essere arrivata. Aggiunse in un mormorio veloce, le parole a inseguirsi: «Noi non siamo parenti» Caso mai pensasse avesse mostrato interesse verso di lei, dichiarandole i propri sentimenti, nonostante un legame familiare. «Non di sangue. Non in quanto Magnus Icesprite» "Ma sei la mia famiglia", pensò ugualmente. Sua di Noah - una famiglia che non solo si era scelto lui, ma che Idem stessa aveva offerto con un sorriso tanto tempo prima (così tanto, che quella role l'avevamo aperta dopo un altro capodanno a Torino; il cerchio si chiude).
    Idem portò le loro mani intrecciate sulla guancia, e Noah resistette alla tentazione di chiudere gli occhi nell'accarezzarla, per paura che riaprendoli, ad accoglierlo sarebbe stato finalmente lo sguardo arrabbiato e tradito della donna - o, peggio, che lei avrebbe distolto lo sguardo, e per sempre. Voleva affogare nel blu dei suoi occhi il più a lungo possibile, soprattutto quando il rischio era non poterlo fare mai più. Il piano iniziale era stato dirle solo qualche verità alla volta, ma una volta aperto il vaso di Pandora era stato impossibile fermarsi, e capiva quanto potesse essere... difficile, per lei, accettarlo ancora.
    «ho molte domande» Lo capiva. Le avrebbe avute anche lui: la curiosità di Idem e la sua passione per il mistero erano fra le cose che più amava di lei. «ma posso non fartele. E puoi non rispondermi»
    Si chiese se fosse un ultimatum, se non rispondendole, o dandole le risposte sbagliate, avrebbe perso tutto.
    «puoi domandarmi cosa vuoi» incurvò le labbra in un piccolo sorriso triste e spaventato. «potresti non apprezzare le risposte» Aveva voluto la libertà, da ragazzo, e una vita che non gli era stata concessa di vivere, ma adesso non c'era niente che volesse di più della comprensione e dell'affetto della withpotatoes, o semplicemente della sua presenza nella sua vita. Se avesse dovuto perderla per errori del passato non sapeva cosa-
    «anche tu hai cambiato la mia vita, noah parrish. e sarei molto felice se decidessi di rimanerci»
    e oh, come cantò il suo cuore a quelle parole.
    L'uomo espirò leggero dal naso, un sorriso sincero a fare finalmente capolino mentre inclinava leggermente la testa, per appoggiarsi alle dita della medium sul proprio viso. Neanche si era accorto di quanto era stato difficile respirare, negli ultimi secondi, tanto che il bacio lo elaborò a metà, più colpito dalle parole della donna che non dalle sue labbra sulle proprie. Non gli aveva detto di amarlo a sua volta, ma per lo meno gli avrebbe concesso di starle ancora accanto; era abbastanza.
    «Finchè mi permetterai di farlo, anche per sempre» Alzò lui questa volta la mano libera, le dita prima leggere a spostarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi sullo zigomo tenendole il viso con delicatezza. Studiò il suo viso qualche istante ancora, imprimendosi nella memoria quel momento, avvicinandosi per esserle più vicino, per respirare la stessa aria.
    Quando la baciò non furono fuochi d'artificio. Non fu a guidarlo una cocente passione e non sentì sulla lingua gusto di disperazione: quel bacio era un finalmente sussurrato, intimo, solo loro. Un sono qui, sono a casa che pareva essersi già detti mille volte. Familiare e accogliente. Agognato, in qualche modo, atteso, ma semplice - come respirare; ovvio, come il cuore che batte senza bisogno che tu gli dica di farlo - e altrettanto necessario.
    Staccandosi, appoggiò sorridendo la fronte a quella di Idem, gli occhi ancora chiusi. Posso tenerti con me?
    «odio rovinare il momento, ma dobbiamo salvare casper»
    Aggrottò le sopracciglia. Mh. Momento rovinato. Si morse la lingua per non dire "è morto adesso, sarà morto fra due minuti" (bacio al cielo a kaegan), ma sospirò. La amava anche per il suo altruismo.
    «Immagino di poter incolpare solo me stesso per il mio pessimo tempismo» Si staccò leggermente per poter incrociare di nuovo sguardo azzurro. Mosse leggermente il pollice sulla sua guancia. «Allora andiamo; prima salviamo qualche fantasma, prima potrò tornare a dirti quanto l'inglese manchi di parole adatte per descrivere appieno la forza del il mio amore per te» perchè il signore dio ha dato a noah ecc - cit
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    Quasi sospirò, quando Idem posò la mano sulla sua con naturalezza, alleggerito di un macigno sul petto. Lungi da essere finita la parte difficile, ma era un inizio.
    Cercò di non prestare troppa attenzione alle espressioni di Idem, alla conversazione silenziosa che stava avendo con Sarah - sarebbe stato come origliare, e non era suo diritto ascoltare, tanto più dopo aver chiesto un po' di privacy, ma si chiese quale fosse il problema.
    Effettivamente, non aveva neanche pensato che potesse essere addirittura pericoloso per Sarah andarsene dal fianco di Idem. Forse doveva- «siamo soli»
    Sbattè le palpebre un paio di volte, tornando a concentrarsi su Idem. Ok. Ok, poteva farcela... e continuò con le premesse, girando, per l'ennesima volta, attorno alla questione, pretenzioso come sapeva essere senza neanche impegnarcisi troppo.
    «noah» la guardò.
    Forse lei non voleva sapere.
    Avrebbe rovinato la loro amicizia.
    «non è il passato a definire chi sei. Ti conosco» Ed era dannatamente vero, per molti - troppi - versi. Non conosceva Magnus, ma conosceva Noah come forse nessun altro, neanche se stesso. «se vuoi dirmelo, mi fa piacere, ma non sentirti in dovere. Mi interessa perché riguarda te, ma non mi importa» non era certo fosse positivo che a Idem non interessasse, e inclinando la testa lei dovette notare lo sguardo vagamente ferito e confuso, perchè aggiunse, stringendogli la mano: «grazie, però»
    Scosse la testa, il ragazzo.
    «voglio dirtelo. Tutto quanto» si umetto le labbra, muovendo lentamente il pollice sulla sua mano, sulla pelle morbida. «Non perchè ho bisogno di aiuto, ma perchè devi saperlo se-...» se voglio che la nostra sia dichiaratamente più di amicizia. Non gli interessavano le etichette, davvero, ma a volte pensava che sarebbe stato più facile parlarsi piuttosto che fingere. Non voleva per forza di più di quello che avevano, ma di certo non voleva di meno, e temeva che senza discuterne, prima o poi sarebbe stata Idem a lasciarlo indietro, non soddisfatta.
    Chiuse gli occhi. Li riaprì dopo un secondo.«quello che provo per te è più di semplice affetto fra amici, Idem Withpotatoes, ma ti ho mentito troppo a lungo, e mi dispiace. Il mio vero nome è Magnus Hyperium Icesprite. Sono nato a Londra, nel 1948, e ho viaggiato nel tempo» non era certo, nonostante la mezza parentela data da Seti e Levi, che Idem riconoscesse il suo nome, quindi proseguì: «Sono-... ero sposato. Ho avuto un figlio. Non ero un buon marito, ero un pessimo padre» scosse la testa leggermente. «Noah non esisteva prima di conoscerti. Tu, e questa falsa seconda vita, che sembra molto più vera di quella di Magnus, mi avete reso l'uomo che sono adesso. Non perfetto, indubbiamente, ma abbastanza onorevole da volerti affidare, col mio cuore, il mio segreto»
    Immobile, alla ricerca di una reazione da parte di Idem, e terrorizzato da quello che avrebbe potuto dire o fare lei. Niente domande stupide come "Mi credi?" perchè gli scherzi di Noah raramente erano così personali e Idem non aveva motivi per non credergli, e niente "potrai perdonarmi?" perchè temeva la risposta. Finì, comunque, con una precisazione: «Non ho mai amato nessuno come amo te, ma capirò se non vorrai più vedermi»
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    when oscar wild was asked to list his 100 favourite books
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    Se Noah avesse avuto delle batterie, gli si sarebbero ricaricate allo sguardo di ringraziamento ricevuto; ah, tanto era scocciante fare favori, tanto era bello essere apprezzati per quello che facevi! «La ringrazio-»
    ah! Che sbadato! Il panico che volesse rubargli lo scoop su Mort Raynei l'aveva distratto «Noah Emery Parrish» Fece attenzione se l'altro avrebbe allungato la mano per presentarsi a sua volta; non a tutti piaceva toccare sconosciuti, e lo accettava.
    «Ha un biglietto da visita?» si gonfiò d'orgoglio. Si!! Si lo aveva!!! Nessuno lo chiedeva mai ma tutti avrebbero dovuti averli, come in Corea!! Erano bellini e utili!! «certo» cercò all'interno della giacca, porgendoglielo; un cartoncino semplice, nero, con decori dorati e il suo nome, indirizzo e numero di telefono. Non c'era scritta la professione; l'aveva tolta dopo quanto successo alla lanterna dorata, per evitare domande.
    «può contattarmi come preferisce. Il telefono è ancora... un po' fuori dalle mie corde, ma so leggere e rispondere ai messaggi, se li preferisce alle chiamate» ergo: Idem li leggeva per lui come arianna con sua nonna.
    «la aiuterò volentieri»
    Inizialmente il ragazzo sembrava poco interessato alla biografia di cui parlava noah, ma si risvegliò al: «codice nascosto? se si sa già cosa cercare, ancor prima dell'uscita del libro, non deve essere poi così segreto»
    .........................
    anche questo era vero.
    Dannazione.
    Noah si schiarì la voce.
    «È il suo primo libro, immagino si sia fatto prendere la mano raccontandolo a qualcuno - come io l'ho spoilerato a Lei. Spero riservi tante altre sorprese di cui non sono a conoscenza» o che fosse così stupido da poterlo affondare nella recensione.
    Il rumore di un campanellino. Portò lo sguardo alla libreria, dove un commesso aveva appena fatto il suo ingresso, girando il cartellino da "chiuso" ad "aperto". Finalmente.
    Con un sorriso, Noah fece segno a Kyle di andare: in fondo, era davvero arrivato prima di lui, e tanto cercavano cose diverse. «andiamo? Dopo se avrà tempo e voglia potremmo semmai prenderci un caffè e parlare ancora» (kyle: please dont) e andarono.
    noah e.
    parrish
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    Il ragazzo non era lì per la biografia di mort rainey- RIPETO il ragazzo non era lì per la biografia di mort rainey!
    Noah si illuminò tutto, il sorriso da cordiale a farsi brillante. Improvvisamente, l'asiatico gli stava pure più simpatico: gli perdonava anche lo scivolone sulla correzione ad alta voce detta in maniera petty (ma sì, forse l'aveva presa male noah! non c'era niente di male a educare la gente, in fondo), e riconosceva che fosse invero educato e cortese come piaceva a lui.
    «Il libro che cerco temo che sia, al contrario, finito fuori produzione.»
    «oh, peccato» se la Lanterna fosse stata ancora aperta, probabilmente Noah avrebbe potuto aiutarlo: nonostante le piccole dimensioni che - quindi - impedivano al negozio di avere al suo interno ogni libro mai pubblicato, Helianta era sempre disponibile a cercare per i suoi clienti in lungo e in largo quello che volevano, facendoselo arrivare da ogni parte del mondo. Era un aspetto del lavoro che a Noah era sempre piaciuto parecchio e che, onestamente, gli mancava.
    E parlando di lanterna dorata: «Sa, ora che mi ci fa pensare... immagino di sì, sono passato qualche volta da voi»
    Noah sorrise. Qualche volta era positivo, significava che la prima era rimasto soddisfatto ed era tornato... ebbe di nuovo una fitta di nostalgia per la piccola libreria in cui aveva lavorato per quasi sette anni. Nonostante gli anni duri del 2018 e 2019, gli aveva regalato un sacco di gioie. «Potremmo esserci visti lì»
    «Spiegherebbe perchè mi pare di conoscerla» si passò una mano fra i capelli (non per qualche motivo, solo perchè era un gesto affascinante nella sua semplicità) «Sa, se non trova quel libro che cerca neanche qua, potrei aiutarla. Non lavoro più alla Lanterna, ma ho ancora qualche contatto in giro; negozi e magazzini, ma anche biblioteche del mondo magico. Mi farebbe piacere» Noah odiava il lavoro (punto) extra, ma quello non era lavoro: era un hobby. Gli piaceva sinceramente rintracciare dove poteva trovarsi la copia di un vecchio titolo, e non mentiva sul piacere che gli avrebbe procurato aiutare lo sconosciuto - un piccolo tuffo nel passato per ringraziare un cliente fedele.
    «lei che libro stava cercando?»
    Doveva arrischiarsi? Gli avrebbe rubato lo scoop? Decise di essere sincero: in ogni caso la libreria avrebbe aperto a breve: «Un'autobiografia. Il giovane mago che l'ha scritta non è particolarmente famoso, ma è convinto che lo diventerà» Si strinse nelle spalle «Se invece fosse solo un ragazzino molto presuntuoso, penso troverò comunque d'intrattenimento la lettura del suo libro. Pare ci sia una specie di codice nascosto, leggendo la cinquantesima parola alla trentatreesima riga ogni tre pagine, forse la ricetta del caffè che a dio dire lo sta aiutando a salvare il mondo... Mi piacciono i misteri» e dio solo sa quanto mort rainey lo fosse.
    noah e.
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    «Quando pensi di dirglielo?»
    Noah tenne ostentatamente lo sguardo sui pezzi della scacchiera, e nessun movimento del suo corpo poteva far pensare che avesse davvero sentito la domanda dell'anziana signora di fronte a lui. Levi sapeva che l'udito del suo (ex?) marito era perfetto come poche cose, e non si fece ingannare ripetendosi, lasciando invece all'altro il tempo di elaborare e rispondere. Non confidava che fosse la volta buona in cui Noah - Magnus - le avrebbe dato una risposta degna di quel nome, ma sperava che ricordandogli di tanto in tanto che prima o poi avrebbe dovuto vuotare il sacco, infine l'avrebbe fatto. Erano passati più di sei anni, in fondo, dal suo arrivo in quel secolo.
    Noah mosse la pedina del cavallo con calma, e Levi finì il suo turno in cinque secondi mangiandoglielo con un alfiere - dimostrazione che il Parrish l'avesse sentita e si fosse distratto. Era sempre stato bravo solo a nascondere le proprie emozioni, ma non altrettanto a controllarle.
    «Scacco»
    Lo special sbuffò, portandosi la mano davanti alla faccia, l'indice sulle labbra.
    Passarono altri minuti, prima che muovesse un altro pezzo per cercare di togliersi dallo scacco. E prima di parlare. «Glielo dirò»
    «Quando?»
    «Fra quattro... o cinque...»
    «Quattro o cinque cosa? Giorni? Settimane? Mesi?»
    «Forse sei»
    «... Mi stai citando una di quelle battute che girano online?» Finalmente Noah alzò lo sguardo, sorridendo malandrino. Quel ghigno lo conosceva benissimo da sessant'anni, perchè era lo stesso che aveva ricevuto per sette anni di matrimonio quando lui pensava di aver vinto, tuttavia: «Non sei lo stesso uomo che ho sposato» Magnus non avrebbe mai quotato un tormentone preso da una serie tv babbana che neanche aveva visto, piuttosto che da un libro.
    Di nuovo, la frase non sembrò ferire il ragazzo, ma Levi ne sapeva di più, e aggiunse: «È un bene, Noah» Erano da soli nella grande villa dove viveva Levi Withpotatoes-Icesprite, e non c'era bisogno di chiamarlo con quel nome nonostante fosse andato lì quel pomeriggio col suo aspetto giovanile, ma l'anziana l'aveva usato lo stesso. Magnus era la vera maschera da anni. «Magnus era uno stronzo» «Levi! Linguaggio!» «-E sapeva solo fuggire. Dovresti dimostrare a Idem che Noah non è così. Scacco, di nuovo.»
    «Lo sai che non è facile»
    «Non tutte le relazioni sono uguali» Gli occhi chiari del ragazzo erano tornati da tempo sulla scacchiera, cercando una soluzione per bloccare la vittoria della donna, ma si alzarono nuovamente all'affermazione affermazione. Questa volta, un leggero panico mal celato.
    «Non è come pensi»
    «Lo è» agitò una mano in aria. «Ma non importa. Sono passati cinquant'anni da quando mi dicevo che il problema eri tu, non io. Il problema eravamo noi due insieme»
    Il sorriso si fece triste «Ma soprattutto io»
    «Forse con Idem sarebbe diverso» Noah scosse la testa. Certe cose non erano cambiate, le aveva solo elaborate e ora sapeva dargli un nome. «Dovresti comunque darle la possibilità di dirtelo lei stessa. Scacco matto.»
    Nessuna reazione da parte di Noah. La partita, ormai, l'aveva vinta Levi da un pezzo. «Parlale. Di tutto quanto» Sorrise leggermente. «Ci saremmo risolti un sacco di problemi facendolo anche noi a suo tempo. Sei sempre stato bravo con le parole, ma mai a dire quelle giuste, quelle che pensavi davvero»
    Noah l'aiutò a ritirare la scacchiera, ma chiamarono l'elfo domestico per la teiera vuota e il resto. Da brava padrona di casa l'accompagnò alla porta, e prima di uscire Noah posò la mano contro lo stipite, prendendosi del tempo. «Io... grazie, Levi. Vorrei fossimo diventati amici prima; sarebbe stato tutto diverso»
    Levi gli accarezzò la guancia con le dita rugose, sorridendo dolcemente. Un gesto che quando vivevano insieme non si sarebbe mai sognata di fare «Proprio perchè sarebbe stato tutto diverso, non lo desideri davvero»
    Forse con un'amica a guidarlo Magnus sarebbe stato un genitore decente. Un marito migliore. Lui e Levi avrebbero trovato un punto d'incontro per rendersi felici, senza tarparsi le ali. Lei gli avrebbe lasciato perseguire la sua arte - in segreto dalla famiglia -, lui l'avrebbe aiutata a trovarsi qualcun altro di cui essere soddisfatta mentre entrambi continuavano a salvare le apparenze del loro matrimonio, rincontrandosi la mattina per fare colazione insieme e raccontarsi senza asio le reciproche avventure notturne.
    Non avrebbe ucciso suo padre.
    Non sarebbe scappato nel 2016.
    Non sarebbe stato prigioniero nei laboratori, non avrebbe incontrato Idem. Fondato la Mystery inc.
    «No, hai ragione.» Non sarebbe stato così felice come era in quel secolo, come era Noah. «Non lo desidero davvero.»

    (...)

    Uno sgabuzzino, un registratore acceso, badge con nome finti, una borsa piena di fogli da leggere, il fiato corto di una fuga improvvisata ma necessaria, e loro due in attesa che il tempo passasse per potersene andare.
    Non era così che se lo immaginava.
    Si trovavano nella sede principale del DUSP, Divisione Ufficiale alla Salvaguardia del Paranormale, con l'idea di indagare riguardo i loro esperimenti sospetti sui fantasmi ("cReAtUrE ParAnOrMaLi" per loro; si vabbè, ok) e, chissà, magari già che c'erano rubare qualche spirito tenuto lì rinchiuso per aiutarlo invece ad andare oltre piuttosto che sorbirsi torture e angherie in eterno. In qualità di Mystery Inc. era loro dovere sapere il più possibile (della concorrenza) dell'organizzazione per salvaguardare davvero gli esseri paranormali non regolati dal ministero della magia con giustizia, e in qualità di Noah e amico era certo che Idem tenesse a quella questione anche più degli altri membri della squadra in quanto medium, e per questo non ci aveva pensato due volte e aveva proposto una missione decisamente rischiosa ma necessaria. Ora che erano dentro, tuttavia, avevano bisogno di aspettare che la gente se ne andasse, prima di poter tornare a gironzolare per i corridoi in tranquillità - o scappare.
    Non era in un luogo squallido e asettico come quello che Noah si vedeva a parlare dei propri sentimenti, di mani sporche di sangue, di una vita che sembrava appartenere ad un'altra persona...
    Eppure forse non ci sarebbe stata occasione migliore; come aveva detto Levi giorni prima Magnus sapeva solo scappare. E se Noah lo avesse obbligato a restare - fisicamente? Dopotutto, aveva provato parecchie volte negli ultimi mesi a tirare fuori uno o l'altro argomento, e aveva sempre fallito perchè cercava un momento perfetto che non sarebbe arrivato.
    Le aveva chiesto di uscire ad un locale carino, ma poichè vivevano insieme non aveva potuto nè andarla a prendere nè riportarla a casa e non era capitata la situazione giusto per dire che no, non era un'uscita tra amici, per lui.
    Aveva organizzato un pic nic, pur odiando gli insetti e il rischio di sporcarsi con la terra (ma apprezzandone per lo meno l'estetica) perchè credeva a lei sarebbe piaciuto, e pur avendo l'intenzione di dirle che c'erano un sacco di cose che non facevano per lui, ma per farla felice le avrebbe fatte tutte, si era dovuto interrompere all'attacco (passaggio*) di una vespa, e quindi aveva solo finito per dire che odiava essere lì.
    Erano andati insieme a mostre, e nessun quadro aveva creato la giusta atmosfera.
    Le aveva donato un bouquet, ma un fiore era appassito ancora prima che potesse iniziare a parlare e si era reso conto con un colpo al cuore che come belli erano i fiori prima di essere colti, così era la loro relazione attualmente, e nel tentativo di cambiare le cose avrebbe rischiato di farla appassire.
    Erano rimasti da soli nel cuore della notte nella base della mystery, seduti vicini nella semi oscurità e abbastanza stanchi da lasciar cadere le proprie difese, e Dick III si era messo a parlare nel sonno e gridare insulti verso le lobby dei gatti.
    Ci era quasi riuscito, una sera sul divano, avvolti nella stessa coperta (perchè era quella bella, e nessuno dei due voleva cederla, preferendo condividerla), la testa di Idem sulla sua spalla, e dopo minuti di incipit e l'accenno all'essere già sposato si era reso conto che Idem si era addormentata. La mattina gli aveva chiesto davanti al caffè se gli andava di finire di raccontare quel libro che aveva iniziato a riassumerle, ma Noah non se l'era sentita più alla luce del sole.
    Insomma.
    Le occasioni erano capitate, e parecchie volte.
    Ma qualcosa andava sempre storto - quindi perchè non iniziare da una situazione storta, e sperare che diventasse il momento perfetto?
    «vorrei restare da solo con te, Idem» iniziò a bassa voce, guardandola negli occhi con espressione seria a mandare via eventuali fantasmi. Anche Sarah. «Se c'è qualcun altro con noi, vi pregherei di farmi questa premura e andarvene- perchè io sono pronto» Allungò la mano, per chiederle silenziosamente di poter tenere la sua. «Da mesi sto cercando di... affrontare discorsi difficili, senza mai trovare il momento - o rovinandolo da solo per paura. Ho bisogno di parlarti di me, perchè voglio che tu mi conosca sul serio. Le cose belle e le cose brutte.»
    erano vicini, in attesa, e seppur la presenza e vicinanza alla ragazza non lo mettesse in agitazione fisica allo stesso modo che avrebbe fatto con il classico protagonista di un romanzo, qualcosa c'era comunque. Non i sintomi del desiderio, magari, ma l'attrazione che provava lui era forse peggiore, perchè non gli sarebbe bastato togliersi il pensiero (con lei, o altri) per liberarsene.
    Senza contare che era terrorizzato.
    Dalla reazione che avrebbe avuto alla storia del suo passato, a come l'avrebbe giudicato, al rifiuto che sarebbe potuto seguire.
    Aveva considerato anche che la sua dichiarazione - se fosse riuscito ad arrivare a dirle quello che provava sentimentalmente - sarebbe stata un buco nell'acqua, perchè anche se aveva avuto qualche segnale che l'interesse fosse ricambiato, sapeva ci fossero le basi per non volerlo come partner romantico, e gli sarebbe andata bene... ma non voleva perderla come amica. E se avesse rovinato quello che avevano, irrimediabilmente?
    Era egoista uscire dal guscio, e cercare di avere di più - o meglio, essere più sinceri?
    «Sei d'accordo? Spero che se dopo quello che devo dirti non mi vorrai più nella tua vita, avrai la bontà di spezzarmi il cuore con la tua solita gentilezza» Sorrise leggero, muovendo il pollice per accarezzarle la mano.
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    «uno smartphone»
    Minchia i giovani d'oggi, non c'era più rispetto!!!1 gngngn uno smartphone. Pf! Aveva più o meno detto lo stesso!!1 Ai suoi tempi per una risposta del genere si sarebbe preso uno schiaffo (non che se ne fosse presi: Noah era sempre stato sassy solo quando sapeva di poterselo permettere).
    Ma lo special era educato, e annuì nonostante la seccata correzione dell'altro. Almeno il giovanotto avrebbe potuto apprezzare lo sforzo del Parrish nel trovare un punto di incontro, mh......... «giusto giusto. Smarfon. Quasi» Sorrise.
    Fu felice per lo meno quando l'altro spense lo schermo del cellulare, vedendo la voglia di Noah di fare conversazione. Le (per fortuna poche.) volte che aveva avuto a che fare con giovani gen z, Noah aveva dovuto sorbirsi anche la loro attenzione rubata dallo schermo luminoso nel ben mezzo di una frase.
    «sono alla ricerca di un libro.»
    Noah sorrise di cortesia, dando ancora il beneficio del dubbio prima di reputarla una risposta sus e troppo vaga. Effettivamente, c'erano altre ragioni per andare in libreria di buon'ora, tipo... boh, pedinare qualcuno, essere a caccia di fantasmi irati. Been there, done that.
    «e — le indicazioni lo davano già aperto»
    Questo fece drizzare le orecchie di Noah. Quindi non era andato lì apposta prima dell'apertura, per superarlo in fila. Era un caso. Forse non voleva rubare tutte le copie del sociopatico serpeverde!!! «è un libro che promette di essere molto interessante»
    «capisco» ancora annuì «mi chiedevo se foste anche voi alla ricerca di un libro che sarà oggi qui in vendita in anteprima»
    sì, vuotava il sacco. Aveva bisogno di saperlo-... «ci conosciamo?»
    ...
    oh no.
    Lo conosceva? Si conoscevano? potevano esserci ragioni negative dietro la sensazione di familiarità che si davano vicenda: poteva essere un cliente non soddisfatto della mystery, qualcuno che avevano scambiato per sbaglio per l'uomo delle nevi, o poteva essere un ex studente a cui aveva cercato di dare la colpa per libri bruciacchiati (ciao minjun). Sperava niente di tutto questo, e che lo conoscesse magari attraverso Idem. Ma poteva esserne certo?? Poteva già presentarsi con nome e cognome e rischiare di infangarlo??
    «non mi risulta, ma ammetto che anche voi avete un viso familiare» e non assomigliava a Finley Lloyd quindi insomma, il cerchio si stringeva; non conosceva molti uomini asiatici. «se siete un avido lettore, potreste avermi visto quando lavoravo in un'altra libreria di Quo Vadis» ci pensò un attimo prima di dire il nome, poi decise di rischiarsela: se era un fissato con il Regime e avesse detto qualcosa sull'ex lavoro di Noah, lo special avrebbe valutato come uscirne con classe. In fondo, era davvero innocente da qualsiasi crimine legato alla resistenza. «la Lanterna Dorata»
    noah e.
    parrish
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    so let the flames begin ©
  9. .
    when oscar wild was asked to list his 100 favourite books
    he said he couldn't because "I have only written five"
    when & where
    1948, London
    what
    librarian
    who
    artemokinesis
    Citando una persona molto saggia (o così aveva parlato di lei Idem) Noah vibrava come un diapason.
    Non esternamente, ovvio: il suo viso era al solito abbellito dal sorriso cordiale, e nonostante l'evidente aria stanca di chi non è abituato ad alzarsi a quelle ore infami, sembrava sereno e tranquillo. Le sue interiora, tuttavia, fremevano.
    Come poteva essere quel tipo tanto sereno? Stava mentendo, vero? Lo stava prendendo in giro. Era lì per rubargli lo scoop, per il libro del ragazzino sociopatico serpeverde. Era un giornalista? Oddio, era un blogger? Aveva l'aria da (nerd) blogger, in effetti, e Noah lo sapeva bene perchè anche lui aveva cercato di intraprendere quella carriera con l'aiuto dei bookhaolic e con i consigli di shiloh abbott.
    Il suo sorriso si allargò. Doveva indagare, ma discretamente.
    «Posso aspettare, non è un problema.»
    «ne è sicuro? Mi sembra una persona molto impegnata» alzò un braccio, indicando il coso da ragazzino che teneva in mano l'altro «è un cleverphono vero? Ne ho uno anche io» aveva persino usato il termine tecnico, e non solo telefono, e in barba chi gli diceva che era un boomer ignorante (amos e quella bestia di satana di toothless). Solo perchè trovava più elegante scrivere lettere, non voleva dire che vivesse ancora nel pregiurassico e non accettasse le nuove tecnologie dei giovani. Di tanto in tanto sul suo cellulare si destreggiava persino con arguti puzzle con caramelle e animali della fattoria - e ad entrambi era un livello invidiabile! Chi era il boomer eh??
    Ecco, conquistata la fiducia del giovane, era il momento di passare al secondo livello: «se posso chiedere, come mai qui di così buon'ora?» chissà se poteva usare i suoi poteri per immobilizzarlo fino all'apertura e passargli davanti. cosa? cosa.
    Ancora non l'aveva riconosciuto come cliente abituale, ma gli era comunque familiare. Ex studente? Ex cliente - della libreria o della mystery?
    noah e.
    parrish
    I give it all my oxygen,
    so let the flames begin ©
  10. .
    ho deciso di fare le cose con calma e non postare tutte le ship insieme così ci sono più vantaggi:
    1) non ci sono tutte le mie ship vicine
    2) uppo la discussione più volte e appare nelle discssioni attiev ricordandovi che esista
    3) non impazzisco mettendoci 5 anni per postare ma lo faccio davvero anche se poco alla volta
    4) non sembro psicopatica, e magari nel frattempo qualcun altro della metà delle mie ship (??) decide di postare qui AVETE LA MIA BENEDIZIONE !!!!!!! ("ari ma non sembri più psycho a postare mille volte negli stessi topic?" no ciao sono punti di vista)


    quindi iniziamo DALLA WISH !!! ci vediamo domani o chissà quando con la prossima ship ✨


    CODICE
    <tr>
    <td colspan="3" bgcolor="#D5D5D5"></td>
    </tr>

    <tr>
    <td rowspan="5" width="20%">[URL=https://artemidosgifs.tumblr.com/csprouse/riverdale/2]<div style="background-image:url(https://i.ibb.co/9vc6p8g/23.gif);width:110px;height:80px;-webkit-filter: grayscale(1)contrast(1.3);background-size:cover;border:5px solid #fff;"></div>[/URL]</td>
    <td rowspan="5" width="20%">[URL=https://bcnoist.tumblr.com/zooey/newgirl/s2]<div style="background-image:url(https://66.media.tumblr.com/d82b161957efae80018c8b4cf572b1cd/df1fb927034312b3-52/s540x810/ee473178b73616d8ec2185a34eb2da58c0cb0402.gif);width:110px;height:80px;-webkit-filter: grayscale(1);background-size:cover;border:5px solid #fff;"></div>[/URL]</td>
    <td width="60%" style="font-weight:bold;">wish</td>
    </tr>

    <tr>
    <td>[URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?act=Profile&MID=10752453]noah parrish[/URL]  + [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?act=Profile&MID=10061131]idem withpotatoes[/URL] </td>
    </tr>

    <tr>
    <td><span style="background-color:#fff;padding:3px;"><b><i class="fa fa-heart-o" style="color:#D12B2B;font-size:10px;"></i> w.i.p.</b></span></td>
    </tr>

    <tr>
    <td style="font-size:8px;letter-spacing:0.5px;"><b>player</b>: ari + sara sr</td>
    </tr>

    <tr>
    <td style="font-size:8px;letter-spacing:0.5px;"><b>more?</b> playlist [URL=https://open.spotify.com/playlist/5w0iV4aKMd2QJaLbih1O0c?si=XISSt6WCSNml1kAW0gKgdQ&nd=1]01[/URL]&[URL=https://open.spotify.com/playlist/64JXWceeHQvr8LHuLxT64c]02 [/URL]+ [URL=https://www.pinterest.it/dakotawayne17/otp-wish/]pinterest [/URL]</td>
    </tr>




    E AGGIORNO GIA !!! ciao sara
  11. .
    prompt usati:

    wren x dak
    CITAZIONE
    9. ti sei (o ti hanno?) iscritto ad una app di incontri, ed hai trovato quella che sembra essere la tua anima gemella: altro PG.

    noah x libera
    https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62605541
    CITAZIONE
    27 a quanto pare Mort Rainey ha scritto un’autobiografia, corri, all’apertura, a comprare quest’opera d’arte nella prima libreria aperta e trovi già qualcuno che la sta comprando, a quanto pare lui è quello che ha aspettato tutta la notte lì per avere la prima copia
  12. .
    CITAZIONE
    a quanto pare Mort Rainey ha scritto un’autobiografia, corri, all’apertura, a comprare quest’opera d’arte nella prima libreria aperta e trovi già qualcuno che la sta comprando, a quanto pare lui è quello che ha aspettato tutta la notte lì per avere la prima copia

    when oscar wild was asked to list his 100 favourite books
    he said he couldn't because "I have only written five"
    when & where
    1948, London
    what
    librarian
    who
    artemokinesis
    Gli serviva una storia, e gli serviva per primo.
    Aveva chiesto un giorno libero da Hogwarts e si era alzato di buon mattino, così presto che solitamente neanche era già a letto a quell'ora. Così presto che i bar erano chiusi, e non poteva viziarsi come al solito con brioches e cappuccini oziando con un libro nei caffè letterari della zona; tragico. Ma ne sarebbe valsa la pena.
    Era strano svegliarsi prima di Idem, girare per la cucina nel prepararsi un caffè doppio (*accendere la caffettiera, perchè santa Idem l'aveva preparata per lui la sera prima quando le aveva detto l'ora della sveglia), sapere che lei fosse ancora nella stanza di fianco a dormire, e se di solito era la WP a lasciare post it in giro con frasi motivazionali e buongiornissimi, questa volta fu lui a scriverle un elegante biglietto con un semplice "passa una buona giornata. Pranziamo insieme?". Non gli piaceva il San Mungo, ma gli piaceva Idem e passare il tempo con lei: non aveva problemi a entrare nell'ospedale bianco e asettico per portarla a pranzo da qualche parte durante la sua pausa una volta tanto, piuttosto che lasciare che si portasse il solito baracchino con roba fredda o dovesse accontentarsi della mensa come dei poveri.
    Si mise il cappotto lungo, controllò più volte allo specchio che cadesse bene sulla sua figura, che i colori fossero abbinati, gli occhiali finti sistemati a modo e i capelli ordinatamente spettinati - e quindi uscì.
    Il loro quartiere (perchè chiamarlo ghetto lo faceva sentire un rifugiato o di una classe sociale infima, cosa che non avrebbe permesso) non era distante dalla via dei negozi, e di conseguenza dalla libreria dove si stava dirigendo, ed era perfettamente in anticipo: non troppo per dover aspettare ore l'apertura, ma neanche troppo poco per perdersi l'ingresso nel negozio come primo clien-
    «................. mi scusi, è in coda?»
    non sarebbe stato il primo cliente.
    La libreria non era ancora aperta, non lo sarebbe stata ancora per un bel po', tuttavia Noah non era l'unica persona lì - e soprattutto non era la prima persona lì. No... non poteva essere lì anche questi per l'uscita del libro di Mort Rainey, in anteprima di un giorno in quell'unica libreria. Era assurdo! Doveva essere una coincidenza, per forza. Mort Rainey era un ragazzino qualsiasi, e neanche uno di quelli particolarmente interessanti. Senza la giusta pubblicità nessuno avrebbe comprato quel libro, che sarebbe stato un flop micidiale... e lì sarebbe intervenuto Noah con la sua recensione, la prima della biografia, così magistralmente scritta e insieme di cultura e divertente da far sì che tutti volessero comprare la storia di Rainey - perchè curiosi, perchè affascinati, perchè Noah gli aveveva detto di farlo -, riabilitando il nome del Parrish dopo i problemi della Lanterna Dorata.
    Nessuno doveva comprare quel dannatissimo libro prima di allora (ergo: del giorno dopo).
    Neanche la madre di Mort.
    Se anche solo una (1) persona avesse comprato un libro prima di Noah, intenzionato ad acquistare tutte le copie in vendita per quell'anteprima, come avrebbe fatto a far procedere il suo piano geniale? E se questi avesse pubblicato una recensione prima di lui? Se avesse parlato del libro ai suoi amici e il giorno dopo si sarebbero riversati nelle strade a comprare il libro senza che il nome di Noah uscisse o la sua recensione venisse citata?
    «il negozio non aprirà ancora per un po'. Se vuole andare a fare un giro, le tengo il posto» sorrise gentile, chinando leggermente il capo.
    Sì, gli teneneva il posto a sta minchia MA COSA CI FACEVA LI PUSSA VIAAAAAA.
    noah e.
    parrish
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    so let the flames begin ©
  13. .
    arms crossed with the attitude, lips pouted
    «ricordate il castello di Edimburgo?»
    «no.»
    Secco, categorico, traumatizzato. «mai stato lì.» Attento a non farsi vedere da Jess, lanciò uno sguardo ferito alla medium, un muto "tu quoque?". Avevano giurato di non parlarne mai più, di non dirlo a nessuno e fingere semplicente non fosse mai accaduto (ah no? lui sì). Un giorno il PTSD sarebbe scoppiato, ma per ora preferiva celare il fattaccio sotto strati e strati e stradi di deodoranti e profumi da 300 sterline. Prima o poi, gli incubi su quello che aveva dovuto fare per sopravvivere sarebbero finiti.
    Fece vagare lo sguardo altrove, mentre il fantasma gridava le sue cose, rispondendo per niente gentile alla loro cordialità. «un ospite disdicevole», mormorò a tutti e nessuno scuotendo la testa.
    Che vergogna.
    Prese dalla giacchetta l'agenda da viaggio dove segnava tutte le cose che scoprivano nelle varie missioni, la stilografica già caricata, e iniziò ad appuntarsi cose sul fantasma: nome, luogo che infestava, che poteva interagire con oggetti, che voleva spaventarli ma comunicava con loro e aveva risposto a Jess, quindi era abbastanza...
    ...sembrava abbastanza... logica...
    Aggrottò le sopracciglia, e sfogliò i propri appunti vecchi.
    Da quando conosceva Idem, i fantasmi lo affascinavano più di quanto non avessero mai fatto. Da ragazzo, pur patito del tema, non si era mai spinto a indagare del perchè alcuni spiriti vivessero a hogwarts, altri no, qualcuno fosse visibile ai babbani, la maggiorparte si nascondesse... i libri gli dicevano che era così e basta, che il mistero del post morten non sarebbe mai stato risolto, e in ogni caso la sua arte e le feste erano più importanti che qualche dubbio che forse era meglio restasse irrisolto.
    Ma le cose cambiano, quando aiuti a fondare un gruppo di investigatori dell'occulto; quando vivi con una medium e ti affezione a lei irrimediabilmente.
    «Qualcuno ha idee?»
    «magari potremmo non darle suggerimenti…?»

    Scosse la testa. «idem, c'è qualcosa...»
    «Non vado in bagno dal 1812.»
    Noah alzò lo sguardo sul poltergeist. Lo portò sui suoi appunti.
    «mh, Sua Terrificenza. potremmo fare un… gioco»
    Si morse il labbro, attendendo impaziente che finisse lo scambio di battute, e approfittando del tempo datogli per elaborare la sua teoria.
    «CHE TIPO DI GIOCO?»
    «un… gioco… che… ora ti diremo subito… com’è che si chiamava….?»

    «20 domande» alzò una mano verso i suoi compagni, per far capire che sapeva quello che stava facendo, che si fidassero di lui. «ci facciamo una domanda a testa, e bisogna dire la verità» mostrò il suo sorriso più brillante e umile «non ci perde niente a giocare con noi, signorina la Sanguinolenta. Appena morti, ci scorderemo buona parte della nostra vita passata, e di questa conversazione... ma lei no: potrà ricordarci le risposte che le abbiamo dato per farci contenti e, di conseguenza, leali, e parlarci comunque di lei ancora e ancora»
    Il fantasma strinse gli occhi.
    «Mi SeMbRa... RaGiOneVoLe. Mi PiAcE paRlaRe dI mE»
    «Jess? Cominci tu?»
    Mentre il botta e risposta fra Jess e Sissy la sanguinolenta iniziava, Noah prese Idem per un braccio, e la invitò a fare due passi indietro, allontanandosi leggermente. A tono basso, spiegò veloce: «non credo sia un poltergeist» le mostrò gli appunti e cos'aveva sottolineato. «non se le nostre indagini finora ci hanno insegnato qualcosa» girò velocemente le pagine. Dagli schizzi e dalle note in calligrafia ordinata, si evinceva quel tipo di spiriti non erano mai stati vivi, esistevano per infastidire, spostavano con estrema facilità oggetti, e non era possibile averci una conversazione; non sarebbero riusciti a convincere un poltergeist a lasciarli liberi.
    Ma forse un fantasma terreno sull'orlo di diventare qualcos'altro, sì.
    «Non ci vuole far del del male tanto per farlo. Penso voglia solo...» aggrottò le sopracciglia «compagnia. Che qualcuno torni a ricordarla. Potremmo... sai» si strinse nelle spalle «Aiutarla» le diede una leggera spallata sorridendo «È il tuo tipo di missione preferito, no?»
    Simple plan
    What's new Scooby doo Dick Gansey
    What's new Dick Gansey?
    We're coming after you
    You're gonna solve that mystery
    I see you Dick Gansey
    The trail leads back to you
    What's new Dick Gansey?
    noah p.gifs cr.playlistaesthetic
  14. .
    noah cambia potere, e si prende la realtà artistica owo (tanto aveva la metamorfosi per quello . )
  15. .
    I give it all my oxygen,
    so let the flames begin ©
    noah emery parrish
    27 y.o. | shapeshifter | librarian
    Mentre parlava col Jackson, ogni tanto il suo sguardo vagava alle persone che stavano entrando, prendendo posto, lasciando bigliettini o mangiucchiando. Qualcuno spulciava fra gli scaffali del locale, e gli si scaldò il cuore; la Lanterna Dorata non li rendeva ricchi, era una piccola libreria indipendente più famosa per i suoi orari che per il gran numero di clienti, o il gran numero di libri che ivi si potevano trovare (come al Ghirigoro), ma gli sarebbe piaciuto aumentare la sua fama. Visto che Helianta era sparita, praticamente toccava a lui occuparsene.
    «ma un tempo conoscevo quattro giovanotti che si facevano chiamare in quel modo, la loro musica allietava le mie giornate e rinvigoriva il mio spirito»
    Spalancò gli occhi sorpresi. Un gruppo chiamato Finley Lloyd? Interessante! «Dovrà farmi sentire qualcosa, magari davanti ad un brandy» (euge: il pg lo special?) «Sono certo che anche Idem sarebbe lieta di averla a casa nostra»
    Non conosceva Brokebreak mountain, ma lungi da lui ammetterlo quindi annuì semplicemente, segnandosi mentalmente di andarlo a cercare. «anche se «mi è stato riferita notizia che il giovanotto protagonista di codesta pellicola cinematografica sia particolarmente rassomigliante al sottiscritto» «Sono certo che che il Suo fascino sia anche maggiore» Lanciò uno sguardo alla libreria che si riempiva (i tre pg presenti: ah sì?) «ora vorrai scusarmi, ma penso dovremmo iniziare la serata...»
    Chinò leggermente il capo alzando il flute, ormai vuoto, e si allontanò.


    Passando fra la gente salutò chi conosceva, senza disdegnare un sorriso anche a chi non aveva mai visto, per ringraziarli di essere lì, e dopo aver avvisato almeno Finn, salì sul piccolo pallett davanti al microfono, schiarendosi la voce.
    «Buonasera a tutti, lo staff della Lanterna Dorata e il club del libro vi ringrazia immensamente per essere venuti sta sera, che sia per intrattenerci col vostro genio, o per supportare quello altrui» ripetè quanto già era chiaro alla semplice vista: tavolini dove lasciare i propri contatti, cibo offerto dai produttori di quo vadis, che ringraziò, bla bla discorso di cortesia.
    «(...) ma non sono qua per annoiarvi con la mia parlantina» ridacchiò «bensì, come voi, per leggere, e ascoltare. Qualcuno di voi potrebbe aver già notato che su uno dei tavoli, c'è una scatola» indicò, mentre Finn velina (o qualcun altro del club del libro) la stesse alzando per mostrarla al pubblico «Lì dentro, chi già non l'ha fatto potrà inserire il proprio nome, o il titolo di quello che vuole venga letto - in caso di libro o ff, con tanto di capitolo. Io, o qualche volontario dal pubblico, estrarremo un foglietto da leggere ad alta voce: nel caso esca un nome, questa persona potrà salire sul palco, e deliziarci con un pezzo, suo o altrui - specificando di chi sia. Se invece qualcuno ha inserito solo il titolo di un libro, o di una poesia, o di un racconto, per modestia o per vergogna che sia, sarà qualcun altro a cercarlo online, e a leggere» Indicò un altro punto della sala «se vi servisse, lì c'è la password del wifi, e mettiamo a disposizione il tablet della libreria non ne aveste uno personale. Se inserirete titoli di libri... speriamo di avere in libreria le copie cartacee, oppure che le abbia portate chi inserisce il titolo, o ancora che internet ci assista. Ricordo che è una serata di promozione di artisti indipendenti.
    Potete inserire nuovi foglietti durante tutta la serata e, se saremo fortunati, riusciremo a leggere tutto. La notte è giovane, e i viveri non ci mancano»
    piccolo inchino «buona serata a tutti!»
    why have sex when there are hundreds of books about ghosts???
    paranormal activity > sexual activity




    [ON GDR]
    - c'era già nella stanza una scatola dove inserire il proprio nome (quello scritto sulla targhetta o un altro acab) con cui venire chiamati a leggere, o il titolo di una ff che piace molto. A parte i membri del club del libro che hanno partecipato all'organizzazione, c'era anche un foglio che spiegava il funzionamento, poi passaparola, INSOMMA potete aver già inserito il biglietto. dopo che noah spiega, i pg che non l'hanno ancora fatto possono recuperare carta e penna e scrivere foglietti da aggiungere.
    - ogni tanto durante la serata la scatola girerà tra il pubblico per semplificare l'inserimento in modo non sus
    - funziona internet, ma magari chi vuole leggere si è già stampato cosa leggere/portato il libro
    - QUINDI
    1) noah, o un membro del pubblico, estrarranno un foglietto
    2) se esce un nome, questa persona verrà chiamata sul palco. Se esce un titolo, chi ha estratto il foglietto leggerà il testo (cercando sul cellulare, passato da noah, acab le logistiche)
    3) si legge la ff, il pezzo di libro, la poesia
    4) si riestrae

    PS: noah non obbligherà mai in modo insistente a leggere qualcuno che chiaramente non vuole. magari lo chiede e cerca di convincere, ma lungi da lui OBBLIGARE. se vi servono scuse per postare e non sapete come, piuttosto ne parliamo e troviamo una soluzione

    [OFF GDR]
    - potete (ovviamente) muovere noah o png del club del libro per dire che vi chiamano, passano cose, vi fanno leggere ecc. Se non siete sicuri (?) potete sempre scrivermi su telegram ♥
    - potete scrivere la ff come riassunto, o effettivamente scriverla (lunga, corta, acab), mettere solo frasi random ma fingere di averla letta tutta. Non vi do un massimo di caratteri perchè deduco non... scriverà nessuno COSI tanto da dover essere limitato .
    - potete citare veri e propri post presenti sul gdr - o aggiungere a questi un po' di pepe. Come ad esempio per la ff piz/elwyn (ovviamente dovete linkare il post originale)
    - potete linkare altre ff online (tipo fingendo siano su pg), ma non citarle nella loro interezza, ma solo a spezzoni. E non credo di dovervi dire io in questo caso comunque di lasciare kudos/like/commenti alla fonte originale, creditare bene nel post e in spoiler bla bla.
    - potete scrivere dal punto di vista di uno che sta ascoltando per commentare ff già lette da altri, oppure (sempre con un pg lì solo per commentare) muovere png o noah che leggono
    - potete postare con wat-pad. Mi pareva ovvio e non l'ho precisato ma se volete mantenere l'anonimato al 100%, o non sapete con esattezza che vostro pg sia presente in libreria, potete postare così !!! se vi servono le credenziali, chiedete e avrete.
    - continua a valere la cosa dell'alcol tirato col dado (però aggiungetelo agli spoiler sennò non tengo d'occhio (?))


    VIA ALLE DANZE MLML
123 replies since 1/2/2017
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