Votes taken by לnomel

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    intanto vi lancio un bacino perché mi mancherete sempre anche se non vi ricordate *w*

    nome forum: Brooklyn Rebirth × Time stand still
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    dove volete essere avvisati per comunicazioni di varia natura?: tag
    altro: ancora volete che dico qualcosa? Nah, mi amerò per sempre, fatevelo bastare
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    Sono cattttttiFaaaaa ç_ç mi ero proprio addormentata ma ho fattoooooo aggiunti tutti belli come il sole, grazieeee *sparge amore in giro, un po' qua e un po' la*
  3. .
    nome forum: Brooklyn rpg ✖ Time is all we have
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    altro: Posso darvi tutto il mio amore ** voi datemi un po' di cioccolato e siamo apposto
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    xYLWK50

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    No va beh ma WTF *W* ciaone, stupendi

    Nome+cognome pg: Tiffany Fraser
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    Parola+definizione: oenomel
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    bonus: CHI VINCE? Together, together, together everyone... WILDCATS scherzo, vinceranno sempre gli ALS scusate!
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    nickname precedente: ×signorina[reed]
    nome del pg: tiffany fraser
    nuovo nickname: un/perfect child
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    TIFFANY FRASER - #29 pizza
    TIFF + ARCI - #6 bite me
    TIFF + FREYA - #20 u smell
    TIFF + ARTHUR - #51 sassy club
    TIFF + HOPE - #10 u tried

    ALARIC CARLYLE - #46 pfft
    ALARIC + MAEVE - #45 stalker
  9. .
    16 Y.O. | HUFFLEMUFFIN | PREFECT | QUIDDITCH ADDICT | REBEL(LA) | WEREWOLF | DARK BLOOD
    She's imperfect but she tries, she's good but she lies, she's hard on herself, she's broken and wont ask for help
    tiffany jamie reed
    Il Red Velvet era stata una piccola salvezza dopo aver perso i propri genitori -e di questo alla fine una grande mancanza grazie a sua nonna non l’aveva mai sentita- unire una piccola scapestrata golosa di dolci e un negozio che oltre a venderli li produceva pure poteva non sembrare un’ottima idea, insomma per quanto si poteva pensare che non sarebbe potuto succedere nulla di esaltante o esaltatamente (?) strano mettere insieme due elementi del genere in un altro caso magari avrebbe potuto segnare la fine di un bellissimo negozio solo e unicamente a causa dell’esaurimento scorte … grazie a Merlino il pancino di Tiffany Reed non era così grande e la sua fame dolciaria giornaliera era sempre rimasta nella norma, ergo sorgeva quindi la salvezza di praticamente tutti i dolci li presenti, beh quasi per lo meno tralasciando quelli che rubacchiava sapendo benissimo di essere irrimediabilmente beccata ma ormai conscia che quelli su cui riusciva a mettere le manine diventavano solo e unicamente suoi senza che il grande capo aprisse bocca, si insomma così tanto per dire EH!?
    Impegnata quando era suo compito ad occupare le proprie ditine nell’impasto di quei biscotti davvero particolari, si ritrovava a tornare indietro con i ricordi a quando quegli stessi biscotti li acquistava solamente e ne divideva la gran parte con Arthie, perché lui aveva iniziato ad aiutarla anche se poteva educatamente dire di no e lei, perché tanto tenera e cucciola qual’era in qualche modo doveva pur ricambiare quei favori e data al tempo l’età fin troppo bambinesca per passare a favori sessuali (eh?dove? “Tiffany” e “favori sessuali” nella stessa frase risultava quasi una cosa gravissima da dire Urso vieni a me) l’accordo nell’utilizzare quel tipo di pagamento, biscotti e risate mancate e soffocate cercando di non morire spesso per le stronzate che la tassa si lasciava scappare erano state accettate velocemente da entrambe le parti, che poi il ragazzo nel tempo fosse diventato anche una quasi figura fraterna di certo era tutto un altro discorso che con tutta probabilità avrebbe potuto spiegare solo e unicamente nella sua fantastica mente per evitare di stare attenta durante le lezioni della rossa stronz- educazione portami via tanto s’è comunque capito il risultato. Nell’infinitesimale tempo in cui aveva perso di vista Arthur aveva dovuto pensare a così tante altre cose che all’inizio aveva finito con il dimenticare la sua persona e credere fosse stato solamente un sogno conoscerlo, lo stesso sogno in cui un tempo ancora credeva di aver conosciuto qualcun altro, ma lei più che un sogno sapeva essere reale, ne era sicura ma infondo Tiffany era sempre stata una sognatrice che preferiva sognare paesi di dolci abbondanti invece che incubi in cui veniva torturata, per quello c’era la realtà e grazie tante ma per il momento le bastava. Si era persa in quel tempo, si era persa pure in quegli ultimi giorni quando di spontanea volontà come capitava sempre era riuscita a contattare l’ex tasso rosso riuscendo in qualche modo ad organizzare un rincontro dopo tutto quel tempo, tempo in cui sfortunatamente al destino non erano potuti più essere la piccola Tiff e il coccolo Arthie contro tutto il resto -quale resto? Perdersi portava a brutte cose nella testa- ma ce l’aveva fatta in una dei suoi contorti e geniali piani di organizzazione ed aveva trovato la soluzione: il tutto non le impedì comunque di dimenticarsene completamente, perché queste cose erano di famiglia e lei non le aveva ancora messe troppo in mostra, quello sembrava un’ ottimo modo di rimediare alla cosa.
    E poi l’aveva visto, magari infarinata qui e la per qualche preparazione il suo sguardo gli si era posato addosso e tutto era avvenuto come la trasformazione di Cenerentola per il Bibidi Bobbidi Buh della Fata Madrina Non ci aveva messo più di una frazione di secondo prima di trasformarsi in un koala, il corpo di Arthur che per una gran parte era sempre rimasto lo stesso non aveva ceduto al suo assalto a sorpresa, gli assalti firmati Reed erano una cosa che forse ormai conosceva e lei di certo non aveva mai pensato di cambiare, andava bene così forse perché era lui, forse perché bei fisicini sia di Arthur che di Oscar o Jeremy erano così messi bene che certe cose potevano sopportarle come niente, lei di certo non si sarebbe mai lamentata EH, sia mai! «Per Merlino e Morgana, Arthur ti prego non dirlo, sennò inizierò a crederci e il mio ego potrebbe incrementarsi così tanto che poi non riuscirei a trattenerlo» Sarebbe pure scoppiata a ridere per una cavolata del genere, il risolino trattenuto però fu un buon compromesso; allentando la stretta sulla figura del biondo -perché è biondo vero? Siamo tutti biondi infondo, dentro e fuori- rimise entrambi i piedi a terra per poi alzare appena lo sguardo per poter incontrare il volto del giovane, le risatine indistinte che le arrivarono forti e chiare alle orecchie furono così poco destabilizzanti che le fecero appena tingere le guancie di rosso quasi avesse fatto una figura totalmente da imbecille, ma quella era una cosa di routine quindi poteva anche non farci caso, solo per quella volta. «Il lavoro va bene, non sai quante belle cose ho imparato a fare, lo stesso non si può dire per il resto, insomma sai com’è: torture a parte Anjelika si diverte spesso a farmela pagare per nulla, per lo meno sono leggermente migliorata in pozioni, anche senza il tuo preziosissimo aiuto» Ammise sorridendo appena con un’ombra tra le labbra prima di indirizzarlo, la mano a catturare quella del mago, verso uno dei tavolini non occupati. Avevano tempo per recuperare tutto quello che non si erano detti, avevano tempo per parlare e avevano tempo per mangiare qualcosa nel mentre lo facevano … sembrava avessero tempo per qualsiasi cosa avessero voluto fare e che fosse solamente una stronzata al momento non le interessava.
    - sorry dear, i'm allergic to bullsh*t - code yb ms. atelophobia
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    CODICE
    [URL=http://oblivion.hp.gdr.forumcommunity.net/?t=58474409#entry413035873]<del>Tiffany Jamie Fraser</del> Gawin Fiendfyre[/URL]

    Addestratore nella Resistenza
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    Scusate maaaaaaaa, come sopra, quoto appieno e scusami Ari ma sei utile quanto un cucchiaio nella minestra, ergo indispensabile
    Ci vediamo tra cinque giorni *w*
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    Come avete potuto capire così bene i suoi sentimenti, EHHH?? *lo indica piangere* vi odierà, ma io vi amo più che all'infinito e oddio, posso ancora di più morire felice
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    oddio ma wat maccheccoseeeee il mio cuoricino piange d'amore, Ari sei magnificaaaa *-* *sbaciucchia*
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    Tra Alec, Sticazzi (si, esiste ancora non ammazzatemelo che ci tengo troppo #wat?) Alaric, Didi, Shot e taanto secso in più non lo so, inizio bene, mi serviva per quello che verrà anche se non so COSA verrà

    uno solo per sta volta u.u giusto perché me lo sono trovata sotto il naso
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    sheet|dark blood|pensieve
    hufflemuffin rule the world
    tiffany jamie reed
    16 y.o | prefect | broken rebel | werewolf
    «Oh eddai ammettilo, forza susu ti conosco, eddai non farmi patire così non mi sembra giusto farlo al tuo adoratissimo Raiden e…» Non ce l’aveva fatta, stava meditando tre soluzioni possibili a quella cosa: prima, ucciderlo e buttarlo nel Lago Nero senza essere vista, ma poi non avrebbe saputo con chi condividere i biscotti anzi, non avrebbe saputo trovare qualcun altro che a notte fonda la seguisse nelle cucine per mangiare biscotti, seconda, avrebbe potuto strafogarlo di biscotti fino a farlo stare zitto ma, a guardarla bene per lei non ne sarebbero più rimasti e quella non era una bella cosa, quindi era totalmente fuori questione e tre, beh la terza se l’era dimenticata in un millesimo di secondo osservando la faccia di Raiden occupato a mangiarsi il SUO biscotto. «OH no Norrey, quello è esclusivamente mio, ridammelo immediatamente» Saltare addosso alle persone era sempre stata una qualità tutta sua, il contesto di “spazio personale” l’aveva perso ormai già da parecchio tempo e ormai non ci faceva nemmeno più caso, ne con lui ne tanto meno con Karma o Eleonor, ma vi pare?! E se l’era ripreso senza farsi tanti problemi. «Non è giusto Tiff, sei una bestia» …

    Di scatto aveva aperto gli occhi e si era mentalmente insultata per la brutta scelta di azioni da compiere una volta… una volta… ma che cavolo stava succedendo? La testa le girava in una maniera assurda neanche fosse stata quella volta che al primo anno facendo esplodere qualcosa le era finito in testa, no beh, in realtà forse era stato durante una partita, con molta sincerità nemmeno lo ricordava più e di certo quello non era il caso di farselo venire in mente, totalmente inutile sotto svariati punti di vista e la sua vista doveva ancora sistemarsi dato che si trovava di fronte l’unica persona che probabilmente -inclusa Anjelika, avrebbe preferito piuttosto buttarsi giù dalla torre di astronomia che trovarsela così vicina senza altra gente attorno- non si sarebbe mai immaginata di trovarsi davanti, però probabilmente stava ancora sognando, in fin dei conti non si era ancora assicurata che fosse la realtà, ma era Tiffany e Tiffany prendeva qualsiasi cosa per realtà quando era dell’umore giusto. Quello forse però non era il caso in effetti. Si ritrovò ad osservare con una certa intensità e testardaggine #wat il ragazzi che le era seduto di fronte cercando di riavvolgere molto alla svelta tutte le cose che le vorticavano per la testa ma non riuscivano a trovare il giusto posto nei cassetti, disordinata mentalmente e anche fisicamente di certo quella era la pura e semplice verità del momento, avrebbe fatto di tutto pur di non guardarsi allo specchio, tipo avrebbe fatto sparire tutti gli specchi di Hogwarts anche se gente come quell’idiota della sera prima o molto più semplicemente Wit si sarebbero potuti mettere d’accordo per fargliela pagare, ma lei aveva tante altre cose da fare, tipo continuare a respirare e beh, tutte le cose che includono il poter respirare e VIVERE per poterle fare.
    Ad un tratto poi la gamba iniziò a farle male e da li qualcosa iniziò a ricordarlo, giusto qualche piccolo pezzo di un sogno che tanto un sogno non sembrava essere stato, insomma se i sogni ti conciano in quel modo avrebbe dovuto smetterla di andare a dormire e la prospettiva di rimanere sveglia tutta la vita non è che l’attirasse molto a ben pensarci, era una cosa assurda, nessuno ce l’avrebbe fatta, vampiri a parte (i vampiri non dormono vero? Eddai ditemi che abbiamo ragione please!) ma se i suoi sogni d’un tratto le facevano comparire davanti Arci tutto scombinato com’era in quel momento beh, ci poteva fare un piccolo, minuscolo pensierino, insomma piccolo piccolo evitando il dolore a differenti parti del corpo, nemmeno da metterlo in chiaro. Non credeva di esserne capace in quel momento, non quando il Serpeverde aveva iniziato ad avvicinarsi a lei non-troppo-pericolosamente ma lei ricordava solamente all’improvviso la pistola che in ultima le era stata puntata contro proprio da lui -lui che non sapeva niente come al solito, quando diceva che i ragazzi erano idioti una motivazione ci doveva pur essere- però non poté non sorridere quasi la volontà di far scaturire una risata quando quella frase usci dalle sue labbra, poteva aspettarsela una frase del genere ma in effetti non avrebbe mai fatto lo stesso effetto che sentirla pronunciare da lui,n perché insomma se era Archibald che la diceva faceva tutto fottutamente più figo no?! Ah, sarcasmo, che bella invenzione. Rimase completamente paralizzata osservando la figura del serpeverde farsi sempre più vicina, così tanto allettante che non avrebbe saputo dire se avrebbe preferito dargli una testata o, beh non era importante rispondere, non era minimamente importante rispondere, pure la sua coscienza #wat quale? Glielo stava suggerendo animatamente. «Solitamente tu non ci sei mai nei miei sogni, o per lo meno non da solo, e non quando io nemmeno riesco a muovermi e, beh in realtà alle volte si, ma non fai… okay fai finta che non abbia detto nulla eh, ma per lo meno sono contenta tu sia reale, per lo meno non arrivo ancora ad avere delle allucinazioni» E tentò veramente di ridere se non per bloccarsi e avere il respiro spezzato da qualche colpo di tosse giusto perché mancava anche quella. Nonostante quella visione non fosse affatto una visione iniziò appena ad allarmarsi quando lo osservò rimanere nella stessa identica posizione, fermo immobile e quando semplicemente lo vide in quel gesto fu quasi, ma QUASI tentata eh! Di alzare la mano e fermare quella stessa che era appena passata sul suo labbro, la coscienza però che si faceva viva solo per rompere le scatole la bloccò direttamente li, lasciando solo che nuovamente la lingua passasse sullo stesso punto quasi a lenire un bruciore inesistente, almeno in quel punto. Paralizzata, quando speri sempre che certe domande non escano dalla bocca della gente, quasi avessero captato qualcosa lo fanno, ovviamente! «Allora allora allora... che è successo?» Con veramente molta lentezza, perché lei era una scheggia solitamente ma tutte quelle contusioni non le agevolavano di certo il lavoro, si mise seduta andando ad appoggiare la schiena al sostegno del letto, un sibilo di dolore che le uscì senza che nuovamente potesse fare niente per bloccarlo. «Mi sono svegliata nelle cucine, tu te ne eri già andato, prima di andare in sala grande volevo andare da Eleonor, poi ci ho ripensato… ero al quarto piano quando sono stata strattonata dentro uno dei corridoi, penso quello del terzo piano, da li poi non ricordo più nulla, mi sono solamente sentita rotolare giù per le scale infine, poi te l’ho detto, non lo so» Ed era palese che si fosse inventata tutto da cima a fondo, ma aveva iniziato a mentire così bene nel tempo che alla fine le veniva così naturale che avrebbe potuto continuare a farlo senza tanti problemi, certo era meglio della prospettiva del dire “oh nulla, la mia prima missione con i ribelli dove abbiamo dovuto affrontare i nostri demoni, razza di scienziati che non ho capito cosa fossero, piante alquanto poco al corrente del significato di spazio personale e alla fine la battaglia con voi, letteralmente, dove guarda te hai finito pure per sp…” insomma la balla che aveva detto di certo sembrava più carina e semplice da mandare giù; scosse la testa osservandosi il braccio mordendosi appena il labbro che di certo non aveva bisogno di altre spaccature al momento.
    “Flowers grow back, even after they are stepped on. so will I”
    | 50 shades of grey | code by ms. atelophobia


    Edited by ×signorina[reed] - 9/10/2016, 20:46
68 replies since 3/10/2014
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