Ew. Nahla l'aveva abbandonata lì da sola sparendo nel nulla e lei era nuovamente su una barca in una gita scolastica. Non odiava le barche o il mare, amava andare in nave con suo padre in qualche crociera durante le vacanze, quello di cui non si fidava erano le lezioni di Hogwarts, in mezzo all'oceano con persone in procinto di partorire e leccate di ostriche. Ew. «ew» si scrollò per togliersi la bava di dosso. «sei una creatura così... affettuosa» odiosa. Fra tante cose, proprio leccare doveva? Era proprio l'aspetto di quella creatura a schifarla, di certo non aveva la stessa espressione quando un cucciolo di cane o un gattino le leccava il braccio. I suoi vestiti erano comodi ma anche costosi, non andava mai in giro con un outfit da meno di 350 galeoni ossia 2100€, persino quando era in costume e i suoi vestiti erano tutti originali e cuciti su misura per lei. Non era quindi immotivata la sua voglia di uccidere quella ostrica schifosa. «è un medaka» A casa aveva un cappotto di pelliccia, regalatale da sua nonna. Era bellissima, onestamente. La usava principalmente quando lavorava al Lilum spacciandosi per Arwen, la sua seconda identità, sua sorella gemella - che per inciso, non esisteva. «dovremmo proprio aiutarlo, poverino, non voglio vederlo morire» portò la mano al cuore, rattristandosi ma non alzò un dito per aiutarlo. Era un invito per l'altra, lei il suo lo aveva già fatto: esisteva.

«ma lo hai notato che quando ho chiuso gli occhi io, lo hanno fatto tutti?» probabilmente nessuno aveva cagato Flo ma lxi? Lxi era egocentricx e per lxi tutti avevano preso esempio da lxi. Lx faceva sentire speciale ed era proprio quella sensazione frizzantina che cercava sempre. «oddio possiamo provare a fare una hola di mani a coprire gli occhi. SIETE PRONTI?» non ci sarebbe voluto poi molto prima che qualcuno fosse inseguito male da un bolide. E infatti, poco dopo, ecco la vittima successiva. «AIUTO GESÙ» contò per la platea, 3... 2... 1... Le sue mani scattarono a coprire gli occhi in attesa di un riscontro da chi, gli occhi, non li aveva chiusi. Però cavolo avrebbe dovuto istruire i tifosi a fare questa hola !! Sarebbe stato troppo divertente da vedere. Praticamente c'erano più persone che quella partita la stavano vedendo attraverso le grida altrui rispetto a quelle che invece la stavano vedendo davvero.

La pluffa stava andando... e andando.. e andando eeeeEEEEEEEEEe l'aveva parata !! Okay, ottimo, good job, erano ancora in carreggiata. Non doveva essere da meno e ci stava davvero provando, con tutte le forze ma la squadra avversaria davvero voleva farla fuori. Si erano messi d'accordo anche perchè se avessero voluto vendicarsi non avrebbero puntato a lei, non era stata lei a battere quel bolide. O stavano puntando su di lei perchè stavano cercando di ammaccarla prima che fosse in grado di raggiungere il boccino. «le tue minacce non mi sembrano molto efficaci, dovresti lavorarci» inclinò leggermente la testa per poi spostare lo sguardo sul bolide in arrivo. «oh? ma la mia non era una minaccia. non sono brava con le minacce ma mi impegnerò di più! o almeno ci provo...» e la santarellina avrebbe voluto compiere un fallo ma era abbastanza razionale da non farlo perchè se l'arbitro l'avesse vista, sarebbe stato un problema enorme per la squadra ma soprattutto per se stessa. «preferirei le vostre attenzioni e affetto in bolidate di amore» disse cercando di spostarsi di fianco ad Ana per evitare quella bolidata ben assestata e permetterle di ribattere. «kurt, ribatti su kurt» sussurrò poi ad Ana e vide i suoi occhietti sbrilluccicare, giurò di averli visti e sapeva che ci aveva pensato anche lei ma ovviamente non lo fece. DOVE STA LA STRATEGIA. Dopo aver o non aver evitato il bolide, riprese a girare sul campo i cerca di un luccichio ma vide Ben procedere verso gli anelli e si lanciò a recuperare la pluffa per rilanciarla alla cacciatrice più libera e in sua prossimità. «pluffa in arrivo»

L'intercettazione non era andata a b2Uon fine sfortunatamente e addirittura i Tassorosso erano arrivati carichissimi e cazzo avevano già puntato dritto verso gli anelli. Ugh. Moscerini fastidiosi. «CAP, ARRIVANO» avrebbe dovuto assolutamente ribaltare la situazione con il boccino se già stava andando così a rotoli la partita. Doveva rimanere concentrata e vigile. Concentrata e vigile, concentrata e vigile, concentrata e vigile... e che cazzo. Le stava per arrivare un bolide addosso. Tu sei buona, bella brava e intelligente. Non hai bisogno di far male a nessuno. Le rughe non ti si addicono. Respiro profondo. Tu sei gentile, sorridente, affettuosa e un po' ingenua. Il mondo è bello, ti sorridono i monti e le caprette ti fanno ciao. CAZZO. «amio ci servi viva ancora per un po', chissà quando uscirà il boccino» minchia sì, li voleva disarcionare ma come si permettevano, l'avevano proprio presa di mira. Le avevano scartavetrato i chakra. Sorrise tirando fuori la lingua e sfrecciando di lato, una mano sulla scopa, l'altra con indice e medio alzati a formare una v. «non vi libererete tanto facilmente di me» era una minaccia.

«ma ci pensi? mi ha detto che sono una persona tossica» a lxi che era una persona buonissima giurin giurello. Era rimastx scioccatx quando glielo aveva detto in faccia. Non riusciva ancora a controllare benissimo il suo potere, era da poco uscitx dai laboratori, aveva saltato un anno intero di scuola per via di quello e ogni tanto aveva qualche problema di tubature, perdeva tossine da tutti i pori. Ci aveva provato a mettere i guanti ma non era servito a niente perchè tutto il suo corpo era radioattivo e quando sei un adolescente alle prese con gli ormoni, prova a calmare le turbolenze interne, ti sfido. «non è colpa mia se mi scorre acido nelle vene» davvero, si stava impegnando il più possibile a cercare di controllare il suo potere, non voleva essere classificatx defective, era terrorizzatx dall'idea ma non era così semplice come la gente pensava, okay? Quando era troppo agitatx e eccitatx, succedeva di perdere il controllo, poi appena se ne accorgeva riprendeva le redini della situazione ma per Merlino voleva sotterrarsi. «ma poi un po' di tatto, ho un cuore anche io» aveva sospirato affogando i suoi dispiaceri nei popcorn che si era portatx alla partita. Quando era agitatx gli veniva anche la fame nervosa e si agitava un sacco alle partite perché rischiavano di morire un sacco e anche male. Avevano davvero tanto coraggio a giocare quelle partite - o tanta voglia di morire. «ODDIO GERI FA ATTENZIONE, NON MORIRE» prese una manciata di popcorn e li infilò in bocca per zittirsi. Non che fosse bastato. «chiudo gli occhi? chiudo gli occhi. qualcuno mi dica quando è tutto finito. se è morta mettetemi una mano sulla spalla che così so quando piangere»

«bel tempo per una partita» Ad Amethyst piaceva la neve, un po' meno quando era su una scopa e doveva sferzare da una parte all'altra del campo senza una sciarpa a coprirle la gola per via di quell'aria gelida e i fiocchi di neve che si posavano sulle ciglia. Se poi pensava che avrebbe dovuto trovare il boccino in mezzo a tutta quella neve... Auguri a lei. Quella era la sua chance di dimostrare chi fosse e quanto valesse. Avrebbe consolato i suoi compagni se avessero perso perchè era quello che le persone carine e ingenue facevano mentre a ogni parola buona avrebbe voluto strangolarli e sarebbe stata una tortura perciò dovevano vincere. Inoltre non poteva arrabbiarsi, le sarebbero venute le rughe ed era troppo giovane e troppo bella per rovinare quel visino angelico che i suoi genitori erano riusciti a confezionare. «sarà una partita coi fiocchi» literally. «facciamoci valere, corvi»

Quella era la sua partita ufficiale, era molto emozionata e il bello di avere l'alter ego gentile e ingenuo era che dimostrava i propri sentimenti. Lei no, però chissene frega, poteva dimostrarsi felice quella volta perchè ci era riuscita !! Era riuscita a far ammalare la cercatrice corvonero prendere posto in partita ed era davvero dispiaciuta che la titolare fosse bloccata in infermeria. «mi dispiace stia male» aveva detto con sguardo triste e preoccupato quando era stata avvisata della malattia dalla squadra. Aveva appoggiato una mano sul cuore stringendo le labbra in un broncio e gonfiato leggermente le guance. «farò il possibile per portarvi alla vittoria, anche se non sono lei» soprattutto non essendo lei. Arricciò il naso che aveva sicuramente iniziato ad assumere un colorito più rosato e spostò lo sguardo da una parte all'altra del campo in cerca di un qualche movimento e l'unica cosa che vide fu un bolide puntare dritto verso il capitano. Non un ottimo inizio, insomma. Fortunatamente non era troppo veloce. «CAP, IL BOLIDE» dopotutto potevano sostituire tutti ma non un capitano, non potevano fare la fine dei Grifondoro con un capitano fittizio. «cerchiamo di non farci abbattere e non farli arrivare agli anelli» cosa che probabilmente doveva essere la parte più divertente per un portiere che per il resto della partita si faceva le unghie ma dovevano evitarlo a tutti i costi quindi sperò nell'intercettazione.