Posts written by prof. plum

  1. .
    whoajax benshaw
    rolethe complicated one
    legacyfoul (lancelot + imogen)
    info20.07.2031 | gryffindor
    infospecial | hydrokinetic
    «possiamo non–» una ciocca di capelli biondi gli finì non involontariamente in faccia, rischiando quasi di beccarlo nell’occhio; il gesto di Tonya era stato volontario e calcolato — non c’era altro modo in cui sua sorella si muovesse, d’altronde. «non credo che–» quella volta, ad interrompere le sue flebili proteste, arrivò una spallata, e poi un sorriso malandrino che suggeriva quanto, precisamente, la bionda non fosse dispiaciuta per essergli andata contro. «ton, davvero, non dovremmo–» ed infine, perché era un po’ idiota e avrebbe dovuto immaginare sarebbe arrivata più prima che poi, la mano minuta della gemella premuta contro le labbra, per impedire che emettessero altri suoni.
    Fallendo, perché Ajax aveva un sacco di cose da dire e lo avrebbe fatto anche senza corde vocali, se fosse stato necessario. Perciò, da persona matura e disciplinata quale era, leccò il palmo della mano di Tonya per costringerla a mollare la presa, riuscendo nel suo intento, libero (almeno per il momento) di continuare con il suo monologo – interrotto a più riprese – sul perché fosse davvero una pessima idea quella di partecipare alla festa.
    Illegale.
    Ajax lo sapeva che fosse illegale; non ci voleva un intelletto fuori dalla norma per capirlo, bastava leggere i nomi sul citofono per rendersi conto che la villa non appartenesse agli Hamilton, né ai loro amici.
    (Ok, quell’ultima parte Ajax non poteva escluderla davvero davvero, ma conosceva Tupac – per sentito dire, figuriamoci se aveva mai avuto modo di scambiare due parole con lo special – e sapeva che la possibilità che si fosse autoinvitato in quella casa senza che i legittimi proprietari lo sapessero era molto alta.)
    L’ansia di Ajax Benshaw era appena schizzata alle stelle.
    «è davvero una pessima, pessima, idea.» provò a trattenere la gemella per il polso, senza applicare troppa pressione, ma ottenne come unico risultato quello di essere zippato da una scossa elettrica moderata, e guadagnarsi l’appellativo di “guastafeste” ancora prima di vederla davvero, una festa. «dico solo che sarebbe molto imbarazzante se poi mamma e papà dovessero venire a prenderci in carcere» si poteva finire in carcere per essersi intrufolati in una proprietà privata, no? No? Insomma, non lo sapeva e non voleva scoprirlo proprio quel giorno, ma se c’era una cosa che diciassette anni vissuti al fianco di Antonia gli avevano insegnato, era che per la gemella, persino per Teucer, Ajax avrebbe mosso mari e monti — i primi, anche letteralmente se ci fosse stato bisogno. E partecipare con lei al compleanno di Tupac Hamilton gli pareva davvero il minimo che potesse fare — avrebbe solo preferito non doversi preparare al peggior scenario possibile.
    Ma eh, anche vero che, nel suo caso, si finiva sempre lì; il “preparati al peggio, e aspettati il meglio” per AJ valeva solo a metà – la prima, ovviamente – ma sapeva come accontentarsi dell’ultima: “prendi ciò che viene”.
    Quando non lasciava che l’ansia lo frenasse dal fare qualcosa (a volte: qualsiasi cosa), sapeva come essere un ragazzo simpatico, sapeva persino come divertirsi e far divertire, e lo considerava una conquista anche se per farlo aveva bisogno del supporto, fisico e morale, delle sue cuffie e della sua musica. Privato di quello, rimaneva inerme e spoglio, alla mercé di tutte le voci nella sua testa che gli ripetevano gli infiniti modi in cui qualcosa poteva andare (e sarebbe andato) storto.
    I suoi genitori gli ripetevano che andasse bene così, che non ci fosse nulla di sbagliato in lui, che lo amavano lo stesso — ma erano i suoi genitori, erano obbligati moralmente a pensarlo, e a dirlo; perché nel suo angolo di paradiso felice, Ajax aveva sempre messo la famiglia al primo posto e credeva nel suo cuore, a dispetto di tutto quello che la storia raccontava, che fosse così per chiunque. Non poteva immaginarlo uno scenario diverso, uno in cui i genitori non amassero i propri figli con ferocia e lealtà — uno in cui non facessero qualsiasi cosa per difenderli, per amarli. Non poteva sapere che quel genere di amore brutale non si presentava sempre e solo come lo immaginava lui, nella sua testa; che a volte, così tanta forza poteva tradursi in aggressività, e che l’affetto avrebbe potuto giustificare dei fini diversi.
    Non poteva saperlo perché era stato abbastanza fortunato da non scoprirlo mai.
    Quello che aveva era la sua normalità, e indirettamente anche il modo che rifletteva sul resto del mondo.
    La famiglia prima di tutto — era per quel motivo che aveva seguito Tonya fino alla villa, pur senza che lei lo chiedesse e sapendo che sarebbe stata bene (meglio?) anche senza di lui.
    Non era il gemello noioso, lui, era solo quello con un briciolo di incoscienza in meno a comandare le proprie scelte; quello che effettivamente si prendeva un minuto per riflettere prima di fare una cazzata; quello che, nonostante tutto, doveva sottolineare perché fosse una terribile idea, e poi sporcarsi comunque le mani.
    «almeno ti sei ricordata di prendere il regalo?»
    Era anche quello più sbadato, tra i due, almeno alle cose materiali; era più impegnato ad essere attento ai bisogni delle persone e alle cose che rimanevano non dette, per potersi anche preoccupare di tutto il resto.


    «dovevamo portare un regalo?!?!!» in che senso?! «sull’invito non c’era scritto!» come se poi lui lo avesse letto davvero, l’invito. Quando il volantino era finito sotto il suo naso, Chad si era limitato a sogghignare felice, memorizzando orario e luogo, e ignorando tutto il resto. Il punto era che se si fossero presentati al suo compleanno senza regali, non ci sarebbe nemmeno rimasto male: al ragazzino interessava di più la compagnia dei suoi amici, il fare casino con loro e il rotolarsi sull’erba giocando a qualche stupido gioco inventato di sana pianta. Come minimo, si sarebbe dimenticato dei regali fino alla fine, quando i suoi genitori avrebbero poi radunato tutti i presenti per il taglio della torta e lo scarto dei suddetti regali.
    Perciò no, non aveva minimamente pensato a qualcosa da portare al festeggiato.
    Puntò le iridi chiarissime sul viso di sua sorella, aggrottando le sopracciglia. «e tu, invece? gli hai preso qualcosa?» avrebbe scommesso di no, ma scommettere contro Sophie era pericoloso (e talvolta potenzialmente letale) e Chad aveva imparato anni prima la lezione.
    Non che questo gli avesse mai impedito di farlo ancora. E ancora..
    Come minimo sua sorella aveva rubato qualcosa dalla stanza dei loro papà e l’aveva incartata in quello che rimaneva della carta natalizia, e boom! Regalo fatto. Lei si definiva “problem-solver”; lui preferiva il termine “pigra e paracula”, ma era una questione di sfumature, immaginava.
    Le dite un buffetto sulla spalla, solo per infastidire, mentre insieme varcavano l’ingresso della villa e si dirigevano verso il giardino, da cui sentivano già prevenire della musica. Chad coprì gli ultimi metri saltando e ballando, finendo contro più invitati di quanto fosse umanamente possibile (e socialmente accettabile) e rifilando ad ognuno un “scuuuuusa” che sapeva ben poco di dispiacere e molto più di presa in giro. A Sophie, ormai qualche metro indietro, rivolse un pollice in alto e un sorriso poco rassicurante. «ci vediamo dopo, sis»
    O mai più, il rischio c’era. Ed era anche molto reale.
    Era un bravo ragazzo, Chardonnay-Diesel, era solo un quindicenne un po’ esagitato, che non aveva ancora chiaramente fatto sua l’arte dell’autocontrollo e la disciplina necessaria per sapere quando era il caso di giocare e quando, invece, starsene buono al posto suo. Era un bravo ragazzo; ed era anche molto dolce, perlomeno con le persone che amava. Ed era divertente, spigliato, sicuro di sé, generoso, allegro, buffo. Il fatto che avesse anche l’incredibile tendenza a finire nei guai solo perché non abbastanza furbo da riconoscere quando fermarsi, o come tirarsene fuori, non lo rendeva meno bravo; lo rendeva solo il perfetto figlio dei suoi genitori.
    Che avesse un po’ di rabbia primordiale a far ribollire il sangue nelle vene, alla sua età, era solo normale; il bisogno di cedere all’impulso e lasciare che la violenza prendesse il sopravvento, anche. Non la sfogava mai contro chi non se lo meritava, però! E solo quando necessario. Avrebbe potuto essere la causa della sua rovina, e già gli aveva cambiato (rovinato?) la vita di recente, ma Chad era, laddove contava più di ogni altra cosa, calmo; non era razionale, e non era prudente, ma avrebbe potuto diventarlo maturando.
    Doveva solo sopravvivere all’adolescenza, e sperare che le (dis)avventure messe nel sacco nel corso degli anni, avrebbero fornito poi uno storico da cui trarre qualche vantaggiosa lezione.
    Prima o poi.


    Onestamente, AJ avrebbe dovuto immaginarlo che ci sarebbe stata una piscina; in una casa così grande, le possibilità che non ci fossero erano molto vicine allo zero. A detta sua, con ogni probabilità ce n’era anche una interna.
    Non era estraneo alla ricchezza e all’opulenza, il Benshaw, e sapeva per esperienza personale che ci fossero un sacco di posti che valesse la pena scoprire in quella casa.
    Posti, possibilmente, con molta meno gente.
    Quel pensiero lo portò a staccare, almeno momentaneamente, lo sguardo dalla distesa d'acqua azzurra di fronte a lui: il giardino iniziava a riempirsi di persone dalle facce ed espressioni più disparate, e lui sentiva crescere l’impellente bisogno di buttarsi in acqua e andarsi a sedere sul fondale della piscina, mettendo a tacere così le voci — perlomeno quelle esterne.
    Ma aveva promesso a Tonya che non si sarebbe comportato da persona imbarazzante e stramba, e non avrebbe ceduto all’impulso di isolarsi — anche perché, lei gli aveva sequestrato anche le cuffie. Dondolò sui talloni, riportando lo sguardo sull’acqua. Beh, il bagno poteva farlo no? Nessuno si sarebbe accorto se poi fosse scivolato silenziosamente a fondo e fosse rimasto lì per qualche ora.
    Giusto?
    «hmpf–»
    Inziò a sfilare la camicia, litigando con la stoffa rimasta incastrata nei jean; svestito a metà, e con la maglia che copriva parzialmente il viso e gli bloccava un braccio, si dimenò per divincolarsi e, nel farlo, urtò qualcosa.
    O, a giudicare dalle imprecazioni e dal successivo spalsh, era meglio dire che urtò qualcuno.
    «scusa non volevo–» riabbassò freneticamente la camicia, liberando gli occhi e il braccio, le mani sul viso in un gesto di orrore per l’incidente appena causato. «ti aiuto ad uscire– a meno che tu non volessi già fare il bagno?» era… una festa in piscina, alla fine, erano lì anche per quello…no? «in quel caso… prego?» I guess?


    Chad il cocktail di benvenuto non se l’era dimenticato, figuriamoci.
    Aveva alzato il bicchiere brindando con tutti e con nessuno, e mandando giù in un solo sorso qualsiasi cosa fosse contenuta nella plastica rossa. Tanto era un lupo, non poteva mica ubriacarsi, no?! lol.
    «nel frattempo fate un po’ quello che volete. C’è la piscina, c’è da bere, potete prendervi un souvenir in casa»
    «ooohhhh» le iridi azzurre si illuminarono quando sentì Tupac elencare la lista di possibili attività per la festa, e pensò che un souvenir piccino piccino avrebbe anche potuto prenderselo — magari lo regalava ai papà?! Avrebbero apprezzato.
    La cosa più brutta trovata in casa; perché no?! Una sfida con se stesso — ma prima una sfida con qualcun altro. Tu? «scommettiamo–» tirò fuori le (poche) monete che aveva in tasca e le piazzò sul tavolo con una manata, «questa cifra che non starò qui a contare–» perché avrebbe tolto il divertimento dalla cosa (e perché contare gli faceva venire mal di testa) «che ti ubriachi prima di me.» bonsci bonsci bom bom bom? «è una sfida aperta a tutti» informò chiunque fosse a portata di orecchio, e avesse abbastanza coraggio (e una buona resistenza all’alcol) da voler partecipare.
    so grab your best friends
    && make your way to the bar.
    But keep your distance,
    we're gonna light it on fire.
    whenjune 9th, 2048
    london, ukwhere
    boardwater & earth
    bottoms up
    nickelback
    whochardonnay-diesel 'chad' lawson-caine
    rolethe tumultuous one
    legacylaine (dion + seattle)
    info02.12.2033 | hufflepuff
    infowere-baby | troublemaker



    SPOILER (click to view)
    non vi do manco un contesto o delle spiegazioni perché parlano chiaramente da soli.
    invece le cose importanti sono:
    - ajax, dopo manda sua sorella (va lei a portare il regalo a tupac; aj lo saluta da lontano anche se non è scritto nel post), getta accidentalmente qualcuno in piscina (vuoi essere tu?)
    - chad saltella e balla in giro mentre arriva, importunando gente random (volete essere voi?) e poi sfida altri a chi si ubriaca prima (venitece)

    arriveranno altre legacies perché who am I kidding sono debole, e ho già fin troppi headcanon. vorrei dire "scusate" ma sapete cosa I am not even sorry.
  2. .
    whofabian roy 'ian' grayson
    rolesub beater
    alignmentdeatheater
    infofifteen | slytherin
    inforich boy | plant lover
    Ian, spaparanzato su una delle bean bag chairs disposte nella sala comune, aveva un sacco di domande. Ma proprio: tante.
    Decise comunque di tenerle tutte per il post presentazione: se c’era un PowerPoint, Ian Grayson era già conquistato di base e, per questo, pronto al rispetto più totale nei confronti dell’ospite dell’evento. In quel caso Remì, che non poteva dire di conoscere così bene, ma chi era lui per impedire al tassorosso di esporre le proprie argomentazioni? Se c’erano obiezioni da fare (e probabilmente Ian le avrebbe trovate, maniacale e puntiglioso com’era), le avrebbe tenute per la fine.
    Era anche abbastanza curioso di capire dove sarebbe andato a parare, con tutto quello. Non aveva nemmeno mezza idea. Quando sullo schermo apparve la grafica del Wrapped 2023 di Spoti, Ian cercò con lo sguardo quello altrettanto confuso di altri partecipanti, cercando di capire.
    Spoiler: non capì.
    «benvenuti al mio dating wrap 2023»
    Ma… in che senso.
    «quest'anno è stato un anno davvero selvaggio, mettetevi comodi» Oddio, buon per lui immaginava? Still, Ian era ancora molto confuso da tutto quanto, però decise saggiamente di rimanere in silenzio e seguire il flow.
    «ci sono stati un totale di 52 ragazzi nella mia vita quest'anno» f qualcuno, dalle retrovie, fischiò, e il Grayson non poté impedirsi di sorridere di rimando. Cinquantadue?! Ma erano…. davvero un sacco di ragazzi!! Erano più di quattro ragazzi al mese, il ché significava all’incirca un ragazzo a settimana: dove lo trovava il tempo per dedicarsi così attivamente alle conquiste?!?! Ian era: affascinato. E anche un po’ perplesso.
    «29 di questi sono di hogwarts»
    Uh… uh?? Un po’ egocentrico com’era, gli venne da domandarsi se anche lui rientrava nella lista — hey, non fate quella faccia! Era il rampollo di una famiglia purosangue per bene, era giocatore di quidditch ed aveva davvero una stupenda struttura ossea e dei lineamenti particolari, era normale che qualcuno si prendesse una cotta per lui!!
    (Che poi non succedesse così frequentemente, era un altro discorso. Che Ian non avrebbe affrontato in quel momento; quello era il momento di Remì e del suo Dating Wrapped.)
    «15 li ho conosciuti su tinder»
    Ok.. quindi quelle app funzionavano davvero? Fabian aveva sempre avuto un po’ di sospetti a riguardo, specialmente perché provenendo da una famiglia al cento percento magica non era cresciuto con una connessione internet e tutti i contenuti a cui avevano avuto accesso i suoi colleghi gen z; il mondo delle app rimaneva ancora un mistero per lui.
    «4 li ho incontrati a hogsmeade»
    Quella era, per il momento, la cosa più normale che Remì avesse detto, sia in fatto di numeri che di location; a quella statistica, Ian poteva credere.
    «3 li ho incontrati alle sedute dalla psicologa»
    O….k. Anche quello era abbastanza normale, forse? Lui non aveva mai incontrato nessuno di speciale nello studio della psicomaga dov’era in cura da quando era bambino, ma era felice per Remì se per lui era stato diverso!
    «2 li ho conosciuti in un locale in cui non sarei dovuto andare... più di una volta»
    Slay queen?!? Alzò il pugno in gesto di solidarietà: viva la ribellione eccetera eccetera rompiamo gli schemi e blablabla.
    «1 è un cugino di terzo grado di cui non ne conoscevo l'esistenza»
    C’era un detto che riguardava i cugini, ma Ian era un signore e non l’avrebbe detto.
    «1 ha tentato di uccidermi»
    A quel punto nulla poteva più sconvolgerlo, ma era comunque abbastanza perplesso: it escalated quickly kinda thing.
    Rimase in attesa, come tutti gli altri, che Remì continuasse e tirasse le somme con tutti quei numeri stampati pixel su bianco nella presentazione PowerPoint, ma il tassorosso sembrava visibilmente a disagio: vi dirò, con tutti quei numeri lo sarebbe stato anche Ian.
    «persone con cui sono effettivamente uscito? 15. con solo 2 di questi ho avuto un secondo appuntamento»
    Ah, ecco il perché di tanto disagio.
    Rivolse comunque un pollice all’insù in direzione del tassorosso, come supporto morale. 2 su 52 era una media pessima, ma il Thornhill era anche molto giovane, c’erano ancora speranze per lui!
    «numero di persone baciate: 0»
    Hhhh.
    Aiuto?
    «e voi direte... ma quindi tutti gli altri 45? sono tutte crush»
    Non necessariamente la cosa che si stava domandando Ian in quel momento, ma ora che ce lo faceva pensare… immaginava di sì, stando allo sguardo colpevole di Remì. Oh baby.
    Quando lo vide cambiare di nuovo diapositiva, inclinò la testa da un lato e alzò un sopracciglio: non era ancora finito?! Urca, slay queen davvero!
    «quali sono state le mie attività preferite convivendo con queste crush? oh, è molto divertente.»
    Non… era sicuro di volerlo sapere, il Grayson, ma non c’era verso di fermare Remì, a quel punto.
    «per il 30% ho scritto poesie. per il 35% ho pianto. per il 10% ho flirtato senza successo. per il 15% ho sognato ad occhi aperti a lezione. ed emh... per il restante 10%... [redacted]»
    Oddio, tutto così relatable, ma ora Ian voleva sapere per cosa stava quel [redacted]!!
    Quindi, suo malgrado, alzò una mano per mettersi in coda con la sua domanda.
    «29 sono di hogwarts il 30esimo vuoi essere tu?»
    Strabuzzò gli occhi, rendendosi conto di essersi involontariamente offerto come volontario (del distretto 12), e scosse piano la testa.
    «no… scusa. io volevo solo sapere» perché sono qui? «per cosa sta quel “redacted”» oh boi.
    i don't study,
    i consult the lore
    whendecember 2023
    room of requirementwhere
    boardremìs support group
    as you are
    the weekend


    SPOILER (click to view)
    ciao vins, mi imbuco molto a caso ma spero arrivi qualcun altro perché questa role è davvero qualcosa tm e la adoro STAN REMI !!
  3. .
    kourtney 'kurt' russellvii annocercatore
    «Kurt... baby... tutto a posto»
    Jack, che la conosceva meglio fi chiunque altro: «sta già pensando alle dailies da fare.»
    «e voi no? Tragico» come tragiche erano le sue performances in quel momento. «jack, dovremmo scambiarci i ruoli. permanentemente» così, un suggerimento a caso eh. «sono seria eh, pensaci, fammi saper— OH MA.» amio non le aveva nemmeno risposto???? Antipatica. Va beh, pazienza, ciao.
    La seguì, sfrecciando nel cielo qualche metro dietro di lei, allungando la mano per (non) prendere il boccino (che non aveva nemmeno visto ma si fidava della blubronzo, da qualche parte sicuramente era la pallina bastarda).


    «kaeluc ftw»
    against all odds
    genshin impact OST
    living in the middle between the two extremes
    (eliandi's version)


    SPOILER (click to view)
    prova a vedere il boccino
  4. .
    kourtney 'kurt' russellvii annocercatore
    boccino? Quale boccino. Letteralmente, Kurt non ha visto: nulla. Ma, d'altro canto... «ho 4523 primos che sono 29 pulls, più le 800 che regalerà hoyolab nei prossimi giorni, più 6 fates... 14 se compro anche il battlepass.... più eventi vari..... forse, forse!!!, se riesco a vincere il 50/50 posso anche sperare di prendere raiden shogun ai prossimi banner.....anchr se Navia..... NAVIA!!!!! ma siamo onesti, chi è che usa i geo?1!1?;;;1? A meno che non siano daddy zhongli ovviamente 🙏» priorità di un certo spesso.
    «oh Amio, ma te hai visto nulla?!» co tutta quella neve era impossibile vedere oltre il proprio naso, figurarsi beccare il boccino


    «kaeluc ftw»
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    SPOILER (click to view)
    prova a vedere il boccino
  5. .
    kourtney 'kurt' russellvii annocercatore
    e quindi non aveva schivato, ma pensa. Decisamente non una novità, considerando che fosse nota nella community per il suo non saper schivare attacchi, e andare sempre a muso duro contro i nemici — ecco perché tendeva a favorire i tank, o gli shielder: così poteva rimanere sul posto senza accusare danni e poi intanto attaccare pesante con le armi a corto raggio.
    Spoiler: nel quidditch non funzionava.
    «tua mamma quella puttanaaaaa» era slogato? ERA SLOGATO??? POTEVA ANCORA GIOCARE???? (al pc, non a quidditch. non era certa di aver mai iniziato a giocare a quidditch, figuriamoci.)
    E poi Jack aveva quasi segnato, enfasi sul quasi. «io lo facevo meglioooooo» severa ma giusta.
    Cosa che probabilmente non si poteva dire del suo ruolo, ma solo il tempo (e i fateggi) l'avrebbero detto.
    «uhhhh MA QUELLO È ....» notó la cercatrice avversaria e iniziò a correre sul manico anche lei, seguendo la corvonero. «eh sì, è proprio lui» disse, senza idea di dove fosse il boccino



    «kaeluc ftw»
    against all odds
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    SPOILER (click to view)
    prova a vedere il boccino
  6. .
    gertrude 'geri' yorkesvii annobattitore
    «e uno è andato»
    con la mano a proteggere gli occhi, nonostante la visiera spessa, Geri si prese un attimo per ammirare il tiro preciso in direzione della cercatrice avversaria: sperava che gli scout stessero guardando. Essere rimasta riserva fino a quel momento non significava che non fosse in grado di fare il proprio lavoro, dimostrava solo che i capitani avuti fino a quel momento non avevano capito un bel niente del suo potenziale.
    E lei ne aveva appena salvato uno, ugh.
    Al suddetto capitano rivolse poi un pollice verso l'alto e un sorriso. «dai che gli facciamo il culo» *gli faccio, ma non c'era "io" in squadra e tutte quelle stronzate lì.
    Tornò subito con la testa al gioco, come un Troy Bolton qualsiasi, notando un bolide potente in sua direzione.
    E sorrise.
    «ora sì che si ragiona,» la presa stretta sulla mazza rinforzata, il corpo pronto all'impatto contro la palla impazzita, Geri attese fino al momento migliore per swingare e colpire il bolide con la forza necessaria da rimandarlo contro il battitore avversario. «occhio, torna indietro!» speriamo di nuovo con abbastanza forza
    up&up
    coldplay
    living in the middle between the two extremes
    (eliandi's version)


    SPOILER (click to view)
    (20) DIFESA GERI (geri + stormi): (non) schiva il bolide
    BOLIDE SU KAZ (geri): ribatte

    CODE
    <b>(20) DIFESA GERI (geri + stormi):</b>
    <b>BOLIDE SU KAZ (geri):</b>
  7. .
    kourtney 'kurt' russellvii annocercatore
    «sai cosa è davvero terribile?» lo sguardo che Kurt rivolse a quello gemello di Jack diceva già tutto, ma la tassorosso esternò comunque il proprio sconcerto, «che qui internet non prenda. ho delle primos da collezionare, personaggi per cui farmare, un ayato per cui pullare.» nella piega delle labbra c'era: sofferenza, delusione, afflizione. «assurdo.» le mancava il mondo babbano. Ed ora è canon che siamo babbane, sis. «ti pare normale che debba andare fino al villaggio ogni volta che voglio giocare? buh» che vita difficile, quella del gamer ad Hogwarts; menomale che ancora qualche mese e poi sarebbe stata libera.
    A differenza di quella pirla di Jack che aveva ben pensato di farsi bocciare l'anno prima.
    «do it for kamisato ayato» un sussurro bisbigliato nell'orecchio di Jack, mentre il capitano parlava e diceva cose alla squadra. Onestamente? Kurt non avrebbe mai pensato di giocare una partita: era in squadra da tre anni e non aveva mai messo piede nell'ovale di gioco; probabilmente, se avessero chiesto ad ex compagni di squadra, non avrebbero nemmeno saputo dire il suo nome, né avrebbero saputo fosse stata in squadra punto. E sapete cosa? Le andava benissimo così. Era una creatura che agiva nell'ombra, Kourtney Russell, e viveva per poche cose: tipo gli aggiornamenti dei suoi giochi preferiti, i click compulsivi su mouse e tastiera, le luci soffuse della sua camera a casa, gli snack divorati tra una pagina di loading e l'altra.
    Viveva per un segnale wifi più forte di quello che avevano ad Hogwarts (che era: nessuno, letteralmente).
    Era finita in squadra solo per Jack, e perché non avevano mai fatto nulla separate fino a quel settembre, alla prima lezione del settimo anno di Kurt, ma non di Jack. Era stato un trauma, tanto che nonostante avesse pensato di lasciare la squadra e non presentarsi ai provini per quell'anno, l'aveva fatto comunque solo per sua sorella. Chi l'avrebbe mai detto, poi, che il cercatore ufficiale avrebbe dato forfait, passando a lei la responsabilità di afferrare il boccino in quella partita? hhh.

    Eppure.
    Eccola lì, a mezz'aria, fuori dalla sua comfort zone, a cercare una pallina dorata nella fottuta neve.
    «è la fottuta dragonspine, tutta da capo.» un incubo, insomma. «un incubo.» c'era anche un bolide killer che puntava su di lei? forse avevano sbagliato Russell, di solito era Jack quella che si faceva notare (non sempre in positivo). Per citare una saggia con cui Kurt aveva fatto qualche coop ogni tanto: «schiva schiva schiva



    e schiva.»
    ripetuto a sé stessa come un mantra, mentre provava ad evitare il bolide in arrivo, pensando invece alla pluffa passata da uno dei compagni (no, i vostri nomi non li sa). «ci provo, eh!» solo perché ogni tanto si scambiava il ruolo con Jack non voleva dire che fosse brava in quello di cacciatrice (o di cercatrice, ma dettagli).
    against all odds
    genshin impact OST
    living in the middle between the two extremes
    (eliandi's version)


    SPOILER (click to view)
    passaggio 2/3
  8. .
    gertrude 'geri' yorkesvii annobattitore
    «bel tempo» di merda «per una partita» del cazzo. «forza corvi forza» immagino?
    Li guardò uno ad uno, la Yorkes, appuntando le facce dei cinque compagni e marcandole a fuoco nella sua memoria: sarebbero state le stesse facce contro cui avrebbe tirato freccette magiche nel caso di sconfitta.
    Sì, Gertrude Yorkes era una persona competitiva; no, non pensava che Paris Tipton avesse la stoffa del capitano. Bastava guardarli, giocavano anche con un uomo in meno perché non era stato in grado di trovare una riserva (della riserva, but still). Buh-uh! «carichi?» se pensava che quello era il suo ultimo anno e sugli spalti potevano esserci gli scout per le più grandi squadre inglesi, un po’ le veniva da piangere. Ma non lo fece, batté invece la mazza con vigore sul palmo guantato e lanciò un’occhiata in tralice al suo capitano: facci vincere o ti butto già dal manico di scopa con una bolidata. «in bocca al lupo, squadra!!» uuugggggggggh.

    A mezz’aria, seduta con le caviglie incrociate e il busto dritto, i fiocchi di neve ad incastrarsi nelle trecce ebano, Geri si pentiva di molte cose tranne che di aver deciso di dedicare la sua vita al quidditch: amava tutto di quello sport, dall’adrenalina alle palle spedite a tutta forza che squarciavano il cielo. Ah, hello bolide my old friend. «mio» sussurrò, stringendo i denti e assottigliando le palpebre, mettendosi sulla traiettoria del primo bolide, per rispedirlo ai tassorosso con (si spera) tutta la forza che aveva in corpo.
    up&up
    coldplay
    living in the middle between the two extremes
    (eliandi's version)


    SPOILER (click to view)
    (2) DIFESA PARIS (geri + amio): si mette sulla traiettoria
    BOLIDE SU KURT (geri): ribatte il bolide

    CODE
    (2) <b>DIFESA PARIS  (geri + amio):</b>
    <b>BOLIDE SU KURT (geri):</b>
  9. .
    roy fabian ian graysonv annobattitore
    «non so cosa sia successo,» aveva detto una saggia, «ogni tanto mi perdo» e Ian poteva solo che ritrovarsi nelle parole di Eliza the Destroyer aka Daddy aka Nuvoletta. Cosa? Sto delirando? Assolutamente sì.
    «ODDIO MA???!!! MINI HA PARATO DI NUOVO!!! SLAYYYYY» erano proprio i migliori, niente da fare, BEST TEAM EVER !!! «VAI COSIIIII» e oddio???? «VOLA CAP VOLAAAAAA» tutto troppo bello, come la degustazione dove andranno domani i signori zoia, i wish that were me. «ROXIEEEE» in tutto questo, c’era una special da proteggere che non lo avrebbe ringraziato per il favore, ma Ian non era lì per i ringraziamenti, era lì per fare squadra e passare un po’ di tempo all’aria aperta quindi insomma.
    Agitò la mazza (sempre quella di Costas, lasciata in eredità, ricordiamolo!!!) a mezz’aria e cercò di colpire il bolide prima che questo colpisse Roxie e poi Roxie colpisse lui.
    «eeeeeeee torna indietroooo»
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    SPOILER (click to view)
    (9) DIFESA ROXIE (ian + break): si mette sulla traiettoria
    BOLIDE SU THEO (ian): ribatte il bolide

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    <b>(9) DIFESA ROXIE (ian + break):</b>
    <b>BOLIDE SU THEO (ian): </b>
  10. .
    roy fabian ian graysonv annobattitore
    Niente, i grifondoro non tenevano una palla che fosse una. «sicuri di saperci fare?!» era un dubbio legittimo quello del serpeverde, che pose a voce alta in direzione degli avversari, sperando di distrarli abbastanza da non fargli vedere Roxie in arrivo sulla traiettoria della pluffa STRATEGIA
    E, a proposito di strategia: difendeva ancora una volta Parker. «i bolidi si sono affezionati a te,» le disse, trovandosi ancora nei paraggi della compagna di reparto dall'azione precedente, «o forse li ha pagati alexander per disarcionarti dalla scopa» cosa?cosa . Scherzo, Ian lo sapeva che il suo cap giocava pulito — specialmente nei confronti dei suoi giocatori.


    Unless?
    Swingò con potenza in direzione del bolide, rispedendolo al mittente. «tutto vostro!»
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    SPOILER (click to view)
    (16) DIFESA DELILAH (ian+roxie): si mette sulla traiettoria del bolide-
    BOLIDE MAX (ian): -e ribatte sul portiere

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    (16) <b>DIFESA DELILAH (ian+roxie):</b>
    <b>BOLIDE THEO (ian): </b>
  11. .
    roy fabian ian graysonv annobattitore
    Ian era abbastanza certo che il quidditch non funzionasse così, e almeno più di due passaggi in croce andavano fatti — ma insomma, chi era lui per giudicare quando a malapena riusciva a fare il suo di dovere, eh?
    Infatti aveva imparato la lezione e si era limitato, da quel momento in poi, a fare solo il battitore: era uomo, troppe cose insieme (più di una) non sapeva farle.
    Pur senza perdere di vista i bolidi, tenne comunque uno sguardo sulla pluffa giusto per non rischiare di tagliare completamente fuori il resto dei compagni e perdersi pezzi importanti; perciò vide Avery perdere la pluffa («AH-AH! Del mestiere, eh......») e non riuscì a non rivolgerle un mezzo sorriso compiaciuto, e un thumb up chiaramente derogatory. Continua così, Bates, continua.
    Finito il momento goliardico, tornò a concentrarsi sulla partita e, individuato il bolide diretto su Del, gli corse incontro e si intromise sulla sua traiettoria, ribattendolo su un rivale a caso (letteralmente scelto dal dado).
    «KABooOOM» e poi magari fa 6
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    (15) DIFESA DELILAH (ian+break): si mette sulla traiettoria del bolide-
    BOLIDE MAX (ian): -e ribatte sul portiere

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    (15) <b>DIFESA DELILAH (ian+break):</b>
    <b>BOLIDE MAX (ian): </b>
  12. .
    roy fabian ian graysonv annobattitore
    Succedevano cose, tipo pandi che continua a morire nel domain ed eli che deve finire il livello per entrambe — però insomma, servono questi artefatti perciò si fa quel che si può (aka aspettare e ripresentarsi per riscuotere le ricompense) PERÒ! La nota positiva è che in questo modo posso scrivere il post.
    Anche in campo succedevano cose: tipo Mini che parava il tiro. «YOO-OOH!!!!» Pugno sollevato verso l'alto, Ian era al settimo cielo. «AVANTI COSÌ RAGAZZI!»
    Mi sono distratta aiuto.
    Possiamo dire che anche Ian si fosse distratto, canon, richiamato poi all'attenzione dal bolide sul cap. «Caaaaaaaaaaap altro bolide in arrivoooooiii» e poi, veloce come veloce è il vento, si scagliò con la mazza sguainata, pronto a rimandare il bolide in direzione degli avversari. «niente di personaleeeeee»
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    (14) DIFESA ALEXANDER (ian+break): si mette sulla traiettoria del bolide-
    BOLIDE THEO (ian): -e ribatte sul portiere
  13. .
    mikano 'mika'
    tahtiro napiña
    v annoserpeverde
    Mika era – incredibilmente! – ancora a scuola.
    Non era ancora finita in prigione per assalto aggravato o alla gogna per aver ucciso qualcuno a sangue freddo. Erano traguardi. Di quel passo, avrebbe persino visto la luce infondo al tunnel del diploma.
    «what-thefuck-ever» Non che le interessasse così tanto, infondo: era lì per il viaggio, la serpeverde, non per la meta. Con i capelli corvini lasciati liberi lungo le spalle, il trucco nero a marcare il taglio a mandorla, e le labbra tinte di roso cremisi – per il sangue, non per qualche stupido rossetto –, la Tathtiro sembrava aver dichiarato guerra al mondo intero — ed era proprio cosi.
    «get the fuck out of the way, you moron!!!»
    Alcune cose non cambiavano mai, come l’ostilità di Mika nei confronti di qualsiasi altro rappresentare del genere umano, o il fatto che per qualche assurda ragione io abbia sempre scritto il suo parlato in inglese.
    «that’s a fucking bludger, mccharty,» urlò in direzione della concasata, allargando le braccia (e quasi accecando le persone sedute accanto a lei) «you better move your skinny ass out of there!»
    O magari no: a Mika, il quidditch no piaceva, ma le piacevano le cose violente. Voleva vedere il bolide impattare contro gli studenti e spillare sangue, vederli cadere giù e impregnare l’erba del campo con il caldo liquido cremisi.
    Quindi, di fatto, il suo tifo serviva solo a distrarre la cacciatrice e sperare venisse presa in pieno.
    Sul volto della Tahtiro si allargò un sorriso malevolo e poco rassicurante.
    «no offense» nulla di personale, era così con tutti.
    messy
    renée rapp
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    SPOILER (click to view)
    tifo serpeverde
  14. .
    roy fabian ian graysonv annobattitore
    Forse, in effetti, Ian era un po’ troppo emozionato e non stava gestendo al meglio la situazione.
    «sei sicuro di essere del mestiere?»
    Squadrò Avery da dietro le lenti protettive degli occhiali. «scordati di copiare i miei appunti di erbologia, la prossima volta» e lo sapevano tutti che Roy Fabian Grayson era il miglior studente di erbologia del V anno, in special modo lo sapeva la Bates che copiava sempre da lui. Remark inutile il suo, comunque, perché l’altra aveva già rubato la pluffa e se l’era portata via con sé.
    Ian cercò lo sguardo del suo capitano, stringendosi nelle spalle a mo’ di scuse. «farò meglio la prossima volta!!» era una promessa che intendeva mantenere, e speriamo che i dadi saranno con noi al momento opportuno.
    Nel frattempo, però, succedevano cose.
    Tipo Delilah che rimandava bolidi killer ai grifondoro, e il cap che veniva lasciato scoperto. «osp…» minchia, un (1) lavoro avevano da fare, loro battitori, e qualcuno non lo stava decisamente facendo come si doveva.
    Cazzo, Ian, ascolta le parole di un saggio e getcha head in the game.
    Volò fino a raggiungere il Lestrange, levitandogli intorno. «tutto ok cap?!? scusa, non avevo visto il bolide.» Bene ma non benissimo.
    Il Motherfucka gli aveva lasciato la mazza autografata e lui non gli stava rendendo onore, era giunto il momento di impegnarsi.
    Setacciò il cielo plumbeo in cerca di un altro bolide impazzito, e quando lo vide correre in direzione di Delilah, si schiacciò contro il manico per corrergli incontro, mazza stratta in una mano e pronto a ribattere il più lontano possibile dalla compagna — e quindi verso gli anelli rivali.
    «attento alla faccia!» @ theo
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    (8) DIFESA DELILAH ( ian + leon ): si mette sulla traiettoria del bolide-
    BOLIDE THEO (ian): -e ribatte sul portiere

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    (8) <b>DIFESA DELILAH ( ian + leon ):</b>
    <b>BOLIDE THEO (ian): </b>
  15. .
    roy fabian ian graysonv annobattitore
    «Oggi è la prima partita del campionato, ovviamente contro quei coglioni di Grifondoro.» Lo sguardo nocciola di Ian saettò sul viso dei compagni riuniti attorno al loro capitano, emozionato ed entusiasta all’idea di giocare finalmente la sua prima partita. Aveva osservato con reverenza il Motherfucka, fino all’anno prima, considerandolo non solo un ottimo capitano ma un grandissimo battitore (batte. forte. sempre.), e ora che poteva vestirne finalmente le scarpe, anche se solo come riserva, si sentiva al settimo cielo, ma orgoglioso di far parte della squadra selezionata dal nuovo capitano, Alexander.
    Convincere i suoi genitori a lasciarlo giocare era stata la parte più difficile di tutta quell’avventura, e se Ian poteva dire di averla spuntata era stato solo per l’intervento di suo fratello che, da medico, aveva confermato che potesse fargli bene un po’ di attività fisica; ovviamente mamma Edith non se l’era bevuta, perché da medico sapeva che fosse una cazzata, ma i Grayson erano sempre stati facilmente raggirabili dal maggiore dei fratelli, e quella volta non era stato diverso — e ora Ian poteva calare gli occhialini protettivi sugli occhi, incrociare la mazza contro quella di Delilah, e salire a cavalcioni del suo manico di scopa, finalmente.

    Sospeso a mezz’aria insieme ai suoi compagni, Ian osservò il coach liberare i bolidi e ne iniziò subito a seguire le traiettorie, abituato da estenuanti allenamenti quotidiani. «O' Death, Mccarthy aiutate Parker con il bolide.» Lanciò uno sguardo in direzione delle compagne interpellate e, vedendo che Delilah aveva la situazione sotto controllo, e assestato che il bolide in direzione proprio della Parker fosse piuttosto debole e lento, decise di affiancare il suo Cap per supportarlo nell’azione, al posto di Break. «sono libero, cap!» Agitò le braccia in direzione di Alexander, per farsi vedere; quando l’altro lanciò in aria la pluffa, Ian si abbassò sul manico per prendere velocità e raggiungere la palla, pronto a cercare poi con lo sguardo un altro compagno libero a cui passarla.
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    passa ad un compagno (2/3)
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