Posts written by Sheesh‚ i’m not that crazy

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    Madelaine Hopper
    I wanna be alone
    Alone with you, does that make sense?
    I wanna steal your soul
    And hide you in my treasure chest
    «scusa, colpa mia, ero distratta» no non era vero, forse era l’esatto contrario, era lei che era soprappensiero e l’aveva urtata in malo modo, Madelaine andò a posare una mano sull’avambraccio della ragazza, che aveva riconosciuto in quel momento, per stabilizzarla e far sì che non cadesse per colpa sua «figurati, è colpa mia che ho la testa da tutt’altra parte» arricciò le labbra e lasciò la presa sulla giacca di fattura costosa di Cherry, era talmente presa dal pensiero di voler uscire di lì che non l’aveva vista affatto, come aveva fatto tempo prima con lucrezia durante il loro primo incontro d’altronde. «ti ho fatto male?» Scosse il capo con veemenza facendo svolazzare qui e là qualche ciocca color grano, stranamente liscia e in ordine «no, affatto» infilò le mani nelle tasche dei jeans baggy che indossava e spostò il peso da una gamba all’altra «io invece ti ho fatto male?» chiese, realmente preoccupata, anche se era convinta che nulla facesse male come le ferite che avevano dentro, dopo aver combattuto, avrebbero impiegato tempo a guarire, madelaine si era rinchiusa in un angolo sperando che la solitudine e l’amore l’avessero aiutata in qualche modo. «Anche te qui in visita?» Maddy abbassò lo sguardo sul pavimento stringendosi nella sua felpa oversize, no, non era lì in visita, era una codarda e non ci voleva tornare in ospedale, aveva paura di poter vedere qualcosa che avrebbe rotto la sua stabilità, in quel momento fragile, di cristallo, e distruggesse i progressi che aveva fatto da quando era tornata dalla guerra, quella bolla dove Lucrezia con la sua delicatezza l’aveva rinchiusa, e che avrebbe potuto scoppiare da un momento all’altro «no, sono qui per una visita di controllo, ci torno ogni martedì all’ incirca » per poi fuggire con la coda fra le gambe appena ne avesse l’opportunità «tu invece? sei venuta a trovare qualcuno?» probabilmente, visto che non la vedeva spesso fra i corridoi dell’ambulatorio
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    Neutral, maybe
    2043
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    Madelaine Hopper
    It's been a couple months
    That's just about enough time
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    «ma cristo» disse Madelaine Hopper poggiando due dita sul ponte del naso alla vista di Vittorio Emanuele Linguini, e non bestemmio perché sono una signora semicit; ma com’era possibile che fra tutti i componenti di quella famiglia proprio lui avesse deciso di aprirle la porta? incrociò le braccia al petto, impettendosi, e quasi dimenticando i pochi centimetri di differenza che passavano fra di loro «senti» lo avrebbe picchiato volentieri ma non aveva tempo per quello «vengo in pace» qualche rumore dietro di lui attirò l’attenzione della Hopper ma l’armadio dinnanzi a lei non permetteva la visuale completa, qualche insinuazione sul fatto che fosse lì per lui fece sollevare un sopracciglio all’ex grifondoro che rispose con un «non mi ricordo manco come ti chiami» avrebbe ribattuto ancora e quella conversazione sarebbe sfociata in una bella scazzottata come al solito ma un’altra voce bastò per placare gli istinti omicidi della hopper «Sei… VIVA!!!» Lucrezia le gettò le braccia al collo e prima di dimenticarsi di tutto quello che le stava intorno madelaine fece un eloquente gesto a Lapo linguini, un gesto che comprendeva un dito medio con tanto di linguaccia, poi, finalmente, si decise ad affondare il naso nei capelli della sua Lucrezia, grata che non le avesse messo le mani al collo per affogarla e farla finita definitivamente.
    «Non farlo mai più» oh no, non lo avrebbe fatto mai più per nessuna ragione al mondo, separarsi per così tanto tempo da lei da sentire l’aria mancarle, da accentuare i propri sbalzi d’umore ed aumentare la propria irascibilità, non ora che sapeva quanto il mondo facesse schifo senza Lux «lo prometto» e poi chiuse gli occhi, e per la prima volta in tutto quel tempo si rilassò sentendosi quasi molle; ovviamente ci aveva sperato, ma non sarebbe sfuggita allo sguardo attento di lux nemmeno se questa non fosse stata attenta: era sporca, livida, aveva un sopracciglio ricucito alla meglio, i capelli erano improponibili e non aveva nemmeno osato guardarsi allo specchio «non sto così… male, avrebbe voluto dire prima di sibilare per il dolore una volta sdraiata sul divano «ehi… stai calma non è niente che non si possa riparare» anche se poco prima stava per collassare ma era un dettaglio che avrebbe risparmiato a lux, a cui sarebbe venuto un colpo probabilmente se lo avesse saputo «…ho male alla costola» la mano raggiunse la giacca militare sul torace, parte sinistra «se lui va via ti faccio vedere» cipiglio verso lapo, non le importava per nulla che non fosse niente che non aveva già visto, non si sarebbe spogliata davanti a lui,
    mai più senza te, per sempre insieme

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    Madelaine Hopper
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    Il mondo era andato a puttane e Madelaine Hopper era corsa a Canosa.
    Il mondo era andato a puttane, e Madelaine era corsa tra le braccia di Lucrezia, senza pensarci due volte su.
    Il mondo era andato a puttane, e Madelaine era cambiata, era entrata a far parte della resistenza, aveva deciso di dover cambiare lei se voleva davvero cambiare qualcosa, doveva schierarsi, e per la prima volta aveva messo piede al QG.
    aveva dato una mano a spostarlo, perché non potevano stare più li, e quelle sedie vacanti, quell’aria di gelo, quei sorrisi di circostanza le avevano fatto più male di quanto aveva previsto.
    avevano perso.
    avevano perso la guerra, avevano perso l’orgoglio, ma soprattutto, avevano perso dei compagni.
    Aveva combattuto contro le ombre su territorio italiano, le aveva uccise senza rendersi conto che fossero persone vere, andava fatto, l’aveva ripetuto tante volte a Mads mentre combattevano, andava fatto, si era detta mentre sparava contro loro chissà quanto piombo, ed ora? cosa le era rimasto?
    Moka era un’ombra.
    Wren era un’ombra.
    e lei non c’era, non c’era stata, troppo impegnata a riposarsi, troppo impegnata a fare altro.
    non ci sarebbero state più cene di famiglia dove avrebbe cercato gli occhi di wren per una domanda scomoda di nonna rosetta, wren che non le aveva mai negato una mano, non ci sarebbero state più sbronze e risate al tavolo di un bar mentre votavano uomini di una certa età, lei e Moka, anime gemelle per un motivo.
    si era fermata dinnanzi alle sedie vuote, aveva passato le mani sulle spalliere, si era persa con lo sguardo nel vuoto, gli occhi lucidi, si era proibita di piangere, lo aveva sempre odiato, non sarebbe servito a nulla, le lacrime non li avrebbero riportati lì.
    le lacrime non avrebbero colmato il vuoto.


    con l’indice e il pollice strofinò gli occhi da sopra le palpebre, da quante notti non dormiva? sibilò perché aveva ancora dimenticato quei punti sul sopracciglio, che le avevano messo una volta tornata, durante la prima visita dopo la guerra, non l’avevano poi tenuta così tanto, non era messa così male, era bastato qualche sorso di ossofast e, dove non era possibile, una cucitina, ma era tornata presto a casa, le avevano raccomandato riposo non sapendo che non avrebbe voluto far altro che dormire tra le braccia di lucrezia.
    non era tornata a lavoro, non ancora, non era pronta a tornare ad una routine, non era pronta a far nulla.
    l’unica cosa che si costringeva a fare era tornare al San Mungo ogni tre giorni per la visita di controllo che le avevano imposto.
    «Sto bene, riesco a fare tutto.» disse al dottore che si stava togliendo i guanti, gesto che sanciva la fine della visita, come al solito il medico l’aveva liquidata con un a martedì signorina Hopper e lei non aveva potuto fare altro che uscire dalla stanza con la consapevolezza di dover tornare in quel posto, di dover essere consapevole di essere nello stesso edificio dei suoi compagni e non avere il coraggio di andargli a fare visita; un colpo alla spalla, una spinta verso l’indietro, era andata a finire addosso a qualcuno, distratta come al solito «scusa» disse mentre si sistemava la felpa grigia, e finalmente alzava lo sguardo

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    nome personaggio + scheda:
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    risultato del test: 100/100 hhhhh
    ruolo nella resistenza: stratega
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    Madelaine Hopper
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    Madelaine Hopper era tornata lì.
    Lì dove aveva combattuto una delle battaglie più dure, dove si era procurata quel taglio al sopracciglio ,dove erano apparsi quei lividi ormai sbiaditi e non più di un viola intenso com’erano allora.
    Deserto, disastro, era quello che si ergeva dinnanzi a lei.
    Il colosseo sembrava più cupo di quanto già le sembrasse allora, e per quanto si ripetesse che era tutto finito, che era tutto apposto non riusciva a scrollarsi la sensazione di morte imminente dalla pelle.
    Ma quella volta era tornata lì per restare, per andare a riprendersi ciò che aveva fatto sfuggire con stupidità e che, le apparteneva

    Le passaporte non le erano mai piaciute, per quanto più sicure queste fossero aveva sempre preferito smaterializzarsi, ma il luogo in cui andava non l’aveva mai visto se non in foto, non era tornata a casa e non si era cambiata, aveva indosso ancora quella divisa sbiadita e rattoppata in più punti, perché aveva evitato casa sua come la peste? perché era maledettamente vuota.
    Era stata una stupida, quando aveva detto a Lux, la sua Lucrezia, di voler partire per la guerra, quella che lei chiamava una missione suicida, lei le aveva dato contro dicendole che non sarebbe dovuta partire, che sarebbe dovuta andare con lei in Italia al sicuro, senza correre pericoli.
    Madelaine sapeva di non poterlo fare.
    la se del futuro le aveva lasciato la lettera per un motivo, e doveva almeno provare a cambiare le cose.
    E così avevano litigato, anche in modo abbastanza pesante, per la prima volta, ed in preda alla rabbia aveva pronunciato quelle parole per cui ora si pentita amaramente
    Io e te non siamo nulla
    Avrebbe dovuto morderai la lingua, prendersi a schiaffi da sola, niente avrebbe cancellato dal suo cervello l’espressione delusa e schifata di lucrezia mentre prendeva le sue cose e andava via da casa sua, da casa loro; non vivevano insieme, non ancora almeno, ma praticamente nei weekend casa di maddy diventava la loro dimora.
    Da quando si erano incontrate, rincontrate aveva scoperto col sennò di poi, per strada e Maddy le era praticamente andata addosso, avevano cominciato a frequentarci sempre più assiduamente, talmente tanto che erano diventata una l’abitudine dell’altra, ed era tutto maledettamente piacevole, non avevano parlato di cosa fossero realmente, ma erano insieme e quello era l’importante.
    ci aveva pensato poi la guerra, a dividerle, o forse era stata lei, con la sua stupidaggine.
    ed ora era andata a riprendersela.
    gli anfibi della battaglia calpestavano l’erba rinsecchita dal sole, era quella Canosa di Puglia, quel posto che tanto stava a cuore a Lux, dove veniva a passare le vacanze estive; aveva chiesto informazioni e… era quasi arrivata, o almeno supponeva.
    Sperava che fosse quella, la casa, e che non stesse per bussare ad un’abitazione completamente estranea «o la va o la spacca» si disse, avvicinandosi al portone, per poi dare due colpi secchi con le nocche delle dita, vista la mancanza di un campanello.
    forse per la prima volta in vita sua pregò dio, sperando che Lux volesse almeno vederla
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    Madelaine Hopper
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    Madelaine Hopper era: estasiata.
    Fare volontariato e distribuire palloncini? già una botta di buon umore non indifferente per lei che era un’empatica!
    E vedere suo fratello vestito da zucca? sorridere? suonava irreale per lei, forse aveva una nuova luce negli occhi, quella di una sorellina innamorata del fratello: Madelaine Hopper era quasi tornata bambina, un po’ come quando stava con lux e giocavano a quidditch o si rincorrevano, si sentiva di nuovo una nanerottola dalle guance paffute e le ginocchia sbucciate, e forse si sentiva così anche davanti a Nate, in quel momento «Hai ragione, come ho potuto dimenticarmene.» Madelaine sorrise, volendo dirgli che magari quello l’aveva dimenticato, ma che lei e Cassandra fossero le sue sorelle non l’aveva mai saputo, si trattenne e si tappò la bocca «già, era abbastanza memorabile vedere le mie azzuffate per i corridoi » portò una mano alla nuca, sotto il cappello, imbarazzata, era un po’ che non faceva a botte, era forse stato l’amore a cambiarla? magari semplicemente l’età che avanzava, o forse aveva capito che prendere a pugni il sacco da boxe era meglio che avere lividi ovunque e naso sanguinante, infatti ne aveva fatto il proprio lavoro scappando dai croissant e dai dolci del B&B «lo scoprirai solo se vieni a vederci!» Maddy sorrise ancora, sarebbe andata di sicuro a vedere Nate, c’era qualcosa di meglio di guardare il proprio fratello felice che faceva una delle cose che gli piacevano di più? oltre ricevere dei complimenti per il costume, ovviamente, adorava travestirsi ad halloween, le risate dei bambini quando provava a spaventarli le ravvivavano l’animo «Posso però dirti che ci sarà un vincitore alla fine! E in premio riceverà un buono per la gelateria di Quo Vadis!» mise le mani sui fianchi mentre esclamava un «accidenti, ora mi hai proprio convinta» e non era per niente una bugia, se avesse davvero vinto quel buono ci avrebbe probabilmente portato Lux, ormai era un rito per loro organizzare gli appuntamenti in luoghi in cui si mangiava bene, o si mangiava e basta in generale, contava di organizzare il loro anniversario da Wiz Burger, dove tutto era iniziato un po’ di tempo prima.
    «gelato non contaminato?»un cono prezioso? maddy era sinceramente confusa e avrebbe davvero voluto chiedere qualche informazione in più ma venne distratta da quel… cagnolino che saltò quasi in braccio a Nate facendogli perdere l’equilibrio «oh mio dio??» ma era meraviglioso, le veniva quasi da piangere!! e si stava strofinando sulle sue gambe! Madelaine non esitò un attimo a piegarsi sulle ginocchia ed iniziare a fargli un bel po’ di coccole «ma è bellissimo!! » cosa piaceva a Madelaine? oltre lucrezia, la palestra e lo studio, s’intendeva, ovviamente i cuccioli grandi o piccoli che fossero, e cosa sentivano le sue orecchie? si chiamava Puck e l’aveva vinto alla lotteria? «oh mio dio era destino, eravate destinati! sarà il tuo compagno per la vita» era un po’ troppo romantica? probabile, ma con i cuccioli non lo si era mai abbastanza per i suoi gusti «ne voglio troppo uno.» era un pensiero espresso ad alta voce? probabilmente «ciao Puck! molto piacere!» disse mentre teneva tra le mani il bellissimo muso di quella meravigliosa creatura

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    HHHHHHH

    LIZ MONRIQUE, PRO, PVP

    WIND THUNDERSTORM, CONTRO, PVP

    ERISHA BYRNE, CONTRO, PVE
  9. .
    ok calma respira

    IVETTE BEAUMONT, PRO, PVP

    e perché vins mi ha sfidata

    WIND THUNDERSTORM, CONTRO, PVP

    ERISHA BYRNE, CONTRO, PVE
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    ma chi io?😇😇
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    Madelaine Hopper
    20 y.o. |ex gryff
    Gym addicted
    Quarrelsome
    broken heart
    'Cause I knew you were trouble when you walked in
    So shame on me now
    Flew me to places I'd never been
    'Til you put me down, oh


    Se qualche momento prima aveva sentito una leggera tachicardia per aver creduto di averle fatto male, ora sul viso della hopper c’era un’espressione interrogativa: aveva proposto di offrirle il pranzo perché era carina, molto carina, ma anche perché aveva un’aria familiare, in senso buono ovviamente, ed ovviamente perché, sbadata com’era aveva rischiato di farle male sul serio, ma dopo che le aveva allungato la mano per conoscere il suo nome, lei era parsa in un certo senso delusa «sono io a essere così poco…memorabile??! Non per essere sborona, eh, ma…». maddie aveva alzato leggermente le sopracciglia (non troppo, anche lei fortunatamente non era un personaggio di Hook), quindi la conosceva davvero!!
    E perché il suo cervello, da qualche mese a quella parte rinsecchito, aveva rimosso di conoscerla? quasi si stupiva di se stessa, non dimenticava mai di aver conosciuto una bella ragazza «Io… non mi sei del tutto estranea» si poggiò una mano sul fianco e inclinò leggermente il capo per osservarla meglio, ma nulla non riusciva a venirle in mente dove avesse potuto conoscerla «Puoi rispondermi quando arriviamo… Se non ci becchi dovrai offrirmi anche un altro pasto, non solo questo. Perché sai, taffiare a gratis ha tutto un altro gusto… il sapore della gratuità!!» sorrise divertita; lei non poteva saperlo, ma Lux aveva davvero timore che la odiasse dicendo che era la cugina del suo ex? Non avrebbe mai potuto, considerando il fatto che si sentiva strana, in senso buono, per la prima volta dopo tempo «E se ci prendo? facciamo che ci rivediamo anche una terza volta, ti va?» se Lux aveva in programma di rubarle un altro appuntamento, beh non doveva fare altro che chiedere, perché Maddie aveva intenzione di invitarla ad uscire più di due o tre volte; le porse la mano aspettando che l’altra l’afferrasse «Wizburger? che ne dici?» le stava chiedendo dove volesse mangiare, dopotutto aveva finito a lavoro e anche se non lo avesse fatto non avrebbe avuto voglia di tornarci, non dopo aver incontrato… diamine, perdeva colpi, non conosceva nemmeno il suo nome «Non puoi darmi nemmeno un indizio? piccino picciò» fece segno con le due dita per rendere l’idea «Comunque finché sei con me niente cicuta, non te lo permetto, però per distrarti puoi darmi indizi sulla tua identità » e se l’altra avesse afferrato la sua mano avrebbe cominciato a dirigersi verso il luogo del loro appuntamento.

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    I known you were trouble, Taylor Swift
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    pizza_hamburger +25 (maddy)
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    so let the flames begin ©
    Madelaine Hopper
    20y.o. Quarrelsome Not Straight


    «Ma no Lux ti ho detto che oggi non posso, non che non voglio…»Madelaine Hopper parlava animatamente al telefono con la ragazza che aveva conosciuto qualche mese prima e che si era riscoperta la cugina del suo ex coglione, ma che aveva imparato quasi subito a farsi strada nel suo cuore «Ho capito che devi coprire un turno da sola ma io mi sono offerta di fare da animatrice per halloween qui, non posso tirarmi indietro… »
    sbuffò leggermente tenendo il telefono con entrambe le mani sull’orecchio destro, il vestito da strega (che originalità visto erano nel mondo magico) che le avevano consegnato qualche giorno prima era aderente e fastidioso, i guanti di velo le facevano prudere le braccia e il cappello era troppo voluminoso, insomma era un vestito orribile «Una foto? ma no sono oscena vestita in questo modo- NO! va bene ti mando tutto ciò che vuoi non venire qui, ora devo salutarti ho da fare… buon lavoro al bar!!» salutò frettolosamente la bionda dall’altro lato del telefono, in modo che non replicasse ancora, per quanto fosse adorabile averla intorno, Lux era un vero terremoto e non sarebbe stato il caso farla correre lì insieme a… centinaia di bambini che scorrazzavano qui e la, molto probabilmente l’avrebbe persa nel parco in meno di cinque minuti e poi ritrovata due giorni dopo: le venivano i brividi solo a pensarci, la preferiva decisamente al sicuro nel bar di famiglia in cui magari una volta finito il turno avrebbe fatto un salto, vestita da strega, giusto per rendersi ancor più ridicola.
    «Ciao Maddy! Posso lasciarti un invito?»
    L’ex portiere grifondoro alzò lo sguardo dallo schermo del cellulare ritrovandosi suo fratello dinnanzi a se, schiuse leggermente le labbra sorpresa «Ciao Nate, che carino» sorrise a mezza bocca non trattenendosi dal commentare il suo travestimento adorabile «Certo che vengo a vederti!! Non resisterò tutto nella distribuzione di palloncini» già da tempo, da quando aveva letto la lettera che lei stessa aveva scritto, aveva pensato che avere Nathan come fratello era una vera e propria fortuna, non solo perché il suo datore di lavoro era un gran figo insomma, ma perché l’assistente era una vera zolletta di zucchero, con delle maniere impeccabili, non si spiegava come ancora nessuna ragazza si fosse accorta del gran tesoro che era «A me piacciono le cose cruente, non so se ricordi, ma sono sicura che ricordi qualche mia malefatta fra i corridoi» rise ed alzò il pugno destro, guantato, poi si rese conto di aver forse esagerato un po’, così decise di glissare semplicemente il discorso «Che ruolo hai nello spettacolo?» un sorriso leggermente imbarazzato, sperando di non aver toppato con suo fratello.
    che non sapeva nemmeno di essere suo fratello.

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    lo faccio…. lo fece troppo esasperata dalle poche gif
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    <span class="pv-f">Cindy Kimberly </span> Erisha Byrne [URL= https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/m/?t=62349629#entry454522985][color=#124072] scheda pg[/color][/URL]
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    nickname: Melanie~
    role attive: maddy&lux
    PE accumulati sulla carta fidelity: 20
    scheda livelli:Erisha Byrne
    Madelaine Hopper
    Liz Monrique
41 replies since 31/12/2021
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