Votes taken by calm like a bomb

  1. .
    ritka mads eli
    if you drink
    enough vodka
    it tastes
    like love
    Il suono che i passi avrebbero fatto era silenziato dal fitto sottobosco umido, e l'unico rumore udibile nella foresta proveniva dalle foglie che di tanto in tanto cadevano, e dagli animaletti che saettavano qua e là muovendo ora un ramo, ora una pianta. Mads si chiese se loro la sentissero, l'energia che crepitava nell'aria. Se stessero vivendo le loro vite tranquillamente, o scappando da un nemico invisibile.
    Avanzò ancora, nascosta fra le ombre (facile farlo, col sole che filtrava appena dalle fitte fronde degli alberi), e di tanto in tanto muoveva appena le dita per sentire sui polpastrelli la propria magia; voleva essere certa di esserne ancora in controllo, che tutto attorto a lei fosse reale e non nella sua testa; non era certa che se ne sarebbe accorta, in quel caso, ma tentare non costava nulla. Gli occhi color autunno vagavano in giro alla ricerca di cose fuori dall'ordinario, oggetti o rumori che non sarebbero dovuti essere lì, e finora non era stato troppo complicato seguire le tracce - non facile, ovviamente, ma fattibile. Sapeva essere paziente, quando era a caccia, e sapeva guardarsi intorno soppesando i particolari a prima vista invisibili. Alberi che in un battito di ciglia si spostavano, foglie o animali sospesi in aria... più passavano i minuti (le ore), più il bosco si riempiva di assurdità.
    O la donna di cui Mads seguiva le tracce, certa di non avere un segugio alle calcagne, si stava divertendo a usare la propria magia, oppure era sempre più difficile per lei controllarla.Questo avrebbe significato anche che la caccia stava per finire.
    Prima o poi, Sharon Clyde si sarebbe dovuta fermare, sfinita - e a quel punto la cacciatrice sarebbe entrata in azione, silenziosa ma inesorabile come un coltello alla schiena. Non giocava pulito, Mads, non quando si trattava di lavoro o di fare quello che riteneva giusto. Silenziava il cuore, faceva riaffiorare i mesi di servizio per l'esercito Rosso, metteva a frutto l'allenamento da spia a cui era stata sottoposta per scelta. Non pensava ci fosse un modo giusto o sbagliato di affrontare un nemico: che fosse a viso aperto o nascosta fra le ombre, l'importante era il risultato, non l'essere onorevoli.
    Immaginava fosse per il suo modo di lavorare, che l'avevano mandata a cercare una neo special con la manipolazione delle illusioni, scappata dopo alcune denunce "sconfiggendo" i cacciatori che eravamo stati mandati da lei senza neanche dover alzare un dito. Evitando il conflitto in primo luogo, ma attaccandola alle spalle approfittando delle ombre, Mads avrebbe evitato di essere incastrata in visioni oniriche che le avrebbero impedito di portare a termine il lavoro -e anche in caso di uno scontro mentale, avrebbe semplicemente resistito (era sempre divertente vedere le facce stupite dei suoi colleghi quando dimostrava che la sua soglia del dolore era parecchio alta).
    Non era certa di quanto fosse passato, quando iniziò a rallentare osservando poco distante-... non era certa neanche lei di cosa stesse guardando.
    Colori. Forme. Animali immobili che poi sparivano. Uno squarcio che dava su una casa. Una figura scura e umanoide. L'aria a vibrare di magia.
    Un sogno ad occhi aperti, in parole povere. Magia selvaggia e incontrollata.
    Accennando ancora qualche passo restando nascosta, riconobbe la donna in ginocchio in mezzo a quel caos. Sharon dondolava avanti e indietro, mani fra i lunghi capelli castani, borbottando fra sé e sé «Non è reale. Non sei reale. Non è reale-»
    Mads si fermò, restandola a guardare qualche secondo ancora. Cercò di ricordare quello che Nathaniel le aveva spiegato quando gli aveva chiesto informazioni sulla manipolazione di illusioni. Non doveva permettere che la donna la guardasse negli occhi (fece calare lentamente, impercettibilmente, l'oscurità), doveva resistere se avesse sentito dolore, perchè probabilmente non sarebbe stato reale. Non si chiese se Nathaniel, o altri legionari, sarebbero riusciti ad aiutare la donna, o se sarebbe finita metri sottoterra una volta scortata al ministero. Non era suo compito fare valutazioni simili: doveva solo assicurarsi che non fosse una minaccia per nessuno.
    Richiamate abbastanza ombre, Mads strinse il pugno - che anche esse si stringessero attorno alla donna, risucchiando l'ossigeno, soffocandola.
    Gli occhi di Sharon, grandi e spaventati, ci misero qualche secondo a fissarsi sulla ombrocineta, che guardò subito altrove. Sentì la pugnalata ventre, l'aria a mancarle. Abbassò lo sguardo, guardò il grosso ramo che usciva dal suo stomaco. Se non avesse fatto qualcosa sarebbe morta dissan- "No. Ho sopportato di peggio". Aveva subito torture più grandi, fisiche e non. Poteva resistere.
    Non aveva mai lasciato la presa sull'oscurità attorno a Sharon, solo allentato leggermente, e stringendo i denti, lo stesso fece anche le ombre.
    Non voleva uccidere Sharon, solo farla svenire. Per sua esperienza personale, qualche secondo sarebbe bastato , doveva solo fermarsi in tempo per non arrecare danni permanenti. Le era capitato di uccidere per "sbaglio", ma questo prima - della resistenza, della guerra, del viaggio nel futuro. Sapeva quando interrompere.
    Sharon si agitò, la sua magia crepitò nell'aria, cercando di raggiungere la Wesley... ma era stanca dalla fuga, stremata dal suo nuovo potere, e quando a Mads parve, con la coda dell'occhio, che non stessero più esplodendo attorno a loro colori e forme, e che il dolore al ventre fosse diminuito, si arrischiò a guardare il viso della donna. Aveva gli occhi chiusi.
    Attese ancora, richiamando altra oscurità per creare dei tentacoli che bloccassero Sharon.
    Finalmente, smise di toglierle l'aria, e con calma si avvicinò a lei, solidificando nella mano un bastose per ogni evenienza. Toccò la donna, apparentemente dormiente, con questo. Non si mosse.
    «Sei in arresto, Sharon Clyde» la ammanettò chinandosi al suo fianco, e con un gesto fluido e un leggero «Umph» se la caricò in spalla mentre apriva un varco oscuro di fronte a sè per portarcela dentro. «E fingi che io abbia detto tutto il monologo figo da poliziotta, o Nathaniel si offenderà a morte»

    Si lasciò cadere con un tonfo sulla poltrona.
    Sharon era stata consegnata al personale competente, Mads si era guadagnata la pagnotta, e anche se aveva ancora delle scartoffie da compilare (ugh, ma il punto di lavorare fuori da un ufficio non era proprio evitarsi certe beghe?) praticamente aveva finito e poteva fare un respiro di sollievo e fare una meritata pausa nell'area "relax" dei poveri sfigati come lei senza un ufficio privato.
    Se non.
    Abbassò lo sguardo sul proprio fianco stringendo gli occhi. Alzò lentamente la maglia-... Non avrebbe dovuto esserci niente. Non poteva esserci qualcosa. *laura's voice* Eppure... non è così :-) baci.
    Perchè diavolo sentiva ancora qualcosa di infilato nella carne, a bruciarle anche l'anima? Guardando, il suo cervello le diceva che c'era qualcosa di piantato dentro, ma i suoi occhi non vedevano con chiarezza nulla.
    Dio, odiava i poteri mentali. Odiava che le entrassero nella testa, e che glielo mettessero sottosopra. A una pugnalata avrebbe saputo come reagire, ma come convinceva il proprio cervello che quello che sentiva non era reale?
    Sbuffò riabbassando la stoffa con un'espressione dolorante (tanto non c'era nessuno a guardarla). Chissà se Barbie, una volta a casa, avrebbe potuto fare qualcosa, stile effetto placebo, o doveva solo distrarsi-...
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  2. .
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    Mentre Nelia parlava, Mads faceva vagare lo sguardo sugli invitati, cercando le suddette minacce da cui avrebbero dovuto guardarsi. Quelli intorno a lei erano visi sconosciuti, per lo più - facce poco familiari che le ricordavano quanto dovesse sentirsi fuori luogo a quella cerimonia... e quanto tuttavia non ci si sentisse affatto. Non conosceva gli amici di William esterni alla resistenza, se non quelli che erano stati a Bodie o in guerra; non sapeva quasi niente di Akelei. Lì c'entrava poco e niente eppure, eppure, era nel posto giusto, al momento giusto.
    E dire che non pensava di essere una grande fan dei matrimoni. Anche quando stava con Dimitri, e pensava ci sarebbe rimasta per il resto della propria vita, non gli aveva mai permesso di parlare di sposarsi (dicendogli di ritirare fuori il discorso finita la guerra).
    «-...conoscendomi, rimarrò sul chi va la fino al taglio della torta» Mads ridacchiò, allungandosi per afferrare un bicchiere da un vassoio che passava (ringraziando con un cenno del capo e un grazie il cameriere).
    «Se stiamo attente noi, non dovranno farlo gli sposi, godendosi la festa» e quanto voleva se la godessero. Che continuassero a potersi guardare con quegli occhi innamorati, i sorrisi segreti. Non conosceva tutta la loro storia, ma se lo meritavano - di questo ne era certa.
    «tu ti stai divertendo? è stata una bellissima funzione, non trovi?»
    «lo è stata» portò il bicchiere alle labbra, lo sguardo incantato sulla sposa. «non ero mai stata a un matrimonio simile. Penso mi abbia un po'... scombussolata» Non raccontò dei matrimoni del '900 russo, o di Bodie, perchè non era quello il luogo e il momento - e sperava comunque Nelia capisse l'antifona -, ma si disse che dovesse essere quello ad averla fatta sentire tanto spaesata ma felice ma confusa. Cos'altro, sennò? «qui sono tutti così?»
    Nonostante i suoi occhi continuassero a cercare per un qualche istinto inspiegabile sempre gli stessi visi nella folla (William e la Beaumont, l'amico biondo di CJ, Sersha, il generale dell'esercito, l'altro ragazzo incontrato in guerra - Joe, Ellis...), notò comunque l'uomo che veniva verso di loro. Uomo che, a quanto pareva, aveva occhi solo per Nelia.
    Mads le posò una mano sulla spalla, sorridendole.
    «Vi lascio parlare» sarebbe rimasta se lei le avesse chiesto di farlo, ma non le pareva il tipo avesse... cattive intenzioni, non pareva neanche abbastanza ubriaco per mettere in imbarazzo sè e la ribelle.
    Forse Mads si presentò, forse no, chissà.
    Si allontanò dai due, pensando di tornare a cercare Nate, ma finì per dirigersi di nuovo ai tavolini, passando accanto a Ptolemy e alzando un flute in sua direzione in saluto.
    All I wanted
    was some good food,
    better conversation
    Fell in love too soon,
    had my reservations
    when3 september 2023
    avignon, provencewhere
    board'till death do us part
    NOME
    CANZONE
    ARTISTA
    whomads wesley
    roleguest
    outfitdress & hair
    infoumbrokinesis
    inforebel


    MADS: risponde a nelia e poi si sposta per lasciarla parlare con freddie #fine
    volevo parlare con gente ma è passato troppo tempo e anche cercando di guardare i post non so più chi è dove, e tanto non penso risponderete ancora molto qui
  3. .

    «Ovviamente alcolico» sollevó un sopracciglio divertita. era russa (e veniva da un secolo dove la medicina lasciava il tempo che trovava in favore dei rimedi della nonna): la vodka era sempre un'opzione.
    «Ho una bottiglia in ufficio»
    Le fece segno verso il corridoio, invitandola camminare con lei verso la stanza delle spie, più vicino della cucina e provvista ugualmente di alcol (abilmente nascosto per non triggerare il loro capo ex alcolista; diciamo che un bicchierino ogni tanto serviva).
    «sto bene» era una piccola bugia, e lo sapevano entrambe, ma agitó la mano in aria per indicare che non era di lei - né della loro ultima missione - che aveva intenzione di parlare.
    «Mi stavo allenando. Si dice cha magia ha sempre un prezzo, giusto?» La guardò continuando a camminare, e con un'idea improvvisa mosse le dita nel vuoto per creare con il minimo sforzo un varco oscuro, indicandoglielo.
    «Vuoi provare? Potremmo raggiungere il bar in fondo alla strada e tornare indietro senza sprecare tempo reale» E avrebbero avuto abbastanza privacy per sentirsi libere di parlare liberamente nel frattempo.
    «personalmente trovo camminare nei varchi oscuri terapeutico» sorrise tornando a guardare davanti a sé
    «non tutti mi capiscono. Lo trovano un potere un po'... inquietante, soffocante» si strinse nelle spalle.
    «ma è come dire che una mano può solo chiudersi a pugno, quando può anche accarezzare e proteggere»
    ritka peskov
    mary madelaine wesley

    the say that war is hell
    bul darling, true hell begins
    when the battle ends and you're the
    one whose hands still drip red
    rebel
    umbrokinesis
    from 1917
  4. .
    ritka peskov mads
    she said
    "i have stories
    i have scars,
    been through
    battlefield and wars"
    Avrebbe dovuto essere lì.
    Questo il pensiero a tormentarla i giorni seguenti l'ultima battaglia, incurante delle proprie ferite, del dolore alla gamba rispuntato dopo la brutta botta di quattro anni prima. Incurante di essere viva, quando tanti altri non lo erano.
    Avrebbe dovuto essere a stonehenge, quel giorno, o a Hogwarts nella foresta proibita - e non in un campo di battaglia più sicuro. Non l'aveva scelto lei, ovviamente, e non poteva essere arrabbiata con il generale per una decisione che all'epoca era sembrata giusta, ma c'era un limite alle volte in cui Mads poteva essere la sopravvissuta indenne.
    Sarebbe dovuta essere lei a sopportare il peso dell'uccisione di tutte quelle vita, non Moka, o Just, o chiunque altro. Lei a essere buttata fuori dalla resistenza, non chi ci aveva costruito attorno l'intera esistenza. Sarebbe dovuta essere lì, a stringere i maghi, a calmarli come poteva, a fermare la mano di Hunter, a dire ad Arci che aveva il diritto di crollare, se voleva, non doveva fingersi forte. Ci sarebbe dovuta essere lei lì, al posto di anche solo una persona.
    Non aveva salvato i suoi compagni.
    Come non aveva salvato quei bambini in Siberia.
    Come non aveva salvato Floyd e tutti gli altri quattro anni prima.
    Come non aveva salvato i ribelli dell'AU.
    Come non aveva salvato Dimitri.
    Come non aveva salvato suo fratello.
    Sempre a sopravvivere, mai a pagare le conseguenze. Non in guerra, non in missione.
    Si rendeva conto che il suo dolore fosse stupido, un senso di colpa dovuto alla sindrone del sopravvissuto, che doveva farselo passare perchè era una perdita di tempo, ma la rabbia restava. Il senso di impotenza, pure.
    Per lo meno, ce l'aveva abbastanza con se stessa per non prendersela con chi quella guerra l'aveva combattuta dall'altra parte, concedendosi di amare, di essere Mads prima di una ribelle.
    Aveva stretto Barbie fra le braccia appena l'aveva visto, il viso nel suo collo. Aveva già perso la guerra, non voleva perdere anche lui.


    Il giro in ospedale per vedere come stavano i feriti era d'obbligo.
    Si rendeva conto che le sue abilità da crocerossina erano inutili quando i maghi e certi special potevano curare meglio di così, ma se non altro poteva fare un sopralluogo per amicizia. Per far vedere ai feriti che non era soli, dopotutto, neanche avendo perso, o avendo dovuto lasciare la resistenza come Erin e Jason anni prima per sicurezza.
    Si era affacciata alla camera di Sersha, anche se aveva combattuto nell'altro schieramento, l'aveva guardata per un po' chiedendosi se lei l'avrebbe voluta vedere o meno, e le aveva lasciato sulla porta un biglietto di pronta guarigione con Ken vestito da cowboy (in loving memory of bodie e del nome con cui l'aveva conosciuta, kentucky). Era passata da Maddy, le aveva detto che avrebbero ripreso quel discorso quando si fosse sentita pronta, ma che capiva se aveva cambiato idea nel frattempo (non lo aveva fatto). Aveva salutato Neffi ed Erisha sedendosi sul loro letto e accarezzando loro i capelli con un sorriso gentile ma un po' triste, dato un bacino in fronte a May e Bells, dei palloncini molesti al suo vicino di casa Eugene, un caffè a Wyatt e Bells.
    Passare da Moka e Javi era stato un po' più difficile, ma l'aveva fatto, mormorando all'orecchio del minore che c'erano diversi modi di resistere.
    Una volta di fronte alla camera di Veronica, bussò pianto sullo stipite, affacciandosi.
    «toc toc»
    sorrise gentilmente, entrando quando la bionda la riconobbe. Sollevò le mani mostrando i cioccolatini e due caffè delle macchinette. «stai abbastanza bene per fare merenda?» e per parlare di come la tua vita è cambiata per sempre?
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    Edited by calm like a bomb - 4/6/2023, 16:11
  5. .
    «Hai mai pensato ad avere figli?»
    «Боже мой!» daisy scoppiò a ridere. «no, certo che no» Dimitri, che stava facendo addominali mentre la ragazza gli teneva ferme le gambe, non tornò su subito, saltando un conto. Quando lo fece, ignorò lo sguardo della compagna. Daisy attese maggiori spiegazioni, ma non era paziente, quindi domandò lei: «perchè lo chiedi?»
    «Lascia stare»
    «solo perchè mi hanno cresciuto da nobile, buona solo a sfornare altri padroni ingiusti e stupratori? no, non ho mai pensato fosse la strada per me»
    «Ho detto lascia stare»
    La russa mise il broncio ostentatamente, solo per farlo sentire in colpa perchè non voleva darle maggiori spiegazioni. «...Tu vuoi figli?»
    Dimitri ci mise un po' a rispondere: «Forse. , anzi. Quando tutto questo finirà, e il mondo sarà un posto migliore. Mi ci vedo padre.»
    La ragazza scosse la testa, una smorfia sul viso. «Ci sono così tanti bambini infelici, e ce ne saranno ancora di più alla fine della guerra, orfani e soli. Non penso dovresti metterne al mondo altri»
    «Allora li adotteremo» Dimitri si accorse di quanto detto un secondo troppo tardi, ma prima che lo facesse Daisy - che, eventualmente, vedendo il ragazzo spalancare gli occhi e bloccarsi coricato a terra, capì. «Intendevo- io e chiunque- cioè-»
    Daisy sorrise. «guarda che se volevi solo chiedermi di scopare, c'erano modi più affascinanti»
    «DAISY»
    «Dimitri»
    «Non si può fare un discorso serio con te»
    il ragazzo riprese a fare addominali, sbuffando mentre Daisy gli faceva la lingua sorridendo. Sapeva fare discorsi seri (e lo sapeva anche lui), ma raramente che riguardassero se stessa.
    «...Saresti una buona madre»
    «Sarei una pessima madre» tagliò corto. Ricordava quanto aveva odiato la propria. Di come lei e Lev non si fossero mai voltati indietro quando erano scappati in città, come avessero evitato di chiedere aiuto ai genitori anche quando dormivano in una topaia umida perchè gli stipendi in fabbrica non pagavano, o quando la parola del padre avrebbe potuto permettere a Lev di non essere un semplice soldato in trincea ma stare dietro le linee. Non avrebbe rischiato di essere per un altro essere umano quei ricordi.
    «Ok, saresti una madre decente» Ridacchiò, per niente offesa. Era vero: non era mai stata in grado di occuparsi neanche di animali, perchè tendeva a scordarsi le cose e distrarsi facilmente. «...Ma ameresti i tuoi figli, chiunque essi fossero, e qualsiasi scelta facessero; di questo ne sono sicuro. Chiunque sarebbe fortunato ad essere amato da te... e Lev ti direbbe lo stesso» Citare il fratello era un colpo basso, soprattutto perchè era una ferita ancora recente - ma lo era per entrambi, quindi glielo concesse. Solo due giorni prima, si erano persi a fantasticare su dove potesse essere il Peskov, magari in un ospedale degli alleati senza memoria ma con un infermiere carino che gli teneva la mano.
    «tu ti senti fortunato?»
    «Ogni giorno»
    E Daisy era pur sempre soft per quel ragazzo alto e claudicante, apparentemente uscito da una famiglia ricca con i suoi modi pacati e gli occhialetti e la passione per la letteratura, ma con i vestitit rattoppatosi da solo così tante volte che era assurdo ancora gli stessero su.
    Lo afferrò per la maglia prima che potesse scendere nuovamente, e lo tirò a sè per un bacio.
    L'addestratore della squadra sbraito qualcosa, e Daisy si staccò da Dimitri, rosso in viso e frastornato. «non parlarmi mai più di fare figli» Lasciò la presa, e attese che scendesse di nuovo, per aggiungere con un mezzo sorriso: «ma se sopravviviamo, fra cinque o sei anni potremmo riparlare di quella cosa dell'adozione»



    Cadde a terra a carponi uscendo dal varco oscuro, prendendo un grosso respiro e tossicchiando mentre cercava di riprendere fiato e controllo.
    C'era chi aveva bisogno del floortime - di stendersi sul pavimento nei momento in cui si sentiva sovraccaricato di stimoli e pensieri - e chi aveva bisogno di soffocarsi da soli in un mondo oscuro dove il tempo scorreva più lentamente e l'aria non entrava. A ognuno il proprio metodo!! Era sicuramente più economico della terapia o degli psicofarmaci contro i ptsd.
    Ultimamente, faceva di nuovo uso spesso dei varchi - e l'unica cosa positiva al riguardo era che si sentisse un po' più brava a controllare i propri poteri giorno dopo giorno. Era quasi riuscita a creare una persona d'ombra, prima di riconoscere nei tratti - troppo simili ai propri - il fratello.
    Come stava invece mentalmente? Meh.
    Aveva quasi portato fuori da un laboratorio altamente contagiato uno o più bambini, col solo obiettivo di farli morire un po' dopo, e non si pentiva di essere stata debole, e aver ceduto ai sentimentalismi verso quelle povere creature: si pentiva di aver fatto la cosa (forse) giusta, e averle uccise. Forse se lo meritavano, un ultima settimana, mese, anno passato in un ambiente che li avrebbe amati. Si meritavano di morire nel sonno, abbracciati a qualcuno, piuttosto che soffocati o con un proiettile in testa e negli occhi lo sguardo sconvolto dei propri fratellini trucidati. Non era stata migliore della gente che aveva ucciso Dimitri e gli altri anni prima, perchè special, perchè errori, non più utili e pericolosi. A che servivano i muti ringraziamenti di Ptolemy per non aver ceduto, ed essersi dimostrata disponibile a sporcarsi le mani, quando pensava comunque che avrebbe potuto fare di più? Si sentiva pure in colpa verso di lui e gli altri. Non meritava quegli sguardi.
    Per lo meno avevano addormentato Dinara con incantesimi dolci; avrebbe voluto che anche gli altri avessero avuto la stessa fortuna.
    Sperava davvero fossero in un posto migliore. Che le proprie preghiere fossero state ascoltate, che i cristiani avessero torto e anche le persone cremate potessero risorgere dopo il giorno del giudizio. "Hanno fatto del male, ma non è colpa loro. Si meritano di essere liberi almeno nella prossima vita".
    Anche se soffriva, non avrebbe dimenticato. Voleva tenere impresso a mente il viso di Dinara, degli altri bambini di cui aveva appreso il nome solo dopo, e dei giovani che avevano creduto tanto in una causa da perdere la vita per essa. Aveva ancora le targhette, i disegni. Non erano solo esperimenti, erano state persone, e meritavano di essere ricordate finchè avesse potuto.
    Doveva solo imparare a convivere con un nuovo lutto, ma l'aveva già fatto. Avrebbe imparato di nuovo.
    Si sistemò i vestiti, pensando che fosse ora di tornare a casa. Barbie la credeva al ministero, ma in sua difesa all'inizio c'era stata davvero, per rispondere alle domande sulla siberia... poi aveva finto di andare a lavorare come cacciatrice. Gli aveva rotto le palle per mesi dicendogli di voler ottenere quel ruolo, che era perfetto, che sarebbe stata bravissima, se poteva aiutarla a prepararsi. Non se la sentiva di dirgli "Eh, guarda, non volevo uccidere un bambino defective che ha quasi ucciso me e i miei compagni, quindi forse non sarei proprio brava nel lavoro". Lei era quella forte, quella che faceva la cosa giusta, quella su cui gli altri potevano sempre contare.
    Dirgli la verità era un problema per la Mads del domani. O dopodomani.
    Si avvicinò alla porta per uscire e intravide un viso conosciuto che camminava per i corridoi.
    «darden!» si affrettò ad affiancarla. Era quasi certa che nessuno di loro avesse così voglia di vedersi e parlarsi, soprattutto riguardo alla Siberia, ma c'era una questione che la tartassava da allora riguardo alla ragazza, e non aveva intenzione di lasciare correre. Capiva non volesse discuterne con Mads, ma la russa voleva almeno si rendesse conto che un problema c'era, e avrebbe dovuto discuterne con qualcuno.
    «Ehi, ciao. Hai qualche minuto? Vorrei parlarti di... una cosa. Magari davanti a qualcosa da bere, se hai tempo» e no, non voleva solo perdere tempo per non tornare a casa !!! Le piaceva la compagni del Jagger, tanto più quando stava male: lui non chiedeva, lei non diceva, e si confortavano così, mangiando avanzi di gelati e mettendo a volume alto film vecchi che - per ovvi motivi - non avevano visto e nel mentre si mettevano a fare altro ognuno per i fatti loro.
    Doveva davvero parlare con la Withpotatoes
    ritka peskov
    mary madelaine wesley

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    ti dirò, puoi leggere dall'ultimo dialogo, tutto il resto è fan service per me stessa . altro che fanfiction
  6. .
    ciao anna !!!! ♥ premetto che di solito mi trovi con un altro account nell'off (soft boy) ma sono molto di corsa e dovevo postare per una mini quest con questa pg quindi HERE WE ARE ♥

    io sono ari, e sono super intrigata dal fatto che non ti piaccia HP (a parte Lei che. Eh, lo sappiamo, non è il periodo migliore per avere gdr ecc di hp *finger guns*) non vedo l'ora di vedere cosa di porterai nel gdr, perchè a questo punto mi aspetto cose un sacco interessanti !!!! ♥ anche se non ho capito dalla frase (" ma fino a un annetto fa mi ero presa una lunga pausa; mi giocare in gdr di HP ma non sono una fan di HP") se giocavi già ssu gdr di hp o questo è il primo.

    IN OGNI CASO BENVENUTA !!!! PV di questo studente problematico?? ho anche io un serpeverde purosangue che - spero - riuscirà a entrare nella resistenza prima o poi !!!!! (Dara) CHISSA SE CI ODIEREMO O SAREMO AMICI !!!
    viecce nella resistenza in ogni caso, abbiamo i traumi !!!

    ti lascio anche qualche link utile, anche se hai già guardato in giro:
    - la guida alle sezioni (linkata anche in alto nel forum e in home da mobile (?)) !! perchè è sempre utile, che tu sia qui da un giorno o un decennio, grazie a chiunque abbia inventato la funzione crtl+f. perchè ricordarsi dove sono le varie discussioni è difficile e qua è tutto linkato ♥ è proprio il to go oblivion, mai scordarla è un salva vita
    - guida ai doppi account perchè è sempre utile sapere che esiste una discussione che ti precisa chi muove quale pg. siamo piggiomani e disordinati ♥ !!! non devi ricordare tutto ovviamente ma magari ti serve sapere che questa discussione esiste!
    - ti smollo anche questa discussione dove sono segnati i pg work in progress di tutti. again non perchè devi saperli, ma perchè magari vedi il pv in giro a feste o nella discussione inception (dove ruoliamo pg senza scheda ancora approvata) e dici "ah ecco mi era familiare ma non è in lista prestavolto"
    - E !!! GIA CHE SONO MOLESTA!!! TI SMOLLO I MIEI PG !!! qui con i riassuntini, qui con gli account abbinati perchè? boh. egocentrica. (no dai così pian piano familiarizzi !! ti senti a casa !!! so che è destabilizzante vederci con una media di 12 account l'uno)
    - e spammo telegram!! viecce!! se vuoi aggiungermi anzi (ma non entrare a brucio nella chat di gruppo) sono @kero17


    ANCORA BENVENUTA BACINI
  7. .
    Brighter than the light
    Here I stay, pray for better days
    race
    sp. muggle - umbrokinesis
    alignment
    rebel
    weapon
    mauser c96
    rounds
    09/10
    «avete davvero tutto questo tempo per le domande? ho finito il tè.»
    e qui, in un mondo alternativo dove arianna ha tempo, il bel doc si sarebbe beccato uno schiaffo. «hai davvero tutto questo tempo per prenderci per il culo?» in russo, perchè vaffanculo doc, she was trying her best, e tu stai per morire (e in un mondo utopico la squad si è divisa e metà è andata già nella stanza dopo). OVVIAMENTE vuole sapere prima di uccidere gente a cazzo di cane.
    Stronzo.

    metto su il caffè, o andiamo?
    altro schiaffo figlio di puttana come ti permetti, ma li hai visti sporchi di sangue? voleva salvare una bambino spicopatico ti sembra nello stato di sopportare il tuo sass? ma non lo so. Solo perchè si è sciolta a un bambino innocente e vittima ora credi di poter fare il simpatico. A te ti odiamo ancora.



    A volte, si chiedeva come facesse la gente a vivere senza essere credente. Badate, non si chiedeva perchè non credessero: quello, più volte nella sua vita, se lo era chiesto anche per sè (come può esistere un Dio, in un mondo tanto ingiusto?), ma proprio come facessero ad andare avanti, senza la speranza che nonostante tutto Qualcuno ci fosse, o qualcosa dopo. Non parlava neanche della propria religione, del proprio Paradiso, ma uno qualsiasi.
    Sarebbe stato più difficile accettare la decisione dei compagni, se non avesse avuto la speranza, un giorno, che quei bambini sarebbero stati in un posto migliore. Lo era comunque, ovviamente, ma per lo meno c'era quella piccola scintilla.
    Perchè come li uccidi venti bambini che non sanno neanche la loro colpa?
    Sapeva che a tenerli in vita ci fosse dell'egoismo.
    E sapeva che anche tutti gli altri avevano ragione, e sapeva che avevano già fatto questo discorso, nel gruppo uno, quando Dom e Darden si erano decisi e uccidere- giustiziare- risparmiare una vita di dolori a Dinara.
    Eppure non era più facile.
    Si odiava un po' di più per non riuscire ad accettarlo.
    Chi diceva loro che quei dottori avessero tutte le risposte? Poteva esistere una terza opzione: la sua vita era stata un susseguirsi di "sì, ma-". Sovvertire il governo, la magia nella sua famiglia babbana, gente dal futuro, universi alternativi, viaggiare nel tempo-
    «Sarebbe complicato portarli via» lanciò uno sguardo a Ptolemy, e non nascose la disperazione nei propri occhi, seppur il tono risultò neutro: complicato non voleva dire impossibile. Sapeva lei fosse in grado di creare varchi oscuri, che sarebbe riuscita a far scomparire con sè, qualcun altro. Una scelta di sophie, quella, ma che sarebbe forse stato meglio di niente.
    EDIT sguardo a ptolemy perchè lui è big boy, ha i contatti, SAPREBBE aiutarla se volesse portarne via uno o due !!!! ma tanto non lo farà quindi che problemi mi pongo a spiegare gli Sguardi (perchè ptoly è telepate, magari capisce)

    «posso farlo io. renderlo rapido e indolore. una pallottola ciascuno.» »
    Sollevò un sopracciglio, ma visto che mads era persa nel suo mondo, darden rispose più velocemente di lei. Era d'accordo con la ragazza, se non: «munizioni» citò, e la cosa le fece sbuffare una risata.
    senza buttare via tutti quei proiettili
    «possiamo anche dirlo che non vogliamo far vedere loro i propri fratelli cadere uno dopo l'altro. Non serve dimenticare di essere umani, per fare la cosa- giusta» la frase non ha senso, ma arianna aveva davvero poco tempo per dirlo con parole diverse. Intendeva: non prendiamoci per il culo, darden, ci stai male anche tu, non dire che è per la pistola, puoi sapere di dover uccidere, e farlo, anche restando una persona decente e avendo sensi di colpa.
    Ah ok l'ha detto anche dom scusate sto recuperando man mano. vabbè ignoratemi.

    e vabbè è da'ccordo con dom, fa un sorriso anche se vuole morire, ma forse è solo arianna a cui non sono bastate 24 ore per elaborarlo. Mads forse se lo ruberebbe anche un bambino ma da sola? Non ha neanche contatti dove se lo mette, ma poi non ho neanche capito la cosa del veleno, io avevo capito LI AVREBBE avvelenati se non li avessimo lasciati andare, ma forse li ha già avvelenati e parla di antidoto e vabbè, mads spenta, uccide chi deve perchè deve, sa di non essere l'arnese più affilato della scatola.
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    - c'erano più dialoghi di quanto pensassi e parlare incastrandosi è molto difficile quindi *finger guns* tanto non è d'accordo ma vi aiuta a ucciderli contemporaneamente.
    Ignora twat solo perchè io non ho capito il problema, nel senso, uccidiamo anche la tipa con i bambini (?) ma tanto parte il duello quindi non credo riusciremo a ucciderli tutti insieme #wat immagino li avveleni e ce li lanci addosso tipo pokemon
  8. .
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    «SMETTILA!»
    «va tutto bene! Respira-» l'onda del suo potere la colpi così forte che quasi perdette l'equilibrio. Era abituata all'oscurità, ma quella di Dinara non era familiare, e non era piacevole. Le mancò il fiato, mentre in testa le balenavano tutte insieme le morti che aveva causato, i cadaveri che aveva visto, gli amici che aveva pianto-
    Si spinse in avanti per abbracciarlo, ma quando se lo ritrovò fra le braccia era troppo tardi. Era scossa, stanca, in ginocchio di fronte a un bambino così piccolo e con così tanta magia da far vibrare l'aria anche privo di sensi. Ma era viva, e non piangeva.
    «dinara?» mormorò, un dito ad accarezzargli il viso scuro e rigato dalle lacrime.
    «è vivo.» voltò di scatto la testa. Si era sinceramente dimenticata della sua esistenza. Strinse Dinara un po' di più quando il dottore si avvicinò, ma notando poi che non sembrava avere cattive intenzioni lo lasciò fare, spostandosi e alzandosi.
    «...la causa, uh... non so se ci ho mai creduto, ma ora non più... guardatelo. abbiamo provato ad andarcene da questo posto, ma emily bulstrode si è sempre rifiutata. “non puoi andare contro la causa, vanya”.»
    Avrebbe voluto non fosse così, ma capiva. Il lavaggio del cervello, il credere di fare qualcosa di grande per un bene superiore.
    «sono anni che giocano con la magia strana di questo posto - antica, come dice bulstrode -; è stato da idioti pensare che le spore di qualsiasi cosa sia non abbia intaccato noi, gli esperimenti... spero non anche voi. sono tre anni e mezzo che le cose vanno così, qui, alcuni dottori hanno provato a perlustrare la zona, da allora, ma- i bambini - i bambini. non so neanche dirvi quanti ne siano morti. per la malattia, o... terminati. alcuni si dissociavano, altri rimettevano sempre e qualsiasi cosa ingerissero, altri sussurravano cose, quasi tutti mostravano un'aggressività... assurda. indipendentemente da cosa facciate, non lasciate che gli esperimenti escano di qui. la sete di conoscenza non ne vale la pena.»
    Cercò di ricordare le parole che aveva detto la detective alla riunione ribelle, che si era anche ripetuta a inizio missione. Strane linee di energie, la magia che funzionava male, campi magnetici alterati-...
    e poi yejun parla un sacco quindi chiediamo ai fati di avere clemenza e far finta che questo dialogo abbia senso.
    «e se ci fosse una cura? Se riuscissimo a portarlo- portarvi, in un posto sicuro, nell'attesa di trovare una cura?» spore-... non era stata per colpa di una pianta che hogwarts era stata sotto sequestro un anno prima? se loro avevano trovato una cura, forse potevano trovarla anche per dinara e gli altri bambini. cercò willa e darden, lanciando poi uno sguardo confuso a dom. «c'è stata un'epidemia a scuola di recente, no? E avete trovato un modo per curarla» quello non era un segreto.
    «perchè non dovremmo parlarlo fuori? cosa succederebbe se io lo facessi?» Tornò dal doc, e si allacciò al discorso di yejun «non dovete uscire perchè non vuoi finire in mani sbagliate-... o perchè non vuoi diffondere le spore?» no serio, non aveva capito. «queste... spore, rendono instabile anche la magia dei maghi, o solo noi ne siamo affetti?» Deglutì, parlò ai compagni: «ho ancora 9 colpi nella pistola, e due caricatori» così. Servisse sapere che in caso avrebbe ucciso
    In ogni caso, era tutto terribile.
    Voleva entrare in un varco oscuro, restarci per ore fin quasi a soffocare. voleva arrivare quasi a morire per riuscire a sentirsi di nuovo viva, visto che in quel momento non era così.
    Era turbata, arrabbiata con sè stessa. Non avrebbe dovuto tenerci tanto a un bambino. Era perchè era special? Perchè era russo? Perchè a gestire quella missione erano mangiamorte? Perchè gli ricordava Lev quando aveva scoperto di essere un mago in una famiglia di babbani, e la famiglia pensava fosse posseduto, che andasse ucciso?
    La linea temporale è difficile, se avesse avuto tempo avrebbe raccolto qualche fascicolo, cercò di captare almeno la lingua e, se fosse stato inglese, avrebbe chiesto a uno dei sui cmpagni di leggerglielo, mentre se fosse stato in russo avrebbe cercato di perdere qualche minuto a leggerlo.
    «Abbiamo trovato pazienti e guardie morte, ma noi siamo i primi della nostra squadra a entrare in questo piano. È stata tutta opera di esperimenti instabili - o c'è dell'altro?» insomma, dovevano anche saperlo se aspettarsi altri bimbi psicopatici o se c'era stata una guerra civile interna prima del loro arrivo.
    Sapeva stessero perdendo tempo ma
    vogliamo risposte, niente ma, avremmo dovuto dividerci ma è andata così anarchia scusate pg veri rapiti morirete per colpa nostra
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    - abbraccia dinara tecnicamente prima del doc, perchè è già lì, ma in pratica mi dicono dalla regia che il doc agisce prima.
    vabbè la cosa importante è che lo tocca e resta infetta e vabbè morirà
    - fa domande al doc
    - (ha tempo di guardare i fascicoli? chi lo sa, lo fa contemporaneamente mentre parlano gli altri)

    CODICE
    [color=#419cab]<b>«inglese»</b>[/color]
    [color=#005757]<b>«russo»</b>[/color]

    «inglese»
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    «dinara. Dinara, va tutto-»
    Si portò istintivamente un braccio a proteggere il viso quando qualcosa esplose. Strinse gli occhi indietreggiando, riaprendoli nel capire cos'era successo.
    Nel capire un po' troppo tardi cos'era successo: che un corpo era effettivamente esploso, che Dom era stato scaraventato via.
    Si accorse a scoppio ritardato del male al piede, ma era poca cosa in confronto al guaritore che poteva essere morto per un errore della ragazza. Deglutì, cercò il suo sguardo-... lo vide muoversi leggermente e quasi sospirò.
    Stava superando dei limiti che non avrebbe dovuto superare, con quel bambino, ma- si voltò verso Dinara. Alzò di nuovo le mani in segno di resa. Non riusciva ad arrendersi. Era così piccolo, così traumatizzato. I suoi amici erano morti, della gente straniera era entrata a casa sua... Non era lui il colpevole, era una vittima. Se solo qualcuno gli avesse insegnato a controllare il suo potere-...
    «Dinara» non ebbe bisogno di chiedergli di guardarla. Gli occhi del bambino, rossi, tristi, arrabbiati, erano già su di lei. Non era abituata a parlare con i bambini, e si vedeva, o non avrebbe citato gli amici morti - ma continuò a provarci.
    «Dinara, sei speciale. Puoi rivedere i tuoi amici quando vuoi, ma qualcuno deve insegnarti come si fa»
    Alzò la mano, rendendo fisica una piccola pallina d'ombra, fluttuante sulla sua mano. «Siamo speciali anche noi» ripetè, ancora. Lui non capiva, ma non era una barriera linguistica, la loro: forse se riusciva a calmarsi, avrebbe ascoltato. «come te. Vuoi imparare a parlare ancora con i tuoi amici? Con Viktor? Fai dei respiri profondi, con me» iniziò a respirare rumorosamente, ma con calma.
    Avrebbe dovuto ucciderlo. Dio, alla fine avrebbe dovuto ucciderlo, o sarebbero morti loro. Avrebbe dovuto creare un varco oscuro e bloccarlo lì dove si sarebbe indebolito, avrebbe dovuto sparargli alla testa per accelerare il tutto e renderlo indolore oppure-
    Forse fu il momento di distrazione, ma percepì la presenza che cercava di prendere il controllo del suo corpo. Fece scattare la testa, mordendosi le labbra, la mano che riprendeva la pistola. «dinara provò a mollare la presa della pistola, cercando di contrastarlo.
    «D-dinara sentì spari, cose, e alzò la voce «guarda noi» indicò i suoi compagni, yejun che aveva commentato i suoi tentativi fallimentari di avere a che fare col piccolo, dom e darden che ci provavano fortissimo. Le sembravano lontanissimi in quel momento, il fantasma a farsi strada in lei, a cercare di prendere il comando-... era Dom lì vicino che gridava? Che piangeva? «vogliamo aiutarti» provò a sposarsi perchè yejun non venisse colpito, mettendosi in traiettoria senza staccare gli occhi dal bambino.
    C'erano altre persone in pericolo e stavano perdendo tempo con un solo bambino che neanche voleva essere salvato-
    Ma se fossero riusciti a portarlo fuori? a donargli una vita migliore? Forse con le terapie moderne-... o modificandogli la memoria leggermente finchè non fosse stato pronto-...
    «Sei... al sicuro. La magia è difficile da controllare....ma puoi farcela. So che puoi farcela» se ce l'aveva fatta lei, con ptsd fresco fresco, maltrattata e considerata stupida fin da bambina, con disturbi dell'attenzione e iperattiva, magari poteva anche il bambino-...
    Iniziò a canticchiare una canzoncina che conosceva da bambina, una ninna nanna che i suoi genitori non si erano mai abbassati a cantarle, ma che la domestica aveva insegnato loro e che spesso aveva usato con Lev quando si faceva male. Non era certa di ricordare tutte le parole, ma dopo aver iniziato bassa, alzò pian piano il volume mentre creava nuovamente sfere oscure per creare un effetto rilassante e ipnotico, mentre i suoi compagni usavano altre magie.
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    - parla al bambino (con calma, fa respiri profondi per cercare di farsi imitare)
    - (cerca di resistere alla possessione i hope o vabbè capita a fine post se perde)

    ( 12 ) DIFESA YEJUN ( mads + darden ): parla così tanto che dinara si stufa, danno psicologico 80PA (si mette davanti a yejun)
    ATTACCO ( dom + yejun + mads + darden): canta (e crea sferette di ombra per distrarlo e calmarlo)


    CODICE
    ( 22 ) <b>DIFESA MADS ( dom + yejun )</b>:
    ( 12 ) <b>DIFESA YEJUN ( mads + darden )</b>:
    <b>ATTACCO  ( dom +  yejun + mads + darden)</b>:


    fine post di riposto posso rifare difesa ad area YO!

    CODICE
    [color=#419cab]<b>«inglese»</b>[/color]
    [color=#005757]<b>«russo»</b>[/color]

    «inglese»
    «russo»

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    «grazie, Mads. sto- sto bene»
    «non devi preoccuparti per me, facciamo quello che dobbiamo e speriamo di salvarne quanti più possibili, mh? stai facendo un gran lavoro, grazie»
    ricambiò il sorriso triste. «non stai bene» fece notare, quasi come se lui non se ne fosse accorto. «Non serve dirlo - ma è giusto così. Ti rende umano» Si strinse nelle spalle «Non stiamo bene neanche noi» Forse esagerava a parlare a nome di tutti, ma era quasi certa fosse la verità.
    E giusto per confermare le sue parole, la situazione peggiorò.
    «vi prego, aiuto.»
    Francamente non le importava che un dottore estremista stesse per essere fatto a pezzi, ma le importava che un bambino psicopatico fosse stato in grado di uccidere e martoriare lui e altri da solo.
    "È un bambino. È vivo. Possiamo portarlo fuori", pensò una parte di lei, felice che ci fosse ancora qualcuno da salvare. "È instabile. È troppo tardi. È una bomba pronta a scoppiare, non è un ragazzino indifeso da proteggere. Va fermato" constatò l'altra, più razionale - che per il momento zittì. Era una cacciatrice (forse, se arianna mai farà la role di prova; diciamo che è in training? tirocinante), si rendeva conto che il governo avrebbe distrutto quel bambino se l'avessero portato fuori, ma gli doveva un tentativo.
    O forse più di uno.
    Alzò le mani in segno di resa «Vogliamo aiutare», disse in russo «possiamo portarti in un posto sicuro» ripetè in inglese, caso mai non capisse la lingua.
    «dov'è alexei?» le si strinse il cuore. Il suo Алексей... il nome del disegno-... Se Viktor, su cui aveva trovato il foglio, era morto, quante possibilità aveva Alexei? «cerchiamolo insieme. Io mi chiamo- mi chiamo Ritka» Sembrava sbagliato alle sue orecchie, ma pensò che un nome russo sarebbe stato più familiare alle orecchie del bambino, visto che aveva usato quella lingua. notò con la coda dell'occhio che qualcosa si stava muovendo. Non morti, ok; riconosceva il potere, l'aveva visto usato da altri alle lezioni di Mr Henderson. «Tu come ti chiami? Fammi indovinare, d'accordo? Hai la faccia da... Dinara?» Pensò di mostrargli il disegno che aveva raccolto dal corpo di Viktor, ma aveva riconosciuto uno dei cadaveri ambulanti: forse era meglio non dire al bambino che avevano ucciso loro il ragazzo, se davvero era colui che aveva fatto il disegno. Cavolo, se solo yejun avesse mostrato i fascicoli della prima stanza, forse c'erano le foto collegate ai nomi-....
    Il bambino non sembrava così intenzionato ad ascoltarla, ma lei avrebbe continuato a provarci. poteva vedere che anche i suoi compagni erano d'accordo sul non ucciderlo a brucio. «mi sono presentata» tradusse, e li indicò «loro sono miei amici» riprese in russo. «willa. Dominic. Yejun. Wind. Darden.»
    Sentì il colpo di pistola e cercò di scansarsi, allungando la mano verso di lui per bloccarlo nell'oscurità mentre gli altri se ne occupavano. Memo per il futuro: sempre seviziare i cadaveri tagliandogli braccia e gambe in modo che i medium non possano resuscitarli.
    «quei dottori ti hanno fatto del male?» riprovò, avvicinandosi. «Per questo li hai attaccati? Io e i miei amici siamo qui per aiutare te, non loro. Possiamo diventare anche amici tuoi, se ti va» tese la mano libera. «sei un medium, giusto?» ripetè: «medium. Può far esplodere i non morti» così, fun fact per i maghetti, che magari non frequentavano special.
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    - parla a dom
    - parla al bambino (non dom, l'altro). Un sacco. Chissà se la ascolta almeno, ma she's trying her best!!!!!!!
    - si presenta, li presenta, porge la mano (ma resta a distanza ecco, non si lancia su di lui)

    ( 6 ) DIFESA MADS ( mads + dom ): si sposta dal colpo di pistola
    ATTACCO VIKTOR ( mads + wind ): intrappola nell'oscurità per tenerlo fermo


    CODICE
    ( 6 ) <b>DIFESA MADS ( mads + dom )</b>:
    ( 12 ) <b>DIFESA WIND ( wind + dom )</b>:
    <b>ATTACCO VIKTOR ( mads + wind )</b>:


    ( 13 ) <b>DIFESA WILLA  ( yejun + willa )</b>:
    ( 4 ) <b>DIFESA YEYUN ( yejun + darden )</b>:
    <b>ATTACCO TYOMA ( yejun + dom )</b>:

    <b>ATTACCO BAMBINO ( darden + willa )</b>:



    POST DI RIPOSO 4/5


    «inglese»
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    «se hai finito di armarli fino alla testa.........»
    E come con Dominic, Mads si limitò a fissare per qualche secondo, aspettando che il messaggio entrasse da solo. Indicò poi il pavimento, dove ancora giacevano inermi delle persone in camice da paziente. «Solo perchè il primo piano è forse sgombro, non manderò disarmate verso l'uscita tre persone provate e stanche» e fu categorica nel dirlo. Potevano tenersi un paio di armi, era disposata a cedere la spada che si era tenuta in caso finissero i proiettili, ma il resto andava ai sopravvissuti, e guardò ancora, sperando non avessero sentito la frase. Sorrise: «non vi scaccerò, se volete restare ad aiutare. Siamo volontari anche noi» per quanto ne sapeva, potevano volersi vendicare, o cercare altri loro compagni di prigionia. inclinò leggermente la testa di lato «ma sembra la vostra battaglia l'abbiate già combattuta. Saremmo più tranquilli se lasciaste continuare noi»
    E si il fato aveva detto "non c'è tempo" ma sono una ribelle. Forse è successo tutto nella sua testa.


    Trattenne il fiato, impedendosi di fare suoni.
    Non le piaceva avere ragione. Entrò lentamente nella stanza, ascoltando i passi rimbombare perchè nessuno se la sentì di parlare immediatamente, guardandosi in giro. Non era familiare, troppo moderna per il laboratorio in cui era stata lei, ma c'erano alcuni giochi vecchi che riconosceva, e si sentì un po' peggio; non aveva così tanti bei ricordi legati alla propria infanzia, se non quelli col gemello Lev.
    «Controllo io qua. Non serve che-» si voltò e guardò Dom, gli altri membri del gruppo due provati da quello che si trovavano davanti. Eh. Già. «Andate pure avanti. Cerco passaggi e cose così e arrivo» Tornò a guardare la stanza perchè non c'era tempo da perdere, passando il dito su un mobiletto. Non era totalmente una scusa quella dei passaggi segreti: era pur sempre un laboratorio. Magari c'erano ingressi a bunker più sotterranei.
    Si soffermò a guardare dei disegni al muro, simili a quello che già aveva prima... di nuovo, afferrò oggetti dalla stanza, frettolosamente ma meticolosa nello scegliere cose che parevano vissute. Cercava foto, nomi, documenti. Forse quei bambini avevano una famiglia da cui erano stati tolti, e se anche non fossero riusciti a salvarli, almeno avrebbe potuto chiudere la loro storia senza che venissero dimenticati. "Signore, per favore. Fa che siano vivi. Che vogliano essere salvati". Aveva conosciuto bambini che millantavano la madre patria così tanto da farsi esplodere, non era certa che lì dentro li avessero cresciuti da meno.
    Prese fra le dita un piccolo portachiavi, e lo attaccò ai passanti della giacca per non perderlo.
    Restò vigile, in ogni caso, pronta a sentire suoni dall'esterno e intervenire se si fosse attardata troppo nella stanza.
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    - entra nella zona ricreativa
    - cerca in giro cose d'interesse
    - soprattutto foto, nomi, cosette che possa prendere pur facendo velocemente
    - non so se posso dire che la esplora e vede cose utili usando questo post, ma già andarmene nella stanza dopo o se devo restare indietro, nel dubbio
    - il team va nella 4


    POST DI RIPOSO 3/5



    ARMA: SPADA - mads
    ARMA: BALESTRA - (la teniamo noi ma non so chi, chissà se davvero dom)
    ARMA: RIVOLTELLA - yejun
    ARMA: FUCILE - darden
    ARMA: PUGNALE - grey
    ARMA: FUCILE - lo passano a ryu

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    ora che poteva concentrarsi sul viso giovane, si concesse di provare dispiacere per il ragazzo. Capiva, davvero, il non volersi arrendere, volerci credere fino alla fine per non dover fare i conti con l'aver sbagliato a seguire ciecamente un ideale. Aveva sperato in una risposta alle sue domande, di poterli aiutare. Era stata al servizio di gente che credeva grande, e che aveva causato tanto dolore; lo aveva causato lei stessa, per la sua causa.
    Aveva ucciso, per la rivoluzione, e ancora lo avrebbe fatto, per la resistenza. Quanti orfani aveva lasciato alle spalle? Quante vedove piangenti? Era meglio di quel ragazzo, solo perchè non aveva rapito o torturato? Sbuffò dal naso, cercando di tornare in sè.
    Tastò il petto dell'uomo. "Un'altra mappa", pensò, ma quando aprì il foglio le salì il cuore in gola, e per poco ebbe un conato di vomito a leggere i nomi.
    Алексей. Le apparve in testa l'immagine del suo Alek, del suo cipiglio da cattivo ragazzo, del sorriso tronfio che si ammorbidiva quando pensava di non essere visto, dei suoi occhi che seguivano Serjei ovunque- il modo in cui, con gli altri, era stato ucciso come una bestia, i colpi a trivellarlo e renderlo irriconoscibile. Non aveva neanche potuto piangerli, o seppellirli, o-
    Portò le dita sporche di sangue a coprirsi la bocca, fingendo di essere solo concentrata mentre, con l'altra mano, tracciava i contorni del disegno di un bambino.
    «c'è- scritto... mmh... "i... nostri... eroi..."» si schiarì la voce, cercando di ricomporsi. Per lo meno poteva giustificare la sua difficoltà a leggere con la dislessia, e non col groppo alla gola.
    Quella storia non aveva niente a che vedere con lei.
    Se lo ripetè più volte.
    Non doveva farsi prendere dalle loro vite più del necessario; aveva provato a dar loro una scelta. Sarebbero morti ugualmente, almeno l'avevano fatto velocemente, e felici - seppur inutilmente, a proprio dire. «...Potrebbero aver cresciuto qui gente fin dalla nascita, facendo loro il lavaggio del cervello sulla causa dei laboratori» Non la sorprendeva neanche: persino cento anni prima, nel laboratorio dove era stata lei, aveva sentito gente parlare di un progetto simile; se lei e gli altri della sua squadra erano stati presi già adulti, era solo per la necessità impellente di avere soldati.
    Osservò ancora la collana dell'uomo (V- come Viktor?), e dopo averci pensato qualche secondo gliela tolse, stringendola e mettendosela in tasca. Non lo fece segretamente, ma decise di non spiegare neanche ai suoi compagni il perchè del gesto.
    Piegò il foglio, si prese anche quello.
    E poi andò a guardare di nuovo se anche altri avevano collane o segni di riconoscimento, con fretta ma attenzione. Qualsiasi cosa che potesse essere particolare.
    Da quando era nel ventunesimo secolo era già stata in Russia.
    Dopo sette (o centosette che dir si voglia) anni dalla morte del ragazzo che aveva amato, e dei compagni che erano diventati la sua famiglia, iniziava a scordarsi il viso dell'uomo o il suono della sua voce - eppure le mancavano ancora, Dimitri soprattutto. Quello che avevano avuto, quello che avrebbero potuto avere se avessero avuto più tempo. Non avrebbe riconosciuto più il suono dei suoi passi, ma sapeva che se l'avesse udita ancora, la sua risata l'avrebbe fatta sentire di nuovo una ragazzina innamorata come se non fosse passato che un giorno.
    Odiava non avere neanche un ricordo di lui, non una foto da guardare del giovane russo che era stato il suo primo (unico) amore, non i suoi occhiali storti, una lettera-
    Quindi era stata in Russia, per cercare qualcosa, qualsiasi cosa. Oggetti, libri, discendenti.
    Pur facendosi aiutare da amici investigatori, era resa conto che quello che per lei era stata una fase essenziale della sua vita, non era stato niente per il resto del mondo.
    Aveva cercato notizie di Dimitri, Alek, Selina, Serjei, Miliya- ma era come se fossero stati cancellati.
    Come se non fossero mai esistiti.
    Come se per la storia non fossero stati importanti.
    Eppure lo erano stati così tanto per lei, e non bastava aver portato fiori dove erano morti: si era sentita piccola e persa, unica prova della vita di cinque persone fantastiche. Suo fratello Lev non l'aveva cercato: non voleva la conferma che fosse davvero morto in trincea, il corpo mai ritrovato, solo un numero in qualche elenco. Voleva immaginarlo un vecchio felice, insieme a qualcuno che amava, magari senza un arto o senza memoria di lei ma in pace.
    Quindi ora avrebbe raccolto quelle collane, i disegni, quello che serviva: perchè conosceva il governo russo, e non si aspettava altro se non che quell'edificio, e i cadaveri che lì sarebbero rimasti, venissero dato alle fiamme, dimenticati. Come se quelle persone non fossero mai esistite, come se per la storia non fossero stati importanti. Eppure per qualcuno lo erano stati, probabilmente. Forse avevano compiuto scelte discutibili, ma se avessero avuto delle Mads ad aspettarli, voleva aiutarle.
    Chiuse gli occhi, prese un respiro, chiese al Signore di aiutarli a trovare i pezzi di merda che aveva reso dei pezzi di merda quei mostri, e finalmente dedicò la sua attenzione ai prigionieri, ora giunti.
    Qualche viso era familiare, e si stupì leggermente del fatto che fossero inglesi, ma non se ne lamentava.
    «ve la sentite di andare da soli?» porse il coltello sporco che aveva raccolto prima, porgendolo al primo ragazzo. Lei si era presa la spada (laser) intanto «So che vi chiedo molto, ma sapete dove sono gli altri prigionieri?» mostrò la mappa, una x sulla stanza già controllata. «o qualcosa del posto che potrebbe servirci a salvare gli altri? Numero di guardie, trappole- se ci sono bambini»

    Fece di nuovo chiudi fila, continuando a pensare a quelle divise, quei nomi.
    Guardò il ragazzo biondo.
    «Dominic,» lo richiamò, tanto era indietro con lei «Va bene se non vuoi ammazzare. Non devi farlo, se preferisci: l'obiettivo è trovare i prigionieri, non renderti un assassino» sorrise leggermente dandogli una pacca sulla spalla
    «È bello che tu non voglia esserlo senza una buona ragione» Lo stava fregando? era una spia? CHISSA!!!

    Prima di entrare nella stanza, disse: «Non sappiamo ancora abbastanza. Non uccidiamo tutti quelli che incontriamo: sembra qualcosa di più grande di come ce l'hanno venduta. So che nessuno vuole dirci nulla ma... possiamo provare»
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    (fun fact che praticamente il primo pezzo era l'inizio del mio post di prova cacciatore che non ho mai finito, felice di averlo riciclato, peccato che ora dovrò trovare altro #cosa)


    POST DI RIPOSO 2/5

    - guarda gli oggetti, e torna a fissare a i corpi prendendo con sè oggetti riconoscibili altre collane se le hanno, documenti, ecc)
    - parla ai prigionieri e passa il pugnale a grey
    - si intasca la pistola
    - parla a dominic
    - stanza 5

    ARMA: SPADA - mads
    ARMA: BALESTRA - (la teniamo noi ma non so chi, chissà se davvero dom)
    ARMA: RIVOLTELLA - yejun
    ARMA: FUCILE - darden
    ARMA: PUGNALE - grey
    ARMA: FUCILE - lo passano a ryu

    «inglese»
    «russo»
  13. .
    personaggio:
    HTML
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62225567]JD KIM (JOONHO AIKAWA)[/URL] - <b>husky </b>

    abilità appresa (max 2, o 1+1): Animagus


    mi ero scrodata di non averlo mai segnato cofcof diremo che ci ha messo tanto a imparare perchè è pippa
    (è un husky con pv neve. cosa? cosa) (e col choker che usa per essere dalle fattezze femminili si trasforma in husky femmina !! #cosa2)
  14. .
    Brighter than the light
    Here I stay, pray for better days
    race
    sp. muggle - umbrokinesis
    alignment
    rebel
    weapon
    mauser c96
    rounds
    10/10
    «qual è la causa? non la ricordi?» «deve essere una causa un po' del cazzo, se non la ricordo»
    Le faceva un po' tenerezza la disperazione di quel tentativo, ma poteva capire rischiare il tutto e per tutto per qualcosa in cui credi.
    «sarebbe stato più d'effetto mi avessi parlato in russo...» commentò ancora un po' tristemente guardando gli occhi del nemico spegnersi (se avesse parlato solo a lei in russo, magari dicendole cose a caso, magari davvero gli altri avrebbero creduto che stavano stringendo accordi), volgendo poi lo sguardo a dominic. Anche se non le aveva rivolte a lei, aveva sentito il discorso con Darden: «non serve che ti scusi. Non fidarti ciecamente solo perchè ti è stato detto di farlo è giusto: il mondo non è bianco o nero. Continua a porti dei dubbi» passa alla resistenza! Cosa? cosa. «tenersi per sè domande stupide, porta a darsi da soli risposte stupide, ed è peggio»
    Camminò fra i corpi a terra, pulì il pugnale nei vestiti, e, mentre il combattimento si spegneva, si chinò su un corpo a terra, studiandolo, guardando poi uno di fianco.
    Posò il pugnale vicino al naso, per vedere se si sarebbe offuscato per il respiro della persona in caso fosse stata viva - e nel caso delle guardie cercava tesserini e cose simili.
    Si distrasse troppo a lungo a fissare un viso martoriato, e per poco non si beccò un incantesimo in pieno, se Dominic non avesse tentato di spostarla.
    e so che a livello di tempistiche forse niente ha senso ma accettate questo post random così.
    Gli sorrise (che la difesa fosse andata a buon fine o meno, apprezzava il tentativo) e poi guardò la guardia, usando ancora la propria lingua madre, usando una certa dolcezza, come se ancora avesse sperato un cambio di programma e che avrebbero deciso di aiutarli: «stai morendo per niente. spero questo ti tormenterà all'inferno» ma no voleva solo fare la petty
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    POST DI RIPOSO 1/5

    - si è fregata il pugnale al giro prima
    - guarda i corpi a terra per capire se sono vivi o trova indizi utili (esempio, tesserini alle guardie)
    - parla a dominic

    ho deciso che uso un altro olore nei dialoghi per il russo
    «inglese»
    «russo»
  15. .
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    Strinse gli occhi, e nel rispondere al morente usò un antico dioma internazionale: «comrade a soreta» ma come si permettevaaaaa ERA UNA PAROLA SERIA MICA POTEVA USARLA COME GLI PAREVA SOLO PER CERCARE DI INCASTRARLA!!!
    «ma non puoi nasconderti dalla tua vera natura.» effettivamente non poteva nascondere la voglia di spaccargli i denti. Oh ci aveva provato eh per la causa a essere quella seria!! un sacco!! Ma la stuzzicavano.
    Prese un grosso respiro mettendo via la mappa, pronta a rispondere che era un'idea stupida e non avrebbe funzionato-... ma il tipo era già morto. Peccato: sapeva che l'avrebbe ucciso comunque, alla fine, ma sperava comunque di racimolare qualche informazione importante nel mezzo. Si chinò a raccogliere il suo pugnale, stile Rue attratto dalle cose che luccicano.
    Era ironico che avesse ragione sul fatto che Mads non fosse completamente in disaccordo con i laboratori - ci era pur sempre stata volontariamente, anche se nè gli altri nè lui lo sapevano - ma era un ingenuo se credeva che i suoi compagni avrebbero-
    Incrociò lo sguardo di Dominic.
    Lo fissò.
    Lo fissò ancora.
    Sollevò un sopracciglio.
    «sul serio?» agitò una mano in aria «Avresti potuto usare gugul translatul o qualche magia del genere. Non fare il razzista» non era neanche offesa, quasi divertita. Davvero Dominic credeva alla prima puttanata di un tipo che aveva cercato di ucciderli? che aveva cercato di uccidere lei? Dovevano lavorare sul team building, e dire che avevano avuto un sacco di tempo attendendo la squadra uno per sparlare di Javi e Moka e scambiarsi headcanon di cosa stava succedendo all'interno dell'edificio e come trascriverlo in fanfiction!! «anche fossi stata con loro, ora sarei qui a rischiare la pelle con te, dominic» il tono un po' canzonatore, un po' da maestra. Eh, Dominic. E lei che voleva venire a dirti che andava tutto bene, che eri stato bravissimo, darti un bacino sulla fronte!!!! ma c'è ancora tempo per adottarti.
    Tornò a guardare i suoi presunti amici russi, e alzando la mano cercò di richiamare le ombre, perchè non riuscissero a prendere la mira, in particolare l'uomo (donna? non binary?) che stava puntando la balestra e che prima non era riuscita a disarmare.
    A quanto pare parlavano inglese, bellissimo, quindi poteva dire e far sì che capissero sia i suoi compagni che i russi: «Sapete quanti uomini servono per rispondere alle nostre domande?» approfittò del fatto che si sentisse temporaneamente di nuovo in grado di usare il proprio potere per confondersi lei stessa nelle ombre, e apparentemente sparire.
    Quando sarebbe riapparsa, sarebbe stata alle spalle del russo, e avrebbe cercato di bloccarlo mentre gli altri si avvicinavano a finirlo. «Uno
    Oddio, sempre se riuscivano a tenerne uno in vita: a quanto pare questa era la squadra dei sogni con tre killing in meno di ventiquattro ore.
    «qual è la causa?»
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    - risponde a dominique
    - crea una zona d'ombra intorno ai nemici (difesa ad area:
    CODICE
    Può confondersi tra le ombre, sparendo e riapparendo altrove. Può far calare l'oscurità in una zona delimitata, sia per spostarsi che per accecare l'avversario.
    – ZONE D’OMBRA: DIFESA AD AREA: 1-5 PD IN PIÙ A TUTTI GLI ALLEATI

    5 post di riposo

    - scompare nelle ombre e riappare dietro renat
    - blocca renat alle spalle
    - parla in inglese, tranne l'ultima frase in russo

    (7) DIFESA YEJUN (yejun+ mads): crea una zona d'ombra
    ATTACCO RENAT (yejun + wind + mads): gli appare alle spalle e lx blocca

    CODICE
    (7) <b>DIFESA YEJUN (yejun+ mads)</b>:
    (14) <b>DIFESA WIND (wind + yejun)</b>:
    <b>ATTACCO RENAT  (yejun + wind + mads)</b>:

    (15) <b>DIFESA DOM (dom + darden)</b>:
    (14) <b>DIFESA WILLA (willa + dom)</b>:
    <b>ATTACCO KONSTANTIN (dom + willa + darden)</b>:


    mi sono resa conto ora che lo spoiler l'avevo scritto sbagliato, ma ieri lo avevo corretto suindi forse non è la versione corretta definitiva del post ms ve lo beccate così perché non ho tempo di rileggere SCUSATE GURLS SE VI IGNORO si sta benissimo grazie wind nessuno ha difeso mads dal primo post quindi sta una bomba
59 replies since 4/5/2018
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