Posts written by fearless»

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    Mi sono preparata questo messaggio tipo... non lo so, qualche ora fa credo. Di più? Non ricordo con l'esattezza, eppure proprio ora mi ritrovo a scrivere anch'io qui, cercando di aspettare il più possibile, inutilmente.
    Sono un'utente fantasma da quando mi sono iscritta, le role che ormai da più di un anno ho aperto possono contarsi sulle dita di una sola mano ma di erto questo non vuol dire che al forum non ci tenga, che ai pg non ci tenga, che a voi non ci tenga. Vuol dire che non so gestirmi, che non sono capace di ruolare se non nei giorni prossimi al censimento e che, a differenza del mio nick, ho paura a perdere tutto e purtroppo l'unico modo è staccarmi almeno per un po' e concentrarmi su poche cose alla volta.
    Inutile dire che mi dispiace un sacco, siete magnifici e il forum con voi, il quale continua ad evolversi senza sosta, però purtroppo io non riesco a stargli dietro...
    E mi dispiace davvero troppo scrivere queste righe, eppure mi sentivo troppo in colpa a continuare a comparire così di rado e non fare effettivamente nulla, dire "si sì" per poi fare completamente il contrario perché non riesco ad immergermi maggiormente nel vostro fantastico gruppo. Eppure sono fatta così, un po' per l'ansia di sbagliare, un po' per quella di non voler assillare le persone tendo a non parlare e con ciò ad escludermi da sola da ogni cosa.
    Detto ciò ringrazio immensamente tutti, dal primo all'ultimo, da Ari coi suoi messaggi di "buongiorno" random a Vio che da sempre ha saputo muovere Khai meglio di me (te lo affido, so che Fox ne avrà gran cura ♥️). Grazie a Sara, a Lele, Rob, Nini... grazie a tutti, siete una famiglia stupenda e meglio di così non potreste essere, mi avete accolta nei vostri raduni anche quando la mia pg era appena nata e quindi inesistente nelle vite altrui, eppure siete riusciti a rendere il forum stupendo in off tanto quanto in on, e questo è davvero un vostro enorme pregio!
    Io spero davvero, davvero tanto che questo non sia un addio, eppure devo salutarvi e ancora vi ringrazio per il tempo, per la pazienza e per la bellissima amicizia che voglio assolutamente mantenere con tutti voi.
    Grazie ♥️
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    16 YEARS OLD
    HUFFLEPUFF
    PUREBLOOD
    Quando sarebbe diventata vecchia, quella di certo sarebbe stata una storia perfetta da raccontare ai suoi nipotini curiosi, gli occhi attenti a guardarla mentre rimembrava con tenerezza gli attimi di gioventù sul vecchio dondolo in veranda, in Messico, ricamando maglioncini colorati. Già riusciva ad immaginarsi, un abito a fiori, ciabatte nei piedi e uno chignon sfatto a tenere su i capelli ormai grigi, mentre quei bimbi ridacchiavano alle sue disavventure in amore. Divertente sarebbe stato, col senno di poi, probabilmente ci avrebbe lei stessa riso sopra mentre un dolce «Nonna Thea, raccontaci un'altra storia!» la staccava momentaneamente da quel ricordo per lasciarla tuffare in uno altrettanto disagiato. Eppure in quel momento immaginarsi vecchia e raggrinzita come una pera appassita sembrava essere il migliore dei passatempi, vedersi attorniata di bimbetti dai capelli scuri come i suoi e immaginare nomi particolari per loro, nonostante tutto ciò le sussurrava pian piano che in quella situazione andava ben poco lontano e che se continuava ad essere fortunata come quel giorno, l'unica sua compagnia superati i cinquant'anni sarebbero stati gatti imploranti di avere altre crocchette e tonno.
    Sospirò, in fondo era ciò che le riusciva meglio negli ultimi trenta minuti, nei quali la porta di entrata aveva lasciato apparire sul suo volto una velata espressione di sollievo per poi scomparire con la stessa velocità con cui era comparso, lasciandole perdere completamente la speranza e con essa lo sguardo continuo e fisso sulla porta principale. Fu per quello stesso motivo che non vide la figura famigliare avvicinarsi percependo solamente la sua presenza lì di fianco e il suo successivo tocco delicato sulla propria nuca, portandola a muoversi lentamente nonostante la situazione sarebbe dovuta presentarsi più agitata e colma di entusiasmo.
    «Alla buon'ora! È da più di... A-Arci?» chiese cominciando in quel momento a balbettare con voce sorpresa, sollevando il capo in sua direzione ed incrociando solamente in quell'istante il volto del ragazzo che si era avvicinato tanto. Okay, forse quello con cui aveva un appuntamento e che dolcemente le aveva dato buca non era il migliore dei ragazzi in circolazione ma... beh diciamo che si sarebbe ricordata se ad invitarla fosse stato il Leroy. Non che avesse chissà quale... come dire... divergenza con lui, ma certamente non rientrava nella più stretta cerchia di amici con cui era solita passare i pomeriggi liberi o rimanere sveglia fino a tarda notte anche soltanto per chiacchierare. Diciamo che era più una di quelle persone che incroci nei corridoi pensando "ti prego, fai che giri l'angolo". Ma nulla di personale certo, semplice intolleranza a pelle tra i due.
    «Non sono...» ...affari tuoi, avrebbe voluto continuare la frase, ma quelle due parole le morirono in gola non riuscendo ad uscire dalle labbra della Tassorosso, manifestandosi come un sospiro rassegnato per tutto ciò che di storto era andato da quando era entrata in quel locale. Distolse perciò lo sguardo da lui socchiudendo appena gli occhi mentre si risistemava in maniera più composta sulla sedia, portando le ciocche di capelli scuri dietro le orecchie e poggiando entrambi i gomiti sula superficie lignea del tavolo, le mani a sorreggere il mento intanto che un sorriso forse sforzato andava ad illuminare lievemente il suo viso. Forse non lo avrebbe mai ammesso nemmeno a sé stessa, ma in quel momento un intero coro angelico stava suonando nella sua mente un motivetto in onore dell'ex Serpeverde che - chissà poi per quale motivo, lo avrebbe scoperto e glie l'avrebbe fatta pagare #wat - l'aveva tolta da quella situazione già diventata abbastanza imbarazzante per i suoi standard. Non che a Thea importasse particolarmente di quel che gli altri clienti di Madama Piediburro pensassero di lei, ma il lieve chiacchiericcio rivolto a lei ora pareva essere cessato, e questo certamente era un sollievo.
    «Un idiota, già. Ma ne hai un'altra della stessa forza proprio di fronte» mormorò sorridendo amaramente, risollevando per qualche istante gli occhi in cerca dello sguardo di Arci. Istintivamente. Senza nemmeno pensarci troppo su aveva spiattellato bellamente ciò che da un'ora circa continuava a vorticare nella sua testolina forse troppo ingenua. «Ti va di bere qualcosa? Di già che sei qui ad evitarmi un'umiliazione pubblica lascia che ti offri qualcosa» e magari quel ragazzo si sarebbe rivelato meno peggio di quel che appariva agli occhi di Thea ormai da qualche anno.
    Calathea Rojas Fernàndez
    Sunshine mixed with a little hurricane
    You Sit And Stay I Don'T Obey // by ms. atelophobia
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    Thea Rojas Fernàndez
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    16 YEARS OLD
    HUFFLEPUFF
    PUREBLOOD
    Così tanto raramente le capitava di fare qualcosa, a detta sua, inusuale come uscire con qualcuno, per quanto quel rapporto potesse legarli semplicemente da un moto di conoscenza reciproca che di poco sfiorava l'amicizia. Non che non le piacesse passare un pomeriggio o una serata in compagni di qualcuno che non fosse la solita compagnia fidata, ma un po' di disagio pareva crearsi ogni qual volta le si presentasse l'occasione di infilare il naso fuori dal castello per recarsi ad Hogsmeade e nei paraggi per sedersi dietro un tavolino e chiacchierare del più e del meno. Perciò no, nessun problema, quella mattina non aveva fatto alcuna fatica ad uscire dal letto per infilarsi un semplice abito a fiori spezzando quell'aspetto troppo femminile con una giacchetta in jeans e un paio di converse gialle, se non per un piccolo dettaglio. Nulla di che, in fondo. Dai, davvero aveva osato pensare che nulla sarebbe potuto andare minimamente storto? L'aveva letto o no nel suo oroscopo, quella mattina, che "qualche incidente di percorso andrà messo in conto, considerati gli imprevisti che oggi vi toccano", no?!
    Onesto. Più che giusto.
    Aspettò senza fretta per quelle che parvero ore e che effettivamente si rivelarono essere all'incirca tali, seduta al tavolino in legno del locale, le dita intrecciate intorno alla superficie liscia e tiepida della tazza, il profumo del cappuccino a riempire l'aria circostante, nonostante quell'ordinazione fosse stata fatta ben mezz'ora prima. Non aveva potuto aspettare ancora, già le sembrava abbastanza imbarazzante starsene da sola seduta con lo sguardo incollato sulla porta, le dita a tamburellare sul piano del tavolo mentre un'espressione impazientita cominciava a dipingersi sul suo volto. Aveva provato ad ingannare il tempo raccogliendosi ciocche a caso in trecce piccoline ai lati della testa, provare ad imparare a memoria ogni possibile ordinazione sul listino prezzi lasciatole dal cameriere e persino contare quante margherite ci fossero sul suo vestito, finendo per smetterla nel momento in cui esaurì quelle sul davanti e sui lati, evitando di rendersi ridicola simulando un cane che cerca di rincorrersi la coda. In fondo non era nell'indole di un gattaro compiere un'azzardo simile, e solo ad un'ora e una manciata di minuti dalla sue entrata nel locale Thea se ne rese conto, rimpiangendo quel pomeriggio in cui sua cugina aveva insistito per convincerla ad uscire, affermando in maniera velata e probabilmente involontaria quanto la Tassorosso non fosse abbastanza adorabile da sola e necessitasse la compagnia di un qualche ragazzo che per chissà quale motivo aveva deciso di non presentarsi quella mattina per una semplice colazione fuori dall'ordinario.
    Onesto pure quello.
    Chiuse per qualche istante gli occhi, la bevanda che a breve si sarebbe raffreddata ancora completamente presente nella tazza lì di fronte, gli occhi di Thea puntati contro non appena le palpebre le liberarono nuovamente la vista, lo sguardo a piazzarsi freddo su di essa, come fosse stata completamente sua la colpa del bidone appena ottenuto. Sollevò perciò il recipiente e lo portò velocemente alle labbra, assaggiando il suo contenuto, lasciando che l'amaro del caffè e il dolce dei marshmallow le bagnassero le labbra e con esse ammorbidirono il suo umore grigio.
    Poggiò quindi nuovamente la tazza sul tavolino, allontanandola e portandosi le mani in grembo, giocherellando distrattamente con l'orlo della gonna. Abbassò il capo assieme allo sguardo, portando la fronte a contatto col piano liscio e lasciando che la nuvola di capelli castani le ricadesse sul volto, nascondendo l'espressione di sconforto dipinta ormai sul suo volto, il sorriso forse mai davvero spuntato sulle sue labbra spento definitivamente, e qualcosa le suggeriva che non l'avrebbe ritrovato molto presto.
    «Che. Palle.» mormorò soltanto, la voce spenta e smorzata dalla posizione assunta, sbuffando in seguito, socchiudendo le palpebre nella speranza di cancellare interamente quella situazione, una volta risollevate, ritrovarsi magicamente seduta sulla poltrona comoda nella sala comune dei Tassorosso, nello spogliatoio preparandosi per un allenamento di Quidditch o persino in biblioteca con un libro aperto di fronte per studiare. Tutto sarebbe stato meglio che trovarsi ancora in quel posto, in quel momento. E Thea non poté far altro che maledire sé stessa per non aver ancora imparato a smateriallizarsi o per lo meno imparato a riconoscere un vero invito da uno che si sarebbe trasformato senza ombra di dubbio in un classico "due di picche". Magari era stato così palesemente impresso nella sua voce e nella sua espressione, ma la cognizione inesistente e la troppo scarsa esperienza della Tassorosso non le avevano permesso di fare questa importante distinzione. E ora ne pagava le conseguenze, seduta al tavolino con lo sguardo basso e l'espressione da cucciolo abbandonato scavato sul suo volto.
    Onesto persino quello, in fondo...
    Calathea Rojas Frnàndez
    Sunshine mixed with a little hurricane
    You Sit And Stay I Don'T Obey // by ms. atelophobia


    Eeeee scusa per il post un po' così (???), appena ci riprendo la mano ti prometto che sarà tutto migliore ♥
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    Nome Utente: Sil
    Periodo di Assenza: Da.. A.. --> eh bella domanda... di sicuro da oggi (ma anche da prima, dai chi mai metterebbe in dubbio la mia latitanza?) fino a boh #wat immagino fino a fine giugno ma chi li conosce gli imprevisti? D'altronde hanno solo messo un esame lo stesso giorno dell'unico Impegno (sì, con la I maiuscola!) che siamo riuscite ad organizzare mesi fa... ci voleva no?! :')
    In ogni caso torno, non preoccupatevi! A presto ♥️
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    Scheda pg:
    HTML
    <a href="http://oblivion.hp.gdr.forumcommunity.net/?t=58646892">Calathea Rojas Fernàndez</a>

    Perchè vuoi far parte della squadra?: Perché le piace il Quidditch, le è sempre piaciuto e sempre le piacerà. Inoltre ama la sensazione che si prova quando si solleva in volo e il sollievo di quando tocca finalmente di nuovo terra.
    Ruolo che vorresti ricoprire: battitore che la forza dei gemelli sia con me
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    18 YEARS OLD
    MUGGLE
    Truble maker
    Thief
    «Lo so.». E Drake inspirò, l'aria che fuoriusciva dai suoi polmoni pareva essersi appesantita improvvisamente, intanto che l'atmosfera in quella stanza sembrava divenire la copia esatta dei loro pensieri, di quelle sensazioni scomode che entrambi i ragazzi provavano, troppo pesanti per le loro spalle giovani, seppure ormai le ossa si fossero modellate sotto quel volere. Era difficile per loro, e ogni tanto Drake passava le notti in bianco con quel pensiero fisso nella testa, gli occhi sbarrati nel buio a cercare qualche nota positiva in quello schifo che chiamava vita. Non ce n'erano, ecco cosa si rispondeva ogni volta, cosa il suo cervello sceglieva di adottare come conclusione definitiva per arrendersi finalmente al sonno, procurandogli solamente una serie di sogni confusi e colmi d'angoscia che perennemente lo svegliavano madido di sudore. Non c'erano lati positivi nelle loro vite, nessuno che si prendesse cura di loro se non loro stessi, nessuno che si preoccupasse del ritorno a casa o della frequenza a scuola. Troppi pochi pro, troppi pochi aiuti. E così anche gli indizi su dove fosse finita Leto, praticamente nessuno se si voleva togliere dalla lista Oliver in persona e la sua angoscia nel ritrovarla.
    Inspirò ancora una volta, questa volta espirando fumo anziché sola aria, in quel posto non avrebbe saputo dire quale delle due avrebbe distrutto prima i suoi polmoni, ma di certo quello non era in cima ai suoi problemi, non in quel momento almeno. Si tirò a sedere pesantemente, la pigrizia ormai impossessatasi del suo corpo, piegando le ginocchia di fronte a sé e cingendo le gambe con le braccia, la sigaretta lasciata penzoloni tra le dita alternate con le labbra. Chiuse per qualche istante gli occhi, la testa e il busto a dondolare come ad un ritmo muto, mentre assaporava le parole di Oliver e quel silenzio a seguirlo che poco per volta diveniva meno teso, meno freddo
    «Vuoi tornare fuori con quest freddo? Sei appena rientrato, non vuoi scaldarti?» chiese con tono piatto, sollevando le sopracciglia voltandosi verso l'amico. Due soltanto erano le ragioni per cui aveva pronunciato quella frase, seppure Drake stesso sapeva che presto avrebbe fatto finta di nulla e sarebbe uscito dalla porta afferrando la vecchia giacca lì a fianco, ovvero la mancanza di voglia da parte sua di alzarsi in quel preciso istante e la salute del ragazzino di fronte a sé. Non si sentiva affatto come una mamma premurosa che vieta al figlio di andare a giocare nella neve per non rischiare di ammalarsi, a Drake non gliene fregava niente - per non parlare della neve, quella la odiava -, ma per un fatto di praticità e comodità, con la febbre alta e gli occhi lacrimanti Oliver non sarebbe stato molto utile come ladro, e con la fortuna che i due avevano al di fuori dei bottini da loro stessi cacciati, era forse meglio non rischiare di perdere quelle mani veloci.
    Ma Drake era un controsenso umano, un no e un così simili e differenti nella sua mente contorta da modificare con troppa frequenza quei pensieri passeggeri che coloravano le più malsane idee. «...d'accordo» disse infine, semplicemente, un sorriso che del nome portava solamente la curvatura delle labbra, mentre poggiava i piedi sul pavimento freddo e si stiracchiava tendendo i muscoli delle braccia e delle gambe, qualche arto indolenzito dalla posizione mantenuta per troppo tempo. Superò con qualche Oliver, lasciandogli senza troppa delicatezza un pugno sulla spalla afferrando il cappotto di fianco alla porta e infilando le scarpe da ginnastica malandate. «Ma se quando torniamo hai preso troppo freddo e cominci a starnutire, sappi dormi sul pavimento.» spiegò, partendo in anticipo per evitare discussioni più tardi.
    Drake Abrasax
    Be like snow: beautiful but cold
    You Sit And Stay I Don'T Obey // by ms. atelophobia
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    ■Character :
    HTML
    [URL=http://oblivion.hp.gdr.forumcommunity.net/?t=58646892]Calathea Rojas Fernàndez[/URL]

    ■School: Hogwarts
    ■House (o ex House): Tassorosso
    ■Anno di nascita: 2000
    ■Nato dopo settembre?: NO
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    HTML
    <li>[URL=http://oblivion.hp.gdr.forumcommunity.net/?t=58646892]Calathea Rojas Fernàndez[/URL]</li>

    NEUTRALE
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    Victoria Moroles: Calathea Rojas Fernàndez scheda pg

    HTML
    [size=0.5]&#8362; [/size][color=#EC8FCC]Victoria Moroles[/color]: Calathea Rojas Fernàndez [URL=http://oblivion.hp.gdr.forumcommunity.net/?t=58646892][color=#B8A226]scheda pg[/color][/URL]


    Rami Malek prenotato da fearless»

    HTML
    [size=0.5]&#8362; [/size][color=#666363]Rami Malek prenotato da fearless»[/color]
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    Home sweet home
    16 YEARS OLD
    HUFFLEPUFF
    PUREBLOOD
    «Ti piacerebbe tornare a quando eravamo bambine?». Sorrise Thea, gli occhi a formare due fessure mentre le dita giocherellavano distrattamente coi pop corn dentro la ciotola, come a cercare quello perfetto senza però afferrarne nessuno. Sorrise e sollevò appena le sopracciglia, annuendo lentamente, lo sguardo fisso ancora su quelle immagini in continuo movimento. Sorrise per quella domanda, per la precisione con cui il suo pensiero era stato reso concreto, per la varietà di cose che avrebbe potuto fare tornando bambina e, se possibile, sorrise ancora di più alla risposta di Eleanor. Fu allora che si voltò verso di lei, gli occhi scuri a cercare quelli più chiari di lei, mentre seguivano ancora quel film. Non aveva paura di perdersi le battute Thea, non era sicura di riuscire a perdere il filo logico di quel film che conosceva meglio della sua stessa vita. Vita che, a proposito, per essere cominciata da soli sedici anni pareva voler presagire un futuro pieno di arcobaleni e cupcake a vedere dalla piega sempre migliore che stava assumendo. Non era certa di voler sapere cosa sarebbe potuto succedere di lì a pochi mesi soltanto, prevedere anche solo in minima parte il futuro tanto incerto che la aspettava a braccia aperte con chissà quale sorpresa ad attenderla... Non era sicura nemmeno di voler sperare in qualcosa di diverso, per quanto ne sapeva sarebbe comunque potuto andarle peggio, e in fondo non le andava di lamentarsi di quel che aveva, d'altronde era ciò che era anche grazie a quelle esperienze.
    «Scuola... non vedi anche tu l'ora di ricominciare?» chiese quindi, il tono ambiguo, un misto di eccitazione e ansia a marcarle il tono tenuto piatto, la voce non troppo alta per non coprire troppo il discorso nel film. «Quest'anno tu hai i MAGO, mentre io non ancora. Sai già che strada prendere?» chiese quindi alla Corvonero, raccogliendo le ginocchia portandosele al petto, scegliendo quindi un pop corn dalla ciotola e portandoselo di fronte al viso, rimanendo a fissarlo rigirandoselo tra le dita. «A me piacerebbe qualcosa che abbia a che fare con le pozioni. O magari con l'erbologia, mi piace tanto anche quella materia... però non so ancora, ammetto che mi ispirerebbe moltissimo anche il ramo del giornalismo, qualcosa che abbia a che fare con... non so, magari non solamente con articoli strazianti tipo la scomparsa misteriosa di persone ritrovate solamente mesi dopo...» mormorò l'ultima parte, una vena di preoccupazione impressa nella voce. Inspirò, voltandosi verso la persona alla quale quella domanda era stata posta, osservando El negli occhi cercando il sorriso che l'aveva abbandonata per qualche istante soltanto. Espirò quindi, poggiando il chicco sula lingua, afferrandone quindi una manciata e cominciando a spiluccare da questa, pronta ad ascoltare la risposta della cugina. Era abituata a lasciar cadere quel discorso, ad appoggiare Eleanor concordando il loro classico "c'è tempo per questo genere di problemi", il futuro così enormemente futuro rispetto alle loro giovani vite che pian piano stavano consumando gli anni senza nemmeno che se ne accorgessero. Pareva il giorno precedente che Thea e la sua famiglia si prendevano una settimana libera per la visita ai parenti londinesi, le due bimbe rintanate nella sala a giocare a più giochi possibili, cambiando ogni dici minuti pur di non perdersi nulla in quei pochi giorni che avrebbero passato insieme. Eppure erano passati anni, erano passati momenti ed esperienze che le avevano segnate entrambe, ma nonostante ciò, la Tassorosso ancora riusciva a sentire le risate camuffate da sotto il fortino di coperte o il profumo del profumo di quella casa.
    «Tu invece? Hai già qualche idea un po' più chiara?» chiese, afferrando il telecomando e mettendo in pausa, la bocca semiaperta in una smorfia del maggiordomo nel film la fece sorridere, per poi voltarsi nuovamente verso El, incrociando le braccia intorno alle ginocchia per ascoltare le sue parole.
    Calathea Rojas Frnàndez
    The only thing that defines us is what's inside of our hearts
    You Sit And Stay I Don'T Obey // by ms. atelophobia
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    Iscrivo Khai Bakri e invio subito il regalo ♥
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    ♠︎Nickname: fearless»
    ♠︎Role attive: Link alle role (1 ogni gruppo di pg) The sun will rise and we will try again
    ♠︎PE accumulati sulla carta fidelity: 15
    ♠︎ Scheda livelli: Link alle schede (tutte) Thea
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    Nick prima utenza + link fearless»
    Nick nuova utenza + link: arcadian
    Link alla presentazione:
    Role attive:
    Scheda ULTIMO pg creato: Thea
  15. .
    27 YEARS OLD
    MUGGLE
    AEROKINESIS
    NEW HOVEL
    Poche cose lo spaventavano per davvero, forse perché troppo coraggioso o forse, ipotesi più probabile ed effettiva, perché Khai fosse talmente ingenuo ed innocente da non scorgere il pericolo e con esso il timore. Aveva paura della morte, come un po' tutti in fondo, paura di cadere in quel sonno perenne da cui mai ci si risveglierà. Eppure temeva più per quella altrui che per la propria, saper di non poter più stare al fianco di questa o quella persona lo lasciava scivolare in uno stato di malinconia in grado di fargli vedere di fronte agli occhi la sua intera vita con questa persona. Aveva avuto paura più per Fox che per sé, solamente una manciata di ore prima, non perché non credesse in lui, piuttosto perché sapeva quanto poteva rischiare. Aveva paura anche delle parole troppo lunghe. No, non sarebbe corso in giro per la stanza urlando con voce tutt'altro che virile per quel vocabolo dalla lunghezza eccessiva, piuttosto avrebbe sbattuto la fronte contro il tavolo alla ventesima volta in cui, sentendo la lingua attorcigliarsi, avrebbe rinunciato a ripeterla, invano, ormai resosi già fin troppo ridicolo. Aveva inoltre paura del malumore, della propria capacità di cadere nello stato emotivo più grigio del suo essere, quello che di tanto in tanto lo abbracciava la notte prima di andare a dormire, quando ingenuamente tornava con la mente al proprio passato. Aveva paura di cedere, di diventare debole, di far trasparire attraverso i propri occhi quella sensazione e, con essa, la preoccupazione rispecchiata in quelli della sua famiglia. E aveva infine, ma non per questo in minor quantità, paura di Del e Neil, più di Del, per il solo fatto che aveva con Neil un rapporto più stretto e riuscisse quindi a capirlo meglio. Eppure i due, forse per il loro carattere forte, forse per il loro potere, erano in grado di raggelargli il sangue nelle vene letteralmente e fargli avvampare il volto altrettanto letteralmente, facendolo sentire minuscolo ed insignificante per qualche istante. Ma li amava, eccome se li amava, li amava a tal punto da lasciarli sfogare su di sé senza cercar troppe scuse, senza provare anche solo a sottrarsi a loro.
    «Non abbiamo seriamente rischiato di morire... beh forse sì, ma solo un paio di volte! Ed è stato anche divertente» esclamò quindi, dopo aver stretto Neil, trattenendosi dal rimanere appoggiato a lui ancora un po', spostandosi quindi un po' dalla sua figura per colpire col gomito Fox, con sguardo complice, prima di accorgersi di quanto appena detto. «...non morire, quello no, assolutamente no! Non sarebbe stato affatto divertente» provò a rimediare, scuotendo le mani di fronte a sé, i palmi rivolto verso l'esterno come a tener lontana quell'affermazione. «Ma la serata di per sé! Insomma, quando mai ci ricapita una cosa simile? C'era pure Goku, anche se ancora non ho capito se fosse proprio lui o solo un cosplay particolarmente sadico...» mormorò soltanto, in parte intimorito dalla reazione che avrebbero potuto avere i due compagni.
    Il colpo di tosse di Thad lo distrasse da quel momento di tentato suicidio, svelare ogni minimo dettaglio di quella missione forse non era davvero il metodo migliore per farsi accogliere, magari avrebbe dovuto rimandare il discorso al mattino seguente, con una bella pila di pancake fumanti di fronte accompagnati da una tazza di caffellatte. Quindi in parte lo ringraziò, seppur col pensiero, lasciando andare lo sguardo su di lui per soffermarsi sul più giovane. «Perché? Avevi un kit del pronto soccorso con te?» gli chiese senza collegare, o forse direttamente senza nemmeno pensare, come d'altronde era solito fare, sollevando le sopracciglia sorpreso dall'atteggiamento premuroso del ragazzo. «Che dolce Thad, ma tranquillo, in fondo stiamo bene» disse col sorriso, appoggiandosi per qualche istante al muro, premendo una mano sulla superficie liscia, cercando di farsi reggere sulla gamba sana mentre l'altra pulsava violentemente. In fondo gli era andata anche bene, fosse esplosa una di quelle mine nemmeno più ce l'avrebbe avuta la gamba!
    «Ci sedessimo un attimo? Non per rovinare l'atmosfera, ma potremmo spostarci in salotto, che ne dite?» chiese con una smorfia, staccandosi dal muro per cercare appoggio su Neil, afferrando la sua spalla e saltellando in sua direzione, lasciando andare il braccio ad allacciarsi intorno al suo collo mentre con l'altro indicava il comodo divano sul quale si sarebbe molto volentieri addormentato.
    Khai Aharon Bakri
    Enthusiasm is the best protection in any situation
    You Sit And Stay I Don'T Obey // by ms. atelophobia
58 replies since 2/3/2016
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