Posts written by dandelion.

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    NEPHILIM. MALEC.
    Ciao sono Nina, sono follemente innamorata di Shadowhunters e ho praticamente tutti i pg con il pv della serie, e possibilmente anche il prossimo. Ma non ho un problema lo giuro, è una dipendenza che posso gestire. Lo giuro.
    No non è vero, è più forte di me ahah
    In tutto questo ho dimenticato di darti il benvenuto, benvenutaaaaa!♥
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    Benvenutissimo, io sono Nina♥
    Per un momento ho pensato avessimo la stessa età, poi mi sono ricordata che ho qualche anno in più e che il tempo non si è fermato. Cos'è la matematica? Cos'è?? :perv pat pat:
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    Benvenutissima Emma♥
    Io sono Nina e ho molto tempo libero in attesa di un lavoro, e se va in porto la richiesta che ho fatto potrei cominciare dopo ottobre *incrociamo le dita* ma comprendo il complesso ahah Ho abbandonato i gdr nel periodo del liceo e li ho ripresi in mano subito dopo xD
    Ma sono felice tu sia approdata qua, in mezzo a gente "sana" *-*
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    Benvenutissima Silvia♥
    Io sono Nina e boh che dire sono contenta ti sia presentata e ci stia dando questa possibilità di importunarti conoscerti!
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    Benvenutissima, un'altra Sara♥
    Io sono Nina e come te sono stata una stalker del forum prima di presentarmi ahahah Credo sia un requisito fondamentale xD
    Ammetto di aver sentito parlare di te e del tuo pg che è puccioso *-* Quindi niente ci si becca in giro forse (?) Sto lavorando al mio grande (ma dove) ritorno di scena *-*

    PS: MA PENSA ho appena fatto domanda per lavorare in una libreria xD
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    Benvenutaaa io sono Nina, non credo di fossimo incontrate prima (?) Non ho una bella memoria ahah Scusa il ritardo♥
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    Benvenuta! Io sono Nina e niente scusa se arrivo solo ora a benvenutarti, ma meglio tardi che mai no?♥
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    Ebbene si, mi ritrovo a scrivere in questo topic nonostante avessi giurato di non farlo o di tentare per lo meno.
    Ci tengo a precisare che non me ne sto andando, ma come avrete certamente notato sono stata molto assente fin dalla fine della quest (e anche prima ma essendo iscritta alla quest ho partecipato perché avevo preso un impegno). Ci tengo a scusarmi per essere sparita sia dal forum sia da wechat, non l'ho fatto intenzionalmente.
    Sto attraversando un brutto periodo, e sinceramente non riesco a stare dietro a nulla in questo momento, per cui spero la situazione migliori al più presto così da trovare attiva quanto prima.
    Sono nel pieno di quello che chiamo un "episodio" di stress, a volte in pochi giorni tutto passa altre volte ho questo malessere per settimane, mesi. A malapena riesco a mangiare due bocconi e dormire forse quattro ore svegliandomi di continuo, aggiungiamo il fatto che fa caldo da morire e avrete lo stato in cui sto. Per non togliere nulla allo stress emotivo che mi lascia senza forze.
    Sto avendo anche qualche problema in famiglia quindi davvero scusate ma non sono in grado di usare queste forti emozioni per muovere i miei pg (nonostante per Freya sarebbe l'ideale).
    Ripeto, non vi sto lasciando ma ci tenevo a farvi sapere cosa sta succedendo e perché non mi vedete più in giro o sentite, non voglio andarmene perché siete la mia famiglia, amo i miei pg anche se ho difficoltà a muoverli in questo periodo e il forum è la mia casa. Sono solo un pò in crisi e tra stress, ansia, depressione e frustrazione non funziono correttamente.
    Cercherò di farmi sentire di più su wechat per lo meno e sappiate che potrete sempre contattarmi anche se sono momentaneamente indisposta on gdr. Mi dispiacerebbe sparire nel nulla e tornare come se niente fosse, e penso almeno di dovervi una spiegazione sulla mia momentanea assenza, e siccome c'è un rapporto di amicizia e rispetto, è giusto mettere le carte in tavola.
    Vi mando un bacione grande e spero davvero di tornare attiva il prima possibile, magari nel frattempo cerco di recuperare qualche pg/role che so essermi sfuggiti, sono rimasta indietro con le dinamiche del gdr quindi perché non tirare fuori qualcosa di buono da questa brutta situazione? Chissà magari riesco anche a rispondere alle role in arretrato, non faccio promesse però.
    Aspettatemi perché tornerò più forte di prima e chissà forse riesco finalmente a creare Adam💕
  9. .
    Il 1918 aveva portato serenità nel cuore di Julian, lo aveva accolto a braccia aperte e lo aveva in qualche modo protetto dal mondo che ancora faticava ad accettarlo - forse era Julian stesso ad avere un problema con un mondo troppo differente da ciò che si sarebbe aspettato, forse la memoria non lo aiutava a fare i conti con un mondo in cui si sentiva incredibilmente fuori posto. Come la sua vista valesse meno di zero.
    Ma lì, in un passato burrascoso dove la guerra era nel pieno dei suoi anni, aveva trovato una pace che non credeva potesse esistere, in un certo senso non credeva nemmeno di poterla meritare una pò di pace. Aveva avuto al contempo modo di scoprire qualcosa riguardo sè stesso, non sapeva chi era inizialmente e beh il fatto che non ricordasse alcuni dettagli del suo passato -molti più di alcuni a dire il vero- non aveva certo aiutato la situazione. Pace era una parola che il suo vocabolario interiore non conosceva affatto, forse perchè inconsciamente non aveva mai pensato di meritarla come se le azioni passate fossero il suo biglietto da visita, un biglietto da vista che avrebbe fatto invidia al Padrino stesso.
    Benchè non ricordasse autonomamente, sua madre non aveva mancato di fargli avere notizie e di rispondere pazientemente alle domande che lui le spediva. Il quadro generale non era positivo, aveva letto di una persona che sentiva di non essere, una persona a lui estranea. Qual era la verità non lo sapeva.
    Ma non viveva più in Russia, la patria del gelo che acclamava Putin come un fosse la divinità protettrice dell'inverno che si abbatteva violentemente sullo stato. Era cambiato e sentiva di essere diventato una persona migliore, era la versione migliore di sè stesso. Boris.
    Ma lui, testardo, aveva rinnegato con forza il suo passato.
    Julian era una persona flessibile pertanto si adattava agli usi e costumi del luogo che lo ospitava in quel momento, questo non lo aveva mai fermato. Gli piaceva imparare ed apprendere nozioni del tutto nuove. E Boden gli aveva insegnato a prendersi cura degli altri, a prendersi del tempo per sè stesso, gli aveva insegnato cosa significava essere un mago e come esserlo correttamente. Era uscito allo scoperto il vero Julian e non poteva che gioire per ciò.
    Aveva visto tante di quelle cose in quel lasso di tempo trascorso lontano da Londra.
    Gli era piaciuto vivere come un pastore.
    Era stato innovativo, sentiva di aver rivoluzionato la sua intera vita e doveva ammettere di aver chiamato un paio di pecore "Flavored" e "Pot", dire che la pasticceria non gli mancava sarebbe stata la menzogna più grande del mondo. La realtà era che cucinare lo rendeva felice, e da quando si trovava a Boden non aveva avuto la possibilkità di farlo.
    E poi era caduto in un vortice di violenza e rabbia.
    L'odore metallico del sangue impegnava la stanza del Ministero in cui avevano appena concluso la battaglia contro gli abitanto dell'universo alternatico, contro persone che Esther conosceva o forse aveva incontrato per strada mi dispiace fu tutto ciò che le disse prima di proseguire verso la stanza dove avevano ritrovato dei sopravvissuti.
    Una gioia.
    Ma sopravvisuti per quanto? Non lo sapeva proprio.
    Quando Lancaster aveva dato loro il consenso di passare attraverso il quadro era stato per il meglio, Hogwarts li aveva accolti ma anche sangue e cadaveri lo aveva fatto. Seth non si era lasciato cogliere impreparato.
    Li aveva attaccati sulle sponde del Lago Nero e lui si era sentito ferito da ciò perchè maledizione era qualcosa che non poteva, non doveva accadere. Era stanco di vedere morti ovunque camminasse.
    Con la spada avrebbe colpito uno spuntone che sarebbe fuoriuscito dal terreno, appuntito, pericoloso e un'arma letale nelle mani della persona sbagliata. Lo avrebbe colpito con l'elsa della spada frantumandolo. Avrebbe poi dato uno spintone ad Aidan per non farlo cadere nel terreno smosso.
    Sarebbe poi passato contro una delle copie di Seth, colpendolo con una testata abbastanza violenta che lo avrebbe lasciato vagamente scosso, ma con la speranza di avergli comunque aperto la testa in due. Se lo meritava dopo tutto il dolore che stava causando.
    julian berrington
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    DIFESA combo Aidan (con Joey): lo spinge
    DIFESA combo Gwen (con Elwyn): colpisce con l'elsa lo spuntone
    ATTACCO combo Seth 69 (con Joey): testata

  10. .
    Cadaveri stesi a terra, grondanti di sangue come le armi abbandonate accanto ai corpi mutilati. Corpi che loro stessi avevano contribuito a tagliuzzare, lacerare, distruggere come se le loro vite non contassero nulla, come se le loro anime non meritassero di vedere sepolti dei corpi intatti. Lo meritavano davvero? Davvero c'era una divinità che permetteva a qualcuno di lasciare il regno dei vivi e continaure a vagare per l'eternità senza fissa dimora, senza mai trovare la pace che meritava anche se forse le azioni terrene raccontavano una storia del tutto differente. Ma il mondo funzionava così.
    Non esisteva redenzione.
    Esther non era particolarmente felice della scena che le si presetnava dinnanzi agli occhi, il Ministero della Magia non le era mai parso più oscuro e macabro. Aveva creduto in un'istituzione per qualche tempo, poi aveva compreso come funzionava il mondo. Molti dei seguaci di Seth pensavano che lui avesse ragione, si erano fatti abbindolare e non voelvano sentir ragione. Quando vieni sottoposto al lavaggio del cervello, quando la volontà viene completamente annullata allora non è sorpresa che si finisca con il combattere gli uni contro gli altri. Che tu stia cercando di uccidere tuo fratello, tua madre, un amico od una persona estranea non ha alcuna importanza, quando sei una marionetta del potere non guardi in faccia a nessuno. Lo scontro funziona di per sè, ti scontri con chi ti mette i bastoni tra le ruote, sfoghi la rabbia e la frustrazione, le pressioni. Lo scontro è la parte più semplice. Ma è il dopo il problema, il momento in cui realizzi che hai commesso un vero crimine contro un altro essere, sporcandoti le mani del suo sangue. Quello è il momento in cui realizzi ciò che è successo.
    Il momento in cui il castello di carte cade e tu ti ritrovi improvvisamente senza certezza alcuna.
    Fanculo aveva detto a denti stretti la ragazza, più stanca di quanto avrebbe mai immaginato. La fronte imperlata di sudore era nascosta da uno strato di capelli scompigliati, ma Esther riportò la chioma in una coda ordinata e si asciugò a bell'e meglio la fronta con l'orlo della maglietta sporca di sangue e strappata in più punti. Se non fosse stato per la tragicità di quella situazione avrebbe anche potuto piangere per come la maglia era stata ridotta, lei che al guardaroba teneva più di ogni altra cosa, dopo unghie curate ed un bel volto privo di segni.
    Le certezze l'avevano abbandonata una dopo l'altra.
    Non credeva ai suoi occhi.
    Non era una vittoria, quella era una sconfitta in piena regola.
    Andiamo pastore chiamò a sè il ragazzo con cui lei stessa aveva stretto un Voto Infrangibile, che mai più di allora le era parso una condanna a morte certa. Un solo errore e rischiavano entrambi di morire per loro stessa mano, ma sperava di cuore non si arrivasse a tanto. Aveva bisogno di uno dei suoi energici smoothie fragola e banana ma in quel posto al massimo poteva trovarci dell'alcool nascosto in qualche cassetto. I politic erano tutti uguali, usavano tutti lo stesso nascondiglio, not very smart, are we?
    Camminò tra i corpi tenendo lo sguardo fisso dinnanzi a sè, sulla porta che avevano tentato a tutti i costi di proteggere, anche a costo della vita. Ed ora erano risuciti ad attraversarla. Una porta. Una stanza. Una porta. Delle scale. Un arco.
    Delle scale.
    Non era mai un buon segno quando si doveva scendere delle scale, un passo più vicini alla bocca dell'Inferno (#deanwinchester salvaci tu).
    Altri corpi li avevano accolti. Corpi di membri del Ministero della Magia, corpi che loro non avevano toccato. Persone influenti che nessuno di loro aveva sfiorato, mai. Rantoli di dolore provenivano da quelli ancora vivi che da lì a pochi minuti avrebbero tratto l'ultimo respiro ricongiungendosi ai compagni che aveva già ceduto al sonno eterno. L'odore di sangue era inconfondibile.
    Nella stanza successiva vi erano numerosi corpi, alcuni ancora vivi, e quasi le bastò questo a sentirsi in pace con sè stessa. Erano vivi per davvero. É bello vedere che state bene, ma continuate pure a riposare in quelle comode gabbie, mi raccomando commentò da vera bitch quale solo lei sapeva essere. E fu solo dopo averli liberati che Lancaster mostrò loro il portale, il passaggio che li avrebbe condotti da Seth, il passaggio che avrebbe forse segnato la vita di ognuno di loro. La morte li attendeva come una vecchia amica al di là del quadro. Tipico.
    Non si fidava di William Lancaster ma Seth era una minaccia troppo grande per non raccogliere la mano che veniva offerta, più erano e meglio era.
    Hey cugina salutò la ragazza mentre Hogwarts accoglieva sotto il proprio tetto i viaggiatori nel tempo e loro che in quello schifo ci aveva vissuto per anni, loro che Seth purtroppo lo conoscevano bene come le loro tasche. Ma Hogwarts li aveva riuniti ed era un momento di gioia, benchè si trattasse per l'appunto di un solo momento. L'idea che Seth potesse aver rapito dei ragazzini la disgustava enormemente, era qualcosa che non riusciva a concepire, che fosse davvero così tanto diversa dalle persone? Non lo credeva possibile.
    Sarebbe stato il Lago Nero ad essere complice della battaglia che si sarebbe consumata, unico testimone che avrebbe potuto raccontare alle generazioni future il significato di una lotta contro il sistema, sbaglio o giusto che fosse. Il significato di battersi per ciò in cui si credeva, per i propri ideali. Per la propria vita. La propria libertà.
    Come se n'era andata la luce tornò a risplendere portando con sè l'incubo che ogni essere umano, mago o babbano, temeva. Seth. Ma non solo Seth, no quelle erano decine di copie. La lotta sarebbe stato dura, all'ultimo sangue e certamente la più dura che si fosse mai ritrovata ad affrontare.
    Ero nel bel mezzo di una cosa interessante, sai alcuni conoscono il significato della parola lavoro commentò accarezzando delicatamente il tirapugni che scintillava sulle nocche della mano destea il tuo lavoro qual è? Rompere i testicoli di unicorno e uccidere gente? Grow up sweetie avrebbe sputato prima di sentire la terra sotto i piedi tremare. Shit.
    Puro Ignem una barriera di fuoco si sarebbe formata attorno a Victoria, proteggendola dall'attacco di Seth e mandano in frantumi lo spuntone che dal terreno si era sollevato in procinto di colpirla, anzi di infilzarla come una salsiccia allo spiedo. Ma gli spuntoni non avrebbero puntato solo lei, no, si trovavano su un terreno minato e questo significava che dovevano muoversi con cautela, molta cautela. Bombarda lo spuntone ai piedi di Jazz sarebbe esploso in un migliaio di minuscolo pezzettini, si sarebbe alzato un certo polverone ma tutto ciò era relativo. Non era sua intenzione fare del male a qualcuno ma certi incantesimi era più pericolosi di altri ed Esther conosceva le implicazioni dell'usare quell'incantesimo quando erano tutti così vicini tra loro, ma ciò non l'avrebbe affatto fermata. Era lei a dettare le regole. Quella era la sua battaglia e niente l'avrebbe rovinata.
    Stai esagerando. Punto avrebbe detto correndo contro Seth n°13 e riempiendolo di pugni. Pugno in alto e colpo, ancora ed ancora. Ogni pugno sarebbes tato rivolto verso il volto di quel Seth che l'aveva forse innervosita più di tutti, per quanto fosserro effettivamente tutti uguali, non vi era una sola differenza tra loro. Ma lei avrebbe continuato a tirare pugni anche all'aria se necessario, non le importava delle conseguenze. Bitch in action.
    julian berrington
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    DIFESA combo Vic (con Jazz): protego in igne
    DIFESA combo Jazz (con Jazz): bombarda sullo spuntone
    ATTACCO combo Seth 13 (con Jazz): raffica di pugni in volto

  11. .
    Il respiro affannoso, il battito accelerato del cuore che rimbombava nella cassa toracica. Julian si abbandonò alla stanchezza, per una manciata di minuti soltanto, accasciandosi contro la parete più interna dell'ascensore che li avrebbe condotti al terzo livello dove l'Ufficio Misteri si nascondeva in fondo ad un lungo corridoio.
    Ma ogni piano era andato a farsi benedire nel momento in cui l'ascensore si era fermato con una scossa appena un piano sotto. Si trovavano al secondo livello che -se aveva studiato a dovere- avrebbe dovuto raccogliere gli strumenti appositi alle strategie di guerra.
    Eppure c'era qualcosa di enormemente sbagliato in quella stanza, non era tutto come appariva. Il corridoio o stanza molto Alpi erano bui. Aveva difficoltà a vedere ad un palmo dal suo naso, figuriamoci poi se poteva muoversi senza conoscere l'ambiente. Non c'era nulla di podistico in tutto ciò. E anche per uno che non conosceva adeguatamente il ministero della magia non era difficile dire che quello era tutto fuorché normale. Dove siamo? si chiese improvvisamente conscio della trappola in cui erano caduti, perché si erano fermati al secondo piano. Quella non era non la destinazione. Erano stati dirottati come un aereo ed erano finiti nel Triangolo delle Bermuda, e da lì nessuno era mai uscito vivo.
    Dal soffitto pendevano armi di ogni genere, appese anche ai muri che li circondavano. Sicuramente non una stanza adibita ad incontri di strateghi, strategia dove? Con la testa mozzata o pronti a farsela tagliare dalla ghigliottina? Nonsense.
    Alcuni fuochi fatui, verdi ed arancioni, illuminarono l'ambiente seppur la luce fosse fioca. Dei volti comparvero dal nulla, celati dall'oscurità ma accennati dalla luce che ne illuminò appena i lineamenti.
    Hei non si attacca chi non sta guardando, è come pugnalate alle spalle avrebbe detto correndo contro la ragazza e spingendola lontana dalla traiettoria del proiettile sparato contro di lei. Un nemico che non ti teme ti attacca allo scoperto avrebbe commento rilasciando la ragazza e preoccupandosi di un'altra donna, questa volta era lei ad essere una nemica. Incapace di raggiungere il bersaglio della donna sarebbe corso nella sua direzione e con un colpo della mano avrebbe fatto cadere la rivoltella dalle sue mani, impedendole di sparare il tanto agognato proiettile.
    Il mio gregge è molto meno impegnativo e più posato di questa mandria commentò Julian.
    Si sarebbe poi occupato di Friday tirandole (o tirandogli, ho il dubbio sul sesso in questo momento) un fendebte con la spada, colpendo la gamba sinistra.
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    DIFESA combo Vic (con Emaline): spinge Vic
    DIFESA combo Al (con Gemes): schiaffo alla mano e fa cadere la rivoltella
    ATTACCO Friday: fendente sulla gamba sinistra
  12. .
    CITAZIONE (.Villain. @ 18/5/2018, 08:29) 
    CITAZIONE (ophi(u)chus @ 17/5/2018, 19:50)
    Welcome...back♥
    Non ricordo se ci siamo già conosciuti, ho una pessima memoria sorry! La vecchia colpisce ancora yay
    Sono Nina e niente bravo che sei tornato Ale *-*

    A quanto pare si, ci siamo già conosciuti. Ho letto un attimo la vecchia presentazione perchè non mi ricordavo neanche io. lol
    Anyway, grazie anche a te Nina. ^^

    Adesso ogni volta che ti vedrò penserò a Nina Williams quella di tekken. :vyes:

    ahahahahah
    Ti. Prego. Adoravo tekken, Nina era tra i miei preferiti *-* Quindi ci sto u.u
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    Welcome...back♥
    Non ricordo se ci siamo già conosciuti, ho una pessima memoria sorry! La vecchia colpisce ancora yay
    Sono Nina e niente bravo che sei tornato Ale *-*
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    Aveva osservato Esther fallire miseramente nell'attacco sfrenato ai gioielli di famiglia di Zeke, nonostante lui stesso non sarebbe certamente sopravvissuto ad un trattamento simile. Provava dolore solo a pensarlo, eppure era in piedi più forte di prima come se quella ginocchiata non lo avesse scalfito minimamente.
    La domanda sorse spontanea: è davvero un uomo? Oppure gli manca quel qualcosa che lo rende un vero uomo?<i> Julian non conosceva la risposta a quella particolare domanda ma il pensiero lo aveva certamente sfiorato. Perfino lui avrebbe sofferto e non c'era bisogno di <i>sentire qualcosa dentro per provare dolore, il dolore fisico quello lo provava. Era nell'emotività che c'erano dei problemi, risolvibili probabilmente ma di questo si sarebbe occupato in futuro. Ora l'importante era occuparsi di Zeke che in quel momento era in netta minoranza e non voleva ritrovarsi con un'altra decina di suoi amichetti arrivati in soccorso dell'uomo con il pacco d'acciaio. Bacchetta alla mano sarebbe corso in direzione di Zeke che incuriosito si sarebbe lanciato contro chiunque si trovasse di fronte.
    Keep calm and loose your pants #wat Who know? Ogni tanto dimenticava di collegare il cervello alla bocca e questo erano i risultati nonsense, fortuna che non provava imbarazzo altrimenti non sarebbe uscito vino da questa uscita leggermente perv.
    Petrificus totalus avrebbe lanciato l'incanto che avrebbe paralizzato -come una statua di pietra- Zeke, il quale non sarebbe riuscito ad afferrare e colpire Tokyo o a togliersi i pantaloni rivelando come fosse sopravvissuto ad una ginocchiata ben assestata.
    Mantenere io segreto era nell'interesse di tutti.
    julian berrington
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    DIFESA combo Tokyo (con Kieran): petrificus totalus
  15. .
    Mi hai spezzato un'unghia gasp accusò Julie, autrice della disgrazia più grande che potesse mai accadere ad una donna dedita al fascino come era lei. Un'unghia spezzata era una vera tragedia, avrebbe impiegato mesi per farla riaccendere e fino ad allora avrebbe avuto un dito mozzato, perché in fondo come puoi definire un dito a cui manca una parte di unghia? Un dito mozzato.
    Ed Esther avrebbe voluto mozzare le dita a qualcun altro ma la natura non era dalla sua parte.
    Stupida Julie.
    L'eterna Julie era riuscita a fuggire e lei non era certa di dove si fosse diretta, semplicemente non era più lì ma il tempo era prezioso e non lo avrebbe sprecato alla ricerca di una serial nails killer.
    La prossima volta il pugno glielo tiro sui denti, vendetta! enfatizzò alzando un pugno al cielo a mò di paladina della giustizia. Ma lei non era una paladina della giustizia, era solamente una semplice ragazza con manie di controllo, innamorata della bellezza e della ricchezza. Una ragazza come tante altre a cui piaceva mettersi in mostra per quella che era, senza nascondersi mai.
    Gli avversari non sembravano recepire lo stato d'animo di Esther, era frustrata e quando lo era non diventata cattiva, semplicemente si scatenava. E scatenarsi significava darsi alla pazza gioia.
    Zeke era troppo concentrato per essere uno che non stava facendo niente di niente. Nope. Non era mai positivo quando di condecora demo, diventavano cori insofferenti.
    Sbuffò.
    Zeeeeeeky urlò mostra di un divertimento che non provava realmente in quel momento, ma che forse lui avrebbe aiutato a far avverare. Meritava di godersi la vita d non la guerra o la morte, meritava il piacere non la noia mortale. Si sarebbe attaccate al suo braccio coinvolgendolo in un ballo che comprendeva una, due, tre giravolte. Questo sarebbe sufficiente per distrarlo da qualsiasi missione avesse, questo gli avrebbe impedito di usare la telepatia.
    Mica scema lei.
    Sei un tantino scarso ma niente che un po di pratica non possa migliorare avrebbe commentato facendo scorrere le mani lungo le braccia del ragazzo e sferrandogli una ginocchiata lì dice non batte il sole. Ouch.
    Provava dolore lei per lui al solo pensiero di cosa il suo ginocchio avrebbe colpito. Fortuna che non era un uomo altrimenti avrebbe fatto ancora più male quel pensiero.
    Ops.
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    DIFESA combo DJ (con Roy): balla con Zeke per distrarlo
    ATTACCO Zeke: ginocchiata nelle -il Fato SA dove-
366 replies since 14/11/2015
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