othila

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    It's fate, not luck.

    Group
    Fato
    Posts
    3,796
    Spolliciometro
    +1,418

    Status
    Anonymous
    othila
    JONI PEETZAH - FRIDAY DE THIRTEENTH - AMOS HAMILTON - EDDIE SILVERHAND - ARACOELI MIRANDA-IGLESIAS - OLGA IVANOVSKA


    Avevate ripreso a camminare, forse. Magari, invece, stavate cercando di rubare qualche informazione ai vostri avversari. Non importa dove siate: il segnale che vi annuncia di ritirarvi, lo vedete tutti. La mappa che vi è stata assegnata all'inizio della missione, vi mostra anche come raggiungere il nuovo punto di incontro. L'accampamento che avete incontrato all'inizio, si è spostato lì.
    Cure. Cibo. Tende in cui passare la notte.
    Non è ancora finita, ma l'aria è... diversa, rispetto a quando avete cominciato quel viaggio la mattina. Ritrovate i vostri amici, certo, ed altri visi provati che avevate già visto prima di partire, ma non solo.
    Ci sono dei... prigionieri. Delle informazioni. Le voci girano più veloce delle bottiglie d'alcool passate di bocca in bocca attorno ai falò.
    E dicono
    ci siamo vicini.
    dicono
    conoscono i nostri amici. lo chiamano casa, dove stiamo andando. l'hanno costruita loro, insieme
    dicono
    ci volevano qui. ci stanno mettendo alla prova, per sapere se siamo degni
    dicono
    è qualcosa più grande di noi. parlano di un futuro migliore. il nostro, futuro?
    dicono
    mi hanno riconosciuto, sapete? per nome. gli altri . gli altri gli hanno parlato di noi. quindi stanno bene, giusto?
    Dicono tante cose, senza, di fatto, darvi nulla. La parte peggiore?
    Sapete sia vero. Sapete sia tutto, maledettamente, vero: alla loro casa, quella che hanno chiamato La Città, siete vicini.
    Un ultimo sforzo.
    Una sola notte.
    E l'indomani - l'indomani, tutto avrebbe finalmente avuto senso.
    Forse riuscite a dormire sonni tranquilli; forse le urla vi hanno tenuto svegli, consapevoli di aver contribuito a quelle torture.
    Il sangue sulle mani.
    E nemmeno l'ultimo.
    Quando giunge l'alba, vi chiedete se ne vedrete un'altra.

    Il paesaggio non è differente da quello che vi ha accolto il giorno precedente: sembra sempre inesplorato ed abbandonato a se stesso, ed è vostro il compito di crearvi una strada entro la quale proseguire. L'unica cosa differente rispetto a ieri, oltre ai vostri compagni d'armi, è la scintilla di ottimismo ad accendervi lo sguardo e rendere un po' meno monotono ogni passo. Le idee più chiare, anche se di poco, di quel che vi aspetta, e la ormai certezza che ci sia dìdavvero qualcuno ad aspettarvi, oltre agli avversari incontrati sino a quel momento.
    Strizzate i denti, e vi dite che ci siete quasi. Spostate un altro, l'ennesimo, ramo, e vi dite ne sia valsa la pena.

    C’è qualcosa che non va.
    C’è qualcosa che non va, e lo sapete. Il sogno della notte scorsa pesa sulle vostre spalle, mentre v’incamminate chissà dove, chissà per quanto tempo. Se avete provato a parlarne con altri – altri all’infuori del vostro gruppo stretto –, le risposte saranno state le medesime per tutti. No, nessun altro ha sognato la persona che avete sognato; o altri dei rapiti, in generale. Di certo non nel modo in cui l’avete sognati voi. Che vi pregavano di andare a casa; di tornare da loro, lì dove sareste dovuti essere fin dal principio. Non capite quale magia ci sia in atto, ma la sensazione che state lentamente proseguendo verso quello che pare essere un punto di non ritorno non vi abbandona per tutto il tempo. Peggiora, persino; perché nel nulla più totale cominciate a trovare segni di vita. Legna bruciata, zaini abbandonati – ne aprite alcuni, scansando le provviste, e trovate liste scritte in calligrafie familiari. Un diario che coglie le attenzioni di Joni.
    È subito troppo da sopportare.
    Ci sono appuntati turni, scarabocchi. Qualche frase di una canzone o dell’altra.
    Poi cominciano i pensieri – e quando iniziano, non finiscono più. Un flusso di coscienza che termina con una frase scritta quella mattina stessa, a giudicare dalla data:

    ho sognato joni. le ho parlato. ho detto agli altri di venirle incontro con me – devono essere vicini. spero di non piangere.
    dio, mac, non piangere.


    Quando vi incamminate di nuovo, lo fate con un’ansia totalmente diversa.
    E quando finalmente li vedete, è impossibilmente peggio di qualunque scenario sia balzato nella vostra mente.
    Sono davvero loro? Il cervello vi dice di no. Per un po’ vi osservano e basta, e avete modo di studiarli a vostra volta. Copie esatte, quantomeno; i loro occhi sono sbagliati. Sembrano trasudare una strana nuvola polverosa e fluorescente, di un verde acido. Potrebbero essere sotto l’effetto di un incantesimo.
    Potrebbero essere delle illusioni.
    Vi sorridono, e vi ripetono un’altra volta di seguirli, di andare a casa; il tono trascinato e … metallico e sbagliato. E capite di non avere tempo per ragionarci troppo sopra, perché vi attaccano.


    friday20 pa33 pd85 psARMA: balestra
    amos25 pa23 pd74 psARMA: fucile | lumocinesi
    joni27 pa25 pd58 psARMA: mazza da baseball
    eddie17 pa15 pd35 psARMA: ak-47
    olga20 pa13 pd35 psARMA: coltelli
    aracoeli8 pa15 pd11 psARMA: mk47
    remì30 pa30 pd110 psattacco: 14 (fray)katana
    marcus25 pa30 pd100 psattacco: 13 (amos)pistola
    mac25 pa30 pd100 psattacco: 3 (joni)mazza da baseball
    Altiera15 pa20 pd60 psattacco: 6 (eddie)lanciagranate
    lapo15 pa20 pd60 psattacco: 5 (olga)sai
    javier10 pa15 pd60 psattacco: 2 (ara)ak-47


    FRAY: remì ti si avvicina veloce e tenta un affondo con la katana sulla tua coscia.
    AMOS: marcus ti sorride, e ti spara all'addome.
    JONI: mac fa roteare la sua mazza disinvolto, e poi cerca di colpirtici la spalla.
    EDDIE: altiera ti si lancia addosso per colpirti con il corpo del lanciagranate in testa.
    OLGA: lapo, dolce mamma TM, ti spara al petto.
    ARA: javi è più delicato, e tenta uno schiaffo educativo.




    ┉┉┉ info. potete fare un solo attacco per post, e massimo due difese. A meno che non ci sia un solo PNG, solo un massimo di due PG può attaccare lo stesso nemico. Vi ricordo sempre di parlare al condizionale, e mai auto determinare le vostre mosse. Più postate più potrete guadagnare PE, e viceversa.
    Ricordate che potete usare solamente incantesimi del vostro livello [INCANTESIMI - POTERI]. In merito al BONUS DI CLASSE (guerriero, etc) potrete usarlo una sola volta a settimana, e sarà considerata azione bonus oltre ai vostri tre slot (per intenderci: difesa - difesa - attacco - bonus di classe) (link ai bonus di classe). Vi ricordo anche dell'esistenza dei bonus di genere:
    CITAZIONE
    BONUS DI GENERE sono tutti quei bonus che derivano dalla natura di un potere specifico, o di un incantesimo.
    Come potete notare dalla LISTA POTERI, ciascun potere ha delle potenzialità specifiche ed uniche che offre vantaggi durante il combattimento (es: aumento di PA o PD) limitate nel loro uso da post di riposo.
    Anche i maghi possono usufruire di bonus specifici in base all'incanto scelto:
    - INCANTESIMI OSCURI: + PA / - PD (da aggiungere secchi all'estrazione)
    matricole e apprendisti: +1 pa / - 1 pd
    mago, leader e master: +2 pa / - 1pd
    - INCANTESIMI DIFENSIVI: - PA / + PD (da aggiungere secchi all'estrazione)
    matricole e apprendisti: -1 pa / + 1 pd
    mago, leader e master: - 1 pa / +2 pd
    - INCANTESIMI DI GUARIGIONE: 1-* PS (da estrarre)
    matricole e apprendisti: da 1 a 5 ps
    mago, leader e master: da 1 a 10 ps
    Indipendentemente dal tipo (se special o maghi) i bonus di attacco o difesa, devono essere utilizzati all'interno dell'azione come attacco o difesa. Quelli che, invece, danno bonus di altro genere (esempio: guarigione, preveggenza, viaggi nel tempo), devono avere un'azione a parte. ATTENZIONE! Usare un bonus PA/PD significherà, per equilibrio universale, avere il malus nella categoria opposta (ESEMPIO: attacchi con un crucio, difendi cercando di schivare. al tuo attacco verrà aggiunto 1pa, ed alla tua difesa verrà tolto 1pd). Tutti i bonus di genere, per essere nuovamente utilizzati, hanno bisogno di post di recupero, ovverosia bisogna scrivere *tot* post dove non vengono usati, prima di poterne usufruire ancora.
    BONUS RESISTENZA (+PD/-PA) O FORZA (+PA/-PD): 3 POST
    RIGENERAZIONE O GUARIGIONE, I VIAGGI NEL TEMPO O PREVEGGENZA: 4 POST
    ATTACCHI/DIFESE AD AREA (ALTRI NON SPECIFICATI): 5 POST

    Dopo 48 ore dall'ultimo fateggio, se il vostro PG non viene difeso da altri personaggi e non avete postato per difendervi autonomamente, ai vostri PS ne verranno sottratti tanti quanti sono i PA dell'avversario (es: Tizio attacca Sempronio con un Expelliarmus da 10 PA; Sempronio non si difende entro le 48h, quindi ai suoi Punti Salute di partenza, ne vengono sottratti 10). Nel caso si dovesse arrivare a 0 PS il pg rimane "bloccato" per 48 ore durante le quali non può postare; dopo le 48h, può riprendere a postare, ma con la metà dei punti salute.

    ➞ combo. gli attacchi/le difese combo fra più personaggi, devono essere postati a massimo due ore di distanza.

    ➞ spoiler. specificate sempre sotto spoiler l'attacco/la difesa + numero munizioni usate.
    - fucili d'assalto: capienza 80 colpi (ogni volta che sparate, dovrete estrarre un 1d10 per vedere quanti proiettili usate); finiti gli 80 colpi, prima di ricaricare con nuove munizioni, dovrete fare un (1) post di riposo in cui ricaricate l'arma. Partite con 80/80
    - semiautomatiche (e arco/balestre): 8 colpi. Conclusi questi, post di riposo in cui non usate l'arma e la ricaricate. Partite con 8/8

    ➞ l'ostacolo. a PS dimezzati i nemici faranno attacchi doppi e guadagneranno 5pa aggiuntivi;
    sotto i 5PS esplodono causando danni (1-10pa sul pg che stavano attaccando); l'unico modo per farli cadere senza l'esplosione è portarli k.o. prima che raggiungano i 5 ps totali.

    avete tempo fino alle 18:00 del 27/04 per postare.



    Edited by homini lupus - 21/4/2024, 13:45
     
    .
  2.     +3    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Neutral
    Posts
    416
    Spolliciometro
    +931

    Status
    Offline
    i berserker hanno la violenza nel sangue. scatenano la loro furia sul nemico con efferatezza, incuranti della propria salvaguardia
    facciamo finta che questo sia il secondo post, ok? perché se fosse il primo, avrei davvero tante cose da dire: il diario, per esempio — colpo fottutamente basso; vogliamo citare i sogni, allora? cose per cui una player sarebbe disposta ad uccidere, cazzoni. la brutta copia di Mac che brandiva (disinvolto) una mazza contro di lei, poi, fingiamo direttamente di non vederlo.
    perché il tempo è tiranno, e non pensavo davvero di ridurmi a scrivere alle 12 e mezza dovendo uscire tra quarantena minuti mentre sto ancora in pigiama. quindi, per la nostra sanità mentale!, chiudiamo momentaneamente gli occhi e andiamo a cazzo duro.
    su remì.
    perché sono codarda e anche un po ruffiana.
    distolse quasi immediatamente le iridi cerulee dall'Hale per portarle su Friday, una distrazione necessaria. qualunque fosse la verità, incantesimi oscuri o copie così realistiche da far battere troppo forte il cuore tra le costole, il risultato rimaneva lo stesso: non poteva lasciare che i suoi compagni morissero. e non era mai stata brava a portar pace con le parole, joni peetzah: per questo aveva scelto la mazza.
    ne strinse il manico con entrambe le mani, la giusta distanza tra i palmi come le aveva insegnato Piz quand'era piccola — occhi sempre sulla palla, solo che in quel caso si trattava della rotula di remì. lo colpì in corsa, sperando di rallentarlo e impedirgli l'affondo, le braccia già sollevate a mezz'aria «tornhill, se sei tu—» ma non lo era. non poteva. altrimenti doveva essere reale anche Mac: escluso, bloccato «spero capirai che è necessario» spaccargli una mazza sulla schiena? si, beh, a mali estremi estremi rimedi.
    approfittò dello slancio con cui si spera il ragazzino fosse finito faccia avanti, e la mazza calò di nuovo per colpirlo all'altezza delle reni. rimani giù rimani giù rimani giù.
    così, su due piedi, il pensiero di Peter arrivare ad ucciderlo — ucciderli tutti, non la sfiorò: un cazzo di problema AA volta, per favore.
    e siccome nel mentre il buon amos sembrava aver confuso l'attacco di Marcus per una delle loro normali interazioni («aww è proprio lui!»), joni pensò di concedergli qualche altro secondo per fare chiarezza e trovare in sé la forza di dare ciò che andava fatto; difficile, con un proiettile in corpo. quindi: «vitreo gelu» bacchetta puntata verso un punto del terreno a pochi passi dall'hamilton, nella speranza di battere fake!markino in velocità. se era rapido a sparare come l'originale, la faccenda si complicava parecchio.


    joni
    peetzah

    breaking the door,
    waging a war, no escaping
    guerriero berserker
    (un tiro pa bonus)
    MAGO
    LVL. LEADER
    19 — neutral — former hufflepuffkilling the dark, im a light growing stronger
    watch me as i come alive
    the blood i taste is the price i pay
    fighter
    the score
    Mother of Night, darken my step


    (14) DIFESA FRAY (fray + joni) : mazzata sul ginocchio
    ATTACCO RÉMI (joni) e una sulla schiena

    (13) DIFESA AMOS (joni + amos): protego vitreo
    Formula: vitreo gelu. Crea uno specchio di ghiaccio che congela tutto ciò che è diretto verso il mago. Verbale. Fascio: bianco.
     
    .
  3.     +2    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Bolla
    Posts
    1,305
    Spolliciometro
    +522

    Status
    Offline
    il voto dei protettori è quello di permettere a se stesso ed ai compagni di vedere l'alba successiva, sopravvivere per combattere un'altra guerra.
    Tutti a chiedere ma perché Friday, ma cosa fa Friday, e nessuno a domandare come sta Friday: la risposta era male, grazie per non aver chiesto.
    All’alba dei suoi trentatrè anni, poteva tranquillamente riempirsi un calice di vino, ruotarne il contenuto osservando un punto nel nulla del suo salotto, inspirare l’odore caldo e pastoso del camino, e dire di essersi rotta il cazzo di come non funzionasse il mondo con giusta cognizione di causa. L’aveva visto e vissuto, incompreso e plasmato. La stessa mente atipica e frizzante dell’adolescente che era stata, ma rinforzata dalle esperienze che avevano lente, ma inesorabili, limato la sua persona fino a raggiungere il punto di rottura. Un’attivista lo era stata sempre, mai nel modo che avrebbe realmente potuto fare la differenza. Le sue battaglie le aveva combattute in solo, o con il paio di teste calde racimolate qua e là a gridare a gran voce motti di cui altri, non loro – lignaggio troppo puro, quello De Thirteenth – avrebbero pagato il prezzo.
    Con buone intenzioni, l’americana. Sempre. Era… strano vivere in un mondo creato apposta per gente come lei, e cercare la voce per renderlo anche di altri. Suonava tutto sbagliato, come aspirare l’aria da un palloncino all’elio: non piacevi a chi il privilegio lo aveva, e non facevi abbastanza agli occhi di chi non aveva nulla. Avevano perfino ragione entrambi, nulla da dire a nessuno. Il paradosso vecchio come il mondo che faceva imprimere i canini sul labbro inferiore, coprire gli occhi con le mani, e chiedere a Dio ma perché cazzo stiamo ancora qui a discuterne, è ingiusto e basta.
    E quindi, eccola lì. Non era la prima volta che andava in Sri Lanka, ma perfino nei suoi viaggi improvvisati c’era più organizzazione che in quella missione guidata dal Ministero. Se Friday, Friday!, che pur intendendosi di politica non aveva mai partecipato a nulla di simile, si rendeva conto che nessuno delle alte sfere sapesse che pesci pigliare (eccetto gli squali, quelli sembravano pigliarli tutti) figurarsi chi non si trovasse al primo rodeo. Trovava tutto… scomodo, ed intollerante. Parlava poco, che di per sé era un enorme segno di cedimento, e rimaneva silente a giudicare, prendendo appunto sul proprio taccuino su come migliorare per la volta successiva.
    Non aveva dubbi ce ne sarebbe stata un’altra. Ce n’era sempre, una cazzo d’altra.
    E Friday era stanca, perché non ci si poteva più sentire al sicuro nemmeno in casa propria. La gente continuava ad essere rapita ovunque, per giochi di cui nessuno conosceva la posta in ballo. Erano pedine che nessuno si preoccupava di raccogliere, e nella loro stupida partita alla guerra, continuavano a trascinarsi dietro giovani a cui tranciavano un futuro - forse, magari: non l’avrebbero mai saputo – brillante, rovinato da PTSD e droghe per rendere il tutto più tollerabile. Aveva guardato Thor quella mattina, ed ignorato la ormai familiare stretta al petto del pessimismo. Era stata lei a dire a sua sorella che dovesse prendersi le sue responsabilità, no? L’aveva fatto, aveva scelto, e Friday l’aveva rispettato.
    Ma a quale prezzo. Armi alla mano, sembrava ancora più piccola. Ricordava i primi passi, ed il sorriso senza denti della foto dei suoi sei anni – gli incisivi; Sandy aveva cercato di rimediare con un paio di gomme da masticare, riuscendo nel creare materiale per incubi a tutta la famiglia. Ricordava le prime lacrime, e la prima volta che l’aveva trovata a mordere con rabbia l’angolo della credenza. Ricordava gli occhi tristi del perchè mamma e papà non ci sono mai e posso venire con voi. Era ancora quella bambina, per Fray. Cresciuta – poco in altezza, forse ancor meno nello spirito – ma identica a com’era, ed allora le aveva preso il viso fra le mani, osservandola con una serietà di cui pochi le avrebbero dato credito.
    «fai la brava», e non era stata una richiesta. «anche tu» a Dylan Kane, ed i suoi grandi occhi tristi ma sempre brillanti. Guardarle le aveva ricordato il sogno di quella notte, uno strano e peculiare incubo che aveva avuto il sentore del rimpianto sulla lingua.
    Friday c’era stata, in Siberia. Non ci era passata, non era arrivata alla fine: se l’era vissuta tutta, con le urla spaventate dei bambini ed i balbettii mentre cercavano di imparare a leggere. Facendo promesse vuote conscia che non avesse alcun maledetto modo per mantenerle. Guardandoli morire perché era l’unica alternativa che non li avrebbe resi le armi che qualcun altro aveva voluto fossero. Aveva sognato un ragazzino, senza avere alcuna idea di chi fosse, e sul suo volto si era impresso il loro.
    Mi dispiace non significava più nulla, e l’aveva sentito ruvido ed amaro sul palato. Raramente piangeva su quello che non poteva cambiare, ma non significava che, da testardo mulo qual era, non avrebbe comunque continuato a farlo pur sapendo l’esito non sarebbe cambiato.
    E figurarsi al cazzo ed al cazzone se non la mettevano con bambini! Joni poteva anche essere di fatto un’adulta, ma esattamente come Thor, la ricordava quando le trecce erano più lunghe delle sue zampette da ragno, e tale sarebbe sempre rimasta agli occhi di Friday. Aracoeli, auto esplicativa, dimostrava se possibile meno anni di quanti ne avesse – aveva chiesto, sì, perché l’età delle nuove generazioni non era calcolabile – e la barba di Amos non ingannava nessuno.
    La donna bionda la ricordava, Friday. Dalla Siberia. Non aveva detto nulla in merito, limitandosi ad un sorriso tirato e solidale, ma la ricordava, ed era già un prurito al palato in più. L’altro tizio non aveva idea di chi fosse, ma il fatto che avesse una mano robotica denotava almeno due cose: che fosse molto fiko; che non fosse stato in grado di tenersi la mano appiccicata al polso.
    Quindi. Inspirò profondamente, seguendo la mappa con il senso dell’orientamento che era stata obbligata a sviluppare le duemila volte in cui Wendy s’era persa e non aveva saputo darle che vaghe indicazioni.
    Osservò incupita i segni del passaggio, battendo le ciglia ramate. Tutto le diceva di sbattersene ed andare avanti, col cazzo e col cazzone!, ma non poteva, perché magari significavano qualcosa. Indizi che fossero sulla buona strada? Diede una leggera spallata alla Peetzah, trattenendosi a stento dallo spettinarle i capelli. «tutto a posto?»
    Manco a dirlo, apparvero delle persone. Non particolarmente minacciose, ma inquietanti? Quello sì. C’erano… un altro tizio della Siberia, wow, tutti lì; quello che era morto nella battaglia di Hogwarts; il proprietario del bordello indiano; e «uh. ma io ti ho… sognato» non ricordava le facce di tutti coloro che erano smarriti, erano davvero tanti, ma dedusse che facesse parte della categoria. Non specificò che non fosse alcun sogno strano e peculiare, sempre perché vogliamo credere di aver costruito una solida base di fiducia e dignità personale, ma aggrottò le sopracciglia ed aprì la bocca per dire qualcos’altro. Cosa, non lo sapremo mai.
    Perchè «mi chiamo friday comunque. De thirteenth» si spostò, sorridendo melliflua alla mini creatura che aveva appena cercato di accopparle il ginocchio. Giusto perché le giunture non le facevano già abbastanza male, no. Parlò rivolgendosi ai suoi compagni, studiando gli avversari. «pensate sia – qualche tossina?» cercò di afferrare la mazza prima che colpisse Joni, lanciando al ragazzo l’occhiata di monito che meritava. «un...» cercò di strappargliela dalle mani. «incantesimo…?»
    friday
    de thirteenth

    i can fix me.
    gotta do everything by my fuckin self around here
    difensore protettore
    [ un tiro PD bonus ]
    strega
    MASTER
    32 y.o. — journalist— american boiI don't like where this current's carryin' me
    Oh, drop me off at the next stop
    I'd rather swim upstream
    Than let this current carry me
    currents
    mob rich
    moonmaiden, guide us




    (14) DIFESA FRAY (fray + joni) si sposta
    (3) DIFESA JONI (fray + amos) ferma la mazza
    ATTACCO MAC (fray + amos) strattona (mac non amos)

    CODICE
    <b>(14) DIFESA FRAY (fray + joni) </b>
    <b>ATTACCO RÉMI (joni) </b>

    <b>(13) DIFESA AMOS (joni + amos)</b>

    <b>(3) DIFESA JONI  (fray + amos)</b>
    <b>ATTACCO MAC (fray + amos) </b>
     
    .
  4.     +3    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Muggle
    Posts
    434
    Spolliciometro
    +311

    Status
    Anonymous
    IL VOTO DEI PROTETTORI È QUELLO DI PERMETTERE A SE STESSO ED AI COMPAGNI DI VEDERE L'ALBA SUCCESSIVA, SOPRAVVIVERE PER COMBATTERE UN'ALTRA GUERRA.
    Un po’ come la signora Roberta, anche Elisa fingerà che questo sia il secondo post. Perché ce ne sarebbero state di cose da dire, come il fatto che Amos fosse la persona più lontana dall’essere adatta a quella missione, o che avesse lasciato una figlia a casa per avventurarsi in una giungla situata dall’altra parte del mondo. Bollywood– Bollywood sarebbe stata bene, l’aveva lasciata in ottime mani, ma cosa non avrebbe dato per sentire la sua voce, o ricevere una sua foto. E sarebbe stato bene anche lui, e sarebbe tornato a casa da lei. Era un mantra continuo a ogni passo, il fantasma di quel conforto ad abbracciarlo e a scacciare i ricordi del sogno che l’aveva visitato nella notte. Gli aveva detto di tornarsene a casa. E in fondo, l’Hamilton era consapevole che quella sarebbe stata la scelta più saggia, quella meno pericolosa. Ma come diceva un saggio: ci sono dentro fino al colon. Gli Hamilton non erano codardi, e per quanto Amos non avesse ereditato la violenza che pareva muovere ogni loro azione, sperava che una frazione di tutto ciò fosse presente nel suo sangue. Aveva cercato di spingere le sensazioni del sogno in fondo alla propria mente, giù da un baratro il cui fondo si rifiutava di fronteggiare, ma queste si erano aggrappate testarde alla parete rocciosa e al primo segno di vita sul loro tragitto erano risalite violentemente. C’erano zaini abbandonati, quello che aveva tutta l’aria di essere un fuoco, e fogli da cui Amos mantenne le distanze. Non era certo di voler sapere.
    E vi dirò, non riuscì nemmeno a mostrarsi troppo sorpreso quando si ritrovò davanti facce familiari. Perché avrebbe dovuto, quando tutti i segnali erano stati lì, l’universo a divertirsi a sue spese. Erano davvero loro? Non— non me aveva idea, Amos, ma non ne era sicuro. C’era qualcosa di diverso nello sguardo di Marcus, gli occhi catturati dalla sua figura ancora prima che potesse realizzare cosa stesse facendo. E fu terribile, una pietra ad affondare bello stomaco, quando Marcus gli sorrise, prima di puntargli una pistola contro. Era così maledettamente familiare che era difficile pensare non fosse il suo Marcus, nessuna copia. Nessuna allucinazione. «sto avendo un deja-vu» ma elisa ha poco tempo per elaborare le cose e parlare a marcus quindi facciamo così: manipolò la luce che filtrava dagli alberi per renderla solida, uno scudo contro il proiettile di Marcus. Poi, si rivolse a Friday mentre con una spinta gentile cercava di spostare Mac «non…sono un esperto di incantesimi» sventolò le mani che ancora emettevano luce a dimostrazione «ma forse un’allucinazione? o sono controllati?» non ci voleva pensare, non in quel momento con quattro minuti alla scadenza e una VSC, quindi tirò una gomitata allo stomaco di Mac, uno scusa a fior di labbra.
    amos
    hamilton

    Say it once again with feeling
    How the death rattle breathing
    DIFENSORE PROTETTORE
    [UN TIRO PD BONUS]
    SPECIAL
    LEADER
    1996 — lumokinesis — automatic rifleWe were blind to unforeseen circumstances
    We learnеd the right steps to differеnt dances
    And fell victim to interlopers' glances
    Lost the game of chance, what are the chances?
    How Did It End?
    taylor swift
    moonmaiden, guide us


    (13) DIFESA AMOS (joni + amos) si scuda con la luce

    (3) DIFESA JONI (fray + amos) spinge mac
    ATTACCO MAC (fray + amos) gomitata allo stomaco
     
    .
  5.      
     
    .
    Avatar

    It's fate, not luck.

    Group
    Fato
    Posts
    3,796
    Spolliciometro
    +1,418

    Status
    Anonymous
    friday20 pa33 pd85 psARMA: balestra
    amos25 pa23 pd74 psARMA: fucile | lumocinesi
    joni27 pa25 pd58 psARMA: mazza da baseball
    eddie17 pa15 pd35 psARMA: ak-47
    olga20 pa13 pd35 psARMA: coltelli
    aracoeli8 pa15 pd11 psARMA: mk47
    remì30 pa30 pd95 psattacco: 28 (fray)katana
    marcus25 pa30 pd100 psattacco: 2 (amos)pistola
    mac25 pa30 pd60 psattacco: 13 (joni)mazza da baseball
    Altiera15 pa20 pd60 psattacco: 6 (eddie)lanciagranate
    lapo15 pa20 pd60 psattacco: 5 (olga)sai
    javier10 pa15 pd60 psattacco: 2 (ara)ak-47


    (14) DIFESA FRAY (fray + joni) 31 + 1 = 32 (+18)
    ATTACCO RÉMI (joni) 16+18= 34pa
    DIFESA REMI: 19pd (-15ps)
    Fa una smorfia, ma non da altro segno di averti percepita.

    (13) DIFESA AMOS (joni + amos) 25 + 16

    (3) DIFESA JONI (fray + amos) 32 + 13 = 45 (+42)
    ATTACCO MAC (fray + amos) 17 + 10 + 42 = 69pa
    DIFESA MAC: 29pd (-40ps)
    Rischia di essere oneshottato al primo giro? wow, forse è davvero mac. si difende con un 29? ok, stai serena joni.
    nel rimanere aggrappato alla mazza, si sloga una spalla. sentite un suono... davvero particolare, e non quello che avreste immaginato un corpo umano potesse produrre. alla fine la mazza se la tiene, braccio fuori uso compreso.

    FRAY: Remi rotea la katana puntando ora al tuo stomaco.
    AMOS: Marcus, not impressed dai tuoi giochini di luce, socchiude gli occhi e ti spara un'altra volta. al piede
    JONI: Mac, perfino con quel braccio pendente, prova a darti un'altra mazzata - alla testa, stavolta
     
    .
  6.     +2    
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghost
    Posts
    49
    Spolliciometro
    +100

    Status
    Offline
    In qualunque luogo ci sorprenda la morte in battaglia, che sia la benvenuta... anche se in una catapecchia
    Restò qualche istante ferma, immobile a contemplare la morte. Non si accanì torcendo la lama all’interno della ferita. Anzi, mollò quasi la presa, voltando lo sguardo altrove. Non c’era rispetto o dignità in quel gesto, non riconosceva alcun onore al nemico. Andava semplicemente avanti, una morte dopo l’altra, come se fosse stata programmata solo per quello. Pensava che, forse, il suo codice etico e morale le avrebbe impedito di uccidere, che avrebbe fatto la sua vita da mercenario, nei bassifondi, senza mai andare troppo oltre, senza mai oltrepassare quel limite - o serie di limiti - che in Siberia era stato valicato così tante volte quando era solo una ragazzina.
    Invece aveva ucciso e continuava a farlo. Per quanto pulisse con cura i suoi coltelli, le lame erano sempre macchiate di un sangue non suo.
    Aveva scelto di non ricordare i nomi, di dimenticare i volti, di proseguire a testa alta, senza voltarsi indietro. Se lo avesse fatto, se solo si fosse fermata ad analizzare il suo passato, probabilmente non sarebbe stata lì, ma a fare ammenda, a punirsi per ogni vita che aveva giustamente, o ingiustamente, tolto.
    Tornò all'accampamento con gli altri, l’aria sempre più pesante a insinuarsi tra loro, così densa da rendere particolarmente complicato il respiro. Per quanto fossero nella natura più incontaminata, il pericolo scorreva sottopelle e loro restavano allerti, in attesa.
    Prigionieri, voci, teorie, illazioni e torture.
    Un loop che durò un’intera notte, come una macabra ninna nanna intonata per farli addormentare, senza mai far distogliere l’attenzione dall’obiettivo.
    Un obiettivo che, in tutta onestà, la Ivanovska non aveva ancora compreso. Era lì perché ne aveva bisogno, perché nello sfidare nuovamente la morte, probabilmente sarebbe riuscita a darsi un senso. Leniva il dolore con altro dolore, perché non aveva mai imparato a ricomporre una frattura, a darsi del tempo per guarire. Guarire davvero.
    Per questo, l’indomani, non era nelle condizioni di giudicare alcuni dei suoi nuovi compagni, per questo doveva provare a mantenere stretta la sua lucidità perché altri avrebbero potuto crollare. Lo leggeva negli occhi della rossa, di chi conosceva le persone che li attendevano nella radura.
    Tutto era strano, lugubre, sbagliato.
    Eppure i loro avversari erano lì e non dubitarono un istante prima di attaccarli.
    Non c’era più tempo, ammesso ne avessero mai avuto.
    “Figlio di puttana…” ed essendo un Linguini, probabilmente la Ivanovska non aveva idea di quanto ci fosse andata particolarmente vicina. Si spostò dalla traiettoria del proiettile o, almeno, provò a far sì che almeno il suo cuore fosse abbastanza lontano dalla sua gittata. “Non sembra un incantesimo.” Rispose a fior di labbra ad Amos, mentre estraeva la bacchetta e la puntava dritta contro la gola di Lapo, sperando che il fascio arancione facesse il suo.
    olga
    ivanovska

    I know it's a bad idea
    But how can I help myself?
    rogue lame mortali
    (15-20 pa al nemico
    pa-pd dimezzati per due turni)
    MAGO
    LVL. APPRENDISTA
    sharp — russian — fighterI pictured this month a little bit different, no one is ever ready
    And when it unfolds, you get in a hole, oh, how can it be this heavy?
    Everything changes, nothing's the same
    Start carving, darling
    eyes closed
    imagine dragons
    Mother of Night, darken my step



    (5) DIFESA OLGA (olga + joni): si sposta dalla traiettoria del proiettile
    ATTACCO LAPO (fray + olga): incantesimo di soffocamento (incantesimo oscuro)
    Formula: Soffuco. Delle corde invisibili si stringeranno attorno alla gola dell'avversario, provocandogli delle bruciature a livello della giugulare ed un vero e proprio senso di soffocamento. Il colore del fascio di luce è arancione.
     
    .
  7.     +1    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Bolla
    Posts
    1,305
    Spolliciometro
    +522

    Status
    Offline
    il voto dei protettori è quello di permettere a se stesso ed ai compagni di vedere l'alba successiva, sopravvivere per combattere un'altra guerra.
    Il suono della spalla fuori posto, la fece rabbrividire e lasciare d’istinto la mazza. Non ci teneva così tanto ad ottenerla, se significava strapparla dal ragazzo con mano compresa. Lo scatto lo sentì vibrare nelle proprie ossa, alieno e sbagliato. Indietreggiò di un passo senza mai distogliere lo sguardo dal ricciolino, se non per una breve occhiata verso Amos. «non…sono un esperto di incantesimi. ma forse un’allucinazione? o sono controllati?» Teoria interessante. Quando anche Olga aggiunse che non sembrasse un incantesimo – vero: nessun imperio arrivava a quel livello, ma non sapeva in quale altro modo giustificare il senso di… vuoto che percepiva dai loro sguardi – tornò a guardarli cercando tracce di qualcos’altro. Potevano esistere telepati così potenti da imprimere un intero pattern di azioni? Sapeva fossero in grado di modificare memoria ed identità, ma quelli sembravano… involucri, svuotati. Umettò le labbra, rimbalzando seria gli occhi verdi dall’uno all’altro dei loro avversari. Ne studiò i vestiti, l’impronta lasciata sul terriccio. Cercò se stessero respirando puntando l’attenzione al petto e le spalle.
    Le ricordavano qualcosa. Fu in tono di voce basso e misurato, che parlò. Molti del suo gruppo non sembravano lucidi, li conoscevano?, ed una parte di lei avrebbe preferito tenere le proprie teorie per sé così da non farli preoccupare, ma che senso aveva proteggerli in quel contesto? Non poteva più, Fray: poteva solo impedire che la situazione peggiorasse. «il drago...» si schiarì la voce, cercando lo sguardo di Eddie e Olga. «vasilov. Non ci sono fonti certe in merito, ma qualche anno fa» una pausa. Pensò a come ponderare le parole, se ci fosse un modo facile per dirlo. Nel valutare quali termini usare, e se fosse o meno l’effettivo caso di condividere quelle che non erano altro se non supposizioni, alzò la bacchetta pronunciando un rapido flos verso la pallottola indirizzata all’Hamilton. Hamilton come Rea, o Hamilton come Gemes? Conosceva entrambi, e non credeva esistessero risposte giuste a quella domanda (.) ma fu lì lì per chiederglielo comunque, distratta dal suo stesso soliloquio.
    Si riprese il tempo di lanciare un cowboy funis a lapo, tentando di intrappolarlo con una corda dorata di modo che non creasse più problemi. Provò anche ad avvicinarlo, così da poterlo studiare da vicino. «si diceva fosse stato in grado di vincere sulla morte» Guardò il bambino armato di (ascia) katana avventarsi contro di lei.
    Wow. Ce l’aveva in maniera decisamente personale. «a suo modo. Aveva riportato degli… zombie?» Provò un saltello all’indietro, cercando di evitare il fendente. «zombie» confermò. Ah, come adorava essere portatrice di buone novelle! Prima che Ara iniziasse a piangere e chiedere di tornare a casa (sarebbe stata giustificata, Fray era tentata di fare lo stesso e manco lo conosceva, Remì) accennò un sorriso solo in parte isterico. «o magari sono alieni»
    Un opzione sempre valida e che non avrebbe scartato facilmente. Fight her.
    friday
    de thirteenth

    i can fix me.
    gotta do everything by my fuckin self around here
    difensore protettore
    [ un tiro PD bonus ]
    strega
    MASTER
    32 y.o. — journalist— american boiI don't like where this current's carryin' me
    Oh, drop me off at the next stop
    I'd rather swim upstream
    Than let this current carry me
    currents
    mob rich
    moonmaiden, guide us




    (2) DIFESA AMOS (fray + amos): flos. Trasforma la polvere da sparo in petali.
    ATTACCO LAPO (fray + olga): cowboy funis - crea un cappio di luce, come quello dei cowboy, che serve a raccattare oggetti, creature o persone,
    (28) DIFESA FRAY (fray + joni): indietreggia

    CODICE
    <b>(28) DIFESA FRAY (fray + joni):</b>

    <b>(2) DIFESA AMOS (fray + amos):</b>
    <b>ATTACCO MARCUS (amos + joni):</b>

    <b>(2) DIFESA ARA (ara + olga):</b>
    <b>ATTACCO JAVI (ara + eddie):</b>

    <b>(5) DIFESA OLGA (olga + joni):</b>
    <b>ATTACCO LAPO (fray + olga):</b>
     
    .
  8.     +2    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Neutral
    Posts
    416
    Spolliciometro
    +931

    Status
    Offline
    i berserker hanno la violenza nel sangue. scatenano la loro furia sul nemico con efferatezza, incuranti della propria salvaguardia
    fray: «pensate sia – qualche tossina? un... incantesimo…?»
    amos: «non…sono un esperto di incantesimi, ma forse un’allucinazione? o sono controllati?»
    joni: «allora io gli spacco la schiena, eh!»


    una conversazione non del tutto canon, ma la scena era andata proprio così. a segno, come il secondo colpo di mazza inferto a fake!remí: aveva ancora le braccia sollevate, joni, quando il rumore (meccanico? forse) la costrinse a compiere un intero giro su se stessa — se non l'avesse visto arrivare, o si fosse testardamente decisa a non guardare, questo nemmeno lei sapeva dirlo. non ci fossero stati fray e amos, però, l'avrebbe certamente sentito «grazie» per essere intervenuti mentre lei dava le spalle al suo aguzzino rendendosi esposta e vulnerabile, ma non solo.
    si erano presi la responsabilità di colpirlo al posto suo.
    inconsciamente, perché non avevano modo di sapere quanto l'ha letto fosse importante per lei; fino a che punto quel qualcosa che li legava rendesse a joni impossibile anche solo l'idea di potergli davvero fare del male.
    per questo, non poteva credere fosse lui.
    loro.
    «ci deve essere un modo per capire se li stanno manipolando» per puro istinto, le iridi grigio azzurre di joni pescarono Friday nel mucchio: la somiglianza con la professoressa de13 faceva gran parte del lavoro rendendola in automatico l'adulta badger™ del gruppo, e il suo nome in calce a certi articoli di giornale faceva il resto.
    «ma—ma non penso che siano loro» era più facile convincersene, se lo diceva ad alta voce — SARA E GIULIA LASCIATEMI STARE «la spalla» indicò il braccio dell'impostore con la mazza, cercando poi i loro volti, in cerca di una risposta alla domanda che non aveva ancora formulato. avete sentito? tenne le labbra chiuse a formare una linea dritta: non voleva pensassero fosse così disperata da immaginarsi le cose.
    non era così disperata, giusto?
    torna a casa.
    ci aveva quasi creduto.
    nel sogno, dove tutto sembrava andar esattamente come doveva. torna a casa — avrebbe voluto farlo. prendere la mano verso quella che Mac le tendeva, intrecciare le dita alle sue e seguirlo; ma quando lui l'aveva guardata, quando quegli occhi che ora emanavano luce morta e guasta e sbagliata si erano rivolti a lei, joni era stata assalita dai dubbi.
    e aveva aperto gli occhi nel buio, incapace di parlare o gridare forse persino respirare.
    «non sono loro» ripeté, abbassando la mazza fino a toccare terra, il catalizzatore di nuovo stretto nella mancina. forse, se l'avesse ripetuto abbastanza volte, alla fine ci avrebbe creduto.
    «zombie»
    se non respirano, significa che sono morti.
    ma allora Friday, cazzo, da che parte stai????
    dovette ignorare quanto appena detto dalla de13, in onore della propria sanità mentale! piuttosto, preferì concentrarsi sul buon remí, al quale lanciò un everte statim con tutta l'intenzione di lanciarlo direttamente su markino: per evitare ad amos di perdere un piede, ma anche un cuore spezzato 💔 per il buon Vincenzo linguini, invece, che joni non conosceva se non di nome per le innumerevoli volte in cui gigio lo aveva citato in occasioni del tutto casuali e mai collegate alle attività in corso, l'ex Tassorosso decise di tornare al suo status quo.
    attese il passo indietro si Olga per colpire l'italiano con una mazzata sul braccio sinistro, lungi da me insinuare lo scopo primario fosse spezzarglielo 🙏🙏


    joni
    peetzah

    breaking the door,
    waging a war, no escaping
    guerriero berserker
    (un tiro pa bonus)
    MAGO
    LVL. LEADER
    19 — neutral — former hufflepuffkilling the dark, im a light growing stronger
    watch me as i come alive
    the blood i taste is the price i pay
    fighter
    the score
    Mother of Night, darken my step


    (28) DIFESA FRAY (fray + joni): everte statim

    ATTACCO MARCUS (amos + joni): gli lancia contro remí

    (5) DIFESA OLGA (olga + joni): mazzata al braccio
     
    .
  9.     +3    
     
    .
    Avatar


    Group
    Death Eater
    Posts
    12,372
    Spolliciometro
    +228
    Location
    ~ An Unseen world ~

    Status
    Anonymous
    i berserker hanno la violenza nel sangue. scatenano la loro furia sul nemico con efferatezza, incuranti della propria salvaguardia.
    questo è un post serio.
    circa.
    almeno questa prima parte la è, perchè con il fucile in mano eddie è vigile e pronto ad avvertire i compagni, nuovi e diversi dal gruppo di bimbi che aveva adottato prima, in caso di pericolo. e nel loro gruppo una ragazzina giovane c'era, una ragazzina che come ictus aveva un sogno, speranze e che era lì per salvare qualcuno.
    e lui era intenzionato a proteggere anche quel sogno di cui non conosceva nulla, lo faceva perché beh... era il suo lavoro, era un pavor.
    eddie se lo aspettava, l'ennesimo gruppo di nemici da accoltellare, spappolare e fine, prossimo ostacolo.
    beh.
    non si immaginava certo di vedere lei.
    « alt. » era come se il tempo si fosse fermato per un secondo, perché eddie aveva ignorato completamente i suoi compagni per avvicinarsi a lei, ad altiera lewinski. erano più di vent'anni che era scomparsa, vent'anni che l'illustre storica si era come volatilizzata da casa sua nei pressi di new york e da allora niente, più nulla circa l'unica persona che lo completava, che amava far ridere e che rendeva anche le giornate più devastanti più leggere.
    non c'era più la madre di sua figlia.
    l'aveva consumato quella solitudine, così tanto che alla fine aveva mollato, aveva smesso di cercarla perché stava diventando tormentato. ossessivo.
    ed ora eccola, davanti a lui dopo anni e anni come se niente fosse.
    « ti ho cercata ovunque alt. dov'eri? » riesce a dire solo questo ha un groppo alla gola e così tante domande da farle che non avrebbe saputo da dove cominciare. c'era una vera e propria vita da riprendere, cose che si sarebbero dovuti dire e come le cose stavano andando, del fatto anche che poteva essere fiera di sabrina e del fatto che anche lei aveva fatto dei progressi straordinari.
    che era una pavor come lui.
    gli dice che può tornare a casa se vuole, che tutto può finire se lo vuole.
    « mi piacerebbe tornare a casa con te, alt. » ma se ne accorge dal tono di voce strano, da quell'aspetto che gli sembra quasi cristallizzato nel tempo a fargli suonare qualche campanella dall'allarme.
    « ma non posso. » ed il fatto che fosse strano che altiera fosse lì era solo la punta dell'iceberg, edward malacai lovecraft era un fottutissimo pavor, il ministero ce lo aveva mandato per un motivo perché uno come lui sul campo di battaglia era necessario. lui aveva il dovere di salvare quelle persone scomparse e di proteggere i sogni di coloro che sono giovani, che sono qui per aiutare chi era stato rapito. silverhand la aveva una morale, una morale un po' grigia ma era lì, davanti a tutti e non sarebbe sceso a compromessi.
    avrebbe combatturo.
    anche se questa volta era più difficile.
    anche se sta volta faceva male.
    la bacchetta si muove, pronta ad lanciare l'incantesimo che ha scelto per uccidere. per soffocare perchè oggi è proprio incazzato.
    « piacere di conoscerti, friday. sono silverhand. » e la mano non buona tutta d'argento la dice lunga.
    « potrebbe, sì. » si rivolge ad amos, perché in effetti la sua teoria funziona, ha senso ma non quella di friday, non la sua.
    o magarì sì solo che non la accetta « no. alt non è morta. non la mia alt. » perchè infondo, dopo anni che ha provato ad accettare la sua scomparsa, forse la sua morte, lui non vuole credere che una donna in gamba come altiera lewinski potesse essere morta.
    non lei.
    Eddie
    Silverhand

    a thing on beauty
    I know
    Will never fade away
    guerriero berserker
    [hanno un pa attacco bonus]
    mago
    apprendista
    1968 — pavor — ex-soldier (ak-47 rifle)We lost everything
    We had to pay the price
    Yeah we lost everything
    We had to pay the price.
    never fade away
    SAMURAI
    Silvercoded sugar daddy




    ak-47: 36/80

    ATTACCO JAVI (ara + eddie): incantesimo di soffocamento
     
    .
  10.     +2    
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghost
    Posts
    23
    Spolliciometro
    +27

    Status
    Offline
    i luminari offrono le proprie conoscenze e abilità in favore del bene comune. ottimi guaritori, mirano a proteggere i compagni contro le intemperie del campo da guerra.
    Aracoeli non aveva mai avuto bisogno di provare a essere positiva. Non a caso sua madre l’aveva sempre chiamata cielita, perché era il suo piccolo e tenero cielo, il cielo terso e accogliente di una giornata di sole, così azzurro da abbracciare tutto e tutti, senza giudizi e con amore. Era sempre stata così, le era sempre venuto naturale essere allegra e vedere solo il meglio nelle cose e, ancora di più, nelle persone. Il mondo era bello e la vita ancora di più. C’era sempre un motivo per sorridere e per essere grati, per sentirsi parte di qualcosa e fare in modo che anche gli altri, intorno, si sentissero accolti.
    Era rimasta positiva quando, per la prima volta, aveva dovuto lasciare l’unica casa e famiglia che avesse mai conosciuto, il Porto Rico e sua madre, per partire alla volta di Castelobruxo.
    Era rimasta positiva quando, alla scuola di magia sudamericana, era stata additata come sangue sangre sucia, come inferiore, perché figlia di una maganò e di uno sconosciuto.
    Era rimasta positiva quando Xiomara si era ammalata e, al suo capezzale, c’era solo lei, sempre lei. Era rimasta positiva anche se erano solo loro due, come d’altronde era sempre stato.
    Era rimasta positiva quando sua madre aveva lasciato lei, la sua cielita, per raggiungere un altro cielo, molto più grande, immenso, anche perché sapeva che non sarebbe rimasta sola. Quello sconosciuto era suo padre e sarebbe andato tutto bene.
    Era rimasta positiva quando la guerra era scoppiata e Javier era partito, perché sapeva che sarebbe tornato, perché una famiglia, lei, ce l’aveva ancora, con Mireia in quell’appartamento costellato di ricordi che non le appartenevano, ma di cui, da lì in avanti, avrebbe fatto parte.
    Ma ora non c’era più nulla.
    Prima sua zia, poi suo padre, erano spariti.
    Aracoeli non riusciva più a essere positiva. Doveva sforzarsi, adesso, per essere quella con sempre il sorriso sulle labbra. Si guardava allo specchio e non si riconosceva più. Come aveva fatto, fino a quel momento, a non perdere più la speranza? Come aveva fatto a non soccombere davanti alla consapevolezza che, ora, era davvero sola?
    L’aveva fatto senza pensarci, perché era l’unica cosa da fare. Erano bastate poche parole perché la positività, dentro di lei, avesse una fiammata. Una scintilla di speranza e Aracoeli non si era voltata indietro. Certo, il suo contributo sarebbe stato completamente inutile, ma doveva provarci. Voleva vedere ancora suo padre e sua zia. Voleva vedere ancora Kaz.
    Lo Sri Lanka le ricordava un po’ casa, seppure in modo distorto. Erano lì da una settimana e non era ancora cambiato nulla. Doveva ricordarsi di sorridere, anche se per fortuna la gentilezza ancora le saliva spontanea alle labbra. Erano lì da una settimana quando fece quel sogno. Non era la prima volta che le succedeva, e non sarebbe neanche stata l’ultima, ma c’era qualcosa di diverso. Era più reale, eppure più strano. Era lui, ma non lo era. Quel peso sul petto era più opprimente dell’aria intrisa di umidità della foresta tropicale. E gli occhi… erano i propri. Erano quelli di suo padre.
    Quelli che la scrutavano in quel momento, invece, avevano qualcosa che non andava. Quella scintilla verde, quasi palpabile, ne oscurava la malinconica lucentezza. Eppure, vedendolo, un sussurro tentò di uscirle dalla bocca, una parola che non aveva ancora mai osato dirgli, perché non c’era stata l’occasione, né il tempo: «Papi».
    Intorno a lei, i suoi compagni cominciarono a fare ipotesi su chi, o forse cosa si trovavano davanti, ma quella parola continuava a risuonarle nella mente. Sapeva che avevano ragione e ognuna delle teorie aveva senso, tuttavia, nonostante quegli occhi non fossero i suoi, faticava a venirvi a patti. Aveva desiderato rivederlo, e ora eccolo lì.
    «Ma se… fossero davvero loro? E noi…», balbettò, strofinandosi via con un braccio le lacrime. «Ci dev’essere un’altra soluzione, no? Al fare loro del male… Potremmo metterli semplicemente fuori combattimento e cercare di capire se sono loro…» Quel suono, però, lo percepì benissimo. Non era passato molto tempo da quando Aracoeli era volata giù dalla scopa durante i provini per la squadra di tassorosso, e le sue, di ossa, non avevano fatto quel rumore. Non riusciva a descriverlo, ma non era… umano.
    Però quello era pur sempre suo padre. «Non gli faccia male, por favor», pigolò in direzione di Eddie, dovendo davvero sforzarsi per non rimanere lì ferma e percepire, nello schiaffo, le dita di Javier. Forse così avrebbe capito se si trattava davvero di lui o meno. O forse no, perché non ricordava il suo tocco: le volte in cui aveva avuto l’opportunità, e il coraggio, di abbracciarlo, si contavano sulle dita di una mano. «Perdón… stupeficium.»
    Aracoeli
    Miranda-Iglesias

    sometimes I wanna call you,
    but I know you won’t be there
    sentinella luminare
    [cura 10-15 ps]
    STREGA
    MATRICOLA
    15 y.o. — hufflepuff — former sunshineSeems like it was yesterday
    when I saw your face,
    you told me how proud you were,
    but I walked away
    hurt
    christina aguilera
    moonmaiden, guide us




    (2) DIFESA ARA (ara + olga): si sposta
    ATTACCO JAVI (ara + eddie): stupeficium


    Edited by cielita. - 22/4/2024, 01:07
     
    .
  11.     +2    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Muggle
    Posts
    434
    Spolliciometro
    +311

    Status
    Anonymous
    IL VOTO DEI PROTETTORI È QUELLO DI PERMETTERE A SE STESSO ED AI COMPAGNI DI VEDERE L'ALBA SUCCESSIVA, SOPRAVVIVERE PER COMBATTERE UN'ALTRA GUERRA.
    Amos rivolse uno sguardo allibito a Friday, le sopracciglia a muoversi in un’approssimazione di what the actual fuck mentre Mac si contorceva come un pretzel. Era sicuramente uno spettacolo, uno per il quale non aveva pagato il biglietto e che non c’era bisogno di mettere in scena, punto. «non sono certo che le ossa umane debbano fare quel rumore» con un cenno del capo indicò la spalla fuori uso di Mac al gruppo, un brivido a farsi strada lungo la sua schiena e a dargli la pelle d’oca. Non– non doveva essere piacevole, ma il ragazzo non fece una piega. Annuì lento quando Olga li informò che non si trattasse di un incantesimo, e lungi da Amos contraddire qualcuno di ben più familiare con la magia. «il drago...vasilov. Non ci sono fonti certe in merito, ma qualche anno fa aveva riportato degli… zombie?» se Amos pensava di essere inorridito da qualsiasi acrobazia circense avesse fatto la spalla di Mac, nulla avrebbe potuto prepararlo per quella possibilità. Istintivamente, scosse il capo come ad eliminare quella nozione dalla mente, aggrappandosi a quello che i gen z avrebbero definito: delulu is the solulu. «ma—ma non penso che siano loro» voleva crederle? Certo che sì, disperatamente. Un conto era colpire sconosciuti, la cui storia non conosceva e mai l’avrebbe fatto, un volto anonimo tra mille altri che avrebbe dimenticato con il passare dei giorni. Un altro affrontare parenti, amici, di persone che conosceva. Non era quel tipo di persona, l’Hamilton, per quanto sapeva fosse un difetto. Quante volte gli avevano detto che avrebbe dovuto pensare a se stesso, alla propria sopravvivenza sopra a qualsiasi altra cosa, ad essere l’infame bastardo che il suo opponente non avrebbe esitato ad essere. «la spalla» era…stupido aggrapparsi a qualcosa di così piccolo? Forse sì, ma come avrebbero detto i Linguini: e sti cazzi? «l’ho sentito anche io! le ossa non dovrebbero fare quel rumore, no?» e poi, la realizzazione. Inevitabile come la morte. Si voltò verso Friday, occhi sgranati ma….incuriositi? «oddio. sono davvero alieni» dai pretty please, meglio alieni che the real thing. Anche se, a guardare Marcus, era impressionante quanto i suoi comportamenti mimassero perfettamente quelli dell’Howl che conosceva: stesso silenzio ominous e strani giochetti psicosessuali. Purtroppo per tutti i presenti, Amos era stato condizionato a reagire alla canna di una pistola puntata verso di lui come un cane di Pavlov, e non riusciva a prendere l’attacco di Marcus sul serio. Poi, era chiaro che non ci stesse nemmeno provando. Si avvicinò all’uomo con passi misurati, il rumore delle suole assorbito dall’erba sotto ai piedi, le spalle rigide e la postura di qualcuno che si stava preparando ad assorbire un proiettile. Avanzò comunque, perché era sempre stato un po’ troppo ottimista nella vita, uno stupido tratto caratteriale che l’aveva messo nei guai più di una volta ma– doveva avvicinarsi per capire che cazzo avessero di sbagliato. Zombie, alieni, o solamente manipolati, non sarebbero state le loro fabbricazioni a dare loro una risposta. Ad un certo punto, la figura dell’Hamilton prese a glitchare per il tempo necessario a sbattere le palpebre, e poi scomparve dal campo visivo di Marcus. Riapparve qualche secondo dopo dietro a lui, e colse il vantaggio della sorpresa per affondare le dita nella chioma del maggiore e a tirare i capelli indietro con uno strattone «questo dovrebbe rinfrescarti la memoria, no?» ma Amos era un gentiluomo e non kiss and tell, lui. Pensò intensamente a sbattergli la faccia contro il tronco dell’albero per vedere che suono avrebbe fatto quello, ma si trattenne giusto in tempo. E se quello fosse stato il vero Marcus? Non poteva mica rovinargli la faccia, gli piaceva troppo da ammirare.
    amos
    hamilton

    Say it once again with feeling
    How the death rattle breathing
    DIFENSORE PROTETTORE
    [UN TIRO PD BONUS]
    SPECIAL
    LEADER
    1996 — lumokinesis — automatic rifleWe were blind to unforeseen circumstances
    We learnеd the right steps to differеnt dances
    And fell victim to interlopers' glances
    Lost the game of chance, what are the chances?
    How Did It End?
    taylor swift
    moonmaiden, guide us


    (2) DIFESA AMOS (fray + amos) diventa invisibile
    ATTACCO MARCUS (amos + joni) gli tira i capelli. sin core
     
    .
  12.      
     
    .
    Avatar

    It's fate, not luck.

    Group
    Fato
    Posts
    3,796
    Spolliciometro
    +1,418

    Status
    Anonymous
    friday20 pa33 pd85 psARMA: balestra
    amos25 pa23 pd74 psARMA: fucile | lumocinesi
    joni27 pa25 pd58 psARMA: mazza da baseball
    eddie17 pa15 pd35 psARMA: ak-47
    olga20 pa13 pd35 psARMA: coltelli
    aracoeli8 pa15 pd11 psARMA: mk47
    remì30 pa30 pd95 psattacco: 5 (fray)katana
    marcus25 pa30 pd62 psattacco: 25 (amos)pistola
    mac25 pa30 pd60 psattacco: 13 (joni)mazza da baseball
    Altiera15 pa20 pd60 psattacco: 6 (eddie)lanciagranate
    lapo15 pa20 pd45 psattacco: 14 (olga)sai
    javier10 pa15 pd50 psattacco: 1 (ara)ak-47


    (28) DIFESA FRAY (fray + joni): 17 + 15 = 32

    (2) DIFESA AMOS (fray + amos): 14 + 23 = 37 (+35)
    ATTACCO MARCUS (amos + joni): 1 + 4 + 35 = 40
    DIFESA MARCUS: 2 (-38)
    minimo impegno, massima resa.
    la tirata di capelli non lo tocca minimamente, ma turbo-remì lo prende di sorpresa. si taglia sulla katana, così profondamente da permetterti di distinguere dove inizia il muscolo.

    (2) DIFESA ARA (ara + olga): 9 + 4 = 13 (+11)
    ATTACCO JAVI (ara + eddie): 8 + 10 + 11 = 19
    DIFESA JAVI: 9 (-10)
    per un po' rimane in ginocchio, una mano stretta attorno alla gola e l'altra tesa verso aracoeli in una richiesta d'aiuto silenziosa.

    (5) DIFESA OLGA (olga + joni): 3+ 6 = 9 (+4)
    ATTACCO LAPO (fray + olga): 19 + 6 + 4 = 29
    DIFESA LAPO: 5 (-15)
    e lo stesso accade per lapo; si dimena contro la fune, gli occhi improvvisamente accesi di una paura così umana, così vera, da farvi accapponare la pelle.



    FRAY: remì è ancora provato dallo sbatacchiamento, e prova a lanciarti un pugno.
    AMOS: lo hai decisamente fatto incazzare. ti fissa, per un secondo che ti pare eterno - poi alza la pistola e ti spara in fronte.
    LAPO: con un ringhio, lapo ti si lancia addosso - puntando alle tue gambe coi sai.
    ARA: oh, ara. javi non sembra affatto intenzionato a combatterti. è una terribile realizzazione, quella. nonostante il male che gli hai appena fatto - nonostante il male che dovrai fargli, i suoi occhi continuano a cercare i tuoi con un'unica, ovvia supplica. vieni a casa, aracoeli.

    Edited by ambitchous - 22/4/2024, 00:25
     
    .
  13.     +2    
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Ghost
    Posts
    49
    Spolliciometro
    +100

    Status
    Offline
    In qualunque luogo ci sorprenda la morte in battaglia, che sia la benvenuta... anche se in una catapecchia
    Al momento è impossibile dire se Olga ha chiamato i morti del Linguini o se i suoi riflessi sono stati più veloci dello sparo. Vorrei aggiungere anche qualcosa di intelligente, ma - nonostante i conclamati problemi di udito - sto provando a sentire cosa dicono in cucina e, soprattutto, se stanno sparlando delle inquiline non presenti. Un colpo veramente, veramente basso. Ho anche misurato la febbre, ma sono solo a 36.9 e non posso neanche darmi malata, quindi la sveglia alle 06:30 è lì che mi aspetta.
    Un po’ come Olga, che aspetta il momento giusto per agire. Vorrei dirvi di più, ma già siamo a rischio così e le emozioni non sono proprio il nostro cavallo di battaglia. Quindi, facciamo che si accorge - si spera in tempo - dell’attacco alle sue gambe e, spinta dal bisogno e dalla necessità di fare un caricone, si lancia altrove, spostandosi da lui, esibendosi in un salto che le sarebbe valso il titolo di MVP in una partita di basket, tentando di difendersi dall’attacco che, comunque, rischia di prendersi ugualmente.
    Poi, perché siamo a corto di idee, facciamo che estrae una delle sue lame e prova a conficcarla dietro il ginocchio di uno degli avversari, scelto a sorte dal sommo stratega.

    olga
    ivanovska

    I know it's a bad idea
    But how can I help myself?
    rogue lame mortali
    (15-20 pa al nemico
    pa-pd dimezzati per due turni)
    MAGO
    LVL. APPRENDISTA
    sharp — russian — fighterI pictured this month a little bit different, no one is ever ready
    And when it unfolds, you get in a hole, oh, how can it be this heavy?
    Everything changes, nothing's the same
    Start carving, darling
    eyes closed
    imagine dragons
    Mother of Night, darken my step



    (14) DIFESA OLGA (fray + olga): si sposta
    ATTACCO REMI' (fray + olga): prova a conficcare la lama nel retro ginocchio.
    ATTACCO REMI' bonus di classe
     
    .
  14.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Death Eater
    Posts
    12,372
    Spolliciometro
    +228
    Location
    ~ An Unseen world ~

    Status
    Anonymous
    i berserker hanno la violenza nel sangue. scatenano la loro furia sul nemico con efferatezza, incuranti della propria salvaguardia.
    gli fa male tutto questo. gli fa male dover affrontare alt, dover permettere ai suoi demoni di tornare e di sbattergli in faccia quanto lui sia un fallito del cazzo. perché diciamocelo, se lui non è riuscito a salvare sua moglie, allora è inutile che faccia il pavor, forse avrebbe dovuto continuare a fare il frontman della sua band. stringe i denti silverhand, l'expelliarmus non verbale che colpisce mac mira a fargli perdere la mazza ed evitare che colpisca joni. non parla, il suo solito chiacchericcio simpatico e voglia di fare battute idiote è una costante ma non questa volta, non oggi che si ritrova a dover vacillare.
    o almeno così pensava.
    « sei lenta, sai? » le provocazioni però non se ne vanno, lui sempre li a fare il coglione anche quando non dovrebbe ma infondo ci prova a pararsi da quella che ormai è la sua ex-moglie senza aver firmato le carte del divorzio.
    « pietrificus totalus. » e la blocca, o almeno ci prova mentre intanto lancia un volate ascenderai che va a colpire in faccia il povero mac. ci auguriamo che la maledizione del generale mort faccia il suo effetto.
    Eddie
    Silverhand

    a thing on beauty
    I know
    Will never fade away
    guerriero berserker
    [hanno un pa attacco bonus]
    mago
    apprendista
    1968 — pavor — ex-soldier (ak-47 rifle)We lost everything
    We had to pay the price
    Yeah we lost everything
    We had to pay the price.
    never fade away
    SAMURAI
    Silvercoded sugar daddy




    ak-47: 36/80


    (13) DIFESA JONI (joni + eddie) expelliarmus
    ATTACCO MAC (joni + eddie) volate ascenderai su
    (6) DIFESA EDDIE ( eddie + amos) prova a pararsi con la mano argentata e via pietrificus totalus
     
    .
  15.     +3    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Neutral
    Posts
    416
    Spolliciometro
    +931

    Status
    Offline
    i berserker hanno la violenza nel sangue. scatenano la loro furia sul nemico con efferatezza, incuranti della propria salvaguardia
    se avesse conosciuto Marcus Howl come lo conosceva amos (eeewww), qualche dubbio in più forse le sarebbe venuto: c'era davvero qualcosa di familiare nell'atteggiamento dell'uomo. non per lei, certo, ma per l'hamilton? e spostando le iridi grigio azzurre su Aracoeli, mentre la ragazzina pregava di non fare del male al suo aguzzino, joni non poté fare a meno di chiedersi se non fosse così per tutti.
    «non sei mac» testarda, tornò a rivolgere le proprie attenzioni sulla copia contraffatta, stringendo con più forza le dita attorno al manico della mazza «ma sai dov'è, non è vero? vi comportate come loro—» fece un saltello di lato, per evitare il colpo, tentata come primo istinto di ricambiare il favore.
    fosse stato chiunque altro (vedi remí), non si sarebbe risparmiata; avrebbe voluto rifargli i connotati fini a non lasciare più alcuna traccia del suo amico, trasformare il nemico in una tela nuova e senza volto. ogni fibra del corpo la pregava di colpire e spezzare, se non propriamente uccidere — e non poteva ascoltarla. tant'è che la mazza finì incastrata sotto il braccio e quest'ultimo teso in avanti; lo spinse, con entrambe le mani, sopperendo a quanto le mancava di forza con lo slancio che aveva catapultato il falso mac verso di lei «ma non siete loro. se sai qualcosa, dillo» Dio, quanto odiava patteggiare.
    non rientrava nelle sue social skills, poco ma sicuro. soprattutto quando il terreno dello scambio non era affatto pianeggiante: pendeva un po troppo a favore del nemico, anche se joni non l'avrebbe mai ammesso.
    bastava pensare ad Aracoeli, per capirlo. se suo padre le avesse chiesto di salvarlo, come avrebbe potuto rifiutarsi.
    (la soluzione era semplice: bastava picchiare javi al posto suo ❤) «se devo farti del male per trovarlo, lo farò» sapeva di diversi allontanare, la peetzah, raggiungere ara prima che gli occhioni scuri da patetico piccolo miao miao del Mendoza la trascinassero verso un errore imperdonabile.
    ma aveva ancora una cosa, chiusa in gola.
    gliela disse in un bisbiglio — se sei ancora tu, lì dentro..trova il modo. dimmelo. anche se non aveva senso, e sarebbe potuto diventare un'arma a doppio taglio. se l'alternativa era spaccargli la testa a mazzate, joni peetzah gradiva ancora un'opzione in più.
    e oddio sono le sette e mezza devo ancora lavare i capelli.
    diciamo che l'incantesimo per curare le ferite di ara (quelle del giorno prima ma anche dello spirito 🙏) era previsto lo lanciasse prima di difendere se stessa da mac, ka sapete cosa? va bene cosi «resisti, ok? andrà tutto bene» proprio quello che ti dicono un attimo prima di massacrarti il padre davanti agli occhi.

    joni
    peetzah

    breaking the door,
    waging a war, no escaping
    guerriero berserker
    (un tiro pa bonus)
    MAGO
    LVL. LEADER
    19 — neutral — former hufflepuffkilling the dark, im a light growing stronger
    watch me as i come alive
    the blood i taste is the price i pay
    fighter
    the score
    Mother of Night, darken my step


    (13) DIFESA JONI (joni + eddie) si sposta
    ATTACCO MAC (joni + eddie): spintone 🥺

    JONI incantesimo di guarigione su ARACOELI [1-10ps]: incanto del magi
    Formula: Lelito docet. Incantesimo curativo che permette a chi lo casta di tendere a ferite superficiali, quali fratture, abrasioni ed escoriazioni. Comunemente utilizzata come soluzione temporanea in quanto allevia (o, in alcuni casi, elimina totalmente) il dolore e crea uno strato trasparente sottocutaneo che ferma la fuoriuscita del sangue, saldando brevemente nervi e muscoli.

    CODICE
    <b>(14) DIFESA OLGA (fray + olga)</b>

    <b>(13) DIFESA JONI (joni + eddie)</b>
    <b>ATTACCO MAC (joni + eddie)</b>

    <b>(6) DIFESA EDDIE ( eddie + amos)</b>
    <b>ATTACCO ALTIERA (amos)</b>

    <b>(5) DIFESA FRAY (amos + fray)</b>
    <b>ATTACCO REMÍ (fray + olga)</b>

    <b>+ ATTACCO REMÍ (olga) bonus classe rogue lame mortali 15-20pa:</b>  

    <b>JONI incantesimo di guarigione su ARACOELI [1-10ps]</b>
     
    .
62 replies since 20/4/2024, 23:00   719 views
  Share  
.
Top