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    It's fate, not luck.

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    PERTH
    CHARLYSE BENSHAW - DAVETH GALLAGHER - YALE HILTON - BEAUREGARD DAISLEY - CLAUDIA MOOR - SORTA MOTHERFUCKA


    Avevate ripreso a camminare, forse. Magari, invece, stavate cercando di rubare qualche informazione ai vostri avversari. Non importa dove siate: il segnale che vi annuncia di ritirarvi, lo vedete tutti. La mappa che vi è stata assegnata all'inizio della missione, vi mostra anche come raggiungere il nuovo punto di incontro. L'accampamento che avete incontrato all'inizio, si è spostato lì.
    Cure. Cibo. Tende in cui passare la notte.
    Non è ancora finita, ma l'aria è... diversa, rispetto a quando avete cominciato quel viaggio la mattina. Ritrovate i vostri amici, certo, ed altri visi provati che avevate già visto prima di partire, ma non solo.
    Ci sono dei... prigionieri. Delle informazioni. Le voci girano più veloce delle bottiglie d'alcool passate di bocca in bocca attorno ai falò.
    E dicono
    ci siamo vicini.
    dicono
    conoscono i nostri amici. lo chiamano casa, dove stiamo andando. l'hanno costruita loro, insieme
    dicono
    ci volevano qui. ci stanno mettendo alla prova, per sapere se siamo degni
    dicono
    è qualcosa più grande di noi. parlano di un futuro migliore. il nostro, futuro?
    dicono
    mi hanno riconosciuto, sapete? per nome. gli altri . gli altri gli hanno parlato di noi. quindi stanno bene, giusto?
    Dicono tante cose, senza, di fatto, darvi nulla. La parte peggiore?
    Sapete sia vero. Sapete sia tutto, maledettamente, vero: alla loro casa, quella che hanno chiamato La Città, siete vicini.
    Un ultimo sforzo.
    Una sola notte.
    E l'indomani - l'indomani, tutto avrebbe finalmente avuto senso.
    Forse riuscite a dormire sonni tranquilli; forse le urla vi hanno tenuto svegli, consapevoli di aver contribuito a quelle torture.
    Il sangue sulle mani.
    E nemmeno l'ultimo.
    Quando giunge l'alba, vi chiedete se ne vedrete un'altra.

    Il paesaggio non è differente da quello che vi ha accolto il giorno precedente: sembra sempre inesplorato ed abbandonato a se stesso, ed è vostro il compito di crearvi una strada entro la quale proseguire. L'unica cosa differente rispetto a ieri, oltre ai vostri compagni d'armi, è la scintilla di ottimismo ad accendervi lo sguardo e rendere un po' meno monotono ogni passo. Le idee più chiare, anche se di poco, di quel che vi aspetta, e la ormai certezza che ci sia dìdavvero qualcuno ad aspettarvi, oltre agli avversari incontrati sino a quel momento.
    Strizzate i denti, e vi dite che ci siete quasi. Spostate un altro, l'ennesimo, ramo, e vi dite ne sia valsa la pena.

    Proseguite lungo un percorso che non sembra particolarmente intenzionato a rendervi la passeggiata semplice. Stradine ripide, strette, che vi obbligano a un ritmo di marcia lento e più… team bonding di quanto avreste voluto. Visti da fuori, siete davvero uno spettacolo peculiare; mano nella mano e in fila indiana come i bambini in gita.
    Sembra non terminare mai, ma alla fine riuscite a vedere la luce in fondo al tunnel: c’è qualcosa, oltre i rami fitti che vi bloccano la via. Un edificio. Una chiesa?
    Non avete scelta se non quella di sbarazzarvi della vegetazione e dirigervi verso il portone.
    Da fuori non vi dice molto se non che dev’essere stato davvero maestoso, un tempo; il vetro temprato è stato quasi del tutto distrutto, ma nelle poche finestre che miracolosamente ancora si tengono in piedi risplende la luce del Sole in giochi pittoreschi. Colonne alte, mangiate via da folte ramificazioni di edera, sono unite da archi eleganti lungo tutta la struttura.
    Inevitabilmente lo sguardo di alcuni di voi va a finire sulle tracce scure alle pareti. Schizzi disordinati che trovate anche ai vostri piedi, quando vi decidete a guardare. Se è di sangue che si tratta – ed è davvero, davvero difficile il contrario –, è raffermo. Da un po’.
    Abbandonate l’ingresso, e vi addentrate in quella che dev’essere stata una sala da ballo. Capite che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel momento stesso in cui Beauregard spinge i palmi contro le ante e siete assaliti da un odore pungente; chi di voi non è al suo primo rodeo, lo riconoscerà come quello della putrefazione. Polvere e morte e umidità; e un tavolo.
    Un … un tavolo?
    Un tavolo.
    Apparecchiato per voi, persino. La tovaglia in velluto burgundy sembra necessitare un paio di lavaggi, ma la porcellana è impeccabile. Brioche, torte, sandwich, macedonie di ogni tipo – bricchetti colmi di quello che supponete essere caffè, forse, o tè. Magari entrambe le cose.
    Decisamente troppo bello per essere vero; anche perché con ogni passo che fate nella stanza, vi sentite sempre più osservati.
    E quando Cherry, per ultima, si addentra, la porta alle sue spalle si chiude con un tonfo duro. Non fate in tempo a girarvi, e sapete che in ogni caso non dovreste. Per nessuna ragione al mondo.
    Un uomo, pallido come un cadavere, scende dalla scalinata a nord dell’entrata. Quella che normalmente sarebbe riservata all’intrattenimento; vi sorride, carismatico.
    «ah, finalmente, i nostri stimati ospiti!»
    Con una mano elegante vi fa cenno di avvicinarvi. Di nuovo: non avete scelta. La porta dalla quale siete entrati è blindata tramite sigilli magici. Nessuna via di fuga che voi possiate vedere.
    Prende in mano uno dei bricchetti, e si versa un po’ del contenuto nella tazzina. Distintamente cremisi; distintamente denso. E vi guarda di nuovo; il medesimo sorriso stampato in volto, come se nulla fosse.
    «stavamo giusto per–»
    Ma deve interrompersi.
    Si guarda attorno, improvvisamente duro.
    Guarda nella direzione di Yale.
    «c’è puzza di cane.»
    E non vi danno il tempo di reagire; arriccia un labbro, Carlisle, e tutti insieme il resto dei vampiri si rivelano.
    E vi saltano addosso.


    daveth40 pa18 pd66 psARMA: ak-47 | ombrocinesi
    beauregard35 pa18 pd67 psARMA: sai | mimesi
    yale23 pa30 pd72 psARMA: rivoltella
    claudia15 pa23 pd41 psARMA: pistola semiautomatica
    sorta25 pa18 pd55 psARMA: frusta
    cherry22 pa20 pd53 psARMA: machete
    carlisle30 pa25 pd80 psattacco: ---emocinesi
    jasper30 pa30 pd110 psattacco: 4 (dave)empatia
    alice25 pa30 pd100 psattacco: 14 (beau)chiaroveggenza
    edward25 pa30 pd100 psattacco: 14 (yale)telepatia
    bella20 pa25 pd80 psattacco: 5 (claudia)assorbimento cinetico
    emmett20 pa25 pd80 psattacco: 14 (sorta)allucinesi
    rosalie20 pa25 pd80 psattacco: 1 (cherry)telecinesi






    DAVE: jasper entra in contatto empatico con te per provare a convincerti a darti uno schiaffo.
    BEAU: alice guarda per terra davanti a te, e manipolando le probabilità che tu inciampi su quella radice, tu inciampi su quella radice.
    YALE: dick edward si rende invisibile, e si avvicina per darti un pugno sulla nuca.
    CLOD: bella salta con un'agilità sovrumana per planarti addosso in un body slam.
    SORTA: quella che vedi è una moto? è un'allucinazione? non lo sai, ma ti sta per investire.
    CHERRY: rosalie ti lancia un sassolino negli occhi con la telecinesi, mentre si lima le unghie.



    ┉┉┉ recap.
    1. avete un massimo di 3 azioni a post, di cui solamente 1 di attacco (le altre due possono essere entrambe di difesa, o azioni curative/altro)
    2. INCANTESIMI - POTERI
    3. Il BONUS DI CLASSE (guerriero, etc) potrete usarlo una sola volta ad ostacolo (link ai bonus di classe) ed è azione bonus rispetto alle tre del punto 1.
    4. tempistiche bonus di genere:
    - INCANTESIMI OSCURI: + PA / - PD -- INCANTESIMI DIFENSIVI: - PA / + PD (da aggiungere secchi all'estrazione, 3 post di recupero)
    matricole e apprendisti: -1 pa / + 1 pd -- +1pd / -1pd
    mago, leader e master: - 1 pa / +2 pd -- +2 pd / -1pa
    - INCANTESIMI DI GUARIGIONE: 1-* PS (da estrarre, 4 post di recupero; post di recupero validi anche per altri bonus di genere degli special come la preveggenza)
    matricole e apprendisti: da 1 a 5 ps
    mago, leader e master: da 1 a 10 ps
    In caso di SPECIAL:
    ATTACCHI/DIFESE AD AREA (ALTRI NON SPECIFICATI): 5 post di recupero
    (n.b.: ricordiamo che le difese / attacchi ad area non possono essere in combo, e non sono azioni bonus, dovranno rientrare nelle tre azioni a pg)

    ➞ combo. gli attacchi/le difese combo fra più personaggi, devono essere postati a massimo due ore di distanza.

    ➞ spoiler. specificate sempre sotto spoiler l'attacco/la difesa + numero munizioni usate.
    - fucili d'assalto: capienza 80 colpi (ogni volta che sparate, dovrete estrarre un 1d10 per vedere quanti proiettili usate); finiti gli 80 colpi, prima di ricaricare con nuove munizioni, dovrete fare un (1) post di riposo in cui ricaricate l'arma. Partite con 80/80
    - semiautomatiche (e arco/balestre): 8 colpi. Conclusi questi, post di riposo in cui non usate l'arma e la ricaricate. Partite con 8/8

    ➞ l'ostacolo. non potrete attaccare Carlisle finché non butterete giù il resto degli avversari. per ogni difesa fallita, i nemici recuperano tanti ps quanto metà del danno procurato.


    avete tempo fino alle 23:59 del 27/04 per postare.



    Edited by homini lupus - 21/4/2024, 01:00
     
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    I BERSERKER HANNO LA VIOLENZA NEL SANGUE. SCATENANO LA LORO FURIA SUL NEMICO CON EFFERATEZZA, INCURANTI DELLA PROPRIA SALVAGUARDIA.
    Dio santo, Cherry era convinta di averle viste tutte nella vita. Era parte della sua occupazione, essere preparata a quello che si sarebbe trovata davanti durante una missione. Eppure, nulla avrebbe potuto prepararla per lo scenario da film horror cui si trovava davanti. Per quanto l’edificio risultasse elegante, erano innegabili gli schizzi di sangue a decorare le pareti come dei macabri mosaici. La Benshaw si avvicinò per passare un dito sul liquido cremisi, ma laddove si aspettava di trovare una consistenza più liquida, trovò l’esatto opposto. Non abbassò comunque la guardia, non poteva sapere quanto di quella scena fosse stato manifatturato, una tela tessuta apposta per trarre squadre come la sua in inganno. Fu naturale arricciare il naso davanti all’olezzo che sbatté contro di loro con la violenza di un muro di cemento, l’odore della putrefazione inconfondibile per chi era del mestiere. Cherry si chiedeva dove fossero, quei cadaveri. Supponeva l’avrebbe scoperto presto.
    La parte migliore, quella che davvero pareva uscita dalla parodia di un qualche film, era la tovaglia apparecchiata in maniera impeccabile. In mezzo al degrado e all’abbandono, era un ossimoro che la fece sorridere. Oddio, il lavoro di un sociopatico. Li amava! E infatti, con il tonfo della porta a richiudersi alle sue spalle, un uomo pallido come solo qualcuno del Nord ™️ poteva essere fece la sua entrata trionfale. «anche meno.» un commento sottovoce ai suoi compagni, ma che sospettava avesse udito anche l’uomo. Non che la cosa la tangesse. «ah, finalmente, i nostri stimati ospiti!» resistette alla tentazione di guardarsi intorno, le dita ad aprirsi e chiudersi sul manico del machete, in attesa di qualcosa. Dell’inevitabile imboscata. «preferisco il bianco.» che cazzo di pagliaccio teatrale, lui con i suoi bricchi di sangue. Charlyse non poteva apprezzare, ed era certa che i suoi compagni condividessero il sentimento. Stavo riflettendo Certo avere Charlyse e Carlisle nello stesso gruppo fa ridere, ma anche riflettere. Ovviamente il daddy egomaniaco non era da solo, ma aveva richiamato tutto il cast di Succession insieme a lui. Per prima cosa, Cherry si avventò su quel bestione di Emmett, optando per infilargli la punta del machete in un rene. Sapeva di non poterlo affrontare in un corpo a corpo, non senza indebolirlo prima. Prese la rincorsa come fuckin’ rambo e si buttò al pavimento per entrare in scivolata e piantare la suola degli anfibi nella caviglia di Edward. Non contenta, si rialzò e tentò di assestare un pugno sul suo naso.
    charlyse
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    [UN TIRO PA BONUS]
    MAGO
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    1999 — spy — macheteYou caged me and then you called me crazy
    I am what I am 'cause you trained me
    Who's afraid of little old me?
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    Who’s Afraid of Little Old Me?
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    (14) DIFESA SORTA (yale + cherry): infilza un rene ad emmett

    (14) DIFESA YALE (yale + cherry): sgambetto a edward
    ATTACCO EDWARD (yale + cherry): pugno nel naso
     
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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati.
    «mi sembra sensato» Non lo era affatto, e tanto riflesse il morbido sorriso incurante a curvare le labbra di Yale Hilton. Perchè mai, abbandonato fra i boschi e lontano da qualsivoglia traccia di civiltà, avrebbe dovuto esserci un maniero? Vecchio stile, perfino, tutto marmo e colonne ricche d’intarsi. Un qualcosa che non avrebbe stonato nella parte storica di Londra, o sul set di un film ambientato negli anni del colonialismo. Sentì d’improvviso il suo privilegio bianco al solo metterci gli occhi sopra.
    Gli ricordava un po’ il ranch in Texas. Se credevate che Nonno Hilton avesse una dimore umile e modesta, vi sbagliate di grosso: gli Hilton erano eccentrici, estremi. Da prendere sempre con le pinze. Perfino fra cavalli e letame, dovevano essere quelli diversi - fosse mai che venissero confusi con qualcuno di fama minore. La popolarità era per gli Hilton quello che il sangue era stato per i Parker-Black. Non serviva molta fantasia a comprendere in quale contesto fosse nato e cresciuto l’Hilton; giustificava molti dei suoi comportamenti avventati e rivoltosi, la costante competizione con cui la sua famiglia lo voleva a giocare guerre non sue.
    E per una (1) volta che se l’era scelta e presa, lo rimandavano alle origini.
    «ha un po’ le vibes di hansel e gretel» spinse il cappello da cowboy – mite e modesto quanto lui, infatti era di un rosa sgargiante e brillantinato - maggiormente sulla testa, schiccherando i due lacci verso il proprio volto come avrebbe fatto con una chioma sciolta e fluente.
    Un altro sorriso, esasperante e delizioso.
    Nulla stupiva o impressionava più il buon Hilton, ormai. Che quel mondo fosse assurdo, l’aveva capito ed ignorato da un pezzo; che la missione fosse potenzialmente suicida, idem. Sperava sinceramente che sia Shiloh che Dave avessero avuto di meglio da fare in quel dello Sri Lanka, e non si fossero uniti alla gita per la sua, per quanto dolce e consigliata, compagnia. Aveva già abbastanza morti sulla coscienza senza aggravare il fardello con le due sole persone a cui effettivamente importasse qualcosa della sua sopravvivenza (Daveth Gallagher poteva dire quello che cazzo gli pareva, e addirittura pensarlo, ma non l’avrebbe reso reale quanto avrebbe voluto; e quindi.). Il mondo avrebbe sentito la mancanza di Yale, sicuro, ma non… davvero. Era conosciuto ed adorato ovunque, ma aveva un qualche peso sulla bilancia del rilievo, quando lo facevano tutti e senza conoscerlo? Nei giorni in cui l’idea di abbandonare il letto lo faceva tremare da testa a piedi, si diceva che , importava, perché si trattava comunque di lui.
    Purtroppo non era così stupido da crederlo sempre.
    Stupido ego smisurato ed insicuro.
    Il sangue che attirò l’attenzione di Cherry, non ebbe lo stesso effetto su Yale. Fino a prova contraria, poteva ancora credere si trattasse di qualche animale che avesse trovato riparo all’interno della sala da ballo per consumare con meritata calma i suoi pasti. Portò il gomito al naso, inspirando il proprio profumo per soffocare l’odore di morte emanato dalle pareti del mausoleo. «o di casa di mia zia» mormorò, appena superiore ad un sussurro, sulla spalla di Dave. Sua zia aka la sorella de La Madre, anche detta colei che per anni aveva pagato perché Davide impedisse al pargolo Hilton di commettere più stronzate di quante ne reputasse lecite. Insomma, il pappone originale della puttana – non in tono derisorio, lo trovava un mestiere di tutto rispetto – al suo fianco.
    Immaginava Dave sapesse che il suo stipendio non fosse più pagato da sua madre, che ormai se ne strabatteva il cazzo – dio grazie! - di avere un figlio, e che quella spesa fosse tristemente ricaduta sull’Hilton stesso, ma non gliel’aveva mai chiesto. Avrebbe dovuto? Dubbi del tutto leciti, mentre entravano nella sala da pranzo nel nulla addobbata a banchetto con cibo fresco e appena sfornato.
    Non rise solo perché era ben addestrato, ma ammiccò divertito verso i pallidi occupanti della tavolata. Erano più bianchi della Abbott in bassa stagione.
    Gli mancava già.
    Non sobbalzò alla chiusura della porta alle loro spalle. Neanche lui, era così un clichè.
    «ah, finalmente, i nostri stimati ospiti!»
    Ma di che cosa cazzo si stava parlando. Il sorriso sulle labbra dell’Hilton si allargò fino a mostrare il bianco dei denti, occhi blu ad osservare uno ad uno i suoi compagni, ed atterrare poi sul proprietario. Erano finiti… dentro una setta? Di nuovo? Era proprio un vizio il suo, allora. Lo guardò versarsi un liquido rosso e denso nella tazzina, e fu immancabile pensare al tè con il cappellaio matto e la lepre marzolina. Vi dirò: aveva comunque visto cose più bizzarre, e restava affatto diverso da una cena di famiglia in patria.
    Anzi. Sangue compreso, certo.
    «stavamo giusto per–»
    Pausa. Si sentì improvvisamente molto, molto osservato, e per una volta nella sua vita, era abbastanza sicuro di non aver fatto nulla. Portò incuriosito un indice al petto, arcuando le sopracciglia. «c’è puzza di cane.» Una battuta vecchia come il mondo, e non era quello a turbarlo, quanto come facessero a saperlo. Mica puzzava davvero, l’Hilton – mai.
    La cosa più strana di tutte? Fu istintivo, e davvero poco signorile da parte sua, il ringhio basso e gutturale a sgusciare dalle labbra. I suoi nemici naturali, ok? Non era mai bestia, Yale – al massimo un cortese lupetto – ma c’era qualcosa che suscitava un fremito al petto nella pelle alabastro di …
    L’ennesima pausa. «richard?»
    Ah, era in una setta! Spiegava tante cose delle sue scelte di vita. Lo salutò, appiattendosi contro il muro per avere almeno un lato coperto. Allontanandosi, afferrò anche la ragazza dai capelli rosa, circondandole gentile e rispettoso il petto con il braccio, e guidandola verso il suo stesso muro.
    «sentite, possiamo – ehi – potremmo»
    [cullen che si muovono molto veloci in background]
    Prese la pistola, mirò al lampadario, e sparò un colpo.
    «possiamo stare tutti calmi, gentilmente? Un respiro profondo, e ne parliamo?» reclinò il capo verso Edward. «andiamo, dickie. Non hai più diciassette anni da un po’»

    yale
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    (14) DIFESA SORTA (yale + cherry): sposta sorta.

    (14) DIFESA YALE (yale + cherry): si appiccica al muro.
    ATTACCO EDWARD (yale + cherry): spara al lampadario.




    CODICE
    <b>(14) DIFESA SORTA (yale + cherry): </b>

    <b>(14) DIFESA YALE (yale + cherry): </b>
    <b>ATTACCO EDWARD (yale + cherry): </b>
     
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    rosalie20 pa25 pd80 psattacco: 1 (cherry)telecinesi






    (14) DIFESA SORTA (yale + cherry): 29 + 11 = 40

    (14) DIFESA YALE (yale + cherry): 6 + 14 = 20 (+6)
    ATTACCO EDWARD (yale + cherry): 3 + 5 + 6 = 14
    DIFESA EDWARD: 5 (-9ps)
    non si sa chi ha meno voglia tra tutti e tre. il danno che riceve è tutto morale per aver rotto il lampadario.

    YALE: edward si insinua nella tua mente per convincerti a dare un pugno a Sorta -
    SORTA: emmett ti allucina per fare la stessa cosa, e colpire Yale.
     
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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati.
    Sorprendentemente - tutti sconvolti, senza parole, con bocca spalancata e mano al petto per tenere a bada un cuore palpitante – non era andata proprio come Yale aveva immaginato. Tipo… neanche un po’. Corrugò le sopracciglia, guardando prima la pistola stretta nel palmo, e poi Cherry Benshaw, mortalmente e personalmente offeso dal fatto che l’uomo d’alabastro non avesse fatto una piega. Neanche un misero passo indietro, o un triste tentativo di resa. Sembrava non essersi neanche accorto di loro, quasi fossero stati insetti appena fastidiosi e facilmente ignorabili.
    Che. Mh. Rude? Ci stavano provando, il minimo che potesse fare era mostrare un po’ di rispetto e perlomeno fingere di aver incassato il colpo. Gli venne spontaneo reinserire la pistola nella fondina, sostituirla con la bacchetta, e sospirare profondamente.
    Era un diplomatico, Yale Hilton. Istruito e cresciuto per sopravvivere agli intrighi di corte, e persistere nel nuotare tranquillo in mezzo a squali affamati ma – c’era da dirlo – non particolarmente intelligenti. Se gli toglievano la qualità in cui eccelleva, cosa gli rimaneva?
    Il culo, confidava. Ed essere universalmente troppo bello per morire.
    «non sei richard quinn» un’osservazione quasi dispiaciuta, perché venivano a mancare le giustificazioni in merito alle decisioni prese dal docente nel corso della sua vita. Se vi domandate come facesse a conoscerlo, la risposta era: sì.
    Ma a quale domanda.
    E con sguardo rivolto all’orizzonte oltre gli enormi vetri della magione, vi dirò che non ha importanza. Facciamo quello che sappiamo fare meglio, ed andiamo avanti.
    La presenza estranea nella sua mente, la percepì subito. Una pressione aliena a costruire pensieri che non gli appartenevano, a plasmare e modificare. Oh, baby - ma sapevano con chi avevano a che fare? Yale era stato manipolato, gaslightato e controllato per tutta la sua vita, e non solo a parole. Non era la prima persona ad entrargli nella testa. Sperava si divertisse almeno un po’, a spiarne il contenuto. Chiuse, non per scelta, la mano a pugno, sentendo il braccio muoversi senza averne controllo. Avete presente quando vi addormentate con il braccio sotto il cuscino, e vi svegliate nel cuore della notte avendone completamente perso ogni percezione, e toccandolo non sentite niente? Ecco, più o meno la sensazione fu la stessa. Strinse la mano libera sul pugno, cercando quanto meno di contenerlo. Disappunto palpabile, nello schiocco della lingua sul palato. «con tutte le cose che potevi costringermi a fare...» davvero, infinite – ed intriganti! In altri contesti, magari – possibilità, e lui andava a scegliere la più noiosa. Non c’erano più i vampiri ninfomani di una volta. Non lo volevano come sposa? Terribilmente offensivo, considerando fosse un ottimo waifu material.
    Non potevano tutti avere buon gusto.
    Si allontanò dal muro quanto bastava per fare un passo in direzione di Beau – che, coerente al resto del gruppo, beau lo era davvero. Side note: beau non era anche il nome della versione gender swap di bella? Ho un vago ricordo in merito – ed afferrarlo dalla giacca. Camicia. Maglia. Qualunque cosa indossasse, insomma. Occhi rivolti alla radice sotto i suoi piedi, e sollevati poi sulla pallida donna di fronte a loro.
    Ho già detto non fosse un tipo violento? Lo ribadisco: infatti alzò la bacchetta e tentò un placido confundus. Sapeva per esperienza che la confusione fosse un attacco eccellente, migliore forse a qualunque mutilazione. La sanità mentale!
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    (19) DIFESA YALE (yale + sorta): si tiene la mano?! da solo, come piace a lui
    (14) DIFESA BEAU (yale + clod): afferra beau non dai fianchi, tutti basiti sconvolti
    ATTACCO ALICE (sorta + yale): confundusss

    CODICE
    <b>(19) DIFESA YALE (yale + sorta):</b>

    <b>(14) DIFESA BEAU (yale + clod):</b>
    <b>ATTACCO ALICE (sorta + yale):</b>

    <b>(5) DIFESA CLOD (beau + sorta):</b>
    <b>ATTACCO BELLA (beau):</b>

    <b>(1) DIFESA CHERRY (cherry + clod):</b>
    <b>ATTACCO ROSALIE (cherry + clod):</b>

    <b>BONUS ROGUE SANGUINARIO (beau @ jasper):</b>
    <b>BONUS ROGUE SANGUINARIO (sorta @ alice):</b>
     
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    gli anatemi hanno la resistenza e la capacità adatti per attutire l'offensiva avversaria, dando una possibilità in più per sferrare attacchi decisivi contro i nemici.
    Il maniero abbandonato, la tavola imbandita in modo creepy, le scale figherrime e il tizio a scenderle come fosse nella sua regency era.
    «tutte inspo per il romanzo» sussurrò Clod a Cherry, occhi verdi fissi sull’uomo e una mano poggiata non così casualmente sul fodero della pistola che teneva legato al busto come le vere poliziotte badass.
    Non staremmo qui a dire di quanto fosse stato difficile anche quel giorno accettare che Fake e Ty venissero smistati in un altro gruppo, lontani dalla sua supervisione, perché poteva rincuorarsi del fatto di avere la Benshaw al suo fianco — almeno quello.
    L’altra nota positiva era l’aver incontrato la versione AliExpress dei Cullens; ohi, Clod era una donna di cultura, certo che aveva letto Twilight.
    «preferisco il bianco.»
    Lanciò distrattamente un’occhiata alla pavor, accigliandosi.
    «baby,» mai derogatory, sempre un po’ affectionate anche quando diceva minchiate, «rosato supremacy» stava, dopotutto, bene su ogni cosa. Come lei! Il vino rosé era il signature bi wine e nessuno poteva contraddire. Metteva d’accordo tutti. Già che c’era prese Cherry per i fianchi perché non era una codarda, lei, e la spostò dalla traiettoria del sassolino solitario, lanciando poi un veloce «oblivion quibus» prima di piroettare come una fatina ed entrare in tackle, con il piede a martello – che in una partita di calcio le sarebbe costata il rosso diretto –, direttamente sulla cavità poplitea di Alice. «e pensare che eri anche la mia prefe» assurdo, la mancanza di rispetto dei giovani di oggi!
    g. claudia
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    e mentre il tempo scade, e il mondo si sta armando,
    In un monolocale, noi, ci stiamo amando.
    difensore anatema
    [rimuove 5-10 pa da attacco avversario]
    strega
    Lvl mago
    2001 — australiana — blogger (pistola)ma che rivoluzione che tutti qui vorrebbero,
    ma nessuno ha mai il coraggio di prendere il bastone
    E darlo in bocca a chi ci vende le illusioni.
    il peggio è passato
    fabrizio moro
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    pistola: 8/8

    (14) DIFESA BEAU (yale + clod): pestone alla cavità poplitea di alice
    (1) DIFESA CHERRY (cherry + clod): la prende per i fianchi e la tira a sé
    ATTACCO ROSALIE (cherry + clod): oblivion quibus
    CITAZIONE
    oblivion quibus
    Disorienta il bersaglio cancellandone ogni memoria relativa al posto in cui si trova. Lo smarrimento provocato dal quibus oblivion farà sì il soggetto colpito non riesca più a ricordare in che posto si trovi, come è arrivato sino a lì, se è già stato in quello specifico luogo e cosa si fa al suo interno. Per lanciare questo incanto, bisogna tracciare una piccola spirale col polso. Colore: grigio opaco. VERBALE.

    CODICE
    <b>(19) DIFESA YALE (yale + sorta):</b>

    <b>(14) DIFESA BEAU (yale + clod):</b>
    <b>ATTACCO ALICE (sorta + yale):</b>

    <b>(5) DIFESA CLOD (beau + sorta):</b>
    <b>ATTACCO BELLA (beau):</b>

    <b>(1) DIFESA CHERRY (cherry + clod):</b>
    <b>ATTACCO ROSALIE (cherry + clod):</b>

    <b>BONUS ROGUE SANGUINARIO (beau @ jasper):</b>
    <b>BONUS ROGUE SANGUINARIO (sorta @ alice):</b>
     
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    I BERSERKER HANNO LA VIOLENZA NEL SANGUE. SCATENANO LA LORO FURIA SUL NEMICO CON EFFERATEZZA, INCURANTI DELLA PROPRIA SALVAGUARDIA.
    Cherry:
    Yale:
    Edward:
    Lampadario: 😢💀💨🚑🔨
    «mah, non sembrava nemmeno così costoso» lanciò un’occhiata di puro disdegno verso il cristallo cheap dei Cullen, ma fu abbastanza educata da tenere per sé il resto dei commenti. Come sottolineare che quello di Villa Benshaw costava probabilmente il triplo. Edward nemmeno si scompose, un’immobilità innaturale che metteva i brividi alla Benshaw. Aveva visto il sangue sulle pareti e l’odore di putrefazione che permeava l’aria era un altro indizio di quel puzzle, nulla che volesse davvero mettere insieme. Cherry era ambivalente sui vampiri, ma non significava che voleva trovarsene un branco contro. «clod, ma questi sono i cugini dei cullen?» si lasciò spostare per i fianchi dall’australiana, voltando il capo appena per poterle sussurrare quelle parole all’orecchio. La versione direttamente dal Bangladesh, si intende. Osservò il sassolino lanciato da Rosalie rotolare a fianco a loro, insulso e innocuo come quell’attacco era stato. La Benshaw non nascose il proprio affronto, perché purtroppo per tutti diventava sempre un po’ teatrale in quelle situazioni– ecco cosa succedeva ad essere amici di certa gente «un sassolino? ma davvero? almeno impegnati, se no che divertimento c’è» ah, che bei tempi quelli dove Carlos cercava di ucciderla con tutto se stesso! Quasi le mancavano. Si avventò quindi sulla bionda (oddio….un covo di biondi…) e tentò di strapparle la lima di mano, per poi ficcarle la punta appuntita nell’occhio.
    charlyse
    benshaw

    If you wanted me dead, you should've just said
    Nothing makes me feel more alive
    GUERRIERO BERSEREKER
    [UN TIRO PA BONUS]
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    1999 — spy — macheteYou caged me and then you called me crazy
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    Who's afraid of little old me?
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    (1) DIFESA CHERRY (cherry + clod): si lascia spostare
    ATTACCO ROSALIE (cherry + clod): cerca di ficcarle la lima nell’occhio
     
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    più comunemente conosciuti come flank, i sanguinari si occupano di indebolire il nemico con attacchi rapidi così da poter sferrare gli ultimi colpi fatali con facilità.
    «ah, finalmente, i nostri stimati ospiti!»
    L’istinto di Beauregard – quello che gli aveva urlato di roteare i tacchi e fingere di aver percepito (con il singolo occhio di Salem) cose strane fuori da quelle mura all’incirca nel momento stesso in cui erano passati attraverso il portone principale –, non fece che urlargli contro.
    Un’altra volta, con più intenzione: EMERITO DEFICIENTE TORNA INDIETRO.
    Ma indietro dove.
    Indietro dove, che erano chiusi là dentro.
    «lungi da me rifiutare.»
    Sorriso vincente stampato in volto, lo sguardo ben fisso sul proprietario di casa. O almeno, supponeva lo fosse diventato nel mentre. L’ultima volta che Beau aveva rintracciato un Cullen era stato nella triste, grigia cittadina di Forks. Il genere di luogo dove non andresti neanche con una pistola; piccola, umidiccia. I residenti più strani che avesse mai avuto il dispiacere d’incontrare. Aveva avuto appena vent’anni, allora; e lei ne aveva avuti all’incirca diciassette. L’aveva osservata da dietro a una delle porte di metallo che separavano i minorenni innocenti dai pazzi con il fucile marca Walmart (americani, eugh), un libro di Bio A-level stretto tra le mani. Per qualche motivo lo sportello consulenze lo aveva guardato una volta e aveva deciso che passasse per un adolescente convincente, e Beau, che di certo non era il tipo da rifiutare un vantaggio quando gli si presentava davanti, si era stretto nelle spalle e si era iscritto nel registro.
    Isabella Swan. Dall’Arizona, e quindi additata come un ratto da laboratorio da tutto il corpo studentesco con lo stesso livello di pathos di Karen Smith in Mean Girls. Ma sei pallida come la morte, Bella!
    Incredibilmente nessuno si faceva domande sui figli del dottor Carlisle, palesemente in un range che variava dai venticinque ai trentacinque anni, e con un quantitativo d’informazioni sullo stato federale sotto mano che aveva del preoccupante. Accettavano l’incesto. Accettavano la chiara aria di culto che si trascinavano dietro. Accettavano le quaranta uova sode che Emmett si portava per pranzo e che neanche consumava. Accettavano che Jasper fosse così chiaramente un suprematista bianco da sfiorare l’illegale in almeno qualche Stato. Tiravano la linea al fatto che il Sole rimbalzasse su Bella.
    Sicuro un posto particolare. E altrettanto particolare era la ragazza in questione; Decente Swan, più che Bella, secondo il suo onesto parere. Ma Beauregard era pur sempre cresciuto tra i corridoi di Beauxbatons, e sua madre si portava dietro il gene dimenticato di una veela che generazioni e generazioni prima aveva infilato le unghie nella carne di un suo antenato con più pene che cervello, e quindi, per farla molto breve, non era facilmente impressionabile.
    Edward però sì. Edward Cullen era un fottuto figlio della peste bubbonica. O della spagnola. Non ricordava, esattamente, come fosse iniziata quella storia; tutto quello che sapeva, e che gli era bastato sapere al tempo, era che Edward non bombava all’incirca dal giorno prima di sempre. E centoquattro anni di celibato auto-imposto ma tutto fuorché desiderato era destinato a rendere Edoardo un ragazzo noioso. Nonché ferale in una maniera che prima di quel momento non aveva ritenuto sinceramente possibile. Bella, essendo Bella, non si era accorta di un cazzo di niente – e quando inevitabilmente il loro girarsi attorno era sfociato in un mordimi Edward mordimi, Beauregard era subentrato.
    Come da contratto.
    Il suo primissimo lavoro in solitudine!
    Emozionante, bellissimo.
    All’incirca una ventina d’anni più tardi, Carlisle Cullen era di nuovo davanti a lui. Non una singola nuova ruga a testimoniare il passaggio del tempo; a differenza di Beau, certo, che nel frattempo aveva raggiunto l’età che Carlisle si era portato nella tomba secoli e secoli prima. E che, tra parentesi, aveva spedito un conveniente sostituto della testa mozzata della fidanzatina-giocattolo di suo figlio in Italia, dritta fra le braccia di un lord che si dilettava nelle maniere più creative.
    Si dava il caso, d’altronde, che mentre la sua famiglia agiva unicamente per il bene di un ordine antico quanto la creazione del pane, Beauregard Daisley fosse in grado di mantenere segreti. Il cliente migliore era quello che fruttava più soldi. Sull’onore e la giustizia — beh. Ci stava ancora lavorando.
    Giusto ritenere, da parte sua, di essere comunque persona non grata. Un po’ da megalomane teorizzare che si trattasse di un piano elaborato per inviare la sua, di testa, a Volterra; ma conoscendo i metodi poco ispirati dei Cullen, era più probabile che avrebbero gettato il suo cadavere martoriato sulle scalinate di Villa Daisley, per la noia infinita di sua madre.
    Se solo.
    «c’è puzza di cane.»
    Trascinò i sai lungo i fianchi, le punte argentate rivolte verso il resto della sua stirpe – un avviso e una minaccia che caddero su orecchie sorde. Ma lo sguardo; quello lo puntò brevemente alle sue spalle. Lì dove anche quello di Carlisle si era fermato, e da dove era provenuto un ringhio che di umano, dopotutto, aveva ben poco.
    «un modo come un altro d’iniziare.» e iniziare, they sure did: lasciò trapassare una lama lungo la spalla di Jasper, e balzò indietro per concedersi spazio di manovra. Erano tanti. Erano tanti anche loro, ma la mandria spericolata di Carlisle era tanta e di stampo non-morto, il che significava che valevano tanto quanto un esercito intero. Bene, ma non benissimo.
    «Isabella!» gioviale, mentre spintonava gentilmente via la ragazza con … decisamente più forza del necessario. «sei diventata proprio, uh» e di nuovo, affondò un sai nella carne. «carina.»
    Era ancora cessa.
    beauregard
    daisley

    oh, i promise on every treasure i own,
    you've never dealt with a devil like me before
    rogue sanguinario
    toglie ps al nemico nel tempo
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    nobile — cacciatore di taglie — francese (derogatory)Oh, please, give me mercy no more
    That's a kindness you can't afford
    I warn you, baby, each night, as sure as you're born
    You'll hear me howling outside your door
    it will come back
    hozier
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    (5) DIFESA CLOD (beau + sorta): spintona via bella
    ATTACCO BELLA (beau): stab stab
    BONUS ROGUE SANGUINARIO (beau @ jasper): stab stab nella spalla
     
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    claudia15 pa23 pd41 psARMA: pistola semiautomatica
    sorta25 pa18 pd55 psARMA: frusta
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    carlisle30 pa25 pd80 psattacco: ---emocinesi
    jasper*30 pa30 pd99 psattacco: 4 (dave)empatia
    alice25 pa30 pd69 psattacco: 20 (beau)chiaroveggenza
    edward25 pa30 pd96 psattacco: 25 (yale)telepatia
    bella20 pa25 pd59 psattacco: 10 (claudia)assorbimento cinetico
    emmett20 pa25 pd80 psattacco: 7 (sorta)allucinesi
    rosalie20 pa25 pd73 psattacco: 12 (cherry)telecinesi



    (19) DIFESA YALE (yale + sorta): 9 (-10)
    tutto sommato, sarebbe potuto andare molto peggio. ti colpisci da solo come pikachu.
    [ ostacolo ] edward riacquisisce +5 ps

    (14) DIFESA BEAU (yale + clod): 27 + 21 = 48 (+34)
    ATTACCO ALICE (sorta + yale): 21 + 34 = 55
    DIFESA ALICE: 24 (-31)
    ... beh! ispirato dalla perdita di sangue, la confondi così tanto che pensa brevemente di essere te. e si dà un pugno.
    e un altro.
    e un altro ancora.
    e un altrounaltrounaltrounaltro
    è jasper a bloccarla, disperatamente.

    (5) DIFESA CLOD (beau + sorta): 16 (+11)
    ATTACCO BELLA (beau): 28 + 11 = 39
    DIFESA BELLA: 18 (-21)
    e anche qui, bella vede i sorci verdi.
    bucherellata come uno scolapasta, rilascia un sibilo da banshee.

    (1) DIFESA CHERRY (cherry + clod): 2 + 15 = 17 (+16)
    ATTACCO ROSALIE (cherry + clod): 4 + 3 + 16 = 23
    DIFESA ROSALIE: 16 (-7)
    rosalie perde momentaneamente il senso dell'orientamento, ma riesce a difendersi lo stesso.

    BONUS ROGUE SANGUINARIO (beau @ jasper): 10
    [ jasper perde -1ps ogni giorno; prossimo ps perso il 22.04 ]



    BEAU: alice fissa il vuoto, sparaflashata, e prevede che ti conficcherai i sai nello stomaco.
    YALE: edward si sente rinvigorito come mai prima. ti salta addosso, letteralmente, e prova a strapparti la giugulare a denti.
    CLOD: bella prova a immobilizzarti brevemente con la kinecinesi, per poi darti un pugno sul setto nasale.
    CHERRY: rosalie alza un bricchetto dalla tavola, e prova a farti il bagno nel sangue come carrie -- scaraventandotelo direttamente addosso.

    Edited by homini lupus - 22/4/2024, 17:22
     
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    gli anatemi hanno la resistenza e la capacità adatti per attutire l'offensiva avversaria, dando una possibilità in più per sferrare attacchi decisivi contro i nemici.
    «clod, ma questi sono i cugini dei cullen?»
    Si strinse nelle spalle l’australiana (ndr; nata – o così credeva, ma non aveva più certezze di nulla in quella vita, ma ok – a Perth!! davvero un caso bellissimo, fato) osservando la sua amichetta con il labruccio all’infuori. «forse la versione più cheap»
    E poi niente, oltre alla febbre ci mancava piangere per la Roma minchia ok ok Federica ok.
    Dicevamo, queste trenta parole mi sembrano così infinite e pesanti.
    «cosa fate?» @ Cullens, ma ok vado a cercare gli attacchi (e, soprattutto, chi difendo….)
    «hey, jasp!» un grido, e un fischio con due dita portate alle labbra, «lascialo stare ha già i suoi problemi!» i problemi di Daveth: Yale. E i video che Shiloh continuava a mandare.
    (Ma, Shiloh, li mandi anche a noi? Chiedo *faccina con gli occhioni* Anche Clod vuole sapere cosa succede al Lago) (Laguz, ma tipo mentale e lo lascio).
    Poi, per essere certa di distrarlo del tutto, alzò la pistola e mirò alla spalla. «ready» mani strette intorno all’impugnatura, «aim» occhio socchiuso per mirare meglio, «fire» dito sul grilletto e «BOOM».
    Batté poi le palpebre un paio di volte, rendendosi conto di avere ancora Alice vicina, che dopo il calcione al ginocchio da 21pd forse la odiava un po’. «ne vuoi un altro? tiè» e invece le spara, ma pensa.
    Vi giuro che Clod è una persona fatta per interagire con i suoi amici e compagni e mi dispiace per questi post al volissimo ma la morte è più forte della sua voglia di chiacchierare, mi rifarò nei prossimi giorni.
    Spero.
    Nel dubbio, — chissà che stavo dicendo prima di prendere goal, lo lasciò così.
    Nel dubbio.
    g. claudia
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    e mentre il tempo scade, e il mondo si sta armando,
    In un monolocale, noi, ci stiamo amando.
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    2001 — australiana — blogger (pistola)ma che rivoluzione che tutti qui vorrebbero,
    ma nessuno ha mai il coraggio di prendere il bastone
    E darlo in bocca a chi ci vende le illusioni.
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    pistola: 6/8

    (4) DIFESA DAVE (yale + clod): fischia e lo chiama per distrarlo
    ATTACCO EMMETT (beau + clod): spara
    (20) DIFESA BEAU (yale + clod): spara x2
     
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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati.
    Ecco cosa succedeva a resistere ai pensieri intrusivi di colpire una ragazzina: il pugno se l’era dato da solo, Yale Hilton. Anche un bel gancio a voler essere proprio onesti, se il sangue a colare sul mento poteva esserne di qualche indicazione: non si era rotto il naso, ma il labbro sì. Passò la lingua sulla ferita, pungolando poi perplesso l’interno della guancia. Sopracciglio inarcato, ed alla fine sorrise, perché comunque fosse andata, era stato comunque un successo.
    Oh, se solo Edward avesse saputo quanto ironico fosse, colpirsi da solo. La sua intera esistenza era costellata da autolesionismo e sabotaggio come la fottuta cintura di Orione. Il trucco per sopravvivere a tutti gli haters, d’altronde, era essere il peggiore fra loro.
    «oppure puoi flagellarti da solo, certo. Chi sono io per dirti cosa fare.»
    Allontanò lo sguardo dalle proprie nocche per posarlo incuriosito sull’uomo – emanava un Oscuro Passato che avrebbe intrigato ed ammaliato Shiloh Abbott, lo sapeva, e quello di suo bastava a farglielo già piacere – adocchiando Alice alle proprie spalle mentre si prendeva a pugni da sola. Oddio… loro? :cuore fasciato: «tutto bene?» Uomo di poca fede, Beau Qualcosa, se pensava l’Hilton avesse effettivamente voglia di mordere Sorta. Non era neanche il suo tipo? Sciolse le labbra in un sorriso morbido, scuotendo una spalla. «era un vibe check» ciao fratellino, vorrei dire un bacio ovunque tu sia ma ho il pensiero costante di Mood stretto fra Mort e Troy quindi anche no.
    Yale Hilton non serbava rancore, non per così poco. Quanti anni aveva Sorta, venti al massimo? Meno, probabilmente. Non la biasimava per essere rimasta immobile: alla sua età (ah, e adesso no?) era così sfasciato dalle droghe, che a malapena ricordava di la sua era da giovane adulto!
    [i ribelli in background che gli obliviano tutta la sua vita da ribelle: uh, le droghe, haha. Toxicone]
    Alice aveva smesso di prendersi a pugni, e stava guardando Beau con un espressione davvero poco… promettente. Sembrava distratta ed appagata allo stesso momento, un po’ come la scena cursed della prima stagione di You – sara, perché questo collegamento mentale? Non lo so, perché non ti fai i cazzi tuoi e mi lasci andare a briglia sciolta? Hai ragione anche te, scusa – e Yale, che era un bravo figliolo ma un po’ sospettoso di natura, nel dubbio prese la mano di Beau fra le proprie.
    Sono Dio, bisbigliò qualcuno al suo orecchio.
    (Yale non si faceva più domande, sulle voci nella sua testa)
    «non lo farei.» uno reverse card, con tanto di mezzo sorriso strizzato fra i denti.
    Era un bimbo delle stelle: ci era nato, per stare sotto l’obiettivo. Lo percepiva su di sé come una seconda pelle, e si volse in tempo per soffiare un bacio a Shiloh – a chi altri avrebbe potuto mandare un video, Daveth Gallagher? Mica li aveva, degli amici – ed ammiccare attraverso la lente al suo cucciolo da guardia. Per un peculiare processo mentale, riconobbe sul viso di Dave i segni del passaggio estraneo di qualcuno. Con la coda dell’occhio, cercò chi, trovando un pallido biondo con l’espressione più maniaco da 118 che avesse mai visto.
    Tutto a posto, comunque. «ma amo, basta chiedere» Lo disse a Jasper o Dave? Poco importava, perché erano la stessa cosa: allungò la mano, dando uno schiaffetto al Gallagher. Gentile (manifesting il 30pd) e leggero perché era un uomo delicato. Gli diede anche un buffetto prima di allontanare la mano, temendo sì che gliela mordesse – Yale era lupo una volta al mese, ma Dave una bestia 365 giorni l’anno: non sei preoccupato, Beau; non cerchi lavoro, pensaci – e voltarsi verso la versione umana di un noodle.
    Sembrava un uomo loquace. Incuriosito, l’Hilton, non potè trattenersi da «ma tu lo sai dire trentatrè trentini entrarono a trento tutti e trentatrè trotterellando?» domande di un certo spessore.
    yale
    hilton

    if you can't handle me at my worst
    then we already have something in common
    sentinella seguace di arda
    [ dimezza attacco O difesa del nemico ]
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    28 y.o. — once rebel — daddy (yale's version)I'm checking my vitals, caught up in a cycle
    Guess I'm addicted to the panic, I know
    I'm self-destructive but I don't wanna feel nothing
    Hold my demons close so I feel something
    fangs
    neoni
    moonmaiden, guide us



    (20) DIFESA BEAU (yale + clod): canalizza troy e gli prende la manina
    (4) DIFESA DAVE (yale + clod): glielo da lui lo schiaffo!!!
    ATTACCO JASPER (dave + yale): ufficialmente lo distrae, in pratica gli chiede di ripetere uno scioglilingua


    CODICE
    <b>(4) DIFESA DAVE (yale + clod):</b>
    <b>ATTACCO JASPER (dave + yale):</b>  

    <b>(7) DIFESA SORTA (cherry + beau):</b>
    <b>ATTACCO EMMETT (beau + clod):</b>  

    <b>(10) DIFESA CLOD (dave + sorta):</b>
    <b>ATTACCO BELLA (sorta):</b>

    <b>(12) DIFESA CHERRY (cherry + beau):</b>
    <b>ATTACCO ROSALIE (cherry):</b>  

    <b>(20) DIFESA BEAU (yale + clod):</b>
    <b>BONUS ROGUE SANGUINARIO (sorta @ alice):</b>
     
    .
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    I BERSERKER HANNO LA VIOLENZA NEL SANGUE. SCATENANO LA LORO FURIA SUL NEMICO CON EFFERATEZZA, INCURANTI DELLA PROPRIA SALVAGUARDIA.
    Cherry decise di non commentare la scena che si compì davanti a lei, perché assistere al consigliere che si prendeva a pugni in faccia senza alcun preavviso era davvero qualcosa. Peccato, perché aveva una bella faccia. Lo stesso accadde con Alice, e ad un certo punto i loro pugni si sincronizzano in uno spettacolo circense a cui avrebbe preferito non assistere. Puoi non– un sospiro, poi distolse lo sguardo dai due per concentrarsi sul resto dei vampiri. Certo che si erano impegnati a scegliere la location, forse perché sapevano già che sarebbe stata la loro tomba. Perché la Benshaw non prevedeva altro esito che i corpi della famiglia Cullen a giacere a terra esanimi, perché aveva fatto una promessa. Aveva affrontato mostri ben peggiori di un paio di feticisti del sangue, la cosa più preoccupante là dentro era la pettinatura di Alice. E ho molto poco tempo per scrivere quindi andremo stringati. Cherry non sapeva se essere affascinata o meno dalla versione pakistana dei Cullen, anche se fino a quel momento le sembravano essere un branco di pagliacci. Ugh, la Benshaw aveva sempre preferito i lupi #teamjacob. Aveva studiato i membri peculiari di quella famiglia, e aveva catalogato con attenzione quelli che credeva essere i loro poteri, così da poter essere pronta in casi come quelli. Si spostò verso di Sorta non appena vide Emmett fissare il suo sguardo sulla ragazza, e fece scattare la mano all’infuori per stringerle il polso, ferma nella sua presa così che non si desse un pugno da sola. «hey, ferma» la ammonì con una gentilezza che riservava solo a sua sorella, ma che faceva pur sempre parte della maschera che si ostinava a portare all’infuori delle mura domestiche «hai una faccia troppo bella per rovinarla, mh?» no, non ci stava provando, non si chiamava mica Lawrence Matheson. Mandò un pensiero derogatory verso di lui, sperando che lo percepisse tutto. Distratta com’era a maledire il suo migliore amico, per poco non si accorse di Rosalie che stava– oddio, voleva lanciarle il vino addosso? Blushing, giggling, kicking my feet la Benshaw era quasi lusingata che era disposta a sprecare il suo pasto pur di colpirla. O forse, intendeva farne di Cherry il suo pasto. «sono quasi lusingata, sai?» quasi being the keyword, e infatti prima che potesse regalarle un bellissimo effetto Carrie, compì un balzo verso destra, laddove avrebbe evitato lo schizzo del sangue. Una volta che si trovò alle sue spalle, pensò di ricambiarle il favore e manovrò il suo machete in modo da cercare di tagliarle la faccia. «mi ricorda un po' kill bill, ma in versione gotica» dai amo si fa per fare conversazione!
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    Nothing makes me feel more alive
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    [UN TIRO PA BONUS]
    MAGO
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    1999 — spy — macheteYou caged me and then you called me crazy
    I am what I am 'cause you trained me
    Who's afraid of little old me?
    You should be
    Who’s Afraid of Little Old Me?
    taylor swift
    moonmaiden, guide us


    (7) DIFESA SORTA (cherry + beau): ferma la mano di sorta prima che possa prendersi a pugni

    (12) DIFESA CHERRY (cherry + beau): si sposta
    ATTACCO ROSALIE (cherry): le sfregia la faccia
     
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    isn't it strange
    to create something
    that hates you?

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    più comunemente conosciuti come flank, i sanguinari si occupano di indebolire il nemico con attacchi rapidi così da poter sferrare gli ultimi colpi fatali con facilità.
    «forse» un sorriso morbido, quello sulla bocca di Beau; la testa piegata lateralmente, del tutto indifferente alle urla indignate di Bella. Non era lei a servirgli fino a fine battaglia, d’altronde. Alzò le braccia a mezz’aria come per placare, passi lenti e calcolati a eliminare la distanza. «non lo farei.»
    E per il suo pieno disappunto, Yale si picchiò lo stesso.
    «oppure puoi flagellarti da solo, certo. Chi sono io per dirti cosa fare.» si spiegava perché Edward l’avesse puntato così tanto, almeno; animi affini, and all that. Riservò un’occhiata nella direzione del ragazzo dall’altro lato della stanza – quello che mentre il resto dei presenti aveva preso a menarsi aveva scelto la più onesta opzione di assaggiare le brioche. Si conoscevano. Forse. Gli era parso. Avrebbe dovuto fargli un cenno?
    «tutto bene?»
    Cercò di tenere l’incertezza fuori dal tono di voce, ma trapelò lo stesso. Sperava solo Yale non fosse davvero intenzionato ad azzannare la ragazzetta entrata in crash; quello sì, che avrebbe reso la situazione complicata.
    «era un vibe check»
    «ah.» hm. «capisco.» all’incirca. , ma avrebbe voluto approfondire l’argomento.
    C’erano cose più urgenti a cui pensare. Lo considerò per qualche altro istante – il giusto necessario per chiedersi se fosse il caso di, mah. Dargli un colpetto rassicurante sotto il mento? Quello era territorio inesplorato, per il Daisley. In trentotto anni di vita, di cui venti passati in servizio, il suo occasionale collaboratore era quasi sempre stato uno dei suoi fratelli; nei rari casi in cui si ritrovava a condividere le prede con cacciatori (quelli illegali, nda) all’infuori della sua dolce, allegra famigliola, la soluzione a una rottura della psiche era sempre quella di sbarazzarsi del problema. Definitivamente, s’intende. Non era certo che in quel contesto specifico avrebbe potuto funzionare, come tattica.
    Quindi si limitò ad abbassare il capo in un mezzo inchino – erano pur sempre in una sala da ballo, no? – e a ritirarsi.
    Verso Cherry, occupata con l’altra metà del drama succulento. Strattonò il bricchetto dalle mani di Rosalie, fronte corrugata in finto rimprovero; interrompere così le conversazioni, santi dei. Cent’anni suonati e ancora non aveva imparato a comportarsi civilmente.
    «hey, ferma»
    Ah, un’altra sparaflashata. Schioccò la lingua contro il palato, e batté un sai contro la gamba.
    «hai una faccia troppo bella per rovinarla, mh?»
    «non so, un po’ se lo meriterebbe.»
    E di nuovo alzò le braccia in aria, occhi spalancati e pieni di finta innocenza. No? No. Ok, e allora si limitò a battere un gomito nelle costole di Emmett, un tentativo half-assed di rompere la sua concentrazione. O almeno credeva di aver colpito ossa; chi poteva dirlo, con quei cento chili di pura massa muscolare che si trascinava dietro.
    Nel dubbio colse l’occasione per stringere una mano sulla sua spalla e far trapassare la lama tra le clavicole dell’uomo. Lentamente, perforando la pelle come burro – e la trascinò via con uno scatto.
    beauregard
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    you've never dealt with a devil like me before
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    toglie ps al nemico nel tempo
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    nobile — cacciatore di taglie — francese (derogatory)Oh, please, give me mercy no more
    That's a kindness you can't afford
    I warn you, baby, each night, as sure as you're born
    You'll hear me howling outside your door
    it will come back
    hozier
    Mother of Night, darken my step


    (7) DIFESA SORTA (cherry + beau): gomitata nelle costole a emmett
    ATTACCO EMMETT (beau + clod): lo trafigge col sai
    (12) DIFESA CHERRY (cherry + beau): mette giù il bricchetto. bye
     
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    più comunemente conosciuti come flank, i sanguinari si occupano di indebolire il nemico con attacchi rapidi così da poter sferrare gli ultimi colpi fatali con facilità.
    Oh beh, oh beh. Sorta stava alla grande comunque. Poteva star meglio? Sì. Per il momento non aveva il morale a terra, era una giornata come le altre in Sri Lanka e stavano camminando in cerca di informazioni per trovare i dispersi di febbraio. Cosa avevano in mano? Non molto e quello che dovevano sapere, non era sicura fosse di loro conoscenza. Non sapevano perché erano stati portati in Sri Lanka e non sapeva nemmeno se ci fosse stata una soffiata, se erano stati avvisati, se erano stati spediti a caso per insabbiare la cosa. Credeva che li avrebbero davvero trovati? No, ma era anche l'unica alternativa che avevano. Non aveva certezze e andava bene così perché era nel mood esatto per spaccare facce e quello sembrava il posto giusto. Insomma l'allontanarsi dall'Inghilterra, avere uno scopo, le avrebbe schiarito la mente su più di una questione, no? Eh, poi ti ritrovi mezzo cast di Twilight (vio non la vedeva però), una papabile guerra di clan in corso ed ecco subito le vibes di quella partita di baseball. «guarda che se mi tiri un pugno ti faccio fuori» avrebbe voluto dire a Yale accompagnando la minaccia con uno schiocco di frusta a terra sperando che il suono più la minaccia fossero abbastanza per ridestarlo, ma non lo fece perché, prima che potesse effettivamente far qualcosa per lui, si era colpito da solo. Non c'era bisogno di far niente a riguardo perché lei era rimasta intoccata mentre lui si era colpito da solo. «okay» fu tutto quello che riuscì a dire perché gli uomini a loro modo la confondevano sempre. Sembrava anche stupido ringraziare, perciò e evitò di fare anche quello. Il tempo di spostare lo sguardo su Bella che alzava la mano per colpire Clod, portò subito la mano alla frusta per colpirla sul braccio in modo da farglielo ritrarre «come ti permetti di cercare di sfigurarle la faccia» cioè, anche meno. Nessuno ti ha fatto niente, Bella. Almeno, non ancora. «quello solo con il consenso e non mi pare consensuale. va bene, bambolina?» sorrise prima di prendere la bacchetta e lanciarle un glacius per raggelarla nell'anima e farla diventare ancora più pallida di quanto fosse già. Infine scoccò uno sguardo ad Edward e con una smorfia di disgusto lo colpì con la frusta sulla schiena. «avete rovinato un'intera generazione di ragazzine» non c'era nemmeno bisogno di specificare perché a lei non piacesse Twilight.
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    ROGUE SANGUINARIO
    [ toglie ps al nemico nel tempo ]
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    I feel the adrenaline moving through my veins
    Spotlight on me and I'm ready to break
    I'm like a performer, the dance floor is my stage
    Better be ready, hope that you feel the same
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    CITAZIONE
    (4) DIFESA DAVE (yale + clod):
    ATTACCO JASPER (dave + yale):

    (7) DIFESA SORTA (cherry + beau):
    ATTACCO EMMETT (beau + clod):

    (10) DIFESA CLOD (dave + sorta):
    ATTACCO BELLA (sorta):

    (12) DIFESA CHERRY (cherry + beau):
    ATTACCO ROSALIE (cherry):

    (20) DIFESA BEAU (yale + clod):

    BONUS ROGUE SANGUINARIO (sorta @ edward):

    (10) DIFESA CLOD (dave + sorta): frusta il braccio di bella
    ATTACCO BELLA (sorta): glacius

    BONUS ROGUE SANGUINARIO (sorta @ edward):
     
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    deadly blades have no mercy or compassion for their enemies,
    and their fury is to their own detriment
    Daveth avrebbe voluto dissociarsi.
    Aveva dei limiti, e quando il gruppo aveva deciso per qualche assurdo motivo di non circumnavigare quella chiesa nient’affatto sospetta e di varcarne il portone d’ingresso aveva capito di esserci molto vicino.
    Quando aveva visto i fottuti Cullen, aveva rivolto uno sguardo a Yale pregno di significato ed aveva pronunciato poche parole, altrettanto allusive: «ho lasciato la macchina in doppia fila, andiamo.»
    Poteva accettare quasi tutto, il Gallagher: ne aveva viste abbastanza, ed il mondo non lesinava a mostrargliene sempre di particolari; si sentiva relativamente pronto alle stranezze.
    I vampiri no. I vampiri erano un po’ troppo anche per l’ombrocineta.
    «c’è puzza di cane.» e fu lì, esattamente a quelle parole, che decise tutto sommato non ci fosse bisogno di fare dietrofront e lasciare a quelle sanguisughe i suoi compagni – escluso l’Hilton, a meno che non avesse proprio voglia di farsi succhiare. In tutti i sensi possibili in cui potrebbe essere interpretato questo pensiero, . Si avvicinò appena al ragazzo, naso arricciato e narici ad inspirare sopra la sua spalla. «ah, ma la sentite anche voi?» non necessariamente perché era un licantropo, ma perché era Yale.
    Doveva dirlo? Doveva proprio dirlo?
    Decise che non dovesse nemmeno considerare di farlo, di essere sollevato di essere stato assegnato alla sua stessa squadra – aveva dei princìpi troppo solidi per sabotarli in quel modo, e tutto da solo per di più.
    Aveva bisogno di estraniarsi un attimo per quel fugace pensiero a balenargli nella mente, e così fece.
    «è un chianti, quello?» fucile alla mano, si rivolse direttamente al pallido biondo rimasto dietro alla tavola imbandita con un cenno del capo: gli sarebbe davvero piaciuto un bel bicchiere di vino rosso.
    «no, è sangue.» oh, beh, ovvio – scontato e banale, che tristezza.
    «almeno è buono?»
    «delizioso, toscano anche questo.»
    «immaginavo.» un intenditore, in fin dei conti.
    Nel mentre successero delle cose che non gli sfuggirono di certo – come poteva, se lo sguardo zaffiro finiva sempre per cadere sul texano? Inevitabilmente, nolente, quello che desiderava il Gallagher; lì, alla fine, capitava comunque. Recuperò il telefono – un altro, non quello fatto esplodere nell’oscurità con la live di Shiloh in corso: quando mai un sicario girava soltanto con un cellulare? – ed avviò la telecamera. Come poteva, come poteva non riprendere il momento in cui Newhaven si prendeva a pugni da solo? Non c’era bisogno che gli dicesse di sorridere per la Abbott, perché era vero e reale: [sospiro pesante] aveva un’amica, ed era lei.
    Poi, lo sentì. Sottopelle, a fregare sui polpastrelli e nella mente.
    «ma amo, basta chiedere.» sentì la mano alzarsi fuori dal suo controllo, senza il suo consenso – incivili, quei nordamericani –, e quando lo schiaffo dell’Hilton gli arrivò prima del proprio, dovette trattenersi davvero molto dal lasciare spazio ai propri pensieri intrusivi e spostare l’attuale oggetto del desiderio del palmo (il proprio viso) su qualcosa che avrebbe davvero voluto schiaffeggiare (Yale). Fece comunque arrivare le dita sul viso del ragazzo, ricambiando il più leggero e delicato buffetto con uno altrettanto gentile. «davvero cortese, da parte tua.» gli sorrise addirittura, prima di gestire le ombre gettate dalle colonne della costruzione e farle scivolare sotto una delle bionde, quella immobilizzata e prossima alla rottura del setto nasale, facendola sollevare in aria abbastanza da non essere preda facile dei nemici.
    «ma tu lo sai dire trentatrè trentini entrarono a trento tutti e trentatrè trotterellando?» Dave alzò il fucile.
    Combatté nuovamente contro i propri pensieri intrusivi. A lungo.
    «ma che problemi hai.»
    E non sparò all’ereditiere. Una grande prova di forza e tenacia da parte sua.
    daveth
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    rogue lame mortali
    [ 15-20 pa all'avversario, pa/pd dimezzati ]
    special, ombrocinesi
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    hitman — 1995s — rebel strategistAnother kill, another drug
    Another night, another war
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    Another lost to bitter pain
    hail to the victor
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    Mother of Night, darken my step


    difesa clod: la fa volare con le ombre
    attacco jasper: spara [77/80]
     
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