I knew this day would come; I saw it on the calendar

@ serraglio stregato | ft. libera, tu?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2    
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Death Eater
    Posts
    37
    Spolliciometro
    +59

    Status
    Offline

    javac.sharp
    Anche quella mattina, Java aveva aperto gli occhi e, con estremo coraggio, aveva abbassato il piumone fino alle ginocchia, costringendosi ad alzarsi dal letto fin tanto che riusciva a farlo, per non soccombere al desiderio irresistibile di rimanere sotto le coperte fino a data da destinarsi: era facile impallarsi, certe volte, e decidere di non voler più rispondere a nulla, errore di sistema e via, fingere di non esistere e dire ciao al mondo.
    Non poteva permetterselo, la legionaria.
    No, ex legionaria; faceva ancora fatica a destreggiarsi in quella nuova consapevolezza — la consapevolezza che, di nuovo, non era stata in grado di tenersi un lavoro per più di un anno. Non aveva rimpianti, all’ufficio della Reiher aveva dato tutto quello che poteva offrire, lavorando sodo e senza perdersi mai, ma arrivava un momento in cui la vita del proponeva nuove strade (o, in quel caso, alcuni dei suoi capi le offrivano la possibilità di spostarsi in un altro settore) e la C.Sharp, da sempre un soldato ubbidiente, accettava. Domandarsi se il nuovo ruolo da istruttrice le piacesse di più, o di meno, di quello da legionaria era superfluo; le avevano chiesto di sfruttare le sue competenze e i suoi anni di accademia militare e servizio nelle forze dell’ordine dell’est europa per addestrare maghi e special nei nuovi corsi ibridi messi a disposizione dal ministero per favorire l’inclusione e la coesione tra le diverse razze, e Java non era stata in grado di dire di no. Non faceva parte del suo corredo genetico, il rifiuto; specialmente non quello rivolto a chi, nella scala gerarchica, stava sopra di lei.
    Così, ogni mattina infilava la sua divisa (una cosa non ufficiale, ma abiti comodi per affrontare qualsiasi tipo di addestramento del giorno, e una targhetta che la distingueva dai – pochi, sempre troppo pochi – frequentanti delle sue lezioni), faceva colazione e si dirigeva al ministero per una nuova giornata di fallimentari tentativi di far convivere due mondi che la guerra, di recente, aveva deciso dovessero finalmente imparare a farsi forza gli uni delle abilità degli altri. Una guerra a cui Java stessa aveva partecipato in prima linea, e della quale non si pentiva, anche se il prezzo da pagare era stato fin troppo alto.
    Forse era stato proprio il suo aver partecipato alla guerra a farle accettare più di buon grado l’offerta: proprio perché aveva già visto che maghi e special potessero effettivamente collaborare su un campo di battaglia, aveva trovato la motivazione giusta a farle credere un po’ di più in quello che stava facendo. Sperava solo di poter dimostrare anche agli altri che fosse possibile.
    Lei, negli special, non ci aveva mai creduto troppo; da soldato, aveva sempre chinato la testa e lasciato che l’educazione rigida e intransigente di Durmstrang ne formassero il pensiero e gli ideali, ma da quando aveva iniziato a vivere sulla propria pelle la vita in inghilterra, e dopo l’esperienza a New Hovel e all’Isola, il suo punto di vista era leggermente cambiato nei confronti degli esperimenti; persino la guerra stessa, se possibile, le aveva dato una percezione diversa del mondo special — e non lo diceva solo perché ora c’erano loro al comando della scala sociale. Ci credeva davvero che una convivenza non fosse solo possibile, ma utile per tutti. Lo aveva detto persino a Poor, un giorno, strappando una mezza risata poco convinta al moltiplicante — e pensare che Java aveva sperato un po’ che il loro pessimo inizio, avvenuto il natale prima, fosse stato cancellato durante l’anno dalla magnetica e sfavillante personalità della strega………..
    Anyway.
    Anche quella mattina, come tutte le mattine da ormai quasi dieci giorni, Java aveva indossato la divisa (senza un’uniforme la Sharp non riusciva ad esistere) da istruttrice e si era preparata mentalmente a ciò che avrebbe offerto per quel giorno ai suoi studenti.
    Prima di uscire di casa, però, aveva ricevuto l’oroscopo del giorno dall’albero di natale che, suo malgrado, aveva dovuto installare nel microscopico appartamento dove viveva ormai sin dal suo arrivo in Inghilterra; l’albero, un regalo d’addio di una sua ex collega legionaria, non era molto bello, ma Java non era stata in grado di rifiutare il dono e l’aveva portato (non senza fatica) a casa con lei e ne aveva accettato la peculiare caratteristica, pur non credendo affatto nelle stelle e menchemeno nell’oroscopo.
    Ma Hold, la collega che le aveva fatto quel regalo, ci teneva a sapere tutti i giorni cos’avessero da dire gli astri sul suo conto e Java faceva del suo meglio per stamparsi nella memoria le esatte parole che leggeva tra le fronde dischiuse di quello spelacchiato cipresso. Specialmente, poi, quando temeva che la special apparisse all’improvviso ad una delle sue lezioni — non aveva di certo l’abitudine di rifiutare quei pochi che decidevano con coraggio di essere pionieri di una nuova alba, ma alcuni, come la Beer, le facevano sinceramente paura e averli in classe era sempre un problema.
    Quasi come a voler manifestare le proprie paure, nel momento stesso in cui mise piede nella stanza d’addestramento, venne quasi letteralmente investita dalla legionaria, curiosa di sapere cosa avesse detto l’oroscopo di quella mattina.
    Nulla di buono, in realtà.
    «“Avete scelto di prendere un certo indirizzo già da ieri sera, dunque, la giornata di oggi, potrebbe essere semplicemente la prosecuzione dei vostri scopi. Attenzione a non alterare l'umore di coloro che non si aspetterebbero tale reazione da parte vostra.”» recitò con precisione e accortezza, stringendosi nelle spalle, «“Siete indubbiamente dalla parte giusta, ma dovreste convincere quelli che vi circondano, in modo un pochino più tenero, non con l'aggressività che vi è propria. Rilassatevi.» Non si era mai ritenuta una persona aggressiva, ed ecco perché non credeva nelle stelle: non la conoscevano affatto, come potevano, infondo? Alle volte faticava persino lei a conoscere se stessa! «Chissà, magari si riferiva alla lezione di oggi.» Provò a fare una battuta, facendo l’occhiolino alla Beer, ma questa (più disagiata di lei nelle relazioni sociali) lo prese come un monito vero e proprio e iniziò a far girare la voce che quel giorno Java era di cattivo umore e li avrebbe mandati tutti culo all’aria e sfiancati con esercitazioni distruttive.
    Oh boy.

    Alla fine della lezione, l’unica distrutta lì era Java.
    L’idea di sfruttare magia e poteri e creare delle situazioni dove la coordinazione – tattica, ma anche dei vari tipi di magia – fosse non solo necessaria, ma anche indispensabile, era sembrata buona sulla carta ma si era rivelata un disastro sul campo. Ai partecipanti, di ambedue le fazioni, era mancata la sintonia e la coordinazione che quell’esercizio richiedeva: anziché muoversi e scambiarsi di turno con armonia (come Java aveva chiesto loro di fare) per sfruttare la magia piuttosto che il potere piuttosto che la loro combinazione, i membri die vari team si erano spesso accavallati tra loro, agendo nel momento meno opportuno solo per dimostrare di saperlo fare e fallendo nello sfruttare i bonus che, altrimenti, una più corretta sincronia nella squadra avrebbe favorito loro.
    Insomma: un disastro.
    Java era pronta a rifarlo da capo per dimostrare che fosse possibile, in primis a se stessa, gestire e sfruttare al meglio le capacità di uni e di altri scegliendo il momento più adatto per colpire con la magia piuttosto che con il potere, ma per quel giorno voleva solo andare a mangiare qualcosa e poi svenire sul letto fino alla mattina dopo; le giornate, in quella specie di accademia militare non ufficiale, passavano tutte nello stesso modo, e quando non era impegnata ad addestrare gli altri, Java addestrava se stessa, faticando più del necessario per mantenere una forma fisica, e un’abilità magica, sempre altissime.
    Per quel pomeriggio, invece, voleva solo rilassarsi — proprio come le stelle l’avevano invitata a fare.
    Maledette.
    Eppure, nonostante la stanchezza, un’ora dopo aver finito con i suoi impegni al ministero, non si trovava nel proprio appartamento ma all’interno del Serraglio Stregato, alle prese con un cucciolo di efelante che svolazzava sereno per il negozio e ogni tanto le accarezzava (e tirava) i capelli con la proboscide in maniera giocosa. «chissà se posso regalarti a Laravel per Natale,» borbottò con un sorriso sulle labbra, prendendo nota delle dimensioni dell’animale e decidendo quanto sua zia avrebbe poi detestato il regalo rivolto a sua figlia. «forse è meglio non rischiare?» non si era accorta di non essere più sola nel negozio, e la conversazione con la creaturina non accennava a interrompersi. «eppure sei così carino, ma guardati... con queste orecchie enormi, e il musino simpatico. dai, se non cresci troppo con il passare del tempo, sei praticamente un cagnolino!!» non faceva un a piega, come ragionamento. «l’importante è che tu sia bravo, e non sia un birbante. non sei un birbante, vero?!» salvatela da se stessa magari?
    1995durmstrangdeatheaterinstructor

    I'm strange but friendly,
    so people tell me things
    gif credit: scyllaramshorngifs.tumblr.com/
    ms. atelophobia panics at a lot of places beside the disco



    SPOILER (click to view)
    ultima role libera e poi non mi vedrete più (forse)

    ++ oggetti avvento: cucciolo di efelante & albero di natale
    QUOTE
    6) Un cucciolo di elefante! O meglio, come potrete notare dopo un esame più accurato, efelante: si tratta di una creatura magica che assomiglia in tutto e per tutto ad un elefante, ma rimane di dimensioni molto più ridotte (un cane di media taglia) ed è in grado di volare piccole altezze grazie alle sue enormi orecchie.

    17) Un albero di Natale. Ha più l’aspetto di un cipresso che di un abete e non presenta alcuna punta dove infilare la stella, ma ha anche dei difetti. Ogni mattina a un orario prestabilito le fronde si schiudono, e rivelano l’oroscopo del giorno.
     
    .
  2.     +2    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Death Eater
    Posts
    101
    Spolliciometro
    +132

    Status
    Anonymous
    Koreain Hunt
    Arcade
    Duncan Laurence
    I got addicted to a losing game.
    Un pomeriggio libero è qualcosa di santo. Immaginava di passarlo in giro per i negozi, cercando qualche regalo per sua sorella, suo padre o semplicemente se stesso. Una coccola, sempre, non fa mai male. Poi la ciliegina sulla torta sarebbe arrivata andando a bere qualcosa e rimorchiare qualcuno per scaldargli le lenzuola.
    Era un bel piano.
    Vestito in un elegante total black perché sia mai qualche colore allegro lo influenzi. Indossa, perfino, quel pendente a forma di ramo che aveva catturato la sua attenzione settimane prima.
    Era un bel piano il suo, al passato perché da quel momento inspiegabilmente Nemesìs non lo molla più. Lo segue, vuole bacini e lo chiama dal bagno fino alla cucina, per tutta casa.
    Tesoro che c'è vuoi le coccole? e chi gliele nega alla sua bellissima e viziata bambina!!
    Il problema nasce nel momento in cui chiude la porta alle sue spalle. Il rumore delle zampette e delle urla stridule sono difficili da ignorare!
    Fatto dietro front velocemente, Rain inizia a preoccuparsi!
    Nemesìs non si è mai comportata così!
    Da bravo papà, non può far altro che prenderla in braccio, impugnare la bacchetta e dirigersi in un poof di fronte al Serraglio Stregato!
    Forse la peggiore mossa fatta nella sua vita, circa. Ma cui non può ribaltare i tavolini delle partite di scacchi.
    Buon pomeriggio c'è nessuno?! tratte tutte quelle creature pronte a scappare, o tentare, dalle proprie gabbiette per raggiungerlo. Alquanto bizzarro il loro comportamento ma, Rain non ci da per nulla peso. Mica sono i suoi stupendissimi e bellissimi, amorissimi e cucciolissimi Nemesìs. Nope!
    Velocemente lo sguardo si posa su Java, quella ragazza militare intenta a parlare con un cucciolo di efelante Lei?! Lei lavora qui?? avrebbe cercato di chiederle con preoccupazione, sebbene ha l'aria familiare. Chissà dove l'ha vista già.
    Sebbene ricordare non è il momento migliore! Ha questioni più importanti: la salute della sua bambina!!!!
    La quale continua dargli bacetti con la linguetta, corrisposti con altrettanti sulla fronte pelosa facciamo subito amore fosse così dolce anche con gli esseri umani, non starebbe sul piffero a tutti!!
    itnotjazminn
    idc if you're 5 ima argue back

    gifs:axolotlgifs.tumblr.com
    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it

    ecco Mr Rain! Ah non è lui?! E vabbè :cuore:
    CITAZIONE
    9) Un pendente a forma di ramo! Bellissimo e delicato, richiama la natura, è molto fine ed elegante….e per qualche assurdo motivo, sembra attrarre tutti gli animali a voi manco foste Biancaneve, o (Mr Rain con i bambini.) il Pifferaio Magico.
     
    .
  3.     +2    
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Death Eater
    Posts
    37
    Spolliciometro
    +59

    Status
    Offline

    javac.sharp
    Se c’era una cosa che avere dei fratelli minori le aveva insegnato, era come ignorare i problemi esterni — perlomeno quando smetteva di indossare la divisa e tornava a vestire i panni da civile, da Java. Lo aveva imparato a sue spese, finendo spesso in situazioni, e in problemi, che avrebbe potuto benissimo evitare se solo se ne fosse rimasta al posto suo; ma la sua indole era spesso difficile da tenere a bada, e il senso del dovere più forte di quello della preservazione.
    Ma col tempo, aveva imparato quanto meno a pensarci su prima di agire, a contare, e dare tempo al suo cervellino sempre in movimento di razionalizzare gli avvenimenti e pensare: serve davvero che io mi intrometta? Aveva così scoperto che, wow, contare e riflettere funzionava — e che il mondo continuava a ruotare su se stesso e a funzionare anche senza l’intervento di Java C.Sharp.
    Per questo era rimasta impassibile all’ingresso del nuovo arrivato, un cliente come un altro si era detta, proprio come lei e come tanti altri che, ne era certa, entrassero e uscissero dal Serraglio ogni giorno.
    Le attenzioni dell’istruttrice erano ancora tutte per il cucciolo di efelante che le gironzolava intorno, e i suoi pensieri divisi sulla volontà di chiedere informazioni in maniera seria, pensando effettivamente ad un acquisto reale, e portare via quindi del tempo ai commessi che avrebbero potuto utilizzare per altre vendite, o allontanarsi e lasciarsi indietro quegli occhioni grandi che la imploravano di fargli le coccole.
    Peccato che, quando non era per la sua inclinazione a interessarsi, erano le circostanze a decidere per lei.
    O, come in quel caso, le altre persone.
    «Lei?! Lei lavora qui??»
    Alzò confusa lo sguardo azzurro sul ragazzo, indicandosi con un dito. «io oh buon cielo, «no, non–» «facciamo subito amore » Abbassò con lentezza il dito, osservando le effusioni a dir poco pressanti della creaturina, e i baci sul manto peloso che lui le rivolgeva. Si sentiva a disagio, come se stesse guardando impotente una scena che non doveva arrivare ai suoi occhi, qualcosa di privato e tenero, e per questo afferrò l’efelante per coprirsi la faccia, e dare ai due un momento di privacy.
    Peccato che, ancora una volta, le cose non fossero destinate ad andare come Java sperava.
    Il cucciolo di efelante si ribellò alla sua presa; proprio lui, che fino all’istante prima l’aveva riempita di attenzioni e versi adoranti, ora cercava di fuggire via e allontanarsi da lei, con persino una certa urgenza, e la ministeriale non poté fare altro se non allentare le dita e lasciarlo andare. Ebbe giusto il tempo di realizzare che l’animale magico aveva puntato il nuovo arrivato, e che non sembrava voler rallentare la corsa, figurarsi avvisare il poverino. Ma ci provò comunque, perché era quel genere di persona, e alzò le mani verso il moro per gridargli di stare attento. «hey, torna qui!» Afferrare l’efelante era impossibile, non perché fosse particolarmente scaltro e veloce, ma perché all’improvviso sembrava come se tutte le creature, quelle nelle gabbie e quelle lasciate libere, avessero deciso di voler inondare il poverino di affetto e coccole.
    Sembrava un incubo.
    Con la coda dell’occhio, vide un Crup avvicinarsi a grandi falcate, lingua all’infuori e coda biforcuta a fendere l’aria con eccitazione, e non ci pensò due volte prima di interporsi sulla sua rotta e placcarlo, cercando di dare allo sconosciuto almeno un briciolo di possibilità di riprendere fiato. Impossibile, con tutte le creature che lo stavano avvolgendo, ma Java avrebbe fatto la sua parte come possibile. Il Crup, ovviamente, non sembrava molto felice di esser stato privato della possibilità di slinguazzare il viso del ragazzo, e si dimenava tra le braccia della strega, ringhiandole ogni tanto contro — affinché lo lasciasse andare, immaginava, ma non era brava a capire le persone, figuriamoci gli animali!! Lei, comunque, cercava di ammansirlo accarezzando il pelo che, a seconda di dove fossero rivolte le sue attenzioni, passava dal rosso (quando ringhiava contro Java) al rosa pallido (quando si ricordava del ragazzo e guaiva in sua direzione); però, interessante! Non sapeva che i Crup potessero fare anche quello!! Forse era un ibrido? Avrebbe dovuto chiedere a qualcuno e — a quel proposito, ma non c’era un commesso, da qualche parte?? Qualcuno che potesse spiegare cosa diamine stava succedendo, perché tutti gli animali fossero impazziti??
    Guardò con preoccupazione il ragazzo, aggrottando le sopracciglia mentre un’idea (assurda, ma in effetti non così tanto), le balenava nella testa. «sei per caso uno special? un faunocineta? li stai… attirando tu, di tua volontà?!» Non era brava a riconoscere le facce, la C.Sharp, e comunque lei e Rain avevano sempre lavorato su livelli diversi — probabilmente, non si erano mai beccati neppure in guerra, pur frequentando lo stesso accampamento; quindi no, non lo aveva riconosciuto, ma al momento le premeva di più capire cosa stesse succedendo, e rimandare le presentazioni ad un altro momento. «io sono una legionaria– cioè, sono stata una legionaria. e ora sono istruttrice, magari posso aiutarti se… hai problemi a controllare il potere. » si strinse nelle spalle, poco certa di poter fare davvero qualcosa, ma tanto valeva proporsi e offrire il proprio aiuto, no? Se c’era una cosa in cui era molto brava, era improvvisare soluzioni mano a mano.
    Piccoli step, un problema alla volta, e forse (forse.) li avrebbero risolti tutti.
    Sperava.
    1995durmstrangdeatheaterinstructor

    I'm strange but friendly,
    so people tell me things
    gif credit: scyllaramshorngifs.tumblr.com/
    ms. atelophobia panics at a lot of places beside the disco



    SPOILER (click to view)
    ++ avvento: crup
    QUOTE
    23) Un adorabile Crup. Ma come, non vi basta? E va bene, la vera chicca è che il suo mantello cambia colore in base all’umore della creatura magica. Starà a voi determinare a quale colore corrisponde una determinata emozione.
     
    .
  4.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Death Eater
    Posts
    101
    Spolliciometro
    +132

    Status
    Anonymous
    Koreain Hunt
    Arcade
    Duncan Laurence
    I got addicted to a losing game.
    Con le labbra premute contro la testolina, gli occhi sguizzano verso la risposta negativa della Sharp, alzando perfino un sopracciglio con fare confuso a fronte di quel comportamento..che strana.
    Ora, da lì a pochissimi attimi l'intera situazione di sarebbe tramutata in assurda. In effetti non ha nemmeno il tempo di realizzare di essere completamente sotto attacco di amore e coccole. E tra quel efelante, che per schivarlo si stringe Nemesìs ancora di più al petto e cerca di girarsi con la schiena e poi abbassarsi. Ma ecco lì dove il piede avrebbe dovuto far perno per la sua giravolta di difesa c'è un rospo.
    E che fai lo uccidi? Non volontariamente almeno.
    Visto come perde l'equilibrio e cade a terra, per lo meno di lato, con la spalla che sbatte ed il fianco che fa emettere l'ultimo suono del povero ormai fu girino. Si sa: nasce, cresce, muore.
    Pessima mossa, non per l'assassino ma, per come tutte quelle creature LO ASSALGONO. Tra slinguazzate e saliva, zampette morbide e visside, senza scordare i ringhi di Nemesìs per segnare la sua proprietà, sono davvero un incubo.
    Noo, non sono...aahhh aspetta che finisce di rispondere appena riesce a smettere di farsi leccare l'orecchio. Gli sta venendo anche da vomitare perché si sente molestato. Violato.
    E tra scacciare con la testa e cercare di rimettersi almeno in piedi, si scorda del povero rospo morto schiacciato NON SO COSA STA SUCCEDENDO urla perché è confuso e stordito da tutto, quindi sia mai che Java con non lo senta.
    itnotjazminn
    idc if you're 5 ima argue back

    gifs:axolotlgifs.tumblr.com
    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it

    Scusa il ritardo 🥺🥺❤️
     
    .
3 replies since 22/12/2023, 11:02   111 views
  Share  
.
Top