pro: bruxelles

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    bruxelles
    eugene jackson - heidrun crane - sorta motherfucka
    lissette monrique - java c. sharp - selena volkova


    Le prime ore dopo l'annuncio di Abbadon, sono le migliori.
    Le prime ore dopo l'annuncio di Abbadon, sono le peggiori.
    La notizia si sparge in fretta. Le scuole di tutto il mondo magico entrano in lockdown: gli studenti possono tornare a casa, se i genitori lo desiderano, e frequentare le lezioni a distanza; chi rimane, sa di essere in uno dei posti che promettono di essere i più. I negozianti sono in fermento, e fanno bene ad esserlo: da lì a pochi giorni, verrà istituito un coprifuoco, ed uscire di casa sarà a rischio e pericolo di ciascuno. Il Ministero è in subbuglio, perchè nessuno, eccetto la Ministra stessa, era a conoscenza del piano di Abbadon.
    Ma le carte si mescolano in fretta, e gli eserciti entrano in movimento sin da subito, pronti ad accogliere qualunque ordine venga loro dato. I cittadini volontari vengono convocati nell'Atrium, al tramonto della stessa giornata dell'annuncio, dove la Oshiro vi offre direttive precise. Non siete volti, siete numeri; non siete persone, siete soldati.
    A ciascuno di voi viene data una targhetta.
    Venite guidati presso i grandi camini ivi presenti, ed indirizzati presso i luoghi dove dovrete svolgere il vostro servizio.
    Decine di file. Centinaia di volti che potreste non rivedere mai - amici, conoscenti, vicini di casa. Non sarete tutti diretti nello stesso posto: ci sono accampamenti militari sparsi in tutto il mondo, istituiti allo schiocco di dita di Seth, perchè così funziona l'esercito.
    Esegue. Senza farsi domande.
    La vostra destinazione è il Portogallo.
    Al Campo vi attende niente di meno di Ivan Lamovsky, il braccio destro del fu Dragomir Vasilov; colui che alla sua morte ne ha preso il posto alla guida di Dursmtrang, e di un ideale. Vi sorride, tutto zanne.
    Vi viene data una divisa. Una tenda. Un posto nel mondo.
    Quella, vi viene detta, sarà la vostra base operativa.
    Dove vi riunirete, se vi riunirete, al concludersi delle vostre missioni e brevi campagne. Dove verrete aggiornati su cosa sta succedendo nel resto del mondo, rattoppati se necessario, e giustiziati se vi risolverete essere un peso; montati nel modo giusto per ricominciare un'altra guerra l'alba successiva.
    La vostra casa, per i prossimi giorni. Settimane. Mesi?
    Di certo la è nei sei giorni successivi lo spettacolo di Abbadon: venite addestrati; venite formati; venite preparati.
    Maghi. Special.
    E venite smistati, alla fine.
    Perchè avete fatto crollare le barriere anti babbani.
    Perchè avete ufficializzato gli sporadici attacchi ai danni dei civili, dando loro il nome di missione.
    Perchè vi è stato chiesto di entrare nelle città, e voi l'avete fatto.
    Perchè la Guerra, è iniziata.

    Eugene Jackson, Heidrun Crane, Sorta Motherfucka, Lissette Monrique, Java C. Sharp, Selena Volkova: siete parte del gruppo a cui è stata assegnata Bruxelles. Voi ed il resto del vostro gruppo, tramite l'uso di passaporte e metropolvere, venite accompagnati al centro smistamento guidato da Daan Visser, il Generale dell'esercito del ministero belga; ha corti capelli ramati, ed una lunga cicatrice sul collo. Insieme ad altri compagni, senza troppi complimenti, vi indirizza verso il luogo che dovrete assaltare. Distruggere. Conquistare.
    L'area metropolitana.
    La città resiste.
    E voi?

    Bruxelles è una città meravigliosa. Senza turisti stipati in ogni angolo, vi è possibile prendere nota di ogni ciottolo del pavimento, ogni pietra di ciascun edificio a delimitarne la piazza principale. I palazzi storici costeggiati di piccoli fili che la notte diventano luci e stelle del quartiere. Vuoto, ma non silenzioso: si sentono delle grida, in lontananza. Dei colpi. Perfino delle risate, se affinate l'udito.
    Non siete la prima squadra giunta nell'area urbana.
    Divise come le vostre costellano i san pietrini del suolo della città; le scarpe si incastrano in spazzatura, in panini morsi e lasciati a metà, in sangue e cadaveri sparpagliati in ogni angolo della strada. Meno di quanti dovrebbero, più di quanti siate abituate a vederne.
    Qualcuno ancora respira. Qualcuno piange e chiede aiuto, ma non potete offrirne - non più.
    Ovattato. Tutto sembra ovattato, forse perchè respirare è più complesso di quanto vi siete aspettati. Denso, e non solo a causa del fumo.
    Reale. Tutto reale. Quella guerra, è reale.
    Li scavalcate, perchè che altro dovreste fare? Non li guardate neanche, procedendo verso il Municipio, ignorando le macerie dei palazzi gotici a intralciarvi la strada.
    Un fischio.
    Un segnale?
    Due fischi.
    Vi spostate in tempo da evitare il cemento a sollevarsi, la terra stessa a tremare e formare delle palizzate.
    Delle barriere. Sei, per la precisione. Ciascuna delle quali vi separa dall'entrata al Municipio; ciascuna delle quali offre riparo a sei persone. Sono mascherati. Armati. Hanno degli zaini.
    E sanno di non poter esitare.

    euge35 pa23 pd85 psARMA: sig-sauer
    run40 pa18 pd85 psARMA: sai | mimesi
    sorta13 pa20 pd37 psARMA: rivoltella
    liz17 pa15 pd35 psARMA: beretta
    java15 pa8 pd25 psARMA: balestra
    selena9 pa14 pd27 psARMA: balestra | allucinesi
    Mael30 pa25 pd80 psattacco: 26 (run)fucile | geocineta
    Gaspard30 pa25 pd80 psattacco: 4 (euge)lancia
    Lowie15 pa15 pd30 psattacco: 3 (sorta)arco
    Tiago15 pa15 pd30 psattacco: 4 (liz)doppietta
    Gust10 pa10 pd30 psattacco: 7 (java)shuriken | aerocinesi
    Noa10 pa10 pd30 psattacco: 1 (selena)pugnale




    MAEL: cerca di sollevare un'altra palizzata, e lo fa proprio sotto i piedi di Run.
    GASPARD: corre incontro ad Eugene sguainando la lancia, cercando di conficcarla nella gamba.
    LOWIE: tende la corda dell'arco; la freccia punta alla fronte di Sorta,
    TIAGO: senza fare troppi complimenti, spara ai piedi di Liz.
    GUST: scaglia uno shuriken verso il volto di Java, un po' troppo preciso perchè sia solo talento.
    NOA: tenta di far inciampare Selena entrandole in scivolata nelle caviglie.

    ┉┉┉ info. potete fare un solo attacco per post, e massimo due difese. A meno che non ci sia un solo PNG, solo un massimo di due PG può attaccare lo stesso nemico. Vi ricordo sempre di parlare al condizionale, e mai auto determinare le vostre mosse. Più postate più potrete guadagnare PE, e viceversa.
    Ricordate che potete usare solamente incantesimi del vostro livello [INCANTESIMI - POTERI]. In merito al BONUS DI CLASSE (guerriero, etc) potrete usarlo una sola volta a settimana. (link ai bonus di classe). Vi ricordo anche dell'esistenza dei bonus di genere:
    CITAZIONE
    BONUS DI GENERE sono tutti quei bonus che derivano dalla natura di un potere specifico, o di un incantesimo.
    Come potete notare dalla LISTA POTERI, ciascun potere ha delle potenzialità specifiche ed uniche che offre vantaggi durante il combattimento (es: aumento di PA o PD) limitate nel loro uso da post di riposo.
    Anche i maghi possono usufruire di bonus specifici in base all'incanto scelto:
    - INCANTESIMI OSCURI: + PA / - PD (da aggiungere secchi all'estrazione)
    matricole e apprendisti: +1 pa / - 1 pd
    mago, leader e master: +2 pa / - 1pd
    - INCANTESIMI DIFENSIVI: - PA / + PD (da aggiungere secchi all'estrazione)
    matricole e apprendisti: -1 pa / + 1 pd
    mago, leader e master: - 1 pa / +2 pd
    - INCANTESIMI DI GUARIGIONE: 1-* PS (da estrarre)
    matricole e apprendisti: da 1 a 5 ps
    mago, leader e master: da 1 a 10 ps
    Indipendentemente dal tipo (se special o maghi) i bonus di attacco o difesa, devono essere utilizzati all'interno dell'azione come attacco o difesa. Quelli che, invece, danno bonus di altro genere (esempio: guarigione, preveggenza, viaggi nel tempo), devono avere un'azione a parte. ATTENZIONE! Usare un bonus PA/PD significherà, per equilibrio universale, avere il malus nella categoria opposta (ESEMPIO: attacchi con un crucio, difendi cercando di schivare. al tuo attacco verrà aggiunto 1pa, ed alla tua difesa verrà tolto 1pd). Tutti i bonus di genere, per essere nuovamente utilizzati, hanno bisogno di post di recupero, ovverosia bisogna scrivere *tot* post dove non vengono usati, prima di poterne usufruire ancora.
    BONUS RESISTENZA (+PD/-PA) O FORZA (+PA/-PD): 3 POST
    RIGENERAZIONE O GUARIGIONE, I VIAGGI NEL TEMPO O PREVEGGENZA: 4 POST
    ATTACCHI/DIFESE AD AREA (ALTRI NON SPECIFICATI): 5 POST

    Dopo 48 ore dall'ultimo fateggio, se il vostro PG non viene difeso da altri personaggi e non avete postato per difendervi autonomamente, ai vostri PS ne verranno sottratti tanti quanti sono i PA dell'avversario (es: Tizio attacca Sempronio con un Expelliarmus da 10 PA; Sempronio non si difende entro le 48h, quindi ai suoi Punti Salute di partenza, ne vengono sottratti 10). Nel caso si dovesse arrivare a 0 PS il pg rimane "bloccato" per 48 ore durante le quali non può postare; dopo le 48h, può riprendere a postare, ma con la metà dei punti salute.

    ➞ combo. gli attacchi/le difese combo fra più personaggi, devono essere postati a massimo due ore di distanza.

    ➞ spoiler. specificate sempre sotto spoiler l'attacco/la difesa + numero munizioni usate.

    ➞ è obbligatorio. mandare del tutto K.O. i nemici, quindi farli arrivare a 0 PS.
    Se non riuscirete a concludere l'ostacolo in tempo, ve lo trascinerete anche a settimana successiva, quindi l'accanimento terapeutico è caldamente consigliato. Se, al contrario, riuscirete a finire prima delle 00:00 del 13/05, avrete la possibilità di raccogliere BONUS che potranno influenzare i punti (attacco; difesa; salute) del vostro personaggio.

    avete tempo fino alle 00:00 del 13/05 per postare.

     
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    Java aveva risposto alla chiama senza pensarci su due volte.
    L’aveva fatto perché era quello che faceva da tutta la vita. Sua madre l’aveva raggiunta tramite lettera, e il tono imperativo della donna si poteva evincere dalle poche e sbrigative parole affidate alla pergamena: si sarebbero viste sul campo di battaglia, in un modo o nell’altro. Ilke non era un soldato, lei piuttosto che truppe le guidava: non sul campo, non nella pratica, ma muoveva le pedine del ministero polacco da anni — sapeva come dare ordini, e come farli rispettare.
    Quello dato alla figlia era stato esattamente quello: un comando.
    Ma Java non ne aveva bisogno, sapeva già dove fosse il suo posto.
    Lì, tra centinaia di volontari e soldati e persone che sembravano finite lì per caso; schiena dritta, sull’attenti, espressione impassibile e mascella serrata. Aveva promesso a Python e Php che sarebbe stata attenta, che sarebbe tornata a casa per tirarli fuori dai guai ancora una volta, come faceva sempre; gliel’aveva promesso, e aveva intenzione di mantenerla, quella promessa. Ma non poteva tirarsi indietro.
    Che fosse giusto, che fosse sbagliato; avesse potuto scegliere, non avrebbe massacrato innocenti che in quel conflitto non c’entravano nulla. Ma era una guerra; sacrifici venivano compiuti da ambo le parti. Lei il suo era pronta a compierlo. E se per farlo avrebbe dovuto fingere di non vedere i corpi riversi a terra, il sangue ad imbrattare i ciottoli delle vie belga, le urla e i pianti e le richieste disperate di aiuto, lo avrebbe fottutamente fatto. C’era un tempo e un luogo per processare quanto visto; e non era quello.
    Non poteva negare di aver tirato un sospiro di sollievo alla vista di Lamovsky, un viso familiare dietro cui marciare ciecamente — come del resto aveva fatto per tutta la vita. Come aveva fatto con il Drago, prima di lui.
    Java era una brava persona, ma era stata cresciuta come un soldato. Nascondeva quella natura ai suoi fratelli, ma non poteva negare che fosse una grande parte di ciò che era. Ciò che era sempre stata.
    Anche in quel momento, con gli stivali rinforzati a rimbombare nel silenzio della capitale belga, sapeva di non essere nient’altro. Sarebbe morta per quella causa, nonostante non fosse la sua: non voleva controllare il mondo babbano, ma non voleva vivere ancora nell’ombra, non se lo meritavano. Se le venivano affidati dei compiti, degli ordini, Java li eseguiva alla lettera. E quando il Generale Visser aveva ordinato di segure i suoi passi, Java aveva aperto la fila. Era affidabile, era pronta, era sveglia. Era attenta, e veloce sui piedi; era sacrificabile, non si illudeva di certo del contrario.
    Era brava a giocare di squadra, nonostante non ci fossero molti altri soldati addestrati insieme a lei. Un professore, una special che ricordava essere un membro della Security, un paio di studentesse che aveva visto durante i suoi turni al castello come Legionaria. Di tutto un po’, ma si fidava del generale che Lamovsky aveva messo al loro comando: rispettare le gerarchie le veniva facile, naturale.
    Udì il primo fischio solo perché era predisposta a percepire il minimo cambiamento nei dintorni, e fece un cenno col capo al resto dei compagni; poi il secondo. Prima di poter dire qualcosa, la terra sotto i loro piedi iniziò a tremare. Alzò la balestra, la bacchetta tenuta saldamente nell’altra mano; se le probabilità fossero state in suo favore, sarebbe stata in grado di risultare letale con entrambe.
    Il segreto? Non guardare mai negli occhi i rivali.
    Codardo, da parte sua, ma l’aiutava a dormire meglio la notte non ricordare di che sfumatura fossero i loro occhi prima di perdere del tutto colore, e vita.Se li considerava dei meri bersagli, era più facile colpirli e senza paura di ucciderli. Non che puntasse a quello, la Sharp, ma non poteva garantire che non sarebbe successo: era meglio esser preparati.
    «Attento!» Urlò, in direzione di Eugene, balestra abbassata in favore di un più pratico, e veloce, colpo di bacchetta, rivolto in direzione di uno degli avversari che aveva preso di mira la studentessa bionda. La prese per il gomito, per trascinarla dietro di sè — avrebbe potuto essere Philippa. Cose a cui preferiva non pensare, per lo meno non nel vivo della battaglia. «Stupeficium!» Indirizzato verso Tiago, tenendo sempre Liz abbastanza dietro di sé da poterla corprire.
    gif code
    balestra
    sanguinario
    matricola



    SPOILER (click to view)
    DIFESA EUGE (run + java): lo avvisa
    DIFESA LIZ (liz + java): la prende dal gomito e la sposta dietro di sé
    COMBO ATTACCO TIAGO (liz + java): subito dopo, scaglia stupeficium contro tiago

    CODE
    <b>DIFESA RUN (run + euge):</b>

    <b>DIFESA EUGE (run + java):</b>
    <b>COMBO ATTACCO GASPARD (run + euge)</b>

    <b>DIFESA LIZ (liz + java):</b>
    <b>COMBO ATTACCO TIAGO (liz + java):</b>
     
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    eugene jackson
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    Want half a chance to show he's more than likely
    I've got a feeling in my stomach
    I start to wonder what his story might be

    qui stiamo andando un po oltre il moka freme cinese.
    per l'orario, la situazione, il sonno che sembra sparito ma allo stesso tempo ti fa sentire come se fossi morta (e ancora non lo sai!).
    quindi veniamo al sodo: Eugene Jackson avrebbe preferito le Barbados. una bella spiaggia, il mare limpido, palme e noci di cocco — un bel posto per morire, se ci pensate bene.
    e invece no, gli era toccata Bruxelles.
    eeeww, UNIONE EUROPEA???? MONETA UNICA???? pff, patetici pezzenti.
    ma sapete che c'è? il rant sulla UE un'altra volta, perché era già ora di morire. e certo che euge aveva i suoi headcanon (no, ce li aveva rob ma non ho la forza per correggere) sui giorni passati prima di giungere nella capitale belga, ma come direbbe un saggio: questo è il momento di fatturare.
    «run?» sopracciglio inarcato e fronte corrugata, Eugene osservò i sei tizi apparsi dal nulla su altrettante palizzate apparse dal nulla — non poteva nemmeno sostenere ad alta voce (dillo) che uscissero dalle fottute pareti, gli avevano rovinato il modo di dire «perchè quelli hanno lo zainetto figo?» io veramente davvero non so.
    che comportazione era scus.
    scosse la testa, il professore, passando il palmo della mancina sua canna della pistola, stringendola infine tra le dita; poteva accettare tutto, il Jackson, tranne che una mancanza di rispetto come quella.
    «attento» aw? rivolse a Java un'occhiata morbida, un mezzo sorriso a sfiorare le labbra: carina ad avvisarlo del tizio con lo zainetto figo che stava facendo la Naruto run verso di lui per infilzarlo (me lo correggeva con infilarlo e chi sono io per dire il contrario).
    ma siccome aveva del tempo a disposizione (lo spazio da percorrere correndo era tanto), Eugene ne avrebbe approfittato per afferrare Heidrun stringendo le dita attorno al polso della ragazza, e tirandola verso di sé con un sentito «oplà» che solo i veri boomer con il mal di schiena potevano percepire nel profondo CIAO BOCCIOFILA UN BACIO VI PENSO «una bellissima farfalla» già che c'era ne approfittò per darle un bacino sulla fronte, separandosi dalla crane giusto in tempo per vedere gaspard sollevare la lancia: sarebbe rotolato via, il Jackson, rimanendo poi schiena a terra per sparare al ragazzo un colpo al petto.
    eh, è andata così.

    gif code
    1991
    casta
    dark arts


    DIFESA RUN (run + euge):
    la afferra e le fa fare una piroetta

    DIFESA EUGE (run + java):
    rotola


    COMBO ATTACCO GASPARD (run + euge): spara al petto [7/8]
     
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    Cos I pack a punch backed into a corner
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    Era così naturale per lei, essere lì.
    Frutto degli insegnamenti di una vita intera, mangia morte fino al midollo, Liz non credeva che i babbani dovessero avere metro di giudizio in quanto razza inferiore, abbattere lo statuto di segretezza? musica per le proprie orecchie: non aveva esitato un momento, infatti, dopo la chiamata, uno zaino con poca roba, lei che di solito era amante dei grandi preparativi, una lettera dalle mezze parole scritte su una banconota da 500 lasciata a Balt, non aveva salutato nessun altro, non le piacevano gli addii, le lacrime, era giusto così.
    Ed in quel momento, che il vento le schiaffeggiava il viso dalla pelle chiarissima, quella divisa dai colori neutri che quasi stonava con la sua eccentricità, una pistola nella mano destra, la bacchetta infilata nella cintura dei pantaloni e gli stivali pesanti a tenerla con i piedi ben saldi a terra, quando sentì la terra tremare, realizzò che non era più uno scherzo, ci era dentro, davvero «Cazzo» l’unica cosa che riuscì a dire mentre si spostava, veniva spostata, e caricava la pistola con la mano libera puntando al pezzo di merda che le aveva sparato ai piedi «sei proprio un cockblocker» cit, mentre gli sparava un colpo verso il torace, sperando riuscisse a prenderlo in pieno

    gif code
    19 y.o.
    Slyth
    Pro Abby

    DIFESA RUN (run + euge):

    DIFESA EUGE (run + java):
    COMBO ATTACCO GASPARD (run + euge)

    DIFESA LIZ (liz + java): si sposta dietro java
    COMBO ATTACCO TIAGO (liz + java): spara un colpo al torace
     
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    heidrun crane
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    You're better off just picking fights instead
    «run?»
    «sì?»
    Perchè sapete, a lei le città in cenere non facevano così effetto. Il sangue sul cemento, la polvere sulla pelle, le macerie a costeggiare la storica piazza di Bruxelles. I monumenti, non la preoccupavano; i morti, certo, lo facevano ancor meno. Magari dopo, quando fosse tornata alla base ed avesse potuto capire la portata di quella devastazione. Magari in un secondo momento, quando avesse potuto poggiare le labbra su un boccale di birra, e premere il palmo contro il proprio petto per assicurarsi di aver riportato a casa vivi Eugene e Gemes. Magari quella sera stessa, rubando cibo razionato dal piatto di Jekyll o Turo, ridendo delle loro espressioni come se non si fossero trovati al fottuto fronte.
    O magari dopo ancora, premendo il volto sul cuscino e soffocando ogni respiro troppo amaro fino a rimanere a secco d’aria.
    Oppure mai. Era una valida opzione anche quella.
    «perchè quelli hanno lo zainetto figo?»
    Schioccò la lingua sul palato, arricciando le labbra per mostrare i denti. Il sorriso sulla bocca, era tutto Run - in parte Crane, in parte Milkobitch, in fondo Quinn – così come gli sfolgoranti occhi verde bottiglia puntati su Eugene Jackson. Oh, come la mimetica amava quell’assurdo uomo che voleva rimanere incinta; chissà se dall’alto l’avevano sentito, che avrebbe ucciso per molto meno che non trovarsi in gruppo senza di lui. «i soldi, jackson» sospirò, alzando le braccia per legare i capelli in una coda bassa. «e loro non sono belli quanto noi; compensazione, sai» sentiva già il cuore in gola, la mimetica, e sapeva non ci fosse nulla di negativo in quel lento pulsare.
    Era viva.
    Per quanto?
    Dio, era Run: per sempre, era l’unica risposta accettabile.
    Piegò il capo su una spalla, scrocchiando il collo ed ammiccando languida agli emo apparsi sul loro cammino. Pensavano si sarebbe fatta problemi a calpestare i loro cadaveri? Avrebbe infilato il palmo nella loro fottuta cassa toracica, se pensavano di fermarla così - non dopo aver rischiato tutto, non dopo aver messo in campo così tanto. Non sapendo che da qualche parte nel maledetto mondo, Jekyll, Turo e Mac stessero combattendo una battaglia tutta diversa.
    Heidrun sorrise, e oh, se solo avessero saputo cosa significasse quella crudele curva della bocca – magari si sarebbero arresi, magari avrebbero potuto riderci su.
    Si sarebbe aggrappata alla mano del docente di Arti Oscure con l’usuale naturalezza, saltando per accompagnare il movimento. Si prese anche il tempo per battere le ciglia languida, una mano al petto. «oh, euge – guarda che lo dico a jade» sapevano entrambi avrebbe voluto essere lei quella ad allungare una mano e tirarla a sé; fatti. Gli diede un buffetto sulla guancia, morte permettendo, ed avrebbe visto arrivare il nemico nello stesso momento in cui Java gridava il proprio avvertimento.
    Oh. Bellina, la Legionaria. «prima volta?» le domandò, sfrecciando per entrare in scivolata verso il belga (o forse no, non giudicava) e tentare di pugnalarlo al fianco con uno dei sai appena sguainati. «non si dimentica facilmente.»
    gif code
    27 y.o.
    mimesis
    bi-tch




    DIFESA RUN (run + euge): si sposta

    DIFESA EUGE (run + java): entra in scivolata del cattivo
    COMBO ATTACCO GASPARD (run + euge) e lo pugnalaaa

    CODICE
    <b>DIFESA RUN (run + euge):</b>

    <b>DIFESA EUGE (run + java):</b>
    <b>COMBO ATTACCO GASPARD (run + euge)</b>

    <b>DIFESA LIZ (liz + java):</b>
    <b>COMBO ATTACCO TIAGO (liz + java):</b>
     
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    Gaspard30 pa25 pd60 psattacco: 18 (euge)lancia
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    DIFESA RUN (run + euge): 14 + 18 = 32 PD

    DIFESA EUGE (run + java): 16 + 3 = 19 PD (+15 PA)
    COMBO ATTACCO GASPARD (run + euge) 22 + 4 + 15 = 31 PA
    DIFESA GASPARD: 11 PD (-20 PS)
    Il proiettile di Eugene va a vuoto, trovando nelle mura del municipio un più degno bersaglio; al contrario, i sai di Run si creano un varco nell'addome dell'uomo; prima che tu possa andare più a fondo, ti spinge via.

    DIFESA LIZ (liz + java): 9 + 2 = 11 PD (+7 PA)
    COMBO ATTACCO TIAGO (liz + java): 14 + 4 + 7 = 25 PA
    DIFESA TIAGO: 13 PD (-12 PS)
    L'incantesimo, Java, lo sfiora appena; cosa che non fa invece la beretta di Liz, il cui colpo si conficca preciso nella spalla dell'uomo, limitandone di molto i movimenti.

    RUN: Mael decide di passare alle armi, ma evidentemente fallisce qualcosa perché il colpo di fucile è davvero poco preciso.
    EUGENE: stavolta, Gaspard, la lancia cerca di conficcartela direttamente in testa.
    LIZ: Tiago ti corre addosso, tentando di darti un pugno in faccia con il braccio buono.
     
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    eugene jackson
    He must be up to something
    Want half a chance to show he's more than likely
    I've got a feeling in my stomach
    I start to wonder what his story might be
    «oh, euge – guarda che lo dico a jade»
    sorrise, il Jackson.
    in mezzo a morte e distruzione, alla rovina e alla fine del mondo (cit.).
    non tutti potevano capire, ma quello era il loro habitat naturale: li aveva visti nascere crescere, diventare grandi senza esserlo mai davvero. esperienze diverse, quelle che avevano forgiato euge e run, ma la stessa identica conclusione — una linea affilata a curvare le labbra, qualcosa di indecifrabile a muoversi negli occhi chiari di entrambi.
    non ci si poteva scegliere, solo trovare.
    eppure in qualche modo avevano fatto entrambe le cose.
    «promesse, promesse» un commento lieve, prima di lasciarla andare, un bacio al cielo grigiastro per jade.
    perché l'amava, e glie l'aveva detto un migliaio di volte, senza che le parole perdessero il loro significato. ci si era impegnato, Eugene, affinché non succedesse: cercando di dimostrarlo, perché era uno da chiacchiere futili e cazzate, ma soprattutto da fatti concreti. ed era certo, contro ogni previsione tbh, che per la Beech fosse lo stesso.
    un'altra scelta, un altro trovarsi.
    premette il grilletto, la fronte corrugata nel vedere quel foro minuscolo aprirsi nel muro anziché nel torace del giovane «eaula» minchiazza se si era arruginito. portò le mani ai fianchi come il boomer che era diventato (dai, il meme del tipo allo stadio avete capito), lanciando un'occhiata a gaspard che diceva proprio tutto: a 'nfame. oltre allo zainetto figo erano pure così stronzi da non stare fermi quando gli si sparava, oh.
    anyway, back on track: ancora carico di indignazione, euge allungò una gamba nel tentativo di sgambettare un altro tizio (ma tutti a correre stavano??? che cazzo di voglia) diretto verso Liz (se avevano discusso dei mory durante il viaggio? si, per forza. XOXO POLGY GIRL!!!); «le cattive intenzioni, la maleducazione 🎵» questi abbracci non richiesti, ma dov'erano gli attacchi veri — chiese, pronto a prendersi una lancia in faccia. ma ci torneremo.
    al buon tiago avrebbe poi dato una testata sul naso, difesa precedente permettendo: funzionava meglio a mani nude, Eugene Jackson. funzionava meglio nudo, in generale. tentò anche una giocata ulteriore, spostandosi con un saltello per afferrare sorta dalle spalle e trascinarla verso di sé; fato permettendo, e se è Lele mi pare azzardato, avrebbe tolto la ragazza dalla traiettoria della freccia. in caso contrario: eh.

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    (3) DIFESA SORTA (euge + sorta): la tira via

    (1) DIFESA LIZ (euge + liz): sgambetto a tiago
    ATTACCO TIAGO (euge): testata in faccia
     
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    «Vattene. Ti prego. Salvati.» Quelle parole risuonavano ancora nelle sue orecchie. Dove voleva che andasse? Quale posto sarebbe stato sicuro? Quella era una guerra. Bertie sapeva meglio di lei che non si sarebbe tirata indietro e lei per prima sapeva che nemmeno lui avrebbe mollato. Perché lei avrebbe dovuto salvarsi? Perché lei avrebbe dovuto scappare? Perché non poteva farlo lui? Ora, comunque, era troppo tardi per tirarsi indietro. Aveva tanti motivi per rimanere in vita e non si sarebbe lasciata spezzare così facilmente e poi doveva pensarci lei a uccidere Bertie, quindi anche lui doveva tornare vivo e vegeto da lei. Quel bacio, quel fottutissimo bacio, doveva ancora realizzarlo ma ancor di più doveva ancora realizzare perché l'unica cosa che le avesse lasciato sulle labbra era il sapore di un addio. Vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo. Niente era andato secondo i piani. Niente andava mai secondo i piani, i suoi, per lo meno. Quello avrebbe dovuto essere il suo anno, l'ultimo a Hogwarts e l'ingresso nel mondo degli adulti e invece era arrivata la guerra.

    Erano stati inviati a Bruxelles, non la sua meta preferita ma non poteva negare fosse una città splendida. O almeno, non avrebbe potuto negarlo se non avesse avuto davanti a sè uno scenario di morte simile. Meglio loro che me, questa era l'unica cosa che le passava per la testa in quel momento insieme al pensiero costante che non essendo a Londra, non avrebbe riconosciuto nessuno e quello era il distacco di cui necessitava per andare avanti. Quelle persone non erano altro che persone qualunque, morenti, ma persone qualunque. Non aveva mai visto la morte riflessa nei volti delle persone a cui voleva bene, fortunatamente, e non voleva vederla ora. Avvicinandosi verso il Municipio furono fermati da sei uomini mascherati, armati e con gli zainetti fighi -cit. Tutti con pugnali, shuriken e armi da fuoco e poi in mezzo a loro c'era «robin hood» che non doveva aver apprezzato il suo commento perché prese una freccia dalla sua faretra e la scoccò verso la sua fronte. Si abbassò per evitare la traiettoria in una perfetta dimostrazione del limbo, ma Euge sembrava essersi preoccupato per la sua povera vita e aveva cercato di trascinarla via. «grazie prof» era il caso di chiamarlo prof in quell'occasione? Non erano a scuola ma era sempre una delle sue studentesse (per poco, si spera). Ringraziò anche se voleva dimostrare di sapersela cavare anche da sola, dopotutto quello era il vero test della vita. «se sopravviviamo mi sembra giusto promuoverci, secondo me una guerra è una prova più che sufficiente» wink wink. Quale occasione migliore per lavorarsi i professori? Doveva fare bella figura. «expulso»
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    (3) DIFESA SORTA (euge + sorta): LIMBOOO
    ATTACCO LOWIE (sorta + liz): expulso

    (1) DIFESA LIZ (euge + liz):
    ATTACCO TIAGO (euge):
     
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    Almeno il suo proiettile aveva colpito il nemico.
    Peccato che il tipo si fosse palesemente incazzato e avesse preso la rincorsa come uno dei migliori tori nella corrida.
    avrebbe davvero voluto esprimersi con un HHHHH sonoro ma serrò le labbra, non era ancora il momento di diventare il comic relief del gruppo, magari avrebbe leccato qualcosa più tardi boh kissà.
    Il professor Jackson, stella del cielo, prof preferito, provò a tirarla via dalla traiettoria
    «Grazie prof, what a team» mentre sfilava la bacchetta dalla cintura dei pantaloni e la puntava verso Tiago «everte statim!» per lanciarlo il più lontano da lei, ew
    «Sorta!!» la richiamò all’attenzione mentre puntava la bacchetta sul tipo con l’arco «Confundus!» provando a distrarlo mentre l’altra lo attaccava

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    munizioni: 7/8
    (3) DIFESA SORTA (euge + sorta)
    ATTACCO LOWIE (sorta + liz)confundus

    (1) DIFESA LIZ (euge + liz) everte statim su Tiago
    ATTACCO TIAGO (euge)
     
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    Il Laboratorio sembra il ricordo di una vita fa. Da allora, da quel fatidico evento che l'aveva costretta ad elaborare una realtà che altrimenti le sarebbe stata preclusa plausibilmente per tutta la vita, erano cambiate tante cose; tanti visi nuovi e sconosciuti avevano iniziato ad affacciarsi nell'esistenza infima di Selena.

    Suo padre Vitaliy non era il genere di politico che cercava di fare mistero dei propri vizi al punto di trasformarli in un segreto di Stato. Così lei era stata riconosciuta come figlia nel tempo di un esame di paternità e un paio di firme.
    La sua vita era stata... comoda. Eccezionale, per la banalità che si mostrava essere il Mondo Non-Magico alla fine dei conti.
    Aveva frequentato le migliori scuole e prima ancora di terminare gli studi aveva già iniziato a capitalizzare sulla sua avvenenza. Per portarsi avanti, come le aveva detto sua madre.
    I ricordi iniziavano a rabbuiarsi, da qui.
    Amò un uomo. Non ne fu riamata.
    La sua vita finì prima del tempo.
    O meglio, quello sarebbe stato il suo piano, se non fosse stato per il rapimento. Fece, invero, appena in tempo ad attraversare l'uscio e riversarsi su una strada vuota in una fredda notte di dicembre.
    L'orrore che aveva vissuto era scolpito con una precisione clinica nella sua memoria. L'orrore in sé, però, non sembrava più ricordarlo davvero. Quella dimensione di strazio, dolore, confusione che aveva spezzato ad uno ad uno i fragili equilibri su cui si era costruita la sua coscienza fino a quel momento. Tentare di tornare con la mente al periodo della sua prigionia significava per lei guardare da fuori l'odissea di sofferenza di qualcun altro; e poi, solo poi, dare a quel qualcun altro il suo nome, il suo volto e la sua vita solo per far quadrare la percezione della sua mente con la realtà dei fatti.
    Dunque, in un certo qual modo, sì.
    La sua vita finì davvero prima del tempo.
    Nel peggiore dei modi.

    Forse il moto del cambiamento era realmente il suo posto nel Mondo. Quello Magico, si capisce.
    Anche fuori dalla gabbia, quella nuova comunione spirituale con le bestie che le aveva permesso di non perdere la voglia di vivere durante il periodo di crudele reclusione ben si era adeguata al suo nuovo status di paria nel Mondo Magico.
    Ci era voluto però un po' di tempo prima che Selena, Styx, si accorgesse di quella monotonia insignificante.
    Anche a fronte di quella realtà nuova e straordinaria, continuava a non sentire assolutamente nulla di diverso da quel tepore confortevole che la intorpidiva da tutta la vita. Insopportabile. Forse, se qualcosa in quel mondo di equilibri statici e ingannevoli fosse finalmente cambiato, il torpore l'avrebbe finalmente abbandonata.
    Così, desiderosa di vedere finalmente quel Mondo mutare, quel Mondo appena conosciuto che non aveva voluto ancora davvero fare suo, aveva deciso di diventare una divisa fra le fila di quell'esercito. Per un animale gregario seguire gli ordini era facile e il corpo segaligno celava solo in parte la quella propensione allo sforzo fisico originata nell'infanzia e tenuta adeguatamente viva.

    Non era stato facile, ma era stato più facile di quello che aveva immaginato arrivare fino a quel punto.
    Non poteva certo avere aspettative circa una situazione del genere. Non aveva mai fatto parte di un esercito, tanto per cominciare, né era mai stata in un campo di battaglia punteggiato di cadaveri. Eppure nulla di tutto quello che era successo, dalla partenza per il Portogallo all'arrivo a Bruxelles, sembrava toccarla davvero.
    La città vuota le sembrava incantevole anche con quel principio di distruzione, più di quanto la ricordasse quando ancora pullulava di vita. I corpi dei caduti erano solo cibo per le mosche. Le persone in agonia e incapaci di salvarsi creavano un sottofondo familiare quando domandavano vanamente soccorso al loro passaggio, mettendola ulteriormente a suo agio. L'odore del sangue che si faceva strada nelle narici non era che un ricordo d'infanzia, reso ancora più vivo dalla balestra da caccia fra le mani.



    Come nei boschi durante una battuta di caccia, appunto, anche sul campo di battaglia la capacità di fare attenzione ai suoni si dimostra fondamentale. Abbastanza da permettere ai nostri eroi di avvertire quei fischi ed evitare in maniera molto coordinata il cemento che si solleva.
    La via verso il Municipio è bloccata ma, si spera, ancora per poco. dipende, quante ere geologiche mi servono per finire questo post?
    Quello che cattura l'attenzione di Styx al momento sono i loro ospiti mascherati, idealmente i fautori di quel piccolo contrattempo.
    Quando si dice la quiete prima della tempesta, tutto sembra iniziare nell'arco di un momento.
    Lo vede arrivare, il mascherato Noa, perché in fondo cieca non è, ma in questi casi è più il tempo fra idea e azione a fare la differenza. E lei di riflessi non ne ha pochi, comunque, però insomma, ora vediamo.

    Quello che cercherebbe di fare in primo luogo è spostarsi, ma non solo quello, o sarebbe troppo banale e poco wizarding world. mi piace iniziare alla grande, così, per vedere se mi riesce, e sì, sono ufficialmente uscita fuori dalla mia fase prosa bella, non siete contenti? Si sposterebbe scartando di lato rispetto alla traiettoria ideale dell'arrivo in scivolata del suo avversario improvvisato, dunque, cercando di calcolare la tempistica in modo da spostarsi appena prima che sia troppo tardi; allo stesso tempo lascerebbe però come illusione visiva un'immagine della sé di qualche istante prima, ancora ferma con la balestra in mano, intenta a mirare e pronta ad essere fatta inciampare di malagrazia.
    Questo non toglie che la vera lei che si sposta per schivare sia ancora una realtà, tangibile a differenza della gemella temporanea, ma Noa sentirà il bisogno di contattare immediatamente il suo oculista per una prenotazione, per capirci.
    Immediatamente dopo quell'alto (no) momento tattico, sarebbe arrivata la controffensiva. Successivamente ad una schivata andata a buon fine, si distanzierebbe anche di un altro paio di passi all'indietro per sicurezza; subito dopo, alzerebbe la balestra come se ad arrivarle in carica davanti fosse stato un grosso cervo e non un essere umano come lei[citazione necessaria] e cercherebbe di intercettarne la figura mirando all'altezza del torace, sperando di infilargli una freccia nelle costole. Potrebbe prenderlo a una spalla come al ventre tutto considerato: è un tiro rapido e bisogna sicuramente fare una media fra la velocità del susseguirsi degli avvenimenti e le variabili mira allenata e dimestichezza alta con lo strumento, ma fuori dal letto nessuno è perfetto suppongo.

    Non dice una parola, non per il momento, nonostante non disdegni mai una buona conversazione. Magari se fosse riuscita effettivamente a combinare qualcosa senza farsi troppo male subito, se ne poteva letteralmente parlare.
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    DIFESA SELENA: crea una illusione visiva di sé stessa ancora ferma nella traiettoria dell'avversario
    DIFESA SELENA: scarta di lato per schivare la scivolata avversaria

    ATTACCO NOA: spara una freccia all'altezza del torace subito dopo la schivata
    MUNIZIONI: [7/8]


    Edited by .izével - 6/5/2023, 15:04
     
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    selena9 pa14 pd27 psARMA: balestra | allucinesi
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    Gaspard30 pa25 pd60 psattacco: 18 (euge)lancia
    Lowie20 pa15 pd14 psattacco: 18 (sorta) 16 (sorta) 15 (liz)arco
    Tiago----k.o.--doppietta
    Gust10 pa10 pd30 psattacco: 7 (java)shuriken | aerocinesi
    Noa10 pa10 pd20 psattacco: 8 (selena)pugnale





    (1) DIFESA SELENA (selena): 9 (+8pa)
    ATTACCO NOA: 3+8 = 11 pa
    DIFESA NOA: 1pd (-10ps)
    La freccia lo colpisce, anche se non nelle costole: si conficca in un fianco, e lo senti sibilare da sotto la maschera.

    (1) DIFESA LIZ (euge + liz): 19 + 1 = 20pd (+19pa)
    ATTACCO TIAGO (euge): 13 + 19 = 32 pa
    DIFESA TIAGO: 5pd
    Forse non era addestrato a quella guerra, Tiago. Forse non era pronto a scendere in campo, obbligato da virtù e necessità, perchè la testata la prende senza difendersi, e quando cade lo fa sbattendo violentemente la testa sui san pietrini belga. Ha uno spasmo, uno solo, prima di smettere di muoversi.

    (3) DIFESA SORTA (euge + sorta): 1 + 8 = 9pd (+6pa)
    ATTACCO LOWIE (sorta + liz): 8 + 17 + 6 = 31pa
    DIFESA LOWIE: 15pd (-16ps)
    Si rialza, lui. Si rialza, e qualcosa è cambiato: una posa delle spalle, la maschera ormai al suolo. A volto scoperto, vi guarda e vi odia, perchè rappresentate tutto ciò che non funziona nel sistema.
    Eugene once said: [...] avvertendo chiaro nello stomaco l'antico desiderio di prenderne in mano una e ficcarci dentro lo straccio unto che il gestore del locale usava per pulire il bancone (sempre lo stesso, mai lavato) — troppo tempo che non lanciava una molotov, in effetti.
    Il terzo occhio di Rob apertissimo.
    Perchè loro gli zainetti fighi?
    Perchè è rapido, Lowie, nell'affondare la mano nella borsa ed afferrare qualcosa. Un contenitore ed una miccia. Liquido infiammabile.

    [ ostacolo molotov: quando i nemici raggiungeranno la metà dei loro ps, guadagneranno un bonus in attacco e lo faranno doppio. ]

    SORTA: Lowie ti lancia una molotov (18) ed una freccia, mirando alla tua testa.
    LIZ: in rapida successione, sempre Lowie incocca un altro dardo, questa volta verso la tua gamba.
    SELENA: un furioso Noa cerca di ricambiare il favore, tentando di accoltellarti al ventre.
     
    .
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    Si fa ingannare abbastanza da fallire la sua manovra e lasciarsi colpire. Il sibilo frustrato che gli esce da sotto la maschera è comprensibile: quell'illusione non è più di un trucchetto della durata di qualche istante e una freccia in un fianco come benservito è il colmo.
    « Ow, scusa. » il tono è gentile ma vuoto di reale preoccupazione. È più una forma di cortesia, la sua. E in realtà un po' le dispiace, non è che apprezzi la violenza in modo particolare. Neanche la disprezza, però. Fa parte della vita, come si suol dire. Insomma, le dispiace ma non abbastanza. Al massimo, le dispiace non poterlo uccidere subito per risparmiargli tutti quegli affanni, ma è una sua mancanza.
    Non è abbastanza forte.
    Perlomeno, non da sola.
    Anche il resto della situazione assume inevitabilmente una certa importanza, dopo quel solitario. Quel tale che ha appena lanciato un precisissimo shuriken verso una dei suoi compagni, per dirne una, le sembra un po' troppo preciso per essere vero, quindi se per esempio lei cercasse di fargli perdere la concentrazione cosa ne sarebbe di quella traiettoria così pulita che sembrava una scena di un film d'azione?
    « Sharp, attenta! » l'inflessione est-europea dell'accento è palese, ma in una settimana nel dubbio ha parlato in inglese un po' con tutti. Il cognome di lei però lo ricorda, è abituata a lavorare con tante persone e ad avere tanti cognomi da imparare, quindi riconoscere i suoi commilitoni è il meno.

    L'idea per aiutarla con Gust c'è, però, e non è solo darle il proverbiale heads up.
    E l'idea in questione sarebbe sparargli nelle orecchie un suono improvviso così forte da fargli dimenticare anche cosa ha mangiato ieri. Un botto, uno sparo come di un mortaretto, dal nulla nelle suo orecchie - si spera - vergini da traumi uditivi precedenti. Un'illusione uditiva solo per lui. fatta apposta per lui
    Non sei contento?
    O almeno senza rancore, dai.

    Perché insomma, non sarete mica tutti come Noa, vero?
    Quando lo vede brandirle contro il coltello, naturalmente cerca di scansarsi indietreggiando. Non gli toglie più gli occhi di dosso, pericolo incombente che altro non è, in primo luogo per essere sicura di misurare la distanza giusta per evitare la coltellata. Il tutto guardandolo con un'espressione corrucciata, angoli delle labbra piegati appena verso il basso, che esibisce insieme confusione e dispiacere.
    Naturalmente sa benissimo perché la sta attaccando. Se non la spezza prima, spera davvero di recuperare la freccia dal suo cadavere.
    Però quella che mostra nel linguaggio del corpo è una rabbia per i suoi gusti incomprensibile. Eccessiva.
    « Dovresti calmarti, temo. » gli consiglia, gentilmente. Non sta cercando di farlo arrabbiare di proposito, sul serio. In fondo, se si calmasse un po' potrebbe effettivamente pensare meglio. Che poi potrebbe finire per riuscirci comunque anche non volendo, è un altro paio di maniche.

    Magari però ora che si tiene così sotto tiro, un'altra freccia ce la può sprecare. Così, per sport. Un cervo nella stagione degli amori sarebbe più difficile da colpire, in fondo.
    Ha ancora la balestra fra le mani e incocca un altro dardo pescato dalla faretra con una mano, proprio mentre sta indietreggiando per evitare il coltello. Mira come può puntando adesso alla parte superiore del torso: per umiltà punta al centro del petto, ma nei suoi sogni vorrebbe prenderlo direttamente al collo e farla finita.
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    DIFESA JAVA (selena + java): spara nelle orecchie di Gust un botto improvviso con un'illusione uditiva per cercare di distrarlo e, conseguentemente, disturbare la traiettoria guidata dello shuriken
    DIFESA SELENA (selena + java): indietreggia per evitare di farsi accoltellare brutal

    ATTACCO NOA (selena + java): spara un'altra freccia mirando al centro del petto di Noa
    MUNIZIONI: [6/8]
     
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    «prima volta?»
    Sorrise, Java, ma non c’era calore nella piega delle labbra. C’era solo rassegnazione. Abitudine, se vogliamo.
    Non era la sua prima volta.
    Aveva dimenticato il numero preciso di volte in cui era scesa sul campo di battaglia, a supporto di un esercito sempre più preparato di lei; era giovane, la Sharp, ma aveva già immagazzinato esperienza. Pure più di quanta ne volesse ammettere. Non rimpiangeva nulla; forse l’avrebbe fatto se avesse conosciuto una vita diversa da quella, ma fino ad allora il suo background rimaneva quello di soldato.
    «In Belgio? Nope
    Sapeva essere simpatica anche lei, sapete? Una cosa o due, crescendo con Py, l’aveva imparata; si erano influenzati a vicenda, sebbene le scocciasse un po’ ammetterlo. Le mancava. Le mancava persino Php.
    Allargò il sorriso verso la Crane, volto leggermente inclinato verso la spalla. Non aveva bisogno di chiederle se fosse la prima volta anche per lei, sapeva non fosse così: l’aveva sentita ridere, e raccontare storie durante l’ora della cena, in quelle lunghe settimane di addestramento. L’aveva osservata da lontano, come aveva osservato molti di loro, e aveva appreso quante più nozioni possibili, tratte da racconti di guerra che non le appartenevano. Imparava così, la Sharp; metteva insieme le sue esperienze, e i racconti di quelle altrui. Al Jackson al fianco della mimetica, invece, rivolse un cenno divertito. «Noi abbiamo le divise,» non erano belle lo stesso?
    E poi la guerra.
    La guerra che non aspettava nessuno.
    Il professore dal sorriso affilato e lo sguardo malizioso che abbatteva il primo nemico; Java si aspettava che quella battagli avrebbe riservato loro molti imprevisti e colpi di scena. Un po’ la preoccupava, la cosa.
    All’avviso da parte di Selene, rispose con un mezzo cenno del capo, qualche passo di lato per evitare lo shuriken dritto verso di lei; un cenno del capo che valeva come cenno d’assenso, ad indicare che l’avesse sentita, e come ringraziamento. Per ricambiare il favore, Java puntò la bacchetta contro il pugnale di Noa e invocò un glutinosus non verbale per rendere inoffensiva l’arma, ed evitare la pugnalata al ventre del commilitone.
    Dopodiché, senza perdere un battito, impugnò nuovamente la balestra e scagliò una freccia verso Noa, puntando alla gola.
    gif code
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    sanguinario
    matricola



    SPOILER (click to view)
    BALESTRA: 7/8

    (7) DIFESA JAVA (selene + java): si scansa dalla traiettoria

    (8) DIFESA SELENE (selene + java): glutinosus (DIFENSIVO: -1 pa / + 1 pd)
    ATTACCO NOA (selene + java): scaglia una freccia alla gola

    CODE
    <b>(7) DIFESA JAVA (selene + java):</b>

    <b>(8) DIFESA SELENE (selene + java):</b>
    <b>ATTACCO NOA (selene + java):</b>
     
    .
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    java15 pa8 pd25 psARMA: balestra
    selena9 pa14 pd27 psARMA: balestra | allucinesi
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    Gust10 pa10 pd30 psattacco: 6 (java)shuriken | aerocinesi
    Noa15 pa10 pd9 psattacco: 1 (selena) 4 (selena)pugnale





    (7) DIFESA JAVA (selene + java): 9 + 2 = 11pd

    (8) DIFESA SELENE (selene + java): 12 + 6 = 18pd (+10pa)
    ATTACCO NOA (selene + java): 4 + 4 + 10 = 18pa
    DIFESA NOA 7pd (-11ps)
    Avete un fetish per le frecce, e va bene, ma Noa non si sente di giudicarvi. Non dopo che l'avete infilzato come uno spiedino: Java non lo prendi in gola, ma poco ci manca, mentre Selene riesce a colpirlo a una spalla.

    [ ostacolo molotov: quando i nemici raggiungeranno la metà dei loro ps, guadagneranno un bonus in attacco e lo faranno doppio. ]

    JAVA: Gust si sente particolarmente ninja e ti scaglia i suoi shuriken contro, mirando al tuo volto.
    SELENE: niente, Noa nemmeno ci prova davvero, ti lancia una molotov (1) e dato che è una persona matura tenta di farti lo sgambetto.
     
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    eugene jackson
    He must be up to something
    Want half a chance to show he's more than likely
    I've got a feeling in my stomach
    I start to wonder what his story might be

    no vabbè.
    quei bastardi avevano le molotov.
    il SUO foreshadowing.
    il fottuto disrespect.
    «ho la vista 👁👁👁» commentò, deadpan, I muscoli della mascella a pulsare sotto pelle. ecco, lo avevano fatto arrabbiare, mannaggina.
    «oh run, give me fucking strength» rivolse alla crane uno sguardo che non aveva bisogno di traduzioni: gli dispiaceva solo non essersi portato un martello per spaccare qualche testa. tipo quella di Gaspard, con la sua lancetta di merda; davanti al quale il Jackson aprì entrambe le braccia, la schiena leggermente piegata all'indietro «VIECCE» e quello venne. così euge gli puntò contro la bacchetta, tentando di fermare la corsa feral del ragazzo con un immobilus, per poi sollevare ancora una volta la fidata semiautomatica «bitch» e gli zainetti. e le molotov. stavano rubando il suo sogno, quelle merdine, un pezzo alla volta: il passo successivo qual era, farsi mettere incinti? ma guarda un po te questi.
    prese la mira, un respiro profondo, l'indice a premere il grilletto con delicatezza: bang.
    sapete cos'è davvero difficile? scrivere guardando la partita. questa partita in particolare, ma che sta succedendo. dai loca entra in scivolata e azzoppa qualcuno facci questo favore. ma sai che... quasi quasi... si, avete ragione, lo faccio.
    euge pulla un 'Locatelli Falciatelli': mossa sempre efficace, quando a farla è il manwhore™ per eccellenza, in quest non è detto funzioni ma ci proviamo.
    sarebbe partito di corsa, il Jackson, lasciandosi scivolare a terra all'ultimo secondo con i piedi a martello ben puntati in avanti, le suole a tentare di impattare contro le ginocchia di Lowie. o al massimo ci ricava una sbregata perché mica c'è l'erba per terra oh.

    gif code
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    casta
    dark arts


    (18) DIFESA EUGE (sorta + euge): immobilus su Gaspard
    ATTACCO GASPARD (euge + sorta): gli spara

    (15) DIFESA SORTA (euge + liz): entrata in scivolata su lowie
     
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