lezione controllo poteri + cdcm + pozioni

fino al 14.06

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    "what are you, twelve?"
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    «Al fischio si inizia - avete venti minuti per sistemarvi. Se avete bisogno di noi, cantate I need you tonight. Buona caccia!!»
    Senza ulteriori spiegazioni Nathaniel Henderson, Wendy DeThirteenth e i rispettivi assistenti lanciano contemporaneamente a terra qualcosa in modo magistralmente sincronizzato - quasi come si fossero allenati (ma ahaha sarebbe stupido lo avessero fatto davvero occupando più tempo così che per organizzare la lezione...........) - e una nuvola di fumo li avvolge.
    Quando si dissipa, i quattro sono magicamente spariti, abbandonando gli studenti ivorbone e maghi, nonchè gli special adulti, da soli.
    Guardi la tua squadra di sfigati, guardi le due avversaria. Siete tutti vestiti con tute mimetiche, seppur di colori leggermente diversi in base al team, e tre persone tengono in mano delle bandierine colorate rispetto alle tre fazioni.
    «Noi allora andiamo da questa parte» Dice qualcuno indicando alle spalle.
    «E noi... di qua. A dopo...?»
    Qualcuno è effettivamente emozionato all'idea di giocare a ruba bandiera in questa zona del bosco, altri sembrano spaventati e si stanno giù organizzando su come viaggiare a gruppetti per non farsi uccidere da chissà cosa. La foresta proibita è enorme, e probabilmente nessuno di voi è mai stato a questa entrata, passando sempre da quella verso il castello, ma i professori hanno detto che sono stati messi dei fiocchetti sugli alberi per delimitare il campo, e chi li supererà perdendosi, si ferirà, o in ogni caso avrà bisogno di aiuto, potrà cantare usare il fischietto che è stato dato a tutti. Qualcuno ha dietro il proprio zaino, pronto a ogni evenienza con professori simili.
    Vai con la tua squadra a cercare dove mettere la base della bandierina, vi organizzate velocemente sulla strategia da adottare, e ben presto sentite il fischio dei professori che dà inizio al gioco: dovete proteggere la vostra bandiera, e rubare quelle degli altri (una volta che una bandiera viene portata in una base avversaria, la squadra ha perso ed è eliminata, e può decidere se continuare a giocare rompendo le scatole a chi resta, o andarsene). Tutto è concesso, tranne l'omicidio - ricordandosi che anche altre entità e pericoli si nascondono nella foresta.
    I più veloci sono partiti immediatamente all'attacco, forse anche tu sei già andato... ma chi è rimasto alla base con la bandiera sente un verso che non sembra umano provenire da dietro un albero.

    (scegli una a caso o tira un dado, non cambia davvero ai fini della lezione)

    squadra 1
    Con un verso straziante, una creaturina appare dalle fronde.
    È piccina, sporca di sangue, tutt'altro che sana.
    Chi di voi è molto bravo in Cura delle creature magiche potrebbe riconoscere di cosa si tratta nonostante l'assenza della coda mutilata (che conoscete bene: è l'ingrediente principale della pozione Ballabrilla). Il Pole Squirrel non parla parole umane, ma uno special capisce e traduce i suoi gemiti per tutti: «Aiutateci»
    Sull'orecchio ha pinzata una targhetta con il numero come una cavia.
    Dalle parole successive cogliete che è scappato con altre creature da una specie di capanna (e ora li notate, dietro gli alberi, altri occhietti che vi fissano), ma che li stanno inseguendo. Poi, certo, sono le parole dello special, potreste non fidarvi.


    squadra 2
    Con un verso straziante, una creaturina appare dalle fronde.
    È piccina, sporca di terra, tutt'altro che sana e soprattutto senza i baffi (che conoscete bene: sono l'ingrediente per la pozione Chic).
    Chi di voi è molto bravo in Cura delle creature magiche potrebbe riconoscere di cosa si tratta dalle particolari tre teste, tipiche del Meercat . Una delle tre biascica qualcosa ma non capite subito oltre i gemiti delle altre due. Dopo un attimo, avvicinandovi, cogliete: «Aiuto......»
    dalle parole successive, capite che sono scappati con altre creature magiche da una specie di capanno non troppo lontano, ma che li stanno cercando.


    squadra 3
    Un uomo appare da dietro un albero e cade in ginocchio, ansimando e gemendo. Tiene un fagotto insanguinato fra le mani, e riconoscete subito che non è uno degli special dell'henderson dall'assenza della divisa come la vostra (nonostante i colori simili) e la bacchetta che pende dalla tasca. Sembra vestito da cacciatore.
    «Grazie al cielo...» biascica vedendovi. «Dovete... aiutarci. Ce ne sono... altri... ho aperto le gabbie ma...»
    Notate che ha fra le mani una creaturina magica, uno snaso a cui manca un occhio e qualche artiglio (che conoscete bene, essendo un ingrediente usato spesso a pozioni). Il giovane uomo non sembra troppo ferito, solo graffiato e stanco. Indica il bosco «I bracconieri... stanno cercando le creature... dovete salvarle...»



    tempo fino al 14 giugno 2022
    ma se volete postare e volete più tempo, fate un fischio #acab siamo le prime ad averci messo 5 anni




    BUONGIORNO c'è tanto da leggere ma in realtà è facilissimo, e il minimo sindacale è un post quindi EEEEAZY.

    - l'ultima lezione del giovedì sera degli special è stata gestita in modo diverso dal solito: Nathaniel ha chiesto a Wendy di fare la lezione con lui, in modo da poter avere anche gli studenti maghi (dal quinto anno in su), e hanno organizzato insieme una partita di ruba bandiera con tre squadre.
    - la lezione si svolge nella foresta proibita, ma da un altro ingresso rispetto a quello solito della scuola, in modo che nessuno la conosca. I territori fuori dalla foresta in questo lato non sono tecnicamente territori di hogwarts (sono abbastanza lontani, il castello si vede in distanza lontano lontano), ma non ci si può comunque smaterializzare. La bandiera andava nascosta entro un certo limite, ma si può andare ovunque, anche fuori dalla foresta verso la spiaggia dall'altra parte ecc (inventate pure la conformazione del luogo se necessario)
    - per la lezione NON giocheremo a ruba bandiera
    - appena il gioco è iniziato, avete trovato (o vi hanno trovato) creaturine magiche malaticce.
    Nel post ci sono i tre scenari per chi era alla base della bandiera, ma potete scrivere che il vostro pg (da solo o con altri) si era già allontanato e quindi ha incontrato altre creature/persone.
    - in qualche modo (comunicando con le creature, guardando i loro ricordi, con un incantesimo inventato che permette di parlare con gli animali, guardando gli indizi ecc) gli studenti possono capire che queste creature sono scappate da un laboratorio di bracconieri che rapisce e alleva creature magiche per tagliuzzarle e rivendere ingredienti per pozioni. Sono riuscite a scappare in molte, ma non tutte, e qualcuno le sta inseguendo.
    - ah ecco, fra l'altro negli ultimi mesi i pg potrebbero aver sentito di creature scomparse. Dovevamo pubblicare l'articolo di giornale poi c'est la vie

    QUINDI.
    è tutto abbastanza autogestito, minimo sindacale un post e via inventando tutto voi - a meno che non vogliate fare di più, in quel caso vi veniamo dietro ♥

    Dovete postare qua facendo una, o più, di queste azioni:
    1) cercare i bracconieri per fermarli e picchiarli.
    OFF GDR: autogestito il ritrovamento (una creaturina vi guida da loro, i bracconieri cercando le creature vi si palesano davanti, fate gli sherlock holmes e seguite le tracce per terra...) e il combattimento, ma non l'esito di quest'ultimo. Scrivete come usereste i poteri e la magia, descrivete il combattimento, ma non deciderete voi se il bracconiere alla fine effettivamente sviene/muore. quello verrà fateggiato in base ai dadi e al vostro post - che se intelligente vi darà punti bonus. Se lo richiedete, possiamo fateggiare il combattimento! Era solo per non obbligarvi all'ennesimo club dei duellanti.
    2) cercare gli animaletti scappati dal laboratorio e decidere che farne
    OFF GDR: autogestito. Scrivete: "dove si sarà nascosto Caio? i conigli odiano i rumori forti, sarà isolato e nascosto" ecc oppure trovate prima la creaturina per caso, e poi scrivete perchè era in quel posto, ricordando che le creaturine sono ferite, spaventate, e cercheranno un posto sicuro.
    3) curare le creaturine già trovate, e supporre (a mente o a parole) in base alle parti mutilate, che ingrediente per pozioni sia stato preso, e per quale pozione.
    4) BONUS pensate che il vostro pg non farebbe nessuna di queste cose (curare le creaturine, cercarne altre, o cercare i bracconieri per la foresta)? ok, potete anche decidere di postare per fare altro a vostra scelta, e verrà fateggiato. Parlare con un PNG per fargli domande di cui solo noi fati sappiamo le risposte? andare a rubare la bandiera avversaria? Cosa volete. (NDA ripeto: potete parlare con creature e png, e inventare la risposta... ma solo le la sapete #ganga sì: "sai che altre creature ci siano in giro?" "una banana volante" no: "dov'è il laboratorio dei bracconieri?" "sempre dritto". Potete ovviamente parlare/interagire fra pg ma muovete solo quelli di cui avete il permesso del player. Fitz può picchiare Ash, ma se joey picchia Mort verrà fateggiato.

    note tecniche:
    - scrivete SEMPRE sotto spoiler cosa fa il pg in poche parole
    - al primo post, o su telegram, scrivete in che squadra è il pg e se è da solo o al campo base (non serve a noi ma può servire agli altri partecipanti (?))
    - potete inventare le creature magiche, ma dovete allegare obbligatoriamente una descrizione che possa essere copia-incollata in fantastic beasts and where to find them. Potete anche aggiungere ibridi.
    - potete inventare incantesimi
    - potete (dovete*) inventare pozioni
    - potete fare azioni da una riga se vi servono info/volete giocarvela così, hit me up così vi fateggio
    - PUNTI CASA: non venendo valutata dai prof come lezione, i punti casa saranno base per chiunque partecipa, più alti se farete più post, +bonus/malus in base a quello che faranno i pg on gdr da parere di prof e assistenti (es: uccidete una creatura per rivendere il suo cuoricino sul mercato nero davanti ad altri pg che fanno la spia a meh, lui vi toglie 10 punti casa e vi picchia; insomma, saranno: a caso, ma ci saranno)


    SE AVETE DUBBI DOMANDE O PERPLESSITA SAPETE DOVE TROVARCI - BUONA LEZIONE !!!!

    SQuaDRA 1:
    -

    SQuaDRA 2:
    -

    SQuaDRA 3:
    -



    codici per le cose da inventare:
    - creature magiche/ibridi
    CODICE
    <b>&#155; NOME_CREATURA:</b> descrizione_essenziale [[URL=LINK_LEZIONE]more info[/URL]]
    <b>&#155; altro: </b>

    - incantesimi
    CODICE
    <div class="titoloincantesimo">NOME_INCANTESIMO <span style="color: #COLORETIPO; "> &#9670;</span></div> <b>Formula</b>: <i>FORMULA_INCANTESIMO</i>. EFFETTO_INCANTESIMO. Colore: COLORE_FASCIO. VERBALE / NON VERBALE.
    <div class="avvisi">ALTRE_INFO_GENERALI [URL=LINKLEZIONE]©[/URL]</div>

    - pozioni (quello che non mettete lo inventeremo se avremo mai una wiki oblivion con tutto)
    CODICE
    <b>NOME</b>:
    <b>EFFETTO</b>:
    <b>INGREDIENTI</b>:
    <b>PROCEDIMENTO</b>: (facoltativo)
     
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    Maddox e Turo si scambiarono un'occhiata imbarazzata, da veri INFP quali erano, due espressioni molto simili su visi completamente differenti.
    Ciascuno aveva i propri motivi per scegliere di rimanere alla base piuttosto che avventurarsi nel cuore della foresta e andare incontro a morte certa, ma nessuno dei due li avrebbe volontariamente condivisi con il resto della squadra; e agli altri, infondo, non interessava un beneamato fico secco di chi sceglieva di partecipare all'azione e chi si offriva volontario per proteggere la bandierina che avevano appena piantato ― purché facessero un lavoro decente.
    Quando il gruppo si dileguò, con l'intento di portare il team alla vittoria, il Serpeverde notò che anche altri avevano avuto la stessa idea; si sentì un po' meno fuori luogo, e si lasciò persino sfuggire un sospiro di sollievo. Cercò inconsciamente la figura del Motherfucka, ma ancora una volta del concasato non v'era traccia; meglio così, forse, perché Arturo non avrebbe saputo cosa dire, o cosa fare, in presenza del minore. Una parte di lui voleva fargli sapere che era felice se lui era felice ― anche se a renderlo felice era qualcun altro (perché , poteva anche fingere di vivere come un eremita e non interessarsi ai gossip scolastici, ma la notizia che Costas avesse invitato Doris Hollins al prom era giunta anche a lui) (e Turo aveva reagito in maniera molto zen) (morendo un po' dentro) .
    Un'altra parte, invece, ce l'aveva con il battitore per essere effettivamente andato avanti: aveva poco da incolpargli, essendo stato lui a friendzonarlo, ma sapere che la loro (tragicomica, santo cielo.) storia fosse roba del passato faceva male ― aveva sperato di avere più tempo, aveva egoisticamente creduto che prima o poi il destino avrebbe dato loro un'altra occasione. E invece no.
    Aveva rovinato tutto, come al solito; ma forse Costas era più felice, adesso. Magari, invece, non aveva rovinato proprio tutto tutto. Eccolo lì, sempre presente: un dualismo che, come di consueto, non faceva che rendere ancora più misera l'esistenza dello spagnolo. Di solito cercava di non pensare a certe questioni, ma era difficile quando tutto il castello non parlava d'altro se non del prom; persino lì, nella foresta, nel bel mezzo del gioco, alcuni studenti non facevano che tornare all'argomento.
    Si allontanò ancora di qualche passo per non sentirli, e qualche istante dopo un vociare un po' più concitato lo costrinse a riportare l'attenzione sui compagni di squadra.

    «Aiutateci»
    Maddox, che era rimasto in disparte a dondolarsi imbarazzato sui talloni e a giocare con un filo tirato della felpa, guardò confuso lo studente che aveva parlato. Eh, amico, che mood.
    Dalla Scatola non arrivò nessun commento sarcastico ― segno che le akas avevano preso sul serio il patto sottoscritto da tutti qualche mese prima e non avrebbero palesato la loro presenza rischiando di farsi sentire da qualche telepate (era stato già complicato spiegare tutta la questione a Bucky, nessuno di loro aveva voglia di farlo di nuovo); di conseguenza, Maddox era solo (e spaventato, non una novità.) perciò rimase al suo posto senza avvicinarsi al resto dei partecipanti alla lezione, che invece si era riunito attorno a... qualcosa. Dalla sua posizione, lo special non riuscì a vedere cosa ma tentò lo stesso di captare qualche parola e, mettendole insieme, farsi un quadro (poco chiaro) della situazione; sentì parlare di “sangue” e “cavie” e “numero identificativo” e fu contento di essere rimasto sulle sue ― non erano parole che lo mettevano molto a suo agio, sbloccavano troppi ricordi negativi (che non aveva davvero, ma che sentiva fossero lì) (e comunque non aveva bisogno di scuse per trovarlo inquietante e da evitare).
    Distolse l'attenzione dal gruppo solo quando sentì qualcosa tirargli la stoffa dei jeans.
    «co-» gli occhietti che incontrò, abbassando lo sguardo, erano grandi e gialli e, pure se non sembravano arrossati o lucidi, Mad riconobbe senza esitazione l'espressione di chi ha chiaramente pianto tantissimo. Era la stessa che lui aveva di default, in pratica.
    Rimase incerto sul da farsi (doveva consolare la creaturina? Doveva tenersi alla larga? AMICI AKAS PLS SEND HELP) ma alla fine qualcuno decise per lui.
    «È innocuo.»
    Un piccola pausa da parte dello spagnolo, un sobbalzo (e meno venti anni di vita) da parte di Maddox, che non l'aveva sentito arrivare.
    «O innocua, non saprei dirlo.» Lo studente si accucciò verso la creatura, allungando una mano con movimenti lenti, come se volesse dare il tempo alla bestiola di ritrarsi o annusare le sue intenzioni. «Va tutto bene, non piangere...» «ah ah non sto piangendo ah ah» «di...cevo alla creatura» ah sì, giusto, la creatura in lacrime. Vero. Mh. Mh. Rivolse ad Arturo un thumbs up che irradiava disagio da ogni angolazione, prima di farsi piccolo piccolo e inchinarsi al suo fianco.
    «cos'è?» a lui sembrava un cucciolo di cagnolino, fine.
    «un Kroyshire» al ché, ricevendo solo un silenzio ancora più confuso da parte sua, lo studente continuò. «è... la versione magica di uno yorkshire?» lo stava chiedendo a lui?! Maddox si strinse nelle spalle, confuso dalla domanda. «cioè, sì, lo è.» okay..? «dicevo.» lo vide chiudere gli occhi, ricomporsi, e riprovarci: si sentì capito nel profondo. «come puoi vedere somiglia davvero tanto ad uno yorkshire,» ora che si era guadagnato la sua fiducia, l'altro lo prese in braccio accarezzandone il pelo scuro e malridotto; persino al buio Maddox riusciva a vedere ciuffi mancanti e orribili macchie di sangue (sperava secco.) «la differenza sta negli occhi, quelli del Kroy sono solitamente iridi di colori poco naturali come rosso, blu elettrico, giallo... o la sclera completamente nera... o hanno pupille particolari.» «tipo?!» Turo si strinse nelle spalle. «non lo so, verticali?! Non ne ho mai visti di simili, sono molto rari, ma so che esistono.» ok, se lo diceva lui che sembrava molto preparato, Maddox si fidava.
    «E... solitamente sono creature molto allegre e giocose. È impossibile farle stare ferme, o farle stancare... questo cucciolo qui deve aver sofferto tanto per essere così... così...» triste.
    «Ho capito...» annuì a sua volta, allungando una mano per imitare il minore e accarezzare il Kroy «cosa gli è successo secondo te?»
    Osservò Arturo alzare lo sguardo verso il gruppo di studenti, e notò la presenza di altre creature che prima non c'erano. «Non saprei... ho sentito qualcuno dire... forse traducendo i versi di una delle creature?? ... che sono scappati da... una capanna? E che qualcuno li sta inseguendo.» «Un cattivo padrone?» «a voler essere ottimisti...» e dal tono di voce sconsolato, Maddox dedusse che Turo non lo fosse.

    Rimasero in silenzio qualche istante, Arturo ancora ad accarezzare il Kroy, le dita ormai sporche di quel po' di sangue vivo che gli impiastrava il pelo rovinato. Poi fece schioccare la lingua e rivolse uno sguardo allo special. «Tu... riesci a comunicare con loro?» l'altro scosse la testa, un'espressione sul viso che Turo conosceva bene, tipica di chi voleva silenziosamente chiedere scusa per essere inutile. been there, done that«Tranquillo, non è colpa tua... valeva la pena fare un tentativo. Sai... per provare a vedere di capirci qualcosa... chiedendo direttamente al Kroy....» si alzò in piedi, creaturina stretta delicatamente al petto. «Vieni, andiamo a sentire se loro hanno scoperto qualcos'altro.»
    Una volta raggiunto il resto della squadra, Arturo ebbe modo di captare pezzi di conversazione confusi e discordanti, ma quando sentì nominare un articolo di giornale che parlava di creature scomparse, ricordò di aver letto qualcosa in merito.
    «Ci fidiamo di quello che ha detto lui?» "Lui" being, stando a quanto ebbe modo di capire il Serpeverde, lo special che aveva fatto da tramite con la prima bestiolina. «Cosa ci ricavi da... boh, da un cane?» Con un gesto istintivo, Turo strinse ancora un po' il Kroy al petto per paura che uno dei compagni potesse strapparglielo dalle mani e far lui del male. «Si da il caso che il pelo del Kroy sia un ingrediente importante per alcune pozioni.» Quasi un sussurro indignato e soffiato tra i denti, il suo. Ma un sussurro accurato. «Specialmente per quelle energizzanti... è una cosa da barbari» perché utilizzare il loro bellissimo pelo quando potevano utilizzare rimedi botanici SENZA NUOCERE INNOCENTI CREATURE?! ATROCE. «E-» «Non solo. La polvere che si ricava dai suoi artigli viene usata in pozioni curative e in alcuni antidoti per i veleni.» Okay, quello Arturo non lo sapeva. Grazie studente random per essere intervenuto.

    Maddox, rimasto un passo dietro lo studente e due dietro a tutti gli altri, infine alzò timidamente una mano. «Dovremmo chiamare qualcuno...?» se c'erano davvero le pErsONe KaTtiVe lì nella foresta, le stesse che avevano ridotto in cattività quegli amorini, loro non erano di certo al sicuro, no?! Possibile che fosse l'unico ad avere paura?!?!?! HELLO????? AIUTO ????? FACCIAMO QUALCOSA?????? (tipo piangere.)
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    scusate, prof, se quasi certamente ho cannato l'assignment.
    sono entrambi squadra tre !! ma maddox non fa quasi nulla, serve solo a far sembrare turo intelligente #wat e... diciamo... che ho scelto il punto 3? supporre quali ingredienti abbiano preso e per quali pozioni ?? scusate davvero . non curano la creatura (ma secondo me le coccole valgono!!!!) però se serve e riesco lo farò in un altro post

    ad ogni modo vi lascio una descrizione (confusa) della creaturina scusate ancora che disagio di team (ed è solo il primo, povera me)
    CODICE
    <b>&#155; Kroyshire:</b> simile in tutto e per tutto allo Yorkshire, da cui differisce solo per i colori innaturali degli occhi, il Kroy è molto apprezzato per via della sua indole giocosa e vitale, il compagno perfetto per padroni che non amano stare fermi ad annoiarsi. Secondo alcuni, il pelo del Kroy, se accarezzato, è capace di infondere energia ma non è vero: è solo la sua vivacità ad essere contagiosa, nella maniera più naturale e normale del mondo. È vero invece che, azzannandola con i piccoli dentini affilati, il Kroy è in grado di privare una persona o un'altra creatura delle proprie energie, rendendola molto molto stanca. [[URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62511066]more info[/URL]]
    <b>&#155; altro: </b> sono creature buone, amano la compagnia e mordono solo se minacciate, o per difendersi; il pelo di Kroy è utilizzato in pozioni energizzanti, e i suoi artigli, tritati in polvere finissima, per antidoti e pozioni curative.
     
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    Dylan era, ovviamente, su di giri: c'era un gioco in ballo e anche se non era un gioco di ballo la furia amava i giochi. Fine, that's it; era una persona molto semplice, si emozionava con poco ― e in quel periodo “poco” non era un'opzione contemplabile, con tutto quello che stava succedendo (le promposal, l'organizzazione del prom, le #depark che finalmente – finalmente!! – sembravano vedere la luce...) quindi, come prevedibile, Dylan vibrava a frequenze potentissime già da giorni. No, settimane.
    Quella sera non era da meno.
    Se ne stava arpionata alle spalle spalle di una Joni a tanto così dal tirarle una testata (♥) e attendeva con ansia il fischio che avrebbe dato il via al gioco; non aveva capito molto della strategia della sua squadra ma non importava: in quanto almeno il suo ruolo era chiaro (correre dietro agli avversari e impedire loro di arrivare alla base - come elemento di disturbo distrazione era la migliore!!!), quindi non le rimaneva che attendere il via e correre verso il cuore della foresta.
    Quando finalmente i professori diedero loro il via libera, Dylan lasciò un bacino veloce sulla guancia della sua migliore amica e partì verso l'ignoto; una meta non ce l'aveva, ma andava bene così, qualcuno prima o poi avrebbe incontrato.

    E quello era lo stesso (non) piano anche di Wren, membro di un altro team («quello più figo, duh»), che correva nella direzione opposta alla Kane. Era ormai avvezzo alle lezioni strampalate di Henderson, e non gli dispiacevano affatto. Poi tornare al castello era sempre un piacere per lui (aveva fin troppi amici tra quelle mura, se ne rendeva conto, ma era bellissimo così!!!!) e basta perché aveva smesso di smerciare la sua roba ai ragazzini ― stava sviluppando una mezza specie di coscienza, nell'ultimo periodo, si sentiva quasi maturo. (Spoiler: non lo era.)
    E infatti.
    «DOVE PENSI DI ANDARE!! DA QUELLA PARTE NON SI VA!!!» si mise sul cammino della Tassorosso, impedendole di avanzare, ma lei scelse la TecnicaTM e gli planò contro, affondandolo con un tackle degno della NFL.
    Rotolarono a terra per qualche metro, riempendosi di foglie e ramoscelli e fango. «Ok. Inaspettato.» La afferrò per il colletto della divisa quando la vide cercare di rialzarsi per correre via ― non si sarebbe mica fatto fregare da una ragazzina. «LAAAAASCIAMI ANDARE DAAAAAAAAAI MOLLAMIIIIII LAAAAAAS-» «SHHHH» «-SHSHSHDFGHJ»

    AVEVA OSATO ZITTIRLA METTENDOLE UNA MANO SULLA BOCCA???? DAVVERO????? Beh, peggio pe lui.
    Dylan tirò fuori la lingua e leccò il palmo dell'adulto, che si limitò a fare una faccia disgustata ma non mollò la presa. «Shh, fai silenzio. Ascolta.» MA CON CHI PENSAVA DI AVERE A CHE FARE OH MIO DIO !!!!! Scalciò, la Tassorosso, nel vano tentativo di farsi quanto meno rimettere a terra: i suoi piedini erano svariati centimetri dal suolo e non le piaceva, NON ERA MICA QUIDDITCH!!! «Smettila di agitarti, stai buona!!! Non siamo soli.» DUHHH????!???!?!? C'ERANO GLI ALTRI STUDENTI E GLI ALTRI ADULTI SPECIAL?????????? BUONGIORNISSIMO??????? «mlmb'flcomttmidju» che tradotto era: mollami, bifolco, mettimi giù.
    Invece lui, ANTIPATICO!!, non solo non la lasciò andare; si incamminò anche dalla parte opposta rispetto alla sua meta. «sdfghjuikojhgvvghjkl !!!!»
    «TI PLACHI O NO» un desiderio comune condiviso da chiunque la conoscesse, ma non c'era verso di farla calmare: non quando non voleva calmarsi. Smise di prendere a pugni le braccia del maggiore solo quando (fu certa che non la stava rapendo.) scorsero dietro l'albero un fagotto di terra e foglie ― e aculei.
    «HHHHHHHHHH ?????»

    Wren mise a terra la studentessa, ma non la lasciò andare. Prima di mollare la presa, la ammonì con un dito (come di solito sua madre faceva con lui, quindi sperò di risultare convincente): «non urlare, non vogliamo spaventarlo» lei annuì, ma il geocineta non era convinto al cento percento che ubbidisse, quindi rincarò la dose. «non costringermi a sguinzagliarti contro qualche liana.» dal luccichio vispo che vide nascere negli occhi verde bosco di lei, capì che più che una minaccia era stata presa come una promessa ― un gioco, forse. Che, vi dirò, Wren essendo Wren, non si sarebbe tirato indietro in qualsiasi altra occasione.
    Sospirò, roteando gli occhi, e le concesse quella vittoria. «Va bene, dopo giochiamo a fare Tarzan, ma adesso mi aiuti con questo piccolino?»
    Quella volta, il cenno d'assenzo della rossa lo convinse e la lasciò andare.
    Lei non perse nemmeno un secondo prima di parlare.

    «cos'è cos'è cos'è» «non toccar-» «cos'è cos'è cos'è AHIA punge!!!!!! AH!!! HO CAPITO COS'È!!!!! UN ROMNIUM!!!!» oh, una mica passava anni con la cotta per mehan senza imparare due o tre cose sulel creature magiche, duh!!!!!!! le priorità. «CIAO PICCOLINO CHE TI È SUCCESSO VIENI QUI NON DOVRESTI ESSERE NELLA FORESTA,» poi, rivolta al ragazzo, «non vivono in questa parte della foresta, di solito.» pausa, «credo» magari si sbagliava.
    Wren si strinse nelle spalle, inchinandosi al suo fianco per osservare più da vicino l'esemplare di Romnium.
    «oh... capisco. mh mh. oh... oh chiuse gli occhi e dylan lo scosse come una maraca. «CHE SUCCEDE CHE TI HA DETTO OHMY TU CI PUOI PARLARE?!!?!?!? DAIIIIIIIII CHE FIGOOOOOOOOOOO» «mi ha detto di chiederti di smetterla di urlare.» «cos» unexpected.
    «e che sta fuggendo da bracconieri» «cosa sono? Come quelli del circo?» «...no? Quelli sono fenomeni da baraccone??? cioè.. vabbeh, lasciamo perdere. I bracconieri sono brutte persone che cacciano e uccidono animali per divertimento o per soldi.» «UUUUCCCIIIIIIIIIDDDOOOONNNNOOOOOOO?» «.» «ops scusa. uccidono!?!?!?!?» l'altro annuì. «Di solito è per mettere le mani su alcune parti di enorme valore. Sai, tipo l'avorio e le zanne di elefante?» Dylan era: scandalizzata. CHE COSA DA BARBARI!!!! «Immagino che, nel caso di questo piccolino, abbiano tentato di fare lo stesso.»
    La Kane, che sembrava una scemotta (e lo era) ma aveva davvero studiato la materia della DE13 per fare bella figura con l'assistente (e duh, anche con la sorellona di una delle su bff, certo.), annuì convinta. «Beh... lo sai che i Romnium hanno una ghiandola nel pancino che funziona un po' come l'Amortentia, no?!»
    Wren, che non ne aveva assolutamente idea: «duh, ma certo.»
    Rimasero in silenzio qualche istante, poi Dylan lo esortò con un gesto secco. Cosa stava aspettando??? «Controlla il suo pancino.» gli fece cenno con entrambe le mani di avvicinarsi, tanto «sono empatici, fagli sentire che non sei cattivo anche tu. Che vuoi aiutarlo!!!» perché dava per scontato che volesse aiutarlo. ALTRIMENTI LEI LO AVREBBE PICCHIATO!!! E CONSEGNATO ALLA GIUSTIZIA!!!!! Aveva imparato un sacco di cose da Callie!!!!!!! Lo pungolò su un fianco, quando il maggior mostrò incertezza sul da farsi. «dai che aspetti!!! se è ferito dobbiamo aiutarlo!!!»

    Che... non faceva una piega, in effetti.
    Tornò a guardare il riccio, sorridendogli sereno e cercando di condividere con la creatura le sue buone intenzioni: non avrebbe mai fatto del male ad una mosca, lui, figurarsi ad una creaturina tanto carina!!!!!!! «Non voglio farti del male» gli sussurrò, grato del fatto che il suo potere gli permettesse di comprendere (e farsi capire a sua volta) dagli animali di terra. Che botta di culo. «siamo qui per un gioco, sai? Non per dare la caccia a cuccioli teneri come voi... vogliamo aiutarti.... e possiamo farlo se ce lo permetterai.....»
    Forse stanco, forse senza più nulla da perdere, o forse convinto dalle parole e dai gesti dello special, alla fine il riccio si lasciò prendere in braccio e Wren riuscì ad alzarlo quanto bastava per notare una profonda ferita sul ventre dell'animale ― il sangue ancora vivo che usciva lentamente dal taglio non prometteva nulla di buono. Guardo la ragazzina al suo fianco, e notò che era sull'orlo delle lacrime. «hey, tranquilla... possiamo ancora aiutarlo!! anzi, sai cosa?» si rivolse poi al Romnium, chiedendogli il permesso di affidarlo alla studentessa per qualche minuto, «sono certo che qui intorno troveremo qualcosa da utilizzare per curare la ferita e farla richiudere il prima possibile!!»
    Non poteva fare molto per la ghiandola che era stata chiaramente asportata, e non aveva idea delle sue chance di sopravvivenza senza di essa, ma non voleva far trapelare la sua incertezza o la tristezza a quel pensiero; voleva rimanere ottimista per entrambi, creatura e ragazzina.
    «ecco, tieni. raccontagli qualcosa, anche se non vi capite gli farà sicuramente piacere. Io torno subito.»

    E lo vide allontanarsi, riccio delicatamente stretto al petto e sguardo che pizzicava per le lacrime che minacciavano di uscire. Era una bestiolina così carina????? CHI MAI POTEVA VOLERGLI FARE DEL MALE?????? ERA COSI INGIUSTOOOOO. «sei una creatura molto speciale, lo sai? E sei bellissimo...Signor Riccio» per citare l'amica di pandi quando ne trovarono uno in giardino che era grande quasi quando il suo avambraccio. «dovresti essere la mascotte degli psycho shipper, sai?? CI STARESTI BENISSIMO, ops scusa non devo urlare. Dicevo. Saresti proprio perfetto!! Il tuo Linfomnium serve a far innamorare le persone... e anche noi facciamo lo stesso» circa «aiutiamo le coppie ad accoppiarsi1!! … non in quel senso, eh!!! noi le facciamo avvicinare, ci mettiamo lo zampino affinché capiscano di esser fatti gli uni per gli altri!!! capisci perché tu saresti perfetto come nostra mascotte, signor Riccio???? AWW» AVEVA APPENA ANNUITO!!!! LA PENSAVA COME LEI!!!!! JULIESSIMO. «vorrei portarti con me al castello, ma non posso. Ora ti curiamo un po' e poi chiamiamo i professori, loro sapranno cosa fare!! E poi-»

    «dovevi parlarci, non bruciargli le orecchie» detto da lui, poi .
    Tornò a sedersi accanto alla ragazzina e al riccio, nelle mani una manciata di foglie dalle proprietà anestetizzanti e curative che aveva trovato nella foresta; non era la loro stagione, né il loro clima ideale, ma Wren aveva barato utilizzando il suo potere per far germogliare almeno quelle necessarie per creare una specie di poltiglia da applicare sulla ferita. Insieme ad una fasciatura di fortuna, magari, avrebbero potuto tentare l'impossibile.
    «E ti ho preso anche qualche bacca!! Sono molto buone, e ti daranno un po' di forza. Posso?» e, allungando la mano, avvicinò i frutti selvatici al musetto del riccio, sciogliendosi quando sentì la lingua dell'animare andare alla ricerca del cibo offerto. troppo bellissimo oh mio dio che amore.
    «mi dicevi che sei scappato... eri solo?»
    «no»
    «okay... c'erano altri come te?»
    «sì»
    «...e basta?»
    «no»
    okay dude. Un po' di collaborazione. Doveva essere un tipo riservato, a differenza del team di soccorso che gli era capitato.
    Si scambiò un'occhiata con la ragazza, stringendosi nelle spalle. Iniziò ad applicare sul pancino della creatura le foglie in precedenza masticate per renderle un po' poltiglia, stando attento a non fargli male, senza smettere con le domande. «eravate tanti?»
    «un po'»
    «e quanti bracconieri?»
    «un po'»
    «...»
    «...»
    «sai dove vi trovavate?»
    «no»
    «era una casa? un laboratorio?»
    «non lo so»
    «...e gli altri sono scappati insieme a te?»
    «alcuni»
    «sai dove sono andati?»
    «da quella parte, forse?»
    «okay....»
    Riportò quanto (poco) scoperto alla tassorosso, riprendendosi il riccio e osservando la medicazione improvvisata. Stava pensando di utilizzare la bandana che aveva legata al collo come fasciatura di emergenza, quando vide la strega sguainare la bacchetta. Un po' gli mancava, ma nemmeno da mago era stato un asso con gli incantesimi: forse era meglio quella nuova vita, per lui, tutto sommato. «posso provare con un incantesimo fasciante. sono brava!» voleva fidarsi, quindi la lasciò fare. «ecco qui, Signor Riccio, adesso starà meglio.»
    speriamo, pensò il pasticcere, ma non disse nulla, limitandosi a rivolgere un sorriso sicuro ad entrambi.
    «il nostro nuovo amico, il signor Riccio, mi ha detto che non è fuggito da solo. Ci sono altre creaturine in giro, vogliamo andare a cercarle? E nel frattempo magari incontriamo anche qualcuno... o Henderson, magari.» insomma, un adulto che avrebbe saputo cosa fare delle creature spaventate e martoriate.
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    tre quarti di post sono inutili, mi dispiace, non leggete, non serve. non l'ho nemmeno riletto e l'ho scritto tra una call e l'altra, quindi chissà....considerando anche i soggetti....sarà davvero mistico.
    in brevissimo:
    - sono team diversi, ma si incontrano nella foresta per sbarrarsi la strada (dylan 2, Wren 1)
    - trovano una creatura (di terra! una di quelle nel topic) e ci parlano (grazie al potere di wren) e
    - scoprono cosa sta succedendo (non proprio, perché il riccio non collabora molto.) poi
    - wren cerca foglie per farci una medicina (l'unico dei miei special che non è inutile, god bless him bello di mamma)
    - dylan usa un fasciante per far tenere la poltiglia
    (- lo adottano #cosa?cosa.)
    - poi dicono che vanno a cercarne altre ma non lo fanno davvero nel post, se volete dire che li beccate a vagare nella foresta fate pure #wat

    #fine
    scusate, i miei personaggi interagiscono solo tra loro perché sono una brutta persona
     
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    Cosa? Thor era ancora incazzata per la partita? E per le ferite provocate alle sue amiche e al suo cuore?
    Ma certo che sì.
    «UMPFFFFFFFFGRRRRR», brontolò tra il lamentoso e l’arrabbiato, trascinando un piede dopo l’altro dietro le sue amiche. Aveva provato a corrompere sua sorella perché le desse quella lezione per buona, ma Wendy era stata irremovibile. Thor, per tutta risposta, aveva sbuffato e brontolato qualcosa di incomprensibile, come suo solito, ma sotto sotto era orgogliosa del polso fermo della professoressa De Thirteenth nel suo lavoro. E, in fondo, cura delle creature magiche era l’unica materia che un pochino le piaceva e dove non era del tutto negata, quindi uno sforzo poteva anche farlo… forse.
    Ma erano pur sempre arrivate ultime nel quidditch. E Sana aveva passato fin troppo tempo in infermeria. Anche Kaz. Per fortuna a Hogwarts c’erano solo quattro squadre e non si rischiava la retrocessione in serie B, ma Thor provava comunque un dolore fortissimo, una fitta allo stomaco, e al petto, ogni volta che ci ripensava.
    Ancora emettendo suoni probabilmente comprensibili solo dalle altre furie (e poi forse neanche) si fermò accanto alle sue amiche, lanciando solo un’occhiata distratta a sua sorella e al resto dei docenti presenti. O almeno, fino a quando non li sentì parlare di fischio. Aggrottò la fronte confusa e li guardò giusto in tempo per vederli sparire in una nuvola di fumo. «Classic Wendy», sentenziò a braccia incrociate. Un momento, però… quelle erano bandiere? «RUBA BANDIERAAAA!!!»

    E, in effetti, Thor era prontissima a farlo. A rubare la bandiera. Di certo non sarebbe rimasta lì a proteggere quella della sua squadra. Non era fatta per la difesa, Thursday Shrove De Thirteenth. L’attacco, per lei, era tutto. Agire. Fare la prima mossa. A parte quando si trattava di una presenza eterea dai capelli color zucchero filato…
    Chiuse gli occhi stringendoli e cercò di ignorare il viso che bruciava, sintomo ovviamente dello sforzo fisico dovuto alla corsa e non di altro. Potevano anche aver perso la coppa di quidditch di Hogwarts, ma c’era un altro gioco, adesso, da vincere. Magari sarebbe riuscita a portarsi via non una, ma entrambe le bandiere delle altre squadre… «Prooooooot. Prooooott. Protprot.» «Kul? Sei tu? Guarda che gioco per vincere!», minacciò il fratellino dell’Oh, sentendo quello strano suono. «Prooot???» L’aveva spaventato? Un po’ le piaceva fare paura, ma stavolta se ne dispiacque, perché quella voce sembrava davvero intimorita… e sofferente. «Ok, ok, Kul, tranquillo!! Non voglio picchiarti!!», tentò allora di rassicurarlo, aspettandosi di vederlo comparire.
    Di Kul Oh, però, nessuna traccia. «Fiiiiiiiii…» Thor seguì quel suono fino a un cespuglio. «Non farti venire un infarto, ok?» Scostò le fronte delicatamente, o almeno, per i suoi standard, non più del tutto sicura di veder comparire il fratello del battitore tassorosso. «Prot?» «Raw?» E infatti quello non era Kul, bensì… «Sei un… hipporgie?», domandò spalancando gli occhi, come se la creatura potesse risponderle. E in effetti lo fece, ovviamente nel modo in cui era capace: «Prooot!».
    Sì, era decisamente un hipporgie, ma c’era qualcosa che non andava. Perché non… profumava? Anzi, ora come ora, sembrava tutto il contrario. Thor cercò di non apparire troppo schifata, visto che, come le era sembrato poco prima, adesso, vedendolo, l’animale era effettivamente spaventato, ma… «Stai… stai bene? Sai, perché… I tuoi, emh, prot, non hanno un buon profumo… sembrano, ecco… veri Se c’era una cosa che Thor avrebbe davvero, davvero voluto saper fare, era proprio quella: parlare con le creature! Di conseguenza, spesso e volentieri ci provava, sperando che le cose all’improvviso cambiassero.
    «Scusa, non volevo offenderti…» Lo guardò imbarazzata, ma poi si illuminò. «Ma certo!! Tu… vuoi far scappare tutti, non è vero? Stai cercando di nasconderti!! Di proteggerti!!» La materia insegnata da sua sorella era pur sempre la sua preferita, no? Ora ricordava! Gli hipporgie producono flatulenze non esattamente profumate per nascondersi dai predatori. E per farli allontanare, certo. Da cosa, quindi, stava scappando quella creatura spaventata?
    Anche se la conversazione tra Thor e l’hipporgie era praticamente a senso unico, la tassorosso dovette interrompere il suo monologo perché, poco più in là, percepì il rumore di qualcuno che avanzava nella foresta. «Da questa parte!! Riconosco la puzza!!», sentì quindi una voce esclamare, subito seguita da un grido spaventato della creatura. Thor resistette a fatica all’impulso di uscire immediatamente dal cespuglio, costringendosi invece a prendersi qualche secondo per studiare la situazione. Un uomo uscì dal fitto della foresta: in una mano teneva la bacchetta, nell’altra una gabbia… con un altro hipporgie.
    «Bracconieri!» Per una volta, strano ma vero, Thor riuscì a fare due più due. Non che avesse letto il giornale in prima persona, sia chiaro; semplicemente aveva sentito Wendy parlare della cosa sempre più spesso, nelle ultime settimane, e sempre più preoccupata, sconvolta e persino arrabbiata. Ora, a differenza della sorellina, Wednesday De Thirteenth non era esattamente incline alla rabbia. Anzi, non lo era per niente. Vederla quindi in quello stato era un evento più unico che raro e, anche se non l’avrebbe mai ammesso a parole, aveva preoccupato non poco la furia rossa. Tuttavia, era anche vero che c’era un solo argomento che poteva smuovere a quel punto Wendy: animali in pericolo. Thor ricordava perfettamente, adesso, tutti i casi citati della sorella di creature magiche scomparse. Non solo dai loro habitat naturali e dagli allevamenti, ma persino, in alcuni casi, dalle case delle persone. Creature magiche domestiche e non scomparse nel nulla. Secondo Wendy doveva esserci dietro un giro di traffici illegali. Chi, dunque, se non dei bracconieri?
    «Ci penso io, tu rimani nascosto qui!», mormorò Thor all’hipporgie, non riuscendo più a rimanere nascosta. «Ehi tu! Sì, dico a te!! Lascia stare quell’hipporgie!! SEI UN MOSTRO!!» Gli sarebbe volentieri saltata addosso senza troppe cerimonie, ma il bracconiere era troppo lontano e aveva già puntato la bacchetta contro di lei. «UUUFFFF…» Thor sapeva di essere in grado di fare molto più male con le mani o con delle armi vere, ma al momento doveva accontentarsi della magia. «L’hipporgie non c’entra niente!! Mollalo, prima di combattere! Non lo mettere in mezzo!!», gli fece notare, avendo più che altro paura di colpire in prima persona la creatura. Ancora una volta le mani erano meglio della bacchetta: con quelle non si sarebbe sbagliata mai e poi mai!
    Ovviamente, però, il bracconiere non solo non la ascoltò, ma cercò persino di darsela a gambe. In effetti era saggio, da parte sua, non volerla affrontare, però non poteva lasciarlo scappare! «Inciampo!» Sperò di riuscire a rallentare la sua corsa e, un attimo dopo, si preoccupò dell’hipporgie in gabbia: «Wingardium leviosa». Dopo aver lanciato un’occhiata al cespuglio dove era nascosta l’altra creatura si precipitò verso il bracconiere, pronta a colpirlo. Stavolta, sperava, con le mani, non con la bacchetta.
    «RAW RAWWW!!» Accompagnata dal suo solito grido di guerra, Thor caricò l’uomo con tutta la forza che aveva, dandogli una spallata nello stomaco, vista l’impari differenza di altezza che, come sempre, la separava dal resto del mondo. Lo avrebbe volentieri messo al tappeto, ma i discorsi preoccupati della sorella la trattennero: prima di metterlo k.o. doveva scoprire la verità… purtroppo. «Incarceramus», gli scagliò quindi contro, sperando di riuscire a intrappolarlo. Poi lo sguardo le cadde sulla gabbia in cui era intrappolato l’altro hipporgie. «Oddio, scusami… Alohomora!»
    Bene, adesso doveva solo far parlare il bracconiere. «Per tua fortuna sono finite in sala torture pochissime volte… non sono mica una serpeverde, io», lo informò, facendo una smorfia. Thor amava la violenza, ma non quella messa in atto dalla professoressa Queen nelle segrete. Quella era… cattiva. Oscura. «Perché rapisci gli hipporgie?? Cosa vuoi farci??»
    Thor aveva appena cominciato a cercare di far chiarezza su quell’orribile situazione, quando dei rumori attirarono la sua attenzione. «Horace? Dove ti sei cacciato? Hai trovato quella bestiaccia?! L’Odor Universalis non si farà da solo se…» «Jasper…!» D’accordo, forse una gomitata sui denti non era esattamente una cosa carina, ma quel tizio, Horace, doveva tacere! E poi se lo meritava a prescindere, in realtà, in quanto bracconiere!! Ad ogni modo, però, Thor non avrebbe mai attaccato alle spalle, quindi fischiò per far girare nella sua direzione anche il nuovo arrivato, tale Jasper. Quei due erano uno alto e magro, l’altro basso e grasso… chissà perché, le ricordavano qualcuno. «Ehilà! STUPEFICIUM!!»



    Scusate domani arrivo con il codice, adesso sto un po' morendo.

    Il post è orribile e non ha senso, ma I tried ??? Fingiamo sia colpa del coviddi e non del mio non saper scrivere *smiles in pain*.

    Riassumo tutto a punti così facciamo tutti prima.
    - Thor è nella squadra 3.
    - Ovviamente non rimane a difendere la bandiera ma parte subito all'attacco, con l'idea di andare a conquistare le bandiere avversarie.
    - Nella foresta trova un hipporgie spaventato.
    - Mentre cerca di capire cosa sia successo all'hipporgie arriva bracconiere 1, Horace, che ha un altro hipporgie in una gabbia.
    - Thor lancia un Inciampo su Horace per non farlo scappare e un Wingardium Leviosa sulla gabbia per fargliela mollare.
    - Dà una spallata nella pancia a Horace e libera l'hipporgie intrappolato dalla gabbia con Alohomora.
    - Anche se vorrebbe picchiarlo, intrappola Horace con un Incarceramus per interrogarlo.
    - Nel mentre arriva bracconiere 2, Jasper, che svela perché stanno rapendo gli hipporgie: vogliono preparare la pozione Odor Universalis.
    - Thor lancia uno Stupeficium su Jasper e... basta ???

    Cioè, fateggiate se è riuscita a metterli al tappeto??? Kissà.

    In caso sia riuscita a fare tutto, la sua idea è quella di interrogare Horace usando un po' di maniere forti ihihihih. Non ai livelli di Anje, chiaro.


    Per quanto riguarda creatura e pozione citate, invece, ecco qui.

    › hipporgie: L’hipporgie somiglia a un ibrido tra un corgie e un ippopotamo. Grande come un corgie, è coperto di pelo ed è dotato del caratteristico fondoschiena a forma di cuore. Il muso e la coda, invece, sono quelli di un ippopotamo. Dal comportamento docile, l’hipporgie è famoso e ricercato per le sue flatulenze: quando non si sente in pericolo e non vuole allontanare i predatori, emette infatti peti che assumono, a seconda di chi li respira, il profumo preferito dell’interessato. [more info]
    › altro: Le flatulenze di hipporgie felice vengono conservate e utilizzate per creare una pozione cosmetica costosissima, la Odor Universalis.

    NOME: Odor Universalis
    EFFETTO: Pozione cosmetica molto costosa e ricercata, permette a chi se la spruzza addosso non solo di profumare del profumo preferito di chiunque si incontri, ma anche di rendere il proprio interlocutore molto più malleabile, proprio grazie al potere persuasivo esercitato dal profumo.
    INGREDIENTI: flatulenze di hipporgie felice, alcool, acqua distillata di Sirmione, chiaro di luna imbottigliato.
     
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    «d-»
    ma Dylan se n'era già andata.
    l'aveva persa, letteralmente — e con tutta probabilità anche per sempre. dopo tutto, quella era una lezione e joni aveva imparato a diffidarne: giravano davvero troppi allucinogeni tra i professori, altrimenti non si spiegava il livello di follia al quale negli ultimi anni gli studenti venivano sottoposti.
    una bella sessione di RubaBandiera in quel della Foresta Proibita appariva quasi normale, se confrontato a(tottington)l resto.
    «come non detto. clayton?» al suono del proprio nome per esteso clay si raddrizzó all'istante, I piedi battuti uno contro l'altro come un soldatino; la peetzah incuteva paura e rispetto, ma non era solo la presenza in squadra del capitano a farlo scattare sull'attenti: al ragazzino la foresta non piaceva per niente. gli metteva proprio l'ansia™, con quegli alberi secolari che allungavano al cielo i loro rami come braccia in una muta richiesta di aiuto, lo scricchiolio di foglie secche nel sottobosco, aria spettrale da maledizione secolare «si, ci sono, sono qua» non lasciarmi freme era quello che avrebbe voluto aggiungere, ma si trattenne; anche ti prego non voglio entrare li dentro aspettiamo qui premeva insistentemente per uscire dalla bocca del sedicenne, ma nemmeno quel pensiero vide la luce. non voleva fare la figura di quello che se la stava per fare sotto, certo non con il suo capitano! e poi c'era sempre Val nelle vicinanze, motivo più che sufficiente per cacciare le palle (in senso figurato) e farsi coraggio «andiamo, queste bandiere non si rubano da sole» si era già incamminata, la peetzah, con l'altair al seguito.
    a joni la foresta non faceva alcuna impressione.
    gli alberi erano, shock, solo alberi; I rumori sinistri solo segnali della presenza della fauna locale: creature magiche che avevano avuto occasione di studiare sui libri e a volte persino dal vivo. era il silenzio, se proprio doveva dirla tutta, a preoccuparla.
    quando calava all'improvviso, come in quel momento.
    «lo senti?»
    clay le si fermò accanto, le orecchie tese, il cuore a martellare nel petto «no????» «é questo il problema» era come se ci fossero solo loro tra quei tronchi immensi e il verde troppo scuro che li circondava. come una soccer mom qualunque, joni estese il braccio destro tenendo clay dietro di sé, cosa che il morales apprezzò senza doverselo far dire a voce alta: si considerava un ragazzino coraggioso e pronto per lanciarsi a capofitto anche nelle situazioni più avverse (infatti aveva accettato con gioia il suo ruolo nel drama di Kredic) ma quella foresta proprio non la poteva reggere. esiste una fobia degli alberi? chiedo. « c'è qualcosa.. tieniti pronto» in effetti, il basso cespuglio pieno di spine grandi quanto un dito alla loro destra si stava muovendo; la bacchetta della tassorosso, già sguainata, vi puntava esattamente al centro. almeno finché dai rovi non apparve la più tenera e cucciolosa creatura che Clay avesse mai visto — e no, non era Val «aspetta, è solo-» ci mise un istante, joni, a rinfoderare il catalizzatore sotto la divisa, facendo poi cenno al cinetico di accucciarsi a terra; cosa che lei fece per prima, una mano allungata in avanti e ben ferma così da permettere al Leclerc di annusare il suo odore «avvicina anche tu la mano, Clayton. e non muoverti, ok? devi dargli un po di tempo» il tono di voce della rossa si era fatto più basso, delicato, quasi un sussurro. non voleva spaventare il cucciolo
    (non clay.
    ok anche clay)
    più di quanto già non fosse «joni... ma gli hanno... cioè, hai visto..» si, joni aveva visto. rimase comunque immobile, mentre la creatura magica simile ad un orsetto lavatore le poggiava il naso umido sul palmo della mano. tremava come un pulcino bagnato (sempre il leclerc, ma probabilmente a che clay), il pelo raso — che nei piccoli presentava una sfumatura ramata simile al colore dei suoi capelli — chiazzato di sangue fresco sul muso e ormai secco sulle zampe. qualcuno, e la tassorosso dubitava si trattasse di un altro animale, gli aveva ferito entrambi gli occhi, lasciando solo grumi cicatrizzati dove un tempo luminose iridi verde bosco incantavano gli studiosi al primo sguardo. «è.. è un leclerc, giusto? » a clay piaceva cdcm. adorava gli animali, aveva imparato ad apprezzare anche le creature magiche, e la professoressa de13 era proprio top. joni annuí, accarezzando piano il dorso del cucciolo mentre questi ormai cieco passava ad annusare anche la mano del morales «sono creature innocue, perché dovrebbero... cioè chi vorrebbe mai fargli del male?» il piccolo di Leclerc, ormai aggrappato al braccio dello special come fosse la sua ultima ancora di salvezza, vibrava tutto emettendo brevi versi rauchi del tutti simili al pianto di un bambino; a dirla tutta, era lì lì per piangere anche clay.
    «si è vero, sono innocui. ma le loro lacrime, se trattate a dovere, possono essere usate per creare una pozione molto potente» si mise in piedi molto lentamente, joni, cercando di non spaventare la creatura più di quanto già non fosse «Cattiva Sorte, la chiamano. un distillato di pura sfortuna. bastano poche gocce per rovinare la vita di una persona.. riesci ad immaginare il potere che può dare nelle mani sbagliate?» si trattava proprio di Sfiga™: come fare sempre la pole position e poi non arrivare mai primo perché nei box ci lavorano dei pagliacci e il motore della tua F1 fa cagare — it hurts, again (cit. carletto at some point) «ho letto di questa pozione ma non pensavo- joni, a questo cucciolo hanno tolto entrambi gli occhi, voglio dire..» non se ne capacitava, clay. con quei batuffolo morbidoso stretto tra le braccia, proprio non riusciva ad immaginare come si potesse fare una cosa tanto crudele: essere naive era una caratteristica che il Morales proprio non riusciva a modificare «per via delle sacche lacrimali. si trovano dietro gli occhi e contengono una certa quantità di lacrime sufficiente alla creatura per tutto il suo ciclo vitale. non ne producono altre.. e ovviamente nei cuccioli queste sacche sono ancora piene» la voce della tassorosso era rimasta calma, l'approccio alla situazione quasi scientifico, ma quando clay sollevò lo sguardo per incrociare le iridi grigio azzurre di Joni, vide qualcosa che non gli piacque affatto: era incazzata nera.
    in quell'anno da cheerleader, lo special aveva imparato a riconoscere i segnali di pericolo: guizzo ritmico della mascella, narici dilatate, immobilità assoluta; e quella luce negli occhi che le si accendeva solo quando la soglia di pericolo sovraccarico era superata da un po'.
    «potrebbero essercene altri nascosti nei dintorni.. non è che sai parlare con gli animali, eh?» clay si ritrovò suo malgrado a scuotere la testa; gli sarebbe piaciuto, ma il suo potere non lo prevedeva «no, però..» però qualcosa poteva fare: chiuse gli occhi, respirando a fondo, il battito del cuore leggermente rallentato in perfetta contrapposizione con quello rapido e spaventato del Leclerc; lo teneva ancora stretto al petto, il musetto della creatura nascosto nell'incavo dell'ascella. era abituato ad usare quel potere, clay, accompagnato ad esso dalla nascita, una parte integrante di sé che non finiva comunque mai di stupirlo; si lasciò invadere, solleticare la pelle, ribollire il sangue, finché non sollevò le palpebre su un mondo completamente diverso — macchie termiche. le vedeva muoversi e cambiare attraverso i cespugli bassi e il sottobosco, sfumature cangiati di giallo intenso e rosso fuoco lì dove il calore corporeo si faceva più elevato «joni..» la voce ridotta ad un sussurro «là, dietro quegli alberi. ci sono almeno.. sei, sette... beh cuccioli credo. sembrano molto piccoli» certo non avevano la forma o le dimensioni di un essere umano «va bene» estratta nuovamente la bacchetta, joni la puntò nella zona indicata dal cinetico «firmamenti praesidium» l'incantesimo lanciato avrebbe creato una cupola invisibile e impenetrabile sulla zona circoscritta dal movimento della mano, così da bloccare le creature in uno spazio limitato ma senza allarmarle «la protezione non durerà a lungo, dobbiamo chiamare i professori» concluse, e incamminandosi verso gli altri cuccioli nascosti, prese il fischietto lasciando partire un suono acuto e prolungato.

    poi magari va a picchiare i bracconieri, chissà.


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    joni e clay sono team 2
    incontrano nella foresta un cucciolo di Leclerc (vedi sotto) cui sono stati asportati gli occhi (per creare una pozione - sempre vedi sotto); clay usa il suo potere per vedere se ci sono altre creature nascoste (visione termica), joni utilizza l'incantesimo "firmamenti praesidium" (sempre vedi sotto) per bloccare le creature - e proteggerle -, poi usa il fischietto per chiamare i prof.

    • Leclerc: si tratta di una creatura magica solitamente innocua ( classe x ), molto simile ad un comune orsetto lavatore. non più pesante di 5 o 6 chili da cucciolo, può raggiungere anche i 30 in forma adulta (le femmine tendono comunque ad essere sempre più grandi dei maschi). il pelo è raso e fulvo, si scurisce con il tempo, tranne che nella zona appena dietro le orecchie: qui sono presenti ciuffetti più lunghi di un bianco candido nelle femmine e corvino nei maschi; le due sfumature vengono riprese anche sul muso, con due strisce sottili simili a baffetti tra il naso triangolare e il labbro superiore. è una creatura molto amichevole e giocherellona, si affeziona facilmente all'essere umano se trattata con gentilezza. purtroppo, negli ultimi anni è stata fatta oggetto di una caccia spietata: particolarità del Leclerc sono infatti i suoi meravigliosi occhi verdi — dietro di essi, attaccate al nervo oculare, crescono due piccole sacche che contengono la scorta di lacrime di un esemplare. queste sono l'ingrediente principale della pozione Cattiva Sorte, un intruglio venduto soprattutto al mercato nero per il quale i bracconieri sono disposti a mutilare e uccidere una specie già in via di estinzione; soprattutto i cuccioli, le cui sacche lacrimali sono ancora del tutto piene (le lacrime non vengono riprodotte durante la vita adulta della creatura, alla fine l'animale smette semplicemente di piangere).

    • Cattiva Sorte (pozione):
    questo distillato, se preparato con accuratezza, può arrivare a distruggere la vita di una persona. provoca infatti un tale livello di sfortuna (varia in base alla quantità di lacrime di Leclerc inserite nella pozione, ma ne bastano un paio per attirare il malocchio) che difficilmente la vittima sarà poi in grado di riprendersi — soprattutto perché l'effetto della pozione dura a lungo nel tempo, e non esiste un antidoto davvero efficace.
    si presenta in forma liquida, di colore trasparente, del tutto inodore. potrebbe alterare leggermente il sapore delle bevande se mescolata a queste, perché il retrogusto salmastro delle lacrime di Leclerc risulta comunque molto forte.
    ingredienti: lacrime di Leclerc, infuso di centinodia, due gocce di succo di Horklump, acqua di sorgente q.b.


    • incantesimo Er Cupolone
    verbale, colore del fascio: bianco traslucido, formula: firmamenti praesidium.
    questo incantesimo, se lanciato correttamente, farà apparire una sorta di cupola invisibile sopra ad una determinata zona; quest'ultima sarà indicata dal mago al momento di pronunciare la formula, ruotando il polso in modo da circondare il luogo da contenere con il movimento della bacchetta. la barriera protettiva sarà infrangibile e inattaccabile anche da altri incantesimi, ma di contro c'è che ha davvero una breve durata: si sgretola, infatti, nel giro di una mezz'ora, senza bisogno di alcun contro incantesimo. può essere usata per proteggere qualcosa o qualcuno, oppure per contenere creature magiche (utilizzato spesso dai mandriani (?) per radunare i capi di bestiame magico) e persone.
     
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    «dio»
    Sciaf. Sciaf. Frushh.
    «cosa c’è di peggio - ugh - degli insetti
    Mac alzò una fronda, tenendola sollevata con la punta dell’indice perché anche Poor potesse passarci sotto senza sbatterci, nuovamente, la faccia, tenendo il capo chino per evitare le radici che interrompevano il sentiero. «le persone» non fu piccata, la risposta dell’Hale. Solo ovvia, scontata, un dato di fatto sgusciato dalle labbra all’ennesimo schiaffo con cui il Withpotatoes colpiva l’aria. In una giornata migliore, quel ragazzo all’apparenza sempre composto ed elegante, l’avrebbe trovato ridicolo ed adorabile. In quello? Voleva solo che stesse zitto. Troppo da chiedere, motivo per cui non l’aveva fatto, ma se ci fossero state stelle a cui esprimere un desiderio, quello sarebbe stata la sua scelta. Appellarsi alla buona sorte non portava mai a nulla di buono, ma ogni tanto confidava nelle capacità del suo interlocutore di cogliere il non verbale: il rispondere a cenni o monosillabi; l’evitare accuratamente di fare domande per intavolare una conversazione; aveva perfino centellinato i sorrisi. Non era così poco trasparente, il Corvonero, pur essendo riservato di natura.
    Eppure.
    «mi piace il tuo senso dell’umorismo»
    Mac sentì le labbra tendersi in un sorriso nervoso. «non stavo scherzando»
    «uh. Okay?» Il Withpotatoes osservò la nuca pallida del compagno un paio di secondi, quelli necessari ad impigliare i pantaloni in un cespuglio di rovi, ed alzò gli occhi a quello che avrebbe dovuto essere il cielo, chiedendosi se avesse fatto la scelta giusta a seguirlo. Certo, non era abbastanza stupido da non appiccicarsi ad un mago all’interno di una dannata foresta proibita dove la funzionalità del proprio potere fosse limitata, ma per forza Mac? Gli era sembrato la decisione migliore, quel genere di persona che in caso di pericolo si sarebbe lasciata sacrificare per fargli guadagnare un po’ di tempo, ma iniziava ad avere i propri dubbi. Battè le ciglia, studiandolo mentre si spostava fra i rami come un boyscout albino.
    Sì, era decisamente la scelta migliore. L’avrebbe usato come scudo, o ne sarebbero usciti trionfanti ed avrebbe potuto prendersi meriti che non possedeva: una vittoria su tutti i fronti. Sentì il sospiro del fratello di Harper riverberare fra i rami, antico quanto gli alberi a popolare quella stra fottuta foresta, e lo vide voltarsi con occhi chiusi ed una mano a massaggiare le palpebre. «scusa. Sono ...» (stanco.) (giorni difficili.) (vite improbabili) Fece spallucce, tornando a camminare ma rallentando l’andatura così che Poor potesse camminare al suo fianco, indicandogli dove stare attento agli ostacoli.
    Ecco. Che merda. Ora Poor si sentiva in colpa ad aver pensato di sacrificarlo.
    Mmmmmmmm.
    «scuse accettate, non ti preoccupare. Abbiamo tutti giornate – uh» Mac si era fermato all’improvviso, e il Withpotatoes, che non era fatto per vivere in quella CAZZO DI GIUNGLA SECOLARE, gli sbattè contro. «non ti muovere» bisbigliò quello, muovendo appena le labbra.
    Al che. Al che. I campanelli d’allarme del moltiplicante (HA VISTO, HO IMPARATO) si attivarono tutti insieme, rendendo lo sguardo più attento e le spalle più rigide. Seguì il consiglio del compagno, ed immobile, con voce strozzata ed un sorriso istericamente forzato, suggerì «non puoi semplicemente dirmi non ti muovere» ringhiato fra denti stretti. Il Corvonero non distolse lo sguardo da qualunque cosa stesse guardando, che Poor fu ben attento a non guardare perché duh, non sapeva cosa fosse e non voleva saperlo. «per favore?» aggiunse allora, lo smartass.
    Wow. Qualcuno quella mattina aveva mangiato pane e impertinenza.
    How could people think you’re cute when you’re actually Satan kind of thing. Con un po’ di stupore da parte di Poor, perché what.
    «okay, ma davvero -»
    Davvero.
    Davvero.
    Davvero.
    Sentì qualcosa sfiorargli la guancia, e l’espressione di Mac passare dalla curiosità, all’orrore.
    «mac…….»
    «uh……….»
    «mckenzie…….» Poor umettò le labbra. Quando colse la parvenza di movimento dell’altro, fu rapido ad allungare le dita per stringerle attorno al suo polso. Voleva mica LASCIARLO Lì? INFAME! Non diede peso al fastidio negli occhi grigi dell’altro, od a come l’espressione si fosse indurita. Riusciva a pensare solo...che…. Qualcosa….
    «mckenzie ti prego…..dimmi che...non c’è qualcosa….sulla mia…..» chiuse gli occhi. «spalla.» E se la voce fosse divenuta più stridula, sarebbe rimasto un segreto fra loro e voi non lo saprete mai. Mac deglutì, la mano libera a scivolare verso la bacchetta. Il fatto che non gli rispose, non gli piacque.
    Ma anche sì. Per favore NON DIRMELO.
    «tu rimani solo...uh. Tranquillo?»
    «mckenzie. mckenzie» un sibilo.
    E non solo quello di Poor Edmund Withpotatoes.
    «ricordi che questa sia una lezione anche di cdcm, no? Ecco. Non ti preoccupare. Sono certo che – uh – sicuramente...mh. Addestrato. Nessun pericolo?» Non rise solo perché invero gli veniva un po’ da piangere: quando mai c’era stata una lezione che non si era rivelata pericolosa?
    «posso urlare?»
    «preferirei di no»
    «si sta…..muovendo…..vogliodavverourlare»
    «forse è meglio se tieni la bocca chiusa»
    Poor, che troppo stupido non lo era, la tenne chiusa, ma riuscì comunque a mormorare un: «perchè?»
    «onestamente? Ho un po’, uh, timore ti entri in bocca? Irrazionale. Non devi preoccuparti. Perché dovrebbe farlo, haha, è un serpente»
    «unserpentevuoleentrarmiinbocca??» squittì, stritolando le dita del Corvonero. COSA STAVA SUCCEDENDO.
    «ma no. Però. Uh? Magari non. Spalancarla. Ecco? Fossi in te. Ma scelte?» Poor socchiuse un occhio.
    E gridò.
    Silenziosamente, a labbra chiuse ed occhi spalancati.
    Perchè un SERPENTECONLEFOTTUTEALISISTAVAARRAMPICANDOSULSUOBRACCIO, con tanto di lingua (umana, poi. Mio dio che schifo i Jezpot) a PENZOLONI. Aveva un corpo sottile, marrone come uno dei tanti rami con cui si era scontrato nel tragitto fino a lì, privo di zampe ma con un paio di ali traslucide come quelle di una libellula. La testa, anziché essere triangolare come quella dei cugini terreni, era quasi perfettamente tonda e lievemente più piatta rispetto al resto del corpo.
    Conoscete i Jezpot? No? Poor sì. La particolarità di quegli animali, oltre ad essere chiaramente figli del demonio, era la loro...capacità di spalancare la mandibola, ben più di un qualunque rettile comune. Roba che con le loro al brillanti attiravano uccelli di medie dimensioni, e poi lo ingoiavano. Intero.
    «non è letale. Ok? E il suo veleno non è pericoloso per gli umani. Solo fastidioso? Il Jezpot è piuttosto...tollerante? Verso le. persone» un tono dubbioso dato dal fatto che fosse difficile, davvero difficile, che si spingessero a cercare volontariamente gli esseri umani – eppure quello l’aveva fatto. Mentre Poor aveva il suo crollo mentale del mese, Mckenzie studiò da vicino la creatura, la testa dell’animale ormai poggiata sulla spalla dello special. C’era qualcosa di… strano, nel modo in cui tendeva a penzoloni la lingua. Non era normale. «perchè tiene la lingua così?» bisbigliò a se stesso, corrugando le sopracciglia.
    Poor lo sentì. In quel momento, Poor avrebbe sentito tutto.
    «ti odio. Ti odio da morire. Levamelo mac LVMLHHHHHH» E disperatamente, irrazionalmente, tentò di scrollarselo di dosso.
    Accaddero tre cose contemporaneamente:
    il Jezpot si lanciò verso la faccia del Withpotatoes.
    Poor strillò.
    Mac fece scivolare il braccio libero fra la bocca del serpente e la sua vittima.
    Edmund perse così tanti anni di vita, che sentì la fine avvicinarsi alla stessa velocità con cui Sara sfrecciava a lavoro per timbrare entro le 9:00. «SEI FUORI DI TESTA CAZZO?» I piedi tentavano di portarlo via da lì, ma con una mano – dovere; redemption arc; quelle cose lì – cercò di afferrare il colletto del Corvonero, pronto a prenderlo prima che cadesse a terra addormentato e paralizzato.
    «no, io – uh? guarda» Come se fosse la cosa più normale del mondo, Mac sollevò il braccio mostrandogli il Jezpot ivi appeso come una sciarpa all’attaccapanni. «ma che problemi – oh. oh» Ok.
    Oddio. Ok. Aveva capito. Alzò uno sguardo interrogativo sul Corvonero, che si strinse nelle spalle – facendo ondeggiare il serpente appeso al SUO FUCKIN BRACCIO. «mi sembrava strano tenesse la lingua fuori, non è naturale per loro, ma è un problema comune per qualunque creatura priva di denti, perché non c’è nulla a – perché mi stai fissando così.»
    «ti sta ciucciando il braccio. È divertente. Ma continua pure, superquark, non vorrei……..interrompervi» Poor, ritrovato tutto il suo buon umore precedentemente perso, e svuotato da ogni oncia di adrenalina, sorrise beato ed un po’ strafatto da quella esperienza vicina alla morte.
    Mckenzie Hale, dal canto suo, lo guardò come fosse stato demente
    (perché lo era)
    decidendo di essere quello maturo perché ogni tanto qualcuno doveva pur esserlo: «ok.» battè lentamente le ciglia.
    «scusa, è stato inopportuno. Colpa mia. Mi dispiace»
    Inaspettato. Mac accennò un sorriso, il braccio sempre allungato al proprio fianco con la creatura attaccata a penzoloni. Non era una bella sensazione. Anzi, voleva urlare anche lui, e forse un po’ piangere, ma stava cercando di non pensarci, e l’autoconvincemento talvolta funzionava. Sapeva che fossero lì per giocare a bandiera, ma sapeva anche che nulla fosse come sembrava: se erano incluse la De Thirteenth e la Queen, significava che quella non fosse una coincidenza. «il veleno dei jezpot viene usato per le pozioni per dormire. Molto diluito, certo, e lavorato, ma. » spallucce.
    «quindi...»
    «quindi?»
    «che… c’entra»
    Mac corrugò le sopracciglia. «qualcuno chiaramente ha strappato i denti di questa creatura per usarla per creare pozioni illegali. Forse un qualche tipo di droga? Come quella»
    «dello stupro?»
    «dello – sì, esatto»
    «e tu da cosa...come...» Sfuggiva il collegamento, a Poor Withpotatoes.
    Anima innocente.
    «siamo ad hogwarts. Pensavi davvero di dover cercare bandierine colorate all’interno della foresta proibita? Probabilmente c’è qualche laboratorio segreto con creature create appositamente per la lezione fondendo tutte le parti mancanti di altre creature, e per neutralizzarle dovremmo creare pozioni dall’effetto opposto, e mentre lavoriamo la queen ci interroga su perchè abbiano rubato proprio quella parte delle creature e quali caratteristiche abbia - forse con un frustino in mano, perchè perchè no»
    Pausa.
    Pausa.
    «stai scherzando, vero»
    «probabilmente»
    Fine.

    «visto?? TE L’AVEVO DETTO! Me lo SHENTIVO»
    O forse no?

    mix anni 2000
    hot n cold
    sos

    sorry i told u about my trauma:
    do you still think i'm hot
    "why are you so shy?"
    relax

    i just met you 2 years ago
    poor w, 21, x1000
    mac h, 19, ravenclaw


    POOR & MAC: gruppo 1
    vagando per la foresta trovano un jezpot. Cos'è? Un serpente con le ali. Non ha i denti, che servono per fare pozioni per dormire.
    Basta. un riassunto efficiente.
    // in teoria, a seconda di quanto tempo ho, vorrei postare ancora vin + kaz (gruppo 3) che curano la creatura, e cj + barbie (gruppo 2) per picchiare i bracconieri, ma chissà. ve lo lascio per reference. e si fanno tutto fra loro perchè questa è la persona che sono, se arrivo davvero in terza base magari vi molesto tutti. baci. //

    › Jezpot: Serpenti dal corpo minuto, usualmente di colore marrone per mimetizzarsi tra i rami degli alberi (dove vivono); presentano due piccole ali traslucide che utilizzano non solo per volare, ma anche per attirare l'attenzione di animali di medie dimensioni, per lo più uccelli, che riescono ad ingoiare in un solo boccone grazie alla loro davvero vasta apertura mandibolare. Potrebbero, probabilmente, ingurgitare anche un bambino, se volessero - ma non vogliono, perchè gli piace farsi i fatti propri. Il loro veleno non è letale, ma induce sonno e paralisi. [more info]
    › altro: Il veleno dei Jezpot, diluito e lavorato, è utilizzato per creare pozioni per dormire.

    CODICE
    <b>&#155; Jezpot:</b> Serpenti dal corpo minuto, usualmente di colore marrone per mimetizzarsi tra i rami degli alberi (dove vivono); presentano due piccole ali traslucide che utilizzano non solo per volare, ma anche per attirare l'attenzione di animali di medie dimensioni, per lo più uccelli, che riescono ad ingoiare in un solo boccone grazie alla loro davvero <i>vasta</i> apertura mandibolare. Potrebbero, probabilmente, ingurgitare anche un bambino, se volessero - ma non vogliono, perchè gli piace farsi i fatti propri. Il loro veleno non è letale, ma induce sonno e paralisi. [[URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62511066]more info[/URL]]
    <b>&#155; altro: </b> Il veleno dei Jezpot, diluito e lavorato, è utilizzato per creare pozioni per dormire.

     
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    Dopo quella scena plateale di qualche giorno prima, della quale non si pentiva affatto, Erisha Byrne aveva giurato di mantenere un profilo
    basso per il lasso di tempo che la separava da quello che era il ballo scolastico, quindi in sostanza avrebbe davvero fatto volentieri a meno di andare a lezione in mezzo a gente che non avrebbe fatto altro che guardarla in modo strano, la corvonero non si capacitava di quanta gente effettivamente non si facesse i cazzi propri, ma era pronta ad imbruttire chiunque le avesse fatto una battutina di troppo, aveva una bacchetta e non timore di usarla cit.
    «Ed io dovrei correre in giro per rubare dei pezzi di stoffa che non sono nemmeno di seta? no grazie.» le priorità erano chiare, per la corvonero, non si sarebbe messa a correre senza motivo, magari se ci fosse stato qualcun altro da cercare magari ci avrebbe pure fatto un pensierino «In effetti, chi ha voglia di correre.» lo affermava Kul Oh con una specie di brioche fra le mani, e fra le fauci, non era ancora chiaro dove mettesse tutte le calorie che ingurgitava in una giornata; la corvonero sbuffò guardandosi intorno «Ma Fitz non c’è?» avrebbe condiviso volentieri quell’avventura con lei, ma a quanto pare doveva accontentarsi di… «Io sono molto meglio! non dimenticare che ho tifato per te contro i grifondoro» si e avevano perso di brutto, poi aveva tifato per il fratello e quello aveva quasi rimesso il naso, probabilmente portava sfiga «Va bene proteggiamo insieme la bandiera, con la promessa che alla prossima partita tiferai la squadra avversaria a corvonero» prevenire è meglio che curare, erisha byrne lo sapeva bene, e poi era sicura che Kul non le avrebbe fatto domande inopportune, per quanto lui fosse inopportuno in generale «BELLA! affare fatto.»



    Quindi, ricapitolando, era lì ferma ad aspettare con di fianco Kul Oh, che trotterellava in giro, felice come una pecora al pascolo «Puoi stare fermo? Mi stai facendo girare la testa» con pollice ed indice si pizzicò l’attaccatura del naso cercando di non sbroccare contro lo special, che aveva poi da essere così felice, poteva saperlo solo lui «Madonna Byrne ma vivi un po’.» evidentemente Kul non era un animale, perché non si poteva definire umano, che preservava lo spirito di sopravvivenza, la corvonero infatti stava per lanciargli le mani al collo e strozzarlo, l’unica cosa a fermarla fu uno squittio piuttosto acuto «Lo hai sentito?» correndo andò a nascondersi dietro la schiena dello special, trovandolo per una volta utile, perché se c’era una cosa che la mezza indiana temeva erano proprio i roditori «No, cosa? » l’Oh era confuso e cercava di guardarsi intorno, poi anche lui sentì lo stesso squittio che aveva fatto nascondere la corvonero dietro le sue spalle, la piantò lì incurante delle sue lamentele da femminuccia e fece qualche passo in avanti, scostò qualche erbaccia rivelando una bestiolina sofferente che, ovviamente, non sapeva riconoscere «Lo riconosci? » erisha lo osservò lì, accovacciato, con il capo volto verso di lei, doveva avvicinarsi? lo squittio di poco prima l’aveva provata ed ora non aveva il coraggio di avvicinarsi, così Kul Oh con la sua delicatezza decise di andarla a prendere e metterla davanti a quella creaturina «Ah!! ma è un Meercat» si trattava pur sempre di un roditore ma essendo magico riusciva a sopportarlo,
    anche se aveva tre teste ed un groviglio di code schifose, almeno sapeva parlare e questo gli faceva già guadagnare punti «Pare gli abbiano tagliato i baffi.» disse accovacciandosi per guardarlo meglio «Aiuto…» e qualche altra parola biascicata sull’essere fuggiti e… mutilati? «C’è qualcuno che usa le creature magiche per creare pozioni, con i baffi del Meetcat si crea la pozione arricciaspiccia, la usano i parrucchieri magici per allungare i capelli dei clienti, è molto richiesta.» la mano andò a cercare la bacchetta nascosta nei pantaloni della divisa, una volta afferrata guardò l’Oh «tienilo fermo» l’Oh la guardò con un sopracciglio alzato «vuoi ucciderlo?» la byrne sospirò chiedendosi cosa aveva fatto di male nella vita per meritarsi ciò «sapevo che eri cretino ma non fino a questo punto» scosse il capo «voglio curarlo pirla deficiente.» cool prese l’animaletto fra le mani mettendolo dinnanzi al viso della corvonero, la quale puntò la bacchetta e provò ad usare l’incanto «fasciante!»



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    stupid
    revo !! lution !!


    Erisha e Cool: sono entrambi team 2, rimangono alla base, trovano la bestiolina ed Erisha la riconosce, Cool la tiene ferma ed Erisha prova a curare il Meercat con l’incanto Fasciante.

    Meercat: tre piccoli suricati legati fra loro tramite la coda, impossibili da separare. Sono in grado di parlare, e sono ottimi consiglieri. Ciascuno dei tre Meercats segue però una differente linea di pensiero: uno segue la pura razionalità, l'altro l'istinto, mentre l'ultimo tende a valutare egoisticamente la situazione, cercando la soluzione migliore per voi ed ignorando, di conseguenza, gli altri. more info

    NOME: pozione arricciaspiccia
    EFFETTO: Allunga i capelli in maniera definitiva, anche quando qualcuno proverà a tagliarli questi ricresceranno, per farli ritornare normali basterà un incantesimo apposito non verbale.
    INGREDIENTI: baffi di Meercat, crine di unicorno, acqua del fiume lete e lavanda.
    PROCEDIMENTO: bisogna aspettare la luna crescente, a quel punto sarà possibile preparare la pozione, rigorosamente di notte; per il procedimento bisogna sminuzzare i baffi di Meercat e aggiungere le crine di unicorno intere, la lavanda ed infine l’acqua del fiume lete, una volta pronta dovrà stare in posa per due notti, poi potrà essere utilizzata
    CODICE
    <b>NOME</b>: pozione arricciaspiccia
    <b>EFFETTO</b>: Allunga i capelli in maniera definitiva, anche quando qualcuno proverà a tagliarli questi ricresceranno, per farli ritornare normali basterà un incantesimo apposito non verbale.
    <b>INGREDIENTI</b>: baffi di Meercat, crine di unicorno, acqua del fiume lete e lavanda.
    <b>PROCEDIMENTO</b>: bisogna aspettare la luna crescente, a quel punto sarà possibile preparare la pozione, rigorosamente di notte; per il procedimento bisogna sminuzzare i baffi di Meercat e aggiungere le crine di unicorno intere, la lavanda ed infine l’acqua del fiume lete, una volta pronta dovrà stare in posa per due notti, poi potrà essere utilizzata.


    Edited by Melanie~ - 25/7/2022, 17:26
     
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    di base, murphy non amava correre.
    se ne andava della sua vita, come quando aveva rubato le anguille insieme a Wendy ed erano dovute scappare a gambe levate, allora la special poteva anche adattarsi; ma farlo per sfizio? come passatempo???? non riusciva nemmeno a concepirla un'idea così surreale.
    per questo, quando Nathaniel aveva parlato di rubabandiera ed implicato dovessero inseguirsi nella foresta proibita nel tentativo di rubare un lenzuolo, la skywalker aveva storto il naso «ugh» cioè, era una madre lei! partiva già stanca, capite? una posizione di svantaggio che avrebbe volentieri fatto notare al professore, se solo quest'ultimo e i suoi compari (tu quoque, Erin?) non si fossero dati alla macchia con tanto di trucchetto scenografico «obi/iii/ii» almeno una cosa buona c'era: poteva torturare il suo figlio maggiore e costringerglo a correre per lei.
    ok, forse questo no, ma la tortura rimaneva.
    «vieni qui, fammi da bastone»

    chissà se posso mettere [... ] e saltare direttamente a quando picchiano i bracconieri

    spoiler: si.

    [...] alla fine Barry aveva fatto da bastone a murphy, perché permettere alla geocineta di appendersi al suo braccio era più semplice e meno doloroso che stare a sentire le sue lamentele sulla vecchiaia «sai che hai solo quattro anni più di me, vero?» chiese, ricevendo in cambio un'occhiata di fuoco; se c'era dell'offesa, in quegli occhi scuri e profondi da cucciolo di pastore maremmano, lo skylinski finse volutamente di non vederla «aggiungi anche tre figli, di cui uno in fase di ribellione che non vuole rispettare suo padre e due che si rifiutano di dormire in contemporanea» quei teppisti.
    al sospiro teatrale della special, l'espressione deadpan e rassegnata di Barry vacilló, trasformandosi in un mezzo sorriso, e murphy selle di aver vinto. cosa che avrebbe volentieri fatto notare al ragazzino (poteva anche essere li li per compiere 22 anni, ma rimaneva sempre uno sgagnetto biondo con una peculiare rabbia a ribollire silenziosa sotto la superficie), se solo dalle fronde degli alberi secolari non fosse giunto improvviso un lamento. un verso strozzato che bloccò l'incedere di entrambi, scarpe affondate nell'erba alta e scura, muscoli tutto ad un tratto tesi e all'erta «chi c'è?» chiese la geocineta, mettendosi istintivamente davanti a barrow, il quale dal canto suo non attese ad estrarre la bacchetta; era pur sempre una lezione in quel di Hogwarts, e da bravo pluri ripetente Barry aveva imparato a diffidarne.
    dietro i cespugli avrebbe potuto esserci un compagno di squadra, un avversario con tanto di bandiera, o un nemico mortale pronto a staccare loro la testa a morsi — per quanto concerneva Barry, avrebbe potuto lanciare un incantesimo di attacco in tutte e tre le differenti situazioni.
    se solo fosse stata una di quelle.
    invece dal sottobosco, con piccoli passi incerti e claudicanti, saltelló fuori un animale. il pelo folto talmente inzaccherato ed incollato al cranio che il corvonero stentó sulle prime a riconoscerlo; e poi, anche quando gli venne in mente il nome della creatura, preferì non abbassare la bacchetta «attenta» una sola parola rivolta a murphy, seguita da due cauti passi indietro «quello è un Moca... sembrano innocui, ma non lo sono» al suono del proprio nome, l'esserino sollevò la testa piatta da rettile, gli occhi gialli sporgenti come quelli di un coccodrillo; il corpo minuto, dotato di robuste zampe posteriori e piccole protuberanze inutilizzate al posto degli arti superiori (tipo t-rex), gli strisciava sul terreno in una posizione innaturale. anche la scia di sangue scuro che si lasciava alle spalle lo era «un solo morso può mandarti al creatore, la loro saliva contiene uno dei veleni più potenti conosciuti in natura» ed era per questo che ancora gli puntava contro il catalizzatore, anche se il Moca sembrava tutto tranne che desideroso di attaccare «é ferito, barry» la voce di murphy si era ridotta ad un sussurro, e non per la paura. mise entrambe le ginocchia a terra, cercando di concentrarsi sull'animale: gli occhi gialli colmi di terrore si inchiodarono nei suoi, accadde qualcosa. se avesse dovuto dire cosa amava del suo potere, murphy skywalker avrebbe detto quello — comunicare con le creature, la capacità di instaurare un rapporto con loro, comprenderle nel profondo. e al momento tutto ciò che sentiva era dolore, rabbia, sofferenza e paura «é stato catturato.. qualcuno..» si concentrò, allungando una mano verso la testa pelosa del Moca, registrando solo vagamente il movimento teso con cui Barry si era sporto in avanti, pronto ad attaccare «lo hanno torturato» dolcemente, gli accarezzó la testa, immobile quando l'animale spalancó la bocca — ma solo per emettere uno straziante verso di dolore. anche volendo, non avrebbe potuto utilizzare quel veleno cui aveva accennato barry, perché «le ghiandole salivari. gliele hanno tolte» stava indicando la bocca del Moca, ora, bacchetta nuovamente riposta al fianco.
    se l'esemplare fosse stato in salute, ai lati del collo tozzo si sarebbero dovute notare due protuberanze che quel giovane Moca non presentava affatto; al loro posto, due tagli profondi dai quali sgorgava la maggior parte del sangue schizzato sul pelo chiaro e sulle foglie alle sue spalle «perché qualcuno dovrebbe fare una cosa del genere» non era nemmeno una domanda, quella della skywalker, ma barry rispose comunque, puntando la bacchetta contro il collo ferito della creatura «il distillato che si ottiene lasciando a macerare la saliva di Moca con le foglie di Rododendro essiccate è molto ricercato. pare che poche gocce bastino per uccidere una persona senza lasciare alcuna traccia.. tipo morte naturale nel sonno. non si può rilevare, né ottenere un antidoto. ed è molto rara, perché il ciclo vitale del Moca è di soli due anni e le ghiandole salivari sono presenti solo nelle femmine che hanno messo al mondo dei piccoli» quindi avevano di fronte una giovane madre morente.
    niente di strano che murphy vi fosse entrata da subito in sintonia #cos
    «epismendo» non potevano fare molto — probabilmente niente, ormai, ma allo skylinski tentare di fermare almeno l'emorragia non costava nulla. sul salvare la vita della creatura la vedeva già più dura «credo stia dicendo che ce ne sono altri... si sono nascosti, stanno scappando» allontanò le mani dalla testa del Moca, che dopo l'incantesimo lanciato dal corvonero si era accasciato sul terreno respirando a fatica, gli occhi gialli spalancati per l'assenza di palpebre «resta qui» non che barry avesse intenzione di muoversi, sia chiaro.
    non tentò nemmeno di fermarla, in parte perché sapeva che sarebbe stato inutile, e in parte perché se c'era una che non aveva bisogno di protezione era murphy skywalker: a conti fatti, era l'unica che sopravviveva sempre «vai» disse solo, cercando poi il fischietto che i prof avevano consegnato loro, mentre murphy si allontanava nella boscaglia seguendo la direzione indicata dal Moca con quel poco di forze che gli erano rimaste. non ci mise molto, la geocineta, ad individuare tra gli alberi due tizi armati di bacchetta e coltellacci inguainati nelle fodere ai fianchi - e bastarono le lame chiazzate di sangue a darle tutte le risposte che le servivano-, troppo occupati a cercare dietro felci e cespugli le creature evase dalla prigionia per notare lei nascosta dietro il tronco di un albero secolare.
    tanto meglio.
    perché li, in mezzo alla Foresta Proibita, murphy aveva tutta la natura dalla sua parte
    — rami compresi: fu su questi ultimi che la geocineta si concentrò, immaginandoli mentre si allungavano e contorcevano, andando ad avvilupparsi attorno ai corpi dei bracconieri, le braccia bloccate lungo i fianchi per impedire loro di mettere mano alle bacchette. e così, in teoria e fato permettendo, sarebbe dovuta andare: poi oh, se qualcuno rimaneva trafitto, sono cose che capitano.
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    vabbè ho scritto davvero a caso perdonatemi

    allora, murphy e barry sono team 3, vanno a cercare il portabandiera.
    nella foresta incontrano un esemplare ferito di Moca, barry capisce che gli hanno asportato le ghiandole salivari per farne una pozione molto rara; murphy, grazie al potere, comunica con la creatura che le rivela di aver subito torture da alcuni cacciatori e che altri animali sono fuggiti e si stanno nascondendo. murphy segue le indicazioni del Moca, trova i bracconieri, cerca di catturarli con dei rami (sempre grazie al potere - geocinesi)

    - creatura (Moca)
    classificazione (xx) assomiglia vagamente ad un mini coccodrillo, almeno per quanto riguarda la forma della testa, gli occhi gialli sporgenti e due file di denti aguzzi all'interno della bocca; di dimensioni molto ridotte, solitamente si sposta ergendosi su due zampe posteriori dotate di artigli, molto forti. quelle anteriori sono solo protuberanze inutili, che il Moca non utilizza. sebbene ricordi un rettile nell'aspetto, la pelle dell'animale non è affatto squamosa, ma ricoperta di un pelo soffice e spesso, di colore bianco nei cuccioli e via via tendente al castani dorato negli esemplari adulti. ha un ciclo di vita di soli due anni, durante i quali le femmine depongono da una a quattro uova massimo. solo loro possiedono le caratteristiche ghiandole salivari ai lati del collo contenenti un veleno molto potente e raro per il quale spesso queste creature vengono torturate e uccise.

    - pozione (senza nome): si tratta di un distillato ottenuto dalla saliva di Moca e dall'infusione di foglie di rododendro essiccato. poche gocce sono sufficienti per uccidere una persona, senza lasciare alcun segno di morte violenta o traccia nell'organismo
     
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    › Somnox: creatura simile ad un panda rosso, è docile e vive pacificamente a contatto con gli umani. Ama acciambellarsi col pancino sulla testa delle persone quando dormono e non per niente. Si nutre degli incubi assorbendoli attraverso il contatto fisico e secerne invece una polvere dorata dalle orecchie. Vi hanno mai raccontato delle fatine della buonanotte? Portano con sé sacchetti di polvere fatata e qualche granello è sufficiente a regalare un sonno tranquillo e pieno di bei sogni. Quella è una favoletta babbana che nasconde la vera natura del Somnox. [more info]
    › altro: Le orecchie dei Somnox sono essenziali per la preparazione della pozione della buonanotte, da non confondere col distillato della morte vivente.

    - pozioni

    NOME: distillato della buonanotte
    EFFETTO: induce un coma permanente dal quale è impossibile svegliarsi se non entrando nella mente della persona in coma ma è pericoloso perché la pozione è molto potente e potrebbe intaccare la mente della persona ospite.
    INGREDIENTI: orecchie di somnox, fagiolo sopoforoso, radice di valeriana
    PROCEDIMENTO: preparare un calderone con 3/4 di acqua al suo interno e lasciare a bollire, nel frattempo prendere due orecchie di somnox ed estrarre in ognuna la ghiandola che secerne la polvere. Versare nel calderone e far cuocere per circa 3 ore. A questo punto tritare finemente il fagiolo soporoso per ottenere più succo e versare il succo ottenuto nel calderone. Tritare 4 radici di valeriana, sedativo naturale, e aggiungere tutto nel calderone. Continuare a girare per una mezz'ora. Lavorare evitando di respirare i fumi, prodotti possono indurre a pesante sonnolenza. La pozione se non usata subito, va imbottigliata e non lasciata aperta all'aria fino all'utilizzo.

    - incantesimi

    chanson de l'âme
    Formula: ego sum pac. L'essere vivente a cui è diretto l'incantesimo verrà avvolto da un fascio che emana calore e che sprigiona nell'aria una dolce melodia. Questo incantesimo cura l'anima, aiuta a tranquillizzare la persona o l'animale/creatura magica (rendendolo anche più docile e facile da avvicinare) e allevia il dolore. Può essere usato nel caso di gravi ferite per alleviare il dolore. Non può guarire le ferite ma soffoca il dolore fisico.
    Colore: il fascio è composto da un pentagramma con le note musicali della melodia prodotta.
    VERBALE. ©



    edit: mi sono dimenticata di spiegare chi partecipa ma sorta e haneul

    chissà cosa ne è uscito e se ha senso, scusate se fa schifo e non sono riuscita a scrivere il post ma è stato divertente, grazie!!


    Edited by Acacia - 18/6/2022, 13:51
     
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    «non sono d'accordo» bofonchiò Kaz Oh, dando un distratto calcetto ad un paio di sassolini ed osservando concentrato il suolo della Foresta Proibita. Non che ci fosse qualcosa di particolarmente interessante, eccetto rovi pronti a graffiarlo (e farlo indubbiamente morire fra atroci dolori, mentre Clay e Bro piangevano sul suo cadavere e le Furie, inconsolabili, giuravano che non avrebbero mai trovato un compagno come lui e quel posto sarebbe rimasto vacante per sempre, also che gli volevano benissimo ed era il loro BFF5ever; certo, aveva pensato a tutto) ma non era una conversazione per la quale si sentiva abbastanza a suo agio da guardare la sua interlocutrice. Allo stesso tempo, non significava che non volesse averla: era importante avere il parere oggettivo di qualcuno (normale) esterno ai suoi amici in merito alle fanfiction che pubblicava neanche troppo anonimamente su Wat?pad.
    «non devi esserlo, ma hai chiesto la mia opinione» Melvin fece spallucce, chinandosi per arrotolare i pantaloni della divisa alla caviglia, rialzandosi con un sorriso più brillante delle luci che Kaz, di tanto in tanto, faceva lampeggiare per distrarre gli avversari e portarli lontani dalla loro bandiera.
    Sì, quello era stato il piano del loro gruppo. Ciascuno aveva un ruolo preciso (cercare le basi avversarie; creare trappole per bloccare i nemici; proteggere la base) ed il loro era quello di fare l’esca. Forse perché facevano entrambi (pena al Gioco Della Guerra; make love not war!) tenerezza, e confidavano gli altri non li avrebbero tramortiti e abbandonati nel cuore della Foresta, perfetta vittima di qualunque predatore di passaggio.
    Chi poteva saperlo (tutti. Letteralmente: tutti).
    «ma – mmmmhhh.» Mugugnò, sentendo le guance avvampare. Strofinò il volto sulla spalla, stringendo nervosamente le labbra fra loro. Certo, c’erano luoghi migliori per discutere di quelle tematiche, ma si trattava pur sempre di qualcosa da imparare, quindi l’Ivorbone lo considerava appropriato; per Vin, d’altrocanto, era sempre un buon momento per parlare di «senti. A me piace leggere storie con contenuti piccanti» gli sorrise, arcuando maliziosa le sopracciglia. Se avesse pronunciato la parola “sesso” un’altra volta, era piuttosto certa che Kaz sarebbe fuggito; la solitudine non le era mai piaciuta, quindi aveva deciso di adattarsi ed alleggerire i toni. «ma non sei obbligato ad inserire scene….mh, intime, nelle tue storie» Saltò sul posto, aggrappandosi al basso più ramo della quercia sulla quale aveva deciso di arrampicarsi. Voleva osservare la zona da un punto più favorevole, perché – assurdo, lo so – prendeva sul serio le lezioni di Nathaniel; era carino e divertente, voleva renderlo fiero e dimostrare che stesse facendo un ottimo lavoro. Con un colpo di reni, ed un piede poggiato sulla corteccia, si spinse sul ramo successivo. «non è un traguardo da raggiungere. Non rende meno valida la relazione che vuoi rappresentare» dopo essersi accertata fosse stabile, arrotolò le gambe alla frasca e si lasciò cadere di lato, penzolando a pochi centimetri da un Kaz imbarazzato che nascondeva il viso fra le mani. Gliele abbassò, sporgendosi per schioccargli un bacio sulla punta del naso («bellino») ed ammiccare debolmente. «è solo divertente» nel genere letterario, ma anche nella vita. ACE VALIDATION!
    Kaz, che era
    (un po’ innamorato. Ma andiamo GLI AVEVA DATO UN BACINO SUL NASO….UGH)
    ad un passo dall’infarto, affondò il mento sulla divisa e sfregò la punta del piede per terra borbottando qualcosa di incomprensibile.
    Si era fregato da solo.
    Allora, apriamo una parentesi: Kaz non scriveva (solo.) di personaggi reali (titolo: “Il Parco” autore: Kaztiel; non ringraziate), altrimenti non si sarebbe mai infilato in quella situazione; per quanto fosse uno shipper compulsivo, era pur sempre uno shipper platonico. Mica voleva i dettagli sotto le lenzuola delle sue OTP IRL!!!! COS’ERA, UN MANIACO? Ew! Lui inventava vere storie, con personaggi originali, oppure – se particolarmente triggerato da qualche fandom – su personaggi immaginari. Giusto la sera prima, aveva pubblicato un royalty au di Stranger Forte in cui Nobin e Rancy, rispettivamente principessa ed ancella, erano fuggite dal castello per cercare il promesso sposo di Nobin smarrito nel regno di Fornia Kali, ma avevano dovuto fermarsi una notte all’ostello di Hand Erson e Lee Dya (ok. Per quello aveva preso ispirazione da quello che conosceva. Know your b&b, am i right?) e nella stanza c’era solo un letto. Perchè, cioè. Era un trope classico, no?
    Poi aveva scorso i commenti.
    *faccina accaldata* *gocce d’acqua*
    Ed aveva Capito TM cosa volessero da lui.
    Ma lui non voleva. Voleva le occhiate intense, gli incubi nel cuore della notte che le avrebbero fatte stringere l’una all’altra!!! Voleva il profumo sul cuscino!! Voleva le dita ad accarezzare i capelli!! NON VOLEVA CAPEZZOLI INDURITI. MA COME SI SCRIVEVA POI DI CAPEZZOLI. E NON AVEVA NEANCHE MAI VISTO UNA ….UNA!!! UNA!!!! Ragionamenti che doveva aver scritti in faccia, perché Vin – mani giunte sotto al mento, sorriso sornione - affermò «stai pensando alla f-» «FIORAIA DI PALAZZO, LALALALA NON TI SENTO» OH MIO DIO COM’ERA ARRIVATO A QUELLO! AIUTO. «-idanzatina. sciocchino, ma ti pare» (non stava per dire fidanzatina) rise cristallina, testando il ramo successivo per assicurarsi avrebbe retto il suo peso, tornando infine con i piedi ben piantati a terra. «da questa parte, shento qualcosa»
    Qualcosa:
    «SEI FUORI DI TESTA CAZZO?» Che probabilmente aveva sentito anche lo staff scolastico al castello. Vin portò un dito alle labbra, indicando a Kaz di seguirla mentre si muoveva nella fitta boscaglia, seguendo percorsi ovvi solo a lei – e adatti alla sua minuta persona: quando eri quasi due metri, la vita era più difficile. Si nascosero dietro un cespuglio, affacciandosi per non farsi notare dalla squadra avversaria.
    La squadra avversaria:
    «siamo ad hogwarts. Pensavi davvero di dover cercare bandierine colorate all’interno della foresta proibita? Probabilmente c’è qualche laboratorio segreto con creature create appositamente per la lezione fondendo tutte le parti mancanti di altre creature, e per neutralizzarle dovremmo creare pozioni dall’effetto opposto, e mentre lavoriamo la queen ci interroga su perchè abbiano rubato proprio quella parte delle creature e quali caratteristiche abbia - forse con un frustino in mano, perchè perchè no»
    Melvin Diesel volse un’occhiata allusiva a Kaz, arcuando ambedue le sopracciglia come se quanto appena udito avesse senso; non lo aveva. Simili quisquilie non avevano mai fermato l’empatica dall’essere ottimista, e vedere sempre il bicchiere sempre pieno.
    «visto? Te l’avevo detto!! me lo SHENTIVO» indicò la propria fronte, suscitando un ohh entusiasta ed ammirato da Kaz – o forse stava ripetendo il suo nome, chi poteva saperlo. Dato che non erano stati affatto silenziosi quanto pensavano (loro: sconvolti) la testa di Poor fece capolino da oltre i bassi rovi, osservandoli interrogativo.
    Vin sorrise, salutando con un ampio cenno i due avversari.
    «chi è morto?» una domanda del tutto lecita, in quel di Hogwarts. Le sembrò che il Withpotatoes bisbigliasse il mio amor proprio, ma forse se l’era immaginato. Era troppo impegnata a cercare di non affogare nel senso di terrore che sentiva impregnare la piccola radura, per mettere a fuoco i compagni. «MAC NON AVERE PAURA»
    Mac: «uhm»
    «MAC? TI SALVO IO» (-cit)
    «grazie…? Credo? Ma -»
    «ODDIO UN SERPENTE CON LE ALI TI STA MANGIANDO?? AHHH vin proteggimi ho cambiato idea ciao mac è stato bello conoscerti parlerò di te ai miei figli no non è vero haha però.»
    Kaz nascose i propri due metri dietro il metro e cinquanta della Diesel. Vin, dal canto suo, aspirò l’aria sonoramente, avvicinandosi al SERPENTE CON LE ALI CHE STAVA MANGIANDO L’HALE VIN MA COSA NON HAI CAPITO DEL GIOCO NON ERA NEI PIANI -
    «ghirghirighirighiri»
    - e stava...facendo il solletico al serpente. Con le ali. Che aveva tutta la bocca avvolta attorno al braccio del battitore.
    Kaz si allontanò lentamente con l’intenzione di nascondersi dietro Poor; Poor era già nascosto dietro Kaz. Gli sorrise.
    «è un jezpot! E non lo senti che ha paura?» Corrugò le sopracciglia, constatando come il proprio tentativo di liberare le fauci della creaturina fosse stato fallimentare. Strange forte, sapevano tutti che il solletico faceva aprire la bocca dei Jezzy, ed era l’unico modo per allentarne la presa. Smise di cercare di staccarlo, prendendo invece il braccio libero di Mac per metterlo sotto il serpente, così che la smettesse di pendere come un inquietante asciugamano vivente. «evidentemente gli piaci. coccolalo»
    «haha»
    Lo squadrò seria. Il Corvonero smise di opporsi e fece quanto richiesto. Vin annuì soddisfatta, iniziando a raccogliere foglie da terra. Le posizionò fra le braccia di Mac, così che il Jezpot potesse crearsi una piccola tana in cui sentirsi al sicuro. Doveva sentirsi così esposto! Vulnerabile!
    «ma perché non sei ancora morto?»
    «troppo noi amo»
    «cosa?»
    «non ha i denti»
    Ah ochei.
    «i jezpot sono creature diurne, no? KAZ CHIEDIGLI QUALCOSA»
    «o potrebbe… obbligarlo a staccarsi dal mio braccio…? Ok, niente. haha»
    «ma sta mangiando. Non posso mica disturbarlo»
    E visto che quella era una logica imbattibile, nessuno replicò. Vin invitò Kaz a cantare una canzone al Jezpot, che decise di chiamare Amaretto, non perché la musica facesse qualcosa di particolare, ma perché le sembrava piuttosto agitato e cantare aiutava con i nervi. Di Kaz, chiaramente. (è una creatura magica, vale come cura delle creature magiche.) Poi tentò di usare il proprio potere, spingendolo delicatamente verso Ama per convincerlo a lasciare la presa, sentirsi al sicuro abbastanza da rilasciare la preda.
    Non accadde.
    Valeva il tentativo.
    In compenso, non era più spaventato – più soddisfatto, da quello che l’empatica riusciva a percepire.
    «ti capita spesso?» Sorrise, indicando Mac e il serpente appeso al suo braccio.
    «non dirlo»
    Non lo disse ♥
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    it takes two seconds
    to call me pretty
    "having fun?
    whore."

    yeah! thanks man!
    vin d., 19, empath
    kaz o(h), 16, altair


    allora. arrivano da poor e mac!!! e cosa fanno?
    (niente) kaz è inutile. vin cerca di calmarlo con l'empatia, dopo aver cercato di fargli aprire le fauci con il solletico (. una roba scientifica giuro non l'ha inventata lei) e gli crea una zona comfort per fare un riposino così non pensa a quanto sia triste la sua vita da sdentato. e gli da un nome, si chiama amaretto. ciao
     
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    «ma si può sapere che cazzo avete da urlare» Per enfatizzare il sibilo seccato, picchiò il ramo che aveva raccattato nella foresta (non aveva potuto portarsi Houdini; lutto), contro il tronco di una quercia, facendo scattare i presenti in un sussulto collettivo.
    «perchè siete nudi…?»
    «non ha importanza» tagliò corto CJ Knowles, tamburellando le dita contro il torace scoperto, affilando il sorriso verso Poor - mere lame seghettate delimitate da labbra sottili. Barbie guardò il suo compagno di giochi, ma non aggiunse altro. Non erano affari di Melvin, di Poor o di Mac, che poco prima avesse avuto un crollo mentale - fottute divisi militari, fottuti fucili invisibili, fottuto sangue sulle dita e non poter fare niente, fottuto odore di morte e polvere da sparo - e si fosse spogliato per non perdere fottutamente la testa; che CJ, dopo averlo squadrato qualche istante, avesse fatto lo stesso senza fare domande.
    Gli piaceva così tanto, il Knowles, che ogni tanto pensava di volergli sinceramente bene.
    Durava poco.
    «siete vivi. Avete tutti gli arti. Qual è il vostro problema.»
    «mh, mh» Poor si schiarì la voce, gonfiando il petto ed indicando l’oggetto del suo male. «quell’affare ha cercato di venirmi in bocca»
    CJ guardò.
    Barbie guardò.
    Corrugarono le sopracciglia in simultanea.
    Mckenzie li guardò così morto dentro, che CJ non ebbe più alcun dubbio sul fatto che in un’altra vita fosse stato parente di Barbie: «davvero? davvero.» Spostò una foglia, indicando una testa bitorzoluta appesa al suo braccio.
    Ah, ecco. «peccato» Ammiccò il Tassorosso, lasciando che solo una parte delle labbra si sollevasse verso l’alto.
    Barbie, che era più che felice di cambiare argomento, diede un colpo di tosse e si avvicinò alla bestiola. «q-q-q-q-qual è il s-s-suo han-han-handicap?»
    Vin scosse il capo confusa. «handicap? oh no, è così di natura»
    Sia Barbie che Mac si voltarono all’unisono, e con un inquietante somiglianza pregna di giudizio, verso l’empatica. «d-d-del j-j-j-jezpot.»
    «ah. Non lo conosco abbastanza per giudicarlo?»
    Intervenne Poor, le labbra strette fra loro. «non ha i denti»
    «ah. queeeeeeeeeello»
    Barbie e CJ si scambiarono un’occhiata d’intesa. Da quando avevano lasciato la loro bandiera in cerca di quelle avversarie, avevano fatto.. peculiari incontri del terzo tipo. Creature di varie dimensioni e nature erano inciampate nel loro cammino, alcune in condizioni peggiori di altre: una vera fortuna girare con un Guaritore, anche se non poteva fare nulla per le componenti magiche. CJ aveva pensato ad un qualche tipo di predatore (lasciato libero perché si mangiasse i partecipanti alla lezione? Esatto) ma se ad un Jezpot mancavano i denti, significava che il predatore fosse solo d’un tipo.
    L’uomo.
    Cristo santo, se odiava il genere umano.
    Storse la bocca, alzando gli occhi al cielo per pensare. «bracconieri?» «c-c-così v-v-vicino a h-h-h-hogwarts?» «è una lezione» risposero all’unisono quattro voci, guardandolo come fosse molto stupido. Si sentì molto stupido, in effetti.
    A suo favore, non era mai andato a Tottington.
    Ora vi offro un elenco puntato di quello che succede perché ho sonno:
    - Kaz, sotto minaccia armata di CJ, chiudendo gli occhi forte forte, allarga il suo potere mentale (tutto dire) per cercare di controllare Amaretto, e fargli lasciare la presa;
    - Amaretto lascia la presa; Mac sospira. Era importante ai fini della narrazione;
    - Kaz chiede ad Amaretto di guidarli verso il luogo da cui arriva; quello striscia striscia, facendo loro strada verso una baracca.
    - Dopo aver fatto gli incantesimi del caso per celare la loro presenza, STRATEGIA!
    :strategia:
    (Kaz creò delle magliette di luce da far indossare ai suoi nuovi amichetti, tutte uguali perché erano una squadra; non è rilevante per la strategia, ma ci tenevo a dirvelo – e chi ancora indossava la divisa, dovette metterla sopra.)
    - Melvin, e una copia di Poor, avrebbero bussato alla porta della baracca dicendo di essersi persi mentre amoreggiavano nei boschi; approfittando della vicinanza, l’empatica avrebbe cercato di ammaliarli, così che abbassassero le loro difese, mentre Kaz avrebbe fatto esplodere un fascio di luce nella distanza, così che qualcuno si allontanasse per guardare cosa stesse succedendo; ottimisticamente.
    - Mac e Kaz sarebbero andati a cercare i soccorsi, perché nessuno lì si fidava abbastanza dei professori da suonare il fischietto; (e questa è la storia di come i #makaz trovarono Joni e Clay e li supplicarono di andare con loro. Qualcuno potrebbe aver pianto, e no, non Mac.)
    - Quando i Kattivi avessero avuto la guardia abbassata, CJ ed il suo Ramo sarebbero entrati nella baracca e li avrebbero insaccati di botte; Barbie si sarebbe occupato di primo, secondo, e terzo soccorso – e che nel mentre il Knowles non facesse troppo il kamikaze.

    Ultimo punto, ma non per importanza: adottarono Amaretto.
    Fine.

    Fine davvero.

    mix anni 2000
    boom boom pow
    heads will roll

    me, literally on fire:
    "i'm good"
    & he smiled
    with a mouthful

    of bloody teeth
    barbie j, 28, healer
    cj k, 20, hufflepuff


    questo post è come la mia vita: non sa cosa sia ma ci prova.
    SI RIUNISCONO TUTTI INSIEME!!! E VANNO A PICCHIARE I BRACCONIERI!! ma con una strategia (assurdo, lo so). qual è lo scopo di cj e barbie? quello di portare un po' di senso. barbie in giro ha curato gli animaletti a caso, quando poteva; cj è le braccia ed il terrorismo psicologico di cui il resto della squadra chiaramente aveva bisogno.

     
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