extra: tassorosso vs serpeverde

Sfiorò le dita con le labbra dopo aver colpito la pluffa con la coda della scopa, e quando vide la sfera cadere tra le mani della Motherfucka («c’ho le palle» «più di molta gente in questa scuola!» grande Sorta, le voleva bene, proprio una Figa TM) lanciò il bacio al cielo scuro della Scozia. Se era vero che Arturomariahendrickson aveva deciso di passare a miglior vita, almeno sperava che – come detto da Costas – li stesse vegliando dall’alto e che intercedesse con mano divina in situazioni del genere. Non mancava d’autostima Rick, e sapeva d’essere un portento – in quel gioco, nello studio, nella vita –, ma non disdegnava mai aiuti dall’alto. Soprattutto se potevano venire dal loro ex Capitano, che poteva in quel modo riscattarsi:
a) di essere un arturomaria;
b) di essere una merda;
c) di aver quittato come un codardo.
Non gli dispiaceva avesse lasciato le redini del team a qualcuno di più competente, sia chiaro, ma lo aveva sempre considerato un valido giocatore (forse l’unico complimento che gli si potesse fare): doveva restare, anche solo per principio. Confidava fosse anche un valido angelo custode, era il minimo che potesse fare.
O che ci provasse. Sapeva accontentarsi, in casi estremi – e Turo era un caso estremo di esemplare d’essere vivente.
Intervenuto sulla pluffa si prese un po’ di tempo per osservare, tra le gocce, il tentativo di battere un bolide inspiegabilmente portato a termine dallo special. Certo, in quell’azione era stato giustamente insignificante – aveva fatto tutto la DeThirteenth –, ma era riuscito sia a non ribaltarsi, sia a non lanciare la mazza da nessuna parte. «uau.» chissà tra quanto si sarebbe ammazzato.
Dal canto suo, Yagmur ce l’avrebbe messa tutta per contribuire in maniera significativa alla sua dipartita; soprattutto dal momento che aveva ben pensato di puntarlo.
Strinse maggiormente la presa della mano destra sul manico della mazza, riposizionandosi appena nel sentire la voce della portiera ma si dice portiera? perché ora penso a Sorta come la porta di una macchina chiamarlo, e quando il bolide fu abbastanza vicino da non poter essere confuso con una testa – che avrebbe colpito altrettanto volentieri, ma c’era un tempo e un luogo per ogni cosa ed il Cap aveva detto di aspettare la fine della partita per farlo – lo colpì con quanta più forza aveva in corpo, rispedendolo al mittente.
Ed alzando lo sguardo al cielo, rivolse una piccola preghierina all’Hendrickson: «fai che lo prenda in faccia.»


Arturo, dagli spalti: «¿qué?»

Beh. Per i dadi era stata una battuta di merda, ma Thor era viva, quindi per Kaz fu un trionfo. Sorrise drizzando un po’ troppo improvvisamente la schiena, rischiando di scivolare al suolo come un Serpeverde qualsiasi, e quando si riassestò, alzò indice e medio nell’internazionale gesto della vittoria. D’altronde non chiedeva molto, da quella partita – o da quella posizione -, non gli sarebbe dispiaciuto colpire effettivamente qualcuno perché faceva molto figo, ma gli bastava evitare che le proprie amichette piombassero a terra come frutti troppo maturi. Se il freddo, e la quarantena che aveva impedito per un mese l’arrivo di merce da amazowl, non aveva rovinato la loro pelle perfetta, non vedeva con quale AUDACIA avrebbe potuto farlo un bolide: ma nessuno gliel’aveva insegnato il rispetto? A tal proposito, avrebbe voluto assicurarsi che le unghie non si fossero rovinate nell’azione, era impegnativo mantenerle lucide e sane quando gli chiedevano tutto il tempo di picchiare i suoi compagni, ma quei guanti assolutamente anti estetici gli impedivano anche le prevenzioni più basic. Il Quidditch era davvero uno sport per barbari.
Ma era comunque felice di esserci.
Tutta roba ad impolpare il suo CV! Lavorare al locale dei cento ragazzi e saper – kinda, raramente, ma nei curriculum bisognava sempre evitare di sminuirsi – maneggiare una mazza?!? Avrebbe avuto una gran carriera come escort, o in un maid cafe! E poteva sempre usare le sue reference durante le sue live in cosplay, così che - Ed accadde così, un po’ - sempre – su due piedi, che Kaz vide il bolide puntare alla Capa.
GASP!
Interruppe il proprio, per quanto importantissimo e vitale, flusso di pensieri, spalancando gli occhi bruni verso la tassorosso che STAVA INTERCETTANDO UN ALTRO BOLIDE? OH MY MA NON L’AVEVA VISTO??? TOCCAVA A LUI???? NON VOLEVA ESSERE IL PRIMO A INFORTUNARE PEPPER JONI PEETZAH, E SE NON L’AVESSE Più VOLUTO IN SQUADRA?? I Serpeverde non erano il suo tipo, i Grifondoro avevano già Quello Alto, e i Corvonero non si meritavano un kaz – il loro capitano neanche usava il balsamo, duh? «JONI NON MI CACCIARE IL QUIDDITCH è IL MIO SOGNO» mentì, cercando di far leva sui sensi di colpa (Joni, deadpan: quali) delLA CAPA così che non volesse snip snip dalla squadra. Che poi….dai un po’ era vero, no? Simbolico…….. CMQ, mazza stretta stretta, Kaz Oh cercò di colpire il bolide e indirizzarlo di nuovo verso quello di prima perché NON ERA UN BRACCIO LUNGO, ERA UNA MAZZA, LO SAPEVA!!!! MIO DIO ERA COSì INTELLIGENTE CHE DAVVERO COME AVEVA FATTO IL CAPPELLO A NON METTERLO FRA I CORVONERO UNFUCKIN BELIEVABLE (ma lui in che casata era? Non lo so, farò lo smistamento .) (EDIT:) «ah no cmq era per me» con la mano libera, offrì un cuore a Joni. ALLORA TUTTO APPOSTO!!!
Bolide: 26 pa
Forse non proprio così tutto a posto.
SHOWBIZ BABY

Se Dylan non avesse fatto la portiera (cit.), sarebbe stata sicuramente cheerleader material con le sue urla, i suoi balletti e il suo immancabile ottimismo, quello con cui sosteneva e inneggiava la sua squadra ogni secondo della (vita) partita.
Credeva nel dialogo e nella comunicazione, anche se spesso a senso unico perché era difficile starle dietro e riuscire a rispondere a tutto quello che aveva da dire: il fatto che con la sua vocina da banshee potesse essere una distrazione per le compagne, non gli era nemmeno mai balenata per la mente. Era semplicemente fatta così.
Per di più, fare squadra e giocare le permetteva di liberare la testa da tanti pensieri bui e tristi -- che non si sarebbe mai detto, guardandola, ma erano sempre lì a vorticare nella sua testolina, sempre però prontamente schiacciati e messi a tacere da altre (frivole) cose. In quel momento, ad esempio, l'unica cosa a cui voleva pensare era sostenere i suoi amiki e fare i complimenti a Kaz per averci provato!!
«CI HAI PROVATO!! BRAVISSIMO !! È COLPA DELLA PIOGGIA!1!!!» Gli mostrò un pollice verso l'altro, e un sorriso raggiante. Suo padre si sarebbe rivoltato nella tomba a vederla così bendisposta e amichevole nei confronti di uno special, ma hey! Era Dylan: per quanta paura potessero farle alcuni di loro, non era geneticamente improntata per odiare a prescindere. L'Oh gli sembrava un bravo ragazzo e, soprattutto, un ottimo (potenziale) amico -- così come Clay, quel cuoricino d'oro che le supportava dagli spalti, o Callie, che per anni aveva illuminato la loro tifoseria con cori e coreografie stupende. Erano special, sì, certo... ma erano prima di tutto suoi amici.
«AVRAI OCCASIONE PER RIFARTI, AMICO!!» per ricordare lui che i bolidi su cui far pratica sarebbero arrivati eccome, e che fossero, a tutti gli effetti, amici e compagni di squadra ormai. Anche se lui le aveva spezzato il cuore dicendole che non conosceva il kpop e non sapeva chi fosse Santo Jisung da Latina (spoiler: suo padre.) (Cosa?cosa.)

Ben quattro ore dopo da quando ho iniziato questo post, lo riprendo e mi chiedo: #wat
Nel dubbio.
«VEDI???» indicando un punto alle spalle di Kazzino, ovvero il bolide che si avvicinava. «TE L'HO DETTO CHE POTEVI RIFARTI!!!!!» big sorrisone per lui, e quello valeva come difesa. E nel frattempo, visto che ci siamo: «È UNA PLUFFA QUELLA????» oh non si vedeva nulla, ma nel dubbio, Dylan si allontanò un po' dagli anelli per tentare il passaggio 1/3