V lezione di Cura delle Creature Magiche

11 aprile - 17 aprile

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    «Io vado» disse Wendy a Fray, ma rimanendo ferma a fissarla senza avere davvero il coraggio di smaterializzarsi, aveva una certa ansia perchè per la prima volta avrebbe intrapreso un'avventura senza la gemella e non era normale e soprattutto sicuro dato che di solito era la rossa che la tirava fuori dai guai, o ci provava perchè spesso non erano così in gamba a cavarsela davvero e il fatto di essere arrivate a quell'età era stata probabilmente pura fortuna. Dovevano molto anche a Fred e più a Wando; i due ragazzi avevano senza alcun dubbio allungato a loro prospettiva di vita. In risposta Fray le sorrise e imitò quello che doveva essere una pacca sulla spalla ma dandola all'aria o forse al suo amico invisibile «Che i Grigi siano con te»
    «sempre siano lodati» #wat ognuno aveva il proprio augurio di buona fortuna e in qualche modo strano quello era il loro o forse era solo un modo di dire senza significato e probabilmente cambiava di giorno in giorno, secondo come si svegliavano le ragazze ma in fondo per chi credeva nei santi alieni tutto era possibile.
    Una volta arrivata a quella che doveva essere probabilmente la sua prima ufficiale lezione rimase a fissare il vuoto per qualche secondo ma alla fine decise di muoversi e fare il lavoro per il quale in teoria sarebbe stata pagata. Non che non le fosse mai capitato ma fare la fotografa non le rendeva così tanto, forse la professione da paparazzo avrebbe reso di più ma lei adorava leggerli i gossip non farli. Non è vero.
    «Buongiorno a tutti» disse con un sorriso enorme, era così chiaro quanto fosse euforica per quel suo primo giorno di lavoro, anche se oggettivamente non lo era lei era comunque emozionata perchè stava per affrontare un altro anno come insegnante di cura delle creature magiche e questa volta poteva definirsi come tale e non una semplice supplente, finita lì per sbaglio e vi posso assicurare che la prima volta era andata così; aveva seguito sua sorella fino ad Howgarts e solo in quel momento aveva capito che erano lì per fare una lezione. Come era andata quella volta? Non avevano perso nessun ragazzo quindi questo voleva dire che poteva fare ufficialmente l'insegnante. Forse. Stava di fatto che oramai era deciso, la cattedra era sua, non proprio sua visto che comunque era di proprietà di Hogwarts, ma il porta penne a forma di pinguino con scritto il suo nome, chiaramente era suo e rendeva in piccola parte sua pure l'aula.
    «Buongiorno anche a voi » disse Wendy ammirando gli animali intorno a lei, seppure alcuni non fossero veramente lì, ma solo un ologramma, era sempre una gioia vedere quante specie esistessero, alcune erano molto "strane" come lo spirito blu, era così adorabile. «questo tipo di uccellino è capace di trovare l'anima gemella eh? Se io avessi una sorella...gemella? Conta?!» scoppiò a ridere, per il poco senso di quella sua uscita, ma sempre gemella era. Magari la sua metà amorosa si sarebbe rivelata se fosse stata sotto forma di Wando, ma non aveva voglia di avere il pene per il momento, lo aveva avuto fin troppo. Lasciò volare l'uccellino per passeggiare tra gli animali, fino a giungere ad Chamb, un docile agnello che aveva sempre a che fare con l'amore, li sceglieva davvero bene. Lo accarezzò delicatamente mentre cercava le parole giuste per poter proseguire quella lezione. «sei adorabile...vorresti darmi un pochino della tua polvere per farmi innamorare?» lo guardò in quei suoi grandi occhi, sperando di prendere della polvere ma niente « Lo so non puoi. Peccato » lo accarezzò per qualche altro secondo per poi tornare a fissare gli studenti senza mai abbandonare il sorriso, anche se quello che stava per fare avrebbe provato del malumore generale. Infatti dopo qualche istante lo Chamb prese a tremare e avere le convulsioni. «Noi pensiamo che gli animali siano immuni alle malattie, che possano guarire da soli o col dono della propria saliva. Oddio qualcuno lo fa ma non tutti. Ora come potete vedere questa piccola bestiolina sta avendo una crisi epilettica.» prese un intruglio in boccetta e iniziò a giocarci.
    «come noi possono ammalarsi, covid-19 ferirsi e morire. E anche vero che la natura molto spesso fa da sola e tutto fa parte del cerchio della vita come ci ha insegnato il re leone. Ma non è detto che l'uomo non possa intervenire per aiutare.» disse questo mentre versava qualche goccia di quella sostanza sulla lingua dell'animale che nel giro di un minuto riprese coscienza e a saltellare sul posto. Wendy le sorrise dolce, un'altra carezza ma questa volta non le provocò niente e tornò dai ragazzi «scusate se vi ho fatto assistere a tale scena ma come potete aver visto, per ogni problema c'è un una soluzione, nel mio caso ho mescolato delle foglie di valeriana con del dittamo in gocce e acqua. Ma sono sicura che esistono altri metodi per curare un animale. Volete provare?» ovviamente era una domanda retorica perchè erano obbligati a farlo.

    28 y.o- pureblood- blonde
    "Honor to those who are a little crazy, to those who love to dare, to those who love to dream."
    Wendy



    E buon salve a noi.
    Scusate se apro solo ora, ma non avevo capito che toccava a me, questa quarantena mi sta confondendo. Comunque ve la faccio breve come piace a me. Dovrete curare un animale che io vi ho assegnato ma andiamo per gradi.
    In on:
    - Lo studente dovrà catturare l'animale, tenendo conto del suo habitat e delle sue abitudini. Tranquilli gli animali che vi ho assegnato sono in questo topic così che possiate conoscere meglio la creatura che dovrete curare.
    - potete fare l'entrata così come no e fare quindi direttamente l'azione di cattura e cura della bestiola.
    nota: anche se gli animali sono ologrammi lo studente compierà ogni azione come se la facesse davvero. Quindi niente pergamena. Sarà quindi importante che gli studenti spieghino cosa fanno, mentre lo fanno ( ESEMPIO - Tizio decide di curare Bestia dandogli dell'Erballegra; Tizio: "facendo fumare l'erballegra a Bestia, questa dovrebbe poi guarire dalla ferita" ) =grazie Lele
    - Potete curare con un'erba,un miscuglio di esse o una pozione (da inventare) come un incantesimo ( da inventare)
    In off compilate il modulo così da facilitare la mia lettura:
    Animale:
    Dolore:
    Metodo usato:


    E ora gli studenti con i relativi animali:

    VII anno
    -- Amalie Shapherd - Sifaku soffre di depressione
    -- Gideon Mcpherson – Pole Squirrel è bloccato dal mal di schiena
    -- Hunter Oakes – Massonaceus non smette di piangere
    --Behan Tryhard – Whug ha mal di gola
    -- Mehan Tryhard – Sibra è senza voce
    --Nicky Winston – Rapibara ha una zampa rotta
    -- Chelsey Weasley -Nigniser non riesce a emettere suoni
    -- Halley Oakes – Romnium sta perdendo gli aculei
    -- Antheia Sinclair – Dulcinox è diventato muto
    -- Kain Kellergan – Amagorgo ha un'ala rotta

    VI anno
    -- Hazel McPherson – Chow chow ha la lingua gonfia
    V anno
    -- Mckenzie Leighton Hale – Stamfuco ha brividi di freddo perpetui
    -- Christopher Jeez Knowles –Gnar ha il naso tappato
    -- Joseph Moonarie – Vehoat ha mal di denti
    -- Jacen Acrab Walker – Avicustos ha un forte dolore al becco

    Special
    -- Narah Bloodworth – Damoire ha macchie di vari colori sul corpo
    -- Allison Righnach - Sampetro ha la congiuntivite


    Potrei aver dimenticato qualcosa e qualcuno o se semplicemente volete partecipare alla lezione anche se non obbligatoria per il vostro pg chiedete pure e vi aggiungo.
    La lezione termina il giorno 17 aprile perché noi sfidiamo la sfiga. Non vi lascio la notte o forse sì. Per dubbi (che ci saranno data la mia scarsa bravura nello spiegare) o domande contattatemi pure.
    Buon lavoro
     
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    «Buongiorno a tutti. Buongiorno anche a voi. questo tipo di uccellino è capace di trovare l'anima gemella eh? Se io avessi una sorella...gemella? Conta?!» mehan tryhard, anima romantica per eccellenza (la caduta di stile nella prima dichiarazione a erin non la contiamo), non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire un sospiro dalle labbra, poi tese in un sorriso. aveva persino poggiato il mento sulle mani, sguardo sognante rivolto alla prof dai capelli biondi. un po' era l'effetto classico che gli facevano le sorelle de13 - ma sì, anche sandy aveva un certo non so che -, con quell'aria sempre sognante e l'incredibile sfumatura verde acqua dei loro occhi, e un po' «anche mio fratello gemello è la mia anima gemella.» potevano urlare e strapparsi i capelli quanto volevano, i tryhard, ma entrambi andavano fieri di quello che il destino aveva preparato per loro. «aaawww bro!» visto?!?
    allungò una mano chiusa a pugno facendo combaciare le nocche con quelle di beh, le iridi nocciola di nuovo su wendy. e sull'agnello che teneva di fronte a sé, un tenero esemplare di chamb: Mehan aveva avuto a che fare solo con Pomelo, il cucciolo di murphy, ma gli era bastato quell'incontro per innamorarsi perdutamente. gli piacevano un po' tutti gli animali, a dire la verità, ed era anche di quello che (rob e chimi) i gemelli avevano discusso solo un paio di giorni prima. stava quasi per voltarsi verso beh e dirgli che per il loro allevamento avrebbero dovuto prendere anche qualche chamb, quando l'agnellino improvvisamente prese a vibrare come il proverbiale diapason. «ma che-» «Noi pensiamo che gli animali siano immuni alle malattie, che possano guarire da soli o col dono della propria saliva. Oddio qualcuno lo fa ma non tutti. Ora come potete vedere questa piccola bestiolina sta avendo una crisi epilettica.» wHyYYyy??? mano destra premuta sulla bocca, il grifondoro trattenne a stento un singulto (aveva tutta un'intera lezione per mettersi a piangere, NOT YET), pupille dilatate per lo shock. non avrebbe sofferto tanto se la de13 avesse fatto venire le convulsioni ad uno studente, bisogna essere onesti fino in fondo. «eddai povero!» tipo, lui al posto del chamb - gia ribattezzato Spazzola - ci avrebbe messo quel pezzente di TizioCaio portiere grifondoro, la quale cacca vivente aveva pensato bene di farsi venire un altro attacco di dissenteria proprio a breve distanza dalla partita. mehan cominciava a vederci un pattern, ma tutte le sue teorie complottistiche a cheryl non erano interessate.
    cosi era stato fregato, again
    «scusate se vi ho fatto assistere a tale scena ma come potete aver visto, per ogni problema c'è un una soluzione, nel mio caso ho mescolato delle foglie di valeriana con del dittamo in gocce e acqua. Ma sono sicura che esistono altri metodi per curare un animale. Volete provare?» riuscì a tirare un sospiro di sollievo, il ragazzino, quando vide Spazzola smettere di tremare e scrollarsi come un cane bagnato, quel lieve e allegro belare capace di strappare un sorriso anche al cuore più arido. «foglie di valeriana, dittamo in gocce e acqua.» prese nota sulla pergamena annuendo, la fronte corrugata per la concentrazione «magari provo a darne un po' anche a baby eddie, così si calma.» a mali estremi estremi rimedi. «beh, ricordami di chiedere alla prof se quella pozione può essere letale somministrata ad un ragazzino.» perché in fondo ci teneva, mehan tryhard. non gli andava di avere edward sulla coscienza, anche se qualcosa gli diceva che per uccidere il moonarie ci volesse ben altro.
    attese con impazienza che wendy finisse di assegnare a ciascuno il proprio animale da curare, saltellando eccitato sulla sedia quando capì di avere il sibra. creature affascinanti, quelle sottospecie di zebre marine, eleganti e potenzialmente letali come sirene. «che FIGO!» si sporse all'indietro, osservando la pergamena stesa di fronte ad Hunter e gli appunti presi dal corvonero. ultimamente avevano parlato poco, una serie di brevi conversazioni nelle quali l'oakes sgridava meh per aver rapito viktor (rapito, che melodrammatico.) e meh gli rinfacciava ogni minimo errore commesso negli ultimi due anni; non era ancora pronto a chiedere scusa, il diciassettenne. e forse non lo sarebbe stato mai, PERCHE VIKTOR NON ERA ARRABBIATO E GLI VOLEVA BENE. «ah, il tuo non riesce a smettere di piangere.» annuì serio, sporgendo in fuori il labbro «sono totalmente estraneo all'argomento.» boom! non che hunter gliel'avesse chiesto, ma insomma.
    «prof mi scusi, ma se il sibra vive nelle profondità marine..» «lì c'è una vasca, signor tryhard. troverà dentro la sua creatura» vabbe sempre più bello. sapeva in cuor suo che partecipare alla push up challenge contro il professor jackson sarebbe servito a qualcosa, prima o poi. perché, inutile dirlo, aveva tutta l'intenzione di tuffarsi nella vasca con il sibra, e al diavolo gli ologrammi. «allora.. il sibra - Fontina - è rimasto senza voce, quindi impossibilitato a difendersi. si potrebbe provare mescolando del Balsamo di Dragoncello Muschiato con polvere di zenzero e infuso di Lupiro. sono tutti ingredienti dalle proprietà disinfettanti e calmanti.» la professoressa De13 aveva messo a disposizione tutti gli ingredienti? vogliamo credere di sì. «si è scoperto quasi per caso che insieme sono ottimi per recuperare la voce, molto più efficace di un normale sciroppo. solitamente viene utilizzato sugli esseri umani, ma è noto l'uso anche per alcune creature magiche canterine. non mi risulta sia mai stato testato su un Sibra, ma insomma..» insomma. erano lì per imparare qualcosa di nuovo, dopotutto.
    mise insieme gli ingredienti fino ad ottenere un liquido chiaro dal profumo dolciastro, filtrando poi in una fiala. «sono creature poco abituate alla presenza dell'uomo, quindi bisogna avvicinarle con molta cautela evitando movimenti bruschi. con gentilezza.» e così dicendo mehan si affacciò alla vasca, allungando la mano libera per accarezzare il muso della creatura, solo un tocco leggero. «ovviamente non è possibile farla uscire dall'acqua, morirebbe. quindi..» quindi era giunto il suo momento. aggraziato come il ballerino che era fece sparire in un attimo la divisa (aveva forse i pantaloni a strappo come gli stripper alle feste di compleanno? forse) rimanendo ignudo come mamma teddy l'aveva fatto se non per le mutande di Spongebob, le sue preferite. «ah, se solo erin fosse qui.» il colpo di tosse strozzato di suo fratello gli fece capire che non lo aveva solo pensato, ahah. «cioè, volevo dire.. è che le piacciono le zebre.»
    cosa?
    cosa.
    con la stessa fatica che avrebbe fatto tom holland a mettersi una maglietta facendo la verticale, meh riuscì a calarsi nella vasca senza venir affogato da (ll'ologramma) Fontina, dandogli delicate carezze sul muso mentre (faticava a stare a galla) faceva bere alla creatura parte dell'intruglio. È guarito???? dai vogliamo crederci.

    gryffindor - vii - 17 yo
    io di risposte non ne ho mai avute e mai ne avrò
    di domande ne ho quante ne vuoi - cit.
    mehan


    Animale: sibra
    Dolore: ha perso la voce ♡
    Metodo usato: ha mescolato Balsamo di Dragoncello muschiato, polvere di zenzero e infuso di Lupiro, tre erbe medicinali spesso usate in caso di raucedine e problemi alle corde vocali. la pozione va assunta per bocca, facendola bere alla creatura, e di solito agisce in poche ore.
     
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    “Relax.” Le braccia al cielo, sempre su, tra le mani un pezzo di pergamena con i titoli delle sue canzoni preferite. Roba buona, un po’ come la vodka che gira in questi giorni per Roma, ma mai a certi livelli. Chelsey non era ancora pronta a certi trip, ma ci si poteva lavorare su.
    “Take your time.” Continuò canticchiando verso il piccolo Nigniser, saltando sui rami più bassi dell’albero per provare ad avvicinarsi di più all’ologramma della creatura per far leggere meglio all’uccellino i caratteri cubitali della sua playlist.
    “And take your time, to trust in me” Perché qualcuno doveva pur aiutare quella piccola creatura e sfiga fortuna volle che alla bestiolina fosse capitata una persona sveglia come lei. “And you will find, infinity.” Si sistemò meglio sui rami, spalmandosi su uno di questi abbastanza robusto da reggere il suo peso, avanzando piano, il braccio allungato lentamente per catturare più facilmente il Nigniser. Quello della Weasley fu un movimento lesto, veloce, in quell’attimo di distrazione del volatile. “And time goes by, so naturally” Accarezzò con delicatezza il ciuffetto dell’animale, arruffando appena il suo piumaggio e cercando, così, di conquistare la sua fiducia, perché, in fondo, non voleva fargli del male, solo provare a curarlo e, possibilmente, evitare di somministrargli un mix letale di erbe. “While you receive, infinity” Mise il piccoletto nella gabbietta che aveva evocato al suo fianco, mentre estraeva dal suo marsupio -dai, chi non ne aveva uno quando si doveva arrampicare sugli alberi!!! - quello che credeva necessario per restituire all’uccellino la capacità di emettere nuovamente suoni.
    “Sai cosa facciamo adesso? Un intruglio di quelli belli potenti, così il tempo di tornare a svolazzare libero, che già puoi cantare di nuovo, ok?” Sistemò anche il foglietto con le canzoni nella gabbietta, in modo tale che potesse prepararsi al meglio per il suo show. “Dobbiamo prendere dei petali di Erisimo, che è l’erba del cantore, e metterli in un mortaio. Dovrebbero avere un sapore pungente, ma non preoccuparti, alla fine sarà buonissimo!” Iniziò quindi a pestare i fiori gialli e, quando fu piuttosto soddisfatta del risultato, continuò la sua preparazione aggiungendo “Una radice di liquirizia grattugiata e del miele di asfodelo. Tutti questi elementi hanno delle proprietà antisettiche e il miele aiuta a ridurre l’irritazione e, soprattutto, a rendere l’intruglio più dolce e appetibile, anche per un uccellino come te. Inoltre, per curare quest’aforia momentanea, possiamo metterci anche una componente acida, quale una goccia di arancio o limone.” Spremette uno spicchio d’arancio nel mortaio e diede una parte di quello che restava al Nigniser nella gabbietta. “Buono, vero? Ora, dato penso che la tua disfonia fosse dovuta allo stress per aver cantato troppo -eh l’hype non sempre è una cosa bella, ma quando parte Bohemian Rhapsody è tutto giustificato- usiamo anche un po’ di melissa e passiflora, per le loro proprietà rilassanti che danno sollievo alle tue corde vocali!” Continuò a pestare gli ingredienti fino a quando il composto non fu abbastanza liquido. “Ora vieni qui, che arriva la parte divertente.” Riempì il contagocce con l’intruglio e ne mise una goccia sul pavimento della gabbia, aspettando che l’uccellino si avvicinasse per bloccarlo e… “Se non apri il becco da solo, devo farlo io.” E, così dicendo, provò ad applicare una leggera pressione delle dita per far sì che lo aprisse da solo, consentendole di far scendere tre gocce direttamente vicino le corde vocali del Nigniser. “Dovresti stare in silenzio per qualche ora per rendere più efficace il miscuglio preparato, quindi ti devo immobilizzare, ma l’effetto dell’incantesimo svanisce solo! Fidati, è per il tuo bene e, se mi sbaglio, allora potrai venirmi a beccare. OK?” Non era certa il Nigniser potesse capire tutto quello che stava dicendo, ma parlargli sembrava confortarlo - o stordirlo - quindi non era una cosa del tutto sbagliata e, soprattutto, se lei si fosse mai trovata nella situazione di non riuscire a emettere alcun suono, avrebbe voluto sapere per filo e per segno cosa stesse accadendo attorno a lei. “Immobilus Rostrum” mormorò dando un colpetto leggero di bacchetta sul becco dell’animale prima di dargli un buffetto sulla testolina e saltare giù dall’albero per raggiungere il resto della classe.

    Just like fire, burning out the way
    If I can light the world up for one day
    Watch this madness, colorful charade
    Just like magic, I'll be flying free

    Rebel | Quidditch | Welsh
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
    CHELSEY WEASLEY
    DALLAIRE


    Animale: Nigniser
    Dolore: Non riesce a produrre suoni
    Metodo usato: Cattura il Nigniser con una lista di canzoni e prepara un intruglio con Erisimo, radice di liquirizia, miele di asfodelo, gocce di succo d'arancia, passiflora e melissa. Le erbe utilizzate sono per lo più antisettiche e aiutano a purificare le vie respiratorie. Il miele è lenitivo, mentre melissa e passiflora sono piante che contribuiscono al rilassamento delle corde vocali. Inoltre, per consentire all'intruglio di fare effetto, lancia un incantesimo [Immobilus Rostrum] atto a bloccare il becco dell'uccellino per qualche ora. L'effetto svanisce naturalmente.
     
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    «scusate se vi ho fatto assistere a tale scena» behan stava piangendo? ovviamente stava piangendo. Subito però, vedendo l'animale riprendere coscienza e tornare a saltellare, il ragazzo fece in modo di asciugarsi il viso con la manica della tunica prima che qualcuno lo notasse. Qualcuno esclusi i suoi amici, ovviamente: con loro non aveva problemi a riguardo, e tutti sapevano quando behan avesse la lacrima facile. Ma insomma: un CHAMB??? Un piccolo, bellissimo e amorevole chamb, in piena crisi epilettica???? Davvero troppo per un cuore puro e delicato come il suo, non ce la faceva a vedere senza sentirsi male per lui e desiderare di prender il suo posto e spostare su di sè tutto il dolore. Per quello teneva così tanto alle lezioni di cura delle creature magiche: quella era forse, oltre ad erbologia, l'unica materia in cui il tryhard si applicasse con costanza e dove mostrava un sincero interesse.
    Oh, e comunque le lacrime avrebbero potuto rivelarsi utili: sia mai che hunter decidesse finalmente di aver pena per lui e perdonarlo - insieme a tutti gli altri losers, ovviamente.
    «bro, te la sei segnata??» lui aveva rovinato tutta la sua pergamena con le lacrime, non c'era più spazio per scrivere. Ma era importante avessero la cura per il chamb, visto che il loro allevamento ne sarebbe stato pieno! e di certo behan non voleva rischiare di trovarsi impreparato in una situazione simile, anche perchè in caso contrario sarebbe probabilmente morto di crepacuore. «foglie di valeriana, dittamo in gocce e acqua.» perfetto: non erano nemmeno ingredienti difficili da trovare! «magari provo a darne un po' anche a baby eddie, così si calma.» ?? ma non poteva darla ai bambini, no?? «beh, ricordami di chiedere alla prof se quella pozione può essere letale somministrata ad un ragazzino.» ah, ecco. vabbè, comunque nel dubbio.. «..prima però lasciagli fare il mio esorcismo: me l'ha promesso» le aveva provate un po' tutte, behan tryhard, ed eddie a quel punto era la sua ultima speranza: si era abbastanza terrorizzato quando il ragazzino aveva accolto con così tanto entusiasmo la sua proposta, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro.
    E sinceramente, dopo la tremenda figura fatta al supermercato con maple, era disposto a tutto pur di togliersi la sfiga: nessun rito poteva esser peggio di quello che il diciassettenne era costretto a sopportar ogni giorno.
    Osservò, estasiato, tutte le creature che la professoressa assegnò ad ognuno di loro, facendo anche qualche commento tattico («hunter, il tuo mi somiglia!!»)(in realtà assomigliava un po' a tutto il gruppo, esclusa forse halley??) (eh hunter, ci perdoni??? assurdo fosse ancora arrabbiato quando VIKTOR NON SI ERA SPAVENTATO) nell'attesa di ricevere il proprio compito.
    «UN WHUG!!» Amava i whug!!! Una volta - molte di più, ma preferiva non ricordare la delusione di ogni singolo no - aveva persino chiesto a mamma teddy di comprargliene uno e metterlo in giardino, e la risposta della donna era stato lanciargli addosso, stile amalie shapherd, Epic Fail, come ricordo del fatto che non riuscisse a tenere nemmeno un gatto in vita e lontano da morti tremende, figuriamoci un mini koala. «ha mal di gola» si capiva da come si lamentava, con il suono ad uscirgli roco e ben diverso dal suo solito verso. cristo, e se si fosse trattato di coronavirus??? vabbè, behan nel dubbio aveva la mascherina (sì, l'indossava sempre) per protegger se stesso e gli altri. Che poi no dai, gli animali non prendevano il virus!! Doveva esser per forza qualcos'altro «e per questo motivo non riesce a fare da drama button, o tantomeno a mangiare cibi solidi» il che era un bel problema, data la sua alimentazione principalmente a base di foglie di eucalipto: le foglie avrebbero potuto irritare ancor di più la gola, e peggiorare l'infiammazione. «la soluzione in questo caso è un miscuglio composto da acqua calda, miele d'acacia» gli altri tipi i whug non li digerivano «un pizzico di sale, e muco di lumaca cornuta, il tutto ben mischiato e da bere tutto d'un sorso » Il problema vero non era il rimedio di per sè, ma come darlo al whug: così come tutti i koala, infatti, anche lui viveva sugli alberi ed era alquanto difficile farlo scendere. E Behan aveva visto due minuti prima, mentre preparava il miscuglio, come suo fratello si fosse buttato nella vasca per andare a curare la sua creatura. Ciò significava forse che lui si sarebbe dovuto arrampicare sull'albero per andar a far bere la bevanda al suo whug???? Era praticamente una condanna a morte. Ologramma o non ologramma, behan non sapeva arrampicarsi e sarebbe sicuramente caduto spaccandosi ogni osso possibile, e le ossa rotte facevano male!!!!
    Doveva giocare d'astuzia. E poi, com'era il detto??? «se la montagna non va a paoletto, paoletto va alla montagna!!!» «maometto» ah. capite perchè aveva bisogno di un hunter oakes nella vita???? «beh, comunque» aveva un ottimo piano «come ogni koala, anche il whug assume la stragrande maggioranza di liquidi di cui ha bisogno dalle foglie di eucalipto di cui si nutre. La sua particolarità, però, è che va matto per il tè al limone» era l'unico, in pratica «quindi, per attirarlo a scendere dall'albero e soprattutto invogliarlo a bere, è necessario mettere la miscela in una bottiglia di plastica, posizionarla ai piedi dell'albero e lanciare un incantesimo confundus sull'animale: sarà lui stesso a scendere e bere dalla bottiglia.» così dicendo, il ragazzo si mise ai piedi dell'albero, poggiò la bottiglietta appena riempita e lanciò l'incantesimo sull'ologramma dell'animale: dopo un attimo di smarrimento, il piccolo Chew - sì, gli sembrava un po' un piccolo ed adorabile chiwawa quindi l'aveva ribattezzato così - scese giù ed arrivo ai piedi di behan, prendendo la bottiglia tra le zampe e iniziando a bere tutto. «l'effetto dell'incantesimo svanirà tra qualche ora, ma almeno adesso non ha più la gola infiammata» si azzardò persino a chinarsi ed accarezzarlo, tanto era confuso, e omg quando era morbido!!!!
    17 y/o - hufflepuff - vii
    I stress about stress before
    there's even stress to
    stress about
    Behan


    Animale: whug
    Dolore: mal di gola
    Metodo usato: miscuglio composto da acqua calda, miele d'acacia, sale e muco di lumaca cornuta + incantesimo confundus per convincere l'animale a scendere dall'albero e berlo
     
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    «e quindi tu saresti depresso, uh?» teneva il piccolo in braccio, accarezzandolo delicatamente sul capo. Non era stato per niente difficile prenderlo tra le proprie braccia, dopo averlo cercato per dieci minuti buoni e trovato nascosto sotto un mucchio di foglie. A primo impatto, doveva ammetterlo, le era sembrato quasi morto ma 1) in realtà era un ologramma e 2) ormai si era abituata a vedere corpi che sembravano morti ma in realtà non lo erano: del resto viveva con suo fratello hyde.
    «e come mai un piccolino come te è depresso?» era sicuramente colpa di uno squilibrio chimico a livello celebrale, perchè altrimenti non sarebbe stata necessaria soltanto una pozione ma una seduta di terapia e l'inserimento dell'animale in una struttura di riabilitazione (cosa? dai che esistevano sicuro). Ma dopo aver ricevuto dalla professoressa il compito, era subito andata a chiedere delucidazioni a riguardo e lei le aveva detto che bastava solo trovare la cura pratica, non doveva mettersi a psicanalizzare il povero lemure. Peccato eh, amalie aveva già pronti gli occhiali.
    Così, prima di mettersi alla ricerca del sifaku, aveva preparato la pozione necessaria per farlo star meglio: dopo aver messo a bollire in uno dei piccoli calderoni che erano stati portati lì nella foresta, a loro disposizione, acqua e ramoscelli di biancospino, la ragazza aveva aggiunto radice di mandragola e cenere d'ebano. «è la versione "sana" della felix felicis» infatti non era nè illegale nè creava dipendenza, ma andava solo a migliorare l'umore e soprattutto, nel caso degli animali, aiutava a guarire da casi di depressione «l'acqua alla base della pozione è normale, non di luna, ed al posto del miele si usa il limone. Ah, e ovviamente non si usano nè iperico nè piume di fenice» Dopo averla lasciata riposare per dieci minuti, aveva prima preso una manciata di fichi - alimento prediletto dai lemuri - e, dopo averli immersi nella pozione, li aveva messi in una ciotola ed era andata a cercare il piccolo depresso.
    Ed eccola lì, Amalie, sifaku in braccio e frutti imbevuti di pozione in mano: era pronta a guarirlo. Si stava godendo solo qualche attimo in più quella pace, perchè sapeva che, una volta guarito, l'animale sarebbe tornato a dare il meglio di sè e probabilmente l'avrebbe riempita di insulti: non era grande amante di quella specie in condizioni normali, la shapherd, mentre in quello stato erano così carini!! Buoni, silenziosi, ma anche depressi quindi era suo dovere - non solo scolastico, ma soprattutto morale - quello di curarlo. Osservò per un attimo i suoi compagni, e vedendo chelsey cantare, e meh che si buttava a petto nudo in una vasca d'acqua, capì che in fondo non gli era andata così male: poteva sopportare degli insulti da parte di un lemure. Che poi, poverini!, era la sindrome di tourette a renderli così, mica era colpa loro. «ecco qui, mangia e vedrai che passa tutto» prese dalla ciotola il primo fico e glielo avvicino. L'animale, titubante, iniziò a fare qualche morso e.. «hai le doppie punte» meh, deboluccio «continua a mangiare!» un altro morso, altri due, e più mangiava più sembrava tornare in vita «ti puzza l'alito e sei piena di brufoli!!» ecco, ora iniziavano a ragionare: a quel punto lo liberò dalla sua presa e lo lasciò scender a terra, dandogli altri due frutti imbevuti di pozione, che il sifaku divorò in un attimo. «C'HAI LE TETTE PICCOLE E LA MAMMA PUTTANA» ...okay. Vabbè, almeno la cura aveva funzionato. «IL MIO LAVORO QUI È FINITO, ADDIO!»
    20y/o - raven - (2043)
    "You should never bottle up
    your emotions!
    ",
    I say, kicking seventeen Emotion Bottles under the carpet
    Amalie


    Animale: Sifaku
    Dolore: È depresso
    Metodo usato:
    - Prepara una variante più leggera della felix felicis, usata di solito per migliorare l'umore (umani) o curare casi di depressione (animali)
    - Immerge dei fichi nella pozione
    - Prende in braccio il lemure e poi gli fa mangiare i fichi imbevuti di pozione
     
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    Lo spazio nella foresta si era riempito in fretta ed il McPherson aveva preso posto tra la folla, in una posizione medialmente centr-ok no, non è vero. Il McPherson era in prima fila, nella dannatissima prima fila sfigata, in piedi davanti agli altri, nonostante il più di un metro e ottanta d'altezza. Perchè? Prima di tutto perchè amava cura delle creature magiche, in secondo luogo, la professoressa non lo atterriva come altre e poi niente, solita storia da secchione: non vedeva l'ora di iniziare! E mentre la De Thirteenth parlava di qualcosa riguardante il cerchio della vita ed il Re Leone, il McPherson lanciò uno sguardo di intesa a Narah, perchè lo avevano visto da poco insieme. Ma solo uno sguardo, niente di più. Non era un tipo appiccicoso, odiava le effusioni pubbliche, erano a lezione e poi c'era anche Hazel quindi meglio evitare. Quindi devo tipo...riprodurre della musica o simili.
    Apprese che gli sarebbe toccato lo scoiattolo ballerino con il mal di schiena ed era eccitato all'idea perchè non aveva mai visto un pole squirrel da vicino!
    Come attirare una creatura magica innamorata della musica quando non hai a disposizione una radiolina, il cellulare o qualsiasi altra cosa sappia riprodurre musica? Con una fantastica (?) cup song, ovviamente!
    Dopo aver trasfigurato una penna d'oca in un bicchiere di dura plastica, il McPherson pensò bene di prepararsi, sedendosi sul terreno, a gambe incrociate, dinnanzi al ceppo mozzato di un albero che sarebbe servito come tavolino. Sistemò una gabbietta aperta alla propria destra e adagiò dei guanti protettivi nella stessa parte. Non si poteva dire che non fosse organizzato, dai. Raccolse poi il ramoscello di un albero, ricavandone una stecca di legno abbastanza rigida da rimanere incastrata nella terra in una posizione perpendicolare, ad imitazione di un palo. Allestita la scena, doveva solo ricordarsi com'è che si facesse. Manipolò il bicchiere tra le mani, osservandolo con aria pensosa. Uno o due tentativi fallimentari e poi il McPherson prese il ritmo.

    Che si sbrigasse, il piccolo scoiattolo, non aveva mica tutta la giornata! Iniziò anche a cantare e non si poteva dire che avesse una brutta voce, tutt'altro.
    When I'm gone, when I'm gone, you're gonna miss me when I'm gone.
    E insomma, era vero. Aveva l'occasione di farsi curare la schiena da lui, un ragazzo estreamente delicato, ma Gideon non aveva mica una pazienza infinita, eh! Che si muovesse, prima di rimpiangerlo (!!). Dopo circa un minuto in cui aveva beato la classe con la propria voce, iniziò a sentirsi stupido, ma poi eccolo.
    Lo vide arrivare con passo incerto e zoppicante, negli occhietti scuri il luccichio di chi aveva sentito una melodia orecchiabile su cui ballare. Barcollante, lo scoiattolo tentò di aggrapparsi al ramoscello, per lanciarsi in una pole dance, ma fu un movimento troppo azzardato per il suo stato di salute compromesso. Squittendo per il dolore si cappottò a terra, portandosi dietro la stecca, abbracciata tra le zampette, rivolto sulla schiena e con l'aria praticamente stecchita. Per un attimo, il McPherson sentì il cuore nel petto spezzarsi in due, ed il terrore di averlo ammazzato passò veloce come un lampo nei suoi occhi. Oh merda. Ma poi poi vide gli occhietti vispi del Pole Squirrel aprirsi e fissarlo di sbieco, osservandolo come per dire "bè? stupido umano che fai, non mi curi?" si sciolse, a quello sguardo. Ohhh piccolo cucciolo vieni da papà. Sapeva che i pole squirrel non erano creature domestiche nè addomesticabili, e che avrebbe potuto morderlo, per questo si premurò di utilizzare dei guanti, per prenderlo in braccio e riporlo momentaneamente in una gabbietta morbida. (Gideon, anche meno, è un'ologramma).

    Avrebbe quindi cambiato postazione, spostandosi nella zona adibita alla creazione di unguenti o pozioni. Dopo una lunga osservazione dei materiali, decise che avrebbe preparato un unguento con ciò che aveva a disposizione: arnica, pepe di cayenna e dittamo. Servendosi di un mortaio, avrebbe mescolato le radici dell'arnica spezzettate e poi frantumate, con una manciata di pepe, una goccia di dittamo e due gocce d'acqua per creare una pastella densa e fortemente aromatizzata. Si sarebbe poi preoccupato di levare un guanto, tenendo invece il sinistro con cui avrebbe tenuto fermo lo scoiattolo, ed avrebbe cosparso la sua schiena con la pastella creata, massaggiando il pelo affinchè il prodotto scivolasse tra i peli e penetrasse a fondo nella pelle.
    Tra qualche minuto starai decisamente meglio e potrai ballare di nuovo. Peccato fosse solo un ologramma, perchè Gideon tendeva ad affezionarsi troppo facilmente alle creature, anche quelle meno domestiche.
    ravenclaw
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    25.05.19
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    Animale: Pole Squirrel
    Dolore: Mal di schiena
    Metodo usato:
    - Lo cattura con una cup song vintage wat
    - Lo cura con un unguento composto da radici di arnica frantumate, una manciata di pepe di Cayenna, una goccia di dittamo e due gocce d'acqua, tutto
    dentro un mortaio e da amalgamare con un pestello. Il composto ottenuto andrà spalmato sulla schiena, massaggiando bene così che penetri tra i peli e nella pelle.
     
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    La vita degli adulti era complessa. Aveva iniziato a lavorare da un (1) giorno, e già sentiva che la sua anima avesse iniziato il viaggio per abbandonare il corpo. Con le braccia incrociate sul petto e la testa collassata nel palmo, battè le palpebre due, tre, quattro volte prima di mettere a fuoco la docente di cura delle creature magiche.
    «what about quidditch» era stata la prima risposta del suo capitano, oh meo capitano, quando Mac aveva annunciato alla squadra di aver trovato un lavoro. Non fraintendete, non amava aiutare al Better Run, ma quello con la Crane era volontariato: l’Hale voleva dei soldi, per quanto pochi, suoi. Mckenzie Leighton Hale, un intellettuale, al Moonarie aveva risposto scrollandosi nelle spalle riesco a fare entrambi.
    Oh man, that was the biggest lie he ever told.
    Era allucinato e già sconfitto. Era confuso dalle informazioni ricevute dal suo boss, dalla musica a volume troppo alto, dalla lista di cocktail che ogni tre secondi recitava a memoria per non dimenticarla. Non che il suo fosse lavoro da barman – ma molto minacciosamente gli era stato fatto notare: non ancora - no: Mckenzie era il PR.
    Mckenzie. Public Relations. Aveva riso istericamente fino a quando non aveva compreso che non ci fosse assolutamente da ridere, e dopo un paio di meritate lacrime, si era sniffato un po’ di noce moscata e si era stampato un sorriso sulle labbra: lista o tavolo?
    Aveva funzionato. Per un po’. Ce ne sarebbe voluto di tempo, sudore e sangue, per ingoiare centimetro per centimetro l’ansia sociale che gli impediva il contatto visivo con chicchessia, figurarsi fermare sconosciuti in strada per invitarli alle serate della discoteca, ma per una (1) volta aveva deciso di essere ottimista - di volerci provare. Al momento era ancora nella fase uccidetemi, ma erano sacrificabili dettagli. «break dance» si rese conto di averlo detto ad alta voce, palpebre assottigliate verso il Chamb in preda alle convulsioni, solamente quando sentì diversi occhi su di lui. Arcuò le sopracciglia e indietreggiò di un passo cercando di fondersi con l’ambiente, evitando di ricambiare l’occhiata dei suoi compagni. Dubitava avrebbero compreso; onestamente, dubitava ci fosse qualcosa da comprendere. «volete provare?» aprì bocca per domandare la break dance? ma la richiuse rendendosi conto che quel filo logico era presente solo nella sua testa, e la De Thirteenth si riferisse a curare una creatura magica. Perchè non sembrava, me ne rendo conto, ma una parte di Mac (chissà quale e quanto importante – cit) aveva ascoltato il compito assegnatogli.
    «same» e infatti aveva già puntato gli occhi sull’ologramma dello Stamfuco, i cui tremori, per osmosi, gli trasmisero un idea di freddo che lo fece rabbrividire. Abbracciò il busto con le mani avvicinandosi cauto all’animale. Passi misurati, delicati, e sinceri occhi grigi a cercare quelli dell’animale. «non ti farò del male» sapeva che quelle creature magiche non comprendessero il linguaggio umano, ma gli sembrava...rude avvicinarsi di soppiatto senza provare a parlargli. Apriamo una parentesi fun fact per sapere come Mac fosse a conoscenza delle operazioni da compiere per guarire i tremori dell’animale: era rimasto così sconvolto dallo scoprire che esistessero gatti senza pelo, che si era informato su ogni dettaglio di quelle creature; aveva scoperto che soffrissero, per ovvi motivi, il freddo più degli altri gatti, e se i metodi babbani erano tutine dai dubbi gusti estetici, quello magico era «phreeeee/eeeee/meeeee» aveva estratto la bacchetta con movimenti lievi ed appena percettibili, puntandola contro l’animale nel pronunciare la formula dell’incantesimo. La vera difficoltà dell’incanto radoonoh era la pronuncia della formula, necessariamente prolungata ed altalenante, seguita da un braccio tremante che lo rendeva particolarmente facile per gli anziani affetti da Parkinson. L’incantesimo avrebbe fasciato l’animale come un burrito ma senza bloccarne i movimenti, con il suo effetto calmante avrebbe placato i tremori, ed avrebbe evitato la dispersione del calore. «ti va di bere tutto? Possiamo aggiungerci un po’ di limone, se ti piace» preparò rapidamente l’intruglio da far bere all’animale, riempiendo una tazza con beccuccio di tre quarti di caffè caldo ma non bollente, essenza di peperoncino, e qualche goccia di estratto di ellaboro per quietare l’animale mentre intruglio ed incanto facevano il loro effetto. «mezz’oretta e smetterai di tremare, promesso» sorrise confortante all’animale mentre gli faceva bere la pozione, una mano – munita di guanto: non erano creature cattive, ma non si sapeva mai - a sollevare il muso e l’altra a dargli la bevanda. «posso farti i grattini se vuoi?»
    17 y.o. - ravenclaw - v year
    i
    just
    can't
    mckenzie


    Animale: stamfuco
    Dolore: brividi di freddo perpetui
    Metodo usato:
    incantesimo radoonoh (la bacchetta genera un tessuto in grado di avvolgere l'animale, che svolge due funzioni: mantiene il calore corporeo ma senza bloccarne i movimenti, ed ha un effetto calmante che induce sonnolenza; di fatti, è usato spesso nei campeggi) + un intruglio di caffè, peperoncino, ed elleboro
     
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    GRRRRRRR, le costava veramente tanto vedere Gideon e la Bloodworth nella stessa stanza, edificio, foresta, mondo senza prenderli a botte tutti e due. Non lo faceva solo perché suo padre lo sarebbe venuto a sapere! - semicit il McPherson era suo fratello e ogni tanto era stato così buono da suggerirle qualche risposta ai suoi compiti. Evento così raro che, in effetti, pensarci non era una buonissima idea: le veniva voglia di strozzarlo ancora di più.
    COMUNQUE, immaginava che una volta tanto avrebbe potuto anche seguire la lezione per distrarsi #ahochei. No dai, Cura delle Creature Magiche era una delle materie che le piacevano di più, se non perché era una gran fancazzista e non aveva la minima intenzione di memorizzare date, formule e roba simile, perché era una delle poche occasioni insieme al Quidditch di passare qualche ora fuori da Hogwarts.
    Però cioè. Che crudeltà. «POVERO PICCOLO FACCIA QUALCOSA!!!» STAVA AVENDO UNA CRISI EPILETTICA, COME FACEVA A STARE TANTO CALM- ah erano ologrammi. E a proposito di ologrammi, le era stato assegnato un chow chow. Mmmh, come avrebbe fatto a catturare un chow chow? (sì, catturare come i pokémon #wat)
    Uuuuh, che fatica quando doveva far lavorare il chow chow che aveva nel cervello, invece: uno sforzo impressionante. Dell’animale sapeva che era tipo un… una nuvoletta dorata simil infermiera? Ne avrebbe davvero voluto uno più pericoloso, così, giusto per movimentare le cose e rischiare di rimanerci secca!!1! Insomma, nonostante fossero ologrammi sperava fosse possibile. Lanciò un’ultima occhiataccia a quella santarellina di Narah – non aveva ancora accettato la sua relazione con Gid, dite? NoOoOoOo è solo una vostra sciocca impressione, la adorava. come sacco da boxe – e si allontanò, pensierosa. La piccola McPherson era rinomatamente abbastanza psicopatica da attuare la prima idea che le veniva in mente, se da pazzi pure meglio, perciò quando le sovvenne un insolito lampo di genio – brutto quando il cervello si attiva per sbaglio eh, questi cortocircuiti –, si chinò ad afferrare un rametto, scartandolo subito dopo. Nah, non era appuntito. Vagò a testa in giù fino a individuare il ramo prescelto, e afferrandolo si graffiò con la punta il dorso della mano, fino a vedere una goccia di sangue macchiarle la pelle e cadere a terra. Niente di che, con tutte le parti del corpo che si era rotta negli anni era una carezzina.
    Bene. Poteva passare alla seconda parte del piano. «AaaaAAHHHHHHHH CHE DOLOREEEEEE.» Cadde a terra, come corpo morto cade, rotolandosi come quando a Quidditch fingeva di cadere dalla scopa per un fallo (curiosamente a tipo tre metri da terra ihih) (infatti la beccavano sempre, maledetti arbitri) «FALLO FALL-» ah no. Reset. «CHE MALE MORIRÒ DISSANGUATA, CHE FERITA MORTALE.» Smise di rotolare solo per lanciare un’occhiata alla vegetazione. Per essere un cagnolino crocerossina era un pochino lento eh. «In questo momento mi servirebbe davvero, DAVVERO un chow chow a salvarmi la vita!!!!!» Poteva sembrare assurdo – lo era – ma funzionò davvero: dopo un po’, vide zampettare verso di lei una bellissima pallottola di pelo dorata. Si fermò, guardandolo con curiosità, e il suo cuoricino da scaricatore di porto non poté che sciogliersi mentre il cagnolino le leccava la mano con la linguett- «Oh meo deo.» Si tirò su di scatto, rischiando di spaventare l’animaletto, che però si fece coraggio e riprese a tentare di curarla. Mamma mia era adorabile, e in genere Hazel trovava adorabile botte, Burrobirra e sangue, perciò insomma. Adorabile sul serio.

    Dopo averlo preso in braccio, scoprendo che era davvero morbido come la nuvoletta che sembrava, se l’era portato con sé. «Ora ci pensiamo noi a quella lingua. L’hai ridotta davvero male eh.» Stava parlando con un animale che non era neanche vero? Già. Giusto perché era proprio tenerino – e perché doveva farlo visto che era una lezione, ecco. – si era armata di pestello e mortaio. Aveva iniziato dalle foglie di menta e dall’anice, visto che era la parte più noiosa, e ci diede di cattiveria fino a ottenere una sorta di cremina che si sarebbe facilmente disciolta in acqua; poi aveva versato il composto ottenuto in un recipiente a scodella, versandovi successivamente il succo di aloe vera – pure quelli ignorantelli come lei sapevano che l’aloe vera era la cura per ogni male!! – e dei cucchiai di miele. Infine versò l’acqua e girò tutto fino ad assicurarsi che fosse un composto particolarmente diluito e uniforme. «Okay, perfetto. Vieni cucciolino, su!» E infine lo prese con molta delicatezza – lo stritolò con un braccio per tenerlo fermo mentre con l’altra mano gli dava da bere l’intruglio, ma al chow chow pareva piacere tanto che non fece manco storie. AAAAAW! «Finito. Buono eh?? Tra poco dovresti sentirti mooolto meglio.» Lasciò all’ologramma scodinzolante una carezzina, rimpiangendo non fosse vero. Sospiro nostalgiko.
    gryff - 16 y.o. - psycho
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    hazel mcpherson


    Animale: Chow-Chow
    Dolore: Lingua gonfia
    Metodo usato:
    - Si ferisce la mano con un ramo e si lamenta per attirare il chow chow.
    - Prepara un intruglio molto liquido con succo di aloe vera, una miscela di menta e anice passati al mortaio, dei cucchiaini di miele. Il tutto andrà fatto bere al chow chow, avendo cura di aver diluito tutto con abbondante acqua.
     
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    «break dance» CJ Knowles lanciò un’occhiata al ragazzino mingherlino al proprio fianco, arcuando dubbioso un sopracciglio. Non era un segreto che Mckenzie Hale avesse dei problemi, ma solitamente era abbastanza introverso da tenerli per sé. Decise, per puro animo da Tassorosso, di andargli incontro con un sorriso rivolto al restante gruppo dei suoi spettatori: «arriva dalla california» perché il far west sembrava troppo estremo per le limitate menti dei loro compagni di scuola, e California di suo rendeva comunque bene l’idea sul perché il Corvonero fosse danneggiato. Alzò un pollice di supporto al ragazzo, ma quello era troppo impegnato nel suo personale panic moonwalk per prestare attenzione alla versione you’ve got a friend in me del Knowles: rude. «comunque sandy è una merda» punto; funzionava anche senza contesto, ma nel piegare il sorriso in direzione di Joey, decise comunque di concludere l’aulico pensiero del giorno. «a non fare da supporto morale alla sis» e a non frequentare praticamente mezza lezione con CJ: how dare you fuckin fucker. Al Knowles le lezioni, di base, non piacevano. Non gli piaceva essere costretto a fare cose, più felice quando lo lanciavano in arene mortali al grido di adattati o muori perché era un fiero sostenitore degli apprendimenti casuali. Improvvisatore naturale, caotico di natura; i CJ erano fatti per la strada, non per la scuola. Ciò non significava che non ci provasse: sentiva di doverlo a tutte le teste di minchia giallo-nere che trovava in biblioteca a studiare anche di notte, o – che dio ce ne scampasse – di primo mattino, incrociati nei corridoi mentre fuggiva verso la Sala Grande così da far colazione da solo prima che arrivassero le mandrie. Un dovere morale, quello del Knowles. Cura delle Creature Magiche, però, gli piaceva più di altre materie, principalmente perché gli dava la possibilità di avere a che fare con bestie non dotate della capacità del linguaggio; amava gli animali decisamente più di quanto potesse amare le persone – altrimenti come ve lo sareste spiegato l’attaccamento del Tassorosso nei confronti dei freaks. - quindi sorrise conciliante alla de13th, prima di mettersi efficientemente al lavoro.
    Certo, «non quello che mi aspettavo» CJ Knowles, quasi ventenne Tassorosso ancora al quinto anno, dal suo metro e novanta dovette comunque reclinare il capo per guardare l’ologramma nei piccoli, e malvagi, occhi blu. Guardò la prof, magari si era confusa (era la sorella di Sandy, non l’avrebbe biasimata per essere confusa di natura; la capiva perfettamente), ma niente, quella gli sorrise invitandolo a proseguire come se di fronte a sé avesse avuto un cucciolo di panda. «eh», bella lì proprio. Lo Gnar era immenso, e sembrava non solo essere in grado di stritolare il Knowles con una delle sue zampone artigliate, ma anche volerlo tremendamente, maledettamente, fare. «good boi, good boi» sorrise senza mostrare i denti, fosse mai che Mauro (si, gli aveva dato un nome) lo prendesse come un invito a chi li avesse più lunghi. Lo vide tentare di annusare l’aria, facendo versi che voi umani non potrete mai comprendere; tra una sniffata e l’altra, ebbe anche la favolosa idea di scatarrare sui piedi del Tassorosso, che osservò il muco della bestia chiedendosi se fosse un reato uccidere una scimmia magica.
    Probabilmente, a lezione, sì. Avrebbe dovuto avvicinarglisi? Boi oh boi ma manco per il cazzo. Con il materiale offerto dalla gentilissima e biondissima de13th, CJ preparò un miscuglio semplice quanto funzionale: acqua salina in cui fece sciogliere due cucchiaini di aceto, tre gocce di puzzalinfa, e una spruzzata di menta piperita (che purtroppo nulla poteva contro le puzza dell’ingrediente precedente). Dopo aver accuratamente mescolato gli ingredienti, li infilò in un fantastico, magikissimo, spruzzino. «ora ascolta, pezzo di» merda. «scimmia: questo ti aiuterà a tornare a respirare – non ringraziarmi – ma se mi annusi e decidi di volermi uccidere, ti stacco le zampe.» patti chiari, amicizia lunga. «l’acqua salina e l’aceto di mele sono da sempre antidoti naturali contro il naso chiuso; la puzzalinfa, con il suo odore penetrante ed il suo effetto leggermente irritante, aiuta a sbloccare il muco contenuto nei condotti; la menta è gusto personale, perché altrimenti il primo odore che senti, è quello di merda della linfa della Mimbulus Mimbletonia» cj, ma stai parlando con la scimmia? Sì. A parte la stazza, non era poi così diverso dal parlare con Joey. «ora te lo spruzzerò sul muso, e tu, good boi scimmione di un mauro, starai buono e mi farai lavorare. Abbiamo un accordo?» No.
    Allora facciamo così. «diminuendo» l’incanto di rimpicciolimento gli avrebbe permesso di tenere sotto controllo mauro, che CJ prese sotto braccio senza farsi troppi complimenti. Gli spruzzò la sostanza direttamente sul naso, così che potesse aspirarla, quindi lo poggiò a terra mentre questo, rotolando come un beyblade, starnutiva tutto il suo muco in un vortice di perdizione. «escicelo tutto»
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    Dolore: naso tappato
    Metodo usato: in uno sprizzino, mette acqua salina in cui fece sciogliere due cucchiaini di aceto, tre gocce di puzzalinfa, e una spruzzata di menta piperita. l’acqua salina e l’aceto di mele sono da sempre antidoti naturali contro il naso chiuso; la puzzalinfa, con il suo odore penetrante ed il suo effetto leggermente irritante, aiuta a sbloccare il muco contenuto nei condotti; la menta è gusto personale per evitare cattivi odori. usa l'incanto diminuendo per renderlo approcciabile e tascabile #wat così da spruzzargli il prodotto sul naso.
     
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    V LEZIONE DI CURA DELLE CREATURE MAGICHE
    «Buongiorno a tutti.»
    Oh sì, eccome. Un ottimo, bellissimo, magnifico giorno! Non poteva andare meglio. A parte gli scherzi Su-jin Pepper Kim era su di giri. Parecchio su di giri! Si poteva tranquillamente affermare che Cura delle Creature Magiche fosse fra le sue tre classi preferite. Solo Incantesimi e Trasfigurazione potevano eguagliarla. E se i suoi – suo padre in particolare – adoravano Erbologia, lei andava matta per ogni essere dotato come minimo di quattro zampe. Questo poteva comprendere anche qualche Grifondoro nei momenti migliori, quando i festini a cui aveva assistito esclusivamente facendo da tappezzeria, ancor troppo timida o sulle sue per mostrare quanto fosse pazza dentro – e sconsideratamente amante dell’alcool in una maniera becera ed imbarazzante – aveva visto le cose peggiori! Per tal motivo oggi una piccola curva ad “U” appariva indelebilmente incollata alle labbra carnose e laccate di un velo leggero di rossetto cremisi. Il musino vispo giostrava l’attenzione della giovane strega da destra e manca tenendo quello sguardo vispo e attento sul mondo.
    «Buongiorno professoressa.»
    Non era frequente sentirla parlare. Tanto meno in pubblico. TANTO MENO ALLE LEZIONI. Ma ovviamente questa era un occasione speciale! Ondeggiava persino sui talloni vestita com'era in maniera sobria, per nulla appariscente cercando di seguire le regole della scuola in cui giorno dopo giorno stava imparando ad ambientarsi. I colori rosso ed oro risultavano sgargianti nella cravatta tenuta al collo, infilata sotto il colletto della camicia avorio che portava insieme ad un maglione nero a costine e che arrivava fino ai polsi. Le leve inferiori piuttosto vestivano dei pantaloni in velluto, che celavano la falsa esilità della gambe. Invece parecchio allenate. Per essere stata abituata ad una compostezza che rasentava persino la rigidità l'aria di Hogwarts le stava facendo davvero bene. Fatta eccezione per le torture e le punizioni da cui si teneva attentamente lontana, la gente era più alla mano di quanto credesse al principio. E anche lei si stava abituando all'idea di non dover aver necessariamente bisogno di un palo in culo costante comportarsi in maniera tanto seriosa.
    Chissà se anche gli altri erano tanto contenti quanto lei! Sbirciava, sporgendosi in avanti, verso i suoi compagni che quel giorno si erano uniti alla lezione. Alcuni li conosceva, altri li aveva solo casualmente incrociati nella Sala Grande. La scuola era piena di studenti e ricordare TUTTI i volti era pressoché impossibile.
    Ma questo non era poi cosi importante. «Noi pensiamo che gli animali siano immuni alle malattie, che possano guarire da soli o col dono della propria saliva. Oddio qualcuno lo fa ma non tutti. Ora come potete vedere questa piccola bestiolina sta avendo una crisi epilettica.» Magizoologa. Quella era un ottima alternativa alle alternative che i Kim le ponevano: Mangiamorte Di professione. Ecco perché prendeva appunti in un piccolo taccuino nero che teneva nella tasca destra posteriore. Nell'altra la bacchetta le dava conforto. Una certezza sempre presente da quando era stata scelta dal nucleo di crine di unicorno.
    «Come noi possono ammalarsi, covid-19 ferirsi e morire. E anche vero che la natura molto spesso fa da sola e tutto fa parte del cerchio della vita come ci ha insegnato il re leone. Ma non è detto che l'uomo non possa intervenire per aiutare.» La prof aveva proposto loro di provare. MACCHEDOMANDE.
    «Oh si. Volentieri! A me quale tocca?» Era già pronta ad entrare in azione. Anche perchè quando le venne messo sotto il binochillà per poco non si mise a saltare sul posto. ERA COSI CARINOH!
    Per poco non le venne un colpo quando quello iniziò a cambiare colore, mutando ad ogni starnuto! «Salute! Sa...salute!Ti sei preso un brutto raffreddore eh?!» Era una creaturina adorabile, grande un venti centimetri, con la curiosa capacità di cambiare colore. O meglio, mimetizzarsi. Peccato che quello passava dal rosso, al viola, all'arancione! Ogni starnuto era un nuovo colore.
    «Allora... i binochillà dovrebbero nutrirsi di fieno. Potrei mischiare al fieno la camomilla e dell'echimacea. Sono tutti antiinfiammatori quindi dovrebbero aiutare a diminuire l'infiammazione e poi... con del miele pulire i dotti.» si chiamavano cosi? Certo era un qualcosa di molto MOLTO rudimentale, sperimentale, totalmente nuovo. Ma assieme ad altri si era messa anche accanto ad un mini-calderone, mentre aveva posizionato il binochillà in grembo, saltando ogni volta che quello starnutiva. Acceso il fornetto aveva messo in ammollo camomilla e petali di echinacea, dopo averli schiacciati dentro un pestello in pietra. Girando l'interno aspettava che quello bollisse a dovere. Solo raggiunta la temperatura ideale aveva spento il fuoco, immergendo il fieno e lasciandolo a prendere tutte le proprietà delle piante che aveva scelto. Solo dopo, con un paio di pinze, aveva estratto i fili di fieno che, asciugati in un panno, aveva cosparso con un pò di miele.
    «Ecco fatto. Adesso piccolino devi solo mangiare e vedrai che andrà meglio!» Aveva sussurrato, stuzzicando il nasino ed invitandolo a mangiare. Il piccolo non si era tirato indietro e pian piano, mangiando aveva gradualmente smesso di starnutire. Anzi! Era cosi invogliato dal nuovo pasto preferito che si era messo a leccarle le dita.
    «Professoressa, ma dove si adottano questi?! E' COSI CARINO.» A quanto pare c'era riuscita!
    SUJIN KIM
    19.04.2003 x Gryffindor x Halfblood x PARSELTONGUE
    Adotta un binochillà anche tu!

    Animale: Binochillà
    Dolore: tanto raffreddato da cambiare colore starnutendo
    Metodo usato: fieno fresco imbibito con camomilla, echimacea e miele per fermare l'infiammazione e far passare il raffreddore.

    //la prof mi ha permesso di partecipare c:


    Edited by Athena_pallade - 18/4/2020, 14:31
     
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    Non ce la poteva fare. Gli occhi lucidi di lagrime, osservava quello scricciolino in preda a una crisi epilettica: era da spezzare il cuore!!! Capiva perfettamente Behan, in quel momento. Come si faceva ad assistere a una scena simile e rimanere impassibili?? Che crudeltà, Narah non poteva reggere una cosa simile.
    L’accenno al Re Leone la fece un po’ riprendere, e si volse verso Gid con un piccolo sorriso; aveva pianto pure con il Re Leone, inutile negarlo, ma tanto poteva farlo perché era Gideon e l’aveva vista piagnucolare fin troppe volte – e non è che non ci provava a trattenersi, era proprio più… forte di lei. Forse aveva i condotti lacrimali guasti –. Figuriamoci se non lo faceva. Talvolta il cerchio della vita era crudelissimo.
    Alla prospettiva di avere a che fare con un Damoire, la sua giornata si fece un po’ più allegra: adorava tutti gli animali eh, non faceva discriminazioni, ma un Damoire!!! Che tenerezza. Per trovarlo, era chiaro che avrebbe dovuto sacrificare la barretta ai cereali nella tasca della sua divisa. Dovette esplorare un po’ i dintorni, il naso rivolto verso i rami degli alberi, certa che il piumaggio singolare dell’uccellino le sarebbe stato d’aiuto: come previsto, un timido raggio di sole le venne in aiuto, facendo risaltare tra le fronde un bagliore rosso-argentato. Ridacchiò, divertita da quel buffo palloncino di piume. «Oh, eccoti!» L’animale spostò gli occhietti su di lei, e zampettò incuriosito lungo il ramo. Allora la telepate vide chiaramente le macchiette che lo ricoprivano, e sgranò gli occhi intenerita. Aveva tutta l’aria di essere una bruttissima reazione allergica a qualche erba magica, o qualcosa di simile. A quel punto, sarebbe stato tutto più facile se avesse saputo la parola d’ordine per attirare il Damoire ma… c’erano parole d’ordine standard?? O una in particolare? Nah non ne aveva idea, quindi decise di fare alla vecchia maniera come si vedeva nei film #wat
    Tirata fuori la barretta, la sbriciolò e cercò di lanciarne qualche pezzetto vicino al Damoire: iniziò a credere potesse funzionare quando lo vide mangiucchiare le briciole, e nel girò di cinque minuti riuscì ad attirarlo con delle briciole buttate a terra. Indossati dei guanti perché non si sapeva mai(??), si sentì davvero molto malvagia a ingannare il piccolino – anche gli ologrammi avevano dei sentimenti! (#no e lo sapeva ma era un po’ scema) –, prendendolo alle spalle e afferrandolo dalle ali, mettendolo in una gabbietta che chiuse velocemente. I versetti di protesta dell’altro la fecerò sentire così in colpa! Lo guardò con occhioni sgranati e impietositi. «Lo giuro, è solo per farti stare meglio.»
    Si portò la gabbietta dietro, mentre tornava indietro e recuperava il necessario per alleviare quella brutta reazione allergica. Nah era appassionata da sempre all’erbologia, perciò aveva ben chiaro cosa avrebbe dovuto usare: si armò di mortaio e pestello, incominciando a selezionare i vari ingredienti per l’unguento che possedessero proprietà antistaminiche. Una radice di zenzero che prima fece a pezzetti, del curcuma in polvere, un peperoncino di Cayenna, qualche foglia di ortica, miele, radice di liquirizia e basilico. Ad essere sincera ci mise un po’ di tempo ad amalgamare tutti gli ingredienti, e lo corresse aggiungendo del miele in più per renderlo più cremoso. «Fatto. Magari adesso non mi guarderai più male, mh??» Sì, per tutto il tempo le era sembrato di avere un gufo accanto, visto che il Damoire l’aveva fissata come se l’avesse tradito. Le dispiaceva, sul serio!!! Si sentiva una brutta persona! Tirò fuori l’uccellino dalla gabbia, con gentilezza, e sussurrandogli qualche parolina che sperava fosse di rassicurazione iniziò a massaggiargli sulle piume e sulla pelle al di sotto l’intruglio, per bene e su tutta la superficie.
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    but it's more important
    to be nice.
    narah bloodworth


    Animale: Damoire.
    Dolore: macchie di vari colori sul corpo.
    Metodo usato:
    - Usa una barretta di cereali per attirare il Damoire a terra, quindi lo afferra e lo mette nella gabbia
    - Con mortaio e pestello, prepara un unguento con vari ingredienti: radice di zenzero, peperoncino di Cayenna, curcuma in polvere, foglie di ortica, miele, radice di liquirizia. Dopodiché lo spalma uniformemente sulle piume e la pelle dell’uccellino, massaggiando per favorire l’assorbimento e l’effetto.
     
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    Fare public relationship a quelle lezioni in comune? Bello, bellissimo... e dannatamente difficile. Forse c'erano persone al mondo (CJ) che a sentire commenti random di altri studenti (Mac) erano in grado di trarne l'inizio di una conversazione anche se la frase in primo luogo non era stata detta a loro - ma c'erano anche altri (Nicky) che smettevano di funzionare al tentativo di dire qualcosa di simpatico, e nella fretta di essere amichevoli esclamavano ad un «breakdance» ad un champ che aveva una crisi epilettica, un «forte!» non abbastanza piano da essere coperto dal contemporaneo «arriva dalla california».
    "fOrTE??? ? ? ?"
    Come le era saltato in mente? PERCHE'? Vicino a lei Behan piangeva per la povera bestiolina malata (non è che Nicky fosse senza cuore ma si fidava della professoressa!!), e lei diceva FORTE? Alzò le spalle, quasi per nascondersi.Eh scusa Mac, we tried, we failed.
    EEEE poi fu il momento di andare a caccia di creature magiche malate - belliximo.
    La ragazza si sentiva leggermente in colpa, girovagando volgendo lo sguardo in giro alla ricerca della creatura affibbiata a lei, perchè il Rapibara non era esattamente il suo animale preferito - e l'unico motivo era che non fosse carino. Chi diavolo l'aveva cresciuta così, a discriminare una creatura perchè esteticamente non piacevole da vedere? Povero animaletto... gigante... e peloso... e con un muso un po' spaventoso... e due denti giganti... "Sono davvero una bestia" EH non possono essere tutti triggered per le creature magiche.
    In ogni caso, trovarlo fu più facile del previsto: come la sua controparte babbana il Rapibara in cattività viveva nelle paludi, e casualmente nello spazio preparato dalla prof c'era un fiume che terminava con un piccolo lago. Il cucciolo (perchè di cucciolo sembrava trattarsi; Nicky non aveva controllato sul libro di cura delle creature magiche la grandezza media di un Rapibara, ma era piuttosto certa che fosse più di quella, e che nelle foto viste lì o altrove avessero corpi più spessi e occhi meno grandi) era acquattato sulla riva dell'acqua, mentre si leccava con fare sofferente la zampa. Nicky era pronta con la bacchetta in mano, sicura la creatura sarebbe corsa via veloce in un celestrebronwindornette secondo... e invece, man mano che si avvicinava, il rapibara restava immobile. Deglutendo, ormai vicinissima a lui (lei?) la Winston si accovacciò, ascoltando il suo guaito sottile. «Non scappi?» il rapibara alzò il musetto. Cosa poteva spingere una creatura fatta per correre veloce, a non... correre veloce? Nicky spostò lo sguardo sulla zampina (simile a quella di una papera), accorgendosi in quel momento che era molto più gonfia dell'altra.
    Deglutì. «Sto per fare una cosa molto brutta» avvisò. «A meno che tu non mi dica subito che la mia idea è corretta»
    Il cucciolo la fissò di rimando, senza però iniziare a gridare "HO UNA ZAMPA ROTTA" o fare un disegnino sulla terra. «Scusami. Scusami scusami scusami ma non- non so come altro capirlo con certezza. Non mordermi» E dicendosi "è solo un ologramma", la Winston allungò una mano e cercò di toccare la zampina del rapibara.
    La creaturà scattò immediatamente, alzandosi e iniziando a illuminarsi con una sirena (Callie style), facendo versi così forti che obbligrono la Winston a tapparsi le orecchie, e nel momento in cui la ragazza si distrasse per il rumore improvviso, la creatura cercò di andarsene... molto più lentamente di quanto avrebbe dovuto. E zoppicando. «Scusa topino! Era l'unico modo!» come altro avrebbe potuto capire, senza un mezzo per fare una lastra, se non col classico metodo babbano? Immaginava ci fosse un incantesimo per capire se un osso era rotto, e che avrebbe potuto chiedere ad Hunter delucidazioni, ma anche se il corvonero l'avesse saputo (e la Winston non fosse stata ancora terrorizzata da lui e dal suo Sguardo Da Babbi del Giudizio), chi le assicurava che funzionasse senza controindicazioni sulle creature magiche? Ma soprattutto, chi assicura arianna che non serva a eli kain inventare un incantesimo del genere?
    La Winston con una piccola corsa andò sulla linea di traiettoria del rapibara, e tirato fuori dalla tasca un sacchettino di crocchette, prese prima, aprì il palmo della mano con una manciata di queste, chinandosi di nuovo. «prendi»
    Conquistare un cucciolo era molto più facile di quanto sarebbe stato conquistare un adulto, e più facile fu anche prenderlo di peso (attenta a non toccare più la parte ferita), e posarlo in un posto rialzato. Mentre il Rapibara mangiava allegramente, Nicky sfogliò il libro - giusto per assicurarsi di non fargli più male di quanto non avesse. «ok, come pensavo» posò il libro e per qualche motivo continuò a parlare alla creatura con tono calmo, sperando che la propria voce la aiutasse a rilassarsi e a stare ferma. Usava il tono paziente che avrebbe usato un guaritore pediatra con un bambino, spiegando quello che stava per fare «il Brachium Emendo guarisce facilmente tutte le fratture di grave e media intensità, ma è caldamente sconsigliato per fratture minori - o per creature di piccola taglia» troppo potente, rischiava di creare gravi problemi alla creatura o addirittura eliminarle l'osso... e rifarglielo nascere da zero sarebbe stato MOLTO più difficile. «Vorrei usare un incantesimo fasciante, ma questo non ti farebbe guarire all'istante... per velocizzare quindi userò anche un infuso; diciamo una pozione ossofast molto blanda»
    Andò a recuperare il necessario, e preparò una tisana: «Acqua, coda di lucertola appena tagliata, una goccia di dittamo...» girò il tutto, quando tornò dal rapibara, gli mise una ciotola con il liquido davanti. «questo accelerare la creazione e l'attività dell'osteoblasti» almeno qualche parola l'aveva imparata da Hunter «quindi le tua ossicina cureranno più in fretta» il rapibara sembrava dubbioso sul bere, quindi Nicky prese un'alga e ce l'aggiunse per dare sapore di stagnante e palude. «ecco»
    Mentre l'animaletto beveva, la tassorosso puntò la bacchetta, e sperando non facesse male fece un semplice incantesimo fasciante, che avrebbe sistemato la frattura, aggiungendo una stecca, tenendo ferma la zampa dell'altro. Il rapibara la guardò con occhioni spaventati. «tranquillo. Con l'infuso che ti ho dato dovrai tenerlo massimo qualche ora»
    Il cucciolo alzò la testa, e imbarazzata (ma felice) nicky si lasciò fare le feste. Ok, alla fine non erano creature così brutte, anzi.
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    Animale: Rapibara
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    appare come un comune Capibara, tuttavia è abituato all'ambiente domestico. La peculiarità di questo animale è che è dotato di una velocità ultrasonica: se questo è dispettoso, è possibile che usi questa capacità per farsi beffe di voi, ma usualmente le sue capacità sono mirate ad intenti più nobili. Quando qualcuno suona alla porta, ad esempio, corre all'esterno a osservare l'intruso: se si tratta di uno sconosciuto, o una figura ostile, torna in casa ed inizia a lampeggiare come una sirena della polizia.

    Dolore: zampa rotta
    Metodo usato: nicky ha preparato un infuso semplice con gli ingredienti base dell'ossofast: coda di lucertola e essenza di dittamo (aggiungendo poi un'alga per renderla più mangiabile dal rapibara). Non è propriamente una pozione, in quanto più "blanda" (ottima per non distruggere l'intestino di una piccola creatura magica insomma), ma aiuta ad accelerare la guarigione e il riassembramento/crescita di ossa rotta. Ha poi fatto un semplice incantesimo fasciante per tenere ferma la zampa della creatura.
     
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    Non è che Joey fosse visto così spesso sorridere - se non era su un campo da Quidditch o insieme ai suoi amiki sporchi di sangue -, ma sapere quando è che non riusciva a smettere di mostrare la sua espressione da cucciolo felice della vita? Davanti ad una capra magica.
    Ok, ascoltate: le capre erano secondo Joey probabilmente fra gli animali più belli del mondo; in generale il corvonero preferiva gli animali agli esseri umani (ciao CJ) (nel senso... che è quello che ha detto anche lui NON CHE E' UN ANIMALE) (ma anche #freaksBestie), e quel quadrupede in particolar modo gli dava già solo a vederlo un senso di pace dell'anima assurdo (per quanto possibile per un Joey). Non solo le capre erano animali che si adattavano a qualsiasi ambiente, rendendole dei combattenti, ed erano super intelligenti, ma erano così carine? Avevano un musetto simpatico, occhi intensi con pupilla quadrata, facevano la linguaccia e- vabbè dai gli piacevano, ok? Non serve davvero trovarvi giustificazioni.
    Guardando da lontano il Vehoat, Joseph si chiese quasi se non fosse stato meglio farsi modere e dire addio alla propria vita, passando il resto della propria esistenza come una capra... ma, come al solito, il pensiero che come capra non avrebbe più potuto giocare a quidditch lo riportò alla realtà.
    Trovare il Vehoat non era stato complicato: erano creature addomesticabili, e seppur come la controparte babbana vivessero ovunque, un prato mezzo collinare con qualche roccia, che ricordava una montagna o una valle di campagna, era l'ideale.
    «BBBBEEEH» non tryhard.
    Quanto. Era. Carina. con le sue piccole corna da diavoletta e !! le orecchie giganti ed espressive !!!!! Avrebbe davvero dovuto spiegare con un power point a Willow come mai sbagliava a non amarle tutte indistintivamente.
    Come "catturarlo" per riportarlo vicino alla postazione delle pozioni? «vieni?» no. Ok. «per... favore?» no. E vabbè. Joey si avvicinò lentamente, mano tesa. Aveva indossato guanti e non aveva un lembo di pelle scoperto, per assicurarsi la creatura non lo mordesse. Si lasciò annusare e, nel frattempo, cercò di capire il problema.
    il person A e person B (#eubeech) NOPE copia incolla sbagliato - il Vehoat non stava mangiando, nonostante ci fosse erbetta fresca a buonissima proprio lì, sembrava avere una salivazione eccessiva e nonostante Joey avesse sporto la mano, sembrava posso interessato ad annusarla, come se non riuscisse a farlo. Mordendosi il labbro il Moonarie strappò dell'altra erbetta, e provò a mettergliela sotto il muso. Nessuna reazione? Strano. I Vehoat erano molto empatici, quindi cercò di mantenere un tono tranquillo, perchè stesse sereno a sua volta e vedesse che Joey non aveva cattiva intenzioni.
    «mi fai vedere? Senza mordermi» bastò il tono tranquillo, per non agitare la creatura, la quale permise al corvonero di controllare la dentatura e le gengive arrossate. non vedeva ascessi (anche perchè arianna non sa esattamente cosa siano) ma sembrava aere la bocca parecchio irritata «ok, ho letto qualcosa sul libro. Penso di sapere cosa fare» gli grattò il collo, e fece segno all'animale di seguirlo «se vieni con me, ti aiuto. Puoi fidarti di me»
    Sarebbe bastato? Speriamo di sì! Prima di tornare alla postazione iniziale raccolse un paio di fiori e stava per andare via quando riconobbe dei ciuffetti verdi. Sembrava davvero troppo perfetto che ci fosse una cipolla, quindi la raccolse, sbucciandola per poi porgerne uno spicchio alla capretta. «dicono che faccia passare il dolore» il Vehoat non sembrava convinto - forse anche perchè Joey stava trattenendo le lacrime causate dalla verdura. «ti fa bene» riprovò «e ha un buon odore» o comunque, molto forte: anche con i sensi sfasati dal mal di denti, doveva sentirlo. Un po' dubbioso, il Vehoat diede un morso alla cipolla. Joey iniziò a camminare sbucciandogliene ancora, mentre l'animale lo seguiva.
    Afferrò un mortaio, infilandoci dentro i fiori raccolti prima. «I Chiodi di garofano sono un efficace disinfettante natuale nonchè un antidolorifero. Li mischio con la malva per creare un impacco; anche le foglie come i petali di malva sono famosi nel mondo babbano per il mal di denti» Alla purea che si era creata, aggiunse un po' di acqua, e usò la bacchetta per girare cinque volte in senso orario «per favore non mordermi»
    con delicatezza - approfittando del dolore leggermente passato all'animale, Joey aprì a forza la bocca del Vehoat; sulle gengive, dove gli parevano più arrossate, mise l'impacco. Gli tenne la bocca aperta un paio di minuti mentre diceva parole calme, perchè non ingoiasse i fiori tritati, e poi glielo lasciò richiudere, sperando comunque non lo toccasse, mentre lui continuava a parlargli per tranquillizzarlo. «e che dire follettini e folletine» posò la fronte contro il muso dell'animale «ora aspettiamo»
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    Animale: Vehoat
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    una piccola capra magica. Il suo morso può trasformare chiunque in una capra; hanno la capacità di percepire empaticamente le emozioni delle persone che lo circondano, ed agire di conseguenza.

    Dolore: mal di denti
    Metodo usato: visto che sono animali molto empatici, Joey resta sereno e tranquillo per non spaventarlo, con modi di fare "dolci" e quieti, gesti lenti. Dopo aver dato da mangiare una cipolla, che allevia il dolore, prepara un impacco con chiodi di garofano, malva e acqua tiepida, girandolo con la bacchetta per dargli quel tocco in più. Ora che ha la fiducia dell'animale (ah si) gli apre la bocca per metterglielo sulle gengive, e aspetta faccia effetto chiacchierando per tenerlo tranquillo.

    è un post davvero a caso scusi prof
     
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    «Hunter, il tuo mi somiglia!!»
    Era come Beh.
    Non si limitava a somigliargli nel comportamento, era proprio Behan. Togliendo l’altezza come termine di paragone (20 cm vs quasi due metri), restavano le piume camaleontiche di un Tryhard che si illuminava per lo più in presenza dei suoi amici e che - soprattutto a San Valentino - frequentava luoghi tetri e abbandonati. La risata del Tassorosso era contagiosa - solo che spesso rischiava di ammazzarsi da solo e l’attentato alla vita altrui era considerabile più alla stregua di un collateral damage, piuttosto che una condotta dolosa quando, chiaramente, mancava l’intento di fare del male. E lo sapeva, Hunter, nel profondo che Behan - e i Losers - non fossero in grado di ferire qualcuno intenzionalmente. Semplicemente, non erano programmati per fare del male. Senza contare che, tra le altre cose, anche il muso dell’amico gli ricordava un paperotto, la cui incapacità nel volare era legata alla paura di fallire - e alla sfiga - e non al non esserne in grado. Tutte quelle paure, tutte quelle ansie vivevano nel Tassorosso perché era lui stesso ad alimentarle, eppure, entrambi, erano la prova che il duro lavoro e l’allenamento costante portavano dei risultati. Nessuno aveva mai puntato uno zellino su di loro e dopo più di un anno di pole dance, ancora non avevano mollato e, addirittura, erano riusciti ad arrivare quasi indenni al corso intermedio!
    «Ah, il tuo non riesce a smettere di piangere. Sono totalmente estraneo all'argomento.» Fissò Mehan per qualche istante, confuso, domandandosi perché dovesse essere un problema del Tryhard. Restò interdetto per un po’, sbattendo piano le palpebre in attesa di trovare una risposta a quel quesito. Era toccato a lui il Massonaceus, vero? Aveva sentito bene? Aveva capito male? Doveva riscrivere tutti i suoi appunti? Non era pronto a quell’ulteriore sforzo. Per questo rispose con un confuso “Lo vedo che piange, ma il tuo animale non è da un’altra parte?” Tipo in una vasca, poco più in là, in cui ci si sarebbe dovuto buttare?
    Hunter non capiva. Tuttavia, si limitò a fissare il non-volatile piangente, cercando di ragionare e procedere con ordine.
    “Sei ferito?” Domandò al Massonaceus, più per deformazione professionale che per altro. Essendo un semplice ologramma era come parlare un po’ al vento, ma l’immagine era abbastanza realistica da non farlo sembrare uno stupido. “Che mood.” sospirò vedendo che l’animale era ancora nascosto nel tronco dell’albero e non ne voleva sapere di uscire. Un po’ come Nicky quando si chiudeva in bagno a piangere e si perdeva per ore. “Capisco che sei triste, che haii una ferita incurabile che ti porti dietro, ma… non ti manca far ridere la gente?” fino ad ammazzarla, certo, ma quello era un altro discorso e, giacché c’era, posizionò i tappi per le orecchie nel condotto uditivo esterno. E ok il periodo che stava passando, ma non era ancora pronto a tirare le cuoia.
    Continuò a osservare il Massonaceus, chiedendosi cosa potesse fare per lui e, se davvero era come Behan, probabilmente avrebbe potuto attirare la sua attenzione con il suo cibo preferito. Appellò del pesce crudo dal bancone con tutto il materiale che sarebbe potuto servir loro quella giornata e “lo sto mettendo qui, a metà strada. So che sei ghiotto di pesce e puoi star certo che, finché non è sushi, nessuno verrà a mangiarlo al posto tuo. Prima lo fai, però, più fresco è!” Poggiò la schiena contro l’albero più vicino, in attesa che il Massonaceus facesse la sua mossa. Piangeva e singhiozzava ancora, però Hunter era convinto che, sull’animale, il cioccolato avrebbe fatto ben poco effetto. Lui, poi, era la persona meno indicata a far smettere di piangere qualcuno: troppo razionale, troppo quadrato, troppo pragmatico per poter inserire nella propria equazione i sentimenti. Se avesse dovuto leggere qualche manuale - o wiki how - vi avrebbe trovato consigli poco applicabili su un animale. Non poteva suggerirgli di stringere le dita contro i palmi perché era un volatile che non volava, non poteva suggerirgli di fare dei grossi respiri o di sbattere velocemente le palpebre per ovvie difficoltà comunicative però… però poteva sempre provare a fargli tornare il sorriso - il ché era anche potenzialmente letale, ma tant’è - e doveva solo riuscire ad essere abbastanza vicino all’animale per poterlo illudere.
    Quando lo vide sbucare dal suo momentaneo rifugio, attese qualche secondo prima di catturarlo. In fondo era un gentiluomo, gli avrebbe fatto gustare il suo piatto preferito prima di metterlo nella gabbia. “Adesso chiudo l’entrata, ma sarà per poco tempo! Ti farò un incantesimo, ma sappi che è completamente indolore. Ti farà smettere di piangere e ti restituirà il sorriso. Devi solo fidarti di me, ok? Se fai il bravo, ti porto altro pesce, va bene?” Se non fosse stato certo di avere davanti un ologramma, lo avrebbe accarezzato, ma doveva accontentarsi di quel poco che la De Thirteenth aveva concesso loro e cercare, il più possibile di comportarsi quasi l’animale fosse reale. “L’incanto che ti farò ha una durata massima di 60 minuti, tutto dipende da quanto il soggetto sta piangendo. Si chiama risu brevis e… beh, avrai delle simil allucinazioni che ti faranno vedere i volti di chi ti sta attorno con le espressioni che per te sono più buffe. Cambiano, ovviamente, da individuo a individuo ed è un incantesimo strettamente soggettivo. Come già detto, non ti farà del male, anzi, è molto apprezzato dai pediatri per rallegrare i bambini.”
    Estrasse la bacchetta dal fodero e, mentre tracciava una R nell’aria, pronunciò la formula dell’incantesimo indirizzato contro il Massonaceus e attese facesse il suo effetto.
    I am not a hero.
    I am a scientist.
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    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
    Hunter
    Oakes


    Animale: Massonaceus
    Dolore: non smette di piangere
    Metodo usato: utilizza un incantesimo, risu brevis, che suscita nel soggetto bersaglio delle allucinazioni che gli fanno apparire il mondo circostante divertente, portandolo così a ridere.
     
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  15. Allison Ríghnach
         
     
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    WHITE HOUSE
    TAYLOR SWIFT
    cosa era appena successo? quel giorno era iniziato in modo normale, davvero. si era alzata e si era preparata per la giornata, poi era andata a fare colazione e si era diretta a lezione. era arrivata a quella di cura delle creature magiche, come sempre un po' preoccupata. non era una fan delle creature, forse una volta, preferiva di gran lunga starne alla larga sopratutto da quelle grandi e pericolose. Quando vide tutte quelle creature ne rimase un po sopraffatta, ce ne erano davvero tante e lei stava cominciando ad innervosirsi. era quindi arrivata la professoressa e... davvero non riusciva ancora a capire cosa fosse successo. era entrata in aula e, dopo i convenevoli, aveva iniziato a straparlare. qualcosa riguardate i gemelli, ma davvero non ci aveva capito un tubo. poi era passata alla spiegazione e anche quella era un po' confusa... cercò di mettere insieme i suoi pensieri e quando le fu assegnata la sua creatura, le si inginocchiò davanti. era un ologramma di un pesce, in una teca di vetro, con i grandi occhi sporgenti: un Sampetro. la malattia è la congiuntivite, una malattia che lo rende inoffensivo visto il suo potere di pietrificare con il solo sguardo... la congiuntivite è un infezione, quindi avrei pensato ad un infuso di erbe, ce ne sono molte che possono servire a questo scopo... camomille, sambuco... prese quindi della camomilla, la aggiunse a dell'acqua bollente per un quindicina di minuti e filtrò, separando i rimasugli di camomilla dal liquido. aggiunse anche due gocce di dittamo, versò quindi il liquido nel contagocce. ecco fatto si avvicinò alla teca e usando il contagocce, fece cadere due gocce dell'infuso in ciascun occhi della creatura. si affrettò a distogliere lo sguardo e ad allontanarsi, non voleva mica finire pietrificata! comunque il suo lavoro era finito.
    Start somewhere.
    Try Again. Fail Again. Fail Better.
    All we have is now.
    ALLISON
    RÍGHNACH
    when: 24.04.2004
    where: Galles
    sign: Toro
    status: SINGLE


    Animale: Sampetro
    Dolore: congiuntivite
    Metodo usato: infuso di camomilla (o qualunque erba anti infezione, come sambuco, ecc...) + dittamo, va poi somministrato con un contagocce o anche immergendo un panno nell'infuso e poi posandolo sugli occhi
     
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16 replies since 10/4/2020, 23:11   601 views
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