blood blood blood

jace x sehyung

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    jace van der brouwer

    ∙ 15.08.2003∙ purosangue ∙ pro mangiamorte?? ∙
    ∙ tassorosso ∙ vi anno ∙ cacciatore (quidditch) ∙


    Sangue. Rubicondo, denso sangue. Ovunque.
    Prima spenti poi del tutto chiusi, gli occhi color ambra cercarono più volte di delineare colori diversi dal cremisi che imponente, lo faceva soccombere dinanzi alla sua presenza. Gli si appannò la vista per alcuni secondi, all’olandese, mentre una mano spettrale non più controllata, pallida e rovinata, cercava di colpire, artigliare l’aria. Annaspò paziente strabuzzando un paio di volte gli occhi invano mentre la stanza assieme al pavimento logoro in pietra, riquadro dopo riquadro in quella serie d’illusioni geometriche, continuò a girare, vorticare su se stessa, ribaltarsi e mai tornare normale. Urla, scalcia, impazzisce contro il nulla, contro nessuno. Poi un tonfo, ultimo e solenne grido di battaglia, bestia condannata prossima alla morte, ed il possente corpo si rovesciò a terra su se stesso. Continuando a combattere, innato senso di sopravvivenza, Jace non si raggomitolò su se stesso ma attese con ferocia la propria sorte, braccia aperte verso un soffitto inesistente, incantato cielo lugubre e stellato.
    Taglio. Lacerazione. Ennesimo dolorante sospiro e la Sala Grande s’immerse in solenne silenzio mentre il paladino, rosso ormai di nome e di fatto, cadde in incosciente sonno.

    ***

    «Brutto stronzo se ti prendo t’ammazzo!»
    Jace Van der Brouwer non è mai stato un ragazzo di scurrili parole né uomo burbero dalla bestemmia facile. Anzi. Egli -e con non poca modestia- vantava infinita educazione, galanteria e tutta quella serie d’effimeri e mediocri criteri appuntati e legati storicamente ad antichi cavalieri della tavola rotonda. Un vero e proprio principe sul cavallo bianco, spada lunga e d’acciaio possente nella mancina, principessa sposa in bianco nella destra, in braccio. Peccato però che tal principe s’era risvegliato in una pozza di sangue, scena d’un crimine da chissà chi commesso, in cerca del proprio carnefice, la faccia, le spalle ed il petto completamente imbrattati di sangue. Si tastò velocemente il corpo percependo dolore laddove a breve nuovi anatemi sarebbero comparsi, una costola incrinata, la mano sbriciolata. Ma non fu quello ad allarmarlo. No. Sempre annebbiata, la vista ci mise non poca fatica a mettere a fuoco, districarsi da quel rosso intenso ed appiccicoso che continuava ad impedirgli il corretto funzionamento. Allungò la mano buona al viso, la destra, tastandoselo con fare prima titubante poi sempre più furibondo. Appiccicate fra di loro, le dita si scollarono appena dal volto facendo presto a diffondere nell’aria l’odore acre, rugginoso e nauseante del sangue. Qualcuno l’aveva ferito alla testa. Qualcuno l’aveva intagliato come un tronco, come una stupida bamboletta di legno. Qualcuno l’aveva aggredito barando, giocando sporco, dandosela a gambe... e lui non aveva la benché minima idea né del perché o chi diavolo fosse. Nulla. Vuoto. Buio totale. Cosa diavolo era successo? Scosse la testa un paio di volte, il cavaliere ferito, cercando di ricordare, ma niente, il corpo continuò testardo, impertinente a deluderlo. Ringhiò nel buio e nel silenzio dell'enorme salone incantato con fare frustrato, arrabbiato verso se stesso e chi l'aveva abbandonato. S'alzò in piedi a fatica, dolorante, un involucro di carne cucito e ricucito sin troppe volte durante la sua breve e triste, torturata esistenza. Sospirò cercando di reggersi al nulla rischiando più d'una volta di cadere, rovesciarsi impavido a terra. Non distingueva il falso dal vero, sagome invisibili da quelle tangibili e non frutto di quelle violente allucinazioni. Aveva anche battuto la testa? Corrucciò il volto dal dolore, strinse i denti e mascella digrignata abbastanza da fargli ulteriormente male alla testa, Jace trovò in malo modo come dirigersi verso l'uscita. Passarono secondi, minuti, ore che parvero inesorabili, attimi pregni di sofferenza donati a lui per sempre, prima che questi riuscì ad arrivare all'infermeria senza nemmeno rendersene conto. Piede dopo piede, si trascinò all'interno tingendo l'antico pavimento di sangue, una scia infinita, traccia di chissà quale battaglia.
    «Aiuto.» Mormorò infine, il rosso, finalmente entrato, ormai zuppo, completamente sporco di sangue. Non s'era nemmeno reso conto che a dorso nudo con solo la parte inferiore della divisa scolastica, poteva sembrare letteralmente uscito da un film dell'orrore. Cicatrice dopo cicatrice, vecchia o nuova che fosse, si tinse assieme ai vestiti riaprendosi e acclamando il proprio dolore. La lacerazione fresca, taglio in fronte poco prima ricevuto, si riaprì facendo sgorgare altro sangue e presto, l'ambrato sguardo ne fu nuovamente invaso. Strabuzzò gli occhi, annaspò, cercando aiuto un'ultima volta prima di stramazzare nuovamente al suolo e questa volta, temette per sempre.

    « Blade with whom I have lived, blade with whom now I die. Serve right and justice one last time. Seek one last heart of evil, still one last life of pain. Cut well old friend, and then farewell. »

    © CODICE CREATO DA MISS CROC ⌘ COPIA E TI STACCO LE DITA ❤︎


    Edited by miss crocodile - 23/10/2019, 02:12
     
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    Joey non aveva tempo da perdere «mettiti in fila» Il biondino, leggermente tremante, era seduto su un lettino dell'infermeria, le gambe che dondolavano avanti e indietro, schizzi rossi in faccia e fra le braccia un fogotto insanguinato. Francamente, dell'ingresso tragico del vicecapitano di quidditch tassorosso poco gli fregava; era arrivato prima lui, e Swing doveva servire prima lui. «pensi di essere l'unico con tutto sto sangue che non sa come gestire?» Aprì un braccio, mostrando la mano sporca di sangue, tenendo l'altro stretto al fagotto «vedi un pene qui? No. Sono vaginamunito anche io, e sta cosa mi è esplosa addosso. ESPLOSA. ADDOSSO.» chiuse gli occhi, espirando piano per riprendere il controllo. Calmo, Joseph. È solo un po' di sangue.
    Dio santissimo del cielo, voleva COSI tanto farsi una doccia. Ma com'era finito con una vagina alla lezione di educazione sessuale? Ah, già, quella stupida ragazzina medium aveva gridato che secondo uno dei suoi amici fantasmi la vagina era più discreta, e gli era sembrato quindi più facile.
    Sbagliava.
    Non era per niente facile.
    Il massimo che faceva il pene era eccitarsi ogni tanto quando passava il manichino di una bella vagina (???) - non era un mostra sanguinolento e schifoso.
    «ha... ha solo il ciclo» alzò lo sguardo verso una ragazzina coricata a letto «cosa?» «Ha il... ciclo. La tua vagina. Dovresti lavarla e...» frugò nel cassetto vicino al suo lettino, lanciando poi a joey qualcosa (che prese al volo OH CAPITANO MEO CAPITANO). «ecco» «un cerotto?» «Un assorbente» «non posso fare altro per fermarlo?» «No» «nessuna pozione? Nessun incanto?» «No. Puoi solo far sì che il sangue non sporchi ovunque» «...ah.» ma pensa. che vita di dolore, i vagina-muniti
    Sbuffando, si diresse al bagno dell'infermeria. Buttò il fagotto insanguinato nel lavandinolo lavò con cura, poi senza troppa attenzione infilò l'assorbente interno nel buco (con... qualche difficiltà iniziale nel trovarlo; citando rob nel video del compleanno: non è facile come sembra, eh?), e VOILA! finito.
    Uscì tutto contento.
    «Devo cambiarlo fra qualche ora»
    «...meh» non tryhard. O forse sì, perchè aveva anche lui una vagina e poteva chiedergli dove trovare assorbenti a hogwarts ???
    Lanciò un segno con la testa a Jace (sperando nel frattempo swing o qualcuno fosse giunto a salvarlo ma chissà), e si diresse alle docce del suo dormitorio.
    nov '19
    i dont really know
    late night
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
     
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