2119: ganesha

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    ganesha
    grey dallaire - dakota wayne - felix schreiber - morgan langdon - elite jenkins


    Non avete alcuna certezza, Viaggiatori temporali o dimensionali che siate: andare a Salem, cento anni dopo i vostri compagni, non assicura alcuna risposta certa sul vostro futuro, ma quale altra possibilità avete? Quale altra speranza avete? E quando pensate di separarvi, di lasciare al sicuro i più fragili – coloro ad un soffio dalla morte; le bambine, certo che altri rimarranno con loro per proteggerli – vi viene messa di fronte un’altra scottante verità: non c’è certezza, che torniate. O quando lo facciate: se cercando Lafayette e Lancaster rimaneste incastrati nell’universo alternativo, con il tempo a sbeffeggiarsi di voi e scorrere in maniera diversa, al vostro ritorno potrebbe essere tardi. Troppo tardi. E se c’è una minima, minuscola!, possibilità che possiate davvero tornare a casa…non potete che concordare con la logica esposta.
    Perché alla fine, è l’unica scelta che avete.
    Chi abita il 2119 da tutta una vita, vi riferisce quel che è successo all’antica scuola di Magia – ma non vi prepara allo spettacolo che vi si para innanzi agli occhi nel momento in cui gli Altri praticano il rito del Trasporto.
    Il buio non dovrebbe stupirvi. Le sette ore di differenza da un continente all’altro, gravano in una notte densa terribilmente, disperatamente, silenziosa, quasi l’intero universo stesse trattenendo il fiato prima di sbuffarlo in tempesta. Tutto sembra immobile, alieno, nel luogo che il secolo precedente ha ospitato i vostri amici - la vostra famiglia.
    Dopo l’esplosione del Dicembre 2017 in cui i Traditori sono stati dichiarati morti, la scuola non è mai stata ricostruita. Le macerie paiono macabri fiori schiusi in Primavera a costellare un prato un tempo verde smeraldo; i lampioni, entro cui fuochi fatui guizzano beffardi, delineano il percorso che porterebbe alle porte dell’istituto, se solo ve ne fossero ancora. Una fitta nebbia, di cui nessuno sa quanto vi sia di artificiale, e quanto di scenico per propaganda, vi scivola nei polmoni e sugli occhi, ovattando suoni e forme e dandovi l’illusione di essere gli unici superstiti. Giace scomposta, la scuola di Salem; una parte, ancora integra, sembra invitarvi ad entrare - e sapete, per sentito dire, di non essere gli unici ad aver percepito l’inquietante e tentatore canto dell’azzardo.
    La zona, dichiarata chiusa al pubblico dopo diversi incidenti avvenuti nel 2026, è divenuta leggenda e spauracchio per bambini: si dice che all’interno di Salem i corridoi si snodino in Labirinti machiavellici, gonfi di creature vomitate direttamente dai vostri incubi; che i maghi più pericolosi, i ricercati, abbiano ivi trovato dimora, e non attendino altro che un passo falso per mietere nuove vittime; che i pazzi, gli stravaganti, abbiano trovato una casa dove poter adempiere al loro destino, fatto di torture ed urla nella notte. Che sia infestata, da fantasmi del passato e del presente. Il tutto, porta ad unica e univoca conclusione, indipendentemente dalla storia celata alle spalle: chi vi entra, non ne esce mai.
    Ovviamente: «dobbiamo entrare»
    Lo fate, perché - quale altra scelta avete? Rimanete stretti gli uni agli altri, un fronte compatto a muoversi armonico. Bacchette, magia, torce; qualunque sia lo strumento utilizzato, i fasci dorati incrociano i vostri passi tracciando forme che potrebbero esserci, ma è assai più probabile non sia così. Pezzi di statue, maschere abbandonate - vestiti laceri, computer. Manichini? Rabbrividite, ma il passo è stabile.
    E andata avanti.
    Avanti.
    Ci siete tutti?
    Sì; e allora, avanti.
    Fino a che di fronte a voi, memori di altre avventure, non si diramano sette diversi corridoi.
    Qualcuno ci prova, a proporre di non dividersi. Voci deboli, ma determinate: cedete solo quando, infine, non giunge l’ammissione.
    Nessuno sa quale sia la strada giusta. Potrebbero esserlo tutte; potrebbe non esserlo nessuna. Potrebbe esserlo solo una. E come dividersi, domanda qualcuno? Dall’universo alternativo, non fidano né dei Viaggiatori, né degli abitanti di quel futuro; i Viaggiatori non possono fidarsi delle ombre di un’altra vita, e chi abita quel mondo – beh. In ogni caso, non avrebbe molto da perdere, ma non è intenzionato a perdere di vista i propri amici, per una guerra che non li riguarda.
    Il suggerimento giunge quasi in un sussurro. Quasi divertente - tanto da sembrare uno scherzo. Le scuole elementari magiche hanno adottato sin dagli albori un metodo per prevenire il bullismo che colpisce i bambini quando entra nel loro vocabolario la parola gioco di squadra, utilizzando un neutro, semplicissimo, incantesimo, sottovalutato ma importante. Tale magia segue la logica di ogni genere di magia, irragionevole ma funzionale, e sceglie i membri di una squadra basandosi sulle eguali possibilità di ciascun membro.
    Vi prendono per il culo?
    Sperate davvero di sì, ma sapete - vedete che la risposta è no – e sentite di non avere altra scelta, perché quello dell’incanto non è un suggerimento: è un obbligo. Nel palmo di ciascuno di voi appare una moneta; coloro che possiedono la moneta del medesimo colore, fanno parte dello stesso team. Potete provare a scambiarla, ma non funziona. Nel momento in cui la moneta cambia proprietario, cambia colore assumendo quello della squadra originale.
    Coloro esclusi dalla partita verranno scortati da Ron Parker nelle retrovie; seguiranno uno dei gruppi, ma ad una debita distanza di sicurezza: sono al sicuro, per quanto possibile.
    Se, possibile.
    Ed anche se non vi piace, ed anche se non vorreste, non vi rimane che salutarvi. Se c’è davvero, davvero, la possibilità di porre fine a quelle pazzie, dovete provarci. Dovete fidarvi.
    E dovete pregare, nell’imboccare uno dei corridoi, che sia abbastanza.


    Nonostante siate bene attenti a dove mettete i piedi, destreggiandovi tra le diroccate macerie come soldati su un campo minato, non potete fare a meno che scivolare: come se non bastasse la nebbia a coprirvi la visuale, ci si mettono anche i vecchi meccanismi della scuola americana che, a quanto pare, continuano a funzionare nonostante il tempo. Camminate tutti e cinque su una botola, che con la pressione slitta sotto i vostri piedi, facendovi cadere su un lungo scivolo a spirale; per quanto ne sapete, potrebbe essere un antico modo per raggiungere una delle sale comuni di Salem, oppure una difesa dalle intrusioni.
    Quando il vostro viaggio finalmente finisce, vi ritrovate in un enorme salone – tavoli ribaltati, dipinti sui muri e sedie divorate dal tempo; all’angolo destro di quella stanza rettangolare, c’è addirittura un vecchio camino: se non fosse acceso, nemmeno ve ne accorgereste.
    «no, no, no! oh, andiamo!, ma che cazzo» troppo presi a cercare di capire dove foste capitate, non vi siete nemmeno accorti del giovane ragazzo al centro della stanza – cuffie vintage sulle orecchie con tanto di microfono, un paio d’occhiali dalle lenti stroboscopiche ed i capelli a punta d’ogni colore. Vi da le spalle, non sta parlando con voi. «perché non funzionate – dai, andiamo» e prima che possiate chiedervi di che cosa stia parlando, lui si accorge della vostra presenza. «oh,» sembra… allarmato?
    Un ronzio. «oh, merda» tre droni volanti e due piccoli robottini dalla forma sferica entrano da una porta dall’altro lato della stanza. «io… io… cazzo, attenti. sono impostati su modalità killer e non riesco a fermarli»
    Non servono ulteriori spiegazioni, quando partono all’attacco verso di voi. «ma se me li rompete, giuro che vi ammazzo.»

    grey25 pa25 pd80 psARMA: pugnale
    dakota25 pa25 pd80 psARMA: scudo aureeka
    felix15 pa15 pd60 psARMA: pistola semiautomatica
    morgan11 pa9 pd50 psARMA: sai | potere: idrocinesi
    elite9 pa11 pd50 psARMA: pistola semiautomatica | potere: guarigione
    brawl25 pa25 pd80 psattacco: --droni
    dji mavic pro25 pa25 pd50 psattacco: 25 (grey)veleno
    conquest i25 pa25 pd50 psattacco: 20 (dakota)veleno
    go pro karma25 pa25 pd50 psattacco: 25 (felix)veleno
    conquest ii25 pa25 pd50 psattacco: 24 (morgan)veleno
    dji phantom 325 pa25 pd50 psattacco: 19 (elite)veleno


    GREY: il DJI Mavic Pro ti lancia un piccolo dardo.
    DAKOTA: Conquest I inizia a rotolare sul pavimento nel tentativo di spaccarti una gamba.
    FELIX: Go Pro Karma vola veloce nella tua direzione per tagliarti la gola con le sue eliche.
    MORGAN: Conquest II tira fuori un paio di piccole braccine d'acciaio e prova a picchiarti.
    ELITE: DJI Phantom 3 vuole, invece, trapassarti lo stomaco.

    ┉┉┉ info. potete fare un solo attacco per post, e massimo due difese. A meno che non ci sia un solo PNG, solo un massimo di due PG può attaccare lo stesso nemico. Vi ricordo sempre di parlare al condizionale, e mai auto determinare le vostre mosse. Più postate più potrete guadagnare PE, e viceversa.
    Ricordate che potete usare solamente incantesimi del vostro livello [INCANTESIMI - POTERI] - e no, non c'è il limite di utilizzi del vostro potere come scritto nella pagina, potete usarlo quanto volete. Plus, ogni 10 post (del pg, non della slot) i pg a livello master avranno diritto ad una SUPER, differenziata da potere a potere; i maghi, a seconda che il loro potenziamento sia di pa o pd, potranno fare un incantesimo di guarigione che ridia tot ps (variabili a seconda del livello del pg da curare) o attaccare due png anzichè uno.. [P.S.: le granate possono essere utilizzate contro più di un PNG, ma il loro danno si dimezza. Se viene estratto, ad esempio, 9, contro un png farà danno 9, contro due png 4, contro tre png 3]
    Dopo 48 ore dall'ultimo fateggio, se il vostro PG non viene difeso da altri personaggi e non avete postato per difendervi autonomamente, ai vostri PS ne verranno sottratti tanti quanti sono i PA dell'avversario (es: Tizio attacca Sempronio con un Expelliarmus da 10 PA; Sempronio non si difende entro le 48h, quindi ai suoi Punti Salute di partenza, ne vengono sottratti 10). Nel caso si dovesse arrivare a 0 PS il pg rimane "bloccato" per 48 ore durante le quali non può postare; dopo le 48h, può riprendere a postare, ma con la metà dei punti salute.

    ➞ combo. gli attacchi/le difese combo fra più personaggi, devono essere postati a massimo due ore di distanza.

    ➞ spoiler. specificate sempre sotto spoiler l'attacco/la difesa + numero munizioni usate.

    ➞ è obbligatorio. mandare del tutto K.O. i nemici, quindi farli arrivare a 0 PS.
    Se non riuscirete a concludere l'ostacolo in tempo, ve lo trascinerete anche a settimana successiva, quindi l'accanimento terapeutico è caldamente consigliato. Se, al contrario, riuscirete a finire prima delle 23:59 del 24.05, avrete la possibilità di raccogliere BONUS che potranno influenzare i punti (attacco; difesa; salute) del vostro personaggio fino a che non sarà scoccata l'ora per il balzo epoca.

    avete tempo fino alle 23:59 del 24/05 per postare.

     
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    «andrà tutto bene» con un sorriso, si sporse in avanti per dare un rapido bacio a Jason. «ci ritroveremo. Ci ritroviamo sempre» Inclinò leggermente la testa di lato per appoggiare di più la guancia alla mano di Jason, imprimendosi nella testa la sensazione dei polpastrelli irruviditi dalle corde della chitarra sulla propria pelle.
    Prima di girarsi, l'ultimo saluto (dopo... beh, un'infinità di altri e un bavoso bacio in fronte a melvin «niente cazzate!») lo dedicò alle gemelline, in bacio in aria alle sue due stelline e a loro madre per ricordarsi per chi lo stava facendo, soprattutto, le labbra ancora incurvate per nascondere la preoccupazione e la poca voglia che aveva di separarsi da loro, da Amelie, Vin e gli altri bambini... "Andrà bene. Andrà sicuramente bene".
    E con un sospiro, si infilò nel tunnel.


    «sono impostati su modalità killer e non riesco a fermarli»
    modalità................. killer......................... «perchè cazzo dovrebbero avere questa opzione» Dakota avrebbe spalancato le braccia esasperato, se non avesse avuto le mani impegnate a tenere lo scudo. Insomma, si era reso conto ormai da qualche tempo che il 2119 non era l'utopia che si spacciava di essere, che il fatto che il mondo occidentale non fosse visibilmente in guerra o dittatoriale come lo era nel suo tempo non voleva dire che fosse davvero perfetto... ma Signore santo, dei robot assassini - in una scuola abbandonata da tempo - gli pareva un po' eccessivo? Poi cosa ci faceva quel tipo , in quel luogo dimenticato da Dio? Era un criminale, oppure cercava il bagno e si era perso? Meh, temeva fosse un signore della guerra che vende armi ai kattivi (???), ma voleva dargli il beneficio del dubbio e pensare fosse solo un semplice costruttore di robot da combattimento come Hiro da Bighero 6 (Dakota aveva avuto un sacco di tempo per recuperare film e cartoni babbani con la Winston e compagnia; si era fatto una cultura, ormai). Si voltò indietro, assicurandosi che il gruppo di Ron con Mae e gli altri fosse da un'altra parte - più al sicuro, o comunque non in vista.
    «ma se me li rompete, giuro che vi ammazzo.» «sì, beh» Strinse la presa sullo scudo in una mano, la bacchetta nell'altra, tornando a osservare il ragazzino. Rude - e Dak che già pensava di offrirgli una zampa se i robot si fossero ribellati anche verso di lui! «questo lo vedremo»
    non era mai stato un tipo molto per la tecnologia, il Wayne, più portato per la biologia che non per l'elettronica; l'unica cosa che aveva imparato al riguardo in quei mesi in Francia era stata come attaccare un braccio bionico e altre protesi... ma era piuttosto certo che per fermare dei robot killer che non ascoltavano più i comandi, l'unica fosse distruggerli ??? Niente di personale.
    Vedendo una delle macchine mortali dirigersi verso di lui, Dakota si sarebbe scansato, notando distrattamente il ragazzo biondo (Elite? che nome... strano eppure familiare; dove l'aveva sentito?) tirargli un calcio. «gra-TTENTO» e con un salto si sarebbe messo davanti a lui (anche se si era già spostato per evitare il colpo? sì), lo scudo a coprire entrambi per proteggerli dalla trivella (e non quella di cui parlano i freaks!). Sapeva non fosse un bel momento, ma- «hai un viso familiare. Forse conosco la tua famiglia...? Sono stato nell'au qualche mese» eh, che ne sapeva lui che erano domande scomode da non fare ihih sperava solo di fare quattro chiacchiere per diventare amiki, o almeno diventargli vagamente simpatico e non farsi incenerire con gli occhi ogni volta che lo guardava; nè lui nè gray sembravano particolarmente... amichevoli; almeno, non verso di lui. Fortuna che c'era Felix che aveva la faccia di uno che si sarebbe sparato da solo entro la fine della giornata e aveva rivolto a Dak non più di uno sguardo stanco e scocciato!!!1 Senza contare Morgan che- ...-che-... beh, era. #himchanlee #indovinailsesso Che team meraviglia. Chissà cosa avevano visto in loro le magiche monetine, per metterli insieme.
    Sollevò lo scudo, e prima di dare il tempo al robot di ricaricare (??) o... fare cose, glielo diede in testa con tutta la forza che aveva, con l'idea di distruggerlo o almeno ammaccarlo. si voltò verso il ragazzo 2119 con le cuffie «MA HAI PROVATO A SPEGNERE E RIACCENDERE?» boh, Melvin glielo diceva sempre quando la chiamava disperato perchè qualcosa non funzionava.
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    No, nobody but me can keep me safe
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    CITAZIONE
    -Tipo di Arma: scudo
    -Elemento dell'ibrido: guscio dorato dell'aureeka
    -Caratteristiche: lo scudo ha una forma rettangolare incurvata (come una sezione di cilindro) ed è ricoperto dalle scaglie dorate del guscio dell'aureeka, quando lo scudo viene intaccato perde le scaglie danneggiate, sostituendole immediatamente con delle nuove di zecca
    -Funzionamento: il guscio dell'aureeka oltre alla sua resistenza è caratterizzato dall'abilità di mimetizzarsi, elemento che renderà lo scudo capace di nascondere chiunque dietro di esso senza essere visto quando viene poggiato al suolo. Inoltre, ad ogni colpo subito, lo scudo risponde con un breve suono assordante che stordirà l'avversario, proprio come l'aureeka che urla se gli si offre delle caramelle sottomarca

    (20) DIFESA DAKOTA (dak + elite) si sposta!
    (19) DIFESA ELITE (dak + elite) lo protegge dietro lo scudo
    ATTACCO DJI PHANTOM 3 (dak + elite) scudo in testa!


    CODICE
    <b>(20) DIFESA DAKOTA (dak + elite)</b>
    <b>(19) DIFESA ELITE (dak + elite)</b>
    <b>ATTACCO DJI PHANTOM 3  (dak + elite)</b>


    Edited by ‚soft boy - 19/5/2019, 15:52
     
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    i can do this, i thought.
    then: and even if a can't, i have to.

    avrebbe dovuto esserci abituato, elíte jenkins, a sentirsi addosso quegli sguardi indagatori, troppi occhi che tentavano di penetrare la corazza diventata parte della sua quotidianità per vedere al di sotto. In fondo, grey lo faceva tutti i santi giorni: lo teneva d'occhio da quando era approdato sotto il suo stesso tetto, il che praticamente equivaleva a tutta una vita. E il ventenne ne aveva bisogno, di quella attenzione costante, più di quanto gli piacesse ammettere. Il che non implicava per forza dover sopportare l'idea di avere tre sconosciuti appartenenti ad un'altra dimensione che lo stalkeravano da lontano appostati come paparazzi dietro ad ogni angolo. Era da quando aveva messo piede oltre il portale, nel bunker, che la tipa bassina con gli occhi scuri - due, in realtà, così simili da far pensare a sorelle - non aveva mai smesso di scannerizzarlo dalla testa ai piedi, la fronte corrugata quasi cercasse nelle iridi giada di elire la risposta allo scopo dell'essere umano nell'universo. Poi, una volta giunti in quel di salem, ci si erano messi anche la biondina cui il guaritore non dava più di dodici anni e il tipo sordo che le stava sempre incollato dietro, una sorta di armadio di sorveglianza.
    «si può sapere cosa cacchio avete da guardare?» quando era troppo, era troppo. Aveva deciso di affiancarsi a murphy skywalker perché era stata la prima a cominciare, ma non solo: incrociare lo sguardo con callie e yoann gli risultava particolarmente difficile per qualche motivo che non riusciva a spiegarsi, una somiglianza che la mente del ragazzo rifiutava in modo categorico di riconoscere. Al suo sbottare la geocineta rispose stringendosi nelle spalle, sulle labbra un sorriso così dolce e amorevole che élite dovette spostare la sua attenzione altrove, sulla pietra nuda del pavimento. Non si fidava delle persone come la skywalker, dell'aura di gentilezza incondizionata che emanavano, quasi non sapessero che l'amore si pagava con un prezzo troppo alto per essere elargito in quantità così spaventose; richiedeva sempre qualcosa in cambio, e elite non aveva più nulla da dare. «assomigli a qualcuno che conosciamo.» e già lì brividi. Perché grey lo aveva abbandonato??? cosa cazzo ci faceva là dietro, troppo lontano, invece di correre al suo fianco per toglierlo da quell'impiccio? Che poi la domanda l'aveva rivolta lui a murphy, ma sperava suonasse in qualche modo retorica, o che la ragazza avvertisse le bad vibrations nella sua voce e semplicemente rivolgesse lo sguardo altrove. «mia sorella mi sta chiamando.» anche no, ma elíte partì comunque con un rapido panic moonwalk allontanandosi da murphy per affiancarsi nuovamente alla dallaire, così com'erano giunti in quel mondo.
    «questa gente non mi piace, sono strani.» «ma dai?! non ti piace qualcuno? a s s u r d o.» che stronza. peccato fosse anche giusta, oltre che severa: elite jenkins non era famoso per le sue doti relazionali, e le persone che lo sopportavano si potevano contare sulla punta delle dita; quelle che tollerava lui, su una mano sola. Si limitò ad alzare gli occhi chiari al soffitto, e ad afferrarla al volo quando grey decise di arrampicarglisi sulla schiena stringendo quelle sue braccina ossute sotto la gola del fratello. «cristo ma quand'è che ti metti a dieta.» non era una domanda, ma in cambio ricevette comunque un vaffanculo. Una vita in vacanza, quella del jenkins.
    Ce l'aveva ancora in spalletta quando tutti si fermarono in uno degli androni, troppi cunicoli a diramarsi di fronte a loro. Dividersi dai compagni con cui aveva viaggiato attraverso lo spazio tempo non era un'idea che gli andava particolarmente a genio, ma sapeva riconoscere anche lui una soluzione estrema e necessaria quando ci si ritrovava davanti; anche se inconsciamente strinse comunque la presa sulle gambe di grey, mentre veniva pronunciato l'incantesimo, e a malincuore apriva le dita della mancina rivelando la pietra poggiata sul palmo: cos'era, blu? indaco? uno strano mix senza nome?«a te che colore sembra?» la mostrò a grey facendo scendere a terra la ragazza, inghiottendo un sospiro di sollievo quando riconobbe la stessa sfumatura tra le sue mani. Diversa storia per quanto riguardava i J's, ai quali elite rivolse un cenno del capo che era quanto di più simile ad un augurio di buona sopravvivenza il ventenne potesse permettersi, e moore. Fu a lei che si avvicinò di un passo, incrociando per un attimo le iridi chiare che tante volte lo avevano messo a dura prova, tirando i fili della sua già debole pazienza solo per il gusto di vedere fin dove poteva arrivare; era sempre stata una sfida, e il jenkins la rispettava per quello. «beh, rompipalle, vedi di non morire.» che in elitiano significava letteralmente ti voglio bene rimani viva mi mancheresti troppo.
    Elíte out.

    E gli sarebbe piaciuto essere out davvero, ma no. Già nel mettere piede all'interno della stanza apparentemente abbandonata gli era venuto qualche dubbio, quando poi il tizio vestito come un coglione aveva iniziato a sclerare parlando da solo il pentimento di tutte le scelte fatte negli ultimi mesi, anni, lo aveva assalito come un treno. «no, no, no! oh, andiamo!, ma che cazzo perché non funzionate – dai, andiamo» «grey, ripetimi perche siamo qui.» piegó la testa in direzione della sorella, portando la mancina a sfiorare il calcio della beretta infilata dietro la schiena tra la pelle e la cintura dei jeans. Quando il tipo si voltò verso di loro, notando finalmente di essere in compagnia, l'espressione allarmata dipinta sul suo viso diede a elitea conferma di quanto pensato un attimo prima - avrebbero fatto meglio a rimanere a casa. «cosa cazzo-» ma non ebbe tempo di finire la frase, il jenkins, che nella stanza fecero il loro ingresso alcuni droni volanti e un paio di robot che sembravano usciti paro paro da un film di star wars (nella sua dimensione jj abrams era andato avanti a dirigere il franchising fino a episodio XV); uno di questi, rotolando verso sud, puntava in direzione di quello stesso dak che elite aveva imparato a conoscere soprattutto attraverso gli album di foto recuperati a casa di maeve e elijah, oltre che dai ricordi vaghi e frammentati conservati gelosamente dal momento in cui tutti avevano deciso di sparire nel nulla lasciando lui e grey al loro fottuto destino. E per questo odiava anche quel dakota di rimando, colpevole suo malgrado di qualcosa che non aveva commesso; solo non al punto da lasciare che un ammasso di ferraglia gli tranciasse le gambe di netto. «sparisci, BB8» e con il collo del piede avrebbe tirato un calcio al alla palla-robot tentando di spedirlo indietro al mittente, e tanti saluti all'ammonimento del tizio di non rovinargli i giocattolini; avrebbe dovuto pensarci prima di gingillarsi con quei cosetti killer. «cazzo» un sibilo sodfiato tra i denti, ed istintivamente elite si piegò in avanti vedendosi arrivare contro uno dei droni, ginocchia piegate a rasentare il pavimento. «hai un viso familiare. Forse conosco la tua famiglia...? Sono stato nell'au qualche mese» che? aveva chiuso gli occhi quasi senza accorgersene, e nel riaprirli si rese conto di non essere più solo: accucciato accanto a lui, con uno scudo sollevato a proteggere entrambi, c'era proprio il giovane che un tempo elite conosceva come il miglior amico di zia mae e che alla fine era scomparso dalla sua vita come chiunque altro. Dovette resistere all'impulso di rispondere 'sono giapponese' e battere dignitosamente in ritirata, ma niente riuscì ad impedire che le parole successive gli uscissero dalla gola un po' troppo ruvide, la voce stessa a grattare sul palato come carta vetrata. «i miei sono morti. quindi ne dubito.» per quanto lo riguardava, anche tutti quelli sbalzati nel canon erano passati a miglior vita, un pensiero di cui élite si era convinto a forza quando l'idea che tornassero indietro si era fatta via via più flebile, improbabile, impossibile; e allora 'sono morti' era diventato più accettabile di 'non gliene frega un cazzo di tornare da noi', soprattutto per un ragazzino cosi colmo di rabbia da non sapere come liberarsene.
    Damn è tardi rimandiamo i pipponi introspettivi al prossimo post, bacioni!

    elite jenkins
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    depressed twat
    !2038, au/uran beech


    (20) DIFESA DAKOTA (dak + elite): tira un calcio al robot
    (19) DIFESA ELITE (dak + elite): schiva (?)
    ATTACCO DJI PHANTOM 3 (dak + elite): gli spara random 1/24


    Edited by saudade. - 18/5/2019, 14:13
     
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    dji phantom 325 pa25 pd50 psattacco: 11 (elite)veleno


    (20) DIFESA DAKOTA (dak + elite): 3 + 9 = 12 pd (-8 ps)
    Non ti spacca proprio una gamba, ma una delle sue lame - sì, hanno lame! in giro! EXTRA! - ti apre un lungo taglio sul polpaccio.
    SEI STATO AVVELENATO. Perderai 1 PS ad ogni mezzanotte.

    (19) DIFESA ELITE (dak + elite): 10 + 3 = 13 pd (-6 ps)
    Non ti trapassa lo stomaco, ma ti lacera comunque il fianco.
    FATTORE RIGENERANTE: sei immune al veleno dei robot.

    ATTACCO DJI PHANTOM 3 (dak + elite): 6 + 9 = 15 pa
    DIFESA: 25 pd


    DAKOTA: dopo che Brawl ti risponde che eh, non si sa mai quando la modalità killer possa tornare utile!, e che ovviamente ha provato a spegnere e riaccendere, ha anche soffiato sulla cartuccia!, Conquest I prende la rincorsa per saltare in aria e colpirti con tutto il suo peso in testa.
    ELITE: DJI Phantom 3, offeso dal fatto che non è possibile avvelenarti, decide di staccarti una mano con le sue eliche.
     
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    «ma che cazzo-» saltellando con una smorfia, Dakota indietreggiò dal robot partito verso nuove avventure, lo sguardo scioccato che passava dal robottino killer alla propria gamba. «mi ha strappato i pantaloni» e tagliato il polpaccio in un lungo taglio che bruciava come fuoco, ma insomma, era un guaritore: una ferita superficiale non era niente di cui pensasse di doversi preoccupare in tempi stretti, visto che ancora riusciva a muoversi senza troppe difficoltà (aveva visto di peggio); avrebbe sempre potuto curarsi appena ce ne fosse stato il tempo... i pantaloni, invece, non aveva idea di come ricucirli. Ed erano uno dei suoi paia preferiti!! Comprati nel 2119 prima di venir rinchiuso nel bunker, comodi e pratici, in tinta con i suoi occhi, e- gli piacevano un sacco, insomma. Già era arrivato nel futuro con niente di casa propria, se non le chiavi di Reggia Makota, possibile che dovessero distruggergli anche quel poco che si era ricostruito (o ricomprato che fosse?)? «davvero maleducato» lanciò un altro sguardo al taglio, chiedendosi perchè facesse così male e iniziasse a sentirsi sempre più spompato di secondo in secondo; non sembrava un taglio troppo profondo, nè stava perdendo così tanto sangue. Come..? «...ah. fantastico» sfiorò con una smorfia i lembi della ferita, di un magico marrone bruciacchiato. «vi farà piacere sapere, squadra indaco» erano indaco? si accettano scommesse «che i robot sono in qualche modo velenosi» alzò lo sguardo verso il loro creatore «grazie di aver avvisato, eh»
    Anche Elite era stato ferite, ma con uno sguardo veloce Dak si rese conto che la ferita era molto meno peggio di quanto sarebbe dovuta essere «fattore rigenerante!!» commentò allegramente, e quasi iniziò a battere le mani. Era un dottore, santo cielo: certi poteri lo affascinavano più di altri e sì, a volte era geloso degli special che potevano guarire e curare con la sola imposizione delle mani, Gesù Cristo levati. «che potere stupendo! Quindi a te il veleno non tocca?» Si spostò, cercando di tirare a sè la ragazzina per toglierla dalla traiettoria delle braccia robotiche di un altro amico metallico (prodigandosi in mille scuse per averla toccata senza chiedere prima; mica voleva sembrare un maniaco sessuale). Tornò a rivolgersi a Elite «mi spiace per i tuoi. Non volevo essere indiscreto» cercò di sorridergli, il desiderio di sotterrarsi a riempirlo fino alla punta delle dita. Eh, se avrebbe dovuto evitare le chiacchierate di convenienza, non facevano palesemente al caso suo, più bravo a spiccionare inforandom scientifiche o chissà cosa. «...oh! mi è appena venuto in mente!» muovendo il braccio, avrebbe cercato di spazzare via il robot con lo scudo prima che Elite venisse colpito da questo. gli sorrise estasiato; ma certo, ecco dove aveva già sentito Elite! Il ragazzo era uguale a suo padre, canon o au che fosse, come aveva fatto a non pensarci prima?? «Uran! Uran Elite- oh. Oh Fece una smorfia, ripensando a Jaden e Eugene dell'au, ai loro corpi coperti da un lenzuolo alla fine della battaglia. Dakota non aveva direttamente partecipato, arrivando solo alla fine con l'arma segreta, ma era rimasto quel tanto per salutare i vivi dell'au che aveva conosciuto in quei cinque mesi, far loro le condoglianze, e dire addio ai morti. «i miei sono morti» «mi dispiace»
    E nel dubbio, se ne sarebbe andato via, perchè si era già fatto abbastanza figure di merda ihihih più precisamente, si fiondò contro il ragazzo dei robot. Aveva ancora più voglia di prima di farla finita in fretta. Quand'è che era diventato così inabile con le relazioni sociali? Era gi così prima di venir catapultato nell'au e poi nel 2119?
    «ovviamente ho provato a spegnere e riaccendere, hoanche soffiato sulla cartuccia!»
    «BEH.» Dakota lo avrebbe afferrato per un braccio, scuotendolo mentre gli gridava in faccia; eh, se non voleva sbattergli la faccia contro la console (quale) «Provaci di più»
    dakota wayne
    20 y.o. | rebel | healer
    The blood moon is on the rise
    The fire burning in my eyes
    No, nobody but me can keep me safe
    And I'm on my way



    CITAZIONE
    -Tipo di Arma: scudo
    -Elemento dell'ibrido: guscio dorato dell'aureeka
    -Caratteristiche: lo scudo ha una forma rettangolare incurvata (come una sezione di cilindro) ed è ricoperto dalle scaglie dorate del guscio dell'aureeka, quando lo scudo viene intaccato perde le scaglie danneggiate, sostituendole immediatamente con delle nuove di zecca
    -Funzionamento: il guscio dell'aureeka oltre alla sua resistenza è caratterizzato dall'abilità di mimetizzarsi, elemento che renderà lo scudo capace di nascondere chiunque dietro di esso senza essere visto quando viene poggiato al suolo. Inoltre, ad ogni colpo subito, lo scudo risponde con un breve suono assordante che stordirà l'avversario, proprio come l'aureeka che urla se gli si offre delle caramelle sottomarca

    (24) DIFESA MORGAN (morgan + dak) la tirà a sè
    (11) DIFESA ELITE (dak + morgan) scudata al robot

    ATTACCO BRAWL (grey + dak) lo scuote #wat

    CODICE
    (25) DIFESA GREY (grey + elite)
    (24) DIFESA MORGAN (morgan + dak)
    (25) DIFESA FELIX (elite + grey)
    (11) DIFESA ELITE (dak + morgan)
    ATTACCO DJI FANTOM (elite + morgan)

    ATTACCO BRAWL (grey + dak)
     
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    da principio, quando la lama del drone gli lacerò la pelle e i tessuti sottostanti, elíte non sentì nulla, solo il rumore di qualcosa che si strappava. «la giacca, stronzo!» ci teneva, a quel giubbotto di pelle sgualcito, tutto ciò che gli rimaneva di una persona mai davvero conosciuta; voleva convincersi portasse ancora l'odore del padre, la scia ormai impalpabile di dopobarba e olio per motori, il tessuto delle tasche rovinato lì dove eugene jenkins soleva tenere la pistola. E poi c'era la toppa cucita sul petto, una mano stilizzata con due dita sollevate a ricreare il simbolo della pace, che élite era certo non fosse finita lì per caso. Chissà se aveva dovuto insistere, jaden beech, o se il compagno si era dichiarato sconfitto in partenza per farla felice. L'adrenalina svolgeva magnificamente il suo compito, ma nonostante il lavoro egregio dell'ormone in questione quando il sangue cominciò a defluire copioso dalla ferita e l'iniziale effetto anestetico dello shock si dissolse, una fitta rovente gli si ripercosse dal fianco fin dentro il cercello, costringendo il ragazzo a raggomitolarsi nuovamente su se stesso. «merda» un sibilo nel sollevare la maglietta sottostante scoprendo la pelle nuda del ventre, più scura e infiammata tutt'attorno alla lacerazione macchiata di sangue fresco. Vi premette sopra il palmo della mano, la fronte corrugata nonostante il dolore: com'è che non guariva? Doveva essere colpa del battito cardiaco troppo veloce, o, come si rese conto avvicinandosi cautamente ad un dak anch'esso ferito, il suo corpo stava già combattendo qualcos'altro. «merda» ripetè, sfiorando con un dito la ferita che si stagliava sulla pelle chiara di dakota, strappando al ragazzo un urlo soffocato. Stava già diventando violacea, ben oltre i bordo del taglio, sfumatura non presente sulla sua ferita. «sono avvelenate.. le lame sono avvelenate. anche questo fa parte del tuo giochetto, testa di minchia?» dio quanto gli sarebbe piaciuto prendere il controllo di uno dei droni e lanciarlo all'inseguimento di brawl, anche solo per guardarlo soffrire contorcendosi dal dolore. Sorte che avrebbe volentieri risparmiato a dakota, memore suo malgrado della gentilezza con cui il suo gli sorrideva ogni volta che si vedevano, del modo delicato con cui scompigliava i capelli a quel bambino sempre troppo arrabbiato, calmandone anche solo per un breve istante i nervi pronti a lacerarsi da tanto erano tesi, se solo nel frattempo in pericolo non ci fosse finita sua sorella. «mi spiace per i tuoi. Non volevo essere indiscreto» sentì nuovamente i muscoli irrigidirsi, elite, mentre si rialzava altalenando lo sguardo da dak a grey, le iridi verde chiaro infine bloccate sil pavimento «Uran! Uran Elite- oh. Oh.» cosa stava dicendo. forse il veleno era già arrivato al cervello e non si poteva più far nulla per aiutarlo. «si.. certo.» scusa ma mi sta morendo la sis.
    Ecco, insomma, lì non si scherzava un cazzo.
    «attenta testina! (di vitello, perché sono delicato)» di solito in pubblico con grey era più rude, un modo come un altro per mantenere la facciata di bello e dannato che qualcuno gli aveva cucito addosso scambiando l'evidente comportamento distruttivo del biondo per un'aura di mistero non meglio identificata, ma li si moriva facile #25pa, e non aveva davvero tempo o energie da spendere per far inxazzare la sorella più di quanto già non fosse. O forse si? Magari non a parole, ma passando direttamente ai fatti: correndo verso di lei, infatti, elíte avrebbe allungato entrambe le mani per poi spingere con i palmi contro le spalle di grey, mettendoci abbastanza forza da - si spera - levarla dalla traiettoria dei dardi e farla cadere addosso ad un felix imbambolato poco distante. Due piccioni con una fava, e un atterraggio morbido per la dallaire. Cosa voleva di più dalla vita? Un grappino, che il lucano è davvero troppo blando. «torniamo a noi, bb8. sai dove puoi mettertelo il tuo veleno?» chiese, mano destra avvolta attorno all'impugnatura della beretta e mancina sollevata al cielo, le dita chiuse a pugno tranne il medio centrale puntato in direzione del drone (contro il quale si siano accaniti già morgan e dak evitando al jenkins di perdere un arto). E avrebbe fatto fuoco una seconda volta, con lo scopo di distruggere il robot killer una volta per tutte. #splash «ma poi cosa cazzo è un uran oh, sono priorità.

    elite jenkins
    20 healer orphan
    depressed twat
    !2038, au/uran beech


    (25) DIFESA GREY (grey + elite): la spinge via ♡ lanciandola addosso a felix
    (25) DIFESA FELIX (elite + grey): gli lancia contro grey
    ATTACCO DJI FANTOM (elite + morgan): spara again 2/24
     
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    Home sweet home commentò la ragazza. Era nata a San Franscisco ma nei sette anni della sua vita aveva fatto la spola tra la città natale e Los Angeles, dove i genitori divorziato abitavano. Adorava vivere a Los Angeles con il padre, ma viveva con sua madre e la donna si era spostata di stato in stato, e poi di continente in continente. A soli sedici anni Morgan aveva già visitato abbondantemente il mondo, e se doveva essere sincera fare l'avventuriera era il suo hobby preferito e le permetteva di conciliare le sue più grandi passioni: viaggiare e posare per scatti da pubblicare sulla sua pagina maginstagram, e quando capitava ci finivano anche dei video in cui cantava e ballava, ma doveva essere davvero nel mood per mettersi così tanto in imbarazzo.
    Arrivarono a Salem e lo spettacolo che si presentò dinnanzi loro era terrific, in senso buono e cattivo, ma era uno spettacolo che meritava di essere visto. Prese il cellulare perchè quale persona non aveva un cellulare a portata di mano oggigiorno? Scattò quale foto al posto, qualche selfie da sola ed in compagnia, insomma coinvolse un po' tutti nella sua magisntagram mania, sperava solo di sopravvivere per poter modificare e postare quegli scatti.
    D'accordo d'accordo ho finito, rimandiamo la livechat a fine missione commentò quando qualcuno le fece notare che non era appropriato il suo comportamento, non appropriato un corno. Era una influencer, i suoi followers morivano dalla voglia di sapere cosa faceva, la seguivano per quello. Non poteva andare in silenzio radio così da un momento all'altro. Auguratemi buona fortuna strizzò un occhio alla telecamera alzando le dita in segno di vittoria, vittoria che ancora non era certa se avrebbe portato a casa oppure no. Ma uno poteva pur sempre sperarci. Chiuse la schermata di maginstagram e la fotocamera, mettendo il telefono in silenzioso così da non essere distratta nel corso della missione.
    Magari convinceva qualcuno a fare una diretta con lei nei meandri della scuola di magia.
    Doveva essere una scuola prosperosa un tempo, ciò che era successo era terribile. E quello era tutto ciò che rimaneva loro, una struttura in rovina che non aveva retto alla distruzione. Alcuni corridoi erano ancora intatti, ma erano tanti e loro era un bel numero. Il problema era scegliere la strada e solo una soluzione era possibile se volevano coprire l'intero perimetro: dovevano dividersi.
    Prese una delle monete blu commentò rigirandosi il doblone tra le dita, come fosse uno di quei maghi d'illusione babbani che facevano spettacoli frivoli per denaro. Un vero scempio se poteva dire la sua a riguardo, e poteva.
    Imboccarono un corridoio se volevo andare a Gardaland ci andavo da sola disse quasi urlando perdendo l'equilibrio e scivolando, se non fosse stato per quel maledetto scivolo ellittico non avrebbe avuto molto da ridire ma lì c'era lo zampino di un incantesimo glisseo, e chiunque fosse l'artefice avrebbe pagato.
    E poi fu solo il caos.
    Modalità killer un corno, giuro su Salzar che ti uccido gli disse imbestialita.
    Avrebbe sfruttato le proprie abilità, e nonostante non ci fosse acqua nei dintorni la sua magia le avrebbe permesso comunque di richiamarla a sé come se lei stessa fosse stata di acqua cosa che comunque era, creando uno scudo d'acqua che avrebbe bloccato le braccine di ferro che non vedeva l'ora di spezzare e infilzare dove il sole non batteva a quel maledetto idiota che gli aveva fatto quella molto sgradita sorpresa. Estraendo i sai dalla cintura, si sarebbe lanciata contro Phantom Yayyyyy infilzando i pugnali nelle eliche prima che potesse anche solo avvicinarsi ad Elite dove pensi di andare tu? avrebbe commentato minacciosa, come se il robot potesse davvero comprendere ciò che diceva. Povera illusa.
    Avrebbe poi tirato al robot un calcio, mettendoci tutta la forza che possedava.
    MORGAN
    hydrokinesis - sai
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    AN ENEMY WHO SPLAPS YOU
    IN THE FACE THAN
    A FRIEND WHO STABS YOU
    IN THE BACK


    COMBO DIFESA per MORGAN (morgan + dak): scudo d'acqua
    COMBO DIFESA per ELITE (morgan + dak): usa il sai per bloccare le eliche
    ATTACCO COMBO su DJI FANTOM 3 (morgan + elite): tira un calcio
     
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    Le braccia strette sotto al seno, uno scuro sopracciglio inarcato verso l’individuo non meglio identificato al centro della stanza. «grey, ripetimi perché siamo qui» lo stesso sguardo severo, già tristemente annoiato e decisamente troppo scazzato, la diciannovenne Dallaire-Winston lo rivolse al fratello, alzando appena il mento per poterlo osservare diretto negli occhi chiari. Schioccò la lingua sul palato, distogliendo lo sguardo dal biondo – che tra l’altro odiava quasi quanto quella fogna: ma come si permetteva di rimetterla a terra, dirle che era grassa, e non continuare a portare il suo dolce peso sulle proprie spalle? Dov’era finita la galanteria? Non lo vedeva che aveva dei fottutissimi tacchi da dodici centimetri? «perché la tua testa è più desertica del sahara» rispose con diplomazia, la voce a suonare morbida nonostante l’evidente seccatura dipinta sul viso d’ebano dell’ex corvonero: che Grey fosse a dir poco infastidita da quella roba era innegabile, ma con Elite – benché lui gli desse tutti i migliori pretesti per ideare un omicidio suicidio – non riusciva mai ad esserlo completamente. Era troppo scemo, sarebbe stato come prendere a calci un cagnolino: immorale, scorretto, da veri stronzi.
    Ah sì, talvolta gli voleva anche bene. «ed hai pensato fosse davvero un’ottima idea!, quella di saltare in un maledetto portale spazio-temporale senza nemmeno chiedere il mio parere» sollevò appena l’angolo destro della bocca, in quel mezzo sorriso che il Jenkins sapeva premonisse una tempesta.
    Se solo il guaritore le avesse chiesto un’opinione, se si fosse consultato con lei sull’entrare o meno in quei varchi, Grey Dallaire non ci avrebbe pensato più d’una volta prima di Schiantarlo e riportarlo a casa, lasciando che fossero altri a tentare la sorte in un qualcosa per cui oramai, lei, nutriva aspettative davvero infime. Non poteva lasciarlo partecipare ad una missione potenzialmente suicida, consapevole di quanto fosse fragile e di quanto, senza la propria presenza a ricordargli di quanto fosse importante - per lei, ma ci avrebbe messo tranquillamente la mano sul fuoco che non fosse l’unica a tenere al ventenne -, avrebbe accolto con immenso gaudio una gloriosa fine alla propria giovane vita; e per quanto ancora volesse crederci, la mora, che i propri genitori e fratelli fossero sani e salvi da qualche parte del multiverso, si fidava troppo poco di un rituale di sangue per rischiare la propria vita e quella del fratello a quel modo: era una donna di scienza, lei, non una da arcaico misticismo. Sarebbero potuti morire anche solo attraversando quella cosa, e ciò avrebbe significato lasciare Green ancora più sola di quanto già non fosse; avrebbe potuto essere un buco nell’acqua, e tornando altro non avrebbero portato con sé se non rancore e delusione. Era un enorme terno al lotto, quella situazione, ed era abbastanza sicura che né Maeve né Elijah avrebbero voluto che mettessero in gioco la propria esistenza per loro: pragmatica e cinica, lei voleva soltanto evitare di spezzare ulteriormente ciò che di più caro avesse al mondo, nonché le uniche persone di cui realmente le interessasse.
    Ma indovinate chi, come un cinquenne eccitato da un’overdose di zuccheri, si era fiondato nei meandri di una realtà parallela? «siamo qui perché sei un coglione iperattivo, in sostanza» proprio Elite Jenkins, esatto; dovendo scegliere tra il rimanere a casa, salvare la propria pelle e rimanere vicino alla sorella, ed il parare il culo ad uno con pericolosi istinti suicidi con la possibilità di rimanerci secca, la Dallaire aveva optato per il male maggiore.
    Green se la sarebbe cavata senza di loro, ma il biondo no.
    Grey non se la sarebbe cavata senza di lui.
    Ed a quanto pareva, in un istante nel quale s’era distratta ad osservare il proprio pugnale con sguardo triste e labbra piegate verso il basso, realizzando che davvero a poco le sarebbe servito contro dei maledettissimi robot, i suoi dubbi erano ben fondati: nemmeno il tempo di capire un attimo come agire, e sia lui che Dakota erano stati feriti – il secondo addirittura avvelenato. «mi dispiace per i pantaloni» sospirò flebile, le labbra distese su una linea piatta e le sopracciglia arcuate. Voleva bene al suo zio Dakota, sebbene lo avesse vissuto fin troppo poco, ma ciò non doveva necessariamente giustificare una transizione d’affetto su quello dell’altro mondo: gli dispiaceva che fosse stato avvelenato e che probabilmente sarebbe morto da solo in quella stanza, ma se la sua dipartita avesse in qualche modo contribuito ad arrivare alla fine di quel percorso, avrebbe volentieri accettato quel compromesso. Senza contare che più commentava la morte dei genitori di Elite, più voleva prendere la testolina del Wayne e prenderla a capocciate. Fu proprio verso il fratello che, invece, si mosse, le dita a scivolare attorno alla ferita. «non morirai – che sfiga, eh!?» commentò, le iridi color cioccolato a cercare poco più in alto quelle celesti. «vedi di non fare stronzate o ti trasfiguro e ti uso come arma impropria» almeno non sarebbe morto, oh. «la giacca te la riparo in qualche modo, tranquillo» se sapesse cucire, o rammendare, o qualsiasi cosa? Assolutamente no, ma per lui ci avrebbe provato – sapeva bene quanto ci tenesse.
    Avrebbe poi estratto la bacchetta, notando un maledettissimo drone immobile verso di lei, ed alzando il catalizzatore avrebbe tentato di creare uno scudo di magia a proteggerla dal dardo.
    Ovviamente, secondo la sua poco modesta opinione, non c’era alcun motivo di venire spinta via: ad Elite, non avrebbe di certo risparmiato un bel «coglioNE TI PICCHIO» mentre, a braccia distese, sarebbe caduta sul morbido (ciao Felix!) sperando ipoteticamente di spostarlo via da un altro drone assassino. Avrebbe voluto essere anche invisibile e silenziosa come un ninja, mentre si avvicinava alle spalle del ragazzo del futuro che guidava i droni, ma i tacchi la costrinsero ad un’avanzata più moderata ed elegante, che nella sua flemma le permise di rimettere mano al proprio pugnale: non avrebbe avuto molto effetto con i robot, ma nella sua carne aveva un po’ più di speranze – a meno che non fosse egli stesso, un androide. «gentilmente,» un sorriso morbido, mentre posava una mano sulla spalla di Brawl, lo sguardo puntato oltre la sua nuca alla ricerca di quello più cristallino di Dakota. «smettila di fare domande sui suoi genitori» ed avrebbe conficcato la lama nella schiena del giovane, premendo nello scavare la carne: non era un’assassina, la Dallaire, ma a meno che non ci fossero fango e melma a sporcarle gli abiti, non era così schizzinosa. «grazie»
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    (25) DIFESA GREY (grey + elite): protego
    (25) DIFESA FELIX (elite + grey): spinge felix
    ATTACCO BRAWL (grey + dak): pugnala
     
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    grey *25 pa25 pd69 psARMA: pugnale
    dakota *25 pa25 pd71 psARMA: scudo aureeka
    felix *15 pa15 pd42 psARMA: pistola semiautomatica
    morgan *11 pa9 pd41 psARMA: sai | potere: idrocinesi
    elite9 pa11 pd44 psARMA: pistola semiautomatica | potere: guarigione
    brawl25 pa25 pd49 psattacco: --droni
    dji mavic pro25 pa25 pd50 psattacco: 2 (grey)veleno
    conquest i25 pa25 pd50 psattacco: 14 (dakota)veleno
    go pro karma25 pa25 pd50 psattacco: 10 (felix)veleno
    conquest ii25 pa25 pd50 psattacco: 17 (morgan)veleno
    dji phantom 325 pa25 pd41 psattacco: 3 (elite)veleno


    [dakota perde 1 ps per il veleno]

    (25) DIFESA GREY (grey + elite): 10 + 4 = 14 pd (-11 ps)
    SEI STATA AVVELENATA. Il dardo ti si conficca nella coscia, rilasciando veleno.
    Perderai 1 ps ad ogni mezzanotte.
    (24) DIFESA MORGAN (morgan + dak): 5 + 10 = 15 pd (-9 ps)
    SEI STATA AVVELENATA. I malvagi pugnetti di Conquest II, oltre a fare male, ti aprono un taglio sullo stinco, in cui la bestia metallica rilascia veleno.
    Perderai 1 ps ad ogni mezzanotte.
    (25) DIFESA FELIX (elite + grey): 3 + 4 = 7 pd (-18 ps)
    SEI STATO AVVELENATO. Le eliche del drone non ti sgozzano, ma aprono un lungo taglio che dalla spalla destra attraversano il petto in diagonale.
    Perderai 1 ps ad ogni mezzanotte.

    (11) DIFESA ELITE (dak + morgan): 13 + 7 = 20 pd (+9 pa)
    ATTACCO DJI PHANTOM 3 (elite + morgan): 9 + 3 + 9 = 21 pa
    DIFESA: 12 pd (-9 ps)
    DJI Phantom 3 ronza un po' debilitato dai vostri colpi, ma torna subito in pista.

    ATTACCO BRAWL (grey + dak): 24 + 12 = 36 pa
    DIFESA: 5 pd (-31 ps)
    Dakota distrae abbastanza Brawl da non fargli accorgere della pugnalata all'altezza del ventre da parte di Grey. «ma vi sembra il modo?» domanda, prima di cadere a terra.

    GREY: DJI Mavic Pro cerca di colpirti allo sterno con tutto il proprio peso.
    FELIX: Go Pro Karma cerca di scavare più a fondo nella ferita.
    MORGAN: Conquest II parte nuovamente all'attacco, e salta per spaccarti un braccio.
    ELITE: DJI Phantom 3 vola sopra la tua testa e ti spara una rete elettrificata.
     
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    se si fosse trattato solo di morgan e felix, quel risultato elíte lo avrebbe considerato un mezzo successo: dopotutto, erano ancora vivi. Certo, sanguinavano copiosamente e le loro ferite avevano già assunto quella sfumatura violacea che il ventenne aveva notato poco prima attorno al taglio sul polpaccio di dakota, ma a quello era convinto di poter trovare una soluzione. Non c'era brotell in off che gli sussurrava con fare malevolo 'no. il veleno non si toglie. resta #fine', e finché si fosse trovato con una prova contraria di fronte elíte jenkins avrebbe comunque tentato di guarirli. A tempo debito. Perche prima di loro, sconosciuti o volti riemersi dalle memorie del passato, prima di loro avrebbe sempre messo grey; se gli si fosse presentata l'occasione di dover scegliere tra la sorella e gli altri tre non avrebbe avuto dubbi.
    «cazzocazzocazzo!» le si inginocchió accanto scivolando sul pavimento, dimentico della ferita ancora aperta sul proprio fianco; la maglietta, zuppa di sangue, sembrava aver fatto da tappo, l'iniziale emorragia fermata dal potere che pian piano tentava di fare il suo lavoro contrastando al contempo il veleno. Certo non gli faceva bene muoversi in quel modo, provocando ad ogni allungamento del busto in avanti una nuova fitta, ma il dolore fisico per elite jenkins non era mai stato un problema; ne era affascinato anche prima di scoprire che morire per lui era più arduo che per altri, proprio quando farla finita aveva assunto l'aspetto invitante di una comoda via d'uscita. «dovevi per forza urlarmelo tre volte nell'orecchio? so come si dice cazzo.» beh, di sicuro era ancora viva. Premette le labbra piene una contro l'altra, i tendini della mandibola a guizzare rapidi sotto la pelle delle guance ricoperta da una rada peluria bionda. Dicevano tutti che era cresciuto con la stessa rigida compostezza di suo padre, il jenkins, ma non era il volto austero di eugene che vedeva ogni volta che si guardava allo specchio - quelle rare volte in cui trovava il coraggio di alzare lo sguardo per incrociare i suoi stessi occhi color giada.
    Tutto sua madre.
    «solo perché so che ti piace tanto.» e quando grey si sporse con il busto verso di lui, nel probabile tentativo di tirargli un ceffone in faccia, il ragazzo approfittò dell'impeto della sorella per strappare con un movimento secco del polso il dardo dalla gamba di lei, premendo subito la mano libera sulla ferita lasciata dalla piccola freccia. «scusa.» le strinse le dita quando lei cacciò un urlo, troppo concentrato sullo squarcio della coscia per poterla consolare in altro modo; odiava quella fottuta sfumatura violacea data dal veleno, odiava non capire per quale motivo il suo potere di fronte alle ferite inflitte dai robot faticasse così tanto. Odiava vedere sua sorella soffrire in quel modo, pur essendo incapace di dirglielo. «ce la fai a camminare?» si era sforzato al massimo per rimarginare la ferita, quanto meno bloccare almeno momentaneamente la perdita di sangue, ma quanto al veleno sembrava essere troppo potente anche per un guaritore. E se brawl aveva con sé l'antidoto, elite jenkins gliel'avrebbe preso a costo di strapparlo di dosso a un cadavere. «brutto stronzo.» ce l'aveva principalmente con il tipo finito a terra, ma non è che i robottini vari li considerasse proprio dei pikkoli ancieli. Infatti non erano passati neanche cinque minuti di pausa, che si ritrovò dj fantom sospeso ad un metro e mezzo dalla testa, il suo ormai acerrimo nemico; non si diede nemmeno il tempo di capire cosa il drone avesse in serbo per lui - una rete elettrificata? bestia -, preferendo ricorrere alla sempre verde tattica chiamata fuga. Si spostò rapidamente sulla propria destra, correndo dal centro della sala alla prima parete disponibile lanciando sempre uno sguardo verso l'alto per controllare se bb8 lo stesse seguendo o meno, si spera abbastanza velocemente da evitare di rimanere in trappola e pure fulminato. Doppia beffa. Finì quasi per sbattere contro dakota, accanto al quale si fermò di botto notando l'avvicinarsi dell'altro robot in caduta libera: un'occasione alla cristiano ronaldo. Non aveva mai giocato a quiddicth, elite jenkins, preferendo mescolarsi ai suoi coetanei babbani con lo sport che ancora ai suoi tempi andava più di moda a londra; era stata idem a regalargli la sua prima divisa, il primo pallone, e sempre lei non aveva mai perso una partita, cascasse il mondo. E per la donna soffió un bacio al cielo premendo prima indice e medio sulle labbra, la mano destra sollevata poi al soffitto - watch this. Insomma, le probabilità di fallire e spaccarsi la schiena erano elevate, ma si trattava di un rischio calcolato e il ventenne se la cavava piuttosto bene in matematica. Attese la discesa di Conquest I mentre dakota si metteva al riparo, dandosi poi lo slancio all'indietro con la gamba destra sollevata quando il robottino si trovò alla giusta altezza; lo colpì con il collo del piede in rovesciata, come avrebbe fatto con un normale pallone da calcio, mirando non ad una porta larga piu di sette metri compresa di portiere, ma alla sua personale spina nel fianco.
    dj fantom, non grey dallaire, nel caso al fato venisse qualche dubbio.

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    (3) DIFESA ELITE (elite + dak): si sposta
    (14) DIFESA DAK (elite + dak): quando scende conquest I lo colpisce con una rovesciata #wat e
    ATTACCO DJFANTOM (elite + dak): -lo calcia addosso a DJFANTOM


    Edited by saudade. - 20/5/2019, 12:43
     
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    Rosso in voltò (grazie, si era già accorto da solo della figuraccia senza la segretaria a girare il coltello nella piaga), Dakota si voltò verso la ragazza giusto in tempo per perdersi il pugnale che si conficcava nel ventre del ragazzo, senza quindi riuscire a fermarla prima che il danno fosse fatto. Quando lo vide,
    il sangue a colare dal corpo sempre più debole del DJ, Dak spalancò gli occhi sconvolto e prese il ragazzo ferito di peso perchè non cadesse, una mano a premergli sulla ferita mentre questi perdeva i sensi. «CHE CAZZO FAI?» posò il tipo del futuro per terra dopo essersi assicurato che ancora respirasse. «Aveva molto più senso che continuasse a provare a spegnere questi... cosi! O ci dicesse come procurarci un antidoto!» Perchè doveva sempre ritrovarsi circondato da gente il cui primo istinto era uccidere, quando potevano trovare una soluzione più facile e più veloce? Il ragazzo non si era dimostrato direttamente ostile nei loro confronti, non ancora almeno - c'era benissimo la possibilità che combattesse con loro aiutandoli.
    Francamente, sti tipi del sotto sopra iniziavano a stargli sul cazzo. Prima ancora di far tornare Dak e company nel proprio tempo erano loro a starli aiutando a far fare loro ritorno a casa con le proprie famiglie, e per come si stavano presentando a Dak avevano tutti questo atteggiamento da "la mia vita è stata una merda quindi tu non hai diritto di parlarmi o guardarmi o respirare la mia aria"; wow, notizia dell'ultima ora: tutti avevano avuto una vita difficile, Dakota compreso; non era una scusa per essere arrabbiati col mondo e trattarli male. Poteva evitare le domande sulla famiglia di Elite? Certamente, ma usciva da un mondo dove era all'ordine del giorno essere orfani; potevano loro andargli incontro e non usare quel tono sassy? Sì, punto. «adolescenti» borbottò a mezza voce dall'alto dei suoi vent'anni.
    ...eeeeed ecco che in trenta secondi, erano stati tutti feriti!!! Dakota strinse la presa sullo scudo. Ed ecco perchè uccidere il creatore dei robot gli pareva un'idea stupida, considerando che erano quelli la vera minaccia.
    Deglutì, lasciando a Elite le cure di Gray e avvicinandosi invece a Felix e Morgan, non messi particolarmente bene neanche loro con i tagli. E il veleno. Eeee- fantastico. Volavano mica anche quelle, bestie robotiche? Se l'era perso. Rotolò per terrà perchè faceva più figo e recuperò la bacchetta, puntandola in alto verso il robot in un Reducto prima che la rete metallica venisse scagliata su elite. Voltandosi, se lo ritrovò di fianco. Aveva già detto che gli spiaceva per le domande indiscrete (senza che Gray lo facesse sentire una merda, grazie bella!!), e si chiese se volesse sentire comunque la risposta del "che cos'è un uran". «il tuo nome nel mio universo» Beh, ormai si stava scavando la tomba, tanto vale continuare per farla bella profonda.
    Quando un altro robot cadde verso di lui optò per la via della fuga, osservando Elite calciare senza remore via la palla di metallo. EUUU «andiamo a berlino, beppe!» cosa. E visto che aveva ancora la bacchetta in mano, avrebbe seguito il robot volante notando che non era stato un tiro a caso, ma aveva cercato di beccare l'altro-... per aiutarlo, Dak puntò verso quest'ultimo la bacchetta in un Immobilus.
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    CITAZIONE
    -Tipo di Arma: scudo
    -Elemento dell'ibrido: guscio dorato dell'aureeka
    -Caratteristiche: lo scudo ha una forma rettangolare incurvata (come una sezione di cilindro) ed è ricoperto dalle scaglie dorate del guscio dell'aureeka, quando lo scudo viene intaccato perde le scaglie danneggiate, sostituendole immediatamente con delle nuove di zecca
    -Funzionamento: il guscio dell'aureeka oltre alla sua resistenza è caratterizzato dall'abilità di mimetizzarsi, elemento che renderà lo scudo capace di nascondere chiunque dietro di esso senza essere visto quando viene poggiato al suolo. Inoltre, ad ogni colpo subito, lo scudo risponde con un breve suono assordante che stordirà l'avversario, proprio come l'aureeka che urla se gli si offre delle caramelle sottomarca

    (3) DIFESA ELITE (elite + dak): depulso
    (14) DIFESA DAK (elite + dak): rotola via
    ATTACCO DJFANTOM (elite + dak): immobilus per tenerlo fermo
    CODICE
    <b>(3) DIFESA ELITE (elite + dak):  </b>
    <b>(14) DIFESA DAK (elite + dak):  </b>
    <b>ATTACCO DJFANTOM (elite + dak): </b>
     
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    dakota *25 pa25 pd70 psARMA: scudo aureeka
    felix *15 pa15 pd41 psARMA: pistola semiautomatica
    morgan *11 pa9 pd40 psARMA: sai | potere: idrocinesi
    elite9 pa11 pd44 psARMA: pistola semiautomatica | potere: guarigione
    brawl25 pa25 pd49 psattacco: --droni
    dji mavic pro25 pa25 pd50 psattacco: 2 (grey)veleno
    conquest i25 pa25 pd50 psattacco: 1 (dakota)veleno
    go pro karma25 pa25 pd50 psattacco: 10 (felix)veleno
    conquest ii25 pa25 pd50 psattacco: 17 (morgan)veleno
    dji phantom 325 pa25 pd18 psattacco: 13 (elite)veleno


    [dakota, grey, morgan e felix perdono 1 ps per il veleno]

    (14) DIFESA DAK (elite + dak): 11 + 10 = 21 pd

    (3) DIFESA ELITE (elite + dak): 11 + 5 = 16 pd (+13 pa)
    ATTACCO DJI PHANTOM 3 (elite + dak): 8 + 3 + 13 = 24 pa
    DIFESA: 1 pd (-23 ps)
    L'immobilus riesce a tenere fermo il drone quanto basta per essere preso in pieno dal robot; mezzo spaccato, riparte alla carica.

    DAKOTA: Conquest I vuole schiacciarti un piede rotolandoci sopra.
    ELITE: DJI Phantom 3 spara due piccoli dardi per accecarti.
     
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    Andavano a Berlino, sì, ma anche il robot di sta minchia li avrebbe seguiti perchè ancora campava.
    Che. Palle.
    A lui era caduto una volta lo smartphone babbano e aveva distrutto il cellulare; che quelle bestie fossero in realtà nokia - l'antica e potente marca che aveva esposta nei musei del ventiduesimo secolo nella mostra "Materiali superduri" («Rosso, non mi starai portando al museo con l'inganno; sei sicuro sia una mostra su vecchi film porno?» «certo.........»)? Altrimenti non si spiegava. Come se non bastasse, Dak riusciva quasi a sentire il veleno propagarsi per il corpo a renderlo più stanco; l'adrenalina non l'avrebbe tenuto in piedi ancora per molto. Con una smorfia, abbassò lo sguardo, osservandosi la gamba... rialzò gli occhi giusto per notare un altro droide fiondarsi addosso la ragazzina, e sbuffando Dak avrebbe cercato di correre verso di lei, frapponendo fra la giovane e il robot il proprio scudo, sbattendo via quest'ultimo... e mandandolo contro un altro robot che cercava di attaccare Felix. Sì che aveva la faccia di uno che voleva morire, ma era giusto scegliesse lui come.
    «tutto ok?» domandò col fiato corto guardando prima l'una e poi l'altra, e stringendo i denti tornò a grosse falcate verso il creatore dei robot, ancora a terra. Lo afferrò per la camicia, iniziando a scuoterlo per svegliarlo. Certo, Grey lo aveva pugnalato... ma aveva ancora un colorito piuttosto roseo, e non pareva messo troppo male; almeno, lui non stava morendo per quei cazzo di robot avvelenati. «EHI. Pensi di darci una mano?» lasciò la presa sulla camicia, e recuperata la bacchetta fece un debole Aqua eructo. Il tipello era già sveglio? Forse; ma Dak ormai voleva togliersi lo sfizio. «Puoi almeno provare ancora a fermarli?» aveva siglato il giuramento di ippocrate, ma era certo che Ippocrate non si fosse mai trovato in una situazione del genere contro dei robot di merda nonchè il loro creatore a minacciarli di morte se preferivano sopravvivere piuttosto a non romperli
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    (17) DIFESA MORGAN (grey + dak) mette lo scudo in mezzo e spinge via il robot-

    (10) DIFESA FELIX (dak + morgan) -sbattendolo contro l'altro

    ATTACCO BRAWL (dak + grey) scuote + acqua eructo


    CODICE
    (17) DIFESA MORGAN (grey + dak)

    (10) DIFESA FELIX (dak + morgan)

    (2) DIFESA GREY (grey + morgan)
    ATTACCO DJI MAVIC PRO (morgan)

    ATTACCO BRAWL (dak + grey)


    Edited by ‚soft boy - 21/5/2019, 02:44
     
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    Le braccine metalliche aprirono uno squarcio nei jeans che indossava, tagliandole perfino lo stinco, nono eccessivamente profondamente ma abbastanza perchè potesse sentire dolore alla gamba. Ah gemette di dolore la ragazza il tuo burattino mi ha rovinato i jeans. I jeans strappati non vanno più di moda si lamentò la ragazza sbuffando sonoramente, non mancando di sbraitare in direzione dell'imbecille che aveva deciso di giocare con i robot, chi giocava con i robot in una scuola di magia abbandonata? Bisognava essere davvero malati di mente per farlo, già lei poteva considerarsi alquanto malata dato il luogo in cui si era andata a cacciare. Ma la loro era una missione di vitale importanza, quell'idiota era per l'appunto un idiota, un imbecille senza arte né parte.
    Quando l'amico fritz ha parlato di modalità killer, immaginavo qualcosa di meno letale si lamentò con i compagni, stiracchiandosi e dando un paio di colpetti con il tacco contro il pavimento, recuperando quel briciolo di sensibilità nella gamba e testando le acque. Per il momento non sembrava stare male. Noi Serpeverde il veleno ce lo mangiamo a colazione non sarebbe certamente stato un po' di veleno a spaventarla. Si avvicinò a Dakota nessuno di noi è un hacker professionista vero? Sarebbe divertente rimandarglieli tutti contro gli disse correndo in direzione di Grey che aveva notato essere alle prese con uno dei loro nuovi amici. Si sarebbe lanciata contro Grey, spingendola a terra con il proprio dolce peso. Se non l'aveva uccisa il robot era certa lo avesse appena fatto lei. Dai sono cose che capitano in fondo. Chi non vorrebbe morire schiacciato da qualcuno, meglio un paio di morbide tette ad un robot.
    Elementare Watson.
    Aveva già rischiato di uccidere i suoi compagni nel raid precedente, quindi aveva deciso di prestare più attenzione ai nemici, e cosa c0era di migliore suo cellulare che poteva registrare i movimento del nemico permettendo loro di analizzarli? Assolutamente nulla. Felix tienilo occupato avrebbe detto al compagno estraendo il cellulare dalla tasca del cellulare ed aprendo la fotocamera. Nel filmare le mosse nemiche, avrebbe inavvertitamente flashato il robot assassino disorientandolo e distraendolo dalla mansione di scavatore professionista di ferite. Yikes.
    Avrebbe sollevato le braccia in aria percependo la magia scorrere nelle proprie vene e percependo l'acqua fluire nel palmo della sua mano. Un leggero flusso si sarebbe materializzato assumendo la forma di una sfera, una palla da bowling, che la ragazza avrebbe lanciato contro il nemico. Sollevando il braccio dietro di sé, con un movimento dal basso verso l'alto, avrebbe poi ripetuto l'azione in versa lasciando la presa sulla palla che sarebbe roteata fino al nemico, colpendolo e mandandolo al tappeto come birilli alla fine di una pista da bowling.
    Avrebbe fatto strike? Scopritelo con noi alla prossima puntata.
    MORGAN
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    BETTER TO HAVE
    AN ENEMY WHO SPLAPS YOU
    IN THE FACE THAN
    A FRIEND WHO STABS YOU
    IN THE BACK


    COMBO DIFESA per FELIX (morgan + dak): distrae con il flash del cellulare
    COMBO DIFESA per GREY (morgan + grey): si lancia addosso a Grey
    ATTACCO su DJI MAVIC PRO (morgan): gli tira contro una palla da bowling d'acqua
     
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    «CHE CAZZO FAI?» scusa, come? Grey Winston-Dallaire arcuò allusiva le sopracciglia, sfilando il pugnale dalla carne del ragazzo e lasciandolo afflosciarsi a terra come un sacco di iuta. Innanzitutto, era stato tremendamente maleducato, il buon vecchio zio Dak - e più si trovava costretta da una monetina a condividerne la stessa aria, più sentiva la mancanza del suo, Wayne -: non glielo avevano mai detto, che alle signorine si parlasse in maniera un po’ più gentile? In secondo luogo «aveva molto più senso che continuasse a provare a spegnere questi... cosi! o ci dicesse come procurarci un antidoto!» umettò le labbra, schioccando la lingua sul palato mentre estraeva un fazzolettino di stoffa dalla borsetta – sì certo, era andata in missione suicida con una borsetta: dove se le metteva altrimenti, le fialette in cui avrebbe messo il sangue dell’altro mondo per nuovi esperimenti home made? «apprezzo davvero, davvero tanto il tuo buon cuore,» mise mano alla bacchetta, sorridendo maliziosa e giuliva al ragazzo. «ma se avesse avuto un antidoto, o se avesse voluto darcelo, si sarebbe fatto avanti quando ti hanno colpito» pragmatica, Grey si fidava poco e niente delle persone: figuriamoci di qualcuno che andava in giro con robot e droni con una maledettissima modalità killer impostata. Poteva darla a bere al rosso, ma non a lei; non amava particolarmente le prese per il culo, sapete. E non mentirò: parlare d’etica e morale le faceva venire l’orticaria, per cui quando venne colpita da un dardo alla coscia, e suo fratello ritenne opportuno saltarle addosso urlando, gli volle più bene di quanto non dimostrò sul momento; un altro secondo in quel siparietto, e dopo aver ucciso il ragazzo punk sarebbe passata al viandante temporale. No okay, magari non lo avrebbe ucciso per così poco.
    Forse. «dovevi per forza urlarmelo tre volte nell’orecchio? so come si dice cazzo» secca e concisa, se ne avesse avuto realmente voglia avrebbe preso ripetutamente a sberle Elite – ma come si permetteva di dire certe cose davanti alla gente!?!??! «STA’ ZITTO CHE A TE PIACE DI PIÙ» eh, era una persona seria -: invece, dopo averle strappato via il dardo, scappò. Faceva un male boia, il veleno ad intossicarle il sistema circolatorio, ma ancora non aveva il tempo di preoccuparsene – non aveva idea di chi fosse la tipa che le si gettò addosso, ma… ecco, le si gettò addosso. «ma ti sembra davvero il modo?» onestamente, sembrava di sì; non potendo fare realmente molto, la mora si sarebbe lasciata caricare con viulenza, lasciandosi scivolare un grugnito sprezzante. «sono una ragazza delicata, io - VAFFANCULO» già, appunto. Al grido di battaglia, avrebbe alzato la bacchetta puntandola verso il robot assassino, e con un rapido movimento di polso avrebbe cercato di farlo esplodere con un bombarda. Ci sarebbe riuscita? Probabilmente no, ma non è importante.
    Cioè sì, lo era molto, ma anche: «desmundo» avrebbe sussurrato, puntando il catalizzatore contro il nemiko. «meglio?» sorrise angelica, laddove di casto ed innocente non v’era che l’ombra; puntava al terrorismo psicologico, la scienziata.
    Con il Jenkins funzionava sempre.
    grey
    upside down
    ravenclaw
    19.06.2019
    scientist


    (17) DIFESA MORGAN (grey + dak): bombarda
    (2) DIFESA GREY (grey + morgan): si lascia placcare
    ATTACCO BRAWL (dak + grey): desmundo
     
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39 replies since 17/5/2019, 23:45   611 views
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