[oblinder] Make You Feel My Love

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    Siete pronti per un appuntamento FA-VO-LO-SO-H?
    Certo che sì! Altrimenti non sareste stati così disperati da rivolgervi a noi! Se non lo avete fatto, potete comunque star certi di essere dei casi quasi persi o, più plausibile, che non siate al corrente di quanto la vostra situazione sia effettivamente TRAGICA!
    Tranquilli, la nostra agenzia per cuori solitari è quello che fa al caso vostro, armata delle peggiori migliori intenzioni e delle ultime tecnologie per far tornare a battere il vostro ancora per poco cuore!
    [prompt #1] Il giorno di San Valentino, un esercito di Eros Piumati (ibridi magici potenziati) viene liberato nel mondo magico per far scoppiare l’amore in ogni angolo del Regno Unito e far trovare a ognuno la propria anima gemella! I simpatici volatili si illuminano ed emettono un suono particolarmente insistente quanto più questa è vicino. Troverete una pergamena attaccata alla loro zampa, sulla quale verrà indicato il luogo dell’appuntamento non appena anche l’altro uccello avrà compiuto la sua magia MLMLMLML
    Potete:
    - Esservi recati di vostra spontanea volontà da Mara Myoncki e Christian Maljoeyo e aver ricevuto in anticipo la pergamena con il luogo dell’incontro non appena avvenuto il match;
    - Essere stati iscritti da qualcun altro in agenzia;
    - Essere stati colpiti in pieno dall’Eros Piumato.
    E ALOOORA! Datevi una mossa che con questa ricerca dell’amore ci avete rotto i maroni!
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    YunHee guardò il suo riflesso allo specchio. Provò a sorridere, cercando di ignorare le mani tremanti ed il cuore che le batteva all'impazzata, ma il suo riflesso le restituì comunque un'immagine di una persona insicura. In effetti YunHee sapeva già di non essere proprio certa di aver fatto la cosa giusta, però era anche troppo tardi per tirarsi indietro. Era già il giorno di San Valentino e la sua coscienza non le avrebbe mai permesso di abbandonare il suo compagno (?) assegnato dal destino (?), quindi si stava comunque preparando al meglio per la serata nonostante il nervosismo e l'ansia. In fondo se l'era cercata da sola, eh. Era stata lei a recarsi per prima da Mara Myoncki e Christian Maljoeyo quindi non poteva che prendersela con se stessa. In un attimo di completa follia si era resa conto di essere una persona infinitamente sola (non aveva mai avuto nessuno nei suoi 27 anni di vita) e d'impulso si era convinta a chiedere l'aiuto di persone esperte... però non aveva considerato quanto se ne sarebbe pentita dopo. C'era un motivo se era sempre stata sola, ossia che era una persona molto timida. Non faceva amicizia facilmente proprio per questo motivo (passava più tempo ad arrossire che a rispondere alle domande che gli venivano poste o in generale a partecipare alla conversazione), quindi sapeva già che non sarebbe proprio stata in grado di affrontare quella serata. Se pensava poi a dove si sarebbe svolta...! Non era mai stata in una discoteca in vita sua. E non aveva neanche mai ballato con nessuno. Ne sarebbe stata in grado? Probabilmente sarebbe morta prima di imbarazzo. E non sarebbe neanche piaciuta al suo presunto compagno. Ne era praticamente certa. La sua autostima era praticamente sotto le scarpe. Non si sentiva carina, non si credeva interessante ed era certa che sarebbe stata rifiutata dopo un solo sguardo. "Io... sono stata così stupida." pensò lei, continuando a guardarsi allo specchio mentre una lacrima solitaria le scendeva lungo la guancia. Non la stava prendendo benissimo. Era già sicura della delusione che avrebbe avuto, però non poteva abbattersi così! "Forza, YunHee... coraggio. Puoi farcela. YoungJoon non avrebbe mai voluto vederti così." pensò infine la strega, immaginando quanto il fratello l'avrebbe rimproverata se fosse stato lì a vederla in quello stato pietoso. Si buttava giù troppo facilmente ma in realtà non aveva niente di sbagliato o di brutto. Era solo una semplice ragazza come tante altre ma era anche speciale a modo suo, solo che lei non lo vedeva.
    YunHee sorrise ancora, finì di mettersi il rossetto e si sistemò il semplice vestito che indossava. Spruzzò un po' di profumo ed annuì: era pronta. Non era certa che quello che indossava fosse adatto ad una discoteca ma non si sarebbe vestita in un modo che non le apparteneva. Alla fine voleva essere se stessa, anche se non riteneva di essere un granché. Uscì poi di casa e si smaterializzò.

    Il Fiendfyre era pieno fino all'orlo di persone che si scatenavano come non mai. YunHee nascose il volto dietro alla pergamena ricevuta da Mara Myoncki e Christian Maljoey con su scritto il luogo in cui si sarebbe svolto l'incontro, passando in mezzo a corpi che si dimenavano sulla pista da ballo. Inutile sottolineare quanto le guance della strega fossero del colore di un pomodoro. "Forse è meglio se vado via..." pensò la ragazza ma si trattenne, sperando che il suo compagno (?) si presentasse presto così da farla finita subito.
    YunHee + ???
    08/02/1992
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    YunHee è il tipo di ragazza che ama la semplicità in tutte le sue forme. Il profumo dei libri la rilassa (per cui li adora), ama passare tante ore a passeggiare al parco o sdraiata sul divano, avvolta da una morbida coperta e magari anche con una tazza di cioccolata calda in mano. È una persona che ama molto i film e le serie televisive. Sin da piccola ama suonare la chitarra e talvolta aiuta il padre a fabbricarne una nella vecchia bottega di famiglia. Ama la sua famiglia. È una che ama l'amore in tutte le sue forme.
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    Ci sono onestamente poche cose che YunHee odia. La prima cosa è sicuramente il non sapere che fine abbia fatto il suo fratello maggiore. La sensazione di mancanza che le pesa sul cuore ormai da tanti anni è probabilmente una delle cose che sopporta di meno, così come il dire addio alle persone. Non ama neanche le cose troppo piccanti. O chi si comporta male in generale.
    I don't know if I did the right thing by coming here.
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


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    Il 14 Febbraio era il suo compleanno. Rigorosamente senza numero.
    Era da quando aveva passato i diciassette anni che aveva smesso di contare, di essere entusiasta, di pensare che con la maggiore età tutto sarebbe andato per il meglio, che la sua vita avrebbe preso una piega diversa. Poteva illudersi di aver preso in mano le redini del suo destino, che adesso gestiva un locale di successo ma, tolta la maschera della donna in carriera, dell’ambiziosa giovane proprietaria del Lilum che puntava a diventare una delle pietre miliari del settore, a conti fatti non restava altro che la puttana che era sempre stata. Viveva in un circolo vizioso, in una routine fatta di apparenze e di finzione, talmente abituata a mostrare ciò che non era che, alla fine, aveva dimenticato cosa si provasse, per una volta, ad essere se stessi.
    Di solito quei pensieri tristi non appannavano il suo sguardo, ma, si sa, il giorno in cui si dovrebbe festeggiare la propria venuta al mondo si tende a fare un bilancio, a fare buoni propositi, a convincersi che il prossimo anno sarebbe stato, finalmente, quello grandioso, che valeva ancora la pena essere al mondo. Una sorta di capodanno anticipato, l’ennesima presa in giro, l’ennesimo desiderio inespresso al soffio delle candeline. C’era una sorta di ironia alla base di quella coincidenza che non le era mai passata inosservata, quell’amore che si sentiva forte nell’aria e che trovava in lei, nel suo lavoro, la contraddizione più grande: quanto più la gente si ostinava a celebrare l’amore, tanto più lei regalava l’illusione di questo legame, minandone le fondamenta.
    Chi aveva lavorato con lei negli ultimi anni, sapeva perfettamente cosa comportasse avvicinarsi alla soglia dei venticinque anni per una persona che aveva fatto del suo corpo il proprio lavoro, e, per quanto ci fosse ancora abbastanza lontana, non riusciva a non sentire il soffio gelido della decadenza lambirle il collo. Certo, la vita sarebbe andata comunque avanti, ogni ora sarebbe trascorsa uguale a se stessa, ma la sua bellezza sarebbe, pian piano, sfiorita.
    Ecco perché odiava compiere gli anni, soffiare ogni anno quella candelina in più. Gli uomini invecchiavano come il vino e le donne inasprivano come aceto. Era questo il motivo per cui fosse meglio tenersi alla larga da lei ogni volta che avrebbe dovuto festeggiare quel passetto in avanti verso la fine della sua vita o, per essere meno drammatici e più ottimisti, della sua carriera lavorativa. Cionostante, per quanto odiasse quella ricorrenza, amava essere al centro dell’attenzione ed essere ricoperta di pacchettini da scartare. Tuttavia, avrebbe davvero fatto meno di riceve il regalo che l’aveva condotta fino alle porte del Fiendfyre quella sera. Se lei stava per avere un appuntamento al buio, di sicuro una delle sue ballerine stava per salire un’ultima volta sul palco del Lilum, perché il non dovevi di Svetlana era letterale. Non doveva. Punto.
    Era tutto così sbagliato che si chiese perché fosse lì, davanti all’entrata del locale. Rappresentava tutto ciò che poteva distruggere un amore, tutto ciò che esulava da una coppia e doveva davvero aver esagerato con le bollicine per aver potuto accettare un regalo simile.
    Rigirò la pergamena tra le dita affusolate, perfettamente curate come il resto del suo corpo: dalla fluente chioma bionda al tacco vertiginoso, dalla maglietta che ricadeva morbida sulle sue spalle e che mostrava più di quanto non fosse consentito vedere, al jeans aderente che fasciava le sue curve.
    A volte si chiedeva se il mondo l’avrebbe accettata lo stesso se, anche solo per un giorno, non avesse indossato una linea di eyeliner per uscire di casa. Se qualcuno fosse stato in grado di scorgerla oltre il velo che nascondeva la sua vera natura. Perché Svetlana era tante, troppe cose.
    Entrò nel locale affollato e non sapeva davvero da dove iniziare a cercare o, in primis, se avesse davvero voglia di farlo. Poteva sempre sabotare l’appuntamento, scolarsi una bottiglia di gin di buon compleanno e pregare che il Lilum non implodesse durante l’unica serata libera che si concedeva da settimane. Si diresse verso il privè della discoteca con passo deciso, stupendosi di quanta gente fosse così disperata da andare a rimorchiare al Fiendfyre proprio il giorno di San Valentino. Dubitava che una coppia scegliesse proprio quel luogo come sfondo dell’appuntamento ideale, era un po’ come andare a puttane e portarsi dietro la mamma per pagarle. Però, in un certo senso, capiva quanto potesse far male essere (o sentirsi) soli in giornate come quella.
    Era in piedi nell’area riservata, l’ennesimo drink in mano –in qualche modo doveva pur sopravvivere a quella situazione-, il corpo premuto contro quello di uno sconosciuto che si muoveva a ritmo di musica quando, a colpirla, più che un fulmine, fu la presenza tanto strana quanto inadeguata di una ragazzina, o almeno così sembrava, col volto nascosto dietro una pergamena simile a quella che lei aveva ricevuto. Sospirò piano, alzando gli occhi al cielo, e pregò con tutta se stessa che il destino non le avesse fatto incontrare l’ennesimo caso umano della stagione (assumendo Narah aveva raggiunto il limite massimo di buone azioni che poteva compiere senza andare a fuoco). Abbandonò la sua distrazione momentanea, avvicinandosi al centro del privè.
    Non sei amorfati32, vero?” domandò retorica, squadrandola da capo a piedi con evidente rassegnazione. “Ho bisogno di bere.”
    SVETLANA + YUNHEE
    B-day girl!
    24 y.o.
    aquarius
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    Lilum + Sugar&Daddy + soldi + provocare + umiliare Elwyn + vincere
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    Perdere + casi umani + sprecare il suo tempo
    A city without whores is like a house without bathrooms.
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    Edited by ReLoad - 23/2/2019, 11:56
     
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    YunHee sembrava un pulcino spaurito in una gabbia di leoni. Siamo onesti: il Fiendfyre era esattamente il posto peggiore per una ragazza pura come lei. La sola confusione era pressoché insopportabile e la psicomaga si sentiva soffocare in mezzo a quei corpi dimenanti, senza contare la musica che da sola era in grado di stordirla e rincretinirla come niente al mondo. La cosa peggiore? Qualunque cosa facesse era impossibile non toccare gli altri, anche solo per sbaglio. Aveva perso il conto di quante volte era stata spinta o toccata o mezza uccisa da uno dei clienti del locale, il che la rendeva ancora più agitata e sotto shock. Onestamente non le era mai capitato nulla del genere e non sapeva come affrontare quella situazione al meglio. Pensava che rivolgersi all'agenzia le sarebbe stato estremamente utile per smuovere un po' la sua vita... ma in quel momento capì che forse era stata l'idea peggiore che avesse mai avuto in ventisette anni di vita. "Ci deve essere stato un errore. Non può essere altrimenti." si disse, non trovando un'alternativa plausibile a tutta quella situazione assurda. Si era rivolta a dei professionisti del settore, giusto? Con cui aveva pure avuto un colloquio conoscitivo, no? Quindi avevano avuto modo di conoscerla e di constatare che non fosse esattamente fatta per tutta quella confusione e perdizione (?). "Non che io, diciamo... disapprovi. Ognuno può fare quello che vuole! Però.. però tutto questo non fa per me." pensò YunHee, schivando l'ennesima persona brilla. Avrebbe voluto essere in qualsiasi altro posto, tranne che lì. Il Fiendfyre era assolutamente la sua idea di inferno e sarebbe fuggita via a gambe levate se non fosse stato per la sua coscienza. Si, perché ovviamente non avrebbe mai potuto sopportare neanche solo l'idea che il suo 'appuntamento' potesse aspettarla invano, quindi avrebbe incontrato chiunque fosse e poi... "Poi spero di poter cambiare posto. Ma... C-che stanno facendo?" si chiese poi allarmata la ragazza, guardando una coppia (un ragazzo ed una ragazza) avvicinarsi sensualmente a passo di danza per poi limonare in mezzo alla pista. Il ragazzo allungò poi una mano sul fondoschiena della ragazza e glielo strizzò come se fosse la cosa più normale del mondo, lasciando YunHee letteralmente pietrificata sul posto. Sconvolta, la ragazza alzò ancora di più la pergamena sulla faccia e cominciò a farsi largo tra la folla, cercando disperatamente uno spazio libero. Ne aveva ormai abbastanza di quella discoteca!
    Man mano che il tempo passava, il disagio della strega era sempre più palpabile. Probabilmente ce l'aveva proprio scritto in faccia perché le persone cominciarono proprio a squadrarla da capo a piedi come se fosse un alieno. Riuscì a raggiungere un luogo più o meno libero, vicino ad uno spazio chiamato "privé" che era tra l'altro il vero luogo in cui avrebbe dovuto incontrare la persona a lei destinata dall'agenzia. Che dovesse entrare? La pergamena era praticamene diventata un tutt'uno con la sua faccia ma dovette un attimo scostarla per permettere al butta-fuori di leggere il suo invito. Il tipo la fece passare e nonostante la ragazza sperasse che il privè fosse un po' meno caotico, purtroppo YunHee dovette constatare che era solo meno affollato. Il resto era praticamente lo stesso rispetto all'altra parte del locale. La psicomaga, pertanto, si rimise la pergamena in faccia per nascondere parte del viso e continuò a camminare. "Dov'è il mio appuntamento?" si chiese la ragazza con urgenza. "Ti prego, vieni in fretta." pensò infine, sperando di poter essere salvata in qualche modo dopo il suo arrivo. Effettivamente qualcuno arrivò... ma non era la persona che si aspettava.
    “Non sei amorfati32, vero?” chiese una bellissima ragazza alta, bionda e magrissima. Praticamente era una delle più belle ragazze che avesse mai visto in vita sua ma... come faceva a sapere il suo nick? YunHee la guardò curiosa e perplessa, annuendo ma continuando a non capire. “Ho bisogno di bere.” disse subito la ragazza. "Aspetta... cosa? Che è successo?" si chiese lei. Poi, l'illuminazione. «Oh! Sei tu il mio appuntamento? Sei spring_roll?» chiese la ragazza, indicando l'altra con un dito. Quella era decisamente la serate delle sorprese. No, YunHee non voleva proprio crederci. Non poteva essere così doppiamente sfortunata. Però effettivamente il fatto che il suo appuntamento fosse una donna non faceva che valorizzare l'idea che ci fosse stato un errore di base. «I-io... Mi dispiace tantissimo! Ci deve essere stato un errore!» disse ancora, scuotendo la testa. La delusione cominciava a farsi sentire.
    YunHee + Svetlana
    08/02/1992
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    YunHee è il tipo di ragazza che ama la semplicità in tutte le sue forme. Il profumo dei libri la rilassa (per cui li adora), ama passare tante ore a passeggiare al parco o sdraiata sul divano, avvolta da una morbida coperta e magari anche con una tazza di cioccolata calda in mano. È una persona che ama molto i film e le serie televisive. Sin da piccola ama suonare la chitarra e talvolta aiuta il padre a fabbricarne una nella vecchia bottega di famiglia. Ama la sua famiglia. È una che ama l'amore in tutte le sue forme.
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    Ci sono onestamente poche cose che YunHee odia. La prima cosa è sicuramente il non sapere che fine abbia fatto il suo fratello maggiore. La sensazione di mancanza che le pesa sul cuore ormai da tanti anni è probabilmente una delle cose che sopporta di meno, così come il dire addio alle persone. Non ama neanche le cose troppo piccanti. O chi si comporta male in generale.
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    Sembra alcol ma non è, serve a darti l’allegria! Se la bevi o la respiri ti dà subito L’EUFORIA! Amorfati32 e spring_roll, la vostra Pollon di fiducia ha corretto i vostri drink con una pozione speciale che vi rilassa, rimuovendo ogni freno inibitore e donandovi una sfrenata voglia di vivere e, soprattutto, divertirvi. [la role prosegue in LOVE ME LIKE YOU DO, quindi dovrete postare in quella discussione]
    privè
     
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