[mini q] take our final bow 'cause it's our time to go

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    Non conosceva bene quelle persone, Amalie Shapherd. Non erano stati sufficienti cinque mesi per imparare a conoscerli sul serio, ma erano stati abbastanza per affezionarsi a loro in ogni caso. Il quartier generale della resistenza era stato, in qualche modo, la sua ancora di salvezza: dopo giorni di ricerche aveva finalmente incontrato Erin, aveva accompagnato Jade e Maeve al nuovo laboratorio e festeggiato con loro l’inizio di quel progetto, era venuta a contatto con un mondo che nel suo, di universo, non conosceva ancora, eppure sentiva di appartenervi.
    Perché Mabel Winston Crane era cresciuta immersa in quegli ideali, e per la causa aveva sacrificato praticamente ogni cosa. Ed Amalie, di quello spirito, ne aveva sempre e comunque mantenuto le radici in sé: era scritto nel suo destino, l’ingresso nella resistenza.
    Egoisticamente, avrebbe potuto dire di aver partecipato a quella missione solamente per trovare un modo di tornare a casa sua, dalle persone che amava e non vedeva l’ora di riabbracciare. Egoisticamente, di lasciarsi alle spalle Jekyll ed Hyde Crane Winston non sarebbe dovuto importarle: non erano davvero i suoi, di fratelli, per quanto in quei mesi le era sembrato davvero che lo fossero. Eppure era andata subito da loro, Amalie, quando la sua controparte in quell’universo le aveva riferito il piano: non sembrava conoscerne nemmeno tutti i dettagli, la Dallaire, eppure si vedeva nei suoi occhi quanto credesse in quella missione. E la Shapherd, guardandola in volto, aveva desiderato esser come lei , possedere per pizzico in più di coraggio che le era sempre mancato. Perché se l’avesse avuto, anche lei anni prima avrebbe fatto la saggia decisione di lasciarsi la sua vecchia vita alle spalle e magari avrebbe avuto la stessa fortuna, trovandosi una famiglia capace di amarla sul serio.
    Dunque poteva affermare che a quella missione ci tenesse sul serio. Che per lei era importante, che quelle persone potessero liberarsi da Seth e sperare di vivere in un mondo migliore. Che condivideva gli ideali che li avevano condotti lì.
    Era sempre convinta di esser mossa da buone intenzioni, Amalie Shapherd. Da ideali più profondi, da cause che la toccavano direttamente solo in parte, ma ciò non le impediva di crederci sul serio. E, fidatevi, in fondo lo era. Eppure quando si trovava così vicina a Barry, ed il ragazzo diceva cose che difficilmente, si sarebbe aspettata da lui – e non soltanto perché fosse lui un Barry, ma perché era lei un’Amalie, che ancora aveva il dubbio si trattasse di un sogno ogni qualvolta qualcuno le mostrasse affetto nei suoi confronti – la bionda veniva colpita dalla consapevolezza che in fondo le sarebbe bastata anche solo la vaga speranza di poterlo rivedere per buttarsi a capofitto in quella missione senza preoccuparsi dei rischi a cui andava incontro.
    «quella sera, da olivander.. ti ho detto una cazzata.» Rimase paralizzata, Amalie, e non ebbe nemmeno il bisogno di andar a ricercare quel momento tra i tanti nella sua memoria: il ricordo di quella sera era stato uno di quelli a cui, in quei mesi, si era aggrappata come ancora di salvataggio, l’ultima sera passata al fianco del Cooper prima che svanisse nel nulla «lo so perché mi ha mandato in francia, e non a salem. » non aveva mai creduto, la ragazza, che Barry avesse potuto mai ritirar fuori quel discorso. Perché lei, quando ne avevano parlato la prima volta, per un attimo, senza nemmeno rendersene conto, ci aveva creduto sul serio. Aveva sperato fosse così, perché per lei era tale: non aveva mai creduto che fossero stati solamente Al e Maeve, il motivo per cui era stata spedita in Francia. Ma non l’aveva detto, non lo voleva ammetter nemmeno a sé stessa, eppure erano passati cinque mesi, da quella sera. E se c’era una cosa che quell’esperienza le aveva insegnato, di certo era che la doveva davvero smettere, a tenersi tutto dentro, perché prima o poi sarebbe finita per esplodere e sentire tutto ciò che tentava di metter da parte in una volta sola
    «avevo appena scoperto chi erano i miei genitori, ma quel bastardo di un cappello lo sapeva, e sapeva anche di te, immagino» Amalie spostò finalmente lo sguardo dalla mano di barry stretta intorno al suo polso, per guardarlo in faccia mentre sul volto della bionda si distendeva un ampio sorriso. «sempre quando stiamo per morire, uh?» Ma del resto erano fatti così, loro due. Barry ed Amalie o Lynch e Mabel che fossero
    «ah.. mi muore la mamma» E, ad Amalie, Akelei Beaumont faceva troppa paura per rischiare che si ferisse sul serio: non avrebbe mai voluto ritrovarsi nella stessa stanza di una Ake incazzata. Così l’avrebbe difesa in ogni caso: il fatto che fosse la madre di Barry era solamente un incentivo in più. Così, avrebbe lanciato un incanto fuga sullo spuntone che stava uscendo dal terreno, nella speranza di renderlo innocuo racchiudendolo in quella bolla magica. E sarebbe bello dedicar più tempo per descrivere meglio le combo, ma cecilia è scema, perde tempo a fissare il vuoto invece che scrivere e dunque è in ritardo sulla tabella di marcia #wat quindi boh, vi tocca questo.
    «dobbiamo spostarla di lì » Seguì il cenno del capo di Barry, osservando la versione alternativa di Run – aka sua sorella!! È sempre bello ricordarlo– in un chiaro stato vegetativo «non voglio che muoia» A chi diceva? Al mondo intero, forse. Sarà che ne stavano morendo davvero in tanti e Amalie accettava difficilmente la morte. Così, insieme allo Skylinski – si che era leggera, ma Amalie era comunque alta la metà - avrebbe sollevato Roy nella speranza di aiutarla e guadagnare tempo affinchè si riprendesse, per poi adagiarla di nuovo con quanta più grazia le fu possibile a terra dato che Barry l’aveva lasciata a lei da un momento all’altro [«ma attent..PESA»]
    Infine la Shapherd avrebbe lanciato un «expulso!» su quella che, nella stanza, era l’ennesima copia di Seth, sperando di non star colpendo senza volerlo qualcuno di loro. Dei buoni

    calliope blue beech
    We've been meteoric,
    even before this
    Burns half as long
    when it's twice as bright
    Running out of air
    buried in a sadness
    Want a way out
    of this paralyzing world
    2118 ≫ 2018
    15y/o ≫ 18y/o
    lumokinesis ≫ smartass
    amalie shapherd


    DIFESA AKE (barry + amalie)
    Incanto Fuga sulla roccia [ Genera un potente getto d'acqua che ingloba qualunque oggetto scagliato contro il mago in una bolla, la quale poi si restringe facendo sparire il corpo contundente ]

    DIFESA ROY (barry + amalie)
    la prendono di peso e la sollevano

    ATTACCO SETH 51 (barry + amalie)
    expulso
     
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    Si tenne stretto ai bordi di quel carretto, riflesso negli occhi chiari lo sguardo di qualcuno che avrebbe solo voluto morire. Non era fatto per quella vita, capite? Era un trapper, non uno di quei kamikaze che si faceva esplodere nelle piazze. Non era il giusto paragone, ma Ryder si sentiva esattamente così – come se appena il legno avesse sbalzato via la ragazza, tutto sarebbe esploso. Era troppo giovane e bello per morire, capite perché non potesse succedere? Il mondo sarebbe stato privato di un grande talento. Chiuse gli occhi quando si avvicinò il momento dell’impatto, pregando Sfera Ebbasta, la DPG e Lil Pump che lo proteggessero dalla potenza del colpo, che non lo facesse sbalzare via da qualche parte. Sarebbe sopravvissuto? Lo sperava, anche se avrebbe scommesso il contrario.
    /stacchetto/
    «qual è il piano?» era chiaro che non vi fosse nessun piano, giusto? Erano fottuti e basta rimasti a brancolare nel buio, mesi, anni di pianificazione buttati nel cesso. Un po’ come l’album di The Weekday, mai uscito perché Bella l’aveva querelato per diffamazione – era stato un colpo duro, per il suo amico Abel e per l’intero mondo musicale. «affidatemi le reliquie, penso mi farò una passeggiata in loro compagnia mentre rifletto sul da farsi» era…serio? Ryder lo osservò sbigottito, non sapendo che li stava prendendo per il culo o fosse serio? Ah, lo era. Quasi non volette credere ai suoi occhi quando una ragazza gli consegnò le piume, come se non si fossero appena fatti un culo tanto per recuperarle. Che gente infame. Eppure, Ryder si astenne dall'obbiettare, non poteva permettere che una discussione con una sua fan andasse virale. «vasilov» il biondo si girò, rimanendo pietrificato nel riconoscere in quei tratti Seth, l’uomo che guarda kaso nn aveva neanke votato #ehitalia. Stay cool, stay cool, stay cool, no doubt no doubt continuò a ripeterlo come un mantra per cercare di mantenere quel minimo di calma per permettergli di funzionare – era un sociopatico con gravi tendenze omicide, l’Hamilton non ci teneva a stare così vicino a lui.
    Si voltò dall’altro lato quando sentì una seconda voce aggiungersi, scoprendosi essere circondato da decine di Seth diversi – ora sì che si faceva divertente, Ryder si sentiva già nell’orlo di una crisi nervosa.
    Poi, la terra tremò sotto ai suoi piedi, lo sguardo disperato a saettare attorno a lui per cercare qualcosa a cui aggrapparsi. Vide i suoi compagni tentare di difendersi a vicenda, altri che attaccavano Seth e- «no» quello non era Seth, Ryder si avvicinò di qualche passo, e poi un altro ancora, finché non si ritrovò a correre in direzione della sorella/i> «rea?» si chinò al suo fianco, gli occhi cerulei ad osservare impotenti la sua pelle venir lacerata ancora e <i>ancora - avrebbe voluto fare qualcosa, qualsiasi cosa, se solo la sua mente avesse collaborato. In quel momento, l’Hamilton riusciva solo a vedere la pelle della sorella venir lentamente divorata da quel maledetto incanto «io-» non è vero che ti ho sempre odiato, e mi dispiace se sono stato un coglione. Avrebbe avuto troppe scuse da farle e troppo poco tempo, e più le ripeteva nella sua mente e più gli sembravano inutili «non avrei dovuto trattarti così» quante volte l’aveva scrutata con astio, perché lei aveva avuto la fortuna di nascere con i poteri mentre lui era solo un babbano? Strinse i pugni ai fianchi, mentre respirare si faceva sempre più complesso – la maledizione era arrivata a consumare la maggior parte del corpo della sorella, e continuare a guardarla negli occhi era diventato difficile «tieni duro, stanno arrivando» ricevette un debole cenno dalla mora, sebbene entrambi sapessero che non sarebbe accorso nessuno in loro aiuto. Era troppo tardi, lo era sempre stato. Posò una mano sulla spalla della sorella, scuotendola quando il suo petto smise di alzarsi e abbassarsi – la scosse un’altra volta, e un’altra ancora «rea?» un debole richiamo verso la sorella, i denti a mordere l’interno nella guancia per impedirsi di piangere, di urlare al mondo quanto fosse stanco di quella storia. Con un ultimo sguardo al corpo di Rea si rialzò dal terreno, alimentato da una nuova rabbia – vaffanculo a Seth e al fatto che lo terrorizzasse. Si concentrò sui suoi poteri per trasformare la saliva in acido e con uno sputo da maestro avrebbe puntato allo spuntone che stava per colpire un biondino, tentanto di corroderla. Si girò poi alla sua destra e accorgendosi di una ragazza in difficoltà, l’avrebbe aiutata ad evitare la roccia con un calcio in culo #rude – e poiché Elisa non vuole uccidere nessuno in maniera troppo violenta, Ryder si sarebbe poi avvicinato a Seth con l’intenzione di tirargli una gomitata sul naso.

    ezra ivy carter
    And they say
    that I am the sick boy
    Easy to say, when you don't take the risk, boy
    cardi b mi fa una
    gran pippa
    britney è la mia guru
    spirituale, sessuale
    former björnarben / gryffindor
    gigolo / trapper
    2092's / 1996's
    ryder "lsd boi" hamilton


    -- ryder + ely difendono will II: sputo corrosivo
    -- ryder + au!ely difendono esther: calcio
    -- ryder + elysian attaccano seth 13: gomitata
     
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    "Elysian!"
    vogliamo parlare di quanto le facesse strano chiamarsi? Non si trattava della classica banale e stucchevole omonimia, quella presente in ogni generazione perché va di moda un certo nome, stava proprio chiamando sé stessa, avrebbe visto sul volto della ragazza la stessa espressione di sorpresa mista a noia che chiunque poteva scorgere anche sul suo ogni qual volta che veniva interrotta. Aveva continuamente sott’occhio come apparivano i suoi capelli da dietro ma, soprattutto, mettendola a confronto con gli altri poteva notare quanto fosse effettivamente ridicola nel suo metro e cinquantasei. Nessuno dovrebbe avere la possibilità di vedersi così, nessuno.
    May
    Eh, di questo ti volevo parlare
    Volevi parlarmi del tuo cognome?
    No, del tuo
    Attimo di suspense. (scoperto dopo 23 anni che si scrive così e non suspance)
    e?
    Come cazzo ti chiami?
    Elysian
    Se al mondo esiste un momento perfetto per uccidere qualcuno, beh, era quello.
    Elysian Stark.
    E allora Ely, quella vera, quella del nostro mondo, si diede della deficiente. Per non averci pensato prima, per non averglielo chiesto immediatamente, per essersi chiusa subito a riccio ed averla odiata a prescindere quando se le avesse parlato avrebbe trovato un chiaro e solido motivo per odiarla davvero “Perché Stark?
    Come perché? Data l’assenza di papà ho preso il cognome di mamma” perché lei una mamma l’aveva avuta.
    Rimase ferma, tra le rocce appuntite e i cadaveri di persone che non aveva neanche più la forza di riconoscere, le braccia a peso morto lungo il corpo, gli occhi fissi su quell’essere che non era stato affidato ad una setta appena nato, che non aveva dovuto sopportare 19 anni di cella e torture, che non aveva dovuto dormire per strada e rubare per riempirsi lo stomaco.
    Stava guardando sé stessa se non fosse stata sola per tutta la sua vita, e questa cosa la distruggeva.
    Avrebbe voluto tanto ucciderla quanto chiederle com’era, la mamma.
    Ma forse avrebbe voluto più ucciderla.
    Attenta a Will!” l’empatica, che di empatico al momento non aveva neanche il buco del culo, urlò indicano il ragazzo in pericolo alle spalle della cronocineta. Questa, che non aveva neanche la forza di alzare il dito medio tentò una delle poche che le riuscivano bene: fermare il tempo.
    Lo avrebbe bloccato per tutti, indistintamente, e avrebbe voluto tenerlo così per sempre. Avrebbe bloccato una guerra, ulteriori morti, i risvolti negativi a cui avrebbe portato tutta quella merda; avrebbe bloccato il dolore di chi si era visto portare via fratelli e amici e avrebbe bloccato Lancaster, che chissà dove si era infilato da quando gli avevano lasciato le reliquie.
    Ma non ne aveva la forza, non sarebbe resistita a lungo, avrebbe esaurito tutte le energie e sarebbe morta prima che il tempo riprendesse il suo corso, sola, di nuovo.
    Si obbligò allora a sbloccare William, “è tutto ok” senza dirgli niente di più lo avrebbe preso per mano e lo avrebbe accompagnato qualche metro più in là, dove di rocce sembravano non poterne spuntare più. Per un attimo, per un singolo e brevissimo attimo, prese in considerazione l’idea di chiedergli un abbraccio, quello che non aveva mai ricevuto da suo padre né, men che meno, da un fidanzato; un abbraccio protettivo, il classico abbraccio da va tutto bene che ricerca ogni ragazzina. Poi lo guardò per bene in faccia e decise di tornare in sé, non si sarebbe mai abbassata a tanto.
    Non appena fece ripartire il tempo perse di vista la sua nemesi “Cristo! Possibile che non riesca ad intrattenere una conversazione con te?”, riuscì ad intercettarla qualche minuto dopo fra la folla: stava tentando di spaccare una roccia a calci tenendo indietro con una mano Esther. Certo che era strana forte, non poteva ucciderla.
    Avrebbe quindi riversato la sua rabbia altrove? Hell yeah.
    Si sarebbe lanciata con tutta la rabbia che aveva in circolo su Seth, afferrandogli i capelli e spingendogli la faccia sullo spuntone di una roccia. Una volta, due volte, tre volte…
    Guarda che cazzo hai combinato mamma.
    elysian may
    Have you ever felt
    The future is the past
    But you don’t know how?
    And I think I’ve seen your face
    Seen my room, been in this place
    Something vivid comes into my mind
    From Bodie 1918 to London 2018
    chronokinesis | empathy
    two kind of drugs
    upside down: elysian stark


    COMBO DIFESA PER ESTHER (au!ely + ryder): prende a calci la roccia per disintegrarla
    COMBO DIFESA PER WILL II (ely + ryder): ferma il tempo, prende per mano will e lo allontana dalle rocce
    ATTACCO SU SETH13 (ely + ryder): lo prende per i capelli e gli spiaccica la faccia ripetutamente sullo spuntone di una roccia
     
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    «cosa facciamo, nel mentre?»
    «per dirne una, potreste tenerlo occupato»

    In ogni universo, in ogni fottuto universo, e anche in ogni tempo, ogni fottuto tempo, Archibald Dominique Baudelaire Leroy e Cazzi e Mazzi odiava quel figlio della merda di Lancaster. Il primo - il loro (fortunelli!) - dopo i suoi giochetti e sotterfugi zitto zitto (eh perchè dire le cose chiaramente era TROPPO difficile) li spediva nel 1918 per via di un'antica giratempo, l'altro con mistiche reliquie che ALTRI si erano fatti il culo per prendere prometteva di salvare il mondo e fermare Seth (che poi alla fine della fiera era il loro Vasilov? Cavoli, doveva 10 sterline a Jay COSI' SCONTATO SETH, BUUUH)... Ma vaffanculo? Perchè mai doveva essere lui quello a cercare la soluzione del puzzle, perchè non poteva essere - boh - eugene versione intelligente con gli occhiali? Sembrava abbastanza noioso da essere il tipo che si legge terribili tomi da cinquemila pagine su artefatti misteriosi, e anche abbastanza morto per prendersi una pausa caffè. E invece no, certo che no, doveva essere Lancaster il solito a pararsi il culo. Sì sì voi combattete, io mi faccio un mojito con ombrellino e con molta molta calma provo a risolvere sta cosa, ma senza dirvi un cazzo eh, perchè sono William fottuto Lancaster e io mi tengo tutto per me. gngngngn. Sparati.
    Arci si passo la mano sul volto, terribilmente stanco. Era stato già abbastanza sopportare la morte di Jeremy, la morte di Gwen2, la presenza di Lydia (Lydia! che non vedeva in 3d da mesi) e altri volti conosciuti fra gli ostaggi tenuti sotto tiro come salami osè da Van Lidova... non era certo di poter resistere ad un combattimento contro un centinaio di copie di questo senza sbroccare. "Voglio tornare a casa"; dopo essersi andato a recuperare Toothy per portarlo con loro, ovviamente. Certo, Londra e Hogwarts gli avevano dato vitalità, all'inizio, così come Jer e Bells (ah ah), ma ad una certa basta. Era troppo vecchio per quelle guerre che non lo toccavano neanche nel personale, lui voleva solo. Andarsene. Via. E riabbracciare. I suoi. Fottuti. Amici.
    «Mettiamo caso che perderemo» eh, possibilità da mettere in conto, a vedere come andava la situa. Arci non era tipo che vedeva il bicchiere mezzo vuoto, eh... ma neanche il bicchiere mezzo pieno. Diciamo che era il ragazzo che beve l'acqua dal bicchiere anche se non è suo, e poi cerca di rompertelo in testa «Che cosa succederà a noi con un gesto della mano, indicò gli altri viaggiatori nel tempo lì accanto. Fottute priorità.
    Dominique fece schioccare la lingua sul palato «Cerca di non arrivare a scoprirlo» e nuovamente si allontanò per stare più vicino al suo fidanzatino psicopatico.
    Uau. Sempre di grande aiuto, grz arci2. E il Leroy buon samaritano incompreso che voleva aiutarlo a conquistarsi i suoi cataf- «Vi... vi devo dire una cosa»
    Si voltò verso Gwen, occhi scuri spalancati sulla sorellina, allarmato dal tono di voce. Oh mio Lucy, aveva chiamato tutti i Phani. Stava per dare una notizia bomba? Era un Intervento?? Con i cata ogni tanto se li preparavano (l'avevano organizzato a Jeremy per dirgli di smetterla di uscire con quella ragazza psicopatica, per Arci quando aveva tentato di rientrare in squadra di Quidditch e aveva - di nuovo - picchiato l'arbitro, per Bells quando aveva smesso di uscire con loro solo perchè aveva gli esami - ma in quel caso aveva vinto lei, ed era pure riuscita a obbligarli convincerli a studiare insieme...), quindi non erano niente di nuovo... ma non per questo non lo terrorizzavano. Che volessero dirgli che avevano cambiato religione?? Non era certo di poterlo sopportare; aveva una relazione di fiducia con Satana ormai, come glielo avrebbe detto? E Poi Buddah sitter club non suonava altrettanto bene. Arci cercò di sorridere a gwen, per invitarla ad andare avanti. Eh, cosa non si faceva per la famiglia, si sopporta anche il tradimento (eh aidan) e ci si ama e supporta comunque. Dopo tante badilate in faccia, ma ci si ama e supporta comunque.
    «...non saprei bene come spiegarlo… avete presente il 1918?» AH quindi voleva parlare di se - oddio, pensando di restare bloccata a Bodie per sempre si era fatta sposare in segreto con un tizio del luogo- no, peggio. Si era fatta suora??
    «sei incinta?»
    .
    Cristo.
    Arci aprì la bocca, sconvolto da sè per non averci pensato prima. Ovvio, palese, era la soluzione più semplice (visto che l'unica altra rivelazione che avrebbe richiesto tanto nervosismo e la fam al completo - ovvero «Sono etero» - era da escludere). «Hai detto che vedi il futuro. Sai di te e Gwen?» Lui... e Gwen... Gwen... e lui...
    Sentì lo sguardo del Gallagher su di sè, e pur senza permettersi di girarsi a incrociarlo sapeva perfettamente che stava pensando la stessa cosa. Era Arci il padre del bambino di Gwen? "Quando. Come. Noi abbiamo-?" Dio, non poteva pensarci. Sì che quando era ubriaco era un po' molesto, ma fino a quel punto? Non poteva neanche dire che fosse assurdo essersi dimenticato una cosa del genere. Subito, decise che si sarebbe preso le proprie responsabilità. Oddio, era ancora giovane per un figlio e lo sapeva, ma non avrebbe mai lasciato Gwen da sola col peso di un neonato, nè poteva pensare di abbandonarlo come era stato abbandonato lui vent'anni prima. DAI, Toothy sarebbe statao felice del fratellino, e Arci poteva sempre trovarsi un nuovo lavoro per avere più cash, oppure stare a casa a fare il papà se avesse preferito lei andare a guadagnarsi la pagnotta. Anche se non fosse stata sicura che era figlio suo, Arci si sarebbe preso cura del piccolo, a qualsiasi costo, e- «...non è stato il mio primo viaggio nel tempo» ...e? Arci richiuse la bocca. Ma quindi non l'aveva ancora ingravidata? #cos «vengo dal 2043. Un anno davvero brutto, a dirla tutta: guerre, epidemie, un sacco di morti, quella merda lì insomma. Vedete di non svenire» ...MADDAI, BELLA LI'!
    «AHAHAH FIKO!» *hysterical giggles mode on* le diede una pacca sulla spalla. Era decisamente assurda come cosa, però perchè non crederci? Un po' gli spiaceva che non fosse incinta - onestamente? Gli sarebbe stato felice di avere un pargoletto con gli occhi scuri da cullare, ma alla fine la storia del back to the future era meglio di essere padre a diciannove- «sonovostrafiglia» cosa. «sono vostra figlia» cosa.
    Di nuovo gif della bionda confusa, perchè Arci ovviamente non era pronto ad una notizia del genere. Nessuno poteva esserlo. Chi, come, quando, CHI, PERCHE'.
    Non era... possibile? La conosceva da quando aveva undici anni, non poteva essere sua figlia. Aveva... viaggiato a quell'età attraverso il tempo, ed era rimasta bloccata nel 2018 per tutti quegli anni? Nel 2043 quanti anni aveva esattamente? Ma era già nata? «Non-...» capisco?
    Non bastava credere alla possibilità che lei avesse intrapreso quel viaggio, per poter credere anche a quello. Ma perchè non potevano tutti scoppiare a ridere, e farla finita lì?
    Le successive spiegazioni, rapide e assai confuse, gli arrivarono ovattate e a pezzi. Quindi non solo era padre di una sua coetanea, ma convidivideva la paternità con Aidan? In quale universo- come- perchè- quando- chi- PERCHE'? Poteva essere credibile forse aver ingravidato una tipa a caso, ma due padri- due padri non era così ovvio. Non poteva essere capitato per errore.
    D'altro lato, la ragazza non avrebbe avuto motivi per mentir loro, non in quel momento. Li aveva visti, i morti, aveva visto che non era tempo di fare scherzi.
    Restò immobile, cercando di metabolizzare.
    «Hai detto che vedi il futuro. Sai di te e Gwen?»
    Era quella, vero? La grande rivelazione. «ok» disse solo scrollando le spalle, ma quando riuscì a dire quella semplice parola, Gwen se n'era già andata. Biascicò rapido un «cazzo» rendendosi conto di essersi perso il momento, che avrebbe dovuto raggiungerla; aveva domande, necessitava risposte, doveva dirle che se era la verità, era la notizia più figa degli ultimi cento anni ed era fiero (e confuso.) di essere suo padre. Damn, non poteva andarsene e basta dopo quella bomba. Aveva sempre saputo di essere figlia sua? Gli era diventata amica per quello? Era stato un buon padre? Se sì, perchè andarsene? Era forse morto, ed era lì per avvisarlo/salvarlo come in terminator? E lui e Aidan come c'entravano l'uno con l'altro nel suo futuro? L'avevano adottata perchè trovatella? Era figlia di cole e la sorella di Aidan e l'avevano cresciuta insieme??? Prima di poter pensare di seguirla, Si sentì afferrare il braccio. «ci credi?» si voltò verso Aidan, cercando di capire lui cosa ne pensasse, da cosa fosse sconvolto maggiormente. Da Gwen, o da loro? Accennò un sorriso; già, era strano pensare al Leroy padre, mh? «tu–»
    Niente, non avrebbe mai scoperto da cosa fosse perplesso il Gallagher di più, nè lui avrebbe saputo la risposta del Leroy. «Dobbiamo smetterla di fare così» borbottò, memore di altre diecimila frasi lasciate in sospeso e diecimila baci non dati. Andò anche lui a fare la propria parte, tirando fuori la bacchetta prima con un protego herba verso uno degli spuntoni, e poi un bombarda verso un altro, prima che potessero far del male a qualcuno. «PREGO AMIKO E RICORDA I BAUDELAIRE SONO MEGLIO IHIHIH ICS DI»
    E visto che Arci si stava prendendo il proprio tempo per riflettere, cazzeggiando amabilmente appoggiato alla propria pala da fornaio chiedendosi se fosse giunta l'ora di una bella lap dance per alleggerire la tensione, ecco che notò una cosa un po' brutta. Non tutte le copie di Seth erano semplicic copie di Seth, UAU! MEglio quindi non andarci troppo pesante, se non volevano sensi di colpa a vita. Gli sarebbe dispiaciuto uccidere la sorella di Dominique, era già mainagioia così. «Forse non dovremmo ucciderli tantomale» fece notare distrattamente all'ex assistente di scherma Dallaire (anche se era convinto fosse AU because of reasons). Agitò una mano in aria «Potrebbe esserci dietro, che so, tua madre. Tuo fratello. Tuo- no ok, forse peggioro la situazione facendoti venir voglia di ammazzarli anche qui? Sai che ti dico? Fa' pure. Tanto moriremo tutti comunque» e detto ciò, avrebbe dato la pala da fornaio in testo al clone.
    archibald d. baudelaire leroy
    I love thunderstorms. Why? Because of the chaos. Because sometime nature can't handle the pressure. Because sometimes the sky explodes.
    i'm inspired by the fear of being average. real life sucks losers dry. if you want to fuck with the eagles, you have to learn to fly
    fucked up2
    former slytherin / PAOUNMORT
    wizard / clairvoyance
    au: dominique jean baudelaire



    DIFESA COMBO MICHAEL (mephisto + arci): protego herba sullo spuntone
    DIFESA COMBO EMALINE (mephisto + arci): bombarda sullo spuntone
    ATTACCO COMBO SETH N.6 (mephisto + arci): pala in faccia
     
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    13 ps – 15 pa/pd
    callie
    amalie
    41 ps – 15 pa/pd
    archibald
    dominique
    30 ps – 15 pa/pd
    joey
    jade
    32 ps – 15 pa/pd
    sunday
    mitchell
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    alec
    diana
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    neal
    svetlana
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    agatha
    ophelia
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    zaira
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    mads
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    jayson
    freddie
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    kebab
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    barbie
    frankie
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    gwen
    au-gwen
    10 ps – 15 pa/pd
    tecno
    beltè
    13 ps – 15 pa/pd
    ayo
    ringo
    42 ps – 15 pa/pd
    dustin
    rudy
    29 ps – 15 pa/pd
    ezra
    ryder
    37 ps – 15 pa/pd
    darden
    sharyn
    36 ps – 15 pa/pd
    swing
    minkia
    15 ps – 15 pa/pd
    byron
    angelina
    33 ps – 15 pa/pd
    marion
    rebecca
    48 ps – 15 pa/pd
    jayson
    freddie
    30 ps – 15 pa/pd
    kebab
    coraline
    35 ps – 15 pa/pd
    kieran
    alejandro
    41 ps – 15 pa/pd
    willam ii
    sebastian
    40 ps – 15 pa/pd
    julian
    esther
    32 ps – 15 pa/pd
    elysian
    au-elysian
    18 ps – 15 pa/pd
    aloysius
    marcus
    41 ps – 15 pa/pd
    wtf
    emaline
    40 ps – 15 pa/pd
    shot
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    laurent
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    au-cj
    42 ps – 15 pa/pd
    heidrun
    roy
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    tokyo
    au-amalie
    30 ps – 15 pa/pd
    murphy
    victoria
    44 ps – 15 pa/pd
    michael
    mephisto
    33 ps – 15 pa/pd
    seth
    57 ps
    30 pa
    30 pd
    (11 pa) cj: tirapugni allo stomaco
    (29 pa) eugene: raggio congelante
    (24 pa) ellis: motosega al petto
    (27 pa) tecno: varco oscuro
    (1 pa) aidan: terremoto
    (22 pa) jamie: morso al fianco
    (21 pa) mitch: spuntoni dal terreno
    (14 pa) todd: infero
    (40 pa) freddie: strangolamento
    (17 pa) au-ake: morso alla gamba
    (19 pa) amalie: fulmine
    (13 pa) ophelia: bestia oscura
    (26 pa) elwyn: acido sul braccio
    (10 pa) mads: velocità sovrumana
    (4 pa) jazz: spuntoni dal terreno
    (28 pa) cora: spuntoni dal terreno
    (5 pa) ely: raggio luminoso alla gamba
    (5 pa) ringo: pugnale alla gamba
    (16 pa) dustin: rampicante
    (19 pa) minkia: spuntoni dal terreno
    (4 pa) marion: spuntoni dal terreno
    (16 pa) d.j.: spuntoni dal terreno
    (3 pa) gwen: getto d'acqua
    (12 pa) meph: spuntoni dal terreno
    (27 pa) gaga: affogamento
    (10 pa) william: bestia oscura
    (14 pa) barbie: folata di vento
    (21 pa) noah: freccia al petto
    (3 pa) elijah: spuntoni dal terreno
    (27 pa) thunder: catene al collo
    (16 pa) arci: tortura mentale
    (19 pa) alec: stritolamento
    (42 pa) jaden: ramo al petto
    (30 pa) ryder: infarto
    (4 pa) heidrun: affogamento
    (4 pa) victoria: spuntoni dal terreno


    (12) DIFESA COMBO AKELEI (barry + amalie): 4 + 9 = 13 pd
    (15) DIFESA COMBO ROY (barry + amalie): 11 + 4 = 15 pd
    (16) DIFESA COMBO MICHAEL (mephisto + arci): 5 + 7 = 12 pd (-4 ps)
    La roccia ti apre uno squarcio sulla gamba.
    (7) DIFESA COMBO KEIRA (mephisto + arci): 10 + 13 = 23 pd
    (9) DIFESA COMBO WILL II (ryder + ely): 12 + 8 = 20 pd
    (8) DIFESA COMBO ESTHER (ryder + au-ely): 11 + 13 = 24 pd

    ATTACCO COMBO SETH N.51 (barry + amalie): 2 + 3 = 5 pa
    DIFESA SETH N.51: 19 pd (+14 pa)
    Seth vi sorride, beffardo, e prima ancora che sia l'incantesimo che la freccia possano colpirlo, questo scompare in una nuvola di fumo. L'incanto di Amalie prosegue oltre la cortina, colpendo per sbaglio Neal: cade a terra, il ragazzo del futuro, privo di sensi.
    La freccia invece si conficca a terra, ma osservandone il moto potrete vedere qualcosa che, di certo, non piace a nessuno di voi. Una pioggia di dardi oscuri si dirige verso una ragazza, una dei vostri, e per quanto possa cercare di fuggire loro, un paio trovano nella sua carne un valido centro di bersaglio. Una delle punte trapassa il petto di Svetlana, centrandole il cuore. Non resiste a lungo, non ce la fa: si accascia al suolo, e dopo poco tempo esala il suo ultimo respiro.
    SVETLANA: -24 ps
    //off gdr. essendo arrivato a 0 ps, il personaggio sviene; cosa significa? Che per 24 ore a partire dall'orario di questo fateggio non ti sarà permesso postare, dopodiché Neal rinverrà con la metà dei punti salute massimi (25 ps)

    ATTACCO COMBO SETH N.6 (mephisto + arci): 14 + 7 = 21 pd
    DIFESA SETH N. 6 (mephisto + arci): 24 pd (+3 pa)
    La palata in faccia stordisce potentemente Seth, il quale sotto l'effetto della manipolazione di Mephisto non vede proprio perché non dovrebbe gettarsi nel Lago Nero e morirci dentro. Solo che, una volta gettatosi a pesce dalla sponda, questo si disintegra, diventando parte integrante dello specchio d'acqua.

    ATTACCO COMBO SETH N.13 (ryder + elysian): 12 + 9 = 21 pd
    DIFESA SETH N.13: 16 pd (-5 ps)
    Violentemente sbattuto contro lo spuntone, Seth cade a terra, occhi sgranati nella vostro direzione - esanime.
    Ma tra il sangue a sporcare il viso, non ci riconoscete più una delle tante copie: i lineamenti sono diversi, i capelli appena più lunghi, un accenno di barba sul mento. Connor Walsh, occhi vitrei e spenti, giace sui giardini di Hogwarts.

    [(3+14) 17 pa] AU-AKELEI: una nuova bestia oscura di Seth prova a sbranarti la gamba.
    [(5+14) 19 pa] AMALIE: seppur sereno, il cielo sopra di voi tuona ed un fulmine prova a colpirti in testa.
    [(9+3) 12 pa] MEPHISTO: altri spuntoni emergono dal suolo e provano ad infilzarti.
    [(13+3) 16 pa] ARCHIBALD: Seth decide di torturarti mentalmente facendoti sprofondare in un incubo ad occhi aperti.
    [19 pa] ALEC: funi luminose ti si stringono attorno, cercando di stritolarti.
    [30 pa] RYDER: senti un dolore al petto, e solo più tardi ti rendi conto che è il cuore - sta cercando di farti avere un infarto premendo sul muscolo cardiaco per farlo fermare.
    [4 pa] HEIDRUN: arrivando a possedere il tuo corpo, cerca di farti mettere la testa nel lago così da affogare.
     
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    queen of the ashes

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    Beh, che dire: era stata una giornata strana. Non poteva dire di sentirsi particolarmente spossata perché semplicemente non era da lei, ma al contempo non poteva nemmeno evitare di mettere quanto appena accaduto su un gradino diverso rispetto alle sue giornate tipo che, di solito, erano dettate dalla noia e dalla disciplina. Ma che farci? Non era mai stata particolarmente colma di iniziativa. Si era limitata ad osservare per gran parte del tempo, lasciandosi andare a qualche mugolio infastidito solo quelle poche volte in cui la sua persona era stata direttamente minacciata, ma come sempre era rimasta pressoché apatica di fronte agli svariati problemi che in quel momento si stavano dispiegando inarrestabili, uno peggio dell’altro, lasciandosi trasportare come un sassolino in balia della corrente di un fiume: perfettamente inerme, irrilevante, immobile.
    Non c’era dunque da stupirsi che fosse rimasta ben poco impressionata pure dall’ultime delle novità: dovevano combattere contro chissà quante copie del cattivone di turno? E va bene.
    L’avrebbe fatto, che problema c’era? Non aveva certo paura di uno stupido riflesso.

    Nel momento in cui si era accorta degli spuntoni, Jazz si era aggrappata all’albero poco dietro di lei, cercando di arrampicarcisi quanto più in alto possibile. Qualora fosse riuscita a mettersi in salvo, avrebbe sfruttato la posizione vantaggiosa per tentare di proteggere Vic con un protego. Poteva sembrare una difesa banale e scontata ma hey: sempre meglio di niente, no? Di sicuro non si sarebbe buttata in mezzo alla mischia così per, con il solo scopo di salvare qualcun altro quando proprio lei già stava rischiando abbastanza di tirarci le cuoia, in quel posto. Nossignore, no grazie, nu-uh, nope.
    Non appena le parve di capire che il pericolo fosse ormai passato, quantomeno temporaneamente, Jazz si sarebbe lasciata scivolare giù dalla pianta con eleganza, prima di attaccare un clone scelto puramente a caso con l’incontro Bombarda Maxima, animata solo dalla speranza di poter terminare quello scontro il prima possibile.
    zaira yar’adua
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    Yeah, we can be bad as we can be good
    You're living in the past it's a new generation
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    18 Y.O. (Zaira) | 17 Y.O. (Jazz)
    2118 (Zaira) | 2018 AU (Jazz)
    Mexico
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    DIFENDE: Sé stessa sapendo su un albero + vic con un protego
    ATTACCA: SETH13 con un bombarda maxima

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    dressed to kill

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    /previously, on Oblivion/
    Mads non si fidava per niente dell'uomo, ed era confusa anche del come altri potessero credere alle sue parole. Avevano sputato sangue per quelle reliquie, persone erano morte e altre avrebbero dovuto vivere col rimorso e il dolore che questo comportava... Davvero le mollavano cosi al primo che capitava? Trappola o non trappola, le pareva azzardato.
    «qualcuno dovrebbe andare con lui» propose a bassa voce. Non le pareva cosi assurdo; fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, giusto? «assicurarsi non ci tradisca o scappi» ovviamente nessuno consideró la sua idea. Non era abituata a essere contraddetta quando si parlava di azioni militari, e a quanto pare mesi in un paese lontano da casa, con clima e panorama diversissimo, non avevano smussato quell'orgoglio rendendo Mads più pronta a ridursi al silenzio. Dimitri la prendeva sempre in giro per come si scaldava sempre se ai compagni non piacevano le sue idee.
    Sbuffó incrociando le braccia offesa, trovando voltandosi il sorriso stanco ma divertito di Nath.
    «temo qui ci serva tutto l'aiuto possibile»
    beh. Anche quello era vero. Non scacció la mano dell'uomo a cingerle le spalle come a farle forza, prendendosi quel gesto un po' come le attenzioni di un fratello maggiore. Sospirando dal naso, alzó la mano per mettergliela in faccia. Gesto di affetto ricevuto e approvato, pat pat
    «gkee è fortunata ad avere un fratello cosi»
    «scherzi? Sono io quello fortunato: ho la sorella migliore del mondo»
    Mads si voltó, cercando la suddetta che, probabilmente, doveva aver sentito lo scambio di battute, sebbene ora fosse di nuovo distratta. «gia... È piuttosto forte»
    «E ha anche lei il fratello migliore del mondo! Non io, anche se sono al secondo posto, ma Brandon. Lo ameresti. »
    mads sorrise, le dita a giocare (ancora? Sempre) con la collanina mentre le tornavano alla memoria i pomeriggi a pattinare con Lev, le corse per la casa, i suoi disegni.
    E avrebbe anche voluto continuare a pensarci, o restare a guardare un Nathaniel che abbracciava gkee dicendole qualcosa, ma per fortuna al tremare della terra vide anche delle cose spuntare dal terreno, opera sicuramente di quel seth, le quali parevano intenzionate a trapassare da parte a parte /gente/.
    Mads avrebbe usato un varco oscuro per recuperare prima cora e poi marion, afferrando entrambe le ragazze per i fianchi senza troppi problemi (di nuovo grazie alla gravita diminuita #barona) e portandole leggermente piu lontano, al sicuro... Per il momento. Vedendo la bionda ferita, fece schioccare la lingua. Aveva degli occhi incredibilmente simili a quelli dei Lowell, forse per questo si era affezionata anche a lei.
    Un «sai curarla?» rivolto alla rossa, prima di dare una pacca sulla testa a entrambe e andarsene.
    Raggiunse Floyd teletrasportandosi, allungando il bastone di fronte a sé e piegandosi leggermente in avanti in posizione difensiva «Hai mai copiato la moltoplicazione?» non si voltó verso di lui, guardandosi invece intorno. Erano tutti uguali quel centinaio di uomini, era assurdo pensare non fossero veri. «che tu sappia... Il vero Seth potrebbe essersene andato, o deve restare in zona?? Forse stiamo perdendo tempo e quel Lancaster si farà uccidere e rapinare mentre noi siamo distratti»
    Non sopportava l'idea che la controparte di Gwen fosse morta invano.
    Fece roteare il bastone di ferro, e avrebbe cercato di darlo sullo stomaco ad uno dei seth.
    .
    1918: ritka peskov mads wesley
    I will keep quiet You won't even
    know I'm here You won't suspect a thing You won't see me in the mirror You can't make me disappear
    No, I ain't too flawless and no, I ain't the best And no, I don't
    say sorry and no, I ain't perfect
    But I am the man. Shots fired
    1918 vs 2018 au
    mechanic | librarian
    1991's | 1894's
    au: nathaniel "nath" lowell


    DIFESA CORA mads + gkee
    prende di peso e teletrasporta via

    DIFESA MARION mads + gkee
    prende di peso e teletrasporta via

    ATTACCO SETH 4 mads +vin
    bastone in pancia


    «frankie,» umettò le labbra, le dita a scivolare sul braccio del Cobain per stringere il viso di lui nel palmo, costringendolo verso il basso così da incrociarne gli occhi scuri. Portò d’istinto la mano libera sul proprio ventre, i polpastrelli a tracciare i contorni di una ferita fantasma - ancora, fantasma: lo sarebbe stata per poco.
    Perché Jericho Lowell lo sapeva, che sarebbe morta.
    Non sapeva quando, non era certa del come – le visioni, così come il futuro, non erano mai precise o definite: cambiavano di battito in battito, plasmandosi con le mani di chi quel futuro lo costruiva ad ogni respiro – ma sapeva di non avere ancora molto tempo a propria disposizione: lo sentiva, come un orologio che le ticchettasse nelle orecchie impedendole di ascoltare altro che non fosse quel conto alla rovescia. Urgente, Gkee, nel cercare le iridi brune di Franklyn Cobain. «non puoi fermarti, frankie. ce l’abbiamo quasi fatta» strinse il pollice sulla guancia del ragazzo obbligandolo a non sottrarsi al contatto visivo, la mano delicata della chiaroveggente a farsi morsa ferrea dalla quale era impossibile sfuggire. «manca poco, te lo prometto» si costrinse a non far tremare la voce soffocando la nota dolente fra i denti, combattendo contro l’infantile bisogno di abbracciarlo e fingere che quel che gli stesse offrendo fosse speranza per un buon futuro – ma lo sapevano entrambi, che quello non poteva prometterlo. «devi arrivare fino alla fine, okay frankie? giurami che lo farai. giuramelo» insistè premendo maggiormente le dita nella carne, vedendo il pomo d’Adamo di lui sollevarsi ad ogni secco deglutire. «tutto questo deve finire, frankie. lo capisci? non lasciare che vinca. gwen è morta per questo. jeremy è morto per questo.» io morirò per questo. Più adulta di quanto non fosse mai stata, tenne il mento sollevato e le labbra tirate in una linea seria e perentoria. Franklyn Cobain non avrebbe neanche dovuto essere lì, passivo alle scelte delle persone a cui teneva solamente per potergli stare accanto un po’ di più. Gkee sapeva che se si era iscritto a quella Missione era stato per lei e CJ, i fuori legge; per Gwen e Victoria Quinn, Heidrun Harvelle ed i Milkobitch. Che se a sedici anni si trovava su quel campo da battaglia, il braccio sinistro stretto attorno alla propria chitarra, era solo per loro - “perché siete un po’ la mia famiglia, vero gkee? dai, anche io voglio un fratellone che mi mandi le cartoline!”.
    Perché erano l’unica famiglia che conoscesse, il bambino cresciuto nei e dai Laboratori – lo yo-yo a rimbalzare metodico sul pavimento, il sorriso con il quale si affacciava alle sale di tutti i pazienti per dar loro un primo buongiorno canterino. «ora devo andare» ma non voleva, Gkee. L’aveva accettato una vita prima, ma non voleva comunque. «fai il bravo, cobain» l’usuale frase di commiato, lo stesso sorriso di sempre a curvarle le labbra – e le lacrime che non avrebbero dovuto esserci a inumidirle le ciglia, minacciando di scendere ogni qual volta deglutisse troppo forte.
    Gwendolyn Quinn. Jeremy Milkobitch. Tae Hyun Gin.
    Era solo questione di tempo, prima che il nome della Lowell si aggiungesse alla lista. Ed aveva tante cose, che avrebbe ancora voluto fare. Tante vite e tante Jericho, che avrebbe voluto vivere: voleva andare in Africa con Brandon, leggere il nuovo romanzo di Nath. Voleva essere invitata ad un talk show ed ammettere di fronte alle telecamere di non saper ancora andare in bicicletta, ma di essere la migliore sul monopattino. Voleva ancora insegnare a tutte le adolescenti del mondo che non avevano bisogno di nessuno per essere bellissime, che cicatrici o brufoli non le avrebbero rese dei paria – le avrebbero solo rese umane. Voleva ancora dire al mondo che di seconde possibilità se ne meritava sempre, perché anche quando bisognava scavare nello sporco, ai suoi occhi era una meraviglia. Voleva ringraziare Brandon e Nathaniel perché era stata la loro Principessa prima che lo divenisse per chiunque altro.
    Voleva salire sul Burj Khalifa e gridare che Jericho Lowell era la ragazza più felice sulla faccia della terra.
    Che aveva tutto.

    E che ne fosse valsa la pena, fino alla fine.
    Non sapeva quanto tempo le fosse ancora rimasto, ma sapeva di non poterlo sprecare: doveva cercare Nathaniel. Scattando fra i Seth, Gkee avrebbe visto una ragazzina bionda, l’aria da sempre familiare, e l’avrebbe afferrata dalla maglia tirandola verso di sé prima che uno spuntone potesse trafiggerla. Un altro passo in avanti, e la vista le si sarebbe annebbiata di quel torpore liquido che sempre anticipava una visione: «rossa della california!» avrebbe gridato con le mani a coppa attorno alla bocca, sperando che la voce giungesse alla ragazzina così da farle segno di spostarsi. Con la coda dell’occhio, avrebbe poi colto Melvin Diesel con il labbro inferiore stretto fra i denti, la mitraglietta puntata contro una delle copie dell’uomo: fallo, le avrebbe mimato tristemente con le labbra quand’ella avesse posato le iridi su di lei. Spara. Altre scelte, non ne avevano più.
    E continuò la sua marcia, la Lowell.
    Tic. Tac.
    Doveva Tic. Tac Corse fra la folla evitando stalattiti ed amici, cadaveri ancora caldi e pozze di sangue a scurire i fili color smeraldo dell’erba in primavera.
    Cercare Tic. Tac. Una storta a rallentare l’andatura, un grugnito soffocato fra i denti mentre cercava, zoppicando, di riprendere il passo.
    Nath. Sollevò gli occhi su suo fratello incrociandone le iridi azzurro ghiaccio, un sorriso stanco a far capolino sulle labbra. Eccolo. L’aveva trovato, l’avrebbe sempre trovato, ora doveva solo -
    Tic.
    «JERICHO, ATTENTA» Il tempo parve rallentare e contorcersi su sé stesso, masticandosi e corrodendosi fino a non lasciarsi sopravvivere. La realtà sembrò deformarsi, mescolando visioni e storia in un unico pugno di sangue e grida inarticolate. Inspirò, Gkee Lowell, spalle chine a sentire il peso di una vicenda che aveva visto ripetersi all’infinito in centinaia di modi differenti: a volte era una freccia, altre un pugnale. Ghiaccio o fuoco, acqua o terra – a volte una spada, altre un proiettile.
    Alla fine moriva sempre, Jericho Lowell. Ogni maledetta volta.
    Lo sapeva da anni, che sarebbe morta quel giorno.
    Ma quando la lancia la sollevò di un paio di centimetri da terra inchiodandola al suolo, si rese conto di non essere comunque pronta - non voleva morire, Gkee . «nath?» una supplica infantile ed istintiva, mentre con un colpo di tosse umido a gorgogliarle sangue sul mento abbassava stupita gli occhi zaffiro sul legno a tranciarle il ventre. Cercò di deglutire saliva e bile, di trascinare le dita sul corpo estraneo conficcato nel suo stomaco - ma sentiva già le braccia pesanti, i polmoni comprimersi in un grido d’orrore e paura messo a tacere in un singhiozzo. La lingua guizzò umida fra le labbra, il piccolo pugno a stringersi sulla lancia. Il dolore non la colpì ad ondate, né le diede un minimo di preavviso: non sentì nulla, Gkee, finchè d’improvviso il nulla divenne troppo, e la diciannovenne perse la presa su una realtà di per sé liquida e rarefatta. Non si rese conto di aver chiuso gli occhi finchè non percepì delle dita a sfiorarle le guance, e non ebbe bisogno di sforzare le palpebre ad aprirsi per sapere a chi appartenessero: quei polpastrelli, Gkee Lowell, li conosceva meglio dei propri. Erano gli stessi che quand’era bambina s’improvvisavano principi e principesse, pirati e draghi – le stesse mani che l’avevano spinta sull’altalena, che le avevano stretto il viso dicendole che qualunque cosa avesse scelto, qualunque vita avrebbe scelto, sarebbe sempre stata la sua sorellina. «Non muoverti. Va tutto bene. Ci sono io» Cercò di sorridere, la bocca pigra ed indisciplinata a piegarsi solo a metà. «Resta con me, ok? Stringimi il braccio se ti fa male; ora- ora curiamo questa cosa» Scosse impercettibilmente il capo, contando ogni respiro sulla punta della lingua. Avrebbe dovuto desiderare che il suo fratellone non fosse lì, che non assistesse a quello, ma era egoisticamente felice di averlo al proprio fianco.
    Jericho non voleva morire da sola. E Jecho, per quell’ultimo viaggio, aveva ancora bisogno della voce del bambino, ragazzo, uomo che negli anni l’aveva portata nel Paese delle Meraviglie e sull’Isola che non C’è, passando per il castello subacqueo della Sirenetta – la stesa voce che l’aveva cullata nel sonno, spingendola ad addormentarsi anche dopo gli incubi peggiori. Brandon e Nath partivano con valigia alla mano, ma Gkee non aveva mai avuto bisogno di spostarsi per vivere mille vite – non quando loro, toni morbidi e giusta narrativa, riuscivano a mostrarle interi universi. «Resta. Vado a cercare Barbie» Sentì le lacrime scivolarle sulle guance, grata che la donna avesse dato voce alle parole che la Lowell non riusciva a pronunciare: resta, nath. ancora poco, non manca molto. Cercò di mimare un grazie con le labbra, quando le dita gentili di Madelaine le sfiorarono le guance. Avrebbe voluto sorriderle, dirle che detto da lei era una gran complimento - che se avesse potuto scegliere un futuro, le sarebbe piaciuto diventare come lei, un giorno: indipendente, forte, gentile.
    «nath,» cercò di intrecciare le dita a quelle del fratello, trascinando la mano di lui contro il proprio viso. «va tutto bene» un sorriso opaco, la tacita supplica di non fare così, di non piangere per lei. «ho scelto io questa guerra, ricordi?» gliel’aveva detto poco tempo prima, quando lo shuriken aveva lacerato la gola di Nicole: ho scelto io questa guerra. Sarebbe- «ipocrita da parte mia non volerne pagare il prezzo» un sorriso tirato e stanco, quello di Gkee, ma sincero. Non aveva alcun rimpianto, e sarebbe morta dieci, cento volte se avesse significato eliminare Seth almeno una volta su quei mille tentativi. «Uccideremo Seth. Uccideremo tutti, se necessario. Sarò qui finchè non ti addormenti, e sarò sempre qui al tuo risveglio, ok? Non ti lascio sola» Serrò le palpebre lasciando che il pianto le bagnasse guance e collo impigliandosi ai corti capelli rosa, la mano di Nathaniel trascinata sulla propria bocca. Lo so, Nath. Lo so. Non ho mai dubitato di te. Annuì piano, la voce stretta fra i denti. «la filastrocca» sbuffò, un rivolo di sangue lungo il mento. Sforzò le palpebre ad aprirsi, la vista opaca e distante. «quella contro la paura. me la canti, nath?» come quand’ero bambina, e quando Bran usciva dalla stanza riuscivi sempre ad infilare una Parolaccia per farmi sorridere. Come quando sono diventata chiaroveggente, e gli incubi non hanno più atteso che dormissi per tormentarmi. È una formula magica, aveva detto Brandon ad una bambina Jecho di appena quattro anni. Fa sparire tutta la paura. Puuf. E Jericho, che del fratello maggiore non aveva mai dubitato, ci aveva creduto.
    Ci credeva ancora. «se la notte è troppo scura / dai un calcio alla paura» dovette fermarsi e deglutire, le dita ad allentare la presa sulla mano del fratello. Aprì gli occhi, che nuovamente non si era accorta di aver chiuso, mettendo a fuoco il profilo del ragazzo della California - Barbie. Gli sorrise, la mano di lui a posarsi delicata sulla pelle del fianco.
    Non ebbe bisogno di guardarlo, per capire che non ci fosse nulla da fare. Lo sentiva nel battito denso sulla lingua, velenoso nelle braccia. «grida forte lampadina / splendi fino a domattina…» Quando Frankie sgusciò verso di lei, fiondandosi sotto il braccio di Barbie per avvicinarsi un po’ di più, la Lowell scosse il capo. Cercò gli occhi del Jagger, un liquido portalo via - e furono inaspettate le labbra di lui sulla fronte, il click fisico con il quale tutto parve tornare al proprio posto. Corrugò le sopracciglia, una risata sincera e folle, priva di logica a scuoterle le spalle: l’aveva sempre saputo che ci fosse qualcosa di familiare in Franklyn Cobain, e nell’impronta di sé che Barbie le lasciò sulla pelle potè vedere tutto – e lo trovo privo di senso, surreale. E «sarebbe stato bello» un sopracciglio inarcato verso Frankie e Barbie, Gkee interruppe la filastrocca.
    Il petto a farsi più pesante, mentre perdeva sensibilità e vista periferica – si concentrò sugli occhi di Nath, quella sfumatura troppo azzurra che spiccava in ambedue i Lowell minori. Ti voglio bene, fratellone. Promettimi che andrai avanti, fino alla fine – finchè potrai. Fallo per me, Nath. Fallo per Bran. Uccidi Seth. Riportami a casa. Non lasciarmi da sola. «mio re…» tentò un sorriso, palpebre socchiuse. Quante volte avevano visto quel film, ripetuto quelle battute? Un gioco di famiglia, oramai – una leggenda.
    La loro, leggenda. «è un onore morire al tuo fianco» un bacio sulle nocche di Nathaniel, palpebre chiuse. «sai nath, non fa neanche male» e cercò un ultimo brandello di quegli occhi, di quel profumo, Gkee, prima di addormentarsi lasciando scivolare la guancia sui pantaloni del fratello.
    Che di cose, Jericho Karma Lowell, ne avrebbe volute ancora tante - ma era quel che aveva avuto, a lasciarle il fantasma di un sorriso sulle labbra: tutto, Jericho Karma Lowell.
    Aveva avuto tutto.


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    She’ll dance in the dark
    A real work of art
    Her eyes could burn down the room
    So get out while you can
    Me, baby, no way
    Watch me while I do my thing
    Oh, baby, no way
    Are you fucking with the team?
    2118 vs au 2018
    empathy | clairvoyance
    2102's | 1999's
    upside down: gkee lowell



    (28) DIFESA PER CORA (gkee + mads): la sposta
    (4) DIFESA PER MARION (gkee + mads): le grida di spostarsi
    ATTACCO SETH 4 (vin + mads): spara
     
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    Cadaveri stesi a terra, grondanti di sangue come le armi abbandonate accanto ai corpi mutilati. Corpi che loro stessi avevano contribuito a tagliuzzare, lacerare, distruggere come se le loro vite non contassero nulla, come se le loro anime non meritassero di vedere sepolti dei corpi intatti. Lo meritavano davvero? Davvero c'era una divinità che permetteva a qualcuno di lasciare il regno dei vivi e continaure a vagare per l'eternità senza fissa dimora, senza mai trovare la pace che meritava anche se forse le azioni terrene raccontavano una storia del tutto differente. Ma il mondo funzionava così.
    Non esisteva redenzione.
    Esther non era particolarmente felice della scena che le si presetnava dinnanzi agli occhi, il Ministero della Magia non le era mai parso più oscuro e macabro. Aveva creduto in un'istituzione per qualche tempo, poi aveva compreso come funzionava il mondo. Molti dei seguaci di Seth pensavano che lui avesse ragione, si erano fatti abbindolare e non voelvano sentir ragione. Quando vieni sottoposto al lavaggio del cervello, quando la volontà viene completamente annullata allora non è sorpresa che si finisca con il combattere gli uni contro gli altri. Che tu stia cercando di uccidere tuo fratello, tua madre, un amico od una persona estranea non ha alcuna importanza, quando sei una marionetta del potere non guardi in faccia a nessuno. Lo scontro funziona di per sè, ti scontri con chi ti mette i bastoni tra le ruote, sfoghi la rabbia e la frustrazione, le pressioni. Lo scontro è la parte più semplice. Ma è il dopo il problema, il momento in cui realizzi che hai commesso un vero crimine contro un altro essere, sporcandoti le mani del suo sangue. Quello è il momento in cui realizzi ciò che è successo.
    Il momento in cui il castello di carte cade e tu ti ritrovi improvvisamente senza certezza alcuna.
    Fanculo aveva detto a denti stretti la ragazza, più stanca di quanto avrebbe mai immaginato. La fronte imperlata di sudore era nascosta da uno strato di capelli scompigliati, ma Esther riportò la chioma in una coda ordinata e si asciugò a bell'e meglio la fronta con l'orlo della maglietta sporca di sangue e strappata in più punti. Se non fosse stato per la tragicità di quella situazione avrebbe anche potuto piangere per come la maglia era stata ridotta, lei che al guardaroba teneva più di ogni altra cosa, dopo unghie curate ed un bel volto privo di segni.
    Le certezze l'avevano abbandonata una dopo l'altra.
    Non credeva ai suoi occhi.
    Non era una vittoria, quella era una sconfitta in piena regola.
    Andiamo pastore chiamò a sè il ragazzo con cui lei stessa aveva stretto un Voto Infrangibile, che mai più di allora le era parso una condanna a morte certa. Un solo errore e rischiavano entrambi di morire per loro stessa mano, ma sperava di cuore non si arrivasse a tanto. Aveva bisogno di uno dei suoi energici smoothie fragola e banana ma in quel posto al massimo poteva trovarci dell'alcool nascosto in qualche cassetto. I politic erano tutti uguali, usavano tutti lo stesso nascondiglio, not very smart, are we?
    Camminò tra i corpi tenendo lo sguardo fisso dinnanzi a sè, sulla porta che avevano tentato a tutti i costi di proteggere, anche a costo della vita. Ed ora erano risuciti ad attraversarla. Una porta. Una stanza. Una porta. Delle scale. Un arco.
    Delle scale.
    Non era mai un buon segno quando si doveva scendere delle scale, un passo più vicini alla bocca dell'Inferno (#deanwinchester salvaci tu).
    Altri corpi li avevano accolti. Corpi di membri del Ministero della Magia, corpi che loro non avevano toccato. Persone influenti che nessuno di loro aveva sfiorato, mai. Rantoli di dolore provenivano da quelli ancora vivi che da lì a pochi minuti avrebbero tratto l'ultimo respiro ricongiungendosi ai compagni che aveva già ceduto al sonno eterno. L'odore di sangue era inconfondibile.
    Nella stanza successiva vi erano numerosi corpi, alcuni ancora vivi, e quasi le bastò questo a sentirsi in pace con sè stessa. Erano vivi per davvero. É bello vedere che state bene, ma continuate pure a riposare in quelle comode gabbie, mi raccomando commentò da vera bitch quale solo lei sapeva essere. E fu solo dopo averli liberati che Lancaster mostrò loro il portale, il passaggio che li avrebbe condotti da Seth, il passaggio che avrebbe forse segnato la vita di ognuno di loro. La morte li attendeva come una vecchia amica al di là del quadro. Tipico.
    Non si fidava di William Lancaster ma Seth era una minaccia troppo grande per non raccogliere la mano che veniva offerta, più erano e meglio era.
    Hey cugina salutò la ragazza mentre Hogwarts accoglieva sotto il proprio tetto i viaggiatori nel tempo e loro che in quello schifo ci aveva vissuto per anni, loro che Seth purtroppo lo conoscevano bene come le loro tasche. Ma Hogwarts li aveva riuniti ed era un momento di gioia, benchè si trattasse per l'appunto di un solo momento. L'idea che Seth potesse aver rapito dei ragazzini la disgustava enormemente, era qualcosa che non riusciva a concepire, che fosse davvero così tanto diversa dalle persone? Non lo credeva possibile.
    Sarebbe stato il Lago Nero ad essere complice della battaglia che si sarebbe consumata, unico testimone che avrebbe potuto raccontare alle generazioni future il significato di una lotta contro il sistema, sbaglio o giusto che fosse. Il significato di battersi per ciò in cui si credeva, per i propri ideali. Per la propria vita. La propria libertà.
    Come se n'era andata la luce tornò a risplendere portando con sè l'incubo che ogni essere umano, mago o babbano, temeva. Seth. Ma non solo Seth, no quelle erano decine di copie. La lotta sarebbe stato dura, all'ultimo sangue e certamente la più dura che si fosse mai ritrovata ad affrontare.
    Ero nel bel mezzo di una cosa interessante, sai alcuni conoscono il significato della parola lavoro commentò accarezzando delicatamente il tirapugni che scintillava sulle nocche della mano destea il tuo lavoro qual è? Rompere i testicoli di unicorno e uccidere gente? Grow up sweetie avrebbe sputato prima di sentire la terra sotto i piedi tremare. Shit.
    Puro Ignem una barriera di fuoco si sarebbe formata attorno a Victoria, proteggendola dall'attacco di Seth e mandano in frantumi lo spuntone che dal terreno si era sollevato in procinto di colpirla, anzi di infilzarla come una salsiccia allo spiedo. Ma gli spuntoni non avrebbero puntato solo lei, no, si trovavano su un terreno minato e questo significava che dovevano muoversi con cautela, molta cautela. Bombarda lo spuntone ai piedi di Jazz sarebbe esploso in un migliaio di minuscolo pezzettini, si sarebbe alzato un certo polverone ma tutto ciò era relativo. Non era sua intenzione fare del male a qualcuno ma certi incantesimi era più pericolosi di altri ed Esther conosceva le implicazioni dell'usare quell'incantesimo quando erano tutti così vicini tra loro, ma ciò non l'avrebbe affatto fermata. Era lei a dettare le regole. Quella era la sua battaglia e niente l'avrebbe rovinata.
    Stai esagerando. Punto avrebbe detto correndo contro Seth n°13 e riempiendolo di pugni. Pugno in alto e colpo, ancora ed ancora. Ogni pugno sarebbes tato rivolto verso il volto di quel Seth che l'aveva forse innervosita più di tutti, per quanto fosserro effettivamente tutti uguali, non vi era una sola differenza tra loro. Ma lei avrebbe continuato a tirare pugni anche all'aria se necessario, non le importava delle conseguenze. Bitch in action.
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    Dile que tú no estás sola
    Que tú estás conmigo
    No como ese idiota
    So baby pull me closer
    in the backseat of your Rover
    That I know you can't afford
    Bite that tattoo on your shoulder
    1989 • blade
    1991 • brass knuckles
    the madness behind your puppy face
    upside down: esther lynch

    DIFESA combo Vic (con Jazz): protego in igne
    DIFESA combo Jazz (con Jazz): bombarda sullo spuntone
    ATTACCO combo Seth 13 (con Jazz): raffica di pugni in volto

     
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    (30 pa) au-gemes: raggio luminoso
    (24 pa) ellis: motosega al petto
    (27 pa) tecno: varco oscuro
    (1 pa) aidan: terremoto
    (22 pa) jamie: morso al fianco
    (21 pa) mitch: spuntoni dal terreno
    (14 pa) todd: infero
    (40 pa) freddie: strangolamento
    (17 pa) au-ake: morso alla gamba
    (19 pa) amalie: fulmine
    (13 pa) ophelia: bestia oscura
    (26 pa) elwyn: acido sul braccio
    (19 pa) bunny: scarica elettrica
    (20 pa) melvin: turbine d'acqua
    (33 pa) jazz: lama oscura
    (5 pa) ely: raggio luminoso alla gamba
    (5 pa) ringo: pugnale alla gamba
    (16 pa) dustin: rampicante
    (19 pa) minkia: spuntoni dal terreno
    (22 pa) murphy: auto detonazione
    (16 pa) d.j.: spuntoni dal terreno
    (3 pa) gwen: getto d'acqua
    (12 pa) meph: spuntoni dal terreno
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    (14 pa) barbie: folata di vento
    (21 pa) noah: freccia al petto
    (3 pa) elijah: spuntoni dal terreno
    (27 pa) thunder: catene al collo
    (16 pa) arci: tortura mentale
    (19 pa) alec: stritolamento
    (42 pa) jaden: ramo al petto
    (30 pa) ryder: infarto
    (4 pa) heidrun: affogamento
    (22 pa) esther: onda sonora


    (28) DIFESA PER CORA (gkee + mads): 10 + 4 = 14 pd (-14 ps)
    Lo spuntone ti perfora la coscia destra.
    (4) DIFESA PER MARION (gkee + mads): 1 + 1 = 2 pd (-2 ps)
    Quando c'è la sfiga, c'è tutto! Le rocce non ti graffiano, ma nello scansarti cadi e ti lussi una spalla.
    (4) DIFESA PER JAZZ (jazz + esther): 5 + 12 = 17 pd
    (4) DIFESA PER VIC (jazz + esther): 1 + 2 = 3 pd (-1 ps)
    Il Fato è allibito e non capisce come sia possibile NELLO STESSO TURNO una cosa del genere, comunque Vic: una pietra ti perfora il mignolo. Fa più male di quanto non sembri.

    ATTACCO SETH 4 (vin + mads): 14 + 13 = 27 pa
    DIFESA SETH 4: 20 pd (-7 ps)
    Il bastone colpisce Seth, il proiettile lo fora da parte a parte - ma questo, semplicemente, svanisce.
    Tirereste un sospiro di sollievo, se solo vi fosse concesso. Mads, Nath: entrambi venite sollevati da una forza troppo potente da contrastare, e non siete capaci di liberarvene per quanto ci proviate. La Wesley viene sbalzata via, e batte la testa contro un albero, e quando cade a terra è priva di sensi.
    Per il Lowell, la questione è diversa. Rimane sospeso a mezz'aria per troppo tempo, per i gusti di tutti quanti, fino a quando non sale ancora di più - vertiginosamente troppo in alto.
    E poi, semplicemente, viene lasciato cadere al suolo.
    C'è ben poco da fare, e troppo sangue e troppo poco battito, quando vi avvicinate al mago.
    Non gli è concesso sopravvivere per molto alla caduta.
    NATH: -35 ps
    //off gdr. essendo arrivato a 0 ps, il personaggio sviene; cosa significa? Che per 48 ore a partire dall'orario di questo fateggio non ti sarà permesso postare, dopodiché Mads rinverrà con la metà dei punti salute massimi (25 ps)

    ATTACCO SETH 13 (jazz + esther): 5 + 6 = 11 pa
    DIFESA SETH 13: 14 pd (+3 pa)
    La copia di Seth che avete preso di mira si dissolve nel nulla ancora prima che possiate mettere a segno i colpi, vanificandoli - ma l'Incantesimo Esplosivo, comunque, termina la sua volata. Disintegra una roccia, creando un gran trambusto.
    E non capite bene cosa succeda in quel momento.
    Forse il rumore l'ha distratto, reclamando la sua attenzione - o forse no, ed è stato semplicemente troppo lento.
    Fatto sta, che Eugene Jenkins non si rende conto del raggio congelante diretto verso di lui. Lo fa quando ormai è troppo tardi, quando un pungente gelo gli spezza il fiato. Sembra quasi non succeda niente, per una manciata di secondi.
    Se non fosse che subito dopo ti costringe a terra, congelandoti dall'interno: sei entrato in ipotermia, Eugene. Non ci vuole molto prima che tu entri in uno stato di quiescenza; ci vuole ancora meno, prima che questa ti porti alla morte.
    EUGENE: -8 ps

    [(19+3) 22 pa] ESTHER: una potente onda sonora cerca di farti scoppiare i timpani.
    [(30+3) 33 pa] JAZZ: una lama oscura cerca di infilzarti allo stomaco.
    [20 pa] MELVIN: un enorme mulinello d'acqua si alza dal Lago Nero e cerca di colpirti con tutta la sua forza.
    [19 pa] BUNNY: una scarica elettrica si dirige verso di te, con l'intento di fulminarti.
    [22 pa] MURPHY: uno dei Seth ti si getta direttamente addosso, cercando di farsi esplodere addosso a te.
    [30 pa] AU-GEMES: uno sgargiante raggio di luce cerca di trapassarti i polmoni da parte a parte.

    Edited by zugzwang. - 29/5/2018, 02:56
     
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    Quasi non se ne accorse.
    Troppo in alto, oscurato dalle ombre della sera; troppo impegnato, lui, ad aiutare chi aveva più alla portata di mano, a tenere d'occhio i propri amici e familiare per pensare di guardare altrove.
    Ma alla coda dell'occhio, guidata dall'istintivo ed incontrollabile fremito del muscolo cardiaco, non potè sfuggire il finale: una caduta lunghissima, terminata brutalmente sul terreno erboso; quel rumore, Jayson Matthews, non l'avrebbe più dimenticato.
    Quell'espressione sul volto di Nathaniel, impressa nelle iridi velate di sangue, l'avrebbe ricordata per sempre.
    Che anche se non era il suo, di Nathaniel Henderson, vedere la vita abbandonare il volto che Jay ricordava con un sorriso perennemente stampato sulle labbra, aveva un effetto devastante; dilaniava le carni, bruciava il corpo dall'interno, si insinuava sotto la pelle sottoforma di mille aghi sottili quanto capelli, gelidi quanto il ghiaccio. Non gliel'aveva nemmeno detto, che nel mondo da cui Jayson proveniva, Nate gli aveva fatto da padre, da madre, da mentore e scassapalle; non gliel'aveva detto, che sperava potesse fare lo stesso con Frederick, un giorno. Non gli aveva detto un cazzo, e adesso era morto.
    Come Eugene.
    Come Gwendolyn.
    Si avvicinò al corpo spezzato del professore, un Elijah ancora incredulo a sfiorarne le braccia tentando di mettere insieme una realtà impossibile da accettare, e ancora una volta sentí le parole morirgli in gola; somigliavano a carta vetrata, passata con mano pesante sulle corde vocali irritate, ogni respiro provocava dolore. Non poteva fare niente, il telecineta, non per Nate o Euge, nemmeno per il distrutto Dallaire; o per Jaden. Forse soprattutto per questi due ultimi Non sapeva come fare a farli sentire meglio, perché un modo non esisteva: era sempre chi rimaneva, a rimanerci sotto senza via di fuga.
    Eaulamadonna quant'è tardi ho scritto due righe com'è possibile.
    Vabbe robifibra cos'è sta paranoia, dai cacciaci in po' di sana rabbia futuristica
    ok.
    Rap futuristico JB-
    incazzato come una biscia, il Matthews incrociò quasi per caso la figura di William Barrow, le fauci spalancate di un lupo creato praticamente dal nulla a pochi centimetri dalla gamba del ragazzo: non aveva niente di naturale, quella creatura del demonio, al punto che per un istante in quegli occhietti neri e privi di vita Jayson riuscì a scorgere lo stesso scintillio omicida già visto in un vecchio nemico. Lui, l'unicorno dal sonno profondo. «bastardo» non c'era davvero altro da aggiungere. Gli si avvicinò correndo, la distanza tra lui e Will cancellata da poche rapide falcate, e concentrandosi sull'animale avrebbe tentato di scagliarlo lontano, possibilmente prima che le zanne potessero strappare la gamba al barrow; e lì, proprio nel momento del bisogno, Jay si trovò di fronte ad uno specchio. Dopo anni passati a vivere quasi in simbiosi con Stiles, osservare il proprio riflesso sul volto di qualcun altro non avrebbe dovuto più fargli alcuna impressione, e invece. «stilinski..» non c'era tempo, per nessuno di loro. Eppure un istante lo doveva trovare, perché da quel casino poteva anche non uscirci vivo. E forse non era Stiles, quel ragazzo dall'aspetto mite, ma sembrava lui e tanto gli bastava. «mi dispiace.. che non siamo riusciti a fare di più.» per jeremy, per nate.
    Ma almeno uno alla fine volevano salvarlo?
    le 14.20. Aiuto.
    Senza aggiungere altro, che è davvero tardissimo, Jayson avrebbe spostato la oropria attenzione dal fremello a Gaga, una sfera d'acqua a circondare la ragazza già evidentemente a corto d'aria: sempre attingendo al proprio potere, il telecineta avrebbe tentato di /agganciare/ la mora per tirarla fuori dalla boccia di pesci rossi improvvisata, pregando nel frattempo che Andy fosse in grado di lanciare l'incantesimo scelto. Non è italiano, santo cielo, mai piu post a quest'ora. «cj non-» eh, cj non un cazzo. non è il momento? non ho voglia di giocare? non cosa, jay? Niente. rinunciò in partenza, che alla fine era meglio assecondare il Knowles piuttosto che stare li con le mani in mano a guardare i propri amici crepare come bestie. «uh-uuh. [deadpan] bravo. bel tiro. sei tutti noi» con tanto di pugnetto alzato al cielo, la totale mancanza di espressione dipinta sul volto da ragazzino. E niente, avrebbe spostato con la telecinesi la roccia che Cj aveva scelto come palla da basket, lanciandola con una parabola discendente in faccia al primo seth random di turno.
    Fune.
    no fine.


    jayson matthews
    Shrug us off our shoulders, we don't do what they told us so I don't wanna be another face in the crowd
    They write us off and say it's just another opinion
    I'm tired of trying to fit in when I'm one in a million
    1918 ; au!2018
    telekinesis vs. pure blood
    no memories ; wikipedia
    au: frederick philipp hamilton


    jay + andy per will: con la telecinesi lancia via il lupo--

    jay + andy per gaga: --cerca di strappare gaga dalla bolla

    jay + cj vs. seth 100: -- lancia una roccia in testa
     
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    Coprì il volto con le mani, Andrew Stilinski, riciclando l’aria viziata e ferrosa imprigionata nei palmi. Sapere qualcosa in maniera indiretta ed irrealistica, era molto diverso rispetto al viverla sulla propria pelle: da quando Andy si era unito alla Rivolta, aveva sempre immaginato che sarebbe finita male. Che ci sarebbero state delle perdite, decine di famiglie a piangere i propri cari nascondendo naso e bocca in un fazzoletto. Effetti collaterali necessari, martiri di una guerra in cui avevano deciso di prendere parte di modo che altri, un giorno, non dovessero fare la stessa scelta.
    Ma così, straziava cuore e polmoni. Con il fucile stretto fra le braccia e la lingua a puntellare sul palato, Andy non sapeva neanche dove guardare senza sentire il muscolo cardiaco rattopparsi cercando di farsi il più piccolo possibile, un pugno sordo contro le costole a contare un tempo che nessuno di loro aveva più. Ognuno dei Seth di fronte a loro era qualcuno di conosciuto, ma anche l’unico modo per giungere al vero Seth – lo stesso che, ad ogni battito di ciglia, uccideva uno dei rivoltosi. Non c’erano mosse giuste, mosse sbagliate. L’unica cosa che fosse loro rimasta, era impiegare quanto più tempo possibile a perire sotto i colpi del dittatore: tenetelo occupato, aveva detto William Lancaster.
    Morite lentamente sarebbe stato più onesto.
    Fece scivolare gli occhi scuri sul prato, lo sguardo a rimbalzare da un cadavere all’altro senza riuscire a comprendere di chi si trattasse – deglutì amaro nei fili rosa zucchero filato dei capelli di Gkee Lowell, i pugni a contrarsi stretti al petto. E non potè far nulla per il fratello, Nathaniel Lowell, quando anche lui cadde scomposto al suolo. Non poteva far nulla per nessuno, Andy, se non di cercare di far sopravvivere i rimanenti un poco di più - il tempo necessario perché Lancaster muovesse il culo trovando le maledette colonne per le Reliquie. Abbassò il capo su un Frankie dal viso sporco di sangue, lacrime e terriccio, il braccio di uno dei ragazzi della California stretto sulle spalle: TRE? SONO UN TUO GRANDE FAN - anche se non mi piace il Quidditch, sono un musicista - SEGUO TUTTE LE PARTITE HO L’ANIMA DA CHEERLEADER! CITAMI IN UN’INTERVISTA EH? FRANKIE CON LA F! Distolse lo sguardo corrugando le sopracciglia, volgendo il capo verso un Billie Dallaire con le braccia attorno alla vita di Amalie ed il viso seppellito sulla sua spalla, entrambe rivolte a gli ultimi momenti di un Elijah con Nathaniel ed Eugene. A malapena li conosceva, Andy – tutti loro.
    Allora perché non riusciva a respirare.
    Gli fu improvvisamente chiaro il perché la presenza dei Forestieri fosse stata necessaria. Perché Seth di loro avesse avuto così paura, perché Gkee fosse stata certa che sarebbero stati loro la chiave per la vittoria: non avevano nulla da perdere. Non era un conflitto personale. Avrebbero ucciso ogni Seth, sbattendosene il cazzo di chi ci fosse sotto la maschera, pur di trovare quello vero – non si sarebbero lasciati vincere dalle lacrime, continuando a lottare fino alla fine.
    Abbassò il capo lasciando ricadere sul petto il fucile d’assalto, le dita della mancina ad attorcigliarsi sul legno della bacchetta. Non aveva paura, lo Stilinski, né era preoccupato all’idea di morire: sopravvivere, in quel momento, gli pareva piuttosto il pericolo maggiore. Voltandosi appena di lato, avrebbe visto l’oscurità prendere forma in una delle rinomate aberranti, Bestie di Seth: prima che potesse stringere le filamentose fauci d’ombra sulle gambe di William Barrow, Andy avrebbe stretto le dita attorno alla sua camicia per tirarlo verso di sé, spostandolo così dalla frenetica corsa del lupo. Appoggiò poi una mano sulla sua spalla, sopracciglia arcuate ed adrenalina a far funzionare veloci polmoni e cuore mentre cercava segni evidenti di ferite. Annuì fra sé, al Fato decretare se fosse perché avevano ucciso Will o perché fosse bello pimpante, sollevando poi gli occhi scuri oltre la spalla dell’uomo. Per un istante, dimentico dell’altro proveniente da Bodie, Andy temette che Seth avesse deciso di prendersi gioco di lui offrendogli una copia esatta di sé stesso – un monito, sapete, per ricordargli che in fondo non erano così diversi: lui uccideva, Andrew non salvava. Il succo era quello. Battè un’altra volta le ciglia, memore di un CJ Knowles che un paio d’ore prima si stringeva nelle spalle masticando un lento nah, non sei tu. si chiama jay, è il tuo…fremello? Non so, siete in tre. È una lunga storia. Che t’importa? Non seppe bene cosa fare, Andy, che l’esperienza di fuga dai wurstel non l’aveva avuta – ed un gemello killer, ancora gli mancava all’appello.
    Detto fra noi, probabilmente non l’avrebbe mai avuto.
    «stilinski.. mi dispiace.. che non siamo riusciti a fare di più.» Si guardò attorno, si strinse nelle spalle accennando il più sottile dei sorrisi. «è più che abbastanza» tenendo fra lingua e palato il avete fatto tutto voi che avrebbe potuto suonare più accusa che ringraziamento, malgrado Andy propendesse per il secondo – era sinceramente grato che ci fossero loro, perché lui non ce l’avrebbe mai fatta. Notando una ragazza poco distante in procinto di affogare, senza ulteriori convenevoli avrebbe puntato la bacchetta contro il capo di lei lanciando un incantesimo Testabolla che le permettesse, nei sogni utopici dove Sara e Rob non uccidono Gaga, di respirare – quanta strage faranno le badger quest’oggi? La parola al Fato.
    Nel mentre, un incazzato CJ Knowles avrebbe cercato di sollevare una roccia rendendosi tristemente conto di non avere né forza, né fottuto sbattimento: «geeeeeee-» sollevò le iridi verdi nel circondario guardando se il richiamo neutro avesse attirato l’attenzione di uno dei due (2) telecineti ge. Ed eccolo lì, scazzato come non mai e la medesima voglia di non vivere che aveva appiccicata in faccia ad ogni corsa di cavalli: «-iiiiiiiiiiiiiiiii» concluse, indicandogli la roccia e mimando da lontano una schiacciata in canestro. Se ne sbatteva il cazzo che fosse un universo alternativo, okay? Gli avevano fottutamente ucciso BJ.
    BJ, cristo Dio. Vaffanculo. Non se ne faceva un cazzo di sapere non fosse il suo quando i capelli ramati e le labbra morbide erano le stesse, e se un altro CJ lo guardava con la consapevolezza che la vita non meritasse più d’essere vissuta: lo sapeva, il Knowles, che l’Hamilton avesse solo lui.
    Sapeva delle promesse, in una vita o nell’altra. Sapeva che se era diventato Hamilton, anziché un anonimo Knowles bambino sperduto per Londra, era per lui.
    Quindi scusatelo tanto, se agognava tornare alle vacche di Bodie. Avrebbe cancellato l’esistenza di quell’universo del cazzo dalla propria vita – avrebbe finto non fosse mai esistito, perché nessun CJ voleva un mondo in cui non potesse scartavetrare la minchia al Reynolds. Avrebbe dovuto uccidere ancora tanti innocenti? Chi sarebbe stato il prossimo Seth, Nicky? Erin? Beh, indovinate un po’ a chi aveva smesso di fottere: vi voglio bene, nani di tutto il mondo, ma qui si parla di voler tornare a casa.
    «ALZa» beh, almeno sarebbe stata una morte rapida e indolore – sempre che Jay avesse deciso di dare effettivamente corda al Tassorosso: rude e triste come sempre, zio Jay.
    uh-uuh. [deadpan] bravo. bel tiro. sei tutti noi» MA MAI UNA DELUSIONE!!&&& «grazie zì tivibi» smak.


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    The true survivor
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    THERE ISN'T ANY OTHER WAY
    1918 vs au 2018
    hufflepuff | Egaisson
    2000's | 1997's
    upside down: andy stilinski


    (10) DIFESA WILL (andy + jay): sposta will
    (27) DIFESA GAGA (andy + jay): incanto testabolla
    ATTACCO SETH 100 (cj + jay): lancia seh una rocciah
     
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    (11 pa) cj: tirapugni allo stomaco
    (30 pa) au-gemes: raggio luminoso
    (24 pa) ellis: motosega al petto
    (27 pa) tecno: varco oscuro
    (1 pa) aidan: terremoto
    (22 pa) jamie: morso al fianco
    (21 pa) mitch: spuntoni dal terreno
    (14 pa) todd: infero
    (40 pa) freddie: strangolamento
    (17 pa) au-ake: morso alla gamba
    (19 pa) amalie: fulmine
    (13 pa) ophelia: bestia oscura
    (26 pa) elwyn: acido sul braccio
    (19 pa) bunny: scarica elettrica
    (20 pa) melvin: turbine d'acqua
    (33 pa) jazz: lama oscura
    (5 pa) ely: raggio luminoso alla gamba
    (5 pa) ringo: pugnale alla gamba
    (16 pa) dustin: rampicante
    (19 pa) minkia: spuntoni dal terreno
    (22 pa) murphy: auto detonazione
    (16 pa) d.j.: spuntoni dal terreno
    (3 pa) gwen: getto d'acqua
    (12 pa) meph: spuntoni dal terreno
    (26 pa) raymond: sventramento
    (18 pa) leonard: fucile in testa
    (14 pa) barbie: folata di vento
    (21 pa) noah: freccia al petto
    (3 pa) elijah: spuntoni dal terreno
    (27 pa) thunder: catene al collo
    (16 pa) arci: tortura mentale
    (19 pa) alec: stritolamento
    (42 pa) jaden: ramo al petto
    (30 pa) ryder: infarto
    (4 pa) heidrun: affogamento
    (22 pa) esther: onda sonora


    (10) DIFESA WILL (andy + jay): 7 + 3 = 10 pd
    (27) DIFESA GAGA (andy + jay): 5 + 2 = 7 pd (-20 ps)
    Seppure con estrema lentezza, riuscite infine a liberare Gaga dalla sfera d'acqua - non senza che la ragazza ne risenta. Cade a terra tra tosse e senso di soffocamento, ma si riprende dopo poco.

    ATTACCO SETH 100 (cj + jay): 5 + 13 = 18 pa
    DIFESA SETH 100: 19 pd (+1 pa)
    Quando, con classe, colpite Seth, questo si limita a disintegrarsi sotto il peso della roccia.

    [(25+1) 26 pa] RAYMOND: una feroce bestia oscura cerca di sventrarti.
    [(17+1) 18 pa] LEONARD: una forza invisibile ti toglie il fucile di mano e prova a colpirtici in testa.
     
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    «e levati» grugnì, spintonando uno dei ragazzini con le arme spianate verso le scale che portavano al secondo piano. «dalle» evitò con classe una gomitata, imprecando secco ed infastidito fra i denti. «palle» concluse in un sibilo, uscendo dal muro di persone per fiondarsi sulla scalinata. Prima che qualcuno del Ministero potesse dire qualcosa, qualsiasi cosa, Will afferrò il viso di Heidrun Crane trascinandole il capo contro la propria spalla, stringendola a sé senza darle possibilità di fuga. Per quanto quello non fosse il loro universo, non voleva che a dirle cosa fosse successo fosse un perfetto sconosciuto – e Run poteva non essere Roy, ma William la conosceva da anni: l’avrebbe presa sul personale, perché per lei tutto era personale. Le dita a scivolare delicate sulla nuca e fra i capelli castani, gli occhi del Barrow serrati mentre deglutiva acido e saliva. «questo universo è una merda» le anticipò, un braccio a cingerle la vita. «una merda» si distanziò abbastanza da poterla guardare negli occhi, il palmo sinistro a stringerle una guancia. «ma non è il nostro» specificò, lasciando che fosse l’altra Heidrun a scendere per prima le scale, l’altra Heidrun a chiamare, pugni sui fianchi e mento sollevato, il nome di un fratello che non avrebbe più risposto. «mi hai sentito? non è il nostro, quindi non fare cazzate» un consiglio stupido, ma era pur sempre una Run: bisognava specificarle, certe cose. Mani sulle spalle di lei, la obbligò a rimanere di fronte a sé cercandone le iridi verdi, sperando che comprendesse. «se non ti riporto a casa tutta intera, jeremy non mi dà più la droga» priorità, eh. Provò perfino a sorridere, malgrado ne avesse voglia quanto quella di strofinare i testicoli su un cactus. Le diede un bacio in fronte (giusto perché c’era Minnie presente, perché non si era mai fatto problemi in proposito: Will i dettami di Confucio li seguiva tutti, e non c’era cosa più divina che PACCARSI LA FAKE CUGINAH!) allontanandosi di un passo, afferrando poi per le spalle l’Hamilton non avvocato per stringergli il viso fra le mani scuotendolo in un «MA HAI PREGATO PER NOI, TESTA DI MINCHIA? A proposito, ho chiamato mio figlio minkia in quest’universo, quanto sono simpa ciauz ti vi bì non morire» un altro pudico bacio sulla fronte, perché i 1918 gli erano mancati e gli voleva tanto bene, prima di decidere di aggrapparsi come un piccolo koala alle spalle fortih e bllxme di Baywatch, allargando le braccia per includere nella stretta Pizza Lover e Golden Lady (scusa Al, non ci stavi, e così impari ad ignorare la richiesta di consigli sulla paternità). «CACCHINE» perché la Sargent era sensibile, eh. «siete pronti a conoscere i miei quattro (4) criminali?»

    Inutile specificare che il Barrow avesse ignorato Lancaster di principio: lo odiava da molto più tempo di quanto non potessero vantare i redivivi di Novembre 2016, e William la rabbia la deglutiva veloce e non la digeriva più. Stava osservando il lupo intenzionato a staccargli una gamba con un bel morsikino, chiedendosi distrattamente se potesse convertirlo ed adottarlo, quando Stiles e Stiles2 gli risparmiarono una vita di anti aesthetic moncherini. «uau, grazie bello» ed approfittando della vicinanza con il ragazzo, prima che potesse andare a fare l’eroe da qualche altra parte, William avrebbe impugnato il fucile di lui a due mani, ed avrebbe fatto fuoco al primo Seth disponibile: si stava crepando come in un cazzo di film di Saw, da quelle parti. Prima che Seth decidesse di staccare teste ed arti anche ai membri del suo mondo, il Barrow avrebbe ucciso tutti i fake Seth possibili; non avevano tempo per piangere le morti di quell’universo, se volevano tornare al fottuto proprio.
    E sollevò lo sguardo sul ragazzino cinese che in quel mondo portava il nome dei Barrow, gli occhi azzurri di William a farsi più seri e liquidi nel rendersi conto delle pessime condizioni in cui versava: mio figlio, pensò. Porca troia, ho adottato un bambino. Prima che Barrow Skylinski rivelasse a Will di averne già quattro in giro per il mondo, Barrow Sr non aveva mai creduto di avere il tempo, la vita, per crearsi una famiglia: aveva sempre creduto sarebbe morto giovane, solo.
    Dimenticato.
    Fece guizzare la lingua fra i denti, un passo verso quel ragazzo che non conosceva, ma aveva lo stesso sorriso sghembo e la medesima attitudine di merda di un qualunque William Yolo Barrow. «ho fatto un bel lavoro» commentò, allungando una mano per spostare una ciocca scura dalla fronte. Sapeva di non essere il suo Will, e che le proprie parole non avessero alcun valore, ma: «se» quando, ma preferiva essere realista. «torno a casa, assumo la squadra dei ken alla quarta» massì dai, ken doveva per forza essere amico degli altri tre kinesi, no? e dato che non li riconosceva, sarebbero sempre rimasti ken1, ken2, ken3 e ken4: quale onore, lo sapeva. «e ti cerco in tutti i take away finchè non ti trovo» un sorriso sghembo, sopracciglia sollevate e palpebre pesanti.
    Sperando non fosse troppo tardi. Avrebbe ricambiato l’abbraccio del ragazzino stringendolo a sé, ignorando il fatto che quell’abbraccio non fosse per lui: confidava che un giorno, un giorno, avrebbe potuto esserlo. Beh? Ci aveva preso gusto, ad essere padre.
    Voltandosi, avrebbe visto alle proprie spalle anche Mitch. Sinceramente, a Will pareva troppo assurdo che non fosse il suo, identico in ogni smorfia e ciascun rimprovero. «siamo morti insieme, nel mio mondo» un sorriso sghembo all’uomo, le dita ad artigliarlo cercando di attirarlo verso di sé prima che fosse troppo tardi. «bei momenti» un sopracciglio sollevato, avrebbe tentato di stringerlo contro di sé per includerlo nell’abbraccio di gruppo.
    Poteva fingere di essere il loro William, per un po’ - finchè fosse stato necessario.
    «è così che si fa in famiglia, uh»

    william yolo barrow
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    former / ravenclaw
    1993's | 2000's
    upside down: billie dallaire



    ATTACCO SETH 1(minkia + will): spara

    (19 pa) DIFESA MINKIA (minkia + will): LI SPOSTA ENTRAMBIH
    (21 pa) DIFESA MITCH (mitch + will): LI SPOSTA ENTRAMBIH
     
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    «...jade?»
    Joey aveva il viso schizzato di sangue (più altrui che proprio), lividi sulle gambe per le scivolate in extremis nonchè il fiato corto; era convinto di non essersi distratto più di tanto dalla propria compagna, dall'inizio del combattimento sulle sponde del lago, giusto un minuto, eppure quando la vide con le mani tremanti e i denti stretti a premersi sulla coscia, pallida in volto e affannata, pensò che era ben diversa dalla ragazza che aveva annuito solenne con sguardo combattivo alla notizia della morte di Ego. Sembrava così... spenta, sfatta, sconfitta. Si avvicinò di un altro passo, ma la ragazza, senza distogliere gli occhi dalla propria gamba, alzò una mano verso di lui. «Va tutto... una meraviglia»
    Joseph non era la persona più brava del mondo a capire le emozioni umane, tutt'altro, ma neanche lui si era potuto perdere quello a cui la ragazza era stata sottoposta; non poteva non provare un minimo di empatia nei suoi confronti, così come in parte la capiva (o ci provava) se non sembrava più particolarmente dedita alla propria sopravvivenza, trascinandosi in giro distrattamente. Erano morte le sue sorelle, aveva personalmente ucciso (per sbaglio o meno) una di queste dopo essere faticosamente riuscita a salvarla all'interno di hogwarts, e neanche il suo ragazzo - non per tirargliela - sembrava sarebbe campato fino alla fine del combattimento. Ugualmente, Joey non poteva sopportare l'eventualità che la giovane donna si lasciasse abbattere così, rinunciando alla lotta, rinunciando alla sopravvivenza; aveva un figlio, no? Non pensava a lui? Strinse i pugni, odiandola leggermente avendo come un deja vu. Genitore combatte per salvare il mondo e perisce nel tentativo, eh? Era un pattern stranamente familiare «Fanculo, riprenditi» le intimò prima di tirare fuori la bacchetta e spostarle malamente la mano dalla coscia. Guardò la ferita per appena un secondo, e le fece un incantesimo fasciante; non se ne intendeva per niente, ma male non poteva farle «La Beech che conosco sarebbe già a prendere a calci nel culo qualcuno per vendicarsi, anche senza una fottuta gamba aveva mai detto frasi tanto lunghe a persone che non fossero i Freaks? Probabilmente no, probabilmente neanche a loro. Si tirò su, schioccando la lingua sul palato mentre le vedeva spuntare un minuscolo sorriso « Ora si gioca il tutto per tutto» Non era neanche la sua guerra, ma diciamo che si era vagamente affezionato a Jaden. Come se fosse stata la sorella di una sua zia, ecco (ah ah).
    Non attese la risposta della ragazza, pensando invece di andare a buttarsi nella mischia, lanciando già che aveva la bacchetta in mano un Expulso su un altro di quei spuntoni del cazzo. Correndo davanti al Kingley, Gallagher, Lestrange o come diavolo si chiamava il prefetto grifondoro, Joey avrebbe posato un po' controvoglia le mani sul suo braccio, con l'intento di tenerlo fermo e non farlo cadere alla mini scossa di terremoto che stava colpendo solo lui. «Meh» e prendilo come un prego.
    Se non fosse stato tanto altruista nel voler difendere gli altri, si sarebbe anche preso prima la briga di distruggere tutte le copie che gli capitavano sotto tiro nella ricerca dell'originale, sensi di colpa pochi o nulli pur vedendo visi familiari; andiamo, anche fossero stati amici non erano dei suoi, e per farla finita e tornare a casa era pronto a ucciderli ad uno ad uno se i ribelli di quel mondo non erano in grado di farlo-... o così aveva pensato, finchè non si era trovato davanti il corpo martoriato di BJ Reynolds.
    BJ.
    Reynolds.

    Una grossa e spessa patata umana che probabilmente mai aveva davvero fatto niente di male nella vita, che Joey sapesse.
    «che figlio di puttana» sputò fra i denti, l'insulto chiaramente rivolto a Seth/Van Lidova (ma anche un po' a BJ, sempre ♥). Joey era piuttosto certo che non fosse il loro freaks, rimasto con i bambini e gli animali nella tranquilla Bodie, ma il fatto che il rosso malpelo del proprio universo mancasse all'appello rendeva quella morte particolarmente... toccante. You only miss the sun when it star to snow.
    Si guardò in giro, cercando uno dei Van Lidova più vicino, e ancora bacchetta alla mano avrebbe lanciato un foramen verso la sua gamba; ormai aveva visto il modus operandi, sapeva che se fosse stato un innocente tramutato sarebbe morto comunque, ma sperava almeno che con un colpo non mortale avrebbe dato il tempo a chiunque lo conoscesse di dare un ultimo saluto. Se invece si fosse trattato di Seth... beh. Game over, giusto?
    1918: pepito joseph w. moonarie
    take a breath spit out the blood
    in your mouth and get back up on your feet. you still got a couple of motherfuckers to prove wrong
    Sorry that most of my
    hilarious jokes are borderline inappropriate. And by Sorry
    I mean you're welcome
    2018 vs 2018 au
    please don't
    wizard / light bending
    upside down: jaden fucking beech


    (3 pa) DIFESA ELIJAH (joey + minkia)
    → fa esplodre la roccia
    (1 pa) DIFESA AIDAN (julian + joey)
    → tiene fermo per non farlo cadere causa terremoto

    ATTACCO SETH 69 mlmlml (joey + julian)
    → foramen alla gamba


    Edited by i'm fine - 29/5/2018, 18:57
     
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    起承轉結

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    Non tutti i bambini nascevano con la medesima indole fantasiosa, e Minkia ne era l'emblema. Gli altri si sforzavano perennemente di immaginare come potesse essere il loro futuro, se glorioso o meno; e poi c'era lui, il figlio dell'alcolizzato senza volto e della puttana che era scappata via, venendo poi abbandonato in un orfanotrofio. Un ragazzino di cui tutti conoscevano il nome, forse perfino la situazione familiare, ma non i pensieri che si annidavano nella sua testa. Era cresciuto da solo, tra mura ostili e pianti sommessi che alla fine avevano cessato di esistere per la fin troppa abitudine. E non c'era niente di più devastante di quest'ultimo fattore. Tutto diveniva ovvio, scontato, una routine di una noia assurda, ed era stato proprio per questo motivo che aveva tentato più e più volte di uscire dall'ordinario, stroncando definitivamente quell'innocenza di cui non aveva mai potuto godere appieno. Per questo motivo, seppur in modo acerbo, era venuto a contatto con il mondo della droga, trovando al suo interno una sorta di fuga da quella realtà che gli stava fin troppo stretta e che minacciava perennemente di soffocarlo. Preferiva stordirsi, inebriarsi di quelle sostanze maledettamente dannose, al punto da arrivare a non desiderare nient'altro; essere cullato dalle braccia inesistente, deforme, così imperfetto da farlo sentire a suo agio, come fosse effettivamente una parte del tutto. Un universo alternativo in cui sarebbe stato uno dei tanti, e, per tale ragione, lasciato in pace. Era stanco della vita; o, forse, di quella vita. Era stanco di scappare dai suoi demoni, di giustificare la sua vera madre pur avendo assunto un atteggiamento a dir poco riprovevole, perfino di compiere sempre e comunque gli stessi gesti, una macchina che lavorava in modo ciclico senza possedere una vera e propria ragion d'essere. Forse per il fatto stesso che allontanasse tutti, precludendosi ogni singola strada che potesse portarlo da tutt'altra parte; forse per paura di intraprendere quell'ultimo percorso, completamente arcano, insicuro, preferendo dunque rimanere su quello già conosciuto, costituito da una strada gravemente dissestata. Preferiva rimanere lì, su quel sentiero che probabilmente non poteva essere più aggiustato, ma forte di quella consapevolezza, anziché viaggiare verso il nulla e mostrarsi di gran lunga più versatile.
    Iniziò la tragedia, già, come se fino a quel momento fosse stato un giro al luna park: Beltè, Nath, Euge, e volti a lui non familiari che sarebbero rimasti nella memoria del giappocinecoreano se fosse rimasto ancora in vita. Perché era proprio quello il bello dei ricordi, era che la mente dovesse lavorare, talvolta a lungo, pur di collocare il momento immortalato in una vera e propria sequenza storica. Si lavorava di memoria, si ricordavano aneddoti, e da lì in poi cominciava un excursus senza fine. Seguì il movimento repentino del suo amico allenatore di pokémon con il solo ausilio dello sguardo, gli occhi posati sul suo corpo privo di vita un attimo dopo, e i propri arti a cercare di muoversi verso di lui. «Sei un idiota…chi ti ha dato il permesso di morire in questo modo?» ed il labbro inferiore di Minhyuk venne morso così forte da riaprire ferite appena cicatrizzate mentre la mano, seppur ricoperta di sangue, andò a poggiarsi sulla sua fronte solamente per poi chiudergli occhi. «Stai riposando, vedi? Dopo…sì, dopo guarderemo la prima stagione dei pokémon e mi dirai quale starter hai scelto, va bene? » e prima di rimettersi in piedi, Minhyuk poggiò le labbra sulla sua guancia. Ed inutile dire che, seppur lo conoscesse così poco, Minkia decise di sfilarsi la giacca che teneva legato in vita per poterla poggiare sul corpo di Eugene, quasi come se esso fosse solamente soffrendo qualche brivido di freddo. Eppure Minhyuk Minkia Barrow un frammento di cuore continuava ad averlo.
    Lanciò al volo la spada verso Swing che, impacciato, cercò di prenderla mentre il Barrow iniziò a correre tra uno spuntone e l’altro, un cane demoniaco e l’altro, per poter saettare davanti ad Elijah per tentare di distruggere lo spuntone che da lì a poco avrebbe potuto colpirlo, utilizzando la capacità di manipolare e distruggere la materia.
    Well, tanto stavano entrambi per morire, che c’era di male nel fare un ultimo tentativo? Minhyuk, passandosi il polso sulla fronte imperlata da goccioline di sudore, si sarebbe avvicinato al suo amico mariachi, freddie, per potergli afferrare il tessuto della maglia tra le falangi: « Senti involtino primavera, sono un adolescente in piena crisi ormonale e tutto ciò che voglio è essere farcito come un tacchino nel giorno del ringraziamento, sono sicuro che morirò, quindi, chiudi gli occhi e pensa a chi cacchio vuoi. » e si sarebbe alzato appena sulle punte per potersi avvicinare al suo volto e poggiare, seppur per una frazione di secondo, le labbra sulle sue. Rapido e veloce, visto??? Forse ci sarebbe stato un po' di lingua ma vbb, era comunque una cosa onesta. #daddyminhyuk #nonèconsiderabilestuprovero #freddiamalo
    Ed era incredibile scoprire fino a che punto potesse realmente sentirsi a proprio agio, una sensazione che aveva assiduamente ricercato sin da quando aveva sputato fuori dalla vagina di sua madre. Ed era una consapevolezza quasi amara, scoprire che si sentisse meno sbagliato all'interno di un universo inesistente, che poteva ammirare soltanto da dietro i suoi occhi tutt'altro che lucidi. Avrebbe voluto crogiolarsi in quel mondo per almeno tutto il resto della propria vita, lo considerava il suo angolo personale, un po' come l'amico immaginario che possedeva ogni bambino dai sei ai nove anni, l'unica valvola di sfogo all'interno di un pianeta che sembrava guardarlo con indifferenza o, peggio ancora, con pena. Non c'era condizione peggiore dell'essere guardato come se si fosse un cane bastonato, era una cosa che odiava con tutto se stesso e che andava contro i propri principi di autosufficienza. Forse per orgoglio, forse perché effettivamente si sopravvalutava, forse perché aveva sempre cercato di nascondere i propri bisogni prima di tutto a se stesso, onde evitare di nutrire un profondo senso di delusione nei suoi stessi confronti. Arrivare alla consapevolezza che non fosse neppure in grado di gestire se stesso, sarebbe stato devastante almeno come ricevere un proiettile in testa e sentire il proprio cranio rompersi. Ma in quel momento non ci pensava. Non era quello il momento di piangersi addosso: con un cenno del capo avrebbe indicato al padre uno dei tanti Seth per poter andare immediatamente all’attacco. Strizzò inizialmente gli occhi, prendendo nuovamente l’arco tra le falangi sudate e, incoccando una freccia, avrebbe tentato di scoccare il suo nemico.
    Era libero, quando, dopo aver arricciato la punta del naso al tocco del suo non-Will, Minkia decise di gettarsi verso la figura del ragazzo per abbracciarlo, la quale costituiva il suo unico punto di appoggio. Percepì il calore del suo corpo quando l'abbracciò, seguito da quello emanato dalla sua risata, che, paradossalmente, fu la cosa che gli fece sciogliere maggiormente il cuore. «Se morirò…puoi promettermi una cosa? Puoi dirmi anche di sì anche senza mantenere la promessa, non verrò a perseguitarti come un fantasma…» iniziò con il dire, Minhyuk, la punta del naso che andò lievemente a strusciarsi contro l’incavo del collo di William ed un sorriso malinconico che gli apparve in volto « Potresti cercarmi quando tornerai a casa? Probabilmente non avrai nemmeno tempo per occuparti di me ma - - - fallo, è davvero importante. Mi conosco e senza di te, o meglio, senza il Will di questo universo, probabilmente sarei morto anni ed anni fa. » e nonostante il proprio corpo non volesse distaccarsi da lui, date le falangi che si aggrapparono alla sua maglietta, Minhyuk decise di fare un passo indietro. « William Yolo Barrow mi ha reso la testa di cazzo suicida che sono adesso e beh, fanculo, non ho fatto in tempo a dirlo al mio babbo, quindi…ti voglio davvero bene nonostante tu mi abbia fatto cadere dalle tue braccia un sacco di volte, nonostante tu mi abbia dato da bere della vodka al posto dell’acqua, nonostante tutto. E ricordati, quando vedrai un bambino chiamare tutti quanti con nomi del menù di QUEL take away ( non il ragazzo suicida ), mi avrai trovato, grande gambero al vapore. » ed ammiccando al non-genitore, Minhyuk avrebbe cercato di evitare lo spuntone saltando via da lì e rotolando abbastanza lontano da non farsi colpire. #speraci

    park sehyung
    A sound of something breaking
    I awake from sleep
    A sound full of unfamiliarity
    Try to cover my ears but can’t go to sleep
    The pain in my throat gets worse
    Try to cover it
    I don’t have a voice
    Today I hear that sound again
    18 y.o | 16 y.o.
    ravenclaw | Darkness Manipulator
    your last shot
    upside down: Minkia Barrow


    COMBO DIFESA PER ELIJAH (minkia + joey): distrugge lo spuntone con il suo potere
    ATTACCO SU SETH1 (minkia + will): frecciata
    COMBO DIFESA PER MINKIA (minkia + will): saltella via
     
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