othila

Che dire. Friday De Thirteenth l’aveva proprio presa sul personale. Sbuffò l’aria sulla fronte, spostando una ciocca ramata dalla pelle madida di sudore. Sapendo fossero dei fottuti androidi di merda, perdonando il francesismo – dai, tanto nessuno dei presenti poteva leggerle nella mente, poteva essere volgare quanto voleva – era più facile liberarsene. Non importava quanto sembrassero reali, ed i loro sguardi schifosamente umani: non lo erano. Qualunque cosa fossero, era invero terrificante e decisamente molto, molto, oscura.
Brillante, però. Almeno quello, e nella privacy della sua mente, poteva ammetterlo. Si intendeva abbastanza di politica, eserciti e missioni, da sapere che robot così avrebbero potuto cambiare la storia, ma non era decisamente il momento per fare il tifo ai loro avversari. Era piuttosto giunta l’ora che la smettessero di romperle le ovaie. Così stanca, che le pesavano perfino i capezzoli. Si permise di chiudere gli occhi un solo istante, prima di posarli veloce su Joni.
Essere l’adulto responsabile, era davvero impegnativo. Superandola, e lasciandosi alle spalle un Mckenzie Hale con le convulsioni epilettiche, le diede una spallata amichevole. Sarebbe stato tutto molto più tenero se non fossero stati tutti intrisi di, boh, olio per motori color ciliegia, ma immaginava non si potesse avere tutto dalla vita.
Volevano la violenza? Bene, perfetto: sarebbe stata violenta, e brutale – le veniva bene. Thor doveva pur aver preso da qualcuno, e quel qualcuno non potevano certo essere la dolce Wendy, o quella pippa astronomica del loro fratellino DJ.
«vittorio, devi davvero farti» mano chiusa a pugno, che sbattè feroce contro la faccia del proprietario del bordello. «una vita.» possibilmente morendo, ma non si poteva chiedere troppo.
E poi. Il suo nemico numero uno. Per inciso, Fray non conosceva Javier Mendoza Paella Sangria, e non aveva nulla di personale contro di lui. Anzi, era o non era andato a (copulare dove tutti i suoi bambini erano morti, haha!) salvarla in Siberia? C’era andato! Sarebbero sicuramente (no, probabilmente no) andati d’accordo in un altro contesto, dopotutto sua figlia era adorabile, ma cazzo in culo che non faceva figli ma male se lo pigli. «sei un bullo» gomitata in faccia, sul naso e non sui denti perché temeva avrebbe fatto più male a lei che a lui. «non so cosa sei, ma sei un maledetto bullo.» di merda, come i clown. E da pagliaccio a pagliaccio, gli diede una testata.

vorrei stare qui a descrivere lo stato emotivo di (stavo scrivendo Troy. perché aiuto) Joni quando il falso Mac tirò le cuoca, ma non ho né tempo né neuroni — infatti mi ha corretto cuoia in cuoca e lo lascio così.
quello che poteva fare però, dopo aver scoperto per vie traverse che l'esplosione non le aveva recato alcun danno (a parte quelli morali) e non faceva parte dell'ostacolo, fu chinare leggermente la schiena, sfiorando il legno della mazza abbandonata a terra.
sapeva che non era quella di Mac, perché l'aveva vista tra le mani di Hans la sera prima.
«esibizionista del cazzo» l'automa, ovviamente. anche se era conscia fosse molto probabile che l'hale avesse come sogno nel cassetto quello di perdere tutti i suoi liquidi attraverso i dotti lacrimali fino a farsi ✨ brillare ✨
non perse tempo a togliersi quella schifezza oleosa di dosso, moderna Carrie di noialtri: peccato non avere lo stesso potere, perché mandare a fuoco il finto Lapo avrebbe potuto davvero rimetterla al mondo «Te echo de menos...», annuì, sebbene Aracoeli non stesse parlando con lei, stringendo con più forza i palmi attorno al manico della mazza, viscido e appiccicoso.
Madonna se gliel'avevano rovinata.. «ti ammazzo» un sibilo tra le labbra, sollevate su dentini bianchi e regolari. e sapete cosa? ho due difese e un attacco, quindi è giunto il momento di usare l'artiglieria pesante: giuliano ovunque tu sia, non guardare.
a passo pesante, piccolo bulldozer in miniatura, Joni peetzah si avvicinò al linguini e con il proprio corpo a fare da muretto tra lui e Olga, tirò su la maglietta — per distrarlo, o almeno così suggerivano le voci dalla foresta cingalese. catturato il suo sguardo, ew, fece quello che qualunque pg di rob avrebbe fatto in quella determinata situazione: gli sputò in un occhio «non ti mordo solo perché sei un robot di merda» fray 🤝 joni. e non era nemmeno così disperata da usare la carta cocchino with a B. quindi gli diede una mazzata sulla faccia, tanto per vedere se i denti erano veri o robotici pure quelli.