othila

Guardò il corpo sottile di Remi schiantarsi al suolo, e batté lenta le palpebre cercando di cancellare l'immagine in sovraimpressione di un passato troppo recente. Non era senso di colpa, quello ad offuscare gli occhi della De Thirteenth. Era… era? Arrendevolezza, forse. Un alzare le mani cui fosse poco avvezza, perché giocare con le regole che le venivano servite a inizio partita non aveva mai funzionato per lei. Umettò le labbra, osservando gli spasmi con occhio più critico che sentimentale, trovando sempre qualcosa di sbagliato - nei suoni, nell’odore - ma senza sapere con esattezza cosa. Spostò l'attenzione sulla Peetzah, arcuando un sopracciglio ramato.
«se fosse la loro coscienza, perché cristo signore dovrebbero attaccarci?» parole dure, ma un tono impersonale e riflessivo. Una polemica al mondo e l'universo che nulla aveva a che fare con la ventenne al proprio fianco.
Lei, quella gente li, manco la conosceva: se Joni e Amos dicevano fossero proprio loro, magari era davvero cosi. Non conosceva alcun tipo di magia in grado di replicare la personalità di un essere umano - sembrava piuttosto oscuro, tra l'altro; se qualcuno ne era in grado, non prometteva un cazzo di buono, passando il francesismo - ma magari doveva solo aggiornare le sue competenze in merito ai nuovi trend.
«penso sia possibile siano in grado di replicare un pattern comportamentale» come se fossero stati… programmati? «il che non li rende…loro. neanche non loro, immagino» si strinse nelle spalle. Un discorso troppo filosofico per (questa lunga giornata) quel momento - magari dopo, a mente lucida. Quando avesser-
portò un braccio davanti agli occhi, coprendoli quando la moglie (?) di Eddie fuckin esplose.
Una pioggia liquida. Ma di… cosa. Nel dubbio chiuse la bocca, ruotando il capo per cercare i compagni ed assicurarsi stessero bene. La prima cosa che disse riemersa dalla confusione dentro se stessa, fu: «non sono un'esperta» un po' si invece. «ma a me non sembrano ossa.» punto e periodo.
Ed allora, coscienza o meno, potevano ufficialmente fargli il culo senza rimorso: la salute mentale! Afferrò Joni per le spalle, tirandola verso di sé. «senti. se loro sono da qualche parte li dentro, capiranno.» non sapeva se fosse vero, ma neanche se fosse falso, quindi era o non era una vittoria??
(non era)
E Javi. Baby. Musetto. Stella d'oro.
«mi hai veramente rotto i coglioni» sperava per l'uomo che la teoria dei suoi compagni sulla coscienza fosse falsa, perché se era il padre di ara, stava proprio facendo un lavoro di merda. Poi dove cazzo dovevano andare tutti, di grazia. Sempre a parlare e non dire NIENTE. NIENTE! DOVE DOVEVANO ANDAREEEEEE A FANCULOOOO «con rispetto» ma non troppo: e quello con glu occhioni, e l'altro minchione ringhiava, ed il coglioncello e la sua mazza, ma che se ne andassero tutti a raccogliere pomodori e non rubassero braccia all'agricoltura.
Giusto perché la ragazzina non reagiva, e le lezioni peggiori erano quelle brutali, approfittó della luce del profeta per dargli un gancio in faccia, e colpirlo alla tempia con il retro della balestra. LAPO SEI IL PROSSIMO?!