raido

il gelo più assoluto, la giacchetta prestatagli dal signor erri. un sacco di cose che j non ricordava «siamo finiti nel remake di frozen ma versione omoerotica» dopo il limone a 3, 4?? boh quanti ne erano «guardi lì!! una coppia eterosessuale »boh gli sembrava un po’ omofoba quindi poteva distrarla così «puoi non-» disse imbracciando il fucile e sparando 10 colpi
sipario

quindi. quindi.
Kul. Vuoi limonare lollo per la difesa?
che dire ragazzi, con quei numeroni come attacchi che si ritrovavano gli sembrava l’unica difesa plausibile «mi scusi signor security di hogwarts» e niente, poggiò ancora le sue labbra su quelle del linguini, mettendoci ancora una volta la lingua, ah come poteva essere particolare la vita «era una questione di vita o di morte »e lo lasciò lì, senza se e senza ma, correndo verso kennith «geronimoooooo» disse prima di saltare e provare a dargli una testata sui denti

A me pare tanto che se c'era qualcuno che ci stava a prende gusto, qui, quel qualcuno era Harry, con i suoi 28pd di p(l)accata e conseguente ruzzolamento nel terreno MA!!!! MA!!!! non sarò io a parlare.
Mi si chiudono forte forte gli occhi amici raido, sono quo davvero solo per il plot ve lo dico.
VE!! LO!! DICO!!
E quindi non avevano mandato ko né Sandra né Kennith, a Lollo iniziava o a vorticare così velocemente le palle che rischiava di prendere il volo. OKAY!! VA BENE!! AVREBBERO SICURO FARE LE COSE ALLA SUA MANIERA DUNQUE!!
(Quale? Non lo so.)
Vide, con suo sommo ribrezzo, Kennith sparire in una pozza di sangue, solo per poi vederselo riapparire alle spalle. «aò, fijo de'@ merda, fai schifo, levate» che non era rivolto a Kul, in avvicinamento in quel preciso istante, ma a Kennith e alle sue zanne da vampiro con le quali stava cercando si succhiare il sangue del romano (e romanista). «a me ste cose nun me piaceno, e levete» e boom, vai di gomitata sul naso per toglierselo dalle palle.
E intanto, Kul: "guarda, si fa così!"
Ma a) guarda a chi?? ce l'aveva con lui?? Con Kennith??? Unclear; e b) si fa così cosa .
Il limone, a quanto pareva, perché se lo pomiciò anche lui. E lollo, che era un signore e anche abbastanza stufo, lo lasciò fare solo perché l'alternativa era dargli una capata sulle gengive e non gli sembrava il caso di picchiare un minorenne.
(Kul, in the background: ma sono maggiorenne!!)
E poi quello lì lo lasciava da solo, dopo avergli ficcato la lingua in gola anche lui («cazzo so', 'n'acquasantiera che ce venite a 'mbecca tutti dentro????????») e Lollo rimaneva confuso da tutto. Soprattutto da una cosa, però: «avvocà, ma m'arrestano pure se io nun ho fatto niente?????» kul non era minorenne, ma lollo aveva un po' i warflashbacks di quando aveva frequenza Erisha al limite della legalità, quindi insomma.
Attese.
Attese ancora.
Nessuna risposta.
Attese.
Zero di zero.
«avvocà....?????» e, voltandosi, lo trovò quasi congelato, rannicchiato in posizione fetale (cit.), in mezzo ad una tormenta. «nel fottuto sri lanka?????? Alla faccia del cambiamento climatico...» solo che lo scherzo gli morì sulle labbra quando notò le labbra violacee e i primi segni si ibernazione sul viso si Harry. «aò, avvocà!!!!» in un attimo gli era accanto, cercando in John (il più sano di tutti.) un idea, o un qualsiasi aiuto, e trovando invece solo Kul che imitava un pomiciamento con l'aria.
Oh no.
Oh no no no no.
Come lo scrivo che Lollo prese l'iniziativa e ricambiò il favore di Harry iniziando quel bacio, come. Non sarebbe mai credibile!!!!! E invece fu proprio così.
Mi riservo i commenti per il prossimo giro, vi dirò solo quello che pensa Lollo, un intellettuale, nel posare le labbra su quelle gelide del canadese: «me pare de pomicià 'n cadavere, porco zio»
Sipario.

Dunque. Dunque. Non era andata bene. Non era andata affatto bene.
In primis l'aver fatto il massimo di difesa con un limone, chiaro segno che Lollo ci avesse messo tutto se stesso, e non era pronto ad elaborare quell'informazione. Si ripeteva da (giorni) ore che fosse solo un caso, che fosse normale, perché non aveva mai lasciato insoddisfatta nessuna pischelletta rimorchiata in discoteca o sul lungomare laziale, che fosse un amante focoso perché ce l'aveva nel sangue (lo condivideva con Ciruzzo, dopotutto) e tante altre cose che servivano più a lui che non agli altri, di certo non ad Erri.
C'era anche un'altra cosa che non era andata bene — manco un po'. Kul aveva fallito nella sua dimostrazione, un bacetto che sapeva fin troppo di Innocenza per salvare il romano (e romanista) da morte quasi certa, e Harry non era riuscito a scollargli di dosso il fottuto finto vampiro in tempo. Non lo aveva registrato, non subito perlomeno, il morso e i denti a bucare la carne olivastra; non aveva nemmeno capito che Kennith stesse succhiando (punto.) o che stesse cercando di rinvigorire se stesso togliendo qualcosa all'italiano.
Lollo, semplicemente, non ci aveva capito un cazzo.
Certo, il dolore pungente dei denti aguzzi che mordevano la pelle e cercavano la giugulare l'aveva sentito, ma non l'aveva davvero processato; si era limitato a cercare un contatto tra il viso dell'infame e il suo gomito, e quando l'aveva trovato, sentendo il crack del naso di Kennith che si rompeva sotto la botta, se l'era fatto bastare.
Tutto il resto, l'aveva vissuto senza essere realmente presente. Si sentiva, cito testualmente, come pandi anemica col ciclo in una giornata estiva con 40° all'ombra: 'na ciofeca. Ad un passo dallo svenimento, e se si fosse alzato troppo in fretta dal divano di sicuro avrebbe visto l'intero appartamento muoversi velocemente e ondeggiare in maniera preoccupante. Ma! Ma! Era Lollo Linguini, e non avrebbe mai ammesso di non stare bene, né si sarebbe mostrato ferito e debole; sapeva bene che la debolezza era una delle principali cause di morte nel suo quartiere, dove o imparavi a resistere o facevi una brutta fine — e lui aveva imparato a resistere. Lui, e Remo, avevano fatto di quella forza una necessità più che una virtù, e nessuno gliel'avrebbe tolta.
È solo 'n'analisi der sangue fatta coi denti, 'a Rò, nun ce pensà, mo passa.
E non ci avrebbe pensato davvero, capitombolando invece, quasi col pilota automatico, sul canadese che si stava ibernando, raggomitolato a terra come Svilar dopo che ferma la palla e aspetta che escano tutti dall'area di rigore.
Capito, dunque? Non era nel right state of mind, in quel momento, per capire cosa stesse o non stesse facendo. Che avesse baciato (di nuovo, di proposito! per la strategia) il rosso, non significava assolutamente nulla.
Già che avesse centrato la bocca giusta era un miracolo, dal momento che ne vedeva due (e due nasi. e quattro occhi). Non si staccò subito dal polaretto umano, ancora piegato su di lui e ora con gli occhi chiusi per riprendere un attimo di fiato, cazzo!, perché se lo meritava, ok? Se lo fottutamente meritava.
Lo stai facendo per la tua famiglia, Romolo. Lo stai facendo per i Linguini. Doveva ripeterselo come un mantra, specialmente in momenti come quello, o altrimenti avrebbe flippato; perché non poteva essere come nonno Lino, che aveva fatto irruzione nei laboratori di Maranello e aveva semplicemente demandato indietro Gin e Giacomino, anni prima? Perché? Perché doveva rimetterci lui la pelle? Ah, ma a chi cazzo fregava: l'avrebbe fatto lo stesso altre mille volte, perché Romolo Antonio Linguini non era nessuno senza la sua famiglia.
I suoi genitori avrebbero capito se, nel tentativo di riportare a casa Remo, ci avesse rimesso lui la vita; non si era mai tirato indietro da un conflitto, aveva tirato fuori dalla felpa manganelli e coltelli per i fratelli della curva più volte di quante potesse contare, figuriamoci se non lo avesse fatto per il sangue del suo sangue.
Figuriamoci se—
Mh.
Si era addormentato?
(Forse era svenuto.)
Fatto sta che quando riaprì gli occhi si trovò a parti invertite, Harry sopra e lui sotto, e pensò distrattamente che stava diventando una situazione un po' troppo (familiare) scomoda. «sei vivo» non una domanda, ma avrebbe dovuto esserlo; e avrebbe dovuto essere seguita da un per quanto lo sarai ancora.
Lui, loro. Tutti.
Percepì, più che vederla davvero, la presenza di Kennith farsi ingombrante tra loro, e alla cieca iniziò a scalciare nella speranza di prendere l'emocineta alle palle, e farlo allontanare. «vuole succhiarmi ancora» ci tenne ad informare anche il canadese della cosa, e tutti i compagni che, nel frattempo che loro due morivano, facevano... cose. Lollo non era certo si sapere cosa.
Poi, con un altro barlume di lucidità rubato alla disperazione, si liberò dal corpo di Harry per gettarsi su quello di Kennith, mettendosi cavalcioni sullo special e stringendo le mani attorno al suo collo, per strangolarlo.
«m'hai davvero fracassato tre quarti de minchia, devi da morì prima de subito infame pezzo di merda» fine.
Anzi no.
«laziale.»
Fine davvero.


«»

Era giunto il momento.
Quello che avevano ritardato, tanto quanto ritardati erano tutti i presenti: non un singolo pensiero coerente per Harrison Bonnay, e dubitava ce ne sarebbero stati nella testa dei suoi compagni d'avventura.
«quindi ci tocca difendere il quarantotto, mh?» avrebbe voluto evitarlo, dato che un fottutissimo iceberg gli stava volando addosso – o forse erano tanti piccoli icebergherini, foglie di lattuga traslucide e congelate.
Ma le alternative erano poche, per non dire non ci fossero affatto: il rischio che quei numeroni colpissero MJ, John, Lelouch o Kul, il canadese non voleva nemmeno prenderlo in considerazione.
Non era un paladino, sia mai!, piuttosto uno che faceva quanto più possibile per sopravvivere in quel mondo, ma di necessità virtù, e non era colui incaricato di scegliere il proprio destino.
C'era quella merda di Emanuele, a fare le strategie.
E così allargò le braccia, manifestando fortissimo il potere della cinematografia; chiuse gli occhi, ed in un sussurro disse: «amici,» deglutì. «sto volando!» e chissà, magari sarebbe volato nell'alto dei cieli da lì a poco. Magari invece Lollo avrebbe fatto il miracolo, chi può dirlo?
Non Harry – perché lui, che fosse vivo o vicino alla propria dipartita, avrebbe comunque preso la rincorsa, piede di porco alla mano, ed avrebbe picchiato Sandra. Fine.