sowelu

Quando Kimi batté le palpebre, una due, venti volte, fu quasi triste di non avere più quel traditore di suo fratello davanti — proprio ora che aveva accettato la cosa. Un timido sorriso si allargò sulle labbra, scoprendo i denti ancora macchiati del sangue che aveva risalito la gola nemmeno un’ora prima, e lo rivolse ad Ivette con una limpidezza quasi disarmante.
«perchè mai ce l’hanno tutti con te? mh?»
«me lo domando anche io,» le rispose, muovendo le gambe intorpidite e sciogliendo i muscoli del collo: il fatto che fosse uscito fisicamente illeso dall’allucinazione, non voleva dire che l’immagine di suo fratello calato nei panni nemici non gli avesse lasciato comunque qualche cicatrice psichica addosso — che fosse l’uno o l’altro, Kimi od Elias, non faceva differenza; quella mente era stata manomessa già troppe volte, tra viaggi nel tempo, ribellione, giochi di potere dei mangiamorte, lavaggi del cervello, indottrinazione di massa da parte del governo stesso, per poter funzionare ancora in maniera lineare, e ottimale. Qualsiasi cosa in grado di posarsi e sedimentare, lasciava inevitabilmente il segno — e mai in maniera positiva. «forse sono davvero troppo bello, e li metto a disagio» il sorriso si ammorbidì ulteriormente, e si fece più sincero, perché ci credeva davvero.
La ringraziò dell’aiuto, mettendole una mano sulla spalla e poi lanciando un cenno di ringraziamento anche a Finn, intento ora a distribuire medicinali e cure di vario genere ovunque riuscisse ad arrivare. «aw, prezioso» affectionate.
L’istante dopo, era già tornato in modalità killer, lasciando cadere l’espressione intenerita e concentrandosi invece sulla vecchia, ora intenta ad affettare Ivette con la sua ascia. Prese dunque la donna per i fianchi e la aiutò a spostarsi, per evitare che il colpo andasse a segno (spero), agendo anche sulle probabilità che non lo facesse, perché non si era mai troppo meticolosi e preventivi. «vedo che però anche con te ci vanno giù pesante, sarà un problema di noi bellissimi» vero, onesto, reale. Le diede un buffetto sulla guancia, prima di dedicarsi ad un’altra bionda e bellissima.
Scivolò al fianco di Serah e la prese per mano, spostando anche lei, perché era un galantuomo, e facendole fare una graziosa e leggiadra giravolta. «tutto ok? finn si è impegnato tanto affinché tu riguadagnassi un po’ di forze, non lasciamo che il suo sia stato un lavoro vano…» le sussurrò, lasciandola poi libera di fare i suoi attacchi e le sue difese, un bacino soffiato al vento perché era certo che le sarebbe arrivato — a meno che lei non volesse mandarlo via lontano? che, in quel caso, rude :c
Si voltò poi verso Sarevok, osservando con un cipiglio deluso il fatto che non avesse un centimetro di pelle scoperta per poter infilzare il balisong, così, incrociando le braccia con disappunto, lo osservò intensamente nella speranza di far sì che perdesse l’equilibrio, inciampando nell’ingombrante armatura, e cadesse a terra da solo. Tiè!