thurisaz

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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati
    «ma… è morta?»
    Balt guardò Hans, e Hans guardò il cadavere della pirata riverso a terra, a cui Check aveva prontamente rubato la cintura. Si strinse nelle spalle, perché tanto viva non gli sembrava. «vuoi andare a controllare?» gli chiese, non ironicamente; le prime parole dopo cinque (post) ore.
    Lui non sarebbe andato sulla nave piena di nemici e fluidi corporei di gente che veniva oneshottata ed esplodeva, imbrattando il legno di liquido cremisi e non solo.
    Stava bene sulla sua barchetta — se fosse scesa anche Liz sarebbe stato ancora meglio.
    Era entrato in una nuova era, il Belby, sì, certo, ma non era quello il periodo migliore per ritrovarcisi: preferiva di gran lunga tornare alle vecchie abitudini, chiudersi in se stesso e non processare nulla di quanto succedeva attorno a lui — come il fatto che avesse appena spedito un altro cristiano oltre il parapetto della nave, dentro l’acqua elettrificata e dandolo in pasto agli squali; aveva già due vite in più sulla coscienza, il Belby, e quella volta non poteva incolpare nessun telepate difettoso (ciao ma’) né nascondersi dietro scuse. Non sentiva un cazzo, e forse era meglio così; se avesse iniziato a sentire qualcosa, in quel momento, sarebbe finita male. Per tutti.
    Per questo non fece nulla per recuperare la cintura dell’ultimo cadavere aggiunto alla lista di kills, lasciando che fossero gli squali (i compagni) a litigarsela.
    Sempre al Monrique, poi, indicò con la punta della mazza da baseball, Beth pronta a castare incantesimi contro di loro: quello era il suo unico avvertimento, doveva farselo bastare.
    Si tastò le tasche per cercare qualcos’altro la lanciare contro i pirati, trovando solo fazzolettini accartocciati e il pugnale che gli era stato regalato, tenuto nascosto ma sempre a portata di mano, come token per rimanere ancorato con il pensiero alla meta finale — ci mise meno di un istante a decidere che no, non avrebbe lanciato il pugnale. Quello era suo, e non lo avrebbe perso.
    Sospirando, si mise a cercare qualcosa di utile sullo scafo della barchetta, e alla fine, rinunciando come una pandi qualsiasi, decise che fuck it, avrebbe usato il solito remo per dare una botta alle gambe di Fionn, in modo da farle perdere l’equilibrio e sbagliare il colpo, via.
    johannes
    belby

    when it feels like you just slept
    through all the best years of your life.
    sentinella seguace di arda
    [dimezza attacco O difesa del nemico]
    special
    lvl leader
    2004 — empatico (mazza da baseball)when the heart's beyond repair;
    when you wake and no one's there;
    when your home consists of only you;
    is there anything worth holding on to?
    Anything Worth Holding On To
    Cynthia Erivo
    Mother of Night, darken my step


    (18) DIFESA MOOD (balt + hans): gli indica beth
    (20) DIFESA MINI (hans + mini): le da il remo addosso–
    ATTACCO FIONN (hans + check): –per farle perdere l’equilibrio.


    CODICE
    <b>(18) DIFESA MOOD (balt + hans):</b>
    <b>(9) DIFESA BALT (balt + mini):</b>
    <b>ATTACCO BETH (balt):</b>

    <b>(20) DIFESA LIZ (mood + check):</b>
    <b>ATTACCO ASCANIUS (mood + mini):</b>

    <b>(20) DIFESA MINI (hans + mini):</b>
    <b>(16) DIFESA CHECK (mood + check):</b>
    <b>ATTACCO FIONN (hans + check):</b>
     
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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati.
    Mood nella sua Britney (bitch) era, sapeva bene che al mondo ci fossero solo due tipi di persone - e che nel circo che erano i turisti, gli spettava il compito del domatore, perchè erano un gruppo di bestie incapaci di seguire il rigore. Fece schioccare la frusta un'altra volta, giusto per ammortizzare il colpo, e sorrise angelico come se non avesse appena castato uno dei più infami incanti oscuri conosciuti ai maghi. Forse un po' sadico lo era davvero, Mood Bigh.
    Senza forse, senza po', ma cos'era il lessico se non un modo per semplificare concetti troppo ampli, e pertanto, incapace di farlo appieno. Tentato di rivolgere all'uomo un gesto decisamente inappropriato ed alquanto volgare, fu tolto dal proprio amletico dubbio quando gli squali decisero di volergli fare un salutino: non li biasimava, 10 stelle, consigliato - lo dicevano anche tutte le recensioni. Ebbe appena un secondo, prima di perdere sorpreso l'equilibrio. Secondo che utilizzo per infilare la bacchetta fra i denti e bestemmiare, l'arma abbandonata sul veicolo marino onde evitare doppia scossa da un materiale conduttore. Perchè era elettrificata, l'acqua bastarda. Fu molto, molto lieto di aver infilato qualcosa fra i canini che non fosse la propria lingua - gli serviva, forse perfino più della magia; devo specificarvi non stia parlando di nulla di sconcio, o per una volta mi concedete l'onore di credermi con una dignità. - perchè fu istintivo stringere. Il cuore in gola, la pelle in fiamme, e - sapete che c'era. Gli era stato fatto notare dall'altissimo che non sentisse niente, ed era... molto vero. Si era creato un sistema di vasi comunicanti, così che nessuna sensazione potesse mai essere troppo: superato un limite, svicolava negli altri contenitori, riportando allo status quo. Forse era davvero per quello, che un po' quello pseudo morire gli piaceva sempre un po' troppo. Poteva essere troppo e contenuto allo stesso tempo, perchè non progettava davvero di morire. E sapete che altro c'era? Ben due cose: il corpo umano era meraviglioso, creato per adattarsi. Dopo i primi istanti di bestemmie gorgogliate, si... abituò a quello stato, rimanendo un solletico fastidioso, certo, ma tollerabile. La seconda cosa? Gli squali. Aveva aperto gli occhi, spalancati sul nulla del Lago, e li aveva visti.
    Erano ingranaggi e metallo, ma così fluidi. Reali. Si trattenne a stento dall'allungare una mano per provare a toccarli, e solo perchè gli serviva anche quella - per scrivere, alzare il dito medio, i bisogni umani e basilari dell'uomo.
    Riemerse, perchè le cose belle finivano sempre. Si era perso evidentemente qualcosa, ma a chi importava? Non a Mood, che rimase a guardarli un paio di secondi, prima che il reggiseno di Liz lo raggiungesse sopra il pelo dell'acqua.
    Così. è canon. Non potete fermarmi.
    Lo osservò, ma non ne fu perplesso. Piuttosto sorrise, come se fosse in piscina e non in un lago pieno di squali ed elettrificato. Sinceramente divertito, perfino, prima di afferrarlo, bacchetta ancora fra i denti, e lasciarsi trascinare nei pressi della barca di Liz. Vedete, figli miei: all of you ossessionati con i pirati, come se fosse mai esistito un AU dove Mood potesse esserlo - andiamo, perfino nella DA era chiaramente un fuckin mozzo. - senza comprendere la vera opportunità di quell'ostacolo. Il vero scopo nel mondo del Bigh, la figura che più gli si addiceva. E ve lo dirò, anche se dovrebbe essere alquanto ovvio, considerando la sua indole affascinante che tendeva sempre a concludersi in tragedia.
    Una sirena.
    Una bellissima!!! sirena, come dimostrò poggiando le braccia alla barca di Liz, bacchetta fatta scivolare sul palmo ed incastrata ora dietro l'orecchio, osservandola con languidi occhi castani ed i capelli bruni incollati alla fronte. «ti sei persa, marinaio?» battè le ciglia, usando il reggiseno di Liz per lanciarlo dietro la nuca della bionda, ed attirarla a sè.
    Se la freccia l'avesse o meno presa, amen: non l'avrebbe fermato un po' di sangue, dal lasciarle un morbido bacio sulla guancia.
    E quello era il momento in cui Check lo afferrava come un wet kitty, ma non prima che Mood - che forse un po' s'era fritto davvero, fra gli squali diventati migliori amici - immergesse la testa, riempiendola d'acqua che sputò direttamente sul suo fratellino.
    Poi gli sorrise, perchè anche quando gli stava sul cazzo, lo adorava davvero.
    Forse aveva appena ucciso anche lui. Forse no. Fatto stava che un po' fatto si sentiva, pur non avendo mai fatto uso di droghe, quindi all'ennesimo tentativo rompicoglioni dei cacciatori di taglie (dai, si, è tutto l'ostacolo che penso a quel film di merda dell'anaconda gigante) gli offrì l'attacco peggiore al mondo, quello che distruggeva l'uomo dall'albore dei tempi. Studiò Ascanio con espressione seria e solenne, giudicandolo dalla punta delle scarpe a quella dei capelli. Curvò le labbra verso il basso, lanciando un'occhiata d'intesa a Mini, prima di scuotere flemmatico il capo.
    Pollice all'ingiù, perfino. «pass»
    mood
    bigh

    i hate it when people ask "do you trust me?" like... don't call me out like that... the answer is no.
    sentinella
    seguace di arda
    MAGO
    LEADER
    16 y.o. — slytherin — professional gaslighterSo cold
    to live without a soul
    But I do my best
    to make things right
    ok
    8 graves, aviva
    moonmaiden, guide us



    (20) DIFESA LIZ (mood + check): la abbassa
    (16) DIFESA CHECK (mood + check): sputa check
    ATTACCO ASCANIUS (mood + mini): "pass"


    CODICE
    <b>(18) DIFESA MOOD (balt + hans):</b>
    <b>(9) DIFESA BALT (balt + mini):</b>
    <b>ATTACCO BETH (balt):</b>

    <b>(20) DIFESA LIZ (mood + check):</b>
    <b>ATTACCO ASCANIUS (mood + 5 + mini + 5):</b>

    <b>(20) DIFESA MINI (hans + mini):</b>
    <b>(16) DIFESA CHECK (mood + check):</b>
    <b>ATTACCO FIONN (hans + check):</b>

    <b>DIFESA SQUALI MINI (mini)</b>


    Edited by #epicWin - 16/4/2024, 01:05
     
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    gli anatemi hanno la resistenza e la capacità adatti per attutire l'offensiva avversaria, dando una possibilità in più per sferrare attacchi decisivi contro i nemici
    «devo esserne necessariamente felice?» avrebbe potuto anche comprendere la confusione di Baltasar, se si fossero trovati seduti uno di fronte all'altro nel suo piccolo ufficio ad Hogwarts, nient'altro che un ripostiglio per le scope con una scrivania nel mezzo. al contrario di Hans, il Tassorosso sembrava ben lieto di parlare dei propri sentimenti, dietro esplicito invito ma anche senza.
    e check lo avrebbe ascoltato, prendendo appunti e forse scuotendo la testa di tanto in tanto — gli adolescenti erano orripilanti, ma rappresentavano il passatempo perfetto quando ci si annoiava a morte. soprattutto quando esisteva la concreta possibilità di metterli all'angolo, costretti ad affrontare una realtà che molti tra loro rifiutavano.
    ma li, su quella merda di barca bel bel mezzo dello Sri Lanka, con il liquame sanguinolento del tizio morto ad impregnare il legno sotto i piedi di entrambi centimetro per centimetro, se ne sbatteva proprio il cazzo di mostrarsi comprensivo, o indorare la pillola «non l'ho mai detto. e la risposta comunque è no» inevitabilmente, check fu distratto dallo splash poco lontano; manco il tempo di scambiare due chiacchiere amorevoli con il cagnolino di mood che quel pirla del fratello decideva di farsi un bagno con la fauna locale «non sempre almeno» concluse, smollando poi balt per raggiungere la scaletta (??? quella da cui si sale sulla nave, dai) dell'imbarcazione, e accucciarsi sulle ginocchia.
    dovete capirlo.
    li a guardare mood che sguazzava nell'acqua elettrificata, era inevitabile che gli intrusive thoughts nella testa del vibe cercassero prepotentemente di farsi spazio attraverso la cortina dei sentimenti. quelli che, purtroppo, provava per il pidocchio — avrebbe dovuto odiarlo, e non l'aveva mai fatto. mannaggia la puttana «ma perché non ti ho soffocato nella culla? » domanda lecita, ma anche retorica. nessuno conosceva la risposta tantomeno check.
    quindi allungò il braccio e lo prese per il bavero, issandolo fuori dall'acqua come un patetico micino bagnato; sentì la scossa attraversare lieve gli arti dalla punta delle dita alla spalla ma la ignorò. cosa che non poté permettersi con la tentazione di buttare mood in acqua, quando alla vista delle guance gonfie del minore check capì cosa stava per succedere.
    ne sapeva meno dei TEDDIE, in quanto a sputi e spupazzo, ma un minimo di cultura se l'era fatta: partito lo zampillio, check fece un passo di lato e contemporaneamente tentò di indietreggiare.
    perfetto anche per evitare la freccia «ho capito l'andazzo» l'aveva capito? mah. nel dubbio girò su se stesso stringendo la cintura sui fianchi e il coltello nella mano destra, ma senza alcuna intenzione di usare nessuno dei due — avevano (rob e sara) iniziato la quest sputando, era giusto concludere allo stesso modo. nell'occhio destro di ascanius, come prova scientifica. a Fionn invece dedicò una più sentita coltellata, cercando di tagliare l'arteria femorale e metterla ko una volta per tutte.

    check
    vibe-bigh

    So are you gonna die today,
    or make it out alive?
    difensore anatema
    (toglie 5-10 pa all'attacco)
    MAGO
    LVL. MAGO
    21 — werewolf — halfbloodYou cover your wounds, but underneath them
    A million voices in your head that whisper, "Stop, now"
    Another twist of the knife, turn of the screws
    It's all in your mind, and it's fighting you
    crossed the line
    no resolve
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    (20) DIFESA LIZ (mood + check): sputa in un occhio ad ascanius

    (16) DIFESA CHECK (mood + check): si sposta per evitare lo sputo
    ATTACCO FIONN (hans + check): stab stab
     
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    devotees have the soul of saviors, the paladin complex,
    and are ready to sacrifice themselves to defend their companions.
    «mood?» ecco, lo sapeva, era successo: si era perso. Doveva dire che pensava quel momento sarebbe arrivato molto prima, aveva resistito fin troppo a lungo. Troppe emozioni (perlopiù negative), troppi movimenti, troppi morti, troppe… parole no, quello poco ma sicuro, l’unico a parlare a sproposito e senza freni era lui e nemmeno si stava sprecando più di tanto. Ad un certo punto lo shutdown era inevitabile.
    Auspicabile, addirittura.
    Gli dispiaceva solo di essersi dissociato proprio nel momento esatto in cui il Bigh era stato buttato in acqua dagli squali, e si era pure preso la [carlo conte’s voice] scossa. Non perché volesse assistere alla scena – masochista sì, ma sadico no –, piuttosto per cercare di fare qualcosa. Che cosa, esattamente, non era chiaro nemmeno al tassorosso: afferrarlo al volo? Scacciare gli squali appostati sotto al suo culo? Era molto più plausibile che gli concedesse del mero supporto morale, tutto ciò di cui credeva di essere in grado in quel contesto. Invece no, si era voltato in tempo soltanto per vedere le «bolle bolle» salire sullo specchio d’acqua.
    Liz si levò il reggiseno, e lo lanciò in acqua.
    Mood riemerse come la sirena che era.
    Si sentiva bene, Balt – non ci stava capendo più un cazzo. «hai bevuto?» domandò, apprensivo e preoccupato, piegandosi sulle ginocchia per essere più vicino possibile all’amico – ma senza sporgersi abbastanza da dover triggerare il mal di mare e vomitare seduta stante –: già era terribile quando s’ingoiava involontariamente l’acqua salata del mare, non osava immaginare come potesse essere ingollare quella elettrificata.
    «vuoi andare a controllare?» chi era, chi stava parlando. «dio, sei tu?» era giunto davvero il suo momento, allora: i sintomi infartuali non erano soltanto merito del potere nemico, e stava davvero per passare a miglior vita. Congiunse le mani tra di loro, e prima che lo sguardo arrivasse in direzione dell’Altissimo si soffermò su Hans.
    Hans, che si stava rivolgendo a lui.
    Hans, che… aiuto, parlava. Scioccante, non era pronto per certe emozioni. «no no, mi fido ciecamente!» se la morta diceva che era morta, allora era morta.
    Ad un certo punto della narrazione Check gli aveva anche detto di non essere felice di ammazzare le persone, e sicuramente il Monrique gli aveva sorriso di rimando – «non sempre almeno.» e poi aveva smesso di sorridere, piegato la testa sulle spalle e corrugato le sopracciglia. Aprì la bocca per chiedergli di più, ma decise che fosse più saggio da parte sua non chiedere nulla che non volesse davvero sapere. «bene!» bene? «bene?» sì dai.
    E dunque.
    Oh, già, dimenticavo – io Lele, ma anche Baltasar Monrique. Aveva contribuito a gettare in acqua un’altra persona, ed ucciderla indirettamente. «non vedo l’ora di dirlo a ben.» pensieri positivi, pensieri positivi, pensieri positivi: meglio pensare a quanto avrebbero saltellato felici parlando dei loro KDA, che al fatto che fossero stati commessi degli omicidi.
    A tal proposito: «eddai ma ti sembra il caso?» un primo pugno a Beth. «a parte che questa potrebbe essere pedofilia.» un secondo pugno: ci poteva essere un solo pedo nel cuore di Mood, e non era la donna. E poi un ultimo, perché andava così ormai: dal picchiare animali infuriati e omicidi alla gente, il passo era stato fin troppo breve.
    baltasar
    monrique

    We all wanna be somebody
    we just need a taste of who we are
    paladino devoto
    [ prende l'attacco di un altro ]
    MAGO
    lvl MASTER
    lycan — 2006's — hufflepuffI'm just the boy inside the man
    not exactly who you think I am
    Trying to trace my steps back here again, so many times
    I remember where it all began, so clearly
    be somebody
    thousand foot krutch
    moonmaiden, guide us


    difesa balt: pugno
    difesa mood: pugno
    attacco beth: pugno
     
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    i berserker hanno la violenza nel sangue. scatenano la loro furia sul nemico con efferatezza, incuranti della propria salvaguardia.
    Mini sapeva solo che si era persa e che stavano parlando di puttanate in chat, quindi canon che fosse andata offline per il momento. E si sa cosa dice la sacra parola del Signore: chi va all’osta perde il posto. Non c’erano parole per descrivere quel fenomeno, se non solo con una sensazione di formicolio alle estremità, un rumore statico a riempire le orecchie mentre la sua coscienza veniva svuotata. Al suo posto: Paris.
    Ariana, what are you doing here?
    «SAD GIRLZ LUV MONEY» quelle, le prime parole di Paris, urlate a pieni polmoni per il mondo.
    Poi, si accorse di trovarsi sulla schiena di una donna. Aveva dei vaghi flashback di essere in braccio a Row, una volta, ma era difficile quantificare il tempo in quel momento. Ma sì, un corpo valeva l’altro. E aveva– delle lame alle mani, pure sporche di sangue. Ok, cool. Almeno a Mini funzionavano entrambe le mani, yay! «oddio tata» certo, nomignolo cringe for the win «ti ha proprio conciato per le feste» kinda slay???? Però faceva un po’ impressione da guardare, quindi preferì volgere il suo sguardo altrove. ODDIO MA! Quello era il suo brooooo, il suo balt brooooo!!! «CIAO BALT BRO COME VA. bella barba mi piace!» andava male. Ma che ne sapeva il Tipton.
    Dei
    2000.
    E vabbè, c’era Beth che da sotto di lui continuava con la sua killing spree. A pensarci bene, perché non era ancora sceso? Gli piaceva il punto di vantaggio che aveva da lì, ma forse non era il caso. Decise quindi di scendere da lei con un agile balzo, approfittando dello spostamento improvviso del peso di Beth per destabilizzarla ulteriormente con uno spintone in avanti.
    E–
    Beh, sapete cosa?
    Non c’era modo elegante di dirlo, se non che ad un punto imprecisato da quando Fionn le puntò la bacchetta addosso, perse l’equilibrio.
    L’impatto dell’acqua nelle orecchie.
    Una scossa elettrica a percorrere il corpo.
    Lo shock dell’acqua gelata.
    Haiku.

    Mini era abbastanza convinta di aver appena avuto un’allucinazione ad occhi aperti.
    Alzò lo sguardo sulla barca, sulla quale all’improvviso c’era Mood.
    E lei–
    Lei era in basso.
    As in, in mezzo ai fottuti squali.
    «BESTEMMIA IN RUSSO»
    Nel mentre, Mood aveva preso ad imitare l’imperatore nel Gladiatore. Il che era stranamente fitting data la situazione in cui si trovavano. Più cercava di mettere insieme i pezzi di cosa fosse successo e più si sentiva confusa, la mente annebbiata dalle droghe che dovevano aver messo nell’acqua.
    Ad un certo punto (ma quando?) lo vide.
    Ma cosa.
    Lo percepì persino.
    Un innocente tocco sulla mano, quasi adorabile.
    Era associabile a una musettata da parte di un cane. Ma quello era– era uno squalo robot. E voleva essere accarezzato? Mini non se lo fece dire due volte, e prese a fargli i grattini sulla corazza metallica. «aiuto. sei lo squaletto più bello che abbia mai visto» poi, perché elisa è molto provata e vuole farla finita «posso cavalcarti per un attimo?» il cetaceo (ma sono cetacei? o celiachi? hahaha) piegò il dorso per darle segno di salire, e con una mezza bracciata, mezza mossa ninja, riuscì a salire sull’animale. Strinse le cosce sul suo corpo per reggersi in equilibrio, e con un paio di colpi di tallone mandò Rufus alla carica contro la barca.
    E sapete cosA?
    Sì, cazzo.
    Avrebbe usato lo squalo come trampolino.
    Usò il momentum della spinta acquatica dello squalo e la propria forza nelle gambe per darsi abbastanza spinta per lanciarsi in avanti, ancorandosi alle gambe di Ascanius e facendo forza sulle braccia per risalire sulla barca.
    A proposito di cazzo.
    Gli diede un pugno lì.
    Così imparava a — esistere, supponeva.
    sinéad
    mikhailova

    I walk beside myself
    To see what's left
    guerriero bersereker
    [OFF: un tiro PA bonus]
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    MAGO
    2008 — slytherin — chakramWe can be free if we want it
    Or we can stay in this lane all alone
    Just say the word and I'm on it
    The past is receding so we can move on
    free if we want it
    nothing but thieves
    Mother of Night, darken my step


    (9) DIFESA BALT (balt + mini): spintona beth

    (20) DIFESA MINI (hans + mini): cade dalla barca per evitare il crucio. SI CAZZO LA SUA DIFESA. amen pray slay

    ATTACCO ASCANIUS (mood + mini): pugno nei genitali
     
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    balt23 pa28 pd93 psARMA: tirapugni
    mood23 pa30 pd72 psARMA: stocco
    hans18 pa35 pd73 psARMA: mazza da baseball | empatia
    lissette18 pa25 pd48 psARMA: rivoltella
    check15 pa23 pd51 psARMA: coltello
    sinéad22 pa20 pd53 psARMA: chakram
    sigdag30 pa30 pd---attacco:rivoltella
    dazbog25 pa30 pd--attacco: --fionda | telecinesi
    beth25 pa30 pd10 psattacco: 25 (hans) 3 (mood) 22 (balt)cerbottana
    ascanius20 pa25 pd57 psattacco: 1 (liz)balestra
    theodosia20 pa25 pd---attacco:fucile | geocinesi
    fionn20 pa25 pd4 psattacco: 16 (mini) 16 (check)arco e frecce
    squali: CHECK


    (18) DIFESA MOOD (balt + hans): 17 + 2 = 19pd (+1pa)
    (9) DIFESA BALT (balt + mini): 3 + 7 = 10pd (+1pa)
    ATTACCO BETH (balt): 6 + 1 + 1 = 8 pa
    DIFESA: 27pd
    si è difesa bene, che dire.

    (20) DIFESA LIZ (mood + check): 10 + 5 = 15pd (-5ps)
    la freccia non ti colpisce al cuore, ma alla spalla sinistra sì.
    ATTACCO ASCANIUS (mood + 5 + mini + 5): 5 + 5 + 4 + 5 = 19pa
    DIFESA: 4pd (-15ps)
    fortuna che ci ha provato meno di voi. il calcio alle palle fa male, ma il thumb down di mood lo ferisce nell'anima.

    (20) DIFESA MINI (hans + mini): 18 + 13 = 31pd (+11pa)
    (16) DIFESA CHECK (mood + check): 5 + 2 = 7pd (-9ps)
    non siete i teddie, e si capisce perfettamente nel momento in cui la freccia si conficca sotto al costato del vibe - mira sbagliata e nessun organo vitale colpito, still.
    ATTACCO FIONN (hans + check): 18 + 14 + 11 = 43pa
    DIFESA: 13pd (-30ps)
    the power of love...
    lo stab stab e la remata fanno il loro porco dovere, ma non sembra bastare per porre fine alla vita di fionn.

    DIFESA SQUALI BALT (balt): anche tu, com'era anche scontato che fosse, non ti salvi dalla caduta in acqua; resti vittima delle scosse elettriche per qualche istante, prima di riuscire a tornare alla barca. [-7ps // +5pa al prossimo attacco]
    gli squali impattano nuovamente contro l'imbarcazione, e stavolta a rischiare è CHECK

    MOOD: beth ti sputa con la cerbottana...
    BALT: ... e lancia una fattura bolla (interem) su di te.
    LIZ: ascanius ti lancia un confundus.
    MINI & CHECK: allo stremo delle forze, fionn dà fuoco alle sue frecce e le scocca contro di voi
     
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    gli anatemi hanno la resistenza e la capacità adatti per attutire l'offensiva avversaria, dando una possibilità in più per sferrare attacchi decisivi contro i nemici
    ma quindi mi state davvero dicendo che il potere dell'unico Anello ce l'hanno davvero solo i TEDDIE? che questo dono oscuro trascende sara e rob in quanto persone fisiche, e ristagna come l'acqua guasta di una pozza negli unici due pg che non avevano mai pensato si potessero trovare?
    orribile.
    lo avrebbe trovato inquietante anche check, pur non avendo mai avuto a che fare direttamente con nessuno dei due, se solo ogni pensiero coerente non gli fosse stato strappato via — per un momento lunghissimo e in apparenza eterno, ma in effetti niente più di quello. forse perché era abituato al dolore fisico, check vibe; lo aveva reso innocuo, uno scomodo compagno di viaggio da sopportare una volta al mese (rob@ciclo).
    di solito però sapeva quando stava arrivando.
    farsi cogliere di sorpresa, costretto a fare un passo indietro per il contraccolpo, bruciava più della freccia stessa «mannaggialaputtana» era un po che non lo scrivevo, serviva l'occasione giusta. istintivamente portò entrambe le mani all'altezza dello sterno, una volta recuperato l'equilibrio, resistendo all'impulso di afferrare la freccia e tirare; anche se sentiva la punta muoversi e lacerare ogni singolo filamento di carne e muscoli, sapeva razionalmente di doverla lasciare dove stava.
    si che aveva di nuovo la magia (sono certa abbia connected i dots, dai), ma non si fidava abbastanza delle proprie condizioni per lanciarsi da solo un incantesimo di guarigione — e i suoi compagni, beh, avevano decisamente altri problemi più urgenti da risolvere. tipo, un nome a caso, Liz: non era certo di cosa stasse succedendo sull'altra barca, a causa dei denti a stringere con forza l'interno della guancia fino a farla sanguinare - un metodo come un altro per non lasciarsi sopraffare dal dolore al costato - e il respiro mozzato in gola, ma nel dubbio le avrebbe lanciato un protego stringendo la bacchetta nella mano libera.
    l'altra, lasciato il bavero di mood dopo averlo strattonato senza troppi complimenti «accoltellare te è stato più divertente pidocchio», la portò inevitabilmente alla freccia: non doveva sfilarla per evitare il rischio di emorragia, ma nemmeno poteva permettersi di lottare con venticinque centimetri di corpo estraneo a spuntargli dallo stomaco impedendo anche il più basilare dei movimenti. tipo quello necessario per allungare il braccio e conficcare lo spuntone acuminato nell'occhio sinistro di ascanius, proprio dove poco prima aveva malamente messo in pratica la tecnica dello sputazzo™.
    e qualcuno non lo afferrò mica da dietro?
    strappandogli una smorfia di dolore e un ringhio basso, che si sarebbe trasformato in un morso se solo le iridi verde acqua non avessero riconosciuto in tempo il volto emaciato di Hans Belby. e anche così, vi dirò, un pensiero di affondare incisivi e canini nel braccio del ragazzo inevitabilmente lo fece: in quel momento era in tutto e per tutto un animale ferito, check. pericoloso, spaventato, e poco incline a fare eccezioni — eppure una gli toccava. perché invece di mordere parve quasi rilassarsi sotto le dita dell'altro; ne seguì i movimenti, lasciandosi spostare, una fitta per ogni centimetro. e ricambiò persino la stretta, quando la barca prese a rollare sotto i piedi di entrambi, promettendo un tuffo e una scossa.
    tutto sommato, forse gli sarebbe servita.


    check
    vibe-bigh

    So are you gonna die today,
    or make it out alive?
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    (toglie 5-10 pa all'attacco)
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    A million voices in your head that whisper, "Stop, now"
    Another twist of the knife, turn of the screws
    It's all in your mind, and it's fighting you
    crossed the line
    no resolve
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    (3) DIFESA MOOD (hans + check): lo tira via

    (1) DIFESA LIZ (check + mini): protego
    ATTACCO ASCANIUS (check + mini): gli ficca la freccia spezzata nell'occhio

    AZIONE BONUS: si aggrappa ad Hans per non cadere in acqua
     
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    i berserker hanno la violenza nel sangue. scatenano la loro furia sul nemico con efferatezza, incuranti della propria salvaguardia.
    Mini era molto felice che il suo calcio alle palle fosse andato a segno, perché se no il compito di farle da sacca da boxe sarebbe capitato a un altro malcapitato. Finalmente poteva canalizzare la sua rabbia in attività proficue, e no, gambizzare i propri avversari prima di salire sul ghiaccio non valeva. «tanto non ti serviranno nella tomba, no?» premette i palmi sulle tavole di legno per alzarsi, la sua ombra ad allungarsi sopra il corpo caduto di Ascanius, ominous come il ghigno sulle labbra. Vedendo questa scena, qualcuno avrebbe potuto pensare all’iconica frase step on me mommy ma è decisamente troppo cursed in questo caso, quindi niente. Con un saltello –minchia, sperava che la barca la reggesse– scavalcò le gambe dell’uomo per dirigersi verso una cintura poco lontana. Anzi, vi dipingerò la scena con maggiore dettaglio.
    Mini, appena uscita vittoriosa da un combattimento con gli squali, grondante d’acqua e con la parola omicidio scritta a caratteri cubitali sul volto.
    Hans, che per qualche strano motivo stava lurkando da quelle parti, fin troppo vicino alla sua cintura.
    Al che. Che volete che abbia fatto, Mini. Piantò gli occhi in quelli di Hans, le labbra a curvarsi all’insù e a mostrare i canini come avrebbe fatto un cane feroce, e mantenne il contatto visivo mentre prese a power walkare verso la cintura.
    Una sfida all’ultimo sangue.
    Una sfida che vinse, perché aveva il potere della caffeina (magari) e di Dio dalla sua parte.
    Si chinò a raccogliere l’oggetto, soppensandolo tra le mani, rigirandolo per studiarne i dettagli che lo rendeva così speciale. Mah, vabbè ma che cazzo ne sapeva lei di queste cose. Provò ad allacciarsela in vita ma per quanto provasse a stringere la cinghia sul bottone più piccolo /sigh/ era troppo skinny legend perché non le cadde al primo passo. Quindi, come un fuckin’ rambo qualsiasi, se la mise a tracolla manifestando che funzionasse comunque.
    Lei, nel dubbio, non sentì cambiamenti sostanziali.
    Cambiò i suoi fidati chakram per la bacchetta e un sogno, già giddy di emozione all’idea di poter finalmente usare la magia. Non aveva niente contro il contatto fisico e la violenza, ma come dicevano i saggi: non si coglie il vero valore delle cose fino a quando non le si ha perse. O qualcosa del genere. Forse l’aveva letto sul retro dei cereali.
    Intanto, attorno a lei i suoi compagni erano stati infilzati da frecce.
    Una cosa importante da notare, più con il cuore che con il cervello.
    Una di queste era Liz che…ora, Sinéad non era un’esperta, ma non le sembrava il caso di lasciarla senza supervisione. Era un po’ come quei gatti che finivano nel cesso da soli e poi non sapevano come uscirne. Non il paragone più elegante, ma era l’unico che il cervello le suggeriva in quel momento. Quindi fatele causa, se si sentì in dovere di giocare al principe azzurro quando vide Ascanius puntare la bionda. Alzò la bacchetta contro di lui nella speranza che l’incantesimo lo prendesse prima che potesse attaccare, un glacius a lasciare la punta del catalizzatore per impattarsi sulla figura e trasformarlo in una statua di ghiaccio (ciao paris).
    Poi, un battito.
    Un singolo secondo che bastò per accendere la miccia della follia.
    «QUESTA (non) E’ SPARTAAAAA» il grido di battaglia lasciò le labbra della Mikhailova prima che potesse registrare cosa stesse facendo: un calcio ben assestato in centro alla schiena di Ascanius, abbastanza potente da far traballare la statua per qualche secondo, per poi inclinarsi oltre il parapetto della barca e cadere in acqua.
    sinéad
    mikhailova

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    [OFF: un tiro PA bonus]
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    Or we can stay in this lane all alone
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    The past is receding so we can move on
    free if we want it
    nothing but thieves
    Mother of Night, darken my step


    (1) DIFESA LIZ (check + mini): glacius su ascanius
    ATTACCO ASCANIUS (check + mini): lo butta giù dalla barca
     
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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati.
    Non vi stupirà leggerlo, ma non si sentì in colpa neanche un po', quando le frecce colpirono sia Liz che Check. Non erano morti, no? Era un ragazzo umile, Mood Bigh. Si accontentava delle piccole cose; chiunque vi dica il contrario, (ha ragione) mente. Quindi sorrise comunque, testa piegata di lato e palmo a strizzare i ricci pregni d'acqua - non si scherzava con la curly routine - indicando vago il punto da cui spuntava il dardo.
    «mi sa che ti hanno preso» che era un po' la sua risposta al perchè non lo avesse ucciso nella culla. Dopotutto, sapevano entrambi che c'era un (1) motivo se erano anime gemelle (♥) e quel motivo era che Check amasse Mood, e Mood amasse Mood. Un'affinità perfetta, completa, senza alcuna falla nel sistema.
    Fu il momento di Balt di cadere. Mood non si sarebbe mai permesso di togliergli il divertimento di giocare con un paio di simpatici squali di quartiere: quando vide la sua mano fare capolino dalla superficie dell'acqua, si sporse dalla sua comoda posizione sulla barchetta - fra morte e perdizione, il suo posto preferito - per battergli il palmo, tornando poi comodamente seduto sul ciglio dell'imbarcazione senza alcuna preoccupazione al mondo.
    Davvero. Neanche una. Intorno a lui volavano incantesimi e bestemmie, e lui se ne stava lì, ad osservare quel finto oceano dolce con espressione seria e distante - riflessiva. Non vi è dato sapere a cosa stava pensando, ma come usuale per tutti i momenti taciturni del Serpeverde, il range variava fra mi uccido e uccido tutti gli altri. Senza un motivo specifico. Ogni tanto gli piaceva dissociarsi e pensare alla caducità della vita, a cosa ci fosse dopo la morte, se nello zaino avesse o meno messo effettivamente delle caramelle (non droga, quelle vere; non divertenti, era solo in carenza di zuccheri).
    Si lasciò spostare, roteando gli occhi scuri sul sacco di pulci. Abbozzò perfino un sorriso. Ah, i bei vecchi tempi in cui era più basso di uno scaffaletto ikea da bagno, domandava al fratello maggiore di pugnalarlo, e quello lo faceva perfino. «memoria core» Mimò metà cuore con indice e medio, sollevando nel mentre la bacchetta per intercettare la freccia verso Check ed intrappolarla in una bolla (BOLLE BOLLE) che, nella migliore delle ipotesi, l'avrebbe colpito abbastanza forte da essere comunque soddisfacente, e nella peggiore, avrebbe fallito facendolo nuovamente bucare.
    win-win.
    Accadde di nuovo, sapete. Non si misero d'accordo, successe e basta - come le cose (peggiori, da esperienza di Mood) migliori.
    Era semplicemente giunto il momento che qualcuno lo facesse, e se quel qualcuno dovevano essere Balt e Mood, così sia.
    #budino (baltino, moodino, è auto esplicativo) for the win. liz, mini, questo è per voi.
    CHECK - nulla di personale - E AZIONE!
    Abbassò la voce di un'ottava, chinandosi su Balt che, da uomo indipendente, era uscito dall'acqua da solo.
    «ti sto toccando con casualità» gli occhi fissi su Hans e Check, senza un velo di rimorso.
    «perchè non posso fare altro, capisci? sono strano. sono un tipo strano.» una pausa.
    Se avessero aspettato che Hans e Check comunicassero fra loro donando lo spettacolo che meritavano, sarebbero morti tristi. Non era da Mood prendere le redini del treno del divertimento, ma in mancanza di passatempi migliori, un po' di sano bullismo funzionava sempre. Umettò le labbra, osservando un punto verso l'infinito. «sono stato maledetto alla nascita. se provassi... qualcosa, poi dovrei» un verso strozzato, labbra fra i denti. Chiuse gli occhi. Un dolore che parve sincero, perchè era un'artista eccellente. «fare un balletto. l'intera macarena, check. tutti i balli estivi da animatore. la bomba....gioca a jouer.» scosse il capo, deglutendo. «non posso. vorrei, ma mueve la colita, check. mueve la colita. non sei tu, sono io» si alzò in piedi, infine.
    Si mise al fianco del suo compagno di doppiaggio, che aveva avuto l'ingrato compito di doppiare suo fratello.
    Allungò un braccio, mimando con la bacchetta le orecchie di topolino di disney channel a lato dello schermo a concludere il programma.
    Fischiò fra i denti, acuto, attirando l'attenzione di Fionn. Il simbolo lo concluse con una stoccata del polso ed un foramen silente.
    Dritto al cuore, come il monologo di Hans avvenuto nell'au #budino.
    Inchino.
    Sipario.
    (Applauso)

    mood
    bigh

    i hate it when people ask "do you trust me?" like... don't call me out like that... the answer is no.
    sentinella
    seguace di arda
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    16 y.o. — slytherin — professional gaslighterSo cold
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    But I do my best
    to make things right
    ok
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    moonmaiden, guide us



    (16) DIFESA CHECK (hans + mood): dodgeball su check
    CITAZIONE
    crea attorno all'oggetto su cui viene lanciato una "bolla" d'aria; questo incantesimo è utile sia per difendersi da corpi contundenti lanciati, visto che la bolla ha la consistenza molleggiante e ricevere quella addosso sarà sicuramente meno doloroso, sia per proteggere qualcosa in caduta. Per lanciarlo fare con la bacchetta un cerchio, il perimetro che avrà la palla; non necessariamente verbale, ma se si vuole dire ad alta voce "chepallus" per essere più sicuri - magari ai primi lanci - si può; nessun fascio di luce, ma sembrerà che ci sia un "movimento" nell'aria, un tremito.

    (16) DIFESA MINI (balt + mood): cacalling (non a mini, forse)
    ATTACCO FIONN (balt + mood): foramen al kwore

    CODICE
    <b>(3) DIFESA MOOD (hans + check):</b>
    <b>ATTACCO BETH (hans):</b>

    <b>(1) DIFESA LIZ (check + mini):</b>
    <b>ATTACCO ASCANIUS (check + mini):</b>

    <b>(16) DIFESA CHECK (hans + mood):</b>
    <b>(16) DIFESA MINI (balt + mood):</b>
    <b>ATTACCO FIONN (balt + mood):</b>
     
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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati.
    non è che ci stesse capendo molto eh, ma alla fine non cambiava molto dalla sua vita di ogni giorno🥰 non capiva mai un cazzo🥰 proprio come quei gatti che cadevano nel cesso, ciao mini «posso essere il tuo eric se vuoi» a mood, prima di spostargli qualche ciuffo bagnato dalla fronte e soprattutto, prima di essere ferita da quella cazzo di freccia «ascanio guarda se non ti infilzo come uno spiedino » si scostò, ancora una volta, dalla freccia vagante «vediamo se sta volta riesco» e colpo verso la sua fronte, per quanto la barchetta le permettesse
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    Now I'm so done with caring
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    OFF: dimezza attacco O difesa del nemico
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    Mother of Night, darken my step


    (1) DIFESA LIZ (liz + mini): si scansa
    ATTACCO ASCANIUS (liz + mini): headshot

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    devotees have the soul of saviors, the paladin complex,
    and are ready to sacrifice themselves to defend their companions.
    Sapete quando siete da mesi in una missione palesemente suicida, destinata a finire in tragedia perché è esattamente così che va la vostra vita, e ad un certo punto decidete sia giunto il momento di urlare “fuck it, we ball” a pieni polmoni e dissociarvi dal piano terrestre sul quale siete consci di aver piantato i piedi ma al quale non sentite di appartenere davvero?
    Ecco, era così che si sentiva Lele Balt, dopo solo tre giorni di quest pochissime ore da che era partito dal campo base e salutato i suoi amici. A sua discolpa, erano successe davvero troppe cose da metabolizzare con il cuore leggero: riteneva giusto e comprensibile, condivisibile dal mondo intero e da tutti i suoi fans, che ad un certo punto il suo cervello andasse in tilt, e non ragionasse più. Molti potrebbero domandarsi l’ha mai fatto?, e la risposta potrebbe anche soddisfare quella retorica constatando che no, non aveva mai davvero connesso le sinapsi – ma questo è un discorso da affrontare in altri lidi. Gli era anche sembrato di sentire la voce di Paris attraverso il corpo di Mini, e si era commosso: come cazzo gli mancavano, tutti quanti.
    Tutto ciò per dire che dopo aver visto Mood in acqua, aveva iniziato a far girare gli ingranaggi nel cervello – un peccato si fossero inceppati sul più bello, ed avesse perso un po’ di tempistiche fondamentali per le proprie azioni. Perché dopo avergli chiesto se avesse bevuto, ed aver picchiato Beth – anzi: aver finto di picchiare – , sentendo la barca tremare sotto i suoi piedi facendogli perdere l’equilibrio, decise di fare ciò che era più giusto, unendo l’utile (salvare il suo bestie) al dilettevole (averla vinta sugli squali perché vaffanculo mi butto prima che possiate farmi cadere voi). «BRO, ARRIVO!» ebbe poco tempo per organizzarsi prima di cedere allo sballottolamento, ma: si tolse la maglia, perché voleva avere qualcosa di asciutto per quando sarebbe risalito ed era un fottuto fenomeno a spogliarsi nei momenti di difficoltà nel giro di 0,001 secondi; raccolse la fionda di Dazbog e se la mise in bocca, perché grazie al cielo Mood era intelligente e Balt uno che apprendeva in fretta per imitazione; fece finta di mettersi in posizione per tuffarsi come la Pellegrini, ma semplicemente riuscì a cadere in maniera più elegante in acqua.
    E mentre sentiva ogni singolo muscolo vibrare per l’elettricità, le fibre nervose impazzire per il contatto con qualsiasi cosa ci fosse sotto la superficie del lago, incrociò lo sguardo del Bigh.
    Sulla barca.
    Salvato da Check.
    Melodrammatico, non mise un singolo grammo di forza nel tentativo di rimanere a galla, decidendo di andare a fondo come Jack guardando Rose sciallarsela sulla porta del Titanic. Quando vide gli squali, decise di aver fatto comunque una fantastica esibizione e che poteva finirla lì, risalendo verso la superficie il più veloce possibile.
    Sorrise, andando istintivo ad alzare il braccio oltre lo specchio d’acqua quando vide quello sporto in avanti dal serpeverde – allora non era arrabbiato perché non si era buttato subito a salvarlo, aveva capito stesse avendo un suo momento di contemplazione universale, era tutto bello e perdonato, era… «glu glu» UNA MENZOGNA!
    Ok era giusto, e comunque gli aveva battuto il cinque, andava bene così.
    Ad un certo, dovette abbandonare i suoi amici meccanici: fu terribile, si era già affezionato. Li salutò con due dita alla fronte, ed uno gli sembrò avvicinarsi per strusciare il muso contro la sua gamba con affetto; con sincera commozione, gli diede una pacca sulla testa ed annuì.
    [madame’s voice] tu mi hai capito…
    Si arrampicò sulla barca di Mood, sgrullandosi come un cane bagnato prima di sedersi al suo fianco – perché per me è così, seduti sulla barca a guardare l’infinito – e sospirare.
    E schiarirsi la voce, per poi chinare appena il capo in modo da ottenere la voce un po’ più grave. Puntò lo sguardo su Check, cercando di studiarne i movimenti – voleva essere perfetto, quando imitò la sua voce: «oh, hans… cazzo in culo non fa figli…» deglutì sonoramente, e sbuffò più forte di quanto fosse necessario dalle labbra dischiuse. «lo so, lo so, ascoltami… fa male, male da morire, se lo pigli.» perché stava diventando tutto un po’ difficile su quelle barche: anche i cacciatori di teste (cit.) avevano percepito quella tensione sessuale, e quelli non regalavano nemmeno un minimo di gioia. «mega godo.» un po’ random, perché sicuramente ci stava bene come risposta alle parole del Bigh. «amore sei splendido, amore ti voglio, amore ti aspetto, amore non vedo l’ora di vederti.» solo citazioni di un certo livello. «ma tu devi dirmelo, devi dirmi cosa devo fare – farti vedere cos’è un vero uomo? devo rimetterti in riga?» schioccò la lingua sul palato, quasi il frustino che con abbastanza immaginazione poteva sembrare avesse il Vibe tra le mani. «i just wanna feel… real love…» e per quell’episodio era tutto. Batté il pugnetto [u] con Mood, e poi tirò fuori la pistola per sparare due colpi a Fionn.
    baltasar
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    We all wanna be somebody
    we just need a taste of who we are
    paladino devoto
    [ prende l'attacco di un altro ]
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    lycan — 2006's — hufflepuffI'm just the boy inside the man
    not exactly who you think I am
    Trying to trace my steps back here again, so many times
    I remember where it all began, so clearly
    be somebody
    thousand foot krutch
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    difesa mini: spara
    attacco fionn: spara
     
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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati
    «no no, mi fido ciecamente!»
    Said no one ever.
    Specialmente non in riferimento ad Hans.
    Il Belby rivolse uno sguardo vagamente perplesso al tassorosso, cercando di capire se fosse serio o se lo stesse prendendo in giro, decidendo poi che non gli interessasse la risposta.
    Era già andato avanti.
    Più precisamente, stava fissando il corpo di Dazbog che galleggiava nell'acqua, decidendo se valesse la pena arrivare alle mani con la Mikhailova per recuperare la cintura del pirata o meno — ma, in effetti, cosa avrebbe dovuto farci lui? Il suo potere non era utile in battaglia, come spesso gli aveva fatto notare Daveth, e comunque non era certo di riuscire ad influenzare qualcuno in una situazione come quella, con troppe emozioni tutte insieme a minacciare di farlo esplodere, perciò dopo una manciata di minuti in cui si era limitato a fissare con intensità Mini solo per il gusto di farlo, decise che non gli interessava abbastanza vincere quella battaglia, e che non la volesse quella cintura, dopotutto.
    Prese piuttosto il remo, ormai a tutti gli effetti un sostituto della mazza da baseball a fateggi alterni, solo perché più lungo e in grado di raggiungere anche i nemici ancora sull'altra barca, e lo swingò per dare prima un colpo sul braccio di Beth, e poi uno al viso. La voleva vedere morta. Manifesting!
    Non degnò Mood di uno sguardo, ben sapendo che l'altro non avrebbe prestato attenzione a lui, né l'avrebbe ringraziato — perciò, anche lì, andò avanti.
    Quella volta, però, non proprio per sua volontà.
    Lo registrò ancora prima di sentirlo, quel «mannaggialaputtana» ringhiato da una voce familiare, in un tono familiare, che lo portò suo malgrado a voltarsi verso la barca dei pirati moderni e cercare Check con lo sguardo, giusto in tempo per vederlo posare le mani sull'addome e stringere una presa non troppo delicata intorno a quella che sembrava l'asta di una freccia infilzata per metà nella carne del tedesco.
    Non riusciva a vedere sangue, dalla sua posizione, ma Hans temeva fosse lì, sotto le mani del Vibe, pronto a sporcare gli abiti e ad unirsi alla macchia appiccicosa che già inzuppava le assi di legno della barca.
    Fece un respiro, poi un altro, perché in tutto quel tempo, in due mesi e nei giorni della partenza, mai aveva preso in considerazione l'ipotesi che per raggiungere quello che voleva, avrebbe rischiato di perdere qualcos'altro. Check Vibe, dopotutto, aveva sempre dato l'idea di essere un po' come un'infezione, l'erba cattiva che non moriva mai, il cockroach che sopravviveva a qualsiasi cosa. Non aveva pensato nemmeno un attimo che fosse fatto di pelle e ossa e sangue e battiti cardiaci anche lui.
    Avrebbe preferito di gran lunga rimanere nella sua cieca ignoranza, piuttosto che avere un risveglio traumatico e improvviso come quello.
    Non funzionava bene, quando la situazione sfuggiva al suo controllo. Eppure, non riusciva a staccare gli occhi dal maggiore, ancora entrambi impalati nella posizione di qualche istante prima, come se il tempo fosse stato congelato da quel mannaggialaputtana soffiato via da Check.
    E fu solo perché lo stava già guardando, che Hans si accorse dell'ennesima freccia diretta verso il Vibe — una freccia infuocata, niente meno. E, anche a quel punto, agì prima di registrate che lo stesse facendo.
    Mise un piede davanti l'altro, la mazza di Mac stretta nel pugno, nocche bianche e mascella serrata; con un mezzo salto goffo, se non altro per la scarsa altezza che non permetteva allo special di fare un abbordaggio fluido ed atletico, Hans finì sulla barca dei nemici, diretto verso il Vibe, che prese oer la maglia e spostò di peso. Si, beh circa, più o meno, per quanto di peso potesse andare uno come lui, che pesava trenta grammi con dei sassi in tasca.
    Solo per un istante ebbe la tentazione di stringere la presa per assicurarsi che l'altro rimanesse lì, concreto sotto i polpastrelli e solido contro la sua figura, ma non lo fece; ricambiò invece lo sguardo di Check, ghiaccio che incontrava il bosco, ricordandogli in silenzio quello che gli aveva detto già (più di) una volta: mi fido. Non pretendeva che Check facesse lo stesso, e se avesse voluto staccargli il braccio a morsi, per aver osato toccarlo, lo avrebbe capito — nessuno meglio di lui avrebbe potuto farlo.
    Preferiva la violenza fisica a quella verbale, o meno, di una domanda non esplicitamente posta: cosa stai facendo. Perché.
    La reazione istintiva e violenta era ciò che si aspettava.
    Perciò scusatelo tanto se rimase un attimo interdetto quando, invece, sentì Check stringere a sua volta la presa, anziché ringhiare e lacerare la carne come avrebbe dovuto fare.
    Lo sguardo del Belby si fece appena più sgranato, nel metabolizzare quanto fatto, e quanto successo, incapace di spiegare persino a se stesso una reazione così istintiva — ma, ultimamente, il raziocinio sembrava averlo abbandonato, o non si sarebbe trovato nel fottuto Sri Lanka, tanto per cominciare.
    La barca ondeggiava pericolosamente sotto i colpi degli squali, e per colpa del movimento continuo della battaglia che imperversava, e non era decisamente fatta per ospitare tutte quelle persone, che cazzo gli era saltato in mente, doveva rimanere sulla sua e aspettare che anche Liz l'abbandonasse per poi remare veloce verso l'altra sponda — e invece, contro ogni logica, stava fornendo un appiglio a Check Vibe per evitargli di finire nell'acqua.
    Quella storia aveva un finale che si scriveva già da solo.
    johannes
    belby

    when it feels like you just slept
    through all the best years of your life.
    sentinella seguace di arda
    [dimezza attacco O difesa del nemico]
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    2004 — empatico (mazza da baseball)when the heart's beyond repair;
    when you wake and no one's there;
    when your home consists of only you;
    is there anything worth holding on to?
    Anything Worth Holding On To
    Cynthia Erivo
    Mother of Night, darken my step





    (3) DIFESA MOOD (hans + check): le da un colpo col remo, prima al braccio —
    ATTACCO BETH (hans): — poi alla testa
    (16) DIFESA CHECK (hans + mood): salta sull'altra barca e lo sposta di peso (quale)

    CODICE
    <b>(3) DIFESA MOOD (hans + check):</b>
    <b>ATTACCO BETH (hans):</b>

    <b>(1) DIFESA LIZ (check + mini):</b>
    <b>ATTACCO ASCANIUS (check + mini):</b>

    <b>(16) DIFESA CHECK (hans + mood):</b>
    <b>(16) DIFESA MINI (balt + mood):</b>
    <b>ATTACCO FIONN (balt + mood):</b>
     
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    (3) DIFESA MOOD (hans + check): 21 + 10 = 30 (+27)
    ATTACCO BETH (hans + check): 16 + 4 + 27 = 47
    DIFESA: 24 (-23ps)
    la remata in fronte è precisa: beth ci prova un sacco a difendersi, ma il colpo la fa cadere fuori dalla barca e il lago elettrificato le è letale.

    (1) DIFESA LIZ (liz + mini): 3 + 1 = 4 (+3)
    menomale che aveva un 1.
    ATTACCO ASCANIUS (liz + mini): 4 + 6 + 3 = 13
    DIFESA: 17
    daje roma daje

    (16) DIFESA CHECK (hans + mood): 13 + 28 = 41 (+25)
    (16) DIFESA MINI (balt + mood): 20 + 16 = 36 (+20)
    ATTACCO FIONN (balt + mood): 16 + 4 + 25 + 20 = 65
    DIFESA: 10 (-55ps)
    il foramen la colpisce al petto, ed il proiettile di balt si pianta nel cranio di fionn: precisi da morire, i budini.

    CHECK: ma ci pensate... riesci davvero ad aggrapparti ad hans e a non cadere in acqua. tuttavia, a questo giro tocca proprio a lui doversi reggere.

    TUTTI: ascanius, highlander vagamente terrorizzato, spara frecce più o meno precise a tutti voii

    Edited by portavoce del karma‚ ossequi - 17/4/2024, 09:54
     
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    devotees have the soul of saviors, the paladin complex,
    and are ready to sacrifice themselves to defend their companions.
    «mood...» cominciò a battere i polpastrelli sulla spalla del serpeverde, iridi di cioccolato fisse sull’altra imbarcazione. «me lo fai un favore?» e nessuno, nessuno mai aveva saputo resistere agli occhioni del Monrique, quando chiedeva qualcosa. Perché era adorabile, ovviamente, ma gli piaceva puntare anche sulla pietà e la compassione se necessario. Il Bigh non sarebbe stato da meno, anche soltanto perché sapeva ad un certo punto l’avrebbe preso per sfinimento – torture psicologiche che l’altro poteva soltanto sognare di saper applicare. «mi acci il telefono? guarda, sta laggiù» ed indicò un punto ben preciso tra i cadaveri e gli altri compagni. «è da un po’ che non sento gli altri, voglio vedere come stanno...» l’avrebbe potuto fare da solo? No, perché non aveva una di quelle bellissime cinture vintage che gli permettessero di usare la magia. «e stai attento, costa un sacco!»
    Quando Mood acconsentì – non che gli fosse davvero possibile dirgli di no, non scherziamo –, Baltasar si illuminò d’immenso, tutto sorrisi e fossette quasi non avesse ammazzato tre persone nell’ultima ora: sarebbe stato molto triste se avesse scoperto che nessuno aveva scritto sul gruppo, o se nessuno avesse poi risposto ai suoi messaggi. Non avrebbe pensato a cosa potesse o meno voler dire, il massimo che potesse concedere loro era di essere impegnati – che per Ben e Mona poteva significare qualsiasi, good for them.
    «oooooh ti togli??? guarda che – non si è tolto.» quest’ultima parte borbottata a Mood, ancora ad ammirare il telefono che nel tragitto colpiva in faccia Ascanius perché non si era tolto: le brutte intenzioni, la maleducazione.
    «ODDIO!» ebbe un attimo di mancamento. Un attimo molto lungo di morte interiore che, una mano al petto e l’altra già sul bordo della barca, aveva rischiato prepotentemente di mostrarsi all’esterno. O perché, nel vedere il proprio cellulare perdere quota ed avvicinarsi pericolosamente all’acqua, sarebbe passato a miglior vita per quell’infarto del miocardio che Beth non era riuscita a portare a termine come si doveva; o perché si sarebbe lanciato senza pensarci due volte. Preferiva rischiare l’elettrocuzione, che non avere la possibilità di mandare almeno un messaggio, una emoji, uno sticker o un meme ai suoi migliori amici: aveva la necessità fisica di sentirli, o di vederli se possibile; in quel momento, il telefono aveva più importanza della sua stessa (sanità mentale!) vita.
    Espirò tutta l’aria che non si era accorto di aver trattenuto nei polmoni, quando invece riprese a viaggiare nella sua direzione. «non farlo mai più, ti prego.» immaginava ci fossero modi più divertenti di vederlo morire che non quello. Forse.
    «ma poi... che giro gli hai fatto fare.» perché a quanto pare siamo tutti sulla stessa barca e io non lo avevo capito, pensa: il telefono era solo un po’ più in là, Mood aveva cercato di farglielo cadere e il tassorosso non si era posto alcun quesito al riguardo.
    «guardaaaa!» per capirci: Balt in quel momento era la trasposizione umana dell’emoji felice con i cuoricini intorno, tutto grazie alla foto di Ben – una testa mozzata, Ictus traumatizzato, Mona... ticchettò veloce sui tasti.
    "È... morta?"
    "She's meditating." fu la pronta risposta di Dara, ed il Monrique la accettò.
    «ha mozzato una testa!!!» ci sarebbe tanto da dire al riguardo, molte implicazioni etiche e morali sulla foto che riprendeva la decapitazione apportata dalla Meisner, ma aveva sempre voluto farlo!!! Era davvero molto fiero di lei, e contento per i suoi successi.
    «RAGAAAAAAAAAA!!!» richiamò l’attenzione di tutti, Ascanius compreso mentre stava cercando di fare qualcosa a Mini che non aveva capito e non voleva davvero sapere. «MOMENTO SELFIE!» si era dissociato talmente tanto dal mondo, che mettersi sul bordo della nave non fu un problema – mentalmente; fisicamente era un misto tra il Grinch e un fantasma. Petto nudo, ancora bagnato per il tuffo, sorriso a trentadue denti, attivò la telecamera interna e sistemò l’angolo in modo da prendere tutti: i suoi compagni, i cadaveri, Ascanius; notò anche qualche squaletto fare capolino dalla superficie del lago. «dite tutti: SANITÀ MENTALE!»
    baltasar
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    Trying to trace my steps back here again, so many times
    I remember where it all began, so clearly
    be somebody
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    moonmaiden, guide us


    difesa balt: parla un sacco
    difesa mini: urla???
    attacco: fa un selfie
     
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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati.
    Pensa.
    Reclinò il capo sulla spalla, osservando incuriosito il corpo di Fionn rimanere in piedi solo un istante, prima di rendersi conto di essere morto. Guardò il foro sul petto, battendo lento le palpebre mentre il sangue spillava a rivoli pesanti appiccicando i vestiti alla pelle dell'uomo. Donna. Qualunque genere avesse scelto come persona.
    Balt era in Sri Lanka per i suoi amici. Liz, per seguire Balt. Perfino Hans si era unito alla missione seguendo qualcosa di diverso dalla ragione, checché ne dicesse e pensasse, e Check non si trovava su quella barca per motivi troppo diversi.
    Ma(h) Mood.
    Era strano pensare potessero non saperlo, quando per lui era così ovvio. Hold May Beer era solo una (minima) parte di quel che l'aveva spinto a premere il metaforico grilletto: era lì esattamente per quello, il Serpeverde. Bruciare tappe troppo in fretta, e farlo solo quando non avrebbe attirato troppa attenzione. Tutta esperienza nel curriculum morale della sua vita, dove si obbligava a provare tutto per toglierlo dalla lista e passare al punto successivo. Una curiosità atipica -cosa del Bigh non lo era - e malsana, ma aveva sedici anni e non fumava, non beveva, né si drogava: doveva pur trovare qualcosa che lo uccidesse, prima o poi.
    Abbassò lo sguardo sulla propria bacchetta, sentendo un sorriso fragile pungolare l'angolo delle labbra. Non sapendo bene che farsene, lo tenne unicamente per sé, alzandolo verso Balt solo quando ebbe finito di completarlo. Non era sempre un ingrato, Mood - solo quando gli tornava comodo esserlo - e sapeva riconoscere che Baltasar Monrique rappresentasse prime volte di un certo spessore: il suo primo omicidio falso, e quello vero. Sapete cosa mancava? No, contrariamente a quanto l'opinione pubblica pensasse, Mood non interagiva con le persone solamente per nefasti scopi sessuali - lusinghiero, comunque, keep it up y'all - e no, sembrerà assurdo, ma attentare alla vita di Balt non rientrava nelle sue tattiche di seduzione. Era solo divertente.
    Gli porse il palmo per battergli un solidale cinque, sorridendo denti bianchi pensando gli mancasse giusto mandarlo in coma, prima di concludere il pacchetto. Pensare alla sua (mal) sanità mentale, non voleva dire reputasse il loro rapporto meno di una… (sospiro affranto) amicizia, solo che avesse priorità diverse. Immaginava che qualunque cosa avesse con lui, Mini, Balt, e Dio non volesse, perfino Liz, fosse quanto di più vicino ad una sana relazione interpersonale cui Mood Bigh potesse aspirare. Trovava il concetto di affetto personale, e - dettaglio non meno importante - che non fossero cazzi di nessuno come la gestisse.
    O non lo facesse.
    Gli bastò incrociare il volto sorridente del Monrique per sapere di aver fatto un errore di calcolo, nel pensare potessero sopravvivere simultaneamente Mood, Balt, e il loro rapporto. Uno dei tre doveva cedere per permettere al resto di andare avanti.
    «mood… me lo fai un favore?»
    Lo guardò più a lungo di quanto fosse necessario, chiedendosi che problemi avesse per pensare di chiedere un favore a lui - o che potesse usare i puppy eyes con lui. Lo sguardo da cerbiatto era una sua invenzione, come gli sputi di Troy. Senza contare che, assurdo lo so, poteva chiedergli normalmente di recuperare il telefono, e Mood l'avrebbe fatto, perché non farlo non gli avrebbe fatto guadagnare punti agli occhi di nessuno.
    «sicuro»
    Un accio? Incantesimo da principianti. Eppure, nel tragitto verso di loro, sembrò quasi fallire, minacciando di far cadere il cellulare in acqua. Non esistevano coincidenze nel mondo del Serpeverde, ma offrì un accorato «ops» nel ripescarlo prima che potesse effettivamente toccare l'acqua. Una scelta che non rimpianse, quando vide la foto nella chat dei ben10.
    Non aveva paura di morire, Mood Bigh. Potendo scegliere, però, escludeva la decapitazione, soprattutto se dipingeva quel sorriso estasiato sul viso di Bennett Meisner. Era davvero giunto il momento di prendersi cura di Balt seriamente, si era impegnato troppo nella sua hair care perché andasse a puttane per un capriccio momentaneo.
    «lo…vedo» e sapete che c'era? C'era un che di ammirato, nel tono di Mood. Affascinato. Forse anche un po' sedotto, non fosse stato per la brutta cera di Mona - sempre la sua ben10 preferita, concettualmente parlando.
    Si volse, cercando con gli occhi scuri la figura (ma anche figa) di Liz: se non poteva sacrificare Balt per timore di perderci la testa, toccava all'alternativa migliore e più propensa a morire per lui. Non sapeva per quale assurdo motivo Lissette Monrique lo adorasse; ancor meno, come potesse essere vera la possibilità che lui ricambiasse.
    «lizzie?» Le porse la mano, trovandola sull'altra barca. Ormai così vicine da permettergli di fare un passo verso il bordo, allungarsi, ed attirarla a sé sulla loro stessa imbarcazione, casualmente frapposta fra il suo corpo e Ascanio on a rampage. Le sorrise gentile. Morbido, perfino; come se non l'avesse appena usata come scudo, e volesse solo tenerla vicino. Decisamente, tragicamente, Mood, nel «attenta» preoccupato con cui la allontanò dalla freccia in arrivo. Era o non era un signore?
    Non rispondete.
    Guardò Ascanio, ed un po' lo ammirò. Abbastanza da portare una mano al petto, e rivolgergli un rispettoso inchino. Era importante salutare chi fosse in procinto di morire.
    Selfie di gruppo da inviare ai ben? Un po' come nelle foto da inviare alla mamma, si sistemò i capelli per fare bella figura e sorrise, alzando un peace sign all'obiettivo.
    La salute mentale!


    mood
    bigh

    i hate it when people ask "do you trust me?" like... don't call me out like that... the answer is no.
    sentinella
    seguace di arda
    MAGO
    LEADER
    16 y.o. — slytherin — professional gaslighterSo cold
    to live without a soul
    But I do my best
    to make things right
    ok
    8 graves, aviva
    moonmaiden, guide us



    (14) DIFESA MOOD (hans + mood): si sposta dietro Liz
    (3) DIFESA LIZ (mood + hans): sposta liz (un gentleman)
    ATTACCO ASCANIUS (tutti): inchino

    CODICE
    <b>(6) DIFESA BALT (balt + liz):</b>
    <b>(14) DIFESA MOOD (hans + mood):</b>
    <b>(6) DIFESA HANS (mini + check):</b>
    <b>(3) DIFESA LIZ (mood + hans):</b>
    <b>(1) DIFESA CHECK (liz + mini):</b>
    <b>(3) DIFESA MINI (check + balt):</b>
    <b>ATTACCO ASCANIUS (tutti):</b>

    <b>DIFESA HANS (squali):</b>
     
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