hagalaz

Come dicevo: affascinato.
Perplesso, confuso, privo della conoscenza dei vocaboli adatti per esprimere tutte le emozioni percepite in quel momento. Poor Withpotatoes, bocca aperta ed a portata di qualunque moscerino di passaggio, era, come raramente gli capitava, senza parole. Non stava più capendo nulla.
Le torrette. Mort Rainey. Taylor Swift. Il tempo che andava, passavano le ore, e finalmente faremo un postone, per un fateggio, o forse il successivo, speriamo che questa settimana (di sette anni) sia finita. Con tutti i verbi al posto sbagliato, perchè ho un picco di sonno e poco tempo per elaborare le mie, di emozioni. Lo impegnerò in questo modo.
«ma allora, è vero quello che si diceva» non che Mort fosse un grande generale, anche se il Rainey avrebbe comunque capito quello. Ricordava, per mero sentito dire, di quando aveva deliziato delle povere anime con un esibizione assolutamente non richiesta, ma sentita ed appassionante, di bet on it. Oblinder 2k22 (oddio?!), e lui c'era, anche se non insieme allo sgorbietto megalomane.
Dio grazie. Non avrebbe vissuto bene con se stesso se Mort Rainey fosse stata la sua anima gemella (-100 punti al fantaoblinder).
«mi sento fatto, e sapete cosa? non sono manco il fratello tossico» chissà che esperienza ancestrale e metafisica avrebbe vissuto Swag se fosse stato al suo posto. Il nirvana lo toccava spesso, ma quella peculiare dimensione astrale era raggiungibile solo con gli high and lows of QUEST con il Generale.
Generale che stava per esser preso a mazzate. E sapete allora cosa fece il buon Poor? Che era un angelo, un'anima buona, un poor(haha)o di cuore...? Prese un sassolino, lo fece saltellare sul palmo, ci soffiò sopra un bacino per salutarlo ed apprezzarne tutti i minerali, e poi lo lanciò nella vaga direzione della donna, non particolarmente interessato a colpirla. Credeva, invece, stesse facendo qualcosa che un po' tutti loro volevano fare.
Lui di sicuro. E dire non fosse (più.) un ragazzo violento.
Era segretamente un nerd, però. Uno dei grandi segreti che il Withpotatoes pensava si sarebbe portato con sè nella tomba, ma che si vide costretto a ripescare quando la situazione si fece estremamente critica per il suo bel faccino: mosse velocemente le mani di fronte a sè, ordinando alla copia di avvicinarsi, e mormorando un «tecnica della moltiplicazione del corpo!» che (forse. non ho tempo di googlarlo) avrebbe reso fiero Naruto, avrebbe fatto il gioco dei bicchieri dei truffatori ma con le copie di se stesso, così da confondere il suo aguzzino. Era un metodo a prova di bomba, quello lì - si confondeva anche da solo.
E infatti «wattah» impassibile, prima di tirare una craniata in faccia all'amante delle stelle volanti. Come avrebbe detto un saggio: la sanità mentale!

Quell'assurdo momento in cui torni stremato da lavoro, tranzollo tranzollo di poter fare le cose con calma, già sognando il caffè ad attenderti per cominciare a ragionare, e scopri che in mezz'ora scade un 24 su aidan: le emozioni, quelle vere. Come avrebbe detto Raphael Vaughan, un moderno pensatore e conoscitore delle debolezze e verità della vita, "la sanità mentale!"
Quindi.
Contorse il naso, Poor. Il palmo a premere sul proprio volto per assicurarsi di essere ancora (bello, e) intero, un vago a sorriso a prendere forma sulle labbra. Non aveva mai (non è vero: lo faceva, nella sua feral era, prima di diventare un Giovane Uomo di tutto rispetto da presentare con orgoglio alla famiglia) preso a testate nessuno, che storia.
Poco avvezzo a quel tipo di violenza, non dovrebbe stupirvi quel che accadde in seguito. Rompendo una lancia a suo favore, la botta dev'essere stata più violenta di quanto si fosse inizialmente aspettato. Come il dubbio amletico dell'uovo e la gallina, non sapremo mai se arrivò prima la musica (mortino don't let me down) o I vestiti a terra, ma accadde la magia. Quel momento senza senso in cui non hai tempo di pensare, e la soluzione più ovvia è sempre la più stupida. Ogni quest ha Uno Di Quei Momenti; dopotutto, era il nono mese del settimo anno.
Sguardo intenso.
C'erano degli attacchi, in corso. Delle offensive. Delle minacce. Poor, reduce di un oblinder con Ciruzzo, reagì come Dio aveva voluto reagisse: dita alle asole dei bottoni della camicia, sbottonando piano. Ammiccò a uno degli avversari, piroettando su se stesso nel privarsi della camicia, che lanciò poi allo stesso. La cintura fu il secondo pezzo che andò a sfilare dagli eleganti ed ormai zozzi pantaloni scuri, scudisciata lateralmente per "accidentalmente" colpire qualcuno. Se stesso, forse.
Si inginocchiò.
Occhi negli occhi.
E mani sulla scarpa, slacciata e lanciata in faccia a qualcuno.
(Aidan, forse.)
«e turuturututtu»
Mancetta dove volete.

Ed ecco quello che accadde quando il ghiaccio si sciolse, allentando la stretta al petto e permettendo al Withpotatoes di tornare a respirare: la morte.
Di Adrian Carter.
Perchè Poor, poco medico da campo, lo diede subito per spacciato nell'osservare la macchia cremisi allargarsi sul petto. Battè le palpebre, labbra dischiuse in sorpresa. Non essendo stato cresciuto nè nella giungla nè nel Bronx, non aveva mai assistito ad un colpo di proiettile dal vivo, solo nei film. Non credeva che il pallore giungesse con quella rapidità. Allungò vago un braccio verso l'uomo, lasciandolo poi ricadere inerme lungo il fianco.
Una pausa.
«io non lo seppellisco» mano alzata per i diritti sul non farlo, così che quella patata bollente (non lui, mlml) rimbalzasse a qualcun altro. Non era fatto per il lavoro (punto) manuale, e ci teneva che le proprie dita rimanessero prive di calli. Per cosa avrebbe dovuto sprecarsi, poi? Cioè certo, gli dispiaceva e tutto quanto - era pur sempre cresciuto con Idem Withpotatoes - ma non conosceva Adrian Carter, e di conseguenza, non gliene poteva fregare una ceppa di meno - era pur sempre cresciuto con Darden e Gemes. Non era troppo utile neanche per le indicazioni, avevano già Liam!
Liam a cui si rivolse con un'espressione triste e solidale. «mi dispiace. eravate amici?» boh, erano spariti insieme per mesi, dovevano pur avere un qualche tipo di legame. Forse. In effetti, che ne sapeva lui. «dai aidan - etciù - vai a fare qualche rito» passando, afferrò il Gallagher dalla giacca e lo guidò verso l'uomo che il Withpotatoes aveva già dato per spacciato, schiarendosi poi la voce.
Showbiz, moving on, eccetera eccetera. Non era tipo da perdere tempo, Poor - perlomeno non quando non aveva social con cui farlo, altrimenti era la sua attività preferita. Il tempo era denaro, certo, ma un investimento su "la sanità mentale!" valeva quasi quanto un assegno.
Come tutto nella sua vita, capitò quasi per caso nel reenactment di Dracula. Fu istintivo schiaffeggiare Julius, un minchia fai che non necessitava di ulteriori spiegazioni. Strinse l'ascia, rimbalzandola da una mano all'altra e studiandola con il fare circospetto che poteva dare la (giusta.) sensazione non ne avesse mai toccata una. «da che lato si usa? questo, forse» e provò a colpirlo con la lama in un punto imprecisato fra collo e piedi. ndo cojo cojo, si diceva.

beh il rumore della carne trafitta, non sua almeno per ora, le fece drizzare i capelli sulla testa, non era colpa di nessuno (se non dell’intero gruppo che aveva dimenticato adriano per un giorno e mezzo) ma vedere un suo compagno, non lo conosceva per niente ok, trafitto le aveva fatto un certo effetto «e come vorresti seppellirlo? non abbiamo nemmeno una pala» nessuno con un neurone che dicesse che il (leone) povero adriano era ferito e non morto, ferito gravemente va bene, MA ERA PUR SEMPRE VIVO «si Aidan, aiuta il povero Adriano, noi siamo inutili in questo caso» disse dopo aver annuito alle parole di poor e spingendo con un colpo di fianco Aidan verso Adrian (sotto la panca la capra campa)«fazzoletto?» chiese al withpotatoes porgendogli il proprio, di stoffa come le signore di classe «un attimo eh, scusa le spalle» si girò verso julius alzando il piede e calciandolo abbastanza forte da allontanarlo da se « visto che ci sei» impugnò con entrambe le mani la stella del mattino puntando alle parti basse di julius