mannaz

Livello dislessia: scrivere Oracolo di Menfi per una settimana solo per scoprire fosse Delfi.
C’ero quasi. Canon che fosse colpa di Troy, una poco acculturata pigna. Era Kyle a correggerla quando diceva minchiate, di solito – correzioni che prontamente ignorava, perché i suoi headcanon erano più giusti di quanto dicesse qualunque pagina di wikipedia. - quindi si sentiva in pace con se stessa.
L'oracolo di Delfi era un luogo dove arrivavano pellegrini da ogni angolo del mondo antico per avere risposte su questioni pubbliche e private. A fornire delle profezie c'era la sacerdotessa Pizia, che si pensava fosse ispirata direttamente dal dio Apollo.
ED ERA O NON ERA LA DESCRIZIONE Più ACCURATA CHE CHIUNQUE AVESSE MAI POTUTO FARE SU TROY BOLTON HAWKINS? (Non era mai stata, ma in vista dei recenti avvenimenti) la era.
«conosci entrambi i tuoi genitori?» Era giunto il momento, inevitabile in ogni quest, in cui veniva adottata da un pg di lia? Richard Quinn le stava per dire fosse suo padre? Perplessa, ma non troppo stupita, alzò lo sguardo verso l’uomo, pregna della parola di Apollo come Pizia. Ingravidata mentalmente, volendo usare metafore un po’ cursed. «e sono umani? hai motivo di credere il contrario?» Molto offensivo da parte sua pensare avesse ereditato la divinità insieme agli occhi nocciola ed i capelli neri: era solo ed unicamente merito suo. Un dono che si era guadagnata a furia di scelte (di merda) difficili. Fece schioccare la lingua sul palato, chiudendo una mano a pugno per posarla sul fianco. «i miei genitori non sono mai stati in grado di gestire tutto questo» con la mano libera, si indicò. Certo una storia migliore e più lusinghiera rispetto all’essere scappata di casa a dieci anni perché nessuno, assolutamente nessuno, le aveva mai dato un minimo di credibilità. Erano i suoi fratelli maggiori quelli in gamba, con il futuro roseo di chi sarebbe andato lontano. Lei? Era quella da tenere lontano dai guai, perché sembrava non fare altro che casini, e obbligata al babysitting della prole infante, perché chi altro l’avrebbe fatto. Non l’avevano mai considerata allo stesso livello del resto della famiglia.
Per quello, se n’era andata. Dalla sua vita aveva sempre voluto di più. Aveva accettato di buon grado di diventare il mostro e la leggenda del suo lignaggio, in cambio di qualcosa di straordinario ed eccezionale. Era stata premiata con un intimo, ma cristallino, rapporto con le forze superiori. «tutto merito mio, grazie tante» denti strizzati in un ghigno feroce, ed occhi nocciola a lampeggiare dello stesso qualcosa folle ma geniale che l’aveva spinta ad abbandonare il nido famigliare per unirsi al circo molti, molti anni prima. Priva della nefasta influenza di Kosmo e Pornhub, Troy poteva finalmente brillare: la sua eclissi era finita.
Breaking dawn era, merde.
«vuoi investire? Il mercato è aperto» Le mancava uno sponsor, e Dick Quinn possedeva le giuste vibrazioni per assicurarle una clientela di un certo livello. Non aveva neanche un ufficio, utilizzava un edificio abbandonato all’Inferius, ed i biglietti da visita erano fatti su Canva: poteva davvero essere la sua svolta. In teoria si occupava anche delle scommesse al Lose my breath, ma visto che né (sara) CJ né (lele) Sandy l’avevano mai segnato in lista lavori, non esisteva ancora. Too bad for them, sarebbe stata evidentemente eccezionale nel prevedere i risultati della partita, e di conseguenza gestire l’economia del posto.
Tsk. Mai fare ad un uomo il lavoro di una donna (tutti, nel dubbio).
Fu a quel punto che Chuck Bass decise di smettere di giocare, e rompere gli stracoglioni. Non trovò così strano volare, dopotutto era besty con le divinità, e si lasciò tenere dal bambino biondo ridacchiando felice della momentanea assenza di gravità. ERA DAVVERO DIO, CAZZO. Le mancava solo un raggio di luce ad illuminare le sue gesta per renderle più epiche, ma il resto c’era tutto. Provò ad aggrapparsi ad un ramo, approfittando della catena umana per tirare verso di sé il resto della gang volante così che potessero fare leva sullo stesso appiglio. «johnny boi, you good» [john che alza il pollice con le lacrime a riempirgli gli occhi (metaforiche, metaforiche) ] rivolse all’uomo un cenno con il capo, ben attenta a non toccarlo mai. Aveva quel genere di onde oskure attorno a sé, che preannunciavano un passato molto triste e rumoroso. Considerando quanto ormai Troy fosse affine all’altro lato, non voleva correre il rischio di rimanere immischiata nel suo dolore.
Guardò il bambino. Molto intensamente. Non gli erano mai piaciuti i bambini, anche se non poteva dire fosse ricambiato – per qualche motivo, forse il condividere l’età mentale, sembravano adorarla – ma si ricordò che fosse Eddie, ed allora fece lo sforzo di abbandonare la Base per affidarsi a lui.
Sbagliò. Ovviamente. Non la prese sul personale, perché dagli errori nascevano le cose migliori.
«lanciami cazzo, lanciami, sarà la sua PUNIZIONE DIVINA!» si prese anche il tempo per afferrare il tridente, attenta a non accoltellare Dick nelle loro magiche piroette. Quando furono lanciati, si strinse all’uomo come un koala – no homo bro, giuro – cavalcandolo – non migliora la situazione, still no homo – come un delfino mentre volavano sul Bass. «SONO UN MESSAGGERO DI DIO E OGGI SUI NOSTRI CANALI DIVINI ABBIAMO FUCK YOU CHUCK BASS!» punto.

sapete cosa gli dispiaceva davvero?
non avere più il bisturi di papà John. l'idea che fosse conficcato nel bulbo oculare di chuck (canon), però, riempiva sandwich di un buon umore quasi contagioso — sempre di virus si trattava, nel bene o nel male «è così che si sentivano le donne vittoriane quando il loro cavaliere intravedeva per puro caso una caviglia scoperta?» chiese, ritrovandosi inevitabilmente tra le braccia di serah, le proprie avvolte attorno al suo collo. nel caso ve lo steste chiedendo, sí, poteva arrossire a comando 🥺🥺🥺🥺😳😳😳 le mostrò una fila di denti da squaletto (parente del pescione che s'era mangiato marina), in un sorriso reso ancora meno rassicurante per via del sangue. difficile toglierlo a suon di sputi, ma poteva sempre provarci; un'altra volta.
saltò giù appena in tempo per vedere con la cosa dell'occhio troy riprendere il volo, un meraviglioso yo-yo al contrario. musetto corrucciato, ci mise qualche istante a decidere il da farsi: così tante possibilità, e così poco tempo «ok» batté le mani tra loro, decidendo su due piedi fosse cosa buona e giusta leccare il palmo della mancina; quella, non serve nemmeno che lo dica, la tese in direzione di dick. l'altra la offrì alla Bolton (asciutta. perché è un signore), spingendosi sulle punte dei piedi per raggiungere entrambi «datemi la mano... NON CEDETE ORA» sentite, siamo al sesto mese di quest. se non cito un film che conosco a memoria finisce che faccio come Hans e non uso nemmeno il parlato «AFFERRATELA!» un po melodrammatico forse, ma quale samwise non lo era. e quando i due si fossero rassegnati all'inevitabile, avrebbe stretto a sua volta le lunghe ditina da Goblin attorno ai loro polsi, tirandoli verso di sé per poi roteare.
e roteare.
e roteare.
tutti insieme!
la sanità mentale!
l'idea era quella di mollare sia troy che Richard per lanciarli sull'ignaro magneto, ma chissà il dato dove potrebbe portarli; nel caso, buon viaggio amici! «chuck?» dato che ormai il loro nemico morente era stato ufficialmente ribattezzato, eddie portò le mani ora libere all'altezza del cuore, un sospiro a gonfiare il torace magro «baciami—» [alexa play Rivers and Roads.mp3. ruotò lentamente la destra, piegando tutte le dita tranne una: il medio «questo gran Dick, Troy» as in città della Grecia antica.
un po come Run Eu Beech, per intenderci.
❤

Questo post, miei cari amici, corrisponde a uno sforzo titanico, unico nel suo genere. Alla fine, se alle 20:49 non avrete mie notizie e - di conseguenza - nessun testo da inviare, sappiate che la persona tra lo schermo e il cuscino ce l'ha messa tutta a restare sveglia e, soprattutto, non ha avuto il coraggio di sfidare la sorte e tornare nuovamente in possesso del proprio PC. Ho già rischiato la vita una volta, andando a fare merenda, non mi sembra il caso di esagerare.
Tornando a noi e al motivo per cui siamo qui- sappiate che non ho dimenticato il compleanno Oblivion, anzi, stamattina ero un po' sorpresa dal non scoprire l'inizio di una quest ma di esserci già dentro e ho realizzato che il 17 abbiamo fatto un po' di anni insieme, non ricordo quanti, sapete che ho problemi con i numeri - Olga era stata nuovamente chiamata in causa. Si, non che abbia fatto molto finora ma, come ben sapete, l'unione fa la forza e tutte queste minchiate qui che non andrò a ripetere. Ottimizzazione dei tempi, essere più veloci della palpebra che cala e tutta questa roba qui, non so se mi spiego.
Dunque, al fine di difendere se stessa e non delegare tutto il lavoro agli altri, la Ivanovska - nuovamente full PA e PD e pronta a fare 1+1 - per difendersi dall'attacco rivoltole, facendo leva su tutta la grazia e l'eleganza di cui era a disposizione, fa un saltello di lato, provando a lasciare vuoto lo spazio in cui era prima - tutto molto shockante, so che avrete bisogno di un momento prima di continuare a leggere, quindi è mio dovere darvi tutto il tempo di cui avete bisogno -




















in modo tale da far sprecare le ultime energie rimaste al sui avversario e salvarsi amabilmente il culo - molto peachy se ve lo state chiedendo, ne vale davvero la pena salvarlo -.
Poi, per farla finita - non lei, il nemico... si spera - decise di estrarre nuovamente le sue fedeli lame per tentare di conficcarle nei punti vitali di Chuck, che la stava costringendo ancora in quella miserabile rimessa.
Voleva cambiare aria, ne aveva fin troppo dello Sri Lanka.