Are you somebody who can go there?

«tento per cominciare» con la sinistra tolse quella viscida mano dal proprio braccio «mi tolga le mano di dosso» Lilith Nightshade non era di certo una persona pudica, dopotutto era una sexworker di mestiere, eppure odiava chiunque pensasse di potersi prendere certe libertà con il suo corpo, e quel vecchiaccio che le aveva offerto da bere poco prima sembrava avere le mani lunghe «non ci metto nulla a spedirla dall’altra parte della stanza con un grido» beh a qualcosa dovevano servire quei poteri donatele anni prima in una struttura squallida piena di psicopatici, no?
quando il tipo si allontanò, finalmente, poggiò i gomiti sul bancone sospirando: possibile che non potesse stare tranquilla nemmeno prima di partire in missione volontaria?
non sapeva nemmeno se fosse tornata, un po’ di tatto.
Fatto stava che partiva per recuperare quell’idiota di Kai, unica persona con cui aveva davvero legato, e il suo capo, perché c’era un limite alla decenza e lui l’aveva superato chiudendo per un mese!!! lasciandola senza un quattrino in tasca, se ci pensava ancora si arrabbiava talmente tanto che le veniva una ruga fra le sopracciglia, cosa che lei non voleva assolutamente «un altro» disse poggiando il bicchiere ormai vuoto sul bancone, rivolgendosi al barista «metta pure sul conto di quel pervertito» un cenno della testa verso il vecchio di poco prima, almeno si sarebbe reso utile ed avrebbe smesso per qualche istante di essere solo uno scarto della società, che gli veniva molto bene «sto facendo una stupidaggine?» a chiunque ci fosse alla sua destra, era un mix letale fra disperata e brilla quindi iniziava a parlare a sproposito «non ho nessuno che mi fermi, a dirla tutta, vado a cercare il mio amico» quindi l’unica persona che la trovasse leggermente piacevole sulla faccia della terra, quindi no, non era una stupidaggine.
forse.