life in plastic, it's fantastic.

ft. Liz @ Bar dello Sport | preq 11

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    più comunemente conosciuti come flank, i sanguinari si occupano di indebolire il nemico con attacchi rapidi così da poter sferrare gli ultimi colpi fatali con facilità.
    «propongo di brindare alle scelte sbagliate» annunciò Lance, alzando il bicchiere di spritz che aveva ordinato, e facendolo tintinnare contro quello della Monrique, seduta di fronte a lui. «e al fatto che non smetteremo mai di farne.» le concesse persino un sorriso complice, perché sotto molti aspetti erano così simili che spesso, nell’ultimo anno, Lawrence si era chiesto come avessero fatto a non diventare amici prima; erano letteralmente la brotp delle brotp, un sogno e una visione celestiale per gli occhi di chiunque, e per di più condividevano (il mezzo neurone) un sacco di passioni comuni. Era davvero assurdo che non si fossero trovati prima; se proprio, il Matheson incolpava i tre anni di differenza e il fatto di aver frequentato classi (e giri) diversi, fino a quel momento.
    Lissette Monrique gli piaceva; per motivi diversi da quelli che, per dire, lo avevano avvicinato ad una Cherry più di un decennio prima, ma ugualmente importanti. Era la sua collega preferita, quella da cui andava quando (non aveva voglia di lavorare) voleva fare una pausa caffé, e l’unica che non gli diceva mai di no se proponeva un drink post lavoro *manine* era anche bella e simpatica, ottima compagnia da portarsi in giro per attirare gli sguardi. E sì, certo, aveva delle particolari fissazioni e quella peculiare passione per il leccare cose, ma chi era lui per giudicare!
    E poi, erano entrambi sopravvissuti alla Guerra di Primavera — sempre più assurdo che non avessero bondato già lì.
    Ecco le scelte sbagliate di cui parlava Lance; le stesse che avrebbero rifatto di lì a breve; lei per i suoi motivi, su cui Law non indagava perché non gli interessava così tanto; lui perché si annoiava e perché Cherry sarebbe andata, e non esisteva alcuno scenario in cui se ne teneva fuori mentre suo mamma andava a riprendersi quel deficiente di un Telly.
    Sia ben chiaro che quello era l’unico motivo per cui Lawrence Matheson sarebbe andato, e assolutamente non per recuperare Moka Telly o un vecchio bastardo qualunque.
    Portò il drink alle labbra e assaporò l’amaro sapore del campari, prima di afferrare una patatina.
    (Gli aperitivi del Bar dello Sport erano i suoi preferiti, proprio come quelli che aveva gustato più e più volte nei migliori bar italiani, quelli con le viste più mozzafiato e i camerieri più carini.)
    «uh, l’offerta per venire a posare allo studio è sempre valida, lo sai vero?» ricordò all’improvviso, poi, facendo un cenno in direzione della Monrique con il bicchiere. «ho anche già l’idea e l’allestimento perfetto, nulla di scadente, tranquilla, solo il meglio per una delle mie persone preferite.» Ci metteva davvero poco a scegliere le proprie alleanze, Law, e Liz lo era diventata in brevissimo tempo, un’alleata. «fammi solo sapere quando, e mi terrò libero!» il “se ne usciamo vivi” non ebbe nemmeno bisogno di esplicitarlo, perché sapeva ne sarebbe uscito vivo. Su quello, come su molte altre cose, Lance non aveva alcun dubbio: si diceva che l’erba cattiva non moriva mai, infondo, no?
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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati.
    una giratempo.
    uno di quegli oggetti tanto piccoli quanto potenti, un oggetto raro che non poteva di certo stare in mani comuni.
    Ecco, per uno di quegli oggetti Liz non sapeva cosa avrebbe potuto fare.
    L’aveva pensato quella mattina, uscendo di casa immotivatamente elegante, perché sarebbe potuta crepare nel giro di una settimana senza sfoggiare i suoi migliori outfit e quello le avrebbe recato più dolore dello stesso morire, guardando gli alberi in fiore.
    era primavera.
    di nuovo.
    se avesse avuto una giratempo sarebbe tornata indietro ed avrebbe chiuso quei deficienti di Lapo e Wren in una stanza, una suite per farli stare comodi, senza farli uscire per un mese ed assicurandosi che non sparissero chissà dove senza farsi più ritrovare.
    ma le giratempo erano bandite e procurarsene una che funzionasse bene e che non fosse un falso era praticamente impossibile di quei tempi, ci aveva provato, aveva offerto cifre esorbitanti senza però ottenere alcun risultato.
    le toccava partire.
    di nuovo.
    e la cosa la spaventava terribilmente, seppur volesse far finta che non la toccasse, ed era sicura che anche Law, amico e confidente, non fosse del tutto sprezzante dinnanzi al pericolo «brindiamo a tutte le scelte della mia vita allora, mi amor» sorrise facendo tintinnare il calice con quello dell’amico, poggiò il mento sul dorso della mano, dalla scorsa guerra di primavera le sue certezze erano crollate, non era entrata al ministero, come avrebbero voluto i suoi, e non difendeva più a spada tratta i principi che credeva fossero giusti fin da piccola «non sono troppo bassa per fare la modella?» e troppo pacchiana, ma quello non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce «non avevo dubbi amore, tutto ciò che tocchi diventa prezioso, non ci sarebbe nulla di scadente nemmeno se ti impegnassi» e di classe, Law aveva quel dono, far luccicare tutto ciò che toccava e renderlo bello agli occhi degli altri «diciamo che questa estate potremmo andare a fare un giro dei posti che preferisci con lo yacht della mia famiglia » sorrise, una promessa implicita
    sopravviviamo
    «è magico, possiamo andare ovunque ci porti il cuore» prese una mano di law e la strinse leggermente, gli voleva proprio bene

    Lissette
    Monrique


    Dopo l'ebbrezza di giocare a Need for Speed
    Vedrà che sua nipote torna a casa e poi le insegna a far lo SPID
    Sentinella seguace di arda
    OFF: dimezza attacco O difesa del nemico
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    Alzi la testa tipo la giraffa di Lamarck

    E si lamenti che viviamo in una società
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    più comunemente conosciuti come flank, i sanguinari si occupano di indebolire il nemico con attacchi rapidi così da poter sferrare gli ultimi colpi fatali con facilità.
    Tra i motivi che l'avevano spinto a cercare sempre più spesso la compagnia di Lissette Monrique (a parte quelli più ovvi, ovvero che fossero entrambi bellissimi e che Hogwarts non offrisse cosi tante altre alternative interessanti e di compagnia) spiccava sicuramente il fatto che la bionda non perdesse mai occasione per sottolineare quanto Lance fosse meraviglioso, simpatico, di bell'aspetto, intelligente, di successo, affabile, classy. Ogni complimento mosso dalla bionda era un boost per l'ego già smisurato di Lawrence Adrian Matheson, che ne voleva sempre di più — se li meritava. Non come le offese gratuite di Cherry MPF migliori amiche e poi……… l'ereditiera spagnola aveva colto chiaramente l'essenza di Lance, che dal canto suo non poteva proprio trattenersi dal circondarsi di persone che riuscissero a vedere quel lato di lui che nessun altro capiva, il Superman del suo Clark Kent, o il Mr Hyde del suo Dottor Jekyll, a seconda dei punti di vista.
    Le sorrise complice, durante quel brindisi che prometteva di essere il primo giro di molti, un pomeriggio che sarebbe scivolato gradualmente in una serata divertente e al limite della decenza (morale e non solo) come tante altri pomeriggi scivolati in serate divertenti al limite della decenza — un altro dei motivi per cercare la compagnia di Liz non era così insensato, o noioso.
    «brindiamo a tutte le scelte della mia vita allora, mi amor»
    «ammettiamolo, sono quelle dai risvolti più divertenti,» ammiccò — lui che amava farne, e non pentirsene mai il giorno dopo. Non era programmato per il rimpianto, il Matheson; semplicemente, trovava sempre la scusa o la motivazione più adatta per giustificare ogni conseguenza, anche quelle che facevano ribollire il sangue nelle vene. E nell'ultimo anno, di quelle scelte ne aveva fatte fin troppe; non significava mica che fosse disposto a smettere!
    «chi non fa scelte sbagliate, come può dire di conoscere il sapore di quelle giuste?» era bello, giovane, ricco e pure filosofo! Davvero una catch per chiunque, peccato avesse esattamente zero voglia di legarsi sentimentalmente a qualcuno; il solo pensiero gli procurava giramenti di testa, stress e rush cutaneo.
    Al «non sono troppo bassa per fare la modella?» rispose con un cenno della mano, gesto internazionale del “non dire scemenze”, che nessuno avrebbe potuto fraintendere, nemmeno due come loro (da QI francamente discutibile; altro motivo!!) «gli standard di bellezza sono cambiati, tesoro, non lo sai?» ora il mondo apprezzava un genere tutto diverso rispetto a quello degli anni 50 e 60, e i canoni per definire se una persona fosse bella o meno erano stati ampiamente capovolti, «e poi, chi guarderebbe mai l'altezza a discapito–» la indicò con un gesto, dall'alto verso il basso, «di tutto questo.» Liz aveva davvero un viso bellissimo, sotto il trucco pesante e il mascara scuro, e un fisico mozzafiato coperto da abiti di dubbio gusto (e se lo diceva lui, il re indiscusso del pessimo gusto, stando a quanto diceva Cherry!!); altezza o meno, con il giusto stile e le giuste luci, avrebbero potuto creare un servizio fotografico da urlo. «ma anche se così non fosse,» aggiunse poi, mescolando lo spritz con movimenti circolari del polso, gesti familiari per un amante dei drink in compagnia come lui, «l'agenzia è la mia e decido io chi ha le carte in regola per entrare nei miei studi di posa, e chi no.» ragionamento semplice e che non faceva una piega.
    E, per una volta nella sua vita, non lo stava proponendo nemmeno con un secondo fine in mente; quell'offerta fatta alla Monrique era genuina e priva di qualsiasi scopo secondario, ma Lance valutò subito l'idea di approfittare della gentilezza della bionda e accettare l'invito sullo yatch, chi era lui per dire di no?
    Si lasciò persino prendere la mano da lei, un gesto innocente che Lance non concedeva ad abbastanza esseri umani (anche perché era circondato da bestie che evitavano il contatto umano come la peste — motivo per cui Law era ben lieto di considerarli amici) e che forse l'ultima volta aveva accordato a Bollywood, perché era la sua nipotina del cuore e una bambina di indefiniti anni molto più furba di lui e Amos messi insieme. Manipolatrice e sveglia, proprio una mini lui con i codini colorati. A Liz, invece delle smorfie divertite che aveva rifilato a Bolly in quell'occasione, rivolse uno sguardo appena accigliato e sopracciglia aggrottate, solo in parte specchio della preoccupazione che l'idea di “farsi portare dal cuore” provocava in lui — punto primo, non era certo di averne uno; punto secondo, preferiva di gran lunga ragionare con il cervello piuttosto che con il muscolo cardiaco, non si fidava abbastanza.
    «è magico, possiamo andare ovunque ci porti il cuore»
    La sentiva già la voce di Cherry rispondere subito “alla RSA più vicina, quindi”, ma Lance era diventato bravo ad ignorarla, dopo tutti quegli anni. «ovunque ovunque chiese, pensieroso, «comodo, in effetti! E tu dove andresti, se dovessi partire in questo preciso momento?» sperava non dicesse qualcosa di triste o sentimentale come "andrei a cercare le persone sparite" perché buh-uh quello era happy hour e non sad boi hour — c'era un tempo e uno spazio, e soprattutto un luogo, per pensare a chi non c'era più, e non era decisamente quello.
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