In bilancio, c'era più da guadagnarne che da perderne. A dirla tutta, se fosse stato per i soldi avrebbe probabilmente evitato di arrivare al punto di prendere un incarico come quello - immischiarsi in quel casino epocale non valeva tutti i soldi del mondo - ma per riscuotere un favore in famiglia, si sarebbe impegnata a tornare viva con le unghie e con i denti. E poi c'erano anche le richieste del committente, naturalmente. Quanto poteva essere difficile ripescare due persone scomparse da così poco tempo? Molto, in realtà, visto quanto era stupidamente complicata tutta quella faccenda.
Sbuffò, passandosi una mano fra i capelli mentre sbatteva pigramente i fascicoli sul tavolino da caffè. Era seduta a terra, perché il divano aveva iniziato a starle stretto mezz'ora prima e preferiva di gran lunga stiracchiare le gambe sulle piastrelle. C'era da guadagnarne, sì, ma ne valeva la pena? Forse era solo lei che non sapeva quando smettere di dire di sì. Come se quella vita non fosse già pericolosa di per sé - la vita che si era scelta, cercava di rammentarselo il più spesso possibile. Avrebbe potuto fare la bella vita campando di rendita ma alla fine aveva deciso che voleva guadagnarsi l'esistenza, che il mestiere di famiglia le piaceva e via discorrendo, tutte cose che si possono bene immaginare. Non che avesse rimpianti. Diciamo solo che aveva avuto committenze migliori in termini di sicurezza dell'esito, da quando aveva iniziato, il che era tutto dire. La ciliegina sulla torta, per capirci, era arrivata quando il cliente l'aveva contattata saldandole un'extra per provare, se le circostanze l'avessero permesso, a guardare le spalle a un suo familiare che si sarebbe arruolato in quella missione per conto dello stupido Ministero inglese. Insomma, un casino? Un casino.
E poi Cal le aveva chiesto quel favore. E ancora una volta non aveva saputo dirle di no, forse perché per tutte le dritte che le aveva dato e i favori che le aveva fatto senza mai chiedere un contraccambio, sentiva di doverglielo. Doveva incontrare una persona, le aveva detto. L'ennesima che aveva perso un familiare per colpa di quei rapimenti, l'ennesima che si sarebbe messa in mezzo in prima linea pur di fare tutto il possibile per riavere un proprio caro. Sapeva che avrebbe dovuto provare un minimo di distacco verso quelle situazioni, che sarebbe stato molto più sano, ma per una volta non ce la faceva davvero - era un'idea stupida a dir poco, ma avrebbe fatto la stessa identica cosa se si fosse trovata in una posizione del genere, avrebbe potuto scommetterci una mano.
Ekaterina era stata invitata direttamente dalla Desjardins a raggiungerla nella sua stanza d'hotel, quel pomeriggio. Un albergo come tanti se ne trovavano a Londra, dal medio decoro, anonimo. Inutile dire che entrambe erano abituate a tanto di meglio, ma per quella volta Serah si stava accontentando, in attesa di tempi migliori. Qualora fosse arrivata attorno all'elastico orario stabilito, le sarebbe bastato chiedere alla reception, ove era già noto che Sherry Glasgow attendeva un'ospite con un preciso nominativo. Naturalmente Serah non andava in giro a lasciare il suo nominativo, o qualunque altra traccia documentale o meno del suo passaggio che rimandasse alla sua identità autentica, come se nulla fosse. Nemmeno Ekaterina, per forza di cose, sapeva chi di preciso stesse per incontrare. Le avrebbero indicato il piano e il numero della stanza, poi le sarebbe stato sufficiente bussare. Inutile specificare che la mademoiselle non teneva d'occhio l'orologio da almeno un'ora e mezza e, assorta com'era a ripassare sulle sue scartoffie solite, si sarebbe beccata un infarto alla prematura età di ventotto anni. | séraphine desjardins | why be a wallflower when you can be a venus fly trap? | | | | GUERRIERO CACCIATORE [ rimuove 5-10 pd da difesa avversaria ] | SPECIAL MAGO |
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