There's a life on Mars where the couture is beyond

@ haus of lüneburg | festa di inaugurazione ft. villici? libera

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. that's hot
        +4    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Neutral
    Posts
    111
    Spolliciometro
    +214

    Status
    Offline

    28 y.o.

    councilor

    neutral
    drama
    nombe
    Doveva aver passato troppo tempo con suo fratello, perché la prima cosa a cui pensò varcando le porte in ferro del Haus of Lüneburg, fu che sarebbe stato un setting perfetto per un film porno. Non una critica, né una di quelle battute soffiate a fior di labbra: una considerazione oggettiva, ed anche una ammirabile. Gli occhi blu dell’Hilton sfilarono sul gioco di luci del locale, il nero a settare le linee guidando lo sguardo dove si voleva rimanesse posato. Gli specchi, dove Yale vide il proprio riflesso da centinaia di angolazioni, non abbastanza umile da non apprezzarne ogni inquadratura. Se rimaneva fermo al centro del punto di vendita, riusciva a sentire il calore emanato dalle lampade che sempre accompagnavano le videocamere, a udire i suoni morbidi e forzati della pelle a sfregare su altra pelle, risucchi umidi e perversi a rimbalzare da un microfono all’altro. Si chiese quanto sarebbe stato di cattivo gusto domandare alla Von Schneider se fosse disponibile a prestare il negozio per girare una pellicola erotica, dopotutto nulla vendeva più del sesso, o, in alternativa, prestarglielo per un paio d’ore. In intimità, si intendeva. Dovevano essere gli specchi, si disse, intrigato, finendo ancora per cercarsi in una delle superfici riflettenti.
    Yale Hilton era sempre un bel vedere. Composto ed elegante, perfetto per quel tipo di eventi. L’uomo copertina dei Consiglieri, considerando da chi fosse composto il resto del loro entourage, con un pedigree opinabile ma una nomea abbastanza famosa da renderlo dettaglio di poco conto. Famoso in tutti i mondi come un blockbuster, un classico che non stancava mai: gli hotel, i sex toys, gli scandali, i cugini. I soldi. La bellezza. Una fama universale del quale il mago viveva come da ossigeno, masticando lento il frutto del lavoro d’altri e l’errata percezione che le persone avevano di lui. Incontrò le proprie pupille dilatate, e si sorrise, ammirando una composizione eccellente come un critico d’arte. Non portava mai il segno delle notti insonne sulla pelle, Yale, né il costante consumo di alcool e droghe – giusto quella stessa mattina aveva fatto colazione con whiskey ed un paio di simpatiche pasticche colorate – o l’odio che provava verso se stesso. Impeccabile. L’unica scia che lasciava alle proprie spalle era quella del denaro giovane ed il potere antico, un miscuglio peculiare che lasciava in bocca invidia e polemiche. Non sapevano che ogni giorno, oscillando liquido in bicchieri di cristallo, tirava una monetina morale per scegliere se sarebbe arrivato all’alba successiva o meno. Non sapevano della bile ormai stanziata costantemente alla base della gola, delle notti passate a fissare il cielo finché non cambiava colore, per battere poi le palpebre e scrollarsi nelle spalle.
    Il Vecchio era morto, comunque. Se a qualcuno poteva importare. Non a Yale, considerando fosse solo il secondo erede del padre, ed avesse vinto più soldi di quanti mai in una vita potesse spenderne, perfino con i suoi lussuosi vizi. Non era neanche più un problema di Harvard, il primogenito, visto che la Guerra aveva reso il loro nome babbano molto meno accattivante di quanto non lo fosse prima: una catena di hotel senza futuro, e giochi erotici che non sarebbero mai passati di moda. Al Ranch non ci andava più nessuno, malgrado avesse visto un’intera generazione di Hilton rincorrersi fra le mucche e sparare alle bottiglie. Yale ci tornava spesso, giusto per ricordarsi che al mondo non esistessero legami e fosse tutto destinato ad essere dimenticato o cancellato.
    Il Vecchio era morto, ed i Parker si erano eclissati. Una delle famiglie storiche del Regime, il cui nome ancora incuteva timore, aveva semplicemente deciso di passare sotto il sistema come un manipolo di Traditori qualsiasi. Non sapeva a cosa stessero lavorando, nell’oscurità delle loro magioni; non gli era mai fregato un cazzo, non vedeva perché avrebbe dovuto cominciare in quel momento. Per la prima volta in quasi ventinove anni, Newhaven Cedric Edward George Stpehen Hilton IV, era… libero. Dalle aspettative, e dalle assurde regole imposte da un sistema nato ben prima di lui. Dagli obblighi di famiglia, e le tradizioni che gli avevano insegnato come sorridere e chinare il capo. Era schifosamente ricco, e non aveva più nessuno a controllarlo: la ricetta perfetta per il caos, se se lo fosse permesso. Nell’arco dell’anno appena passato, aveva valutato più volte di usare il denaro degli Hilton-Parker per andare nei Laboratori, il suo ultimo atto di ribellione, ma aveva desistito, e non certo per un senso di solidarietà a tutto quello che rappresentava. Fosse mai. Non temeva neanche di poter perdere il senno, conscio che quella linea fosse passata da un pezzo, ma non poteva accettare l’idea che potesse non piacergli quello che sarebbe diventato. Non voleva un potere noioso, e temeva che qualunque arcana magia facessero all’interno dei Lab, rischiasse di riflettere il suo vero io - uno Yale che Yale non voleva conoscere, figurarsi tutti gli altri.
    Ed aveva avuto delle responsabilità, in quei mesi. Non tante in realtà, solo una. Una per la quale gli avevano detto non fosse pronto, e che fosse ridicolo che lui, fra tutti, se ne facesse carico. Yale Hilton? Saresti in grado di uccidere anche un cazzo di cactus, gli avevano detto.
    Ma lui Nahla l’aveva presa comunque, perché che ne sapevano loro. Un obbligo morale, il mantenimento di una promessa fatta per immagine, ma non per la quale credesse meno. Non aveva nessun altro. Si era detto che ce l’avrebbe fatta, dopotutto era un ottimo improvvisatore, e Nahla era già un’adolescente. Praticamente un’adulta fatta e finita. Che ci sarebbe voluto?
    Abbastanza da perderla, a quanto pareva. Smarrita nel nulla.
    Odiava che avessero avuto ragione, tutti quanti. Che non fosse adatto a quel compito, e che magari, se le avesse concesso una famiglia migliore, sarebbe ancora ad Hogwarts a lamentarsi delle lezioni di incantesimi e trasfigurazioni, perché che palle usare la bacchetta, Yale. Non che l’avesse reso un problema di qualcuno. Se l’era tenuto per sé, pressato fra le costole come un fiore a seccare fra le pagine di un libro, a scavare ogni giorno più spazio. Svuotandolo dall’interno.
    Passò le dita fra i capelli castani, offrendo un sorriso alla cameriera ed una smorfia ancor più sollevata al calice offertogli. Lo prese fra le dita con un cenno di ringraziamento, portandolo alle narici per inspirare profondamente. Profumava di soldi, e l’Hilton ebbe l’improvviso impulso di ridere.
    Era assurdo, come funzionasse quel mondo. Davvero fottutamente assurdo.
    Vi state forse chiedendo perché mai Yale Hilton fosse all’inaugurazione di una boutique di moda? Spero di no: poche cose al mondo gridavano più Yale Hilton dell’alcool gratuito e vestiti d’alta moda. Era un VIP, dopotutto. Con queste premesse (fenomenali!) do per scontato che conoscesse la proprietaria del locale, e che la cercò all’interno del punto vendita per offrire i propri omaggi e congratulazioni. «heloise von schneider» salutò, offrendole la mano per quella strana presa che anticipava i due baci sulla guancia da gente molto ricca, o mafiosi italiani – a voi la scelta. - senza sfiorarle la pelle con le labbra. «quanto tempo» Non si conoscevano davvero, solo con la superficialità di chi condivideva un certificato di nascita nobile. Magari conosceva meglio Harvard, lei, essendo quasi (penso.) coetanei. «sempre meravigliosa» quello, perfino in un mondo di inganni e menzogne come il loro, non poteva che essere sincero e reale. «una boutique, uh? Molto anni sessanta» le sorrise, morbido quanto le bollicine di champagne che portò alla bocca.
    Ain't nothin' but drama,
    I'm just playing a part
    When I'm feeling the spotlight,
    I see nothing but stars
    yale
     
    .
3 replies since 22/3/2024, 19:12   153 views
  Share  
.
Top