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.It's time to go up to bed
No more sipping on our regret
Tuck the kids in without worry
No more running out in a hurrySPOILER (clicca per visualizzare)(3) DIFESA CHOUKO (javi + mina + kyle): zombie1 si aggrappa a Danny da che era spalmato per terra
ATTACCO DANNY (chouko + yejun+ mina + saw + kyle): e zombie1 procede poi ad addentargli il polpaccio con gusto
(6) DIFESA JOHN (seb + mina): zombie2 aggredisce bubbles. -
.ryan atwood voice: sapete cosa penso di postare quattro pg in un singolo post?
niente.
letterale, static noise. lo stesso a girare nella mente di un po’ tutti i nomi degni di citazione. chi più di altri, scontato: gli occhi di sawyer erano valle di lacrime, e i suoi movimenti erano lenti e pesanti, ma la furia cieca era sempre quella. e la botta adrenalica in grado di offrirgli, mista all’istinto che ormai era solito precedere il ragionamento tattico, gli permise comunque di appoggiarsi sulla forza bruta. nel senso più letterale possibile: quasi un gesto inconscio, quello di spingere le unghie nella carne del primo sfigato di passaggio (hamish vuoi essere tu? certo che vuoi 💕) e scaraventarlo contro le spalle di danny. non abbastanza da fare male, probabilmente, ma l’obiettivo non era necessariamente quello. certo, lui poteva solo che sperarci — ma quello era un dettaglio irrilevante, nel grande schema delle cose. sperava solo di distrarre abbastanza da poter usare a dovere il dono offertogli gentilmente da quei mercenari. o chi per loro. come se glie ne potesse fregare un cazzo, di chi aveva messo in scena quel teatrino; l’importante era dissetare il suo bisogno di vendetta nei confronti di qualcuno.
strinse i denti, saw, la gola troppo arida per deglutire. cristo. cristo, quanto gli faceva schifo quel posto. quanto non vedeva l’ora di guardarlo mentre veniva raso a suolo, centimetro per centimetro, da un ministero che era tanto se considerava il meddows un numero su di un elenco di dipendenti ma che sapeva, sperava, avesse ancora una faccia da salvare. un popolo da far sentire sicuro. un estremismo da denunciare. perché non poteva trattarsi di altro.
strattonò l’altro per le braccia, allora. tendendo dolorosamente i suoi muscoli e stringendo in movimenti maldestri le manette attorno ai suoi polsi; e lo spinse in avanti. una richiesta e un ordine.
e quando sentì occhi su di lui, piuttosto che il più gradito suono delle pallottole che traforavano la carne, ricambiò quello sguardo illeggibile con uno di sfida.
dal canto suo, javier aveva osservato la scena in sguardi rubati mentre alzava il fucile nella direzione della gamba di sebastian — opposta a quella già presa di mira da (haha) mira. connessione simbiotica, if you will: quando si dice spezzare le ali.
e la roma ha segnato ok ma che cristo si urla il mio vicino.
«un po’ cruda, come esecuzione.»
così, tanto per dire.
sistemò il fucile contro la spalla, in posizione di riposo. il genere di soddisfazione malsana che avrebbe lasciato ad altri — lui si limitò a infondere altra confusione al nemico. abbastanza da renderlo ancora più vulnerabile, se tutto fosse andato bene.
peccato che saw non era molto interessato alla pacata conversazione. schioccò la lingua contro il palato, e con la stessa passione con cui il mio vicino sta urlando da tre minuti buoni il nome di dybala, gli ringhiò un secco «non rompermi il cazzo» prima di tornare ai suoi ordini 66.
vecchi. sempre a mettere i puntini sulle i.
… e poi c’erano i chouko e i daniel della situazione.
criceto depresso 🎻🎻🎻 intensifies.
«uh.» sorrise, la mizumaki. un sorriso impacciato che non raggiunse gli occhi; non con le mani prontamente versate sui gomiti di dani, un po’ come il meme della tipa che trascina via la nonna sulla sedia a rotelle e gli evitava l’impatto di faccia col pavimento.
danielino non la stava decisamente prendendo bene. chouko — chouko chissà. chouko aveva 30 gocce di en nel sistema, e il suo stato si aggirava comunque sull’unclear. unspecified. unaware.
«carino il cosplay!»
un po’ arrangiato, eh. ma sapete cosa? la gonnellina che svolazzava ogni volta che lo shin scivolava in giro per la stanza ne valeva la pena. nel nome della luna, però, sperava sinceramente di non venire flashata da un movimento troppo brusco. certi lati anatomici degli uomini preferiva che rimanessero ben nascosti dai suoi occhi innocenti.
«ma sai che dovremmo fare?»
dani, che nel frattempo si era accidentalmente drappeggiato addosso a bubbles: hdhsjsjsjwha?
si affrettò a trascinarlo via prima che potesse finire linciato insieme al nemico. e nel frattempo fece scivolare il martello sul piede di danny? ma sì.
«dovremmo concludere il post e portare fuori i cani.» no. corrugò la fronte, e scosse la testa come un cane. ritentiamo: «dovremmo stare lontani dal raggio di attacco*.»
aiuto gesù.Ma l’amaro torna Ed è la prima volta
La vita che mi togli Passa dalle mani
Ma tu già lo sai Che io non sarò mai
Un porto sicuro In un mare calmoSPOILER (clicca per visualizzare)(10) DIFESA GIACOMINO (vinc + ethan + saw): spintona qualcuno contro danny
(3) DIFESA CHOUKO (javi + mina + kyle): confonde telepaticamente
ATTACCO DANNY (chouko + yejun+ mina + saw + kyle): saw lo lega con le manette. bye (non il pg). chouko gli dà una martellata sul piede
(10) DIFESA MINA (john + yejun + dani): finisce addosso a bubbles.
(14) DIFESA SEBASTIAN (javi + ellis + mira): fucilata contro la gamba. -
.
wren 10 pa 20 pd 39 ps bō | geocinesi grey 10 pa 20 pd 40 ps coltelli | magnetocinesi chouko 20 pa 10 pd 36 ps martello meteorico javi 10 pa 20 pd 36 ps ak47 | telepatia wind 10 pa 20 pd 29 ps ak47 | pirocinesi vincenzo 10 pa 20 pd 36 ps setmiautomatica | emocinesi ethan 20 pa 10 pd 36ps lancia yejun 20 pa 10 pd 40 ps mitra mina 10 pa 20 pd 33 ps striscia | medium john 20 pa 10 pd 36 ps bisturi ellis 10 pa 20 pd 36 ps fucile a pompa | atmocinesi sebastian 10 pa 20 pd 35 ps assorbimento cinetico giacomino 10 pa 20 pd 38 ps spray al peperoncino | cronoconesi kai 10 pa 5 pd 20 ps corvina 5 pa 10 pd 20 ps alabarda | ombrocinesi kyle 10 pa 5 pd 20 ps fucile d'assalto dani 10 pa 5 pd 20 ps balestra vin 5 pa 10 pd 20 ps empatia scarlett 5 pa 10 pd 20 ps ombrocinesi lapo 10 pa 5 pd 20 ps -- diaz 5 pa 10 pd 20 ps faunacinesi mira 5 pa 10 pd 20 ps idrocinesi ada 10 pa 5 pd 20 ps -- saw 10 pa 5 pd 20 ps -- moka 5 pa 10 pd 20 ps elettrocinesi hamish 5 pa 10 pd 20 ps ... creazione di illusioni? diodato -- -- k.o. -- -- ghali -- -- k.o. -- pugnale dargen -- -- k.o. -- fucile aldo -- -- k.o. -- kusarigama ethos 20 pa 10 pd 23 ps attacco: 12 (wind) 20 (grey) 14 (ethan) 6 (wren) 13 (john) 3 (mina) 20 (javi) 18 (yejun) 15 (ellis) 15 (seb) 10 (giacomino) 16 (vincenzo) 17 (lapo) 3 (chouko) mazza chiodata cyleno -- -- k.o. -- shuriken sharpy -- -- k.o. -- frusta | -- brandi -- -- k.o. -- -- bubbles -- -- k.o. -- rivoltella buck -- -- k.o. -- -- croz -- -- k.o. -- macete g-baby -- -- k.o. -- glock danny -- -- k.o. -- pugnale
(10) DIFESA GIACOMINO (vinc + ethan + saw): 11 + 3 + 3 = 17 (+7)
(3) DIFESA CHOUKO (javi + mina + kyle): 11 + 5 + 1 = 17 (+14)
ATTACCO DANNY (chouko + yejun+ mina + saw + kyle): 6 + 15 + 6 + 1 + 1 + 7 + 14 = 50
DIFESA DANNY: 6 (-46)
colpi leggeri, ma continui e feroci: soccombe non senza provare a difendersi, ma è inutile lo stesso.
(10) DIFESA MINA (john + yejun + dani): 2 + 2 + 3 = 7 (-3ps)
poteva andare meglio, come poteva andare peggio. la distrazione fa sì che il proiettile non si conficchi nella carne, ma una scheggia ti colpisce in volto.
(6) DIFESA JOHN (seb + mina): 8 + 19 = 27 (+21)
(5) DIFESA JAVI ( grey + ellis + ada): 14 + 6 + 2 = 22 (+17)
ATTACCO BUBBLES (john+ grey + seb): 20 + 4 + 6 + 21 + 17 = 64
DIFESA BUBBLES: ma che ve la estraggo a fare.
piuttosto vi dono una moodboard.SPOILER (clicca per visualizzare)
(14) DIFESA SEBASTIAN (javi + ellis + mira): 20 + 3 + 11 = 34 (+20)
ATTACCO G-BABY (ellis + mira): 19 + 9 + 20 = 48
DIFESA G-BABY: 7 (-41)
un altro che ci prova, ma in the end it doesn’t even matter.
muore.
e muore anche molto male.
(9) DIFESA WREN (wind + seb + corvina): 7 + 1 + 2 = 10 (+1)
ATTACCO ETHOS (wind + corvina): 10 + 4 + 1 = 15
DIFESA ETHOS: 8 (-5)
da qualche parte questo fateggio doveva pur fare acqua.
praticamente lo sfiorate.
OSTAGGI
breccan, iris, alice & shiloh sono state liberate.
— LISTA OSTAGGI
//
in un ultimo, disperato tentativo di tenervi a bada, ethos alza la mazza e comincia a bastonare l’aria. così, un po’ dove capita.. -
.
Ellis drinkwater io sono pazza di me ...e voglio gridarlo ancora...faccio da sola. c'era stato del disagio generale con persone che cadevano a terra e altre che salutavano la curva.
«abbiamo vinto?» cioè poteva essere così? Non le era davvero chiaro il motivo della sua presenza ma fino a che respirava andava tutto bene. Forse.
«ah non è finita...» si avvicinò a Chouko e la spostò
«Scusa» le disse come se avesse avuto paura per un secondo di farle lei male, poi corse verso l'ultimo in piedi e lo bloccò per poi dargli un morso...perché? Così. Tornò poi da Ethan «dicevamo?»gif code bimba speciale ?? cosa ti serve SPOILER (click to view)(3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka): la sposta
(3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka):
(6) DIFESA WREN (javi + ellis): blocca Ethos
ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): lo morde. -
.Ethos gli aveva un po' rotto il cazzo, sinceramente. Era rimasto lì in piedi, frat ro cazz. Si avvicinò imperterrito e gli diede un pugno in fronte per bloccare la capocciata sul naso a Wren e invece no perchè ho l'altra difesa ma lo tengo lo stesso, vale. Rewind. (Noi, amo!!) E cercò di bloccare la mazza con il mitra, per poi darglielo in testa. Così non cercava di uccidere i suoi compagni. Dopo due secondi però era già con la mente altrove. «vabbè ma wren ha detto ti amo a lapo?» no vabbè. e se lo era perso? LUI? «e lapo è moai emoji quindi è lapo gate in chat?» Mo' l'avrebbe trovato. «ma chi cazzo è sto lapo?» domanda legittima, non lo conosceva. Manco Wren, ma in dieci minuti era diventato amico di Barbie quindi il tempo era relativo, erano già compagni, da compagni ad amici è un saltello. «pssst senti, prima che muori, mi indichi lapo? è uno dei vostri ostaggi» Ethos gli indicò Lapo, Yejun gli sorrise sussurrando un grazie poi gli sparò in testa. Si girò e si avvicinò a Lapo, gli fece tap tap sulla spalla, congiunse poi le mani e fece un bel respiro. «ma c sfaccimm staij facenn, lapo??» Probabilmente lui lo avrebbe guardato tipo "ma tu chi cazz si", ma non era il momento. «chist è venut ca, t'ha ditt che ti ama e tu che fai?? non gli dici niente?» maronn questi giovani d'oggi non sapevano più esprimere i sentimenti, sentire le amozioni scorrere nelle vene, il cuore pulsare, non si facevano più le serenate di una volta, andava tutto in malora. «ma c re nun t piac? dillo a yejun tuo» sperava di no, lui voleva assistere al lieto fine. Era già diventato fan, capite? «devi metabolizzare? tutto il tempo che vuoi, fratm, però qualcosa poi glielo devi dire. oppure non dirgli niente ma bacialo, cazzo» e queste erano le sue perle di saggezza. Yejun's out.CITAZIONE_CITAZIONE_CITAZIONE
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CITAZIONE_CITAZIONE_CITAZIONESPOILER (clicca per visualizzare)HTML<b>(3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka):</b>
<b>(3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka):</b>
<b>(6) DIFESA WREN (javi + ellis):</b>
<b>ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka):</b>
(3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka): blocca la mazza con il mitra
(3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka): e poi glielo dà in testa
ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): e poi gli spara in testa. -
.moka telly | vodkatonic!sapete cosa? avevo già scritto metà post per l'oblinder, ora ve lo beccate.
❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤
il fatto che moka non avesse amici si spiegava facilmente proprio grazie a quelle vibrazioni che hamish percepiva sotto la lingua, un retrogusto amarognolo scambiato per ambiguità. non era confondere, l'obiettivo primario dell'elettrocineta, ma tenere a distanza: nonostante i passi avanti, gli sguardi che sembravano chiedere di andare oltre, le provocazioni gettate come esche in un fiume e ritirate con troppa fretta.
non è che non fosse compatibile con il Jones, sebbene caratteri più opposti gli organizzatori di quella farsa non avrebbero potuto accoppiare; non era compatibile con le persone, punto.
bastava guardare in faccia quei pochi ai quali aveva concesso di avvicinarsi un po di più — cherry e law erano fatti della sua stessa pasta, e poco importava quanto fosse levigata la superficie che il matheson cercava di mettere in mostra: sotto sotto rimanevano cani randagi pronti a mordere la mano tesa verso di loro per una carezza, scambiandola per aggressione. a salvare la bionda, principalmente, era l'utilizzo del loro unico neurone. con javi la questione non era poi così diversa; portavamo entrambi qualcosa con sé, tra le costole e sulle spalle, un peso specifico che non richiedeva spiegazioni o giustificazioni.
allo stesso tempo, però, anche il fatto che moka non amasse frequentare i suoi coetanei aveva una spiegazione semplice e razionale «Non ho un pennarello, ma se vuoi dipingermi come una delle tue ragazze francesi, possiamo cercare in giro, o usare qualcosa di appuntito per il sangue» maledetta gen z «guarda, mi accontento anche di una penna» insomma, già non era un fan dei rapporti personali, se lo facevano diventare subito weird tagliandosi a vicenda e usando il proprio sangue per scriversi sulla pelle era davvero tesa.
ricordava di aver fatto un passo indietro, moka, attirando hamish a sé.
erano usciti dal bagno, tornando in camera.
si era avvicinato al comodino, aperto il primo cassetto: per abitudine, aveva pensato di trovarci una copia tascabile della Bibbia; tra le mani si era ritrovato l'ultimo numero del Boccino d'Argento.
e quella data, 24 febbraio, che gli urlava in faccia quanto fosse stato stupido.
ricordava quel rumore improvviso, innocuo, il movimento istintivo con cui aveva allargato le gambe per prendere posizione e portato la mano destra al fianco — senza trovare nient'altro che la stoffa di una bandiera americana. non ce l'aveva, la sua cazzo di pistola. solo che non era una granata, come aveva istintivamente pensato, a quel familiare tic tic tic sul pavimento . qualcosa di peggio, forse.
evidentemente.
per (moka) alcuni saltare in aria era un'alternativa migliore a perdere il controllo.
ricordava di aver spinto hamish sul letto, premuto il tessuto contro il volto per respirare il meno possibile l'aria tossica. non era servito ad un cazzo, ovviamente. per un istante aveva sentito il cuore battere fino in gola, i polmoni in fiamme, il retrogusto dolciastro del gas a inondare la lingua. l'attimo dopo batteva le palpebre su un mondo in penombra, dai bordi frastagliati, i contorni confusi. le mani che lo avevano palpato, alla fine, non erano quelle del Jones: lo avrebbe di gran lunga preferito.
un ultimo pensiero razionale, tanto per gradire.
i successivi, plasmati da gas stupefacente e spossatezza, erano ben lontani dalla logica.
vide sin e istintivamente alzò la mano ancora legata al polso di Hamish, trascinando quindi il braccio del ragazzo verso l'alto«pà!» hhhh terribile, non si può sentire «pararappappà.» la musica che Dargen d'amico sente ancora in sottofondo. si segnò mentalmente di trovare per l'hEnsen un nomignolo molto virile (perche un uomo che chiama papà un altro uomo può sembrare omosessuale eccetera) , che non includesse le daddy issues di moka nel non detto tra le righe.
suo padre era morto, punto.
suo padre si era fatto ammazzare, punto.
difficile dire dove il telly lasciava che fosse il dato a spingerlo nella direzione opportuna, e dove la ricerca inconscia della figura di riferimento lo portava effettivamente a raccoglierle come le fottute figurine dei calciatori Panini «è uno dei miei custodi legali» sporgendosi, avvicinò le labbra all'orecchio di Ha
mish, come a voler condividere un segreto; è che ci teneva a fornirgli un contesto (che comunque non fornì), considerato fossero ancora legati insieme dal terribile destino di essere anime gemelle «niente di personale, giuro» mostrò i palmi vuoti in segno di resa, e il Signore con la S maiuscola pensò bene di punirlo per aver appena usato le ultime parole famose: qualcosa di molto personale fece irruzione nell'atrio.
qualcuno.
mac twat
milenona nazionale
javi.
fottuta casta siberia, quasi al completo.
McKenzie gli rivolse un cenno con la mano, lui lo imitò; ma, se ne stavano andando? dritti giù per le scale, uno dopo l'altro, hop hop hop. che l'inglesias fosse rimasto, moka lo capì solo con qualche secondo di ritardo, avvertendo gli occhi scuri dell'uomo sulla propria pelle — sulla bandiera: come se avesse scelto lui farsi rapire, iniettare in vena chissà quale schifezza, spogliare e rivestire con il primo straccio trovato agli oggetti smarriti dell'hotel «pensavo fossi scozzese.» sospiri e bestemmie che si sprecavano.si lasciò sfuggire i primi, ma fu stranamente attento a trattenere le seconde; come le domande a formarsi sulla punta della lingua e che nemmeno una dose elevata di sedativo poteva convincerlo a rendere con parole reali, a voce alta. sono molto stanca e non so più cosa sto scrivendo, non leggete «qualunque cosa tu vuoi che io sia, papi» perché avrebbe potuto dirgli qualunque cosa, o scegliere saggiamente di rimanere zitto e invece aveva scelto il caos. in apparenza senza accorgersene, ma chissà «mi hanno rubato i vestiti» sollevò le spalle, sottolineando quello che per lui era un chiaro dato di fatto. nel rialzarsi, finalmente libero, moka fece un passo in avanti.
qualunque fossero le sue intenzioni (e si, erano proprio di limonarsi il daddy), javi non gli permise di metterle in pratica: aveva giusto battuto le palpebre, moka, che il telepate si era già incamminato con il suo fucile in spalla a stordire la gente «ah beh. tu ci capisci qualcosa, hamish?» hamish: 🏃♂️ «onesto»
e dato che non ci capiva niente e nessuno sembrava intenzionato a chiarirgli le cose, magari con un breve recap, moka decise che era giunto finalmente il momento™ di intervenire un po a cazzo di cane. non aveva nemmeno con sé la pistola, ma in compenso possedeva due braccia con bicipiti grandi quanto la mia testa, e le usò entrambe per prendere chouko dalle spalle tirandola indietro contro il proprio corpo «tutto ok?» sembrava più confusa e provata di lui, quindi j sembrò giusto chiedere. a risposta (credo) affermativa, anche moka annuí e la lasciò andare.
con ethos che continuava a menare mazzate come una trottola impazzita, le possibilità erano poche; o, al contrario, infinite. solo che il telly preferiva la via più stupida, quella con minor chance di riuscire, e i rischi più elevati. rischi che in qualunque altra occasione avrebbe valutato con attenzione, ma evidentemente non quella volta. sciolti i due nodi che tenevano chiusa la maniera americana, l'elettrocineta avvolse le estremità del rettangolo di stoffa attorno al palmi aperti, tendendola in mezzo come fosse stata una fune. e in effetti per certi versi lo era: un rapido movimento delle braccia, e la fece scivolare davanti alla sua gola, tirando ancora una volta verso di sé per togliergli il respiro. poi, approfittando della posizione un po da save a horse, ride a cowboyx gli diede una ginocchiata nelle reni.
basta stop stop morendo vogliatemi beneAnche se cadiamo vado ovunque vai
Andiamo lontano in un posto che non abbiamo visto mai
In mezzo al temporale abbiamo unito i nostri lividi
come due oceani indivisibiliSPOILER (clicca per visualizzare)(3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka): la sposta ❤
(3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka):: soffoca ethos con la bandiera ❤ e-
ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): ginocchiata nella schiena. -
.addio, danny.
«sto bene»
grattò l’indice contro la tempia, e si ritrovò di nuovo a premere i denti contro la lingua per fermarsi dal dire la cosa sbagliata. perché lo sapeva, javi, che non era ciò di cui mireia aveva bisogno in quel momento. era un discorso che lui e suo padre avevano affrontato più volte sul ciglio del divano — uno con lo sguardo rivolto alle converse rotte, l’altro intento a fissarlo con quella gentilezza che portava lo stampino iglesias. solido nella sua tenerezza, anche nei momenti in cui il vizio di agire prima, pensare dopo aveva reso javier un ragazzo fottutamente difficile da sopportare. un continuo di non devi sentirti in obbligo di sostituirmi. non glie lo aveva mai detto che non ne sarebbe stato in grado in ogni caso; che non era fatto, javier, per accudire e insegnare. quelle erano conclusioni a cui era giunto da solo sbattendoci la testa un paio di volte di troppo, anche se saperlo non aveva mai veramente soppresso la sua vena protettiva. e usciva quando avrebbe dovuto tenersela per sé — cioè sempre — e nel modo peggiore — l’unico che la sua mente era in grado di manifestare, e di cui finiva costantemente per pentirsi.
non era decisamente il caso di mettere pausa a un combattimento per arricciare il labbro e dirle che non le credeva. potevano vederle entrambi, quelle ferite. mira le sentiva bruciare sulla sua stessa pelle. doveva starsi zitto, cristo.
anche perché quando sollevò lo sguardo su di lei, e la sentì pronunciare quel «mi sei mancato», qualunque cosa pregasse di uscirgli dalla bocca gli morì in gola. era solo… così dannatamente strano, dover conciliare l’immagine di donna adulta a quella di sua sorella. l’aveva vista crescere. l’aveva vista muovere i suoi primi passi nel mondo. ed era così fuori dal suo controllo, ormai, che non sapeva neanche dove mettere mano per evitare di vederla in quelle condizioni. non poteva, fermarla dal farsi male.
annuì scattosamente, e avvicinò un palmo al suo polso; stringendolo piano, perché essere presente quando doveva rialzarsi, invece, gli era concesso.
«andiamocene di qui.»
non più un desiderio, ma una certezza che si concretizzava di fronte ai suoi occhi. distante tanto quanto lo era ethos dalla canna del suo fucile — e sperava sarebbe bastato, perché si era separato dal gruppo nell’interrato con la promessa di ritrovarli il prima possibile e aveva intenzione di mantenerla. la shevchenko, poco ma sicuro, si stava assicurando che l’altro lato del patto andasse a buon fine.
e quindi.
davvero ultimo stronzo del villaggio.
che avrebbe tranquillamente steso con una pallottola nel cranio, insomma, ma nulla era mai così semplice.
sospiro.
bestemmia.
sospiro.
bestemmia.
il decoro non era più un’opzione in quel di sala da ballo. ok, moka.
«lo faccio lo stesso.»
scostò mina e wren dalla traiettoria della mazza, e
.
ma
porca
«va bene.»
e lo fece. con la ciliegia dell’ak47 a premere contro la tempia dell’uomo, e lo sguardo a sfiorare quello di moka telly. sempre in mezzo ai coglioni.
«basta che fai silenzio.»
@ il telly, perché se ethos voleva lanciare una preghierina chi era lui per negargliela. citando una saggia: con calma. un bacio al cielo.
e sparò.
addio.Ma l’amaro torna Ed è la prima volta
La vita che mi togli Passa dalle mani
Ma tu già lo sai Che io non sarò mai
Un porto sicuro In un mare calmoSPOILER (clicca per visualizzare)(3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka): la sposta
(6) DIFESA WREN (javi + ellis): LO! sposta
ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): bang. -
.(3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka): 6 + 5 + 1 = 12 (+9)
(3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka): 19 + 4 + 5 = 28 (+25)
(6) DIFESA WREN (javi + ellis): 20 + 2 = 22 (+16)
ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): 20 + 5 + 5 + 3 + 9 + 25 + 16 = 83
DIFESA ETHOS: 6 (-77)
Che dire. Il buon Ethos ci prova perfino, a difendersi - un 7! - ma come potrebbe essere abbastanza?
Martoriato, cade.
E voi, quando quieta il suono del combattimento, sentite qualcosa.
Cosa?- 2.30
. -
.gruppo uno - piano terrawren, grey, chouko, javier, wind, vincenzo, ethan, yejun, wilhelmina, john, ellis, sebastian, giacomino + diaz & mira, vin & scarlett, kyle & dani, ada & saw, corvina & kai, alice, hamish & moka, lapoAvete tutti fatto una scelta.
Armando ha fatto una scelta, quando ha deciso di affittare il Lotus più giorni di quanti fosse stato concordato. Una scelta veniale; interessata, e superficiale.
Adrian ha fatto una scelta, quando ha deciso di cercare la sua vendetta. Una scelta crudele; una vittoria pirrica.
E voi? Oh, voi anche, avete fatto una scelta.
Chi prima, presentandosi al Lotus con armi alla mano e cuore pesante. Chi dopo, rimanendo a combattere per cercare vendetta o per puro spirito di squadra. Non importa, perché siate lì: ci siete, ed è quello che conta.
Al piano interrato, sono i primi a rendersene conto. Quando anche l'ultimo dei nemici cade, ed hanno un istante - uno solo - per prendere fiato prima di raggiungere i compagni oltre le scale, sentono l’intero edificio muoversi. Un lento pulsare che fa pensare più a qualcosa di vivo che ad uno stabile, come se stesse trattenendo il respiro per soffiarlo tutto insieme. Svuotarsi. Vi dite sia solo un'impressione, dopotutto siete tutti ebbri, chi di adrenalina chi di tranquillanti.
Vi riversate all’entrata, incontrandovi e scontrandovi con alleati ed altri ostaggi. Due affluenti che tornano ad essere fiume in piena, le suole delle scarpe intrise di sangue e scheggiate d’osso. Malridotti? Non troppo; siete decisamente stati peggio. E non fate in tempo a far niente, sapete - perchè rimanere fra quelle mura è stata una vostra decisione.
Sembra gonfiarsi.
La pressione vi tappa le orecchie, come se foste improvvisamente sott’acqua. Un fischio sottile, ma insistente. Ed accade tutto in fretta, mentre Koreain e Milo scivolano verso l’entrata, incespicando negli scalini che vi hanno accompagnato all’interno del resort.
Sono all’aria aperta, loro due. Forse incontrano Finn, Hans e Chelsey, o Shiloh, Breccan e Iris, se ancora non se ne sono andati per cercare aiuto.Sono lì fuori, Milo e Rain, quando vedono -
Qualcosa di inspiegabile.
Qualcosa a cui nessuno, da quel giorno, avrebbe creduto.
Qualcosa che ai piani alti sapranno sia vero, e che verrà comunque ignorato.
insabbiato.
Si parlerà di complotto. Di sfortunato incidente. Fin quando se ne parlerà, certo - poi si smetterà e basta.
Il 24 Febbraio 2024, il Lotus è sparito, portando con sé chiunque fosse al suo interno. Non è rimasto nulla dell’hotel, se non l’impronta sul cemento.
Uno scherzo, dirà qualcuno; di cose strane, ne sono successe abbastanza che un piazzale improvvisamente vuoto non faccia battere ciglio. Chiunque dica cosa sia realmente successo quel giorno, viene preso come un folle, l’ennesimo pazzo a millantare una terra piatta ed un sistema geocentrico.
Non per tutti, però. Qualcuno quel giorno ha perso amici, parenti. A qualcuno, la verità interessa ancora.
Una verità non per oggi, signori miei.
Probabilmente, neanche domani.
E allora non resta che aspettare: alla prossima scelta, allora.
Magari sarà quella giusta..