[miniq05] I'm like a ghost, I'm not hard to see through

[piano terra]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Special Wizard
    Posts
    41
    Spolliciometro
    +48

    Status
    Offline
    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    medium
    mar 20th 1977
    mother
    wilhelmina asphodèle campbell
    Sempre senza doversi muovere troppo, Mina continuava a scandagliare lo scenario e a giocare al teatro delle marionette, sostanzialmente. Era completamente desensibilizzata dalla cosa, forse anche perché nei Laboratori fra le altre cose l'avevano costretta anche ad allenare ed esercitare le sue capacità a lungo e intensamente, ma d'altro canto i corpi dei mercenari erano l'ultima cosa a farle pena.

    Fu Danny a dover subire il tentativo da parte di uno dei cadaveri dei suoi compagni di inerpicarsi lungo la sua gamba, per ostacolarlo e tenerlo fermo qualunque cosa stesse cercando di fare in quel momento. Solo dopo un poco, o forse dopo aver raggiunto un'altezza che reputava esigua, cercò di addentarlo con la stessa passione con cui si inizia a mangiare una grossa coscia di tacchino arrosto dopo essere stati digiuni per una settimana.

    Un altro cadavere si approssimò invece, già all'in piedi, a Bubbles, aggredendolo e abbarbicandosi su di lui con tutto il suo non innocuo peso morto per modo di dire ma anche un po' letteralmente.



    Dopo essersi scambiata quello sguardo con la madre, a Alice non era rimasto altro da fare che cercare il più possibile di rimanere ferma e a riparo dai pericoli che imperversavano da ogni direzione. I mercenari, per fortuna, sembravano attenti quasi quanto gli interventisti a tenere integra la merce di scambio, e salvo qualche schizzo di sangue altrui e la polvere che ormai le macchiavano pelle e quei pochi vestiti che aveva indosso, era integra.
    Fuori.
    Dentro... se ne sarebbe riparlato più tardi. Anche se forse dover condividere quella situazione con Shiloh, che sembrava una persona tutto sommato pronta ad affrontare certe situazioni senza agitarsi troppo, era di qualche vago conforto.
    Occupata a rifuggire mentalmente la situazione, sembrò accorgersi solo all'ultimo momento del padre, quando s'inginocchiò con loro per far scattare magicamente le serrature delle manette e liberare i polsi suo e della Abbot.
    Strabuzzò gli occhi, le labbra tremarono un poco quando incontrò lo sguardo dal taglio sottile e severo del padre. Sussultò appena, sorpresa dal calore della mano dietro la nuca, chiudendo gli occhi alla pressione affettuosa delle labbra sulla fronte. Non sapeva se Shiloh si fosse già sollevata per andarsene, a quel punto, e mentre veniva accarezzata teneramente e le veniva indirizzata quella raccomandazione, tremava appena senza riuscire a dire alcunché.



    Si sarebbe forse occupata di un'ennesima situazione dalla distanza se non avesse notato, con un momento di ritardo, l'assenza del marito dalle sue prossimità. La striscia, che stringeva ancora in mano, la rinfoderò immediatamente, e l'istinto e l'intuito la portarono immediatamente con lo sguardo nella direzione dove sapeva si trovasse Alice, per vedere la figura del marito precipitarsi.
    Non corse, non per mancanza d'urgenza, ma perché in qualche modo non voleva rischiare di essere d'intralcio all'operato del consorte. Arrivò così quando le manette si erano gia aperte e calò di fianco al marito e di fronte alla figlia mentre questi la rassicurava, con gesti e parole. Riusciva a percepire distintamente l'emotività che governava John in quel momento e l'unica cosa che riusciva a spezzarle il cuore più di quella consapevolezza era vedere la figlia ammutolita, tremare appena per il freddo e probabilmente anche per tutto lo stress accumulato fino a quel momento.
    Quello che fece lei in primo luogo fu sfilarsi il suo soprabito, un impermeabile nero che le arrivava fin quasi sopra le ginocchia, rimanendo con su solo una maglia a collo alto, ugualmente nera.
    « Metti questo, mon coeur... torneremo a casa, te lo prometto. » l'aiutò a mettere la giacca sulle spalle e fu poi lei ad infilare le braccia nelle maniche, in autonomia. Si sollevò di nuovo, la donna, offrendo una mano per aiutare l'adolescente che non parve pensarci due volte e sembrò avere effettivamente bisogno del supporto. Non si fermò lì, però, cercando immediatamente di stringersi contro la madre, seppellendo un poco il viso. Non singhiozzava né altro, cercando semplicemente sicurezza nel contatto familiare, continuando a non riuscire a dire nulla. « Puoi rimanere con noi, tranquilla, hai sentito papà? » cercò di sorridere un poco mentre lo diceva.
    Alice si staccò dopo davvero poco, comprendendo evidentemente la dinamicità della situazione, e si sarebbe impegnata a rimanere prima accanto e poi dietro al padre, afferrandogli addirittura la manica della giacca per il timore di non riuscire a tenere il passo.
    It's time to go up to bed
    No more sipping on our regret
    Tuck the kids in without worry
    No more running out in a hurry

    (3) DIFESA CHOUKO (javi + mina + kyle): zombie1 si aggrappa a Danny da che era spalmato per terra
    ATTACCO DANNY (chouko + yejun+ mina + saw + kyle): e zombie1 procede poi ad addentargli il polpaccio con gusto

    (6) DIFESA JOHN (seb + mina): zombie2 aggredisce bubbles
     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar

    .

    Group
    Bolla
    Posts
    42
    Spolliciometro
    +134

    Status
    Anonymous
    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    neutral
    rebel
    chouko
    javier
    ryan atwood voice: sapete cosa penso di postare quattro pg in un singolo post?
    niente.
    letterale, static noise. lo stesso a girare nella mente di un po’ tutti i nomi degni di citazione. chi più di altri, scontato: gli occhi di sawyer erano valle di lacrime, e i suoi movimenti erano lenti e pesanti, ma la furia cieca era sempre quella. e la botta adrenalica in grado di offrirgli, mista all’istinto che ormai era solito precedere il ragionamento tattico, gli permise comunque di appoggiarsi sulla forza bruta. nel senso più letterale possibile: quasi un gesto inconscio, quello di spingere le unghie nella carne del primo sfigato di passaggio (hamish vuoi essere tu? certo che vuoi 💕) e scaraventarlo contro le spalle di danny. non abbastanza da fare male, probabilmente, ma l’obiettivo non era necessariamente quello. certo, lui poteva solo che sperarci — ma quello era un dettaglio irrilevante, nel grande schema delle cose. sperava solo di distrarre abbastanza da poter usare a dovere il dono offertogli gentilmente da quei mercenari. o chi per loro. come se glie ne potesse fregare un cazzo, di chi aveva messo in scena quel teatrino; l’importante era dissetare il suo bisogno di vendetta nei confronti di qualcuno.
    strinse i denti, saw, la gola troppo arida per deglutire. cristo. cristo, quanto gli faceva schifo quel posto. quanto non vedeva l’ora di guardarlo mentre veniva raso a suolo, centimetro per centimetro, da un ministero che era tanto se considerava il meddows un numero su di un elenco di dipendenti ma che sapeva, sperava, avesse ancora una faccia da salvare. un popolo da far sentire sicuro. un estremismo da denunciare. perché non poteva trattarsi di altro.
    strattonò l’altro per le braccia, allora. tendendo dolorosamente i suoi muscoli e stringendo in movimenti maldestri le manette attorno ai suoi polsi; e lo spinse in avanti. una richiesta e un ordine.
    e quando sentì occhi su di lui, piuttosto che il più gradito suono delle pallottole che traforavano la carne, ricambiò quello sguardo illeggibile con uno di sfida.
    dal canto suo, javier aveva osservato la scena in sguardi rubati mentre alzava il fucile nella direzione della gamba di sebastian — opposta a quella già presa di mira da (haha) mira. connessione simbiotica, if you will: quando si dice spezzare le ali.
    e la roma ha segnato ok ma che cristo si urla il mio vicino.
    «un po’ cruda, come esecuzione.»
    così, tanto per dire.
    sistemò il fucile contro la spalla, in posizione di riposo. il genere di soddisfazione malsana che avrebbe lasciato ad altri — lui si limitò a infondere altra confusione al nemico. abbastanza da renderlo ancora più vulnerabile, se tutto fosse andato bene.
    peccato che saw non era molto interessato alla pacata conversazione. schioccò la lingua contro il palato, e con la stessa passione con cui il mio vicino sta urlando da tre minuti buoni il nome di dybala, gli ringhiò un secco «non rompermi il cazzo» prima di tornare ai suoi ordini 66.
    vecchi. sempre a mettere i puntini sulle i.

    … e poi c’erano i chouko e i daniel della situazione.
    criceto depresso 🎻🎻🎻 intensifies.
    «uh.» sorrise, la mizumaki. un sorriso impacciato che non raggiunse gli occhi; non con le mani prontamente versate sui gomiti di dani, un po’ come il meme della tipa che trascina via la nonna sulla sedia a rotelle e gli evitava l’impatto di faccia col pavimento.
    danielino non la stava decisamente prendendo bene. chouko — chouko chissà. chouko aveva 30 gocce di en nel sistema, e il suo stato si aggirava comunque sull’unclear. unspecified. unaware.
    «carino il cosplay!»
    un po’ arrangiato, eh. ma sapete cosa? la gonnellina che svolazzava ogni volta che lo shin scivolava in giro per la stanza ne valeva la pena. nel nome della luna, però, sperava sinceramente di non venire flashata da un movimento troppo brusco. certi lati anatomici degli uomini preferiva che rimanessero ben nascosti dai suoi occhi innocenti.
    «ma sai che dovremmo fare?»
    dani, che nel frattempo si era accidentalmente drappeggiato addosso a bubbles: hdhsjsjsjwha?
    si affrettò a trascinarlo via prima che potesse finire linciato insieme al nemico. e nel frattempo fece scivolare il martello sul piede di danny? ma sì.
    «dovremmo concludere il post e portare fuori i cani.» no. corrugò la fronte, e scosse la testa come un cane. ritentiamo: «dovremmo stare lontani dal raggio di attacco*.»
    aiuto gesù.
    Ma l’amaro torna Ed è la prima volta
    La vita che mi togli Passa dalle mani
    Ma tu già lo sai Che io non sarò mai
    Un porto sicuro In un mare calmo


    (10) DIFESA GIACOMINO (vinc + ethan + saw): spintona qualcuno contro danny
    (3) DIFESA CHOUKO (javi + mina + kyle): confonde telepaticamente
    ATTACCO DANNY (chouko + yejun+ mina + saw + kyle): saw lo lega con le manette. bye (non il pg). chouko gli dà una martellata sul piede

    (10) DIFESA MINA (john + yejun + dani): finisce addosso a bubbles.
    (14) DIFESA SEBASTIAN (javi + ellis + mira): fucilata contro la gamba
     
    .
  3.      
     
    .
    Avatar

    It's fate, not luck.

    Group
    Fato
    Posts
    3,796
    Spolliciometro
    +1,418

    Status
    Anonymous
    wren10 pa20 pd39 psbō | geocinesi
    grey10 pa20 pd40 pscoltelli | magnetocinesi
    chouko20 pa10 pd36 psmartello meteorico
    javi10 pa20 pd36 psak47 | telepatia
    wind10 pa20 pd29 psak47 | pirocinesi
    vincenzo10 pa20 pd36 pssetmiautomatica | emocinesi
    ethan20 pa10 pd36pslancia
    yejun20 pa10 pd40 psmitra
    mina10 pa20 pd33 psstriscia | medium
    john20 pa10 pd36 psbisturi
    ellis10 pa20 pd36 psfucile a pompa | atmocinesi
    sebastian10 pa20 pd35 psassorbimento cinetico
    giacomino10 pa20 pd38 psspray al peperoncino | cronoconesi
    kai10 pa5 pd20 ps
    corvina5 pa10 pd20 psalabarda | ombrocinesi
    kyle10 pa5 pd20 psfucile d'assalto
    dani10 pa5 pd20 psbalestra
    vin5 pa10 pd20 psempatia
    scarlett5 pa10 pd20 psombrocinesi
    lapo10 pa5 pd20 ps--
    diaz5 pa10 pd20 psfaunacinesi
    mira5 pa10 pd20 psidrocinesi
    ada10 pa5 pd20 ps--
    saw10 pa5 pd20 ps--
    moka5 pa10 pd20 pselettrocinesi
    hamish5 pa10 pd20 ps... creazione di illusioni?
    diodato----k.o.----
    ghali----k.o.--pugnale
    dargen----k.o.--fucile
    aldo----k.o.--kusarigama
    ethos20 pa10 pd23 psattacco: 12 (wind) 20 (grey) 14 (ethan) 6 (wren) 13 (john) 3 (mina) 20 (javi) 18 (yejun) 15 (ellis) 15 (seb) 10 (giacomino) 16 (vincenzo) 17 (lapo) 3 (chouko)mazza chiodata
    cyleno----k.o.--shuriken
    sharpy----k.o.--frusta | --
    brandi----k.o.----
    bubbles----k.o.--rivoltella
    buck----k.o.----
    croz----k.o.--macete
    g-baby----k.o.--glock
    danny----k.o.--pugnale


    (10) DIFESA GIACOMINO (vinc + ethan + saw): 11 + 3 + 3 = 17 (+7)
    (3) DIFESA CHOUKO (javi + mina + kyle): 11 + 5 + 1 = 17 (+14)
    ATTACCO DANNY (chouko + yejun+ mina + saw + kyle): 6 + 15 + 6 + 1 + 1 + 7 + 14 = 50
    DIFESA DANNY: 6 (-46)
    colpi leggeri, ma continui e feroci: soccombe non senza provare a difendersi, ma è inutile lo stesso.

    (10) DIFESA MINA (john + yejun + dani): 2 + 2 + 3 = 7 (-3ps)
    poteva andare meglio, come poteva andare peggio. la distrazione fa sì che il proiettile non si conficchi nella carne, ma una scheggia ti colpisce in volto.
    (6) DIFESA JOHN (seb + mina): 8 + 19 = 27 (+21)
    (5) DIFESA JAVI ( grey + ellis + ada): 14 + 6 + 2 = 22 (+17)
    ATTACCO BUBBLES (john+ grey + seb): 20 + 4 + 6 + 21 + 17 = 64
    DIFESA BUBBLES: ma che ve la estraggo a fare.
    piuttosto vi dono una moodboard.


    (14) DIFESA SEBASTIAN (javi + ellis + mira): 20 + 3 + 11 = 34 (+20)
    ATTACCO G-BABY (ellis + mira): 19 + 9 + 20 = 48
    DIFESA G-BABY: 7 (-41)
    un altro che ci prova, ma in the end it doesn’t even matter.
    muore.
    e muore anche molto male.

    (9) DIFESA WREN (wind + seb + corvina): 7 + 1 + 2 = 10 (+1)
    ATTACCO ETHOS (wind + corvina): 10 + 4 + 1 = 15
    DIFESA ETHOS: 8 (-5)
    da qualche parte questo fateggio doveva pur fare acqua.
    praticamente lo sfiorate.

    OSTAGGI
    breccan, iris, alice & shiloh sono state liberate.

    — LISTA OSTAGGI
    //


    in un ultimo, disperato tentativo di tenervi a bada, ethos alza la mazza e comincia a bastonare l’aria. così, un po’ dove capita.
     
    .
  4.     +2    
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    55
    Spolliciometro
    +105

    Status
    Offline
    Ellis drinkwater
    io sono pazza di me ...e voglio gridarlo ancora...faccio da sola.
    c'era stato del disagio generale con persone che cadevano a terra e altre che salutavano la curva.
    «abbiamo vinto?» cioè poteva essere così? Non le era davvero chiaro il motivo della sua presenza ma fino a che respirava andava tutto bene. Forse.
    «ah non è finita...» si avvicinò a Chouko e la spostò
    «Scusa» le disse come se avesse avuto paura per un secondo di farle lei male, poi corse verso l'ultimo in piedi e lo bloccò per poi dargli un morso...perché? Così. Tornò poi da Ethan «dicevamo?»
    gif code
    bimba speciale
    ??
    cosa ti serve



    SPOILER (click to view)
    (3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka): la sposta
    (3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka):
    (6) DIFESA WREN (javi + ellis): blocca Ethos
    ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): lo morde
     
    .
  5.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Death Eater
    Posts
    180
    Spolliciometro
    +134

    Status
    Anonymous
    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    2000 | dancer | neutral
    1996 | pavor | deatheater
    ETHAN LYNX
    YEJUN MUN
    Ethos gli aveva un po' rotto il cazzo, sinceramente. Era rimasto lì in piedi, frat ro cazz. Si avvicinò imperterrito e gli diede un pugno in fronte per bloccare la capocciata sul naso a Wren e invece no perchè ho l'altra difesa ma lo tengo lo stesso, vale. Rewind. (Noi, amo!!) E cercò di bloccare la mazza con il mitra, per poi darglielo in testa. Così non cercava di uccidere i suoi compagni. Dopo due secondi però era già con la mente altrove. «vabbè ma wren ha detto ti amo a lapo?» no vabbè. e se lo era perso? LUI? «e lapo è moai emoji quindi è lapo gate in chat?» Mo' l'avrebbe trovato. «ma chi cazzo è sto lapo?» domanda legittima, non lo conosceva. Manco Wren, ma in dieci minuti era diventato amico di Barbie quindi il tempo era relativo, erano già compagni, da compagni ad amici è un saltello. «pssst senti, prima che muori, mi indichi lapo? è uno dei vostri ostaggi» Ethos gli indicò Lapo, Yejun gli sorrise sussurrando un grazie poi gli sparò in testa. Si girò e si avvicinò a Lapo, gli fece tap tap sulla spalla, congiunse poi le mani e fece un bel respiro. «ma c sfaccimm staij facenn, lapo??» Probabilmente lui lo avrebbe guardato tipo "ma tu chi cazz si", ma non era il momento. «chist è venut ca, t'ha ditt che ti ama e tu che fai?? non gli dici niente?» maronn questi giovani d'oggi non sapevano più esprimere i sentimenti, sentire le amozioni scorrere nelle vene, il cuore pulsare, non si facevano più le serenate di una volta, andava tutto in malora. «ma c re nun t piac? dillo a yejun tuo» sperava di no, lui voleva assistere al lieto fine. Era già diventato fan, capite? «devi metabolizzare? tutto il tempo che vuoi, fratm, però qualcosa poi glielo devi dire. oppure non dirgli niente ma bacialo, cazzo» e queste erano le sue perle di saggezza. Yejun's out.
    CITAZIONE_CITAZIONE_CITAZIONE
    CITAZIONE_CITAZIONE_CITAZIONE
    CITAZIONE_CITAZIONE_CITAZIONE
    CITAZIONE_CITAZIONE_CITAZIONE
    CITAZIONE_CITAZIONE_CITAZIONE


    HTML
    <b>(3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka):</b>
    <b>(3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka):</b>
    <b>(6) DIFESA WREN (javi + ellis):</b>
    <b>ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka):</b>


    (3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka): blocca la mazza con il mitra
    (3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka): e poi glielo dà in testa
    ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): e poi gli spara in testa
     
    .
  6.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Wizard
    Posts
    371
    Spolliciometro
    +664

    Status
    Offline
    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    24
    elettrokinesis
    mechanic
    moka telly | vodkatonic!
    sapete cosa? avevo già scritto metà post per l'oblinder, ora ve lo beccate.
    ❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤

    il fatto che moka non avesse amici si spiegava facilmente proprio grazie a quelle vibrazioni che hamish percepiva sotto la lingua, un retrogusto amarognolo scambiato per ambiguità. non era confondere, l'obiettivo primario dell'elettrocineta, ma tenere a distanza: nonostante i passi avanti, gli sguardi che sembravano chiedere di andare oltre, le provocazioni gettate come esche in un fiume e ritirate con troppa fretta.
    non è che non fosse compatibile con il Jones, sebbene caratteri più opposti gli organizzatori di quella farsa non avrebbero potuto accoppiare; non era compatibile con le persone, punto.
    bastava guardare in faccia quei pochi ai quali aveva concesso di avvicinarsi un po di più — cherry e law erano fatti della sua stessa pasta, e poco importava quanto fosse levigata la superficie che il matheson cercava di mettere in mostra: sotto sotto rimanevano cani randagi pronti a mordere la mano tesa verso di loro per una carezza, scambiandola per aggressione. a salvare la bionda, principalmente, era l'utilizzo del loro unico neurone. con javi la questione non era poi così diversa; portavamo entrambi qualcosa con sé, tra le costole e sulle spalle, un peso specifico che non richiedeva spiegazioni o giustificazioni.
    allo stesso tempo, però, anche il fatto che moka non amasse frequentare i suoi coetanei aveva una spiegazione semplice e razionale «Non ho un pennarello, ma se vuoi dipingermi come una delle tue ragazze francesi, possiamo cercare in giro, o usare qualcosa di appuntito per il sangue» maledetta gen z «guarda, mi accontento anche di una penna» insomma, già non era un fan dei rapporti personali, se lo facevano diventare subito weird tagliandosi a vicenda e usando il proprio sangue per scriversi sulla pelle era davvero tesa.

    ricordava di aver fatto un passo indietro, moka, attirando hamish a sé.
    erano usciti dal bagno, tornando in camera.
    si era avvicinato al comodino, aperto il primo cassetto: per abitudine, aveva pensato di trovarci una copia tascabile della Bibbia; tra le mani si era ritrovato l'ultimo numero del Boccino d'Argento.
    e quella data, 24 febbraio, che gli urlava in faccia quanto fosse stato stupido.
    ricordava quel rumore improvviso, innocuo, il movimento istintivo con cui aveva allargato le gambe per prendere posizione e portato la mano destra al fianco — senza trovare nient'altro che la stoffa di una bandiera americana. non ce l'aveva, la sua cazzo di pistola. solo che non era una granata, come aveva istintivamente pensato, a quel familiare tic tic tic sul pavimento . qualcosa di peggio, forse.
    evidentemente.
    per (moka) alcuni saltare in aria era un'alternativa migliore a perdere il controllo.
    ricordava di aver spinto hamish sul letto, premuto il tessuto contro il volto per respirare il meno possibile l'aria tossica. non era servito ad un cazzo, ovviamente. per un istante aveva sentito il cuore battere fino in gola, i polmoni in fiamme, il retrogusto dolciastro del gas a inondare la lingua. l'attimo dopo batteva le palpebre su un mondo in penombra, dai bordi frastagliati, i contorni confusi. le mani che lo avevano palpato, alla fine, non erano quelle del Jones: lo avrebbe di gran lunga preferito.
    un ultimo pensiero razionale, tanto per gradire.
    i successivi, plasmati da gas stupefacente e spossatezza, erano ben lontani dalla logica.
    vide sin e istintivamente alzò la mano ancora legata al polso di Hamish, trascinando quindi il braccio del ragazzo verso l'alto«pà!» hhhh terribile, non si può sentire «pararappappà.» la musica che Dargen d'amico sente ancora in sottofondo. si segnò mentalmente di trovare per l'hEnsen un nomignolo molto virile (perche un uomo che chiama papà un altro uomo può sembrare omosessuale eccetera) , che non includesse le daddy issues di moka nel non detto tra le righe.
    suo padre era morto, punto.
    suo padre si era fatto ammazzare, punto.
    difficile dire dove il telly lasciava che fosse il dato a spingerlo nella direzione opportuna, e dove la ricerca inconscia della figura di riferimento lo portava effettivamente a raccoglierle come le fottute figurine dei calciatori Panini «è uno dei miei custodi legali» sporgendosi, avvicinò le labbra all'orecchio di Ha
    mish, come a voler condividere un segreto; è che ci teneva a fornirgli un contesto (che comunque non fornì), considerato fossero ancora legati insieme dal terribile destino di essere anime gemelle «niente di personale, giuro» mostrò i palmi vuoti in segno di resa, e il Signore con la S maiuscola pensò bene di punirlo per aver appena usato le ultime parole famose: qualcosa di molto personale fece irruzione nell'atrio.
    qualcuno.
    mac twat
    milenona nazionale
    javi.
    fottuta casta siberia, quasi al completo.
    McKenzie gli rivolse un cenno con la mano, lui lo imitò; ma, se ne stavano andando? dritti giù per le scale, uno dopo l'altro, hop hop hop. che l'inglesias fosse rimasto, moka lo capì solo con qualche secondo di ritardo, avvertendo gli occhi scuri dell'uomo sulla propria pelle — sulla bandiera: come se avesse scelto lui farsi rapire, iniettare in vena chissà quale schifezza, spogliare e rivestire con il primo straccio trovato agli oggetti smarriti dell'hotel «pensavo fossi scozzese.» sospiri e bestemmie che si sprecavano.si lasciò sfuggire i primi, ma fu stranamente attento a trattenere le seconde; come le domande a formarsi sulla punta della lingua e che nemmeno una dose elevata di sedativo poteva convincerlo a rendere con parole reali, a voce alta. sono molto stanca e non so più cosa sto scrivendo, non leggete «qualunque cosa tu vuoi che io sia, papi» perché avrebbe potuto dirgli qualunque cosa, o scegliere saggiamente di rimanere zitto e invece aveva scelto il caos. in apparenza senza accorgersene, ma chissà «mi hanno rubato i vestiti» sollevò le spalle, sottolineando quello che per lui era un chiaro dato di fatto. nel rialzarsi, finalmente libero, moka fece un passo in avanti.
    qualunque fossero le sue intenzioni (e si, erano proprio di limonarsi il daddy), javi non gli permise di metterle in pratica: aveva giusto battuto le palpebre, moka, che il telepate si era già incamminato con il suo fucile in spalla a stordire la gente «ah beh. tu ci capisci qualcosa, hamish?» hamish: 🏃‍♂️ «onesto»
    e dato che non ci capiva niente e nessuno sembrava intenzionato a chiarirgli le cose, magari con un breve recap, moka decise che era giunto finalmente il momento™ di intervenire un po a cazzo di cane. non aveva nemmeno con sé la pistola, ma in compenso possedeva due braccia con bicipiti grandi quanto la mia testa, e le usò entrambe per prendere chouko dalle spalle tirandola indietro contro il proprio corpo «tutto ok?» sembrava più confusa e provata di lui, quindi j sembrò giusto chiedere. a risposta (credo) affermativa, anche moka annuí e la lasciò andare.
    con ethos che continuava a menare mazzate come una trottola impazzita, le possibilità erano poche; o, al contrario, infinite. solo che il telly preferiva la via più stupida, quella con minor chance di riuscire, e i rischi più elevati. rischi che in qualunque altra occasione avrebbe valutato con attenzione, ma evidentemente non quella volta. sciolti i due nodi che tenevano chiusa la maniera americana, l'elettrocineta avvolse le estremità del rettangolo di stoffa attorno al palmi aperti, tendendola in mezzo come fosse stata una fune. e in effetti per certi versi lo era: un rapido movimento delle braccia, e la fece scivolare davanti alla sua gola, tirando ancora una volta verso di sé per togliergli il respiro. poi, approfittando della posizione un po da save a horse, ride a cowboyx gli diede una ginocchiata nelle reni.
    basta stop stop morendo vogliatemi bene


    Anche se cadiamo vado ovunque vai
    Andiamo lontano in un posto che non abbiamo visto mai
    In mezzo al temporale abbiamo unito i nostri lividi
    come due oceani indivisibili


    (3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka): la sposta ❤
    (3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka):: soffoca ethos con la bandiera ❤ e-
    ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): ginocchiata nella schiena
     
    .
  7.     +2    
     
    .
    Avatar

    got your bible,
    got your gun

    Group
    Inferius
    Posts
    144
    Spolliciometro
    +323

    Status
    Anonymous
    I think I'll pace my apartment a few times
    && fall asleep on the couch
    neutral
    rebel
    chouko
    javier
    addio, danny.
    «sto bene»
    grattò l’indice contro la tempia, e si ritrovò di nuovo a premere i denti contro la lingua per fermarsi dal dire la cosa sbagliata. perché lo sapeva, javi, che non era ciò di cui mireia aveva bisogno in quel momento. era un discorso che lui e suo padre avevano affrontato più volte sul ciglio del divano — uno con lo sguardo rivolto alle converse rotte, l’altro intento a fissarlo con quella gentilezza che portava lo stampino iglesias. solido nella sua tenerezza, anche nei momenti in cui il vizio di agire prima, pensare dopo aveva reso javier un ragazzo fottutamente difficile da sopportare. un continuo di non devi sentirti in obbligo di sostituirmi. non glie lo aveva mai detto che non ne sarebbe stato in grado in ogni caso; che non era fatto, javier, per accudire e insegnare. quelle erano conclusioni a cui era giunto da solo sbattendoci la testa un paio di volte di troppo, anche se saperlo non aveva mai veramente soppresso la sua vena protettiva. e usciva quando avrebbe dovuto tenersela per sé — cioè sempre — e nel modo peggiore — l’unico che la sua mente era in grado di manifestare, e di cui finiva costantemente per pentirsi.
    non era decisamente il caso di mettere pausa a un combattimento per arricciare il labbro e dirle che non le credeva. potevano vederle entrambi, quelle ferite. mira le sentiva bruciare sulla sua stessa pelle. doveva starsi zitto, cristo.
    anche perché quando sollevò lo sguardo su di lei, e la sentì pronunciare quel «mi sei mancato», qualunque cosa pregasse di uscirgli dalla bocca gli morì in gola. era solo… così dannatamente strano, dover conciliare l’immagine di donna adulta a quella di sua sorella. l’aveva vista crescere. l’aveva vista muovere i suoi primi passi nel mondo. ed era così fuori dal suo controllo, ormai, che non sapeva neanche dove mettere mano per evitare di vederla in quelle condizioni. non poteva, fermarla dal farsi male.
    annuì scattosamente, e avvicinò un palmo al suo polso; stringendolo piano, perché essere presente quando doveva rialzarsi, invece, gli era concesso.
    «andiamocene di qui.»
    non più un desiderio, ma una certezza che si concretizzava di fronte ai suoi occhi. distante tanto quanto lo era ethos dalla canna del suo fucile — e sperava sarebbe bastato, perché si era separato dal gruppo nell’interrato con la promessa di ritrovarli il prima possibile e aveva intenzione di mantenerla. la shevchenko, poco ma sicuro, si stava assicurando che l’altro lato del patto andasse a buon fine.
    e quindi.
    davvero ultimo stronzo del villaggio.
    che avrebbe tranquillamente steso con una pallottola nel cranio, insomma, ma nulla era mai così semplice.
    sospiro.
    bestemmia.
    sospiro.
    bestemmia.
    il decoro non era più un’opzione in quel di sala da ballo. ok, moka.
    «lo faccio lo stesso.»
    scostò mina e wren dalla traiettoria della mazza, e
    .
    ma
    porca
    «va bene.»
    e lo fece. con la ciliegia dell’ak47 a premere contro la tempia dell’uomo, e lo sguardo a sfiorare quello di moka telly. sempre in mezzo ai coglioni.
    «basta che fai silenzio.»
    @ il telly, perché se ethos voleva lanciare una preghierina chi era lui per negargliela. citando una saggia: con calma. un bacio al cielo.
    e sparò.
    addio.
    Ma l’amaro torna Ed è la prima volta
    La vita che mi togli Passa dalle mani
    Ma tu già lo sai Che io non sarò mai
    Un porto sicuro In un mare calmo


    (3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka): la sposta
    (6) DIFESA WREN (javi + ellis): LO! sposta
    ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): bang
     
    .
  8.      
     
    .
    Avatar

    It's fate, not luck.

    Group
    Fato
    Posts
    3,796
    Spolliciometro
    +1,418

    Status
    Anonymous
    (3) DIFESA CHOUKO (ellis + yejun + moka): 6 + 5 + 1 = 12 (+9)
    (3) DIFESA MINA (javi + yejun + moka): 19 + 4 + 5 = 28 (+25)
    (6) DIFESA WREN (javi + ellis): 20 + 2 = 22 (+16)
    ATTACCO ETHOS (ellis + yejun + javi + moka): 20 + 5 + 5 + 3 + 9 + 25 + 16 = 83
    DIFESA ETHOS: 6 (-77)

    Che dire. Il buon Ethos ci prova perfino, a difendersi - un 7! - ma come potrebbe essere abbastanza?
    Martoriato, cade.

    E voi, quando quieta il suono del combattimento, sentite qualcosa.
    Cosa?

    - 2.30

     
    .
  9.     +2    
     
    .
    Avatar

    It's fate, not luck.

    Group
    Fato
    Posts
    3,796
    Spolliciometro
    +1,418

    Status
    Anonymous
    gruppo uno - piano terrawren, grey, chouko, javier, wind, vincenzo, ethan, yejun, wilhelmina, john, ellis, sebastian, giacomino + diaz & mira, vin & scarlett, kyle & dani, ada & saw, corvina & kai, alice, hamish & moka, lapo
    Avete tutti fatto una scelta.

    Armando ha fatto una scelta, quando ha deciso di affittare il Lotus più giorni di quanti fosse stato concordato. Una scelta veniale; interessata, e superficiale.
    Adrian ha fatto una scelta, quando ha deciso di cercare la sua vendetta. Una scelta crudele; una vittoria pirrica.

    E voi? Oh, voi anche, avete fatto una scelta.

    Chi prima, presentandosi al Lotus con armi alla mano e cuore pesante. Chi dopo, rimanendo a combattere per cercare vendetta o per puro spirito di squadra. Non importa, perché siate lì: ci siete, ed è quello che conta.

    Al piano interrato, sono i primi a rendersene conto. Quando anche l'ultimo dei nemici cade, ed hanno un istante - uno solo - per prendere fiato prima di raggiungere i compagni oltre le scale, sentono l’intero edificio muoversi. Un lento pulsare che fa pensare più a qualcosa di vivo che ad uno stabile, come se stesse trattenendo il respiro per soffiarlo tutto insieme. Svuotarsi. Vi dite sia solo un'impressione, dopotutto siete tutti ebbri, chi di adrenalina chi di tranquillanti.
    Vi riversate all’entrata, incontrandovi e scontrandovi con alleati ed altri ostaggi. Due affluenti che tornano ad essere fiume in piena, le suole delle scarpe intrise di sangue e scheggiate d’osso. Malridotti? Non troppo; siete decisamente stati peggio. E non fate in tempo a far niente, sapete - perchè rimanere fra quelle mura è stata una vostra decisione.
    Sembra gonfiarsi.
    La pressione vi tappa le orecchie, come se foste improvvisamente sott’acqua. Un fischio sottile, ma insistente. Ed accade tutto in fretta, mentre Koreain e Milo scivolano verso l’entrata, incespicando negli scalini che vi hanno accompagnato all’interno del resort.

    Sono all’aria aperta, loro due. Forse incontrano Finn, Hans e Chelsey, o Shiloh, Breccan e Iris, se ancora non se ne sono andati per cercare aiuto.Sono lì fuori, Milo e Rain, quando vedono -
    Qualcosa di inspiegabile.
    Qualcosa a cui nessuno, da quel giorno, avrebbe creduto.
    Qualcosa che ai piani alti sapranno sia vero, e che verrà comunque ignorato.
    insabbiato.
    Si parlerà di complotto. Di sfortunato incidente. Fin quando se ne parlerà, certo - poi si smetterà e basta.
    Il 24 Febbraio 2024, il Lotus è sparito, portando con sé chiunque fosse al suo interno. Non è rimasto nulla dell’hotel, se non l’impronta sul cemento.
    Uno scherzo, dirà qualcuno; di cose strane, ne sono successe abbastanza che un piazzale improvvisamente vuoto non faccia battere ciglio. Chiunque dica cosa sia realmente successo quel giorno, viene preso come un folle, l’ennesimo pazzo a millantare una terra piatta ed un sistema geocentrico.
    Non per tutti, però. Qualcuno quel giorno ha perso amici, parenti. A qualcuno, la verità interessa ancora.

    Una verità non per oggi, signori miei.
    Probabilmente, neanche domani.
    E allora non resta che aspettare: alla prossima scelta, allora.
    Magari sarà quella giusta.
     
    .
68 replies since 24/2/2024, 00:00   1429 views
  Share  
.
Top