Emilian si chiedeva se fosse l’unica adulta nella stanza. A una rapida osservazione del tavolo, concluse che fosse davvero così. Non era stupita, non era la prima volta che si riuniva con i suoi compagni di lega, ma sperava che la guerra avesse messo del senno nelle loro teste. E invece. Forse era l’unica ancora ferma alla guerra, a un anno prima, quando qualcosa dentro di lei si era irrimediabilmente rotto. No, non rotto, ma indubbiamente separato. Forse era anche per quello che stava esplorando i suoi orizzonti, che si era spinta a fare qualcosa fuori dalla sua comfort zone. Non che vi fosse molto, ormai. Non si era mai aspettata di partecipare a una lega di qudiditch, e invece eccola lì, seduta al tavolo e intenta ad ascoltare i ramblings di un ragazzo fin troppo giovane per avere tutti quei soldi da buttare. Ma chi era lei per giudicare, quando si trovava lì come lui. Quello che non sapeva, e che non sapeva il resto dei suoi compagni, era che la conoscenza in materia della Gibson era piuttosto buona. Dopotutto, uno non spendeva anni a lavorare come bodyguard per un giocatore senza imparare nulla. E LI AVREBBE STRACCIATI TUTTI. Direi che va bene così sto perdendo il contatto con la realtà. Vedo i colori.
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| sombra |
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