A meal without mushrooms is like a day without rain

@Londra, Koreain&Iris

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    With all due respect, which is none.
    Rain vorrebbe dire di aver passato un bel Natale tra lucine, risate e giochi da tavolo. Di averlo passato insieme alla sua famiglia.
    Ma quel anno è stato diverso.
    La mancanza della presenza materna ha reso quella casa vuota e fredda. Sua sorella è rimasta ad Hogwarts per motivi abbastanza validi. Suo padre ha fatto cambio con un collega, così sa tenersi occupato quel giorno. Lo stesso ha fatto anche Rain.
    Partecipare a quello scambio fittizio di regali, gli è sembrato un ottimo modo per aggiungere un pizzico di festività nella sua vita.
    Forse adesso, avrebbe evitato.
    1) il regalo gli ha fatto schifo. Avrebbe preferito qualcosa di più utile nella sua vita. Perfino anche dei calzini sarebbero andati bene;
    2) la lasciato quei maledetti funghi sul tavolino in salotto.
    Indovinate chi li ha raggiunti e li ha mangiati?
    Già. Nemesìs.
    Probabilmente se avesse ritardato solo di qualche minuto, l'equazione "più viva che morta" sarebbe stata invertita.
    Di conseguenza: indovinate chi è incazzato nero?? Ma nerissimo?
    Lo stesso soggetto alto all'incirca un metro e settanta (+ sputo), dal passo deciso e sul punto di guerra. L'espressione rigida e le labbra serrate non sono dovute al freddo. Gli occhi sono fermi e stretti nell'individuare quella Iris.
    Il bigliettino stroppicciato tra la stretta forte e dolorante delle falangi. Quasi a volerlo distruggere, disintegrare con la sola forza.
    Non ha la minima idea se la proprietaria della scrittura colorata sia presente in quel luogo, se arriverà o meno.
    Cerco, Iris, so che da lezioni di Skate tenta comunque di fermare le persone per ricevere informazioni ed indicazioni.
    Certo è, che il "suo" skate è ormai cenere e polvere. Più che ricevere lezioni, Rain vuole darle una lezione.
    L'incertezza di quando lo avrebbe fatto e se fosse riuscito a farlo gli corrodono il fegato.
    Sospira nuvolette di vapore. Fa freddo. Freddissimo. Ma non ha la minima intenzione di andarsene fino a quando non l'avrebbe trovata. Anche a mezzo delle stampa.
    Perfino con volantino o urlando in giro il suo nome.
    itnotjazminn
    idc ig you're 5 ima argue back

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    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it

    all'incirca il 26 dicembre in tarda mattinata :cuore:

    Tvb Iris
     
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    IRIS ROUX
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    Iris quel Natale aveva deciso di non tornare a casa in Provenza, era rimasta al castello e di tanto in tanto sgattaiolava via, se qualcuno non la trovava diceva che aveva annusato o assaggiato qualche sostanza strana ed era svenuta da qualche parte. Nessuno l'avrebbe messo in discussione perché non sarebbe stata la prima volta, Iris era conosciuta per essere un po' bizzarra, un po' fuori dalle righe, un po' spericolata. Viveva un po' la vita da stuntman ma nella vita reale e si divertiva a farlo. Quando sgattaiolava via, ne approfittava per andare al campetto da skate o in qualche vicolo abbandonato per allenarsi e fare parkour. Quel giorno aveva optato per la prima opzione. Era già da un'oretta che sfrecciava da una rampa all'altra, le persone a debita distanza da lei perchè aveva avuto la brillante idea di usare alcuni incantesimi come effetti speciali mentre era in aria o atterrava e c'erano già state fiammate varie e ondate d'acqua e luci e sembrava uno spettacolo pirotecnico. Vabbè ma che figo ora invece immagino Ethan a ballare facendo uso della magia ora che la magia è conosciuta nel mondo HHHH AIUTO BELLO. «hey funghetto, un ragazzo ti cerca» oh? oH. OH. Il suo regalo doveva essere arrivato nelle giuste mani e il ragazzo non doveva aver perso altro tempo per iniziare le lezioni. ADORAVA le persone che si mettevano in gioco lanciandosi a capofitto. Era così emozionata che quasi investì un novellino passato per sbaglio davanti a lei. «UUUOOAAHHH turbo fai attenzione» recuperò lo skate e si fece indicare la zona dove il suo futuro allievo la aspettava e la raggiunse trotterellando contenta. «hey! mi hanno detto che qualcuno mi cercava» con un braccio teneva lo skate e con l'altra mano sistemò la bandana rossa a pois dal motivo simile a un fungo dalla quale uscivano due treccine che le incorniciavano il viso. Nonostante facesse freddo, era in pantaloncini corti e maglia a mezze maniche, dagli abiti eccentricamente colorati e ipnotici. Una camicia altrettanto colorata in flanella era legata alla vita. Aveva parlato ancora prima di guardare qualunque persona nel suo raggio di azione ma appena alzò lo sguardo e incontrò quello del Serpeverde si illuminò. «OH !! IO TI CONOSCO» frequentavano Hogwarts assieme ed erano nemici sul campo di Quidditch e aveva tipo provato ad uccidere lui e del, involontariamente dopotutto anche se non aveva mai parlato chissà quanto con il ragazzo in quei due anni, ma non era per quello che era così visibilmente felice: lei era anche stata il suo secret santa quell'anno, iniziativa a cui aveva partecipato con grande gioia. «sei qui per le lezioni?» le lezioni che aveva svenduto insieme al regalo dello skate personalizzabile che gli aveva regalato. «TI È PIACIUTO IL REGALO?» ci sperava tantissimo !! Insomma ci aveva messo proprio il cuore, erano due tra le sue cose preferite: lo skate e i funghi. Con uno sguardo ispezionò il ragazzo che non sembrava in tenuta adatta per una lezione, soprattutto una prima, però ci stava dopotutto cosa poteva saperne lui cosa era più adatto? Per quanto potesse sembrarle implicito, anche quella era una lezione importante e che per altri non poteva risultare così lampante. Notò con stupore che non avesse con sé lo skate che lei gli aveva regalato. «OH, non vedo lo skate però, lo hai dimenticato a casa?» avrebbero anche superato quest'ostacolo, dopotutto era risaputo che gli skater amassero aiutarsi a vicenda. La maggior parte era molto supportive soprattutto con i novellini, avrebbero trovato uno skate adatto. «è per questo che hai quella faccia?» rimase qualche secondo in silenzio rendendosi conto che forse non era stata poi una cosa così carina da dire ma la sua voce l'aveva preceduta ancor prima di riuscire a fermarsi. Il problema era che da quando gli si era avvicinata, aveva percepito vibes negative e aveva quell'aria seria e austera. Sembrava un pesce fuor d'acqua lì in mezzo ma lei non faceva discriminazioni, tutti potevano tirare fuori il peggio di sé e farsi male, accettare il caos dentro di sé. Scosse la mani davanti a sé cercando di cancellare quello che aveva appena detto «nessun problema, te ne presterò uno»
    suffices
    half sword, half skateboard. it's called
    the skatesword and i invented it. now
    who wants to drive me to the hospital

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    i see it, i like it, i want it, i got it
     
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